Corriere Dello Sport 22/01/2013

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L’agente di Mario,Raiola, gela inerazzurri: «Laprelazione c’è ma ilgiocatore puòscegliere un altroclub». Sì, maquando? «Fino al31 gennaiochissà...»

Mario Balotelli, 22 anni, del City(Epa)

BALOTELLINo all’Inter E’ solo Milan

di Pietro Guadagno

MILANO - Senza un colpo di scena, sarà assai complicato vedere Balotelli conindosso la maglia del Milan già entro questo mese di gennaio. Decisamente piùfacile, invece, che il fronte diventi davvero caldo, se non incandescente, in vistadella prossima stagione. Un piccolo spiraglio, però, per questa finestra dimercato resta comunque aperto. E ha provveduto direttamente Raiola a nonsbarrare del tutto la porta. «Non c'è nessuna trattativa per Mario, con nessunasquadra - ha spiegato l'agente dell'azzurro a GR Parlamento -. Il ManchesterCity non vuole venderlo, figuriamoci se vuole prestarlo: ci sono zeropossibilità che si muova. Ma fino al 31 gennaio, chissà...» . E' bastato quelchissà, insomma, per tenere vive le speranze. Fermo restando, però, che sono

molti (troppi?) i tasselli che devono trovare posto in pocopiù di una settimana.

PREZZO BLOCCATO - Il primo nodo, come più volteemerso in queste settimane, riguarda i piani del City.Non ci sono state aperture per un prestito, se non conobbligo di riscatto. E finora non risultano correzioni al ribasso rispetto alla valutazione delcalciatore dell'attaccante. Anche perché poi quella cifra verrebbe investita per portare aManchester un altro attaccante, visto che Dzeko, Tevez e Aguero non possono esseresufficienti per puntare al bis in Premier. Così, non a caso, giusto domenica, Galliani aveva

detto: «Se il prezzo cala, ci fondiamo» . E ieri ha ribadito: «Mario vale sempre troppo e non credo ci sarannonovità in questo senso». Tutto vero: erano stati 37 i milioni di euro chiesti la scorsa estate quando il Paris SaintGermain aveva bussato alle porte del club inglese. E sono rimasti 37 anche adesso, nonostante le ultimefibrillazioni nel rapporto tra Supermario e Mancini. Una situazione che ha indotto Raiola a sottolineare che «ilCity non ha mai chiesto soldi perché non ha mai messo in vendita il giocatore. I proprietari apprezzano molto ilgiocatore e non vogliono venderlo».

PRIMA LE CESSIONI - Per puntare ad un acquisto a titolo definitivo, insomma, il Milan avrebbe bisogno divendere un altro paio di pedine importanti del suo organico, dopo Pato. I nomi sono i soliti, ovvero Robinho eAbate. Ma per il primo occorre che il Santos si faccia nuovamente avanti e, stavolta, con una valigia contenentealmeno una decina di milioni di euro. E pure lo Zenit, se davvero continua a voler regalare il terzino a Spalletti,deve effettuare un rialzo rispetto ai 10 milioni offerti un paio di settimane fa. Il Milan ha sparato una richiesta di15, ma a metà strada potrebbe arrivare la fumata bianca. A quel punto, quindi, con almeno un'altra ventina dimilioni nelle casse di via Turati, Galliani avrebbe gli argomenti per tentare un approccio diverso con il City,covando la speranza di smuovere le resistenze degli inglesi.

VOLONTA' DECISIVA - Come si può ben intuire, sono davvero parecchi gli incastri da registrare, per di più nellospazio di pochi giorni. Ecco perché lo scenario attuale induce a pensare che se ne riparlerà a fine stagione.Tanto più che il desiderio di Balotelli è sempre quello di tornare in Italia e la sua preferenza resta chiaramenteper il Milan. Già, ma c'è la prelazione in mano all'Inter, tirata nuovamente in ballo proprio dal club di corso VittorioEmanuele qualche giorno fa? Ci ha pensato Raiola a disinnescarla, precisando che «esiste un accordo tra ledue società, ma ciò non vieta al giocatore di scegliere un'altra destinazione». Anche la vicenda della "malamarcia", prima sollevata e poi chiarita da Berlusconi, deve essere data per definitivamente archiviata. «Tuttochiarito» , ha confermato l'agente, prendendosi però la licenza per una battuta: «Mario sa che è un momentodifficile, sa che deve riconquistarsi il posto. Ma è comunque molto tranquillo, ovviamente non può esserecontento di non giocare. Sta però gestendo la situazione in maniera diversa rispetto al passato, rispetto ad unamela marcia...».

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Forse hannopesato anche lecritiche in Spagna atutta l’operazione.Ora chiedono 20milioni

TASSE In alto Ricardo Kakà, 30anni, che pur di tornare al Milanaveva rinunciato a 10 milioninetti di ingaggio. A sinistraAdriano Galliani, 68 anni, cheappena ieri mattina era ancorasicuro dell’arrivo del suopupillo. Ma il problema fiscaledel Real ha congelato tutto(Ansa)

KAKA’Beffa fiscale ma non è finitaGli esperti del Real hanno sconsigliato a Perez il prestito gratuito Galliani deluso:«Credo che non verrà». Si studia un’altra formula

di Pietro Guadagno

MILANO - Kakà stop. E l'altolà, a sorpresa, è arrivato dal Real Madrid, adifferenza di ciò che era emerso alla fine della scorsa settimana. «Per colpa di problemi di fiscalità, è saltata la trattativa. Rinunciamo al ritornodi Ricky» , ha annunciato Adriano Galliani ieri in serata. Il sogno rossonero si èarenato con una telefonata di Florentino Perez all'ad rossonero. Toni cordiali,ma messaggio preciso: i revisori del club Blanco non hanno dato l'approvazioneall'operazione. Storia chiusa? Non si può mai dire, quando si tratta di mercato.Tutto può ancora accadere, visto che il canale tra Milano e Madrid è sempreaperto, alla luce dell'amicizia tra i due dirigenti, al momento però le probabilità di

un ritorno del brasiliano sono davvero ridotte. ErnestoBronzetti, in queste ore, proverà comunque a verificarel'esistenza di ulteriori margini di manovra, ma la verità èche nello spazio di pochi giorni lo scenario si ècompletamente ribaltato. Prima del week-end, infatti, lostesso presidente delle "Merengue" aveva dato unassenso di massima alla formula proposta dall'adrossonero, vale a dire prestito gratuito fino al giugno

2015. Mentre era dall'entourage di Kakà che filtrava una certa perplessitàrispetto all'idea di una sostanziosa decurtazione dell'ingaggio.

DOPPIO SACRIFICIO - Perplessità venuta meno giusto ieri nel primopomeriggio. Convinto con un enorme sforzo il padre Bosco Leite, ovvero ilmeno propenso a venire incontro alle esigenze del Milan, Kakà aveva infattiaccettato di tagliarsi l'ingaggio da oltre 10 milioni di euro netti a quasi 6 astagione (3 quelli per l'ultima parte di quella in corso). Doppio il sacrificio: da unlato, il club rossonero sfondava nuovamente il tetto degli ingaggi per cui erastato sacrificato Ibrahimovic la scorsa estate; dall'altro, per l'irresistibiledesiderio di tornare nel luogo da cui aveva spiccato il volo, il giocatore dava ilsuo assenso a rinunciare ad oltre 10 milioni netti nell'arco di 30 mesi. «Ha fattotutti gli sforzi possibili» , è stata la conferma di Galliani.

OPERAZIONE INCOMPATIBILE - Già prima del sì del brasiliano, però, daMadrid stavano cominciando a soffiare venti poco favorevoli. Perez avevaappuntamento con i suoi esperti nel tardo pomeriggio, ma qualcosa avevacominciato a trapelare qualche ora prima. Senza trascurare inoltre l'atmosferache si era venuta a creare in Spagna attorno all'operazione. Acquistatonell'estate del 2009 in cambio di 67 milioni di euro, il brasiliano stava per essererestituito alla squadra rossonera senza ricevere nulla in cambio. Dal punto divista mediatico si trattava di una vera e propria disfatta per il presidente delReal, già sbeffeggiato da parte della stampa. Così, il parere dei revisori ha finitosolo per chiudere il cerchio: un prestito di 30 mesi non è compatibile con ilbilancio del club Blanco. Galliani, invece, aveva ipotizzato che conservando la proprietà del cartellino, le"Merengues" avrebbero potuto distribuire le perdite in base all'ammortamento, evitando una pesantissimaminusvalenza. Soluzione alternativa? Che il Milan si ricompri il cartellino di Kakà (per 20 milioni?), ma è un'ipotesial momento non percorribile.

DELUSIONE E DISPIACERE - L'ad rossonero non ha nascosto la sua delusione. «C'è molto rammarico, sonogiù di morale. Scusate» , ha ammesso davanti alla platea di un evento Panini a cui era intervenuto. Così,quando gli sono state fatte vedere le immagini di Kakà, Balotelli e Beckham, non ha potuto che sfoderare un

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sorriso amaro, dichiarando: «Credo proprio che non arriverà nessuno dei tre» . Anche Kakà ha manifestato lasua delusione. Pensava che dimezzarsi lo stipendio sarebbe bastato per tornare a Milanello. Invece non se n'èfatto nulla. Esattamente come era avvenuto la scorsa estate. Ci sarà un altro tentativo

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A 18 ANNI Nel silenzio ecco Niang il baby promosso titolare

MILANO (p.gua.) - Due gare consecutive da titolare in campionato. Per un ragazzo di appena 18 anni e un mesenon è roba da tutti i giorni, soprattutto in una squadra come il Milan. Ma dopo le perplessità iniziali, dovutesoprattutto a qualche eccesso di gioventù fuori dal campo, M'Baye Niang sta convincendo tutti dentro l'universorossonero. «Voglio continuare a fare bene, sono in un buon momento e spero di proseguire allo stesso modo -ha spiegato l'attaccante a Sky -. Non mi aspettavo di giocare così tanto nella mia prima stagione in rossonero,ma sono sicuro dei miei mezzi e non ho paura della pressione». Chi ha sempre avuto fiducia in lui è statoAllegri, che l'aveva gettato nella mischia la prima volta addirittura alla seconda giornata di campionato (Bologna-Milan 1-3 dello scorso 2 settembre). «L'allenatore mi conosce e sa quando posso giocare. Se ha deciso dimandarmi in campo è perché crede che sia in grado di aiutare la squadra. Spero sia soddisfatto del miocontributo. Sono giovane, devo lavorare di più rispetto ad altri». Due parole sul mercato e quindi su Kakà. «E'un grande giocatore, per noi giovani sarebbe importante». A questo punto, a Niang manca soltanto la primaprodezza in campionato, dopo quella in Coppa Italia: « Speriamo di segnare presto, non ho ancora preparatoalcuna esultanza particolare».p.gua.

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IL MILAN DEI SOGNI... IMPOSSIBILI?

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Spesso impopolareha di fatto precorsoi tempi del fair playfinanziario. E inLega ora loseguono

Ha aperto i negoziora aspetta lostadio In due anni emezzo squadrarifatta con idee ecompetenza

Quasi 30 milioniottenuti per Kolarove Lichtsteiner Ne hapagati 11 perHernanes e Klose

Oggi Juve-Lazio. Strategie, ricavi, investimenti: due modi diversi di stare alverticeDopo otto anni la sua austerity ha fatto scuolaE’ secondo in A con 40 milioni di monte ingaggi e 90 di fatturato

Dall’inviato Fabrizio Patania

FORMELLO - Lotito combatte il calcio dei ricchi e la dittatura della disuguaglianza da quasi nove anni. «Non èpiù il tempo dei mecenati» disse appena entrato al comando della Lazio. Novanta milioni di fatturato, quaranta dimonte-ingaggi lordo, secondo posto in classifica con 43 punti e la semifinale di Coppa Italia. La sfida totale alla

Juventus di Agnelli si colora di profondi significati e fa tornare in mente uno dei suoislogan preferiti. «L’assioma più spendi più vinci non è vero» . Lo diceva qualche anno fa,quando era contestato ferocemente dai suoi tifosi, orfani di Cragnotti e figli di un calcioopulento e illusorio, capace di produrre debiti e stipendi non pagati. Veniva deriso ecriticato, le sue tesi respinte perché non ha mai risolto una campagna-acquisti staccandoun assegno da cento milioni, ma ne aveva altri 550 di debiti da ripianare. Oggil’imprenditore di Villa San Sebastiano è vicino all’appuntamento con la verità, la CoppaItalia e la Supercoppa del 2009 non gli bastano. Sono rimasti gli arabi del Manchester City

e del Paris Saint Germain a far saltare il banco in Europa. Il calcio italiano, in termini di risultati e di gestioneoculata, sta venendo dalla parte di Lotito e delle società (Napoli, Parma, Udinese, Atalanta e altre) che guardanoal bilancio. Distanze ridotte perché le grandi, Juve esclusa, stanno passando al regime di austerity. Risanano,

tagliano gli stipendi, persino il Milan ha cambiato schieramento nei rapporti di potereall’interno della serie A. E il processo di cambiamento è deflagrato in modo evidentevenerdì scorso all’assemblea elettiva di Lega, quando 14 società hanno votato laconferma di Beretta.

INGAGG I - Agnelli all’opposizione del Consiglio di Lega, non era mai successo. E Lotitomotore del governo di via Rosellini. Ma la contrapposizione, il confronto tra Juventus e Lazio vive anche nelmodo di stare al vertice. La società biancoceleste è in crescita dal punto di vista economico. Ha costruito inegozi, ha aperto una radio e una televisione, aspetta di poter realizzare uno stadio di proprietà. Il fatturato èsalito a 90 milioni, ma è quasi tre volte inferiore a quello della Juventus. Rispetto al famoso tetto dei 500 milaeuro dei primi anni, oggi Lotito ha alzato gli stipendi. Ma si è permesso Klose, Hernanes, Marchetti e qualchealtro big contenendo le spese: per il 2012-13 il monte ingaggi lordo è di 40 milioni con una crescita decisarispetto alla stagione precedente. Le cessioni di Rocchi, Matuzalem e (forse) Zarate entro il 31 gennaio glipermetteranno di avere benefici in bilancio.

MERCATO - Questa Lazio è un piccolo miracolo di ingegneria amministrativa e dicompetenza calcistica. La forza delle idee senza svenarsi o spendere cifre iperboliche. Ilds Tare l’ha ricostruita a partire dal gennaio 2010 pezzo per pezzo, sbagliandopochissimo, quasi niente. Una rifondazione avviata con Reja e proseguita con Petkovic.

Restringendo l’analisi agli ultimi due anni e mezzo, Hernanes (11 milioni) è stato l’acquisto più costoso. Zarate,un vero flop, era stato riscattato nell’estate 2009: difficilmente, in futuro, Lotito tirerà fuori 20 milioni per ungiocatore. Klose a parametro zero è l’acquisto di cui va più orgoglioso, ma anche Lulic (3,2 milioni) e Gonzalez(5) si sono rivelati degli affari. Con Biava, Dias e Ciani è stata messa su una difesa spendendo meno di 5 milioni.Quasi 30 milioni incassati con le cessioni di Kolarov e Lichtsteiner e poco più di 7 per rimpiazzarli con Konko eLulic. Campagne acquisti e cessioni quasi sempre in equilibrio. Il sogno di Lotito: dimostrare che si può vincereanche spendendo poco, con una politica saggia e oculata. Se poi la nuova Lega otterrà la legge sugli stadi...

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Subito tre mosse:l’ingaggio diMarotta forti tagli aicosti del gruppo,rifondazione connuovi giocatori

Dal ritorno di Contealla valorizzazionedella “cantera”, haeletto la juventinitàa segno distintivo

Non solo le vittoriesul campo: lo stadioporta 30 milioni diricavi, prestosorgerà anche lacittadella

Nuovo stadio e vivaio: è già un modelloNon c’è solo la tradizione: Andrea ha fatto una rivoluzione. Vincente

Dall’inviato Antonio Barillà

TORINO - Andrea Agnelli presidente: tradizione e rivoluzione. Tradizione perché la Famiglia è legata alla Juveormai da novant’anni e perché già avevano ricoperto la carica nonno Edoardo, papà Umberto e zio Gianni.Rivoluzione perché il suo insediamento ha coinciso con un maquillage radicale, necessario per cancellare anni di

amarezze e ricostruire una squadra vincente.

PASSIONE - Era il 28 aprile 2010 quando John Elkann annunciò l’investitura: la Juves’avviava malinconicamente verso il secondo settimo posto, confinata in Europa League ezavorrata da costi eccessivi, disillusa dopo un’infinità di promesse disattese. Era difficile,onestamente, immaginare un’ascesa rapida, un ritorno ai vertici del calcio, ma Andrea ciha sempre creduto e s’è messo sotto, intrecciando passione e management. Prima mossa:

Beppe Marotta al suo fianco. Seconda: smembramento di un gruppo di calciatori troppo pagati e poco decisivi.Terza: ricostruzione con eroi di provincia, base iniziale aspettando di riavere le risorse e l’appeal per sedurre ifuoriclasse. Nemmeno David Copperfield avrebbe potuto trasformare subito la zucca in carrozza, difatti la primastagione è stata negativa.

PREZZO - Un rischio calcolato, il prezzo dovuto al rinnovamento. Andrea ha insistito, non ha arrotolato ilprogetto, s’è fidato di se stesso e della società cambiata attorno a lui, ha ottenuto unnuovo aumento di capitale e innestato nuovi campioni, li ha affidati a un giovaneallenatore con la juventinità nelle vene. E ha bruciato i tempi, catturato i sogni: scudetto,zero sconfitte in campionato, finale di Coppa Italia e Supercoppa l’anno scorso; primato inclassifica, vittoria del girone di Champions, qualificazioni alle semifinali di Coppa Italiaquest’anno.

CANTERA - Ha speso tanto, sul mercato, ma i risultati ripagano gli investimenti. E comunque non ha scialato, haalternato buoni colpi a parametro zero, ha scelto tetti d’ingaggio rigidi (nessuno valica i 4 milioni, tranne GigiBuffon che ne guadagna 6 per via del vecchio contratto), ha introdotto i bonus e spalmato gli esborsi, aperto unafinestra sul futuro rastrellando giovani talenti: basti solo pensare, al di là dei ragazzini inseriti nella cantera, che il

saldo dell’ultima campagna acquisti comprende anche le operazioni legate a Nicola Leali,Manolo Gabbiadini, Alberto Masi, Richmond Boakye...

NUMERI - Gli investimenti effettuati - e questa è la vera forza di Agnelli - vanno però benoltre l’organico: la Juve è stata la prima società italiana a inaugurare lo stadio di proprietà- un tesoro da 30 milioni a stagione -, ha aperto un museo che in sei mesi ha visto sfilareoltre centomila visitatori, è l’unico club ad aver istituito un liceo destinato ai suoi giovani

calciatori, ha appena rilevato l’area della Continassa, attorno allo Stadium, per costruire la sua cittadella:comprenderà la nuova sede, un albergo-foresteria e il training center della prima squadra, ma anche unamultisala, un centro fitness e residenze private. Una politica nuova, additata a modello, che già si riflette neinumeri: pur consuntivando una perdita di 48,7 milioni di euro (46,7 milioni in meno, comunque, rispetto a quelladell’esercizio precedente), il rendiconto al 30 giugno 2012 evidenzia infatti un significativo incremento dei ricavi(+24,2 per cento) e un incremento molto contenuto dei costi operativi (+5,1 per cento).

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GLI INCROCI DI MERCATODuelli e schermaglie ma un solo affare tra i due: Lichtsteiner

Dall’inviatoVINOVO - In tre anni, sull’asse Lazio-Juventus s’è spostato un solo calciatore:Stephan Lichtsteiner. «Una faticaccia - il racconto divertito di FedericoPastorello, l’agente Fifa che curò la trattativa con il fratello-manager Marko - dauna parte Lotito, sfuggente e ottimo negoziatore; dall’altra Marotta, uno chesta attento non al milione ma al centomila euro».

FRECCIA - Nessun’altra operazione comune. Tanti incroci, qualcheabboccamento senza seguito, un’infinità di indiscrezioni non confermate, una volata vinta dalla Juve... o forse no:vinta dalla Lazio. Già, perché la prima grande sfida, all’alba della presidenza Agnelli, fu combattuta attorno aJorge Andréas Martinez, al tempo freccia del Catania: il patron biancoceleste s’era innamorato e sembravavicinissimo alla firma, invece si inserì Marotta e dopo un lungo braccio di ferro la spuntò. Sul momento sembròuno smacco (nel senso buono delle dinamiche di mercato), ma l’esterno uruguaiano, complici gli infortuni, non èmai riuscito a mantenere le promesse, così, a conti fatti, è stato Lotito a sorridere riflettendo sui 12 milionirisparmiati.

GOSSIP - I tabloid inglesi spingono adesso la Juve sulle tracce di Frank Lampard, abbinato ai biancocelesti, e inFrancia sussurrano che Lisandro Lopez, obiettivo bianconero, piace alla Lazio. Gossip puri, schermaglie fragili:Marotta non ha mai pensato al centrocampista inglese e Lotito ha spiegato a chiare lettere di non aver «maicercato l’attaccante argentino».

SOSPETTO - Da registrare, infine, il primo sospetto espresso dal patron biancoceleste davanti alla recalcitranzadi Modibo Diakité a firmare il rinnovo: «La Lazio gli ha offerto un contratto tre volte superiore a quello chepercepisce, ma lui vuole andare a Juve, Milan o Inter». «Su di noi - replicò Marotta, più che alle parole di Lotitoalle supposizioni dei media - ci sono spesso titoli roboanti e ci sono state attribuite delle mosse scorrette chesmentisco categoricamente. Ad esempio non abbiamo mia parlato con Diakité che è un giocatore della Lazio enon arriverà alla Juventus».a.ba.

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Santopadre «Dico grazie a Luciano: è un miracolo»

ROMA - «E’ stato un miracolo». Vincenzo Santopadre, papà della piccola Giulia, risponde al telefono, ricordaquei momenti con voce tremula: «Sì, è stato un miracolo. Ringrazieremo Luciano Zauri per sempre, èimpensabile non farlo. E’ stato eroico, ha dimostrato di avere un istinto paterno sviluppato. Ci siamo risentiti altelefono oggi (ieri, ndr) , non smetto di dirgli grazie». Santopadre, classe 1971, ex tennista, è marito di KarolinaBoniek, figlia del celebre Zibì. Giulia è la loro piccola, è miracolata.

Santopadre, come sta Giulia?«Sta bene, ma lo choc è stato fortissimo. Giulia ha dormito con me e mia moglie nella notte dell’accaduto, eraspaventata. Non è andata a scuola, sa che ha rischiato la vita, ci ha detto “ho pensato di morire”».

Povera piccola, ha vissuto un incubo.«L’importante è che sia andato tutto bene, ha riportato solo un graffio alla schiena. Momenti infernali».

Immaginiamo il vostro spavento...«Giulia era andata in bagno, dopo poco tempo abbiamo visto la sua amichetta venirci incontro gridando “aiuto”.Ho raggiunto mia figlia, tutto mi sarei aspettato tranne che vederla sprofondata in un pozzo. Urlava “salvatemi”.C’era tanto buio, lei ne ha paura. Ho dato l’allarme».

Zauri è intervenuto subito.«Era nel ristorante, mi ha sentito urlare, cercavo una corda. Non sono sceso subito nel pozzo per paura dicascare addosso alla bambina. Luciano è stato bravissimo, si è calato, si è aiutato con i piedi incastrandoli neimuri. Ha sentito dire a mia figlia “sto per morire, non ce la faccio”. Giulia aveva l’acqua al collo. Luciano l’ha fattasalire sulle sue spalle, quando l’ho abbracciata ho provato un’emozione unica».d.r.

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«Si giudica in baseai risultati. Leggo laclassifica: siamoprimi con 5 punti divantaggio»

«I ragazzi sannotutti cosa fareDovremo sopperireall’emergenzaVogliamo vincere»

CONTE«Juve in crisi? Sono tranquillo Io vedo altro»Juventus-Lazio sfida per grandi

Dall’inviato Antonio Barillà

VINOVO - Juve a pezzi. Non ci sarà nemmeno Sebastian Giovinco. I convocati si conosceranno solo stamani, mal'esclusione, in seguito all'affaticamento ai flessori, è scontata. Come d’altronde quella di Andrea Pirlo e deilungodegenti Simone Pepe, Giorgio Chiellini e Niklas Bendtner: « In questo momento ho a disposizionequattordici-quindici giocatori più i Primavera - sospira Antonio Conte - dovremo fare quadrato e sopperire

all'emergenza. Sono sereno, però, perché i ragazzi sanno tutti cosa fare: giochiamosempre vincere, saremo costretti agli straordinari ma proveremo a passare il turno ».

RIFINITURA - Le complicazioni maggiori in attacco: « Quagliarella è squalificato e dovròvalutare Vucinic, che arriva da 90' intensissimi: ho solo Matri al meglio, devo riflettere seavanzare un centrocampista con caratteristiche offensive. Pogba? In quella posizione

non lo vedo... ». Nella rifinitura effettuata ieri, è stato provato Marchisio, ma va detto che il suo impiegodipenderà dall’esito di un ultimo test fisico: se tutto sarà confermato, in mediana agiranno Emanuele Giaccherinie Simone Padoin, con Pogba in regìa. L’alternativa è proprio Giaccherini che è si è visto nel finale di partitella.Sicuro il ritorno di Federico Peluso dopo il debutto in chiaroscuro con la Samp (« Ma per me ha fatto un’ottimapartita » rimarca il tecnico): probabile che copra la fascia sinistra di centrocampo, con Luca Marrone in difesaaccanto ad Andrea Barzagli e a uno tra Leo Bonucci e Martin Caceres. A destra, è favorito Mauricio Isla, mainterpretare la formazione, tra infortuni e acciacchi, è difficile.

SPESSORE - Alla Lazio, Conte dedica belle parole: « E’ una squadra forte, compatta e ordinata, che chiude tuttigli spazi e riparte per cercare il gol: ha ottimi giocatori, di spessore ed esperienza.Lotterà fino in fondo con lo scudetto e proverà come noi ad andare avanti in Coppa Italia.Questa Lazio è figlia di quella dell’anno scorso di Reja, che tenne bene fino a quandonon ci furono gli infortuni: su quella base, sono stati effettuati nuovi innesti e c’è statol’apporto tecnico-tattico, oltre che di mentalità, di Petkovic. Devo ammettere che nonconoscevo il tecnico, gli invidio il fatto che abbia potuto fare tante esperienze all'estero:sta facendo bene e gli faccio i complimenti ». In campionato, allo Juventus Stadium, è

finita in parità: « Meritavamo di vincere, ma lo zero a zero è anche segno della compattezza della Lazio. InCoppa hanno un leggero vantaggio perché giocheranno in casa la gara di ritorno, però non ci sono problemiper l’inversione: esiste un regolamento e va rispettato ».

CLASSIFICA - La Juve si presenta rigenerata dalla larga vittoria sull’Udinese: « Leggevo la classifica - scuote latesta Conte - e mi chiedevo: ma di cosa stiamo parlando? Siamo primi con 5 punti di vantaggio, abbiamo ilmiglior attacco e la miglior difesa, ci aspetta la semifinale di Coppa Italia e siamo agli ottavi di Champions daprimi del girone. In queste settimane, ho sentito qualche critica di troppo: qualcuno ha parlato di crisi perchénon siamo riusciti a vincere le prime due partite dell’anno nonostante le prestazioni. Si giudica in base airisultati, lo so, ma io sono tranquillo e guardo quello che abbiamo fatto. Anche l’anno scorso abbiamo rallentatoa gennaio, mi auguro che quest’analogia ci porti di nuovo a vincere lo scudetto ».

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«Sono partite belleemozionanti, sui180’ può succederequalsiasi cosaServe intelligenza»

«Fuori o in casa laprima sfida non fadifferenza. Noidobbiamo averespirito battagliero»

PETKOVIC«Lazio, voglio ancora di più Crediamoci»

Dall’inviato Fabrizio Patania

FORMELLO - Nella Coppa di Svizzera s’era esaltato e aveva cominciato a farsi conoscere guidando ilMalcantone Agno sino ai quarti di finale nella stagione 2003/04. Il Bellinzona di Petkovic, quattro anni più tardi,centrò l’ingresso in semifinale. Ora Vlado con la Lazio ha messo nel mirino la finale di Coppa Italia: deve provarea eliminare la Juve, piegando Conte e i campioni d’Italia in 180 minuti. Sarebbe il primo successo per il tecnico di

Sarajevo, capace di bucare la diffidenza con cui era stato accolto dal nostro calcio a luglioe di arrivare in fondo al torneo. Ci tiene e sta provando a trasmettere una fame infinita aisuoi giocatori. «Sono partite belle, emozionanti. Si gioca sui 180 minuti, si deve lottareper ogni gol segnato o non subìto. I dettagli possono essere decisivi per laqualificazione» ha spiegato Petkovic, pragmatico, deciso a superare il turno. «Mancanopoche partite per ottenere qualcosa di importante in Coppa Italia. Vincendo possiamogarantirci la qualificazione europea, che non è poco pur essendo in corsa in tre

competizioni. Ma così si può dare una bella impronta alla stagione» .

TESTA - Servirà una Lazio tonica e decisa per l’intera partita. Niente distrazioni. «Voglio una squadradisciplinata, ben organizzata, consapevole e pronta a sfruttare le occasioni da gol che si presenteranno.Occorre una partita intelligente, ma senza chiudersi troppo indietro. Vogliamo centrare un buon risultato perprovare ad andare avanti» ha aggiunto. «La Juve è la squadra più forte del campionato, l’ha dimostrato e ora èanche tornata in forma. Ma la Lazio sta andando bene: abbiamo due punti di media a partita, è un ottimocammino, da quindici partite non perdiamo e prendendo in considerazione i risultati delle ultime dodici giornate

di campionato saremmo primi in classifica. Per quanto siamo riusciti a fare, dicochapeau alla Lazio dei miei ragazzi, ma vogliamo ancora di più» .

