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COSA RIMANE DI QUEL GIORNO? uemila anni fa. Una grot- ta, una notte desolata, due genitori angosciati. Poi il mi- racolo. La luce sfolgorante. Il canto degli angeli, la lunga processione dei pastori… Co- sa rimane di quel giorno? Chi è oggi quel Bambino? Chi Giuseppe e Maria? Chi gli angeli? Oggi nel nostro cuore e nella nostra sensibilità di uomini postmoderni un po’ indifferenti, molto indaffarati, cosa rimane di quel momen- to? Queste sono le domande che con l’avvicinarsi delle feste di Natale mi faccio come cristia- no e come prete, soprattutto. Se dovessi dare una risposta, a partire da quel che vedo e sento intorno a me, sarebbe secca: “Non rimane niente... solo coreografia” . Sono invece condotto ad una risposta piena di speranza quando mi metto dalla parte di quel bambino di Betlemme. Sfidando l’impossibile, cerco di guardare il mondo come lo guardava lui. Cosa vide? Vi- de la fila dei pastori, persone semplici, povere, ai margini della società, venire al lui. Vi- de arrivare anche i Magi, uo- mini saggi e dotti. Poi divenu- to l’uomo e il Maestro di Na- zaret, vide ancora una volta che poveri, malati e peccatori lo cercavano. Vide anche che un gruppetto di discepoli di provenienze diverse, pochi in tutto, chiamati da lui a seguirlo, gli si affezionarono al punto tale che, un giorno non lonta- no, avrebbero dato la vita per lui, e così fu. Furono loro, quei pochi in tutto, che lo annuncia- rono fino agli estremi confini della terra. Lo fecero spinti dall’azione misteriosa e poten- te dello Spirito Santo. Infine lungo lo scorrere degli anni e dei secoli il Nazareno risorto vede una lunga e infinita pro- cessione di uomini andare a lui. Quella lunga processione, ne sono certo, ancora oggi non si è interrotta, neanche a questa latitudine dove abita la gente di S. Andrea e Fagarè. È dunque per loro che nei prossimi giorni prepareremo le nostre chiese e celebrazioni natalizie, affinché possano an- cora una volta adorare il Bam- bino di Betlemme, il Figlio di Dio. Prepariamo tutto specialmente per chi si sente povero, afflitto e sfiduciato… Trovino nell’ado- razione del Signore Gesù quel- lo che cercano e che mai altro- ve nessuno potrà dire di aver trovato in una misura così pie- na e vera. don Claudio SOMMARIO Cosa rimane di quel giorno? Tiepidi? No, grazie! Pastorale familiare Una grande famiglia Acr - Bello, Vero!? MMS = Metti in Moto la Spe- ranza La nostra calda estate: arti- coli vari Fagarè: Nido Integrato Battesimi, 1a Confessione, 1a Comunione, Cresime Il ricordo di don Italo Saran Busta opere parrocchiali Agenda di Natale

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COSA RIMANE DI QUEL GIORNO?

uemila anni fa. Una grot-ta, una notte desolata, due genitori angosciati. Poi il mi-racolo. La luce sfolgorante. Il canto degli angeli, la lunga processione dei pastori… Co-sa rimane di quel giorno? Chi è oggi quel Bambino? Chi Giuseppe e Maria? Chi gli angeli? Oggi nel nostro cuore e nella nostra sensibilità di uomini postmoderni un po’ indifferenti, molto indaffarati, cosa rimane di quel momen-to? Queste sono le domande che con l’avvicinarsi delle feste di Natale mi faccio come cristia-no e come prete, soprattutto. Se dovessi dare una risposta, a partire da quel che vedo e sento intorno a me, sarebbe secca: “Non rimane niente... solo coreografia” . Sono invece condotto ad una risposta piena di speranza quando mi metto dalla parte di quel bambino di Betlemme. Sfidando l’impossibile, cerco di guardare il mondo come lo guardava lui. Cosa vide? Vi-de la fila dei pastori, persone semplici, povere, ai margini della società, venire al lui. Vi-de arrivare anche i Magi, uo-mini saggi e dotti. Poi divenu-to l’uomo e il Maestro di Na-zaret, vide ancora una volta

