Cosa avete imparato su Geova dai capitoli in programma questa · Sarebbe davvero stolto che oggi un...
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Sofonia 1:8 — Quale avvertimento troviamo in questo versetto? (w07 15/11 11 par. 3)
Punti notevoli dei libri di Naum, Abacuc e Sofonia
1:8. Alcuni contemporanei di Sofonia cercavano il beneplacito delle nazioni circonvicine
„indossando abiti stranieri‟. Sarebbe davvero
stolto che oggi un adoratore di Geova cercasse
di uniformarsi al mondo in modo simile.
Aggeo 2:9 — Sotto quali aspetti la gloria del
tempio di Zorobabele fu più grande di quella del
tempio di Salomone? (w07 1/12 9 par. 3)
Punti notevoli dei libri di Aggeo e Zaccaria
2:9: Sotto quali aspetti „la gloria dell‟ultima
casa sarebbe divenuta più grande di quella
della casa precedente‟? Sotto almeno tre aspetti:
quanti anni sarebbe durato il tempio, chi vi avrebbe insegnato e chi vi sarebbe andato ad
adorare Geova. Sebbene il glorioso tempio di Salomone fosse esistito per 420 anni, dal
1027 a.E.V. al 607 a.E.V., l‟“ultima casa” fu usata per oltre 580 anni, da quando venne
terminata nel 515 a.E.V. a quando venne distrutta nel 70 E.V. Inoltre il Messia, Gesù Cristo,
insegnò nell‟“ultima casa”, e coloro che andarono ad adorare Dio in essa furono più
numerosi di coloro che erano andati nella “precedente”. — Atti 2:1-11.
Cosa avete imparato su Geova dai capitoli in programma questa
settimana?
w01 15/2 pp. 12-17 Il giorno del giudizio di Geova è vicino! “Il grande giorno di Geova è vicino. È vicino, e si affretta moltissimo”. — SOFONIA 1:14.
1. Che avvertimento diede Dio tramite Sofonia?
GEOVA DIO sta per entrare in azione contro i malvagi. Ascoltate! Ecco il suo
avvertimento: “Porrò fine all‟uomo terreno . . . Stroncherò il genere umano dalla superficie
del suolo”. (Sofonia 1:3) Il Sovrano Signore Geova pronunciò queste parole per mezzo del
profeta Sofonia, di cui forse il fedele re Ezechia era il trisavolo. Questa dichiarazione, fatta
ai giorni del buon re Giosia, non presagiva nulla di buono per i malvagi che abitavano nel
paese di Giuda.
2. Perché le azioni di Giosia non impedirono la venuta del giorno del giudizio di Geova?
2
L‟opera profetica svolta da Sofonia rese il giovane re Giosia ancor più consapevole del
bisogno di purificare Giuda dall‟adorazione impura. Ma ciò che il re fece per purificare il
paese dalla falsa religione non eliminò tutta la malvagità di mezzo al popolo né servì a
espiare i peccati di suo nonno, il re Manasse, che „aveva riempito Gerusalemme di sangue
innocente‟. (2 Re 24:3, 4; 2 Cronache 34:3) Perciò il giorno del giudizio di Geova sarebbe
venuto sicuramente.
3. Come possiamo essere certi che è possibile sopravvivere al “giorno dell‟ira di Geova”?
3
Tuttavia ci sarebbero stati superstiti di quel tremendo giorno. Perciò il profeta di Dio
esortò: “Prima che lo statuto partorisca alcuna cosa, prima che il giorno sia passato proprio
come la pula, prima che venga su di voi l‟ardente ira di Geova, prima che venga su di voi il
giorno dell‟ira di Geova, cercate Geova, voi tutti mansueti della terra, che avete praticato la
Sua propria decisione giudiziaria. Cercate la giustizia, cercate la mansuetudine.
Probabilmente potrete essere nascosti nel giorno dell‟ira di Geova”. (Sofonia 2:2, 3)
Tenendo a mente la speranza di sopravvivere al giorno del giudizio di Geova, prendiamo in
esame il libro biblico di Sofonia. Scritto nel paese di Giuda prima
del 648 a.E.V., fa parte della “parola profetica” di Dio a cui tutti
noi dovremmo prestare la massima attenzione. — 2 Pietro 1:19.
Geova stende la sua mano
4, 5. Come si adempì Sofonia 1:1-3 sui malvagi di Giuda?
4
“La parola di Geova” dichiarata a Sofonia comincia con
l‟avvertimento già citato: “„Immancabilmente porrò fine a ogni
cosa dalla superficie del suolo‟, è l‟espressione di Geova. „Porrò fine all‟uomo terreno e alla
bestia. Porrò fine alla creatura volatile dei cieli e ai pesci del mare, e alle pietre d‟inciampo
con i malvagi; e certamente stroncherò il genere umano dalla superficie del suolo‟, è
l‟espressione di Geova”. — Sofonia 1:1-3.
5
Sì, Geova avrebbe posto fine all‟enorme malvagità che esisteva nel paese di Giuda. Ma chi
avrebbe impiegato per porre “fine a ogni cosa dalla superficie del suolo”? Poiché sembra
che Sofonia abbia profetizzato durante la prima parte del regno di Giosia, che ebbe inizio nel
659 a.E.V., quelle parole profetiche ebbero un adempimento con la desolazione di Giuda e
della sua capitale, Gerusalemme, per mano dei babilonesi nel 607 a.E.V. A quel tempo si
„pose fine‟ ai malvagi di Giuda.
6-8. Cos‟era predetto in Sofonia 1:4-6, e come si adempì quella profezia nell‟antico paese
di Giuda?
6
Predicendo ciò che Dio avrebbe fatto contro i falsi adoratori, Sofonia 1:4-6 dice:
“Certamente stenderò la mia mano contro Giuda e contro tutti gli abitanti di Gerusalemme, e
di sicuro stroncherò da questo luogo i rimanenti del Baal, il nome dei sacerdoti di dèi
stranieri insieme ai sacerdoti, e quelli che sui tetti si inchinano davanti all‟esercito dei cieli,
e quelli che si inchinano, facendo giuramenti a Geova e facendo giuramenti per Malcam; e
quelli che si ritraggono dal seguire Geova e che non hanno cercato Geova e non l‟hanno
interrogato”.
7
Geova stese la mano contro gli abitanti di Giuda e Gerusalemme. Era deciso a stroncare, a
mettere a morte, gli adoratori di Baal, dio cananeo della fertilità. Varie divinità locali
venivano chiamate Baal perché i loro adoratori pensavano che avessero ed esercitassero
influenza su particolari luoghi. Per esempio, c‟era il Baal adorato dai moabiti e dai madianiti
presso il monte Peor. (Numeri 25:1, 3, 6) In tutto il paese di Giuda, Geova avrebbe stroncato
i sacerdoti di Baal nonché gli infedeli sacerdoti leviti che violavano la legge di Dio stando in
loro compagnia. — Esodo 20:2, 3.
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Dio avrebbe stroncato anche quelli che „si inchinavano davanti all‟esercito dei cieli‟,
evidentemente praticando l‟astrologia e adorando il sole. (2 Re 23:11; Geremia 19:13;
32:29) L‟ira divina si sarebbe abbattuta anche su quelli che tentavano di mischiare la vera
adorazione con la falsa religione „facendo giuramenti a Geova e per Malcam‟. Malcam
potrebbe essere un altro nome di Molec, il principale dio degli ammoniti. Il culto di Molec
includeva il sacrificio di bambini. — 1 Re 11:5; Geremia 32:35.
La fine della cristianità è vicina!
9. (a) Di che cosa è colpevole la cristianità? (b) A differenza degli infedeli di Giuda, cosa
dovremmo essere determinati a fare?
