Conoscere per vincere

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Gaia onlus: conoscere per vincere

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1a Edizione Maggio 20052a Edizione Marzo 20063a Edizione Settembre 20074a Edizione Giugno 2010

Prevenzione per la salute del seno delle donneI controlli al seno possono salvarti la vita.

La paura di scoprire che c’è qualcosa che non va: è questo chea volte può frenare le donne nel sottoporsi a regolari controllial seno.L’Associazione G.A.I.A. Onlus da anni è impegnata persensibilizzare le donne, sia sull’importanza delle visitesenologiche periodiche, sia sugli esami di diagnosi precoce.Mammografia ed ecografia, infatti, sono indispensabili perverificare la salute del seno.Tutti questi controlli sono anche la migliore arma adisposizione delle donne per cogliere l’eventuale malattia nelprimissimo stadio. Perchè prima si ferma il tumore, menoprobabilità ci sono che lui fermi noi.

Particolare della Venere di Botticelli.

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G.A.I.A. Onlus

Associazione di VolontariatoAssociazione di Volontariatofondata a sostegno delle donnefondata a sostegno delle donne

operate al senooperate al senoAssociazione di Volontariatofondata a sostegno delle donne

operate al seno

Generosità Attiva Ideazione Attenta

G.A.I.A. OnlusClinica Oncologica Ospedale “SS. Annunziata” Via dei Vestini - ChietiUnità Operativa Senologica ed Oncologica Ospedale “G. Bernabeo” - Ortona

Recapiti telefonici: 338 9263225 - 339 8393327

E-Mail: [email protected] - [email protected] C/C Postale: 59323592 - IBAN IT57G0760115400000059323592C/C Bancario: 140088 - IBAN IT51G0624515500000000140088Iscritta nel Registro Regionale delle Organizzazioni di Volontariato

al N. 84 del 20/04/2004Codice Fiscale: 93031730695

www.gaia-onlus.it

Dedicato a tuttii pazienti oncologici

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- Mese Nastro Rosa per la prevenzione delTumore della Mammella: ottobre.Per accedere telefonare al n. 0871.564889

minimo € 10,00 sul Conto corrente postale

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L'Associazione G.A.I.A. è nata nelgennaio 2002 ed è stata fortementevoluta da un gruppo di donne chehanno subito interventi al seno.Le finalità statutarie delineate datutte le socie fondatrici vedono inprima piano l'opera di volontariatoalla quale si affiancano, di volta involta, altre iniziative che portano almiglioramento dell'informazione edella conoscenza in campo patologico, diagnostico e legislativo. L'Associazione offre l'aiuto necessario per vincere la paura erecuperare lo stato di benessere;lotta per i diritti del malatoe rappresenta un punto di partenzaper perfezionare, attraversoil contatto con i pazienti, i servizi sanitari d'accoglienza; promuove una nuova cultura centrata sui bisogni, sulle persone e soprattutto sull'individualità.L'Associazione G.A.I.A nel quadrodelle sue iniziative, ha inteso realizzare un manuale utile ad affrontare le problematiche senologiche riabilitative ed oncologiche oltre a quelle relativeai diritti del malato riguardantein particolare il sostegnoe l'assistenza sociale.

CONOSCERE

PER

VINCERE

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Unità Operativa di Senologia ChirurgicaASL Chieti - OrtonaPresidio Ospedaliero “G. Bernabeo” - Ortona - Tel. 085.9172228Responsabile: Prof. Ettore Cianchetti

Equipe Senologica dell’U.O. di Ortona.

Da sinistra:I.P. Mara Berghella, Dott. Paolo Noccioli, Prof. Ettore Cianchetti, Dott.ssaSimona Grossi, I.P. Gabriella Mancini.

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L’obiettivo primario dell’U.O. di Senologia chirurgica di Ortona è la

riduzione di mortalità dal tumore della mammella e miglioramento

della qualità della vita della donna operata, perché il modello attuato

presso il nostro P.O. si basa sul presupposto che il tumore della

mammella è soprattutto un problema umano oltre che un problema

sociale ed economico.

La gestione dell’U.O. di Senologia è affidata ad un’equipe medica,

diretta dal Responsabile Prof. Ettore Cianchetti, multidisciplinare, che

accompagna la paziente dal momento della diagnosi fino

all’eventuale intervento chirurgico e nel periodo post-operatorio,

seguendo percorsi che sono in linea con le guide nazionali.

Il nostro centro è attivo in tre aree: • CClliinniiccaa,, • RRiicceerrccaa,, • FFoorrmmaazziioonnee

e si propone di raggiungere l’eccellenza nel campo della prevenzione,

della diagnosi e della cura del tumore della mammella attraverso lo

sviluppo della ricerca clinico scientifica e l’innovazione organizzativa e

gestionale, con costante attenzione alla qualità del servizio erogato

alle persone assistite.

Ciò su cui vogliamo porre l’accento è la valorizzazione delle risorse

umane: i valori ispiratori della gestione di tali risorse sono improntati

al rispetto della persona nella sua accezione più completa, quale

l’aspetto etico del rapporto, l’assenza delle discriminazioni, la

trasparenza, la responsabilizzazione individuale, il rispetto della

privacy, la fiducia.

Gli accertamenti diagnostici clinico-strumentali e quelli anatomo

patologici consentono entro una settimana di programmare

l’eventuale intervento. L’attività chirurgica si svolge sia in regime di

day surgery sia in regime di ricovero ordinario (chirurgia demolitiva,

conservativa e ricostruttiva).

La nostra U.O. continuerà ad investire per assicurare tecniche

chirurgiche avanzate, ottimizzare i risultati estetico-funzionali,

garantire la formazione e l’aggiornamento degli operatori coinvolti,

diffondere messaggi rassicuranti.

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CChhiirruurrggiiaa ddeellllaa mmaammmmeellllaa..

Lo scopo della chirurgia oncologica della mammella è eseguire interventiradicali dal punto di vista oncologico ma conservativi dal punto di vistaanatomico, permettendo quindi un risultato cosmetico quanto migliorepossibile e quindi deve essere eseguita solo da chirurghi dedicati.Per questo è fondamentale che il chirurgo valuti la paziente in fase pre-operatoria per decidere l’iter terapeutico migliore, alla luce degli esamiradiologici, della situazione clinica generale, delle dimensioni dellamammella e del tumore. Fondamentale a questo proposito è l’avere unadiagnosi citologica o istologica. La paziente, qualora fosse possibile laterapia conservativa, deve essere informata sulle varie possibilitàchirurgiche: terapia conservativa, mastectomia con o senza ricostruzione.Per le lesioni non palpabili deve essere eseguito un centraggio su guidaecografica o mammografica (micro calcificazioni). L’incisione deve tenerconto del risultato cosmetico finale e della possibilità di un’eventualemastectomia futura. Il chirurgo, asportato il tumore, lo orienta perl’anatomo patologo che dovrà valutare assenza di tumore lungo i margini diresezione.La chiusura della breccia chirurgica tiene conto della sede dell’escissione edella quantità del tessuto asportato; ogni premura deve essere presa perun risultato cosmetico ottimale.Ogni donna con un carcinoma della mammella con possibilità di esseresottoposta a un intervento conservativo deve essere accuratamenteinformata.

CChhiirruurrggiiaa ccoonnsseerrvvaattiivvaa ddeellllaa mmaammmmeellllaa..La chirurgia conservativa della mammella è una combinazione tral’intervento chirurgico che porta all’asportazione del tumore, con margini diresezione liberi da neoplasia all’esame istologico e la radioterapia. Questopermette un controllo loco-regionale della malattia preservando lamammella.Essa trova applicazione in caso di tumori unici, le cui dimensionimassime possono variare secondo la grandezza della mammella. I marginidi resezione possono essere considerati soddisfacenti quando sono liberiper 2-5 millimetri.Margini più generosi (1 cm) sono raccomandati per la DIN.La presenza di LIN sui margini di resezione non rappresenta un’indicazioneal reintervento.I margini di resezione devono essere liberi da neoplasia per1 cm.L’intervallo tra l’intervento chirurgico e l’inizio della radioterapia nondovrebbe essere superiore a otto settimane. La scelta di eseguire unaterapia conservativa deve tener conto del rischio di recidiva locale e delrisultato cosmetico finale. Il tasso di recidive in questo tipo di chirurgia alfollow-up deve essere minore dell’!-2% anno (meno del 15% a 10 anni).Se sono presenti fattori predisponenti a un alto rischio di recidiva, qualigiovane età, residuo di malattia, impossibilità di eseguire un’adeguata

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radioterapia, deve essere presa in considerazione la possibilità di un re-intervento, sia esso conservativo se possibile o demolitivo, la ripresa dimalattia dopo terapia conservativa che non supera il 15% a dieci anni difollow-up.Secondo le pazienti c’è un buon risultato cosmetico a tre annidall’intervento nell’80%.Lo studio dello stato linfonodale si esegue durante la valutazione clinica.Ogni volta in cui all’esame clinico o strumentale non vi è un coinvolgimentopatologico dei linfonodi (nel caso in cui deve essere eseguita lalinfadenectomia), deve essere eseguita la pprroocceedduurraa ddeell lliinnffoonnooddoosseennttiinneellllaa. La localizzazione del linfonodo sentinella può essere possibilegrazie all’inoculo (generalmente il giorno prima) in sede perilesionale,sottocute, di un tracciante radioattivo, albumina colloidale marcata contecnezio radioattivo, che attraverso i vasi linfatici giunge nella primastazione linfonodale interessata dove viene captata dai macrofagi rendendoil linfonodo radioattivo. Alcuni chirurghi preferiscono utilizzare del colorante(blue dye) iniettato in sede perilesionale durante l’intervento che drenaanch’esso attraverso i vasi linfatici fino al linfonodo colorandolo in blu.Durante l’intervento attraverso l’utilizzo di una gamma camera si localizza illinfonodo sentinella che asportato, è inviato all’esame istologicointraoperatorio per decidere se eseguire la linfadenectomia. L’anatomopatologo esamina il linfonodo per identificare eventuali metastasilinfonodali.ùIl reperto di una metastasi (<2mm) nel LS deve essere seguitodalla linfadenectomia ascellare durante la stessa seduta.LLaa lliinnffaaddeenneeccttoommiiaa aasscceellllaarree ddeevvee eesssseerree eevviittaattaa nneell ppaazziieennttee ccoonn LLSSnneeggaattiivvii oo ccoonn CCeelllluullee TTuummoorraallii IIssoollaattee ((IITTCC))..II LLSS ccoonn mmiiccrroommeettaassttaassii ((<<22mmmm……>>00..22mmmm)) rraapppprreesseennttaannoo uunnaa ccoooorrttee ddiippaazziieennttii iinn ccuuii ppoottrreebbbbee eesssseerree eevviittaattaa llaa lliinnffaaddeenneeccttoommiiaa aasscceellllaarree ((eess..mmiiccrroommeettaassttaassii ccoonn ddiiaammeettrroo pprroossssiimmoo aallllee IITTCC oo iinn sseeddee ccaappssuullaarrii))..PPEERR TTAALLII CCAASSII VVAA PPRREEVVIISSTTOO UUNNOO SSPPEECCIIFFIICCOO EE DDEETTTTAAGGLLIIAATTOO CCOONNSSEENNSSOOIINNFFOORRMMAATTOO..NNeellllee ppaazziieennttii ccoonn lliinnffoonnooddii cclliinniiccaammeennttee ssoossppeettttii ee ssuucccceessssiivvaammeenntteessoottttooppoossttee aa tteerraappiiaa nneeooaaddiiuuvvaannttee,, nnoonn vvaa eeffffeettttuuaattoo iill LLSS..DDii ccoonnttrroo,, llee ppaazziieennttii ccoonn lliinnffoonnooddii cclliinniiccaammeennttee nneeggaattiivvii pprriimmaa ddeellllaa tteerraappiiaanneeooaaddiiuuvvaannttee,, ppoossssoonnoo eesssseerree ssoottttooppoossttee aallllaa tteeccnniiccaa ddeell LLSS,, ccoommeepprreevviissttoo ddaall AAJJCCCC 22000099..

MMaasstteeccttoommiiaa..La mastectomia comprende l’asportazione di tutta la mammellacomprendente parte della cute e del complesso areola-capezzolo ed èeseguita quando non c’è possibilità di eseguire la terapia conservativa oquando è la paziente stessa a richiederlo.Le pazienti candidate a quest’intervento devono essere informate sullapossibilità di eseguire contestualmente la ricostruzione mammaria.Spesso la stessa mastectomia, in pazienti con stato di malattia avanzato,

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può non essere sufficiente per un controllo completo della malattia stessa.L’alto rischio di ripresa di malattia dopo intervento demolitivo può esseredeterminato da un tumore invasivo di almeno 5 cm di diametro, l’invasionevascolare, l’infiltrazione del muscolo o della cute, margini di resezioneinteressati da tumore o liberi per meno di 1 mm, linfonodi metastatici (piùdi quattro). Quando presenti queste condizioni, impongono unavalutazione radioterapica per eventuale trattamento radiante adiuvante sullaparete e sulle stazioni linfonodali. Il tasso di recidiva di ripresa della malattiasulla parete toracica dovrebbe essere inferiore al 10% dopo 10 anni.Anche per le pazienti candidate a intervento demolitivo, nel caso in cui nonvi sia evidenza clinica o radiologica di coinvolgimento linfonodale, puòessere eseguito lo studio del linfonodo sentinella.Le tecniche di mastectomia possono essere varie. La classica mastectomiasecondo Patey rimane un caposaldo chirurgico ma in pratica oggi sipossono eseguire interventi di mastectomia radicale conservando la cute(skin sparing mastectomy) o il complesso areola-capezzolo (nipple sparingmastectomy), con ricostruzione immediata con protesi o con l’inserimentodi espansore, ottenendo comunque un buon controllo delle recidive loco-regionali.

