C.O.S.Mo. sono gli altri Planetario.pdf · civiltà extraterrestri l’uomo deve evitare qualsiasi...

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Il Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologico di Modena In collaborazione con: Il Civico Planetario “F. Martino“ di Modena Presentano “un altro equinozio con il C.O.S.Mo.(Lo spazio, dal passato al futuro.) http://www.ilcosmo.net/ http://www.planetariodimodena.it

Transcript of C.O.S.Mo. sono gli altri Planetario.pdf · civiltà extraterrestri l’uomo deve evitare qualsiasi...

Il Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologico di Modena In collaborazione con:

Il Civico Planetario “F. Martino“ di Modena Presentano

“un altro equinozio con il

C.O.S.Mo.” (Lo spazio, dal passato al futuro.)

http://www.ilcosmo.net/ http://www.planetariodimodena.it

La Terra!

Abbiamo un solo

esempio in tutto

l’universo di come si

può sviluppare la vita

intelligente:

Martedì 27 Marzo.

Siamo soli nell’universo?

A cosa serve sapere se siamo soli?

Ci aiuta a risolvere i nostri problemi?

Personaggi illustri nel corso dei secoli, dall’antica Grecia fino ai nostri giorni, hanno cercato di dare un risposta, ma ancora oggi l’Universo sembra un enigma, un enorme punto interrogativo.

Sapere se siamo gli unici esseri intelligenti in questo universo, o se facciamo parte di enorme insieme di civiltà che si sono avvicendate nel tempo e nello spazio, rappresenta una svolta nel modo di pensare, di capire chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo!

Non serve per risolvere i nostri problemi, ma aiuterebbe a dare il peso giusto alle vicende terrene e ad amare di più il nostro nido!

Popolazione

mondiale.

Equilibri mondiali in

forte cambiamento.

Nel 2100 saremo

11 miliardi (Dati

ONU 2015)

Abbiamo

un

problema!

Stephen Hawking, il grande astrofisico scomparso il 14 marzo: La razza umana non deve mettere tutte le sue uova in un solo paniere né su un solo pianeta, a maggior ragione dovessimo essere noi gli unici esseri intelligenti della galassia. Se riusciremo a scongiurare catastrofi nel corso dei prossimi 200 anni, dovremo comunque salvare l’umanità lasciando una Terra troppo ormai inospitale a causa dell’aumento della sua popolazione e delle sue insufficienti risorse.

I nostri problemi potrebbero essere

simili a quelli di altre civiltà aliene:

scarsità di risorse!

Come si fa a sapere se ci sono altre

forma di vita nell’Universo? Si stanno percorrendo tre tipi di ricerca:

1. Altre forme di vita (elementare, non intelligente) nel sistema solare.

2. Pianeti extrasolari con condizioni ambientali adatte alla vita elementare (ma la vita oggi sappiamo essere in grado di adattarsi ad ambienti anche molto ostili).

3. Segnali dallo spazio di vita intelligente.

L’astrofisico britannico Hawking ha ammonito: se esistono civiltà extraterrestri l’uomo deve evitare qualsiasi contatto in quanto le conseguenze potrebbero essere devastanti (esempio indiani d’America o maori australiani)

La vita nel

sistema solare

L'osservazione continua dello spazio ci ha permesso

di riscontrare nel mezzo interstellare la presenza

di molecole complesse, oltre ovviamente

all'acqua, composte nella maggior parte dei casi dai

soliti carbonio, idrogeno, ossigeno e azoto.

Molte di queste lunghe catene di atomi di carbonio,

dette idrocarburi policiclici aromatici, ci fanno capire

come la vita possa essere molto diffusa data la

massiccia presenza nello spazio dei mattoni

fondamentali per la costituzione degli amminoacidi,

base delle proteine e della vita.

Stardust

1999

2006

2011

Le scoperte fatte dalla missione spaziale Cassini-Huygens hanno

aperto plausibili possibilità che molecole organiche, e quindi forme

di vita, possano essersi sviluppate su Titano attraverso il ciclo del

metano, molto simile al ciclo dell’acqua sulla Terra, ma a

temperatura di -180 °C.

TITANO

Filmato (4’) Cassini

Recentemente la NASA ha confermato che ci sono alte possibilità

che un tempo sul pianeta vi fossero le condizioni per lo sviluppo di

microrganismi nonostante non si abbia ancora la certezza

assoluta.

Questa conferma è arrivata a seguito delle recenti analisi di un

campione di roccia raccolto dal rover Curiosity.

MARTE

Quest'ultima perforazione è stata effettuata

in una roccia battezzata Oudam, nella

Fracture Valley. Il materiale estratto è

stato riposto nel laboratorio all'interno del

rover, dove è stato analizzato per

determinare la composizione chimica.

