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Montessori 4 You Come liberare il potenziale del vostro bambino DANIELA VALENTE Manuale pratico di attività ispirate al metodo Montessori per i primi due anni

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Montessori 4 You

Come liberareil potenzialedel vostro bambino

DANIELA VALENTE

Manuale pratico di attività ispirate al metodo Montessori per i primi due anni

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Anteprima di

Questo è solo piccolo un assaggio del libro.

In anteprima per te i capitoli:

o Introduzioneo I principi del metodo Montessorio Il vostro bambino sta seduto da solo

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Avvertenza:Questo libro è una guida e una ri-sorsa per il genitore. Visto che genitorie figli hanno una propria dinamica,non tutti i bambini otterranno glistessi risultati dall’applicazione delleattività di questo libro, come nontutti i genitori otterranno lo stessosuccesso nell’applicazione delle attivitàa casa. Non viene offerta nessunagaranzia riguardo ai risultati ottenutiapplicando quanto suggerito nel libro.

Note sulla sicurezza:La sicurezza è la prima nozione datener presente quando lavorate coni vostri bambini. Molte attività utiliz-zano piccoli oggetti che non sonoappropriati per un bambino in faseorale. I genitori sono gli unici respon-sabili della scelta delle attività daproporre al proprio bambino. Nonproponete al bambino un’attività perla quale non abbia ancora raggiuntola fase evolutiva richiesta. Lasciateil bambino utilizzare il materiale dipiccole dimensioni o quello che puòrecargli danno solo sotto la vostracostante ed attenta vigilanza.

Tutti i diritti sono riservati.Edito e stampato da “Per un mondo nuovo”nella collana “Montessori 4 You”,Luglio 2015.www.montessori4you.itDivieto di riproduzione, anche parziale,senza il consenso dell’autore.ISBN number: 978-88-941107-0-8

2 Come liberare il potenziale del vostro bambino

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IndicePrefazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6Istruzioni per l’uso del libro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10Maria Montessori e l’educazione per un mondo nuovo . . . . . . . . . 14I principi del metodo Montessori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17Il mio decalogo del genitore montessoriano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28Caratteristiche delle attività montessoriane . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36Caratteristiche del materiale montessoriano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38L’arrivo del vostro bambino - I primi mesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42Il vostro bimbo sta seduto da solo - A partire da 6 mesi . . . . . . . . 58Il vostro bimbo si sposta da solo - A partire da 9 mesi . . . . . . . . . . . 84Il vostro bimbo cammina - A partire da 12 mesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100Il vostro bimbo parla - A partire da 12 mesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 120Il vostro bimbo esplora - A partire da 15 mesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 134Il vostro bimbo comunica - A partire da 18 mesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 160Link utili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 174I gruppi Montessoriani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 175Ringraziamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 176Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 178Riconoscimenti fotografici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 179

Maria Montessori,‘Il bambino in famiglia’“Il bambino, come tutti gli esseriumani, ha una personalità tutta sua.Egli porta in sè la bellezza e la dignitàdello spirito del creatore, che nonpossono essere mai cancellate, e percui la sua anima, pura e sensibile, esigele nostre cure più delicate”.

Indice 3

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Questo libro nasce dalla mia esperienza di mamma, ma soprattuttodalla mia profonda ammirazione per Maria Montessori e per il suometodo, che ha dimostrato tutto il suo potenziale nell’incredibilesviluppo dell’autonomia di mio figlio. Visto che non sono un’educatrice dell’infanzia, e neppure una peda-gogista, questo volume vuole essere principalmente un manualepratico di attività da portare avanti con il vostro bambino.Quando aspettavo mio figlio, mi sono imbattuta in una frase dellaMontessori: “Dobbiamo dare al fanciullo un ambiente che appartengaa lui solo: un piccolo lavabo proprio per lui; delle poltroncine, unacredenza coi cassetti, ch’egli possa aprire, contenente oggetti d’usocomune, ch’egli possa adoperare; un lettino nel quale dormire la nottecon sopra una bella coperta ch’egli ripiegherà e stenderà da solo.

IntroduzioneAlcuni maestri sono anche genitori, ma tutti i genitori sono dei maestri.

L’autrice con suo figlio

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Introduzione 7

Un ambiente nel quale il bambino potrà vivere e giocare: allora lovedremo lavorare tutto il giorno con le sue manine e aspettare conimpazienza l’ora di spogliarsi da solo e di stendersi nel suo lettino.Spolvererà mobili, li metterà a posto, si preoccuperà di mangiare bene,si vestirà da solo; sarà gentile e tranquillo, senza lacrime, senza scatti,senza capricci; affettuoso e obbediente”. (Il segreto dell’infanzia)Non è forse questo il sogno di ogni genitore? Che il proprio figlio siagentile, non capriccioso e affettuoso? Che assorba in modo naturaleciò che sappiamo? È quello che mi è venuto da pensare leggendoquesta frase. In fondo, se la pedagogia della Montessori si è diffusacosì velocemente nel mondo, con l’apertura di numerosi nidi, asili escuole, significa che il metodo funziona e che questa donna straordi-naria ha davvero scoperto il segreto del bambino.A pensarci bene, si potrebbe dire che anche il sogno di ogni bambinoè quello di avere un genitore montessoriano: comprensivo, amorevole,paziente, autorevole ma non autoritario, che sappia dare poche echiare regole, rispettoso e contrario all’uso di qualsiasi tipo di violenza. La lettura degli scritti di Maria Montessori non è un passatempo, ci vuoleassiduità e metodo per capire e mettere insieme i pezzi del puzzle delsuo metodo sparsi tra libri scritti nel corso di cinquant’anni. Inoltre, horiscontrato una mancanza nell’editoria italiana per quanto riguardavolumi che riguardano l’educazione relativa ai primi anni. Non mi sonodata per vinta: ho letto tutto quello che ho potuto trovare sul metodoin lingua inglese, francese e tedesca, rinvenendo persino una versioneanglosassone de Il Metodo ormai introvabile nel nostro Paese. Perapprofondire il più possibile l’argomento ho fatto ricerche in rete, seguitocorsi, visitato asili. Il tutto per poter applicare il metodo, a casa, con il miobambino. Ho fatto del mio meglio e ne ho raccolto i risultati, propriocome diceva la Montessori: mio figlio non solo è un bambino sicuro disè, indipendente, pronto ad affrontare il mondo, ma anche sano e pienodi vita, perché educare lo spirito porta anche alla salute del corpo.Questo libro nasce come risposta ai vari problemi con cui mi sonoconfrontata attuando il metodo: sapere cosa proporre, e a quale etào in quale periodo, conoscere quale attività sia adatta e quale no, met-tere in pratica in modo concreto i preziosi consigli della Montessorinella vita quotidiana, stimolando un bimbo piccolo ma senza esage-rare e mettendo da parte le proprie paure per lasciare sperimentareil bimbo in libertà.Questo libro vuole essere un aiuto per tutti i genitori che desideranofavorire lo sviluppo naturale del proprio bambino, uno spunto di ideeper attività semplici ed economiche da fare a casa - ovviamente, in

