Conflitti attualmente in corso nel Mondo - iccasella.gov.it · LE GUERRE NEL MONDO Come abbiamo...

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1 LE GUERRE NEL MONDO Come abbiamo precedentemente studiato, una delle cause principali della enorme immigrazione verso lEuropa ad opera di persone provenienti dagli altri continenti è da addebitare alle guerre presenti in questi territori. Vi sono Paesi in cui le guerre sono ormai parte integrante della quotidianità e, purtroppo, sembra che non tendano ad esaurirsi. Da sempre luomo ha affrontato determinate situazioni ricorrendo alla violenza invece che al confronto pacifico e civile, ma, a differenza del passato, oramai per mezzo della globalizzazione è più facile per chi abita anche molto distante dalle zone di conflitto poter documentarsi e venire a conoscenza di queste drammatiche situazioni. Uno scontro nasce per diverse ragioni, che siano economiche, politiche o religiose e, inevitabilmente, la guerra non ha mai risparmiato gli innocenti o chi solo non voleva avere niente a che fare con essa. Vi sono due diversi tipi di conflitto: la GUERRA CIVILE e la GUERRA SEPARATISTA. La prima è caratterizzata dal fatto che ad affrontarsi sono gruppi di persone originari dello stesso Stato, i quali sono in lotta soprattutto per questioni politiche o, talvolta, religiose. La guerra separatista, invece, nasce dall'esigenza di una parte della popolazione dello Stato di separarsi da esso e formare un'entità autonoma, poiché si sentono appartenere ad una etnia e a tradizioni differenti. Come è possibile che esista la guerra separatista se in teoria le persone di una stessa nazione dovrebbero avere una cultura e una lingua identica o comunque simile? È possibile perché negli stati africani e asiatici, i confini attuali di molte nazioni sono stati tracciati col Congresso di Berlino (1884) o durante la Prima guerra mondiale (Accordo Sykes-Picot) e tali demarcazioni sono il frutto delle decisioni di alcune fra le nazioni più importanti al Mondo: Inghilterra, Francia e America. Tuttavia non bisogna limitare le cause delle guerre solo ed esclusivamente a tali avvenimenti storici, ma anche alle situazioni inerenti al Colonialismo e alle importanti risorse presenti in quasi tutti i Paesi in conflitto. Anche in questo caso, a rifornire i combattenti delle armi necessari sono molti stati occidentali, così come spesso dietro alle origini o al voler protrarre a lungo i conflitti ci sono le multinazionali che alimentano tali guerre per potersi accaparrare le materie prime fondamentali presenti in questi territori. Inoltre, numerosi sono i conflitti in cui solo una minoranza della popolazione di un determinato Stato è coinvolta. Ad esempio nelle nazioni in cui i trafficanti di droga controllano intere regioni o cittadine e dove, dunque, i governi devono intervenire militarmente. In questo caso non si può parlare di guerra civile o separatista, bensì di CONFLITTO INTERNO ad uno Stato. Ad ogni modo, i conflitti e le guerre in corso sono numerosi, soprattutto in Asia, America del Sud e Africa. Da segnalare, per quel che riguarda lEuropa, anche la guerra civile che si sta svolgendo in Ucraina e la lotta della Cecenia per ottenere lindipendenza dalla Russia. Dalla prossima pagina, troverete una panoramica generale delle principali guerre che fino a qualche anno fa, o ancora oggi, erano e sono presenti sul Pianeta, suddivise per continenti, prendendo in considerazione solo quelle extraeuropee.

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LE GUERRE NEL MONDO

Come abbiamo precedentemente studiato, una delle cause principali della enorme immigrazione

verso l’Europa ad opera di persone provenienti dagli altri continenti è da addebitare alle guerre

presenti in questi territori.

Vi sono Paesi in cui le guerre sono ormai parte integrante della quotidianità e, purtroppo, sembra

che non tendano ad esaurirsi. Da sempre l’uomo ha affrontato determinate situazioni ricorrendo alla

violenza invece che al confronto pacifico e civile, ma, a differenza del passato, oramai per mezzo

della globalizzazione è più facile per chi abita anche molto distante dalle zone di conflitto poter

documentarsi e venire a conoscenza di queste drammatiche situazioni.

Uno scontro nasce per diverse ragioni, che siano economiche, politiche o religiose e,

inevitabilmente, la guerra non ha mai risparmiato gli innocenti o chi solo non voleva avere niente a

che fare con essa.

Vi sono due diversi tipi di conflitto: la GUERRA CIVILE e la GUERRA SEPARATISTA.

La prima è caratterizzata dal fatto che ad affrontarsi sono gruppi di persone originari dello stesso

Stato, i quali sono in lotta soprattutto per questioni politiche o, talvolta, religiose.

La guerra separatista, invece, nasce dall'esigenza di una parte della popolazione dello Stato di

separarsi da esso e formare un'entità autonoma, poiché si sentono appartenere ad una etnia e a

tradizioni differenti.