Si vede chiaramente la diversità di colore

tra il materiale esterno, rossastro, e quello

di colore grigio, caratteristico delle rocce di

quest'area.

Marte

Europa (satellite di Giove) è ritenuto

uno dei luoghi con la più alta

probabilità di ospitare forme di vita

extraterrestre in tutto il sistema

solare. Ci sono condizioni

compatibili con la vita negli oceani,

al disotto della sua crosta ghiacciata.

Si tratterebbe di ambienti molto simili

alle bocche idrotermali presenti sulla

terra nelle profondità degli oceani e

in special modo al Lago Vostok, in

Antartide.

EUROPA

L'Europa Lander era il nome di un concetto

di sonda spaziale della NASA per un lander

da inviare su Europa.

Trump ha tagliato fondi alla missione.

La zona abitabile Gli astronomi, dall'osservazione attenta delle condizioni

presenti sugli altri pianeti, sono giunti all'identificazione di una zona cosiddetta "abitabile" all'interno della quale, guarda caso, si trova la Terra. (Abitabilità intesa come vita analoga a che conosciamo.)

Marte è appena oltre il limite freddo e Venere è appena oltre il limite caldo.

Marte, Venere, Titano ed Encelado (satelliti di Saturno), Europa, Ganimede e Callisto (satelliti di Giove), potrebbero ospitare forme di vita a noi ancora sconosciute (estremofili).

E attorno alle altre stelle, ci sono pianeti nella zona abitabile?

28/03/2018 13

Come si possono presentare i pianeti

guardando le altre stelle? L’enorme rapporto di emissione di luce tra quella emessa dalla stella e quella

riflessa dal pianeta , impedisce di vedere questi ultimi direttamente, senza

opportune schermature che non sempre sono possibili.

Pallini neri: pianeta invisibile.

Pallini gialli: luce della stella.

Rivediamo rapidamente la precedente conferenza.

28/03/2018 15

Con un

solo

pianeta è

facile, ma

con tanti

come nel

nostro

sistema?

Il sole visto

da un’altra

stella:

-10

-5

0

5

10

15

20

25

30

Segnale composto simulato

Rumore di lettura

La luce e la spettrometria

18

Lo spettro visibile dall’occhio:

Da 400 e 700 nanometri (nm).

Da 790 e i 400 terahertz (THz).

Nel febbraio 1672 Isaac Newton pubblicò la sua teoria della luce e dei colori. Le

ricerche fondamentali in questo campo furono poi elaborate da Kirchhoff e Bunsen

intorno al 1860, con lo spettro di emissione, ed anche quello di assorbimento a

righe oscure scoperte da Joseph Von Fraunhofer nel 1815.

MHz THz GHz 400THz-:-790THz

0.7µm -:- 0.4µm

GPS

Wi fi

Bluetooth

Spettrometria

Spettro della luce di una stella

Spettro di emissione dei gas

Spettro di assorbimento dei gas

Idrogeno

Azoto

Mercurio

Ferro

La luce che attraversa (o

che viene riflessa)

dall’atmosfera del

pianeta, introduce una

piccola parte del suo

spettro.

Cosa ci si aspetta di trovare?

Molecole di H2O,

Metano,

Carbonio,

Anidride carbonica.

Testimoni di eventuale vita organica.

23

E’ su un'orbita eliocentrica, che evita

occultazioni da parte della Terra,

luce diffusa, perturbazioni

gravitazionali e momenti torcenti

associati alle orbite terrestri.

la luce del Sole non entra mai nel

fotometro durante la sua orbita. Il

campo inoltre non è oscurato né

dalla fascia di Kuiper né da quella

principale.

Kepler Mission. Nel febbraio 2009 la

NASA ha lanciato la

sonda Kepler che ha

eseguito lo stesso

tipo di ricerche ma

con una precisione

decisamente

maggiore.

24

Area della Via

Lattea esplorata

da Keplero.

Circa lo 0,28%

della volta

celeste.

26

Il numero di esopianeti candidati è di 4034.

Di questi, 2335 sono stati catalogati come

effettivi pianeti (di cui 30 nelle zone

abitabili, con acqua liquida). la

maggioranza dei quali trovati da Kepler in

quel 0,28% di cielo! (giugno 2017).

2066

386

129

49

19

6

1

2

TESS Il Transiting Exoplanet

Survey Satellite,

generalmente abbreviato

con la sigla TESS, è un

telescopio spaziale

progettato nell'ambito del

programma Explorer della

NASA, il cui scopo è la

ricerca di pianeti

extrasolari usando il

metodo fotometrico del

transito.

