Cos’è la Leadership? 2. 1 - sferacoaching.com · – E’ UN “LUPO SOLITARIO”: FORNISCE POCO...
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Cos’è la Leadership? 2. 1
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Questionario ASL
Somministrazione ASL 36 coppie di affermazioni. Il compito del soggetto è quello di valutare, per ciascun item, quale delle due possibilità si avvicina maggiormente al suo abituale comportamento nella relazione con i collaboratori
Raccolta ed elaborazione dati
Raccolta dei punteggi assoluti
Trasformazione in percentili
Risultati ottenuti Stile di Leadership preferito dal soggetto
2. 2
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• Stile DIRETTIVO
• Stile AUTOREVOLE
• Stile AFFILIATIVO
• Stile PARTECIPATIVO
• Stile BATTISTRADA
• Stile COACHING
Stili di Leadership
Questionario ASL 2. 3
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Direttivo Autorevole Affiliativo Partecipativo Battistrada Coaching
1A 1B
2B 2A
3A 3B
4A 4B
5B 5A
6A 6B
7A 7B
8B 8A
9A 9B
10A 10B
11A 11B
12A 12B
13A 13B
14A 14B
15A 15B
16A 16B
17B 17A
18A 18B
19A 19B
20B 20A
21B 21A
22B 22A
23B 23A
24A 24B
25B 25A
26B 26A
27B 27A
28A 28B
29A 29B
30B 30A
31B 31A
32A 32B
33A 33B
34B 34A
35A 35B
36B 36A
TOT
3 TOT TOT TOT TOT TOT
2. 4
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Percentili 100 10_ 9_ 11_
10_
9_ 8_ 7_
11_ 10_
9_
11_ 9_ 8_
11_
90 8_ 9_ 6_ 8_
7_ 10_
80 7_ 5_ 6_
70 8_
60 6_ 4_
7_ 5_
9_
50 7_ 6_
40 5_ 3_
4_ 8_
30 6_ 5_
20 4_ 5_ 2_ 4_
3_ 7_
10 3_ 4_ 3_ 2_
1_ 3_ 2_
2_ 1_
6_ 5_ 3_
0 D I
R
A U T
A F F
P A R
B A T
C O A
2. 5
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Per imparare a conoscere meglio i nostri atleti
dobbiamo prima di tutto
conoscere noi stessi …
2. 6
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LEADER SI NASCE …O SI DIVENTA?
2. 7
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Processo di influenza, caratterizzata dalla capacità di determinare un consenso volontario, un’accettazione soggettiva e motivata nelle persone rispetto agli obiettivi del gruppo.
LA LEADERSHIP - “L’arte di perdere il potere”
TO LEAD = CONDURRE
2. 8
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Obiettivo: Tentativo di rilevare un set di tratti di personalità che rendono una persona naturalmente Leader.
Teoria del Grande Uomo 2. 9
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Intelligenza
Perseveranza
Fiducia in sé stessi
Cooperazione Adattabilità
Onestà
Controllo emotivo
Estroversione
Integrità
Tolleranza allo stress
Tratti tipici del leader:
Teoria del Grande Uomo 2. 10
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Critiche alla Teoria del Grande Uomo
1) Considera solo il leader tralasciando due elementi fondamentali
Seguaci Situazione
Teoria del Grande Uomo 2. 11
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Critiche alla Teoria del Grande Uomo
2) Le liste dei tratti sono troppo eterogenee e troppo ampie
Non è possibile definire una lista che vada bene per tutte
2. 12 Teoria del Grande Uomo
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Il 14 febbraio 1996 Bob Paisley, il più grande allenatore delle storia del Liverpool Football Club, morì all’età di 67 anni. Fu un giorno triste per i fan del club. Nei suoi nove anni da manager, il Liverpool, aveva vinto moltissimo e mai nessun manager britannico fu poi in grado di eguagliare tali successi:
• 3 Coppe dei Campioni: (1976/77 a Roma, 1977/78 a Wembley, 1980/81 a Parigi) • 1 Coppa UEFA 1975/76 • 6 Campionati inglesi: 1975-76, 1976-77, 1978-79, 1979-80, 1981-82, 1982-83, • 3 Coppe di Lega • 5 Charity Shield
2. 13 Teoria del Grande Uomo
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Secondo numerosi osservatori, la sua capacità di raggiungere questo impressionante curriculum fu sorprendente poiché non era certamente una persona appariscente, estroversa, carismatica ed era priva di altri tratti comunemente associati ai leader di successo.