GIOCO - Dovrà cercare di strappare un bel risultato per giocarsi la qualificazione tra unasettimana all’Olimpico. «Fuori o in casa la prima partita non fa differenze. Centrando un

buon risultato nella semifinale d’andata, si può anche calcolare qualcosa per il ritorno e in casa, se haibisogno, è più facile spingere, ma saranno due partite di novanta minuti e alla fine passerà il migliore.Cercheremo di essere migliori della Juve in questi 180 minuti» . Due mesi fa aveva resistito, strappando lo 0-0allo Juventus Stadium. Difesa compatta, tre parate super di Marchetti, ma niente occasioni. Questa volta sarebbeil caso di aggiungere la prestazione al risultato. «Il risultato è importante, ma anche a Palermo sono soddisfattodi come la squadra ha tenuto il campo per sessanta-settanta minuti. Contro la Juve dovremo avere la massimaconcentrazione e giocare sempre a testa alta. Rispetto alla partita di campionato, spero che la Lazio riesca aproporre più gioco ed a confermare lo stesso spirito battagliero» .

TRASFERTE - Quattro vittorie esterne in campionato, fuori casa la Lazio deve migliorare, non esibisce ancora lastessa personalità dell’Olimpico. «A Palermo ci sono stati errori individuali, forse abbiamo sbagliato adattaccare troppo alto con la linea difensiva. Abbiamo perso le marcature nel momento decisivo. Ci sono tantesquadre che hanno fatto più punti della scorsa stagione, ci sono più squadre che lottano per entrare inChampions. Fuori dobbiamo migliorare, ma è normale, tutte in casa danno più pressione».

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LA FORMULA

Il programma delle semifinali�l ANDATA - Oggi Juventus-Lazio (20.45 Rai1). Domani: Roma-Inter (20.45 Rai1), arbitro De Marco diChiavari; guardalinee Bianchi-Padovan, IV uomo Celi.�l RITORNO - Martedì 29/1 Lazio-Juventus. Mercoledì 17/4 Inter-Roma.�l REGOLAMENTO - In caso di parità nei 180’, valore doppio alle reti in trasferta, se sussiste parità,supplementari (anche qui valore doppio alle reti esterne) ed eventuali rigori.�l FINALE - 26 maggio 2013 (o 1 giugno), gara unica allo Stadio Olimpico di Roma.�l MARCATORI - 3 reti: Thiago Ribeiro (Cagliari); Filippini (1 rig.) (Cremonese); Dionisi (1 rig.) (Livorno);Clemente (1 rig.) (Perugia).�l ALBO D’ORO - La Coppa Italia 2011-12 è stata vinta dal Napoli. La Juve e la Roma vantano 9 successi.Seguono: Inter 7; Fiorentina 6; Lazio, Milan e Torino 5; Napoli e Samp 4; Parma 3; Bologna 2; Atalanta, Genoa,Vado, Venezia e Vicenza 1.

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LE ULTIME

JUVENTUSA disposizione: 1 Buffon, 34 Rubinho, 19 Bonucci, 26 Lichtsteiner, 23 Vidal, 11 De Ceglie, 29 Vucinic, 35Beltrame, 36 Rugani, 37 Schiavone, 38 Paul GarciaIndisponibili: Bendtner, Chiellini, Giovinco, Pepe, Pirlo (infortunati); Asamoah (Coppa d'Africa). Squalificati:Quagliarella. Diffidati: Vidal, Vucinic.�l ULTIMISSIME - Conte diramerà stamani l'elenco dei convocati. Pirlo non recupera e anche Giovinco restafuori. Ha una sola punta: Matri.

LAZIOA disposizione: 1 Bizzarri, 84 Carrizo, 26 Radu, 5 Scaloni, 78 Zauri, 32 Brocchi, 6 Mauri, 25 Rozzi, 18 KozakIndisponibili: Konko, Stankevicius, Ederson, Onazi, Klose. Squalificati: Dias. Diffidati: -�l ULTIMISSIME - Klose e Konko si sono arresi, Radu è entrato in lista ma resta in dubbio e forse andrà inpanchina. Petkovic orientato per la difesa a tre: Hernanes, Mauri e Candreva si giocano due posti tra i titolari.�l PREZZI - Euro 25, 20.

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«Piangeva, avevapaura ma è statabravissima elucida» I proprietaridel locale si sonoscusati

EROE PER UN GIORNOLuciano Zauri, 35 anni

IL DIFENSORE RACCONTA I MOMENTI CON LA PICCOLA NIPOTE DI BONIEKZauri: Ho salvato Giulia, poteva essere mia figlia

di Daniele Rindone

ROMA - Non ha i poteri di Superman né il mantello di Batman, ha coraggio e uncuore grandi. Festeggiava il suo trentacinquesimo compleanno, era a pranzo.Ha salvato una bambina di sette anni, la piccola Giulia Santopadre, figlia diVincenzo (ex tennista italiano) e Karolina Boniek (erede di Zibì, l’ex campionepolacco). E’ successo tutto domenica nel ristorante “Met” a Ponte Milvio, l’eroeè Luciano Zauri: «Non voglio prendermi meriti. La bimba è stata eroica, halottato fino alla fine, mi ha ascoltato» , ha raccontato ieri il difensore dellaLazio, ex capitano biancoceleste. Giulia, dopo essere andata in bagno, èsprofondata in un pozzetto di quattro metri a causa del cedimento di un’asse

posta provvisoriamente sul pavimento. Si stavaspecchiando, era insieme ad un’amichetta, s’è ritrovataimmersa nell’acqua sino al collo. Zauri è intervenutodopo aver udito le urla dei genitori della piccola, è statoprontissimo. Giulia ha riportato alcune escoriazioni, èstata medicata al Policlinico Gemelli, sta bene.

IL RACCONTO - Zauri ha rivissuto quell’incubo ieri, parlando a Lazio StyleRadio: «Mi sono trovato in mezzo a una situazione particolare, per fortuna si èrisolta nel migliore dei modi. Avevamo quasi finito il pranzo, ad un certo puntonel ristorante si è scatenato il panico. Alcune persone correvano verso ilbagno gridando “è caduta una bambina”. Sotto il lavandino si era aperta unavoragine, la piccola era sprofondata, urlava, piangeva, era tutto buio. Unascena incredibile, non la scorderò mai» . Luciano è rimasto lucido: «Ho cercatodi vedere cosa si potesse fare senza compiere gesti inconsulti. Ho provato acalarmi giù appoggiandomi con la schiena e aiutandomi con le travi. Coltelefono ho illuminato il pozzo, la bambina aveva solo la testa fuori dall’acqua.La piccola, una ragazzina super intelligente, si è aggrappata a me, le ho fattomettere i piedi sulle mie spalle. Quando è uscita ha potuto abbracciare ilpadre» . La famiglia Santopadre ringrazierà sempre Zauri, è stato protagonistadi un gesto coraggioso: «E’ stato un gesto istintivo, fatto anche con un pizzico d’incoscienza, ma bisognavafarlo. Ho preso la piccola per un braccio, lei è venuta verso di me, l’ho abbracciata e rassicurata prima di farlasalire sulle spalle» . Il gesto di Luciano ha fatto il giro del Paese, tutta l’Italia ieri l’ha cercato per intervistarlo: «Inquei momenti non ragioni molto, la bimba urlava, piangeva. Ho una figlia di 4 anni e mezzo, è come se in quelpozzo avessi visto lei. Ho fatto ciò che tutti avrebbero fatto. Ho ricevuto tanti ringraziamenti, è l’ultima cosa dadire, tutti volevamo che Giulia stesse bene. E’ andata benissimo per fortuna» .

IL MET - Il ristorante “Met” ieri ha diffuso una lettera di scuse: «Quali proprietari del Ristorante Met esprimiamotutta la nostra solidarietà alla famiglia Santopadre per quanto accaduto domenica pomeriggio alla piccolaGiulia. La circostanza è avvenuta in modo assolutamente imprevedibile in quanto la porzione di pavimento cheè crollata si trovava sotto ad una consolle all’interno del bagno delle signore, pertanto in un’area noncalpestabile. Stiamo ovviamente facendo di tutto, di concerto con vigili del fuoco e polizia municipale, al fine diripristinare e mettere in sicurezza l’area nella quale non sapevamo ci fosse un pozzo e proprio per questostiamo verificando le eventuali responsabilità. Vogliamo esprimere tutta la nostra gratitudine a Luciano che haconsentito l’immediato recupero della piccola Giulia prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. A Vincenzo eKarolina chiediamo pubblicamente scusa per quanto accaduto confermando la nostra completa disponibilitàper qualunque cosa si ritenga necessaria» .

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Se arriva l’ok, alragazzo verràproposto il GenoaResiste la pistaDrogba E Marottaconferma:«Llorente da noi aluglio»

Nicolas Ignacio Castillo è natoa Santiago del Cile il 14febbraio 1993: giocanell’Universidad Catolica (Ap)

LA JUVE E CASTILLO TRATTANO Il bomber del Cile U.20 può sbloccare Immobile oBorriello: atteso il manager

Dall’inviato Antonio Barillà

VINOVO - L’annuncio è sempre più vicino, Fernando Llorente vestirà dibianconero. «Non ci nascondiamo - conferma l’ad Beppe Marotta - : abbiamoinformato l’Athletic Bilbao del nostro interesse e sono ottimista, comunquegiocherà con noi dal primo luglio». Niente da fare, dunque. Il presidente bascoJosu Urrutia non vuol saperne di anticipare l’addio: pazienza se è l’ultimaoccasione per raggranellare qualcosa da un calciatore ormai perduto. Nienteda fare: la Juve insiste ma non s’illude. Come per Didier Drogba, al quale hafatto pervenire una proposta chiara (sei mesi con ingaggio di 3,5 milioni piùbonus: «La Juve proverà fino all’ultimo» garantisce Davide Lippi, che ben

conosce la realtà cinese) e per Lisandro Lopez,raggiungibile soltanto se l’Olympique Lione accetterà laformula del prestito.

SCUDETTO - E allora? Cosa succede a gennaio?«Spero che questa finestra di mercato sia abolita - sibilaMarotta, proseguendo la sua chiacchierata a Radio 24 -perché le trattative vanno avanti per un mese e creano

dinamiche sbagliate, con i procuratori che cercano di sistemare i loro assistitiche giocano poco» . Poi sintetizza: «La Juventus farà qualcosa se avremo lapossibilità di migliorare un gruppo che ha vinto lo scudetto». Il fatto è che unapunta serve con il pane. Stasera, contro la Lazio, l’unico abile arruolato èAlessandro Matri, e se Antonio Conte glissa ( «Non penso ai rinforzi: sonoconcentrato sulla Coppa Italia, poi penserò alla partita di campionato» ), l’ad eil coordinatore dell’area tecnica Fabio Paratici lavorano sodo per completare, se non impreziosire, il reparto.Contatti con il Genoa che suggerisce due opzioni: il ritorno in prestito di Marco Borriello, di proprietà romanista,oppure di Ciro Immobile, gestito in comproprietà. Peccato che il presidente Enrico Preziosi alzi un muro: «Hoparlato chiaro con Marotta - confida a Sky - e ho detto che ne parleremo a giugno. Immobile è importantissimoper il Genoa, così come Borriello, quindi non voglio neanche discutere: non cediamo nessuno, casomaicercheremo una quarta punta».

RESISTENZE - Eppure, uno spiraglio c’è ancora. Perché Genoa e Juve potrebbero definire congiuntamentel’ingaggio di Nicolas Castillo, gioiello dell’Universidad Catolica e del Cile Sub 20: nei prossimi giorni è atteso inItalia il suo agente Alejandro Santisteban e se l’operazione dovesse andare a buon fine, con il ragazzo destinatoal Genoa, le blindature di Borriello o Immobile potrebbero incrinarsi. Candidato anche Manolo Gabbiadini, incompartecipazione tra Juve e Atalanta, però bisogna fare i conti con le resistenze del Bologna che lo detiene inprestito.

MANAGER - Decisivi i prossimi giorni, anche perché la partita di campionato tra Juve e Genoa offrirà una nuovaoccasione d’incontro ai dirigenti. Nel frattempo, l’ad bianconero tiene i rapporti con i manager che hanno ricevutomandato per approfondire le posizioni di Llorente (subito), Drogba e Lisandro Lopez. Se dovessero sfumare, iltop player sarà rinviato a giugno, quando oltre a Llorente, se ci sarà la possibilità di investire, saranno fissati altriobiettivi: da Luis Suarez ad Alexis Sanchez. Di sicuro, non Edinson Cavani: «E’ imprendibile per noi come perqualsiasi squadra italiana: può essere preso solo da arabi e russi» . Nel frattempo, l’ad si gode Paul Pogba («Ha fatto vedere di che pasta è fatto, ora subentra la testa: però garantisco per lui, è un ragazzo per bene, concultura sportiva» ) e definisce importanti rinnovi: per primo (l’annuncio è questione di ore), quello di Gigi Buffonfino al 2015.

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DOPO LE AVVISAGLIE LANCIATE DAL CAPO DELLA POLIZIA MANGANELLIABETE: SCOMMESSE, ALTRI MESI IMPEGNATIVI Il presidente federale: «Dovremoridisegnare il quadro normativo, se non fossi preoccupato sarei irresponsabile»

di Antonio Maglie

ROMA - Giancarlo Abete apre l’ombrello perché sul fronte delle “scommesse” nei prossimi mesi diluvierà.L’annuncio lo aveva dato il capo della polizia, Antonio Manganelli. Ieri il presidente federale ha confermato daimicrofoni di “Radio anch’io-lo sport”: «Ci attendono altri mesi impegnativi». La tempesta continua fra tuonifulmini e saette. Abete prova a tenere la rotta confermando, comunque, che questo scandalo cambierà il sistemadella giustizia sportiva. Lo dice senza reticenze: «Si sta creando una giurisprudenza sul fenomeno che poi ciconsentirà di ridisegnare il quadro normativo». Lo aveva anticipato nel corso dell’assemblea che lo haconfermato al vertice di via Allegri. Nell’attesa di nuove regole, il presidente rinforza gli ormeggi: «Se non fossipreoccupato sarei un irresponsabile». Chi pensava si fosse giunti alla coda della tempesta, dovrà ricredersi: lafine non è vicina. «Noi conviviamo con le indagini da venti mesi», dice Abete un po’ sconfortato.

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MESSAGGIO - Ma il presidente federale ci tiene a lanciare un messaggio a Simone Farina, l’ex giocatore delGubbio che ha contribuito a scoperchiare questo pentolone ribollente e maleodorante. Alla Federazione è statacontestata una certa insensibilità per il fatto che il ragazzo sia stato costretto a emigrare per trovare lavoro: «Perlui le porte della Federazione sono aperte». E per azzerare definitivamente le critiche ha aggiunto: «Abbiamobisogno di persone di qualità e ancora prima che facesse la sua scelta era consapevole che qui c’è unaFederazione su cui può contare».

FRENATA - Ma questi sono giorni di polemiche sul fronte del razzismo. Il caso lo ha fatto deflagrare Boatengfermando l’amichevole con la Pro Patria. Ma dopo le solidarietà immediate, ora subentrano i ripensamenti. Ancheperché la scelta di Boateng ha fatto scuola inducendo il Casale ad abbandonare il campo dopo il presunto insultoa Ribeiro. Ora il calcio ha paura che subentri l’anarchia, che si comincino a fermare con eccessiva disinvoltura legare. E così il presidente federale ricorda che il potere di fermare una partita «spetta al responsabile dell’ordinepubblico non all’arbitro». E in maniera ancora più chiara sottolinea: «E’ stato comprensibile il gesto di Boatengma dobbiamo ricordare che esiste una norma: si tratta di una circolare ministeriale, non di una regola sportiva.L’interruzione definitiva di una partita non può essere decisa soltanto dall’arbitro».

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Una vita non facile(è orfano di papà) èun bravo ragazzo:unisce simpatia algrande talento

LA SUA CARRIERANicola, nuovo re di Bari ha conquistato con i gol Torrente e anche Mangia

BARI - Nicola Bellomo nuovo re di Bari, ma soprattutto re di se stesso. Sta bene nei suoi panni, si sente al postocol mondo. Di sicuro è ormai dimenticata la “scappatella” dalla Lucchese, dove era stato mandato in prestito, pernon lasciare sola la mamma. Orfano di padre che non aveva fatto in tempo a conoscere venne subito perdonatotrovando il suo trampolino di lancio a Barletta con 33 presenze e sei gol. Riportato a Bari Bellomo ha avuto un rendimento altalenante nella scorsa stagione (16 partite, 6 gol) maturandoquest'anno sotto tutti gli aspetti. Non solo trovandosi in una squadra che sbaglia montagne di gol ha realizzato la

bellezza di sei reti in sole venti gare, un bottino pesantissimo per un centrocampista contutti i compagni pronti a fargli un bell’altarino.

LO SGARBO A ZEMAN - Le sorti del Bari, questo Bari, costretto a fare i conti con bensette punti di penalizzazione, sono state in gran parte affidate ai suoi piedi. Perché gira erigira il problema di tutte le squadre è sempre quello: avere davanti qualcuno che anche

da fuori area la butta dentro. Ne sa qualcosa Zeman che l’anno scorso vide il suo Pescara, frastornato dallascomparsa di Franco Mancini, battuto da una straordinaria prodezza di Bellomo che beffò il portiere da cinquantametri. Torrente che di giovani se ne intende, facendo di necessità virtù, lo ha utilizzato spesso davanti, ma loconsidera essenzialmente un regista avanzato con un destro al bacio.

CHE TIFO A SCUOLA - Sempre più uomo simbolo di un Bari-simpatia, Bellomo è uno dei giovani più estrosi delnostro campionato. Non poteva sfuggire a Devis Mangia che dopo averlo seguito nell’Under 20 gli ha spalancatole porte dell’Under 21. La consacrazione ufficiale del suo indiscusso valore. Invocato dai tifosi appena rimessopiede in città venne accompagnato dal diesse Guido Angelozzi e dall’addetto stampa Fabio Foglianese allascuola elementare "G. Rodari" del rione Japigia facendo il giro delle classi accompagnato dalla direttrice AnnaMaria Lagattolla. Il sogno di Dennis, uno scolaro di 10 anni. A lui e e a Riccardo, entrambi con problemi psichici,Bellomo ha regalato due maglie autografate. Poi tutti in palestra, che era tappezzata da disegni sul Bari a liberainterpretazione.

ANCHE AZZURRINO - Bellomo non dimentica il suo debutto a Terni nell’Under 21 arricchito anche da un golche dovrebbe portarlo a far parte della ristretta lista degli azzurrini per il campionato europeo di categoria inprogramma in Israele a giugno. vera. Una grande gioia che lo portò a raccontarsi con piacere. « E’ logico chefossi un po’ emozionato, ma poi mi sono sciolto. Ho fatto gol, credo di aver giocato una buona partita. E’mancata solo la vittoria, ma ci sta. Sinceramente non pensavo di rimanere in campo per tutti novanta minuti.Meglio cosi perché ho avuto maggiori possibilità di mettermi in mostra ». Adesso però è pronto a rimettersi il Bari sulle spalle per portare la squadra ad una placida salvezza. Il Bari èpronto a cedere la sua metà ma solo a condizione che il giocatore venga lasciato a Torrente sino alla fine delcampionato. ant.gui.

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OGGI NUOVI ESAMIDe Rossi ko c’è la lesione Ora rischia di star fermo per un mese

ROMA - Niente Inter e purtroppo già si era intuito domenica notte, osservandolo zoppicare mentre usciva dallostadio. Ma la notizia del giorno è che Daniele De Rossi sicuramente non giocherà nemmeno a Bologna e, salvoprodigiosi recuperi, contro il Cagliari venerdì primo febbraio.

LESIONE - De Rossi ha una lesione ai muscoli flessori della gamba destra. Nella parte posteriore della coscia,per essere più chiari. La sua gravità verrà accertata oggi attraverso gli esami strumentali, che daranno unasentenza inappellabile. Non è stato possibile sottoporlo ieri ai macchinari perché quando si tratta di infortunimuscolari i medici della Roma preferiscono aspettare 48 ore. Ma se fosse accertata una lesione di primo grado,un piccolo stiramento, lo stop sarebbe di un paio di settimane. Se invece la lesione fosse più seria, De Rossidovrebbe fermarsi circa un mese.

CIRCOSTANZE - La coscia si è bloccata durante un allungo nel finale del primo tempo. Oltre al danno, per laRoma c’è stata anche la beffa visto che l’Inter ha segnato all’ultima azione quando De Rossi aveva già chiesto ilcambio. «Si era fatto male un minuto prima» raccontano a Trigoria. Chissà cosa sarebbe successo se Zemanfosse riuscito a sostituirlo o se, al limite, Balzaretti avesse buttato il pallone in fallo laterale per permettere isoccorsi. Magari Guarin non sarebbe andato via a Castan e Marquinhos e Palacio non avrebbe pareggiato.Rimpianti inutili ormai.

RINCORSA - Inutili anche per De Rossi, che ha già cominciato la fisioterapia per ritrovare al più prestol’efficienza agonistica. Ieri già camminava abbastanza bene, pur sentendo dolore, e questo è un segnale che faben sperare. Ma il suo obiettivo credibile, al momento, è la partita del 10 febbraio in casa della Sampdoria.rob.mai.

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Sabatini si è mossocol ds dei pugliesiAngelozzi e puòpartire per Milanoper chiudere

LA TRATTATIVALotta a due con l’Inter giallorossi in vantaggio è solo questione di ore

di Roberto Maida

ROMA - Non ha ancora 22 anni e nemmeno un eloquio da star. Eppure è il giocatore che, in tempi di crisi, piùeccita il mercato italiano d’inverno: Nicola Bellomo, classe ‘91, arrivato da poco nel giro dell’Under 21, è finito alcentro di un’asta che oppone le duellanti della semifinale di Coppa Italia di domani: Roma e Inter.

LA SITUAZIONE - La Roma è ancora in vantaggio nella corsa, grazie alla segnalazione di Zeman che haconvinto Sabatini a muoversi con l’amico del Bari, il ds Guido Angelozzi. Sabato, anzi, sembrava che l’affare

fosse stato chiuso a 2 milioni per la comproprietà più il prestito del terzino Frascatore (oraal Sassuolo) che si aggiungeva a quello di Tallo, già passato al Bari. Invece un interventoimprovviso dell’Inter, che aveva appena ceduto Sneijder al Galatasaray monetizzando unacifra importante, ha trovato terreno fertile nelle simpatie di Bellomo, che è tifoso interista, edel procuratore Davide Lippi, che tratta con tutti senza chiudere la porta a nessuno:«Stiamo lavorando...» dice. Ci mancherebbe: la Roma, con Zeman, mica sarebbe male.

INTRIGO - Sullo sfondo c’è il Bari a sollecitare le offerte. Angelozzi adesso ha fissato il prezzo a 5 milioni, o 2,5per la metà, chiedendo se possibile di trattenere Bellomo fino alla fine del campionato di serie B, in cui ha giàsegnato 6 gol. Chi si avvicina di più alle richieste, si porta a casa il ragazzo. Nelle scorse settimane avevanoprovato a inserirsi anche il Genoa, con un’offerta respinta da 1,8 milioni per la metà, e il Milan, che ha fatto unsondaggio e aspetta di capire le mosse delle rivali. Ma ormai sembra una lotta a due, con la Roma avvantaggiatadal fatto di essersi mossa prima con convinzione sul giocatore: di sicuro Bellomo non si opporrebbe allaprospettiva di crescere con Zeman, che già lo aveva cercato per il Foggia nel 2010. A Trigoria sono convinti chel’Inter, distratta dal caso Sneijder, sia entrata in scena troppo tardi. Pochi giorni, forse poche ore, e sapremo.

IL TERZINO - Ieri Sabatini era a Roma ma è pronto a partire per Milano dove potrebbe esserci l’appuntamentodefinitivo per le firme del contratto. Ma non sarà l’unica operazione: sul suo block-notes, già dalla scorsa estate,è rimasta evidenziata la necessità di un terzino che sarà colmata entro il 31 gennaio. Ieri alla Roma sono statiofferti due giocatori, che sono in corso di valutazione: il tedesco Andreas Beck dell’Hoffenheim (’87), già nel girodella Nazionale, e lo svizzero Philippe Koch (’91), che gioca nello Zurigo e nella sua Under 21. Si vanno adaggiungere alla lista dei giovani che Sabatini ha fatto seguire. In Italia invece rimane l’opzione Cassani, che peròla Fiorentina non lascia partire in prestito gratuito. Abbandonata per ragioni di budget sembra la pista Santon(Newcastle).

USCITE - Tra le possibili cessioni, Stekelenburg e Marquinho sono in freezer mentre sono tantissime le offerteper Nico Lopez, che ha attirato l’attenzione con i 5 gol segnati nel Sudamericano Under 20. Lo vogliono Torino,Udinese, Catania e Cska Mosca. La Roma lo darebbe, in prestito. Ma solo se arrivasse subito Bellomo.

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Giocava per stradaè cresciuto così eora vuole scalare infretta la classificaper cercare gloria

Nicola Bellomo da Bari Vecchiaproprio come AntonioCassano. Qui sotto unaimmagine di Nicola con lamaglia del Bari; in bassoFantAntonio ai tempi del Bari,siamo nel 2000. Poi arriverannola Roma e il Real Madrid

LA SUA STORIALui come Cassano dalla città vecchia al calcio dei grandi

di Antonio Guido

BARI - Per uno che è cresciuto col mito e nel regno di Cassano ritrovarsi nelmirino di Roma e l’Inter, la prima e l’ultima squadra di FantAntonio, deveessergli sembrato un sogno. Ma adesso che si è aperta l’asta per assicurarsi lametà del suo cartellino che appartiene al Bari Nicola Bellomo non sta più nellapelle. Ma proprio sul più bello gli hanno proibito di esprimere tutta la sua gioia.Fatale l’innocente ammissione di aver tifato da piccolo per l’Inter. « In tempi nonsospetti l’avevo sempre detto di essere stato da bambino tifoso nerazzurro ».Ma ora che per il talento purissimo di Bari Vecchia si è fatta avanti anche la

Roma che col club biancorosso ha sempre avuto rapportieccellenti, la storia si fa seria. Negli ultimi tempi dallaRoma sono arrivati diversi giovani che hanno trovato inPuglia la loro valorizzazione come Stoian, Crescenzi,Sabelli ed ora si è aggiunto anche Tallo. All’idea di poterfinire con Zeman gli occhi di Bellomo ieri brillavano dicontentezza. « In questo momento - ha ripetuto spesso -

penso solo al Bari, il mio grande amore. Voglio fare bene con questa magliapoi quel che verrà verrà ».

UGUALI E DIVERSI - Cassano spesso e volentieri girava le spalle a cronisti efotoreporter, a Bellomo invece gli hanno consigliato di tenere la bocca chiusanel momento in cui il mercato si diverte a disegnare le più svariate strategie. Avoler essere pignoli si potrebbe anche dire che Bellomo, a differenza del suoillustre concittadino, non sbaglia un congiuntivo. Libri e pallone. Oltre a giocareil ragazzo ha conseguito anche un diploma in Elettronica e Telecomunicazioni.Cresciuto nella citta vecchia, come il "pibe de Bari" a inseguire palloni tra i vicolie le chanche di Pazza Odegitria, ha sempre rifiutato paragoni scomodi. « Sì, èvero anch’io ho imparato a giocare per strada per poi passare nelle giovanilibiancorosse proprio come Antonio. Lo conosco, lo stiamo, ma siamo profondamente diversi... ». Bellomo viveancora a Piazza San Pietro poco distante c’è strada San Bartolomeo meta di continui pellegrinaggi quando siandava alla scoperta delle radici di Cassano. Ora i santuari del tifo saranno due.

L'ORO DI BARI - Dalla vendita della seconda metà del cartellino di Bellomo il direttore sportivo Guido Angelozzispera di ricavare 2, 5 milioni di euro per permettere alla società di pagare a metà febbraio gli stipendi senzaincorrere in una nuova penalizzazione che farebbe sentire pesantemente i suoi effetti sulla classifica con tutte leconseguenze facilmente immaginabili. Bellomo aveva già salvato il Bari all’inizio della stagione quando sempreAngelozzi ricavò dal Chievo 1 milione e 750 mila euro dal Chievo (compreso il cartellino di De Falco) in unmomento in cui non c'era un centesimo in cassa. Gli storici non di calcio ricordano che c’è stato un altro NicolaBellomo, nato cento anni prima del calciatore (1881 e sempre di febbraio). Era un generale distaccato nel 1941alla difesa territoriale di Bari, poi fucilato dagli inglesi, che combattè i tedeschi fino all’arrivo degli alleati. Unaccostamento irriverente, una semplice curiosità nel momento in cui Bari si prepara a vivere una favola di nomeBellomo.