Obiettivo primario della

missione è infatti

esaminare le stelle più

luminose vicine alla Terra

individuando, nell'arco di

un periodo di due anni,

pianeti in transito di

fronte a esse.

Il TESS utilizzerà lenti dal largo campo visivo in

grado di osservare l'intera volta celeste. Grazie a

TESS, sarà possibile studiare la massa, le

dimensioni, la densità, l'atmosfera e l'orbita di un

vasto numero di pianeti, con l'attenzione principale

rivolta a pianeti dalle dimensioni simili alla Terra e

super Terre dalla superficie rocciosa orbitanti nelle

zone considerate abitabili nel proprio sistema solare.

Studiata dal MIT sarà lanciato nel Giugno 2018 da

un Falcon9

Il TESS è il successore del telescopio Kepler, ma invece del 0,28% esaminerà tutta la

volta celeste. Se la densità di pianeti sarà la stessa vista da Kelpler troveremo 12.000

pianeti in zona abitabile, contro gli attuali 30.

TESS utilizzerà una risonanza orbitale di 2:1 con la Luna, chiamata P/2 e mai usata

prima. Il suo apogeo di 373 368 km è calcolato per mantenersi distante dalla Luna, che

rappresenta un agente destabilizzante. Tale alta orbita dovrebbe rimanere stabile per

decenni, ed è in grado di mantenere le lenti dei telescopi a temperature costanti. La

maggior parte dell'orbita sarà effettuata al di fuori delle fasce di van Allen, per evitare

danni da radiazioni. Ogni 13,7 giorni raggiungerà il perigeo di 107 826 km e trasmetterà i

dati raccolti alla Terra in circa tre ore.

Il telescopio spaziale James Webb

Il telescopio James Webb Space Telescope

(JWST) è un telescopio spaziale sviluppato per

diventare il successore del precedente telescopio

spaziale Hubble, più precisamente nel campo

dell'osservazione infrarossa. Verrà costruito e gestito,

in cooperazione, dalla NASA, dall'Agenzia Spaziale

Europea e dall'Agenzia Spaziale Canadese.

Precedentemente indicato come Next Generation

Space Telescope (NGST), è stato rinominato nel

2002 in onore del secondo amministratore della

NASA James E. Webb. Il suo lancio è previsto per il

2019.

35

Ricerca di vita intelligente È stato teorizzato che una società altamente

tecnologica comunichi attraverso lo spazio grazie alla trasmissione di informazioni in molteplici forme.

Progetti come il SETI (Search for ExtraTerrestrial Intelligence) conducono attualmente ricerche in questo senso, vagliando le informazioni che vengono ricevute dallo spazio attraverso i radiotelescopi, in cerca di onde radio anomale (e coerenti) che possano confermare la presenza di una intelligenza aliena (organica o artificiale) che la trasmette.

Se anche incontrassimo una forma di vita intelligente, dovremmo tener conto di alcune difficoltà tra cui: superare la notevole distanza interstellare per scambiare i

messaggi (un messaggio impiegherebbe anni, secoli o millenni, prima di poter raggiungere anche le stelle più vicine);

stabilire se gli alieni siano abbastanza evoluti da poter comunicare con noi (e viceversa);

trovare un linguaggio comune per poterci comprendere..

28/03/2018 37

Facciamo un esperimento mentale con una

grossissima semplificazione supponendo che

gli alieni, volendo comunicare con noi:

Se sono evoluti sono abituati ad usare un linguaggio traducibile per comunicare tra di loro.

Si suppone usino segnali radio o laser e li modulino in un modo che noi riusciamo a decodificare.

A questo punto supponiamo di ricevere un segnale, (Guardando la provenienza immaginiamo sia una stella a 20 LY):

Contenuto del segnale convertito in audio (o) adatto ai nostri sensi. (ho preso come esempio il linguaggio Tamil che significa:

Ciao come stai? ஹல ோ எபபடி இருககிறோய )

Noi siamo bravissimi a capire cosa ha detto, quindi rispondiamo subito, e loro la ricevono dopo 40 anni. La loro replica a noi dopo 40!

Saranno tante civiltà aliene formate da esseri organici, frutto di una evoluzione casuale naturale come la nostra, o piuttosto tante Intelligenze Artificiali (A.I.) in una sorta di dominio delle macchine?

Se sono molto intelligenti (millenni avanti a

noi) potrebbero aver ascoltato le nostre

trasmissioni ed aver compreso il nostro

linguaggio, quindi parlarci in chiaro, in

inglese o in spagnolo!

Sono stati classificati 3 livelli di Artificial Intelligence (dalla conferenza di Leonardo Avella):

Artificial Narrow Intelligence (ANI). E’ specializzata per un compito specifico. Può giocare ed essere imbattibile a scacchi, ma non saper guidare un’auto, investire in borsa, scrivere automaticamente un articolo. (oggi la nostra civiltà è a questo livello!)