Alan Hansen, decano della difesa del Liverpool durante l’era Paisley, lo descriveva così: “Non aveva personalità, non aveva alcun carisma, e faceva molta fatica ad esprimersi “.
Teoria del Grande Uomo 2. 14
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Leader: professionista di relazioni
Garantisce l’omeostasi e la sopravvivenza del gruppo
Organizza il pensiero nei momenti di confusione e stanchezza
Reperisce e valorizza risorse interne ed esterne per la crescita del gruppo
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Due diversi compiti del leader
Nel caso in cui i due tipi di leadership confluiscano nella stessa persona
si ha veramente un leader efficiente ed amato
1. Il leader orientato al compito: è riconosciuto come colui che soddisfa i bisogni funzionali di organizzazione relativa ai compiti e ai fini del gruppo
2. Il leader socio-emozionale: soddisfa i bisogni socio-emotivi delle persone all’interno del gruppo, crea e favorisce relazioni significative tra i partecipanti.
2. 16
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Stili di Leadership
Leadership autoritaria. Determina una forte dipendenza dal leader, una notevole “irritabilità” e “aggressività” tra i membri del gruppo, uno scarso utilizzo delle proposte di gruppo, un elevato rendimento quantitativo e qualitativo.
Leadership democratica. Determina una scarsa dipendenza dal leader, frequenti suggerimenti di attività, una grande soddisfazione per le attività svolte, un rendimento quantitativo inferiore ma qualitativamente superiore.
Leadership laissez-faire. Determina una scarsa dipendenza dal leader, una forte aggressività e irritabilità, uno scontento diffuso, un moderato livello di rendimento e molti suggerimenti non realizzati fino in fondo.
2. 17
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In un buon processo di leadership si passa dall’ ”essere su” all’ ”essere con”
Un buon leader ha e conosce le proprie zone d’ombra…
La leadership può e deve essere allenata
La leadership … in poche parole … è l’arte di essere numero zero!
La Leadership … 2. 18
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2. 19
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Stile Direttivo
Comportamenti del leader: – Dà direttive chiare – ASCOLTA POCO – NON SOLLECITA I CONTRIBUTI DEI
COLLABORATORI – SI ASPETTA UN’OBBEDIENZA IMMEDIATA – Controlla “fiscalmente” ed esige resoconti dettagliati – UTILIZZA PREVALENTEMENTE FEEDBACK
NEGATIVI E PERSONALI – Motiva a chi non aderisce alle sue direttive le
conseguenze negative
2. 20
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Stile Direttivo Quando è efficace: – Compiti relativamente semplici – SITUAZIONI D’EMERGENZA E CRISI (quando i collaboratori hanno bisogno
di indicazioni precise ed il capo possiede informazioni che essi non hanno) – Il mancato rispetto delle direttive può produrre conseguenze gravi (es.
