CORSO PER AUDITOR AMBIENTALE INTERNO ISO 14001 Santa Croce sullArno, 15 Giugno 2010 Renato Cascino...

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CORSO PER AUDITOR AMBIENTALE INTERNO ISO 14001 Santa Croce sull’Arno, 15 Giugno 2010 Renato Cascino [email protected]

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CORSO PER AUDITOR AMBIENTALE INTERNO ISO 14001

Santa Croce sull’Arno, 15 Giugno 2010

Renato [email protected]

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Che cosa sono i sistemi di gestione ambientale Standard di riferimento esistenti, differenze e livelli di diffusione Focus specifico su EMAS: differenze ISO 14001-EMAS Introduzione all’analisi ambientale iniziale Elementi costitutivi di un sistema di gestione ambientaleLe tecniche di auditGli auditor, caratteristiche e competenzeDocumentazione di supportoRiunione di chiusura e scrittura delle evidenze

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Cosa è un SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE?

SISTEMA

DI GESTIONE

AMBIENTALE

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Sistema di gestione Ambientale

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E' parte del sistema complessivo di gestione di un'organizzazione comprendente la struttura organizzativa, le attività di pianificazione, le responsabilità, le pratiche, le procedure, i processi e le risorse per sviluppare, mettere in atto, realizzare, riesaminare e mantenere la politica ambientale.

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Perché un SGA?

aumenta la conoscenza aziendale (qual è l’impatto sull’ambiente delle nostre attività?)

l’azienda è gestita in modo più efficiente (gli obiettivi sono più chiari, le responsabilità meglio definite, le procedure più semplici)

migliora il rapporto con il pubblico (la comunità locale, le autorità, i clienti...)

aumenta la competitività dell’azienda (soprattutto nei mercati esteri)

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La norma ISO 14001

E’ uno standard mondialeE’ una norma di natura privatisticaNasce all’interno della normazione volontariaLo standard è disponibile dal settembre 1996, sostituendo gli standard preesistenti (BS 7750, .........)

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La UNI CEI EN 45020:1998 ci da la definizione di “norma”: “Documento prodotto mediante consenso e approvato da un organismo riconosciuto, che fornisce, per usi comuni e ripetuti, regole, linee guida o caratteristiche, relative a determinate attività o ai loro risultati, al fine di ottenere il miglior ordine in un determinato contesto.”

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“Le norme internazionali di gestione ambientale hanno lo scopo di fornire alle organizzazioni i fondamenti di un sistema efficace di gestione ambientale, che, integrati con le altre esigenze di gestione, aiutino le organizzazioni a raggiungere i loro obiettivi ambientali ed economici…

E’ redatta in modo da essere applicata a organizzazioni di ogni tipo e dimensione e si adatta alle differenti situazioni geografiche, culturali e sociali”.

La norma ISO 14001

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Sistema di GestioneAmbientale

Riesame dellaDirezione

Pianificazione

Politica Ambientale

4.2

Attuazione e funzionamento

Controlli eAzioni correttive

4.3

4.4

4.5

4.6

Il principio del miglioramento continuo

Analisi Ambientale

Programma Ambientale

P

DC

A

Manuale, Procedure, ..

Registrazioni, audit, ..

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Il principio del miglioramento continuo

4.3Pianificazione

ProgrammaAmbientale

Aspetti ambientali

Obiettivi eTraguardi

4.3.3

4.3.1

4.3.4

4.3.2

Conformità Legislativa

Attività, prodotti e servizi

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Regolamento CE n° 1836/93aggiornato con Regolamento CE n° 761/2001e successivamente con il Reg. CE n°1221/09

EMAS: Eco - Management and Audit Scheme

“sull’adesione volontaria delle organizzazioni (imprese del settore industriale) a un sistema

comunitario di ecogestione e audit”.

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“Organizzazione” e “Sito”

Organizzazione: società, azienda, impresa, autorità o istituzione, o parte o combinazione di essi, con o senza personalità giuridica o privata, che ha amministrazione e funzioni proprieSito: tutto il terreno, in una zona geografica precisa, sotto il controllo gestionale di un’organizzazione che copra attività, prodotti e servizi; esso include qualunque infrastruttura, impianto e materialiN.B.: l’entità da registrare deve essere approvata dal verificatore… non deve in ogni caso superare i confini di uno Stato… in circostanze eccezionali può essere inferiore a un sito

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Tipologia di “organizzazioni”

1. Organizzazioni che operano in un unico sito;

2. Organizzazioni che, in alcuni casi, potrebbero registrare un’entità più piccola di un sito;

3. Organizzazioni che operano in più sitia. Con prodotti/servizi identici o simili;b. Con prodotti/servizi diversi;

4. Organizzazioni per le quali non è possibile definire un sito in modo specifico;

5. Organizzazioni che controllano siti temporanei;

6. Organizzazioni indipendenti da registrare come un’org. Comune

7. Piccole imprese che operano in un grande territorio determinato e producono prodotti/servizi identici o simili;

8. Autorità locali e istituzioni governative

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Tipologia di “organizzazioni”

1. Organizzazioni che operano in un unico sitoEsempi positivia) un’azienda che opera in un sito dove produce sia

tubi sia radio potrà registrare soltanto uno dei 2 rami d’attività;

b) la mensa di un sito che produce abbigliamento potrà essere registrata a parte;

  Esempi negativia) un ditta farmaceutica non potrà registrare

soltanto la parte dello stabilimento dove produce il prodotto destinato al consumatore, escludendo il processo produttivo industriale di base che tratta le sostanze intermedie

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Tipologia di “organizzazioni”

2. Organizzazioni che, in alcuni casi, potrebbero registrare un’entità più piccola di un sitoPuò essere registrata separatamente se:La suddivisione ha chiaramente definito i prodotti, i servizi o le attività

proprie e gli aspetti ambientali.La suddivisione ha funzioni amministrative e di gestione proprie, tali da

garantire che essa è abilitata a organizzare e controllare il suo sistema di gestione ambientale, i suoi impatti ambientali e a intraprendere azioni correttive circa le proprie responsabilità.

Alla suddivisione incombono precise responsabilità di conformità ai requisiti in materia di autorizzazioni/licenze ambientali ad essa rilasciate

  Il sito non può essere suddiviso se:L’entità separata copre soltanto parti delle operazioni sul sito che non sono

rappresentative degli aspetti e degli impatti ambientali di tutte le attività sul sito;

 Non è possibile capire dall’esterno quale parte delle attività sul sito è gestita

dal sistema di gestione ambientale (EMS) e i motivi precisi per cui questa parte è stata separata dalle attività sul sito.

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Tipologia di “organizzazioni”

3. Organizzazioni che operano in più sitia. Con prodotti/servizi identici o simili;b. Con prodotti/servizi diversi;

a. Se le attività sul sito presentano aspetti ambientali simili, sono soggette ad un SGA simile, funzionano all’interno delle stesse strutture, diventa possibile verificare alcuni dei vari siti su base selettiva, in modo da garantire comunque la responsabilità locale (es. banche, agenzie di viaggio, catene di vendita al dettaglio, consulenti …).

Occorre seguire le buone pratiche nella selezione delle tecniche di campionamento e i verificatori devono tenere conto di alcuni fattori nella scelta dei siti da inserire nel programma di verifica (politica, programmi, complessità SG, opinione delle parti interessate, ecc.).

Nell’arco di un periodi di cicli di verifica si devono coprire tutti i siti.

 

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Tipologia di “organizzazioni”

3. Organizzazioni che operano in più sitia. Con prodotti/servizi identici o simili;b. Con prodotti/servizi diversi;

b) In questi casi non è possibile per il verificatore usare tecniche di campionamento in quanto le procedure operative e gli impatti di ciascun sito sono differenti (es. produzione di energia, aziende chimiche, smaltimento rifiuti, fabbricazione pezzi meccanici, …).

Spetta all’organizzazione decidere se intende registrare ciascun sito separatamente ovvero se vuole registrare i suoi siti sotto un numero di registrazione comune.

Rischio in questo 2° caso: perdita della registrazione comune in caso di violazione regolamento su un unico sito.

 

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Tipologia di “organizzazioni”

4. Organizzazioni per le quali non è possibile definire un sito in modo specifico;

Devono essere chiaramente definite la sfera di funzionamento e l’infrastruttura, devono essere altresì integrate nel SG e descritte nella DA (Es. distribuzione servizi (gas, acqua, calore), trasporti, raccolta rifiuti, telecomunicazioni…).

Poiché operano generalmente su vaste zone, l’organizzazione deve dimostrare di avere:

• considerato i rischi per l’ambiente e per la popolazione;

• adottato opportuni piani di informazione per la popolazione sul comportamento da tenere in casi di emergenza;

• preparato informazioni sistematiche sul livello di inquinamento;

• l’infrastruttura sotto il suo controllo. 

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Tipologia di “organizzazioni”

5. Organizzazioni che controllano siti temporanei;

Il verificatore controllerà il SG dell’organizzazione su siti temporanei selezionati rappresentativi della capacità di gestione ambientale dell’organizzazione (es. imprese di costruzioni, di pulizia, società di servizi, circhi, imprese risanamento aree contaminate…)

.L’organizzazione dovrà dimostrare che sono in atto

le procedure e le tecnologie adatte ai siti specifici in cui opera temporaneamente queste procedure devono includere: AAI delle attività, tecnologie e formazione opportune, analisi delle conseguenze ambientali legate a future attività, informazione alla popolazione residente e alle autorità locali, piani di recupero per migliorare la zona a fine operazioni.

