CONVEGNO CONFERENCE DI RITORNO DAL … · CONVEGNO CONFERENCE E ... Amilcare Barbero e Giuseppe...

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Centro di documentazione dei Sacri Monti, Calvari e Complessi devozionali europei Documentation Centre for Holy Mountains, Calvaries and Devotional Complexes in Europe DI RITORNO DAL PELLEGRINAGGIO A GERUSALEMME Riproposizione degli avvenimenti e dei luoghi di Terra Santa nell’immaginario religioso fra XV e XVI secolo ON RETURN FROM THE PILGRIMAGE TO JERUSALEM Re-proposal of the events and places in the Holy Land in the religious imaginary between the XV and XVI centuries CONVEGNO CONFERENCE

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Centro di documentazione dei Sacri Monti, Calvari e Complessi devozionali europeiDocumentation Centre for Holy Mountains, Calvaries and Devotional Complexes in Europe

DI RITORNO DAL PELLEGRINAGGIOA GERUSALEMMERiproposizione degli avvenimenti e dei luoghi di Terra Santa nell’immaginario religioso fra XV e XVI secolo

ON RETURN FROM THE PILGRIMAGE TO JERUSALEM

Re-proposal of the events and places in the Holy Land in the religious imaginary between the XV and XVI centuries

CONVEGNO CONFERENCE

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Università della Calabria Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti

Parco Naturale del Sacro Monte di CreaCentro di Documentazione dei Sacri Monti, Calvari e Complessi devozionali europei

Centro Studi “Enrichetta Caterini”

In collaborazione con:Regione Calabria

Regione Piemonte - Settore Pianificazione Aree ProtetteProvincia di Cosenza

Parco Nazionale del PollinoComune di Laino Borgo

DI RITORNO DAL PELLEGRINAGGIO A GERUSALEMME. RIPROPOSIZIONE DEGLI AVVENIMENTI E DEI LUOGHI DI TERRA SANTA

NELL’IMMAGINARIO RELIGIOSO FRA XV E XVI SECOLO

GIORNATE DI STUDIO 12 – 13 maggio 2005A cura di

Amilcare Barbero e Giuseppe Roma

UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA12 maggio

Guido GentileEvocazione dei “luoghi” e rappresentazione dei “misteri”.

Da Varallo alla varia confi gurazione dei Sacri Monti

Amilcare BarberoIl pellegrino e la memoria del sacro

Claudio BernardiIl Sepolcro di Cristo:

forme drammatiche e rituali della Passione nell’Italia del Cinque-Seicento

Barbara AgostiI Sacri Monti nella cultura artistica (sec. XVI-XVII)

Giuseppe Roma Il complesso devozionale delle Cappelle a Laino Borgo. Storia ed evoluzione

LAINO BORGO13 maggio

Giampiero DonniniL’oratorio dei Beati Becchetti: una iconografi a della Passione del primo ‘400 a Fabriano

Pier Giorgio LongoTra imitatio e sequela Christi: note sulla prima fortuna devozionale del sacro monte di Varallo

Sergio GensiniUn luogo di pellegrinaggio sostitutivo: la «Gerusalemme» di San Vivaldo in Toscana

Silvia Spada PintarelliLa Via Crucis di Dobbiaco in Alto Adige

Cristiana CoscarellaLe “Cappellucce” di Laino Borgo: Santuario o Sacro Monte?

Carlo FanelliLa drammaturgia della Giudaica

Laino Borgo:Santuario delle Cappelline

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IL CENTRO DI DOCUMENTAZIONEIl Centro di Documentazione dei Sacri Monti, Calvari e Complessi devozio-nali europei è già operativo dal 2000. quando il Parco naturale del Sacro Monte di Crea, lo ha istituito con Deliberazione del Consiglio Direttivo n. 8 del 23 novembre. Tale avvio era motivato dall’esigenza di sviluppare quel processo di conoscenza, docu-mentazione, ricerca e di scambio di informazioni emerso a seguito della conclusione della prima fase del lavo-ro di censimento di questi siti avviato nel 1995 e terminato nel 2000 con la pubblicazione del volume Atlante dei Sacri Monti, Calvari e Complessi devozionali europei realizzato in col-laborazione con l’Istituto Geografico De Agostini di Novara.Il Comitato per il Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, durante la 27° sessio-ne svoltasi a Parigi dal 30 giugno al 5 luglio 2003, ha iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale 24 nuovi siti; tra questi il sito denominato “I Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia”. Il piano unitario di gestione approvato dall’UNESCO, predisposto e sottoscritto

dalle Amministrazioni pubbliche in-teressate (Regioni, Enti di gestione, Comuni) dalle istituzioni religiose e dalle Soprintendenze, prevede la costituzione di un “Centro di Studi e di Documentazione permanente” identificato nel Centro di Documen-tazione dei Sacri Monti, Calvari e Complessi devozionali europei, già realizzato presso il Parco del Sacro Monte di Crea. Infine il Centro di Documentazione è stato formalmen-te istituito dalla Regione Piemonte, con L. R. n. 5 del 28-02-2005, al fine di promuovere “l’attività di ricerca, di studio, di momenti di confronto e di cooperazione”.

