CORRIERE - AVIS Torino...N. 6 – novembre-dicembre 2012 – Sped. in abb. post. art. 2 comma 20/c...

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N. 6 – novembre-dicembre 2012 – Sped. in abb. post. art. 2 comma 20/c legge 662/96 – Filiale di Torino – A cura dell’Avis Comunale di Torino via Piacenza, 7 - 10127 Torino – Da restituire al mittente presso CMP - Torino Nord – L’editore si impegna a pagare le copie non recapitate. CORRIERE

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N. 6 – novembre-dicembre 2012 – Sped. in abb. post. art. 2 comma 20/c legge 662/96 – Filiale di Torino – A cura dell’Avis Comunale di Torinovia Piacenza, 7 - 10127 Torino – Da restituire al mittente presso CMP - Torino Nord – L’editore si impegna a pagare le copie non recapitate.

CORRIERE

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2 S O M M A R I O

Corriere AvisDirettore responsabile

ALESSANDRO FISSOCaporedattore

GRAZIANO CESTINOCon la collaborazione di

Marina Marchisio,Patrizia Orrù

e del consiglio direttivo dell’Avis comunale diTorino, dei responsabili dei gruppi anziani, gio-vani, aziendali e del CCS (Centro CulturaleSportivo “Luciano Penna”)

Direzione, redazione e amministrazione10127 Torino, via Piacenza 7Tel. (011) 613.341 – Numero verde 800.265.508

www.avistorino.itIndirizzo [email protected]@[email protected]

Regionale [email protected]

Registrazione Tribunale di Torinon. 1250 del 24-7-1958

Conti correnti postali:– Avis comunale Torino 26146100– Fondo solidarietà Avis 27891100

Videoimpaginazionela fotocomposizioneVia San Pio V, 15 - 10125 Torino

StampaAGAM12100 Madonna dell’Olmo (CN)

Associatoall’Unione StampaPeriodica Italiana

Registrato dalla Ulrich’s InternationalPeriodicals Directorydi New Providence, N.J. (USA)

Copertina:Luci d’Artista: Vento Solare,di Luigi NervoFoto di Giorgio De Bernardi

N. 6novembre/dicembre 2012Sped. abb. post.

CORRIERE SOMMARIO

3Editoriale

di Sandro Fisso

di Renzo Rossotti

4 Statistica

5Continuano le prenotazioniper la Befana 2013

6Calendario prelievi

26Filatelia

di Michele Bonavero27Natale del passato

7Fotocronaca giornata del volontario

28Le mostre e gli artisti

di Angelo Mistrangelo19La medicina trasfusionale

30Il protettore dei ferrovieri

di Maria Gabriella e Salvatore Pirrone20

La scuola è anche questo

di Anna Lucia Massaro

32Anagrafe avisina

32Assemblea Avis 2013

21Gita in Toscanadel gruppo aziendale Fiat

21La combattiva squadra della polizia Municipale

A bassa voce

di Elio Blancato

25Storia minore

24Una lodevole iniziativadell’Avis Ceprano

di Renzo Rossotti

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3 E D I T O R I A L E

L’Avis è dotata di personalità giuridica di diritto pri-vato ai sensi della legge n. 49 del 20.2.1950, cheall’articolo 1 così precisa: E’ riconosciuta a tuttigli effetti giuridici l’Associazione Nazionale Vo-

lontari Italiani del Sangue (A.V.I.S.) con sede a Milano.Essa promuove, coordina e disciplina le attività delle Se-zioni provinciali e comunali dei Volontari del Sangue.

Il primo statuto dell’AVIS risale al 10 novembre 1929con l’avvenuta approva-zione da parte dell’as-semblea dei Soci alloraesistenti e tenuta nellostudio ematologico mila-nese di via Moscova 18dove esercitava la profes-sione medica il Fondato-re dell’AVIS stessa, dot-tor Vittorio Formentano.

Per i “vecchi” avisiniquesti due capoversi ap-paiono come l’ennesi-ma ripetizione di coseconosciute.

Ma per i nuovi Volon-tari che hanno aderitoall’AVIS torinese tuttociò potrà avere un senso,se non altro per giustificare il bronzeo monumento cheappare nel giardino prospiciente la sede dell’Unità diRaccolta di Pianezza, installato in occasione del 75°compleanno della nostra Associazione e che riporta ilbusto del dottor Formentano.

Come ogni Ente giuridico, anche l’AVIS si è dotata diuno statuto e connesso regolamento associativo, che ne-gli anni sono stati rivisti ed aggiornati dalle assembleenazionali. Chiarendo gli “scopi sociali” dell’Associa-zione l’articolo 2 afferma “L’AVIS è un’associazione divolontariato apartitica, aconfessionale, non lucrativa,che non ammette discriminazioni di sesso, razza, lingua,nazionalità, religione, ideologia politica”.

Seguono numerosi articoli che dettano le norme perconsentire all’Associazione di estendere la propria atti-vità garantendo in ogni caso la piena osservanza della“democrazia”. Termine che i dizionari indicano come“governo a sovranità popolare”. Ed accanto alla dizione“democratico” indicano ad esempio un comportamentoimprontato ad affabilità, semplicità, familiarità, cordia-lità. E, per quanti non avessero ancora bene inteso il si-gnificato di “democratico” riportano come termini con-trari: l’ambizione, l’altezzosità, la superbia e l’orgoglio.

Ciò che purtroppo è accaduto in passato, e non è dettoche non possa accadere anche in futuro. ogni tanto ven-

gono eletti soggetti all’apparenza pieni di buona volontàma che, alla prova reale, denunciano scarsità di pazien-za e molta intollerabilità verso chi dimostri, od abbia di-mostrato in un ricco passato di attività associativa, unacomprovata esperienza.

Tutti i Volontari regolarmente iscritti ad una, ed una so-la, AVIS comunale possono presentarsi quali candidati al-le prossime elezioni che si terranno entro febbraio 2013

per eleggere i direttividelle stesse comunali. Inmarzo per le Avis pro-vinciali che dovrannofra qualche tempo rior-dinare i propri confiniadattandoli al cambia-mento in programma perlo Stato con la nascitadelle metropoli e l’ac-corpamento di alcunedelle attuali province. Inaprile saranno di turno leelezioni per il rinnovodel direttivo delle AVISregionali, ed in mag-gio/giugno per l’AVISnazionale.

Spesso i “galoppini”,presenti anche in AVIS come in tutte le altre istituzio-ni, propongono a Soci amici o conoscenti le candidatu-re per essere eletti nei vari ruoli in cui è strutturata l’as-sociazione, assicurando che il disturbo connesso conl’eventuale attribuzione di una carica sociale non ègravoso;basterebbe qualche presenza annuale nelleperiodiche riunioni dei consigli direttivi, e il disturbo ètutto lì.

Ma non è vero. Vero è che a tutti i livelli associativiesiste la necessità di un ricambio nelle principali carichesociali. Ma chi ne accetta l’incarico dovrebbe sapere cheper consentire il raggiungimento degli scopi socialidell’associazione non basta la sola buona volontà, anchese sorretta da una sufficiente dote di pazienza, ma oc-corre anche, se non soprattutto, una necessaria esperien-za che non si può ottenere senza avere militato per suffi-cienti periodi nelle diverse attività associative. conumiltà e convinzione.

Un rivenditore di pane difficilmente potrà sostituireun fornaio che conosca a memoria le dosi di farina, sale,lievito ed acqua per garantire una produzione gradita alconsumatore.

Meditate fratelli... suggerivano i nostri vecchi.

SANDRO FISSO

IL RINNOVODELLE

CARICHESOCIALI

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4 S T A T I S T I C A

CONFRONTO TRA IL 2012 ED IL 2011 - GENNAIO-NOVEMBRESANGUE INTERO

PRELIEVI MULTIPLI

UNITA’ RACCOLTE

PLASMAFERESI

PIASTRINOAFERESI

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5 V I T A A S S O C I A T I V A

Alle stesse condizioni degli scorsi anni gli iscritti all’Avis Comunale di Torino potranno prenotare, a scelta pres-so le segreterie di via Piacenza 7 Torino o via Torino 19 Pianezza, i pacchi dono della tradizionale Befana Avische tanto successo ha avuto in passato.

Ogni Volontario potrà prenotare per tutti i figli a carico di età non superiore ai dodici anni, e per un massimodi 4 pacchi per nipoti e parenti di pari età versando 5 euro per pacco prenotato. Altri si potranno prenotare ver-sando 20 euro per pacco che conterrà tre giocattoli del valore complessivo di almeno 20 euro.

Per ogni bimbo prenotato verrà rilasciata una apposita lettera che servirà, con lo strappo del tagliando sotto-stante, per il ritiro del pacco dono e, presentandola agli incaricati all’ingresso del Palaolimpico (quest’annodall’area pedonale di Piazza d’Armi e non da via Filadelfia come per l’anno passato), ottenere gratuitamente tregettoni per consentire aipropri ragazzi di ricevere al-tri doni scegliendoli traquelli esposti.

Chi vorrà potrà anche ac-quistare con 5 euro altri 3 get-toni e giocare alle macchinet-te che a sorte estrarranno pal-line di colore diverso a cui sa-ranno assegnati determinatipunti. Consegnando le palli-ne agli incaricati si riceveràun premio che potrà essere unsemplice omaggio o giocatto-li più costosi e persino bici-clette.

Tutto il ricavato verrà ver-sato dall’Avis nel “fondo so-lidarietà” a cui i Volontarimeno abbienti potranno farericorso per recuperare alme-no in parte i tickets pagatiper esami di laboratorio ef-fettuati per i membri dellafamiglia.

Prima si effettuano le pre-notazioni e più tempo si con-cederà ai Volontari che, gra-tuitamente, confezionerannooltre 30.000 pacchi dono. Co-sì è accaduto in passato e cosìsperiamo accada anche que-st’anno.

Per i genitori sarà una occa-sione per fare conoscere aipropri ragazzi lo spirito cheanima gli avisini torinesi.

Buona Befana a tutti!