DDIINN ((DDuuccttaall IInnttrraaeeppiitthheelliiaall NNeeooppllaassiiaa))..Si definisce DIN un tumore le cui cellule neoplastiche non invadono lamembrana basale, questo può essere lobulare o duttale. A oggi la diagnosidi questo tumore è notevolmente aumentata grazie ai programmi discreening (>15%). Il DIN può presentare caratteristiche molecolaridifferenti, e vengono per questo differenziati in basso, medio o alto grado.Il carcinoma LIN (Lobular Intraepithelial Neoplasia) è trattato con terapiaconservativa e non di terapie adiuvanti ma di accurato follow-up.Il DIN può presentarsi sotto forma di lesione nodulare o più frequentementein forma di microcalcificazioni. Nella programmazione dell’intervento èimportante prima di tutto una diagnosi pre-operatoria. Essendo spessoqueste lesioni non palpabili devono essere localizzate in fase pre-operatoria(centraggio ecografico o mammografico). Il pezzo operatorio deve essereinviato al patologo per lo studio dei margini che devono essere liberi daneoplasia per almeno 1 cm.Per i DIN di basso e medio grado si esegue generalmente la terapiaconservativa e non richiedono terapia adiuvante; per quelli ad alto gradoinvece va valutata l’estensione della lesione per programmare l’interventopiù adatto. L’esame istologico ci permette di escludere aree dimicroinfiltrazione, soprattutto nelle lesioni più estese. Nonostante la naturanon tendente all’infiltrazione questo tipo di carcinoma può essere talmenteesteso da non permettere una terapia conservativa; va quindi in questi casiprogrammata una mastectomia con eventuale ricostruzione.Nei DIN di piccole dimensioni dove l’esame istologico non dimostra areed’infiltrazione, si può soprassedere alla biopsia del linfonodo sentinella. Non

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vi è indicazione assoluta alla biopsia del linfonodo sentinella. Nei casi in cuiil sospetto di microinvasione sia elevato, ossia il grading alto, patternmammografico ad alto rischio ed estensione superiore a 5 cm o patternstrumentale nodulare, la metodica è consigliata, mentre può essereconsiderata discrezionale e da discutere con la paziente negli altri casi. E’stato visto come la radioterapia riduca il tasso di recidiva dopo chirurgiaconservativa per DIN del 40%.Tuttavia dalla letteratura si evince come alcune pazienti non traggano alcunbeneficio dalla radioterapia o questo viene ad essere talmente basso danon renderla necessaria.Fondamentale è identificare quelle pazienti che per le caratteristiche dellelesioni non avrebbero nessun vantaggio dalla radioterapia (DIN>2 cm, dibasso grado e/o con margini liberi per 1 cm).E’ stato dimostrato come la radioterapia in questo caso non aumenti lasopravvivenza, né il tasso di mortalità; la comparsa di carcinoma duttaleinvasivo dopo terapia conservativa per carcinoma in situ è stata dimostratapari al 10% a dieci anni, mentre la recidiva su parete dopo mastectomia percarcinoma in situ è del 5% a dieci anni.

TTeerraappiiee aaddiiuuvvaannttii..Scopo della terapia medica adiuvante del carcinoma della mammella è diridurre il rischio di ripresa di malattia e di morte.La terapia adiuvante deve essere personalizzata in base alle caratteristichedella paziente (età, stato di menopausa, eventuali co-morbidità) e deltumore (dimensioni del tumore, stato linfonodale, caratteristiche biologichedella neoplasia quali: assetto recettoriale, Her-2, grading, attivitàproliferativa, invasione vascolare peritumorale).Il trattamento chemioterapico deve essere iniziato entro 30-40 giornidall’intervento. Vi è accordo che sono da privilegiare gli schemi dichemioterapia di 3^ generazione contenenti antraci cline e taxani .L’aggiunta della terapia biologica con trastuzumab nelle pazienti con tumoreHer2 positivo determina un sicuro beneficio in termini di riduzione delrischio di recidiva ed incremento della sopravvivenza globale. Il trastuzumabdovrebbe essere somministrato concomitante alla chemioterapiacontenente taxani, per 1 anno. La ormonoterapia adiuvante è indicata intutte le pazienti con recettori ormonali positivi. La durata deve essere dialmeno 5 anni e, se associata a chemioterapia, va iniziata al termine diquest’ultima.

Prof. Ettore CianchettiDirettore dell’U.O. di Senologia

dell’Ospedale “Bernabeo” di Ortona

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In seguito ad intervento chirurgico alla mammella, il trattamentoriabilitativo iniziato in ospedale va integrato con alcuni sempliciesercizi da eseguire a domicilio più volte durante la giornata.

Una corretta attività motoria contribuisce a:• Mantenere la mobilità della spalla, che altrimenti potrebbe andareincontro a blocchi o limitazioni funzionali.• Mantenere una corretta posizione delle spalle, del capo e dellaschiena. Infatti le contratture e le paure del dolore potrebbero indurredegli atteggiamenti viziati.• Facilitare la circolazione sanguigna e linfatica prevenendo così ill’edema dell'arto.

È importante quindi, una volta dimesse, riprendere confidenza con laparte che ha subito l'intervento e, seppur con le dovute cautele,iniziare a muoversi per riprendere ad utilizzare il braccio nelle attivitàdi ogni giorno.

Ecco alcuni semplici esercizi che possono essere eseguti ancheseparatamente nel corso della giornata, compatibilmente con lacomparsa di affaticamento e di eventuali dolori.Andrebbero ripetuti più volte al giorno (minimo 3 volte), con lentezzaarmonia, ricerca della simmetria e consensualmente agli atti delrespiro.

Può essere molto utile eseguire gli esercizi in posizione sedutadavanti ad uno specchio, in modo da controllare costantementel'altezza delle spalle nonché la posizione del capo e del busto.

GUIDA AL RECUPERO FUNZIONALE DELL’ARTO SUPERIOREDOPO INTERVENTO ALLA MAMMELLAA cura di: Dr. Paolo Noccioli - Dr.ssa Simona Grossi

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POSTURA

CORRETTA NON CORRETTA

SI NO

SI NO

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ESERCIZI SENZA BACCHETTA

I° GRUPPO• Braccia rilassate lungo i fianchi:• Roteare la testa lentamente a destra e a sinistra, tenendo ferme le spalle.

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• Flettere lateralmente e lentamente la testa a destra e a sinistra.

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• Alzare le spalle in alto e lasciarle tornare alla posizione di partenza.

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• Far roteare la testa lentamente prima in senso orario e poi in senso antiorario.

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• Gomiti piegati e sollevati all’altezza del petto e spingerli indietro.

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• Braccia rilassate lungo i fianchi:• Intrecciare le dita sul davanti ed alzare lentamente le braccia a gomiti estesi,

portandole al di sopra della testa.

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• Alzare ed abbassare lentamente le braccia tenendole parallele, a gomiti estesi,aprendo e chiudendo alternativamente le mani.

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• In piedi di fronte alla parete con il corpo poco distante:• Appoggiare le mani alla parete all’altezza delle spalle con i gomiti flessi,

quindi far camminare le dita verso l’alto estendendo le braccia. Tornarelentamente con le mani all’altezza delle spalle.

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II° GRUPPO• Mani appoggiate sulle spalle: estendere le braccia e riportarle in posizione di

partenza.

• Mani appoggiate sempre sulle spalle: portare armoniosamente i gomiti inavanti, in alto, in dietro, in basso, (facendoli roteare), alternativamente insenso orario e antiorario.

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• Braccia estese in basso: portare il braccio destro lentamente in alto, quinditornare alla posizione di partenza. Ripetere l’esercizio con il braccio sinistro epoi con entrambe le braccia contemporaneamente.

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• Mani incrociate dietro alla testa: spingere i gomiti avanti e indietro.

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ESERCIZI CON LA BACCHETTA• Braccia leggermente flesse; impugnare la bacchetta ai limiti della lunghezza;

estendere i gomiti, alzare le braccia fin sopra la testa; tornare alla posizione dipartenza.

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• Braccia estese in alto, mani ai limiti della lunghezza della bacchetta: portare labacchetta dietro la nuca, piegando i gomiti e tornare alla posizione di partenza.

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• Bacchetta dietro, all’altezza della vita; mantenerlo con il palmo delle manirivolte in avanti e spostare le braccia avanti e indietro.

Si ringrazia per la cortese collaborazione :Il T.d.R.-Fisioterapista: D. MarcucciL’I.P. C. Finizio

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CCOONNSSIIGGLLII PPRRAATTIICCII

È normale che, appena dimessi dall’ospedale, si avvertano astenia,abbassamento del tono dell’umore, difficoltà di concentrazione. Talesituazione può persistere per 7-10 giorni. Già in questo periodo,tuttavia, conviene proseguire gli esercizi consigliati in ospedale,considerando che più precoce è la riabilitazione, migliore è il risultato.

Se si preferisce, ci si può rivolgere anche ad un fisioterapista perconcordare un ciclo riabilitativo sia individuale che in gruppo.

Un corretto e precoce programma riabilitativo consente di tornarepresto alle abituali occupazioni casalinghe, lavorative e inerenti allosport e al tempo libero.

Giova precisare che non esistono divieti assoluti; è importanterendersi conto che la limitazione prodotta dall’intervento richiede unainiziale attenzione rivolta ad evitare un sovraffaticamento dell’artointeressato dalla linfadenectomia per limitare la produzione di linfa. Èpertanto preferibile • non impiegarlo nel sollevare oggetti pesanti ofare quest’azione con l’arto non operato; • moderare l’esposizione afonti di calore (cucina, esposizione al sole); • evitare sforzi prolungatio ripetitivi per ridurre il rischio d’insorgenza di edema; per evitareinfezioni e quindi possibile insorgenza di edema; • evitare disottoporsi a iniezioni e prelievi dal lato operato o a • misurazionedella pressione. È consigliabile, quando si è a letto, • riposare con ilbraccio più in alto della spalla, ponendovi un cuscino o, se laposizione non risulta scomoda, tenendo il braccio sopra la testa.Si può riprendere la guida appena possibile.

Per quanto riguarda le protesi esterne per le donne sottoposte amastectomia, si precisa che si suddividono in due categorie:

•• LLEE PPRROOTTEESSII TTEEMMPPOORRAANNEEEELe protesi provvisorie sono in tessuto imbottito e vengono indossateall’interno del reggiseno nelle prime settimane, quando la cicatrice èancora fresca e potrebbe mal sopportare il peso di una protesi definitiva.

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•• LLEE PPRROOTTEESSII DDEEFFIINNIITTIIVVEE

La conseguenza dell’intervento chirurgico determina una variazione dipeso tra i due emitoraci. Laddove è presente l’organo mammariosuperstite la colonna è sottoposta ad un maggiore lavoro rispetto laparte priva. Questa condizione provoca nel tempo un vizio diposizione della colonna con relativi problemi legati alla respirazione,al movimento, alla comparsa di artrosi dorsali e algie; problematicheche peggiorano quando la donna presenta un seno di grossedimensioni (quindi più pesante).Se poi consideriamo che nella donna operata al seno possonosubentrare, in tempi più o meno brevi, osteoporosi ed ipotonomuscolare dovuti alla menopausa, è chiaro che il problema dellamancanza dell’organo non si limita più ad un solo fatto estetico madiviene una problematica clinico-assistenziale da affrontare al pari dialtre situazioni.L’osteoporosi e l’ipotono muscolare, anche se ben diversi comefattori, provocano entrambi un indebolimento funzionante della cassatoracica, sia per indebolimento della struttura ossea, sia perdiminuzione del sostegno della parete muscolare.

Per evitare questi atteggiamenti viziati, è opportuno indossare nelreggiseno una protesi definitiva, dopo un mese circa dall’intervento,a ferita completamente guarita.

La protesi deve essere di peso, circonferenza e forma simile allamammella residua, in modo che la donna possa riacquistare unaequilibrata simmetria corporea .

Nel corso degli anni, potrà o dovrà essere cambiata più volte sia peri possibili cambiamenti di forma e di peso del corpo della mammellaresidua, sia per l’usura della protesi stessa.

In commercio esistono reggiseno, bodies e costumi da bagnoappositamente studiati per le donne che portano una protesi.

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Un’esperienza ultratrentennale nello sviluppo eproduzione di soluzioni correttive che si adattanoperfettamente alla fisionomia del corpo,assicurando il massimo in termini di comfort enaturalezza. L’intero assortimento di prodottidella nostra linea Anita care, ovvero le protesimammarie, i reggiseni per protesi e la modamare garantisce benessere, sicurezza ediscrezione.

Sono oltre 30 i modelli di protesimammarie tecnicamente evoluti, acompensazione parziale o totale delseno, tutti clinicamente testati ecertificati, che produciamo nellostabilimento di ns. proprietà in AltaBaviera.Anita è stata la prima azienda nelmondo a progettare e produrreprotesi mammarie in silicone con laparte a contatto della pelle inmicrofibra traspirante.Una vasta gamma di reggiseni ecostumi dalla vestibilità perfetta,eleganti e trendy, appositamentestudiati per contenere le protesimammarie Anita care completanol’assortimento.

Il filo diretto con le nostre clientiVolete sapere dove si trovano i rivenditori specializzatidei prodotti Anita care? Vi interessano informazioni piùdettagliate sui prodotti e sulla loro cura?Il nostro SERVIZIO CLIENTI è a vostra disposizionedal Lunedì al Venerdì dalle ore 08.30 alle 12.30 edalle ore 14.00 alle 18.30.Potete contattarci al nr. telefonico 031-300046, oppurepotete inviare una mail all’indirizzo [email protected] anche il ns. sito internet www.anita.com Via Rezzonico 30

22100 COMO

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Personale medico e infermieristico.

