Costruzione Della Tattica Difensiva a Zona Secondo

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    COSTRUZIONE DELLA TATTICA DIFENSIVA A ZONA SECONDOI PRINCIPI DELLA METODOLOGIA OPERATIVA

    La difesa a zona uno degli sviluppi di tattica difensiva e si basa sullequidistanzatra i giocatori e i reparti.

    concetti fondamentali:La difesa a zona prevede che ogni giocatore responsabile della zona di campo alui assegnata e dei calciatori avversari che entrano in quella zona, deve guardare esorvegliare le zone limitrofe. Si muove nella zona in funzione della posizione dellapalla, dellavversario e della porta , inoltre deve andare sempre in pressionesullavversario con palla che entra nella propria zona eccetto quando si trova ininferiorit numerica.Nel gioco a zona non possibile difendere preoccupandosi esclusivamente dellamarcatura avversaria, tralasciando il concetto di spazio difensivo. Inoltre penso che inunorganizzazione difensiva a zona esiste la possibilit di eseguire dei movimenti ascalare che offrono il modo di coprire razionalmente gli spazi, togliere tempo espazio allavversario ,quindi neutralizzare le soluzioni di gioco. Non dobbiamodimenticare che per difendere a zona bisogna saper difendere a uomo: infattidifendere a zona non significa non dover marcare a uomo , anzi bisogna saper edover marcare ad uomo , inoltre un difendente nella linea difensiva deve sapersiguardare attorno e capire la situazione e decidere subito cosa fare : marcare stretto auomo oppure dare copertura ad un compagno e quindi coprire la zona . E importante precisare che d ifendere a zona non significa non dover marcare aduomo; infatti nel momento in cui lavversario entra nella zona di competenza deldifendente questultimo dovr applicare tutti i principi della marcatura a uomo. Difendendo a zona occorre aver ben chiaro il concetto di:- palla libera (o scoperta) e quello dipalla coperta , e quindimarco o copro ?La palla e libera quando il possessore ha il tempo e lo spazio per poterla giocareliberamente. La palla libera e un messaggio di pericolo; si cerca pertanto di retrocedere tramite unazione ritardatrice in modo da togliere campo allavversario ericercando la concentrazione difensiva. Si retrocede solamente nel caso la difesa siain inferiorit numerica. Questa azione (retrocedere) si esegue sino ad un punto limiteche normalmente corrisponde alla lunetta dellarea di rigore. Nel mio caso richiedo ai miei difensori di cercare di non oltrepassare la lineaimmaginaria posta a 22-23 m. dalla linea di porta.Ci considerato tutte le esercitazioni tecnico-tattiche che propongo prevedono semprela delimitazione di questo settore affinch i giocatori automatizzino prima e meglio.La palla e coperta quando il possessore non ha invece il tempo e lo spazio pergiocarla e, pressato dallavversario, deve difendere il pallone dallinterventodellavversario. In questo modo si riesce ad ottenere una maggiore copertura tra idifensori poich le distanze tra loro sono minori e si permette allavversario digiocare solo la palla nello spazio davanti alla difesa o solo sulle fasce laterali.

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    REQUISITI FONDAMENTALI Equa distribuzione Equilibrio Razionalit

    Unit di squadra A tale proposito divido il campo, longitudinalmente, in 4 parti uguali e dispongo, inogni zona, un giocatore per la linea difensiva. In questo modo si ottiene unadistribuzione equilibrata sia in senso laterale che verticale.Oltre allequa distribuzione, necessario possedere un equilibrio tatticopredeterminato che consenta di preparare pi facilmente le varie soluzione dialternanza delle due fasi di gioco, poich si conoscono fin da subito le posizioni incampo e le funzioni dei singoli,suddividendo il campo con tre teoriche lineeorizzontali.Ciascun giocatore responsabile nella scacchiera della propria zona di competenza,sia in senso orizzontale, che verticale, fino al limite della zona difesa dal compagno.Per unit di squadra si intende che ciascun calciatore deve possedere un unicoatteggiamento durante la fase difensiva. Ci significa che i giocatori devonoconoscere compiti e posizioni dei compagni per sostenere unadeguata situazione digioco.Per difendere a zona dobbiamo conoscere le posizioni della palla, dei compagni,degli avversari e della nostra porta.La marcatura nella difesa a zona avviene generalmente nella zona di campo dipropria competenza, ma ci non toglie che i giocatori debbano sorvegliare anche lezone limitrofe. opportuno ribadire che per poter difendere a zona ed essere efficaci, dobbiamosaper difendere a uomo. CONTENUTI

    Fasce laterali amiche; Squadra corta; Interscambiabilit di ruolo; Pressing e fuorigioco ed elastico difensivo; Posizione sfalsata attraverso la disposizione a ragnatela.

