Cronicizzazione del processo infiammatorio · angioflogosi istoflogosi rimozione della noxa mancata...

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Cronicizzazione del processo infiammatorio

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Cronicizzazione del processo infiammatorio

Infiammazione cronica• Si verifica quando l’infiammazione

acuta non può essere risolta • Infezioni persistenti

–Batteri e funghi •Agenti causali della tubercolosi e della sifilide •Culminano in reazioni granulomatose

• Esposizione prolungata ad agenti tossici o materiale esogeno non degradabile

• Malattie autoimmuni

Caratteristiche dell’infiammazione cronica

• Infiltrato con cellule mononucleate • Danno tessutale• Riparazione che coinvolge angiogenesi e fibrosi

• Può andare avanti per settimane, mesi o anni, dove, l’infiammazione, il danno tessutale ed il processo di riparazione procedono in contemporanea

Cellule dell’infiammazione cronica

• Infiltrati con macrofagi, linfociti e plasmacellule, neutrofili, eosinofili e fibroblasti

Fagociti mononucleati

• Monociti (sangue)

• Macrofagi

• Cellule giganti

• Cellule epiteliodi

Monociti/macrofagi

-Cellule chiave nell’infiammazione cronica e granulomatosa

-Producono numerose citochine con attività chemiotattica verso altri macrofagi e verso cellule diverse della risposta immunitaria

-Fagocitosi

Meccanismi per l’accumulo dei macrofagi nei tessuti:

• Reclutamento dei monociti dal microcircolo

• Proliferazione locale di macrofagi

• Immobilizzazione dei macrofagi nella sede dell’infiammazione

Cellule epiteliodi

Numerose estroflessioni della membrana plasmatica

Spiccata attività esocitica

Cellule giganti plurinucleate

Tipo Langhans

Fusione di centinaia di macrofagi e monociti modificati

Tipo corpo estraneo

Infiltrato infiammatorio cronico

• Linfociti T e B

cellule specifichedella risposta immune

Infiltrato infiammatorio cronico

• Plasmacellule

linfociti di tipo B che secernono anticorpi specifici

EosinofiliTipicamente associati con le reazioni allergiche e con le infestazioni da macroparassiti

Attività fagocitaria modesta

Neutrofili

-cellule chiave dell’angioflogosi

Cellule del connettivo

fibroblasti cellule endoteliali

•Abbondante produzione di collagene•Formazione di tessuto connettivo fibroso•Sviluppo di cicatrici permanenti•Angiogenesi

Infiammazione granulomatosa

GRANULOMAUna risposta infiammatoria focale ad

andamento cronico caratterizzata dall’accumulo e dalla proliferazione di

leucociti di tipo prevalentemente mononucleato

Granuloma• Focolaio di infiammazione

cronica costituito da un aggregato microscopico di macrofagi, morfologicamente trasformati in cellule epitelioidi, circondato da leucociti mononucleati, soprattutto linfociti e occasionalmente plasmacellule. Una parete di fibroblasti e tessuto connettivo circonda i granulomi più vecchi

• Frequentemente le cellule epitelioidi (accumulo di macrofagi attivati) si fondono per formare cellule giganti

• Non necessariamente accompagnata da caratteristiche accessorie quali la necrosi

Granuloma

• Presenza di cellulemononucleate nei tessuti

• Osservate in malattie specifiche

• Utili nella diagnosi

GRANULOMA

•Granuloma immunologico o da ipersensibilità

•Granuloma non immunologico o da corpo estraneo

UN CLASSICO ESEMPIO DI GRANULOMA IMMUNOLOGICO:

IL GRANULOMA TUBERCOLARE O TUBERCOLO

Mycobacterium tuberculosis

Cellule giganti

Tessuto necrotico

Cellule epiteliodi

linfociti

TUBERCOLO

Tubercolosi

8 milioni 2 milioni

2 miliardi

di individui sviluppano la malattia ogni anno

di morti ogni anno

di individui infettati dal M. tuberculosis

NEL MONDO

La TBC in ItaliaNumero di casi per nazionalità (anni 1999-2005)

dati Ministero della Salute

La TBC in Italia% di casi in cittadini non italiani (anni 1999-2005)

dati Ministero della Salute

FATTORI CHE HANNO FAVORITO LA RIPRESA DELLA TB NEI PAESI INDUSTRIALIZZATI

- Immigrazione da Paesi con elevata prevalenza di TB- Diffusione dell’infezione da HIV- Problemi sociali

Trasmissione dell’infezione tubercolare

Tubercolosi

Tubercolosi

Tubercolosi

EVOLUZIONE DEL TUBERCOLO

- Localizzazione agli apici polmonari

- Ampia produzione di necrosi caseosa

-Tendenza allo svuotamento del materiale caseoso

CAVERNE: lesioni cavitarie delimitate da tessuto infiammatorio e da bacilli in attiva replicazione

Lebbra

• AGENTE EZIOLOGICO: Treponema pallidum• Malattia a trasmissione:

-sessuale-materno-fetale (trans-placentare o attraverso il canale del parto infetto)-per contatto diretto con lesioni in fase attiva (es: bacio se presenti delle lesioni a livello di labbra, cavità

orale, lesioni cutanee; contatto con lesioni cutanee)-trasfusione di sangue ed emoderivati (ora molto rara)-accidentale a seguito della manipolazione di campioni infetti (esposizione professionale)

SIFILIDE

AGENTE EZIOLOGICO

IL Treponema Pallidum,appartiene alla famiglia delle

treponematacee, batteri di forma elicoidale, mobili, a divisione

trasversale.