DOCUMENTATION CENTREThe Documentation Centre for Holy Moun-tains, Calvaries and Devotional Complexes in Europe has been in operation since the year 2000 after its institution by the Crea Holy Mountain Natural Park . It was opened due to the need to develop the process of knowledge, documentation, research and information exchange which emerged from the conclusion of the first phase of the census

work on these sites which began in 1995 and finished in 2000 with the publication of the Atlas of Holy Mountains, Calvaries and de-votional Complexes in Europe, published in collaboration with the De Agostini Geographic Institute, Novara.The committee for UNESCO World Heritage, during the 27th session held in Paris from the 30th June to 5th July 2003, included 24 new sites in the World Heritage List, and among these was the site denominated ‘Holy Moun-tains of Piedmont and Lombardy’.The unitary management plan approved by UNESCO, predisposed and undersigned by the respective public administrations (Regions, Management Institutions, Mu-nicipalities, Religious Institutions, Super-intendence), foresees the constitution of a ‘Study and Documentation permanent Centre’ identified in the Documentation Centre for Holy Mountains, Calvaries and Devotional Complexes in Europe’, already carried out at the Crea Holy mountain Park.The Documentation Centre was formally instituted by the Piedmont Region, with L.R. n. 5 of the 28-02-2005, with the aim of “promoting research, studies, moments of exchange, and cooperation activities”.

Il Centro di Documentazione

Il Santuario di Crea

Il Centro di Documentazione

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A UN PASSO DAL CIELO

Con l’istituzione della Riserva naturale speciale del Sacro Monte di Oropa, la Regione Piemonte completa il program-ma legislativo di tutela dei sette Sacri Monti piemontesi compresi nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità (UNESCO). La salvaguardia comprende il com-plesso artistico/archiettetonico, il contesto paesaggistico e l’ambiente naturale circostante, a conferma del-l’impegno a favore di una protezione integrale e onnicomprensiva dell’area. Con un’estensione pari a 1518 ettari, l’area protetta si sviluppa da 750 a 2388 metri di quota e nella parte più elevata si congiunge con la confinante Riserva naturale del Monte Mars (Re-gione Valle d’Aosta), originando così un ampio comprensorio interregionale di tutela ambientale. Il Sacro Monte di Oropa fu eretto a par-tire dal 1617, nelle immediate vicinan-ze del Santuario mariano preesistente, uno dei più antichi del Piemonte e fra i più conosciuti della Alpi.

Le 12 cappelle (più altre 7 sparse un po’ ovunque) sono unite da un percorso devozionale a zigzag e al loro interno rappresentano le scene della storia sa-cra dedicata alla vita della Madonna. Le dimensioni minute e le realistiche espressioni dei personaggi rappresenta-ti, la tonalità e le sfumature dei colori, la vivida e precisa ambientazione de-gli episodi, avvolgono il visitatore in un’atmosfera calorosa e familiare che cresce da una cappella all’altra fino a giungere, sulla cima di un colle, al Paradiso (Cappella XV - Incoronazione di Maria), vero capolavoro barocco dei fratelli d’Enrico, animata da ben 156 figure modellate.

Enrico MassoneRegione Piemonte

Settore pianificazione aree protette

A STEP AWAY FROM THE SKYThe Piedmont Region has instituted the “Spe-cial Natural Reserve of the Holy Mountain of Oropa”, and in so doing has completed the legislative tutelage programme of the seven Holy Mountains in Piedmont included in the UNESCO’s World Heritage List. The safe-guarding includes the artistic/architectonic complex, landscape, and the surrounding natural environment and it confirms the commitment in favour of an integral and all-inclusive protection of the area.The protected area covers 1518 hectares developing from an altitude of 750 to 2388 meters, rising to meet the bordering natural Reserve of Monte Mars (ValleD’Aosta Region) at its highest points.In this way an ample inter-regional territory of environmental tutelage was begun.The Holy Mountain of Oropa was erected beginning from 1617, near the pre-existing Sanctuary of the Virgin Mary, one of the oldest in Piedmont and one of the most well-known in the Alps region. The 12 chapels (plus another 7 scattered around) are united by a devotional path and inside these chapels scenes from the sacred story of the life of Virgin Mary are represented. The minute dimensions and expressions of the characters, the shades and colour tones, the vivid, precise settings of the episodes, envelop the visitor in a warm, familiar atmosphere which grows from one chapel to the other until reaching Paradise (XV chapel - Crowning of Mary), on the top of the hill, a Baroque work of art by the Enrico brothers, animated by 156 modelled figures.

Il Complesso monumentale di Oropa

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SACRI MONTI, COMPLESSI E PERCORSI DEVOZIONALIGli ultimi anni hanno visto affermarsi un diverso approccio di studio nei confronti delle tematiche ispirate ai Sacri Monti, considerati sempre meno come fenome-no isolato di catechesi iconografica sorto quale esclusivo sistema prealpino, a di-fesa dell’ortodossia cattolica dal mondo protestante, quanto piuttosto espressione interattiva di un vissuto religioso e cul-turale più complesso e meno circoscritto geograficamente. Certo, nessuno mette in discussione come tra la fine del Cin-quecento e l’inizio del Seicento siano prevalenti queste istanze ma, come il caso di Laino Borgo testimonia, la na-scita e lo sviluppo di quel particolare insieme di convergenze iconografiche, artistiche, tipologiche ecc. che siamo soliti ricondurre ai Sacri Monti, sono ora visti tenendo conto di ambiti di lettura non preconcetti, comuni anche ad altri complessi devozionali.La lettura che se ne fa oggi assume direzioni non più univoche, stimola esplorazioni territoriali di più ampio raggio rispetto a quelle praticate sino a pochi anni or sono, dilata i confini delle espressioni della pietà popolare locale alla conoscenza di un immaginario re-ligioso fervido, non statico, permeato da manifestazioni artistiche e pratiche comportamentali, tanto individuali quan-to collettive, influenzate da esperienze lontane apprese attraverso una mobilità di idee e di persone imprevedibile, che ci sorprende sempre. Ne consegue che lo studio non è più limitato alla sola area geografica di pertinenza ma rimette in discussione i dati precedentemente acquisiti, come avviene nei convegni e nelle pubblicazioni che, a vario titolo ed