• Come è possibile che esista la guerra separatista se in teoria le persone di una stessa nazione

dovrebbero avere una cultura e una lingua identica o comunque simile?

○ È possibile perché negli stati africani e asiatici, i confini attuali di molte nazioni sono stati

tracciati col Congresso di Berlino (1884) o durante la Prima guerra mondiale (Accordo Sykes-Picot)

e tali demarcazioni sono il frutto delle decisioni di alcune fra le nazioni più importanti al Mondo:

Inghilterra, Francia e America.

Tuttavia non bisogna limitare le cause delle guerre solo ed esclusivamente a tali avvenimenti storici,

ma anche alle situazioni inerenti al Colonialismo e alle importanti risorse presenti in quasi tutti i

Paesi in conflitto. Anche in questo caso, a rifornire i combattenti delle armi necessari sono molti

stati occidentali, così come spesso dietro alle origini o al voler protrarre a lungo i conflitti ci sono le

multinazionali che alimentano tali guerre per potersi accaparrare le materie prime fondamentali

presenti in questi territori.

Inoltre, numerosi sono i conflitti in cui solo una minoranza della popolazione di un determinato

Stato è coinvolta. Ad esempio nelle nazioni in cui i trafficanti di droga controllano intere regioni o

cittadine e dove, dunque, i governi devono intervenire militarmente. In questo caso non si può

parlare di guerra civile o separatista, bensì di CONFLITTO INTERNO ad uno Stato.

Ad ogni modo, i conflitti e le guerre in corso sono numerosi, soprattutto in Asia, America del Sud e

Africa.

Da segnalare, per quel che riguarda l’Europa, anche la guerra civile che si sta svolgendo in Ucraina

e la lotta della Cecenia per ottenere l’indipendenza dalla Russia.

Dalla prossima pagina, troverete una panoramica generale delle principali guerre che fino a qualche

anno fa, o ancora oggi, erano e sono presenti sul Pianeta, suddivise per continenti, prendendo in

considerazione solo quelle extraeuropee.

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AFRICA

Algeria

Intorno alla seconda metà degli anni '90 sanguinose stragi commesse dagli estremisti islamici si

contrapponevano a violente controffensive da parte dell'esercito dello Stato. Dopo 100.000 morti

(150.000 secondo altre versioni) la guerra non è ancora conclusa.

REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO

Capitale: KINSHASA

Forma di governo: REPUBBLICA

Abitanti. 62.635.000 circa

Moneta: FRANCO-CONGOLESE

Lingua ufficiale: FRANCESE

Religioni principali: CATTOLICESIMO e PROTESTANTESIMO

Confini: nord con Sudan e Rep. Centroafricana,

nord est con Uganda,

est con Ruanda, Burundi e Tanzania,

sud est: Zambia e Angola,

ovest: Congo

Una "Guerra Mondiale Africana", come è stata definita, che vede combattersi sul territorio

congolese gli eserciti regolari di ben sei Paesi per una ragione molto semplice: IL

CONTROLLO DEI RICCHI GIACIMENTI DI DIAMANTI, ORO E

COLTAN DEL CONGO ORIENTALE. Almeno 350mila le vittime dirette di questo

conflitto, 2 milioni e mezzo contando anche i morti per carestie e malattie causate dal conflitto

(secondo altre fonti sarebbero circa 500 mila uccisi nei combattimenti, circa 3

milioni morti per le carestie provocate dal conflitto). Questa guerra ha visto

inizialmente contrapporsi due etnie: gli HUTU e i TUTSI. Iniziata nel 1997, questa guerra civile ha sconvolto il Mondo, in quanto l’odio etnico ha portato al

massacro di migliaia di persone, compresi donne e bambini indifesi. Infatti, gli appartenenti ad uno

dei due schieramenti, se raggiungevano un villaggio in cui vivevano persone appartenenti all’altro

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gruppo li sterminavano senza pietà, anche a colpi di machete. È stata per l’appunto definita guerra

africana mondiale perché molti stati di tale continente ne sono rimasti coinvolti. Più precisamente

avevamo Uganda e Ruanda assieme ai Tutsi e Angola, Namibia e Zimbabwe con gli Hutu.

Quindi, ricapitolando:

TUTSI (Uganda, Ruanda) Vs HUTU (Angola, Namibia, Zimbabwe).

Dal 2002 i TUTSI, a loro volta, si sono divisi in due gruppi rivali e tutto ciò ha ulteriormente

generato confusione in questa terra martoriata, cioè devastata dai conflitti.

Quindi, dal 2002, abbiamo:

TUTSI (Uganda) Vs TUTSI (Ruanda)

Negli ultimi anni, dopo i vari incontri per cercare un compromesso fra le varie parti coinvolte, si è

riuscito ad ottenere il ritiro degli eserciti stranieri. Tuttavia persistono scontri in molti territori,

anche perché le nazioni che si sono ritirate dal Congo in realtà continuano a sostenere militarmente i

vari gruppi che ancora sono in lotta fra loro, ovvero. Ciò avviene soprattutto nella parte orientale

del Paese, dove le forze governative si scontrano con gruppi di ribelli armati e accusati dalla

comunità internazionale di crimini di guerra e di pesanti violenze e abusi ai danni della popolazione

civile. Il gruppo M23 (prevalentemente di etnia tutsi e sostenuto dal Ruanda) è responsabile di

torture, stupri e rapimenti, oltre che dell'utilizzazione di BAMBINI SOLDATO.