Unità Operativa di Anatomia PatologicaASL Chieti - OrtonaPresidio Ospedaliero “G. Bernabeo” - Ortona - Tel. 085.9172242Dir. Responsabile: Prof. Domenico Angelucci

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Il Servizio di Anatomia Patologica del P.O. di Ortona (Ch) è

particolarmente dedicato alla patologia mammaria.

È raccordato sia con il P.O. “Clinicizzato” di Chieti, sia con i laboratori

di ricerca dell’Università G. D’Annunzio.

Per quanto concerne la patologia mammaria vi sono le seguenti

possibilità diagnostiche:

1) Linfonodo sentinella intraoperatorio con ricerca delle

micrometastasi e valutazione dell’attività maligna sulle eventuali

Cellule Tumorali Isolate (ITC) con tecniche Istochimiche ed

Immunoistochimiche.

2) Caratterizzazione del Profilo Bio-Molecolare delle Neoplasie con

tecniche di Morfologia Molecolare (Immunoistochimica) per:

Recettori ormonali (Estrogeni e Progestinici); attività proliferativa

(MIB1/Ki67, p53); fattori di crescita tumorale (HER2/NEU,

HER1/EGFR); fenotipi cellulari (CK5, CK14, CK18) con la tecnica

dei Tissue Micro Array (TMA).

La valutazione di HER2/NEU può avvalersi di FISH o di CISH.

3) nella diagnostica preoperatoria viene eseguita diagnosi istologica

su prelievo tissutale con “Mammotone” o su prelievo citologico

con ago (FNA); in quest’ultimo caso i vetrini vengono allestiti con

metodiche tradizionali e con “strato sottile” (Thin-Prep) con

possibilità di determinazioni bio-molecolari su campione

citologico.

Il servizio di Anatomia Patologica del P.O. di Ortona è inserito in studi

multicentrici di varie istituzioni nazionali sulla patologia mammaria.

Prof. Domenico AngelucciDirettore U.O. Complessa di Anatomia

Patologica P.O. OrtonaDirettore U.O. Semplice di

Morfologia Molecolare Immunoistochimica del P.O. “Clinicizzato” di Chieti

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Personale medico.

Personale infermieristico.

Unità Operativa Oncologia MedicaASL Chieti - OrtonaOspedale Clinicizzato “SS. Annunziata” Chieti - Tel. 0871.358006Dir. Responsabile: Prof. Stefano Iacobelli

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In Italia si guarisce di tumorepiù di ieri.Anche se stime ufficiali mancano, si può calcolare chel'aumento percentuale di successisia di oltre il 20% rispetto a 20anni fa. Come ciò è stato resopossibile? Molto ha giocato ilmiglioramento delle terapie, magrandi passi sono stati fatti con icontrolli preventivi e soprattuttocon l'instaurarsi di un rapporto dicollaborazione e di fiducia trapaziente e medico. L'informazione è certamente ilmodo migliore di affrontare ilnemico e di sconfiggerlo. Ho sempre ritenuto che l'unicamaniera davvero efficace di elevare lo standard assistenziale per i nostri pazienti,migliorando la qualità delle cure edella vita globale, consiste nelrendere i pazienti stessi al tempofruitori e protagonisti delle scelte terapeutiche. È molto più semplice ed efficaceconfrontarsi con un paziente che"sa" rispetto ad uno che "non sa". La consapevolezza dell'informazione costituisce inambito sanitario un importantemomento di riferimento e diaggregazione per tutti coloro -

oncologi, medici, infermieri - chenel trattamento della malattia neoplastica hanno una visionesolistica del malato tesa a tutelare e favorire una migliorequalità di vita.

Sono profondamente grato aG.A.I.A per il prodigioso ed intelligente sforzo intrapreso inquesti anni, affiancando il lavorodel medico oncologo, dell'infermiere e di tutto il personale della Clinica Oncologicadell'Università G.D'Annunzio diChieti, nel guidare, sostenere,anche con lo strumento dell'informazione, la personamalata e la sua famiglia.

Prof. Stefano Iacobelli Direttore Clinica Oncologica,Università G. D'Annunzio Ospedale ClinicizzatoSS.Annunziata, Chieti

UUNNAA BBUUOONNAA NNOOTTIIZZIIAA

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LLAA TTEERRAAPPIIAA MMEEDDIICCAA SSIISSTTEEMMIICCAADDEELL CCAARRCCIINNOOMMAA DDEELLLLAA MMAAMMMMEELLLLAA OOPPEERRAABBIILLEE..

IIll ccaarrcciinnoommaa ddeellllaa mmaammmmeellllaa èè aannccoorraa ooggggii iill ttuummoorree ppiiùù ffrreeqquueennttee nneellllaa ddoonnnnaaaanncchhee ssee nneeggllii uullttiimmii aannnnii ssii èè ffiinnaallmmeennttee aarrrriivvaattii aadd oosssseerrvvaarree uunnaa rriidduuzziioonnee ddiiddeecceessssii aa ccaauussaa ddii qquueessttaa nneeooppllaassiiaa.. IIll rriisscchhiioo ddii aammmmaallaarrssii ddii ccaarrcciinnoommaa ddeellllaammaammmmeellllaa aauummeennttaa ccoonn ll’’eettàà:: llaa ppiiùù ccoollppiittaa èè qquueellllaa iinnttoorrnnoo aallllaa mmeennooppaauussaa,,aanncchhee ssee rreecceenntteemmeennttee ssii èè ccoonnssttaattaattoo uunn aauummeennttoo ddii iinncciiddeennzzaa nneellllee ddoonnnneeppiiùù ggiioovvaannii:: ssuu 3300..000000 nnuuoovvii ccaassii//aannnnoo ddii ttuummoorree ddeellllaa mmaammmmeellllaa cchhee ssiirreeggiissttrraannoo iinn IIttaalliiaa,, cciirrccaa 22..000000 rriigguuaarrddaannoo ggiioovvaannii ddoonnnnee,, ddii eettàà iinnffeerriioorree aaii 4400aannnnii.. LLaa ddiiaaggnnoossii pprreeccooccee ppeerrmmeettttee uunn aapppprroocccciioo tteerraappeeuuttiiccoo iinntteeggrraattoooottttiimmaallee:: èè ssttaattoo ssttiimmaattoo cchhee oollttrree ll’’8855%% ddeellllee ddoonnnnee aa ccuuii èè ddiiaaggnnoossttiiccaattoo uunnccaarrcciinnoommaa ddeellllaa mmaammmmeellllaa iinn ffaassee iinniizziiaallee hhaannnnoo oottttiimmee ppoossssiibbiilliittàà ddiigguuaarriiggiioonnee ddaallllaa mmaallaattttiiaa..IIll ccaarrcciinnoommaa ddeellllaa mmaammmmeellllaa èè uunnaa mmaallaattttiiaa ccoommpplleessssaa.. LLaa ssttrraatteeggiiaatteerraappeeuuttiiccaa ddeell ccaarrcciinnoommaa mmaammmmaarriioo iinn ffaassee iinniizziiaallee ppuuòò ccoommpprreennddeerreell’’iinntteeggrraazziioonnee ddii ttuuttttee llee mmooddaalliittàà eeffffiiccaaccii,, qquuaallii llaa cchhiirruurrggiiaa,, llaa tteerraappiiaa mmeeddiiccaassiisstteemmiiccaa,, llaa rraaddiiootteerraappiiaa..Scopo della terapia medica del carcinoma della mammella è di distruggereeventuali micro- metastasi eventualmente presenti già al momento delladiagnosi e di prevenire che la malattia si ripresenti a distanza di tempo.L’analisi dei dati derivanti da numerosi studi clinici ha confermato che la terapiadopo l’intervento chirurgico (a scopo “adiuvante”) o, in alcuni casi, primadell’intervento (a scopo “neoadiuvante”) è in grado di migliorare in manierasignificativa la sopravvivenza delle pazienti con diagnosi di cancro dellamammella operabile. La scelta della terapia medica da effettuare dipende damolteplici fattori, tenendo sempre presente che il carcinoma della mammellaè un tumore estremamente eterogeneo, nessuno è uguale all’altro. L’oncologosceglierà quindi il miglior trattamento nel singolo caso in base allo stadio dimalattia, la valutazione dei fattori prognostici e delle caratteristiche biologichedella neoplasia (dimensioni, grado di differenziazione, stato linfonodale,recettori ormonali, HER2/neu, attività proliferativa), la presenza di patologieassociate, l’età, i desideri della paziente.Le terapie mediche sistemiche includono la chemioterapia, la terapia ormonalee le terapie biologiche. La chemioterapia, utilizzata per distruggere le celluletumorali, rappresenta ancora oggi uno dei trattamenti più efficaci controquesta malattia. La chemioterapia per il carcinoma della mammella si avvale diuna o più combinazioni di farmaci. I più utilizzati sono regimi di associazionecontenenti antracicline, agenti alchilanti e/o taxani, somministrati in cicli ditrattamento in regime di Day Hospital, in genere ogni 2-3 settimane per circa6 mesi.La chemioterapia a scopo adiuvante viene iniziata entro 4-6 settimanedall’intervento chirurgico. La chemioterapia neo-adiuvante è indicata quando èconsigliabile ridurre le dimensioni del tumore allo scopo di rendere operabileun tumore inizialmente inoperabile o di permettere di effettuare una terapiachirurgica di tipo conservativo. La chemioterapia neoadiuvante viene quindieffettuata tutta in genere prima della chirurgia,e successivamente la paziente

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proseguirà il trattamento, se vi è indicazione, con l’ormonoterapia e/o iltrastuzumab.Le donne che arrivano dall’oncologo, già provate per la diagnosi di cancro,hanno paura di tutto, della tossicità delle cure, della perdita dei capelli, deldolore. E’ quindi importante sapere che gli effetti collaterali della chemioterapiavariano da soggetto a soggetto ed in funzione dei farmaci utilizzati. Alcunieffetti, se si manifestano, possono presentarsi durante o subito dopo laterapia, altri possono verificarsi ad una distanza variabile di tempo. Lecomplicanze più frequenti della chemioterapia possono essere rappresentateda nausea, inappetenza, disturbi addominali, perdita temporanea dei capelli,sensazione di affaticamento, dolori muscolari, abbassamento dei valoridell’emocromo. Un’informazione adeguata da parte del medico oncologo adogni singola donna su come gestire efficacemente tali effetti collaterali, grazieanche a trattamenti specifici un tempo non disponibili, rende oggi possibileaffrontare con più serenità questo difficile periodo della vita con laconsapevolezza, ora molto più che in passato, che la posta in gioco è laguarigione della malattia.La terapia ormonale è utilizzata nelle donne sia in pre- che in post- menopausaquando le cellule di carcinoma della mammella contengono i recettori per gliestrogeni e/o il progesterone, che le rendono sensibili agli effetti proliferativi diquesti ormoni. Scopo della terapia ormonale è eliminare la produzione diestrogeni da parte dell’organismo o di bloccarne l’attività. La terapia ormonalepuò avvalersi, secondo la situazione clinica, dell’uso associato o sequenzialedi uno o più farmaci. Viene iniziata dopo l’intervento chirurgico o allaconclusione del trattamento chemioterapico, nei casi in cui trovano indicazioneentrambe le opzioni, e continuata per un periodo variabile tra 5-8 anni. Glieffetti collaterali di questo trattamento possono includere vampate, secchezzavaginale e in alcuni casi artralgie, osteoporosi e dislipidemia.Le terapie biologiche si avvalgono della somministrazione di piccole molecoleo anticorpi monoclonali altamente specifici contro alcune caratteristiche dellecellule tumorali. Ad oggi il farmaco più importante da utilizzare nel trattamentoadiuvante o neoadiuvante è il trastuzumab, anticorpo monoclonale specificoper il 20-30% dei tumori che presentano sulla superficie cellulare dei recettoridenominati HER2/neu. Il trastuzumab blocca l’attività di HER2/neu, impedendoalle cellule tumorali di crescere. E’ un farmaco in genere ben tollerato, conscarsi effetti collaterali, e viene somministrato per 1 anno.PPeerr ccoonncclluuddeerree,, ppoossssiiaammoo aaffffeerrmmaarree cchhee iill ttrraattttaammeennttoo ddeell ccaannccrroo aallllaammaammmmeellllaa hhaa rraaggggiiuunnttoo oorrmmaaii uunnaa ccoommpplleessssiittàà ddiiaaggnnoossttiiccoo--tteerraappeeuuttiiccaa cchheennoonn ppuuòò ffaarree aa mmeennoo ddii uunn aapppprroocccciioo mmuullttiiddiisscciipplliinnaarree.. UUnn aapppprroocccciioo iinntteeggrraattooaallllaa ccuurraa ddeellllaa mmaallaattttiiaa èè qquuiinnddii llaa ssffiiddaa ddeell ffuuttuurroo:: iinnffoorrmmaazziioonnee,, pprreevveennzziioonnee,,ddiiaaggnnoossii pprreeccooccee ee ttrraattttaammeennttii ppeerrssoonnaalliizzzzaattii ppoossssoonnoo ooggggii ppeerrmmeetttteerree ddiivviinncceerree qquueessttaa mmaallaattttiiaa..

Clara NatoliProf. Associato Oncologia Medica

Dipartimento Oncologia e Medicina SperimentaleUniversità G. D’Annunzio

Chieti - Pescara

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•• LLAA CCHHEEMMIIOO SSÌÌ,, LLAA NNAAUUSSEEAA NNOO........