IL CONSIGLIO DIRETTIVO

CONTINUANO LE PRENOTAZIONI DEI PACCHI PER LA BEFANA AVISAl Palaolimpico dal 4 al 6 gennao 2013 con ingresso pedonale da piazza d’Armi

(e non via Filadelfia come lo scorso anno) vi aspettiamo numerosi come sempre

FFAC SIMILE

AC SIMILE

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6 C A L E N D A R I O P R E L I E V I

L e donazioni che si possono effettuare si suddividono in• donazioni di sangue intero (ad intervalli di almeno 90 giorni per gli uomini e 180 per le donne in età fertile);• di solo plasma in “aferesi” (ad intervalli anche inferiori a quelli previsti per il sangue intero, stabiliti dai me-

dici);• di piastrine, in aferesi, ad intervalli stabiliti dai sanitari per ogni donatore, o “multicomponenti”, cioè di due “pro-

dotti” già separati all’atto della donazione stessa: plasma e sangue intero, plasma e piastrine.In ogni caso, purché precedute da visite mediche appropriate, ogni tipo di donazione è innocuo per il donatore ed

eseguito con materiale monouso, cioè utilizzato una sola volta e poi eliminato.Ogni anno l’Avis premia i propri associati che hanno raggiunto il numero di donazioni o di fedeltà di appartenen-

za all’Avis, previste dal regolamento associativo.Le donazioni di sangue intero si possono effettuare, senza prenotazione, tutti i giorni feriali e festivi esclusi

Natale e Capodanno:• presso la sede di via Piacenza 7, Torino, con possibilità di usufruire anche dell’ampio parcheggio per il tempo ne-

cessario a donazioni e visite;• presso l’unità di raccolta di Pianezza, via Torino 19 (autobus 32 - biglietto suburbano e ampia disponibilità di par-

cheggio) con i seguenti orari: feriali 7,30 - 11,45 * festivi 8 - 11,45Tutti i giorni feriali anche presso il centro trasfusionale dell’ospedale OIRM S.Anna, di via Baiardi 43 dalle 8 al-

le 12 (sabato escluso) e presso il Maria Vittoria, ingresso via Medail 1, con orario: dal lunedì al venerdì dalle 8,30 al-le 11,30 ed il sabato dalle 8,30 alle 10,30.

Per le prime donazioni presentarsi entro le 10,45.Sulle autoemoteche dell’Avis torinese donazioni e visite si possono effettuare:• nei soli giorni ferialiin piazza del Donatore di sangue (ex Largo Gottardo), davanti all’ospedale Giovanni Bosco, dalle 7,45 alle

11,45;a Porta Nuova in corso Vittorio 58 angolo via XX Settembre dalle 7,45 alle 11,45, solo il lunedì ed il venerdì;a Porta Susa, in piazza 18 Dicembre, dalle 7,45 alle 11,45;nel parco Ruffini, in corso Trapani angolo corso Rosselli, dalle 7,45 alle 11,45 per prelievi di sangue e di plasma

in aferesi.le domeniche e le altre festività, con orario 8,30/11,30 innanzi alle Chiese:

DOVE E QUANDO COMPIERELE DONAZIONI NEI PROSSIMI MESI

Per maggiori aggiornate informazioni, telefonare al n° verde 800265508

16 dicembre 2012NATALE DEL SIGNORE, via Boston, 37;SANTA RITA, piazza Santa Rita

6 gennaio 2013SAN GIULIO D’ORTA, corso Cadore, 9

13 gennaio 2013SACRO CUORE DI GESU’, via Nizza, 56

20 gennaio 2013SANT’ANNA, via G. Medici, 55

27 gennaio 2013SAN GIUSEPPE BENEDETTO COTTOLENGO,corso Potenza, 130

3 febbraio 2013SANTA CROCE, piazza Fontanesi

10 febbraio 2013MADONNA DI CAMPAGNA, via Cardinal Massaia, 98

17 febbraio 2013SANTA GIULIA, piazza Santa Giulia;SAN PELLEGRINO LAZIOSI, corso Racconigi, 28

24 febbraio 2013MADONNA DELLA DIVINA PROVVIDENZA,via Asinari di Bernezzo, 44

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7 V I T A A S S O C I A T I V A

GIORNATA DEL VOLONTARIOAl Teatro Nuovo si è svolta domenica 21 ottobre l’annuale

giornata del Volontario. Presenti autorità, a rappresenta-re la provincia Torinese il dott. Raffaele Petrarulo, per la

regione il consigliere Nino Boeti, era presente il dott. GiuseppeRivetti per anni punto di riferimento all’assessorato della sanità.

I nostri medici operanti nelle unità di raccolta completavano ilfolto gruppo che per alcune ore hanno premiato i volontari.

Un ringraziamento particolare, consegnando la goccia d’oro,a Damaride Moccia per la sua costante e fattiva collaborazionenella stesura e non solo del corriere Avis.

FotocrFotocronaca dei volontari pronaca dei volontari premiatiemiati1 2 3 4

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1 8 V I T A A S S O C I A T I V A

Domenica 21 ottobre, giornata del volontario, a Sparviero Tortello, componente ufficio pre-sidenza Consiglio Regionale per la sanità e l’assistenza, la presidenza Avis ha voluto consegna-re un premio particolare.

Nostro donatore con molte donazioni al suo attivo, sente, vive in modo particolare le difficoltàche da un certo periodo l’Avis purtroppo mensilmente deve affrontare.

Sparviero ha capito il valore della solidarietà, l’importante servizio che compiono i volontari.Noi ci rivolgiamo a lui affinché ricordi ad assessori e ai funzionari della Pubblica Ammini-

strazione che l’attività svolta dall’Avis torinese, in particolare dall’Intercomunale Arnaldo Co-lombo che, raccogliendo oltre 90 mila delle unità di sangue e derivati disponibili in Piemonte,svolge una attività che comunque la Regione dovrebbe effettuare per garantire la disponibilitàdel prezioso tessuto in ogni circostanza.

Medici, infermieri, tecnici ed impiegati dell’Avis hanno diritto di ricevere puntualmente ognimese il loro stipendio, così come ugualmente hanno diritto, e puntualmente ricevono, tutti i fun-zionari e gli impiegati della Pubblica Amministrazione. Ma purtroppo non sempre così avviene.Tortello cerca di intervenire, più volte ha cercato e cerca di far comprendere che l’Avis non siaconsiderato un semplice fornitore che può attendere, ma ha invece la necessità di avere mensil-mente quanto dovuto per la continuità nella consegna delle sacche di sangue che se non raccol-te si rischierebbe di chiudere le sale operatorie con gravi conseguenze. Perciò a nome anche dicoloro che beneficiano del gesto di tanti volontari, si impegna affinché i rimborsi siano regola-ri, cosa non facile da ottenere.

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Sparviero Tortello

Le foto pubblicate– tutte – di Patrizia Orrù

possono essere sceltee richieste personalmente

presso le segreteriecitando il numero

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1 9 C U L T U R A A S S O C I A T I V A

“LA MEDICINA TRASFUSIONALE: STORIA E ATTUALITÀ”di Anna Lucia Massaro

Alcune fra le più importanti e recenti attribuzioni della Me-dicina Trasfusionale sono:

✓ uso di fattori di crescita emopoietici, ✓ raccolta, espansione, manipolazione e conservazione di cel-

lule staminali,✓ immunoterapia con manipolazione di cellule immunocom-

petenti, ✓ gestione di un database per i trapianti di midollo osseo,✓ congelamento di vari prodotti per trasfusione,✓ organizzazione di banche dei tessuti.

Con l’aumento della sua complessità, la Scienza Trasfusionalediventa più “importante” e aumenta la possibilità d’errore nellaproduzione di sangue e nuovi prodotti terapeutici. Miglioramenticontinui sono necessari, non solo per progettare e realizzare siste-mi di sicurezza per le attività correlate con la trasfusione, ma ancheper guidare il comportamento degli utenti nel gestire in modo stan-dard sia le informazioni sia la pratica trasfusionale; questo dovreb-be portare ad un corretto uso della risorsa sangue e all’eliminazio-ne dei pregiudizi e timori che i cittadini hanno ancora in relazionealla terapia trasfusionale e sulle possibilità di donazione.

Allo stesso tempo è richiesta una gestione sempre più accura-ta delle non conformità e delle possibili reazioni avverse, in al-tri termini è necessario istituire un sistema di emovigilanza.

Lo European Haemovigilance Network (EHN) definisce l’emo-vigilanza come “a set of surveillance procedures covering thewhole transfusion chain (from the collection of blood and its com-ponents to the follow up of recipients), intended to collect and as-ses information on unexpected or undesirable effects resultingfrom the therapeutic use of labile blood products and to preventtheir occurrence or recurrence” (ehn-org.net). Nonostante lamaggior parte dei sistemi di emovigilanza abbia focalizzato la suaattività sull’osservazione degli effetti sfavorevoli nei pazienti, datale definizione emerge come sia importante sorvegliare l’interoprocesso trasfusionale, comprendendo quindi le procedure di do-nazione, dal reclutamento e selezione del donatore.

La gestione del processo trasfusionale secondo i criteri del Si-stema Qualità (SQ) supporta l’organizzazione di una rete diemovigilanza garantendone i requisiti essenziali di: • tracciabilità dei dati di tutti gli emocomponenti prodotti e

rilasciati: tale tracciabilità deve essere “bidirezionale” pergarantire non solo informazioni riguardanti il paziente che haricevuto l’emocomponente ma anche il donatore cui è statoprelevato;

• gestione dei dati riguardanti gli effetti avversi e/o inattesidelle trasfusioni: l’analisi prospettica e/o retrospettiva di “In-dicatori” permette di individuare in modo attendibile quali fa-si del processo trasfusionale sono suscettibili di miglioramen-to e identificare specifiche aree di intervento per provvedi-menti correttivi mirati. Il donatore di sangue riveste nei confronti del SIT il dupli-

ce ruolo di:✓ Fornitore: come tale deve essere gestito in modo da garan-

tire il massimo di sicurezza sia per se stesso sia per il pazien-te assicurando il massimo delle funzioni biologiche degliemocomponenti raccolti,

✓ Cliente poiché la donazione di sangue è volontaria e non re-munerata, come stabilito dalle normative a livello sia nazio-

nale sia europeo, il donatore deve sentirsi rispettato e ringra-ziato, ha il diritto di essere informato ed avere una percezio-ne positiva della donazione.

A tali scopi può tornare utile un’analisi di indicatori indivi-duati sulla base del duplice ruolo del donatore.

Il donatore di sangue come fornitore del SITIn dettaglio, possiamo considerare che il ruolo del donatore co-

me fornitore può essere suddiviso in alcune fasi principali e perognuna di loro si possono ipotizzare alcuni esempi di indicatori. ✓ Reclutamento N° donatori attivi/totali

N° nuovi donatori/totaliN° donatori periodici/totali N° donatori per fasce d’età/sesso/professione

✓ Selezione/Idoneità N° donatori scartati(suddivisi per cause)N° donatori sospesi temporaneamente(suddivisi per cause e per tipodi donazione)N° donatori sospesi definitivamente(suddivisi per cause e per tipodi donazione)

✓ Donazione Sulla base della donazione:N° di donazioni effettuate N° di donazioni programmateDurata della donazione (in funzionedel tipo di donazione e del teamdi raccolta)Peso dell’unità raccolta (in funzionedel tipo di donazione e del teamdi raccolta)Sulla base del donatore:N° di ematomi post venipuntura(in funzione del tipo di donazionee del team di raccolta)N° di eventi avversi (in funzionedel tipo di donazione)

✓ POST Donazione N° donatori positivi per markersvirali (per tipo di marcatore)N° donatori con alterazione esamiematochimici di legge (emocromo,transaminasi….).