Artificial General Intelligence (AGI). E’ capace quanto gli umani in tutti i nostri campi.

Artificial Superintelligence (ASI). Molto più intelligente di qualunque umano in qualunque campo, inclusa la creatività, la saggezza e le abilità sociali.

Il 50% degli

esperti pensa

che entro

mezzo secolo

arriveremo a

creare una AGI,

ma che poi lo

sviluppo di una

ASI sarà

velocissimo.

Quando riusciremo ad avere una AGI?

Raymond

Kurzweil è un

inventore,

informatico e

saggista

statunitense

Vernor Steffen Vinge è

uno scrittore statunitense

di romanzi di fantascienza

e di informatica

Introdotto circa un anno fa, Heliograf, il

robot giornalista del Washington Post,

ha già scritto centinaia di articoli.

Le operazioni di borsa si fanno già in

modo automatico attraverso AI.

Curiosity ed i suoi predecessori Spirit

ed Opportunity usano AI per muoversi

sul suolo marziano.

2018: I computer sono in

grado di emulare il cervello

di un topo.

2025-2030: la capacità di

calcolo sarà in grado di

emulare il cervello umano.

2050-:-60: La capacità e la

velocità di calcolo supererà

quella di tutti i cervelli umani

di tutto il mondo.

Per quanto tempo la civiltà umana

potrà ancora vivere sulla Terra? Stephen Hawking diceva: “entro 200 anni ce ne dobbiamo

andare”! È stato pessimista? Ne abbiamo ancora 400 o forse

1000? Dopodiché pochi eletti se ne andranno e chi non

potrà, resterà su un pianeta stanco ed inospitale e forse si

estinguerà o muterà (o starà meglio?).

Chi se ne andrà diventerà un nomade dello spazio, alla

ricerca di un pianeta che gli dia ospitalità, una stirpe pirata

che cercherà risorse su altri mondi a scapito delle civiltà

autoctone.

Diciamo anche che, considerando gli sviluppi della AI,

probabilmente tra meno di un secolo avremo sul nostro

pianeta più unità artificiali che saranno in grado di fare

molto meglio dell’uomo qualsiasi cosa: inventare, costruire,

comunicare, auto evolversi e riprodursi.

Come si riflette tutto ciò su una

eventuale civiltà aliena? Una civiltà intelligente aliena è “visibile” solo dopo che

essa è riuscita a comunicare attraverso onde elettromagnetiche (radio o laser).

La nostra esperienza qui sulla Terra (non ne conosciamo altre) ci dice che da quando una civiltà comincia a comunicare (1885) a quando abbandona il proprio pianeta (2400) trascorrono circa 5-:-10 secoli.

Se una civiltà aliena ha (ha avuto o avrà), una evoluzione simile alla nostra emerge che la finestra di tempo in cui esseri autoctoni organici sono in grado di comunicare con il resto dell’universo è ridotta (pessimisticamente) a circa un millennio.

Il millennio degli alieni e quello nostro si devono sovrapporre per poter avere una interazione.

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C’è un altro problema:

Fin dove si arriva?

La sfera di Marconi! (poco più di 130 anni luce di raggio)

100.000 anni luce

Sfera di Marconi

130 anni luce

L’attenuazione del segnale La propagazione di un segnale radio nello spazio è

proporzionale al quadrato della distanza. (1/r2).

Per poter distinguere il contenuto dal rumore di fondo di un segnale

radio trasmesso da una stella distante 100 anni luce, con una antenna non direttiva (broadcasting), serve una potenza di

trasmissione di almeno : 60 GW.

(la potenza media della rete di distribuzione italiana è di 265GW)

(la potenza di picco di un moderno e potente radar è di pochi MW)

Piazza Roma 500 m Bar Molinari

Vari tipi di antenne

Dispersione segnale radio nel

tempo e nello spazio

Segnale valido fino ad un rapporto

segnale/rumore >> 1

Sfere piene: civiltà ancora in

attività.

Sfere cave: civiltà estinta.

Sfere gialle: continuità di

comunicazione da AI.

Lo “spessore” della sezione di sfera

rappresenta la durata della civiltà.

Due civiltà molto vicine che

riescono a comunicare

Il segnale si attenua con il

quadrato della distanza

Puntini neri:

Sistemi

Planetari

di origine

Della

civiltà

Mille anni

Effetto della rotazione della

galassia e del moto proprio delle

stelle

Le tre stelle rosse che vede l’osservatore

in realtà sono nella posizione delle gialle.

Alcune considerazioni.