Maria Montessori,‘Il bambino in famiglia’“Bisogna assecondare quanto più èpossibile il desiderio di attività delbambino; non servirlo, ma educarloall’indipendenza”.

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8 Introduzione

linea con i principi del metodo Montessori - fra le quali sceglierequelle che meglio rispecchiano la personalità e il periodo sensitivodel vostro bambino. Parlo del “vostro” bambino perché il libro è rivolto a entrambi igenitori: trovo infatti che sia impossibile applicare la pedagogiaMontessori se entrambi i genitori non ne sono convinti. Lo sforzo pereducare un figlio è grande: noi genitori non siamo educatori, nonabbiamo studiato per crescere nostro figlio, così, quando viene almondo ci chiediamo cosa fare, come fare, cosa insegnargli. E di solito,magari in maniera inconscia, tendiamo a riprodurre quanto è statofatto con noi dai nostri genitori. Quando invece, come genitori,decidiamo di educare nostro figlio con il metodo Montessori, ci pren-diamo l’impegno di informarci per sapere di cosa si tratta e in chemodo metterlo in pratica tutti i giorni. Ci poniamo delle domande suquello che vogliamo per il nostro bambino e ci impegniamo a esserecoerenti, spesso andando contro i nostri istinti che ci spingonoappunto a ripetere quanto imparato (o spesso subìto) da piccoli.Essere genitori montessoriani richiede un certo impegno: è più facileimboccare un bimbo che insegnargli a mangiare da solo - standogliaccanto per guidarlo ma senza sostituirsi a lui - con la pazienza diguardarlo per delle mezz’ore e alla fine pulire dove ha sporcato; è piùcomodo metterlo a gattonare in un box che sorvegliarlo mentreesplora la casa; è più veloce vestirlo che insegnargli a farlo da solo.Dare libertà a un bimbo di esplorare l’ambiente da solo, vuol direaver cura nel preparare un ambiente sicuro, senza pericoli; significanon solo dargli fiducia, ma anche avere fiducia in sè stessi, perché nonè facile guardare senza intervenire, non è facile stargli accanto perevitare che si faccia male senza però trasmettergli la nostra appren-sione. Quante volte mi sono sentita dire: “Ma non hai paura chesoffochi a mangiare da solo?”, oppure “Non ti spaventa la possibilitàche scendendo dal divano batta la testa?”. Certo che ho paura, maquesto non significa che a causa dei miei timori debba limitare il miopiccolo; sicuramente sto molto più attenta a quello che fa e ai pericolinei quali potrebbe incorrere; gli impedisco di trovarsi in situazioni incui si farebbe davvero male e gli lascio invece sperimentare le piccolecadute, perché possa imparare da solo che esiste il dolore e chebisogna fare attenzione a dove si mettono i piedi e la testa. Quando vediamo i progressi del nostro bambino e la gioia con la qualefa da sè, ci sentiamo ripagati di tutti i nostri sforzi. È vero che spessoquesto “lavoro” ci sfinisce, che possiamo avere delle “ricadute” edessere tentati di applicare i vecchi metodi (il premio, la punizione, la

Maria Montessori,‘Educazione alla libertà’“Il dovere di adoperarsi all’educazionedi bambini piccolissimi, non hadunque lo scopo esterno di facilitarel’ingresso al periodo dell’istruzioneobbligatoria; ma è un dovere verso lavita e quindi la salute del bambino…”.

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sgridata) - non siamo perfetti, nessuno lo è - eppure, persistendo,possiamo renderci conto che Maria Montessori aveva ragione: i capriccinon esistono, dietro ogni deviazione si cela una ragione, un malessere.Secondo la dottoressa, “la grandezza della personalità umana cominciadalla nascita”. (Educazione per un Mondo Nuovo)I primi tre anni di vita, quindi, sono i più importanti per lo sviluppodi un bambino, non a caso vengono chiamati gli anni della “menteassorbente”. Per questo è importante applicare il metodo fin dall’inizio.Spero che questo libro vi procuri lo stesso piacere che ho avuto ionello scriverlo e che permetta anche al vostro bimbo di liberare tuttoil suo potenziale.

Daniela Valente2015, Monaco di Baviera

Il sogno diogni bambinoè di avereun genitoremontessoriano.

Introduzione 9

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L’obiettivo del metodo Montessori è quello di favorire la naturalecrescita del bambino per formare un adulto sereno, in pace con sèstesso e con la società in cui vive. Mentre la formazione tradizionale,ancora oggi prevalente, rimane concentrata sulla trasmissione di blocchidi conoscenze prescritte, l’approccio Montessori si basa sul daresostegno allo sviluppo naturale dell’essere umano. Più che di un metodo, si tratta di una vera e propria pedagogia basatasu concetti precisi.