 

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Tipologia di “organizzazioni”

6. Organizzazioni indipendenti da registrare come un’org. Comune

Le imprese indipendenti possono unire le loro risorse per ottenere una registrazione comune a EMAS. Per “organizzazione” si intende infatti anche una combinazione di entità con amministrazione e funzioni proprie (es. piccola zona industriale, complesso turistico, parchi commerciali …)

.Le organizzazioni partecipanti devono dimostrare di

avere una responsabilità comune per la gestione degli aspetti ambientali significativi e in particolare la fissazione degli obiettivi e target e di azioni correttive.

Tutte devono dimostrare di avere ottenuto un miglioramento continuo in linea con politica, target e obiettivi.

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Tipologia di “organizzazioni”

7. Piccole imprese che operano in un grande territorio determinato e producono prodotti/servizi identici o simili

Esse hanno la possibilità di:• cercare soluzioni comuni ai problemi ambientali;• scambiare esperienze sull’identificazione di aspetti e impatti;• elaborare congiuntamente politica e programmi;• effettuare a vicenda audit interni;• usare le stesse infrastrutture per la gestione dei vari impatti;• avvalersi dei servizi dello stesso verificatore: ciò faciliterà la verifica e il processo di convalida e ridurrà i costi corrispondenti;• partecipare a progetti ambientali locali come i processi di Agenda 21 •(es. zone industriali, aree turistiche, centri commerciali)

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Tipologia di “organizzazioni”

8. Autorità locali e istituzioni governative

Gli aspetti ambientali indiretti, come quelli derivanti dalle politiche adottate, possono essere più importanti (es. Autorità locali, Ministeri, Enti governativi, Agenda 21 locale).

Le responsabilità politiche della P.A. sono legate alla gestione del territorio e alla qualità della vita, presente e futura dei cittadini.

È possibile procedere alla registrazione separata di parti di tali organizzazioni.

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Principali elementi costitutivi:

Emas

ANALISI AMBIENTALE INIZIALEANALISI AMBIENTALE INIZIALE

POLITICA AMBIENTALE POLITICA AMBIENTALE

PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTOPROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO

SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALESISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE

AUDITAUDIT

ISO 14001

DICHIARAZIONE AMBIENTALEDICHIARAZIONE AMBIENTALE

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La diffusione della ISO 14001:

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ISO: alcuni dei primi nomi in Italia

EnichemBayerDowLonzaCibaMontellRohm and HaasIci

ZanussiCartiere FaviniABBMarelliSimproCasarin (trasporti)Nuova PalmentieriDama Petroli

24Aziende conciarie

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EMAS

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EMAS

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Le tipologie di organizzazioni EMAS

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I benefici percepiti

10%

10%

10%

11%

11%

14%

19%

26%

29%

31%

0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35%

Più alta soddisfazione dei clienti

Formazione del personale

Miglior gestione documentale

Vantaggi competitivi

Garanzia conformità legislativa

Miglior pianificazione

Migliori prestazioni ambientali

Motivazione del personale

Miglior immagine aziendale

Risparmi nei costi

Percentuale28

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Gli enti di normazione:

•ISO International Organization for Standardization •CEN Comitato Europeo di Normazione

•UNI Ente Nazionale Italiano di Unificazione

Organismo di accreditamento:

SINCERT (oggi ACCREDIA)

Enti di certificazione:

Certieco, DNV, RINA, BVQI, ICILA, ICIM, ecc.

I principali attori nel sistema ISO

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Organismo competente

Ogni Stato membro della CE designa un organismo competente per l’EMAS, a cui devono essere inviate:- le richieste di registrazione delle organizzazioni- le dichiarazioni ambientali convalidate o i documenti ad essa connessi

L’Organismo competente è responsabile della registrazione EMAS delle organizzazioni. Esso nel controlla quindi l’inserzione e la permanenza nel registro

In Italia è istituito un unico “Comitato per l’Ecolabel e l’Ecoaudit”, diviso in due sezioni autonome. La sezione EMAS svolge sia le funzioni di organismo competente che di accreditamento dei verificatori ambientali, con il supporto tecnico dell’APAT (ISPRA).

I principali attori nel sistema EMAS

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Il verificatore ambientale

Il Verificatore ambientale può essere un’impresa, un ente o un singolo soggetto. Deve essere indipendente dall’organizzazione oggetto di verifica e ottenere l’accreditamento. Per ottenere l’accreditamento il verificatore ambientale richiedente deve dimostrare di possedere i requisiti previsti dalle norme pertinenti, in materia di:• adeguata competenza del personale a sua disposizione• indipendenza e imparzialità• procedure di lavoro• organizzazione

I principali attori nel sistema EMAS

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I principali attori nel sistema EMAS

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Nome Codice SedeCERTIQUALITY srl IT-V-0001 Milano  (MI)

RINA spa IT-V-0002 Genova  (GE)

Det Norske Veritas Italia srl IT-V-0003 Agrate Brianza  (MI)

Ing. Giorgio Penati IT-V-0004 Cabiate  (CO)

CSQA Certificazioni srl IT-V-0005 Thiene  (VI)

Bureau Veritas Italia S.p.A. IT-V-0006 Milano  (MI)

SGS Italia S.p.A. IT-V-0007 Milano  (MI)

ICIM spa IT-V-0008 Milano  (MI)

TÜV Italia srl IT-V-0009 Sesto San Giovanni  (MI)

LRQA Italy srl IT-V-0010 Vimodrone  (MI)

CERMET Scrl IT-V-0011 Cadriano Granarolo  (BO)

ICMQ spa IT-V-0012 Milano  (MI)

IIP S.r.l. IT-V-0013 Dalmine  (BG)

ICILA S.r.l. IT-V-0014 Lissone  (MI)

Dott. Francesco Baldoni IT-V-0015 Fano  (PU)

I.CE.C. IT-V-0016 Milano  (MI)

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I principali attori nel sistema EMAS

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L’iter complessivo

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per l’Italia: Comitato Ecolabel Eco-Audit

Organizzazione

Sito/Parte

dell’organizzazione

POLITICA AMBIENTALE DELL’ORGANIZZAZIONE

ANALISI AMBIENTALE INIZIALE

POLITICA AMBIENTALE DI SITO

OBIETTIVI E PROGRAMMI

GESTIONE AMBIENTALE

AUDIT AMBIENTALE

DICHIARAZIONE AMBIENTALE

VERIFICA E CONVALIDA

Commissione Europea Stati Membri

Organismo di Accreditamento

Organismo Competente

Pubblico

ISCRIZIONE NEL REGISTRO

Legenda:

attori

azioni

APAT

Arpa e altri enti di controllo sul territorio

CONSULTAZIONE

Verificatore accreditato

DOMANDA DI REGISTRAZIONE

ACCREDITAMENTO

ISTRUTTORIA

ISTITUZIONE

DISPOSIZIONI

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4.1 Requisiti generali 4.1 Requisiti generali 4.2 Politica Ambientale 4.2 Politica Ambientale 4.3 Pianificazione4.3 Pianificazione

4.3.1 Aspetti ambientali4.3.2 Prescrizioni legali e altre prescrizioni4.3.3 Obiettivi, traguardi e programma/i

4.4 Attuazione e funzionamento4.4 Attuazione e funzionamento4.4.1 Risorse, ruoli, responsabilità e autorità4.4.2 Competenza, Formazione e consapevolezza4.4.3 Comunicazione4.4.4 Documentazione4.4.5 Controllo dei documenti4.4.6 Controllo operativo4.4.7 Preparazione e risposta alle emergenze

4.5 Verifica4.5 Verifica4.5.1 Sorveglianza e misurazione4.5.2 Valutazione del rispetto delle prescrizioni4.5.3 Non conformità, azioni correttive e azioni

preventive4.5.4 Controllo delle registrazioni4.5.5 Audit interno

4.6 Riesame della direzione4.6 Riesame della direzione

4. REQUISITI DEL SGA

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4.1 Requisiti generali

“L’organizzazione deve stabilire, documentare, attuare, mantenere attivo e migliorare in continuo un sistema di gestione ambientale in conformità ai requisiti della presente norma internazionale e determinare come esso soddisfi tali requisiti.

L'organizzazione deve definire e documentare il campo di applicazione del proprio sistema di gestione ambientale.”

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REQUISITI Definizione di un Sistema di Gestione Ambientale

documentato conforme ai requisiti della norma e mantenimento dello stesso mediante ciclo PDCA

Definizione del campo di applicazione del sistema di gestione, ovvero dei limiti dell’organizzazione a cui

si applica il sistema di gestione ambientale.