Assumiamo che in generale la vita nell’universo abbia cominciato a svilupparsi solo con le stelle di 2°generazione e che queste abbiano cominciato a produrre l’ambiente giusto su qualche loro pianeta, solo dopo 5 miliardi di anni dal Big Bang, su quasi 14 di vita dell’universo, e infine che occorrano, come sulla terra, almeno 4 miliardi di anni per avere una evoluzione sufficiente a generare segnali radio. Quindi 5 miliardi di anni fa… per mille anni! Un flash della durata di due decimi di milionesimo del tempo totale in cui nell’universo hanno potuto operare una o più vite intelligenti.

Potremmo essere noi quella civiltà, ma potrebbero anche essercene decine di milioni in questo momento! Molte di queste avranno colonizzato altre stelle!

L'equazione di Drake è il risultato di un ragionamento speculativo sulla possibile esistenza di

forme di vita intelligenti extraterrestri.

Fu proposta negli anni '60 da Frank Drake come tentativo di stimare il numero di civiltà extraterrestri intelligenti presenti nella nostra Galassia.

Considerando N il numero di civiltà extraterrestri evolute presenti nella Galassia, N sarà uguale al prodotto delle seguenti variabili:

R è il tasso di formazione stellare nella Via Lattea (200 MLD)

fp è la frazione di stelle che possiedono pianeti

ne è il n°di pianeti per sistema solare in condizione di ospitare forme di vita

fl è la frazione dei pianeti che ha effettivamente sviluppato la vita

fi è la frazione dei pianeti su cui si sono evoluti esseri intelligenti

fc è la frazione di esseri intelligenti in grado (e con la volontà) di comunicare.

fm è la frazione di esseri intelligenti in grado di raggiungere e colonizzare più pianeti (non sempre considerata) .

L è la stima della durata di queste civiltà evolute.

N = R x fp x ne x fl x fi x fc x fm x L 28/03/2018 56

Una considerazione importante

La civiltà umana è riuscita a fiorire anche grazie alle condizioni climatiche relativamente stabili degli ultimi 12 mila anni, che hanno permesso lo sviluppo di agricoltura e attività industriali (le stesse che stanno danneggiando il pianeta).

Ma ad una colonia umana su un altro pianeta extrasolare, con il bagaglio tecnologico già acquisito , basterebbero pochi secoli per essere in grado a sua volta di colonizzare altri pianeti.

Quindi:

La galassia dovrebbe essere piena

di colonie aliene! Assumendo che le stelle distino in media l'una

dall'altra circa 10 anni luce e che un viaggio interstellare possa essere condotto muovendosi ad una velocità pari al 10% di quella della luce (quindi si raggiunge una nuova stella in un secolo) ed infine che ci vogliano 4 secoli affinché una colonia interstellare possa crescere fino al punto da lanciare a sua volta 2 nuove missioni interstellari.

Risulterebbe che il numero di colonie interstellari fondate da questa civiltà avanzata dovrebbe raddoppiare ogni 500 anni. Questo porterebbe alla colonizzazione dell'intera galassia in 5 milioni di anni.

Il paradosso di Enrico Fermi

"Se ci sono così tante civiltà evolute, Dove sono tutti

quanti? Perché non abbiamo ancora ricevuto prove di

vita extraterrestre come trasmissioni di segnali radio,

sonde o navi spaziali?". Questo problema viene posto come monito

alle stime più ottimistiche dell'equazione di Drake,.

Possibili soluzioni:

1. Siamo soli, quindi siamo quelli che colonizzeranno lo spazio.

2. Le civiltà evolute hanno breve durata.

3. Esistono ma sono troppo lontane nello spazio e nel tempo.

4. Esistono ma non comunicano o non vogliono comunicare.

5. Non siamo in grado di ricevere le loro comunicazioni. Per dirla con le parole di Frank Drake, del SETI Institute: "Ciò di cui siamo certi è che

il cielo non è ingombro di potenti trasmettitori a microonde“, ma anche “la

mancanza dell’evidenza non significa l’evidenza della mancanza”

Quindi con chi o con

cosa e come speriamo di

comunicare?

Scala di Kardašëv Tipo I: civiltà in grado di utilizzare tutta l'energia

disponibile sul suo pianeta d'origine (4x1016 watt), quindi di poco superiore alla nostra civiltà.

Tipo II: civiltà in grado di raccogliere tutta l'energia della stella del proprio sistema solare (4x1026 watt).

Tipo III: civiltà in grado di utilizzare tutta l'energia della propria galassia (4x1036 watt)

Esistono altri tipi fino al tipo X ma, anche se statisticamente possibili, le ritengo pura speculazione.