a ritmo sempre più ricorrente, affrontano il tema dei Sacri Monti riconducendolo a quello più generale dei monti sacri, dei percorsi devozionali, dei pellegri-naggi sostitutivi, dei santuari di altura, di confine. E’ quanto ci proponiamo di affrontare nelle giornate di studio di Laino Bor-go che il Centro di Documentazione dei Sacri Monti, Calvari e Complessi devozionali europei organizza con il Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti dell’Università della Calabria ed il Centro Studi Enrichetta Caterini, grazie alla qualificata partecipazione di illustri studiosi provenienti da più parti d’Italia che hanno accettato di confron-tarsi su questi argomenti. Amilcare Barbero

Direttore del Centro di Documentazione dei Sacri Monti, Calvari

e Complessi devozionali europei

HOLY MOUNTAINS, DEVOTIONAL COMPLEXES AND PATHSDuring the last few years Holy Mountains have been considered less of an isolated phenom-enon of iconographic catechesis which grew up exclusively in the pre-alpine system in order to defend Catholic orthodoxy from the Protestant world, and more of an interactive expression of a very complex and less geographically cir-cumscribed religious and cultural experience.

Certainly, between the end of the sixteenth and the beginning of the seventeenth century some instances were prevalent but, as Laino Borgo is testimony, the birth and development of these particular groups of iconographic, artistic, typo-logical convergences, which we usually attribute to Holy Mountains, are also common to other devotional Complexes. Today’s interpretation assumes an unambiguous direction, stimulates territorial exploration, dilates the confines of local artistic popular expressions of compassion and behavioural practises, as much individual as collective, influenced by far away experiences through the unpredictable mobility of ideas and people.The study, therefore, is no longer limited to a single geographic area of relevance but puts the acquired data back into discussion, like what happens at the conferences and in the magazines published which deals with the Holy Mountain theme tracing it back to a more general theme of sacred mountains, devotional paths, substitute pilgrimages, sanctuaries on high ground or along the boundary lines.This is what we propose to discuss in Laino Borgo (Calabria) during the study days or-ganized by the Documentation Centre for Holy Mountains, Calvaries and Devotional Complexes in Europe, in co-operation with the Department of Christian Archaeology, University of Calabria and the Enrichetta Ca-terini Study Centre, thanks to the participation of renowned scholars coming from all over Italy who accepted to compare and contrast ideas on these topics.

Laino Borgo,il Santuario delle Cappelline

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La cattedra di Archeologia Cristia-na e Medievale dell’Università della Calabria e il Centro Studi Enrichetta Caterini di Laino Borgo, hanno orga-nizzato per il 12 e il 13 maggio 2005 due giornate di Studio dedicate al tema dei Sacri Monti e, in partico-lare, al Santuario delle Cappelle di Laino Borgo. Il Convegno si svolgerà in collabo-razione con il Centro di Documen-tazione dei Sacri Monti, Calvari e Complessi devozionale europei del Parco naturale del Sacro Monte di Crea.Il complesso devozionale sorge in un contesto paesaggistico ricco di vegetazione, a circa due chilometri di distanza dal centro abitato di Laino Borgo. Il nome di Santuario delle Cappelle gli deriva dalle semplici costruzioni fatte edificare, a partire dal 1557, da Domenico Longo, cittadino di Laino, di ritorno dalla Terra Santa. Le cappelle rievocano, anche attra-verso raffigurazioni pittoriche, i prin-cipali luoghi sacri di Gerusalemme e della Palestina.

GIORNATE DI STUDIODomenico Longo, in veste di frate elemosiniere, parte per la Palestina il 20 febbraio del 1556 dove giunge dopo un viaggio di ben sette mesi. Visita i Luoghi Santi in undici giorni e fa ritorno a Laino il 18 febbraio del 1557 con disegni dei principali edifici sacri di Gerusalemme, come si evince da un manoscritto su pergamena.Il complesso di Laino Borgo, insie-me a Varallo e Montaione, è una riproposizione degli edifici sacri di Gerusalemme e della Palestina (Grotta della Natività e S. Caterina sul Sinai) letti in chiave di “Pellegri-naggio sostitutivo”. Laino, Varallo e Montaione, infatti, sono espressioni tipiche della cultura del Cinquecento che ha come tema centrale Gerusa-lemme e si distinguono dagli altri Sacri Monti, i quali, dopo il Concilio di Trento, subiscono una svolta di tipo agiografico.A Laino Borgo si svolge, nel periodo pasquale, anche una Sacra rappresen-tazione, denominata La Giudaica, con oltre cento figuranti in costume che ripropongono, per le vie del centro abitato, gli episodi della Passione e

LAINO BORGO

Morte di Cristo. Saranno questi i temi che l’incontro del 12 e del 13 maggio affronterà, offrendo, si spera, un con-tributo ulteriore alla comprensione dei complessi devozionali.