    FASCE AMICHE

    Densit nella zona palla; Fascia opposta libera; Diagonali difensive ( lesterno oppost o non deve superare la met della porta,

    tranne casi straordinari); Imbuto difensivo.

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    SQUADRA CORTA Coperture reciproche attraverso scaglionamenti laterali ed in avanti; I punti di riferimento sono rappresentati dai compagni pi vicini sia in senso

    orizzontale che in senso verticale;

    Nella scacchiera la squadra deve disporsi in senso verticale su tre zoneconsecutive. INTERSCAMBIABILITA DEI RUOLI

    . Scivolate laterali, scalate in avanti ed allindietro; . Sostituzione nella posizione di un giocatore mancante; Badando ad assicurare la copertura reciproca e a disporsi almeno su due linee

    difensive; Concessione della fascia opposta.

    POSIZIONE SFALSATA

    I giocatori posti su due linee diverse non devono disporsi uno dietro allaltro inmodo da coprire un maggiore spazio in ampiezza;

    In questo modo si determinano triangoli difensivi raccomandando al giocatorearretrato di prendere posizione adattandosi a quello posto davanti in quantoegli ha nel proprio campo visivo sia la palla che il compagno;

    Circa i giocatori posti sulla stessa linea con palla laterale essi possono disporsisu pi linee di copertura.

    SCHEMI DI GIOCO DELLA DIFESA A ZONA

    Lelastico difensivo; I raddoppi di marcatura; Creazione del lato forte in fascia laterale; Il pressing; Il fuorigioco; Condizioni di superiorit numerica attraverso ladozione della linea difensiva

    in diagonale e della piramide.Le diagonali difensive . Quando la palla su uno dei lati esterni del campo, la lineadifensiva si schiera in diagonale.I punti di riferimento per schierarsi sono la palla, i compagni,la presenza di uneventuale avversario e la porta.In questa situazione si libera una parte di campo non pericolosa (lato debole) che puessere controllata facilmente facendo scorrere rapidamente la linea.La disposizione pu avvenire su una o pi linee di coperture.Personalmente utilizzo due linee di copertura.La piramide difensiva . Questo tipo di posizionamento rappresenta il modo miglioreper fronteggiare un attacco centrale. Quando la palla transita nella zona centrale

    allora il difensore centrale che orbita nella zona esce ad attaccare il portatore di palla,gli esterni stringono centralmente salendo e laltro difensore centrale stringe dietrochi attacca palla, formando una vera e propria piramide.

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    Lelastico difensivo. Se il pallone sale velocemente verso la porta avversaria, inconseguenza del rinvio del portiere o di un difensore o perch portato in velocitdagli attaccanti, la linea difensiva deve salire altrettanto velocemente verso la metcampo avversaria approfittando eventualmente della fase in cui il pallone in volo,

    nella quale non esiste il pericolo di essere saltati in verticale. Lelastico prevede, unafase di salita fino a quando il pallone in possesso della propria squadra e/o la palla in volo o coperta;un successivo movimento a scalare velocemente indietro delblocco difensivo con successiva uscita collettiva veloce un attimo prima dellaverticalizzazione del pallone da parte della squadra avversaria.VANTAGGI

    Equa distribuzione dei carichi di lavoro; pi facile lazione di pressing; Tutti i giocatori prendono parte alla fase di non possesso; Si pi numerosi in zona palla; Si esalta la capacit di collaborazione con la diagonale, la piramide,

    lelastico; Soprannumero e densit difensiva; Squadra corta e stretta; Lato forte lato debole.

    SVANTAGGI Difficolt o incomprensioni nella lettura univoca delle situazioni di palla

    coperta/scoperta; Rimanere sempre sotto la linea della palla; Rischio di avanzare pi lentamente in fase di possesso palla; Maggiori probabilit di commettere fallo da ultimo uomo.

    LE FASI DELLA PROGRAMMAZIONE DEL LAVORO: analisi della situazione iniziale ; definizione degli obiettivi ; scelta delle strategie per raggiungerli; realizzazione contenuti; valutazione con finalit di controllo dei calciatori. Lametodologia operativa rappresenta una modalit di conduzione del processo diinsegnamento-apprendimento ispirata al concetto di apprendimento situato,distribuito e collaborativo e finalizzata alla costruzione dellosnodo conoscenze-competenze. Nella sua realizzazione autentica questo approccio metodologico sicaratterizza in termini di flessibilit intervenendo su due piani :

    a livello dei singoli principi tenta di superare le rigide ripartizioni indotte dauna didattica tradizionale, scandita per singole unit disposte secondo percorsilineari ;

    a livello situazionale ambisce ad impostare un dialogo interattivo come inrealt richiede la natura integrata e fluida della gara .