La chemioterapia è sicuramente una prova difficile, fonte di ansia epreoccupazione, anche per i possibili effetti collaterali. Lo scopo diquesto scritto è quello di aiutare a combattere in modo semplice econcreto alcuni di essi.La nausea (sensazione di disgusto prodotta da particolari sapori eodori o da ingestione di cibo) e il vomito (espulsione forzata delcontenuto gastrico) sono gli effetti collaterali più frequenti durante untrattamento chemioterapico. Tuttavia non tutti i farmaci causano nausea e vomito e il loro esordiovaria di intensità e durata a seconda del trattamento. Rispetto al tempo di somministrazione della chemioterapia abbiamovarie modalità di presentazione:- acuta: entro le prime 24 ore- ritardata: oltre le prime 24 ore- anticipatoria: precedente alla somministrazione della

chemioterapia, evocata molto spesso dall’associazione psicologicatra un odore, un sapore o una situazione con l’evento vomito.

Il primo consiglio è quello di far riferimento al vostro medico oncologoper una adeguata terapia antiemetica.

Da parte vostra troverete un po’ di sollievo seguendo questi breviconsigli: - alimentarsi poco e spesso, prediligendo i cibi favoriti ed

escludendo dalla dieta quelli per i quali provate disgusto- mangiare cibi freddi o tiepidi in modo da evitare il forte odore

emanato dal vapore- evitare di cucinare da sole i cibi, soprattutto nei giorni di maggior

malessere- mangiare cibi secchi e salati nel momento in cui è presente

ipersalivazione- cercare di assumere liquidi in giusta quantità (almeno 1.5 litri al

giorno), dilazionandoli durante l’intera giornata- stare in piedi almeno 1 ora dopo i pasti - sciacquare spesso la bocca per evitarne la secchezza, anche con

acqua e bicarbonato o qualche goccia di limone.

Per la nausea e vomito anticipatori potete affidarvi a tecniche dirilassamento o distrazioni come la lettura e la musica.

Dott.ssa Jamara Giampietro

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D.H. Oncologico - Ospedale Ortona. Personale medico e infermieristico.

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CCAARREE AAMMIICCHHEE,, CCAARRII AAMMIICCII......

In un momento così particolare e personale per ciascuno di voi, noi oncologientriamo nella vostra vita per accompagnarvi lungo un percorso difficile eimpegnativo.Imparare a conoscerci in queste circostanze è tutt'altro che semplice, cichiedete tante informazioni e altrettante ve ne forniamo, ci esprimete dubbi,preoccupazioni, paure e incertezze, e forse non sempre riusciamo a farviritrovare serenità e fiducia.Nonostante la difficoltà, al di là del nostro impegno professionale, ci sembramoltoimportante che voi siate i "protagonisti attivi" di questo momento e"padroni" della malattia.Essere protagonisti attivi significa conoscere la propria malattia e comprenderele finalità di ogni atto diagnostico e terapeutico, essere padronisignifica conoscere le armi che abbiamo per combattere ed utilizzarle nel modomigliore come preziose alleate.Questo non vuol dire lasciarvi soli ad affrontare il nemico, ma mettere al vostroservizio tutte le nostre risorse per vincere insieme. Il glossario che vi presentiamo ha lo scopo di rendere più semplice e chiaro illinguaggio medico, in particolare per quanto riguarda i termini tecnici legati alladiagnosi e alla terapia, non per sostituire ma per facilitare il nostro dialogo e lanostra collaborazione.

DDootttt..ssssaa MMaarriiaa TTeerreessaa SSccooggnnaammiigglliioo

IIll ffaaii--ddaa--ttee èè ssccoonnssiigglliiaattoo iinn oonnccoollooggiiaa..PPrriimmaa ddii pprreennddeerree iinniizziiaattiivvee ppeerrssoonnaallii ((aassssuunnzziioonnee ddii ffaarrmmaacciioommeeooppaattiiccii,, iinntteeggrraattoorrii aalliimmeennttaarrii,, cciibbii ssppeecciiffiiccii,, ccuurree aalltteerrnnaattiivvee)),,ccoonnssuullttaa sseemmpprree lloo ssttaaffff ssppeecciiaalliissttiiccoo cchhee ssii pprreennddee ccuurraa ddii ttee,, ppeerreevviittaarree ppoossssiibbiillii iinntteerraazziioonnii eedd eeffffeettttii iimmpprreevviissttii..

Il medico è tuo amico: fidati di lui....

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Un aiuto nei problemi dei capelli in “Italian Style”.• Chemioterapia • Incidente • Disturbi del metabolismo

La lunga esperinza di oltre venticinque anni di costante e continua ricerca ci ha condotto ad ottenere sempre ottimi risultati nel nostro settore.Possiamo essere veramente orgogliosi della nostra o�erta che permette alla nostra clientela di sentirsi sicura e soddisfatta del proprio ritrovato aspetto estetico.

acconciature sempre al passo con i tempi.Analizziamo costantemente le tendenze della moda italiana nel settore capelli, questo ci permette di realizzare parrucche dai colori suggeriti dai maggiori stilisti.

Oggi troviamo in commercio centinaia di modelli di parrucche realizzate sempre in diverse realtà culturali che le rendono non adatte ai gusti e alle tendenze della nostra moda sempre in costante evoluzione. Come dall‘abbigliamento possiamo capire la nazione di provenienza di un soggetto così anche dalla sua acconciatura, dal colore e dalla consistenza dei suoi capelli possiamo capire se incontriamo un italiano.Per questo noi della MondialHair Italian Style”.

naturale che rimane duttile ed esteticamente perfetto.

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Personale medico.

Unità Operativa RadioterapiaASL Chieti - OrtonaOspedale Clinicizzato “SS. Annunziata” Chieti - Tel. 0871.358244Dir. Responsabile: Prof. Giampiero Ausili Cefaro.

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LLaa RRaaddiiootteerraappiiaa nneell ccaarrcciinnoommaa ddeellllaa mmaammmmeellllaa

La terapia del carcinoma della mammella ha subito negli ultimi anni una grandeevoluzione che ne ha modificato radicalmente l’impostazione . Da una chirurgiaampiamente demolitiva come la mastectomia si è arrivati alla chirurgia menodemolitiva, ancorché radicale, sia sulla mammella che sulle stazioni linfonodali.Tutto ciò si è reso possibile grazie al miglioramento delle conoscenze sia daparte dei medici circa la storia naturale della malattia sia delle donne che hannopreso coscienza e conoscenza del tumore. A questo vanno aggiunte le diversecampagne di informazione e di prevenzione sparse sul territorio ed ilmiglioramento dei mezzi diagnostici. I tumori diagnosticati oggi sono dipiccolissime dimensioni e quindi più aggredibili in via conservativa e più guaribili.La mastectomia, eseguita per più di cento anni nella convinzione che la radicalitàdell’intervento favorisse la guarigione , viene oggi praticata in un numerolimitato di pazienti che presentano una malattia in fase avanzata.La radioterapia da sempre associata alla chirurgia, gioca un ruolo fondamentalesul controllo locale consentendo la conservazione dell’organo che si traduce inun miglioramento sul piano cosmetico e psicologico e quindi sulla qualità dellavita.La radioterapia, oggi diremo la moderna radioterapia, consiste nell’impiego diradiazioni ad alta energia in grado di distruggere le cellule tumorali risparmiandoe rispettando il più possibile i tessuti sani. Lo scopo della radioterapia è , come già detto in precedenza, quello di“sterilizzare” microfoci neoplastici , non visibili ad occhio nudo ma eventualmentepresenti nella mammella dopo l’intervento conservativo: il tasso di recidive nellepaziente irradiate è dell’ordine del 7-10 % a dieci anni mentre quello dellepazienti solo operate si aggira intorno a valori del 20-40 %.Le indicazione al trattamento radiante vanno di pari passo con il tipo di chirurgiaeseguita:• Se viene eseguita l’asportazione del nodulo e di parte del tessuto sano intorno

al nodulo (c.d. QUAD), la radioterapia va somministrata su tutta la mammellaoperata più un eventuale dose aggiuntiva sulla sede del tumore primitivo.L’acronimo di questo trattamento è QUART. L’irradiazione sulle stazionilinfonodali è rara e riservata solo a determinate presentazioni della neoplasia.

• Se l’intervento chirurgico è di tipo demolitivo (Mastectomia) con svuotamentodel cavo ascellare, la radioterapia viene somministrata sulla parete toracicaper impedire la possibilità che la malattia possa ripresentarsi. È raral’irradiazione del cavo ascellare mentre, a giudizio del radioterapista, possonoessere irradiati i linfonodi della regione sovraclaveare sempre allo scopo diridurre la ricomparsa della malattia.

• Se sono presenti recidive sulla mammella operata e non irradiata, laradioterapia trova indicazione ma deve essere associata ad una terapiasistemica di tipo ormonale o chemioterapico.

• Se la neoplasia si presenta in forma metastatica, la radioterapia trovaindicazione per eliminare la sintomatologia correlata alla metastasi emigliorare così la qualità della vita.

Oggi la ricerca clinica si è arricchita di nuove modalità di trattamento radianteche prevedono, in ben determinate presentazioni della malattia, la possibilità di

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irradiare solo una parte della mammella. Tali metodiche vanno sotto il nome diPBI (Partial Breast Irradiation) . In pratica si tratta di irradiare una porzione dellaghiandola sia con radioterapia esterna (Radioterapia conformazionale 3D) siacon radioterapia eseguita durante l’intervento chirurgico (IORT). In questoultimo caso la radioterapia viene praticata direttamente in camera operatoriadopo che il chirurgo ha asportato la lesione, servendosi di un “ mini “acceleratore lineare. Il vantaggio della IORT è rappresentato dal fatto che inquesta maniera la dose di radioterapia è somministrata direttamente sul lettotumorale con un maggiore risparmio di irradiazione sulla ghiandola mammaria.Tutte le pazienti che non hanno eseguito la IORT devono essere tranquille inquanto il trattamento con la radioterapia convenzionale è altrettanto efficace eche la radioterapia intraoperatoria è, al momento in cui viene scritto l’articolo,ancora sperimentale anche se esistono fondati motivi di ottimismo perché abreve possa essere considerato uno standard. Il trattamento convenzionale, ossia quello dopo chirurgia ablativa della mammellao del solo nodulo, viene eseguito per via ambulatoriale nella stragrandemaggioranza dei casi.Il trattamento viene iniziato a circa 30-40 giorni dall’intervento. Tempi di attesapiù lunga sono legati al fatto che spesso la paziente esegue la chemioterapiaprima della radioterapia stessa. Talvolta una lunga lista di attesa può far scivolaredi qualche tempo l’inizio del trattamento: ciò non deve destare eccessivepreoccupazioni anche se è bene parlarne con il radioterapista.Il trattamento radiante necessita, prima di essere effettuato, di una preparazione.Dopo aver eseguito la visita da parte del radioterapista, durante la quale si decidela modalità del trattamento, si procede alla localizzazione del volume bersaglio.Ciò avviene mediante la esecuzione di una TAC senza mezzo di contrasto (c.dsimul-TC) per ottenere informazioni sull’anatomia della ghiandola mammaria esulla sede del tumore . Si elabora poi, con il supporto del fisico, il piano ditrattamento che consiste nel verificare la distribuzione della radiazione all’internodella mammella e delle zone, al di fuori di questa, che non devono essereirradiate. Quando il piano di radioterapia è pronto, si valuta sulla pazientel’esattezza di quanto elaborato. A questo punto può iniziare il trattamento avendoavuto tutte le rassicurazioni di qualità. Il trattamento è assolutamente indolore;ogni seduta dura qualche minuto durante il quale la paziente dovrà rimanereimmobile sul lettino.Il trattamento si svolge con sedute quotidiane, per cinque giorni a settimana perun totale di 6 settimane. I due giorni di riposo servono per consentire diraggiungere la dose prescritta senza avere eccessivi effetti collaterali.

In determinate situazione cliniche si può ridurre la durata complessiva deltrattamento, eseguendo un frazionamento diverso da quello convenzionalemediante la somministrazioni di dosi singole più elevate ma in un arco di tempopiù breve.I moderni centri di radioterapia eseguono il trattamento con macchine chiamateAcceleratori Lineari in grado di erogare con la massima precisione le radiazioni didiverso tipo (fotoni ed elettroni) e di diversa intensità.Le applicazioni giornaliere vengono eseguite da tecnici di radioterapiaspecializzati sotto la guida del medico. Per valutare l’eventuale comparsa dieffetti collaterali durante l’intero trattamento le pazienti vengono controllateclinicamente e con esami di laboratorio.

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TToolllleerraannzzaa

Il trattamento è nella stragrande maggioranza dei casi ben tollerato e la presenzadi effetti collaterali è rara e di lieve entità. Arrossamento della cute durante laparte finale del trattamento, e l’imbrunimento della stessa con secchezza dellapelle sono presenti in tutte le pazienti anche se con intensità diverse legata alladiversa sensibilità della paziente.Il medico, durante il trattamento, prescrive una terapia di supporto che aiuta lapaziente a terminarlo nei tempi prescritti.Consigli igienici su come lavarsi o sul tipo di sapone utilizzare vengono datidurante la terapia. Importante è comunque sapere che durante e dopo iltrattamento è bene evitare l’esposizione della regione irradiata al sole. Tutto ilresto dell’organismo può essere esposto senza correre alcun rischio. E’ beneinfine ricordare che la paziente che esegue la radioterapia può venire a contattocon le persone adulte e con i bambini, in quanto non si emette alcun tipo diradioattività.Anche le sequele tardive possono essere ben controllate ma le pazienti devonoessere collaborative ed eseguire con scrupolo e continuità quanto viene a loroprescritto.Una volta terminato il trattamento radiante le pazienti saranno seguite con visiteperiodiche di controllo.Se le pazienti vengono seguite dall’oncologo di riferimento sia esso medico ochirurgo, è bene recarsi anche dal radioterapista perché il controllo che questiesegue, non entra in conflitto con gli altri specialisti ma ne è parte integrante. Ilsapere come le pazienti hanno tollerato e risposto al trattamento, consentirà alradioterapista di migliorare le proprie prestazioni .Per ultimo, ma non certo di importanza, vorrei con queste righe conclusiverassicurare tutte le donne che saranno sottoposte a radioterapia. Il trattamentoradiante è , considerando i miglioramenti tecnologici delle attrezzature,assolutamente sicuro e privo di gravosi effetti collaterali. Qualsiasi problema sidovesse presentare va riferito al medico che segue le applicazioni, diffidando nelmodo più assoluto di informazioni che a torto vengono espresse dai non addettiai lavori.La Radioterapia di Chieti è dotata di apparecchiature di ultima generazione chevengono gestite da professionisti preparati e scrupolosi. La tradizione di Chietidal punto di vista radioterapico è ben conosciuto non solo a livello Regionale maanche a livello nazionale. Questo deve far riflettere le donne che una voltaoperate di tumore della mammella possono ricevere tutte le cure, ivi compresala radioterapia, da parte di un team multidisciplinare estremamente affidabilesotto il profilo professionale.