4.1 Requisiti generali

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4.1 Requisiti generali

4.2 Politica Ambientale4.2 Politica Ambientale

4.3 Pianificazione

4.4 Attuazione e funzionamento

4.5 Verifica

4.6 Riesame della direzione

4. REQUISITI DEL SGA

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4.2 Politica Ambientale

L’alta direzione deve definire la politica ambientale dell’organizzazione e assicurare che, all’interno del campo di applicazione definito per il proprio sistema di gestione ambientale, essa:– sia appropriata alla natura, alla dimensione e agli impatti ambientali delle proprie

attività, prodotti e servizi;– includa un impegno al miglioramento continuo e alla prevenzione

dell’inquinamento;– includa un impegno al rispetto delle prescrizioni legali applicabili e delle

altre prescrizioni che l’organizzazione sottoscrive, che riguardano i propri aspetti ambientali;

– fornisca il quadro di riferimento per stabilire e riesaminare gli obiettivi e i traguardi ambientali;

– sia documentata, attuata e mantenuta attiva;– sia comunicata a tutte le persone che lavorano per l'organizzazione o per conto

di essa;– sia disponibile al pubblico

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ANALISI AMBIENTALE INIZIALE

Analisi Ambientale Iniziale: “esauriente analisi iniziale dei problemi, dell’impatto e delle prestazioni ambientali

connesse all’attività di un’organizzazione”

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Qualche definizione utile…

Aspetto Ambientale : “elemento delle attività, dei prodotti o dei servizi di un’organizzazione che può interagire con l’ambiente”

Impatto Ambientale : “qualsiasi modifica all’ambiente, positiva o negativa, derivante in tutto o in parte dalle attività, dai prodotti o dai servizi di un’organizzazione”

Prevenzione dell’inquinamento : “impiego di processi, procedure, pratiche, materiali o prodotti che evitano, controllano o riducono l’inquinamento”

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Obiettivi della AAI

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Obiettivi della AAI

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Diretti e Indiretti; Positivi e Negativi; condizioni Normali-Eccezionali-Emergenza

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Aspetto ambientale

Impatto ambientale

significativo non significativo

iden

tifi

cazi

one

valu

tazi

one

IntervisteIspezioni

Registrazioni…

LegislazioneAnalisi

Benchmarking…

La fotografia delle prestazioni ambientali

Attività

Inda

gine

della

rel

azio

ne

Screening per aree o per processi

classificazione

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Prima di partire…

…l’organizzazione deve prendere in esame:

I propri processi produttivi e/o le tipologie di servizi che svolge

Le materie prime, i semilavorati e i servizi che utilizza

I prodotti e i servizi che fornisce

Il sistema dei portatori di interesse che gravitano intorno all’organizzazione (clienti / fornitori, cittadini, istituzioni, organi di controllo …. )

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…poi raccoglie dati su:

Attuale assetto societario e organizzativo (comprese le relazioni con qualsiasi eventuale organizzazione madre) e la sua evoluzione

Assetto impiantistico e infrastrutturale attraverso il quale essa opera (es: stabilimenti produttivi, struttura della rete di distribuzione ….)

Contesto ambientale di riferimento, caratterizzandolo dal punto di vista territoriale, urbanistico, insediativo, paesaggistico, economico – sociale ed ambientale (geologia, idrografia…)

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Identificazione, analisi e valutazione

Un’organizzazione deve considerare tutti gli aspetti delle sue attività e dei suoi prodotti e servizi e decidere, sulla base di criteri da essa definiti, quali aspetti abbiano un impatto importante e da lì muovere per stabilire i suoi obiettivi e target.

Un’organizzazione prende in considerazione gli aspetti ambientali sia diretti che indiretti delle sue attività, prodotti e servizi.

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Le tipologie di aspetti ambientali

Aspetti Ambientali DirettiAspetti Ambientali Diretti : : sono quelli che si trovano sotto il totale controllo gestionale (management control: nel senso di governo, guida) dell’organizzazione.

Aspetti Ambientali IndirettiAspetti Ambientali Indiretti : : sui quali l’organizzazione NON può avere un controllo gestionale totale. Questi si manifestano anche per il contributo (più o meno consapevole) di un soggetto intermedio, esterno all’organizzazione, con cui questa condivide il controllo gestionale

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È necessario indagare:

Possono quindi esser ricreate le relazioni aspetti-impatti a seconda delle condizioni operative nelle quali questi si manifestano:

• Condizioni operative normali: sono quelle legate alla routine delle attività programmate dall’organizzazione

• Condizioni operative eccezionali : sono quelle che utilizzano risorse differenti rispetto alle condizioni normali, ma rimangono comunque prevedibili

• Condizioni operative di emergenza: sono quelle per le quali non è possibile ipotizzare le risorse utilizzate e che non possono esser pianificate

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Misurare gli aspetti ambientali: gli indicatori

Le organizzazioni li usano per dimostrare che:

le organizzazioni sono a conoscenza dell'impatto ambientale provocato dalle proprie attività, prodotti o servizi,

esse prendono opportuni provvedimenti per garantire una gestione degli aspetti ambientali associati agli impatti ambientali,

la gestione degli aspetti ambientali migliora le prestazioni ambientali.

NOTA: presupposto essenziale della comparabilità dei dati ambientali è il ricorso ad un metodo di elaborazione unico e comune fra organizzazioni diverse. Le organizzazioni devono conoscere i parametri di riferimento stabiliti e scegliere i propri indicatori in modo da garantire la comparabilità dei loro dati con questi parametri.

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Misurare gli aspetti ambientali: gli indicatori

L’utilizzo degli indicatori:

Analisi della tipologia di dati disponibili Analisi delle serie storiche di dati disponibili per ogni tipologia Analisi dei possibili benchmark Scelta dell’indicatore/set di indicatori più appropriato Costruzione del trend di indicatori Analisi e commento del trend di indicatori

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Elenco (non esaustivo) all’All.VI:

questioni relative al prodotto (tutto il ciclo di vita: progettazione, sviluppo, imballaggi, trasporto, uso, recupero/smaltimento rifiuti)

investimenti, prestiti e assicurazioni (con politiche di credito agevolato “verdi”, politica investimenti)

inserimento di un prodotto su nuovi mercati

scelta e composizione dei servizi (trasporti, ristorazione)

decisioni amministrative e di programmazione (per P.A.)

assortimento dei prodotti (preferenza a prodotti che possano essere ritirati a fine ciclo dal produttore)

comportamenti di (sub) appaltatori e fornitori

Gli aspetti ambientali indiretti

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Perché gli aspetti ambientali indiretti?

L’allargamento di Emas ai nuovi settori ha comportato alcune innovazioni: da “sito” a “organizzazione”, “servizio” accanto a “prodotto”

Fra queste l’introduzione degli aspetti “indiretti”, con riferimento a quelle realtà settoriali in cui essi sono preponderanti rispetto a quelli “diretti” (P.A., imprese di servizi…)

Ma c’è almeno un’altra ragione (che coinvolge soprattutto i settori industriali): l’estensione delle responsabilità del produttore sul ciclo di vita del prodotto / servizio

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I soggetti intermedi

i consumatori per le aziende della grande distribuzione, le imprese-clienti per le banche, i cittadini per le istituzioni, i fornitori e i trasportatori per le aziende produttrici, le strutture residenti e i turisti per un ente gestore di un

parco naturale, gli ospiti per una struttura ricettiva turistica (es. hotel) …..

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Il controllo gestionale

Totale = l’aspetto è diretto Controllo diretto esercitato a livello elevato, ma non

“totale” Esercitato condizionando i comportamenti o gli aspetti

diretti dei soggetti “intermedi” attraverso la definizione di regole (es.: leggi, contratti, ecc.)

Esercitato rendendo possibile il corretto comportamento dei soggetti “intermedi” (ad es: eliminazione di vincoli)

Esercitato incentivando il comportamento corretto (ad es.: economicamente)

Esercitato sensibilizzando o informando i soggetti “intermedi”

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I criteri di significatività

I criteri di significatività sono definiti dalla singola organizzazione; tuttavia nell’All. VI, punto 6.4, sono individuati alcuni elementi di cui l’organizzazione deve tenere di conto:

Informazioni sulla situazione dell’ambiente dove svolge l’attività l’organizzazione (dati raccolti a livello d’area, campagne di monitoraggio, rapporti stato dell’ambiente)

Dati (anche relativi a più anni) dell’organizzazione su materiali utilizzati, energia, rifiuti, emissioni e scarichi

Opinioni dei soggetti interessati (raccolta opinioni dei dipendenti, della comunità locale, delle associazioni ambientaliste, delle istituzioni locali) (…continua….)

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I criteri di significatività

(…continua…)

Attività ambientali dell’organizzazione già disciplinate (analisi di leggi e regolamenti, accordi volontari, standard interni)

Progettazione, sviluppo, fabbricazione, distribuzione, manutenzione, uso, riutilizzo e smaltimento dei prodotti dell’organizzazione (LCA, criteri per assegnazione dei marchi ecologici, informazioni da progettisti, fornitori, clienti e utilizzatori finali)

Attività dell’organizzazione con i costi ambientali e i benefici ambientali più elevati (Contabilità ambientale, Life Cicle Costing)

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Alcuni aspetti significativi

parametri di misurazione degli aspetti ambientali frequentemente (o costantemente) vicini ai limiti di legge

trend delle prestazioni ambientali in progressivo peggioramento

analisi ambientale ha evidenziato situazioni di fragilità a livello locale, regionale o globale legate ad un certo aspetto

caratteristiche dell’organizzazione che la inducono a porre attenzione a certi possibili impatti ambientali (vicinanza a centri abitati, utilizzo di particolari sostanze pericolose..)

segnalazioni da parte degli interlocutori (P.A., dipendenti, comunità locale..) su specifici impatti riconducibili all’organizzazione

previsione di normative più restrittive su certi aspetti

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Es. di metodologia di valutazione diretti

Per ogni aspetto ambientale si può valutare, attraverso check-list:

RILEVANZA (benchmark esterni, limiti di legge, livello di reversibilità dell’impatto associato, ...). E’ legata con la quantità e la pericolosità intrinseca dell’aspetto, indipendentemente dalla sensibilità dei target.