Ad ogni modo, quando si parla di etnie HUTU e TUTSI la memoria corre tristemente e

orrendamente all’anno 1994, quando in RUANDA fu compiuto un orrendo massacro da parte degli

Hutu nei confronti dei Tutsi, che causò fra le 800.000 e 1.000.000 di vittime (secondo altre stime

circa 500.00), molte delle quali donne e bambini.

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COSTA D'AVORIO

Capitale: YAMOUSSOUKRO

Moneta: FRANCO

Lingua: Francese

Religioni principali: CATTOLICESIMO e ISLAM

Confini: Nord con Mali, Burkina

Nord ovest: Guinea

Ovest: Liberia

Est: Ghana

Sud: bagnata dal Golfo di Guinea

Nel 1993 è scoppiata una tremenda guerra civile per questioni politiche. a seguito della scomparsa

del Presidente della Repubblica, Huophouet-Boigny , CAPACE DI RIMANERE AL POTERE

DAL 1960, ANNO IN CUI LA COSTA D’AVORIO HA OTTENUTO L’INDIPENDENZA

ALL’ANNO DELLA SUA MORTE.

L'errore più grande commesso da Huophouet-Boigny, fu quello di non riuscire a scegliersi un

successore. Da quel momento in avanti, infatti, è scoppiata una tremenda guerra civile per questioni

politiche. Forti contrasti si registrano, inoltre, tra le popolazioni settentrionali, a maggioranza

musulmana, e per buona parte di sangue misto, e le comunità meridionali in gran parte cristiane.

Un fenomeno drammatico della Costa d’Avorio, ma presente in molti altri Stati africani è stato ed è

quello dei cosiddetti BAMBINI SOLDATO, ovvero minori anche sotto i 7 anni che sono stati

reclutati per combattere o compiere crimini tremendi contro persone appartenenti ad altri gruppi

etnici, religiosi o politici.

Tale fenomeno si è allargato non solo ai bambini di sesso maschile, ma anche alle femmine. Un

articolo apparso su “Il fatto quotidiano”, è emblematico al riguardo: “… Una sanguinosa guerra

civile ha infiammato la Costa d’Avorio fino al 2011 e ancora oggi gli ultimi focolai non sono

ancora spenti. Come dietro ai tumori per i rifiuti tossici ci sono gli interessi di grandi

multinazionali quali la Trafigura, dietro alla guerra ci sono quelli geopolitici ed economici delle

grandi potenze occidentali, come nel caso della Costa d’Avorio, quelli neocoloniali della Francia,

interessata a garantirsi il proseguo del monopolio sullo sfruttamento delle risorse del paese.

È difficile quantificare il numero di bambini-soldato impegnati in questa guerra. Ancor più difficile

è quantificare quello delle bambine-soldato. Ma siamo nell’ordine delle decine di

migliaia. Bambine-soldato, non soltanto schiave sessuali dei miliziani (cioè militari) delle varie

fazioni, ma combattenti vere e proprie armate di machete e Kalashnikov che hanno ucciso e sono

state uccise. Arruolatesi per sfuggire alla fame o perché rapite e costrette a compiere crimini

orribili nei loro stessi villaggi: ammazzare genitori, parenti o, per le bambine, uccidere una donna

incinta allo scopo di assicurarsi che non avrebbero più potuto fare ritorno e che quindi non

avrebbero tentato di fuggire dai loro carnefici. Trasformate in carnefici a loro volta. Traumatizzate

dalle loro stesse azioni, rifiutate dalle loro famiglie e dalle loro comunità che le temono e le

disprezzano. Una volta posate le armi queste ragazze sono divenute il rifiuto tossico della guerra,

sversandosi nella discarica già colma della prostituzione”.

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ERITREA-ETIOPIA

ERITREA ETIOPIA

Capitale: ASMARA Capitale: ADIS ABEBA

Abitanti. 4.577.000 Abitanti: 77.127.000

Moneta: NAFKA Moneta: BIRR

Lingua. ARABO, Lingue:AMHARICO,

TIGRINO, italiano inglese, italiano,

religioni: ISLAM e somalo, tigrino

CRISTIANO-ORTOD. religioni: ISLAM e

Confini: CRISTIANO-ORTOD.