Prof. Giampiero Ausili CefaroProf. Ordinario Radioterapia

Università G. D’AnnunzioDirettore UO Radioterapia

Ospedale Clinicizzato SS AnnunziataChieti

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Il Decreto legislativo 502/92 garantisce:

- L'obbligo, per le strutture sanitarie pubbliche,di fornire un'adeguata assistenza nel rispettodei diritti dei malati;

- La partecipazione all'azione della pubblica amministrazionee la tutela dei diritti dei cittadini

1 ESENZIONE

2 ASSISTENZA

3 LAVORO

4 PREVIDENZA

5 LEGISLAZIONE REGIONALE

6 U.R.P.

7 TRIBUNALE DEI DIRITTI DEL MALATO

8 GLOSSARIO ONCOLOGICO

CONOSCERE PER VINCERE

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1 DIRITTO DI ESENZIONE DAL TICKETIl malato ha diritto all'esenzionetotale dal pagamento del ticket perfarmaci, visite ed esami appropriati per la cura del tumore(D.M. sanità 329/1999).

La domanda, con allegato certificato medico specialistico,deve essere presentata alla propriaASL di appartenenza la quale rilascerà il tesserino di esenzione.

2 ASSISTENZAL'attuale quadro legislativo ècaratterizzato da una differenziatavarietà di prestazioni che si distinguono a seconda della naturae della gravità delle minorazioni.La legge definisce queste minorazioni e classifica gli invalidi civili in invalidi totali einvalidi parziali.A queste categorie la legge attribuisce il diritto ad una pensione o assegno,corrispondenti per tredici mensilità.Nei casi di maggiore gravità eprecisamente in caso di impossibilità di deambulazionesenza l'aiuto permanente di unaccompagnatore o in caso dinecessita di assistenza continua,

è previsto a favore degli invalidicivili totalmente inabili il dirittoall'indennità di accompagnamento,la quale è corrisposta per dodicimensilità senza tener conto dellecondizioni economiche.Una particolare indennità,chiamata indennità di frequenza,è stata istituita con la legge11/10/90 n° 289, a favore degliinvalidi minori di 18 anni cheabbiano difficoltà persistenti asvolgere i compiti e le funzionidella propria età a condizioni cheessi frequentino centri ambulatoriali pubblici o privati, oscuole pubbliche o private o centridi formazione o di addestramentoprofessionale.

2.1 INVALIDITÀ CIVILEIl grado di invalidità è determinato in base ad appositatabella approvata con decreto delMinistero della Sanità 5/2/1992.La legge considera diverse sogliedi invalidità, in corrispondenzadelle quali prevede diversi benefici.a) La soglia minima è quella di

un terzo, che è richiesta per la qualifica di invalido civile. Con tale grado di invalidità si

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ha diritto alle prestazioni protesiche e ortopediche.

b) La soglia del 46% è previstaper l'iscrizione nelle liste specialiper l'assunzione obbligatoria allavoro.

c) La soglia del 67% è prevista per l'esenzione parziale del ticket, quella del 100% perl’esenzione totale

Ai fini delle provvidenze economiche, invece si richiede un grado di invalidità maggiore e cioè:

• di almeno il 74% per il diritto all'assegno mensile in qualità di invalido civile parziale;

• del 100% per il diritto alla pensione di inabilità in qualità di invalido totale e, ove si tratti

di soggetti non deambulanti o non autosufficienti,per il diritto all'indennità di accompagnamento.

2.2 ASSEGNO MENSILESe la percentuale d'invaliditàcivile è compresa tra il 74% e il99%, con età compresa tra i 18 e i65 anni, si ha diritto all'assegno mensile pari a Euro 256,67 per un

reddito annuo non superiore aEuro 4.408,95 (13 mensilità).

2.3 PENSIONE INABILITÀSe la percentuale d'invalidità ètotale cioè del 100%, con età compresa tra i 18 e i 65 anni, si hadiritto alla pensione d'inabilitàmensile pari a Euro 256,67 per unreddito annuo non superiore aEuro 15.154,24 (13 mensilità).Al compimento del 65° anno dietà l’importo della pensionedi inabilità viene adeguatoa quello dell’assegno sociale.

2.4 INDENNITÀ DIACCOMPAGNAMENTOSe l'invalido totale non è in gradodi deambulare autonomamente onon è in grado di compiere autonomamente gli atti quotidianidella vita, ha diritto all'indennitàdi accompagnamento pari a Euro480,47 senza limiti di reddito (12mensilità).È importante evidenziare che ipazienti oncologici in trattamento chemio-radio-terapico hanno diritto all'indennità di accompagn-amento per tutto il periodo delle

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PER TUTTI 34% o con difficoltà Status di invalido

persistenti a svolgere Protesi e ausili

le funzioni

proprie dell'età

Uomini 18 - 65 46% Collocamento

Donne 18 - 60 obbligatorio

18 - 65 51% Congedo per cure

PER TUTTI 67% Esenzione ticket

18 - 65 74% Assegno mensile

MINORI DI Soggetti con difficoltà Indennità mensile

ANNI 18 persistenti a svolgere di frequenza

i compiti e le funzioni

della propria età

18 - 65 100% Pensione inabilità

PER TUTTI Soggetti con Indennità

impossibilità di accompagnamento

a deambulare senza

accompagnatore o con

impossibilità di compiere

autonomamente gli atti

quotidiani della vita

TABELLA RIASSUNTIVA

ETA'PERCENTUALEINVALIDITA'

BENEFICI

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provinciale INPS esclusivamenteper via telematica dal cittadinoovvero anche tramite i Patronati ele Associazioni di categoria.La nuova procedura, pertanto,prevede quanto segue:- il cittadino si reca dal medicocertificatore (che può anche nonessere il medico di base) per la“certificazione medica” attestantel’infermità;- la certificazione viene compilatadal medico solo on linecollegandosi sul sito internetdell’INPS.

Il medico, dopo l’invio telematicodel certificato, consegna alcittadino la stampa del certificatoda lui firmato (che dovrà essereesibita all’atto della visita) e laricevuta di trasmissione con ilrelativo numero di codicealfanumerico assegnato.

Il cittadino a questo punto ha duesoluzioni possibili per l’inoltrodella richiesta della specificaprestazione all’INPS ovvero arichiedere il PIN personale allasede INPS e quindi compilare la“domanda” esclusivamente on line(collegandosi sul sito internetdell’INPS) abbinando allla stessail numero di certificato indicato

cure (Sentenza Cassazionen° 10212/2004 - Roma).Tutti coloro che avendone fattodomanda (dalla data dellasentenza), non hanno ricevuto ilriconoscimento dell'indennità diaccompagnamento, pur essendoin trattamento chemio-radio-terapico, possono fare ricorsoalla competente magistratura.

2.5 INDENNITÀ DIFREQUENZASe l'invalido civile minore di 18anni ha difficoltà persistenti asvolgere i compiti e le funzionidella propria età e frequenta centriambulatoriali pubblici o privati, oscuole pubbliche o private o centridi formazione o di addestramentoprofessionale, ha diritto all'indennità di frequenza pari aEuro 256,67 per un reddito annuonon superiore a Euro 4.408,95.

2.6 PROCEDURA PER ILRICONOSCIMENTODELL’INVALIDITÀDal 1° gennaio 2010 le domandeper il riconoscimento dellecondizioni di invalidità civile,handicap, disabilità e leggiconnesse, sono inviate, ai sensidella Legge 102/2009, alla sede

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LEGGE - QUADROSULL'HANDICAP: 104/92La Legge 104/92 contiene lenorme generali da seguire nei varicampi della prevenzione, cura eriabilitazione, in modo da prevenire e rimuovere le condizioni invalidanti che impediscono lo sviluppo della persona umana, il raggiungimentodella massima autonomia possibile e la partecipazione dellapersona diversamente abile allavita della collettività, nonché larealizzazione dei diritti civili,politici e patrimoniali.Esso costituisce la carta dei dirittidell'invalido.Per il riconoscimento della legge104/92, l'invalido civile deve presentare domanda, con le stessemodalità indicate al punto 2.6.Per i disabili riconosciuti tali in basealla legge 104/92 - art. 3 -, sonopreviste le seguenti agevolazioni:– detraibilità ai fini IRPEF dellespese per mezzi di locomozione(acquisti e riparazioni);– applicabilità dell’IVA al 4% perl’acquisto di auto;– esenzione dal pagamento delbollo auto;– esenzione delle imposte di tra-scrizione sui passaggi di proprietà;

sulla ricevuta di trasmissionerilasciata dal medico certificatoreoppure presentare la richiesta,come già detto in premessa,tramite i Patronati, le Associazionidi Categoria o gli altri soggettiabilitati.

N. B. In caso di ricovero pressostrutture pubbliche con retta acarico dello Stato, l'indennità diaccompagnamento viene sospesa.

2.7 DECORRENZATutti i benefici che vengono riconosciuti in seguito alla richiesta dell'invalidità civiledecorrono dal mese successivoalla presentazione della domanda.

2.8 RICORSITutti coloro che non hanno avutoil riconoscimento del beneficiorichiesto, quali invalidi civili,possono impugnare il relativo verbale, redatto dalla commissionecompetente, con ricorso al giudiceordinario entro e non oltre 180giorni dalla notifica del verbalestesso a partire da gennaio 2005.Per i verbali notificati prima digennaio 2005 la prescrizione per ilricorso giudiziale è decennale.

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– agevolazioni IRPEF per spesesanitarie e mezzi di ausilio;– aliquota IVA agevolata per l’ac-quisto di sussidi tecnici ed infor-matici (computer, fax, modem ealtro sussidio telematico).Per informazioni dettagliate sul-l’ammissione alle agevolazioni cherichiedono particolari condizionirivolgersi all’Agenzia delle Entratecompetente per territorio.

3 LAVORO"Il diritto al lavoro è iscritto tra ifondamentali principi della nostracostituzione. Il diritto costituzionaleè per tutti, sani e malati".

L'innovazione più rilevante, intema di politiche del lavoro rivolteal lavoratore disabile, èrappresentata dalla legge n° 6812.3.99 che ha introdotto modalitàdi inserimento mirato, nel sensoche tiene conto delle capacitàlavorative della persona e delgrado di funzionalità e operativitàdell'ambiente di lavoro.

LA LEGGE SI APPLICAA MALATI ONCOLOGICI CHE:• non hanno un lavoro• hanno riconosciuta

un'invalidità superiore al 46%

• sono iscritte a liste speciali di collocamento obbligatorio

e prevede il "CollocamentoMirato" presso datori di lavoropubblici e privati attraverso l'obbligo di assumere:a) 7% di lavoratori disabili nelle

aziende se occupano più di 50 dipendenti

b) 2 lavoratori disabili se occupano da 36 a 50 dipendenti

c) 1 lavoratore se occupano da 15 a 35 dipendenti.

Quindi i datori di lavoro sonotenuti ad inviare agli uffici competenti un prospetto nel qualesi enunci il numero complessivodi lavoratori dipendenti e i posti dilavoro per i lavoratori con invalidità.

Iscrizioni alle liste speciali:si tratta di una compilazione daparte di un comitato tecnico,istituito presso la commissioneprovinciale per il collocamentoobbligatorio, nella quale sonoindicate le residue capacità lavorative della persona (percentuale di invalidità).Sulla base di quanto è contenutosulla scheda, del reddito dell'interessato, del numero di persone a carico e dell'anzianità

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dell'iscrizione, viene formata unagraduatoria unica pubblica di precedenza nell'avviamento allavoro della persona.

3.1 PERMESSILAVORATIVIL'art. 33 Legge.104/1992 prevedeche i cittadini, a cui è stato riconosciuto lo stato di invalidità odi "handicap" in situazioni digravità, hanno il diritto di poterusufruire di permessi lavorativi di2 ore al giorno oppure di 3 giornimensili (n.b. non è ammessa lacumulabilità tra i due tipi di benefici, ma è consentito variare,a seconda delle esigenze, di mesein mese la scelta tra le due tipologie).

Per l'ottenimento di tali permessi ènecessaria la seguente documentazione:• annuale domanda su apposito

modello (mod. hand 3/titolari all.3) in cui sia indicato il periodo dell'assenza dei 3 giorni previsti e/o l'orario dei permessi giornalieri da presentare all'INPS, e, in copia,al datore di lavoro

• dichiarazione della ASL competente attestante la

situazione di necessità e/o gravità del lavoratore medesimo a seguito di accertamenti medici, come previsto dalla stessa legge.

