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Corso seminariale sulla Preparazione fisica I e II livello La prestazione sportiva, mezzi e metodi di allenamento, test di Claudio Scotton Responsabile della Formazione 1 PF La prestazione sportiva C. Scotton 2013

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Corso seminariale sulla Preparazione fisica I e II livello

La prestazione sportiva, mezzi e metodi di allenamento, test

di Claudio Scotton

Responsabile della Formazione

1

PF La prestazione sportiva

C. Scotton 2013

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Introduzione

all’Allenamento Sportivo

In -Bellotti P, Matteucci E. Allenamento sportivo, UTET, Torino, 1999 -Manno R, Aquili N, Carbonaro G. Evoluzione e sviluppo delle abilità motorie, SdS 28-29, Roma, 1993 -Scotton C. Classificazione tecnica delle specialità sportive. Calzetti-Mariucci, Perugia, 2003

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Premessa in Tschiene P, SdS, XX, 52, 2001

Dopo la II guerra mondiale sono comparse in Europa le prime pubblicazione sulla Teoria dell’Allenamento (TdA). Harre D 1957, Matvejew LP 1965, Harre 1969.

La TdA è poco cambiata, tranne alcune rare e recenti eccezioni. In Matvejew 2001 ”lo sport professionistico rappresenta solo un circo e non permette di programmare alcun record”.

La TdA si deve dedicare esclusivamente ai singoli sport o gruppi di sport.

Bisogna determinare le tipologie di adattamento degli atleti e atlete (fin da un’età precoce).

L’allenatore deve procedere in modo intuitivo e creativo. Soprattutto prima della gara. Se ha dubbi non deve seguire i manuali né alcuna moda.

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s’intende ogni attività sportiva praticata almeno in ambito

nazionale, a livello dilettantistico o professionistico,

la cui associazione o federazione di rappresentanza, alla

quale gli atleti “agonisti” devono essere tesserati,

sia riconosciuta dagli organismi sportivi territoriali, in

Italia dal Coni.

La competizione deve essere regolata da norme tecniche

e sanitarie, fatte rispettare da giudici sportivi che

convalidino i risultati degli “eventi calendarizzati”

fra i quali sia presente una manifestazione in cui si

assegni il titolo di campione nazionale assoluto della

specialità sportiva. (Scotton 2003)

per Specialità sportiva

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1) A proposito di

Tecnica dello sport

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Definizione di TECNICA SPORTIVA

La tecnica sportiva

consiste nel selezionare

ed eseguire abilità motorie sportive

adeguatamente automatizzate

ed anche nello svolgere attività ad impegno prevalentemente mentale,

applicando all’uomo le leggi fisiche e biologiche,

allo scopo di raggiungere un risultato sportivo ottimale, nel rispetto delle regole. (Scotton 2003)

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Assi e piani

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Schemi motori di base, Roth (1982) modificato Scotton movimenti del capo afferrare alzarsi sollevarsi e appoggiarsi voltarsi 1° ANNO stare in piedi andare carponi camminare trascinarsi 2° ANNO lanciare afferrare arrampicarsi superare un girarsi senza finalizzato all’ altezza ostacolo scopo dell’anca con aiuto 3° ANNO spinta di una prendere stare in equilibrio saltellare rotolare palla a 2 mani al volo brevemente saltare in basso sull’asse camminare in equilibrio per 20 cm longitudinale accenno corsa 4° ANNO lancio con afferrare equilibrio saltare tiro al bersaglio 1-2 m all’altezza del per 3-4 secondi in alto a piè obiettivo petto pari 5° ANNO corsa ciclica capovolta da seduto saltare ostacoli con una gamba 6° ANNO lanciare al bersaglio equilibrio 10” (grande pallone) camminare in combinazione equilibrio su 10 cm corsa e ostacoli 7° ANNO presa corsa in equilibrio combinazione corsa con combinazione capovolta da libera su 10 cm corsa arrampicata slalom corsa e salto a 1 e 2 in piedi 8° ANNO combinazione combinazione lancio-presa corsa-capovolta 9° ANNO corsa, salto con rotazione 10° ANNO correre con salti in rotazione 8

Roth (1982)

modificato PF La prestazione sportiva

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Grande varietà di attività motorie, fisiche e sportive

Come fare a conoscerle o almeno individuare le caratteristiche tecniche principali, e non solo

quelle tecniche?