nord: Egitto, ma Confini: nord Eritrea

anche bagnata dal ovest: Sudan

Mar Rosso nord est: Eritrea

Ovest: Sudan sud ovest: Uganda

sud ovest: Sudan sud: Kenya

sud est: Somalia est: Somalia

Sud: Etiopia

Nord est: Bagnata

Dal Mar Rosso

Dopo una guerra trentennale (1962-1991), l’Eritrea ottiene finalmente la propria indipendenza

dall’Etiopia nel 1993, SENZA PERÒ STABILIRE CONFINI CHIARI E

DEFINITIVI. Dopo un rapido peggioramento dei rapporti tra i due Paesi, nel 1998 le truppe di

Asmara (capitale, città più popolata e il principale centro industriale, economico e

culturale dell'Eritrea) decidono di varcare il confine, dando inizio a una guerra a tutto campo

(1998-2000). Dopo 2 anni di conflitto e decine di migliaia di vittime (più di 70.000), Etiopia ed

Eritrea cessano le ostilità e si affidano all’Onu, ma i due Paesi sono ancora ben lontani dall’aver

trovato un accordo.

Nella zona non si registra la presenza di particolari risorse naturali che possano giustificare una

guerra. A pesare sul conflitto sono principalmente ragioni di prestigio e rivalità. Purtroppo, come

avviene spesso, le guerre si alimentano per via degli enormi interessi economici che vi sono dietro.

In Eritrea, addirittura il 20% del Prodotto Interno Lordo (cioè della ricchezza di uno Stato) è

destinato alle spese e agli investimenti militari per la propria difesa. A beneficiarne, ovviamente,

sono gli Stati occidentali che hanno sfruttato la situazione per fare i loro sporchi affari con questa

Nazione. Infatti, il governo eritreo riceve armi da Russia, Ucraina, Repubblica Ceca, Bulgaria e

Cina, ma anche da Gran Bretagna e dagli Usa, che, però, forniscono di armi anche l’Etiopia!!...

La guerra vera e propria si è conclusa con la firma della tregua del 2000 e una Commissione

Indipendente è stata incaricata di tracciare il confine tra i due paesi. L'assegnazione della zona

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contesa all'Eritrea ha però suscitato le proteste del governo etiope, che si è rimangiato l'impegno

preso inizialmente dai due paesi di accettare le conclusioni della Commissione.

L’Eritrea ha limitato le operazioni di numerose agenzie umanitarie (cioè le organizzazioni che si

occupano di tutelare le vittime del conflitto) costringendone alcune a lasciare il Paese. A pagare il

prezzo più alto di questo confronto è la popolazione civile, costretta a vivere in una situazione

precaria anche dal punto di vista economico, ulteriormente peggiorata dallo stato di guerra.

SOMALIA

Capitale: MOGADISHIO

Abitanti: 9.150.000

Moneta: SCELLINO SOMALO

Lingue: ARABO e SOMALI (ufficiali),

italiano, inglese

religioni: ISLAM

Confini:

nord: Bagnata dal Golfo di Aden

nord ovest: Eritrea e Gibuti

ovest: Gibuti e Etiopia

sud ovest: Kenya

sud: Kenya

Dopo l'uscita di scenda del presidente SIAD BARRE,

nel 1991, è iniziata una violentissima guerra di potere tra i vari clan del Paese, guidati dai cosiddetti

"signori della guerra”, che ha provocato fino ad oggi più di mezzo milione di morti.

Il nuovo governo sta cercando di prendere il controllo delle città chiave del Paese, cadute nelle mani

delle milizie (gruppi armati) di AL-SHABAAB, un’organizzazione militare e politica formata da

estremisti islamici e affiliata (cioè seguace, simpatizzante) all’Isis che tuttora ha il controllo sulla

parte meridionale della Somalia. Recentemente i terroristi hanno intensificato gli attacchi contro la

popolazione civile, anche nella capitale Mogadiscio. Molte organizzazioni internazionali

denunciano feroci violazioni dei diritti umani. Stupri, torture e violenze sono all'ordine del giorno in

Somalia.

Inoltre, nel maggio del 1991, allo scoppio della guerra civile, le regioni settentrionali del Paese

hanno deciso di proclamare l'indipendenza e di creare lo stato del SOMALILAND, una ex-colonia

inglese unita nel 1960 al resto della Somalia precedentemente sotto il controllo italiano. Il

Somaliland non è stato riconosciuto dalla comunità internazionale, soprattutto l’ONU, ma è uno

stato a tutti gli effetti con istituzioni che funzionano ed elezioni regolari.

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Libia

A partire dal 2011, per via degli effetti della cosiddetta PRIMAVERA ARABA, è scoppiata una

tremenda guerra civile che ha visto contrapposti i seguaci di MUAMMAR GHEDDAFI e i suoi

oppositori. Dopo dieci mesi di terribili battaglie che hanno insanguinato il Paese, per mezzo

dell’appoggio degli stati occidentali, in particolar modo la Francia, Gheddafi è stato ucciso.

Tuttavia, la situazione non è tornata alla serenità, ma la Libia si è divisa in due differenti territori:

TRIPOLITANIA (con il Governo stanziato nella città CIRENAICA (con il governo stanziato

di TRIPOLI e dalla forte connotazione nella città di TOBRUCK

islamica) e riconosciuto dalla comunità

internazionale)

Oltre all’ISIS che ha conquistato alcune parti del territorio libico.