che poveri, malati e peccatori lo cercavano. Vide anche che un gruppetto di discepoli di provenienze diverse, pochi in tutto, chiamati da lui a seguirlo, gli si affezionarono al punto tale che, un giorno non lonta-no, avrebbero dato la vita per lui, e così fu. Furono loro, quei pochi in tutto, che lo annuncia-rono fino agli estremi confini della terra. Lo fecero spinti dall’azione misteriosa e poten-te dello Spirito Santo. Infine lungo lo scorrere degli anni e dei secoli il Nazareno risorto vede una lunga e infinita pro-cessione di uomini andare a lui. Quella lunga processione, ne sono certo, ancora oggi non si è interrotta, neanche a questa latitudine dove abita la gente di S. Andrea e Fagarè. È dunque per loro che nei prossimi giorni prepareremo le nostre chiese e celebrazioni natalizie, affinché possano an-cora una volta adorare il Bam-bino di Betlemme, il Figlio di Dio. Prepariamo tutto specialmente per chi si sente povero, afflitto e sfiduciato… Trovino nell’ado-razione del Signore Gesù quel-lo che cercano e che mai altro-ve nessuno potrà dire di aver trovato in una misura così pie-

na e vera. don Claudio

SOMMARIO Cosa rimane di quel giorno? Tiepidi? No, grazie! Pastorale familiare Una grande famiglia Acr - Bello, Vero!? MMS = Metti in Moto la Spe-

ranza La nostra calda estate: arti-

coli vari Fagarè: Nido Integrato Battesimi, 1a Confessione,

1a Comunione, Cresime Il ricordo di don Italo Saran Busta opere parrocchiali Agenda di Natale

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TIEPIDI? NO, GRAZIE! ADORATORI E MISSIONARI entre accompagnavo una classe del catechi-

smo a visitare la chiesa, una bambina, guardan-do verso il tabernacolo, con voce flebile mi chie-de: “chi tiene sempre acceso il lumino rosso?”. Avrei potuto rispondere: “il sacrestano di tur-no…“, ma non ho detto niente: quella domanda, apparentemente ingenua, mi ha fatto pensare… Proprio quel lumino rosso che brilla nelle nostre chiese parrocchiali è sempre rimasto acceso perché “viva” è la presenza che vuole indicare: quella di Gesù, che da 2000 anni continua a ri-manere fedele al dono della sua vita… perché ci sono stati preti che hanno continuato a celebrare l’Eucaristia… perché ci sono stati testimoni, uo-mini e donne, che dagli apostoli fino ai giorni no-stri hanno obbedito alla chiamata del Signore e si sono dedicati all’annuncio del Vangelo anche a costo della vita… La nostra diocesi, l’anno scorso, ha comin-ciato a riflettere proprio su questo tema: la tra-smissione della fede, oggi. La sfida per noi, cristiani di Treviso, di S. Andrea e di Fagarè è quella di diventare testimoni credi-bili della gioia dell’incontro con Gesù. Il vescovo, mette in guardia dal rischio che corre-vano i primi cristiani di una città dell’impero ro-mano, Laodicea, città vivace e ricca: quello della “rilassatezza spirituale”, che fa calare la gioia, l’entusiasmo, il coraggio di seguire e di vivere come Gesù, con radicalità, senza compromessi, come lui chiede ai suoi discepoli. Alcuni “sintomi” di questa rilassatezza li riscon-triamo presenti anche nella nostra vita: la non coerenza tra le scelte quotidiane e la mentalità cristiana (negli ambiti della vita lavorativa, affetti-va...), il poco impegno nel coltivare la fede e la vita spirituale, la fatica di spendersi nel volonta-riato dentro la comunità civile o in parrocchia… Sono segni di una tiepidezza che forse sta un po’ prendendo anche noi e che facciamo fatica a riconoscere. Una tiepidezza che non si manife-sta in noi con un “no” deciso alla fede e alla Chiesa, ma appunto con un “raffreddamento” nel desiderio di pregare, nella partecipazione ai sa-cramenti (all’Eucaristia, alla Riconciliazione), nell’ascolto del Vangelo, nella generosità verso i poveri, nell’impegno concreto in parrocchia… Ecco allora il cammino che ci vedràcoinvolti come comunità cristiane di Treviso: rialzarci da questa situazione di “assopimento” per sentire e accogliere la chiamata di Gesù nella nostra vita,