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Quale sport praticate?

Quale specialità sportiva?

Quale ruolo nel team?

Cos’è la Tecnica nello sport?

Cos’è una specialità sportiva?

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Cos’è un movimento ciclico? E aciclico?

Quale uso viene fatto degli attrezzi sportivi?

Possiamo dire che la Tecnica nello sport

venga realizzata con o senza attrezzi?

Possiamo dire che qualora si usino gli

attrezzi essi abbiano una funzione propulsiva

o non propulsiva? Animali?

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schemi motori di base

abilità motorie sportive

specialità sportive con

attrezzi

stereotipate

cicliche

acicliche

non stereotipate

(acicliche)

non propulsivi

propulsivi

senza attrezzi

-Esclusivo alloggiamento dell’atleta.

-Prioritario apporto apparato locomotore,

-Mezzo abbinato alla forza di gravità.

-Indispensabile l’elemento naturale propulsivo.

-Conduzione mezzo meccanico con motore.

-Due attrezzi + elemento naturale propulsivo.

Tassonomia basica

tecnico-sportiva

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Le macrofamiglie di sport delle tabelle generali N (non stereotipato) e S (stereotipato)

Sport con immediato adeguamento posturale e/o del mezzo all’ambiente.

Giochi sportivi.

Sport di combattimento-opposizione diretta.

Sport con postura statica ininfluente e prevalente impegno mentale.

Sport con impiego di animali.

Sport tecnico-compositori con valutazione qualitativa della forma.

Sport con prevalente impegno della precisione balistica.

Sport di tempo e/o misura, con azioni motorie di breve o media durata.

Sport di tempo e/o misura, con azioni motorie di lunga durata e senza pause.

Sport multispecialistici.

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2) A proposito di

Capacità motorie

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Capacità

Motorie Presupposti della

prestazione

- Coordinative

- Organico

muscolari

Si costruiscono sulle

la cui conoscenza, combinazione ed

esplorazione eleva il livello delle

Il loro livello iniziale determina lo

sviluppo delle

la cui ulteriore formazione

contribuisce ad affinare le

Rapporti fra Capacità e Abilità motorie

Abilità

Motorie

Movimenti che

realizzano un

gesto tecnico o

azione motoria

per attuare la

tecnica di uno

sport

Parzialmente tratto da Marcello F (2004).

Aspetti metodologici dell’attività motoria in età evolutiva. (slide). Roma, Coni, Corso allenat. IV liv.

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3) A proposito di

Bioenergetica

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Il lavoro che i muscoli possono compiere può essere:

Anaerobico (senza l’utilizzo di ossigeno).

- Anaerobico alattacido, utilizza solo l’ATP e copre un periodo di 10-20”.

- Anaerobico lattacido, se la prestazione richiede altro ATP, l’organismo utilizza una reazione chimica che fornisce altra energia (sufficiente fino a 40-45”); ma il meccanismo produce e accumula, prima nei muscoli poi nel sangue, anche acido lattico.

Superata una certa quantità si manifestano malesseri: fegato, testa, pesantezza arti.

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oppure

Aerobico (con l’utilizzo di ossigeno). Questo terzo meccanismo permette una durata dell’attività più lunga ma ad una intensità più bassa, fino all’esaurimento di glucidi e lipidi. Il ricorso ad uno dei tre meccanismi non è volontario. L’allenamento consiste nell’innalzare le soglie d’intervento dei meccanismi non utili per la prestazione.

