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Counterfactuals and Causal Inference by Stephen Morgan & Christopher Winship Barbara Befani & Alessandra Decataldo presentano Barbara Befani e Alessandra Decataldo, Ciclo di Seminari sui Classici della Valutazione, Roma 7 Aprile 2009

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Counterfactuals and Causal Inference

by Stephen Morgan & Christopher Winship

Barbara Befani & Alessandra Decataldopresentano

Barbara Befani e Alessandra Decataldo, Ciclo di Seminari sui Classici della Valutazione, Roma 7 Aprile 2009

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Introduzione

Logica della valutazione o metodo di attribuzione causale utile quando si devono gestire grandi numeri?

Concentrazione del valore dell’intervento su un’unica variabile risultato quantitativa

Logica di base dell’attribuzione causale

LOPC (Lista di cause possibili)

GEM (Metodo generale di eliminazione)

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Introduzione (2)

Per attribuire la causalità ci sono almeno otto metodi tutti altrettanto validi che si applicano a seconda delle diverse situazioni:

(i) osservazione diretta (visiva, tattile)

(ii) osservazione riportata (studi di caso)

(iii) inferenza eliminativa (autopsia, guasto meccanico)

(iv) inferenza teorica, basata sull'uso di una teoria o di un'analogia, es. fisica, geologia, astronomia

(v) manipolazione diretta (es. in cucina o in laboratorio)

(vi) esperimenti naturali (metereologia, epidemiologia)

(vii) quasi-esperimenti (medicina, pedagogia)

(viii) RCTs randomizzazione, assegnazione casuale (farmacologia)

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Introduzione (3)

• Domande in merito ai rapporti di causa-effetto sono frequentemente all’origine di molti lavori empirici nelle scienze sociali.

• Altrettanto frequentemente, però, non è possibile fornire una risposta a tali domande a causa delle difficoltà che gli scienziati sociali incontrano nel raccogliere dati.

• Negli ultimi tre decenni è stato sviluppato un modello controfattuale della causalità che ha permesso di diffondere una cornice unificata per gli studi sui rapporti causa-effetto.

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Il modello controfattuale per l’analisi dei dati

osservativi• Il modello controfattuale suppone che in una

popolazione ogni individuo possa essere esposto a due stati alternativi di una causa (detti trattamenti alternativi; se si considerano solo due stati, essi vengono definiti “trattamento” e “controllo”).

• Ogni stato è caratterizzato da un distinto gruppo di condizioni; essere esposto a tali condizioni potenzialmente produce un risultato di interesse.

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Il modello controfattuale per l’analisi dei dati

osservativi (2)• Ogni individuo nella popolazione di interesse

ha un risultato potenziale sotto ogni stato di trattamento, ma ogni individuo può essere osservato solo in uno specifico stato in un determinato momento.

• I potenziali risultati di ogni individuo sono definiti come i veri valori del risultato di interesse che risulterebbe dall’esposizione agli stati causali alternativi.

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Il modello controfattuale per l’analisi dei dati

osservativi (3)• I potenziali risultati di un individuo i sono:

• yi1

nel caso di stato di trattamento

• yi0 nel caso di stato di controllo

• Poiché in teoria sia yi1

sia yi0 esistono per ogni

individuo, l’effetto causale a livello individuale può essere definito come la semplice differenza

• yi1

- yi0

• Ma gli effetti causali non possono essere calcolati a livello individuale poiché non è possibile osservare yi

1 e yi

0 per ogni individuo della popolazione di interesse.

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Il modello controfattuale per l’analisi dei dati

osservativi (4)• Necessariamente, un ricercatore deve analizzare

una variabile Y (risultato osservato), che ha valori yi per ogni individuo i uguali a:

• yi1 per tutti gli individui del gruppo di trattamento

• yi0 per tutti gli individui del gruppo di controllo

• Concordemente:

• yi0 è un risultato controfattuale non osservato per

ogni individuo i del gruppo di trattamento

• yi1 è un risultato controfattuale non osservato

per ogni individuo i del gruppo di controllo

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Il modello controfattuale per l’analisi dei dati

osservativi (5)• Nella tradizione della modellizzazione

controfattuale, l’attenzione è focalizzata sullo stimare gli effetti causali medi, analizzando i valori yi di gruppi di individui definiti da specifiche caratteristiche.