EFFICIENZA (esistenza di procedure gestionali, trend delle prestazioni, utilizzo delle migliori tecnologie, effettuazione di formazione ai dipendenti, comunicazione interna, capacità di controllo, ...). E’ un parametro di valutazione relativo alla capacità dell’organizzazione di gestire l’aspetto ambientale.

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Es. di metodologia di valutazione diretti

SENSIBILITA’ (dimensione spaziale del fenomeno, lamentele esterne, criticità del territorio, indagini sulla percezione popolazione locale, …). Mira a valutare la vulnerabilità ambientale e la percezione sociale locale, affiancando ad una logica naturalistica (confronto con le criticità ambientali locali), una chiave di lettura antropica (confronto con ciò che è percepito come maggiormente critico)

PROBABILITA’ DI ACCADIMENTO – può essere utilizzata come ponderazione per la valutazione delle situazioni di emergenza in quanto in queste, in analogia con l’approccio classico per la valutazione dei rischi industriali, la significatività può ritenersi espressa da una magnitudo dell’evento (es. calcolo dell’asse “rilevanza” ponendosi nelle condizioni di emergenza) moltiplicata per la sua probabilità di accadimento.

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Es. di metodologia di valutazione diretti

Check-list quali-quantitativa

Punteggio Punteggio Punteggio Punteggio

Algoritmi di calcolo

Punteggio in condizioni N, E, e

Rilevanza Sensibilità Efficienza Frequenza

Confronto con i range di significatività

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Es. di metodologia di valutazione diretti

NOTA:

La valutazione in condizioni anomale e di emergenza si applica soltanto agli

aspetti ambientali identificati in tali fasi!

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La valutazione degli aspetti ambientali indiretti

La valutazione di significatività degli aspetti ambientali indiretti si basa su due assi principali: valutazione gestionale e valutazione intrinseca. VALUTAZIONE GESTIONALEPotenziale controllo gestionaleLa valutazione gestionale si basa sul livello di controllo gestionale che può essere esercitato dall’organizzazione sull’aspetto ambientale indiretto in questione. Le tre diverse modalità di interazione tra l’azienda e i soggetti intermedi coinvolti nella gestione dell’aspetto corrispondono a:alto: l’organizzazione può introdurre regole oppure effettuare sorveglianza, supervisione e verifica dell’attività del soggetto intermedio e quindi dei relativi impatti ambientalimedio: si basa sulla possibilità di intervenire o di incentivare che l’organizzazione ha nei confronti dell’attività del soggetto intermediobasso: l’influenza che l’organizzazione esercita nei confronti del soggetto intermedio si limita soltanto alla informazione e sensibilizzazione.

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La valutazione degli aspetti ambientali indiretti

VALUTAZIONE INTRINSECASi riferisce alla valutazione intrinseca dell’aspetto ambientale in questione: in questo caso si possono identificare 3 sottocriteri. - Presenza di limite normativo.Questo criterio prevede l’attribuzione di un valore in base alla presenza di un limite di legge o di vincoli gestionali stringenti riconducibili agli aspetti ambientali diretti originati dagli aspetti indiretti. - Numerosità degli aspetti ambientali diretti connessi.Questo criterio prevede l’attribuzione di un valore di significatività proporzionale al numero degli aspetti diretti connessi alle attività dei soggetti intermedi coinvolti nella gestione dell’aspetto indiretto. - Frequenza dell’aspettoTale criterio si basa sulla frequenza con cui si manifesta l’aspetto ambientale indiretto in questione.

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La valutazione degli aspetti ambientali indiretti

 Dal valore emerso dalla media tra la valutazione gestionale e quella intrinseca, si dedurrà la significatività del singolo aspetto e si individuerà il soggetto intermedio su cui l’azienda dovrebbe concentrare i propri sforzi per ridurre l’intensità dell’aspetto generato.  Nel caso in cui gli aspetti risultino significativi l’azienda valuta le misure più opportune da applicare, in termini di azioni gestionali (procedure per controllo preliminare, sorveglianza, …) e/o in termini di obiettivi di miglioramento all’interno del Programma Ambientale.

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Relazione di sintesi della AAI

Il rapporto di AAI sintetizza le evidenze emerse durante le precedenti fasi di analisi

Il rapporto di AAI non è un documento pubblico, ma viene letto dal verificatore per valutare la correttezza delle analisi svolte

Un buon rapporto di AAI è una ottima base di partenza per la redazione della Dichiarazione Ambientale

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La AAI agli occhi del verificatore

Quando interviene il verificatore:

Obiettivo della verifica è assicurarsi che il rapporto di analisi contenga tutti gli elementi necessari a rispondere ai requisiti della norma ISO 14001 e del Regolamento Emas.

Viene analizzata la coerenza fra gli aspetti ambientali identificati e valutati e il conseguente sviluppo del sistema di gestione.

Nelle verifiche molta importanza è data alla verifica della conformità normativa elemento essenziale per l’ottenimento della registrazione.

Una volta garantita la conformità alle leggi, lo stato dei vari aspetti ambientali non influisce sull’esito della verifica.

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La AAI agli occhi del verificatore

Elementi normativi o di gestione operativo che emergono con maggiore frequenza:

In relazione al monitoraggio delle emissioni per lo stabilimento di XXX si rileva quanto segue (NC):o Nei certificati di analisi relativi al monitoraggio dell’emissione

E49 i limiti di riferimento riportati nella scheda riassuntiva risultano diversi da quelli riportati nell’autorizzazione n°71 del 27/7/XX; inoltre in riferimento a quanto previsto al punto 11 dell’Allegato A dell’autorizzazione sopracitata, l’azienda non ha evidenza che le emissioni E50 e E51 rispettano i valori limite indicati nell’Allegato 3 della circolare IV.A/17539 del 12.07.XX della Regione XXXX.

o I certificati relativi alle analisi effettuate presso il camino dell’impianto essiccazione fanghi riportano un valore limite diverso da quello riportato nell’ordinanza sindacale n° 126 del 26/6/XX (150 mg/Nmcubo contro 20 mg/Nmcubo); inoltre in detta ordinanza è fissato un limite di portata (50.000 Nmcubi/h) diverso da quello rilevato nelle analisi del Dicembre 20XX

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La AAI agli occhi del verificatore

• In relazioni alle modifiche di processo effettuate, l’azienda non ha effettuato alcuna comunicazione alle autorità competenti del mutato quadro delle emissioni esistenti in data successiva al 26/8/19XX (NC)

• In relazione alla gestione delle acque emunte, al momento della verifica non sono visibili tutte le concessioni originarie o intervenute, rilasciate a favore delle precedenti ragioni sociali

• In riferimento al serbatoio interrato utilizzato per trasferimento di olio combustibile, di volume pari a 50 mc, non è visibile alcun documento attestante la buona tenuta dello stesso e, per l’effetto, tale da escludere uno stato di contaminazione del terreno, ovvero un pericolo concreto e attuale in tal senso, alla tregua dell’art. 17, c. 2, D.lgs. n. 22/1997, e art. 4, c. 1, D.M. n. 471/1999

• In riferimento all’ultimo report di analisi semestrali con allegato rapporto prova n. 221/XX del XX non risulta identificato il parametro “temperatura” sì come previsto ex nota 1, tab. 3, allegato V, D.lgs. n. 152/1999.

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La conformità legislativa

Le organizzazioni devono poter dimostrare di:

aver identificato e conoscere le implicazioni di tutte le pertinenti normative ambientali

provvedere ad essere conformi alla normativa ambientale

aver predisposto procedure che consentano all’organizzazione di mantenere nel tempo questi requisiti

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Il registro delle prescrizioni normative

Riferimento Riferimento normativo/ normativo/ ProvvedimeProvvedimento attuativonto attuativo

Adempimenti Adempimenti amministrativi amministrativi ed autorizzativied autorizzativi

RespResponsaonsabilità bilità

ScaScadendenzaza

RiferimeRiferimenti utilinti utili

Luogo Luogo di di

archiviaarchiviazionezione

NoteNote

EMISSIONI IN ATMOSFERA

DPR 203/’88Autorizz. art. 15 nuovi impianti

RSGA = =Aut.n°32/01

Prov. LISGA

Arpat 12/09/02

(…) ….

SCARICHI IDRICI

D.Lgs.152/’99

Indicazione leggi e regolamenti con i relativi provvedimenti attuativi e distinti

per aspetto ambientale di riferimento

Descrizione degli adempimenti cui sottostare definiti da quella legge

Definizione dei soggetti responsabiliper l’aggiornamento normativo e il

monitoraggio

Può essere utile ad uso interno:• n° protocollo interno• n° autorizzazione• Data rilascio• Ente competente

Del documento originale

(autorizzazione, testo di legge)

Si riferisce agli adempimenti amministrativicon i termini di rinnovo di autorizzazioni e

concessioni

Info aggiuntive

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Indicatori e Registro degli aspetti ambientali

E’ richiesto all’All.VII, punto 7.2: “… aspetti ambientali…compilazione di un registro di quelli individuati come importanti”

L’obiettivo del Registro è permettere all’organizzazione di seguire nel tempo l’evoluzione degli impatti ambientali e rappresentare uno strumento essenziale per valutare il miglioramento continuo dell’efficienza del SGA (prestazioni ambientali dell’organizzazione).

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Registro degli aspetti ambientali

Il Registro è opportuno che contenga:

Aspetto considerato

Attività, processo o prodotto cui è riconducibile

Condizioni di funzionamento impianti (N, Ecc., Em.)