I principi del metodo Montessori 17

del metodoI principi

Montessori

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18 I principi del metodo Montessori

La naturale evoluzionedel bambino Il bambino ha un naturale istinto di crescita scritto nel proprio DNA.Come tutti gli esseri viventi, anche l’uomo ha un programma precisodi sviluppo che segue inconsciamente durante la crescita. Quando seminiamo un campo, le piccole pianticelle non cresconotutte allo stesso momento e con la stessa velocità; ugualmente, ognibambino ha un ritmo diverso per raggiungere determinati traguardicome camminare, parlare, relazionarsi con gli altri. Il compito del-l’adulto è assimilabile a quello del contadino: bisogna preparare ilterreno, innaffiarlo e proteggerlo dal gelo, ma una volta che il seme èstato piantato, si può solo attendere pazientemente che la naturafaccia il suo corso. Quando la piantina spunterà, bisognerà ancoraprendersene cura, fornirle il giusto nutrimento al momento oppor-tuno, guidarla affinché cresca dritta, ma non si potrà comunque acce-lerare il suo processo di crescita naturale.Proprio come il contadino, l’educatore deve osservare il bambinomentre cresce e studiare attentamente i segnali che fornisce perpoterlo aiutare proponendogli l’attività adatta al periodo sensitivoche attraversa.

I periodi sensitivi Maria Montessori, nei suoi scritti, ci parla appunto di “periodi sensitivi”,prendendo la definizione dal biologo De Vries. I periodi sensitivi sonoun richiamo naturale, istintivo e irresistibile, che il bambino attraversadurante la crescita, come il richiamo del mare per le piccole tartarugheche escono dall’uovo: se rispondono al richiamo sopravvivono, se nontrovano l’acqua muoiono. Durante questi periodi, il bimbo assimila naturalmente attraverso ilsuo spirito assorbente quanto gli viene proposto. Sono fasi transitorie,in cui una spiccata sensibilità aiuta il cervello del bambino a crescereacquistando precise abilità. Una volta esaurito questo periodo, se ilbambino ha trovato ciò di cui nutrire il suo bisogno, il suo spirito si èespanso; se non l’ha trovato, l’opportunità di crescita è mancata.Questo crea al bambino una lacuna non più colmabile - se non unaun vera e propria sofferenza interiore - che si esprimerà attraversoun comportamento deviato, chiamato “capriccio” dagli adulti.

Maria Montessori,‘Educazione per un mondo nuovo’“L’educazione è un processo natu-rale che si svolge spontaneamentenell’individuo, e si acquisisce nonascoltando le parole degli altri, mamediante l’esperienza diretta delmondo circostante”.

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I principi del metodo Montessori 19

Sono i periodi sensitivi a guidare il bambino, rendendolo percettivorispetto ad alcune cose e lasciandolo indifferente verso altre. È molto importante che il genitore conosca questi periodi, per poterliriconoscere attraverso l’osservazione. Li potremmo paragonarealla funzione bonus dei videogiochi, quella che per un determinatoperiodo di tempo ci permette di raddoppiare i punti che facciamo.Finito il bonus, finita l’opportunità.È inutile cercare di recuperare un periodo già passato oppure, alcontrario, tentare di stimolare il bimbo con attività relative a unperiodo che non si è ancora manifestato.Ma quali sono i periodi sensitivi che il bambino può attraversare dallanascita fino ai due-tre anni? (Sempre tenendo conto che differentifasi si possono accavallare o ripetere e che ognuno ha i propri tempi).

Il periodo sensitivodell’attaccamento (0-1 anno) Subito dopo la nascita, se il bimbo viene lasciato sul seno materno, siverifica una sorta di miracolo: guidato dal proprio istinto, il bambinova alla ricerca del capezzolo e del latte. L’attaccamento tra madre e figlio avviene a partire dal primo istantedi vita ed è un bisogno del bambino. Per questa ragione, oggi, dopoil parto si tende a rimandare le prime cure per permettere che ilpiccolo goda subito di un momento d’intimità con la madre. La stessacosa vale per l’allattamento. Se durante il primo anno il bimbo instaura una relazione salda con igenitori, in particolare con la madre, si sentirà sicuro, rafforzerà la fiduciain sè stesso e vivrà con più serenità i momenti della separazione.

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20 I principi del metodo Montessori

Il periodo sensitivo dell’ordine(0-6 anni) Questo concetto potrebbe sembrare un po’ bizzarro a un genitoreabituato al disordine casalingo proprio a causa del bambino. In realtà,la ricerca dell’ordine da parte del bimbo ha un’espressione diversada quella dell’adulto: è una ricerca di logica, è la necessità di trovaree rimettere le cose (e le persone) al proprio posto. È un bisogno diroutine, che non corrisponde necessariamente al concetto di “ordine”come lo intenderebbe un adulto. È il bisogno, per esempio, di trovaregli oggetti sempre nello stesso posto, di usare la medesima tazzaoppure, come spesso mi è capitato, di vedere che una determinataazione venga compiuta da una certa persona e non da un’altra.Quando un bimbo fa quello che viene comunemente (ed erronea-mente) chiamato “capriccio” - perché ad esempio non vuole chequalcuno tocchi la borsa della mamma, oppure gli dia un bicchiered’acqua al posto suo - sta in realtà manifestando un bisogno di ordine. È una ricerca di punti di riferimento. Per questo l’ordine esteriore chetrova nell’ambiente, lo aiuta a costruire un ordine interiore. Questovale per luoghi e oggetti così come per emozioni o eventi: essere ingrado di dare un nome a una sensazione, e saper collocare un eventonel passato, è un bisogno umano.Saper ordinare fa parte dell’intelligenza e acquisire la capacità diclassificare, è una delle basi per lo sviluppo.