NIGERIA

Capitale: ABUJIA

Forma di governo: REPUBBLICA

FEDERALE

Abitanti: 143.100.000

Moneta: DAIRA

Lingua: INGLESE (ufficiale) e

dialetti sudanesi

religioni: MUSULMANA e

CRISTIANA

Confini: nord con Niger

Nord est: Ciad

Est: Camerun

Ovest: Benin

Sud: bagnata dal Golfo di

Guinea

STATO PIÙ POPOLOSO DELL’AFRICA

La Nigeria è divisa in oltre 250 gruppi etnici-linguistici diversi. Le religioni principali sono il

Cattolicesimo e l'Islam, ma anche molte religioni tradizionali dell'Africa. QUESTE DIFFERENZE RELIGIOSE SONO ALLA BASE DEI CONFLITTI SVILUPPATISI IN QUESTO PAESE.

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Gli scontri principali si sono verificati tra le popolazioni musulmane del nord e quelle cristiane del

sud.

Ad ogni modo, per cercare di semplificare, possiamo dividere gli scontri in due gruppi principali:

BOKO HARAM Vs ESERCITO NIGERIANO (sono islamici integralisti

simpatizzanti dell’Isis,

che vergognosamente hanno

compiuto attacchi anche contro

scuole elementari)

In questo conflitto armato tutte le parti stanno violando i diritti fondamentali, ovvero LE

VIOLENZE E LA MANCANZA DI RISPETTO DI QUALSIASI FORMA DI LIBERTÀ

AVVENGONO DA ENTRAMBE LE PARTI IN LOTTA.

Data l'apparente incapacità e assenza di volontà delle autorità nigeriane di indagare su questi

crimini e punire i responsabili, Amnesty International ha chiesto alla Commissione africana e

all’ONU di assistere la Nigeria nelle indagini su azioni che potrebbero costituire crimini di guerra e

crimini contro l'umanità a carico sia di Boko Haram sia delle forze di sicurezza nel nord-est del

paese.

La zona più colpita da questo scontro è quella del nord est.

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SUDAN SUD SUDAN

Capitale: KHARTUM Capitale: GIUBA

Abitanti: 30.894.000 Abitanti: 12.657.941

Lingue: ARABO, Lingue: INGLESE (uffic.),

INGLESE arabo, nilo-sahariane

Moneta: STERLINA SUDANESE Moneta: STERLINA

Religione: MUSULMANA SUD SUDANESE

Confini: nord: Egitto, Libia Religione: Cristiana

est: Niger,sud est: Rep Centroafricana Confini: nord: Sudan

sud: Sud Sudan, sud est: Etiopia nord ovest: Sudan

est: Eritrea ovest: Rep. Centroafr.

Sud: Kenya e R.D.Congo

Est: Etiopia

Nord est: Eritrea

La guerra civile in Sudan è durata per più di vent’anni. Una delle aree più colpite è stata quella del

DARFUR, un'area grande quasi due volte l'Italia. Secondo l'Organizzazione Mondiale della

Sanità dal marzo 2003, al 2006, sono morte circa 70.000 persone.

Nel luglio 2011 la parte meridionale del Paese ha ottenuto l’indipendenza ed è nata una nuova

nazione: il SUD SUDAN. Tuttavia, nemmeno due anni dopo, nel dicembre 2013, anche in

questo Stato (a tutti gli effetti il più “giovane” del Mondo), è scoppiata un’altra guerra civile che

tutt’oggi insanguina le strade di questa nazione.

Ecco, in un recente articolo di giornale (luglio 2015), qual è la situazione attuale nel Sud Sudan:

“ … Negli ultimi mesi i combattimenti si sono intensificati e minacciato la principale fonte di

reddito del governo: il petrolio… A crescere all'impazzata sono invece i prezzi dei beni alimentari,

raddoppiati o triplicati come minimo, così come si registra un ''picco di rapine e saccheggi nelle

case delle persone'', ha detto il ministro per la Sicurezza nazionale Obutu Mamur Mete. Inoltre le

uniche persone sicure di ottenere la busta paga (cioè lo stipendio) sono membri delle forze di

sicurezza e i dipendenti dei ministeri. I pochi posti disponibili sono spesso a breve termine. I

continui blackout elettrici, lo scarseggiare di acqua potabile e la mancanza di servizi igienici

colpiscono anche la capitale Juba. Difficile la situazione nelle scuole, dove gli insegnanti vengono

pagati la metà rispetto agli addetti alla sicurezza e per questo molti hanno rinunciato all'impiego di

educatore per entrare nell'esercito o nella polizia.”