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Sistema

aerobico

> 2 min

Sistema

anaerobico

lattacido

10 seconi circa

(fino a 40-45”)

Sistema

anaerobico

alattacido

5-7 secondi

(fino a 10-20”)

In sintesi i vari sistemi

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4) Proviamo a

Sintetizzare i primi tre paragrafi

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1. REGOLAMENTO e

sviluppo tecnologico

2. TECNICA ed

evoluzione della tecnica

TEST gara

3. CAPACITA’

MOTORIE

e BIOENERGETICA

TEST atletico

funzionali

Modello schematico dei tre principali fattori che influenzano

L’ORGANIZZAZIONE E LA PROGRAMMAZIONE

DELL’ALLENAMENTO SPORTIVO

(Capacità psichiche

Capacità tattiche)

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5) A proposito di

Programmazione dell’allenamento sportivo

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Programmare significa organizzare e prevedere lo sviluppo dell’allenamento, stabilendo i carichi di lavoro, le metodiche di allenamento e quant’altro, al fine di ottenere il massimo rendimento atletico

La programmazione dell’allenamento

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La periodizzazione dell’allenamento

Intendiamo la suddivisione dell’intero ciclo di preparazione in periodi, aventi ciascuno fisionomie specifiche, finalizzati ad obiettivi differenti.

Durata complessiva varia in relazione al livello; ciclo quadriennale, più spesso annuale.

L’intera annata viene suddivisa in macrocicli (periodi), mesocicli (fino a 3-4 settimane) e microcicli (da 4-5 giorni fino a 7-10 giorni).

In questo ambito devono essere tenute presenti le necessità dell’organismo (supercompensazione) inserendo microcicli di recupero.

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I tre periodi secondo Matvejew

Preparatorio o del raggiungimento della condizione - 30 gg resistenza generale, - 30 gg resistenza specifica e di forza.

Principale o della stabilizzazione della condizione - raggiungimento e mantenimento del top form trasformando i miglioramenti ottenuti con la preparazione generale nelle diverse capacità motorie in senso speciale, - miglioramento progressivo degli aspetti psicologici e tecnici.

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Transitorio o della perdita temporanea della condizione: - non dovrebbe superare le quattro settimane, - consente un riposo psico-fisico dopo le fatiche del periodo principale, - l’astensione dalla propria specialità, per gli atleti non evoluti, costituisce un’importante valvola di sicurezza (preserva dai polimicrotraumatismi continuati e solleva la psiche dall’eccesso di ripetitività, preludio di caduta di motivazioni).

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Andamento del volume ed intensità del carico nel ciclo di allenamento, secondo LP Matvejew

Caposaldo storico di riferimento.

Schematizzazione semplificata, non sono indicati mesocicli e microcicli. (es. Vela)

preparatorio principale transitorio Periodi

I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII Mesi

Int. carico

Vol. carico

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lun mer gio ven sab dom mar giorni

recupero

basso

medio

alto

carico Esempio microciclo bassa intensita`

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lun mer gio ven sab dom mar giorni

recupero

basso

medio

alto

carico Esempio microciclo media intensita`

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lun mer gio ven sab dom mar giorni

recupero

basso

medio

alto

carico Esempio microciclo alta intensita`

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La progettazione annuale

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6) A proposito di

Adattamento, stimolo, supercompensazione… e “carico (in generale)”

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Legge dell’adattamento

Il fenomeno dell’allenamento ha portato alla formulazione di una serie numerosa di definizioni dell’allenamento sportivo stesso.

Sono stati sottolineati gli aspetti fisiologici, pedagogici, tecnici, biomeccanici, psicologici.

Tutte le definizioni si sono riferite alla legge fondamentale degli organismi viventi: l’adattamento.

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Cos’è?

L’adattabilità è la capacità dell’organismo umano di modificare, più o meno stabilmente, il proprio stato e il proprio equilibrio funzionale come risposta a qualsivoglia tipo di sollecitazione ambientale.

Va da che sé che uno stimolo considerato nella sua unità e unicità mette in atto un aggiustamento provvisorio delle funzioni dell’organismo.

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Stimolo e supercompensazione

L’allenamento è basato sui principi dell’adattamento biologico allo stimolo e sul principio della supercompensazione.

Per migliorare la “condizione fisico-atletica” l’organismo deve essere sempre più impegnato, senza superare i propri limiti fisiologici.

L’organismo posto di fronte ad uno stimolo (stress) - motorio - reagisce con uno stato di fatica; successivamente compensa in modo eccedente aumentando le capacità future di risposta allo stesso stimolo.