Giuseppe RomaOrdinario di Archeologia Cristiana

Università della Calabria

DAYS OF STUDYThe Christian and Medieval Archaeology chair at the University of Calabria and the Enrichetta Caterini Study Centre in Laino Borgo (Calabria) have organized two days of study, the 12th & 13th May 2005, dedicated to the Holy Mountain theme, in particular to the Sanctuary of Chapels in Laino Borgo.The conference will be carried out in col-laboration with the Documentation Centre for Holy Mountains, Calvaries and Devo-tional Complexes in Europe, instituted at the Crea Holy Mountain Natural Park. The devotional complex rises up and stands out in a landscape of rich vegetation, about 2 km from the village of Laino Borgo. The name Sanctuary of Chapels is derived

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Laino Borgo,Particolari del Santuario

from the simple constructions that were built, from 1557 onwards, by Domenico Longo, a citizen of Laino who had re-turned from the Holy Land. The chapels evoke, through pictorial representations, the principle Holy Sites in Jerusalem and Palestine. Domenico Longo, dressed as an almoner monk, left for Palestine on the 20th of February 1556 and arrived there after a seven month trip. He visited the Holy Sites in eleven days and returned to Laino on the 18th February 1557 with drawings of the main Holy buildings in Jerusalem, which can be seen in a parchment manuscript. The Laino Borgo complex, together with Varallo and Montaione, is a re-proposal of the Holy buildings in Jerusalem and Palestine (Nativity Grotto & St. Caterina on Sinai) in the form of a ‘substitute pilgrimage’. Laino, Varallo and Montaione, in fact, are typical expressions of the culture of the sixteenth century which has Jerusalem as a central theme and are distinguished from the other Holy Mountains, which, after the Council of Trento, underwent a hagiographical turning point. In Laino Borgo, during the Easter pe-riod, a ‘Holy representation’, denominated La Giudaica, with over a hundred figures in costume re-proposes the episodes of the Passion and Death of Christ, along the streets of the village. These are the themes that will be discussed at the conference on the 12th and 13th of May, in the hope of offering a further contribution to the understanding of devotional Complexes.

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LA GIUDAICAPROCESSO A GESÙ

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Rappresentazione teatrale itinerante che si svolge per le vie dell’antico centro di Laino Borgo

Laino Borgo,Momenti della Giudaica

Il testo de La Giudaica di Laino Borgo, riveduto e adattato per la rappresen-tazione in un unico spazio scenico, è tratto dalla Passione del N.S. Gesù Cristo del Morone. La rappresentazione de La Giudaica, della durata di oltre sei ore, che il venerdì santo, ripropone per le vie e le piazze di Laino Borgo, in un in-cantevole e suggestivo scenario di verdi colline e fiumi, il processo a Gesù, con la partecipazione di oltre 100 persone in costume, per lo più commercianti, artigiani e operai del luogo, risale, pare, al XVII secolo e rimane una delle più antiche e conosciute manifestazioni di teatro popolare della Calabria, nota anche all’estero.La tradizione sarebbe sorta verso i primi dei 1600, a seguito della costruzione, nel 1557 in località “Le Cappelle”, del “Santuario della Madonna dello Spasimo” ad opera di un devoto, Domenico Longo, il quale, per un sogno avuto, recatosi in Pa-lestina, portò a Laino i disegni della cappella edificata in Gerusalemme

dalla regina Elena, madre dell’im-peratore Costantino; cappella che fece riprodurre in miniatura nel suo fondo, dove attorno alla chiesa vera e propria su un ridente colle di Laino, in seguito denominato appunto “Le Cappelle”, sorsero tante cappelline, corrispondenti ognuna ai fatti più salienti della passione di Cristo. Che ciò sia verosimile ci è dato crede-re, oltre che da cenni in manoscritti e diari locali, sia pure di scarso valore storico, anche da taluni costumi usati nelle rappresentazioni sino al 1962 di foggia seicentesca. Le rappresentazioni sono documen-tate a Laino a partire dal 20 aprile 1832.

Tratto da:Libera riduzione della “Rappresen-tazione della Passione del N.S. Gesù Cristo” del Morone, Dia ed altri autori (edizioni 1791 - 1820), eseguita saltua-riamente all’aperto il venerdì santo in Laino Borgo da tempo immemorabile, a cura di Giuseppe Caterini, 1994.

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LA GIUDAICA The Trial of Jesus

A travelling theatrical representation which takes place along the streets of the ancient centre of Laino Borgo.

The text of La Giudaica of Laino Borgo (Calabria), revised for the representation in a unique scenic space, is taken from the Passion of Jesus Christ by Morone. The representation of La Giudaica on Good Friday, proposes the trial of Jesus, along the streets of Laino Borgo, with the par-ticipation of over 100 people in costume, including shopkeepers, craftsmen and workers from the area. The representation takes place in an enchanting scenario of green hills and rivers in over six hours. It seems that this has been happening since

the XVII century, and it is one of the most ancient and well-known popular theatre events in Calabria, known also abroad. The tradition grew up at the beginning of the 1600’s, following the construction, in 1557 in the area of ‘Le Cappelle’ (The Chapels), of the ‘Santuario della Madonna dello Spasimo’ (Sanctuary of Our Lady of pang). The construction is due the devout Domenico Longo, who, on returning from Palestine, brought to Laino Borgo the drawings of the chapel built in Je-rusalem, by queen Elena, Emperor Costantine’s mother. He built the chapel in miniature form on his property, and there, around the church on a Laino hill, which was then denominated ‘Le Cappelle’, lots of small chapels were built, each one corresponding to the most outstanding events of the passion of Christ. That this is probable we are led to believe by some manuscripts and lo-cal diaries, and also by the fact that some of the costumes being used in the representation until 1962 are of seventeenth century style. The represen-tations have been documented in Laino since the 20th April 1832.