Il periodo sensitivodel movimento (6 mesi-6 anni) La prima parte della vita di un bambino è caratterizzata dalla necessitàdi apprendere tutta una serie di abilità motorie che lo renderannouna persona indipendente e libera. Questo apprendimento avvieneattraverso varie fasi. Quando entra in un periodo sensitivo del movi-mento, il bimbo spesso si concentra in maniera esclusiva su attivitàmotorie senza mostrare interesse per altre proposte. Per questo sipotrebbe finire per credere che non sia abbastanza stimolato. In realtà,invece, il bimbo sta facendo incredibili sforzi interiori ed esteriori chenon possono essere disturbati da altre attività, in quel momentoconsiderate meno importanti e utili. Una volta che avrà acquisitole basi motorie, la sua attenzione si sposterà verso la ricerca del

Aristotele“La vita è nel movimento”.

L’ordine è unabussola perorientarsi nelmondo.

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I principi del metodo Montessori 21

perfezionamento dei movimenti che formano un’azione complessa -per esempio infilare un bottone in un’asola - mostrando amore peril gesto in sè. Durante questo periodo sensitivo, il bimbo può impararea muoversi con grazia perdendo i gesti goffi propri dell’infanzia.

Il periodo sensitivodel linguaggio (0-7 anni) Anche il linguaggio, come il movimento, si sviluppa a fasi. Non stiamoparlando unicamente del momento in cui il bambino impara a parlare.In realtà, si tratta di un periodo che può ripetersi fino ai sette anni.Questo perché il bambino attraversa varie fasi durante le quali assi-mila sempre meglio il linguaggio, la sintassi, la grammatica di qualunquelingua con la quale viene a contatto. Sono i momenti migliori, per lui,per aumentare la conoscenza della propria lingua madre e impararnemagari anche un’altra.

Il periodo sensitivo dei sensi(0-6 anni) L’educazione sensoriale inizia alla nascita, ma è a partire dai due anniche il bambino si lascia affascinare sempre più dalle esperienze sensoriali(gusto, udito, tatto, olfatto e vista). Per esempio, se la musica fa partedella sua vita quotidiana, il bambino manifesterà un interesse spontaneoper lo sviluppo del tono, del ritmo e della melodia.

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22 I principi del metodo Montessori

Il periodo sensitivo dei piccolioggetti (18 mesi-7 anni) Il primo anno di vita del bambino è caratterizzato dall’attenzione peroggetti grandi, vistosi, importanti. Dopo il primo anno, l’attenzione sisposta verso l’osservazione dei particolari.Man mano che la coordinazione oculo-manuale diventa più accurata,comincia ad apprezzare i piccoli oggetti e i dettagli.La capacità del bambino di osservare in modo minuzioso e vivacequei tratti dell’ambiente a cui magari noi adulti di solito non facciamomolto caso, è una forma di amore per l’ambiente - caratteristico del-l’infanzia - che permette un apprendimento tramite assorbimento at-tivo, minuzioso e costante di ciò che ci circonda. Durante questoperiodo, la Montessori era solita proporre ai bambini delle immaginida osservare complesse e ricche di particolari come le tavole diGustave Doré.

Il periodo sensitivo della vitasociale (0-6 anni) Il concetto di appartenenza alla società umana si forma nel bambinoa partire dalla nascita e nel corso dei primi anni di vita. Durante questo periodo, il bambino sviluppa una particolare sensibilitànel decodificare le regole sociali, come ad esempio il ringraziare, l’esserecortesi, l’avere rispetto per gli altri, e in generale nel trovare il proprioposto all’interno della società in cui vive, sia in famiglia che fuori.

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Apprendere attraverso ilmovimento: la pedagogia del fare L’apprendimento, secondo la Montessori, avviene attraverso il movi-mento finalizzato, attraverso la sperimentazione sensoriale in primapersona, attraverso l’esperienza diretta, non attraverso l’imitazione,l’ascolto e l’osservazione come vengono praticati normalmente nellescuole (all’epoca, ma ancora oggi). Il pensiero e il movimento sonointimamente connessi. E il movimento è parte integrante, inscindibilee fondamentale dello sviluppo dell’intelligenza del bambino. Per questo,nelle scuole Montessori non esistono i soliti banchi dove gli alunnipassano ore immobili ad ascoltare un insegnante. Così come non esistel’ora di educazione fisica. Il movimento ha un carattere autonomo,ma non è mai fine a sè stesso: il pensiero e il corpo sono allineati e sicostruiscono insieme attraverso l’attività, per impegnare il bambino inun lavoro costruttivo e reale. Fin dalla nascita, infatti, e durante il periodoprimario dello sviluppo, i movimenti hanno un’importanza fondamentale.Nella prima infanzia, lo sviluppo celebrale passa attraverso l’utilizzofinalizzato della mano.La mano è l’organo principale attraverso il quale il bambino trasmettele informazioni al cervello. Si tratta di una fase in cui si verifica la matu-razione muscolare e nervosa. Stiamo parlando dell’età preziosa delle“costruzioni definitive”, ossia del periodo in cui si stabiliscono le coor-dinazioni dei movimenti.È questo il momento di offrire al bambino attività finalizzate allosviluppo senso-motorio come quelle relative all’aprire-chiudere,infilare-estrarre, avvitare-svitare, trasportare, nascondere, impilare.La Montessori ha creato il materiale sensoriale proprio per dare l’op-portunità di apprendere attraverso la sperimentazione, per permettereal bambino di distinguere e classificare attraverso le sensazioni che riceve.

Maria Montessori,‘La scoperta del bambino’“Noi non possiamo sapere le con-seguenze di un atto spontaneo sof-focato quando il bambino cominciaappena ad agire: forse noi soffo-chiamo la vita stessa”.