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Modulare l’allenamento sfruttando il processo

biologico della supercompensazione, rappresentato qui graficamente. (Harre 1977)

supercompensaz.

omeostasi

incremento prestativo.

allenamento infrequente

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In generale Se l’intervallo fra gli allenamenti è lungo si verifica un aumento di prestazione minore rispetto a brevi periodi intermedi.

Se il carico successivo inizia al culmine della fase di supercompensazione avviene un aumento ottimale di prestazione.

Se lo stimolo supera o resta al di sotto della soglia di stimolo dei sistemi impegnati (cardiocircolatorio, respiratorio, ecc.) è privo di effetto. Ciò accade per: - ripetizione del carico a recupero incompleto, - ripetizione del carico quando le tracce del precedente sono già scomparse.

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Gli esercizi fisici o mezzi del carico

Sono suddivisi in: - esercizi generali, tendono ad uno sviluppo generale (altri sport, movimenti con e senza attrezzi, non sono presenti azioni di gara); - esercizi speciali, finalizzati al miglioramento dei presupposti specifici attraverso l’effettuazione di elementi di gara (Carrasco R); - esercizi di gara, realizzano completamente, o quasi, la competizione dal punto di vista della complessità del gesto tecnico e del coinvolgimento psicologico.

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Superallenamento

Se vengono somministrati stimoli superiori alle possibilità di recupero dell’individuo si cade nella fase di esaurimento (superallenamento).

I motivi vanno ricercati: - nell’errata applicazione dei metodi di allenamento, - nell’errata scelta dei metodi di allenamento,

- vita di relazione non consona allo sportivo.

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7) A proposito di

Metodi e… ancora sul “carico (ma più in dettaglio)”

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Metodi d’allenamento

Per metodi d’allenamento s’intende l’utilizzazione di specifici esercizi svolti, con o senza attrezzi, organizzati seguendo i principi bio-fisiologici, per conseguire un determinato fine.

Per conseguire una specifica capacità motoria non è affatto sufficiente utilizzare un unico metodo, meglio è adottarne molteplici combinandoli fra loro.

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Come calcolare il massimale nel lavoro di forza

Per stabilire la percentuale da utilizzare bisogna scoprire qual’è il massimo peso utilizzabile con una contrazione isometrica.

Se un atleta riesce ad eseguire una contrazione isometrica con 100 kg, significa che per lavorare al 70%, con i gruppi muscolari interessati dovrà utilizzare un carico di 70 kg.

Danni a livello muscolo-tendineo. No principianti.

Proponiamo il metodo delle ripetizioni massime.

Tabella di Roy Sinclair (predizione da 1 a 10 RM).

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Il metodo consiste nel determinare quante volte di seguito un atleta riesca a sollevare un dato carico e nel mettere in relazione questo numero con il peso utilizzato nella prova. La tabella sotto riportata consente di valutare empiricamente il carico massimo che un’atleta può sollevare.

100%

95%

90%

85%

80%

75%

70%

65%

60%

55%

50%

45%-40%

1

1-2

2-3

4-5

6-7

8-9

10-11

12-14

15-16

17-20

21-25

+ di 30

Percentuale del carico massimo Numero di ripetizioni massimo

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Variabili delle ripetizioni e del recupero

Il numero di ripetizioni e il tempo di recupero fra una serie e l’altra variano in relazione all’obiettivo che si vuol perseguire.

Purtroppo, come si può dedurre dalla lettura delle prossime diapositive, non esiste un “perfetto accordo” fra gli addetti ai lavori e le proposte non sono univoche.

L’esperienza di ogni allenatore, supportata da adeguata conoscenza, aiuta nelle scelte…

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C. Scotton 2013 52

% di 1 RM

Hatfield

+ rip. fino al 70 %

Sinclair - rip. sempre

Poliquin

Bompa + rip. dal 70 %

100

1

1

1

1

95

2-3

1-2

2

2-3

90

5

2-3

3

4

85

6-7

4-5

5

6

80

10

6-7

7

8-10

75

12-13

8-9

10

10-12

70

15

10-11

12

15

65

16-17

12-14

16

20-25

60

20

15-16

20

25

55

26-27

17-20

26

30-35

50

30

21-25

33

40-50

40

40

> 30

41

80-100

30

/

/

/

> 100-150

Autori e ripetizioni

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C. Scotton 2013 53

Un metodo per la forza

Metodo del contrasto o “bulgaro”

- Impegni di forza inabituali e completamente opposti. Estremamente efficaci e volti a prevenire la monotonia: pesante-leggero,

forza rapida-massima-resistente,

bilanciere-carico naturale.