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UGANDA Capitale: KAMPALA

Abitanti: 28.247.000

Moneta: SCELLINO UGANDESE

Lingue: INGLESE, SWAHILI (ufficiali)

luganda

Religioni: CATTOLICESIMO, ANGLICANESIMO

e ISLAM

Confini: nord: Sud Sudan

Nord est: Kenya

Sud: Tanzania e Ruanda

Ovest: Repubblica democr. Congo

In Uganda la guerra civile ha devastato la popolazione. In particolar modo L'LRA è la forza ribelle

che terrorizza le province del nord dell'Uganda fin dal 1987, abitate dagli Acholi, ai confini con il

Sudan. Ed è proprio in Sudan che gli Olum ("erba" così vengono chiamati in lingua Acholi) hanno

le loro basi e da lì partono molti dei loro attacchi. Tuttavia per molto tempo è stato devastante un

altro fenomeno: l’AIDS. Infatti, ancora nel 2006, una commissione di esperti di varie

organizzazioni internazionali ha messo in evidenza che “ se non si interverrà con urgenza per

fermare l'epidemia maledetta, l'Uganda si convertirà in un inferno in terra e sarà più difficile contare

i morti che le persone che rimarranno vive”.

Così veniva descritta, sempre in un articolo, la vita quotidiana in tale Stato fino a qualche anno fa: “

… Camminando nei villaggi, l'odore acre dei morti di aids ed alcuni corpi mutilati ulteriormente

dai cani non lascia altro che pensare alla morte. Si vedono morti anche in uno dei pochi ricoveri

gestito da suore cattoliche, che senza alcun aiuto ufficiale (cioè senza alcun aiuto da parte dello

Stato) e noncuranti se le vittime siano cristiane, indù o musulmane, si incaricano di ricevere

bambini, giovani ed anziani nell'unica struttura sanitaria della zona…”.

La popolazione civile ugandese vive nel terrore anche per la tremenda dittatura imposta dal

Governo di tale nazione. Come in altri paesi africani, anche in Uganda esiste una forte presenza dei

terroristi di AL-SHABAAB (come già scritto in precedenza un gruppo militare e politico

simpatizzante e seguace dell’Isis), che prendono di mira le comunità cristiane. Recentemente un

attentato in un villaggio ha fatto più di 50 vittime.

Anche qui, tanto per cambiare, i vari gruppi in lotta hanno ottenuto le armi dai seguenti Stati:

Stati Uniti, Sudafrica, Cina, Russia, Bulgaria, Polonia e dal Sudan.

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ASIA FILIPPINE

Capitale: MANILA

Forma di governo: REPUBBLICA

Abitanti: 88.575.000

Moneta: PESO FILIPPINO

Lingue: PILIPINO e INGLESE (ufficiali)

spagnolo (molto diffuso)

francese

religioni: CATTOLICA con minoranze

musulmane e protestanti

Confini: isola interamente circondata

dal mare

Dal 1971 i musulmani di Mindanao hanno iniziato una lotta armata per separare una parte dell’isola

dal resto dello Stato. La guerra separatista tra l'esercito dello Stato e i gruppi islamici ha causato

fino ad oggi, secondo alcune stime, più di 150 mila morti.

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AFGHANISTAN

Capitale: CABUL

Abitanti: 29.000.000

Forma di Governo. REPUBBLICA PRESIDENZIALE

Moneta: NUOVO AFGHANI

Lingue: DARI e PASHTO

Religione: ISLAMICA

Confini: nord: Turkmenistan e Uzbekistan

Nord est: Tagikistan

Est e sud est: Pakistan

Sud: Pakistan

Ovest: Iran

È in questo Stato che i TALEBANI (gruppo estremista islamico fra i più famosi al Mondo) dava

ospitalità ad OSAMA BIN LANDEN e a parte del suo gruppo, AL QUAEDA, che

organizzarono e attuarono l’attentato terroristico più famoso della storia più recente: l’abbattimento

delle Twin Towers a New York, avvenuto il giorno 11/09/2001.

Per questo motivo, Una coalizione internazionale capeggiata dagli Usa ha dichiarato guerra a tali

gruppi terroristici. Tuttavia non sono riusciti ad eliminare questo fenomeno dall’Afghanistan,

territorio inospitale e pieno di grotte e nascondigli da dove è assai difficile stanare i ribelli. Si può

dire che la guerra mossa a questi gruppi afghani ricordi in qualche modo quella contro il Vietnam

Del Nord (ricordate?) e che non ha portato al risultato sperato e voluto. L’unica cosa certa è che tale

nazione versa in un caos dal quale difficilmente riuscirà ad uscire in tempi rapidi.

L’attuale Presidente degli Usa, BARAK OBAMA, ha annunciato il ritiro delle truppe

dall’Afghanistan, che, in teoria, sarebbe dovuto terminare entro la fine del 2014. In questo

momento, primi mesi del 2016, continuano gli scontri tra le forze governative e i talebani, che

colpiscono attraverso attentati che fanno vittime soprattutto fra i civili. L'Afghanistan di oggi è

ancora molto lontano dal trovare la pace e i morti aumentano giorno dopo giorno.