L’analisi di indicatori simili permette ad esempio di valutarein fase di reclutamento una diminuzione di nuovi donatori: indi-viduarne le motivazioni. Promuovere il reclutamento di nuovidonatori è utile per garantire un “ricambio” dei donatori chehanno raggiunto il limite di età garantendone un adeguato nu-mero anche per il futuro. Inoltre, ad esempio, in fase di donazio-ne se emerge una maggior durata delle procedure in un certoteam rispetto ad un altro va rivisto il lavoro di quel team. Taliazioni possono prevenire effetti indesiderati della trasfusione(una durata della donazione maggiore del previsto può essereindice di stasi venosa e compromettere la funzionalità piastri-nica che porterà ad un Concentrato Piastrinico inefficace cioèad un effetto indesiderato della trasfusione).

(continua)

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2 0V I T A A S S O C I A T I V A

LA SCUOLA.... È ANCHE QUESTOLa Commissione Avis Scuola, augura a tutti gli studenti un buon anno scolastico 2012-2013

LICEO CLASSICO D’AZEGLIO

IST. TEC. COMM. SOMMEILLER IST. TEC. GALILEI FERRARI

IST. TEC. PININFARINAIST. ZERBONI

IST. BECCARI

IST. RUSSELL

FACOLTÀ DI ECONOMIA

Buon anno scolastico a tutti voi. Anche quest’anno contiamo di poter raggiunge-re i traguardi che ci siamo imposti, come ormai avviene da diversi anni grazie al-la vostra partecipazione. Il dono del sangue da parte vostra, è espressione d’al-

truismo, e di solidarietà. Questo semplice gesto vi permette anche di tenere sotto con-trollo la vostra salute. Vi chiediamo di non aver timore, sappiate che grazie al vostrogesto, si possono salvare vite umane.

Un grazie doveroso a tutti i docenti e a tutto il personale non docente che paziente-mente collabora con noi.

Continueremo a scattare foto e a pubblicarle sul nostro Corriere Avis per ricordareil vostro gesto non solo oggi, ma anche per il futuro.

LA COMMISSIONE AVIS SCUOLA

Pubblichiamo la foto deglialunni premiati nella Giornatadel Volontario tenutasi al TeatroNuovo con alcuni insegnanti e icomponenti della commissionescuola: Vatafu Daniela, I.T.C.Moro (succ. Russell); Gilardi Sa-ra, L.SC. Giordano Bruno; Az-zella Giulia, I.T.I. Avogadro;Hultureann Cosmin Ianut, I.T.I.Avogadro; Cavaglià Irene,I.P.C. Giulio; Pita AlexandraPaula, I.M. Regina Margherita (sede); Canelli Giorgia, L.SC.L.CL. Istituto Sociale; Som-madossi Eleonora, L.SC. Ferraris; Mazzarino Riccardo, L.SC. Pogliani; Gangi Sara, L.SC.Amaldi; Giurato Carlotta, I.T.F. Santorre di Santarosa; Carlone Manuel, I.T.I. Casale; Va-retto Tiziana, L.SC. Segrè; Sica Serena, I.T.C. Majorana; Cozzubbo Irene, I.I.S. Primo Le-vi; Chirica Oana Mihaela, I.T.C. Majorana; Prof.re Gemma – Prof.ssa Conti Anna

Il gruppo dei benemeriti premiati

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LA COMBATTIVA SQUADRA DELLA POLIZIA MUNICIPALE

Nei giorni 18, 19, 20 ottobre presso il Palazzetto delloSport del Parco Ruffini si è disputata la prima CoppaItalia A.S.P.M.I. di calcio a cinque organizzata dal

Gruppo Sportivo Polizia Municipale di Torino. Hanno parteci-pato all’evento le sei squadre prime classificate al Campiona-to Italiano 2012, provenienti da Genova, Pesaro, Montesilva-no, Andria, Castellammare di Stabia e naturalmente la squadradi casa di Torino. La manifestazione ha avuto inizio giovedì 18ottobre alle ore 16.30 con la cerimonia di apertura a cui ha par-tecipato la banda del Corpo di Polizia Municipale di Torino,l’Assessore allo Sport della Città di Torino, Ing. Stefano Gal-lo, il Vicepresidente Vicario dell’Associazione Sportiva Poli-zie Municipali d’Italia Sig. Lanzetta, il Dr. Ivo Berti, Dirigen-te del Corpo di Polizia Municipale di Torino con delega alGruppo Sportivo, l’Avis Comunale di Torino rappresentata daGraziano Cestino, dal Comandante dei corsi della Scuola diApplicazione dell’Esercito Colonnello Luigi Dellomonaco e

naturalmente il promotore della manifestazione e Presidentedel G.S.P.M. Torino Massimo Re con tutti i componenti delConsiglio Direttivo. L’ingresso in campo delle squadre è statoaccompagnato dai bambini, alcuni figli di colleghi ed altri ap-partenenti al Gruppo Calcio dell’Associazione Valdocco.

Successivamente si sono disputate le varie gare dei due giro-ni. Le sei partite sono finite con il seguente punteggio:

Torino-Pesaro 7-0; Torino -Genova 4-3; Genova Pesaro 4-3;Castellammare -Andria 4-1; Castellammare -Montesilvano 3-2; Andria -Montesilvano 3-1.

Dagli esiti della fase a gironi le due finaliste sono risultateTorino e Castellammare di Stabia che sabato 20 ottobre alleore 11.00 hanno disputato una combattutissima finale che si èrisolta con la vittoria per 1-0 del Castellammare di Stabia a unminuto dalla fine del match.

Alla cerimonia finale sono stati premiati Raffaele Meoladel Castellammare di Stabia quale miglior giocatore, Vin-cenzo D’Alessandro di Torino migliore portiere e Luca Lup-pi di Torino capocannoniere. DOMENICO FRENOLLI

2 1 V I T A A S S O C I A T I V A

IL GRUPPO AZIENDALE FIAT IN TOSCANAIl 7, 8 e 9 settembre 2012 si è svolta la gita in Toscana, come

da programma.Partenza venerdì 7 alle 5,30, ottanta i partecipanti; Arrivo a

Pisa alle 10, come previsto: ci accoglie una temperatura eleva-ta ma ci dirigiamo, accompagnati dalla guida, a visitare Piazzadei Miracoli e la sua famosa Torre.

Dopo il pranzo, servito nella tenuta di San Rossore, visitaguidata alla città di Lucca, che conserva il fascino di piccola eantica città-stato italiana. In seguito, trasferimento a Monteca-tini Terme per la cena e il pernottamento. Durante la cena si èsvolto anche il gradevole incontro con le delegazioni avisine diPescia e Montecatini.

Sabato 8 trasferimento a Siena per la visita guidata. Patria diSanta Caterina, patrona d’Italia, la città è ricca di monumentid’arte: piazza del Campo con la Torre del Mangia – dove duevolte l’anno si corre il famoso Palio delle Contrade – e PalazzoPubblico. Proseguimento per Volterra con visita guidata. La lo-calità è famosa anche per l’estrazione e la lavorazione dell’ala-bastro. Data la posizione strategica si ammira uno dei paesaggipiù belli della natura toscana. Successivamente visita guidata aSan Gimignano, famosa per le numerose torri medievali.

Domenica 9 partenza per Bologna. Incontro con la guida evisita della città: una puntata a Palazzo d’Accursio, edificio

che si affaccia su Piazza Grande. Caratterizzano il capoluogoemiliano l’università, i 38 kilometri di portici e le celebri Tor-ri degli Asinelli e Garisenda.

I partecipanti hanno gradito il percorso e apprezzato l’assi-stenza prestata dall’Avis comunale di Torino. In molti atten-dono di leggere sul Corriere Avis le indicazioni in merito allapromozione avisina per il 2013.

IL GRUPPO AZIENDALE AVIS-FIAT

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2 2 A B A S S A V O C E

UNA SOCIETÀ DI FARMACODIPENDENTIAssumiamo troppi farmaci, anche quando potremmo farne a meno

Secondo l’OrganizzazioneMondiale della Sanità “far-maco” è qualsiasi sostanza –

organica o inorganica, naturale osintetica – che, introdotta in un or-ganismo vivente, sia in grado diprodurre una o più modificazionifunzionali. Tutti i farmaci sono for-mati da combinazioni chimiche(molecole) contenenti sia il costi-tuente fondamentale della sostanzaconsiderata, il cosiddetto “princi-pio attivo”, sia alcuni elementiinattivi, gli “eccipienti” (amido,cellulosa, lattosio, saccarosio, ac-qua …), usati per preservare il principioattivo da agenti esterni (umidità, calo-re…) che potrebbero danneggiarlo e nellostesso tempo per renderne più facile l’as-sorbimento da parte dell’organismo.

La favola dell’innocuità

Va subito chiarito che non esistono far-maci sicuri e neppure innocui. La sicurez-za è una condizione assai variabile che di-pende da diversi fattori: dalla sensibilitàindividuale nei confronti del principio at-tivo o di uno qualsiasi degli eccipienti;dalla dose assunta; dalla durata del tratta-mento e anche dalla modalità di sommini-strazione del farmaco. L’innocuità è, in-vece, una condizione utopica del tutto im-maginaria, che non trova riscontro nei fat-ti perché tutti i farmaci hanno effetti tossi-ci più o meno gravi. È una realtà oggettivache nessuno deve dimenticare e che i me-dici conoscono bene, tanto da essere statapiù volte ribadita da diversi autorevolipersonaggi del mondo della sanità. Uno diquesti è Silvio Garattini, fondatore e diret-tore dell’Istituto di ricerche farmacologi-che “Mario Negri” di Milano, che ha di-chiarato: “Di una cosa si può essere certi:del fatto che un farmaco è sempre porta-tore di effetti indesiderati, in alcuni casiconosciuti, ma nella maggior parte deicasi ancora da conoscere, soprattutto perquanto riguarda gli effetti tossici che sipossono manifestare a distanza di tem-po”. Evviva la sincerità!