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Tutto questo ci fa pensare alla cristianità, che è immersa nella falsa adorazione e
nell‟astrologia. E com‟è disgustoso il ruolo che essa ha avuto nel sacrificare milioni di vite
sull‟altare delle guerre sostenute dal clero! Non vorremmo mai essere come gli infedeli di
Giuda, che „si ritrassero dal seguire Geova‟, diventando indifferenti e non ricercando più né
lui né la sua guida. Manteniamo invece l‟integrità verso Dio.
10. Come spieghereste il significato profetico di Sofonia 1:7?
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Le successive parole del profeta si applicano sia ai trasgressori di Giuda che ai malvagi
odierni. Sofonia 1:7 dice: “Fate silenzio dinanzi al Sovrano Signore Geova; poiché il giorno
di Geova si avvicina, poiché Geova ha preparato un sacrificio; ha santificato i suoi invitati”.
Gli “invitati” erano evidentemente i caldei, nemici di Giuda.
Il “sacrificio” era il paese di Giuda stesso, inclusa la sua capitale. Così Sofonia annunciò il
proposito di Dio di distruggere Gerusalemme, e questa profezia additava anche la
distruzione della cristianità. Dato che il giorno del giudizio di Dio è oggi così vicino, tutto il
mondo dovrebbe „fare silenzio dinanzi al Sovrano Signore Geova‟ e sentire quello che dice
attraverso il “piccolo gregge” di unti seguaci di Gesù e i loro compagni, le sue “altre
pecore”. (Luca 12:32; Giovanni 10:16) Tutti quelli che non ascoltano e
che quindi si mettono contro il dominio del Regno di Dio vanno incontro
all‟annientamento. — Salmo 2:1, 2.
Presto si sentirà urlare!
11. Qual è in sintesi il senso di Sofonia 1:8-11?
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Riguardo al giorno di Geova, Sofonia 1:8-11 aggiunge: “„E
deve accadere nel giorno del sacrificio di Geova che di sicuro presterò attenzione ai principi,
e ai figli del re, e a tutti quelli che indossano abiti stranieri. E certamente presterò attenzione
a tutti quelli che salgono sul palco in quel giorno, quelli che riempiono la casa dei loro
padroni di violenza e inganno. E deve accadere in quel giorno‟, è l‟espressione di Geova, „il
suono di un grido dalla Porta dei Pesci, e un urlo dal secondo quartiere, e un gran fragore dai
colli. Urlate, abitanti di Mactes, poiché tutto il popolo dei trafficanti è stato ridotto al
silenzio; tutti quelli che pesano l‟argento sono stati stroncati‟”.
12. In che senso alcuni „indossavano abiti stranieri‟?
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Al re Giosia sarebbero succeduti Ioacaz, Ioiachim e Ioiachin. Avrebbe poi fatto seguito il
dominio di Sedechia, che sarebbe stato contrassegnato dalla distruzione di Gerusalemme.
Nonostante incombesse tale calamità, alcuni a quanto pare ricercavano il favore delle
nazioni vicine „indossando abiti stranieri‟. Similmente oggi molti dimostrano in vari modi di
non far parte dell‟organizzazione di Geova. Essendo chiaramente parte dell‟organizzazione
di Satana, verranno puniti.
13. In armonia con la profezia di Sofonia, cosa sarebbe accaduto quando i babilonesi
avrebbero attaccato Gerusalemme?
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“Quel giorno” della resa dei conti che si abbatté su Giuda corrisponde al giorno stabilito
da Geova per eseguire il giudizio sui suoi nemici, porre fine alla malvagità e dimostrare la
sua supremazia. Allorché i babilonesi avrebbero attaccato Gerusalemme, dalla Porta dei
Pesci si sarebbe levato un grido. Forse quella porta si chiamava così perché era vicina al
mercato del pesce. (Neemia 13:16) Le orde di Babilonia sarebbero entrate nel settore detto
secondo quartiere, e il “fragore dai colli” può indicare il rumore dei caldei che si
avvicinavano. Ci sarebbe stato un “urlo” da parte degli abitanti di Mactes, forse la parte alta
della valle del Tiropeon. Perché avrebbero urlato? Perché le attività commerciali che vi si
svolgevano, compresa quella di coloro „che pesavano l‟argento‟, sarebbero cessate.
14. Quanto sarebbe stato accurato l‟esame a cui Dio avrebbe sottoposto quelli che
professavano di essere suoi adoratori?
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Quanto sarebbe stato accurato l‟esame a cui Geova avrebbe sottoposto quelli che
professavano di essere suoi adoratori? La profezia continua: “Deve accadere in quel tempo
che investigherò accuratamente Gerusalemme con lampade, e di sicuro presterò attenzione
agli uomini che si rapprendono sulle loro fecce e che dicono nel loro cuore: „Geova non farà
bene, e non farà male‟. E le loro ricchezze devono divenire per il saccheggio e le loro case
per una distesa desolata. Ed edificheranno case, ma non le occuperanno; e pianteranno
vigne, ma non ne berranno il vino”. — Sofonia 1:12, 13.
15. (a) Cosa sarebbe accaduto ai sacerdoti apostati di Gerusalemme? (b) Cosa è in serbo
per coloro che oggi praticano la falsa religione?
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I sacerdoti apostati di Gerusalemme mischiavano l‟adorazione di Geova con la falsa
religione. Benché si sentissero al sicuro, Geova li avrebbe ricercati come con luminose
lampade in grado di penetrare le tenebre spirituali in cui si erano rifugiati. Nessuno sarebbe
scampato alla proclamazione e all‟esecuzione del giudizio divino. Soddisfatti di sé, quegli
apostati si erano posati come la feccia in fondo a una botte. Non volevano essere disturbati
da nessuna dichiarazione di un intervento divino negli affari umani, ma non sarebbero
sfuggiti all‟esecuzione del giudizio di Dio su di loro. Non sfuggiranno nemmeno quelli che
oggi praticano la falsa religione, compresi gli aderenti alla cristianità e quelli che hanno
apostatato dall‟adorazione di Geova. Negando che questi siano gli “ultimi giorni”, dicono
nel loro cuore: “Geova non farà bene, e non farà male”. Ma si sbagliano di grosso! —
2 Timoteo 3:1-5; 2 Pietro 3:3, 4, 10.
16. Cosa sarebbe avvenuto quando su Giuda sarebbe stato eseguito il giudizio divino, e
sapere questo che effetto dovrebbe avere su di noi?
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Gli apostati di Giuda furono avvertiti che i babilonesi avrebbero saccheggiato le loro
ricchezze, devastato le loro case e preso il frutto delle loro vigne. Le cose materiali non
sarebbero state di alcun valore quando il giudizio divino sarebbe stato eseguito su Giuda. La
stessa cosa avverrà quando il giorno del giudizio di Geova si
abbatterà sul sistema di cose attuale. Ci sia quindi consentito di
avere una mentalità spirituale e di „accumulare tesori in cielo‟
mantenendo il servizio di Geova al primo posto nella nostra vita! —
Matteo 6:19-21, 33.
“Il grande giorno di Geova è vicino”
17. Secondo Sofonia 1:14-16, quanto è vicino il giorno del giudizio di Geova?
17
Quanto è vicino il giorno del giudizio di Geova? Secondo Sofonia 1:14-16, Dio ci
assicura: “Il grande giorno di Geova è vicino. È vicino, e si affretta moltissimo. Il suono del
giorno di Geova è amaro. Là un uomo potente emette un grido. Quel giorno è un giorno di
furore, un giorno di strettezza e di angoscia, un giorno di bufera e di desolazione, un giorno
di tenebre e di caligine, un giorno di nuvole e di fitta oscurità, un giorno di corno e di
segnale d‟allarme contro le città fortificate e contro le alte torri d‟angolo”.