Taken from:Libera riduzione della “Rappresentazione della Passione del N.S. Gesù Cristo” del Morone, Dia ed altri autori (edizioni 1791 - 1820), eseguita saltuari-amente all’aperto il venerdì santo in Laino Borgo da tempo immemorabile, a cura di Giuseppe Caterini, 1994

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ORIGINI DEI CALVARI EUROPEILa creazione dei primi Calvari tra fine Medioevo e inizio Rinascimen-to fu il risultato di eventi storici e sviluppi culturali legati soprattutto alla cultura religiosa. Per influsso delle crociate, di movimenti socia-li e di cambiamenti nella cultura spirituale cominciò a svilupparsi la devozione speciale alla Passione del Signore. Significativamente la Rifor-ma Protestante limitò lo sviluppo della devozione alla Passione del Signore o fece sparire molte delle sue manifestazioni. Nei paesi cat-tolici, invece, esse furono riprese come conseguenza della Riforma Cattolica. Anche nei paesi europei in cui la fede principale era quella Ortodossa, si possono trovare gli equivalenti dei Calvari dei Paesi Cattolici. Comunque, nell’ambito della cultura europea sotto influenza della Chiesa Orientale, essi avevano un ruolo diverso. La distribuzione geografica dei Calvari nel continen-

te europeo è strettamente connessa con la distribuzione delle influenze religiose. L’origine dei Calvari europei è da attribuirsi a diversi fattori. Alcuni ricercatori attirano l’attenzione anche sulle influenze di religioni diverse e non solo sull’impatto di una religione o di un’area culturale. Il processo di evoluzione dei Calvari può essere diviso in fasi nel corso delle quali fattori simili sono stati decisivi per la loro costruzione in paesi diversi. Il periodo precedente la Riforma, dal 1420 al 1517. In questo periodo i Calvari sono sorti soprattutto in Spagna, Italia, Francia meridionale e Germania. La principale fonte di ispirazione per la loro costruzione fu il desiderio di creare un luogo dove meditare la Passione del Signore e di lasciare un memento di un pel-legrinaggio a Gerusalemme. Il periodo della Riforma Protestante

(La Riforma) fu caratterizzato dal-la stagnazione nella costruzione di nuovi Calvari e dalla distruzione di alcuni dei preesistenti, in Germania. L’unico progetto ad andare avanti fu il Sacro Monte di Varallo Sesia, nel Ducato di Milano. Il periodo della Riforma Cattolica (La Controriforma) ha visto la ri-presa dell’idea di costruzione di Calvari. I principali artefici della costruzione di santuari del genere furono i Ge-suiti e i Francescani. Le principali ragioni per la creazione di Calvari furono: gli sforzi per ristabilire il Cattolicesimo, la ripresa del movimento di pellegrinaggio e, più raramente, ragioni personali da parte del fondatore. In questo periodo sorsero Calvari in Polonia, Ungheria, Slovacchia e nei territori cattolici della Germania. Nel periodo tra la seconda metà del XVIII e la metà del XX secolo la

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ORIGINS OF EUROPEAN CALVARIESThe establishment of the first Calvaries in the waning of the Middle Ages and the early Renaissance was the result of historic events and cultural developments, in particular those related to religious culture. The special devotion of the Lord’s Passion began to develop under the influ-ence of the crusades, social movements and changes in the spiritual culture. The Reformation significantly limited the development of the devotion of the Lord’s Passion or vanished many of its forms. In Roman Catholic coun-tries, they were resumed as a result of Catholic reform. Similarly, in those European countries where the main faith was Orthodoxy, one may also find the equivalents to Calvaries in Catholic countries. However, in the circle of European culture under the influence of Eastern Church, they served a different role. The spatial distribution of Calvaries on the European continent is strictly connected with the distribution of religious influences.The origins of European Calvaries are attributed to various factors. Certain researchers also point to the influ-ences of different religions, not only the impact of one religion or cultural area. The process of evolution of Calvar-ies may be divided into phases during which similar factors were decisive to

their construction in various countries. The pre-reformation period from 1420 to 1517. Calvaries were established mainly in Spain, Italy, Southern France and Ger-many. The main source of inspiration for their construction was the desire to create a place for meditation on the Lord’s Passion and to leave a memento of a pilgrimage to Jerusalem. The period of Protestant reform (the Ref-ormation) was characterised by stagna-tion in the construction of new Calvaries and demolition of some existing Calvaries in Germany. The only continued project

costruzione di nuovi Calvari dipese dalla politica interna dello stato e dalla corrente situazione politica e religiosa. La loro creazione fu legata soprattutto a motivi religiosi, anche se, in certi casi, era presente anche la speranza che il Calvario diven-tasse un luogo di coagulo di una comunità locale. Dopo la II Guerra Mondiale, i Cal-vari furono costruiti esclusivamente per ragioni religiose. Durante quel periodo fu sottolineato con enfasi il loro ruolo integrativo rispetto ad un santuario mariano.