Per chi nutrisse ancora dei dubbi è im-portante ribadire che non esistono farma-

ci innocui o sicuri, e neppure farmaci buo-ni o cattivi, ma soltanto persone che, con-sapevoli dei rischi che si corrono, li assu-mono in maniera sensata – quando è ne-cessario, nella dose prescritta e per il tem-po occorrente – e persone che invece neabusano, usandoli in maniera sconsidera-ta o anche quando potrebbero farne a me-no. Che poi molti dei farmaci in commer-cio non servano a nulla è un fatto inconfu-tabile, che anche Garattini evidenzia.“Potremmo – sostiene con convinzione –ritirare dal mercato il 50% dei farmacisenza procurare danni per la salute uma-na, anzi ottenendo benefici poiché i “falsiamici” nel mondo dei farmaci sono tanti,come nella vita”. Una prima scrematura,secondo l’ultraottuagenario farmacologobergamasco, potrebbe essere questa: “Seun farmaco non viene dispensato dal Ser-vizio Sanitario Nazionale, che è già moltogeneroso, e dunque si trova in fascia C,con molta probabilità non serve a nulla.Io nutrirei molti sospetti nei confronti diquesti prodotti”. Una bocciatura senzaappello per tutti i farmaci di fascia C e peri prodotti da banco: non servono alla salu-te e fanno male al portafogli.

Proseguendo nel discorso, Garattinichiarisce meglio il suo pensiero: “Nonesistono farmaci innocui. Per questo bi-sogna distinguere quelli che hanno il mi-glior rapporto rischio-beneficio, come ivaccini, gli antibiotici se usati appro-priatamente, i contraccettivi della don-na, alcuni farmaci cardiovascolari cheusati come terapia nell’evento acutohanno contribuito alla riduzione del ri-schio cardiaco”. Ma, allora, che cosa fa-re? Come ci si deve comportare? Il vec-

chio farmacologo non ha dubbi:“I farmaci vanno usati solo quan-do servono davvero, prediligen-do quelli che costano meno, cioè igenerici. E senza farsi ammaliareda integratori alimentari, antios-sidanti, anti-radicali liberi, chespesso fanno più male che bene”.Dunque, non farsi incantare dapromesse miracolistiche, ma usa-re i farmaci con buonsenso e mas-sima prudenza perché, nella stra-grande maggioranza dei casi, puravendo superato tutti i controllipreclinici (in vitro e su animali) e

clinici (sull’uomo), non hanno i requisitiessenziali di sicurezza ed efficacia.

Grandi consumatori di farmaci

Il vero problema è che noi italiani neusiamo troppi. Lo rileva il rapporto rea-lizzato dall’“Osservatorio sull’impiegodei medicinali” (OsMed) dell’“Associa-zione Italiana farmaci” (AIFA), presen-tato a Roma il 5 luglio 2012. Nel 2011 gliitaliani – attraverso le strutture pubbliche(ASL, Aziende Ospedaliere, PolicliniciUniversitari) e private (farmacie) – han-no acquistato oltre 1,8 miliardi di confe-zioni di medicinali, per una spesa com-plessiva di 26,3 miliardi di euro, per lamaggior parte (75%) a carico del Servi-zio Sanitario Nazionale. Tra i farmacimutuabili, si confermano al primo postoper prescrizione e consumo quelli perl’apparato cardiovascolare (5,5 mld dieuro di spesa), seguiti dai medicinali peril sistema nervoso centrale (3,41 mld),poi da quelli per l’apparato gastrointesti-nale e metabolismo (3,38 mld), dagli an-tineoplastici e immunomodulatori (3,16mld) e dagli antimicrobici (2,72 mld).

Le maggiori fruitrici di medicinali so-no le donne, che sopravanzano gli uomi-ni di un buon punto percentuale a causa,probabilmente, della loro maggiore lon-gevità, mentre grandi consumatori risul-tano anche i bambini (in particolare diantibiotici e antiasmatici) e soprattuttogli anziani, per una maggiore diffusionedi patologie croniche come ipertensione,artrosi e diabete. Dall’analisi dei dati

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2 3 A B A S S A V O C E

OsMed 2011 emerge l’evidenza che gliitaliani, a qualunque età, sono restii a ri-nunciare ai farmaci che usano anchequando potrebbero farne a meno.

La conferma arriva dagli antibiotici, far-maci molto potenti destinati a combatterele infezioni batteriche, ma utilizzati soven-te in maniera inappropriata o quando nonservono. Da un’indagine della Commis-sione Europea, pubblicata nel gennaio2012, si rileva che il 57% degli italiani,quasi 6 persone su 10, hanno dichiarato diaver assunto antibiotici almeno una voltanel corso dell’ultimo anno, contro una me-dia europea di 4 persone su 10. Se a questodato si aggiunge il fatto che tutti i prodottidi origine animale (carne, latte, formaggi),ampiamente presenti nella dieta degli ita-liani, contengono in varia misura residui diantibiotici – usati in tutti gli allevamentizootecnici, che ne assorbono piùdella metà dell’intera produzionemondiale – risulta evidente che se neassumono troppi e che sarebbe op-portuno limitarne il consumo.

Infatti, a parte i numerosi effetticollaterali (disturbi gastrointesti-nali, dermatiti, reazioni allergiche,difficoltà respiratorie, vertigini,cefalee), non va dimenticato cheun abuso di antibiotici ne riducedrasticamente l’azione e li rende,nel momento del bisogno, del tuttoinefficaci. Per queste ragioni, maanche perché non hanno un’azionemirata e agiscono distruggendo an-che i batteri “buoni” – indispensabili allaregolarità delle funzioni metaboliche, di-gestive, omeostatiche e immunitarie –gli antibiotici vanno utilizzati solo su in-dicazione medica e non nelle infezionipiù comuni (raffreddori, bronchiti, maldi gola) causate da agenti virali.

La comparsa delle benzodiazepine

Altrettanto abusati sono gli psicofar-maci, sostanze che agiscono sul sistemanervoso centrale (SNC) e che, a secondadell’effetto terapeutico prodotto, si di-stinguono in: tranquillanti maggiori (an-tidepressivi, antipsicotici, stabilizzatoridell’umore) e tranquillanti minori (an-siolitici, ipnotici, bromuri). A quest’ulti-mo gruppo appartengono le benzodiaze-pine, molecole che, avendo effetto seda-tivo, vengono utilizzate sia come ansioli-tici per abbassare tensione e ansia, sia co-me ipnotici (sonniferi) in quanto, provo-cando torpore, favoriscono il sonno.

Introdotte sui mercati mondiali all’ini-zio degli Anni Sessanta, le prime benzo-diazepine (Valium e Librium) furono ac-colte con entusiastici consensi perché era-no in grado di contrastare contemporanea-mente due patologie già allora molto diffu-se, l’ansia e l’insonnia. Prima della com-parsa delle benzodiazepine venivano usatii barbiturici, farmaci assai pericolosi pervia dell’azione inibitoria esercitata sui cen-tri respiratori, e potenzialmente letali se as-sociati all’alcol. La loro minore tossicità,unita alla capacità di creare dipendenza,sono state le ragioni che hanno permessoalle benzodiazepine (Tavor, Xanax, An-siolin, En, Felison, Frontal, Lexotan, Con-trol, Lorans, Prazene…) di risultare i far-maci più venduti nel mondo dopo l’aspiri-na. Gli effetti delle benzodiazepine sonomolteplici e variano con: la dose; il tempo

di permanenza nell’organismo (la cosid-detta “emivita”); la durata del trattamento;i tratti di personalità del paziente e la situa-zione in cui avviene il loro consumo.

A livello fisiologico, le benzodiazepineagiscono sui neurotrasmettitori cerebraliinibendone l’attività. In particolare, po-tenziando gli effetti dell’acido gamma-aminobutirrico (GABA) – il “calmantenaturale del cervello”, in grado di blocca-re l’azione di diversi neurotrasmettitori(noradrenalina, serotonina, dopamina,glicina) – rallentano la trasmissione deisegnali nervosi in diversi distretti cerebra-li, compresa l’area limbica, deputata allaregolazione delle emozioni. Questa ridu-zione di impulsi nervosi nel SNC determi-na – oltre a un’attenuazione d’intensitàdelle emozioni – anche l’abbassamento didiversi parametri vitali (pressione sangui-gna, frequenza cardiaca, attività respira-toria), una diminuzione delle contrazionigastro-intestinali e un generale stato di ri-lassamento, condizioni che, se associatetra loro, favoriscono un più rapido addor-mentamento.

A livello psicologico, a basse dosi,producono: disinibizione, modesta eufo-ria, abbassamento del livello d’ansia, vi-sione meno angosciante e immediata deipropri problemi. Ad alte dosi, possonoinvece causare: deficit di attenzione; ri-duzione delle capacità cognitive; insta-bilità d’umore; alterazioni del comporta-mento; irrequietezza; aggressività; man-canza di coordinazione motoria; diffi-coltà di deambulazione e anche di elo-quio, che risulta confuso e indistinto.Meno gravi, ma altrettanto numerosi glieffetti collaterali ricorrenti: torpore, son-nolenza, confusione mentale, riduzionedella vigilanza, debolezza muscolare, af-faticamento, spossatezza, cefalea, verti-gini, visione alterata, disturbi epatici egastrointestinali, reazioni cutanee e tal-volta anche disturbi sessuali.

Non essendo meno pericolose dialtri farmaci, le benzodiazepinevanno assunte solo in caso di neces-sità, per un periodo di tempo limita-to (4-5 settimane per l’insonnia, 8-10 settimane per l’ansia) e sottocontrollo medico perché, oltre allealterazioni già descritte, possonoanche: ostruire le vie respiratorie;dare reazioni anafilattiche e poten-ziare – in base alla dose assunta e al-la durata del trattamento – i proprieffetti nocivi, facendo aumentaresignificativamente l’incidenza dipatologie tumorali, il rischio dimorte precoce e, nei soggetti de-

pressi, la produzione di pensieri suicidari.A parte ciò, che non è poco, l’aspetto piùinquietante è la capacità di creare una for-te dipendenza.

Un successo chiamato “dipendenza”

Capita sovente di proseguire nell’assun-zione di benzodiazepine non tanto perchécontinuino a persistere i sintomi iniziali,quanto piuttosto per il timore che la lorosospensione possa provocare disagi vari,del tutto immaginari. Ciò conferma la faci-lità di sviluppo di una dipendenza fisica epsichica molto forte che non deve mai es-sere sottovaluta né dai medici che le pre-scrivono, né dai pazienti che le assumono.I foglietti illustrativi (bugiardini) di tutti ifarmaci benzodiazepinici riportano questaavvertenza: “L’uso di benzodiazepine puòcondurre allo sviluppo di dipendenza fisi-ca e psichica da questi farmaci. Il rischiodi dipendenza aumenta con la dose e con

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2 4 A B A S S A V O C E

la durata del trattamento: esso è maggio-re nei pazienti con una storia di abuso dialcol e di droga”.