18. Perché non dovremmo concludere che il giorno del giudizio di Geova sia molto
lontano?
18
Gli empi sacerdoti, principi e abitanti di Giuda furono avvertiti che „il grande giorno di
Geova era vicino‟. Per Giuda „il giorno di Geova si sarebbe affrettato moltissimo‟.
Similmente nel nostro tempo nessuno pensi che l‟esecuzione del giudizio di Geova sui
malvagi avrà luogo nel lontano futuro. Come Dio agì rapidamente in Giuda, così „affretterà‟
il giorno dell‟esecuzione del suo giudizio. (Rivelazione [Apocalisse] 16:14, 16) Sarà un
tempo amaro per tutti quelli che rifiutano di dare ascolto agli avvertimenti di Geova
trasmessi dai suoi Testimoni e che non praticano la vera adorazione!
19, 20. (a) Quali furono alcuni aspetti dell‟esecuzione dell‟ira di Dio su Giuda e
Gerusalemme? (b) Vista la distruzione selettiva cui va incontro questo sistema di cose, quali
domande sorgono?
19
Quando Dio espresse la sua ira su Giuda e Gerusalemme fu “un giorno di strettezza e di
angoscia”. Gli invasori babilonesi causarono molte sofferenze agli abitanti di Giuda, inclusa
l‟angoscia davanti alla morte e alla devastazione. Quel “giorno di bufera e di desolazione”
fu un giorno di tenebre, di nuvole e di fitta oscurità forse non solo in senso figurato ma
anche in senso letterale, a motivo del fumo e della carneficina che ci furono ovunque. Fu
“un giorno di corno e di segnale d‟allarme”, ma gli avvertimenti risuonarono invano.
20
Le sentinelle di Gerusalemme risultarono impotenti quando gli arieti babilonesi fecero
crollare “le alte torri d‟angolo”. Le fortificazioni dell‟attuale sistema di cose malvagio
saranno altrettanto inutili contro le armi dell‟arsenale celeste, che presto Dio impiegherà per
compiere una distruzione selettiva. Sperate di essere risparmiati? Vi siete schierati
fermamente dalla parte di Geova, che “custodisce tutti quelli che lo amano, ma annienterà
tutti i malvagi”? — Salmo 145:20.
21, 22. Come si adempirà nei nostri giorni Sofonia 1:17, 18?
21
Che spaventoso giorno di giudizio è predetto in Sofonia 1:17, 18! “Certamente causerò
angustia al genere umano”, dice Geova Dio, “e di sicuro cammineranno come uomini ciechi;
perché hanno peccato contro Geova. E il loro sangue sarà in effetti versato come la polvere,
e le loro viscere come lo sterco. Né il loro argento né il loro oro li potrà salvare nel giorno
del furore di Geova; ma dal fuoco del suo zelo sarà divorata l‟intera terra, perché egli farà
uno sterminio realmente terribile di tutti gli abitanti della terra”.
22
Come fece ai giorni di Sofonia, presto Geova causerà angustia su “tutti gli abitanti della
terra”, quelli che rifiutano di dare ascolto al suo avvertimento. Poiché peccano contro Dio,
andranno in giro impotenti come uomini ciechi, incapaci di trovare scampo. Nel giorno del
giudizio di Geova, il loro sangue “sarà in effetti versato come la polvere”, come qualcosa di
nessun valore. Faranno una fine davvero vergognosa, poiché Dio spargerà i corpi — perfino
le viscere — di questi malvagi sopra la terra, “come lo sterco”.
23. Mentre i trasgressori non avranno scampo “nel giorno del furore di Geova”, che
speranza offre la profezia di Sofonia?
23
Nessuno può salvare quelli che combattono contro Dio e il suo popolo.
Né l‟argento né l‟oro avrebbero potuto liberare i malfattori di Giuda, così come la ricchezza
accumulata e le bustarelle non offriranno protezione o scampo “nel giorno del furore di
Geova” sulla cristianità e sul resto di questo sistema di cose. In quel giorno decisivo, „tutta
la terra‟ sarà divorata dal fuoco dello zelo divino allorché Dio farà un terribile sterminio dei
malvagi. Poiché abbiamo fede nella parola profetica di Dio, siamo convinti che ora siamo
molto inoltrati nel “tempo della fine”. (Daniele 12:4) Il
giorno del giudizio di Geova è vicino, e presto egli
eseguirà vendetta sui suoi nemici. La profezia di Sofonia
offre però la speranza della liberazione. Cosa si deve fare
dunque per essere nascosti nel giorno dell‟ira di Geova?
w07 15/11 p. 8-p. 11 par. 9 “IL GIORNO DI GEOVA SI AVVICINA”
(Sofonia 1:1–3:20)
In Giuda dilaga l‟adorazione di Baal. Per mezzo del profeta Sofonia, Geova dichiara: “Certamente
stenderò la mia mano contro Giuda e contro tutti gli abitanti di Gerusalemme”. Sofonia avverte: “Il
giorno di Geova si avvicina”. (Sofonia 1:4, 7, 14) Solo quelli che rispondono ai requisiti stabiliti da
Dio „saranno nascosti‟ in quel giorno. —
Sofonia 2:3. „Guai alla città oppressiva‟, Gerusalemme! “„Attendetemi‟, è l‟espressione di Geova,
„fino al giorno che mi leverò per il bottino, poiché la mia decisione giudiziaria è di raccogliere le
nazioni . . . per versare su di loro la mia denuncia‟”. Ma Dio promette anche: “Vi farò essere un
nome e una lode fra tutti i popoli della terra, quando ricondurrò i vostri prigionieri davanti ai vostri
occhi”. — Sofonia 3:1, 8, 20.
Risposta a domande bibliche:
2:13, 14: Di chi è la voce che “continuerà a cantare” quando Ninive sarà completamente
desolata? Dato che Ninive doveva diventare rifugio di animali selvaggi e uccelli, la „voce che
avrebbe continuato a cantare‟ doveva riferirsi al canto degli uccelli e forse al vento, che avrebbe
ululato attraverso le finestre di edifici abbandonati.
3:9: Cos‟è la “lingua pura” e come viene parlata? La “lingua pura” è la verità di Dio che si trova
nella sua Parola, la Bibbia, e include tutti gli insegnamenti biblici. Parliamo la lingua pura credendo
nella verità, insegnandola correttamente ad altri e vivendo in conformità con la volontà di Dio.
Lezioni per noi:
1:8. Alcuni contemporanei di Sofonia cercavano il beneplacito delle nazioni circonvicine
„indossando abiti stranieri‟. Sarebbe davvero stolto che oggi un adoratore di Geova cercasse di
uniformarsi al mondo in modo simile.
1:12; 3:5, 16. Geova mandò ripetutamente i suoi profeti ad avvisare il popolo delle sue decisioni
giudiziarie. Continuò a farlo anche se molti in Giuda erano come le fecce che si depositano sul
fondo di una botte: facevano una vita tranquilla ed erano apatici nei confronti del messaggio. Il
grande giorno di Geova si avvicina, perciò non lasciamo che l‟indifferenza della gente ci faccia
„cascare le mani‟, cioè ci renda indolenti. Piuttosto, dobbiamo continuare a proclamare il messaggio
del Regno senza posa.
2:3. Solo Geova ci può salvare nel giorno della sua ira. Per rimanere nel suo favore dobbiamo
„cercare Geova‟ studiando con attenzione la sua Parola, la Bibbia, pregandolo di darci la sua guida e
avvicinandoci a lui. Dobbiamo „cercare la giustizia‟ mantenendo la nostra vita moralmente pura.
Inoltre dobbiamo „cercare la mansuetudine‟ coltivando uno spirito mite e sottomesso.