• Per fare ciò, il processo attraverso il quale individui di differenti tipi sono esposti alla causa di interesse deve essere modellizzato.

• Questo implica l’introduzione di assunzioni per la stima di valori controfattuali non osservabili medi per specifici gruppi di individui.

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Tipi di esempio usati nel libro

• Gli autori riportano, successivamente, tre esempi (gli effetti causali dell’esperienza familiare e dell’intelligenza sul risultato scolastico; gli effetti causali del risultato scolastico e dell’abilità mentale sui guadagni; gli effetti causali dell’esperienza familiare, del risultato scolastico e dei guadagni sulla partecipazione politica), che pongono alcune fondamentali sfide per l’analisi causale:

• 1) le complicazioni della misurazione, ossia le variabili causali sono molto astratte e internamente eterogenee;

• 2) le variabili individuali non sono facilmente manipolabili attraverso l’intervento esterno.

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Tipi di esempio usati nel libro (2)

• Gli autori riportano, inoltre, quattro esempi (gli effetti causali della scolarizzazione cattolica sull’apprendimento; gli effetti causali dei buoni scolastici sull’apprendimento; gli effetti causali della formazione alla manodopera sui guadagni; gli effetti causali della tecnologia alternativa di voto sul votare validamente), che mostrano una diretta relazione causale.

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Dati osservativi e ricerche campionarie

• Gli autori specificano che, nel corso del testo, si assume soventemente che il campione sia infinito (al fine di considerare come pari a 0 l’errore di campionamento e che la media campionaria di una variabile osservata sia uguale a quella della popolazione) e che le variabili siano state misurate senza errori.

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L’effetto netto medio E(δ) = E(Y1 - Y0)

1^ problema: un’unica variabile quantitativa

2^ problema: valore atteso di una variabile aleatoria, stimato per tutta la popolazione a partire da un campione

Metodi di inferenza statistica -> calcolo delle probabilità -> funzioni generalmente continue -> unità su cui ragioniamo sono infinitesimali, numeri reali

l’effetto individuale NON è osservabile e non solo perché è controfattuale

l’effetto non è osservabile non solo per un individuo della popolazione, ma neanche per qualsiasi insieme finito di individui; l’effetto può essere stimato solo per un insieme infinito di individui, quello della popolazione teorica

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Due ordini di inosservabilità

ricostruzione del dato controfattuale per il quale non c’è un chiaro referente empirico, ci sono elevati margini di discrezionalità

Per i dati cosiddetti “osservabili” – per i quali il campione è un chiaro referente empirico – dobbiamo però fare le ipotesi di rappresentatività del campione

Randomizzazione, lo estraiamo in maniera casuale e ci assicuriamo che sia di numerosità sufficientemente elevata

Lo stratifichiamo, introducendo ipotesi teoriche

Senza queste cautele, le unità su cui ragioniamo sono astratte: ovvero talmente piccole da essere infinitesimali, su ognuna di loro l’effetto è talmente piccolo da essere prossimo allo zero, e nessuna somma di un numero finito di infinitesimi è diversa da un infinitesimo… per fortuna è l’unico metodo EVIDENCE-BASED!

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Confronto tra metodi qualitativi e quantitativi

Metodi qualitativi sono imprecisi, inaffidabili, distorti, etc

Metodi quantitativi (continui, che usano numeri reali) ragionano su entità che non esistono nella realtà

Quando sono applicati male, se i metodi qualitativi sono un difetto della vista, i metodi quantitativi sono una forma di cecità

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E(δ) = E(Y1) - E(Y0)

Y1 = valore della variabile sull’intera popolazione (umana, mondiale, infinita – v.a.) nel caso in cui sia sottoposta a trattamento.