per tornare alla nostra vera identità. Un cam-mino di conversione che parte dal guardare a Gesù, “tenendo fisso lo sguardo su di lui”, per orientare il nostro cuore e la nostra vita verso di lui. Perché la nostra vita, le nostre scelte quotidiane, le nostre relazioni, il no-stro linguaggio “dicano” che siamo cristiani, testimonino la bellezza e la gioia di vivere e di operare coerenti al Vangelo. Ci accompagnerà l’esperienza di S. Paolo: la sua conversione a partire dall’incontro con Cristo sulla via di Damasco ci mostra il passaggio deci-sivo per ogni battezzato: l’incontro personale con Gesù risorto realmente presente nella vita di cia-scuno. “Tenere fisso lo sguardo su Gesù” è diventare “adoratori” fedeli di Cristo, con quell’atteggia-mento di meraviglia e di stupore che ha avuto Paolo nel constatare che Gesù aveva guardato proprio a lui, alla sua situazione, alla sua vita con tutta la sua miseria e il suo peccato. Solo allora potremo essere missionari più coraggiosi e coe-renti. L’impegno è quello di vivere e coltivare l’in-contro con Gesù nei “luoghi” che lui stesso ci ha indicato: l’Eucaristia, il suo Perdono, il Vangelo. Vogliamo riscoprire l’Adorazione Eucaristica, che viene proposta ogni settimana anche nelle no-stre parrocchie e in tutte le parrocchie della chie-sa di Treviso. Siamo chiamati a ritornare a quel Gesù, Dio vivo e presente nel pane spezzato, che sempre ci aspetta per rinnovarci il suo dono di amore e per chiamarci ogni giorno all’amore. Perché, a stare con lui, il nostro cuore viene plasmato e impara ad amare, a perdonare, a vivere, a donarsi come lui. E allora quel lumino rosso continuerà a re-stare acceso… Lucia, cooperatrice diocesana

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ono ricominciati gli incontri per le famiglie della nostra parrocchia. Ci ritroviamo con una scadenza mensile e quesst’anno il program-ma prevede degli incontri con la presenza di alcuni relatori che ci introducono ad una visio-ne cristiana della famiglia e altri momenti vis-suti partecipando alle proposte della pastorale familiare diocesana. Credo non sia mai tempo perso quello che impegnamo per capire il valore profondo di

ciò che viviamo quotidianamente. P.s. I prossimi ap-puntamenti sono: Domenica 7 gen-naio per la celebrazione della famiglia; Dome-nica 4 febbraio; Domenica 25 febbraio ritiro diocesano per famiglie; Domenica25 marzo.

PASTORALE FAMILIARE IN PARROCCHIA

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ra le varie proposte estive, c’è stato anche una campo per famiglie che si è svolto a Lo-renzago di Cadore dal 12 al 19 agosto orga-nizzato dell’Azione Cattolica, con la parteci-pazione di don Giorgio Marangon. Per chi l’ha vissuto è stato un tempo prezioso che ci ha chiesto di tornare alle origini della nostra fede personale, rivisitando i volti di chi ci ha trasmesso questo grande dono, per poi scoprire come gli sposi sono “evento” di fede l’uno per l’altra ed infine la fede come viene trasmessa e vissuta in famiglia. Essendo chiamata a partecipare tutta la fami-glia, si sono vissuti due percorsi paralleli sugli stessi argomenti, quello studiato per la coppia

e quello pensato appositamente per i più pic-coli. La partecipazione è stata numerosa (circa 100 persone fra ragazzi e adulti) e l’aria che si respirava era davvero salutare, non solo perché eravamo in montagna, ma soprattutto perché eravamo lì, tutti col desiderio di cre-scere e condividere le nostre varie esperien-ze che tanto ci arricchiscono e rendono con-sapevoli del fatto che siamo parte di una “famiglia molto più grande”. Ci auguriamo che un munsero maggiore di famiglie della nostra parrocchia desideri par-teciparvi il prossimo anno.

