Corso per BRAIN TRAINER · (Cavanaugh & Blanchard-Fields, 2005). Caratterizzati da: 1. Vari...
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1° MODULO: Le Basi della Stimolazione Cognitiva
Argomento 2: Le risorse/riserve cognitive
Dott.ssa Anna Sedda, Ph.D. – Dipartimento di Psicologia – Università di Pavia
CORSO AVANZATO
Corso per BRAIN TRAINER
Le risorse e le riserve cognitive
1 La variabilità individuale nello sviluppo della demenza
2Il costrutto della riserva cognitiva
3 La modulazione della riserva cognitiva in fase precoce e in fase tardiva
Dott.ssa Anna Sedda
Demenza: processo patologico di degenerazione cellulare, con conseguente compromissione delle abilità cognitive (DSM-IV –TR).
Deficit conosciuti e progressione nota.
Ma….
La variabilità individuale nello sviluppo della demenza
Dott.ssa Anna Sedda
Mario e Carlo
Diagnosi di Alzheimer nel 2008. Fase iniziale di malattia per entrambi.
Nel 2010:Mario è ancora in fase iniziale, è consapevole del disturbo, presenta
lievi problemi di memoria.
Carlo è in fase moderata di malattia: non è consapevole della sua patologia, ha gravi problemi di disorientamento spaziale e
temporale.
La variabilità individuale nello sviluppo della demenza
Dott.ssa Anna Sedda
A parità dell’estensione della degenerazione e del tipo di demenza
non tutti gli individui sviluppano gli stessi deficit cognitivi.(Petrosini et al. 2009)
La variabilità individuale nello sviluppo della demenza
Dott.ssa Anna Sedda
Come spiegare questa variabilità individuale?
DIFFERENZE INNATE?(Es. Mario nasce più resistente rispetto a Carlo)
La variabilità individuale nello sviluppo della demenza
Dott.ssa Anna Sedda
Come spiegare questa variabilità individuale?
FATTORI AMBIENTALI ?(Es. Carlo è cresciuto in un ambiente più inquinato rispetto a Mario)
La variabilità individuale nello sviluppo della demenza
Dott.ssa Anna Sedda
Come spiegare questa variabilità individuale?
Fattori ambientali o differenze innate presi singolarmente non sono una spiegazione per le differenze osservate.
La variabilità individuale nello sviluppo della demenza
Dott.ssa Anna Sedda
Come spiegare questa variabilità individuale?
COSTRUTTO DELLA RISERVA COGNITIVA
La variabilità individuale nello sviluppo della demenza
Dott.ssa Anna Sedda
Ci sono aspetti della struttura del cervello e del suo funzionamento
in grado di attenuare gli effetti delle neuropatologie.
Maggiore è la riserva, più grave deve essere la patologia
per causare una compromissione funzionale.
(Stern, 2002)
Il costrutto della riserva cognitiva
Dott.ssa Anna Sedda
Una persona con una maggiore riserva cognitiva
potrà resistere meglio al danno cerebrale prima di superare
la soglia oltre la quale si manifesta il deficit cognitivo
dovuto alla demenza.(Richards e Deary, 2005; Valenzuela, 2008)
Il costrutto della riserva cognitiva
Dott.ssa Anna Sedda
(Stern, 2002)
PASSIVA: riserva strutturale basata sulle dimensioni del cervello, la densità neuronale…(Satz, 1993)
ATTIVA: riserva funzionale basata sull’efficacia dei circuiti neuronali
Riserva Cognitiva
≠
Riserva “cerebrale”
Il costrutto della riserva cognitiva
Dott.ssa Anna Sedda
Riserva Cognitiva
+
Riserva “cerebrale”
Nonostante siano due costrutti diversi, entrambe le riserve concorrono nel proteggere il cervello(Stern, 2006)
E’ più facile agire sulla riserva cognitiva che sulla riserva cerebrale.
Il costrutto della riserva cognitiva
Dott.ssa Anna Sedda
Variabilità interindividuale nella riserva cognitiva dovuta a:
1. Differenze innate (eg. intelligenza)
2. Modulazione ambientale (eg. Educazione, occupazione…)
Entrambi i fattori sono presi in considerazione e possono interagire.
Il costrutto della riserva cognitiva
Dott.ssa Anna Sedda
1. Differenze innate
Bagaglio genetico al momento del concepimento, derivante dalla
famiglia e dalle (eventuali) mutazioni.(Petrosini et al., 2009)
Il costrutto della riserva cognitiva
Dott.ssa Anna Sedda
2. Modulazione ambientale
a) PrecoceAmbiente materno, relazioni sociali fin dalla nascita, …Es. allattamento al seno: migliori capacità cognitive in seguito (Anderson et al 1999)
b) “Tardiva”Educazione, attività fisica, lavoro, scelte di vita….
Es. esercizio fisico in età giovanile migliora la memoria nell’arco di vita (Richards et al. 2003)
Es. più alti livelli di educazione e occupazione ritardano la comparsa dell’Alzheimer nelle persone con aMCI (Garibotto et al., 2008)
Il costrutto della riserva cognitiva
Dott.ssa Anna Sedda
2. Modulazione ambientale
E’ possibile modulare la riserva cognitiva nella sua componente “ambientale”
precocemente e tardivamente.
Il costrutto della riserva cognitiva
Dott.ssa Anna Sedda
Ambienti arricchiti
Numerosi studi sugli animali (seguiti dalla nascita all’età adulta)(Rosenzweig et al. 1978)
Grandi gabbie e grandi gruppi
numerosi giocattoli, gallerie, materiali di nidificazione, scale, ruote per correre
Materiali cambiati spesso (novità)
Modulazione della riserva cognitiva in fase precoce
Dott.ssa Anna Sedda
Ambienti arricchiti
Conseguenze:
1. Alterazioni anatomiche nell’arborizzazione dendritica, nella densità della spine e nelle sinapsi dei neuroni (Rampon et al., 2000).
2. Miglioramenti nell'apprendimento e nella memoria e maggiore plasticità neurale (van Praag et al., 2000) e riorganizzazione delle mappe corticali
somatosensoriali (Polley et al., 2004)
RISERVA CEREBRALE
RISERVA COGNITIVA
Modulazione della riserva cognitiva in fase precoce
Dott.ssa Anna Sedda
Training cognitivi
Stesso principio degli ambienti arricchiti, ma attivabili anche in età avanzate (Cavanaugh & Blanchard-Fields, 2005).
Caratterizzati da:
1. Vari esercizi (inutile esercitare solo la memoria)2. Sfide (non devono essere esercizi troppo facili)
3. Novità (non devono essere esercizi troppo ripetitivi)
RISERVA COGNITIVA
Modulazione della riserva cognitiva in fase tardiva
Dott.ssa Anna Sedda
1. La riserva cognitiva è una risorsa del cervello che protegge l’individuo dallo
sviluppo di patologie dementigene.
2. La riserva cognitiva è modulabile (grazie alla plasticità cerebrale) nella sua
componente “ambientale” (ambienti arricchiti, training cognitivi…).
3. La modulazione della riserva cognitiva è possibile a tutte le età.
Riassumendo