Una volta che la dipendenza fisica si siasviluppata, la cessione brusca del tratta-mento è accompagnata da “sintomi diastinenza” quali: cefalea, dolori muscola-ri, ansia estrema, tensione, irrequietezza,confusione e irritabilità. Nei casi più gravisi possono manifestare: perdita del con-tatto con la realtà (derealizzazione); sensodi irrealtà e di estraneità alla propria per-sona (depersonalizzazione); allucinazio-ni; ipersensibilità a suoni, luce e contattofisico; crisi epilettiche e convulsive e per-sino l’affioramento (slatentizzazione) didisturbi depressivi e psicotici nascosti

Oltre all’astinenza, ulteriori manifesta-zioni caratteristiche della dipendenza dafarmaci sono: l’assuefazione, ossia la pro-gressiva diminuzione di efficacia del far-maco per resistenze cellulari o a causa diprocessi metabolici di inattivazione spon-tanea; la tolleranza, una sorta di adatta-mento fisiologico che spinge l’utilizzato-re ad assumere dosi sempre più elevate delfarmaco per poter ottenere gli effetti desi-derati; infine il craving, una vera e propriacompulsione, un bisogno forte e inconte-nibile che spinge ad assumere il farmaco

(o altre sostanze esogene psicoattive) ascadenze prefissate, per sentirsi tranquillie poter svolgere con meno difficoltà leproprie attività quotidiane.

Oltre alle benzodiazepine, possonocreare dipendenza psicofisica: gli anti-dolorifici (paracetamolo, carbamazepi-na…); gli antinfiammatori, sia steroidei(cortisonici), sia non steroidei (FANS);gli antidepressivi (soprattutto quelli conazione analgesica); i narcotici (morfina,petidina, metadone…) e gli stimolanti(efedrina, pentetrazolo, anfetamine…).

Il fatto è che viviamo in una società

farmacodipendente, dove è radicata laconvinzione che per ogni disturbo esisteuna pillola che lo risolve e dove non si èpiù capaci di far nulla senza ricorrere aun qualche supporto esterno di naturachimica. Fateci caso: la nostra giornata èsempre più scandita dagli appuntamenticon i farmaci che, entrati di soppiattonella nostra quotidianità, sono diventati ipadroni assoluti della nostra esistenza.Ne consumiamo a caterve. C’è la pilloladigestiva, lassativa, diuretica, anticonce-zionale, abortiva; la pillola per quandopiove, fa freddo o tira vento; la pillola peril mal di testa, mal di gola, mal di schie-na, mal di denti; la pillola per studiare,dormire, stare svegli e fare sesso; la pil-lola per le rughe, la calvizie, l’obesità, ildimagrimento; la pillola per quando si ètristi, stanchi, nervosi, depressi. Siamosommersi (e intossicati) dalle pillole:senza di loro ci sentiamo fragili, perduti,in balìa di eventi che ci sovrastano, inca-paci di affrontare le normali incombenzedel vivere quotidiano: una riunione di la-voro, un’interrogazione scolastica, unavisita, un incontro, un viaggio, un esame.Siamo al tempo stesso drogati e persi.

ELIO BLANCATO

(1 – CONTINUA)

Martedì 30 ottobre si è svolto nel-l’Aula Magna “Gismondi” del-l’Università di Roma Tor Vergata

l’interessante Convegno: “Inquinamentoambientale: monitoraggio in punta di di-to”. Durante i lavori sono stati presentati irisultati ottenuti analizzando i campioniematici forniti dall’Avis Ceprano che hasponsorizzato la ricerca.

Dopo il saluto della Prof. Silvia Licoc-cia, Direttore del Dipartimento di Chimicadi Roma Tor Vergata, è intervenuto il Pre-sidente Regionale dell’Avis, dott. MarcoGratta, che ha elogiato l’intuizione del-l’Avis Ceprano e ha dato ampia disponibi-lità a collaborare in modo da estenderel’indagine all’intera regione Lazio.

Il Presidente Tommaso D’Aversa hapresentato l’attività svolta in 25 anni dal-l’Avis Ceprano. Importante è stata la scel-ta di aderire al progetto proposto dal Prof.Palleschi riguardante l’applicazione del

metodo messo a punto nei laboratori delProf. Ricci. La partecipazione al progettodi ricerca è stata fortemente voluta per da-re una risposta alla pressante richiesta deicittadini preoccupati per il gran numero digravi patologie e di decessi, soprattutto inetà giovanile, che colpiscono la valle delSacco e del Liri. Il Dott. Luca Aldegheri,direttore Sanitario Avis Regione Lazio,ha illustrato l’attività e le problematicheche l’Avis deve quotidianamente affron-tare per poter svolgere al meglio la pro-pria insostituibile attività. La parte scien-tifica è stata presentata dal Prof. GiorgioRicci, ordinario di Biochimica, che ha il-lustrato i risultati ottenuti. Il nuovo meto-do proposto è stato ripreso da vari quoti-diani nazionali e adesso sarà probabilmen-te utilizzato in varie zone a rischio in Italia,tra le quali l’area dell’Ilva di Taranto.

Dopo la relazione il Prof. Antonio Palle-schi, ordinario di Chimica Fisica, che ha

collaborato alla ricerca ha stimolato i pre-senti a porre domande. Molti colleghidell’ateneo si sono dichiarati interessati airisultati e hanno proposto nuove possibilistrategie per affrontare le problematicheinerenti l’inquinamento ambientale. È sta-to molto apprezzato anche l’intervento diun dirigente dell’Inail che ha mostrato ungrande interesse per il metodo d’indagineproposto e ha prospettato la possibilità diuna sua applicazione in ambito lavorativo.

Il convegno si è concluso con un genera-le apprezzamento ed un chiaro riconosci-mento al contributo dell’Avis Cepranoche ha reso possibile la messa a punto diuna innovativa metodologia sperimentale.Adesso, grazie a piccolissime quantità disangue, sarà possibile seguire l’inquina-mento ambientale nel Lazio, in Italia edanche in Europa.

IL PRESIDENTE

TOMMASO D’AVERSA

UNA LODEVOLE INIZIATIVAL’Avis e la ricerca. Da Ceprano indagini sull’inquinamento ambientale

oggi al centro di dibattiti legati alle vicissitudini dell’Ilva di Taranto

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2 5 S T O R I A M I N O R E

I MAYA E LA FINE DEL MONDOIn un anno assai turbolen-

to, soprattutto sul finire dinovembre – si era nell’877

– il pontefice Giovanni VIII(872-882) fu costretto a la-sciare Roma per sottrarsi avarie minacce, soprattuttoda Carlo Manno, nuovo so-vrano tedesco in Italia. QuelPapa passò pure da Torino,diretto in Francia. Fu in quelperiodo che si diffuse unacuriosa profezia sull’Anti-cristo e sulla imminente finedel mondo.

Non fu quella, di certo,l’unica profezia in materia,ma una delle molte che pe-riodicamente circolavanogettando la gente nel terro-re. Si intensificarono in prossimitàdell’Anno Mille (“Mille e non più mil-le”) quando molti torinesi ripararono incollina o dormivano nelle piazze del cen-tro cittadino aspettando l’ora fatale.

Uno degli autori che più si sono cimen-tati in materia, Joaquin Gòmez Buròn(“La fine del mondo? Profezie per il Due-mila”), ha offerto un buon “riassunto”delle paure accumulate dall’umanità nelcorso dei secoli. In questa nostra epocasono divenuti popolari i Maya,per un certo loro calendario, perun allineamento di pianeti (chia-mando in causa quindi anchel’astrologia), per certi “segni”che, per taluni, anticiperebberola “fine dei tempi”.

San Giovanni Bosco, nel1939, mentre stava per iniziarela seconda guerra mondiale(annunciata da una grande au-rora boreale che alcuni attribui-scono alle visioni profetiche diFatima) fu indicato quale ipote-tico autore di una “profezia”scritta in piemontese in cui laguerra incombente era definita“polentone”. Quello scrittopassò di mano in mano e preoc-cupò non poco le autorità fasci-ste dell’epoca. A poco a poco,poi, la gente se ne dimenticò.Era stato diffuso un po’ ovun-que, perfino fra i banchi dellechiese. Allora dei Maya non siparlava affatto. Non erano an-cora di moda.

Le profezie, qualsiasi sia la loro origi-ne, si intrecciano, quelle “laiche”, quel-le religiose, risalenti a moltissimi anniaddietro, ognuna con una propria inter-pretazione. Per non dire di quelle che siriferiscono ai Romani Pontefici, celebrifra tutte le previsioni di Malachia.

Numerose le pubblicazioni che si ri-feriscono ai Maya e alla pesante ereditàche ci avrebbero lasciato. Il settimana-le Oggi ha dedicato all’argomento un

numero speciale com-prendente, fra l’altro, unarticolo del sociologo escrittore Massimo Introvi-gne, che già nel titolo ladice lunga: “Maya, vispiego perché non c’è nul-la di vero”.

Introvigne scrive, fral’altro; “….Si tratta di unateoria inventata da un teori-co del New Age nato inMessico ma cittadino sta-tunitense (1939-2011), Jo-sè Arguelles, a partire daglianni Settanta e illustrataparticolarmente nel suo vo-lume del 1987 The MayanFactor (in italiano “Il fatto-re Maya”, la via al di là del-

la tecnologia, WIP, Bari, 1999).Molte delle sue teorie, spiega Introvi-

gne, sarebbero derivate da “visioni” cheArguelles avrebbe avuto sotto l’influssodell’LSD. Elementi che poco dànno difiducia a una poco credibile profeziaMaya che, comunque, si è rivelata un ot-timo affare editoriale, come si è visto. IMaya – ha osservato qualcuno – sono lebriciole, forse le ceneri, di quel che restadel Codice da Vinci e di Harry Potter. La

fantasia ha pure le sue esigenze.A dare, per contro, una qual-

che ragione ai Maya rimango-no i non poco frequenti terre-moti, il ripetersi quasi quotidia-no di delitti, perlopiù perpetratinell’ambito domestico, vittimespesso i fanciulli, il riproporsidi conflitti locali, di crisi inter-nazionali, di malattie a voltesconosciute, ma di tutto ciò, piùche addebitarne la colpa aiMaya, sarebbe forse meglio at-tribuirne la responsabilità a unaumanità stanca, che ha perso imigliori ideali, che non sa vive-re, in pace, una parentesi pur-troppo difficile da gestire, dallafine della disastrosa secondaguerra mondiale fino a oggi.Nel bunker di Berlino, fra lemacerie di una Germania di-strutta e di una Europa a pezzi, iMaya, riconosciamolo, eranototalmente assenti, sino a provacontraria.