UNA GRANDE FAMIGLIA - CAMPO ESTIVO A LORENZAGO

ACR - BELLO, VERO!? L’11 novembre con la festa del Ciao ha preso avvio anche il gruppo dell’Acr facendo divertire e appassionare i suoi giovanissimi partecipanti. Cos’altro toccherà i nostri giovani protagonisti? Non lo sappiamo ancora. È certo... capiranno, come recita la canzone di quest’anno, che “non è nello ciò che è bello, non è bello ciò che piace, ma è bello ciò che è vero!” Riportiamo i calendario per favorire anche altri ragazzi che volessero partecipare: Venerdì 8 dicembre festa dell’Adesione; Sabato 16 dicem-bre Veglia in preparazione al Natale con l’iniziati-va Siloe.

MMS =

Metti in Moto la Speranza Il lupo perde il pelo, ma il gruppo dei giovanissimi non ha perso la favorevole abitudine di ritrovarsi ogni venerdì sera. Giovanissimi e animatori sono già in viaggio da alcune settimane per aprire gli occhi sulla loro storia, sul loro futuro, sul mondo, per MMS = Mettere in Moto la Speranza. Lo fanno creando momenti diversi, di gratuità, di gioco, di confronto, di approfondimento. Che dire? Buon MMS!

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LA NOSTRA CALDA E MOVIMENTATA ESTATE PRIMA E SECONDA ME-DIA A LORENZAGO Ciao, sono Irene ho 12 anni. An-che quest’anno sono andata al caposcuola di 1 e 2 media a Lo-renzago di Cadore; con i ragazzi delle parrocchie di S. Biagio, Roncade, Spercenigo, S. Cipria-no e naturalmente la nostra par-rocchia Fagarè e S. Andrea di Barbarana. Il tema di quest’anno era Mosè e tutta la sua vita. Il primo giorno ci hanno subito divi-si in squadre per il semplice mo-tivo di farci aggregare e di fare nuove amicizie. Il lunedì dopo abbiamo fatto una lunga passeg-giata in alta montagna su un sentiero dove passò anche papa Giovanni Paolo II, durante una

breve vacanza a Loren-zago nelle stessa casa dove alloggiammo noi. C’è stato un giorno della settimana che fu chiama-to “la giornata del deser-to” fu tutta dedicata alla preghiera e alla riflessio-ne approfondendo anche alcuni temi della vita. Per il resto della settimana si sono svolti dei giochi di squadra. Il gio-co che mi è piaciuto di più è quello in cui ogni squadra dove-va costruire una capanna che assomigliasse a quella di Mosè, una volta finita fare un piccolo falò il tutto è stato molto bello e appassionante perché abbiamo tutti collaborato in qualsiasi mo-do, infatti alla fine il risultato si è

visto. Questo caposcuola è stato stupendo e molto divertente; so-no riuscita anche quest’anno a fare nuove amicizie e a divertir-mi, spero che sarà la stessa co-sa l’anno prossimo!!!!!!!! Ciao ragazzi alla prossima e siate numerosi!!!!! Ci sarà da divertir-si!!!!!!! Irene M.

TERZA MEDIA A MOLINA DI FIEMME Nella settimana dal 18 al 26 agosto si è svolto a Molina il campo di terza media del Vicariato di Mo-nastier. Questo campo era basato principalmente sullo sta-re assieme e condividere con gli altri e con Gesù. abbiamo provato cosa significa far fatica nella camminata, ma alla fine il panorama ha reso valido lo sforzo così è stato anche per i rapporti fra noi

ragazzi. All’inizio del campo non ci conoscevamo ma dopo un prima fatica ad andare d’accordo sia-mo diventati tutti amici. Assieme al Signore abbia-mo trascorso una magnifica settimana che è pas-sata in un lampo. Alla fine pochi di noi ragazzi vo-levano tornare a casa. Simone B.