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IRAQ

Capitale: BAGHDAD

Abitanti: 29.000.000

Forma di governo: REPUBBLICA

Moneta: DINAR IRACHENO

Lingua: ARABO (ufficiale), curdo

Religione: MUSULMANA SUNNITA

Confini: nord: Armenia, Azerbaigian, Turchia

Nord ovest: Siria

Est: Giordania

Sud: Arabia Saudita e Kuwait

Est: Iran

A seguito dell’abbattimento delle Torri gemelle a New York, l’11 settembre 2001, l’allora Presidente degli Usa

George Bush Jr

ha dichiarato guerra a questa nazione (2003), sostenendo la teoria degli STATI CANAGLIA (ovvero

nazioni che aiutavano i terroristi islamici dando appoggio a questi gruppi sui loro territori) e

che SADDAM HUSSEIN, l’allora presidente e feroce dittatore iracheno, fosse in possesso di armi di distruzioni

di massa che avrebbero messo a repentaglio la sicurezza dell’intero continente asiatico. Tuttavia NON SI È MAI

TROVATO TRACCIA DI TALI ARMI DI DISTRUZIONI ed è apparso chiaro a tutti che L’UNICO MOTIVO

PER IL QUALE BUSH VOLLE ATTACCARE L’IRAQ ERA QUELLO DI POTER INSEDIARE SU TALE

STATO UN GOVERNO AMICO DEGLI USA.

• Per quale motivo?

○ Perché l’Iraq è un Paese RICCO DI GIACIMENTI DI “ORO NERO”, cioè di PETROLIO.

Tale guerra ha mietuto inevitabilmente un numero consistente di vittime o persone orrendamente

mutilate e una volta terminato il conflitto, con la vittoria delle truppe inglesi e americane, e

condannato a morte Saddam Hussein, la situazione non è affatto migliorata. I vari governi che si

sono succeduti hanno dimostrato di essere troppo INSTABILI e facilmente corruttibili, mentre sono

andate crescendo gli atti di terrorismo all’interno dello Stato iracheno. Ed è proprio qui che a partire

dal giugno 2014 un gruppo di estremisti musulmani attivo in Siria e in Iraq ha proclamato la nascita

dello STATO ISLAMICO DELL'IRAQ E DEL LEVANTE, ISIL, un califfato che aveva a capo il

comandante Abu Bakr al-Baghdadi e che tutti noi conosciamo come ISIS.

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SIRIA

Capitale: Damasco

Abitanti: 18.796.000

Forma di governo: REPUBBLICA PRESIDENZIALE

Moneta: LIRA SIRIANA

Religione: MUSULMANA SCIITI

Lingue: ARABO (ufficiale),

aramaico, armeno e circasso

Confini: nord: Turchia

Ovest: Libano e Israele

Sud: Giordania

Sud est: Iraq

Est: Iraq, Azerbaigian e Armenia

Una tremenda guerra civile, scoppiata all’indomani della rivoluzione cosiddetta della

PRIMAVERA ARABA (2011) e che vede contrapposti da una parte l’esercito sotto il

controllo del presidente BASHAR HASSAD e dall’altra i gruppi che si oppongono a questo

dittatore e che sono stati aiutati dall’ISIS, che infatti controlla parte di questa nazione.

( Approfondimenti sulla Siria, oltre che su Egitto, Libia e Tunisia verranno affrontate

successivamente quando verrà approfondita la cosiddetta PRIMAVERA ARABA) .

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LA QUESTIONE ISRAELO-PALESTINESE

Un lungo conflitto, che affonda le sue radici nel dopoguerra, il 14 maggio del 1948, quando nacque

lo Stato di Israele (nel quale vivono milioni di ebrei), dopo la decisione dell’ONU di dividere la

regione della Palestina (in Asia) in due parti: uno Stato arabo (a netta prevalenza di musulmani) e in

uno Stato ebraico. Dopo oltre mezzo secolo continuano ad esserci guerre fra questi due popoli che

hanno purtroppo causato migliaia di vittime.

ISRAELE Capitale: GERUSALEMME

Forma di governo: REPUBBLICA

Abitanti. 7.117.000

Moneta: SCICLO

Religione: EBRAISMO

Lingue: EBRAICO e ARABO

Confini: nord: Libano

Est: Cisgiordania (territori dello Stato

di Palestina)

e Giordania

nord est: Siria

sud ovest: Egitto

sud: bagnato dal Mar Rosso

PALESTINA Capitale: RAMALLAH

Forma di governo: Comitato dell’AUTORITÀ

NAZIONALE PALESTINESE

Abitanti: 3.762.000

Moneta: non esiste un’unica moneta ufficiale

Religione: MUSULMANA SUNNITA

Lingua: ARABO

Confini: interamente circondata da Israele,

tranne che a est dove confina con la

Giordania e a ovest dove, nella

Tristemente famosa

STRISCIA DI GAZA è bagnata dal Mediterraneo

e confina, per un breve tratto, con l’Egitto

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AMERICA COLOMBIA

Capitale: BOGOTÀ

Abitanti: 43.926.000

Moneta: PESO COLOMBIANO

Religione: CATTOLICA

Lingue: SPAGNOLO

Confini: nord: Bagnata dal Mar delle Antille

Nord est: Venezuela

Est e sud est: Brasile

Sud: Perù

Sud ovest: Equador

Ovest. Bagnata dall’Oceano Pacifico

Da quasi quarant'anni la Colombia è sconvolta da una sanguinosa guerra civile tra governo,

paramilitari e gruppi ribelli. All'origine di questo conflitto (300.000 morti secondo alcune stime) vi