Elzbieta Bilska-WodeckaInstitute of Geography

Jagiellonian UniversityCracovia

was Sacro Monte in Varallo Sesia in the Duchy of Milan.The period of Catholic reform (the Counter-Reformation) saw the revival of the idea of constructing Calvaries. The main initiators of construction of such sanctuaries were the Jesuits and the Franciscans. The main inspirations for the establishment of Calvaries were as follows: the efforts to re-establish Ca-tholicism, the revival of the pilgrimage movement, and, more rarely, personal intentions on the part of the founder. In this period Calvaries were built in Poland, Hungary and Slovakia and in Catholic German Duchies. The period from the second half of the 18th c. to the mid-20th c. was character-ised by the dependence of the construction of new Calvaries on the internal policy of the state and the current political and religious situation. Their establishment mainly stemmed from religious motives, although, in certain instances, it was

hoped that the Calvary would be a place to bring together a local community.

After WWII Calvaries were built for purely religious reasons. During that period particular emphasis was on their supplementary role to a Marian sanctuary.

Foto di Kalwaria Zebrydowska

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il carattere ultimo della forma più progredita di “Gerusalemme sosti-tutiva” quanto quello del prototipo che sarà alla base dei Sacri Monti, complementarietà di elementi più evoluti rispetto alle riproduzioni di tipo convenzionale dovuta sia allo spirito del Rinascimento e alla sua attenzione per il realismo sia all’esperienza dell’Ordine France-scano, custode dei luoghi santi di Terra Santa. L’ultimo capitolo è sta-to poi dedicato alle trasformazioni delle “Gerusalemme sostitutive” nei modelli tipologici dei Sacri Mon-ti, e all’affermarsi e alla diffusione di quest’ultimi durante e dopo la Controriforma, momento in cui le cappelle sono state costruite in con-formità alle devozioni ufficiali.

Hiroko SEKINEUniversity of Tsukuba

DAL GIAPPONE UNO STUDIO STIMOLANTE SULLE ORIGINI DEI SACRI MONTI

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Xilografi a del Santo SepolcroDall’Itinerario di B. von Breydenbach Lugano, Chiesa di Santa Maria degli Angeli,

affreschi sec. XVI, in alto: Gerusalemme, in basso: Monte degli Ulivi

La ricerca da me condotta sui complessi devozionali cattolici, principalmente sui Sacri Monti il cui prototipo è sorto nell’Italia set-tentrionale alla fine del Quattrocento e si è diffuso in Europa con la Con-troriforma, è frutto di un’indagine che dura ormai da otto anni. Nel corso del tempo e in mancanza in Giappone di documenti e di studi precedenti relativi ai Sacri Monti, i lavori si sono svolti, necessaria-mente, in Italia con la raccolta di dati e la consultazione delle fonti ivi custodite – visitando personalmente 32 luoghi – aggiornando volta volta le ultime acquisizioni storiche. La prima parte dell’indagine si è con-clusa nel 2004 con la presentazione di una tesi di dottorato di ricerca dal titolo Studi sui Sacri Monti in Italia. Osservazioni sulla loro origine a partire dal modo di riprodurre Gerusalemme in Europa. Lo studio ha affrontato in particola-re l’origine della forma del “Sacro Monte”, perché tale aspetto non risultava del tutto chiarito con spiegazioni convincenti, tali da giustificare l’improvvisa compar-sa del prototipo di “Sacro Monte” in Italia. In tal senso si è cercato di motivare la storia precedente alla comparsa in Italia di tale modello tipologico.

La tesi è composta da cinque ca-pitoli. Nel primo, citando diversi esempi, si è presa in considerazione la diversità tra le varie definizio-ni, soprattutto fra quelle Italiane e quelle d’oltralpe del termine, “Sacro Monte”. Con il secondo capitolo si è approfondito il tema del model-lo di “Gerusalemme sostitutiva” in Europa esaminando gli esempi più antichi sino a giungere alla prima metà del Quattrocento e dimostran-do che, dalla fine del Trecento, le riproduzioni si sono gradualmente mutate da mono-costruzione a poli-costruzione con la trasformazione e con la diffusione del culto della Passione di Cristo. Nei successivi due capitoli si è trattato dei complessi più antichi di Varallo e San Vivaldo; a partire dalle ricostruzioni topografiche delle fase iniziali si è dimostrato come inizialmente i due complessi non appartenessero ai “Sacri Monti”, ma alla tipologia delle “Gerusalemme sostitutive”, come quelle considerate nel secondo capitolo. Nel contempo si è evidenziato an-che come i due esempi di Varallo e

di San Vivaldo siano molto più complessi e artico-

lati rispetto ai modelli precedenti, com-

prendendo, tanto

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FROM JAPAN A STUDY ON THE ORIGINS OF HOLY MOUNTAINSThe research on the catholic devotional complexes, mainly on the Holy Moun-tains, the prototype of which was built in northern Italy at the end of the fifteenth century and spread in Europe with the Counter Reformation, is the result of an investigation which has lasted eight years. During the course of time, due to the lack of documentation and previous studies relative to Holy Mountains in Japan, the work was carried out in Italy with the collection of data and consul-tation of founts – personally visiting 32 sites – and from time to time updating the latest historical acquisitions. The first part of the enquiries was concluded in 2004 with the presentation of the re-search doctorate thesis A study on Holy Mountains in Italy. Observations on their origins beginning from the way of reproducing Jerusalem in Europe.In particular the study investigates the origin of the form of ‘Holy Mountains’, because this aspect didn’t result giving totally convincing explanations. In this sense the history preceding the appear-ance of this typological model in Italy was investigated and justified.The thesis is made up of five chap-ters. In the first chapter, the difference be-tween the various definitions of the term ‘Holy Mountain’ were taken into consid-eration, especially between the Italian definitions and the one at the other side of the Alps. With the second chapter the theme of the ‘Substitute Jerusalem’

‘Substitute Jerusalem’ in the typologi-cal models of Holy Mountains and in the affirmation and spreading of these models during and after the Counter Reformation, the period in which the chapels were built in conformity with the official devotions.