2:4-15; 3:1-5. Nel giorno in cui Geova eseguirà il suo giudizio, alla cristianità e a tutte le nazioni,
che hanno oppresso il popolo di Dio, è riservato lo stesso epilogo che toccò all‟antica Gerusalemme
e alle nazioni vicine. (Rivelazione [Apocalisse] 16:14, 16; 18:4-8) Facciamo bene a continuare a far
conoscere i giudizi di Geova senza timore.
3:8, 9. Mentre attendiamo il giorno di Geova ci prepariamo per sopravvivere imparando a parlare la
“lingua pura” e „invocando il nome di Geova‟, cioè dedicandoci a lui. Inoltre lo serviamo “a spalla a
spalla” insieme al suo popolo e gli offriamo “un sacrificio di lode”. — Ebrei 13:15.
“Si affretta moltissimo”
Il salmista cantò: “Ancora un poco, e il malvagio non sarà più; e certamente presterai attenzione al
suo luogo, ed egli non sarà”. (Salmo 37:10) Riflettere su ciò che era stato predetto riguardo a Ninive
nel libro di Naum e riguardo a Babilonia e all‟apostata Giuda nel libro di Abacuc ci convince che le
parole del salmista si avvereranno sicuramente. Ma quanto dobbiamo aspettare ancora?
“Il grande giorno di Geova è vicino”, dice Sofonia 1:14. “È vicino, e si affretta moltissimo”. Il libro
di Sofonia mostra anche come possiamo essere nascosti in quel giorno e che cosa dobbiamo fare ora
per salvarci. È proprio vero, “la parola di Dio è vivente ed esercita potenza”! — Ebrei 4:12.
w06 15/4 pp. 20-24 “Io sono con voi”
“Il messaggero di Geova continuò a dire: . . . „“Io sono con voi”, è l‟espressione di Geova‟”. —
AGGEO 1:13.
1. Quale parallelo profetico per i nostri giorni
menzionò Gesù?
VIVIAMO in un periodo cruciale della storia
umana. Come indica l‟adempimento delle
profezie bibliche, dal 1914 siamo nel “giorno
del Signore”. (Rivelazione [Apocalisse] 1:10)
Probabilmente avrete studiato questo
argomento, per cui sapete che Gesù paragonò i
“giorni del Figlio dell‟uomo” nel potere del
Regno ai “giorni di Noè” e ai “giorni di Lot”. (Luca 17:26, 28) La Bibbia quindi indica che questi
periodi costituiscono un parallelo profetico. Tuttavia c‟è un altro parallelo che merita la nostra
massima attenzione.
2. Quale incarico affidò Geova ad Aggeo e Zaccaria?
2 Analizziamo una situazione che esisteva ai giorni dei profeti ebrei Aggeo e Zaccaria. In che modo
il messaggio di quei due profeti fedeli si applica agli odierni servitori di Geova? Aggeo e Zaccaria
erano „messaggeri di Geova‟ mandati agli ebrei dopo il ritorno dall‟esilio babilonese. Ricevettero
l‟incarico di assicurare agli israeliti che avevano l‟appoggio di Dio nella ricostruzione del tempio.
(Aggeo 1:13; Zaccaria 4:8, 9) Anche se sono brevi, i libri di Aggeo e Zaccaria fanno parte di “tutta
la Scrittura” che “è ispirata da Dio e utile per insegnare, per riprendere, per correggere, per
disciplinare nella giustizia”. — 2 Timoteo 3:16.
Dei messaggi che ci riguardano
3, 4. Perché i messaggi di Aggeo e Zaccaria ci interessano?
3 Certamente i messaggi di Aggeo e Zaccaria furono utili ai loro contemporanei ebrei, e le loro
profezie ebbero un adempimento a quel tempo. Ma cosa ci dà la certezza che il contenuto di questi
due libri riguarda anche noi oggi? Un‟indicazione ce la dà Ebrei 12:26-29. Lì l‟apostolo Paolo cita
Aggeo 2:6, dov‟è detto che Geova avrebbe „scrollato i cieli e la terra‟. Questo scrollamento avrebbe
infine „rovesciato il trono dei regni e annientato la forza dei regni delle nazioni‟. — Aggeo 2:22.
4 Citando Aggeo, Paolo dichiara ciò che deve accadere ai “regni delle nazioni” e pone l‟accento
sulla superiorità del Regno che riceveranno i cristiani unti, un regno che non può essere scosso.
(Ebrei 12:28) Da questo si comprende che le profezie di Aggeo e Zaccaria si riferiscono a un tempo
che nel I secolo E.V., quando fu scritto il libro di Ebrei, era ancora futuro. Oggi sulla terra vi è
ancora un rimanente di cristiani unti, che sono eredi del Regno messianico insieme a Gesù. I libri di
Aggeo e Zaccaria, perciò, devono essere ricchi di significato per i nostri giorni.
5, 6. In quale contesto storico prestarono servizio Aggeo e Zaccaria?
5 Il libro di Esdra delinea il contesto storico. Dopo il ritorno degli ebrei dall‟esilio babilonese
avvenuto nel 537 a.E.V., il governatore Zorobabele e il sommo sacerdote Giosuè (o Iesua)
soprintesero alla posa delle fondamenta del nuovo tempio nel 536 a.E.V. (Esdra 3:8-13; 5:1) Anche
se questa fu un‟occasione di grande allegrezza, ben presto gli ebrei si fecero prendere dal timore.
Certi avversari, “il popolo del paese”, come li definisce Esdra 4:4, „indebolivano di continuo le
mani del popolo di Giuda e lo scoraggiavano dall‟edificare‟. Quei nemici, soprattutto i samaritani,
lanciarono false accuse contro gli ebrei, e convinsero il re di Persia a emanare un decreto che
bloccava la costruzione del tempio. — Esdra 4:10-21.
6 L‟entusiasmo iniziale per la ricostruzione del tempio svanì. Gli ebrei si dedicarono ad attività
personali. Ad ogni modo nel 520 a.E.V., 16 anni dopo la posa delle fondamenta del tempio, Geova
suscitò Aggeo e Zaccaria per spronare il popolo a riprendere i lavori. (Aggeo 1:1; Zaccaria 1:1)
Spronati dai messaggeri di Dio e sostenuti dalla chiara prova dell‟appoggio di Geova, gli ebrei si
rimisero all‟opera finché il tempio non fu completato nel 515 a.E.V. — Esdra 6:14, 15.
7. Quale parallelo moderno ha la situazione che esisteva al tempo di Aggeo e Zaccaria?
7 Sapete che significato ha tutto questo per noi? Noi abbiamo un‟opera da compiere in relazione alla
predicazione della “buona notizia del regno”. (Matteo 24:14) Quest‟opera ricevette uno speciale
impulso dopo la prima guerra mondiale. Proprio come gli antichi ebrei furono liberati dalla
schiavitù letterale a Babilonia, l‟odierno popolo di Geova fu liberato dalla schiavitù di Babilonia la
Grande, l‟impero mondiale della falsa religione. Quelli che Dio aveva unto si impegnarono
nell‟opera di predicare, insegnare e indirizzare le persone alla vera adorazione. Oggi quest‟opera
continua su scala ancora più grande, e magari anche voi vi prendete parte. Ora è il tempo di
compierla, perché la fine di questo sistema malvagio è imminente! Quest‟opera comandata da Dio
deve proseguire finché egli non interverrà negli affari umani al tempo della “grande tribolazione”.
(Matteo 24:21) Allora egli spazzerà via la malvagità, e la vera adorazione potrà così fiorire in tutta
la terra.