• lunghezza variabile da 8 a 14 micron• larghezza variabile da 0.15 a 0.20

micron.

La coltura in vitro dei treponemi non è stata ancora realizzata. Per tale motivo il loro metabolismo è poco conosciuto.

• Ingresso dei Treponemi attraverso la mucosa, anche intatta, o soluzioni di continuo della cute

• Raggiungimento del sistema linfatico e quindi del torrente ematico

Disseminazione sistemica con potenziale invasione di qualsiasi organo/tessuto

SIFILIDE: PATOGENESI

0

5

10

15

20

25

30

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003

L’aumento dei nuovi casi di sifilide osservato negli ultimi anni denuncia un inquietante abbassamento della guardia rispetto ai comportamenti sessuali a rischio

Anche in Italia negli ultimi anni i casi di sifilide sono più che raddoppiati:dal 2000 al 2001 si è registrato un aumento del 92% e dal 2001 al 2002 c’è stato un ulteriore aumento del 44%.

La struttura istologica del granuloma della sifilide (granuloma luetico) non è ordinata come quella del tubercolo

Necrosi nella zona centrale (gomma luetica), avascolata

La zona periferica è vascolarizzata, infiltrata da linfociti e plasmacellule

Granuloma luetico

Sarcoidosi• Malattia granulomatosa ad eziologia

sconosciuta• Può dare localizzazioni differenti (cute,

polmone, fegato, tessuto osseo)• Il granuloma non presenta fenomeni di necrosi • Riscontrata tipicamente negli adulti, nella

maggior parte dei casi è presente in pazienti di età compresa tra 10-40 anni

• ~3 volte più comune negli Africani-Americani

Granuloma da corpo estraneo

üCausato da materiale inerte

üI macrofagi sono incapaci di digerire il materiale inorganico

üModesta presenza di fenomeni essudatizi

üPresenza di neutrofili, macrofagi, cellule giganti

üEvoluzione naturale è la fibrosi

Granulomi da corpo estraneo

INFIAMMAZIONE GRANULOSA DA MATERIALE ENDOGENO O ESOGENO

ENDOGENO:

- CHERATINA da cisti epidermiche traumatizzate

- CRISTALLI DI URATO in pazienti gottosi, si deposita nei tessuti molli

- COLLAGENE ALTERATO DEGENERATO nei noduli reumatoidi

- ELASTINA DEGENERATA E ALTERATA delle pareti arteriose colpite da artrite a cellule giganti

- CRISTALLI DI COLESTEROLO

- FRAMMENTI D’OSSO NECROTIZZATO

ESOGENO:

- MATERIALE CHIRURGICO DA SUTURA non riassorbibile

- POLVERE DI TALCO nei guanti del chirurgo (granulomi da talco)

- FRAMMENTI DI MATERIALE VEGETALE (spine, schegge di legno)

- SILICE causa la silicosi

- ASBESTO (AMIANTO) causa l’ASBESTOSI ed il MESOTELIOMA

- PARTICELLE DI CARBONE determinano l’ANTRACOSI

- CROMO

- BERILLIO causa la BERILLIOSI

- PARASSITI

La reazione granulomatosa si accompagna a volte ad imponenti fenomeni necrotici che coinvolgono gli elementi cellulari partecipi dell’infiammazione.

L’area necrotica può:

ü essere assorbita e sostituita da tessuto fibroso: CICATRIZZAZIONE

üandare incontro a deposizione di sali di calcio insolubili: CALCIFICAZIONE

üessere circoscritta da una reazione connettivale: INCAPSULAZIONE

Decorso Processo InfiammatorioNOXA

ANGIOFLOGOSI ISTOFLOGOSI

RIMOZIONE DELLA NOXA

MANCATA RIMOZIONE NOXA

RISOLUZIONEDELL’ ESSUDATO

ORGANIZZAZIONEDELL’ ESSUDATO

ANGIOFLOGOSI PERSISTENTE

EVOLUZIONE IN ISTOFLOGOSI

RIPRISTINO DELLOSTATO STAZIONARIO ESITI

(ADERENZE,BRIGLIE)

RIMOZIONE DELLA NOXA

MANCATA RIMOZIONEDELLA NOXA

RIPRISTINO STATOSTAZIONARIO

ESITI(CALCIFICAZIONI,

FIBROSI)

DIFFUSIONE PROCESSOFLOGISTICO;

NECROSI CELLULARE

PERSISTENZA DIFOCOLAIO

FLOGISTICO SILENTE

Infiammazione come risposta vitale dell’ospite

• Noi siamo circondati da nemici microbici.

• Viviamo in un mondo in cui gli accidenti fisici sono comuni.

• Necessitiamo di meccanismi per prevenire le infezioni.

• Dobbiamo essere capaci di riparare qualsiasi danno del nostro organismo.

Come queste risposte ci aiutano a sopravvivere

• Dolore • Ci avverte che qualcosa ha danneggiato i nostri tessuti.

• Evita che tessuti danneggiati possano essere mossi così che essi abbiano una chance per guarire.

• Gonfiore & Rossore • Facilitano l’accesso di proteine plasmatiche come le Ig etc nei siti danneggiati.

• Facilita il drenaggio della regione infiammata.

Come queste risposte ci aiutano a sopravvivere

• Calore & Febbre • Agisce come inibitore della replicazione di alcuni microrganismi e virus.

• Altera le funzioni delle cellule immunitarie.

Come queste risposte ci aiutano a sopravvivere

Ripristino delle funzioni

• E’ l’obiettivo terminale della risposta infiammatoria.

• Coinvolge le azioni coordinate di molti fattori angiogenetici e di crescita.