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«Tutto è finito beneio e la societàabbiamo quello chevolevamo» Il tweetdi Yolanthe:«Tristezza e gioia»

I SALUTI Wes-mania a Istanbul: «Grazie Milano»

Nuovi tifosi impazziti per Sneijder, l’olandeseincontra Terim: «Una scelta di vita»

Dalla redazione MILANO - Travolto dall'affetto dei suoi nuovi tifosi, Wesley Sneijder ha abbandonato l'aeroporto di Istanbul, doveè atterrato alle 15,30 italiane, solo grazie alla presenza di un fitto cordone di polizia che ha tenuto a bada lemigliaia di sostenitori del Galatasaray che si erano radunati per salutarlo. «Grazie a tutti per la caldissimaaccoglienza» ha scritto su twitter dopo aver posato con la sua nuova maglia, la numero 14 scelta in onore diCruijff. Ieri l'olandese non ha perso tempo e, in attesa della presentazione ufficiale in programma per oggi, ha

sostenuto le visite mediche e ha avuto il primo contatto con Terim che lo aspettava insede: «Sono felicissimo di essere qui - ha detto - e molto orgoglioso di essere ungiocatore del Galatasaray. Mi sono incontrato con l'allenatore e abbiamo avuto unabreve conversazione in italiano, ma voglio imparare il turco il prima possibile» .Logicamente molto felice l'ex allenatore della Fiorentina e del Milan: «Siamo molto felicidel suo arrivo perché si tratta di un calciatore importante come conferma il suocurriculum. Non sarà difficile adattarsi al nuovo campionato grazie all'amore di questi

tifosi e all'aiuto dei nuovi compagni fin dal primo allenamento di domani (oggi, ndr)» .

CIAO MILANO - I suoi saluti all'Inter Sneijder li ha inviati attraverso twitter: «Ciao Milano, grazie di tutto...Sempre nel mio cuore!!! Grazie a tutti i tifosi» ha scritto intorno alle 12 quando già era all'aeroporto milanese dalquale decollano i voli privati. Ha firmato le maglie di un paio di tifose e poi ha concesso una battuta anche aigiornalisti presenti: «Sono molto contento per come è andata: è finito tutto bene per me e anche per la societàche ha avuto ciò che voleva. Vado in una piazza importante, dove c'è molto entusiasmo. E' stata una scelta divita» . Con lui alcuni amici, i dirigenti del Galatasaray, che in precedenza avevano incontrato Moratti e Brancanegli uffici della Saras per le ultime formalità ( «Il presidente dell'Inter è un vero signore e ho molta ammirazioneper lui. Spero di poter collaborare con lui anche in futuro» ha detto il numero uno turco Unal Aysal), l'agenteVigorelli, che ha condotto in porto la trattativa, e naturalmente la moglie Yolanthe che non si è fatta mancare isuoi tweet: «Sono stati quattro anni belli, in una città incredibile: Grazie a Milano! Io ti amerò per sempre!Grazie a tutti i fan: l'Inter sarà nel mio cuore. Una lacrima di tristezza e di gioia... Istanbul arriviamo!» .

SALUTO MORATTI - Anche Moratti ha salutato con affetto l'olandese dopo aver risolto la vicenda incontrandolodomenica mattina: «Nei confronti di Sneijder, come gli ho detto, non c'è solo affetto ma anche riconoscenza.Rimarrà sempre tra le immagini più importanti della storia dell'Inter e siamo stati fieri di averlo con noi.Sneijder ci ha messo tempo per decidere perché si trattava di una scelta importante e io sono soddisfatto dicome si è conclusa la vicenda. Merito anche della grande correttezza del Galatasaray» . and.ram.

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Riaperta la trattativacon il Corinthians.Però ci sono diversinodi da sciogliere: ilprimo è la clausolarescissoria

La sola cessione diWes non basta,Alvarez sulla lista dipartenza. OffertoBiglia, piace CastilloSchelotto: «Io cispero»

José Paulo Bezerra MacielJúnior, meglio noto comePaulinho, 24 anni, centrocam-pista del Corinthians primoobiettivo dell’Inter indicato daStramac- cioni. Ha vinto unaLIbertado- res e un mondialeper club nel 2012

MORATTI VOTA PER PAULINHO «Uno così è sempre utile, ma...»

Dalla redazione Andrea Ramazzotti

MILANO - «Un giocatore del genere, con quelle caratteristiche, è sempre utile,ma c'è anche un fatto di costo» . Massimo Moratti ieri ha confermato che l’Interfarà almeno un tentativo per provare ad acquistare Paulinho, la prima richiestadi Stramaccioni per il mercato invernale. Mentre il dt Branca ieri a Milano hachiuso la vicenda Sneijder, un agente Fifa molto noto in corso VittorioEmanuele soprattutto per le operazioni in Sudamerica ha ripreso a lavorare

sulla pratica Corinthians sfruttando i buoni uffici del nuovo procuratore del centrocampista,Bertolucci. Il primo nodo da sciogliere è quello della clausola rescissoria: ammonta a 15milioni come sanno all’Inter o, complice il cartellino frazionato e le commissioni, sale fino a20? La forbice non è di poco conto. L’Inter comunque sa bene che la cessione di Sneijderda sola non basta a finanziare l’operazione Paulinho e per questo sta cercando unacollocazione anche ad Alvarez. In Sudamerica, dove il giocatore non vorrebbe tornare,però, non ci sono club disposti ad offrire 8 milioni, mentre in Europa il Wolfsburg non si fasotto. Difficile invece che venga fatta cassa con Coutinho. Al giocatore è stata garantita la

permanenza a Milano e non a caso ieri sera il brasiliano ha detto: «L’Inter ha fiducia in me e voglio dimostrarequi il mio valore» . Senza nuove cessioni l’assalto decisivo per Paulinho (che inizia a scalpitare...) non puòandare in scena o comunque difficilmente avrà successo. Per il momento comunque i dirigenti nerazzurri nonhanno preso veramente in considerazione altre trattative onerose per il centrocampo. Magari nei prossimi giorniripiegheranno su Valdes del Parma, ma intanto Paulinho è la priorità perché l’investimento sarebbe importanteanche in prospettiva futura. Altrimenti la caccia alla mezzala brasiliana sarà rimandata a giugno.

BIGLIA E CASTILLO - L’eventuale arrivo di Valdes è però ostacolato dal veto di Moratti aconcludere affari in Italia. Varrà anche per il Parma, società con la quale da sempre cisono buoni rapporti? Forse sì perché la spaccatura in Lega potrebbe farsi sentire. Ilpresidente intanto ieri ha spiegato: «Mercato bloccato? Non lo so, dipenderà dal fatto sevale la pena o no fare un’operazione. In Italia vedo che ogni cosa costa molto, quindi noncredo proprio che verrà fatto qualcosa» . Dall’estero è stato offerto il ventiseiennecentrocampista argentino Biglia dell’Anderlecht. Per la corsia di destra occhi a Jungdell’Eintracht (pare che i tedeschi impressionati dalla prova di Livaja a Roma lo abbiamo

richiesto nuovamente ieri) e a Peruzzi del Velez. Dal Sudamericano Under 20 relazioni positive su NicolasCastillo: il cileno dell’Universidad Catolica piace alla Juve e anche l’Inter non è indifferente.

SCHELOTTO SPINGE - Intervenuto a un evento organizzato dalla Nike, l’esterno dell’Atalanta ha provato a“spingere” perché Inter e Atalanta riaprano l’affare. Per il momento al suo agente, Bozzo, ha chiesto di nonprendere in considerazione altre offerte perché lui vuole andare a Milano e ieri lo ha confermato: «Spero che lesocietà riescano a trovare un accordo in un modo o nell’altro perché voglio tornare a giocare. Zanetti è unamico e ci mandiamo sms. La casa? L’avevo già comprata un anno fa. Domani (oggi, ndr) sarò a Zingonia adallenarmi» . In questo momento in corso Vittorio Emanuele fanno sapere che non ci sono i margini per riaprireuna trattativa con l’Atalanta. Mossa studiata o verità? Vedremo.

BENASSI OK - Risolta la comproprietà col Modena: 800.000 euro più alcuni bonus legati alle presenze delgiocatore andranno al club gialloblù, mentre al giocatore contratto fino al 2017.

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LA GRANA Samuel è ancora ko Un guaio pure... futuro

Dalla redazioneMILANO - Il tendine d'Achille di Walter Samuel preoccupa l'Inter, ma anche il diretto interessato. L'argentino si èfermato il 6 gennaio dopo la trasferta di Udine e da allora ha già saltato tre gare. Quante altre ne vedrà dallatribuna? Mistero perché la tendinopatia è un male subdolo ed è fondamentale la risposta alle terapie per capirequali saranno i tempi di guarigione. Il problema, nel caso di Samuel, è che anche il doppio intervento chirurgico alcrociato ha lasciato i segni sul fisico di The Wall. Pochi lo sanno, ma spesso l'argentino, anche quest'anno, hafatto l'impossibile per scendere in campo e solo uno con la sua forza di volontà sarebbe riuscito a giocare (conquel rendimento...) certe gare. Allo Juventus Stadium, per esempio, un difensore "normale" avrebbe dato forfait,lui invece è stato sontuoso.Già, ma quanto tempo ancora Samuel potrà andare avanti a stringere i denti? L'età (35 anni a marzo) non èancora da pensione, ma a fine stagione Walter rifletterà. Perché il prossimo anno ha "solo" un'opzione con l'Intere sarà lui eventualmente a decidere di esercitarla o no. Dipenderà da come si sentirà. Ad Appiano Gentile tuttifanno il tifo per averlo un'altra stagione, anche solo part time, ma Wally sceglierà solo tra qualche mese, in basealle risposte del suo fisico. I tifosi incrociano le dita.

ZANETTI AI MONDIALI - Per il rinnovo del capitano tutto fatto: ufficialmente si vedrà a fine stagione, ma vocisempre più insistenti danno l'accordo già firmato (in gran segreto) tra il giocatore e il presidente Moratti. Zanetticosì giocherà oltre i 40 anni in Serie A. E a proposito di Serie A, altre 2 presenze e diventerà il secondo di tutti itempi con più gare disputate nel massimo campionato (592) affiancando Pagliuca. Davanti così avrà solo Maldini(647). Continua intanto il suo sogno Mondiale 2014: il ct Sabella, che lo stima molto («E' un orgoglio nazionale»ha detto) gli ha fatto sapere che potrebbe portarlo in Brasile come capitano non giocatore.and.ram.

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In gol controPescara, Bologna incoppa Italia eRoma: ecco lacoppia che starestituendoserenità all’Inter. Epensare che eranoquasi giallorossi

L’ARMA IN PIU’ Guarin-Palacio, tandem vincente

Dalla redazione MILANO - In attesa dei rinforzi del mercato e dei recuperi di Milito e Cassano (quest'ultimo tornerà domenicacontro il Torino, mentre per il Principe i tempi sono più lunghi), per la semifinale d'andata di Coppa Italia domanisera l'Inter si aggrappa ancora a Guarin e a Palacio, i due nerazzurri più in forma, quelli che possono tenereacceso il sogno qualificazione alla Champions League. I numeri dei due nuovi acquisti sono sotto gli occhi di tuttie la prova di domenica all'Olimpico ha solo confermato.

ANTI CRISI - Dopo la sconfitta di Udine, nella prima gara del 2013, l'Inter aveva conquistato 8 punti in 8 gare dicampionato e lo spettro della prima crisi dell'era Stramaccioni era dietro l'angolo. Contro ilPescara, nella partita della svolta, Palacio e Guarin hanno risolto l'incontro segnandoentrambe le reti e nel match dei quarti di finale di Coppa Italia erano stati ancora loro afirmare le reti dell'1-0 e del 2-0 prima del pareggio del Bologna e del gol vittoria diRanocchia nei supplementari. Domenica all'Olimpico la storia si è ripetuta: azionetravolgente del colombiano, assist e tocco ravvicinato dell'argentino per l'1-1. Ancora loro,ancora decisivi.

QUASI ROMANISTI - Palacio e Guarin sono accomunati anche dal mancato passaggio ingiallorosso: nell'estate 2011 la Roma aveva spedito un fax al Porto offrendo 10 milioni di euro per il colombianoche in quel momento aveva vinto tutto con la formazione di Villas Boas. Risposta negativa. L'Inter è arrivata nelgennaio 2012, dopo che la Juventus aveva frenato perché cercava un giocatore pronto subito da mettere nel suocentrocampo. Moratti, pur sapendo che era infortunato al polpaccio destro, decise di aspettare il Guaro e diinvestire su di lui: mossa azzeccata. E Palacio? La scorsa estate la Roma lo voleva fortemente e lo aveva inpugno. Poi, su sollecitazione di Stramaccioni, una chiamata del presidente nerazzurro al collega Preziosi ribaltò ilrapporto di forze, il club giallorosso fu sorpassato al fotofinish e Guarin firmò con l'Inter.

CURIOSITA' - Palacio, dopo un periodo con tanti gol di fila tra ottobre e novembre, è stato quasi 2 mesi senzabattere il portiere avversario, dal 18 novembre al 12 gennaio. Preoccupato? Neppure per sogno perché ElTrenza sa che tradizionalmente questo è il periodo dell'anno meno prolifico per lui. Così ha continuato a lavorare,sentendo la fiducia di tutto l'ambiente e i risultati gli hanno di nuovo dato ragione. E Guarin? Lui, autore di 7 golnelle ultime 13 partite giocate, ha in testa un obiettivo chiaro e ce lo ha svelato il suo agente, Ferreyra: «Insiemeall'Inter vogliamo trasformarlo nel miglior "volante" al mondo e Fredy ne ha le potenzialità. Ha sempre avuto ilsogno di giocare all'Inter e adesso lo ha realizzato. E' felice e in campo si vede» . Guarin si diverte a buttare giùa spallate le difese avversarie e poi a mimare il gesto della spallata con Palacio come in occasione dell'esultanzadell'1-1 di domenica all'Olimpico. I tifosi interisti si augurano di vedere ancora quelle celebrazioni.

GIOVEDI' STANKOVIC - Il serbo, ieri sera presente al nuovo negozio Nike di Materazzi e Mancinelli, haannunciato il suo prossimo ritorno in gruppo: «Giovedì riprenderò a lavorare con i compagni e spero in dieci-quindici giorni di essere pronto per giocare. Ho grande voglia di aiutare la squadra e di tornare in campo al piùpresto per dare il mio contributo» . and.ram.

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Sono quattro i bonus pro Inter per Sneijder

Sono 4 i bonus previsti nel contratto di cessione di Sneijder. L’Inter incasserà subito 7,5 milioni più 4 bonus divisitra questa e la prossima stagione: avranno tutti il valore di 250.000 euro e saranno vincolati 2 alla qualificazionein Champions e 2 alla vittoria del campionato. Previste anche 2 amichevoli da giocare nei prossimi 3 anni.Sneijder guadagnerà 5 milioni più bonus e ha preso dall’Inter anche lo stipendio del mese di gennaio.

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Alvarez ieri s’è aggregato con i nerazzurri

MILANO (and.ram.) - Ricardo Alvarez ieri mattina è arrivato a Roma e si è aggregato alla squadra nerazzurra,rimasta nella Capitale dopo il match di domenica sera. Sarà disponibile per il match di domani dopo aver smaltitoil problema alla coscia accusato il 22 dicembre. Cassano invece è rimasto a lavorare alla Pinetina. Ieripomeriggio i giocatori non utilizzati domenica si sono allenati al Flaminio, gli altri hanno fatto palestra e terapie inhotel. Oggi ci sarà la rifinitura.

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IL GIUDICE SPORTIVOCori offensivi, 10.000 euro alla JuveMILANO - Sono 10 i calciatori squalificati in serie A dal giudice sportivo, tutti per un turno. Si tratta di Weiss(Pescara) e Giorgi (Atalanta) che erano stati espulsi e di Behrami (Napoli), Bergessio (Catania), Cana (Lazio),Cherubin e Pazienza (Bologna), Garcia (Palermo), Lamela (Roma) e Modesto (Pescara). Una giornata disqualifica inflitta anche vice all'allenatore del Siena, Giuseppe Carillo. Nell'elenco dei diffidati figurano Rigoni eJokic (Chievo), Vidal (Juventus), Avelar (Cagliari), D'Ambrosio (Torino), Gamberini (Napoli), Osvaldo (Roma),Pereira e Handanovic (Inter), Sestu (Siena), Von Bergen (Palermo), Sansone (Parma) e Romero (Sampdoria).Diffidati anche l'allenatore del Pescara Bergodi e il dirigente Delli Carri e l'allenatore del Siena Iachini. Leintemperanze verbali di una parte dei tifosi juventini nei confronti dei rivali napoletani durante Juventus-Udinesedi sabato scorso, sono costati alla società bianconera un'ammenda di 10.000 euro. La sanzione è stata attenuataperchè la società ha «concretamente operato con le forze dell'ordine a fini preventivi e di vigilanza».

DOPO PRO PATRIA-MILANA Busto il laboratorio antirazzismoBUSTO ARSIZIO - Si terrà lunedì 28 gennaio la prima riunione del laboratorio antirazzismo creato dal Comune diBusto Arsizio dopo la sospensione lo scorso 3 gennaio della partita amichevole Pro Patria-Milan a causa dei corirazzisti di alcuni tifosi della squadra di casa. L'iniziativa ha l'obiettivo di lanciare progetti per "combattere ilrazzismo dentro e fuori dagli stadi", riunendo intorno a un tavolo sindaci, associazioni e società sportive.

INGHILTERRAZola assicura: «Non penso al Chelsea»LONDRA - Gianfranco Zola per il momento accantona il sogno di allenare il Chelsea, nel suo futuro immediatoc'è solo il Watford. Il tecnico italiano, una ex leggenda di Stamford Bridge, è tra i candidati più probabili perguidare i Blues il prossimo anno. Il suo nome è accostato a quello di Mourinho, Klopp, Simeone e Laudrup per ibookmakers. Da agosto sulla panchina del Watford, Zola è in piena corsa per un posto nei play-off per lapromozione in Premier. «Sono concentrato - le sue parole - Il mio unico pensiero è fare bene finchè resterò alWatford».

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Se sarà l’attualeestremo difensoredei veneti a vestireil rosanero, via algiro di portieri:Albani al suo posto,Ujkani a Firenze eViviano a Bologna.Seymour va daCorini

Siena: oggi Agra,domani Calello esfida al Palermo perLlama Wolskisubito: Firenze inpressing Genoa, c’èl’intesa conPortanova Pescara:Rizzo. E oraFarnerud

Gianluca Sansone, 25 anni. IlTorino sta resistendo (e ieri ilpresidente Cairo ha ribadito lavolontà di tenerlo), maqualcosa si è rotto nelrapporto: lo vuole, e tanto, laSamp, ma ci sono ancheAtalanta e Pescara in agguato(Lapresse)

CARRIZO-SORRENTINO: INTRIGO! Scelta al fotofinish: il Palermo vira sul laziale, masente che il Chievo può mollare

Il Torino non vuole cedere Sansone Ma Samp, Pescara e Atalanta pressano

di Fabio Massimo Splendore

Un intrigo? Meglio ancora, una telenovela come abbiamo scritto più volte. Fattosta che lunedì è passato e, come l’ad del Palermo Lo Monaco aveva detto,l’ultimatum per il Chievo sembrerebbe scaduto. Il condizionale è d’obbligo. Cosasta succedendo? Che il club rosanero fa sapere di virare su Juan PabloCarrizo (28), ma la porta per Stefano Sorrentino (33) resta socchiusa. Il

Chievo a questo punto, con il giocatore scontento,rischia di restare all’angolo. A leggere tra le righe però sivede che i veneti, prendendo Felipe Seymour (25) dalGenoa (prestito e diritto di riscatto della metà), si sonoarresi all’idea che Jasmin Kurtic (24) - un nodoall’interno della trattativa-Sorrentino - resti a Palermo.Può essere che se Zamparini deciderà di versare i 4milioni in un’unica soluzione (e non 3 più 1), l’affare sirisblocchi e definitivamente. Per l’attacco, effettuato unsondaggio per Amauri (32) - che però resta a Parma - inpiedi la pista Hugo Almeida (28), con Milan Baros (31)

sempre più sfumato.

IL GIRO DEI PORTIERI - Se alla fine sarà Sorrentino a muoversi, AlbanoBizzarri (35) andrà al Chievo, Emiliano Viviano (27) tornerà a Bologna e SamirUjkani (24) approderà a Firenze. E a proposito di Fiorentina, il centrocampistaRafal Wolski (20) potrebbe arrivare subito dal Legia Varsavia e non a giugno.

UNA CORSA A DUE - Tornando al Palermo, il club rosanero segue gli sviluppi del futuro di Cristian Llama (26),in prestito alla Fiorentina dal Catania. Ma anche il Siena è in corsa.

LA PUNTA PER IACHINI - E’ Salvador Agra (21) l’attaccante del Siena che oggi farà le visite mediche e poifirmerà. Domani arriverà il centrocampista Adrian Calello (25) dalla Dinamo Zagabria. In difesa emerge l’ipotesi

Bruno Uvini (21) dal Napoli. E se uscirà un’altra punta può arrivare Innocent Emeghara(23).

LE MOSSE DEL PESCARA - Da Bergodi arriva Giuseppe Rizzo (21) in comproprietà,con Giuseppe Colucci (32) e un conguaglio economico alla Reggina. Sempre aperta lastrada che porta ad Alexander Farnerud (28).

PERLE DAL SUB 20 - Continua a crescere l’attenzione attorno a Diego Rolan (19),l’attaccante uruguaiano che piace al Bologna (il club rossoblù potrebbe prenderlo insieme

al Milan), ma anche al Parma e alla Lazio. E poi ci sono due paraguaiani: Cecilio Dominguez (18), attaccantealla Di Vaio, anche lui osservato dal Bologna e dal Chievo, che nella stessa nazionale segue anche il difensoreGustavo Gomez (19).

ALTRE OPERAZIONI - Ufficiali Igor Budan (32) all’Atalanta e Gaetano D’Agostino (30) al Siena. DanielePortanova (34) ha l’accordo con il Genoa. La società veneta continua la sua politica su operazioni minori: hapreso anche Giampaolo Sirigu (18), il fratello di Salvatore, il portiere del Psg: è un difensore centrale che giocanel Budoni, era stato anche al Palermo. Sirigu junior resterà al Budoni fino a giugno poi deciderà Sartori. E daieri il Parma è entrato sulla metà del Savona di Francesco Virdis (26), attaccante che, come Sirigu adesso, era

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stato portato un anno fa al Chievo Verona su segnalazione di Bruno Grillo, osservatore che ora lavora per il clubgialloblù sui talenti di queste categorie (negli ultimi anni Grillo ha lavorato a Parma e a Bergamo). Restando alParma, alla società gialloblù è stato proposto Yordy Reyna (19), attaccante peruviano dell’Allian Lima.

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Resterà fino agiugno nel club chelo ha cresciuto.Zuculini restaun’alternativa ERosati non parte

Josip Radosevic, 18 anni, hagiocato nell’agosto scorsocontro l’Inter in Europa League.In basso, Federico Fernandez,23 anni, in questa stagione èsceso in campo con il Napoli 11volte: 2 in campionato (Ansa,LaPresse)

Radosevic è in arrivo l’offertaIl centrocampista croato ha scelto il Napoli che ora deve parlare con l’HajdukSpalato

NAPOLI - L'Hajduk Spalato aspetta l'offerta del Napoli: magari già oggi. E nelfrattempo aspetta con ansia anche Josip Radosevic. In Croazia, a Spalato, conle braccia conserte e la voglia di sentire l'azzurro sulla pelle: subito o da giugno.Non ha partecipato al ritiro della squadra in Turchia, questo giovanissimocentrocampista alla dinamite che, all'improvviso, è diventato un uomo copertinadel mercato italiano, e il suo telefono squilla in continuazione: tutti lo chiamano,tutti gli chiedono cosa farà. Il Napoli lo ha seguito e conosciuto con fascinoattraverso i racconti degli uomini-mercato di De Laurentiis, ed è per questo chela sua scelta, la sua preferenza è per il club di Hamsik e Cavani; l'Hajduk, però,

fino a ieri non aveva ancora ricevuto un'offerta ufficiale,proprio come quella recapitata dal Parma: schermaglietipiche, tira e molla congeniti delle trattative. Fatto stache lui, Radosevic, ha le idee molto chiare: vuole il SanPaolo. Lo avrà ancora, almeno fino alla fine dellastagione, anche Antonio Rosati, il vice di De Sanctis: erastato richiesto dal Bologna, ma a gennaio non simuoverà da Napoli.

LA STELLA - E allora, le ultime novità. Poche, a dire il vero, quelle venute fuoridal lunedì del dopo-Fiorentina. Una giornata di chiacchierate, di informazioni epoco più, prima di entrare nel vivo del mercato di gennaio. Il fronte piùstuzzicante, sul fronte acquisti, è relativo al centrocampo: sistemato l'attacco, ein attesa di sistemare la cessione (o le cessioni) in difesa e dunque studiare unsuccessivo nuovo ingresso, è il reparto dei mediani a creare un pizzico disuspance. La questione più in voga, dicevamo, è relativa a Radosevic, 19 anniil 3 aprile, le luci della ribalta a Spalato, dove viene trattato come un astronascente, e gli occhi di tanti osservatori addosso: il mediano dell'Hajduk, unoche in patria qualcuno ha anche accostato a Gattuso nel grande gioco deiparagoni, è conteso dal Napoli e dal Parma, con gli azzurri in netto vantaggioperché forti del gradimento del giocatore. Della sua voglia di giocare con gentecome Hamsik, Cavani e Pandev, e di approdare in un club che punta alloscudetto o quantomeno a ritornare in Champions.

OBIETTIVO MONDIALE - Ecco, la questione dell'ambizione è fondamentale, inquesto affare: perché Radosevic, seppur giovanissimo, ha già esordito inNazionale e anzi è considerato tra i papabili selezionati al Mondiale brasiliano2014. Ci crede eccome, Josip, ed è per questo che il Napoli per lui sarebbe lasquadra ideale: un trampolino di lancio verso la consacrazione proprio come fuper Hamsik, Cavani e Lavezzi. Non resta che attendere il contatto definitivo trala dirigenza azzurra e quella croata. Mediato dal manager e scopritore delgiocatore, l'ex attaccante, Eupremio Carruezzo.

L'ARGENTINO - Non soltanto il mediano dell'Est, però, nella lista: anchel'Argentina, infatti, offre un alter ego molto considerato, Bruno Zuculini delRacing Avellaneda. Un mediano tosto e talentuoso quanto il collega, epressoché suo coetaneo: compirà 20 anni il 2 aprile, Bruno, e dunque è piùgrande di appena un anno e un giorno di Radosevic. Il suo manager, Dario Decoud, ha ammesso un contattocon il Napoli (e il Milan) attraverso Filippo Fusco, avvocato-manager napoletano e suo socio italiano.

IL PORTIERE - Tra un paio di giovani possibilità in evoluzione, anche una conferma: Rosati non lascerà il Napolia gennaio. No, il ventinovenne portiere e vice di De Sanctis non si muoverà per il momento: avendo trovato

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spazio esclusivamente in Europa League, e tra l'altro con poca fortuna, s'era fatta strada l'ipotesi di una suacessione, ma il club azzurro non ha intenzione di cederlo. Negli ultimi giorni, soprattutto il Bologna aveva chiestoinformazioni su di lui. Se ne riparlerà, magari. A giugno. Atc

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La società vorrebbecederlo in Italia, luiha richiestedall’estero Il Sienavuole Uvini ma c’èanche il Gremio

IN PARTENZA Giorni decisivi per Fernandez

NAPOLI - Il mercato della difesa è chiuso? Neanche per sogno: è pronto a riaprirsi presto, molto presto, perchéFederico Fernandez sta per salutare. «Adios o hasta luego» , addio o arrivederci a giugno, beh, non è ancorachiaro, fatto sta che il Napoli e l'entourage del giocatore argentino stanno lavorando alla cessione. Il desiderio diFernandez è chiaro - giocare - e Mazzarri ha anche dato il via libera: le richieste non mancano, soprattutto inArgentina, Spagna e Inghilterra, ma il Napoli preferirebbe scambiarlo in Italia. Il suo manager, Gustavo Goni, è in

arrivo: giorni caldi. In piedi anche la cessione, in prestito, di Bruno Uvini: il giovanotto hamercato in Italia (Siena) e anche all'estero (Brasile e Francia).

FUORI LISTA - E allora, il sospetto è diventato certezza: la partenza di Fernandez prendeforma, basata sulla volontà del ventitreenne centrale della provincia di Buenos Aires ditornare a respirare l'aria della continuità e, soprattutto, di non perdere la Nazionale. LaSeleccion, di cui è un titolare: lui sì, Campagnaro invece alterna. Eppure, nel Napoli la

storia è esattamente inversa, e anzi peggiore se possibile: perché il collega, pur non avendo rinnovato e puressendo un promesso sposo dell'Inter, fa parte della lista dei titolarissimi di Mazzarri, mentre Fede non ha trovatospazio neanche nel mesetto di squalifica di Cannavaro.

LA FORMULA - Il ritorno del capitano, insomma, non ha fatto altro che eliminare anche l'ultimo dubbio. Le ultimeperplessità di Fernandez e del suo manager, Gustavo Goni: «Aspettiamo e vediamo. I prossimi giorni sarannodecisivi». Il Napoli spinge per cederlo in Italia, magari scambiandolo con un sostituto, ma Federico è richiestoanche in Argentina, Spagna e Inghilterra. A prescindere dal club che lo prenderà è la formula a intrigare:«Potrebbe essere un prestito secco di sei mesi». Ma anche un'operazione in stile Victor Ruiz. Fatto sta cheFernandez vuole giocare e salvaguardare l'investimento personale chiamato «Seleccion»: il Mondiale è dietrol'angolo e lui non vuole perderlo.

IL BRASILIANO - Oltre all'argentino, c'è anche un altro sudamericano che non disdegnerebbe assolutamente diandare a collezionare qualche presenza e ad accumulare un po' di esperienza: Uvini. Il brasiliano. Il paulista di 22anni che in azzurro ha esordito in Europa League: lo cercano il Siena, in Francia e in Brasile (Gremio conconvinzione), ma tutto dipenderà da un incontro in programma nei prossimi giorni tra Bigon e il suo manager,Stefano Castagna.