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La mente assorbente Dalla nascita e fino ai tre anni, il bambino apprende in modo diversodall’adulto. La sua mente ha la capacità di assorbire tutto ciò chelo circonda in maniera naturale e senza fatica, proprio come unaspugna. Per questo, Maria Montessori la definiva “mente assor-bente”, paragonandola ad una spugna o ad una macchina fotogra-fica che può catturare in ogni istante qualunque immagineconservandone tutti i dettagli. I concetti si fissano nel subconsciodel bambino come sulla pellicola e vengono elaborati e astratti dal-l’inconscio. In questo modo, per esempio, il bimbo assorbe il lin-guaggio: elaborandolo a lungo dentro di sè e poi improvvisamentecominciando a dire le prime parole.

Rispetto per il bambino e fiducianel suo maestro interiore La pedagogia montessoriana è innanzitutto un’attitudine di rispettonei confronti del bambino, visto come persona impegnata nel compitopiù importante della vita: creare un individuo unico, pronto a trovareil proprio posto nel mondo. Il compito del genitore è guidarlo inquesta conquista, rispettando i tempi del suo sviluppo naturale enutrendo la fiducia che il suo maestro interiore lo guiderà nelladirezione scritta dalla natura. Il genitore ha il solo compito di accom-pagnarlo nel cammino fornendogli al momento giusto gli strumentiper aiutarlo a crescere, senza mai tentare di sostituirsi a lui o diinsegnargli ciò che non è pronto ad apprendere.La Montessori diceva che il bambino non è un vaso vuoto da riempirecon la nostra conoscenza, ma che la conoscenza viene piuttosto dalbambino stesso.Avere fiducia nel maestro interiore significa anche credere nell’au-tomotivazione del bambino e incoraggiarla. L’uso di premi e punizioniva contro questo principio, visto che spinge a fare o non fare de-terminate cose in funzione del premio o della punizione, inveceche per la propria soddisfazione personale. Rispettare il bambinosignifica anche non forzarlo mai a fare qualcosa, tenendo in contoil suo lavoro anche quando sembra che non stia facendo nulla diparticolare. Ovviamente, ogni intervento violento da parte del genitore - fisicoo psicologico - è bandito.

24 I principi del metodo Montessori

Maria Montessori,‘La mente del bambino’“Noi chiamiamo disciplinato un indi-viduo che è padrone di se stesso enon uno che si è reso artificialmentesilenzioso come un muto e immobilecome un paralitico. Questo individuoè annientato, non disciplinato”.

Maria Montessori,‘La scoperta del bambino’“Ognuno ha una tendenza specialee una speciale vocazione latente,forse modesta, ma certamente utile:il premio può deviare tale vocazionesul falso cammino della vanità: e cosìperturbare o annientare un’attivitàumana”.

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Il metodo del non-intervento Quella del “non intervento” è forseper un genitore la “regola” più diffi-cile da mettere in pratica. L’istinto cispinge a intervenire continuamente:“non fare questo, fai così che è me-glio, stai attento, dì così, fa’ cosà”.Nelle interazioni sociali, in partico-lare, ci sentiamo autorizzati a dire efare al posto del bambino, anche selui ha bisogno di sperimentare dasolo e per farlo gli serve la nostrafiducia e non le nostre parole. Insostanza, il bambino ha bisogno dipoter vedere e imitare i nostri gestie comportamenti e renderli propri.

Dare la libertà al bambino Quello della libertà è probabilmente uno dei principi più discussi emal interpretati del metodo Montessori. Libertà non significa lasciarfare al bambino tutto ciò che vuole, senza limiti, come spesso molticredono. Significa invece lasciargli esprimere i suoi bisogni, i suoiimpulsi interiori, dandogli la possibilità di scegliere (l’attività da fare,cosa mangiare e via dicendo) entro i limiti delle sue capacità. La libertà d’azione del bambino troverà il suo limite nel rispetto deglialtri e di sè stesso (quindi anche nella propria sicurezza).La Montessori, ne “La mente del bambino”, racconta un aneddoto aproposito della differenza di comprensione del concetto di libertà.Una signora in visita a una scuola chiede a un bambino: “Così questoè il posto dove fate quello che volete, non è vero?”. Il bimbo lerisponde: “No signora, noi non facciamo quello che vogliamo, vogliamoquello che facciamo”.Al concetto di libertà è strettamente connesso quello dell’autodisci-plina: lasciando il bambino libero, gli si fornisce il mezzo per raggiun-gere la disciplina. Questa, infatti, non viene dall’esterno - attraversol’imposizione di qualcuno - ma è il bisogno che nasce dall’interno dirispondere alla propria voce interiore. Ecco perché la Montessori ladefinisce autodisciplina.

I principi del metodo Montessori 25

Maria Montessori,‘La mente del bambino’“Libertà e disciplina sono due faccedella stessa medaglia perché la libertàporta alla disciplina”.

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“Aiutami a fare da solo” Questa famosa frase riassume il nocciolo della pedagogia montesso-riana. Servire il bambino significa soffocare le sue capacità. Aiutate il bambino nella sua ricerca di autonomia e non sostituitevi alui, non correggetene gli errori e lasciatelo vivere i propri fallimenti.È sbagliando, e ripetendo più volte la stessa azione, che il bambinoimpara. A differenza dell’adulto, il bambino non ricerca il risultato mal’azione in sè: lasciate che la renda propria. Ogni volta che l’adulto sisostituisce al bambino nel fare qualcosa che lui sarebbe in grado difare da solo, è un’occasione persa. È attraverso l’autonomia che siforma la dignità dell’uomo. Il nostro dovere è di incoraggiare la ricercadi questa autonomia e aiutare il bambino a essere indipendente.Dire “Faccio io, tu sei piccolo, non sei capace” accresce in lui un sensod’inferiorità e un atteggiamento di timidezza e indecisione che loporterà a ritirarsi davanti alle novità e alle difficoltà. Meglio dirgli “Tiaiuto a fare da solo, puoi riuscirci” e infondere in lui un senso di fiducia.