- Il contrasto si attua all’interno dell’unità di allenamento o in una singola serie.

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Vademecum per la preparazione fisica speciale

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C. Scotton 2013 54

Posizione dell’atleta,

individuazione muscoli primari (protagonisti del

gesto),

movimento e angolo di accentuazione di forza,

tipo di contrazione muscolare (isometrica,

anisometrica),

forza e velocità della contrazione,

durata della gara e sistema metabolico coinvolto.

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C. Scotton 2013 55

Applicabilità dei metodi in relazione all’età cronologica (Nàdori 1985)

Rapidità-velocità - delle reazioni motorie: è max fra i 18 e 25 anni, - di movimento: aumenta fra gli 8 e i 12, è max fra i 13 e i 17.

Forza - veloce e resistente: max incremento fra i 12 e i 15 anni, - massimale: max incremento fra i 15 e i 18, a partire dai 17 impiego carichi massimali e isometria (con precauzioni e cautela).

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C. Scotton 2013 56

Resistenza - aerobica e anaerobica alattacida: progressione crescente dai 6 anni fino al max livello dei 15-16, - lattacida: può essere incrementata a partire dai 15 fino ai 20. Quindi prima dei 15 anni non utilizzare il “lavoro interrotto da pause”, che stimola la produzione elevata di acido lattico.

Mobilità articolare-flessibilità - tende a diminuire fin dagli 8-9 anni. Particolare attenzione nelle fasi di incremento della forza.

Capacità coordinative - devono essere incrementate prima possibile. In forma generale fino ai 9-10, specificatamente dai 10 ai 13 (miglior sviluppo delle abilità motorie).

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C. Scotton 2013 57

8) A proposito di

Sovrappeso, detraining, prevenzione e monitoraggio

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C. Scotton 2013 58

Target zone. Zone allenanti in funzione della Fc massima

Frequenza cardiaca massima (Fc max)=220-età.

NB. Secondo l’American College of Sports Medicine la formula 220-l’età deve essere utilizzata con una certa cautela. La variabilità è compresa fra + o - 15 bpm.

Attività per dimagrire: 60-70% (perdita di massa grassa).

Training cardiocircolatorio: 70-80% (non più utilizzo prevalente di grassi ma zuccheri presenti nel muscolo e nel sangue).

Training anaerobico competitivo: 80-100% (crescente accumulo di acido lattico).

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C. Scotton 2013 59

Il detraining

Calo dell’efficienza fisica proporzionale all’inattività.

La velocità della perdita delle capacità motorie è in rapporto al tempo della loro acquisizione.

Maggiore sarà il tempo di acquisizione di un determinato livello di capacità e meno velocemente la si perderà in caso di inattività.

La mancanza di adeguati stimoli allenanti provoca processi di peggioramento (detraining), Arcelli 1990.

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C. Scotton 2013 60

Sviluppo muscolare centrifugo Lo sviluppo muscolare dovrebbe sempre avvenire in modo centrifugo, cioè dal centro del corpo (zona lombare e addominale) verso le appendici; questo a fini preventivi per la stabilità della colonna vertebrale ma anche per unire in modo cineticamente corretto il treno superiore con il treno inferiore (D’Isep, Gollin 2002).

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C. Scotton 2013 61

Il controllo della respirazione nell’atto di sollevare un peso è

molto importante.

Durante il sollevamento, la trazione o la spinta, si produce

una tensione della muscolatura e la chiusura della glottide

(MANOVRA DI VALSALVA) che provoca un notevole aumento

della pressione intratoracica.

Questo assicura un valido sostegno biomeccanico alle

articolazioni, ma una compressione delle vene che ostacola il

ritorno del flusso sanguigno alla parte destra del cuore.