IL RINNOVO DI ZUNIGA - Anche un altro incontro è in agenda: quello tra il ds azzurro e Riccardo Calleri, ilmanager di Camilo Zuniga. Sul piatto c'è sempre il rinnovo del colombiano, in scadenza nel 2013: offerta edomanda sono ancora distanti, il rischio è di creare un problema serio a giugno. «Noi siamo ben disposti arestare a Napoli, il giocatore è felice e il club ambizioso, ma alle giuste condizioni rapportate al valore delcalciatore». Guardato a vista dal Barcellona. Atc

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L’AGENDA EUROPEACoppa di Lega, domani la missione impossibile del Chelsea a Swansea

�l INGHILTERRA (23ª giornata-posticipo) - Southampton-Everton 0-0.�l INGHILTERRA (Coppa di Lega-ritorno semifinali) - OGGI: ore 20.45 Aston Villa-Bradford (and. 1-3).DOMANI: Swansea-Chelsea (and. 2-0).�l SPAGNA (21ª giornata-posticipo) - Betis Siviglia-Deportivo 1-1.�l SPAGNA (Coppa del Re-ritorno quarti) - DOMANI: ore 19.30 Siviglia-Saragozza (and. 0-0); ore 21.30Valencia-Real Madrid (and. 0-2). GIOVEDI’: ore 20 Betis Siviglia-Atl. Madrid (and. 0-2); ore 22 Malaga-Barcellona (and. 2-2).�l FRANCIA (Coppa-sedicesimi) - OGGI: ore 19 Fontenay-Troyes, Sedan-Lorient; ore 20 Vertou-Evian; ore20.55 Rouen-Marsiglia. DOMANI: ore 14.15 Nizza-Nancy; ore 17 Montpellier-Sochaux; ore 19 MeauxAcademy-St. Etienne; ore 19.30 Bastia-Brest, Moulins-Bordeaux; ore 20.55 Paris SG-Tolosa. GIOVEDI’: ore20.55 Plabennec-Lilla.

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ESTERO - SPAGNABARCELLONA, VILANOVA DÀ UN ALTRO FORFAIT Il tecnico sarà assente a Malaga nelritorno di Coppa del Re: andrà a New York per nuove cure

di Andrea De Pauli

BARCELLONA - Momento delicato per il Barça, che all'indomani della prima sconfitta liguera, si ritrovanuovamente senza Tito Vilanova, volato a New York per sottoporsi al primo ciclo di terapie oncologiche. Giovedìprossimo, a Malaga, sulla panchina blaugrana si accomoderà Jordi Roura, con l'obbligo di sovvertire il 2-2 del«Camp Nou», per centrare le semifinali di Coppa del Re, in cui, salvo sorprese, ad attendere i catalani ci sarà ilReal. E nel momento di maggior difficoltà per la capolista, proprio gli eterni rivali, dopo un inizio temporada a dirpoco altalenante, si ritrovano improvvisamente, rilanciando la propria candidatura al trofeo dedicato a SuaMaestà e, soprattutto, alla «Décima» Champions.

CALCIOTERAPIA - Clima malinconico nella cittadella sportiva di San Joan Despí, ieri pomeriggio. Alle 18,quando Jordi Roura ha dato il via alla sessione, i 25 giocatori blaugrana, per la prima volta tutti a disposizione,hanno realizzato davvero che dovranno rinunciare, almeno per un po', a Vilanova. In principio, si parla di unadecina di giorni, ma l'ultima parola spetta al luminare Timothy A. Chan e al suo staff del ospedale «MemorialSloan Kettering», ubicato a New York, che lo sottoporranno a un primo ciclo, definito «aggressivo» di radio echemioterapia. In base alle risposte del paziente, verranno stabilite le successive fasi del trattamento. Inparticolare, lo scorso 20 dicembre, giorno in cui l'erede di Guardiola è stato sottoposto al secondo intervento alcollo, erano state annunciate 6 settimane di cure specifiche. Non è da escludere, quindi, come ha annunciato ilpresidente Rosell, che il tecnico catalano stia pianificando di fare la spola tra i due lati dell'Oceano, per alternarequestioni di salute a questioni professionali. D'altro canto, proprio Tito, pochi giorni fa, aveva ammessocandidamente: «La miglior terapia, per me, è il calcio».

TUTTI PER TITO - Se non dovessero esserci intoppi, quindi, Vilanova, nell'ordine, oltre alla delicata trasfertacopera di Malaga, si perderà il match interno di campionato con l'Osasuna e, in caso di passaggio di turno,l'andata delle semifinali di Coppa del Re, fissata per il 30 gennaio, probabilmente contro il Real, che riparte dal 2-0 interno sul Valencia, ridicolizzato con una «manita» corsara solo domenica scorsa. A mandare un messaggio diconforto allo sfortunato allenatore, prima della seduta di ieri, ci ha pensato il pupillo, Andrés Iniesta. «Il migliorregalo che possiamo fare a Tito è continuare a dare l'anima per vincere, a iniziare da giovedì».

RESURRECCIÓN - Chi ha un grande bisogno di un nuovo Clásico, è proprio il Real Madrid, per confermare glistraordinari miglioramenti degli ultimi tempi. Alzata virtualmente bandiera bianca sul fronte liguero, le merengueshanno bisogno di proseguire nella crescita esponenziale delle ultime giornate, attraverso vittorie rotonde, comequella del «Mestalla», per riacquistare la fiducia smarrita e puntare all'obiettivo principale della stagione, ovverola Champions. Il cambio di velocità è coinciso con la riconquista della titolarità di Casillas, che non incassa un golda 375’, con l'exploit goleador di CR7, autore di 7 reti in questo inizio 2013 e con la resurrezione di due soggettismarriti come Ozil e Di María.

SOSPIRO FALCAO - Intanto dalla sponda opposta del Manzanarre giungono buone notizie sul fronte RadamelFalcao, costretto ad abbandonare l'ultima esibizione del «Calderón», a causa di un malanno muscolare. Larisonanza magnetica ha evidenziato «una lesione di I-II grado dell'ischiotibiale della gamba sinistra». Unproblema minore, che potrebbe dimezzare i tempi di recupero del «Tigre».

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COPPA D’AFRICA Lo Zambia campione fermato dall’Etiopia Delude la Nigeria

La terza giornata della Coppa d'Africa s'inaugura con il debutto dei campioni in carica dello Zambia che si vedonofermare dall'ottima Etiopia, che mancava da 31 anni dal torneo e che strappa un meritatissimo pareggiononostante un rigore mancato al 24' del primo tempo dal goleador Said e l'espulsione al 35' del portiere Jamalinfortunatosi dopo un durissimo scontro con Chisamba. I Chipolopolo trovano così il momentaneo vantaggio al48' grazie a Mbesuma poi però si spengono nella seconda frazione. Gli etiopi, in inferiorità numerica trovano al19’ la rete del pareggio con Adane, rapidissimo nel finalizzare un contropiede. Nel finale Mulenga ha la palladella vittoria ma spara alto sopra la traversa.Nell'altra sfida, la Nigeria, tra le favorite della competizione, dopo 22’ si concretizza con il gol di Emenike delloSpartak Mosca. Le Super Aquile sono più ordinate e incisive degli Stalloni d'Africa. Nel finale l’espulsione diAmbrose, lascia la Nigeria in 10 e il Burkina Faso ne approfitta al 94’ con un gol di rapina di Traorè. Oggi incampo il gruppo D con il big match tra la Costa d'Avorio, finalista dell'ultima edizione, e il Togo. A seguireTunisia-Algeria.Ass

�l GRUPPO C (1ª giornata) - Zambia-Etiopia 1-1, Nigeria-Burkina Faso.�l GRUPPO D (1ª giornata) - OGGI: ore 16 Costa d'Avorio-Togo; ore 19 Tunisia-Algeria. Diretta Eurosport.

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SUDAMERICANO U.20 Colombia, Uruguay Paraguay: inizio ok Cile, brutta sorpresa

MENDOZA (ecp) - E’ stato il Paraguay a regalare la prima sorpresa nel giorno d'inizio dell'esagonale conclusivodel Sudamericano Under 20. Contro il Cile, che si presentava come l'unica formazione ad aver vinto i quattroincontri della prima fase, l'«Albirroja» si è concessa anche il lusso di andare sotto di un gol, realizzato supunizione da Castillo, il bomber della Universidad Catolica inseguito anche dai grandi club italiani, a cominciaredalla Juve e Napoli. La «Rojita», una volta rimasta senza il centrale Lichnovsky, ha subìto la rimonta avversariacon Gonzalez (al suo quarto centro nel torneo) Perez e Lucena, che dal 14' al 36' della ripresa hanno messo asegno le reti del 3-1 finale.Con lo stesso risultato l'Uruguay ha avuto la meglio sul Perù: in vantaggio con Formiliani la Celeste si è fattaraggiuingere da un gol di Reyna, poi il «golazo» del romanista Lopez (capocannoniere del torneo, cinque gol inaltrettante partite) ha riportato la Celeste in vantaggio, incrementato da Rolan. Il terzo successo della 1ª giornatal'ha firmato la Colombia sull'Ecuador: 2-1 Nieto e Quintero per i «Cafeteros», mentre Parrales ha reso meno durala sconfitta per gli ecuadoriani.�l ESAGONALE FINALE - (1ª giornata): Cile-Paraguay 1-3, Perù-Uruguay 1-3, Colombia-Ecuador 2-1.CLASSIFICA: Paraguay, Uruguay, Colombia 3; Ecuador, Cile, Perù 0. (2ª giornata) - DOMANI: Cile-Ecuador;Perù-Paraguay; Colombia-Uruguay. N.B.: Le prime quattro si qualificano per il Mondiale in Turchia.

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A Radosevic manca ancora il primo gol in una gara ufficiale

Josip Radosevic, cresciuto nell’Hajduk Spalato, è alla sua seconda stagione da professionista. Ha esordito nelmassimo campionato croato il 26 novembre 2011 in casa del Sibenik (2-1 per l’Hajduk). Alla fine del torneo hatotalizzato 7 presenze. Nella stagione in corso, il centrale è sceso in campo 17 volte, partendo sempre titolare evenendo sostituito una sola volta all’89’! Quattro le presenze in Europa League. Non ha ancora segnato una rete«ufficiale».

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Cirigliano (21 anni) monitorato già dall’estate 2012

Non soltanto Radosevic e Zuculini: il Napoli monitora anche Ezequiel Cirigliano, 21-enne centrocampista delRiver Plate, molto apprezzato anche dai due club di Manchester. Cirigliano è stato seguito attentamente durantel’estate scorsa e un emissario della società partenopea lo ha visto all’opera anche in occasione del recenteviaggio in Argentina per il Sudamericano Under 20. Il costo del cartellino si aggira intorno ai 5 milioni di euro.

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LA SCHEDA

Antonino Pulvirenti, 50 anni, iniziò la propria avventura nel calcio come presidente del Belpasso,squadra dell’Interregionale, il paese della provincia di Catania. Nel campionato 1998-1999 fa il primosalto: rileva l'Acireale in C1. Nel maggio 2004, quasi a fine campionato di C1, Pulvirenti abbandonaimprovvisamente l'Acireale e diventaò la presidente del Catania. Al termine della stagione 2005-2006 ilclub rossazzurro conquista la promessa promozione in Serie A.

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Fra le mitichefigurine anchequella di Balotelli,Sheva e Kakà conla maglia del MilanGalliani: «Ne avevouna me l’hannorubata a Madrid...» Emanuelson e Niang alla Panini

(Ansa)

IERI LA PRESENTAZIONE A MILANOPanini, la passione porta Balo in rossonero

Dalla redazione Andrea Ramazzotti

MILANO - La cornice mozzafiato di una prestigiosa “terrazza” con vista Duomo.I protagonisti del grande calcio di ieri e oggi. E un album, che nel corso deglianni è diventato un mito per i collezionisti, l’album Panini. Si è svolta ieri aMilano la presentazione bis (quella a Roma è andata in scena qualche giornofa) della collezione riservata ai calciatori 2012-13, una raccolta (lacinquantaduesima) piena di novità che, a giudicare dalle vendite di questigiorni, sta riscuotendo un grande successo. «Innovazione e tradizione: sonoqueste le parole chiave del nuovo album - ha detto Antonio Allegra, direttore

vendite della Panini - che ogni anno ha qualcosa didiverso. Quest’anno lo abbiamo realizzato sotto l’egidadi tutto il calcio che conta e comprende pagine dedicatealla Lega Calcio, alle formazioni Primavera e tante altrenovità da scoprire» . Alla serata di ieri sera hanno partecipato l’ad rossoneroGalliani insieme ai giocatori Emanuelson e Niang, il dginterista Fassone con Coutinho, i presidenti di Genoa eTorino, Preziosi e Cairo, il presidente della Lega Beretta,

Albertini, Suarez, Collovati, Costacurta e il figlio di Facchetti. Tutti sorridenti,anche Galliani al quale sono state mostrate le figurine in maglia rossonera diKakà, Shevchenko e Balotelli. «Credo che nessuno dei tre arriverà al Milan. Che figurina tengo nel portafoglio?Una ce l’avevo, ma me l’hanno rubata a Madrid» . Chiaro il riferimento a quella di Kakà, con la trattativa per ilbrasiliano che l’ad rossonero ha dichiarato saltata. Sarà vero o i collezionisti possono sognare per il loro album lafigurina di Ricky di nuovo milanista?

VETRINA GIOVANI - Le squadre Primavera non sono l’unico richiamo a un calcio che si sta rinnovandopuntando sui giovani: «In ogni formazione, oltre al focus sul presidente, c’è quello su un giovane. Chi abbiamoscelto per la Juventus? Pogba e mi sembra che per il momento ci abbiamo indovinato» ha proseguito Allegrache stima in 4 milioni il numero degli album prodotti: 741 le figurine che servono per completare la raccolta,centinaia di milioni i pacchetti in vendida (6 figurine in ognuno). In copertina, oltre alla storica rovesciata diParola, ci sono i simboli di tutte le associazioni calcistiche e le foto di alcuni dei protagonisti del nostrocampionato, da Pirlo a Milito, passando per El Shaarawy, Di Natale, Jovetic, Totti, Klose e Hamsik. Tutte lefigurine sono corredate da informazioni sempre più ricche sul calciatore: in pratica si tratta di una carta d’identità.Ogni squadra ha a disposizione 4 pagine e non mancano gli spazio dedicati alla serie B, alla prima e secondadivisione di Lega Pro, alla serie D e alla serie A femminile e ai tifosi. Torna anche la rubrica «Lo show dei gol» incollaborazione con Sky: 4 pagine e 10 figurine dedicate ai gol più belli dell'attuale campionato che possonoessere visti sul web grazie al retro delle figurine. Non mancano infine le figurine (12) sulle innovazioni delregolamento, una sezione denominata “Il calcio che cambia”. Ed ecco allora che i collezionisti troveranno quellarelativa al giudice di porta, che aiuta il direttore di gara nei gol fantasma e che quest’anno è finito spesso alcentro di polemiche, il cosiddetto “occhio di falco” che è stato sperimentato dalla Fifa nel Mondiale per Club inGiappone, ma anche la panchina lunga e lo “lo spray evanescente” che serve per evidenziare la posizionecorretta della barriera.

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Elezioni in Lega?Ricordo che i voti sicontano, non sipesano...

Il nostro segreto è illavoro. L’addio diLo Monaco? Irisultati sono qui

A me interessadove saremo a finetorneo Subito lasalvezza poivedremo....

«Io, Agnelli e il mio Catania che sa stupire»«Deferito per la risposta a uno sfottò? Ma se c’è chi ha offeso le istituzioni e....Guai a parlare di Europa. Salviamoci»di Concetto Mannisi

CATANIA - Euforico, questo sì, ma sempre con i piedi ben piantati per terra.Misurato anche nella polemica a distanza con il presidente bianconero AndreaAgnelli, il massimo dirigente rossazzurro e fresco consigliere federale non silascia prendere la mano. Anzi, senza infervorarsi spiega il suo punto di vista:«La mia è stata semplicemente una risposta a uno sfottò provocatorio che ilpresidente della Juventus ha inteso riservare al presidente del Catania: una

società virtuosa, gestita in modo virtuoso, che ilsottoscritto rappresenta in Consiglio federale a pienotitolo. Mi trovo ormai da anni nel mondo del calcio. Ilgiudizio sul mio operato di consigliere dovrà essereconseguente a ciò che sarò stato capace di fare duranteil mio mandato. Per il momento vorrei limitarmi soltanto

ad osservare che in Lega si respira una buona aria e sembra che ci siano tuttii presupposti per fare qualcosa di buono per il calcio italiano» . Chiude la polemica così? Ma se qualcuno ha ipotizzato un suodeferimento! «Ho letto e sentito anche questo, ma non mi sembra che tale atteggiamento sia stato assunto da questi stessisoggetti nei mesi scorsi, ovvero quando nei confronti delle istituzioni e di chi le rappresenta sono stati rivoltiapprezzamenti sgradevoli e, talvolta, pesanti. A proposito delle elezioni in Lega, c’è chi ha parlato di voti più omeno pesanti: i voti in democrazia si contano, non si pesano. E la conta questa volta ha dato un risultatoinequivocabile». Una soddisfazione in più, per lei, che sta certamente gongolando per il rendimento del suo Catania. Vimigliorate, anno dopo anno: il segreto? «La cultura del lavoro. In campo per quel che riguarda staff tecnico e atleti, dietro le scrivanie per quel cheriguarda la società. Ciascuno ha un ruolo e ciascuno porta il suo contributo alla causa». Erano in molti certi del vostro naufragio dopo l’addio con Pietro Lo Monaco.

«Sono la persona meno adatta per affrontare questo argomento. Diciamo che in questomomento la risposta sta arrivando dai fatti». E che fatti! Neanche nel primo anno di Serie A, con quel girone d’andatastraordinario di Pasquale Marino, il Catania era stato capace di fare così bene nelleprime ventuno giornate. «A me non interessa sapere dove siamo adesso, a me interessa che il Catania possa

trovarsi in posizioni di classifica di rilievo quando il girone di ritorno sarà concluso. Non sarà una passeggiata.Per questo mi auguro di raggiungere al più presto la quota salvezza. A quel punto, per lo meno, saremmo alriparo da cattive sorprese». Vada per la scaramanzia, ma oggi la classifica dice altro: Catania in corsa per l’Europa. «I numeri dicono questo e sono incontrovertibili, ma fino a quando non arriveremo a quota 40 qui si deve parlaresolo di salvezza. Anche se aver iniziato il 2013 con una vittoria, speriamo di non fermarci qui». Qual è stato il momento più bello vissuto a Genova? «Non ho dubbi: l’applauso riservato dalla gente della “Gradinata Nord” alla squadra dopo l’azione che ha portatoBarrientos al raddoppio. Vi confesso che mi sono venuti i brividi. Non capita spesso che una tifoseria locale sicomporti così nei confronti della squadra ospite». Sorpresa: la scelta dell’allenatore all’inizio dell’estate. «Nessuna sorpresa, non non è stata di sicuro casuale: lo conoscevamo. Eravamo certi che Maran avrebbe fatto

ottime cose sia per le sue qualità sia perché in questa società sappiamo bene come fareper tirare fuori il meglio dai nostri tecnici. Anche la vicenda di Maran ne è ladimostrazione». Già, Maran dopo Montella, ovvero l’uomo che incrocerà il passo con quello delCatania domenica prossima. Vi eravate lasciati un po’ male, ma lo strappo è statoricucito. «E’ vero che Montella mi ha chiamato per gli auguri di Natale: è stato un gesto che mi ha

fatto molto piacere. Domenica prossima lo incontrerò volentieri e, magari, avremo modo di chiarire alcune coserimaste in sospeso dal giorno in cui è andato via da Catania». La Fiorentina è a pochi punti da voi: domenica sarà scontro diretto.

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Maran non è unasorpresa. Nonvendiamo nessunofino a giugno

«Cercheremo di affrontare la gara nel modo migliore. Ci teniamo a fare bella figura ed a conquistare altri punti daspendere nella corsa alla salvezza». L’assenza di Bergessio peserà? «Ne sono certo. Stiamo parlando del nostro attaccante principe. Ma il Catania, come si è visto a Genova, puòcontare su una rosa competitiva, su gente di carattere che sa mettersi a disposizione del tecnico». Non è che in settimana accelererete una certa operazione di mercato? «Non credo proprio. Il sostituto di Bergessio sarà scelto dall’attuale rosa di giocatori. Faremo però qualcosa,dopo la cessione di Morimoto all’Al Nasr, ma sempre pensando la futuro». Quale è stato l’affare dello scorso anno in entrata e quale sarà quello della prossima estate in uscita? «Gli acquisti che abbiamo fatto, giocatori di prospettiva ma che già hanno avuto modo di mettersi in mostra –

Castro, Rolin, Salifu, Frison e lo stesso Doukara – sono tutti degli affari. I prossimidovranno avere le loro caratteristiche. In uscita? Difficile ipotizzarlo. Di sicuro c’è che nonsmobiliteremo, così come, a fronte di offerte adeguate, prenderemo in considerazionel’ipotesi di cedere alcuni dei nostri elementi migliori». Di offerte ne avete avute anche in questo mese: non si pente di non averleaccettate?

«No, perché il nostro progetto è quello che vado ripetendo da un mese. Abbiamo aumentato il nostro capitalesociale di nove milioni di euro nell’ottica di una crescita costante. Non si vende fino a giugno, perché qui si vuolecrescere ancora». E non teme di gestire i malumori di chi, a fronte di una offerta irrinunciabile (Lodi conteso dallemilanesi, lo stesso Almiron), è preoccupato che il treno non possa passare più? «Un buon giocatore non deve avere questo genere di problemi. Se si esprime come sa avrà offerte importantianche nel prossimo mese di giugno. Non mi sembra l’atteggiamento di un campione». Concludendo: salvezza nel mirino, ad appena otto punti di distanza. Possono bastare le prossime trepartite – Fiorentina in casa, Napoli ed Atalanta in trasferta – per arpionarla? «Può darsi. Questa squadra ha qualità. Perché non crederci?»

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LA REPLICAMarotta: «La dialettica di Pulvirenti si qualifica da sè»

«Il livello della dialettica politica espressa da Pulvirenti si qualifica da sè. Non c'è altro da dire». L'addella Juventus Giuseppe Marotta, intervistato da Radio 24, replica così alle parole sul presidenteAndrea Agnelli da parte del massimo dirigente catanese. E sulle elezioni in Lega: «Non parlerei disconfitta, ma di elezione democratica. Non abbiamo nulla da rimproverarci. Pensiamo che sianecessaria una riforma. Serve il rinnovamento. Non condividiamo il metodo con cui si è arrivati allarielezione di Beretta e al governo del calcio».

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Il 4 febbraio vi regaliamo le prime figurine

Per completare l’album Panini serviranno... “Il Corriere dello Sport-Stadio” e “Tuttosport”. La speciale sezionedenominata “Il film del campionato” comprende infatti 16 figurine che saranno distribuite in abbinamento con idue giornali il 4 febbraio (quelle relative ai momenti più importanti del girone d’andata) e il 17 giugno (quelle delgirone di ritorno). A marzo e a luglio saranno poi ordinabili gratuitamente al servizio mancanti della Panini.

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Del Piero: «Che strano non esserci più nell’album»

«Sono io il primo a divertirmi con le figurine degli album Panini, guardando i cambiamenti nel tempo. Le basette, icapelli... Dopo tanti anni non ci sono più nell'album, è una sensazione strana». Raggiunto in Australia da Sky,che lo ha intervistato, Alessandro Del Piero racconta: «La prima volta che sono apparso sull'album Panini eroinsieme a Fontana, al Padova. La prima con la maglia della Juventus non la dimenticherò mai»

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Biglietti per Cagliari-Roma: Cellino deferito

ROMA - (Ansa) - Il presidente del Cagliari Massimo Cellino è stato deferito per aver messo in vendita i bigliettidella gara interna con la Roma del 23/9/12 “nonostante lo stadio Is Arenas avesse il nulla osta solo per losvolgimento delle gare a porte chiuse”, per l’invito i suoi tifosi, titolari di biglietto e abbonamento, a recarsi allostadio e “per aver tentato di dedicare il settore della Curva Nord del nuovo stadio ad un noto gruppo ultras”.Deferita la società a titolo di responsabilità diretta.

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COPPA ITALIA C1 NAZIONALE Lions Potenza ospita la Virtus Rutigliano Lodigiani con ilFoligno

O ggi si completa la prima giornata dei triangolari e l'andata degli accoppiamenti per la fase nazionale dellaCoppa Italia di Serie C1 riservata alle vincenti regionali: la squadra che si aggiudica il trofeo va in B. Ilprogramma e gli arbitri. Prima giornata triangolari. Girone C: Faventia-Tenax Sport Club (ore 15): Mezzadri eParrella. Riposa: Isolotto Fondiaria Firenze. Girone D: Partenope-Bassa Atesina (2-4, giocata ieri). Ha riposato:Asd 5 Diavoli. Girone F: Civitella Sicurezza-Sparta (ore 15): Di Vito e Pennese. Riposa: Venafro. Andataaccoppiamenti: Atiesse Quartu-Saints Pagnano (ore 14.45): Pani e Sanna; Blue Orange Calcio-I Bassotti (ore21.30): Croci e Cammarano; Sporting Lodigiani-Mounting Foligno (ore 19.45): Fratangeli e Pisani; LionsPotenza-Virtus Rutigliano (ore 15): Marino e D'Alessandro; Atletico Belvedere-M&M Futsal Club San Giovanni LaPunta (ore 15): Ursetta e Filippis.

REGOLAMENTO - La seconda giornata dei triangolari si disputa il 29 gennaio mentre la terza giornata e ilritorno degli accoppiamenti sono il 5 febbraio. Ai quarti la prima classificata di ciascun triangolare e le vincentidegli accoppiamenti.

ALTRE DATE - Quarti: andata 19 febbraio e ritorno 5 marzo. Semifinali: andata 19 marzo e ritorno 9 aprile.Finale: andata 23 aprile e ritorno 7 maggio.a.gal.

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Una conclusione del "Cholo",Juan Salas: la sua Lazio giocain trasferta control'Acqua&Sapone in uno dei big-match del turnoinfrasettimanale (Cassella/Div.Calcio a 5)

futsal: Seconda giornata di ritorno del campionato di Serie A (ore 20)Luparense-Asti, la sfida che buca il videoIn diretta tv su Raisport 2, i campioni d’Italia contro la capolista a Bassano delGrappa. C’è anche Acqua & Sapone-Lazio

di Antonio Galluccio

T urno infrasettimanale stasera in Serie A con la seconda giornata di ritorno.Che s'annuncia entusiasmante partendo dalla supersfida di Bassano delGrappa tra la Luparense, quattro volte campione d'Italia, e l'Asti, attualecapolista imbattuta in campionato. C'è la diretta tv, come l'11 marzo 2012 per lafinale di Coppa Italia vinta dalla squadra astigiana al PalaFabris di Padova, il 22settembre per lo spettacolare pareggio con dieci gol nella seconda giornata diandata al PalaSanquirico del capoluogo piemontese, il 4 dicembre per laSupercoppa Italiana conquistata ai rigori dalla formazione veneta sullo stessocampo della gara odierna. Insomma, Luparense e Asti hanno contribuito ascrivere la storia recente del futsal italiano dove ora ripartono, entrambe, perconsolidare le rispettive posizioni in graduatoria. La Luparense del tecnicoFulvio Colini vuole riscattare la sconfitta esterna di venerdì scorso contro il RealRieti. «Una gara - spiega Colini - di cui dobbiamo far tesoro, subito, perchè di fronte abbiamo una squadrafortissima. L'Asti merita il primo posto e di sicuro verrà a Bassano del Grappa per consolidarlo. Dovremoessere bravi a limitarne il raggio d'azione. Ormai le due formazioni si conoscono: tra campionato e Supercoppaognuna ha mostrato bravura e spessore. Vincere sarebbe importante per riprenderci quanto abbiamo persocontro il Real Rieti».

EX DI TURNO - Ex di turno Fortino e Vampeta nell'Asti che attraversa un buon momento. La formazione allenatada Sergio Tabbia ha brillato anche sabato in casa contro il Kaos Bologna. Adesso il confronto con la Luparensedopo undici vittorie e tre pareggi in quattordici partite. «Speriamo - commenta Tabbia - di allungare la serie utile.C'è lo spirito giusto per misurarci contro una grande squadra come la Luparense che, davanti al suo pubblico,vorrà rifarsi. Finora siamo stati sempre all'altezza e sarà così pure stavolta. Gli stimoli vengono da soli.Occorrono impegno, volontà, concentrazione, qualità con cui abbiamo conquistato il primo posto che ciauguriamo di mantenere a lungo».

match clou - Gara d'alto rango è, inoltre, quella di Città Sant'Angelo, con l'Acqua & Sapone Città Sant'Angelo,terza forza, che ospita la Lazio, in seconda posizione: la squadra abruzzese proviene dall'importante successo diCercola contro il Napoli mentre la formazione biancoceleste vince da sei gare ed è imbattuta da nove. Insegue laquarta vittoria interna il Kaos Bologna, a Ferrara, contro la Marca Futsal che rincorre, invece, il terzo trionfoconsecutivo con l'allenatore Julio Fernandez. Avanza da cinque partite il Real Rieti che affronta la trasfertapugliese contro il Promomedia Sport Five Putignano. Quasi uno spareggio per i play off scudetto, a Genzano diRoma, tra la Cogianco Genzano e il Napoli. Tra prime posizioni e salvezza in palio punti preziosi al Palarigopianodi Pescara e al Palasport di Verona, con il Pescara e il Verona che ricevono il Venezia e il Montesilvano.