Parametro oggetto di misura relativo all’aspetto

Unità di misura del parametro

Dati ambientali negli anni di riferimento

Variazione % negli anni

Tipo di rilevazione del dato (misura, stima, calcolo)

La fonte del dato

Sistemi di monitoraggio

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Dati e indicatori ambientali

Gli indicatori devono:

fornire una valutazione accurata delle prestazioni

essere comprensibili e privi di ambiguità

consentire un confronto intertemporale sulle prestazioni ambientali dell’organizzazione

consentire confronti a livello settoriale, regionale, nazionale, ecc.

consentire confronti con requisiti normativi

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I principali indicatori di prestazione ambientale basati sulla comparazione con parametri esterni riguardano:·   confronti temporali;·   confronti con i limiti di legge;·   confronti con benchmark esterni (ad es.: aziende concorrenti con performance eccellenti)· confronti con medie settoriali (ad es.: tratte dal rapporto ambientale di settore) confronti con gli obiettivi di miglioramento prefissati dalla stessa azienda.

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Tipologia Unità di misura(esempi)

Quantità di rifiuti totale annua ton/a

Disaggregazioni per tipologia (in valore assoluto o in percentuale sul totale) ton/a - (%)

Disaggregazioni per destinazione (in valore assoluto o in percentuale sul totale) ton/a - (%)

Disaggregazioni per pericolosità (in valore assoluto o in percentuale sul totale) ton/a - (%)

Quantità di rifiuti per unità di output ton/prodQuantità/percentuale recupero su rifiuti

prodotti kg/kg - (%)

Quantità/percentuale materia recuperata su quantità utilizzata kg/kg - (%)

Rifiuti prodotti su materiale acquistato kg/kg - (%)

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 Tipologia

Unità di misura(esempi)

 

Quantità di energia consumata totale annua kWh/a-J/a-tep/a

Disaggregata per fonte di approvvigionamento (in valore assoluto o in percentuale sul totale) kWh/a - (%)

Disaggregata per tipologia di fonte (rinnovabile o non rinnovabile) kWh/a - (%)

Disaggregata per forma di utilizzo (es.: usi produttivi, riscaldamento, condizionamento,

illuminazione) kWh/a - (%)

Disaggregata per fase di processo/attività/reparto kWh/a - (%)

Quantità di energia consumata per unità di output kWh/prod.

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Obiettivi traguardi e programmi

Obiettivo ambientale: fine ambientale complessivo, coerente con la politica ambientale, che un’organizzazione decide di perseguire.

Traguardo ambientale: requisito di prestazione dettagliato, applicabile all’intera organizzazione o ad una sua parte, derivante dagli obiettivi ambientali

e che bisogna fissare e realizzare al fine di raggiungere tali obiettivi

Prestazione ambientale: risultati misurabili della gestione dei propri aspetti ambientali da parte di un’organizzazione

Nel contesto dei sistemi di gestione ambientale, i risultati possono essere misurati rispetto alla politica ambientale, agli obiettivi ambientali, ai traguardi ambientali e agli altri requisiti di prestazione ambientale dell’organizzazione.

• Nel processo di pianificazione, l’organizzazione definisce gli obiettivi e i traguardi per soddisfare gli impegni di politica ambientale stabiliti e conseguire una base sistematica per migliorare la prestazione

ambientale in alcune aree.

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Programma/i per raggiungere obiettivi e traguardi

• L’organizzazione deve elaborare un programma per il conseguimento dei propri obiettivi e traguardi ambientali.

• Tale programma deve coprire ruoli, responsabilità, processi, risorse, tempi, priorità e azioni necessarie per conseguire gli obiettivi e i traguardi ambientali.

• Dovrebbero essere stabiliti degli indicatori misurabili della prestazione ambientale, obiettivi, verificabili e riproducibili

esempio….

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REQUISITI Definizione e documentazione dei compiti, delle

responsabilità e delle autorità per tutto il personale coinvolto nella gestione ambientale

4.4.1 Risorse, ruoli, responsabilità e autorità

L’Alta Direzione deve assegnare uno o più rappresentanti o funzioni con sufficiente autorità, consapevolezza, competenza e risorse per: Assicurare che il SGA sia stabilito, attuato e mantenuto attivo a tutti i livelli

applicabili dall’organizzazione e Riferire all’Alta Direzione le prestazioni del SGA e le sue opportunità di

miglioramento

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4.4.2 Competenza, formazione e consapevolezza

“L’organizzazione deve assicurare che qualsiasi persona che esegua, per l’organizzazione stessa o per conto di essa, compiti che possono causare uno o più impatti ambientali significativi identificati dall'organizzazione, abbia acquisito la competenza necessaria mediante appropriata istruzione, formazione o esperienza e deve conservarne le relative registrazioni.

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4.4.3 Comunicazione

“L’organizzazione deve, in relazione ai propri aspetti ambientali ed al proprio sistema di gestione ambientale, stabilire, attuare e mantenere attive una o più procedure per:

a) assicurare la comunicazione interna fra i differenti livelli e le diverse funzioni dell’organizzazione;

b) ricevere, documentare e rispondere alle richieste pertinenti provenienti dalle parti interessate esterne.

L’organizzazione deve decidere se comunicare all’esterno riguardo ai propri aspetti ambientali significativi e deve documentare la propria decisione. Se l’organizzazione decide di comunicare all’esterno, essa deve stabilire ed attuare uno o più metodi di comunicazione esterna.”

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Esempio: strumento di comunicazione interna

Il Modulo di Segnalazione, è lo strumento per mezzo del quale tutti i dipendenti possono segnalare al loro diretto superiore o direttamente a RSGA le situazioni che possono determinare un impatto ambientale o contribuire con i loro suggerimenti alla risoluzione di problematiche ambientali.

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Comunicazione esterna

“L’organizzazione deve decidere se comunicare all’esterno riguardo ai propri aspetti ambientali significativi e deve documentare la propria decisione. Se l’organizzazione decide di comunicare all’esterno, essa deve stabilire ed attuare uno o più metodi di comunicazione esterna.”

• I metodi di comunicazione esterna possono essere di diverso tipo: discussioni informali, giornate a porte aperte, gruppi di interesse, dialogo con le comunità locali, partecipazione ad eventi locali, siti web e posta elettronica, comunicati stampa, pubblicità, rapporti annuali, ecc.

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4.4.4 Documentazione

“La documentazione del sistema di gestione ambientale deve comprendere:a) la politica ambientale, gli obiettivi e i traguardi;b) la descrizione del campo di applicazione del sistema di gestione

ambientale;c) la descrizione dei principali elementi del sistema di gestione ambientale

e delle loro interazioni, nonchè il riferimento ai documenti correlati;d) i documenti, comprese le registrazioni, richiesti dalla presente norma

internazionale;e) i documenti, comprese le registrazioni, che l’organizzazione ritiene

necessari per assicurare una pianificazione, un funzionamento ed un controllo efficaci dei processi relativi ai propri aspetti ambientali significativi.”

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Il sistema documentale del SGA

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“I documenti richiesti dal sistema di gestione ambientale e dalla presente norma internazionale devono essere tenuti sotto controllo. Le registrazioni sono documenti di tipo particolare e devono essere tenute sotto controllo in conformità ai requisiti indicati nel punto 4.5.4.

4.4.5 Controllo dei documenti

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L’organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere attive una o più procedure per:a) approvare i documenti ai fini della loro adeguatezza prima dell'emissione;b) riesaminare e, qualora necessario, aggiornare e riapprovare i documenti;c) assicurare che le modifiche e lo stato di revisione corrente dei documenti siano

identificati;d) assicurare che le edizioni appropriate dei documenti applicabili siano

disponibili in tutti i luoghi d'uso;e) assicurare che i documenti rimangano leggibili e facilmente identificabili;f) assicurare che i documenti di origine esterna, che l'organizzazione ritiene

necessari per la pianificazione e il funzionamento del sistema di gestione ambientale, siano identificati e che la loro distribuzione sia tenuta sotto controllo;

g) impedire l'uso involontario di documenti obsoleti e applicare ad essi un'adeguata identificazione se per una qualsiasi ragione vengono conservati.”

4.4.5 Controllo dei documenti

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“L’organizzazione deve identificare e pianificare le operazioni che sono associate agli aspetti ambientali significativi identificati, in conformità alla propria politica ambientale, ai propri obiettivi e ai propri traguardi, al fine di assicurare che siano condotte nelle condizioni specificate:a) stabilendo, attuando e mantenendo attive una o più procedure documentate per

tenere sotto controllo situazioni in cui l’assenza di procedure documentate potrebbe portare a difformità rispetto alla politica ambientale, agli obiettivi e ai traguardi;

b) elaborando, nella/e procedura/e, i criteri operativi;c) stabilendo, attuando e mantenendo attive le procedure concernenti gli aspetti

ambientali significativi identificati dei beni e dei servizi utilizzati dall’organizzazione e comunicando ai fornitori, compresi gli appaltatori, le procedure e i requisiti ad essi applicabili.”

4.4.6 Controllo operativo

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Controllo operativo

I controlli operativi servono a:– gestire gli aspetti ambientali significativi– assicurare il rispetto delle prescrizioni legali applicabili e delle altre prescrizioni– conseguire gli obiettivi e i traguardi e assicurare la coerenza con la propria

politica ambientale– evitare o ridurre al minimo i rischi ambientali

I controlli operativi possono assumere diverse forma, quali procedure, istruzioni di lavoro, controlli fisici, ecc.