Laino Borgo, Raffi gurazione del Cristo nel sepolcro

Betlemme, Chiesa della Natività

Varallo, Cappella della Natività

Modellino del Santo Sepolcro, 1808, circa. Casale Monferrato, Museo Civico.

model in Europe is discussed. The most ancient examples arriving to about the first half of the fifteenth century are examined and demonstrate that, from the end of the fourteenth century, the reproductions have gradually mutated from mono-constructions to poly-con-structions with the transformation and spread of the cult of the Passion of Christ. In the following two chap-ters we’re dealing with the most ancient complexes of Varallo and San Vivaldo and it has been demonstrated that in the beginning the two complexes didn’t belong to the ‘Holy Mountains’, but to the ‘Substitute Jerusalem’ typology, like those considered in the second chapter. It has also been underlined that the two examples of Varallo and San Vivaldo are much more complex and articulated with respect to the preceding models, including both the last characteristic of the more advanced form of the ‘Sub-stitute Jerusalem’, and the prototype which was to be the base for the ‘Holy Mountains. The last chapter has been dedicated to the transformation of the

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1 aprileRELAZIONI GENERALI

Franco Cardini Prolusione: Monti sacri e sacri montiMario Sensi Monti sacri, santuari d’altura, santuari ad instar: sacralizzazione dello spazio e definizioni topologicheCarlo Tosco Sacri monti, santuari e luoghi di culto: tipologie e dinamiche del costruireAlessandro Rovetta Committenti, gruppi sociali, clero: aspetti e problemi della produzione artistica in ambito santuariale

Borsa dei Percorsi Devozionali e CulturaliLa “Borsa dei Percorsi Devozionali e Cul-turali” in programma presso il Santuario e Sacro Monte di Oropa dal 23 al 26 giugno 2005 riunirà i soggetti coinvolti in questo particolare ambito dell’attività turistica, che

muove milioni di persone ogni anno dirette verso siti celebri e meno celebri sparsi in tutto il mondo. La Borsa di Oropa rappresenterà una vera e propria vetrina, per tutti i siti devozionali “minori” italiani che potranno incontrare i tour operator internazionali, gli operatori italiani del settore ed analoghi referenti istituzionali con i quali confrontar-si. Il Programma prevede: un Educational per buyers ed espositori istituzionali con visite ai Sacri Monti di Orta e Varallo, una Fiera Espositori con stand gratuiti per i rappresentanti istituzionali delle Province del Piemonte e delle Regioni Italiane, un Workshop ambien-tato nella monumentale galleria Sant’Eusebio del Santuario di Oropa.www.borsaoropa2005.itSito Internet: www.atl.biella.itA packet of Devotional and Cultural PathsThe ‘Packet of Devotional and Cultural paths’ which is in programme at the Sanctuary and Holy Mountain of Oropa from the 23rd to the 26th June 2005 will bring together the subjects involved in this particular ambit of tourist activity, which moves thousands of people who are directed towards the famous and less famous sites scattered throughout the world every year. The Oropa packet will represent a real showcase, for all the ‘minor’ Italian devotional sites which can be discovered by international tour operators, the Italians operating in the sector and analogue insti-tutional referents with which they can be compared. The programme provides: an Educational for buyers and institutional exhibitors with visits to the Holy Mountain of Orta and Varallo, an Exhibitors Fair with a free stand for the institutional representatives in the Piedmont Province and the Italian Regions, and a Workshop set up in the monumental gal-lery Sant’Eusebio of the Oropa Sanctuary.www.borsaoropa2005.it

TRA MONTI SACRI, “SACRI MONTI” E SANTUARI: IL CASO VENETOHoly mountains, ‘mounts that are sacred’ and santuaries: the venetian caseMONSELICEGiornate di studio, 1-2 aprile 2005 a cura di Lionello Puppi e Antonio Diano

Luoghi e vie di pellegrinaggio: I Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia.La mostra fotografica già presentata nel 2004 a Santiago de Com-postela e a Oropa, Ossuccio, Varese, verrà esposta nel 2005 con il seguente calendario:

Places and paths of pilgrimage: Holy Mountains in Piedmont and Lombardy.The photographic exhibition which was presented in Santiago de Compostela, Oropa, Ossuccio, and Varese in 2004 will be exhibited in 2005 in the following places:Romagnano Sesia 20 marzo - 9 aprileSacro Monte di Domodossola 13 aprile - 1 maggioSacro Monte di Belmonte 8 maggio - 5 giugnoSacro Monte di Oropa 12 giugno - 26 giugnoSacro Monte di Orta 2 luglio - 10 luglioSacro Monte di Varallo 12 luglio - 31 luglioParrocchia di Inverigo 5 agosto - 15 agostoSacro Monte di Crea 21 agosto - 4 settembre

Luoghi e vie di pellegrinaggio. I Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia.