ARBITRI - Le partite e gli arbitri: inizio ore 20. Acqua & Sapone Città Sant'Angelo-Lazio: Delpiano e Giada; KaosBologna-Marca Futsal: Casale e Ciciarello; Cogianco Genzano-Napoli: Tupone e Barbera; Luparense-Asti(diretta tv su Raisport 2): Frasconi e Daidone; Pescara-Venezia: Calaprice e Di Gregorio; Promomedia SportFive Putignano-Real Rieti: Donati e De Poli; Verona-Montesilvano: Muccardo e Vocca. Classifica: Asti 36; Lazio32; Acqua & Sapone Città Sant'Angelo 26; Luparense 25; Marca Futsal 24; Montesilvano e Cogianco Genzano23; Pescara 21; Napoli e Kaos Bologna (-1) 19; Real Rieti 17; Verona 7; Venezia 6; Promomedia Sport FivePutignano 0.

MARCATORI - 14 reti Lima (Asti), Kakà (Kaos Bologna); 13 reti Cavinato (Asti).© riproduzione riservata

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IL PERSONAGGIO La Brillante ora vola grazie ai gol di Sanna «Ma il merito è di tutti»

Q uello con il Modugno non era certo uno scontro diretto per la Brillante, ma realizzare sette reti in una sola garanon è impresa da tutti i giorni. A compierla è stato uno dei giocatori che da anni è tra i più prolifici del campionatodi Serie A2 e che anche in questa stagione si sta confermando ai vertici della classifica cannonieri del girone B,in cui milita la formazione capitolina. Rafael Sanna è entrato di prepotenza nel tabellino dei marcatori della sfidaesterna con il fanalino di coda del raggruppamento, segnando appunto sette gol nel 9-1 finale; reti realizzate intutti i modi, in cui sono compresi anche tre tiri liberi.

DA INCORNICIARE - Ma la palma della marcatura più bella va ad un gol su azione: «Il migliore è stato quellodel 6-0 – afferma il pivot – che è arrivato con un “cucchiaio” a scavalcare il portiere». Un successofondamentale quello della Brillante in terra pugliese, che rimette in corsa la formazione di Fiore verso i play-off,distanti ora 4 lunghezze. «Questo è il nostro obiettivo – spiega Sanna -, perciò sabato scorso era obbligatoriovincere, dopo la brutta sconfitta per 7-0 col Loreto Aprutino. Abbiamo lavorato bene, preparato la sfida neiminimi particolari e, in campo, abbiamo fatto tutto ciò che ci ha indicato il mister: alla fine il risultato confermala nostra ottima prestazione».

NUOVO TEST - E ne servirà un’altra sabato prossimo, perché al PalaRamise arriva il Futsal Potenza quartodella classe e lontano cinque punti. «Gara importante per noi: giochiamo in casa e non possiamo farcisorprendere come all’andata; però stavolta è diverso: adesso conosciamo la loro formazione, sappiamo comegiocano e possiamo prepararci studiando i minimi dettagli. Non dobbiamo sbagliare se vogliamo arrivare aiplay-off».

BOMBER - Con il settebello di Modugno, tra l’altro, Sanna ha guadagnato il 2º posto solitario nella classificamarcatori del girone B di A2, a quota 20 reti e a sole quattro marcature di ritardo da Noro del Napoli FutsalS.Maria. «All’inizio della stagione un giocatore non si pone obiettivi personali, perché bisogna pensaresoprattutto al bene della squadra. Ma è normale che fa sempre piacere segnare, soprattutto per un pivot; sonocontento di essere lassù in classifica, anche se sarà dura raggiungere Noro, perché lui continua ad andare inrete ogni sabato. Ma se sono lì devo ringraziare i miei compagni».Ma quest’inizio di 2013, per Sanna, non porta solo i colori della Brillante. Il pivot a gennaio ha fatto anche il suoesordio in azzurro, nella Nazionale sperimentale di Raoul Albani, composta di nove Under 21 e di sei Under 25.«La trasferta in Thailandia (dove l’Italia ha collezionato due larghi successi) è stata un’esperienza fantastica,che porterò con me per il resto della mia vita, sperando di avere altre occasioni in futuro di vestire di nuovo lamaglia azzurra. E tutto questo è stato possibile grazie alla mia società, al mister Martin Fiore e ai mieicompagni, ma anche all’apporto di mia moglie Marcela che ogni giorno mi dà la forza. A tutte queste personeva il mio grazie».Ass

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Soltanto un’offertadi almeno 15 milionipotrebbe spostareRadja o Astori Sicerca una punta

Daniele Conti, 34 anni, alla 14ªstagione con il Cagliari

Nainggolan-Conti grinta e carattere per alzare la testaNei 4 punti presi a Genoa e Atalanta c’è tanto dei due big. Ma serve anche aiutodal mercato

di Vincenzo Sardu

I punti fanno sempre la differenza. I quattro racimolati fra Genoa e Atalantasono stati così benefici e taumaturgici per la classifica (passata dal terzultimoposto al quintultimo, con un più 3 sulla zona B, agganciando una concorrente eavvicinandone altre due a un soffio) che viene da mordersi le mani a pensarealle sei sconfitte di fila che hanno caratterizzato il periodo compreso fra la finedel novembre scorso e l’alba del 2013. Rimangono da sistemare buona parte dei problemi che hanno favorito laparabola discendente (attacco che segna poco, difesa allegra sulle palleinattive, difficoltà nel rendimento di alcune importanti pedine), ma ci sono anche

segnali incoraggianti sui quali fondare le speranze eincanalare gli sforzi necessari a garantire la permanenzain serie A. Il gioco, innanzitutto: la squadra creaparecchie soluzioni offensive, la penuria di gol dipendedalla scarsa vena degli attaccanti escluso Sau. E ilgioco, insegnano i maestri di calcio, è alla base deisuccessi o degli insuccessi di qualsiasi squadra. Nel caso del Cagliari, quindi, non si parte

da zero. Il carattere, elemento pure quello peso a randellate dai ripetuti insuccessi, ha mostrato però provvidenzialicapacità di resistenza e di reazione. Il fatto che nelle ultime due uscite siano emerse chiaramente le personalitàdi Conti e Nainggolan, non è casuale. La squadra ne ha tratto beneficio, importante.

LA SPINTA - Ma deve essere chiaro, quanto fatto negli ultimi 180’ va considerato una spinta per ripartire, non lafine della crisi, perché la classifica resta delicata e perché arriva un jolly da sfruttare. Il calendario porta a IsArenas il Palermo mentre manda il Pescara in casa della Samp e il Genoa dalla Juve: battere i siciliani potrebbeallargare la forbice fino a sei punti fra i rossoblù e la terzultima e magari mettersi alle spalle qualche altra rivale. Non meno importante questo dettaglio appare soprattutto gettando lo sguardo più avanti, quando nellesuccessive due giornate il Cagliari dovrà andare in casa della Roma e ricevere il Milan: meglio sistemare un po’di fieno in cascina, non si sa mai.

MERCATO - Nel frattempo, arriva alla fase calda il mercato di gennaio. Finora, gli uomini deputati al caso (il dgMarroccu ma soprattutto lo stesso Massimo Cellino), hanno “seminato”. Contatti, abboccamenti, trattative nelmassimo riserbo: nessuno si aspetti chissà quale clamorosa mossa, sia chiaro, tanto in entrata quantosoprattutto in uscita. Che i nomi dei rossoblù circolino di bocca in bocca - altrui - è naturale: vuol dire che sonoapprezzati, significa che sono validi. Ma di cedere i gioielli il presidente non ha alcuna intenzione a meno che nonarrivino offerte a doppia cifra e con la seconda diversa dalle prime quattro. I presupposti affinché i vari Astori eNainggolan restino dove stanno ci sono tutti, perché cambi qualcosa deve esserci davvero una straordinariaconvenienza che, sentita l’aria in giro, è assai difficile che capiti. Ciò che potrebbe maturare in entrata è soprattutto da attendersi a fine mese quando starà per suonare lacampanella della fine delle trattative. Non per Matias Cabrera, il 27enne uruguaiano che orbita nella sfera diinteressi di Paco Casal, abile manager sudamericano con il quale Cellino ha ottimi rapporti che vanno al di làdegli interessi professionali. Lecito attendersi un centrale difensivo e un attaccante d’area, in quest’ultimo caso acondizione che si ceda prima uno o due delle punte in organico.

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I ko con Inter eTorinopreoccupano:mercato piùcorrettivi tattici e direndimento devonoraddrizzare la china

TORNA LA PAURA Il Pescara deve cambiare passo

di Giancarlo Febbo

PESCARA - Mille interrogativi hanno affollato ieri la mente di Cristiano Bergodi. Il tecnico biancazzurro hatrascorso l'intera giornata a cercare di analizzare le cause del clamoroso passo indietro nella sfida diretta con ilTorino. Potrebbe essere stato un black out passeggero, quindi niente di gravissimo. Ma se si tratta di un ritornoal passato, cioè a quel Pescara indisponente, inconcludente e inconsistente anche dal punto di vista mentale diinizio stagione, allora sono guai. Almeno all'epoca c'era l'attenuante dei tanti stranieri che dovevano ambientarsi e non conoscevano ancora la

lingua, agivano con un individualismo esasperato, perciò non riuscivano ad essereorganici al progetto, tantomeno a rendersi davvero conto di cosa sia la serie A italiana.Bergodi, chiamato a succedere al dimissionario Stroppa, ha scosso il gruppo come unascarica di adrenalina fino alla clamorosa vittoria di Firenze. Poi, buio totale. Che l'effettosia già svanito, il primo a non poterci credere è proprio lui. Perché, al di là delle questionitecnico-tattiche, la base su cui aveva costruito la rinascita era soprattutto psicologica.Possibile questa ricaduta così virulenta? Cosa non ha funzionato nella cura?

IL MERCATO - Quesiti destinati a restare sospesi, visto che da oggi cambieranno tante cose. Intanto, ci sono inuovi acquisti. Oltre a Bianchi Arce, che ha già esordito, ecco l'ex senese D'Agostino, che sarà presentatoufficialmente alle ore 14,15 e al quale verranno consegnate le chiavi del centrocampo, e il centravanti argentinoCaraglio, quello su cui vengono riposte le maggiori speranze. Rinforzi di spessore, anche se per fare il vero saltodi qualità servono ulteriori elementi. Bergodi non lo dice, ma in queste ore è in fibrillazione. La classifica regge ancora, i 20 punti a fine girone diandata erano un ottimo bottino in prospettiva, però bisogna immediatamente dare seguito alle premesse,considerando che gli inseguitori hanno ridotto sensibilmente le distanze.

NELLA MISCHIA - I nuovi verranno subito gettati nella mischia, già domenica a Marassi contro la Samp dell'exDelio Rossi si vedrà un Pescara diverso. Un po' per necessità (Weiss e Modesto sono squalificati), molto perscelta. Bergodi, a dire il vero, alla terapia d'urto avrebbe preferito degli inserimenti graduali, ma si è reso contoche non c'è un minuto da perdere. Il tecnico è rimasto sconcertato dall'atteggiamento arrendevole in una partitacosì importante, peraltro in casa. Riteneva che almeno le basi di aggressività e concentrazione fossero statememorizzate e che bastasse aggiungere solo un pizzico di qualità e qualche gol per risolvere la pratica salvezzasenza troppi patemi. Invece, il Pescara ha smarrito la retta via, è tornata ad essere la squadra meno prolifica, piùbattuta e più perforata del campionato. Con la società piuttosto attiva sul mercato i presupposti per recuperare cisono, a condizione che sull'aspetto caratteriale non si debba ricominciare daccapo. g.f./GieffePress

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PRESENTATO IL NUOVO ATTACCANTE«A FIRENZE PER IMPORMI» Larrondo spiega: «E’ una chance da non sprecare»

FIRENZE - Fame di rivincita, di dimostrare a tutti che fino ad oggi è rimasto ai margini perché non ha mai avutotroppa fiducia intorno. « Voglio diventare qui, a Firenze, quel giocatore che non ho potuto dimostrare di esserea Siena. Questa è un'opportunità grandissima, che voglio sfruttare». Marcelo Larrondo, argentino di Tununya,vorrebbe non deludere mai. Né dentro né fuori dal campo. « Io ho voglia di crescere, di esplodere, di mettermiin mostra. Questo è un grande sogno e sono contento di poterlo realizzare. A Siena sono maturato, maqualcosa non è andato come speravo. Ora so che dipende da me».

RICOMINCIARE - E' arrivato in prestito oneroso e la Fiorentina potrà decidere, a fine stagione, se riscattare lametà del cartellino o se acquistarlo definitivamente. Non ci saranno paracaduti: Larrondo non può sbagliare. Luivuole tornare a segnare. « Perché un attaccante vive per il gol, e poi perché voglio ricominciare». Sì,ricominciare. Il coinvolgimento nell'inchiesta del calcioscommesse e il successivo patteggiamento lo hannosegnato. E' l'unico momento in cui la sofferenza vissuta gliela leggi in faccia. «Sono stati tre mesi durissimi -ammette - anche perché io sono rimasto coinvolto mio malgrado». L'amarezza trasuda in ogni parola. Ma sedavvero era soltanto una vittima, perché allora patteggiare? E' una risposta che spiazza la sua: « Perché cosìsarei potuto tornare a giocare prima, senza aspettare il mese di febbraio. Io del calcio ho bisogno».

I GOL. SUBITO - Larrondo torna a sorridere ripensando al pallone, alla sua posizione in campo e soprattutto aigol . «Io voglio segnare sempre, contro il Milan, l'Inter, la Juve, la Roma. Contro tutte le squadre,indistintamente. Anche contro la mia ex squadra. La concorrenza? La Fiorentina ha tanti giocatori fortissimi làdavanti, da Jovetic a Cuadrado senza dimenticare Toni, dal qualche cerco già di carpire qualche segreto, hosolo bisogno di fiducia».

CHI SONO - E' il classico centravanti argentino, cresciuto nel mito di Gabriel Omar Batistuta. «Il mio passaggio èstato rallentato dal fatto che le due società non trovavano l'accordo, già dalla prossima gara sarò adisposizione». Non c'è scaramanzia dietro la scelta della maglia numero 18 - « era libera, speriamo mi portifortuna» - ma assoluto divertimento nell'aver arricchito la colonia argentina di questa squadra (Larrondo è il 23°argentino della storia viola): « Io sono tifoso del River - ha detto ridendo - ma ho subito legato con Roncagliatifoso del Boca, e Gonzalo del San Lorenzo. Mi sono sentito subito a casa. L'aggressione denunciata dalpresidente del Siena Mezzaroma? Ho parlato con i miei ex compagni, faranno di tutto per conquistare lasalvezza».Atc

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Esperienza e grintasono doti essenzialiper risalire la chinaGasperini: «Finchésta qui, lo utilizzo»

VUOLE ESSERE LEADEREgidio Arevalo Rios, 30 anni,centrocampista del Palermo

ORA AREVALO RIOS È INDISPENSABILE Doveva essere un leader ma è arrivato a unpasso dalla cessione. Il gol segnato alla Lazio ha cambiato tutto: la squadra ha bisognodi lui

di Paolo Vannini

PALERMO - Strana la storia di Egidio Arevalo Rios detto el Cacha,centrocampista uruguagio dalla carriera di livello internazionale che il Palermoha cercato per un anno prima di portarlo in rosanero, utilizzando peraltro unodei posti per tesseramento di extracomunitari. Fortemente voluto ed anche benpagato (2,8 mln di euro ai messicani del Tijuana), “sponsorizzato” da unprocuratore importante come Pablo Betancourt, che convinse Zamparinipuntando sul fatto che la sua presenza avrebbe rilanciato il giovaneconnazionale Abel Hernandez, ma mai pienamente convincente.Centrocampista di corsa e sostanza, lottatore perfetto per l’Uruguay di Tabarez

che con lui in squadra è giunto quarto ai Mondiali ed havinto la Copa America 2011. Doveva esser un leader, main un Palermo che non girava ha lasciato perplessianche lui. Gioco monocorde e sempre orizzontale,alterno nel rendimento, forse bisognoso di adattarsi alcalcio europeo che non aveva mai frequentato. Soprattutto, a un certo punto è stato pesantemente

bocciato dalla società: tornato in ritardo dalle vacanze di Natale, ha provocatola rabbia del direttore Lo Monaco che disse chiaramente che poteva restare inSudamerica. Fra i problemi del giocatore anche, a quanto pare, il permesso disoggiorno della compagna. A Parma non fu convocato restando ad allenarsi perconto proprio, la sua cessione a gennaio veniva data per scontata. Invece,improvvisamente, Rios è tornato in auge: Gasperini lo ha schierato titolareprima a Napoli (altra prestazione opaca), poi ancora sabato con la Lazio. E unsuo inserimento è valso il pareggio: è il secondo gol stagionale per il 30ennesudamericano, l’unico centrocampista rosanero ad essere andato in gol (ilprimo l’aveva fatto al Cagliari ad inizio stagione).

RESTA? - In uno scenario di mercato ancora abbastanza confuso, ci si chiede a questo punto quale sarà ilfuturo di Arevalo Rios. Il giocatore piace moltissimo al presidente Zamparini, convinto di avere acquistato unelemento di grande spessore. Evidentemente l’allenatore lo ritiene ugualmente essenziale tanto da non porsi ilproblema di una gestione ballerina. «Rios sembrava dover partire e aveva chiesto di essere ceduto ma fino aquando sta qua, io lo faccio giocare - ha chiarito il suo pensiero Gasperini - utilizzo il materiale che è a miadisposizione ». A questo punto, una sua cessione torna a essere improbabile. Sia perchè il Palermo comunque non vuolesvenderlo (contratto fino al 2015, avrebbe richieste solo dal Messico ma a cifre che non entusiasmano la societàrosanero), sia perchè in una squadra con moderato tasso di esperienza, la sua grinta forse può venire ancorautile. I rosa in quella zona del campo non hanno molta qualità e Rios è uno “schermo” centrale e non certo unplay dai piedi buoni. Ma se la salvezza passa anche dalla durezza dei contrasti, difficilmente el Cacha si tirerà indietro. Sul campoRios ha reagito almeno con la sua dote più nota, la combattività, abbinandovi pure la capacità di segnare, efesteggiando il gol alla Lazio con uno sguardo che dice molto. Deluso anche lui da come stanno andando lecose, ma non battuto fino in fondo e pronto a lottare se il Palermo deciderà di tenerlo. Secondo le strane leggidel calcio che spesso si divertono a sovvertire ciò che pareva scontato il giorno prima.

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L’attaccante vaall’Atalanta: «Daquesta piazza hoavuto tanto. Vado adivertirmi»

IERI I SALUTI Budan: Lascio Palermo ma con affetto

PALERMO - Gli attaccanti continuano a non arrivare anche se nei propositi rosanero ce ne sono addirittura duee non solo uno, e intanto il mercato rosanero nel settore propone solo cessioni. Ieri sono diventate ufficiali lepartenze di Igor Budan ed Eran Zahavi, il primo girato in prestito all’Atalanta, l’altro passato al Maccabi Tel Aviv.

Diverso sul piano emotivo l’addio di Budan, che ha confidato in un’intervista alla Rai le suesensazioni: «Palermo mi ha dato tanto, basti dire che andando via mi sono limitato ad unpranzo in famiglia e con gli amici più stretti perchè se no per salutare tutti coloro che mihanno dato qualcosa avrei dovuto fare come a un matrimonio...» . Budan fu uno dei primigiocatori portati da Zamparini nel trasferimento in massa da Venezia a Palermo: « Il miorapporto col presidente è particolare e tale rimarrà. Sono dispiaciuto di lasciare una cittàche mi ha voluto bene, ma anche felice perchè vado a divertirmi. » .

Proprio con l’Atalanta potrebbe ripresentarsi a Palermo il prossimo 3 febbraio: «Mi sembrerà strano ma sono unprofessionista e se giocherò al Barbera farò la mia parte come sempre» . In rosanero ormai godeva di pocafiducia: « Sono convinto che il Palermo si possa salvare, ci vuole positività d’animo ed è importante non farsiprendere dalla paura di non farcela. Il mio maggior rimpianto è il gol sbagliato con la Sampdoria che potevaregalarci la qualificazione in Champions (stagione 2009/10, finì 1-1, ndc.) . Ma chissà che questo non sia soloun arrivederci» . Nei progetti futuri di Zamparini, per Budan ci potrebbe essere un posto in società. p.v.

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C’è da chiarireprima la posizionedel Monte Paschi ela situazioneeconomica del club

Dopo l’aggressione, non cambia ideaMEZZAROMA-SIENA, DIVORZIO NELL’ARIA Il patron vuole andare via, ma trovare unsuccessore non è facile

di Massimo Boccucci

Non è un sasso nello stagno ma una grossa pietra che potrebbe non restare l'unica: dopo l'esternazionerumorosa è l’ora dei contraccolpi. Massimo Mezzaroma ci è andato giù deciso e pesante, non ha retto l'ennesimacontestazione, men che meno l'aggressione che gli ha rovinato la domenica dopo la bella e soprattuttoimportante vittoria sulla Sampdoria. Ieri ha passato lunghe ore al cellulare, senza voler tornare pubblicamente

sull'argomento; ha rimuginato a lungo su quel gruppo di tifosi, una ventina secondo alcunericostruzioni, che dopo la gara l'hanno atteso dapprima al varco 5 dello stadio Franchi, perpoi dirottare all'uscita di San Domenico nell'apprendere che Mezzaroma aveva cambiato.Una volta aperti i cancelli, l'auto del presidente bianconero sarebbe stata raggiunta daalcuni colpi alla carrozzeria prima che riuscisse ad allontanarsi percorrendo vialeCurtatone.

MINACCIA D'ADDIO - «Ritengo che il futuro della Robur sia sempre più in mano ai tifosi e alle istituzioni», hascritto domenica sera Mezzaroma nella delusione per il trattamento ricevuto e la condanna dell'episodio parlandodi "violenza ingiustificabile". Se è stato soltanto uno sfogo, per quanto forte, lo si capirà meglio strada facendo.Per ora si è alla minaccia d'addio dopo l'accaduto che segna una clamorosa rottura. Sanabile? Possibile con unapresa di posizione di altri settori della tifoseria, ai quali proprio Mezzaroma ha fatto indirettamente appello quandoi suoi più stretti collaboratori gli hanno detto che i contestatori più accaniti sono un'esigua minoranza. Se Mezzaroma lascerà davvero Siena, ciò non potrà avvenire prima di aver chiarito tanti passaggi checoinvolgono intanto il Monte dei Paschi e di riflesso chiamano in causa il quadro economico generale del club.Bisognerà vedere analiticamente quali sono le reali condizioni finanziarie della società e chi potrebbe succedereall'attuale vertice.

IL GIORNO DI POZZI - Il "caso Mezzaroma" aleggerà anche oggi, alle 14.30, alla presentazione di Nicola Pozziprima della ripresa degli allenamenti a Colle Val d'Elsa. Andrà vista anche la reazione della squadra dopo lavittoria e la denuncia del presidente. Così come passa in secondo piano la trattativa, che viene data in diritturad'arrivo, per portare il centrocampista portoghese del Salvador Agra, classe 1991, dal Real Betis (10 presenze,un gol) con la formula del prestito oneroso. L'umore e il futuro di Mezzaroma contano molto di più. (m.b./infopress)

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Davide Ballardini, 49 anni,allenatore del Genoa

PRESENTATO IERI E SUBITO ALL’OPERA IL NUOVO TECNICO DEL GRIFONE Ballardini: IlGenoa si salva con il lavoro

GENOVA - Ballardini 2, la salvezza. E’ questo quanto si augurano i tifosi delGenoa e il presidente Enrico Preziosi dopo il secondo avvicendamento inpanchina della stagione dopo quello che aveva portato Luigi Del Neri asostituire Gigi De Canio.Il tecnico romagnolo, che anche nella stagione 2010/2011 aveva preso lasquadra in corsa ottenendo ottimi risultati, è l'ultima carta che si gioca la societàper scongiurare il rischio della retrocessione. «Nell'organico del Genoa ci sonogiocatori molto bravi - ha dichiarato il nuovo allenatore - e da qui in avantidovranno esserlo ancora di più. Con le qualità che ci sono, comunque,l'obiettivo non può che essere uno solo: essere una squadra che gioca bene acalcio. Se riusciremo a fare ciò arriveranno anche i risultati. Mercato? Non neho ancora parlato con la dirigenza, ma la rosa mi sembra completa in ogniruolo».

LA RICETTA - Ballardini ha una ricetta semplice per provare ad invertire la tendenza: Il lavoro. Per questomotivo ieri pomeriggio, dopo la presentazione di rito, ha preferito far parlare il campo, con un allenamento subitointenso. «Io ho diviso i ragazzi in due gruppi, quello composto da chi ha giocato domenica e quello cheraggruppava chi non è stato della partita. In questo momento sono certo che i primi a soffrire della situazionesiano proprio i giocatori. Di conseguenza devo essere bravo a osservare e ad ascoltare, poi cercherò di dare uncontributo con qualche giusto intervento».A chi gli domanda se quella attuale è la situazione più difficile in cui si sia mai trovato, Ballardini prende tempo:«Chiedetemelo tra un paio di settimane, quando avrò preso conoscenza di tanti fattori. Ritengo, comunque, chese il Genoa ha diciassette punti, significa che ha meritato questi. La lotta per non retrocedere coinvolgecomunque molte squadre, e mancano ancora diciassette partite. Almeno sette o otto squadre hanno il compitodi evitare la retrocessione, se non addirittura l'intera colonna destra della classifica».

IN SALITA - Ma il calendario è intenzionato a rendere ancora più difficile il compito del nuovo allenatore delGenoa, considerando che sabato la squadra sarà di scena a Torino contro la Juventus. «Dobbiamo fare di tuttoper presentarci all'appuntamento nelle migliori condizioni - suggerisce Ballardini - pur consapevoli che ce lavedremo con la squadra più forte del campionato. La sequenza delle partite non è mai stata un problema, e diconseguenza non ritengo uno svantaggio dover affrontare subito la prima della classe. Per ottenere risultati, daqui in avanti, servono giocatori bravi, e noi li abbiamo, ma anche solidi e capaci di diventare una squadra.Floro Flores? Con me ha stabilito il suo record di marcature in serie A. Non gioca da diverso tempo eprobabilmente ha bisogno di svolgere il lavoro settimanale completo e di allenarsi bene».ass

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CORDOGLIO UNANIMECassano in lacrime «Un dolore straziante»

«U n dolore straziante, oggi è uno dei giorni più brutti e tristi della mia vita. Rimarrai per sempre nel mio cuoree ti vorrò bene per sempre». Dai giorni dell’”odio” a quelli dello strazio. Antonio Cassano, che pur si erascontrato in modo violento con il presidente della Samp (scontro che aveva portato al divorzio), ieri non hanascosto il proprio dolore davanti alla scomparsa di Riccardo Garrone. Del resto tra l’interista e la famiglia c’eragià stato un ravvicinamento. « Fu indispensabile nella gestione di Cassano, Garrone era una persona saggia ericca di valori». Su quel particolare rapporto è intervenuto ieri l'ex ad della Samp, ora alla Juve, Beppe Marotta. «Era un imprenditore di successo e per me un punto di riferimento, lo ricorderò sempre. Se sono alla Juventus lodevo anche a lui».

I CLUB - Unanime il cordoglio dei club, diffuso attraverso i rispettivi siti: « Massimo Moratti e tutta la societànerazzurra abbracciano la famiglia Garrone in questo momento di profondo dolore». E ancora: «Profondodolore e commozione» da parte del Genoa di Preziosi, che « ricorda le doti di grande imprenditore e l'impegnoper Genova». Altro messaggio, quello del Milan, Berlusconi in testa, che si stringe « al dolore della famiglia e inparticolare a tutti gli sportivi sampdoriani». « La Fiorentina si unisce al dolore della Sampdoria. Proprietà,dirigenza, staff e squadra esprimono il proprio cordoglio alla famiglia Garrone e alla società blucerchiata».«Una grave perdita per il nostro Paese» ha detto Maurizio Beretta, presidente di Lega.

STIMA - « Il calcio purtroppo perde una figura positiva, uno dei pochi personaggi del panorama calcistico chestimavo, pur non conoscendolo». Gigi Buffon ha ricordato così Riccardo Garrone: « Era molto simile aMantovani per educazione e correttezza, il vero aristocratico nel senso nobile della parola».

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Prima sponsordoriano poi 11 annifa l’ingresso insocietà e in unmondo che haattraversato coneleganza ediscrezione

Suo il tentativo diridare slancio allatradizionesampdoriana, finoalla scommessaCassanoamaramenteperduta

Riccardo Garrone con Cassanoe in alto esultante allo stadio(Ansa)

Il presidente avrebbe compiuto 77 anni domani Un filo blucerchiato di grandesignorilità lo legava al suo predecessore, Mantovani. Il calcio s’inchina

di Antonio Maglie

Ci sono persone che hanno il proprio destino scolpito nei modi. QuandoRiccardo Garrone, undici anni fa, decise di prendere la Sampdoria, la sceltaapparve inevitabile a chi aveva conosciuto Paolo Mantovani. E non soltantoperché Garrone da tempo aveva unito il suo nome a quella società. Ma perchéin qualche maniera, lui, Garrone, era nei modi, nei comportamenti laprosecuzione di Paolo Mantovani, il presidente dello scudetto, di Boskov inpanchina, di «Vialli y Mancini». British tutti e due, come quello stadio

straordinario sdraiato accanto al Bisanzio che ormaicompare solo a tratti, spesso in secca, altre volteminaccioso, quando si riempie d'acqua; British comequella maglia, forse la più calcistica tra quelle che si vedono in serie A. Austero comeMatovani. E gentile. Domani avrebbe festeggiato settantasette anni. Non ce l'ha fatta. Datempo viveva le vicende della Samp in disparte, da tempo il figlio Edoardo aveva preso leredini del club. L'ultima sua battaglia calcistica è legata al nome di Antonio Cassano chealla gentilezza di quel presidente che lo aveva affrancato dall'oblio decise di rispondere unbel giorno con la dissennatezza che è tipica di questi giovani semidei del calcio, pieni di

quattrini ma non sempre di adeguato equilibrio per capire e gestire una fortuna che è figlia solo del caso e che,perciò, bisogna meritare giorno per giorno perché in testa ti è piovuta senza merito e sacrificio.