E’ importante quindi, dopo aver inspirato immediatamente

prima dello sforzo, espirare progressivamente (coordinati con

la velocità del sollevamento) verso la fine del movimento.

La respirazione

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Colonna e carichi (Barteck 1998)

50

kg

90°

120°

150°

180°

180° 90 kg.

150° 360 kg.

120° 630 kg.

90° 720 kg.

62

PF La prestazione sportiva

C. Scotton 2013

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C. Scotton 2013 63

Dolori articolari limitanti l’allenamento della forza a causa di errori metodologici

Prematura specializzazione.

Mancanza di riscaldamento e stretching.

Applicazione di allenamenti irregolari.

Carenza nella tecnica degli esercizi.

Utilizzo di attrezzi difettosi.

Ambiente e abbigliamento inadeguato.

Unicità nell’impiego degli strumenti: solo macchine, solo bilancieri, solo elastici, ecc.

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C. Scotton 2013 64

Il monitoraggio

DIARIO SETTIMANALE

DIARIO ANNUALE

DIARIO CARTACEO O INFORMATICO

DIARIO PER PERCEZIONE DELLA FATICA

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Prevenzione e Teoria e metodologia dell’allenamento

Aggiustamento provvisorio non efficace.

Programmare, a lungo termine, le sedute.

Detraining: scadimento proporzionale all’interruzione.

Misurare la quantità del carico di lavoro: avvicinamento alla

ricerca.

Atleti evoluti: carichi di lavoro con pause meno lunghe.

Abitudine alla registrazione dei dati.

Carico interno e carico esterno.

Esercizi generali, speciali, di gara.

Supercompensazione.

Strumenti e test atletici.

Conoscenza della Teoria e metodologia dell’allenamento per

individuare l’errata applicazione dei suoi principi.

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C. Scotton 2013 66

9) A proposito di

Riassunto Appunto, riassumendo?

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C. Scotton 2013 67

Definizione di Allenamento Sportivo

L’Allenamento Sportivo è un processo pedagogico-educativo complesso, bioeticamente fondato, che si sviluppa in lunghi archi di tempo, possibilmente a partire dall’infanzia, e che si completa con l’organizzazione sistematica dell’esercizio fisico, ripetuto in quantità, con intensità e con grado di efficacia tali da produrre carichi sempre diversificati ma progressivamente crescenti, che stimolino i processi biologici di aggiustamento, di adattamento e di supercompensazione dell’organismo e favoriscano l’incremento delle capacità fisiche, psichiche, tecniche e tattiche dell’atleta, al fine di accrescerne, consolidarne ed esaltarne ragionevolmente il rendimento in competizione (Bellotti P 2002).

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Un modello di allenamento per l’alta prestazione: prevalenti aree di intervento

Atleta

Aspettative sociali

Meteorologia

Mental Trainig

Strategia:

regolamento

Tattica

Rigenerazione

Valutazioni:

mediche,fisiche,tecniche,

tattiche,strategiche

Tecnica

Preparazione

atletica

Formazione

Multilateralità:

riscaldamento

e defaticamento

PF La prestazione sportiva

C. Scotton 2013 68

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La Teoria e metodologia: un granello nel deserto?

…muscoli stabilizzatori…compensazione posturale…multilateralità…schede di lavoro…diario…metodi d’insegnamento…frequenza cardiaca

massima…ridurre il peso…adattamento cardiocircolatorio…cardiofrequenzimetro…sistema muscolo

scheletrico…adattamento allo stimolo…supercompensazione…interval training…superallenamento…carico di lavoro…capacità

coordinative…metodo di allenamento…test fisici…specializzazione

precoce…performance…bisogni sociali ed emotivi…prestazione anaerobica…capacità

psicologiche…remoergometro…tavola propriocettiva…idratazione ottimale…misurazioni antropometriche…metodo fartlek…lavoro

eccentrico…circuit training…implicazioni

muscolari…fitness…simulazione gesto tecnico…bilancieri e manubri…griglia di

allenamento…periodo agonistico…staff tecnico…gradimento del

lavoro…insegnamento/apprendimento…

69

PF La prestazione sportiva

C. Scotton 2013

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Grazie

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C. Scotton 2013 70