2 aprileRELAZIONI REGIONALI

Giuseppe Barbieri Sacralizzazione della città: Monte Berico di VicenzaLoredana Olivato L’esibizione di una presenza: Monselice e le cappelle romanis basilicis paresAntonio Diano Tra sacralizzazione dei siti cacuminali ed eremitismo: Santa Maria del Monte a TeoloLionello Puppi Mitografie culturali di un sito d’altura: il MonsummanoSergio Claut Medioevo e culto dei santi: il caso dei SS. Vittore e Corona di FeltreGiorgio Mies Congregazioni religiose e paradigmi di avvicinamento ai santuari: S. Francesco di Paola di Revine LagoDIBATTITO

Maria Luisa Gatti Perer (Istituto per la Storia dell’arte lombarda)CONCLUSIONI

Catalogo della mostra a cura di Federico Fontana, Renata Lodari, Paolo Sorrenti, 2004. Prezzo € 10.

The recent acknowledgement by UNESCO of the Piedmont and Lom-bardy Holy Mountains was the cue for the itinerant photographic exhibition between Spain and Italy, symbolically connecting Santiago de Compostela and the Holy Mountains. Price € 10.

Monselice Monselice

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Edizioni del Centro di Documentazione

Direttore responsabile: Gianni Boscolo

Progetto editoriale a cura di Amilcare Barbero ed Enrico Massone

Coordinamento editoriale: Paolo Pellizzari

Segreteria di redazione: Katia Murador

Coordinamento informatico: Sergio Battezzati

Traduzioni: Noreen Aherne e Paolo Pellizzari

In prima di copertina, Laino BorgoIn quarta di copertina, Kalwaria WejherowskaRealizzazione e stampa: Diffusioni Grafi che spa - 15030 Villanova Monferrato (AL) - Tel. 0142 3381Supplemento n. 2 al n. 145 di Piemonte ParchiAprile 2005

Centro di Documentazione dei Sacri Monti, Calvari e Complessi devozionali

europei

Regione Piemonte Parco Naturale del Sacro

Monte di Crea Cascina Valperone, 1 - I-15020

Ponzano Monf.to (AL)Telefono 0141-927120

Fax 0141 927800 parco.smcrea@reteunitaria.

piemonte.it www.sacrimonti.it

Atlante dei Sacri Monti, Calvari e Complessi devozionali europei, a cura di Amilcare Barbero. Testi di Elzbieta Bilska Wodecka, Martin Čičo, Ermanno De Biaggi, Michaela Kalinová, Maria González López, Enrico Massone, Gianni Pizzigo-ni, Francisco Singul Lorenzo, Juan José Justícia Segovia, István Szilágyi, 2001. Il volume e la Carta: € 31,00

Sacri Monti. L’architettura dei Sacri Monti in Piemonte e Lombardia, fotografie di Jörg Winde. Testo di Jürgen Zänker, 2003. Prezzo del catalogo: € 10,00

Catalogue of the travelling pho-tographic exhibition on the Holy Mountains of Belmonte, Crea, Domodossola, Ghiffa, Oropa, Orta, Ossuccio, Varallo, Var-ese, and in the municipalities of Milano and Turin. Price: €10

In montibus Sanctis, a cura di Tullio Galliano. Testi di Federico Fontana, Tullio Galliano, Chiara Minelli, Paolo Sorrenti, 2003.Prezzo del volume: € 10,00

The historical processional itinerary between Fontainemore (Valle d’Aosta) and Oropa (Pied-mont) is travelled by thousands of pilgrims who after a night of walking reach the Sanctuary of the Madonna Nera. Price: €10

Amédée (Teetaert) da Zedelgem, Saggio storico sulla devozione al-la Via Crucis, a cura di Amilcare Barbero e Pasquale Magro. Testi di Guido Gentile, Pasquale Magro, Amilcare Barbero. Introduzione di Michele Piccirillo, 2004.Prezzo del volume: € 13,00

The text by Amédée da Zedelgem, presents the forms of devotion which developed, around the passion of Christ and later con-verged in the Via Crucis. Price: €13.00

Samuel Butler, Alpi e Santuari, a cura di Pier Francesco Gasparet-to. Introduzione di Luigi Zanzi, 2004.Prezzo del volume: € 10,00

In modern times the most inci-sive international promotion action and study of the Holy Mountains is due to the two volumes by Samuel Butler, Alps and Sanctuaries, published in 1881 and Ex Voto in 1888.Price: €10.00

Monselice

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1812 devotional complexes in Spain, Portugal, France and Brittany, Holland, Belgium, Lux-emburg, Germany, Switzerland, Italy, Austria, Hungary, Czech Republic, Slovakia, Poland, Rumania, Ukraine, Slovenia, Croatia and Yugoslavia have been indicated. Price of Atlas including Map:€ 31.00

Chi fosse interessato all’acquisto può rivolgersi al Centro, esclusivamente per iscritto (posta/fax/e-mail) indicando l’indirizzo del mittente. Il Centro provvederà a comunicare le modalità di pagamento.If you are interested in buying copies, you can address our Office, by writing (post/fax/e-mail), clearly specify-ing sender’s name and address. Our Office will communicate the conditions of payment afterwards.

Per l’acquisto: http://www.parks.it/emporiodeiparchi

16Edicola del Santo Sepolcro, Wejherowo, Polonia