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    Le esigenze da rispettare 1. tematizzare convenientemente il sapere da insegnare, il che vuol dire non soloscegliere la conoscenza da impartire e da far imparare, ma anche delimitarla in modon frammentario n troppo ampio e confuso;

    2. suddividere la conoscenza in porzioni (o blocchi testuali) che corrispondono asottotematizzazioni ciascuna delle quali prepara e fonda le condizioni dicomprensione e apprendimento delle porzioni seguenti. Per questa loro idoneit apromuovere risultati conoscitivi gi sufficientemente significativi, le porzioni diconoscenza insieme con le operazioni di apprendimento possono essere pensate comemoduli , componibili in diversi modi.I moduli non sono considerati come contenuti da aggiungere, essi si mescolano tra diloro costituendo delle unit multiple realizzando il principio della:Unit nella Molteplicit.Questa metodologia fa riferimento alle nuove scoperte delle neuroscienze che hannoarrecato un notevole contributo circa il funzionamento della mente nei suoi processicognitivi di apprendimento, memorizzazione ed elaborazione dei concetti.Con questa metodologia si fa compiere un notevole passo in avanti al concetto diapprendimento, inteso non pi come capacit meccanica di assimilazione,memorizzazione e ripetizione ma come un processo personale di costruzione delleconoscenze, che si sviluppa attraverso quattro tappe:

    - percezione: fase della decodificazione dei concetti ;- elaborazione: fase della discriminazione (individuazione delle

    caratteristiche)classificazione,( estrapolazione di alcune caratteristiche )aggregazione ( unione delle caratteristiche con quelle gi archiviate ),generalizzazione ( trasferibilit );

    - inferenza: fase della previsione;- decisione: attuazione, fare comprendere agli altri la scelta compiuta.

    Considerato che i principi di gioco non sono compartimenti stagni, ma relazionati tradi loro in maniera dinamica, gli apprendimenti vanno promossi in maniera dinamicaed interattiva.Quindi situazioni reali con un approccio olistico, sistemico, attraverso la pedagogiadellindagine per educare la creativit del calciatore a trovare risposte adattandosi al

    variare delle situazioni particolari.Proposte metodologiche

    - significativit: collegamento delle conoscenze pregresse e con quelle future;- motivazione: attribuire un senso concreto;- direzione: descriverne le finalit;- continuit: ritornare pi volte sul concetto con modalit e forme sempre nuove;- integrazione: parte di un progetto generale;- stabilizzazione: guida e sostegno del ricordo;- trasferibilit: applicazione a situazioni nuove.

    PRINCIPI METODOLOGICI: Ogni singola abilit deve essere considerata come la somma di singole microfasi diuguale importanza;

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    Allinterno di ogni elemento tecnico -tattico occorre definire la gerarchia delle fasiche lo compongono allo scopo di permettere la definizione di una corretta sequenzadidattica; Lattivit proposta deve quasi sempre contenere dei problemi da risolvere.

    Al progredire delle abilit individuali e collettive le competenze vanno differenziateed arricchite nei dettagli con lacquisizione di migliori automatismi attraverso: numero elevato di ripetizioni; variabilit delle proposte; strategie dintervento tipo problem -solving;Variare le condizioni indispensabile per le discipline open come il calcio in cui ilgesto tecnico richiede continui aggiustamenti a situazioni mutevoli, e questo lo sirealizza agendo sui seguenti elementi:

    Presenzaed attivit dell avversario;

    Numero avversari;

    Spaziodazione ;

    Numeri di tocchi. PROGRESSIONE DIDATTICA

    Dal conosciuto al nuovo;

    Dal facile al difficile;

    Dal semplice al complesso;

    Dalla situazione al gioco.Ritengo che questa sia la fase che contraddistingue e d grande credibilitallallenatore. Nellin trodurre la squadra alla didattica osservo sistematicamente alcuni principi:- Faccio s che il giocatore memorizzi concetti tattici e tecnici e dispongasituazionalmente di essi facendo uso in ordine delle seguenti capacit: vedere, capire,

    scegliere ed eseguire.- Per lorganizzazione difensiva del reparto, propongo sedute specifiche di 20 - 25ripetute pi volte nella settimana tipo, per raggiungere automatismi consolidati.- Convinco il giocatore che solo con la massima applicazione in allenamento potrmigliorare.- Pretendo la massima concentrazione e la massima carica agonistica.- Cerco di preparare ed allenare tutte le situazioni possibili ponendomi come obiettivoun continuo e graduale miglioramento.- Se il caso propongo anche esercitazioni senza avversari allo scopo di renderechiari i concetti che diventeranno un caposaldo dei movimenti difensivi.- Mi avvalgo anche del supporto di materiale audio-visivo, perch se vera lasequenza:

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    ASCOLTO = DIMENTICOVEDO = RICORDOESEGUO = IMPAROsicuramente posso ottenere un vantaggio nel rivedere situazioni positive e negative.