8. Perché possiamo essere certi che la nostra opera ha il sostegno di Geova?
8 Come indicano le profezie di Aggeo e Zaccaria, nel compiere quest‟opera con tutto il cuore
possiamo contare sul sostegno e sulla benedizione di Geova. Nonostante ci sia stato chi ha cercato
di sopprimere i servitori di Dio o di proscrivere l‟opera a loro affidata, nessun governo è stato in
grado di fermare l‟opera di evangelizzazione. Pensate a come Geova ha benedetto e fatto crescere
l‟opera del Regno nel corso dei decenni successivi alla prima guerra mondiale fino a oggi. Ad ogni
modo c‟è ancora molto da fare.
9. Quale situazione dell‟antichità dovremmo analizzare, e perché?
9 In che modo quello che impariamo da Aggeo e Zaccaria costituisce un ulteriore stimolo a ubbidire
al comando divino di predicare e insegnare? Ebbene, esaminiamo alcune lezioni che possiamo trarre
da questi due libri della Bibbia. Ad esempio, consideriamo alcuni particolari riguardanti l‟opera che
gli ebrei tornati in patria dovevano compiere per ricostruire il tempio. Come abbiamo visto, gli ebrei
che tornarono a Gerusalemme da Babilonia non perseverarono nella costruzione del tempio. Dopo
averne posto le fondamenta, persero l‟entusiasmo e si fermarono. Quale punto di vista errato si
diffuse fra loro, e cosa possiamo imparare da questo?
Coltivare la giusta mentalità
10. Quale mentalità sbagliata adottarono gli ebrei, e con quale risultato?
10 Gli ebrei tornati in patria dicevano: “Il tempo non è venuto”. (Aggeo 1:2) Quando avevano
cominciato il lavoro di costruzione del tempio, gettandone le fondamenta nel 536 a.E.V., non
dicevano che „il tempo non era venuto‟. Ma presto si lasciarono condizionare dall‟opposizione dei
vicini e dall‟intervento delle autorità. Cominciarono ad attribuire più importanza alle loro case e alle
loro comodità. Visto il contrasto che c‟era tra le loro dimore rivestite di legno pregiato e il tempio
non completato, Geova chiese: “È il tempo per voi stessi di dimorare nelle vostre case rivestite di
pannelli, mentre questa casa è devastata?” — Aggeo 1:4.
11. Perché Geova dovette correggere gli ebrei al tempo di Aggeo?
11 La scala di valori degli ebrei era cambiata. Invece di mettere al primo posto il proposito di Geova
che il tempio fosse ricostruito, si concentrarono su se stessi e sulle proprie case. La casa di
adorazione di Geova fu trascurata. Come si legge in Aggeo 1:5, Geova incoraggiò gli ebrei a „porre
il cuore alle loro vie‟.
In altre parole, Geova stava dicendo loro di riflettere su ciò che stavano facendo e di considerare
l‟effetto che aveva sulla loro vita il non mettere più al primo posto la costruzione del tempio.
12, 13. Come viene descritta la situazione degli ebrei in Aggeo 1:6, e cosa significa questo versetto?
12 Come si può immaginare, gli ebrei pagavano le conseguenze del fatto che davano la priorità alle
cose sbagliate.
Notate le parole di Geova riportate in Aggeo 1:6: “Avete seminato molto seme, ma si riporta poco.
Si mangia, ma non a sazietà. Si beve, ma non fino al punto di essere inebriati. Si indossano vesti,
ma nessuno si riscalda; e chi lavora per un salario lavora per una borsa che ha buchi”.
13 Benché gli ebrei fossero tornati nel paese o territorio che Dio aveva dato loro, la terra non
produceva come avrebbero voluto. Geova tratteneva la sua benedizione, proprio come aveva
preavvertito. (Deuteronomio 28:38-48) Non avendo il suo sostegno, gli ebrei seminavano, ma il
raccolto era magro, insufficiente a saziarli. Senza la sua benedizione non erano in grado di vestirsi
adeguatamente in modo da non sentire freddo. Sembrava addirittura che il denaro che
guadagnavano finisse in una borsa piena di buchi, così che chi lavorava non ne traeva beneficio.
Che dire dell‟espressione: “Si beve, ma non fino al punto di essere inebriati”? Non può voler dire
che ubriacarsi sarebbe stato un segno della benedizione di Dio; Dio condanna l‟ubriachezza.
(1 Samuele 25:36; Proverbi 23:29-35) Questa espressione è un altro modo per dire che Geova non
benediceva gli ebrei. La quantità di vino che riuscivano a produrre era minima, insufficiente a
creare uno stato di ebbrezza. La Versione Riveduta di Giovanni Luzzi rende Aggeo 1:6 in questo
modo: “Bevete, ma senza soddisfare la vostra sete”.
14, 15. Quale lezione impariamo da Aggeo 1:6?
14 La lezione che dovremmo trarre da tutto questo non riguarda la costruzione o l‟arredamento delle
case. Molto prima dell‟esilio il profeta Amos aveva rimproverato i ricchi di Israele per le loro “case
d‟avorio” e per il fatto che „giacevano su letti d‟avorio‟. (Amos 3:15; 6:4) Le loro case eleganti e i
loro mobili decorati non durarono molto. Questi beni furono saccheggiati dai nemici. Eppure anni
dopo, e nonostante un esilio durato settant‟anni, molti servitori di Dio non avevano imparato la
lezione. Noi la impareremo? Ciascuno di noi farebbe bene a chiedersi: „Onestamente, quanta
importanza do alla casa e all‟arredamento? Come considero l‟idea di proseguire gli studi per fare
carriera, anche se questo assorbirebbe molto del mio tempo per vari anni, e quindi di fatto mi
impedirebbe di dedicarmi ad aspetti importanti della mia vita spirituale?‟ — Luca 12:20, 21;
1 Timoteo 6:17-19.
15 Le parole di Aggeo 1:6 dovrebbero farci capire che abbiamo bisogno della benedizione di Dio
nella nostra vita. Gli antichi ebrei non l‟avevano, e ne pagarono le conseguenze. Che dal punto di
vista materiale siamo nell‟abbondanza o meno, se non abbiamo la benedizione di Geova ne
pagheremo le conseguenze sul piano spirituale. (Matteo 25:34-40; 2 Corinti 9:8-12) Ma come
possiamo ricevere tale benedizione?
Geova aiuta mediante il suo spirito
16-18. Cosa significa Zaccaria 4:6 nel suo contesto storico?
16 Zaccaria, profeta contemporaneo di Aggeo, spiegò sotto ispirazione con quale mezzo Geova
motivava e benediceva le persone devote di allora. Questo fa capire come benedirà anche noi.
Leggiamo: “„Non mediante forza militare, né mediante potenza, ma mediante il mio spirito‟, ha
detto Geova degli eserciti”. (Zaccaria 4:6) Probabilmente avete sentito citare spesso questo versetto,
ma che significato aveva per gli ebrei dei giorni di Aggeo e Zaccaria, e che significato ha per noi?
17 Ricordiamo che le parole ispirate dei profeti Aggeo e Zaccaria ebbero un effetto straordinario
all‟epoca in cui furono pronunciate. Rinvigorirono gli ebrei fedeli. Aggeo cominciò a profetizzare
nel sesto mese del 520 a.E.V. Zaccaria cominciò a profetizzare nell‟ottavo mese dello stesso anno.
(Zaccaria 1:1)
Come si nota da Aggeo 2:18, nel nono mese si ricominciò a lavorare alle fondamenta. Perciò gli
ebrei furono spinti ad agire e ubbidirono a Geova confidando nel suo sostegno. Le parole di
Zaccaria 4:6 si riferiscono al sostegno di Dio.
18 Quando gli ebrei tornarono in patria, nel 537 a.E.V., non avevano forze militari. Tuttavia Geova li
aveva protetti e li aveva guidati nel viaggio di ritorno da Babilonia. E il suo spirito aveva guidato le
cose quando di lì a poco si erano messi al lavoro per ricostruire il tempio. Una volta che avessero
ricominciato a lavorare con zelo, egli li avrebbe sostenuti mediante il suo spirito santo.