DISCREZIONE - Garrone ha percorso il mondo del calcio con discrezione e grande eleganza, una eleganza chea volte faceva un po' a cazzotti con certi sbracati atteggiamenti del mondo circostante, dell'ambiente circostante.Lui era l'espressione di una classe imprenditoriale di vecchio conio, quella degli Agnelli e dei Moratti, figlio diun'Italia che aveva costruito il Boom Economico, creato le basi di un Paese che molti tra di noi ormai conosconosolo per sentito dire, espressione di quel «triangolo industriale» (Milano-Torino-Genova) che negli anni Sessantaera quasi il centro del Mondo. Il calcio gli ha dato una vetrina che la sua avventura imprenditoriale, nel petrolio,non gli aveva dato: lui l'ha usata con la misura tipica dei suoi gesti perché se non fosse stato misurato avrebbe in

qualche maniera tradito la sua nascita genovese, quella parsimonia che è stile di vitainteso come senso del limite.

SFIDA - Ha preso la Samp in un momento difficile. Anzi, forse l'ha presa proprio perché ilmomento era difficile. Perché la squadra dopo quello scudetto, la finale di Coppa deiCampioni perduta contro il Barcellona di Ronald Koeman aveva cominciato lentamente aspegnersi, seguendo in qualche maniera la parabola esistenziale di Paolo Mantovani. Civoleva qualcuno capace di riannodare i fili di una magìa. Lui, Garrone, lo ha fatto. Certo,

in tempi diversi, profondamente diversi. Perché la Samp è stata l'ultima delle società di medie dimensioni avincere lo scudetto. Ma tutto era diverso, tutto era più facile. Le televisioni non avevano squilibrato il mercato delpallone, messo i successi in diretto rapporto con i fatturati come spesso dice proprio uno degli attuali dirigentidella Doria, Rinaldo Sagramola. Vincere, insomma, è diventato sempre più difficile ma Riccardo Garrone ci èriuscito, a un livello diverso rispetto a Mantovani: due promozioni, la conquista della zona-Champions.

CIELO BLUCERCHIATO - Il rischio è che venga ricordato solo per quella vicenda con Cassano in cui rimasevittima dell'estemporaneità dei comportamenti di un uomo troppo giovane per capire che, come pure dicevano ilatini, c'è modo e modo. E tra i peggiori c'è quello di non essere grato a chi, in un momento di difficoltà, ti ha datouna mano. Tutto il calcio italiano in qualche misura oggi è un po' più povero perché in un ambiente inclineall'ineleganza, a vivere immerso nei rumori di fondo, in cui si diventa scienziati dopo una vittoria e più intelligentidi Einstein dopo due, Garrone, con la sua discrezione era in qualche maniera la conferma che a volte leeccezioni sono decisamente migliori della regola. A Marassi, quando gioca la Samp, gli altoparlanti trasmettonouna famosa canzone di Rino Gaetano, un omaggio ai colori della squadra e adesso anche la maniera persalutare un protagonista di questo mondo: che il tuo "cielo sia sempre più blù".

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Due promozioni in A la finale di Coppa Italia e anche la Champions

GENOVA - (ass) Riccardo Garrone acquista la Sampdoria nel 2002 e l’annosuccessivo conquista la promozione nel massimo campionato. Nel 2004-05 lasquadra si piazza al quinto posto. Nel girone eliminatorio di Coppa Uefa chiudequarta. L’anno successivo, i blucerchiati tornano in Europa attraversol’Intertoto, ma vengono eliminati al primo turno di Coppa Uefa. Nel 2008 -09 laSamp arriva in finale di Coppa Italia perdendo contro la Lazio. Il culminedell'avventura di Garrone alla presidenza della Samp arriva nel 2009-10, con ilquarto posto e la conseguente qualificazione ai preliminari di ChampionsLeague (fu eliminata dal Werder Brema). Al termine della stagione successivala Samp sprofonda in B, ma torna nel massimo campionato a tempo di record dopo lo spareggio play off contro ilVarese.

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E’ morto ieri alle 19.30 a Genova Riccardo Garrone, presidente della Sampdoria e presidente onorariodella Erg. Avrebbe compiuto 77 anni domani: era nato nel 1936, si è arreso a un tumore dopo una lungabattaglia. Laureato in chimica industriale, ereditò dal padre Edoardo l’azienda di famiglia, il gruppoindustriale Erg (Edoardo Raffinerie Garrone). Ha avuto sei figli: il maggiore è Edoardo, vicepresidentevicario della Sampdoria e presidente attuale del gruppo Erg. Dal 2005 ricopriva la carica di presidentedella Fondazione Garrone che promuove le attività culturali e scientifiche; ha ricoperto anche carichein Confindustria. Nel 1993 era stato nominato Cavaliere del Lavoro.

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Volta si allena giàcon Bisoli. Paoluccil’ultimo colpo delNovara. Crotoneobiettivo Del Prete

ESPERIEZA E QUALITA’Giuseppe Colucci, 32 anni,centrocampista foggiano inuscita dal Pescara. Harinunciato alla Serie A convintodal presidente Foti che conDionigi potrà avere un ruolo daprotagonista nella Reggina(Mosca)

REGGINA-COLUCCI, SÌ RIZZO SI PRENDE LA A Accordo di Foti con il Pescara per loscambio di centrocampisti. Spezia riprova per Sforzini e chiude l’intesa per Romagnoli.Atzori aspetta Crescenzi, ma il Cesena non molla. Piovaccari a Grosseto

di Tullio Calzone

U n altro ritocco importante per la Reggina di Davide Dionigi. Dopo l’ingaggio diDavid Di Michele (37), ieri è stato ufficializzato Giuseppe Colucci (32) che hasciolto gli ultimi dubbi ed ha accettato il trasferimento dalla Serie A in Bwin inriva allo Stretto per un contratto sino al 2015. Nell’operazione rientra lacessione in comproprietà del cartellino di Giuseppe Rizzo (22) al clubabruzzese, operazione agevolata dal manager del talento messinese, MarioGiuffredi. Tra i migliori giovani degli ultimi due campionato, Rizzo era già statovicinissimo al Cagliari, poi l’intesa con Cellino sfumò perché sorsero intoppi

sulla durata e sulla consistenza del contratto. Questavolta è stato soddisfatto in pieno. Con il Pescara hafirmato sino al 30 giugno 2016. Alla prima presenza in Ariscatto obbligato da parte del presidente Sebastiani peruna cifra vicina al milione di euro. La Serie A era neldestino del giovane talento cresciuto nel vivaio dellaReggina, lanciato da Walter Novellino e valorizzato da

Atzori nell’anno dei play off con il tecnico ciociaro sulla panchina amaranto.

RILANCIO PER PIOVACCARI - Si allontana dalla reggina invece l’ipotesiFederico Piovaccari (28) che quasi certamente vestirà la maglia del Grosseto.Il presidente Piero Camilli, in procinto di candidarsi al Senato per il Lazio, ha difatto chiuso l’operazione, mentre il consulente di mercato Nelso Ricci valuta leproposte di Spezia, Verona e Catania giunte per Ferdinando Sforzini (28). AFoti non dispiace il bomber del Pontedera Andrea Arrighini (24). Lo Spezia hal’ok di Milan e Pescara per Simone Romagnoli (22), difensore esploso nelleultime due stagioni alle dipendenze di Zdenek Zeman, prima a Foggia e poi aPescara. I liguri hanno ufficializzato anche l’ingaggio del portiere Enrico Guarna(27) rilevato dall’Ascoli che ora sono in pressing per Timothy Nocchi (22).Certo anche l’arrivo in prestito al Cesena dal Levante di Massimo Volta (25).Ieri primo allenamento con i nuovi compagni per l’ex sampdoriano. Bisoliaspetta Alessandro Crescenzi (22), ma nelle ultime ore si è rifatto sotto loSpezia che potrebbe spuntarla.

ALTRE TRATTATIVE - L’attaccante del Siena Michele Paolucci (26) è vicinoal Novara. Tre obiettivi per il Crotone: l'attaccante Federico Gerardi (25), inuscita dall'Udinese, su cui c’è la Pro Vercelli, e il difensore Lorenzo Crisetig(20) dello Spezia, per la difesa la pista calda è quella di Lorenzo Del Prete(27). Il Bari continua a valutare il difensore Ivan Fatic (24), il cui cartellino, inprestito al Verona, è di proprietà del Chievo. La prima scelta rimane tuttaviaPaolo Frascatore (21). Arturo Lupoli (25) potrebbe passare dal Grosseto allaPro Vercelli, mentre dal Vicenza uscirebbe Mattia Minesso (23) in cambio diTommaso Bellazzini (25). Il Lanciano ha ufficializzato il promettente difensore Carlo Zizzi (18). Ultimatum per ilcentrocampista atalantino Matteo Scozzarella (24). Ternana e Atalanta sono d'accordo già da tempo, ma ilcalciatore ha preso tempo. Torna in auge l'opzione dello slovacco Pavol Farkas (27) del Chievo. Venturaavrebbe dato il via libera al passaggio alla Juve Stabia di Simone Verdi (22).

LIVORNO IN AZIONE - Il Livorno conta di presentare giovedì i nuovi acquisti. Maurizio Lanzaro (29), in prestitodal Real Saragozza, e Alfred Duncan (20) dall'Inter con la stessa formula. Prosegue la trattativa per DamjanDjokovic (23) col Cesena. Resterà Gaston Cellerino (23) e Dell'Agnello andrà all'Entella.

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VERSO LA RIPRESA Torrente ottimista: «Il Bari è pronto anche per l’Ascoli»

di Giovanni Mazzilli

BARI - L'Ascoli è dietro l'angolo e il Bari si guarda attorno per completare i suoi disegni. In entrata come in uscita.La vittoriosa partita amichevole con il Sion di Gennaro Gattuso (rete vincente di Galano) ha comunque chiaritoche Torrente può contare su un Tallo in più, oltre ad un ritrovato Ghezzal che a questo punto può essere il veropunto di riferimento dell'attacco barese. «Un test positivo - ha definito Torrente la gara col Sion - Ho visto farecose buone. Resto ottimista». Una speranza concreta dunque che contro l'Ascoli e per il campionato si possaritornare a rivedere il Bari bello e vincente. «Nel periodo di sosta - sostiene Torrente - abbiamo svolto un buonlavoro. Ho anche visto in tutti la voglia di recuperare energie per ripartire con il piede giusto».

SALUTI - A salutare il Bari in questo scorcio di calcio mercato sono stati Filkor e Borghese (andati alla ProVercelli) oltre a Grandolfo ceduto alla Tritium. In entrata il giovanissimo centrale difensivo greco Vosnakidis (19)e l'attaccante ivoriano Tallo (21) subito in evidenza. E tra i nuovi possiamo annoverare anche Gustavo Aprile(25), centrocampista uruguaiano oggetto quasi misterioso finora. «Tallo e Vosnakidis sono due ragazzi di grandipotenzialità - sottolinea Torrente - Col Sion Tallo si è mosso secondo le mie indicazioni. Ora deve inserirsi.Benino anche Vosnakidis. Contro una squadra vera come quella del Sion ha mostrato personalità anche se puòe deve migliorare ancora molto. Bene anche Aprile che ho potuto valutare contro una squadra di spessore».

SOSTA BENEDETTA - Insomma la sosta sembra aver portato nuova linfa in casa Bari. In termini di entusiasmo,recupero mentale e fisico e di nuovi innesti. Manca soltanto il tanto atteso terzino sinistro e un altrocentrocampista (se Bellomo andrà via) poi si potrà festeggiare l'ennesimo triplo salto mortale che consentirà difar quadrare i conti sia sotto l'aspetto tecnico che amministrativo. «In attacco siamo a posto. Al resto provvederàAngelozzi che conosce alla perfezione le nostre necessità», sotolinea l’allenatore. Intanto, ieri sera, nuovoappuntamento del Bari con i suoi tifosi. De Falco, Romizi e Ristovski sono stati al Faschion District di Molfetta.

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JUVE STABIA NELLA BUFERA Presunta combine Indagato Manniello

JUVE STABIA NELLA BUFERA Presunta combine Indagato Manniello

CASTELLAMMARE DI STABIA (Lps) - Francesco Manniello, co-presidente della Juve Stabia insieme conFrancesco Giglio, da ieri è indagato dalla Direzione Distrettuale Antimafia per una presunta mazzetta di 50 milaeuro offerta ai calciatori del Sorrento Cristian Biancone e Vitangelo Spadavecchia (entrambi condannati dallagiustizia sportiva) nel derby del 5 aprile 2009 Juve Stabia-Sorrento, terminato poi 1-0 in favore dei padroni dicasa grazie a un gol di Mineo. Il reato contestato rientra nell'operazione Golden Gol 2, intenta a colpire il clanD'Alessandro, che ha coinvolto, tra gli altri, anche Roberto Amodio, ex direttore generale e amministratoredelegato della Juve Stabia. La Juve Stabia ha già scontato nello scorso campionato di serie B 5 punti dipenalizzazione, poi ridotti a 3 dopo tre gradi di giudizio. Stessa sorte per il Sorrento che nell'ex serie C1 partì conun handicap di due lunghezze, con 20 euro di ammenda. Secondo gli investigatori Manniello, che si è dettoestraneo alla vicenda, sarebbe stato uno dei finanziatori della combine. Nel 2009 la Juve Stabia era in PrimaDivisione e al termine di una stagione travagliata fu retrocessa in Seconda Divisione, prima della risalita neicadetti. CASTELLAMMARE DI STABIA (Lps) - Francesco Manniello, co-presidente della Juve Stabia insiemecon Francesco Giglio, da ieri è indagato dalla Direzione Distrettuale Antimafia per una presunta mazzetta di 50mila euro offerta ai calciatori del Sorrento Cristian Biancone e Vitangelo Spadavecchia (entrambi condannatidalla giustizia sportiva) nel derby del 5 aprile 2009 Juve Stabia-Sorrento, terminato poi 1-0 in favore deipadroni di casa grazie a un gol di Mineo. Il reato contestato rientra nell'operazione Golden Gol 2, intenta acolpire il clan D'Alessandro, che ha coinvolto, tra gli altri, anche Roberto Amodio, ex direttore generale eamministratore delegato della Juve Stabia. La Juve Stabia ha già scontato nello scorso campionato di serie B 5punti di penalizzazione, poi ridotti a 3 dopo tre gradi di giudizio. Stessa sorte per il Sorrento che nell'ex serieC1 partì con un handicap di due lunghezze, con 20 euro di ammenda. Secondo gli investigatori Manniello, chesi è detto estraneo alla vicenda, sarebbe stato uno dei finanziatori della combine.�l ACCERTAMENTI COVISOC, CESENA DEFERITO - A seguito della segnalazione della Covisoc, deferiti ilpresidente e l'ex vicepresidente del Cesena Igor Campedelli e Graziano Pransani per avere destinato «risorsefinanziarie della societa' A.C. Cesena S.p.A. a vantaggio della societa' controllante Cesena 1940 S.r.l., inviolazione del principio di corretta gestione, nonche' in violazione dell'obbligo di redigere il bilanci secondo iprincipi dettati dalla normativa federale». Per responsabilita' diretta deferito anche il club.

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IL RECUPERO: VARESE-BRESCIA (ORE 18,30) Castori contro Calori è spareggio play off

VARESE (Giampaolo Mentasti) - Archiviato il successo sul Grosseto, il Varese affronta il Brescia, nel recuperoche potrebbe valere il 4º posto solitario, a meno 7 dal Verona. Prima di poter sfruttare l'inerzia di altre due garecasalinghe consecutive, contro Lanciano e Modena. Fabrizio Castori dovrà rinunciare allo squalificatoCarrozzieri, oltre agli infortunati Damonte, Tripoli e Struna. Per non parlare di Nadarevic, ceduto al Genoa. Inpanchina Scapuzzi e Oduamadi.

CASTORI PRUDENTE - «Il Brescia ha un organico di prim'ordine - sostiene il tecnico del Varese - e punta aiplayoff. La partita è molto delicata e difficile. Oltre alle capacità degli avversari, bisognerà tener conto delleincognite dovute alla sosta». A differenza delle "rondinelle", il Varese ha già disputato il primo impegno ufficialedell'anno, undici minuti contro il Grosseto che tuttavia hanno dato poche indicazioni al mister. «Difficile fare dellevalutazioni su di un minutaggio così ridotto - puntualizza Castori - anche se di positivo c'è che abbiamorealizzato un gol e che abbiamo chiuso la gara senza danni». Oduamadi? «Finalmente è arrivata l'ora del suoesordio. Ha dato buoni segnali».

IL BRESCIA CI CREDE (Roberto Timpini) - Dopo la cinquina rifilata al Crotone, il Brescia recupera l'ultima garadel girone d'andata vietata dalla nebbia. «Una vittoria - precisa Calori - soprattutto per noi stessi. Vinceresignificherebbe che la crescita continua. Il resto viene di conseguenza». Formazione blindata, ma non troppo.Caldirola, al momento unico acquisto di gennaio, partirà dalla panchina. Saba torna dietro le due punte.Caracciolo è tornato ad allenarsi, ma non è affatto scontata la presenza in campo, almeno dal primo minuto,dell'Airone. Mitrovic scalda il motore: «Caracciolo - conferma Calori - da tre giorni sta lavorando con la squadra.Tre giorni però sui ventidue della sosta. Non so se giocherà».

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LE NOSTRE PAGELLEMakinwa piede caldo Bene Acori e Carboni

Il risultato più fragoroso dell'ultimo turno lo ha fatto registrare la Carrarese di... Buffon. 5-0 al Sorrento come direche il portierone della Nazionale ha ottenuto due goleade consecutive con Juve (4-0 all'Udinese) e, appunto, lasquadra apuana di cui è proprietario (con la consorte alla presidenza). Fra gli azzurri comincia a dare i suoi fruttil'arrivo di Makinwa, trentenne vecchia conoscenza del nostro calcio dopo le stagioni nelle quali ha militato inserie A in ben sei squadre collezionando 118 gettoni di presenza e 16 gol. Makinwa è approdato a quota cinquereti in otto gare e, nel contempo, ha dato una solida mano a Belcastro autore di una tripletta. I due giocatoriapuani, quindi, monopolizzano la fase offensiva del Girone B. In questa formazione ideale della domenica c'ètanta Toscana essendo presente anche il Prato (Tiboni, doppietta, e Ghinassi), squadra in grado di seppellire ilViareggio (3-0) nel derby.Nel Girone A tiene banco il Trapani che piazza Pirrone e Gambino nella squadra ideale della settimanasantificando così il fresco primato in classifica raggiunto a spese del Lecce. Il quale Lecce ha liquidatol'allenatore Lerda proprio in una domenica nella quale sono tornati a brillare tecnici di grande risonanza comeAcori (Rimini) e Carboni (Benevento).Atc

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Antonio Toma, salentino doc, èdi Maglie, ha 50 anni allenerà ilLecce al posto dell’esoneratoLerda

LECCE, VIA LERDA TOCCA A TOMA Esonerato l’allenatore, la squadra affidata al tecnicodella Berretti: salentino doc, è stato secondo di Conte

di Elio Donno

LECCE - Franco Lerda non è più l'allenatore del Lecce. Lo hanno deciso nelcorso della notte, durante e dopo il viaggio di ritorno nel loro quartiere generaledi Bergamo, il presidente Savino Tesoro e suo figlio, l'ad Antonio. Maun'avvisaglia vi era stata già domenica sera quando il presidente, dopo avereattaccato pesantemente alcuni giocatori che non intendono accettare iltrasferimento ad altra squadra, a specifica domanda sulla sorte del tecnico,aveva risposto: « Non gettate altra benzina sul fuoco. A questa domanda nonrispondo».Poi ieri l'ufficializzazione del divorzio: «L'US Lecce comunica di aver sollevatodall'incarico il tecnico Franco Lerda. A mister Lerda vanno i più sinceriringraziamenti».Nessun commento ufficiale da parte della dirigenza. Il Presidente Savino si èlimitato ad affermare: «Abbiamo riflettuto a lungo, ho sempre difeso Lerdaanche nella fase più acuta della crisi di risultati, ma poi siamo giunti allaconclusione che fosse necessaria una svolta».Il tecnico ha appreso dell'esonero, nella sua casa di Cuneo, dove si reca ognifine settimana, dallo stesso presidente, che lo ha chiamato al telefono. « E' unacosa che mi dispiace, anche perché a San Marino squadra si è espressa benee ha perduto per episodi, ma so che il lavoro di allenatore comporta questirischi», ha detto Lerda, e non ha voluto aggiungere altro.

SOSTITUTO - Sul nome del sostituto non vi era alcun dubbio, anche perchéTesoro non lo aveva escluso quando, a dicembre, l'esonero del tecnicosembrava probabile: è Antonio Toma. Nel pomeriggio il comunicato ufficiale: «laconduzione tecnica della prima squadra è stata affidata all'allenatore AntonioToma, fin qui tecnico della Beretti, che in questa stagione ha collezionato 15vittorie su altrettante gare con 74 reti realizzate e 10 subìte».Con Lerda è stato anche sollevato dall'incarico l'intero staff: l'allenatore inseconda Chini, il preparatore dei portieri Lorieri e quello atletico Giammartino.Toma, 50 anni, è un salentino doc essendo nato a Maglie. E' stato secondo di Conte nell'Atalanta, e ha allenatonumerose squadre tra cui Pisa, Alghero, Taranto. Sette anni dopo un leccese torna sulla panchina del Lecce: nel2005 infatti Roberto Rizzo subentrò a Baldini, registrando anche una storica vittoria sul Milan, ma non potèevitare la retrocessione dalla serie A, pur disputando un ottimo finale. La vicenda Toma però ha molte affinità conquella di Mimmo Renna, che 37 anni fa (’75-76) subentrò a Chiricallo durante il mercato di riparazione, arrivaronoLoddi, Di Carlo, Giammarinato e il Lecce si rilanciò tornando in serie B. Se i corsi e i ricorsi valgono, c'è dasperare nel bis di quella trionfale conclusione del torneo.

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IL POSTICIPO (GIRONE B) Caturano e Scarpa umiliano l’Avellino con due doppiette

Paganese-Avellino 4-1PAGANESE (3-5-2): Robertiello 6,5; Pepe 6 Fernandez 6,5 Fusco 6,5; Soligo 7 Franco 6 (29' st Puglisi sv)Romondini 7 Tortori 6 (1' st Scarpa 7,5) Nunzella 7; Girardi 6 (20' st Fava 6) Caturano 7,5. A disp. Pergamena,Perrotta, Lulli, Babù All. Grassadonia squal. (in panchina Malafronte).AVELLINO(4-3-1-2): Fumagalli 4; Bittante 5 Fabbro 5 Giosa 5 Pezzella 5,5; D'Angelo 5,5 (31' st Herrera sv)Massimo 5 (35' st Arini sv) Angiulli 6; Bariti 6 (36' st Millesi sv); Castaldo 5 Biancolino 5. A disp. Orlandi,Zappacosta, Panatti, Izzo, All. Rastelli.ARBITRO: Ros di Pordenone.Guardalinee: Lealie Maspero.MARCATORi: 43' pt Angiulli (A), 12' st Caturano (P), 23' st Scarpa (P), 30' Caturano( P), 45' st Scarpa (P)AMMONITI: Fabbro (A), Castaldo (A), Bittante (A), Pepe (P), Fernandez (P), Scarpa (P).NOTE: Spettatori 2500 circa di cui 500 ospiti. Angoli.: 4-3 Paganese Rec.: 0' pt, 3' st

di Leondino Pescatore

PAGANI - Nella buca stavolta inciampa l'Avellino: quella che aveva consentito al Latina di vincere la gara atavolino è ancora lì, evitata dai calciatori. Proprio in quella zona, a centrocampo, la Paganese ha costruito la suavittoria. Malafronte, terzo tecnico per le squalifiche di Grassadonia e Criscuolo, ha attuato diligentemente ledisposizioni del "capo" attraverso cui la squadra di casa è riuscita a ribaltare un risultato che apparivacompromesso, contro un Avellino andato in vantaggio sul finire del primo tempo (43': diagonale vincente diAngiulli) e con la migliore difesa del campionato.Nella ripresa, Grassadonia ha mandato in campo Scarpa e la partita è cambiata: sull'altro fronte Rastelli non hasaputo trovare le giuste contromisure neppure quando sono entrati Fava e Puglisi, modificando qualcosa solodopo avere incassato il terzo gol.La squadra irpina che aveva subìto appena 10 reti in 17 partite, ne ha rimediato quattro in 35 minuti, conun'ingenuità disarmante, l'ultima addirittura da "oggi le comiche" con il portiere Fumagalli che, dopo avere contatotre reti e una traversa, ha tentato di imbastire da solo l'azione partendo dalla propria area. A metà campo è statoaffrontato da Scarpa che gli ha tolto il pallone e dalla trequarti di campo ha spedito direttamente il pallone nellaporta sguarnita.Grande personalità espressa da una Paganese che, su un campo pesantissimo, ha trovato la forza e la vogliaper reagire adeguatamente. Al 12' st Caturano appostato sul secondo palo, ha deviato in rete un assist diNunzella il quale al 23' ha spedito in area dall'angolo un preciso traversone per Scarpa con deviazione pure lui ditesta, stavolta appostato sul primo palo. Poi il tris firmato da Caturano pronto a deviare in rete la palla ribattutadalla traversa su tiro del nuovo entrato Fava. Infine la sciagurata iniziativa di Fumagalli che ha consentito allaPaganese di mortificare l'Avellino e i suoi numerosi e attoniti tifosi.(l.p./Lps)

La classifica (girone B)Latina (-1) 37; Avellino 35; Frosinone (-1) 30; Nocerina, Perugia (-1) Pisa 27; Paganese, Prato 25; Benevento,Viareggio 23; Gubbio 22; Catanzaro 21; Andria (-2) 20; Barletta 14; Carrarese 13; Sorrento 12.

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IL CASO DEL CAPITANO DELLA SALERNITANA Caos Aversa, Montervino rischia anche ilDaspo

La Questura sta verificando. E la societàprenderà provvedimenti. «Ma ho solo esultato»

di Franco Esposito

SALERNO - «Non ho insultato nessuno né mai assunto atteggiamenti violenti contro la tifoseria locale. La miaera una semplice esultanza per un gol molto importante per la Salernitana». Francesco Montervino spiega così,al sito web della Salernitana, quanto accaduto domenica ad Aversa quando, dopo il vantaggio degli ospiti firmatoproprio dall'ex capitano del Napoli, Montervino è andato ad esultare dove si trovavano i tifosi locali. «Mi dispiaceper ciò che è successo e chiedo scusa alla società dell'Aversa ma il mio comportamento non voleva essereoffensivo».

OSSERVATORIO - In sede Francesco Montervino dove ha appreso della nota dell'Osservatorio. Secondol'organismo del Viminale il gesto di Montervino «ha innescato incidenti, al termine dei quali sono rimasti contusitre carabinieri. La Questura ha avviato un approfondimento per verificare se sussistono i presupposti per ilDaspo al calciatore». Gli incidenti si sono verificati nell'intervallo. L'Osservatorio auspica anche che ilcomportamento del calciatore trovi «una decisa e pronta risposta nella giustizia sportiva ed eventualiprovvedimenti».

LOTITO - Il co-patron della Salernitana, Claudio Lotito, ha sentito al telefono ieri, il direttore generale della LegaPro, Ghirelli. «Il calciatore - dichiara Lotito - ha soltanto esultato e sicuramente avrebbe potuto evitarlo. Ho lasensazione che sia stato enfatizzato tutto. Quanto si è verificato nell'intervallo non è assolutamente dipeso dalcomportamento di Montervino ma dalla rivalità tra le due tifoserie».Il responsabile dell'area tecnica, Susini, che era in tribuna ribadisce: « Non ha detto nulla, ha soltanto esultatodinanzi all'inferriata ed ha sbagliato perché non ha riflettuto. Durante il riscaldamento quattro o cinque personedietro la panchina gliene avevano dette di tutti i colori».Marco Mezzaroma ha precisato che la società prenderà provvedimenti nei confronti di Montervino.

TIFOSI - Dieci i tifosi denunciati dalla Polizia, sei salernitani e quattro aversani (issa aggravata, resistenza apubblico ufficiale e violenza negli stadi). Altri due salernitani sono stati denunciati perché trovati in possesso,prima della gara, di fumogeni.

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Page 108: Corriere Dello Sport 22/01/2013

OGGI A CARPI Scatta il Quadrangolare 72 talenti di Lega Pro sono in vetrina in Emilia

Sei mesi dopo la Lega Pro torna nelle aree colpite del terremoto. Era stata con l'Italia Lega Pro a Medolla nelmese di giugno. Ritorna con i giovani calciatori, che saranno impegnati nel Quadrangolare numero 33, ma anchecon una serie di iniziative. « Non dimentichiamo la tragedia del terremoto che ha colpito l'Emilia Romagna -dichiara Francesco Ghirelli, Direttore della Lega Pro - e domani faremo un convegno a Novi di Modena daltitolo. Presenteremo anche il progetto gemellaggio fra 3 club di Lega Pro (L’Aquila, Cremonese, Latina) con 3società sportive della zona colpita dal sisma (Roveretana, Novese, Massese)»..