GREST 2006 L’ALLEGRA FATTORIA Sono già trascorsi 3 anni da quando a Fagarè e S. Andrea è cominciata l’attività del Grest, ovvero dei gruppi estivi, un’occasione in cui i ragazzi dalla 1 elementare alla 3 media han-no la possibilità di passare parte della loro giornata in compagnia, imparando e diverten-dosi. Ogni anno viene raccontata ai ragazzi una storia che deve offrire loro un insegnamento. Ad esempio quest’anno c’era il tema dell’Allegra Fattoria che voleva dimostrare che bisogna avere delle regole e dei limiti per poter convivere serenamente. Inoltre durante i Grest, che si protrae per 3 settima-ne, i ragazzi hanno la possibilità di partecipare a vari laboratori. Possiamo trovare quelli di pittura, danza, traforo, pasta e sale, pallavolo o calcio, giochi di società, etc. attraverso queste attività di laboratorio pos-sono dunque sviluppare la propria creatività oppure dedicarsi ai loro hobby preferiti, quali al esempio il calcio o la danza. Oltre ad offrire tutto ciò il Grest organizza ogni settimana un uscita che solitamente si svolge o in un parco acquatico oppure in montagna. Un ulteriore lato da apprezzare è che il Grest è aperto anche ai giovani e agli adulti, poiché un aiuto per l’organizzazione e sempre ben gradito, dunque rappresenta un’occasione di incontro per chiunque abbia la voglia e sia disponibile a condividere il pro-prio tempo. Anastasia C.

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SERVIZIO TRA I GIOVANI Un vero e proprio modo di vivere “L’Azione Cattolica e la Caritas diocesane organiz-zano per la settimana dal 22 al 29 luglio un campo giovani all’insegna del servizio”. È stato pressappo-co questo l’invito rivolto ai ragazzi 17enni della dio-cesi di Treviso, una proposta nuova rispetto soliti campi estivi. Campo servizio? Carità? E chi per fede e chi per curiosità circa 30 giovani, si sono ritrovati a vivere un’esperienza indimenticabile tra le colline di Monfumo. Un campo diverso, un’esperienza diversa… come “diverse” sono le persone con le quali sono venuti a contatto. Diverse… perché diverse? L’uomo da sempre teme la diversità, il confronto con ciò che non è in grado di controllare e sottomettere, perciò teme queste persone; perché contrariamente all’uomo

“normale”, non hanno leggi che gli vietano di mani-festare apertamente i loro sentimenti, le loro paure, perché non tendono a inglobarsi, conformandosi col resto del mondo. Allora perché chiamarli diversi? Perché non liberi, o ancora meglio speciali? Questo hanno scoperto i ragazzi che hanno aderito alla proposta. Ogni giorno venivano divisi e accompagnati nei di-versi centri (14 nel territorio) dove erano chiamati ad offrire le loro capacità a queste persone, aggiun-gendo a tutto un pizzico di carità cristiana; questo, l’unico prezioso ingrediente che trasforma l’azione moralmente corretta, in un gesto d’amore e com-passione. “E’ stata dura” ammettono molti ragazzi, “il ritmo delle giornate era veloce e impegnativo, ma il risul-tato finale è stato un capolavoro”. Sara B.