problemi di sicurezza) – Con collaboratori critici (quando le altre alternative non hanno avuto esito
positivo)
Quando è inefficace: – Più il compito è complesso più questo stile è inefficace e provoca “rivolte” – NEL LUNGO PERIODO PERCHÉ I COLLABORATORI NON VENGONO
VALORIZZATI – Con collaboratori molto motivati che sarebbero in grado di gestire il proprio
lavoro – Con collaboratori che devono prendere iniziative o svolgere un ruolo
innovativo
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Situazione sportiva …
Stile Direttivo 2. 22
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STILE DIRETTIVO Alive - I sopravvissuti delle Ande
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Stile Autorevole
Comportamenti del leader:
– Definisce direttive precise per l’organizzazione e chiare, con tatto, ma senza lasciare dubbi su chi prende le decisioni
– RICHIEDE IL PUNTO DI VISTA DEI COLLABORATORI SUL MODO DI RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI ED ASCOLTA LE IDEE DEGLI ALTRI
– Vede la “vendita” delle sue direttive come parte del proprio ruolo – Convince spiegando le ragioni delle sue direttive ed evidenziando i
benefici di lungo periodo – Stabilisce standard e criteri di misura per controllare le prestazioni in
relazione ad una visione strategica più generale – UTILIZZA IN UGUALE MISURA SIA IL FEEDBACK POSITIVO CHE
QUELLO NEGATIVO
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Stile Autorevole
Quando è efficace: – NEI PERIODI DI CAMBIAMENTO (quando c’è bisogno di una
nuova visione di standard ed orientamenti chiari) – Se il capo è percepito come “esperto” – In organizzazioni complesse o di ampie dimensioni – CON COLLABORATORI NEO INSERITI CHE HANNO
BISOGNO DI ESSERE GUIDATI ED ORIENTATI
Quando è inefficace: – SE IL CAPO È PERCEPITO COME POCO CREDIBILE – Se il collaboratore ha molta esperienza e talento – In situazioni in cui è necessario promuovere una squadra
autogestita e processi decisionali partecipativi – PER SVILUPPARE PROFESSIONALMENTE I PROPRI
COLLABORATORI
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Stile Autorevole
Situazione sportiva …
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Stile Autorevole
Sfide - Mondiali 2006
2. 27
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Stile Affiliativo
Comportamenti del leader: – Particolarmente attento alla popolarità personale – PROMUOVE RELAZIONI AMICHEVOLI TRA I
COLLABORATORI – NON DÀ MOLTA ENFASI A DIRETTIVE, OBIETTIVI E
STANDARD – E’ attento alle persone ed al loro benessere: dà la sicurezza del
posto di lavoro; è favorevole ai premi; favorisce rapporti di lavoro flessibili
– EVITA I RICHIAMI E LE DISCUSSIONI SULLE PRESTAZIONI – Ricompensa sia le prestazioni che le caratteristiche personali – Viene a volte accusato di favoritismi e di eccessiva tolleranza
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Stile Affiliativo Quando è efficace: – SE ALTERNATO AD ALTRI STILI – Se i compiti sono routinari e le prestazioni dei collaboratori adeguate – PER FORNIRE SUPPORTO PERSONALE E COUNSELLING – Per integrare persone o gruppi in conflitto
Quando è inefficace: – SE LE PRESTAZIONI DEL COLLABORATORE È INADEGUATA E
SONO NECESSARI FEEDBACK CORRETTIVI PER MIGLIORARE IL COMPORTAMENTO
– IN SITUAZIONI COMPLESSE E CRITICHE CHE NECESSITANO DI CONTROLLO E DIRETTIVE CHIARE
– Con collaboratori molto orientati agli obiettivi ed al compito, poco interessati ad intrattenere rapporti di amicizia con i propri capi
2. 29
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Stile Affiliativo
Situazione sportiva …
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Stile Affiliativo
Il sapore della vittoria
2. 31
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Stile Partecipativo
Comportamenti del leader: – Ha fiducia nella capacità di autogestione dei collaboratori – SOLLECITA I COLLABORATORI A PARTECIPARE
ALLE DECISIONI CHE INFLUENZANO DIRETTAMENTE IL LORO LAVORO
– DECIDE SULLA BASE DEL CONSENSO – Tiene molte riunioni ed organizza momenti di scambio – Ascolta i problemi dei collaboratori – Ricompensa le prestazioni adeguate e dà raramente
feedback negativi
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Stile Partecipativo Quando è efficace: – CON COLLABORATORI COMPETENTI – Se è necessario coordinare i collaboratori – SE IL CAPO NON HA BEN CHIARO QUALE SIA LA MIGLIOR