Al momento di decidere sull’adeguatezza delle procedure è necessario tenere presente le dimensioni e la complessità dell’operazione, la natura degli impatti

ambientali associati all’operazione stessa e la competenza degli operatori incaricati di svolgerla.

Semplici diagrammi, schemi e matrici possono rappresentare la soluzione più efficace

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“L’organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere attive una o più procedure per individuare le potenziali

situazioni di emergenza e i potenziali incidenti che possono avere un impatto sull’ambiente e le modalità di

risposta ad essi.

L’organizzazione deve rispondere alle situazioni di emergenza e agli incidenti reali e prevenire o mitigare

gli impatti ambientali negativi ad essi associati.

4.4.7 Preparazione e risposta alla emergenze

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L’organizzazione deve periodicamente riesaminare e, allorché necessario, revisionare le sue procedure di preparazione e

risposta alle emergenze, in particolare dopo che si sono verificati incidenti o situazioni di emergenza.

L’organizzazione deve inoltre sottoporre periodicamente a prova queste procedure, ove possibile.”

4.4.7 Preparazione e risposta alla emergenze

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CORSO PER AUDITOR AMBIENTALE INTERNO ISO 14001

Pomeriggio

Santa Croce sull’Arno, 15 Giugno 2010

Renato [email protected]

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4.1 Requisiti generali

4.2 Politica Ambientale

4.3 Pianificazione

4.4 Attuazione e funzionamento

4.5 Verifica4.5 Verifica4.5.1 Sorveglianza e misurazione

4.5.2 Valutazione del rispetto delle prescrizioni4.5.3 Non conformità, azioni correttive e azioni preventive

4.5.4 Controllo delle registrazioni4.5.5 Audit interno

4.6 Riesame della direzione

4. REQUISITI DEL SGA

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“L’organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere attive una o più procedure per sorvegliare e

misurare, regolarmente, le principali caratteristiche delle proprie operazioni che possono avere un

impatto ambientale significativo. La/e procedura/e deve/devono comprendere la

documentazione delle informazioni che consentono di sorvegliare l’andamento delle prestazioni, dei controlli operativi applicabili e della conformità agli obiettivi e ai

traguardi ambientali dell’organizzazione.L’organizzazione deve assicurare che sia utilizzata, e

sottoposta a manutenzione, attrezzatura di sorveglianza e misurazione tarata o verificata e deve

conservarne le relative registrazioni.”

4.5.1 Sorveglianza e misurazione

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“4.5.2.1 - Coerentemente con il proprio impegno al rispetto delle prescrizioni, l’organizzazione deve

stabilire, attuare e mantenere attive una o più procedure per la valutazione periodica del rispetto delle prescrizioni legali applicabili.

L’organizzazione deve conservare le registrazioni dei risultati delle valutazioni periodiche.

La ISO14001 prevede che l’organizzazione sia capace di garantire che la conformità ai requisiti normativi vigenti e applicabili sia periodicamente oggetto di verifica da parte della stessa organizzazione.

4.5.2 Valutazione del rispetto delle prescrizioni

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“L’organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere attive una o più procedure per trattare le non conformità reali o potenziali e per intraprendere azioni correttive e azioni preventive.

4.5.3 Non conformità, azioni correttivee azioni preventive

Non conformità: mancato soddisfacimento di un requisito.

Azione correttiva: azione tesa ad eliminare la causa di una non conformità rilevata.

Azione preventiva: azione tese ad eliminare la causa di una non conformità potenziale

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La/e procedura/e deve/devono definire i requisiti per:a) identificare e correggere le non conformità e intraprendere azioni per mitigare i relativi impatti ambientali;b) esaminare le non conformità, determinarne la/e causa/e e intraprendere azioni al fine di impedirne il ripetersi;c) valutare la necessità di azioni tese a prevenire le non conformità ed attuare le azioni appropriate identificate per impedirne il ripetersi;d) registrare i risultati delle azioni correttive e delle azioni preventive intraprese;e) riesaminare l’efficacia delle azioni correttive e delle azioni preventive intraprese.

Le azioni intraprese devono essere adeguate all’importanza dei problemi e agli impatti ambientali

fronteggiati.L’organizzazione deve assicurare che alla documentazione del sistema di gestione ambientale siano apportate tutte le

modifiche necessarie.”

4.5.3 Non conformità, azioni correttivee azioni preventive

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Non Conformità, azioni correttive/preventive

Es. di Non Conformità:• mancato rispetto delle prescrizioni legislative• difetti o rotture di apparecchiature o di impianti;• situazioni di emergenza causa di impatti ambientali;• inadeguatezza o incompletezza delle procedure o istruzioni

operative;• errata definizione di ruoli, compiti o responsabilità;• non corretta o completa attuazione delle procedure e delle istruzioni

operative;• mancato o non corretto uso della modulistica prevista dalle

procedure e dalle istruzioni;• mancata registrazione e archiviazione della documentazione di

sistema;• ........

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Fasi operative per la gestione di NC/AC

Identificazione della non conformitàDefinizione trattamentoRegistrazione della non conformitàAnalisi delle causeDefinizione azione correttivaPianificazione, attuazione, verifica e revisione dell’azione correttiva.

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1) Non conformità critiche:Sono le deviazioni che possono causare un rischio reale ed immediato

per l’ambiente e che costituiscono gravissime inadempienze alle normative vigenti, alle procedure aziendali e alla politica ambientale dell’azienda.

Devono essere risolte immediatamente, a meno che la loro risoluzione non richieda oggettivamente un tempo maggiore.

In particolare le NC sono da considerarsi critiche nei seguenti casi:• Mancato rispetto delle prescrizioni legislative;• Situazioni in disaccordo con i principi enunciati nella politica

ambientale dell’azienda;• Verificarsi di eventi accidentali, • Superamento dei limiti e delle soglie d’attenzione relativi ai parametri

ambientali.

Esempio classificazione di NC

segue…

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2) Non conformità maggiori:Sono gravi inadempienze rispetto a quanto previsto dal SGA e rispetto alle

procedure aziendali, ma non rappresentano un rischio reale ed immediato per l’ambiente; il tempo concesso per la loro risoluzione deve essere breve, compatibilmente con le oggettive possibilità.

In particolare le NC sono da considerarsi maggiori nei seguenti casi:• Non raggiungimento degli obiettivi di miglioramento;• Assenza di una procedura richiesta dal SGA;• Rilevazione di reclami provenienti da più parti e aventi per oggetto lo

stesso aspetto;• Rilevazione di numerose non conformità lievi correlate tra loro.

Esempio classificazione di NC

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3) Non conformità minori:sono quelle deviazioni che pur non comportando rischi per l’ambiente o

inadempienze rispetto alle normative e procedure aziendali, devono essere corrette. Normalmente la loro risoluzione è richiesta entro l’ispezione successiva.

In particolare le NC sono da considerarsi minori nei seguenti casi:• Inadeguatezza o incompletezza delle procedure del SGA;• Non corretta attuazione delle procedure gestionali od operative;• Mancata o non corretta registrazione e archiviazione della

documentazione del SGA.

Sono previste anche le Osservazioni, ovvero rilievi su piccole imperfezioni (ad es. relative ad aspetti documentali) che non necessitano di formalizzazione attraversi i Rapporti di non conformità e la cui risoluzione è verificata nel successivo audit interno riguardante l’area in questione.

Esempio classificazione di NC

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4.5.4 Controllo delle registrazioni

“L’organizzazione deve stabilire e mantenere attive le registrazioni necessarie a dimostrare la conformità ai requisiti del proprio sistema di gestione ambientale e della presente norma internazionale, e i risultati ottenuti.L’organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere attive una o più procedure per l’identificazione, l'archiviazione, la protezione, la reperibilità, la conservazione e l’eliminazione delle registrazioni.Le registrazioni devono essere leggibili, identificabili e rintracciabili e devono restare tali.”

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Esempio di documenti e registrazioni di sistema

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4.5.5 Audit interno (1/2)

“L’organizzazione deve assicurare che siano condotti audit interni del sistema di gestione ambientale a intervalli pianificati, al fine di:

a) determinare se il sistema di gestione ambientale:1) è conforme a quanto è stato pianificato per la gestione ambientale, compresi i requisiti della presente norma internazionale;2) è stato correttamente attuato ed è mantenuto attivo;

b) fornire alla direzione informazioni sui risultati degli audit.

Audit interno: processo sistematico, indipendente e documentato atto ad ottenere le evidenze di audit e valutarle in maniera oggettiva, per determinate in che misura i criteri di audit del sistema di gestione

ambientale stabiliti dall’organizzazione siano rispettati.

Auditor: persona che ha la competenza per effettuare un audit

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Uno o più programmi di audit devono essere pianificati, stabiliti, attuati e mantenuti attivi dall’organizzazione, tenendo in considerazione l’importanza ambientale della/e operazione/i esaminata/e e i risultati degli audit precedenti.

“Devono essere stabilite, attuate e mantenute attive una o più procedure di audit che indichino:

– le responsabilità e i requisiti per pianificare e condurre gli audit, per riportarne i risultati e per conservarne le relative registrazioni;

– la determinazione dei criteri, del campo di applicazione, della frequenza e della metodologia degli audit.

La selezione degli auditor e la conduzione degli audit deve assicurare l'obiettività e l'imparzialità del processo di audit.”