I CAMPIONI DELLA FEDE Anche questa estate, come avviene da alcuni anni, non poteva mancare l’appuntamento con il campo-scuola vicariale dei giovanissimi di 1^ e 2^ superio-re. Dal 5 al 12 agosto una trentina di ragazzi, accompa-gnati da una piccola ma affiatata squadra di anima-tori, con Don Claudio, Lucia e due coppie di S. An-drea (che si sono gentilmente offerte per il servizio cucina), sono partiti per vivere insieme un’esperien-za di camposcuola a Torino. Dopo aver visto le prodezze degli atleti alle olimpiadi invernali e dei campioni del mondo del calcio, per-ché non andare anche alla scoperta di alcuni... CAMPIONI DELLA FEDE ? Ospitati a “La Casetta”, centro di spiritualità presso la casa natia di S. Domenico Savio, abbiamo iniziato la nostra avventura! Ogni giorno, oltre ai servizi di routine quotidiana (pulizie, servizio cucina, preparazione di canti, lettu-re e preparazione di giochi, scenette e balli per la serata), siamo stati accompagnati, con attività di ri-flessione e giochi divertenti, alla scoperta di quattro figure: Laura Vicuna, Domenico Savio, Giovanni Bo-sco e Piergiorgio Frassati. Tutte, nella loro quotidianità e normalità, hanno sa-puto vivere in pienezza e semplicità i valori che aiu-tano ad essere felici; hanno incontrato Gesù, ascol-tando la sua Parola e facendo servizio agli altri; at-traverso un concreto cammino di vita cristiana sono

arrivate alla santità. Questi Santi con la loro testimo-nianza di vita ci hanno trasmesso speranza, gioia di vivere e amore per gli altri. Nei giorni trascorsi a Torino abbiamo avuto anche l’opportunità di venire a contatto con realtà molto diverse dalla nostra quotidianità. Visitando il Valdocco, il Cottolengo, il Ser.Mi.G. (Servizio Missionario Giovani), abbiamo ascoltato le testimonianze delle persone che in quei luoghi vivo-no, lavorano, prestano un servizio gratuito per i ma-lati ed i poveri. Anche noi, nel nostro piccolo, ci siamo messi a di-sposizione per gli altri. Presso il Ser.Mi.G. abbiamo trascorso un pomeriggio al servizio di smistamento e scelta di vestiario da mandare in altri paesi meno fortunati di noi. In quel momento è stato veramente difficile ed an-che imbarazzante scegliere degli indumenti, che noi non avremmo certamente messo più (anche se an-cora in buono stato) per mandarli e farli indossare ad altre persone. Alla fine della settimana siamo ritornati a casa un po’ stanchi fisicamente, ma arricchiti nel cuore e nello spirito, per tutti i momenti divertenti e le risate fatte insieme, per le nuove amicizie, per esserci resi utili agli altri e perché ora siamo più consapevoli, che ancora oggi se ci lasciamo amare da Gesù e se ci affidiamo a lui nella fede la santità è possibile per tutti!

Cristina e Leonardo

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Prima confessione, Santa Cresima e Prima Comunione Parrocchia di S. Andrea

di Barbarana Via Mazzini, 23 tel. 0422790044 Parrocchia di Fagarè della Battaglia P.zza. IV Novembre,1 Tel. 0422890263

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Domenica 1 aprile Prima Confessione alle ore 15.30 a S. Andrea dei bambini di terza elementare. Sabato 21 aprile Santa Cresima alle ore 18.00 a Fagarè, dei ragazzi di terza media. Domenica 6 maggio Prima Comunione alle ore 9.30 a S. Andrea e alle 11.15 a Fagarè dei bambini di quarta elementare.

A settembre con l’avvio della Scuola materna, con grande sforzo di coloro che hanno eseguito i lavori e di alcuni vo-lontari che si sono adoperati instancabilmente (li ringrazia-mo davvero!) ha preso a funzionare anche il Nido integra-to. Cogliendo l’invito della Regione Veneto e grazie a un’e-redità lasciata alla Scuola Materna dai Fratelli Scalambrin Carlo e Adriano sono stati ristrutturati alcuni ambienti della Scuola offrendo al possibilità ora concreta di accogliere dei bambini di età a partire dai 18 mesi (compiuti entro settem-bre) fino i tre anni. Il nuovo Nido integrato accoglie già cin-que bambini, che sono seguiti da un’insegnante con rego-lare diploma e contratto Fism (Federazione italiana scuole materne) e che attua un preciso progetto didattico e psico-pedagogico. Quindi non si tratta solo di intrattenimento. Le iscrizioni rimangono aperte fino all’esaurimento dei posti disponibili. Per informazioni e iscrizioni rivolgen-dosi presso la Scuola Materna da lunedì a venerdì la mattina dalle 8.30 alle 13.00 o al numero di telefono 0422790085 chiedendo dell’insegnante Daniela. Siamo certi di favorito le famiglie e le loro esigenze avviando questa nuova opportunità.