E se invece una civiltà, vecchia di 5 miliardi di anni,

fosse riuscita a sopravvivere ed a evolversi? Sarebbe

circa un miliardo di anni più avanti di noi! Impossibile

prevedere le loro capacità o la loro evoluzione

tecnologica.

Quali sono i sistemi di comunicazione

a 300.000 km/s? Spettro elettromagnetico: Onde radio, luce,

laser, raggi gamma, raggi X. Facili da generare

e da rilevare. Difetto: non superano ostacoli

massicci.

Neutrini: attraversano tutto ma sono difficili da

rilevare, uno su miliardi di miliardi di miliardi e

difficoltosi da manipolare.

Onde gravitazionali: attraversano tutto, ma

sono debolissime, richiedono una spaventosa

potenza per generarle ed enormi sensori per

riceverle.

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I canali dove si pensa gli alieni possano trasmettere sono nel

“Water Hole”, perché è la zona più “pulita” dello spettro.

Domanda: è mai

stato captato un

segnale di origine

aliena?

Risposta: il 5 agosto 1977 l'Ohio State Radio Observatory rilevò un segnale che finora è il più promettente mai captato.

Lo scienziato che era di guardia in quel momento rimase tanto sorpreso dall'intensità del segnale che scrisse "wow!" a margine del tabulato del computer.

Ancora oggi lo si chiama "segnale wow!". Dall'analisi si è dedotto che la sorgente non era terrestre, ma dato che non si è più ripetuto, non è possibile affermare con certezza di cosa si trattasse.

Filmato di 15 minuti: ..\..\..\..\Corso di astronomia

UTE\Lezioni\Filmati\Alieni\Whow.VOB

Arecibo, Puerto Rico

Il messaggio SETI del 1974. La

sequenza di 0 e 1 che costituiva il

messaggio era una matrice 23 × 73

(sono numeri primi)

Il radiotelescopio russo RATAN-600 sulle montagne del Caucaso,

dove lo scorso anno hanno intercettato un segnale strano da una

sistema a 95LY di distanza.

Il FAST, acronimo di Five hundred meter Aperture Spherical Telescope

("Telescopio sferico con apertura di cinquecento metri” in Cina.

Square

Kilometre

Array (SKA)

69

Progetto di un radiotelescopio che

sarà costruito in Australia e in Sud

Africa. Ultimazione prevista 2025-:-

2030. Sarà capace di analizzare il

cielo con una velocità diecimila

volte superiori a quanto sia mai

stato fatto prima

astrofisica/S

KA_animati

on

Protocollo http://www.seti.org/post-detection.html

Un ricercatore del SETI, Seth Shostak, in una intervista dell’agosto 2017,

ha spiegato quali sono le linee-guida da adottare, in ambito scientifico,

nel caso in cui venissimo in contatto con creature aliene. “Nel 1989,

vennero preparati dalla NASA dei protocolli per indicare il modo migliore

di agire nel caso in cui questa ricerca avesse avuto successo. Essi

vennero poi aggiornati e semplificati dalla Commissione Permanente

dell’Accademia Internazionale di Astronautica del SETI.”

Il documento- approvato ne 2010 a Praga, stabilisce la piena libertà dei

ricercatori di parlare pubblicamente della scoperta, evitando però con

cura dichiarazioni premature.

Se fosse confermato che il segnale proviene da un’intelligenza aliena, lo

scopritore dovrà riportare le sue conclusioni nel modo più esauriente

possibile all’opinione pubblica, alla comunità scientifica e al Segretario

delle Nazioni Unite. Inoltre: in nessun caso si darà risposta al segnale

ET senza indicazione e autorizzazione di un’organizzazione

internazionale rappresentativa, come per l’appunto l’ONU.

Domande profonde e rilevanti alle

quali non è affatto semplice

rispondere:

Quale effetto a lungo termine provocherebbe la

consapevolezza di non essere soli nell’ immenso

cosmo?

Cosa comporterebbe da un punto di vista

religioso e di stabilità dell’ordine mondiale?

Sarebbe la fine dei continui conflitti che hanno

caratterizzato la nostra storia perché -forse-

dovremmo fronteggiare una potenziale

aggressione interstellare?

“Guerra dei Mondi”? Scenario prospettato da alcuni scienziati, tra cui

Stephen Hawking: in caso di contatto alieno, noi Terrestri faremmo la stessa miseranda fine dei Nativi americani all’arrivo dei Conquistatori spagnoli: saremmo annichiliti, come popolo e come cultura.

È impossibile per noi comprendere quale eredità potrebbe lasciare nei secoli e nei millenni il venire in contatto con alieni intelligenti e superiori di migliaia di anni di progresso tecnologico.

L’unica piccola certezza riguardo a cosa potrebbe comportare trovare gli alieni è questa: capiremmo subito qualcosa di molto importante, di non essere né unici né speciali.”