19. Quale forte influenza fu vinta dallo spirito di Dio?
19 Attraverso una serie di otto visioni, Geova assicurò a Zaccaria che sarebbe stato con il suo
popolo, il quale avrebbe fedelmente portato a termine la ricostruzione del tempio. La quarta visione,
descritta nel capitolo 3, mostra che Satana si dava da fare per ostacolare gli sforzi compiuti dagli
ebrei per completare il tempio. (Zaccaria 3:1) Certamente Satana non sarebbe stato contento di
vedere il sommo sacerdote Giosuè svolgere i servizi sacerdotali a favore del popolo in un nuovo
tempio. Nonostante il Diavolo tentasse di impedire agli ebrei di ricostruire il tempio, lo spirito di
Geova avrebbe avuto un ruolo fondamentale nel rimuovere gli ostacoli e infondere negli ebrei le
energie necessarie per andare avanti sino al completamento del tempio.
20. In che modo lo spirito santo aiutò gli ebrei a compiere la volontà di Dio?
20 L‟opposizione dei funzionari, che erano riusciti a far vietare i lavori, sembrava un ostacolo
insormontabile. Tuttavia Geova promise che quello che sembrava un “monte” sarebbe stato
spianato e sarebbe diventato una “pianura”. (Zaccaria 4:7) E così avvenne! Il re Dario I ordinò
un‟investigazione e scoprì il decreto emanato da Ciro che autorizzava gli ebrei a riedificare il
tempio. A questo punto Dario revocò il divieto e comandò che venissero dati agli ebrei dei fondi dal
tesoro reale per finanziare i lavori. Che straordinario capovolgimento della situazione! Lo spirito di
Dio ebbe una parte in tutto questo? Indubbiamente! Il tempio fu completato nel 515 a.E.V., nel
sesto anno di Dario I. — Esdra 6:1, 15.
21. (a) Nell‟antichità, in che modo Dio „scrollò tutte le nazioni‟, e in che modo “le cose
desiderabili” uscirono? (b) Qual è l‟adempimento odierno di questa profezia?
21 In Aggeo 2:5 il profeta ricordò agli ebrei il patto che Dio aveva stipulato con loro al monte Sinai
quando “l‟intero monte tremava moltissimo”. (Esodo 19:18) Ai giorni di
Aggeo e Zaccaria Geova avrebbe prodotto un altro scuotimento, com‟è
descritto con linguaggio figurato nei versetti 6 e 7. Le condizioni
dell‟impero persiano sarebbero diventate instabili, ma il lavoro del tempio
sarebbe andato avanti finché non fosse stato completato. Persone non
appartenenti al popolo ebraico, “le cose desiderabili di tutte le nazioni”,
avrebbero infine glorificato Dio insieme agli ebrei in quel luogo di
adorazione. Nei nostri giorni Dio ha „scrollato le nazioni‟ in modo notevole attraverso la nostra
opera di predicazione, e “le cose desiderabili di tutte le nazioni” sono venute ad adorare Dio
insieme all‟unto rimanente. Gli unti insieme alle altre pecore stanno riempiendo la casa di Geova di
gloria. Questi veri adoratori attendono con fede il tempo in cui Geova „scrollerà i cieli e la terra‟ in
un altro senso, cioè quando rovescerà e annienterà la forza dei regni delle nazioni. — Aggeo 2:22.
22. In che modo vengono „scrollate‟ le nazioni, con quali risultati, e cosa deve ancora accadere?
22 Pensiamo agli sconvolgimenti che hanno scosso vari elementi raffigurati da „cieli e terra e mare e
suolo asciutto‟. Per esempio, Satana il Diavolo e i suoi demoni sono stati scagliati nelle vicinanze
della terra. (Rivelazione 12:7-12) Inoltre, la predicazione guidata dagli unti di Dio ha certamente
scrollato gli elementi terreni di questo sistema di cose. (Rivelazione 11:18) Nonostante questo, “una
grande folla” di cose desiderabili di tutte le nazioni si è unita all‟Israele spirituale nel servire Geova.
(Rivelazione 7:9, 10) La grande folla si adopera insieme ai cristiani unti nel predicare la buona
notizia che presto Dio scrollerà le nazioni ad Armaghedon. Quell‟avvenimento permetterà a tutto
ciò che riguarda la vera adorazione di essere portato a compimento su scala mondiale.
Quali altre gemme spirituali avete scoperto nei capitoli in programma
questa settimana?
w00 15/1 pp. 14-19 Le “cose desiderabili” stanno riempiendo la casa di
Geova
“[Io, Geova,] certamente scrollerò tutte le nazioni, e le cose desiderabili di tutte le nazioni
dovranno venire; e certamente riempirò questa casa di gloria”. — AGGEO 2:7.
1. In caso di emergenza, perché pensiamo subito ai
nostri cari?
QUALI cose desiderabili riempiono la vostra casa?
Mobili di lusso, un computer ultimo modello, un‟auto nuova
in garage? Anche se aveste tutti questi oggetti, non sareste
d‟accordo che le cose più preziose in casa vostra sono le
persone, i vostri familiari? Supponete di svegliarvi una notte
sentendo odore di fumo. La casa è in fiamme e avete solo
pochi minuti per mettervi in salvo! A cosa pensereste? Ai mobili? Al computer? All‟auto?
Non pensereste piuttosto ai vostri cari? Certo, perché le persone valgono più delle cose.
2. Quanto è vasta la creazione di Geova, ma di quale aspetto della creazione Gesù si
dilettava maggiormente?
2
Pensate ora a Geova Dio e a suo Figlio Gesù Cristo. Geova è “Colui che ha fatto il cielo e
la terra e il mare e tutte le cose che sono in essi”. (Atti 4:24) Suo Figlio, l‟“artefice”, fu colui
mediante il quale Geova fece tutte le altre cose. (Proverbi 8:30, 31; Giovanni 1:3; Colossesi
1:15-17) Di sicuro sia Geova che Gesù tengono in gran conto tutto ciò che è stato creato.
(Confronta Genesi 1:31). Ma a quale aspetto della creazione pensate tengano di più: alle
cose o alle persone? In veste di sapienza personificata Gesù afferma: “Le cose che mi
dilettavano erano presso i figli degli uomini”. Secondo la traduzione di William F. Beck,
Gesù „si dilettava degli esseri umani‟.
3. Quale profezia pronunciò Geova tramite Aggeo?
3
Non c‟è dubbio che Geova attribuisca grande valore alle persone. Lo indicano anche le
parole profetiche che pronunciò nel 520 a.E.V. tramite il profeta Aggeo. Geova dichiarò:
“Certamente scrollerò tutte le nazioni, e le cose desiderabili di tutte le nazioni dovranno
venire; e certamente riempirò questa casa di gloria. . . . La gloria di quest‟ultima casa diverrà
più grande di quella della casa precedente”. — Aggeo 2:7, 9.
4, 5. (a) Perché non sarebbe ragionevole concludere che l‟espressione “cose desiderabili” si
riferisca allo splendore materiale? (b) Come definireste le “cose desiderabili”, e perché?
4
Quali “cose desiderabili” avrebbero riempito la casa di Geova conferendole una gloria
senza precedenti? Arredi sontuosi e splendide decorazioni? Oro, argento e pietre preziose?
Difficilmente. Ricorderete che il tempio precedente, inaugurato circa cinque secoli prima,
era un edificio che valeva migliaia di miliardi!* Di sicuro Geova non si aspettava che il
tempio costruito dalla schiera relativamente piccola di ebrei rimpatriati superasse il tempio
di Salomone per splendore materiale!