RENZO ROSSOTTI

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2 6F I L A T E L I A

● FILATELIAI due esemplari emessi dall’Italia per

questo Natale illuminano la vetrina dellefeste: un esemplare da euro 0,60 a sogget-to religioso, riproducente un dipinto diAntonio del Massaro, detto il Pastura, euno del medesimo valore con un alberonatalizio, opera di Angelo Merenda. Aibambini, alla flora augurale, ai giocattoli,la bella serie di Jersey.

● PER ELISABETTAMolte delle serie stampate per il Giubi-

leo di Diamante della regina Elisabettad’Inghilterra sono andate esaurite. Un suc-cesso inimmaginabile per l’esemplare for-se più raro di questo “giro”: il dieci sterlinedi Jersey, opera di Chris Levine e del foto-grafo Rob Munday. Il francobollo è, in ef-fetti, un ologramma con il ritratto della re-gina. Basta spostarlo di poco sotto la luce emuta l’espressione seriosa della sovrana.Forte la richiesta (con conseguente aumen-to di prezzo) dei libretti britannici emessiper celebrare il Giubileo di Diamante. Insensibile aumento il carnet (libretto) delleposte inglesi con immagini relative ai ses-sant’anni di regno di Elisabetta.

● PER IL CONCILIOIn sensibile domanda anche l’esempla-

COLLEZIONISMO

re italiano da euro 0,60 per il cinquanten-nio del Concilio Ecumenico Vaticano II.Il commemorativo mostra l’interno dellabasilica vaticana e tre pontefici visti diprofilo: Giovanni XXIII, Paolo VI e Be-nedetto XVI.

● EMERGENZA PREVENZIONEA questo tema ha dedicato una serie

l’isola di Cayman, parte del Com-monwealth britannico: aiuto che giungedal cielo, dal mare, nella lotta contro ilmalessere improvviso, contro il fuoco.Cinque valori che illustrano mezzi diver-si di intervento per ogni circostanza diemergenza.

RENZO ROSSOTTI

GIULIO ALSONAL’amico delle cartoline

Nella sua casa, nel centro storico di Torino, si è spento, dopoun fulmineo malore, Giulio Alsona Bertazzi, personaggio bennoto nel mondo del collezionismo, soprattutto delle cartolinestoriche, legate a Torino e al Piemonte, fondatore del Cartoli-nea Club, per il quale produceva non poche illustrate. Era, inparticolare, collezionista egli stesso di quelle prodotte dall’arti-sta torinese Aurelio Bertiglia, e le studiava da oltre trent’anni.

Giulio Alsona ha lasciato una imponente collezione che gli èservita per numerose opere, divise per argomento, con un com-mento all’opera di Bertiglia, volumi che si proponeva di arric-chire, come ci aveva detto egli stesso, con un’opera per illustra-re Il meglio di Bertiglia, opera a cui si era accinto e che non ha avuto modo di completare.

Gli appassionati della cartolina si sono raccolti per il rito funebre e per la Messa ce-lebrata in Torino nella storica chiesa della Madonna del Carmine. Dell’amico Giuliorimane non solo un mondo di cartoline ma l’affettuosa amicizia di quanti lo hannoconosciuto. RENZO ROSSOTTI

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2 7 C O N S E R V I A M O I L N O S T R O D I A L E T T O

NATALE DEL PASSATOCi siamo lasciati alle spalle il mese di

novembre, mese di brume fredde,di nebbie avanzanti sulle pianure e

di temperature inevitabilmente in calo.Una considerazione che sorge spontanea,riferendosi agli ultimi anni, è come il tem-po meteorologico stia prendendo il so-pravvento sul tempo cronologico. Sarà ilproliferare delle previsioni che ci sonoammannite in ogni dove e, ad onor del ve-ro, con maggiore precisione, ma ci si stac-ca da quella ciclicità del tempo che, con ilbeneficio dell’esperienza antica, ci facevasentire più vicini “a le còse nòstre” (allenostre cose), quelle “contà parland a nò-stra mòda” (raccontate con il nostro par-lare), a “cola roa dël temp ch’a gira daquand che ij giari a portavo lepantofle” (quella ruota deltempo che gira da quando i to-pi portavano le pantofole).Tuttavia, oltre ad una mag-giore attenzione “al tempch’a farà” (al tempo chefarà), sempre tenendo presen-te che “ël temp, coma le fom-ne, a fà sèmper coma ch’aveul” (il tempo, come le don-ne, fa sempre come gli pare)dobbiamo riscontrare un ri-torno alle belle e sane “còse ’dna vira” (cose d’un tempo). Siassiste così ad un moltiplicar-si d’iniziative, non solo pae-sane e campagnole, volte allariscoperta dei cibi, dei balli,delle feste di un tempo nontroppo lontano. In questo contesto, la miamente “dròla da bastian contrari” (biz-zarra da bastian contrario) vorrebbe pro-porre che si ritornasse a “coma ch’i parla-vo na vira” (come parlavano un tempo).Non penso che sia una cosa difficile peròpenso che per un po’ di tempo resterà unodei “cadò ch’i-j ciamrai al Bambin përNatal” (regalo che chiederò a Gesù Bam-bino per Natale).

Con dicembre, con il freddo e forse laneve viene voglia di starsene al calduccioe le nostre tradizioni ci offrono ben due oc-casioni per restare ben legati al territorio“sensa fesse manché gnente” (senza farsimancare nulla): la “bagna càuda” e “ëlbujì”. Vi risparmio le mie elucubrazionietimologiche e storiche su queste ghiottespecialità (se vorrete le troverete nel libro“365 volte Piemonte a tavola” edito da IlPunto-Piemonte in Bancarella), ma con-

sentitemi di ricordare come esse siano duecapisaldi “ëd la paciada an amicissia”(dell’agape fraterna), “ëd buté ij pé sota ala tàula fasend balé ij trantedoi” (metterei piedi sotto al tavolo facendo ballare i 32_i denti-). Momenti dell’estrema convi-vialità che si concretizzano nell’intingere,“a mòda veja” (secondo il vecchio uso),comunitariamente le verdure nell’unico“fojòt” (tegame di coccio), simbolo dellafamiglia riunita o dell’“amicissia da man-giòira” (amicizia da mascella). Poi, sem-pre per mantenersi in linea con il passato,cosa c’è di meglio di una scodella di brodocaldo per ripulire la bocca “sacagnà dal’aj e j’ancioe” (“accoltellata” da aglio eacciughe)? Casomai rimanesse un buco

nello stomaco, ecco là l’ammasso fuman-te del “cicin bujì” (carne lessa), con il tre-molio “anciarmant ëd la testin-a” (amma-liante della testina) e l’arcobaleno “dij ba-gnèt” (delle salse) a chiedere un ultimo sa-crificio ai succhi gastrici.

Dicembre significa però anche finedell’anno, secondo tradizioni pagane, eNatale secondo quelle cristiane. Natalesignifica essenzialmente presepio anchese oggi è assai soppiantato, come popo-larità anche a fini commerciali, da “l’er-bo ’d Natal” (l’albero di Natale), un po-vero abete che si deve sobbarcare il peso“ëd milanta lumin parpignant e ’d gar-lande con tante balin-e colorà” (migliaiadi lucine lampeggianti e di ghirlande contante palline colorate). Il nostro caro“Bambin” (Gesù Bambino) è stato inparte sostituito dal nordico Babbo Nata-le, a cui si affida l’incombenza di portare

doni sempre più grandi e sempre menonecessari. Nel cassetto dei ricordi riman-gono, quasi “coma ’d fàule da conté”(come favole da raccontare), le infantilisorprese nel trovare sotto al cuscino “doimandarin, un portugal e un Bambin ëdsùcher” (due mandarini, un’arancia e unBambinello di zucchero). Altro che tre-nini, robot, playstation o videogiochi!

Natale però ci ricorda, assieme al caroPresepio, anche un personaggio uscitodalla semplice fantasia popolare per di-ventare attore “ëd na stòria bela e gran-da” (di una storia bella e grande) che av-vicinava al Vangelo: “ël Gelindo”. Uni-to con un filo alle rappresentazioni reli-giose medievali rappresentava una for-

ma di teatro per il popolo, maanche un anello nella lungacatena della letteratura no-strana che ancora torna ad al-lietare paesi e città con la suaschiettezza.

“Torna Gelindo” (ritornaGelindo) è diventato un mododi dire nostrano per riprenderel’agire di questo immaginariopersonaggio della Betlemmeche si vide illuminata, nellaNotte Santa, dalla “stèilacomëtta, la stèila con la coa”(stella cometa, la stella con lacoda) che indicava ai Magi lastrada verso il luogo di nascitadel Bambin Santo.

Tradizione nostrana chetrova in questo uomo, come

nel servitore Maffeo o nella moglie Alin-da, e nel suo parlare piemontese un rap-presentante da fare apparire sul grandepalcoscenico della Natività, con il suocarattere e le sue stranezze che identifi-cano un po’ la sua gente. Non per nullaquesta rappresentazione si è radicata sututto il territorio regionale, partendo dalMonferrato d’origine, adattandosi alleparlate locali in una simbiosi preziosa.

Del Gelindo scriveva Antonio Gram-sci nel 1915: “Gelindo è un’incarnazionedello spirito popolare piemontese... chesi colloca in margine allo svolgersi degliavvenimenti e li chiosa, li commenta, vipartecipa con una sua particolare visionedel mondo e la sua vita di tutti i giorni”.

Bon Natal, Bon-a fin e Bon Prinsipi atuti!