4.5.5 Audit interno (2/2)

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4.1 Requisiti generali

4.2 Politica Ambientale

4.3 Pianificazione

4.4 Attuazione e funzionamento

4.5 Verifica

4.6 Riesame della direzione4.6 Riesame della direzione

4. REQUISITI DEL SGA

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“L’alta direzione deve riesaminare il sistema di gestione ambientale dell’organizzazione, ad intervalli pianificati, per assicurare che esso continui ad essere idoneo, adeguato ed efficace. I riesami devono comprendere la valutazione delle opportunità di miglioramento e la necessità di apportare modifiche al sistema di gestione ambientale, compresi politica, obiettivi e traguardi ambientali. Le registrazioni dei riesami della direzione devono essere conservate.”

4.6 Riesame della Direzione (1/2)

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“Gli elementi in ingresso per i riesami della direzione devono comprendere:

a) i risultati degli audit interni e delle valutazioni sul rispetto delle prescrizioni legali e delle altre prescrizioni che l’organizzazione sottoscrive;

b) le comunicazioni provenienti dalle parti interessate esterne, compresi i reclami;

c) la prestazione ambientale dell’organizzazione;d) il grado di raggiungimento degli obiettivi e dei traguardi;e) lo stato delle azioni correttive e preventive;f) lo stato di avanzamento delle azioni previste dai precedenti riesami

della direzione;g) il cambiamento di situazioni circostanti, comprese le evoluzioni

delle prescrizioni legali e delle altre prescrizioni relative ai propri aspetti ambientali;

h) le raccomandazioni per il miglioramento.

4.6 Riesame della Direzione (2/2)

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“Gli elementi in uscita dal riesame della direzione devono comprendere tutte le decisioni e le azioni relative a possibili modifiche alla politica ambientale, agli obiettivi e ai traguardi e ad altri elementi del sistema di gestione ambientale, coerentemente con l'impegno al miglioramento continuo.”

4.6 Riesame della Direzione (2/2)

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Esempio: indice rapporto di riesame

1. Analisi dello stato di avanzamento delle azioni previste dai precedenti riesami della direzione.

2. Sintesi dei risultati derivanti dall’attuazione del Piano di Audit 2009, e presentazione e approvazione del piano di audit 2010.

3. Analisi dello stato delle azioni correttive e delle azioni preventive. 4. Grado di Raggiungimento degli obiettivi e dei traguardi. Stato di avanzamento

del Piano di Miglioramento Ambientale5. Analisi delle Prestazioni Ambientali6. Cambiamenti di situazioni circostanti, comprese le evoluzioni delle prescrizioni

legali e delle altre prescrizioni relative ai propri aspetti ambientali e ripercussioni dei cambiamenti nel SGA

7. Comunicazioni provenienti dalle parti interessate esterne, compresi i reclami e decisioni in merito a comunicazione verso l’esterno riguardo ai propri aspetti ambientali significativi.

8. Varie ed eventuali

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TEST DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO IN MERITO AI CONTENUTI DELLA NORMA ISO 14001

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LE TECNICHE DI AUDIT

Definizione di audit:Processo sistematico, indipendente e documentato di

verifica per ottenere evidenze (fatti, registrazioni, informazioni) e per valutare con obiettività al fine di stabilire in quale misura i criteri di riferimento (politiche, procedure, requisiti, etc) sono stati soddisfatti.

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Tipologie di audit

Altra classificazione:• Prima parte: audit interno, quello che

l’organizzazione esegue per valutare le proprie attività e prestazioni;

• Seconda parte: quando un’organizzazione effettua la stessa valutazione presso terzi, fornitori di prodotti o di servizi (esterno);

• Terza parte: l’audit effettuato da terzi (ente certificatore, organizzazione o autorità) per valutare la conformità con specifiche richieste (esterno).

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Motivazioni della diffusione

crescente pressione e articolazione della normativa da rispettarenecessità di ottenere pareri indipendenti sulle prestazioni dell’azienda (certificazione, interesse di finanziatori/assicurazioni)aumento della sensibilità delle parti sociali (audit come strumento di creazione di consenso)necessità di razionalizzare e riprogrammare le attività aziendali (visibilità del vertice)

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incrementare il coinvolgimento e la maturazione culturale di tutto il personalefornire una base informativa per la valutazione della completezza e dell’adeguatezza degli strumenti gestionali adottatifacilitare il confronto e la circolazione di informazioni tra i siti (per imprese multisito)

Opportunità

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L’attività di auditing:indicazioni per le PMI

Effettuato da personale interno: – vantaggi (crescita culturale, padronanza dei processi, costi,

…) – svantaggi (scarsa indipendenza, risorse umane dedicate,

rapporto con i colleghi,…)

Effettuato da personale esterno: – vantaggi (professionalità, indipendenza, esperienza) – svantaggi (costo, accettazione da parte del personale)

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Riferimenti

UNI EN ISO 19011 – Linee guida per gli audit dei sistemi di gestione per la qualità e/o di gestione ambientaleOBIETTIVI:– Guida ai principi di audit– Gestione dei piani e programmi di audit– Linee guida QA conduzione audit– Rafforzamento integrazione attività– Definizione competenze auditor– Ribadisce ruolo chiave dell’auditing

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Principi dell’attività di audit

Indipendenza: l’audit è imparziale e le sue conclusioni obiettiveApproccio basato sull’evidenza: le conclusioni si basano su evidenze verificabiliComportamento etico: fiducia, integrità, riservatezza.Presentazione imparziale: risultanze e conclusioni riportate fedelmente e accuratamenteAdeguata professionalità: possesso delle adeguate competenze

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Fasi esecutive

Gestione dei Programmi (Capitolo 5)

Attività di Audit (Capitolo 6)– Attività preliminari e Inizio dell’audit– Conduzione riesame documentale– Preparazione – Svolgimento dell’audit (compresa chiusura)– Reporting– Completamento attività– Azioni successive (follow-up)

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Attività preliminari

Definizione obiettiviCostituzione del gruppoPresa di contatto con l’organizzazione /area oggetto dell’auditRicerca della complementarietà nei componenti del gruppo, in modo da assicurare l’adeguata competenza per le attività da svolgere (qualifica) e in tutti gli ambiti (es.: per audit integrati)Valutazione della necessità di integrazione delle competenze (esperti)Il Definizione del campo di audit, come estensione e limiti di interesse per il gruppo di auditor:– localizzazioni fisiche;– unità organizzative;– attività e processi da sottoporre ad audit;– periodo di tempo interessato dall’audit.

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Verifica della sussistenza degli elementi in grado di poter consentire la sua effettuazione, prendendo in esame fattori quali:

- informazioni sufficienti e appropriate per poter fare il piano di audit

- Adeguata collaborazione da parte dell’organizzazione- Tempo e risorse sufficienti a realizzarlo

Fattibilità dell’audit

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Deve essere stabilito del responsabile del Gruppo di audit formalmente o informalmente al fine di:

- stabilire canali di comunicazione- Fornire informazioni su tempistica e composizione del

gruppo di verifica- Richiedere accesso ai documenti - Prendere accordi logistico-organizzativi

Contatto iniziale

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Attività preliminari

Le Figure dell’auditing– Responsabile del gruppo di audit: persona qualificata per dirigere e

condurre un audit– Auditor: persona che ha la competenza per effettuare un audit;– Esperto tecnico: persona che fornisce conoscenze o competenza

specifiche al gruppo di audit.

• n° 1 Responsabile del Gruppo di Audit• 1 o più Auditor• 1 o più Esperti tecnici• 1 o più Osservatori

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Competenza auditor (segue)

Competenze personali– Etica– Apertura mentale– Diplomazia– Rispetto– Perspicacia– Versatilità– Tenacia– Decisione

Conoscenze professionali– Principi di auditing, procedure e tecniche– Sistemi di gestione– Situazioni organizzative– Leggi, regolamenti ed altri requisiti

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Requisiti specifici per l’auditor

Conoscenze e competenze di team leader– pianificare, rappresentare, organizzare– dirigere e condurre il team– prevenire e risolvere conflitti– preparare e completare il rapporto

Conoscenze specifiche per QMS

Conoscenze specifiche per EMS

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Percorso e sviluppo formativo

Sono indicate precise caratteristiche di riferimento:– Formazione scolastica– Esperienza lavorativa– Competenza nei sistemi di gestione– Formazione in auditing– Esperienza in auditing– Mantenimento e sviluppo delle competenze– Valutazione continuativa

Ma in conclusione:– La norma lascia alle organizzazioni la libertà di definire con precisione le

caratteristiche degli auditor, in base alle esigenze, rifacendosi agli indirizzi elencati in precedenza

– Tali caratteristiche debbono essere definite in procedure scritte.

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Gruppo di audit: mantenimento della qualifica

La norma prevede la necessità di valutare le prestazioni degli auditor con :Criteri quantitativi (anni di lavoro, audit eseguiti, ore di formazione)Criteri qualitativi (dimostrare caratteristiche adeguate durante la formazione e/o l’esecuzione)

Le valutazioni sono utilizzate dal Responsabile del Programma di Audit per aggiornare l’elenco degli auditor.