5
Cosa sono dunque le “cose desiderabili” che avrebbero riempito la casa di Geova? Doveva
trattarsi di persone. Dopo tutto, ciò che fa rallegrare il cuore di Geova non sono l‟argento e
l‟oro, ma le persone che lo servono per amore. (Proverbi 27:11; 1 Corinti 10:26) Sì, Geova
apprezza moltissimo tutti gli uomini, le donne e i bambini che lo adorano in maniera
accettevole. (Giovanni 4:23, 24) Sono “cose desiderabili” e ai suoi occhi valgono molto più
di tutti i raffinati ornamenti del tempio di Salomone.
6. Che funzione svolse l‟antico tempio di Dio?
6
Nonostante l‟accanita opposizione, nel 515 a.E.V. il tempio fu completato. Fino al tempo
del sacrificio di Gesù, il tempio di Gerusalemme
continuò a essere il centro della pura adorazione
per molte “cose desiderabili”: ebrei naturali e
proseliti gentili. Ma, come vedremo, il tempio
rappresentava qualcosa di molto più grande.
Adempimento nel I secolo
7. (a) Cosa prefigurava l‟antico tempio di Dio a
Gerusalemme? (b) Descrivete ciò che faceva il
sommo sacerdote nel giorno di espiazione.
7
Il tempio di Gerusalemme prefigurava una più grande disposizione per l‟adorazione: il
tempio spirituale di Dio, che Geova istituì nel 29 E.V. con Gesù quale Sommo Sacerdote.
(Ebrei 5:4-10; 9:11, 12) Considerate un parallelo fra le mansioni del sommo sacerdote di
Israele e ciò che fece Gesù. Ogni anno nel giorno di espiazione il sommo sacerdote si recava
presso l‟altare nel cortile del tempio e offriva un toro per espiare i peccati dei sacerdoti. Poi
entrava nel tempio col sangue del toro, oltrepassava le porte che separavano il cortile dal
Santo e poi la cortina che divideva il Santo dal Santissimo. Una volta nel Santissimo, il
sommo sacerdote spruzzava il sangue davanti all‟arca del patto. Poi, ripetendo la stessa
procedura, offriva un capro per espiare i peccati delle 12 tribù non sacerdotali di Israele.
(Levitico 16:5-15) Che nesso c‟è fra questa cerimonia e il tempio spirituale di Dio?
8. (a) In che senso Gesù fu offerto a cominciare dal 29 E.V.? (b) Che speciale relazione ebbe
Gesù con Geova per tutta la durata del suo ministero terreno?
8
In effetti Gesù fu offerto sull‟altare della volontà di Dio quando si battezzò e fu unto con lo
spirito santo di Dio nel 29 E.V. (Luca 3:21, 22) In effetti quell‟avvenimento segnò per Gesù
l‟inizio di una vita di sacrificio che durò tre anni e mezzo. (Ebrei 10:5-10) Durante quel
periodo Gesù ebbe con Dio la speciale relazione di generato dallo spirito. Quella relazione
che Gesù aveva col suo Padre celeste non poteva essere pienamente compresa da altri esseri
umani. Era come se un pesante tendaggio impedisse loro di vedere con gli occhi del
discernimento, proprio come una portiera impediva a quelli nel cortile del tabernacolo di
penetrare con lo sguardo nel Santo. — Esodo 40:28.
9. Perché Gesù come uomo non poteva avere accesso al cielo, e come fu risolta la cosa?
9
Nonostante fosse il Figlio di Dio, unto con lo spirito, l‟uomo Gesù non poteva ottenere la
vita in cielo. Perché? Perché carne e sangue non possono ereditare il celeste Regno di Dio.
(1 Corinti 15:44, 50) Essendo una barriera, la carne umana di Gesù era appropriatamente
simboleggiata dalla cortina che separava il Santo dal Santissimo nell‟antico tempio di Dio.
(Ebrei 10:20) Ma tre giorni dopo la sua morte Gesù fu risuscitato da Dio come spirito.
(1 Pietro 3:18) Così poté entrare nel Santissimo del tempio spirituale di Dio, il cielo stesso.
E questo è esattamente ciò che accadde. Paolo scrive: “Cristo entrò non in un luogo santo
[riferendosi evidentemente al Santissimo] fatto con mani, che è una copia della realtà, ma
nel cielo stesso, per comparire ora dinanzi alla persona di Dio per noi”. — Ebrei 9:24.
10. Cosa fece Gesù una volta tornato in cielo?
10
In cielo Gesù „spruzzò il sangue‟ del suo sacrificio presentando a Geova il valore
espiatorio del suo sangue. Ma fece di più. Poco prima di morire aveva detto ai suoi seguaci:
“Vado a prepararvi un luogo. E, se sarò andato e vi avrò preparato un luogo, verrò di nuovo
e vi riceverò a casa presso di me, affinché dove sono io siate anche voi”. (Giovanni 14:2, 3)
Perciò, ottenendo accesso al Santissimo, cioè al cielo, Gesù aprì la via ad altri. (Ebrei
6:19, 20) Questi, che sarebbero stati 144.000, avrebbero prestato servizio come
sottosacerdoti nella disposizione del tempio spirituale di Dio
(Rivelazione [Apocalisse] 7:4; 14:1; 20:6) Come in Israele il sommo sacerdote portava nel
Santissimo prima il sangue del toro per espiare i peccati dei sacerdoti, così il valore del
sangue versato da Gesù fu applicato prima a questi 144.000 sottosacerdoti.*
Le odierne “cose desiderabili”
11. A favore di chi il sommo sacerdote di Israele offriva un capro, e cosa prefigurava
questo?
11
Sembra che il radunamento generale degli unti sia stato completato entro il 1935.* Ma
Geova non aveva finito di glorificare la sua casa. In essa dovevano ancora affluire “cose
desiderabili”. Ricordate che il sommo sacerdote di Israele offriva due animali: un toro per i
peccati dei sacerdoti e un capro per i peccati delle tribù non sacerdotali. Dato che i sacerdoti
prefiguravano gli unti che sarebbero stati con Gesù nel Regno celeste, chi rappresentavano
le tribù non sacerdotali? La risposta si trova nelle parole di Gesù riportate in Giovanni
10:16: “Ho altre pecore, che non sono di questo ovile; anche quelle devo condurre, ed esse
ascolteranno la mia voce, e diverranno un solo gregge, un solo pastore”. Perciò il sangue
versato da Gesù reca beneficio a due gruppi di persone: il primo è quello dei cristiani che
hanno la speranza di regnare con lui in cielo e il secondo è quello di coloro che sperano di
vivere per sempre su una terra paradisiaca. Evidentemente le “cose desiderabili” della
profezia di Aggeo prefigurano il secondo gruppo. — Michea 4:1, 2; 1 Giovanni 2:1, 2.
12. Come vengono attirate oggi nella casa di Dio molte “cose desiderabili”?
12
Queste “cose desiderabili” continuano a riempire
la casa di Geova. Negli ultimi anni sono state tolte le
restrizioni all‟opera nell‟Europa orientale, in certe
zone dell‟Africa e in altri paesi, così che la buona
notizia dell‟istituito Regno di Dio ha potuto
diffondersi in territori fino ad allora intatti. Man
mano che affluiscono nella disposizione del tempio
di Dio, queste persone desiderabili si impegnano a
loro volta a fare discepoli, in ubbidienza al comando
di Gesù. (Matteo 28:19, 20) Nel far questo incontrano molte persone, giovani e anziane, che
hanno il potenziale per divenire “cose desiderabili” che glorificheranno la casa di Geova.
Considerate solo alcuni esempi.
13. In che modo una bambina boliviana dimostrò zelo per la diffusione del messaggio del
Regno?