La normalizzazione del bambinoe la preparazione dell’ambiente Grande importanza nella pedagogia montessoriana è rivestita dallapreparazione dell’ambiente, attraverso il quale il bambino imparaprocedendo nella propria “normalizzazione”, cioè il processo dicrescita che si sviluppa in accordo con le leggi della natura. L’ambiente deve essere adatto al bambino, realizzato a sua misura;deve essere uno stimolo, non un ostacolo alla sua voglia di movi-mento e di sperimentazione. La Montessori apportò all’ambiente scolastico tutta una serie dinovità, tra cui l’eliminazione del banco fissato al pavimento dallasuperficie nera in uso nelle scuole. Oggi è considerato normale fornireal bambino attrezzi in miniatura e un mobilio alla sua portata, maspesso non pensiamo al senso profondo che ciò comporta. Creiamo quindi un ambiente proporzionato, per quanto non indi-struttibile (non, ad esempio, di plastica), un ambiente che sia bello,curato, pulito e ordinato, ma che debba essere accudito. Solo cosìil bambino potrà imparare ad avere cura delle cose. Togliamo dalla portata del piccolo gli oggetti preziosi, sostituendolicon altri ugualmente attraenti.

26 I principi del metodo Montessori

Maria Montessori,‘Il bambino in famiglia’“L’opera giusta e caritatevole del-l’adulto verso il bambino, dovrebbeessere quella di preparargli un “am-biente adatto, diverso da quellodove opera l’uomo forte e già for-mato nei suoi caratteri”.

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L’ambiente non è creato per prevenire eventuali danni del bambino,è a sua misura perché possa usarlo e apprendere a farlo nel modogiusto creando la destrezza necessaria. Fate in modo che l’ambiente sia ordinato, che ci sia un posto per ognicosa e che ogni cosa abbia un suo posto per rispondere al bisognointeriore di ordine del bambino. È anche necessario che sia stimolante,ricco di percezioni sensoriali che catturino la curiosità e l’attenzione,senza tuttavia riempire la stanza di distrazioni futili.L’ambiente deve permettere l’attività spontanea e autonoma del bam-bino e la libera scelta dell’attività all’interno di una serie limitata di opzioni.Non limitate l’ambiente preparato alla sola camera, ma create degli spazianche nelle stanze che utilizzate con la famiglia in modo che il bambinonon sia isolato nella sua attività, ma integrato nella vita comune. Ovviamente, l’ambiente va modificato con la crescita e con il passag-gio a differenti periodi sensitivi. Nei prossimi capitoli vedremo comeadattare via via l’ambiente.Secondo la Montessori, le caratteristiche che normalmente associamoall’infanzia - come capricciosità, egoismo, pigrizia e incapacità di con-centrarsi - appaiono solo quando lo sviluppo naturale di un bambinoviene ostacolato, creando quelle che vengono definite come devia-zioni del bambino. Quando i bambini sono liberi, in un ambienteadatto alle loro esigenze, non manifestano tali caratteristiche. Da quiil concetto di “normalizzazione” del bambino, inteso non come unprocesso di standardizzazione o conformazione, ma di sviluppo se-condo natura. Un bambino che cerca in continuazione l’aiuto esterno,l’attenzione, che cerca di essere servito è un bambino deviato, chenon è stato aiutato ad adattarsi all’ambiente e ha acquisito un sensodi rifiuto per l’attività. È un bambino che ha rinunciato a superare gliostacoli avendone trovati solo di troppo grandi per poterli affrontareda solo. “Chi è nato e cresce normalmente, va verso l’indipendenzae non la evita. Perché questa è la direttiva della Natura”, scrive laMontessori ne ‘La mente del bambino’.

Maria Montessori,‘Educazione alla libertà’“Ma quello che soprattutto importaè che (l’ambiente) sia possibilmentebello, artistico. La bellezza non è fattain questo caso con il superfluo, collusso, ma con la grazia e l’armoniadelle linee e dei colori, uniti allamassima semplicità che è richiestadalla leggerezza del mobile…”.

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Kahlil Gibran

(Gibran Khalil Gibran)

‘I vostri figli’

“I vostri figli non sono figli vostri…sono i figli e le figlie della forza stessa della Vita.

Nascono per mezzo di voi, ma non da voi.

Dimorano con voi, tuttavia non vi appar tengono.

Potete dar loro il vostro amore, ma non le vostre idee.

Potete dare una casa al loro corpo,ma non alla loro anima,

perché la loro anima abita la casa dell’avvenireche voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni.

Potete sforzarvi di tenere il loro passo,ma non pretendere di renderli simili a voi,

perché la vita non torna indietro, né può fermarsi a ieri.

Voi siete l’arco dal quale, come frecce vive,i vostri figli sono lanciati in avanti.

L’Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell’infinitoe vi tiene tesi con tutto il suoi vigore

affinché le sue frecce possano andare veloci e lontane.

Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell’Arciere,poiché egli ama in egual misura

e le frecce che volano e l’arco che rimane saldo”.

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L’ambienteMentre il vostro bambino cresce e acquista nuove abilità, l’am-biente cambia e si modifica con lui. Ora che comincia a stareseduto da solo, e probabilmente sta imparando a girarsi rotolando,è importante che l’ambiente venga modificato di conseguenza.L’ideale è continuare a proporre le attività su un tappeto spessoe morbido. Se il bimbo non è ancora sicuro nella sua posizioneseduta, mettetegli dei cuscini tutto intorno. In questo modo, seperderà l’equilibrio cadrà sul morbido e in ogni caso potrà sdraiarsiquando sarà troppo stanco per rimanere seduto. Ricordatevi di non forzare il bambino nella posizione seduta.Se non sa ancora sedersi da solo, lasciatelo sdraiato su una copertamolto morbida dove possa rotolare in sicurezza, mettendogli intornodei cuscini su cui si possa aggrappare per imparare a sedersi.