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Formazione ed esperienze

All’interno della 19011 sono riportati diversi livelli di istruzione “consigliati” per l’auditor che conduce audit di certificazione o simili:

Istruzione: secondariaEsperienza di lavoro complessiva: 5 anni (1 anno se si è seguito un corso di formazione appropriato dopo istruzione secondariaEsperienza nel campo della gestione ambientale: almeno 2 anni dei 5 precedentiFormazione ed addestramento sull’audit: 40 ore di formazione sull’auditEsperienze di audit: 4 audit completi per un totale di almeno 20 giorni effettuati come auditor in addestramento eseguiti negli ultimi 3 anni

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Auditing - Esame documentale preliminare

Scopi:– Prendere conoscenza delle attività per indirizzare le attività di verifica– Valutare la corretta impostazione di massima della parte documentale– Individuare le registrazioni di interesse da visionare successivamente

Azioni: – Raccolta ed esame preliminare della documentazione di interesse, come:

• manuale del sistema, obiettivi e programmi• informazioni generali riguardanti il processo• leggi e regolamenti applicabili• definizione di competenze e responsabilità

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Auditing – Preparazione Piano

Predisposto dal Responsabile del Gruppo di Audit, indica:– Data– Ora e durata– Area oggetto dell’Audit– Auditor coinvolti– Personale a disposizione– Documenti di riferimento

Il piano dell’audit deve essere inviato in anticipo per assicurare la disponibilità del personale da coinvolgere nelle verifiche nei tempi e nei luoghi previsti

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Auditing – Documentazione di supporto

Scopi:– organizzare preventivamente l’effettuazione

dell’attività di verifica– aiutare la memoria del verificatore durante

l’effettuazione della verifica– facilitare le annotazioni per la successiva stesura del

rapporto.

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Azioni: – check list - elenco di requisiti da soddisfare in ciascun ambito– questionari - serie di domande da porre agli intervistati– protocolli - serie di azioni da compiere nell’ambito della verifica

Auditing – Documentazione di supporto

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135

Preparazione di una check list

La check list riporta, in forma di domande chiuse, tutti i requisiti di una norma, di una procedura o di una istruzione.

Rif.

2.1

Domanda si no Osserv.

E’ stato predisposto il Piano annuale di formazione?

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Sulla base delle modalità descritte nella documentazione di riferimento, preparare le domande da porre agli intervistati, per poi verificare la correttezza delle risposte

Es:In che modo si procede in caso di sversamenti accidentali di carburante?

Preparazione di un questionario

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Es .: EMISSIONI IN ATMOSFERAa) esaminare tutte le domande di autorizzazione in modo da

verificare la corrispondenza tra i dati e l’attuale situazione operativa

b) verificare che le domande sono state sottoscritte da persone autorizzate e intitolate a effettuare tali operazioni;

c) confermare che tutte le sorgenti di emissione sopra identificate siano coperte da adeguati permessi e registrazioni;

d) verificare l’adeguatezza globale del sistema in uso per assicurare la corretta gestione del sistema autorizzativo secondo modi e tempi in linea con le richieste legislative applicabili.

Preparazione di un protocollo

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Auditing - Lo svolgimento

Riunione di apertura del Gruppo di audit con la Direzione e i responsabili delle aree sottoposte a verifica, al fine di:

– confermare obiettivi, modalità e tempi della verifica da effettuare– Offrire l’opportunità di apportare eventuali modifiche al Piano per esigenze

specifiche

Raccolta delle evidenzeElaborazione delle risultanzeRiunione di chiusura

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Raccolta delle evidenze Esami a campione

Per esaminare dati, documenti, quando non è possibile esaminarli tutti.Giudiziale Probabilistico– Casuale– A blocchi– A strati– A intervalli

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Metodi di campionamento

Casuale: identifica campione in modo che ogni elemento abbia uguali probabilità di essere selezionatoA blocchi: prende in esame solo gli elementi che corrispondono ad una definizione (ordine alfabetico: tutti quelli che iniziano con “O”, ordine numerico: tutti quelli che vanno da 11 a 20).A strati richiede di classificare la popolazione per categorie (es. basso e alto volume, basso e alto rischio, basso e alto controllo).A intervalli: è basato sulla scelta casuale del primo elemento della serie e individua i successivi in funzione di un prefissato intervallo.

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Auditing - Raccolta delle evidenze

Durante le attività di audit:• interviste con il personale• esame dei documenti: procedure, istruzioni, registrazioni• osservazioni di attività e di situazioni

E anche mediante:• l’utilizzo dei questionari• la compilazione delle check list• lo svolgimento delle verifiche da protocollo

Nota Bene Tenere conto dei risultati delle verifiche precedenti.

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Auditing – Tipologie di evidenze

evidenze fisiche - da osservazioni dirette compiute dai valutatori (es.: disordine, sversamenti, rotture, ...)

evidenze documentali - emergono dall’analisi della documentazione aziendale (es.. incoerenza tra la descrizione di una attività e la realtà operativa, ...)

evidenze conoscitive - emergono dalle interviste e dalla verifica delle conoscenze e dei significati operativi o di sistema (inadeguatezza di un indicatore utilizzato, scarso livello di condivisione della Politica, ...)

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Auditing - Interviste al personale

Riepilogare lo scopo dell’Audit e quindi dell’intervistaMettere a proprio agio l’interlocutore Spiegare sempre le ragioni dell’intervista e i motivi delle annotazioniPorre domande chiare, pertinenti, efficaci, possibilmente non chiuseEvitare le domande “influenzanti”, cioè quelle che guidano la rispostaRispettare una sequenza logica nelle domandeEvitare distrazioni o digressioni troppo frequentiRidurre al minimo l’espressione di propri pareri o di valutazioni personaliAl termine dell’intervista riassumere brevemente i risultatiRingraziare sempre per la partecipazione e la collaborazione

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Auditing - Esame dei documenti

L’auditor si muove al fine di trovare evidenze di:

• verifica dell’adeguatezza e della completezza• ricerca di risultati dell’applicazione sistematica• dimostrazione del costante aggiornamento • segni dell’accessibilità, della conoscenza e della comprensione da

parte dei livelli operativi coinvolti• verifica della modalità di gestione di tutte le registrazioni

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Auditing – Consigli pratici

La raccolta delle evidenze costituisce l’attività fondamentale e decisiva dell’intero procedimento di audit.

E’ allora importante ricordarsi di:• Attraverso l’esame documentale, organizzare le priorità di verifica• Prevedere il tempo necessario per l’effettuazione• Andare sempre a fondo nelle questioni• Riassumere spesso quanto si è inteso o capito• Non trarre conclusioni affrettate• Non generalizzare• Cogliere con chiarezza ogni spunto positivo• Sottolineare l’importanza dei contributi ricevuti• Creare sempre un clima sereno e di massima collaborazione

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Auditing – Classificazione dei risultati

Sono spesso utilizzati livelli diversi di rilevanza:

Non conformità: mancato soddisfacimento di un requisito rilevante (per il funzionamento del sistema)

– Non conformità gravi: mancata considerazione di un paragrafo della norma; persistente violazione di norma/legge, rilevazione di numerose NC lievi correlate fra loro

– Non conformità lievi: evento accidentale isolato, violazione di norma sporadica con informazione delle autorità e gestione comune delle azioni correttive

Osservazione: necessità di rafforzamento di un requisito soddisfatto, ma deboleSuggerimento (o raccomandazione): opinione dell’auditor finalizzata al miglioramento

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Auditing - Riunione di chiusura

La riunione di chiusura avvia la conclusione dei lavori poiché permette di:– Presentare risultanze e conclusioni dell’audit– Condividerne i contenuti– Discutere eventuali divergenze

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Auditing - Reporting

Il Rapporto di audit è il documento sottoscritto dal Responsabile del gruppo di audit e dalla Direzione che riassume il lavoro compiuto:

– Gruppo di Auditor, Aree e funzioni coinvolte– Date di esecuzione e di campo di audit – Lista di distribuzione e Sommario del processo di Audit– Conclusioni e risultati raccolti raggiunte

Esso costituisce memoria di Sistema in quanto:– Permette la pianificazione delle attività successive– Costituisce nel tempo l’esperienza di riferimento– E’ strumento di continuità di gestione

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I risultati possono esprimere sia punti di debolezza, sia punti di forza del sistema.E’ importante che le evidenze riportate nel Rapporto di Audit siano chiare e circostanziate. In particolare:– Non trarre conclusioni non sostanziate– Definire con chiarezza ed esattezza la natura e la dimensione dei

problemi– Evitare le generalità– Non trarre conclusioni di natura legale– Evitare linguaggi estremi– Utilizzare termini conosciuti– Non mettere a fuoco critiche su persone o su loro errori– Evitare messaggi contraddittori– Evitare espressioni indirette

Auditing – Scrittura delle evidenze

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Auditing – Scrittura delle evidenze

TITOLO Sintesi dell’argomento dell’evidenza

Es.1: Piano delle ispezioni periodicheEs.2: Schede di sicurezza delle sostanze chimiche

TESTORiconoscimento dell’esistente

Es.1: Il piano delle ispezioni periodiche in uso presso l’Unità OperativaEs.2: Le SDS utilizzate ed archiviate per la classificazione delle sostanze chimiche

presenti in azienda Identificazione elemento di forza o di debolezza

Es.1: risulta incompleto riguardo ai monitoraggi sulle emissioni in atmosfera.Es.2: non vengono archiviate secondo le modalità previste dal sistema

Oggettivazione dell’evidenzaEs.1: come rilevato in 2 punti di emissione su 10 totali Es.2: come riscontrato nell’analisi di 5 su 20 schede

Indicazione eventuali riferimentiEs.1: PGA 08, Rif AutorizzazioneEs.2:PGS 2 p. 7.2

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ESERCITAZIONE PRATICA:

2. Scrittura delle evidenze

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FINE

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