I tre giorni mensili sono anche undiritto del familiare che assiste lapersona.I familiari per l'ottenimento di talipermessi devono presentare lastessa documentazione sopra menzionata.Se, inoltre, è stata riconosciutaun'invalidità superiore al 50% siha diritto a 30 giorni l'anno (anche non continuativi) dicongedo retribuito per cure mediche connesse alla patologia(ART.26 l.118/1971 E ART. 10d.LGS. 509/1988).Per i malati oncologici aumenta iltempo di comporto, il tempodurante il quale il datore di lavoronon può licenziare il lavoratorepoiché i giorni di assenza occupatidalle terapie (chemioterapia eradioterapia) non sono conteggiabili nei giorni di assenzaper malattia, dunque, sono retribuiti normalmente in modoche il cittadino possa mantenere lostipendio (che altrimenti sarebberidotto o azzerato).

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3.2 TRASFORMAZIONEDEL CONTRATTO DILAVOROIl lavoratore affetto da patologieoncologiche ha il diritto alla trasformazione del lavoro da full-time a part-time.Il contratto di lavoro a tempo parziale deve essere stipulato informa scritta e deve contenerepuntuale indicazione della duratadella prestazione lavorativa e dell'orario di lavoro con riferimento al giorno, alla settimana, al mese e all'anno.Il rapporto a tempo parziale puòessere:

Orizzontale: riduzione dell'orariogiornaliero normale;

Verticale: quando la prestazionee' svolta a tempo pieno ma perperiodi determinati nella settimana, nel mese, nell'anno.

Misto: quando si presentanoentrambe le situazioni precedenti.

Quindi, ottenute le certificazionidel proprio stato di salute da partedella commissione medico-legaledella ASL, il lavoratore potràrichiedere, per le ridotte capacitàsuscitate dalle terapie oncologiche, la trasformazione del

contratto di lavoro con riduzione proporzionaledello stipendio.Il lavoratore ha, inoltre, diritto diritornare al vecchio contratto atempo pieno.

4 PREVIDENZAIl sistema previdenziale eroga servizi per i cittadini lavoratoriche si trovano in difficoltà o instato di bisogno.I malati oncologici, a secondadella percentuale di invaliditàriconosciuta, avranno diritto a:

• assegno ordinario di invalidità• pensione di inabilità• assegno mensile per

l'assistenza personale e continuativa ai pensionati per inabilità

4.1 ASSEGNO ORDINARIO DIINVALIDITÀIl lavoratore ha diritto all'assegnoordinario di invalidità per:• INFERMITÀ: ha una patologia che provoca una riduzione permanente delle capacità di lavoro a meno di unterzo, in occupazioni confacentialle attitudini del lavoratore;

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• CONTRIBUTI: 260 contributisettimanali, pari a 5 anni, di cuialmeno 156 (3 anni) versati nei 5anni precedenti alla domanda inquestione;• ASSICURAZIONE: essereassicurato presso l'INPS da almeno 5 anni.

L'assegno decorre dal mese successivo a quello della presentazione della domanda, havalidità triennale e può essereconfermato a domanda per trevolte consecutive, dopodichédiviene definitivo.Trasformazione in pensione divecchiaia: al compimento dell'etàpensionabile l'assegno ordinario diinvalidità si trasforma automaticamente in pensione divecchiaia, purché l'interessatoabbia cessato l'attività lavorativa epossegga i requisiti previsti: 20anni di contribuzione, 65 anni dietà per gli uomini e 60 per ledonne.La Corte di Cassazione ha stabilito che il titolare dell'assegnodi invalidità può essere ammesso afruire anche della pensione dianzianità, in presenza di requisitirichiesti dalla legge.

La domanda va presentata a

qualunque ufficio INPS direttamente o per il tramite diuno degli enti di patronato riconosciuti dalla legge, che assistono gratuitamente i lavoratori, allegando:

• Modulo di domanda (IO1) da richiedere all'INPS o Enti di Patronato;

• Modello SS3, compilato dal medico del lavoratore, da richiedere all'INPS;

• Certificati anagrafici indicati nel modulo di domanda o dichiarazioni sostitutive.

Nel caso in cui la domanda vengarespinta, l'interessato può presentare ricorso, al comitatoprovinciale dell'INPS entro i 90giorni dalla risposta negativa allarichiesta e successivamente, incaso di reiezione, alla competentemagistratura.

4.2 PENSIONE DIINABILITÀIl lavoratore ha diritto all'assegnodi inabilità quando:• INFERMITÀ: patologiaaccertata dai medici INPS, da provocare un'assoluta o permanente impossibilità a svolgere qualsiasi lavoro

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• CONTRIBUTI: 260 contributisettimanali, pari a 5 anni, di cuialmeno 156 (3 anni) versati nei 5anni precedenti alla domanda.

LA PENSIONE DIINABILITÀ È INCOMPATIBILE CON:a) attività lavorativa dipendenteb) iscrizione negli albi

professionalic) iscrizione negli elenchi degli

operai e agricoltori e dei lavoratori autonomi.

La domanda va presentata a qualunque ufficio I.N.P.S.,direttamente o per il tramite diuno degli utenti del patronatoriconosciuti dalla legge che assistono gratuitamente i lavoratori, allegando:

• Modulo di domanda (Inab. 1)da richiedere a qualunque ufficioINPS o Enti di Patronato• Modello SS3, compilato dalmedico del lavoratore, da richiedere all'INPS• Certificati anagrafici indicatinel modulo della domanda odichiarazioni sostitutive.

Decorrenza:1) dal mese successivo alla

presentazione della domanda

2) dal mese successivo a quello dicessazione dell'attività

3) dalla cancellazione dagli elenchi dei lavoratori autonomi.

4.3 ASSEGNO MENSILE PER L'ASSISTENZA PERSONALEE CONTINUATIVAI pensionati con inabilità riconosciuta, che si trovano nell'impossibilità di deambularesenza l'aiuto permanente di unaccompagnatore oppure hannobisogno di un'assistenza continuain quanto non sono in grado dicondurre da soli la vita quotidiana, possono richiederel'assegno per l'assistenza personale e continuativa.

L'assegno di assistenza, concessaa domanda dell'interessato e chiesta contestualmente alladomanda di pensione di inabilità,non è reversibile e decorre dalprimo giorno del mese successivoalla presentazione della domanda.

La procedura per un eventualericorso è la medesima dell'assegno ordinario di invalidità(vedere pagine precedenti).

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forfettaria stabilita alprecedente punto a); sono altresì rimborsabili i pedaggi autostradali;

c) Rimborso delle spese di viaggio, formalmente documentate, effettuato con mezzi pubblici (treni o autolinee); tale rimborso è esteso per un accompagnatore qualora le condizioni cliniche del paziente lo richiedano e siano certificate da referti sanitari;

Il rimborso delle spese di viaggiopuò essere richiesto anche nelcaso in cui si è trattato diaccertamenti effettuati in strutturefuori regione purchè siano statiprescritti ed autorizzati dallospecialista della A.S.L. (o dalproprio specialista oncologico).

d) La Giunta Regionale attraverso le Aziende USL corrisponde per ogni mese di cura un sussidio

massimo di Euro 129,11, con l'integrazione di Euro 10,32 perogni figlio minore di 18 anni, omaggiore disabile, a tutti i pazienti oncologici in possesso delle certificazioni e dei requisiti richiesti dalla legge,

5 LEGISLAZIONEREGIONALE1) "Regolamento di attuazione

dell'art. 32 comma 3 della legge regionale 9 febbraio 2000n. 6, concernente l'estensione dei provvedimenti di cui alla L.R. 21/4/98 n. 29 ai portatori di patologie oncologiche".

L'art. 1 del regolamento 9.11.2000afferma che i pazienti con patologie oncologiche, certificatedai responsabili dei comprensorie/o da strutture di valenza regionale o da un altro dirigentesanitario da essi delegato, chenecessitano di trattamenti medici,clinico laboratoristici, chirurgici,chemioterapici e radioterapicipresso le strutture sanitarie regionali possono usufruire deiseguenti rimborsi:

a) Euro 5,16 per i pazienti residentio domiciliati nel comune ove è ubicata la struttura sanitaria;

b) Un quinto del costo di un litro di benzina super per ogni Km percorso con un mezzo di trasporto proprio o di terzi,dalla residenza o domicilio allasede della struttura sanitaria,somma almeno pari alla quota

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ossia dal reddito lordo complessivo non superiore a Euro 30987.414, così come risulta dalla dichiarazione annuale dei redditi: tale importo reddituale viene aumentato di Euro 1032.9 per ogni figlio a carico minore di 18 anni o maggiore disabile; i beneficiari devono altresì essere in possesso della certificazione rilasciata dai referti sanitari che attesti una percentuale invalidante non inferiore al 70% esclusivamenteriferita alla azione della patologia neoplastica.

La richiesta del rimborso dellespese di viaggio va effettuata allaTutela Sociale dell’Azienda U.S.L.di riferimento che forniràall’utente tutta la modulisticanecessaria per la relativa istanza.

5.1 TESSERA DI LIBERACIRCOLAZIONELa legge regionale n. 40 del 23luglio 1991 dichiara che il paziente con neoplasia ha dirittoalla tessera di libera circolazionesui servizi di linea di concessioneregionale se si verificano leseguenti condizioni:

• l'interessato ha una percentualedi invalidità superiore all'80%;

• l'interessato nell'anno precedente a quello della presentazione della domanda ha realizzato un reddito IRPEF non superiore a Euro 7230.39.

Per l'ottenimento automatico dellatessera di libera circolazioneoccorre inoltre l'apposita domanda, in carta semplice, al settore trasporti della giunta regionale allegando:a) certificato di invaliditàb) documentazione del reddito

IRPEFc) certificato di residenzad) due foto, una autenticata.

La domanda, inoltre, può esserepresentata al comune di residenza.

5.2 CONTRASSEGNODI LIBERA CIRCOLAZIONE E DI SOSTALa legge 503 del 1996 dichiarache il paziente neoplastico in terapia ha diritto ad ottenere ilcontrassegno di libera circolazionee di sosta, che gli consente:• libero transito nelle zone a traffico limitato e nelle zone pedonali

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• sosta nei parcheggi riservati aidisabili (delimitata dalle striscegialle) o, in mancanza di questi, lasosta gratuita nei parcheggi apagamento.

Il contrassegno di libera circolazione e di sosta può essere utilizzato solo quando l'auto è alservizio del malato intestatariopoiché e' nominativo; l'utilizzoimproprio comporta il pagamentodi una sanzione e anche l'immediato ritiro del contrassegno.

La richiesta va presentata alcomune di residenza, all'ufficiodella polizia municipale,compilando l'apposito modulo eallegando la certificazione medico-legale che attesti la gravedifficoltà motoria.

Quando le difficoltà motorie sonotemporanee la validità del permesso, stabilita dalla commissione medico-legale, tieneconto dei tempi di recupero dellafunzionalità motoria; negli altricasi (malattia permanente) il contrassegno è valido per 5 annied è rinnovabile.

5.3 PRESCRIZIONEGRATUITA DELLA PROTESI MAMMARIAESTERNA"Il servizio sanitario nazionalefornisce gratuitamente, a semplicerichiesta corredata da idoneadocumentazione, la protesi mammaria Esterna alle donne cheabbiano subito un intervento dimastectomia monolaterale o bilaterale" (finanziaria 1998).

La domanda per la protesi mammaria esterna gratuita deveessere effettuata dal medico specialista, che sia un oncologo,chirurgo, medico del distretto, ocomunque da un presidio sanitariopubblico, sull'apposito moduloche verrà rilasciato dalla ASL.

LA RICHIESTADEVE CONTENERE CHIARAMENTE:

• tipologia di protesi mammariaadatta al tipo di intervento avuto• il codice ISO del nomenclatore• il programma terapeutico (perquanto tempo fare uso della protesi mammaria e quando sottoporsi a controlli medici).

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dichiarate non autonome, vienenominato dal giudice tutelare escelto, dove è possibile, nellostesso ambito familiaredell’assistito. Possono diventarequindi amministratori di sostegnoil coniuge, purchè non separatolegalmente, la persona stabilmenteconvivente, il padre, la madre, ilfiglio o il fratello o la sorella, ecomunque il parente entro ilquarto grado.Anziani o disabili, ma anchealcolisti, tossicodipendenti,carcerati, malati oncologici,ciechi, potranno ottenere, anche inprevisione della propria eventualefutura incapacità, che il giudicetutelare nomini una persona, cheabbia cura della loro persona e delloro patrimonio.

Elaborazioni e aggiornamenti acura del Dott. Massimo D’Angelo(Assistente Sociale dell’IstitutoDon Orione di Pescara).Per informazioni telefonare aln. 085.4310570dalle ore 17,00 alle ore 19,00dal lunedì al venerdì.

N.B. NON È RICHIESTAL'INVALIDITÀ CIVILE.La protesi sarà ritirata, sotto l'autorizzazione della ASL,gratuitamente presso le farmacie esarà rinnovabile ogni 3 anni.

5.4 Regolamento 9-11-2000 N°2 dellaLegge regionale 9-2-2000 N°6Art.32 Comma3"Qualora risultidalle certificazioni sanitarie dellestrutture oncologiche che ilpaziente necessita di esseretrasportato medianteautoambulanza, il servizio èassicurato dall'azienda U.S.L. diappartenenza anche medianteconvenzioni con associazioni divolontariato che hannoquesto servizio.