Fino ad ora abbiamo visto come comunicare con eventuali altre civiltà e quanto difficoltoso possa essere.

Ora facciamo un altro esercizio mentale: supponiamo di essere noi a voler migrare su altri pianeti su altri sistemi solari.

Per andare su pianeti di altre stelle, ad una velocità attorno ai 30.000 km/s, (ritenuta possibile dalla scienza moderna) cosa occorre:

73

Andiamo noi ad esplorare altri mondi?

Costruire astronavi in grado di ospitare molte generazioni, considerato che quelli che arriverebbero a destinazione sarebbero i pronipoti di quelli partiti dalla Terra alcuni secoli prima.

Oppure, bisognerebbe sviluppare un sistema di ibernazione umana assolutamente sicuro, in modo da “congelare” i viaggiatori spaziali per poi richiamarli alla vita in modo automatico una volta che fossero arrivati a destinazione secoli dopo.

Oppure inviare embrioni congelati e farli “nascere”, sviluppare ed istruire in prossimità dell’arrivo.

Le comunicazioni con la Terra resterebbero comunque impraticabili!

Fonte: “Senza Ritorno” di Luigi Borghi

Equinozio di settembre 2018. Sabato 15 settembre: “E tutto un complotto!” Paolo

Attivissimo, scrittore e giornalista informatico;

Martedì 18 settembre, ore 21: “La conquista di Marte

Roberto Orosei, attuale membro del Mars Upper Atmosphere. Network.

Martedì 25 settembre, ore 21: “Come riconoscere le zone

sismiche italiane più esposte alle prossime scosse forti”. a

cura di Enzo Mantovani, dipartimento di fisica della Terra e dell’ambiente

della Università di Siena.

Martedì 2 ottobre Lo scienziato russo Edward Chistov, uno

dei progettisti delle sonde sovietiche utilizzate sulla Luna.

Grazie a tutti! Ci vediamo a settembre!

“Stay tuned” su www.ilcosmo.net Chiedete di essere iscritti alle Newletters del COSMo

richidendolo a [email protected]

Origine o natura degli eventi UFO.

1. Astronavi aliene in visita al nostro pianeta.

2. Fenomeni fisici reali ancora inspiegabili.

3. Fenomeni fisici reali poco noti (Fulmini globulari; palle di luce; ecc.)

4. Illusioni ottiche.(Esercitazioni aeree, flares, palloni sonda, riflessioni, ecc.)

5. Aerei sconosciuti (segreti). (Vedi area 51; U2; Blackbird; F117; B2 “spirit”)

6. Racconti non veritieri consci o inconsci. (Falsi incontri ravvicinati, avvistamenti; Viaggi immaginari su astronavi;

impianti di microchips; gravidanze aliene; Apollo 20; ecc.)

7. Falsificazione di foto e filmati. (Il più famoso: l’autopsia “Santilli footage”)

8. Suggestione di massa a seguito di diffusione di fenomeni UFO. (Il caso Roswell è l’esempio).

78

Fulmini globulari

o anche Ball of Light

La scienza brancola abbastanza nel buio

Gli antichi preconcetti su queste bizzarre sfere di

luce colorata, la cui origine era non identificata o

addirittura extraterrestre, sono stati ormai

spazzati via nei laboratori di fisica che nel mondo

si occupano di questo strano fenomeno.

È in uno di questi laboratori che si è perfezionata la

ricerca del Nobel russo Piotr Kapitza, autore nel

1955 di una delle più accreditate ipotesi

sull'origine elettromagnetica dei fulmini a palla.

Recentemente poi il lavoro dell'Università di

Canterbury in Nuova Zelanda, capeggiato dai

ricercatori John Abrahamson e James Dinniss,

avrebbe rivelato che il fulmine globulare non

sarebbe altro che una palla di carbonio e silicio.

Negli Stati Uniti, il Naval Research Laboratory di

Washington (DC) ha intuito che nella possibilità di

riprodurre in laboratorio un fulmine globulare si può

nascondere una preziosa arma di difesa aerea.

Filmato Fulmini globulari 28/03/2018 79

A

r

e

a

51

L'Area 51 è parte di una vasta zona militare (la Nellis Air Force Base) operativa di

26.000 km2, situata vicino al villaggio di Rachel, a circa 150 km a nord-ovest di Las

Vegas, nel sud dello stato statunitense del Nevada. Il nome ufficiale è sconosciuto;

viene di frequente indicata come Groom Lake Air Force Facility, o

semplicemente Groom Lake.

È celebre soprattutto come soggetto di teorie del complotto riguardanti gli UFO.