Il Comitato di gestione della Scuola Materna

IL NIDO INTEGRATO “Eroi del Piave” È GIÁ QUALCOSA DI CONCRETO E FUNZIONANTE

Prossimi Battesimi

Vengono qui presentate le date fino a settembre 2007 per le celebrazione del Battesimo dei bambini. Domenica 7 gennaio alle 9.30 a S. Andrea e alle 11.00 a Fagarè Sabato 7 aprile durante la Solenne Veglia Pasquale Lunedì 9 aprile alle 9.30 a S. Andrea e alle 11.00 a Fagarè Domenica 17 giugno alle 9.30 a S. Andrea e alle 11.00 a Fagarè Domenica 23 settembre alle 9.30 a S. Andrea e alle 11.00 a Fagarè Domenica 19 novembre alle 9.30 a S. Andrea e alle 11.00 a Fagarè Ricordiamo ai genitori di fissare per tempo insieme con il parroco la data del battesimo del loro figlio/a, per avere la possibilità di fare con calma la prepa-razione adeguata.

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IL RICORDO DI PADRE ITALO SARAN Servitore dei poveri

lcune settimane fa abbia-mo ricordato la morte di tre mis-sionari italiani dell’Opera di don Orione avvenuta in Venezuela il 26 ottobre 1991, a causa di un incidente stradale. Erano don Giuseppe Masiero, don Angelo Riva e don Italo Saran. Quest’ul-timo aveva delle radici a Fagarè, perché cresciuto per diversi anni presso i nonni paterni. Ricordar-lo dopo quindici anni per noi è attingere alla sua fede, alla sua apertura missionaria e alla sua attenzione ai poveri. Lo faccia-mo riportando uno scritto di un suo confratello dell’Opera di don Orione, padre Pattarello. “Italo è stato sempre una vo-cazione decisa. Il sacerdozio era il suo sogno, una meta tenace-mente voluta anche durante l’e-sperienza di fratello coadiutore. Così ancora giovane professo ha lascito il suo Veneto, l’Italia per avventurarsi negli spazi infi-

niti del Brasile. Nel 1965 fratel Italo avvia la costruzione del pri-mo padiglione del pic-colo Cotolengo del Bra-sile e accoglie i primi sette disabili raccattati dai marciapiedi di San Paolo, dove vivevano di accattonaggio. Nel ‘70 è scel-to come consigliere provinciale e gli è affidato l’incarico di econo-mo di dell’intera provincia. In quel periodo va nelle università teologiche di San Paolo dove completa i suoi studi. Viene ordi-nato sacerdote dal Santo Padre Giovanni Paolo II durante la sua prima visita in Brasile. Ora padre Italo può assumere direttamente le prime responsabilità. Nell’85 gli viene affidata un’opera in pro-getto in Venezuela a Barquisi-meto. In sei anni di servizio nella preghiera e nel lavoro, consolidò e ampliò due centri di riabilita-

zione per disabili. Avviò una par-rocchie a anche un piccolo Se-minario. Ne ‘91 era tornato in Italia ai primi di settembre anche per farsi curare. Ritornato quasi subito in Venezuela si stava pre-parando a ricevere la visita ca-nonica del Direttore Generale e dell’Economo Generale. Ed è avvenuto l’imponderabile: si aperse per tutti la porta del cie-lo”.