TRATTATIVE DI MERCATO - Il portiere Pier Graziano Gori (32) resta a Benevento per un’altra stagione.L’attaccante Mattia Montini (20) passa alla Feralpi. Mentre Alessio Viola (22) va a Carpi. La Nocerina trattal'attaccante francese Julien Rantier (29) del Perugia; l'ex Biagio Pagano (30) del Modena; e Manolo Mosciaro(27) del Cosenza (Girone D). Scambio tra Mantova e Treviso: ai virgiliani passa Francesco Bini (24), ai trevigianiil centrocampista Andrea Burato (22). Al Treviso l'attaccante Luca Strizzolo (21) in prestito dal Pisa; ilcentrocampista Walter Piccioni (35) da L'Aquila; il difensore centrale Federico Dal Compare (18) dallaPrimavera del Milan. Ceduto il centrocampista Angelo Chiavazzo (20) al Bellaria. Il Pavia ha perfezionatol'ingaggio in prestito dal Milan del portiere Umberto Previti (22). Dopo aver ingaggiato il centrocampista AndresBottiglieri (24) del Voghera, l'Andria ha messo in lizza il ritorno dell'attaccante francese Ousmane Sy (24) delTreviso; oltre all'attaccante Gianluca De Angelis (32) dell'Avellino. E' il giorno di Francesco Dettori (30) alPerugia. Arriva in prestito dal Chievo con opzione per il secondo anno. Si cercano ancora due difensore centrali:il primo è uno scambio tra Nicholas Giani (25) del Vicenza e Oliveira Jefferson (22), brasiliano del Perugia. A unpasso dal Gubbio Matteo Di Piazza (25), centrocampista, esterno d'attacco, della Pro Vercelli. C'è anche il Prato,oltre alla Nocerina, per il difensore Gianluca Nocentini (35) che lascerà Sorrento. Siamo ai dettagli per ilpassaggio del portiere Nicolas Bremec (36) dal Grosseto al Barletta. La Carrarese punta ll'esterno offensivoLuca Ficarotta (21) del Trapani, nei piani anche del Barletta. A Pontedera in arrivo il laterale destro Maicon DaSilva (19) di nazionalità brasiliana dalla Reggina

�l RECUPERO Cuneo-Reggiana rinviata per neve sarà recuperata sabato 26 gennaio ore 14,30�l SERIE D, LA PUTEOLANA CHIEDE LA RIPETIZIONE DELLA GARA (g.m.) - La Puteolana (serie D) hapresentato ricorso al G.S. per presunto errore tecnico dell'arbitro Proietti di Terni, che nel corso del derby conl'Ischia avrebbe espulso per somma di ammonizioni il giocatore Conte, mai ammonito in precedenza. Secondoil club flegreo l'arbitro lo avrebbe confuso con Signore, ammonito nel primo tempo. La Puteolana chiede lariptezione della gara.

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IL RISVEGLIO DA CAPOLISTA Pacilli: Il Trapani è un meccanismo splendido

«Il gol decisivo, l’abbraccio dei compagni e deitifosi, non potevo fare miglior esordio»

TRAPANI - Tutto in un pomeriggio. Dal sorpasso nei confronti del Lecce, alla rimonta patita per mano di unavversario capace di non arrendersi e fino ad arrivare allo splendido sinistro del debuttante Mario Pacilli. IlTrapani non si è fatto mancare davvero nulla, nemmeno i beceri cori dei tifosi del Treviso prontamente caricatisul web. La neo-capolista ha prima rischiato di surclassare i padroni di casa, tanto è stata la supremazia, poi si èspecchiata troppo, incassando un tremendo uno-due e, infine, ha avuto la forza di conquistare il successo e,contemporaneamente la vetta della classifica. Felice e contento proprio l'ultimo arrivato: « Miglior esordio nonpoteva esseci. E' stato un gol decisivo, l'abbraccio dei compagni e dei tifosi, non potevo sperare di più. Aprescindere dalla soddisfazione personale sono contento per aver firmato la vittoria, sarebbe stato davverodelittuoso tornare a casa senza i tre punti», afferma l'ex esterno dell'Albinoleffe.Prematuro guardare la classifica? « Godiamoci il primato ma è opportuno rivedere il film della partita, quelpassaggio a vuoto della ripresa ha rischiato di vanificare l'ottimo primo tempo. Per fortuna non manca l'orgoglioa questo gruppo».A proposito, nessun problema si è registrato nell'inserimento con i nuovi compagni. « Assolutamente no. IlTrapani è uno splendido meccanismo, chiunque avrebbe facilità ad adattarsi».

BOSCAGLIA - Ben diverso, ovviamente, il commento del tecnico siciliano. Contento sì della vittoria, l'ennesimain trasferta dove i granata sono stato sconfitti solo a Chiavari, e del primo posto ma Roberto Boscaglia è pococontento per la rimonta subita: « Abbiamo rischiato di mandare all'aria ciò che di buono avevamo fatto per oltreun'ora. Potevamo e dovevamo chiudere la partita poi, invece, abbiamo snaturato il nostro gioco e il nostroprogetto. Ognuno ha giocato per sé e il Treviso ne ha approfittato. Probabilmente abbiamo pensato di averespletato la pratica. Non è stato così e mi auguro che la lezione sia stata recepita. Non possiamo prescinderedal progetto originale, dove è il gruppo che fa la differenza».Resta la vittoria, il primato, l'entusiasmo dei tifosi e, naturalmente, i numeri sempre più pesanti: il maggior numerodi punti all'attivo, i 40 gol realizzati, la terza vittoria esterna consecutiva condita da tre reti: « Non dobbiamospecchiarci - chiosa Boscaglia - perché il campionato è ancora lungo e la concorrenza resta spietata».Ciliegina sulla torta a Treviso: Luca Pagliarulo è tornato al gol, mentre il compagno di reparto, Giacomo Filippiproprio al "Tenni", dove disputò due campionati in serie B con i trevigiani, ha tagliato il traguardo delle 100presenze con la maglia granata.Lps

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Bencosme, 20 anni Stecchi, 21anni Tamberi, 20 anni

UN POKER DI PROMESSEAlessia guida la carica dei baby azzurri

C’è una generazione di ragazzi, o meglio di giovani, che potrebbe dare la svoltaall’atletica leggera italiana. Arrivano da un po’ dappertutto, anche daConcepcion De la Vega, Repubblica Dominicana. José Reynaldo Bencosme ènato lì ma è in Italia da quando aveva un anno. Ora va per i 21, ha unpersonale di 49”33 sui 400 ostacoli e all’Olimpiade di Londra è arrivato fino allasemifinale. Il che non è affatto male e comunque lui all’Olimpiade ci è andato, adifferenza di Alessia Trost, cioè la ragazza che completa il poker diconcretissime speranze.Gianmarco Tamberi, anche lui avviato ai 21, salta in alto come la Trost, anzi dipiù essendo un uomo. Ha 2,31 all’aperto e 2,21 indoor. Nato a CivitanovaMarche, figlio dell’ex primatista italiano Marco, si è piazzato quinto agli Europeidi Helsinki, piegandosi in ginocchio a chiedere il sostegno del pubblico primadell’ultimo salto (sbagliato di poco), quello che avrebbe potuto dargli unaclamorosa medaglia.Di pochi mesi più anziano è Claudio Michel Stecchi, saltatore con l’asta nato aBagno a Ripoli (Firenze). Ha scavalcato 5,60 e conquistato due titoli italianiconsecutivi. Argento ai Mondiali junior nel 2010.

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Page 114: Corriere Dello Sport 22/01/2013

diMarco Evangelisti

Oggi si vola. Domani anche. Alessia Trost ha vent’anni da compiere. La vita davanti e dietro le spallesolo l’asticella. Piazzata piuttosto in alto. Lassù a 1,98 dove al coperto in Italia erano arrivate sinora soloAntonietta Di Martino e Antonella Bevilacqua. Nomi che cominciano con la vocale più apertaconosciuta dall’uomo e che ha lo stesso suono di un grido stupito. Da noi non è uno spettacoloabituale. Tre grandi saltatrici, un solo oro olimpico. Stiamo a vedere la Trost, che comincia adesso eavrebbe già cominciato se l’avessero convocata per Londra invece di affastellare le regole persbarrarle la porta. O forse le hanno fatto del bene, perché lei è una di quelle toste che quando sisentono defraudate vengono prese dalla febbre di crescere. Sette centimetri di miglioramento da unautunno all’inverno successivo. Domenica in una gara vicino a casa, giusto lo spostamento daPordenone a Udine. Il nuovo presidente federale Alfio Giomi capisce di avere trovato forse un’amica ecertamente un tesoro e le manda un messaggio di congratulazioni. Lei gradisce: «L’ho incontrato solodue volte e ho intuito subito che ha qualcosa da comunicare. Il predecessore non mi aveva mai scrittouna parola». La Trost è alta 1,88 e non le basta: «E’ arrivato il momento di salire con i carichi diallenamento. Penso di avere ancora parecchio da migliorare anche nel mio fisico». Come tutti, è statascelta dal destino. Ma, non come tutti, ha scelto lei la direzione da dare alla propria vita. Se continuarea saltare o sedersi sui banchi di un’aula magna. Farà entrambe le cose, con particolare riguardo per gliallenamenti. Parla lieve e gentile, ma non pensate di condurla dove non vuole andare. L’inerzia non faper lei, gli incantatori di serpenti neppure.

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Page 115: Corriere Dello Sport 22/01/2013

«Ho messol’atletica al centrodella mia vitaSomiglio alla Vlasicma mi ispiro allagrazia dellaChicherova»

La gigantessa dell’Isola FeliceA nemmeno 20 anni ha saltato 1,98 e ora punta ai Mondiali «Merito della miaPordenone. E di un padre dal nome strano»

Alessia Trost, che cos’è questa storia di cambiare la rincorsa? «Mah, vediamo. Ci sono tante cose che devo migliorare. La ritmica del gesto,l’arco sopra l’asticella, la velocità in entrata, la verticalità dello stacco. Finora misono trovata bene con i sette passi. Andrò a nove solo se mi riuscirà naturale». Lunga la sua agenda di progressi tecnici. Dove vuole arrivare? «A dire la verità non ci ho mai pensato. Lavoro al contrario: mi alleno e poiguardo dove mi hanno portato quegli allenamenti». Finora l’hanno portata al livello della Di Martino e della Bevilacqua. E alparagone con Blanca Vlasic. «Lusingata. Anche perché non è passato molto da quando ho deciso che

l’atletica deve diventare il perno del mio futuro prossimo.Probabilmente alla Vlasic mi accosta la struttura fisica,oltre che i risultati nelle categorie giovanili e il fatto che laCroazia è qui vicino a Pordenone. Io però mi scelgo unaltro modello: Anna Chicherova». Troppo facile, adesso che ha vinto le Olimpiadi. «A me piaceva anche prima di Londra. Quando eral’eterna seconda. L’eleganza dei suoi salti èineguagliabile».

Lei invece a Londra non c’era. «Diciamo che non ho ottenuto il minimo A». Diciamo anche altro. «Niente polemiche. Sono nella stessa situazione di altri ragazzi che avevano lachance di andare e non sono stati selezionati, come il saltatore con l’astaStecchi. Mi dispiace perché sarebbe stata un’occasione importante perconoscere il mondo olimpico, gente diversa, un altro modo di gareggiare.Capisco i problemi economici, ma non credo che la trasferta a Londra per unatleta o due in più fosse insostenibile». Di Olimpiadi davanti ne ha tante. «Sì, però sono tutte lontane. E allora adesso mi concentro sugli Europei under23 di quest’anno. E poi sui Mondiali di categoria e sulla partecipazione a quelliassoluti». Tutto comincia da Pordenone. «Un’isola felice. Me ne rendo conto quando vedo la fatica che fanno altri

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«Da ragazzinavenivo presa in giroper la mia altezza,ho dovuto impararea non badarci Avreimeritato Londra»

giovani atleti italiani a trovare un posto dove allenarsi. Non smetterò mai diringraziare il sindaco (Claudio Pedrotti) , grande appassionato di atletica.Grazie a lui abbiamo costruito un impianto indoor di prim’ordine e adesso stiamo per aprire una nuova pistaindoor». Grazie a lui e a chi altri? «La Red Bull mi sostiene, le Fiamme Gialle sono diventate la mia casa. Beh, prima di tutto devo ringraziare miopadre Rudi, che ha fondato una squadra, la Libertas Porcia. Caso ha voluto che lì abbia anche incontratoGianfranco Chessa, che è ancora il mio allenatore». Scusi, ha detto Rudi? Sta per...? «Rudi e basta. Mio padre ha un secondo nome, Ennio, ma io l’ho scoperto solo quando ho compiuto 14 anni e luiprobabilmente non se ne ricorda neppure più. Se qualcuno lo chiamasse Ennio, non si volterebbe. Lui in

pensione, mia madre Susanna operaia, famiglia tranquilla. Con me sfortunatissima figliaunica». In questo modo avrà tutta l’attenzione che serve a un atleta di livello. «Non posso negarlo. Ma non posso neppure negare che a me questa vita piace. E’faticoso allenarsi due ore e mezzo al giorno, anche tre, in certi momenti il doppio, sei giornisu sette. D’altra parte adoro stare in mezzo ai ragazzi della mia età, correre, saltare,scherzare. Ormai l’atletica per me è diventata uno stile di esistenza». Eppure aveva pensato di abbandonarla.

«Non esattamente. A un certo punto ho capito che s’imponeva una scelta. Intanto ho preso la maturità in lingue emi sono iscritta all’università per specializzarmi nello stesso campo. Inglese e tedesco, quelle più utili. E’ unapassione e una faccenda pratica: parlare le lingue serve. Solo che adesso ciò che era la parte più importantedella mia vita, lo studio, è passato al secondo posto. Ora c’è il salto in alto. Mi sono arruolata nelle Fiamme Giallee provo a diventare un’atleta a tempo pieno». Un bell’impegno. «Sono pronta a cambiare prospettiva, se le cose non andassero bene». Il fidanzato che cosa ne pensa? «Si chiama Alberto e anche lui salta in alto. Ha fatto la scelta opposta: credo stia un po’ mollando l’atletica». L’amore, le piste affollate, la voglia di grandi competizioni: non ha l’aria di una che ami starsene dasola. «No, infatti. Nel giorno di stacco dagli allenamenti sto in mezzo alla gente a far passeggio. Il mio hobby preferito.Per il resto vado al cinema, leggo. Ho visto da poco “La migliore offerta”, di Giuseppe Tornatore. Mi è piaciutotalmente che ho continuato a pensarci mentre mi allenavo, mentre mangiavo e persino la notte. Mi ha tenutasveglia». C’è un libro che le abbia fatto un effetto analogo? «”Open”, di Andre Agassi. Lui ha avuto una vita sopra le righe e da come ha reagito alle avversità ho capito cheoltre a essere un grande tennista è anche persona di profondo spessore umano». Le avversità agli atleti capitano. «Lo so bene. Anche prima di diventare atleti. Io per esempio da ragazzina venivo presa in giro perché sonoaltissima. Mi fissavano e poi cominciavano a bisbigliare tra loro. Capita ancora adesso. Ho imparato a non darcipeso». A un capo della scala Agassi, all’altra Armstrong. «Storia triste. Uno schifo, per dirla tutta. Ma un lato positivo c’è. Da come gli atleti della mia generazione hannoreagito capisco che la cultura del doping è in declino».

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Tre campionesse da raggiungere

ALESSIA TROST è nata a Pordenone l’8 marzo 1993. E’ alta 1,88 e pesa 68 chili. Ha cominciato a praticare ilsalto in alto nella Libertas Porcia (cittadina della provincia di Pordenone). Già a 11 anni superava 1,55. Nel2009 ha vinto la prima medaglia d’oro nella storia dell’atletica italiana ai Mondiali under 18 di Bressanone.Argento alle Olimpiadi Giovanili di Singapore 2010. Il 15 luglio 2012 si è laureata campionessa del mondojunior a Barcellona con 1,91, senza però ottenere l’1,95 che l’avrebbe qualificata per l’Olimpiade di Londra.Domenica in una gara indoor a Udine ha suèperato alla terza prova (ma largamente) 1,98: una misura che alcoperto era entrata nel curriculum solo di altre due italiane, Antonietta Di Martino (primatista con 2,04) eAntonella Bevilacqua (arrivata anche lei a 1,98). Diventano naturali i paragoni della giovane friulana conqueste due atlete e con la più grande specialista azzurra, Sara Simeoni.

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SARA SIMEONINata a Rivoli Veronese il 19 aprile 1953, è stata anche lei un esempio diprecocità: da junior ha stabilito il record italiano assoluto. Un oro olimpico (aMosca 1980) e due argenti, primatista del mondo con 2,01 nel 1978, misurasuperata due volte.

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ANTONELLA BEVILACQUANata a Foggia il 15 ottobre 1971, il suo miglior risultato è il quarto postoall’Olimpiade di Atlanta 1996 con 1,99. Per tredici anni ha detenuto il primatoitaliano indoor con la misura di 1,98, la medesima realizzata domenica dallaTrost.

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ANTONIETTA DI MARTINONata a Cava de’ Tirreni (Salerno) il primo giugno 1978, ha battuto il recorditaliano della Simeoni portandolo a 2,02 e successivamente a 2,03 nel 2007.Nel 2011 ha fissato il primato nazionale indoor a 2,04. Nel suo palmarésl’argento ai Mondiali di Osaka 2007.

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“DEMURONE” IERI A SEGNO A CAGNES

PARIGI - Ieri una vittoria per Mirco Demuro a Cagnes con il tedesco Red Shuffle. Ieri galoppo a Cagnes:reclamare (16.000 €, m. 1500) - 8. Abbagliante; handicap (26.000 €, m. 2000 aw) - 9. Casamassima. Ieri trotto aVincennes: Prix de Cavaillon (58.000 €, m. 2100) - 7. Priscilla Zak 13.9, 9. Prima Ok 14.4; Prix de Pontrieux(37.000 €, m. 2700, montato) - Namec Rl rp. Oggi galoppo a Cagnes: reclamare (16.000 €, m. 2000 aw) -Vittoria Apuana; reclamare (15.000 €, m. 1600 aw) - Art Basel, Redona. Oggi trotto a Vincennes: Prix deDieppe (62.000 €, m. 2700) - Mineiro As; Prix de Mirande (90.000 €, m. 2700) - Osasco di Ruggi, Oropuro Bar,Oibambam Effe; Prix de Pont Audemer (58.000 €, m. 2100) - Powell Bi, Pontiac Turbo, Pace del Rio, PacificModel, Painkiller Va, Paolo Om, Picone, Positano d’Ete, Priest Va, Palomar Lb, Pick and Go.USA - Venerdì ad Aqueduct brutta caduta in corsa per Ramon Dominguez, con frattura del cranio per il 36ennefantino.OGGI - Ore 18.30 TQQ a Trieste (trotto, 7ª corsa, m. 2060) Jackpot: Quinté 5.747,01 €. Favoriti: 6-2-13-15-17.Sorprese: 18-4-14. Inizio convegno alle 15.30. Corse anche a Torino (t, 14.30), Roma (g, 14.40).IERI - TQQ a Taranto: Tris 5-11-14, quota 243,66 € per 500 vincitori; Quarté 5-11-14-16, quota 485,29 € per 43vincitori; Quinté 5-11-14-16-6, n.v.

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PIANETA NBA Gallinari limita Durant e vince

di Roberto Zanni

MIAMI - Si può fermare Kevin Durant? Quasi impossibile, però questa volta la 'task force' di Denver ce l'ha fatta.Una difesa asfissiante sul bombardiere di Oklahoma; anche Danilo Gallinari ha dato il suo apporto,fondamentale, nel successo dei Nuggets all'overtime (121-118). Durant, reduce dai 52 punti record di Dallas,questa volta si è fermato a soli... 37: ma con la sua peggior percentuale, appena il 35% (7/20) al di sotto dellapropria media che è del 51,6%, con 20 punti poi che sono arrivati dalla lunetta. Il Gallo, che ha chiuso l'incontrocon 18 punti, oltre a 6 rimbalzi e 3 assist, ha fatto parte della 'staffetta' incaricata di limitarere Durant, fino allaconclusione della terza frazione. «La più bella partita vista quest'anno - ha detto soddisfatto George Karl, coachdi Denver che con questo successo, numero 1.099, è diventato il sesto allenatore più vincente della Nba - .Quando concedi 50 liberi agli avversari e riesci a vincere significa che di belle cose i tuoi ragazzi ne hannofatte». Oklahoma City, che adesso guida l'Ovest assieme ai Clippers, ha perso per la prima volta aisupplementari quest'anno, dopo quattro successi, mentre Denver all'overtime è imbattuta (3 successi).

BRYANT STANCO - Nei Lakers è l'unico che segna, corre e difende, ma la squadra continua a perdere e ancheBryant si è stancato: «Le mie gambe hanno bisogno di riposo - ha detto Kobe dopo il ko numero 23 dellastagione, quarta peggiore franchigia dell'Ovest - i miei tiri sono corti, mi assumo la responsabilità per questasconfitta». Ma le cose vanno male anche per un'altra grande, Boston, maltrattata a Detroit. Il mercato apparel'ultima chance.

KINGS DA 525 MILIONI - Intanto Sacramento sta per perdere i suoi Kings ormai venduti per 525 milioni e chedalla prossima stagione dovrebbero giocare a Seattle con Phil Jackson e Larry Bird corteggiati per un ruolodirigenziale.roz/ecp

RISULTATI: Toronto-LA Lakers 108-103 (Calderon 22, Bryant 26); Orlando-Dallas 105-111 (Davis 24, Marion20); Detroit-Boston 103-88 (Drummond 16, Garnett e Lee 16); Detroit-Oklahoma City 121-118 d1ts (Brewer 26,Durant 37).

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Sabatini ha deciso:si continua concoach Finelli perdifendere il progettoe i baby da lanciare

Intanto però lasquadra segnapoco e ha dellepessimepercentuali. I tifosil’unica certezza

La guardia Kenny Hasbrouck,26 anni: deludente e pococontinuo (Ciamillo)

BOLOGNA HA PERSO LA BUSSOLA Tradita dagli americani, lontana dai play off: la Virtusè già in balia degli eventi?

di Furio Zara

BOLOGNA - La grande depressione. Virtus, dove sei? Col navigatore rotto epersa nelle rotonde senza uscita di una stagione già compromessa, costretta afare i conti con la sesta sconfitta consecutiva, undicesima in classifica, fuoridalle Final Eight, aggrappata al miraggio di play off lontani come l’attesa diBabbo Natale a marzo, tradita dagli americani, colpita al cuore dal silenzio

assordante con cui gli ottomila dell’Unipol Arena hannoaccompagnato l’uscita dei giocatori dopo il ko didomenica sera con Cremona; la Virtus è oggi unasquadra in balia dei venti, sempre sbattuti in faccia, edegli eventi, sempre contrari.

TRADITA DAGLI USA - Si va avanti con Finelli, ripete Sabatini, il coach non sitocca; c’è un progetto da difendere, tocca a lui porre le basi, ci sono giovanicome Imbrò e Moraschini da far maturare e poche certezze (Gigli e Poeta) a cuitendere la mano per non sprofondare. Va da sé che ci sarebbe anche datrovare un senso ad un girone di ritorno appena cominciato. Il nodo è quello, enon è facile da sciogliere. Era un pezzo che la Virtus non si trovava inchiodataad una realtà così desolante. Il presunto valore aggiunto degli americani si è trasformato in zavorra. Il campionatodi Hasbrouck (2/10 al tiro contro Cremona), Minard e Smith è una litania di promesse non mantenute. Hasbrouckalterna (poche) gare in cui fa il suo dovere, ad altre che lo vedono scivolare in preoccupanti coni d’ombra. Smithè abulico, poco funzionale alla chimica di squadra. Il matrimonio tra Minard e la Virtus è partito col piedesbagliato: Ricky è arrivato sovrappeso, ha giocato le prime partite bendato (agli occhi), ad ottobre è stato a

rischio taglio (situazione gestita male dal club: lo tagliamo, anzi no, con Sabatini chechiama l’agente e lo informa del taglio a 48 ore dalla gara e poi fa retromarcia e ammettel’errore: non dovevo dirglielo), è risorto (da sballo con Biella: 10/12 da tre), ma è stata soloun’illusione, una notte di luce in mezzo al buio.

OGGI E DOMANI - I numeri della stagione parlano chiaro: la Virtus è ultima nella classificadei tiri da due (48% di realizzazione), ultima nei liberi (69,2%), viaggia con una media di

72,6 punti a gara (peggio hanno fatto solo Caserta, Pesaro e Biella), ha un solo uomo (Hasbrouck con 13,8) tra iprimi trenta marcatori del campionato. C’è di peggio in giro, ma al peggio a Bologna non si vogliono abituare. Ilparadosso con cui tocca convivere ora è questa squadra che viaggia in direzione ostinata e contraria a fronte diun gruppo che non si è sfaldato, anzi, riesce a far convivere tre anime (i veterani, i giovani, gli americani) soltantograzie alla saggezza di Peppe Poeta e Angelo Gigli. I due pilastri rispondono ogni volta all’appello incerottati e logorati da fastidi cronici o estemporanei cheinevitabilmente ne condizionano le prestazioni; eppure la loro presenza oggi appare indispensabile perchédiventa l’unico piedistallo su cui provare a dare un senso al presente e ad impostare il futuro. Senza di loro i variImbrò e Moraschini, Gaddefors e Parzenski, insomma la gioventù talentuosa ma ancora da farsi dei ventenni dicasa Virtus; si troverebbe persa e senza la bussola. La rifondazione della Virtus riparte da loro. E dagli ottomilache ogni due settimane riempiono l’Unipol Arena.

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MERCATO Colpo Avellino: preso Lakovic

AVELLINO - (l.p.) Si attende soltanto l'ufficialità: la Scandone Avellino ha trovato l'accordo con il play JakaLakovic (34anni), giocatore di altissimo livello. Ex Lubiana, Panathinaikos, Barcellona e Galatasaray (con il qualeera in rotta), ha vinto 6 campionati nazionali, 8 trofei nazionali e 1 Eurolega con il club blaugrana.

CLASSIFICA SERIE A: Varese 28; Sassari 26, Siena 24; Cantù e Roma 22; Milano 18; Brindisi, Reggio Emiliae Venezia 16; Venezia 14; Bologna e Cremona 12; Montegranaro 10; Avellino 8; Biella e Pesaro 6.Prossimo turno (27/1, h.18.15): EA7 Emporio Armani Milano-Saie3 Bologna; Banco di Sardegna Sassari-Sutor Montegranaro; Scavolini Banca Marche Pesaro-Angelico Biella; Chebolletta Cantù-Acea Roma (h.20);Sidigas Avellino-Cimberio Varese; Vanoli Cremona-Juvecaserta; Trenkwalder Reggio Emilia-Umana ReyerVenezia; Enel Brindisi-Montepaschi Siena (28/1, h.20.30).

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IL POSTICIPO: SIENA-REGGIO EMILIA 64-49 Sanikidze e Ress, che show!

MONTEPASCHI SIENA-TRENKWALDER REGGIO EMILIA 64-49 (19-11, 36-28, 50-41) - SIENA: Brown 8 (2/4,0/3), Eze 6 (3/5, 7 r), Carraretto 3 (0/4, 1/4, 2 r), Rasic 2 (1/1, 0/4, 2 r), Kangur 9 (1/3, 2/3, 1 r), Sanikidze 6 (2/5,10 r), Ress 9 (1/1, 2/2, 2 r), Lechthaler, Janning, Hackett 10 (3/3, 0/2, 3 r), Moss 11 (1/4, 3/4, 5 r). All. Banchi.REGGIO EMILIA: Jeremic 1 (0/2, 0/2, 2 r), James 4 (1/5, 0/1, 2 r), Taylor 14 (3/7, 2/9, 6 r), Brunner 6 (3/5, 9 r),Antonutti ne, Veccia, Filloy 3 (0/1, 1/1, 3 r), Slanina 1 (0/1, 1 r), Cervi 2 (1/4, 5 r), Silins 10 (1/2, 1.2, 1 r),Deguara ne, Cinciarini 8 (2/8, 0/2, 3 r). All. Menetti. ARBITRI: Chiari, Quacci, Borgioni 6. NOTE - Tiri liberi:Siena 12/19; Reggio Emilia 15/25. Percentuali di tiro: Siena 22/52 (8/22 da tre, 12 ro, 26 rd); Reggio Emilia15/52 (4/17 da tre, 11 ro, 24 rd). Spettatori 4.000.Pagelle - SIENA: Brown 6, Eze 6,5, Carraretto 6, Rasic 6,5, Kangur 7, Sanikidze 8, Ress 8, Lechthaler 6,Janning 6, Hackett 7,5, Moss 6. All. Banchi 7,5. REGGIO EMILIA: Jeremic 5, James 5, Taylor 6,5, Brunner 7,Veccia 6, Filloy 5,5, Slanina 5, Cervi 6, Silins 6,5, Cinciarini 6. All. Menetti 6.Il migliore: Sanikidze.La chiave: la difesa della Montepaschi concede solo 49 punti agli avversari.