MICHELE BONAVERO

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2 8A R T E

LE MOSTRE E GLI ARTISTITORINO:UN NATALE AD ARTE

Torino città d’arte che aNatale si trasforma in un uni-co grande museo. Opere con-temporanee, testimonianzedel passato, libri, esprimonoun pregevole panorama cul-turale: un vero e proprio iti-nerario per immagini e in-cantamenti figurali. Un itine-rario che si apre con il “Ri-tratto di Lionello d’Este”(circa 1441) di Antonio Pisa-no, detto Pisanello (Pisa, cir-ca 1394-Roma?1455), espo-sto a Palazzo Madama. Dopoil disegno “Madonna colBambino” di Michelangelo,ammirato lo scorso anno, lacittà propone un capolavorodel Rinascimento italiano,una tempera su tavola restau-rata nel 2008 presso l’Opifi-cio delle Pietre Dure di Fi-renze, che proviene dalle rac-colte dell’Accademia Carra-ra di Bergamo e raffigura ilmarchese Lionello d’Este, si-gnore di Ferrara dal 1441 al1450. Realizzato con una li-nea incisiva, il busto emerge

dal fondo con rigore e unafierezza marcata da una pa-cata risoluzione dell’imma-gine. E da piazza Castello ildiscorso si snoda attraversole vie cittadine illuminate an-che quest’anno dalle “Lucid’Artista” con le installazio-ni, tra le altre, di Luigi Stoisa(via Pietro Micca), MarioMerz alla Mole Antonellia-na, Luigi Mainolfi (via MariaVittoria), Luigi Nervo allaPorta Palatina. E proseguen-do s’incontrano Valerio Ber-ruti (via Accademia delleScienze), Martino Gamper(via Carlo Alberto), QingyunMa presso la FondazioneSandretto. Al Valentino, in-vece, la Palazzina della Pro-motrice delle Belle Arti ospi-ta la bella mostra dedicata adEdgar Degas (1834-1917),con un’ampia scelta di dipin-ti, disegni e sculture dellacollezione del Musée d’Or-say di Parigi. Sin dai primigiorni di apertura, il pubblicoha affollato le sale espositiveper ammirare la sorprenden-te stagione di uno dei mag-giori protagonisti della pittu-

ra francese che, pur collocatonell’ambito degli Impressio-nisti, ha assunto una posizio-ne autonoma all’interno delmovimento. E dallo studio didue cavalli a matita ai dipinti“L’Orchestra dell’Opéra” e“Prove di balletto in scena”,al bronzo patinato “Grandearabesque” si delinea l’indi-scusso fascino di una figura-zione elegante, plastica, poe-tica. In piazza Carlo Feliceritorna il suggestivo “Prese-pe” di Emanuele Luzzati,con i personaggi della tradi-zione natalizia, mentre nel-l’atrio della GAM – GalleriaCivica d’Arte Moderna eContemporanea – è stato al-lestito un albero di Nataled’Artista, decorato e addob-bato dalle “Palle Presepe”che Marcello Jori ha creatoper Alessi, eccellenza del de-sign italiano, e per LPWK diLaura Polinoro. Jori reinven-ta la tradizione dei riti natali-zi in chiave contemporanea,con piccole opere in vetrosoffiato che sono figure delpresepio: da Gesù Bambinoai Re Magi.

SVEART: I GIOVANIDELLE ACCADEMIEEUROPEE

Nel nuovo Centro Congres-si della città di Saint Vincentsono esposte le opere che par-

tecipano alla prima edizionedel “Premio Biennale di ArteEuropra Saint Vincent”. Pro-mosso dalla Regione Autono-ma Valle D’Aosta e dal Casinòdi Saint Vincent, con il sup-porto dell’Associazione in-SaintVincent, questo concor-so rappresenta – sottolineano icuratori Paolo Levi e FedericoFaloppa – “una novità assolutanel panorama dei premi d’artein Italia”. Sono in mostra i la-vori di 44 artisti under 40 sele-zionati dai direttori di 22 Ac-cademie di Belle Arti di 21paesi dell’Unione Europea. Inparticolare, sono presenti leAccademie italiane di Brera(Milano) e l’Albertina (Tori-no) con rispettivamente leopere di Antonio Fiorini eGiuliana Storino, di AlineBlanc e Andrea Lauda. Accan-to alle loro esperienze vi sono,tra le altre, quelle provenientida Francia, Germania, Roma-nia, Spagna, Inghilterra. Sino

PISANELLOIl marchese Lionello d’Este

Fin d’arabesque (Ballerina conbouquet), 1877

Sveart

Il volume “Simondo dal Situazioni-smo allo sperimentalismo”, a cura diMarisa Vescovo, racchiude opere e

documenti dell’arte di Piero Simondoe le riproduzioni dei quadri espostinell’autunno del 2012 alla FondazionePeano di Cuneo e all’Art Gallery LaLuna di Borgo San Dalmazzo. Unapreziosa pubblicazione, che rinnoval’indagine intorno alla sua ricerca eagli anni di formazione all’AccademiaAlbertina, allievo di Felice Casorati eFilippo Scroppo. Delle Edizioni Alpi-ne Studio (2012) è il libro di Irene Cabiati “Mongolia in viag-gio”. Giornalista de “La Stampa”, esperta di vela e appassio-nata di viaggi e avventure, racconta in queste pagine il suo in-contro con la popolazione, le tradizioni, i pascoli infiniti dellaMongolia. Un’occasione per “scoprire” un mondo proiettatoverso il futuro.

A.MIS.

LIBRI

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2 9A R T E

al 31 gennaio 2013 la creati-vità contemporanea dei giova-ni talenti emergenti.

Saint Vincent, Centro Con-gressi del Comune, Tel.0165/545746.

UNA COLLEZIONED’ARTE A CARAGLIO

Con la rassegna “MicheBerra. Una storia di arte e vi-ta”, allestita al Filatoio di Ca-raglio e curata da Ivana Mula-tero, è possibile ripercorrerel’impegno culturale, civile edi critico d’arte di Michelan-gelo “Miche” Berra. Promos-sa dall’Associazione Cultura-le Marcovaldo, questa mani-festazione, aperta sino al 24febbraio 2013, costituisce unomaggio alla sua personalitàdi giornalista e scrittore, allesue “scoperte” nel mondodell’arte, a una vicenda che le

figlie Erica e Mariella Berrahanno presentato al pubblicoinsieme alle testimonianze diSergio Arneodo, FiorenzoCravetto, Ugo Giletta, IdaIsoardi, Don Aldo Benevelli.Nelle sale del Filatoio sonoesposte 150 opere: da MatteoOlivero a Giulio Boetto, daCarlo Sismonda a BernardDamiano, Tanchi Michelotti,Renato Guttuso. Sicuramenteaffascinante è il nudino di Fe-lice Casorati che si può vede-re accanto a Piero Ruggeri,Ego Bianchi, Piero Garino,Maria Rosa Ravera Aira,Francesco Franco, GiovanniGagino, Agenore Fabbri,Giulio Benzi, Jessie Boswelldei “Sei di Torino”, CesareBotto, Ugo Giletta, Tino Ai-me, Corrado Ambrogio, PieroBolla.Caraglio (Cuneo), Il Filatoio,via Matteotti 40,tel. 0171/ 618260.

MOSTRE FLASH

Mario Molinari: il coloredella vita. Alla Galleria d’Ar-te di Massimo Circosta è discena la poliedrica e intriganteesperienza di Mario Molinari(1930-2000) tra grafica, scul-ture e pittosculture. Allievo diRaffaele Pontecorvo, espo-nente del gruppo “Surfanta”,personaggio dalla forte perso-nalità e comunicativa, Moli-nari viene ricordato dalla mo-glie Pia con una serie di com-posizioni in cui domina il co-lore, l’essenzialità delle for-me, l’ironia che conduce alladefinizione delle sorprendentifigure. Galleria Circosta, To-rino, via dell’Arcivescovado9/18, tel. 011/5788238.

Silvio Brunetto e Goldoni.L’annuale volume dellaGrande Collana delle edizioniFogola è dedicato per il 2012a “La Locandiera” di Carlo

Goldoni. Per questa occasio-ne il pittore Silvio Brunetto harealizzato le 12 tavole che ar-ricchiscono il testo. E sonoqueste le immagini e non soloesposte dalla Fogola GalleriaDantesca sino al 15 gennaio2013. Un piacevole appunta-mento tra arte e teatro. Tori-no, piazza Carlo Felice 15,tel. 011/541512.

Fiabe di Francesco Ta-busso. Intitolata “Poesie divita”, la retrospettiva diFrancesco Tabusso è apertaal Centro espositivo SantoStefano-Mondovì Breo eall’Antico Palazzo di Città-Mondovì Piazza, sino al 13gennaio 2013. Il suo mondofiabesco emerge dal corpusdei quadri che copre un arcodi tempo dagli anni ’40 al2010. Per informazioni: tel.0174/40389.

ANGELO MISTRANGELO

IL QUIZSoluzione del quiz precedente: La storica bevanda che tanto piaceva al conte di Cavour, legata anche a un caffè

altrettanto storico, situato davanti alla basilica della Consolata, è il famoso Bicerin. Questa era, dunque, la rispo-sta esatta.

Risulta vincitrice del quiz Noemi Guasti

IL NUOVO QUIZSin dal suo primo apparire nei teatrini stradali, poi sui palcoscenici, la più celebre maschera piemontese, Gian-

duja, comparve avendo accanto a sé una “compagna”, una donna, una moglie, che a sua volta entrò nel mondofolcloristico e carnevalesco torinese. Il quiz è questo: come si chiama (o chiamava) la moglie di Gianduja? Faci-le la risposta per i nostri affezionati lettori.

Le risposte devono pervenire a AVIS - Concorso Quiz - Via Piacenza 7 - 10127 Torino oppure [email protected] entro il 31 dicembre 2012.

Il premio del precedente quiz deve essere ritirato entro il 31 dicembre 2012.

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COMMEMORAZIONE DEFUNTIIl 1° novembre con due cerimonie al cimitero Monumentale alle ore

8,30 e al cimitero Parco alle ore 10,30 abbiamo ricordato tutti i donatoridefunti dal 1° novembre 2011 al 1° novembre 2012 e in particolare quel-li di cui siamo venuti a conoscenza:

Benvegnù Daniele , Berlen Maurizio, Bosticco Luigi, Chironna NicolaAscanio, Contenti Ernesto, Cristofaro Luigi, D’Alessio Marco, Dal Zi-lio Mauro, Ferreri Mario, Gaido Carlo, Germano Vincenzo, GrossoValteriano, Lisa Giacomo, Neri Antonino, Montoro Maurizio, Perfu-

mo Giovanni, Ri-naudo Ruggero, Ri-va Delia, Roero Pietro, Rosso Cecilia, Sparacio Michele, Zausa Bruno

A conclusione della nostra cerimonia, essendo presente al cimitero Par-co il coro “La montagna” città di Orbassano ha voluto dedicare a tutti idonatori defunti il canto “Signore delle cime”: è stato un momento toc-cante e commovente perché le parole dedicate all’amico scomparso – al-pino possono essere rivolte anche ai nostri donatori.Un grazie particolare a tutti i coristi.Il coro ‘La Montagna”

IL FERROVIERE SANTO VENERABILE PAOLO PIO PERAZZOEletto protettore dei ferrovieri

Anche quest’anno, puntualmente, nel-la chiesa di S. Tommaso in Torino, il24 novembre, si sono celebrate le ce-

rimonie religiose per ricordare l’ascesa allaCasa del Padre del Venerabile Paolo PioPerazzo. – Sono passati ormai 101 anni dal-la dipartita e, ci si augura che presto vengaconcluso il processo ecclesiastico, che loporterà agli onori degli altari, aperto giàprima del secondo conflitto mondiale e maiconcluso, anche per l’incendio dell’archi-vio storico, bombardato, contenete tutta ladocumentazione e le ricerche effettuate,necessari per il processo.