ncora, come ormai di consueto, mi faccio pre-sente per chiedere il vostro sostegno economico, sia per coprire le spese di gestione ordinaria delle parrocchie, sia per gli interventi straordinari che non sono finiti. Per La parrocchia di Fagarè sono ancora molte le cose da fare, solo al pensarle viene il ca-pogiro (campana grande che sicuramente per Pa-squa riprenderà a suonare; impianto illuminazione chiesa che sarà realizzato sempre per Pasqua, impianto termoidraulico e ai servizi igienici canoni-ca; recupero ambienti adiacenti alla canonica, umidità nella parte bassa chiesa; ecc…)! Per la parrocchia di S. Andrea anche qui ri-mangono delle cose da sistemare. Le richiamo brevemente. Anzitutto chiudere il debito con l’im-presa che ha eseguito i lavori presso la canonica; ritoccare la tinteggiatura interna della chiesa dove

ci sono state infiltrazioni; sistemazione dei balconi della canonica; ecc... Le famiglie che desiderano dare il loro contribu-to economico verso la propria parrocchia potranno servirsi della busta che è stata recapitata insieme a questo numero del Giornalino Comunità in Cam-mino. La busta per le opere parrocchiali potrà es-sere depositata in chiesa nell’apposita cassetta o durante la raccolta delle offerte nella messa; oppu-re dandola in mano a don Claudio; o ancora se non si ha modo di venire in parrocchia facendola giungere tramite una persona fidata. Ringrazio le famiglie che si fanno, come in passa-to, solidali con le necessità della parrocchia che rimangono sempre molte. don Claudio

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AGENDA DI NATALE NATALE 2006, orari e celebrazioni DOMENICA 24 dicembre Vigilia del Santo Natale Santa Messa nella notte di Natale, ore 23.00 a Fagarè Santa Messa nella notte di Natale, ore 23.00 a S. Andrea LUNEDì 25 Natale del Signore Sante Messe 8.00 a Fagarè; 9.30 a S. Andrea; 11.00 a Fagarè Al pomeriggio nessuna funzione MARTEDÌ 26 Santo Stefano Sante Messe alle 9.30 a S. Andrea; 11.00 a Fagarè DOMENICA 31 S. Famiglia e Ringraziamento S. Messa ore 8.00 a Fagarè S. Messa ore 9.30 S. Andrea con il Canto di ringraziamento per l’anno trascorso S. Messa ore 11.00 a Fagarè con il canto di ringraziamento per l’anno trascorso LUNEDì 1 gennaio Solennità della Madre di Dio e Giornata mondiale della Pace Sante Messe con orario festivo: 8.00 a Fagarè; 9.30 a Sant’Andrea; 11.00 a Fagarè. SABATO 6 gennaio Epifania del Signore Sante Messe 8.00 a Fagarè; 9.30 a S. Andrea; 11.00 a Fagarè DOMENICA 7 gennaio Battesimo del Signore Sante Messe 8.00 a Fagarè; 9.30 a S. Andrea; 11.00 a Fagarè CONFESSIONI Mercoledì 20 dicembre a Fagarè dalle 15.00 alle 18.00 Giovedì 21 dicembre a S. Andrea dalle 15.00 alle 18.00 Venerdì 22 dicembre a Fagarè dalle 15.00 alle 18.00 Sabato 23 dicembre dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00 a Fagarè e a S. Andrea Domenica 24 dicembre dalle 15.00 alle 18.00 a Fagarè e S. Andrea Niente confessioni il giorno di Natale È importante prepararci al Natale con la preghiera, con la carità e la confessione. Per la confessione non aspettiamo l’ultima ora, né il giorno stesso di Natale. I RAGAZZI DEL CATECHISMO Anche i ragazzi del catechismo sono invitati a prepararsi al Natale con la Confessione che possono vivere negli orari sopra riportati. Rimane sempre compito primo dei genitori educare i propri figli alla fede. VISITA AGLI AMMALATI Il periodo previsto è da Lunedì 11 dicembre al mattino e al pomeriggio con la confessione e la comunione. Se ci sono delle persone impossibilitate a muoversi venga fatto presente lasciando nominativo e indirizzo (tel. 0422890263).