DECISIONE DA PRENDERE ED HA COLLABORATORI COMPETENTI CHE POSSONO AIUTARLO
– Se è necessario stimolare il lavoro di gruppo e portare il gruppo ad impegnarsi nel raggiungimento degli obiettivi
Quando è inefficace: – IN SITUAZIONI DI CRISI (non c’è tempo per fare le riunioni) – Con collaboratori che mancano di informazioni cruciali – CON COLLABORATORI CHE HANNO BISOGNO DI UNA STRETTA
SUPERVISIONE
2. 33
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Stile Partecipativo
Situazione sportiva …
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Stile Partecipativo
Apollo XIII
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Stile Battistrada
Comportamenti del leader:
– GUIDA ATTRAVERSO IL PROPRIO ESEMPIO – E’ UN “LUPO SOLITARIO”: FORNISCE POCO SUPPORTO E SCARSE
INDICAZIONI – Ha standard molto elevati – Si aspetta che i collaboratori comprendano le ragioni dei comportamenti
richiesti e delle strategie da seguire – Non delega se non è più che sicuro che il compito verrà eseguito secondo i
suoi standard (ritiene, in genere, di poter fare meglio dei propri collaboratori) – Toglie responsabilità ed è severo con i collaboratori se questi non hanno
prestazioni elevate – Se i collaboratori sono in difficoltà e richiedono il suo aiuto, interviene in
prima persona per salvare la situazione oppure dà istruzioni dettagliatissime su come risolverla (non favorisce lo sviluppo delle persone)
– Cerca il coordinamento con gli altri solo se è strettamente necessario per lo svolgimento del compito
– PUÒ ACCUMULARE MOLTO STRESS PERCHÉ TENDE AD ACCOLLARSI MOLTO DEL LAVORO DEI PROPRI COLLABORATORI
2. 36
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Stile Battistrada Quando è efficace: – CON COLLABORATORI MOLTO MOTIVATI E
COMPETENTI CHE HANNO BISOGNO DI POCO COORDINAMENTO E DIREZIONE
– PER OTTENERE RISULTATI IN BREVE TEMPO – Per sviluppare collaboratori molto simili al capo – Con collaboratori che sono “contributori individuali”
Quando è inefficace: – SE IL CAPO NON PUÒ FARE TUTTO DA SOLO E
DEVE DELEGARE (es. nei momenti di crescita dell’organizzazione)
– Se i collaboratori hanno bisogno di essere diretti, sviluppati e coordinati
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Stile Battistrada 2. 38
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Stile Coaching Comportamenti del leader:
– AIUTA I COLLABORATORI AD IDENTIFICARE I PROPRI PUNTI DI FORZA E QUELLI DI MIGLIORAMENTO
– Incoraggia i collaboratori a stabilire obiettivi di sviluppo nel lungo periodo
– Aiuta i collaboratori a sviluppare strategie di pensiero che li portano ad essere più sicuri di se stessi e più autonomi
– FORNISCE SUGGERIMENTI ED ISTRUZIONI USANDO SPESSO IL FEEDBACK
– Può anche rinunciare ad ottenere alte prestazioni nell’immediato a favore di obiettivi di crescita professionale a lungo termine dei propri collaboratori
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Stile Coaching Quando è efficace:
– SE I COLLABORATORI PERCEPISCONO LA DISCREPANZA TRA IL LORO LIVELLO DI PRESTAZIONE ATTUALE E QUELLO CHE VORREBBERO RAGGIUNGERE
– Con collaboratori orientati all’iniziativa, all’innovazione ed allo sviluppo personale
Quando è inefficace:
– SE IL CAPO HA CARENZE DI COMPETENZA – SE I COLLABORATORI RICHIEDONO MAGGIORI DIRETTIVE
E FEEDBACK – In periodi di crisi
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Stile Coaching
Situazione sportiva …
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Stile Coaching
L’attimo fuggente
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Sviluppare la capacità di muoversi attraverso i vari stili
Quale Obiettivo? 2. 43
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SOCIOGRAMMA di MORENO
Obiettivo Analizzare all'interno di un gruppo la
posizione di un individuo, fornire informazioni sulla situazione del
gruppo e individuare i leader e possibili emarginati.
• Scegli 3 compagni della tua squadra con i quali passeresti il tuo tempo libero • Scegli 3 compagni che vorresti assolutamente avere in squadra con te • Scegli chi vorresti come capitano (esclusi sé stessi)
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"I grandi leader sono spesso dei grandi semplificatori" Colin Powell
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