Dettaglio Area 51

28/03/2018 82

Nevada: Area test atomici anni 50

28/03/2018 83

il più noto evento UFO della storia:

L'incidente di Roswell è avvenuto nella cittadina del New Mexico (USA), nel 1947, dove si sarebbe verificato lo schianto di un mezzo alieno. Il primo comunicato stampa pubblicato dalla base aerea di Roswell l'8 luglio 1947 parlava infatti proprio di un "disco volante".

La dichiarazione ufficiale delle autorità statunitensi fu però che si trattava di un semplice pallone sonda che svolgeva rilevamenti sulla situazione meteorologica.

Dopo alcuni giorni di dibattiti, i militari di Roswell mostrarono i rottami di un aerostato, che sarebbe stato impiegato per il programma di ricerca Mogul, un sistema di sorveglianza teso a controllare attività sovietiche in campo nucleare.

Alcuni abitanti dissero che a volte il personale dell'aeronautica portava dei relitti e dei corpi non umani in camion dell'FBI (successivamente l’FBI sostenne fossero manichini).

Il caso Roswell

Rottami ritrovati dopo lo schianto

La pellicola richiama la struttura di

un pallone.

Documento FBI

I presunti alieni di Roswell

Di questa autopsia esiste un filmato, noto come “Santilli

footage” (Ripresa), ma è improponibile perché

abbastanza crudo. È stato dichiarato falso dallo stesso

Santiili.. ..\..\..\..\Corso di astronomia

UTE\Lezioni\Filmati\UFO\Santilli.VOB

B-2 “Spirit”

Ultime da Roswell Fonte “Area 51 La verità senza censure” edizioni PIEMME, di Annie Jacobsen

intervista a ing, della EG&G, 1° edizione 2012.

Fu un fatto molto “terrestre” voluto da Stalin e nascosto agli americani dal governo USA in tutti i modi pur di evitare il panico.

La strategia russa è partita dall’effetto avuto con “La guerra dei mondi” di Orson Welles, il celebre programma radiofonico nel 1938. La storia, narrata in forma di cronaca, venne interpretata in modo così realistico che una parte del popolo statunitense credette realmente che stesse avvenendo un'invasione di extraterrestri, rimanendone scossa e turbata.

Recenti rivelazioni a seguito della divulgazione di dossier della CIA, ammettono che fu un veicolo sovietico a forma di ala volante, radiocomandato, con a bordo mostruosi esseri umani che avevano la stazza di bambini e occhi enormi ottenuti da esperimenti genetico/chirurgici, fatti dal dott. Josef Mengele (ss) che collaborava con Stalin.

Il disco (“in realtà un Horton Ho 229“) è stato progettato dagli scienziati tedeschi in forza in URSS (i fratelli Horten, già progettisti di dischi di Hitler).

Unico scopo della iniziativa di Stalin: creare panico nell’opinione pubblica americana! E per questo tenuto segreto. Lo schianto è stato un imprevisto.

L'Ho 229 V3 presso il National Air and Space Museum's Paul E. Garber Facility

Cacciabombardiere

Equipaggio 1

Progettista Reimar e Walter Horten

Costruttore Gothaer

Data primo volo

1 marzo 1944

Data entrata in servizio mai

977 km/h a 12.000 m

Autonomia 1.000 km

92 Vedi filmato

28/03/2018 93

The Avrocar S/N 58-7055

(marked AV-7055)

on its rollout.

Filmato: Avrocar

Grazie!! Arrivederci a settembre con:

Sabato 15 / 9: “E tutto un complotto!” a cura di Paolo

Attivissimo, scrittore e giornalista informatico; conduttore dal 2006 della

trasmissione radiofonica “Il Disinformatico” della Radiotelevisione Svizzera.

Martedì 18 / 9 : “La conquista di Marte” a cura di Roberto

Orosei, attuale membro del Mars Upper Atmosphere Network Meeting,

consorzio per lo studio interdisciplinare dell'alta atmosfera di Marte.

Martedì 25 / 9 : “Come riconoscere le zone sismiche italiane più esposte alle prossime scosse forti”. a cura di Enzo Mantovani, dipartimento di fisica della Terra e dell’ambiente della Università di Siena. Ci

parlerà delle attuali stime di pericolosità in Italia e la possibilità di organizzare

un efficace piano di prevenzione.

Martedì 2 / 10: Edward Chistov, uno dei progettisti del Lunokhod, il rover

sovietico utilizzato sulla Luna in contemporanea con gli astronauti americani

nel 1969. Edward ha partecipato qualche anno fa alla progettazione della

missione russa Phobos-Grunt (diretta su Marte, ma andata purtroppo

malissimo).

Chiedete di essere iscritti alle Newletters del COSMo richidendolo a

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