60 Il vostro bimbo sta seduto da solo - A partire da 6 mesi

A partireda 6 mesi

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Il vostro bimbo sta seduto da solo - A partire da 6 mesi 61

Anche se per un genitore sdraiette e seggiolini sono comodi, per ilbambino rappresentano uno strumento che va contro la sua naturae lo obbliga in una posizione nella quale non è in grado di muoversi.Quando siete occupati, piuttosto che utilizzare cose del genere, èpreferibile tenere il bambino contro di voi nella fascia, in questo modopotrà anche vedere cosa state facendo e partecipare alle vostre attività.A tavola, una sedia evolutiva è un ottimo investimento. Quandocomincerete lo svezzamento, il bambino potrà stare seduto nella suasedia, protetto dall’apposita barra - che, quando sarà più grande,potrete togliere per permettergli di salire e scendere autonomamente.Il fatto che a differenza del seggiolone sia priva di vassoio, permette diavvicinare la sedia al tavolo così che il bambino potrà mangiare a tavolainsieme a voi. Questo tipo di sedia, per quanto un po’ costosa, ha unacomodità e una durata che ne giustificano ampiamente l’acquisto.Visto che il bimbo non si sa ancora spostare, e non può quindiscegliere da solo la propria attività, sarete voi a proporgli quellache ritenete più opportuna. Per questo è importante osservare ilbambino e le sue reazioni.

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I momenti migliori per le attivitàsono il mattino o il pomeriggiodopo la nanna, quando il bimbonon è stanco o affamato.Questo è un periodo importante:il bambino comincia le primescoperte, soprattutto attraversola bocca che al momento è il suoorgano sensoriale preferito.Per un genitore non è facile capire

le reazioni del bambino, riuscire a interessarlo per più di qualcheminuto senza avere il dubbio di sovrastimolarlo.Potrebbe essere il momento buono per passare dalla culla al lettomontessoriano, che consiste sostanzialmente in un materasso postodirettamente a terra, in un angolo della stanza, sul quale il bimbo possasalire e scendere liberamente. Inizialmente, mentre il bimbo imparaa rotolare, è bene porre a fianco del materasso principale un altromaterassino basso, oppure un tappeto molto spesso, in modo chepossa scendere dal letto senza farsi male. Potete utilizzare una piccolacoperta per la notte, mentre sono invece da evitare i sacchi nannache impediscono di muoversi liberamente.Se avete timore che scoprendosi prenda freddo, vestitelo con un bodyche gli copra il ventre e un pigiama un po’ più pesante, in modo chepossa anche dormire senza coperta rimanendo comunque al caldo.Nello spazio per le attività non dimenticate di inserire uno specchioa terra, in modo che il bambino possa vedersi, studiare le proprieespressioni e giocare con la propria figura.

Maria Montessori,‘Il segreto dell’infanzia’“Il letto piccolo e basso quasirasente a terra è economico cometutte le riforme che aiutano la vitapsichica del bambino: perché essoha bisogno di cose semplici e lepoche cose che esistono per lui,sono invece sovente complicatequasi a ostacolare la sua vita.In molte famiglie questa riforma fuattuata, mettendo un piccolo mate-rasso per terra, ricoperto da unagrande coperta. Allora i bambinivanno essi stessi spontaneamente aletto la sera, gioiosi, e la mattina sialzano senza svegliare nessuno”.

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Il cestino dei tesoriQuella del cestino dei tesori non è un ‘invenzione’ di Maria Montessori,come molti pensano, ma viene attribuita alla psicopedagogista britannicaElinor Goldschmied, anche se la Montessori l’ha ripreso nelle proprieattività.È adatto ai bambini che sanno stare seduti da soli, senza l’appoggiodelle mani e sono quindi in grado di manipolare gli oggetti che gli simettano a disposizione.In questo periodo la mente assorbente del bambino è in grado dicaptare, attraverso l’uso dei sensi, gli stimoli provenienti dall’ambienteesterno. Quando quest’ambiente non è in grado di soddisfare ilsuo impellente bisogno di esplorare (per esempio, se non riesce araggiungere gli oggetti desiderati perché lontani o perché, per ragionidi sicurezza, gli sono vietati), il piccolo entra in uno stato di agitazionee frustrazione: allunga le braccia e racchiude le dita come per afferrarequalcosa, allarga e tende gli arti, diventando sempre più nervoso edifficile da gestire.A questo proposito, il cestino dei tesori offre la possibilità di agire inuno spazio esclusivo, dove soddisfare la crescente necessità di entrarein relazione con gli oggetti del mondo reale e sperimentarli attraversotatto, vista, gusto, olfatto, udito e movimento.Consiste in un cesto di vimini o di altro materiale naturale - possibil-mente senza manici e abbastanza grande e resistente da non rove-sciarsi se il bambino vi si appoggia - all’interno del quale mettereteoggetti di varia natura, forma e colore per lasciare che il bimbo liscopra con le sue manine e la sua bocca.

68 Il vostro bimbo sta seduto da solo - A partire da 6 mesi

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Qualche idea sugli oggetti damettere:Oggetti naturali: pezzi di fibrenaturali come cotone, lana elino; pigne di differenti misure,grossi ciottoli (lavati), conchi-glie; un limone non trattato;grandi castagne; spugna natu-rale; zucche essiccate; granditappi di sughero; grosse piume(attenzione alla provenienza);pietra pomice; un nocciolo diavocado; un’arancia non trat-tata; grosse noci.Oggetti di uso quotidiano:spazzola per scarpe (nuova e inmateriale naturale); piccoli ce-stini; spazzola di legno; spazzo-lino da denti; pennello da barba.Oggetti di legno: scatolette inlegno, cilindro di legno; sonagli.Perle colorate legate con unastringa; anello da tenda grande;portauovo; uovo per cucito;cucchiaio; spatola.Oggetti di metallo: scatoline dilatta sigillate contenenti: riso,fagioli, sassolini; catenelle; cuc-chiai di varie misure; frusta perle uova piccola; mazzo di chiavi;anello da tenda in ottone; anellida chiavi legati assieme; spec-chio con cornice di metallo;coperchi di tutti i tipi; imbuto;armonica; colino da tè. Oggetti in pelle, stoffa, gomma,pelo: sacchettini di stoffa cuciticontenenti lavanda, rosmarino,timo, chiodi di garofano o altro.Carta e cartone: block notespiccolo con spirale; carta sta-gnola; scatoline di cartone; rotoliesauriti di carta igienica.