13
In Bolivia una bambina di cinque anni, figlia di Testimoni, chiese alla maestra il permesso
di assentarsi durante la settimana della visita del sorvegliante di circoscrizione. Perché?
Voleva partecipare al ministero durante quell‟intera settimana di speciale attività. I genitori
rimasero sorpresi, ma furono felici che la bambina avesse uno spirito così eccellente. Ora
quella bambina conduce cinque studi biblici a domicilio e alcuni dei suoi studenti
frequentano le adunanze cristiane. Ha portato persino la maestra nella Sala del Regno. Forse
col tempo alcuni di quelli che studiano la Bibbia con lei si dimostreranno “cose desiderabili”
che glorificheranno la casa di Geova.
14. In Corea, come fu premiata la perseveranza di una sorella nel parlare a una persona
apparentemente non interessata?
14
In Corea una donna cristiana, mentre aspettava alla stazione ferroviaria, si avvicinò a uno
studente che ascoltava musica con le cuffie. “Hai una religione?”, gli chiese. “Non mi
interesso di nessuna religione”, rispose lo studente. La sorella non si arrese. “Col passar del
tempo”, disse, “può darsi che uno decida di scegliere una religione. Ma se non sa nulla di
religione, potrebbe sceglierne una sbagliata”. Lo studente cambiò espressione e si mise ad
ascoltare con interesse.
La sorella gli offrì il libro Esiste un Creatore che si interessa di noi? e gli disse che gli
sarebbe stato molto utile il giorno in cui avesse deciso di scegliere una religione. Lo studente
accettò volentieri il libro. La settimana seguente iniziò a studiare la Bibbia con i testimoni di
Geova e ora frequenta tutte le adunanze di congregazione.
15. Cosa fa una ragazzina giapponese per iniziare studi biblici, e come sono stati
ricompensati i suoi sforzi?
15
In Giappone una dodicenne di nome Megumi considera la scuola un campo produttivo in
cui predicare e insegnare. È anche riuscita a iniziare molti studi biblici.
Come fa? Dato che nell‟intervallo legge la Bibbia o si prepara per le
adunanze, spesso i compagni le chiedono cosa sta facendo. Alcuni
vogliono sapere perché non partecipa a certe attività scolastiche. Megumi
risponde alle loro domande e spiega loro che Dio ha un nome. Spesso
questo desta l‟interesse dei suoi ascoltatori. Allora offre loro uno studio
biblico. Attualmente conduce
20 studi biblici, 18 dei quali con compagni di classe.
16. In che modo un fratello del Camerun riuscì a iniziare studi biblici con alcuni schernitori?
16
In Camerun un gruppo di otto uomini che lavoravano in un cantiere chiamarono un
fratello che stava offrendo letteratura biblica ai passanti. Volendo prenderlo in giro, gli
chiesero perché non credeva nella Trinità, nell‟inferno di fuoco e nell‟immortalità
dell‟anima. Bibbia alla mano, il fratello rispose alle loro domande. Come risultato, tre
accettarono uno studio biblico. Uno di loro, Daniel, cominciò a frequentare le adunanze e
eliminò tutti gli oggetti legati allo spiritismo che aveva. (Rivelazione 21:8) In meno di un
anno si battezzò.
17. Cosa escogitarono dei fratelli di El Salvador per predicare a un uomo che all‟inizio non
voleva ascoltare il messaggio del Regno?
17
A El Salvador un uomo che aveva un cane feroce ogni volta che vedeva avvicinarsi i
testimoni di Geova lo legava davanti alla porta. Aspettava che i Testimoni se ne andassero e
poi riportava il cane in casa. I fratelli non erano mai riusciti a parlare con quell‟uomo. Così
un giorno decisero di provare un altro metodo. Sapendo che l‟uomo poteva udire ciò che
dicevano, decisero di predicare al cane. Arrivarono fino alla casa, salutarono il cane e gli
dissero che erano molto contenti di avere l‟opportunità di parlare con lui. Parlarono del
tempo in cui ci sarebbe stato un paradiso sulla terra, quando nessuno si sarebbe più
arrabbiato e perfino gli animali sarebbero stati pacifici. Poi salutarono gentilmente il cane e
fecero per andarsene. Con loro sorpresa l‟uomo uscì di casa e si scusò per non aver mai dato
ai Testimoni l‟opportunità di parlare con lui. Prese le riviste e accettò uno studio biblico.
Ora è un nostro fratello, una delle “cose desiderabili”!
„Non temete‟
18. Quali difficoltà incontrano molti cristiani, ma come considera Geova i suoi adoratori?
18
State partecipando alla salvifica opera di predicare il Regno e fare discepoli? Se lo fate
avete davvero un grande privilegio. Infatti è attraverso quest‟opera che Geova attira le “cose
desiderabili” nella sua casa. (Giovanni 6:44) È vero che di tanto in tanto forse vi sentite un
po‟ stanchi o scoraggiati. A volte alcuni — anche tra i fedeli servitori di Geova — si sentono
indegni o incapaci. Ma fatevi coraggio! Geova considera
desiderabile ogni suo adoratore e ha a cuore la vostra salvezza.
— 2 Pietro 3:9.
19. Che incoraggiamento provvide Geova tramite Aggeo, e in che modo queste parole
possono rafforzarci?
19
Quando ci sentiamo scoraggiati a causa dell‟opposizione o di altre situazioni spiacevoli,
possiamo essere rafforzati dalle parole che Geova rivolse agli ebrei rimpatriati. In Aggeo
2:4-6 leggiamo: “„Ma ora sii forte, o Zorobabele‟, è l‟espressione di Geova, „e sii forte, o
Giosuè figlio di Iozadac, sommo sacerdote. E sii forte, popolo tutto del paese‟, è
l‟espressione di Geova, „e lavorate. Poiché io sono con voi‟, è l‟espressione di Geova degli
eserciti. „Ricordate la cosa che conclusi con voi quando usciste dall‟Egitto, e quando il mio
spirito stava fra voi. Non abbiate timore‟. Poiché Geova degli eserciti ha detto questo:
„Ancora una volta — fra poco — e scrollerò i cieli e la terra e il mare e il suolo asciutto‟”.
Notate che Geova non solo ci esorta a essere forti, ma ci provvede anche il mezzo per
acquistare forza. In che modo? Notate le sue rassicuranti parole: “Io sono con voi”. Come
rafforza la nostra fede sapere che qualunque ostacolo ci si presenti, Geova è con noi! —
Romani 8:31.
20. In che modo oggi la casa di Geova si sta riempiendo di una gloria senza precedenti?
20
Geova ha sicuramente dimostrato di essere col suo popolo, proprio come dichiarò tramite
il profeta Aggeo: “La gloria di quest‟ultima casa diverrà più grande di quella della casa
precedente . . . E in questo luogo darò pace”. (Aggeo 2:9) Oggi la più grande gloria si trova
indubbiamente nel tempio spirituale di Geova. Ogni anno centinaia di migliaia di persone
affluiscono alla vera adorazione. Vengono debitamente nutrite in senso spirituale e anche in
questo mondo turbolento godono una pace che sarà superata solo da quella che ci sarà nel
nuovo mondo di Dio. — Isaia 9:6, 7; Luca 12:42.
21. Cosa dovremmo essere determinati a fare?
21
Lo scrollamento delle nazioni da parte di Geova ad Armaghedon è alle porte. (Rivelazione
16:14, 16) Usiamo quindi il tempo rimasto per aiutare altri a salvarsi. Dobbiamo essere forti
e avere completa fiducia in Geova. Vogliamo essere determinati a continuare ad adorarlo nel
suo grande tempio spirituale, riempiendolo di altre “cose desiderabili”, finché Geova non
dirà che la nostra opera è giunta al termine.