Y0 = valore della variabile sull’intera popolazione (umana, mondiale, infinita – v.a.) nel caso in cui NON sia sottoposta a trattamento

Notazione: Y1 = Y se D = 1; Y0 = Y se D = 0

D variabile discreta (0,1) indica la presenza / assenza del trattamento

δ = (Y1 - Y0); E(δ) = E(Y1 - Y0) = E(Y1) - E(Y0)

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Lo stimatore ingenuo dell’effetto netto

medioδNAIVE = media (y | d = 1) - media (y | d = 0)

SE IL CAMPIONE E’ RAPPRESENTATIVO O CASUALE:

n -> inf., δNAIVE -> E(Y1|D=1) - E(Y0|D=0) diverso dall’effetto netto medio nell’intera popolazione E(δ) = E(Y1) - E(Y0) quindi δNAIVE È DISTORTO (dist. non campionaria)

L’effetto netto medio totale =

l’effetto netto medio sulla popolazione rappresentata dai trattati

+ l’effetto netto medio sulla popolazione rappresentata dai NON trattati

E(δ) = π * E(δ|D=1) + (1-π) * E(δ|D=0)

π = proporzione di popolazione che tipicamente viene selezionata o si autoseleziona al trattamento

Se queste due quantità sono uguali no problem, coincidono con l’effetto medio netto; ma l’idea è che in realtà la popolazione sottoposta al trattamento sia sostanzialmente diversa da quella non sottoposta, in particolare rispetto a caratteristiche che influenzano autonomamente il valore di y

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Non esiste IL controfattuale: esistono

DUE tipi di controfattualePer stimare l’effetto medio netto devo stimare

DUE diversi effetti medi netti (almeno quando sono interessata a tutta la popolazione e non solo quella rappresentata da uno dei due sottogruppi)

E(δ|D=1) = E[(Y1-Y0)|D=1] = E(Y1|D=1) - E(Y0|D=1)

E(δ|D=0) = E[(Y1-Y0)|D=0] = E(Y1|D=0) - E(Y0|D=0)

E(δ) = π*E(Y1|D=1) - π*E(Y0|D=1) + E(Y1|D=0) -π*E(Y1|D=0) - E(Y0|D=0) +π*E(Y0|D=0)

E(δ) = (π-1)*E(Y0|D=0) + π*E(Y1|D=1) + (1-π)*E(Y1|D=0) - π*E(Y0|D=1)

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Lo stimatore ingenuo (2)

• Media campionaria di y1 -> E(Y1|D=1)

• Media campionaria di y0 -> E(Y1|D=0)

• Se il campione è casuale (randomizzazione) o rappresentativo (introdurre stratificazioni cioè ipotesi causali)

• le quantità in giallo non sono osservabili NEANCHE a livello campionario; cioè non hanno un corrispondente campionario “diretto”; per stimarle non mi basta fare ipotesi statistico-probabilistiche; devo fare ipotesi di altro tipo (di social science theory)

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Esempio: effetto dell’istruzione universitaria sul successo nel

mercato del lavoro Mi interessa conoscere la differenza tra il successo sul MdL dell’umanità nel caso in cui tutti frequentassero l’università e il successo sul MdL dell’umanità nel caso in cui nessuno frequenti l’università

Nella realtà io ho 2 gruppi, coloro che frequentano l’università e coloro che non la frequentano e osservo determinati risultati

E(Y1|D=1) = 10; E(Y0|D=0) = 5

E(Y0|D=1) = 6; E(Y1|D=0) = 8

δNAIVE = (10-5) = 5; diff. baseline = (6-5) = 1; effetto medio sui tendenti al tratt. = (10-6) = 4; effetto medio sui non tendenti al tratt. = (8-5) = 3; diff effetti medi tra i due gruppi = diff tra i tassi di acquisizione di capacità lavorative in seguito all’università = (4-3) = 1; supponiamo che π = 0,3

E(δ) = 5 - 1 - (1-0,3)*1 = 5-1-0,7 = 3,3

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Come eliminare la distorsione dello stimatore

ingenuolo stimatore ingenuo è distorto e quindi va corretto

δNAIVE -> E(Y1|D=1) - E(Y0|D=0)