Quest’anno la solenne concelebrazioneeucaristica è stata presieduta dal Rev.modon Giuseppe Tuninetti, incaricato Dioce-sano per le Cause dei Santi, con la presen-za dell’Ordine Francescano Secolare delPiemonte, del quale il Venerabile era Ter-ziario – Arciconfraternita dell’AdorazioneQuotidiana Universale Perpetua, fondatadal Venerabile – rappresentanza della Di-rezione Territoriale della Ferrovie dello

Stato – Comitato Spontaneo Ferrovieri“Santa Barbara” per ricordare i colleghiperiti sul lavoro e gli eroi nazionali morti aservizio dello Stato durante il secondoconflitto mondiale – Associazione Ferro-vie Europee – Gruppo Ferrovieri DonatoriAVIS – Rappresentanza AVIS Comunaledi Torino. – Animazione dei canti dellaCorale Santo Natale di Torino, diretta dalMaestro Giorgio Ferrero.

Paolo Pio Perazzo, nato a Nizza Mon-ferrato il 5 luglio 1846, all’età di 15 anni,mentre si trovava a Pinerolo, per seguiregli studi, a seguito dell’eccellente zio,Professore don Carlo, entrò nel mondodel lavoro, in Ferrovia, dove vi rimase percinquant’anni, svolgendo le sue moltepli-ci attività con il massimo impegno e com-petenza, al punto che dopo pochi anni èstato trasferito a Porta Nuova, dove vi ri-mase fino alla conclusione della sua pre-stigiosa carriera, percorrendo tutte le va-rie tappe fino a Capo Divisione e CapoUfficio.

Nonostante il duro lavoro, che lo impe-gnava anche per 12 ore al giorno, PaoloPio Perazzo, trovava anche il tempo di de-dicarsi al giornalismo, prevalentemente diindirizzo cattolico, e di prodigarsi ancheper l’aiuto dei più poveri e dei bisognosi diassistenza.

Il Venerabile, amò la Madonna Conso-lata di grande amore filiale e, con notevoleapprovazione dell’allora Papa Leone XIII,che lo riceveva spesso in udienza privata,fu promotore del Congresso NazionaleMariano a Torino nel 1898.

Paolo Pio Perazzo morì a Torino, in spi-rito di santità, il 22 novembre 1911 e ven-ne tumulato a Nizza Monferrato, nellatomba di famiglia. – Il suo amico Giovan-ni Caneparo, involontario Profeta, così losalutò: “Verrà un giorno che tu ritornerai aTorino, da Santo”.

Le Sue spoglie ritornarono trionfalmen-te il 19 marzo 1953, portate a spalla daisuoi Ferrovieri, nella sua chiesa di S. Tom-maso e riposte nel sarcofago, fatto prepa-rare dal marmista torinese Righetti. Qui siattende il riconoscimento della sua Santitàda parte della Chiesa Cattolica.

Chi ricevesse grazie o miracoli per inter-cessione del Venerabile, è pregato di pren-dere contatti con la presidenzadel GruppoDonatori AVIS Ferrovieri. – Tel/fax011.2474311 – Cell. 347.1636982.

MARIA GABRIELLA E SALVATORE PIRRONE

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COMPLEANNI, AUGURI E SALUTI

– Auguri a Leonardo Diana,che il 3 settembre ha compiuto 5anni, da parte di mamma e papà,della sorellina Ludovica, deinonni Giampiero e Lucia e di zioMassimo.

– Il 17 novembre la piccolaGiada Pocusta, figlia del volon-tario David, ha compiuto 1 anno.Auguri dalla zia avisina DanielaPocusta.

– Un anno fa la telefonata deltuo imminente arrivo e la corsa inauto per esser vicino alla tua mam-ma… oggi, 7 dicembre, Ciukyspegne la sua primissima candeli-na! Ti voglio bene, zia CiopPiera.

– Mamma Anna e papà Davi-de augurano a Daniele e Vincen-zo Marchese tanta felicità e for-tuna per il loro decimo com-pleanno che festeggeranno il 18dicembre.

– E dopo i palloncini gialli…Felice 30esimo compleannoall’avisino Van Milonten! Au-guri di cuore, Milly.

– Un bacio ai miei 2 supereroiRiccardo e Nicolò.

A tutti le più vive felicitazioni.

NOTE LIETE

Leonardo Diana Giada Pocusta Ciuky

Daniele e Vincenzo Marchese Van Milonten Riccardo e Nicolò

Angelae Walter

3 1 A N A G R A F E A V I S I N A

ANNIVERSARI

– Il 30 giugno Angela e Walterhanno festeggiato

il loro 50° anniversario di nozze.

SONO DECEDUTI:– Il 21 aprile Mario Ferreri.

“Sotto qualsiasi cielo vi porti ilvostro cuore, non perdete mai lafiducia, l’amore, la dignità, il ri-spetto”

RICORRENZEE DEDICHE

– I figli Enzo e Fabrizio e tutti iparenti ricordano con tanto amo-re Lidia Pizzolante Vozza a 2anni dalla sua scomparsa.

– La volontaria Rosa ricordacon affetto la grande perdita deigenitori Giovanni Bosco e An-tonina Voto “Sono trascorsi 8anni dalla vostra tragica scom-parsa. Il ricordo del vostro amoree della vostra bontà è sempre vi-vo nei nostri cuori. Non vi di-menticheremo mai”. I vostri cari.

– Dedica a Maria Anna Zor-gniotti: “Cara mamma, ti ringra-

I LUTTI NELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE

Mario Ferreri Lidia Pizzolante Vozza Maria Anna Zorgniotti

Valteriano Grosso

ziamo per averci fatto capire cheun sorriso o una parola buonapossono aprire ogni cuore”.

– Un pensiero per ValterianoGrosso: “ Grazie… Per le tue do-nazioni, per il tuo sorriso, per la tuasemplicità e per ciò che hai lascia-to. Il tuo ricordo rimarrà indelebi-le”. Il tuo amico Nino Cambria

– “Caro Valter, sei salito incielo troppo presto. L’unica no-

stra consolazione per superare ildolore è saperti vicino al nostrocaro papà e nonno Giuliano. Tiricordano per sempre Mariagra-zia e Fabio, tua suocera Lina e ituoi cognati Roby e Dina”.

– Il 6 gennaio ricorre il 16° an-niversario della scomparsa di Fi-lippo Piredda.

A tutti le più sentite condoglianze.

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Page 32: CORRIERE - AVIS Torino...N. 6 – novembre-dicembre 2012 – Sped. in abb. post. art. 2 comma 20/c legge 662/96 – Filiale di Torino – A cura dell’Avis Comunale di Torino via

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ANNUALE GRUPPO ANZIANI DELL’AVIS COMUNALE DI TORINO 2 FEBBRAIO 2013

Convocata l’assemblea annuale del gruppo anziani il 2 febbraio 2013 alle ore 15,30 in via Piacenza 7.Essendo l’anno del rinnovo delle cariche si invitano gli avisini che hanno raggiunto i 20 anni di appartenenza all’Avis oppure che

hanno compiuto i 55 anni a prendere parte a questa assemblea.

Ordine del giorno:1° Elezione del presidente dell’assemblea2° Elezione della segretaria dell’assemblea3° Relazione della responsabile uscente4° Votazione e successivo scrutinio per il rinnovo del direttivo5° Incontri 1° e 3° sabato di ogni mese6° Varie ed eventualiL’assemblea rappresenta un momento determinante per il sodalizio tra gli avisini e si confida che la partecipazione sia numerosa.

IL CONSIGLIO DIRETTIVO

ATTENTI AI TRUFFATORINostri Volontari ci hanno comunicato di essere stati contattati da sconosciuti che offrivano loro

l’abbonamento a pagamento al “Corriere Avis”, di cui esibivano una copia, accompagnandola conimprecisati “coupons” che avrebbero dato diritto a particolari sconti nei negozi indicati. Altri han-no ricevuto richieste sui propri cellulari!

Ogni anno, in vicinanza delle feste natalizie, si ripresentano questi “sciacalli”.L’Avis di Torino non ha mai chiesto soldi a nessuno e tantomeno con queste insensate proposte.

Amici volontari in caso foste contattati da questi personaggi informate le forze dell’ordine. Grazieper la collaborazione Buon Natale e Buon Anno a tutti. SANDRO FISSO

CONVOCATA PER SABATO MATTINA 23 FEBBRAIO 2013L’ASSEMBLEA DELL’AVIS COMUNALE DI TORINO

A norma di Statuto e Regolamento associativo è convo-cata per sabato 23 febbraio 2013 l’annuale assemblea del-l’Avis Comunale di Torino in via Piacenza 7.

In prima convocazione (valida con la presenza dellamaggioranza degli iscritti) l’assemblea inizierà alle ore 8ed in seconda convocazione (valida con qualunque nume-ro di soci presenti) un’ora dopo, quindi alle 9.

Questo l’ordine del giorno dei lavori:

1) nomina del presidente e del segretario dell’assem-blea;

2) presentazione delle relazioni e del bilancio consunti-vo relativi all’attività svolta nel 2012;

3) relazione del Collegio dei Revisori dei Conti;4) discussione e votazione su relazioni e bilancio;5) presentazione bilancio di previsione per il 2013;6) discussione ed approvazione del bilancio di previsione;7) presentazione in sintesi dei principali problemi connes-

si all’attività delle Istituzioni Avis a livello superiore;8) elezione del nuovo consiglio direttivo della Comuna-

le, previa determinazione del numero dei componenti.

Elezione del Collegio dei Revisori dei Conti.Le proposte di candidature a tutti i livelli dovrannopervenire alla segreteria dell’Avis Comunale di Tori-no entro e non oltre il 31 gennario 2013;

9) valutazione e approvazione delle candidature propo-ste per i consigli, revisori dei conti e probiviri a livel-lo provinciale, regionale e nazionale. Chi viene pro-posto per candidature ai livelli superiori deve co-munque avere ottenuto la nomina di partecipazioneal consiglio direttivo dell’Avis Comunale di Torino;

10) varie ed eventuali.

Possono partecipare all’assemblea tutti i Soci donato-ri che abbiano effettuato almeno due donazioni di san-gue, o plasma o piastrine, di cui l’ultima non anteceden-te il 23 febbraio del 2011.

Possono altresì partecipare all’assemblea i soci collabo-ratori che, non essendo idonei alle donazioni, come accer-tato dai medici Avis, abbiano effettuato gratuitamente ne-gli anni precedenti la convocazione, attività ritenute utilidal direttivo ed i Soci con 75 e più donazioni non più ingrado di donare per motivi di età o di salute.

IL DIRETTIVO

DELL’AVIS COMUNALE DI TORINO

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