    - Porsi come risultato anche il fatto che tutti i difensori abbiano le stesse conoscenze edi conseguenza le stesse soluzioni senza aver bisogno di un comando verbale (ci puessere) cos da poter anticipare anche di una frazione di secondo leventualedecisione tattica. Perch secondo la metodologia operativa, il calciatore deve essere attivo,responsabile delle sue azioni e, soprattutto, non deve subire gli stati d animodellallenatore. Infatti, il mister la domenica non scende in campo e quindi il giocatore deve avereanche i mezzi caratteriali per poter prendere delle decisioni importanti, per questoattuo una leadership democratica, soprattutto nelle situaz ioni in cui la miaautorevolezza come tecnico riconosciuta dalla squadra.Nella conduzione di tutte le esercitazioni tecnico tattiche vi sono delle costanti chesono presenti in ogni seduta di allenamento.Per esempio, nelle partitine a campo ridotto, le condizioni di gioco comuni sono la

    validit del fuori gioco e la ripartenza obbligatoria dal portiere ogni volta che ilpallone esce dal campo. In questo modo, si esaspera il concetto per chi si trova infase di non possesso di scalare ed accorciare verso la palla (ripartendo dal portieresono tutti dietro la linea della palla), in modo tale da poter organizzare meglio lapressione o il pressing verso la squadra avversaria ed abituare la squadra amantenersi il pi corta possibile, togliendo profondi t agli avversari stessi. Cos

    come nelle esercitazioni situazionali sar sempre delimitata una zona a 22-23 m.dalla linea di porta per abituare la linea ad essere alta.Conclusione Perch tutto questo si verifichi importante portare avanti un lavoro attivo, costante,tenace. Ripetere continuamente i movimenti, infatti , da un latopu stancare, ma dallaltroconsentelinteriorizzazione e la memorizzazione dei concetti: la cosiddettaautomatizzazione.

    Tutto ci chiama in causa,quindi, lallenatore, che il pi delle volte costretto ascontrarsi con la pigrizia dei calciatori, purtroppo abbastanza diffusa,con il lororifiuto allidea di pensare e di diventare consapevoli, alla difficolt, anche questa

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    abbastanza diffusa, ad aprirsi al nuovo e alla loro generica intolleranza.Il tecnico ha un compito, per questo, ingrato e difficile, anche se molto stimolante edaffascinante.Lallenatore, infatti, oltre a dover essere un profondo conoscitore della materia

    calcistica,deve avere anche latteggiamento mentale giusto per tentare di ottenere ilmassimo dai propri calciatori.Per questo opportuno ricordare i seguenti principi di gestione suggeriti dallametodologia operativa:Consapevolezza: per il calciatore utile sapere e serve per migliorarsi quando facciamo una cosa(esercizio, situazione) spiegare sempre perch, i fini e le modalit.Partecipazione attiva: interessare il giocatore all'allenamento; la motivazione la chiave dell'apprendimentol'allenatore deve agire sulla base del consenso del gruppo.Metodicit: (principio)bisogna avere un metodo per lavorare (breve, medio, lungo termine) il lavoro sfruttaquello precedente ed base per quello di dopo; procurarsi un diario per presenze,assenze, motivi, ed esercitazioni. Il diario serve per progredire (dialogo con se stessi)Variet e molteplicit: avere svariati esercizi per la stessa finalit aumenta il bagaglio del calciatore ed evitala saturazione . Infatti, ripetendo le stesse cose l'allenamento diventa passivo e nonattivo ,il giocatore sa cosa l'aspetta e diminuisce l'attenzione.Principio della semplicit e chiarezza: l'allenatore deve usare un linguaggio comprensibile e diretto.Considerato che la massima attenzione del gruppo dura solo pochi minuti e poi tendea decrescere usare la regola delle 3 "C" ovvero:CHIARO COMPLETO CONCISO.Principio dell'evidenza: il mezzo pi chiaro l'imitazione, bisogna far vedere il gesto tecnico,fare vedere sempre meglio che solo parlare.Principio dell'adattamento: conoscere la capacit e la reazione dei calciatori, qualsiasi proposta di esercitazionetecnica, tattica, di personalit deve tener conto delle capacit e delle condizioni delmomento dei calciatori.Nel prossimo articolo presenteremo un percorso didattico specifico.

    Raffaele Di Pasquale