E(δ) - δNAIVE = distorsione dello stimatore ingenuo

Distorsione dello stimatore ingenuo =

E(Y0|D=1) - E(Y0|D=0) +

(π-1)*[E(δ|D=1) - E(δ|D=0)]

differenza baseline, differenza di partenza, prima o in assenza del trattamento, tra coloro che si selezionano per il trattamento e coloro che non si selezionano

differenza tra gli effetti medi dell’intervento sulle due popolazioni, indipendente dalle (differenze nelle) condizioni di partenza

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Come eliminare la distorsione dello stimatore ingenuo (2)

Devo riuscire a stimare la distorsione; una strategia tipica è cercare di azzerarla

Azzerare le differenze di partenza / baseline

Azzerare le differenze di effetto netto del trattamento, di acquisizione dei benefici del trattamento (se le diff di baseline sono nulle ciò equivale ad azzerare le diff di arrivo)

Ipotesi 1: E(Y0|D=1) = E(Y0|D=0) (diff di partenza / baseline NULLE)

il valore della variabile in ASSENZA di trattamento deve essere uguale tra coloro che tendono a essere trattati e coloro che tendono a non essere trattati

E(δ|D=1) = E(δ|D=0);

E[(Y1- Y0)|D=1] = E[(Y1- Y0)|D=0];

E(Y1|D=1) - E(Y0|D=1) = E(Y1|D=0) - E(Y0|D=0);

E(Y1|D=1) = E(Y1|D=0)

Ipotesi 2: E(Y1|D=1) = E(Y1|D=0) (differenza tra effetti lordi a parità di baseline = differenza tra effetti netti)

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Randomizzazione (RCTs)Y e D sono indipendenti per costruzione, non c’è autoselezione /

selezione spontanea dei trattati

Anche se, si fa presto a dire costruzione: campioni di numerosità elevata

e cmq devo sempre fare test di casualità

Conseguenza auspicata 1: E(Y0|D=1) = E(Y0|D=0)

Conseguenza auspicata 2: E(Y1|D=1) = E(Y1|D=0)

Dinamica durante l’esperimento

Il campione può non essere più casuale per:

Possono cambiare le caratteristiche dei gruppi durante l’esperimento

Uscita dal gruppo (diversa tra i due gruppi - differential attrition) (anche per il matching)

Cross-contamination (i non trattati imitano i trattati)

Hawthorne effect (la consapevolezza di appartenere a un certo gruppo modifica il comportamento)

Doppio cieco (ignoranza del partecipante e di chi somministra) (certo questo è molto più facile in farmacologia…)

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Regressione

Stimare l’effetto di D per esclusione, calcolando l’effetto di TUTTE le altre variabili causali e sottraendolo all’effetto complessivo

In particolare stimo il valore della diff di partenza / baseline

E(Y0|D=1) - E(Y0|D=0)

e la diff tra gli effetti medi [E(δ|D=1) - E(δ|D=0)]

in questo modo, insieme a δNAIVE, riesco a stimare E(δ)

Il problema è che mi servono informazioni TEORICHE su cosa causa il fenomeno rappresentato dalla variabile di interesse; in particolare su TUTTE LE sue CAUSE: in altre parole, mi serve tutta la teoria del mondo

(vedi esempio di REGRESSIONE semplice di Trivellato: non si capisce bene la differenza tra gli effetti: quali sono le due popolazioni? Dove sono i due controfattuali?)

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Serie storicheInterventi in cui tutta la popolazione è esposta al trattamento (dati PRE/POST)

Dinamica spontanea dei fenomeni (rilevanti: tonnellate di ipotesi teoriche…)

fa sì la che popolazione di arrivo non sia la stessa rispetto a quella di partenza;

conosco E(Y1|D=1) e E(Y0|D=0)

ma non conosco E(Y1|D=0) né E(Y0|D=1)

effetto della politica al tempo t0 sulla popolazione / contesto di partenza

ciò che si sarebbe avuto nel contesto / popolazione di arrivo al tempo t1 in assenza di intervento

le serie storiche stimano la seconda quantità ma non la prima; solo la prima parte della distorsione dallo stimatore ingenuo; in altre parole l’effetto relativo al contesto di arrivo E(δ|D=1) = E[(Y1-Y0)|D=1] = E(Y1|D=1) - E(Y0|D=1)

Limite perché quello che mi interessa è l’effetto netto di quella politica rispetto a qualsiasi contesto, non solo a quelli che somigliano a quello di arrivo

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Costruire un gruppo di controllo tramite

matchingPer rendere comparabili i due gruppi si costruisce un gruppo di controllo in cui ogni componente ha un corrispondente nel gruppo sperimentale

Matching rispetto a cosa? Come faccio a sapere quali sono le variabili causalmente rilevanti?