5.5 AMMINISTRATOREDI SOSTEGNOL’amministratore di sostegno èuna figura istituita con la Legge n.6 del 9 gennaio 2004, a tutela diquelle persone che, per effetto diun’infermità o di unamenomazione fisica o psichica, sitrovano nell’impossibilità, ancheparziale o temporanea di doverprovvedere ai propri interessi.È un tutore delle persone

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AZIENDA U.S.L. DI PESCARAUFFICIO PER LE RELAZIONI CON IL PUBBLICO

Via Paolini, 47 65124 Pescara - Tel. 0854253201/2/3/4/5 - Fax 0854253200E-Mail: [email protected]

Sportello informativo:

AZIENDA U.S.L. DI CHIETIUFFICIO PER LE RELAZIONI CON IL PUBBLICO

Via Colle dell’Ara - Chieti - Tel. 0871358539 - Fax 0871357442Numero verde 800171718 - Sito web: [email protected]

CHIETI - Ospedale Clinicizzatodal lunedì al sabato ore 8.00-20.00

Dirigente responsabile Sig. Dell’Olivastro Giuseppe

Sportello informativo:PESCARA - Ospedale Civile Via Paolini, 47dal martedì al venerdì ore 8.30-20.30

Dirigente responsabile D.ssa Maria Assunta Ceccagnoli - Tel.085 4253203

ORTONA - Ospedale G. Bernabeodal lunedì al sabato ore 8.00-14.00Tel. 0859172292

PESCARA - Sede distaccata - URPdal lunedì al venerdì ore 8.30-13.30PENNE - Ospedaledal lunedì al venerdì ore 8.30-13.30Martedì 15.00-17.00

CHE COS'E'È un ufficio che promuove la comunicazione tra i Cittadini/Utenti e

l'Azienda USL, fornendo informazioni di carattere socio-sanitario

CHE COSA FA?Fornisce, per i pazienti oncologici, informazioni relative a:• Esenzioni dal Ticket per prestazioni sanitarie (procedure presso i Distretti

Sanitari di Base)• Invalidità civile e/o indennità di accompagnamento (procedure presso gli

Uffici invalidi Civili in Chieti-Pescara-Penne e Popoli)• Procedure riconoscimento Handicap ai sensi L.104/92 per ottenere

benefici personali e per i Familiari (presso Uffici Invalidi Civili)• Procedure per terapie riabilitative presso l'Ufficio di Riabilitazione.• Sussidio e rimborsi spese di viaggio per malati oncologici (procedura

presso l'Ufficio Tutela Sociale)• Servizio trasporti ammalati in ambulanza (procedure presso i distretti di base)• Delega pensione dai Vigili Urbani del territorio.

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Ospedale Civile Via Paolini, 47 Tel. 085 4252697Lunedi e Mercoledi ore 10.30 - 12.00 - Venerdi ore 17.00 - 18.30

Osp. Clin. CHIETIAtrio Ingresso PrincipaleLunedì, Mercoledì e Venerdìore 9.30 - 12.30Tel. 0871 358583 Presidente Sig. Franco Fois

TRIBUNALE PER I DIRITTI DEL MALATOSezione autonoma di Chieti

TRIBUNALE PER I DIRITTI DEL MALATOSezione autonoma di Pescara

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Sportello informativo:

Presidente Sig.ra Fiorella Marchetti

Sportello informativo:

Osp. G. Bernabeo - ORTONALunedì, Mercoledì e Venerdì ore 9.30 - 12.30Tel. 085 9172273Presidente Sig. Giuseppe Tatasciore

Osp. Civile - GUARDIAGRELELunedì, Mercoledì e Venerdì ore 9.30 - 12.30Tel. 0871 899246Presidente Sig. Antonio Ianieri

Presente in moltissimi ospedali italiani,fin dal 1980 opera per tutelare i diritti dei cittadini

nell’ambito dei servizi sanitari e assistenziali,raccoglie le istanze degli ammalati,

si batte per ottenere una più umana e razionale

organizzazione del servizio sanitario.Il Tribunale è costituito da cittadini comuni,

ma anche da operatori dei servizi e da professionisti che si impegnano a titolo volontario.

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la ricrescita avviene anche se c'èstata una caduta completa e sesono stati fatti più trattamenti terapeutici.

ANAMNESI: raccolta di dati fisiologici e patologici, riguardantiil pazienti e i suoi familiari, utiliper la diagnosi.

ANGIOGENESI: sviluppo di vasisanguigni.

ANGIOSARCOMA: tumoremaligno costituito da vasi sanguigni irregolari rivestiti internamente da cellule tumorali.

ANTIGENE: qualsiasi sostanzache in un ospite può indurre la formazione di anticorpi o unapopolazione specifica di linfocitireattivi alla sostanza stessa.Antigene tumore-specifico è unantigene presente sulle celluletumorali ma non sulle cellule normali dello stesso tessuto.ANTINEOPLASTICO: vedi chemioterapia

ANTIPROLIFERATIVO: vedi chemioterapia.

ANTITUMORALE: vedi chemioterapia.

APOPTOSI: morte programmata

AGlossariooncologico

ADENOCARCINOMA: tumoremaligno che riproduce la strutturaghiandolare.

ADIUVANTE: vedi chemioterapia.

AGOBIOPSIA: tecnica chirurgicache consiste nel prelevare una piccola parte di tessuto per analizzarla al microscopio.

AGO-ASPIRATO: prelievo,mediante ago sottile, di cellulecomponenti da un dato tessuto alfine di esaminarle al microscopio.

ALOPECIA: caduta di capelli.Alcuni tipi di chemioterapici (peres. platino derivati, antracicline etaxani) possono determinare lacaduta dei capelli e in alcuni casianche le ciglia, sopracciglia e pelipubici. L'entità della caduta (dall'assottigliamento alla cadutatotale) è legata a molte variabilicorrelate sia alla terapia che a fattori individuali. In ogni caso lacaduta dei capelli è temporanea, e

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CB

(suicidio) di una cellula che riconosce di avere delle alterazioni non compatibili con lasopravvivenza.

ASTROCITOMA: tumore delsistema nervoso centrale costituitoda particolari cellule dette astrociti.

AUTOPALPAZIONE MAMMARIA: tecnica che consente alla donna di palpare leproprie mammelle al fine di identificare cambiamenti dellaconsistenza della ghiandola ovariazioni dell'aspetto della cutee/o del capezzolo.

BASALIOMA: vedi epitelioma.

BIOPSIA: prelievo di una piccolaparte di tessuto al fine diesaminarlo al microscopio.

BRACHITERAPIA:posizionamento di sorgentiradioattive direttamente nel tumore o in cavità corporee.

BRENNER (TUMORE DI): tumoreprevalentemente benigno dell'ovaio.

BRONCHIOLO-ALVEOLARE(CARCINOMA): particolareistotipo di tumore maligno delpolmone.

BRONCOSCOPIA: esame endoscopico dell'albero bronchialemediante un broncoscopio a fibreottiche che trasmette luce edimmagini per scopi diagnosticicome l'effettuazione di biopsie.

CANCRO: (tumore maligno,neoplasia maligna, carcinoma)E' un termine generico che indicaun anormale accrescimento cellulare, infatti le cellule cancerose crescono senza ordinené controllo. Il cancro può formarsi in uno qualsiasi deinostri organi e tessuti; è possibileche un piccolo numero di cellulesi stacchi dal tumore principale e ,attraverso il sangue e la linfa,raggiunga altri organo (per es.fegato, polmone, ossa) e dia quindi origine alla metastasi.

CARCINOMA: vedi cancro.

CARCINOSI: disseminazione diffusa di cellule maligne suampie superfici corporee (es. carcinosi peritoneale).

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DE

DISPLASIA: alterazione della composizione cellulare,quantitativa e qualitativa, di organi e tessuti.

EMOCROMO: esame completodelle componenti del sangue,globuli rossi (si esamina forma,grandezza e contenuto di emoglobina), globuli bianchi(neutrofili, eosinofili, basofili elinfociti) e piastrine.

ENDOCRINO: relativo alle ghiandole che immettono il loroprodotto di secrezione nel sangue.

ENDOSCOPIA: tecnica strumentale che permette di osservare, mediante speciali apparecchiature ottiche, la cavitàdi alcuni organi (per es. stomaco,intestino, bronchi, vescica, utero).EPATOCARCINOMA: tumoremaligno del fegato.

EPITELIOMA: tumore maligno dell'epitelio cutaneo. Può esserebaso cellulare (basalioma) o spinocellulare.

CHEMIOTERAPIA: consiste nellasomministrazione di uno o piùfarmaci antitumorali (antineoplastici o antiproliferativi)che uccidono o fermano la crescita delle cellule tumorali. Può essere adiuvante: terapiaapplicata dopo l'intervento chirurgico con lo scopo di distruggere le cellule neoplastichenon visibili con esame clinico,strumentale o di laboratorio; neoadiuvante: terapia somministrata prima dell'intervento chirurgico, quandola massa tumorale all'esordio èestesa, per indurre una riduzionedelle dimensioni del tumore e permettere interventi chirurgicimeno demolitivi; palliativa: puòessere efficace per attenuare i sintomi negli stati più avanzati dimalattia al fine di migliorare laqualità della vita.

CISTOSCOPIA: tecnica endoscopica che permette diosservare la cavità vescicale nelsuo interno e di eseguire in vescica, mediante adatti strumenti,particolari interventi.

COLPOSCOPIA: metodo di indagine ginecologico per lo studio della portio uterina ( partedell'utero che sporge nella vagina).

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F

G

ESAME ISTOLOGICO: consistenell'osservazione al microscopioottico di una piccola parte di tessuto. L'esame consente di valutare se c'è una malattia in atto,se si tratta di una malattia nontumorale (per es. infiammazione)o di un tumore maligno o benigno. L'esame istologico puòessere eseguito in tempi brevissimi anche durante l'intervento chirurgico (esameestemporaneo) per guidare l'attooperatorio. L'esame istologicocompleta la diagnosi e fornisce, incaso di tumore maligno, altreimportanti informazioni:Grandezza: dimensioni deltumore in filtrante. Istotipo: tipo di organizzazionedelle cellule tumorali. Grado di differenziazione: gradodi somiglianza del tumore al tessuto da cui si origina.Stato recettoriale: presenza sullecellule tumorali dei recettori perormoni. ErbB2: recettore per il fattore dicrescita HER-2.Fornisce informazioni sullavelocità di crescita del tumore. Ki67: proteina presente nelle cellule che si stanno moltiplicando.p53: proteina presente nelle cellule con DNA alterato.

ESCISSIONE: asportazione chirurgica.

EZIOLOGIA: studio delle causedella malattia.

FATTORI DI CRESCITA: i fattoridi crescita stimolano l'organismo aprodurre cellule specifiche. Dalpunto di vista terapeutico sonomolto importanti i fattori di crescita che stimolano la produzione dei globuli bianchi edei globuli rossi.

FOLLOW-UP: definizione in lingua inglese per indicare l'insieme degli esami clinici,radiologici e di laboratorio utili aseguire l'andamento della malattia.

GASTRECTOMIA: asportazionechirurgica di tutto o parte dello stomaco.

GASTROSCOPIA: esame endoscopico dello stomaco.

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I

delle arterie, in particolare nell'arteria epatica, allo scopo diraggiungere localmente una concentrazione più elevata del farmaco stesso.

INTRACAVITARIA (TERAPIA):somministrazione di farmaci all'interno di "uno spazio" (cavitàperitoneale, cavità pleurica,sistema nervoso centrale).

INTRAVENOSA: somministrazionedi farmaci all'interno di una vena.

IPERCALCEMIA: aumento dellaconcentrazione di calcio nel sangue.

IPERPLASIA: aumento del volumedi un organo per aumento delnumero delle cellule che lo costituiscono.

IPERTROFIA: aumento del volume di un organo per aumentodel volume delle cellule che lo costituiscono.

ISTERECTOMIA: asportazione chirurgica dell'utero.

GENE: frammento di DNA checontiene le informazioni che consentono alla cellula di produrreuna determinata proteina.

GENOMA: insieme di tutti i genipresenti nel DNA.

GLIOBASTOMA MULTIFORME:tumore maligno del SistemaNervoso Centrale.

GRAY(GY): unità di misura delleradiazioni utilizzate in radioterapia.

INCIDENZA: indica il numero dinuovi casi di una specificamalattia che si verifica in un anno.

IMMUNOTERAPIA (TERAPIABIOLOGICA): terapia che utilizza sostanze in grado di modificare le relazioni tra il tumore e l'ospite rafforzando lerisposte biologico-immunologichecontro le cellule tumorali.Le sostanze utilizzate a tale scopopossono essere: gli interferoni,l'interleukina 2, anticorpi monoclonali.

INTRAARTERIOSA (TERAPIA):infusione di farmaci all'interno

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KL

M

KRUKENBERG (TUMORE DI):tumore metastatico dell'ovaioche origina da un carcinoma dello stomaco.

LAPAROSCOPIA: esplorazionediretta a cielo coperto della cavitàperitoneale con un particolareendoscopio che si introduce attraverso una piccola incisionedella parete addominale

LEUCEMIA: proliferazione maligna di leucociti del sangue, dicui si distinguono molteplici forme.

LINFOADENECTOMIA:asportazione chirurgica della catena linfonodale che drena undeterminato distretto corporeo.

LINFOEDEMA: accumulo diliquido nei tessuti che ne causa ilgonfiore. Può interessare braccia ogambe dopo l’asportazionechirurgica dei vasi linfatici o deilinfonodi ascellari o inguinali.

LINFOCITOSI: aumento del numero dei linfociti nel sangue.I linfociti sono un sottogruppo diglobuli bianchi che rivestono unimportante ruolo nella difesaimmunitaria dell'organismo.

LINFOMA: tumore maligno checolpisce primitivamente i linfonodi, di cui si distinguonomolteplici forme.

LINFONODO: nodulo di tessutolinfatico interposto lungo il decorso dei vasi linfatici.

LINFONODO SENTINELLA:linfonodo più vicino al tumore. In alcuni tumori (mammella emelanoma) può essere individuato, asportato ed esaminato al microscopio pervalutare se è stato raggiunto dallecellule tumorali. In tal caso vieneasportato insieme alla catenalinfonodale di cui fa parte.