Lo scopo è quello di sti-molare al massimo i cin-que sensi. Succhiando glioggetti, rigirandoli inbocca e tra le mani, ilbambino realizza sco-per te relative al peso,alle dimensioni, al ru-more e all’odore; equando sceglie un og-getto possiamo immagi-nare che si chieda: “checos’è questo?”.Più tardi, quando sarà ingrado di spostarsi dasolo, avrete l’impressioneche si domandi “Checosa posso fare conquesto?” nella prospet-

tiva di aprire nuovi eccitanti orizzonti. Il vostro ruolo è quello di spettatori, non c’è bisogno che gli offriategli oggetti o che gli mostriate come impugnarli. Parlate il menopossibile, lasciatelo esplorare immerso nella sua concentrazione.La sola vostra presenza è sufficiente per dargli sicurezza. Siate una presenza premurosa ma non attiva: lo stato d’animo delbambino impegnato in questo gioco, quando viene costantementeinterrotto da incoraggiamenti o suggerimenti - come l’invito a prendereun oggetto, il verbalizzare continuamente le sue azioni o l’incitamentocon i vari "bravo", "bene" e via dicendo - è simile a quello che proviamonoi quando siamo occupati in qualcosa di interessante e qualcuno vienecontinuamente a disturbarci. Sarà lui a farvi capire quando vorrà con-dividere quest’esperienza, sorridendovi oppure offrendovi un oggetto. Materiali come legno, metallo, sughero, ottone, pietre, conchiglie,spugne naturali, differenti tipologie di carta, piume, stoffe di varieconsistenze (pelle, cotone, lino, pizzo, peluche, velo, pigne…), di-ventano elementi capaci di sollecitare la curiosità e l’esplorazionespontanea per le loro caratteristiche specifiche di consistenza, peso,forma, colore, odore, sonorità, sapore.Cosa mettere nel cesto? Evitate i giocattoli e nei limiti del possibilegli oggetti in plastica. Indirizzatevi verso cose di uso quotidiano, chepossano offrire il massimo interesse eccitando i cinque sensi.

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70 Il vostro bimbo sta seduto da solo - A partire da 6 mesi

La scatola dei tessutiUna variante al cesto dei tesori è la scatola dei tessuti, che dà lapossibilità al bimbo di concentrarsi sul senso del tatto e sulle diversesensazioni provenienti dalla manipolazione di stoffe differenti.Con le forbici zig-zag ritagliate dei quadrati di tessuto di 10x10 cm.,cercando di differenziare il più possibile le sensazioni tattili cheprocurano: cotone, seta, lino, lana, velluto e via dicendo. Metteteli inuna bella scatola di cartone e aggiungete qualche nastro sempre dimateriali diversi (non troppo lunghi per evitare il pericolo di possibilisoffocamenti).Proponete la scatola al bambino lasciando che la esplori, che imparia svuotarla scoprendo i vari tessuti. Si tratta fra l’altro di un’attivitàche può continuare a svolgere anche da sdraiato, quando è troppostanco per rimanere seduto.

Fate attenzione alla forma, al peso, al calore e alla tessitura per iltatto, all’odore che emanano, al suono che producono e al coloree brillantezza che mettono in mostra. Attraverso la manipolazione degli oggetti il bimbo sviluppa l’abilitàall’uso delle mani nella prensione e la sensibilità al contatto conmateriali percettivamente diversi. All’inizio inserite nel cestino una decina di oggetti, poi aumentate ilnumero man mano che il bimbo cresce. Sarà necessario curare lamanutenzione degli oggetti e introdurne regolarmente di nuovi permantenere vivo l’interesse.

Maria Montessori,‘La mente del bambino’“I sensi, essendo gli esploratori del-l’ambiente, aprono la via alla cono-scenza. I materiali per l’educazionedei sensi sono offer ti come unaspecie di chiave per aprire una portaall’esplorazione delle cose esterne,come un lume che fa vedere piùcose e più particolari che al buio nonsi potrebbero vedere”.

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“L’umanità può sperare in una solasoluzione dei suoi problemi, fra cui ipiù urgenti sono quelli di pace e diunità, soltanto volgendo la propriaattenzione e le proprie energie allascoperta del bambino e allo sviluppodella grande potenzialità della perso-nalità umana in corso di formazione”.

Maria MontessoriPoona, Novembre 1948

Introduzione a ‘La scoperta del bambino’

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Una guida pratica, ricca di attività di gioco da realizzare attraverso l'utilizzo di oggetti semplici da

recuperare anche in casa; suggerimenti interessanti che trovano. nella proposta educativa montessoriana, la loro ispirazione.

Con molta grazia l'autrice, mamma appassionata al Montesso1-i, invita madri e padri a porsi come attenti osservatori dei loro figli, per considerarli non come oggetti a cui destinare le proprie

proposte, ma persone che hanno bisogno di un ambiente preparato con cura, con molte e

diversificate attività offerte alla libera scelta e che rispondano al grande bisogno di toccare,

manipolare, esplorare con tutti i sensi, alimentando e sostenendo in questo modo il naturale

percorso di crescita di ciascun bambino.

Un testo che, come Associazione da sempre attenta a promuovere il rispetto dei bisogni dei

protagonisti della nascita, accogliamo con grande entusiasmo e segnaliamo con molto piacere

ai genitori di bambini da O a 3 anni.

ISBN 978-88-941107-0-8

9 788894 110708

Daniela Scandurra

Presidente de "Il Melograno"

Centro Informazione Maternità e Nascita di Trento

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