Mi serve tanta teoria

Il gruppo di controllo somiglia ai trattati!

Mi serve per stimare E(Y0|D=1), quindi E(δ|D=1), ovvero l’effetto netto medio sulla popolazione di cui sono rappresentativi i trattati, non su tutta

Per stimare E(δ|D=0) (e quindi l’effetto complessivo) ma mi manca ancora “il secondo controfattuale”: E(Y1|D=0)

come per le serie storiche: è un limite importante nel caso in cui l’obiettivo sia indurre un effetto su una pluralità di gruppi e contesti spazio-temporali, non solo su (quelli che somigliano a) i trattati o su un contesto storico preciso

A volte non riesco a fare il matching neanche dei trattati perché non esistono individui comparabili con tutti i trattati…

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Il modello controfattuale per l’analisi dei dati

osservativi (6)• Se le assunzioni sono sostenibili e il metodo

adatto per costruire una differenza media dai dati è chiuso, allora può essere data un’interpretazione causale alla differenza media nel valori di yi.

• Successivamente gli autori presentano una storia selezionata dell’uso del linguaggio sperimentale nelle scienze sociali.

• In particolare, ricostruiscono l’uso dei termini:

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Analisi causale e scienze sociali

osservative• 1) esperimento (Fisher, Cox e Reid, Stouffer,

Chapin, Campbell) poiché il modello controfattuale della causalità aiuta il ricercatore a stipulare le assunzioni, valutare tecniche alternative di analisi dei dati e riflettere sul processo di esposizione causale. Il suo successo è dovuto al suo linguaggio di risultati potenziali, che permette all’analista di concettualizzare gli studi osservativi come se fossero disegni sperimentali.

• 2) Regressione (Balock, Duncan) poiché essa può lavorare in modo abbastanza sensibile nel cercare risposte a domande causali.

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La rappresentazione grafica della relazione

causale• Pearl (2000) ha sviluppato una serie di

regole per rappresentare le relazioni causali con la teoria dei grafici.

• Si consideri le relazioni causali rappresentate a p. 25 e si supponga che queste relazioni siano derivate da un gruppo di proposizioni teoriche.

• In questo grafico:

• 1) ogni nodo rappresenta una variabile casuale osservabile;

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La rappresentazione grafica della relazione

causale (2)• 2) ogni freccia unidirezionale significa che la

variabile all’origine della freccia causa quella alla fine della freccia;

• 3) ogni freccia curva e bidirezionale significa l’esistenza di un nodo comune non osservato che causa entrambe le variabili poste all’estremità.

• Supponiamo che la variabile di primario interesse sia D e che l’effetto causale che desideriamo stimare sia l’effetto di D su Y.

• Secondo Pearl, la variabile causale D ha una distribuzione di probabilità.

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La rappresentazione grafica della relazione

causale (3)• Sulla variabile D agiscono causalmente le

variabili A, B e C, anche se dal grafico non si evince la forza della relazione.

• La variabile risultato Y è causata direttamente da F, G e D, ma anche da altre cause indirette (A, B e C) ed altre ancora implicite (rappresentate dalle frecce curvilinee) che determinano la distribuzione di probabilità di Y.

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Le strategie per stimare gli effetti causali

• Tre strategie per stimare gli effetti causali:

• 1) si può condizionare (con procedure come la stratificazione, il confronto, la ponderazione o la regressione) le variabili che blocchino tutte le traiettorie back-door dalla variabile causale alla variabile risultato;

• 2) si possono utilizzare variazioni esogene in una appropriata variabile strumento per isolare la covariazione fra le variabili causale e risultato;

• 3) si può stabilire un meccanismo isolato ed esaustivo che relaziona la variabile causale alla variabile risultato e calcolare come l’effetto causale si sia propagato attraverso il meccanismo.

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