LINFOPENIA: diminuzione delnumero dei linfociti nel sangue.

MAMMOGRAFIA: esame radiologico per lo studio dellaghiandola mammaria.

MAMMOTONE (TRU-CUT):tecnica bioptica (v. voce biopsia).

MARCATORE TUMORALE OMARKER: si definiscono marcatori tumorali circolanti tuttequelle sostanze che, dosabili neifluidi biologici, costituiscono un

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N

segnale della presenza e dello sviluppo di un tumore. Nella pratica clinica i marcatori vengono valutati nel sangue e illoro dosaggio non è sufficiente perdiagnosticare o meno la presenza della malattia, ma è utile,insieme ad altri esami, per seguirne l'andamento nel tempo.Esistono marker valutabili in varitipi di tumore come il CEA (che è valutabile in neoplasie del trattogastrointestinale, pancreas,polmone, mammella), e markervalutabili in particolari tipi ditumore come il Ca 15.3 per lamammella, il Ca 125 per l'ovaio,il PSA per la prostata. Tra i marcatori di uso più frequentenella pratica clinica possiamo citare anche: il Ca 19.9 per le neoplasie del tratto gastrointestinale e del pancreas,l'AFP per l'epatocarcinoma ed itumori del testicolo, l'NSE per itumori polmonari a piccole cellule.

MASTECTOMIA: intervento chirurgico che consiste nell'asportare l'intera mammellaed eventualmente i linfonodi delcavo ascellare dello stesso lato.

MASTOPATIA FIBROCISTICA:malattia non tumorale della mammella.

MEDIASTINO: spazio compresotra i due polmoni.

MELANOMA: tumore malignodella cute.

MESOTELIOMA PLEURICO:tumore maligno della pleura.

METASTASI: localizzazioni di untumore in organi distanti da quelloin cui si è originato.

MICROCITOMA POLMONARE: tumore malignodel polmone.

MIELOMA MULTIPLO: tumoremaligno del midollo osseo cheorigina dalle plasmacellule.

MONOCLONALI (ANTICORPI):vedi immunoterapia.

MUCOSITE: infiammazione dellemucose (per es. del cavo orale).

NAUSEA/VOMITO: la nauseaconsiste nel disturbo per il cibo,cui può far seguito il vomito,meccanismo i cui viene emessodalla bocca il contenuto dello stomaco. Nel corso di un trattamento chemioterapico il

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O

Pvomito può essere: acuto se simanifesta entro breve tempo dallaterapia; anticipatorio se precede lasomministrazione della terapia:ritardato se si manifesta associatoa nausea e rifiuto del cibo (anoressia) anche per più giornidopo la terapia.

NEOADIUVANTE:vedi chemioterapia.

NEVO: alterazione non neoplastica del numero e delladisposizione dei melanociti dellacute.

NSCLC: tumore maligno del polmone (carcinoma polmonarenon a piccole cellule).

NUTRIZIONE PARENTERALETOTALE (NPT): nutrizione per viavenosa che consente di modularecon precisione l'apporto energetico.

ORMONOTERAPIA: si avvale difarmaci che interferiscono con laproduzione e con l'azione degliormoni presenti nel nostro organismo al fine di bloccare lacrescita delle cellule tumorali.La possibilità di utilizzare o meno

l'ormonoterapia è indicata dallapresenza sulle cellule tumorali diparticolari strutture, dette recettori, in grado di interagirecon i farmaci stessi.

PALLIATIVA (TERAPIA): terapiasomministrata allo scopo di alleviare i sintomi di una malattiain fase avanzata.PAGET (TUMORE DI): lesionedel capezzolo che quasi sempre siassocia ad un sottostante carcinoma.

PANCOAST (TUMORE DI):tumore dell'apice polmonare cheinvade il plesso nervoso brachiale.

PATOGENESI: insieme di meccanismi coinvolti nello sviluppo della malattia.

PET: tomografia ad emissione dipositroni: indagine diagnosticache consente una misura quantitativa dei fenomeni biologici.

POLICHEMIOTERAPIA:chemioterapia che utilizza contemporaneamente due o piùfarmaci.

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QR

SQUADRANTECTOMIA/SEGMENTECTOMIA: interventochirurgico che consiste nell'asportare un tumore dellamammella ed una parte di tessutosano circostante.

RADIOTERAPIA: la radioterapiautilizza radiazioni ad alta energiaindirizzate sull'area della mammella per uccidere ogni eventuale cellula tumorale residua.

RAD: unità di dose in radioterapiacorrispondente a 0,01 C Gray.

RECETTORE: vedi ormonoterapia.

RETTOCOLONSCOPIA: esameendoscopico del colon e del retto.

RMN: Risonanza MagneticaNucleare: indagine diagnosticaprincipale per lo studio dei tumoridell'encefalo e del midollo; completa altri esami per lo studiodell'addome e dei tessuti molli.

SARCOMA: tumore maligno checolpisce tessuti: tessuto adiposo,tessuto muscolare, ossa,cartilagine, vasi sanguigni o linfatici.

SCLC: tumore maligno del polmone detto anche tumore polmonare a piccole cellule omicrocitoma.

SCREENING: è un mezzo perriconoscere precocemente lamalattia in persone senza sintomi.Il test di screening (ad es. il PAP-test e la mammografia) fornisceindicazioni per identificare le per-sone sospette, ma la diagnosi deveessere comunque effettuata con unesame istologico o citologico.

SEMINOMA: tumore maligno deltesticolo.

SPERIMENTAZIONE CLINICA:detta anche studio clinico controllato o trial clinico, ha loscopo di valutare gli effetti dinuovi metodi di trattamento o didiagnosi dei tumori in una determinata popolazione.

STADIAZIONE: consiste nel classificare il tumore secondoparametri definiti con criteri

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T

internazionali. Il sistema di classificazione più utilizzato è il TN M, dove T indica le dimensionidel tumore principale, N indica ilcoinvolgimento dei linfonodi (nelcaso del tumore della mammellavengono considerati i linfonodidel cavo ascellare), M indica lapresenza di metastasi a distanza.

TAC: tomografia assialecomputerizzata.

TERAPIA GENICA: correzione didisordini genici mediante l'introduzione nella cellula di genifunzionali con vari obiettivi:indurre il suicidio della cellulaoppure bloccare l'attivazione deigeni in grado di promuovere losviluppo di un tumore. Le applicazioni cliniche della terapia genica richiedono ancoraulteriori approfondimenti.

TERATOMA: tumore formato davari tessuti diversi da quello in cuisi sviluppa, che nella maggiorparte dei casi colpisce testicoli eovaio.

TNM: vedi stadiazione.

TORACENTESI: drenaggio (aspirazione) di liquido dallo spazio pleurico mediante appositoago.

TOSSICITÀ MIDOLLARE:consiste nel danno provocato dallachemioterapia al midollo osseo,responsabile della produzionedelle cellule del sangue quali:globuli rossi, globuli bianchi epiastrine.I globuli bianchi vivono solo unoo due giorni, per cui la loro carenza, definita leucopenia, simanifesta poco tempo dopo lasomministrazione della terapia,soprattutto come carenza di neutrofili (neutropenia). La carenza dei globuli rossi esoprattutto dell'emoglobina in essicontenuta viene definita anemia;un globulo rosso vive circa 4 mesinel sangue, per cui l'anemia simanifesta più tardivamente. Le piastrine vivono circa 10 giorni, e la loro carenza si definisce piastrinopenia.

TUMORE: lesione espansivadovuta a progressiva proliferazione cellulare. Si diceanche neoplasia. I tumori benignirestano localizzati mentre quellimaligni infiltrano i tessuti circostanti e attraverso i vasi linfatici o ematici raggiungonoorgani e tessuti distanti dove formano lesioni secondarie dettemetastasi.

TUMORECTOMIA: asportazionechirurgica di una formazionetumorale.

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G.A.I.A. ringrazia:Prof. Domenico AngelucciDirettore U.O. Complessa di Anatomia Patologica P.O. Ortona / Ospedale Clinicizzato di Chieti

Prof. Giampiero Ausili CefaroProf. Ordinario Radioterapia Univ. D’Annunzio - Dir. U.O. Radioterapia

Ospedale Clinicizzato SS. Annunziata, Chieti

Prof. Ettore CianchettiDirettore U.O. di Chirurgia Senologica P.O. Ortona

Dott. Massimo D’AngeloAssistente Sociale Istituto Don Orione di Pescara

Dott.ssa Jamara GiampietroMedico Oncologo - Ospedale Clinicizzato SS. Annunziata, Chieti

Dott.ssa Simona GrossiMedico Chirurgo - U.O. Chirurgia Senologica P.O. Ortona

Prof. Stefano IacobelliDirettore Clinica Oncologica, Università G. D'Annunzio Ospedale Clinicizzato SS. Annunziata, Chieti

Prof. Clara NatoliProf. Associato Oncologia Medica Dipartimento Oncologia e Medicina Sperimentale Univ. G. D’Annunzio - Chieti - Pescara

Dott. Paolo NoccioliMedico Chirurgo - U.O. Chirurgia Senologica P.O. Ortona

Dott.ssa Maria Teresa ScognamiglioMedico-Oncologo - Day Hospital Oncologico - Ospedale Ortona

Si ringraziano, inoltre, per il loro gentile contributo:LILT - MONDIAL HAIR - ANITA

VERDE ABRUZZO - FALCONE DOLCIARIA - ADI APICOLTURA

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COME SOSTENERE G.A.I.A.:

Con una donazione sul C/C Postale: 59323592IBAN IT57G0760115400000059323592

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Con il 5 x mille in sede di dichiarazione dei redditi (CUD-730-UNICO)apponendo la propria firma nel riquadro corrispondenteall’Associazione di Volontariato e riportando nell’apposito spazio ilCodice Fiscale di GAIA: 93031730695

Sostituendo le bomboniere in occasione dei tuoi giorni più belli conuna donazione; riceverai come ricordo una pergamena che attesta latua offerta.

L’importo delle erogazioni liberali effettuate con mezzi di pagamento,diversi dal contante, in favore delle associazioni aventi i requisitiprevisti dall’art. 10 del Decreto Legislativo 460/97 può essere portatoin detrazione ai fini fiscali ai sensi dell’art. 13 del suddetto decretocon le modalità stabilite per legge.

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SommarioConoscere per vincere - Presentazione

Chirurgia della mammella - Prof. Ettore Cianchetti

Guida al recupero funzionale dell’arto superioredopo intervento alla mammella

Consigli pratici

Servizio di Anatomia Patologica - Prof. Domenico Angelucci

Una buona notizia - Prof. Stefano Iacobelli

La terapia sistemica del carcinoma della mammella operabileProf. Clara Natoli

La chemio sì, la nausea no... - Dott.ssa Jamara Giampietro

Care amiche, cari amici...Dott.ssa Maria Teresa Scognamiglio

La radioterapia nel carcinoma alla mammellaProf. Giampiero Ausili Cefaro

Diritti e Assistenza

Glossario oncologico

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Siti utili: www.airc.itSito dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.

www.legatumori.itSito della Lega Italiana per la Lotta ai Tumori.

www.aimac.itSito dell’Associazione Italiana Malati di Cancro.

www.citinv.it/salute/si_cancro.htmSito di Città Invisibile, in collaborazione con la Lega Tumori.

www.thebreastcancersite.com

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Stampa: FABIANI srl -Industria PoligraficaVia Treviso, s.n. - S. Giovanni Teatino (Ch)

Giugno 2010

G.A.I.A. Onlus

G.A.I.A. OnlusG.A.I.A. OnlusG.A.I.A. Onlus

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GGenerositàenerosità AAttivattiva IIdeazionedeazione AAttentattentaGenerosità Attiva Ideazione Attenta

G.A.I.A. èl’associazione:

• di chi ha combattuto il tumore al seno

• di chi vuole combatterlo

• di chi vuole saperne di più

G.A.I.A. c’è• per parlare con te che hai subito

un intervento al seno

• per condividere

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che dal tumore al seno si può guarire

SERVIZIO DI VOLONTARIATO:

dal lunedì al venerdì (mattino)• c/o Clinica Oncologica

Ospedale “SS. Annunziata”Via dei Vestini - CHIETI

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Le volontarie di G.A.I.A.

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nei loro incontri mensili sui temi della

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con la partecipazione di psicologi

e medici del Reparto di Oncologia

SEGRETERIA:Per informazioni telefonare

dal lunedì al venerdì339.8393327 - 338.9263225 e-mail: [email protected]

sito: www.gaia-onlus.it

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Allieta il nostro presente

Allieta il nostro presente

l’attesa di un futuro,

l’attesa di un futuro,che fortunatamente

che fortunatamentes’immagina migliore

s’immagina migliore

Non lasciare che l’animaNon lasciare che l’animaintristisca. Alimentalaintristisca. Alimentalasempre di nuovi

sempre di nuovisorrisi e speranzesorrisi e speranzeVorrei poter

Vorrei poter

dipingere per tuttidipingere per tutti

un destino di rosa.un destino di rosa.

Il nero l’ho chiusoIl nero l’ho chiuso

in un cassettoin un cassetto

Bello l’arcobaleno

dopo una tempesta,dopo una tempesta,

come un sorriso,come un sorriso,

che ci rassereniche ci rassereni

dopo una difficile prova

dopo una difficile prova

Pensieri della Poetessa Maria Santalucia Semproni.

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G.A.I.A. OnlusClinica Oncologica Ospedale “SS. Annunziata” Via dei Vestini - ChietiUnità Operativa Senologica ed Oncologica Ospedale “G. Bernabeo” - Ortona

Recapiti telefonici: 338 9263225 - 339 8393327

E-Mail: [email protected] - [email protected] www.gaia-onlus.it