SIENA - Sulla scia dell'entusiasmo creato dalle brillanti affermazioni in Eurolega, la Montepaschi riprende ilcammino anche in campionato superando l'ostacolo proposto da Reggio Emilia per guadagnare la terzaposizione solitaria in classifica all'inseguimento della fuggitive Varese e Sassari.Banchi ha potuto contare su una difesa molto arcigna della sua squadra per iniziare bene il girone di ritornocontro l'avversaria dei quarti di finale della prossima final eight di Coppa Italia a Milano. I 6 assist di Sanikidze(anche 10 rimbalzi per lui) e i recuperi di squadra della Montepaschi sono il motivo dominante dell'avvio di partita(8-2 al 5'); Reggio Emilia stenta a trovare le giuste linee di passaggio anche per il tempismo degli interventi diMoss e gli aiuti sul pick and roll di Eze. Ress, prima di essere colpito duro in un contatto sotto canestro, fa unaprestazione da cento per cento al tiro. Per gli ospiti Silins dimostra una buona confidenza con il canestro (11-9all'8'), anche se in difesa arriva con un po' di ritardo sugli aiuti ed è costretto già al terzo fallo dopo soli 8 minutigiocati. La squadra di Banchi continua imperterrita a recuperare palloni in difesa con tanta voglia di aggredire(22-13 al 13'). Brunner lavora di gomiti e di fisico sotto il canestro della Montepaschi e garantisce ai suoi alcuniextra possessi (7 rimbalzi offensivi a metà gara) per il riavvicinamento con Taylor (30-26 al 18'). Hackett e Mossrecuperano tutto in difesa (42-28 al 23'), ma Reggio Emilia non demorde (48-41 al 30') anche grazie allapresenza sotto canestro del giovane lungo Riccardo Cervi, senz'altro futuribile per la nostra pallacanestro, conampi margini di crescita. Kangur sferra il colpo finale agli avversari con micidiale precisione nelle triple (60-42 al35').Infopress

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SUI DIVIETI ALLE TIFOSERIE Fip e Lega, accordo con l’Osservatorio

ROMA - Dopo gli ultimi divieti ad alcune tifoserie di seguire le proprie squadre in trasferta, ieri il n.1 della FipPetrucci, insieme con presidente della Lega Renzi, ha incontrato al Viminale il presidente dell’OsservatorioNazionale sulle Manifestazioni Sportive Ciullo. Con il parere positivo della Questura di Milano e dell’Osservatorio,per le gare delle Final Eight (7-10 febbraio a Milano) non ci saranno limitazioni di accesso alle tifoserie.Soprattutto, le future istruttorie dell'Osservatorio riguardanti il basket, saranno effettuate coinvolgendo sia la Fipche la Lega. In questa ottica, giovedì 24 gennaio Renzi parteciperà alla prossima riunione dell'Osservatorio.Come sempre, con il suo intervento della scorsa settimana, Petrucci ha dimostrato che tra il pensiero e l’azione...preferisce entrambi: ha aperto una nuova era della gestione di certi problemi riguardanti le tifoserie, riuscendoper la prima volta a coinvolgere in certe decisioni importanti anche rappresentati della pallacanestro. « Ho moltoapprezzato la disponibilità del Capo dell’Osservatorio - ha detto il presidente della Fip -. Da ora si prenderannocerte decisioni gara per gara. Ma, ci tengo a dirlo, noi saremo sempre dalla parte delle forze dell’ordine».Singolare il comunicato in proposito della Lega, che si limita a ringraziare l’Osservatorio per aver garantito «almeglio il successo della Coppa Italia a Milano». Strano, noi pensavamo che la portata e il significato delrisultato raggiunto grazie all’intervento di Petrucci, peraltro non nominato nelllo stesso comunicato, fosseroleggermente più ampi...a.b.

ORARI COPPA ITALIA - 7 febbraio: Cantù-Roma 17,45; Varese-Milano 20,30. 8 febbraio: Sassari-Brindisi17,45; Siena-Reggio Emilia 20,30. 9 febbraio: semifinali alle 17,45 e alle 20,30. 10 febbraio: finale alle 18.

2 TURNI AL BARCELLONA - Il giudice sportivo ha squalificato per 2 turni il campo di Barcellona Pozzo diGotto (Legadue)

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IPPICASCOMMESSE, CERCASI RIFORMA Protesta sotto l’ex Aams: manca sempre la firma deiministeri di riferimento

di Mario Viggiani

ROMA - A un anno dall’appuntamento precedente, questa volta solo un centinaio di addetti ai lavori, inrappresentanza della varie categorie ippiche, si sono ritrovati ieri mattina sotto la sede dell’ex Aams perprotestare contro i tempi biblici della riforma delle scommesse ippiche. Quasi tutti romani, con poche presenzedal resto d’Italia. Presto alcuni di loro (Fabio Carnevali, presidente di Assogaloppo e promotore dell’iniziativa, coni rappresentanti di Uif, Unag, Fengat e Agit) sono stati ricevuti negli uffici di Piazza Mastai, a Trastevere, pervenirne fuori con poche righe firmate anche da Luca Turchi e Renato Carlucci per quella che sarà l’Agenzia delleDogane e dei Monopoli.Nelle poche righe c’è scritto che i due dirigenti «hanno assicurato l’impegno formale e sostanziale affinché inbrevissimo tempo venga sottoscritto il decreto interministeriale del nuovo regolamento per le scommesseippiche da parte del Ministro dell’Economia e delle Finanze e del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari eForestali». Nero su bianco a significare che l’ex Aams ha fatto quello che doveva fare e tutto quanto èirrimediabilmente fermo da quel dì nei palazzi di Via XX Settembre, e che riguarda il ritorno al totalizzatore unico eil riassetto di Tris-Quarté-Quinté e V7 (meglio quelli che niente) ma non ancora il ritocco le intoccabili percentualidelle destinazioni d’uso per gli introiti derivanti dalle scommesse ippiche. Certo, così il pallino è tutto nelle maniministeriali: si chiede la firma attuativa entro sette-dieci giorni, staremo a vedere se accadrà qualcosa di concretoprima dell’altra manifestazione prevista per l’1 febbraio (in vista della quale le categorie si ritroveranno giovedì aRoma).

TRISTE ALBENGA - Intanto ieri protesta dei dipendenti della Labronica e dei sindacati davanti al Comune diLivorno. E sempre ieri ennesima immagine di malaippica ad Albenga galoppo: 38 partenti, 12 ritirati (il 31,6%!), 1corsa annullata (la 1ª, appunto per il ritiro di 5 partenti su 6). Questo in numeri l’ennesimo, triste convegno dicorse nell’ippodromo ligure. Colpa dei malanni di stagione? Del maltempo? Troppo spesso vanno così le cose,da quelle parti...

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La pellicola nonriguarderebbe lesue vittorie bensì levicende legate aldoping

E “Le Monde”rivela «Al Tour del1999 l’Uci accettòun certificato falsoper coprire ildoping»

Lance Armstrong, 41 anni, alTour 2004: celebrato anche daifotografi

ARMSTRONG DIVENTA UN FILM Il regista di Star Trek si è messo al lavoro sulla vita diLance

di Nando Aruffo

Gli Stati Uniti non si smentiscono mai: ogni occasione è valida per girare unfilm, anche la realizzazione della panna montata. Vogliamo che LanceArmstrong non possa diventare anche un protagonista del grande schermo?Giammai. Il regista di Star Trek, Jeffrey Jacob Abrams, si è assicurato i diritticinematografici del libro « Cycle of lies: the fall of Lance Armstrong » scritto da

Juliet Macur, giornalista del New York Times. Basandocisull'assonanza fonetica tra Cycle, ciclismo e bicicletta,più o meno in italiano suona così: « Ciclo di bugie: lacaduta di Lance Armstrong ». Abrams, meglio noto come J.J., ha una sua società diproduzione, Bad Robot, e ha sottoscritto un accordo conla Paramount Pictures. Negli Stati Uniti non stanno a

perdere tempo: la pellicola sarebbe già nelle primissime fasi di produzione e siconcentrerà più sull’aspetto doping della sua vita, che non sulle vittorie e sullasua lotta contro il cancro.

COPERTURE - Nel frattempo il quotidiano francese «Le Monde» accusa l'Uci, l’Unione ciclistica internazionale,di aver «coperto» Armstrong fin dal Tour del 1999 pubblicando il verbale dell'antidoping in cui l'americano risultòpositivo ai corticoidi, noti anche come corticosteroidi e ormoni corticosurrenalici: aumentano la concentrazione diglucosio nel sangue. Purtroppo presentano una lunga serie di effetti collaterali e per questo motivo vengonoprescritti solo in presenza di una patologia importante. Secondo la ricostruzione effettuata da Le Monde, l'Uci e l'allora presidente Hein Verbruggen accettarono di

proposito una prescrizione medica con data falsificata per renderla valevole e coprire uncontrollo antidoping positivo del 4 luglio 1999, Tour de France, da Montaigu a Challans. Attenzione alla data: è la prima tappa del primo Tour vinto da Armstrong. Furono trovatetracce di corticoidi ma lui scrisse « Nulla » nella casella relativa a « Farmaci assunti ». Il20 luglio, Le Monde annunciò la positività di Armstrong e Verbruggen si alterò per la fugadi notizie sulla stampa, non per la positività. Dopo aver negato tutto per anni, solo la settimana scorsa Armstrong ha confermato chealla ricetta fu messa una data anteriore per coprire il doping.

BIBLIOTECA - In Australia, a Sydney, una biblioteca ha prontamente spostato - e non è detto che sia undeclassamento - i libri che lo riguardano dalla sezione sport a narrativa. L'aspetto curioso è che la responsabiledella biblioteca si è giustificata dicendo che si è trattata dell'iniziativa di uno studente che lavora come stagista eche l'autore non sarà sanzionato. Sanzioni? Il borsista ha avuto un'intuizione geniale.

PRESCRIZIONE - Armstrong, dopo aver vinto sette Tour consecutivi, è stato incriminato dall'agenzia anti-dopingdegli Stati Uniti; lui ha rinunciato a difendersi, perché le prove raccolte erano inoppugnabili; gli sono staticancellati i sette Tour vinti consecutivamente dal 1999 al 2005; è andato in tivù a raccontare banalità: non hadetto chi l’ha aiutato a doparsi ed è stato attentissimo a raccontare episodi di otto anni fa, prescritti per lagiustizia sportiva.

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IN ARGENTINA Che debutto! Cavendish batte Modolo e Petacchi

di Ruggero Quadrelli

Tappa d'apertura al Tour di San Luis, percorso per velocisti, arrivo allo sprint a Villa Mercedes e uno splendidopodio onorato da Mark Cavendish vincitore e dagli italiani Sacha Modolo (2°) e Ale Petacchi (3°), ossia il nuovoche avanza e l'anziano leone che ancora ruggisce. Tappa caratterizzata dal caldo soffocante e tenuta sottocontrollo dagli Omega Pharma Quick Step, ben intenzionati a giocarsi la vittoria con il britannico iridato 2011. ECav, al primo appuntamento stagionale, non ha perdonato. Ma c'è soddisfazione anche in casa Bardiani Csf eLampre Merida a conferma che Modolo e Petacchi sono già in condizione.TOUR SAN LUIS 1ª tappa San Luis-Villa Mercedes, 164 km. Arrivo e classifica: 1. Cavendish (Gbr) 3h48'04''(media 43,150 km/h); 2. Modolo; 3. Petacchi; 4. Howard (Aus); 5. Sagan (Svc); 6. Andriato (Bra); 7. Lasca; 8.Hushovd (Nor). Oggi 2a tappa Tilisarao - Terrazas del Portezuelo, 171 km.

TIRRENO-ADRIATICO - Sarà svelato il 28 gennaio il percorso della 48ª Tirreno-Adriatico (6-12 marzo). Partenzada San Vincenzo (Livorno), arrivo (a cronometro) a San Benedetto del Tronto, sicure due tappe per velocisti, dueper scattisti e una di montagna: dall'Aquila a Chieti con il Passo Lanciano.

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Paolo Tofoli, 46 anni, ai tempi diPesaro (Galbiati)

PALLAVOLOTOFOLI SARÀ IL VICE DI MENCARELLI ALLE DONNE L’ex palleggiatore della Nazionaledei Fenomeni di Velasco affiancherà il nuovo Ct: manca solo l’annuncio

di Adelio Pistelli

Manca l'annuncio ufficiale ma, ormai, è solo questione di giorni: Paolo Tofolisarà il vice di Marco Mencarelli, nuovo allenatore della nazionale femminiledalla fine dello scorso anno. Una scelta, quella pensata e proposta ai massimivertici della Fipav dallo stesso Mencarelli, forse inattesa dai più ma,sicuramente, una svolta ricca di fascino. Paolo Tofoli, in questo momento è suuna panchina di A2 maschile a Brolo e tornerà in palestra anche al femminile, ilpianeta che lo aveva lanciato come allenatore dopo aver chiuso la suastraordinaria carriera di giocatore. Aveva iniziato con la Scavolini Pesaro esono stati due anni magari diversi tra loro, ma produttivi e positivi per Tofoli, aprescindere da come sia poi finita l'avventura con la società. Sempre schivo ma disponibile al dialogo, peròamante dei fatti più che delle parole, ha tranquillamente archiviato le vicende pesaresi e, alla prima occasione, siè rimesso in discussione. Lo ha fatto l'estate scorsa quandoi siciliano del Brolo, per la prima volta in A2, lo hannocercato per affidargli la panchina.Prima volta in serie A per i siciliani, prima volta al maschile per l'ex palleggiatore della “generazione deifenomeni”. Tofoli ha convinto subito l'ambiente sulle sue qualità non solo tecniche. E, in questo momento cheBrolo sta inseguendo la salvezza, obiettivo primario del club siciliano, Paolo Tofoli è impegnato solo nella ricercadei punti tranquillità. Il tecnico marchigiano di Brolo, poi spera di utilizzare presto il nuovo opposto (che staallenando da più di una settimana), l'argentino Federico Pereyra (uomo di punta della sua nazionale), bloccatoda vicende di tesseramento. Una pedina importante nel meccanismo tecnico tattico che farebbe comodo magaridomenica quando in Sicilia arriverà Reggio Emilia, allenato da Luca Cantagalli, grande amico e compagno ditante (e vincenti) battaglia con l'Italvolley. Poi, all'inizio dell'estate Tofoli andrà in palestra con Marco Mencarellima, fedele alla sua riservatezza non commenta l’ipotesi nazionale. Del resto, quella generazione vincituttoallevata da Skiba e portata al successo da Velasco aveva davvero qualcosa di diverso dentro, come dimostranole carriere successive. Intanto Tofoli rileverà il posto di ve ct, che era stato di Marco Bracci. E gli altri sidifendono ancora alla grande: Bernardi allena in Polonia, Giani è nello staff maschile azzurro, Gardini è ilsecondo di Anastasi in Polonia e Fefè de Giorgi tecnico in Russia. Alla fine, fenomeni per sempre.

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COPPE Champions, Cuneo cerca il primo pass contro il Lubiana

UominiCHAMPIONS LEAGUE (ritorno play off a 12) - Oggi (20,30): Lannutti CUNEO-Volley Lubiana (Slo) (DirettaSportItalia2, andata 3-0); Zenit Kazan(Rus)- Berlino (Ger); Noliko Maaseik (Bel)-Zaksa Kozle (Pol). Domani(ore 20.30): Trentino Diatec TRENTO-Dinamo Mosca (Rus) (Diretta SportItalia, andata 2-3; Lube BancaMarche MACERATA- Resovia (Pol) (diretta SportItalia, andata 3-0); Belchatow (Pol)-Arkas Izmir (Tur).CEV CUP - Quarti di finale (ritorno) - Giovedì (ore 20,30): LATINA- Unterhaching (Ger) (andata 3-0)CHALLENGE CUP, ottavi di finale (ritorno) - Domani (ore 20,30): PIACENZA-Gabrovo (Bul) (and. 3-0).

DonneCHAMPIONS LEAGUE (ritorno play off a 12) - Domani: Dinamo Kazan (Rus)-Dinamo Mosca (Rus); LokomotivBaku (Aze)-Azerrail Baku (Aze). Giovedì (ore 15,30): Eczacibasi VitrA Istanbul (Tur)-Asystel MC CarnaghiVILLA CORTESE (SportItalia 2, andata 3-1); Unendo Yamamay BUSTO ARSIZIO- Schweriner SC (Ger) (20.30,SportItalia2, andata 2-3); Rabita Baku (Aze)-RC Cannes (Fra); Vakifbank Istanbul (Tur)-Atom Trefl Sopot (Pol).CHALLENGE CUP, Ottavi di finale (ritorno) - Domani (ore 20): Ael Limassol (Rom)-Rebecchi PIACENZA(andata 0-3). Giovedi (20,30): Universal MODENA-Ibank Club Ankara (andata 1-3).

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A sinistra Jim Harbaugh, 49anni e il fratello John 50 (Ap)

FOOTBALL AMERICANOSUPER BOWL, UN AFFARE DELLA FAMIGLIA HARBAUGH Il 3 febbraio a New Orleanssfida tra John e Jim, fratelli e figli d’arte, coach di Ravens Baltimore e San Francisco49ers

di Roberto Zanni

HarBowl o SuperBaugh? Il Super Bowl XLVII è stato subito ribattezzatodomenica sera non appena i Ravens di Baltimore avevano superato i PatriotsNew England raggiungendo San Francisco nella gran finale. E se Tom Brady esignora, la topmodel Gisele Bundchen, rimarranno fuori dalla fe,sta del 3febbraio, per la prima volta nella storia dello sport che infiamma gli States, sullapanchina delle sue squadre finaliste, i Ravens e i San Francisco 49ers, cisaranno due fratelli, John e Jim Harbaugh. Mai accaduto prima chel'appuntamento da 100 miioni di telespettatori diventasse un'affare di famiglia, diuna sola famiglia. Figli di Jack Harbaugh, ex giocatore e allenatore di college,Jim, coach di San Francisco, 49 anni, il più giovane dei due fratelli, di quindicimesi, a differenza di John, prima di intraprendere la carriera di coach è stato ungiocatore, un quarterback (anche i Ravens nel 1998). E domenica, nel giro dipoche ore, si sono dati appuntamento a New Orleans.Il primo a centrare il grande traguardo è stato Jim con i San Francisco 49ers,battendo gli Atlanta Falcons (28-24). E John ha sorriso quando entrando incampo per la sua partita contro i Patriots (vinta 28-13) sul grande schermo dellostadio ha visto la gioia del fratello: « Congratulazioni Jim - ha detto - l'haiottenuto. Sei un grande coach». Poi, contro tutti i pronostici anche lui haraggiunto il Super Bowl e subito dopo è stata la sorella Joani Crean hamandare il messaggio della famiglia; « Piena di orgoglio per John e Jim.Meritate tutto quello che avete ottenuto. Team Harbaugh». Jim, che nelnovembre scorso ha avuto subito un piccolo intervento chirurgico a causa diuna aritmia, è anche un appassionate di corse d'auto, co-proprietario di unteam della IndyCar, il Panther Racing. « Non so se abbiamo mai avuto unsogno grande come questo»- ha detto John.San Francisco, favorita, è al sesto viaggio in un Super Bowl (vinti i precedenti,quattro con Joe Montana), il secondo per Baltimore (un successo).

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VELASoldini sta per doppiare Capo HornNEW YORK - (e.d.m.) A 21 giorni dalla partenza da New York, Giovanni Soldini e il Maserati Team sul Vor70 stanno compiendo il leggendario passaggio di Capo Horn sulla rotta che li porterà a San Francisco.Ora sono impegnati nei “50 urlanti”, i forti venti da ovest che rendono impervia la navigazione dove siincontrano l’Oceano Atlantico e il Pacifico.DAKAR-GUADALUPA – (e.d.m.) Andrea Rossi e Luca Tosi sono partiti per la Dakar-Guadalupa, 2551 miglia,a bordo di un catamarano di 6,1 metri (20 piedi). Il tempo da battere, stabilito nel 2007 dai francesi BenoîtLequin e Pierre Yves Moreau con Octo Finances, è di 11 giorni, 11 ore, 25 minuti e 42 secondi.

FORMULA 1Divorzio tra la Marussia e GlockLONDRA - La scuderia Marussia ha annunciato il divorzio consensuale col tedesco Timo Glock. Lascuderia cerca un pilota pagante da accostare al debuttante britannico Max Chilton.MASSA A MARANELLO - Felipe Massa si è recato a Maranello per parlare con gli ingegneri, effettuare laprima prova del sedile e chattare con i tifosi.

PALLANUOTOAcquachiara, si è dimesso MirarchiNAPOLI - (g.m.) Maurizio Mirarchi ha rassegnato le dimissioni da allenatore della Carpisa YamamayAcquachiara. La decisione al termine di un colloquio con Franco Porzio, plenipotenziario del sodalizio.Mirarchi dovrà sottoporsi a breve ad un delicato intervento all'occhio destro. «Ma - ha sottolineato iltecnico - alla base della decisione ci sono anche altre motivazioni. Alla squadra serve una scossa». Lasocietà si è concessa 48 di tempo per individuare il successore.

SCHERMAItalia donne 4ª in Coppa del MondoDOHA - All'esordio in Coppa del mondo, Italia della spada donne ai piedi del podio. Del Carretto,Fiamingo, Quondamcarlo e Boscarelli hanno concluso al quarto posto. Nell'assalto per il terzo postosono state sconfitte 45-44 dall'Ucraina. La gara è stata vinta dalla Cina davanti all'Estonia.

ATLETICADomenica la Maratona internazionaleNAPOLI - (g.m.) Si correrà domenica prossima la maratona internazionale di Napoli, presentata ieri.Testimonial l'olimpionico Gelindo Bordin. Già 700 gli iscritti alla maratona e altrettanti alla mezzamaratona nei quartieri del centro storico. Tra i favoriti della manifestazione il 32enne keniano NicodemusBiwott e il marocchino Cherkaoui Lalami (35 anni).

HOCKEY SU PRATOItalia femminile in ritiro a RomaROMA - (Infopress) Da domani a domenica la Nazionale Femminile si raduna all’Acqua Acetosa in vistadel Round 2 della World League di Valencia in programma dal 25 febbraio al 4 marzo. Previste anche dueamichevoli con selezioni Under 18 maschili regionali.

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SERENA, DUE GAME ALLA KIRILENKO

AUSTRALIAN OPEN (cemento, 31.600.000 dollari) Uomini: ottavi - Chardy (Fra) b. SEPPI (21) 5-7 6-3 6-2 6-2, Tsonga (Fra, 7) b. Gasquet (Fra, 8) 6-4 3-6 6-3 6-2, Murray (Gbr, 3) b. Simon (Fra, 14) 6-3 6-1 6-3, Federer(Svi, 2) b. Raonic (Can) 6-4 7-6(4) 6-2; quarti - ieri notte/oggi Almagro (Spa, 10) c. Ferrer (Spa, 4), Djokovic(Ser, 1) c. Berdych (Cec, 5); stanotte/domani Murray (Gbr, 3) c. Chardy (Fra), Tsonga (Fra, 7) c. Federer (Svi,2). Doppio: ottavi - BOLELLI-FOGNINI b. Bhupathi-Nestor (Ind-Can, 5) 6-3 4-6 6-3.Donne: ottavi - Kuznetsova (Rus) b. Wozniacki (Dan, 10) 6-2 2-6 7-5, Azarenka (Bie, 1) b. Vesnina (Rus) 6-1 6-1, Stephens (Usa, 29) b. Jovanovski (Ser) 6-1 3-6 7-5, S. Williams (Usa, 3) b. Kirilenko (Rus, 14) 6-2 6-0; quarti- ieri notte/oggi Li (Cin, 6) c. A. Radwanska (Pol, 4), Makarova (Rus, 19) c. Sharapova (Rus, 2);stanotte/domani Azarenka (Bie, 1) c. Kuznetsova (Rus), S. Williams (Usa, 3) c. Stephens (Usa, 29).Doppio misto: ottavi - Hsieh-Bopanna (Tpe-Ind) b. Hantuchova-FOGNINI (Cec-Ita) 6-1 7-5, Hradecka-Cermak(Cec) b. Hlavackova-BRACCIALI (Cec-Ita, 7) 6-4 7-6(7).Juniores - Singolare U: 1° turno - BALDI (8) b. Wagner (Ger) 7-5 6-2. Doppio U: 1º turno - Couacaud-NAPOLITANO (Fra-Ita) b. Bourchier-Norrie (Aus-Nzl) 6-3 6-2. Doppio D: 1º turno - Lottner-Routliffe (Ger-Can,2) b. Bolsova-CHIESA (Mda-Ita) 6-2 6-2.In Tv: diretta Eurosport ed Eurosport 2 dall’1.

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Ieri quasi spiazzatodallo stanco Simon«Ero poco in partitaho pensato solo avincere in fretta»

Intanto i suoi fanscatenati sul web:lo vedono come ilGladiatore o altrieroi cinematografici

TUTTI PAZZI PER “MUZZA” InGran Bretagna, nello slang ilcognome Murray è modificatoin “Muzza” (come Gascoigne in“Gazza”, per capirci). Ecco cosìche nelle locandine di alcunifilm il gladiatore MassimoDecimo Meridio diventa“Muzzimus”, “CapitanAmerica” è “CaptainAmuzzica” e “Mad Man” sitrasforma in “Mad Muzz”

MURRAY CONTRO LA STORIA Nessun giocatore s’è mai ripetuto dopo aver vinto il primoSlam

MELBOURNE - Chissà se Andy Murray ha ringraziato Gael Monfils. Sì, perchése Gilles Simon gli ha opposto resistenza davvero minima negli ottavi degliAustralian Open, grosso merito va all’altro francese, che con Simon era statoprotagonista di una estenuante battaglia di 4h45’ nel turno precedente. ControMurray è infatti scesa in campo la brutta controfigura di Simon, così sotto tono

al punto da mettere quasi in difficoltà lo stesso Andy. «In uno Slam come questo, ogni volta ti prepari a unimpegno sempre più duro, e invece stavolta è andata inmodo del tutto diverso. Me ne sono accorto dopo i primigame e così non mi sono sentito più di tanto in partita.Ho avvertito poca pressione, in questi casi bisogna solocercare solo di chiudere il match prima possibile e così

ho fatto. In ogni caso sono contento di come ho giocato nei turni precedenti edè bene che arrivi abbastanza fresco alla fase decisiva del torneo» . Peraltro Murray è atteso da un compito difficilissimo: nessun giocatore è mairiuscito nell’impresa di vincere subito un altro Slam dopo la conquista del primoin carriera. Tuttavia nel frattempo specie sul web c’è grande entusiasmo tra isuoi fan: si sprecano, per esempio, gli “adattamenti” dei poster cinematograficidi alcuni celebri film (“Il gladiatore”, “Mad Man”, “Captain America”, “CrocodileDundee” e altri ancora), modificando i titoli con i suoi soprannomi (su tutti“Muzza”, ovvero il suo cognome modificato secondo lo slang britannic).

Prossimo avversario di Murray sarà il francese JeromeChardy, che ieri ha eliminato il nostro Andreas Seppi.Andy guida per 4-1 nei precedenti, ma l’ultimo è statovinto proprio da Chardy nell’agosto scorso a Cincinnati. «Spero proprio che questo mi dia maggiori motivazioni.Se non giochi particolarmente bene, contro uno comelui perdi senza problemi» .

FEDERER FA 35 - Dal canto suo, ma non c’erano dubbi, Roger Federer dopoBernard Tomic ha buttato fuori dal torneo un altro dei protagonisti prossimiventuri degli Slam, o almeno presunti tali: Milos Raonic, sceso però in camposolo grazie a un’infiltrazione a un piede davvero malconcio. “Rogi”, che finoranon ha lasciato per strada un set così come Murray, anche contro il canadesenon ha ceduto un turno di battuta ( «Più se ne parla, più rischio di farmibreakkare: quindi preferisco che non se ne parli» , il commento ironico dell’exn.1) e così per la 35ª volta di fila disputerà i quarti di uno Slam dopo il RolandGarros 2004. Federer adesso se la vedrà con Jo-Wilfried Tsonga, con il quale è 8-3 nei precedenti. «Un giocatore esplosivo, con un servizio super, per un match davvero interessante. Se continuo però aesprimermi su questi livelli, bé, penso proprio di andare avanti nel torneo» . Se tutto va come deve andare, Federer e Murray saranno avversari in semifinale. r.t.

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Fallito l’assalto aiquarti: Carattirimane l’ultimoitaliano a esserciriuscito nel 1991

ELIMINATO DA CHARDY Seppi si ferma sul più bello

MELBOURNE – Niente da fare. Il cammino di Andreas Seppi agli Australian Open s’è fermato negli ottavi controJeremy Chardy. L’azzurro, testa di serie n.21, ha ceduto in quattro set e 2h42’ di gioco al francese, che nel turnoprecedente era stato capace di eliminare Juan Martin Del Potro, 7 del mondo e 6 del torneo. Reduce dalle duetiratissime partite vinte contro l’uzbeko Istomin e il croato Cilic, il 28enne altoatesino ha vinto il primo set per 7-5

ma si è spento progressivamente. Chardy ha dominato secondo e terzo, poi nel quartoSeppi ha avuto l’unica occasione di allungare in match ma sul 2-1 ha fallito una palla-break, l’unica guadagnata dopo il primo set. A quel punto via libera per il 25enne francese,n. 36 del mondo, che ha “accompagnato” il servizio con il suo dritto micidiale. Seppi si consolerà con il best ranking in carriera: diventerà n.18, alla peggio 19 ma solose Chardy, atteso ora nei quarti da Andy Murray, vincesse il torneo... Andreas non haquindi migliorato il miglior risultato in uno Slam (ottavi al Roland Garros 2012): l’ultimo

italiano a conquistare i quarti degli Aus Open resta così Cristiano Caratti, che ci riuscì nel 1991.

LE SUE PAROLE - Seppi non ha recriminazioni particolari. «Sono sceso di intensità, specie nel terzo e nel quarto set. Chardy è invece cresciuto, dopo che mi avevaavvantaggiato all’inizio, quando non serviva benissimo e mi aveva dato spazio, specie sulla sua seconda.Invece dal terzo ha messo tante prime ed è stato più difficile gestire gli scambi. In definitiva lui ha giocatomeglio di me e ha meritato di vincere» . Il coach Massimo Sartori dice che il suo torneo è stato da 9 e mezzo. «Forse ha un po’ esagerato - osserva Andreas con grande onestà - Ho disputato sicuramente un buonissimotorneo, centrando l’obiettivo di giocare anche nella seconda settimana. Però volevo far meglio, in questapartita, e invece così non è stato» . A Seppi è stato chiesto anche del doping. «Quello che è successo ad Armstrong, può accadere anche nel tennis. Io ne ho fatti molti, di controlli: tre adicembre, un paio di volte si sono presentati alle 6 di mattina, e l’ultima mi è stato anche prelevato il sangue» . r.t.

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