è una ENORME DIFFERENZA FRA I POCHI RICCHI E I TANTI POVERI. Addirittura la metà

della popolazione VIVE SOTTO LA SOGLIA DELLA POVERTÀ.

La Colombia è la nazione che produce l’80% della cocaina che viene poi immessa nei mercati

mondiali. Oltre quindi agli scontri fra i gruppi di ribelli (che comunque si finanziano con il mercato

della cocaina) e il governo regolarmente in carica, la Colombia è uno stato tristemente famoso per i

cosiddetti CARTELLI DELLA DROGA, gruppi di criminali (assimilabili alle nostre mafia e

camorra) che per molti anni hanno spadroneggiato (e ancora lo fanno) in buona parte del territorio

in scontri armati con le forze di polizia. Tristemente famoso negli anni ’80 era il cartello di

MEDELLIN e personaggio simbolo dei NARCOTRAFFICANTI (TRAFFICANTI DI DROGA) fu

il boss PABLO ESCOBAR, ucciso nel 1993.

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Questo breve excursus nelle guerre presenti, o del recentissimo passato, nel

Mondo è stato solo una scelta che non ha alcuna presunzione di voler essere

esaustiva nei confronti di un tema così vasto e difficilissimo da poter

affrontare e conoscere.

Infatti, purtroppo, MOLTI ALTRI SONO I CONFLITTI ANCORA IN CORSO IN

TUTTO IL PIANETA.

Nei dati aggiornati al 2014 si è calcolato che fra guerre, guerre civili, guerre

separatiste, scontri di altra natura (Governi contro ribelli, Governi contro

gruppi di narcotrafficanti, gruppi di guerriglieri opposti fra loro, ecc.) il

numero di conflitti nel Mondo era di ben

Quattrocentoventiquattro!!!

Considerando che gli Stati nel Mondo riconosciuti o non, dovrebbero essere meno di 200…

questo significa che ci sono addirittura il DOPPIO e passa di conflitti!! E se aggiungiamo che

la stragrande maggioranza di essi sono in Africa (il cui numero totale di Stati è di 54 )

la cosa fa maggiormente riflettere…

Secondo il sito guerrenelmondo.it, aggiornato quotidianamente, in questo momento dei

cinquantaquattro Stati africani ben ventisette risultano interessati da ostilità, mentre sono oltre 180

le milizie-guerrigliere coinvolte. Di questi conflitti – a eccezione di quelli che interessano il

Maghreb (Nord Africa occidentale), geograficamente più vicino e rilevante, e di qualche sporadica

notizia sui media – conosciamo poco, o nulla. Eppure molti dei conflitti che dilaniano la Nigeria, il

Darfur, la Somalia e la Repubblica Democratica del Congo si protraggono da decenni e sono ormai

costati la vita a centinaia di migliaia di persone.

Per concludere, ecco uno stralcio di articolo recuperato da internet che riassume in modo esemplare

quanto queste guerre non facciano notizia nel Mondo occidentale:

“ Questi sono i conflitti che Medici Senza Frontiere definisce «le crisi umanitarie “invisibili”, le

crisi che rimangono nell’ombra, tranne che in un racconto in dieci anni, oppure quelle che nella

rappresentazione mediatica non esistono affatto […]. Sono conflitti che non fanno notizia, che non

trovano spazio su giornali e tg: secondo uno studio dell’associazione, in dieci anni (dal 2004 al

2014) i telegiornali italiani – la principale fonte di informazione di otto cittadini su dieci – hanno

dedicato in totale 1596 servizi ai conflitti che si svolgono in territorio africano, pari al 7% della

copertura totale della voce “guerre e terrorismo”. Lo Stato di cui si è parlato di più è

la Nigeria, che ancora oggi spunta abbastanza spesso tra le pagine dei giornali e sui tg (anche se

in misura minore) in relazione alle stragi compiute dai miliziani dei Boko Haram. Il conflitto

permanente che «da oltre vent’anni infiamma» la Repubblica Democratica del Congo , ha ricevuto

molta meno attenzione: i servizi sono stati poco meno di cinquanta in dieci anni, e le telecamere dei

telegiornali sono state puntate sul Paese principalmente in occasione del blocco delle adozioni che

ha interessato numerose famiglie italiane. C’è un conflitto, però, che è stato completamente

dimenticato: è quello della Repubblica Centrafricana. La guerra in questo territorio poverissimo

sperduto nel cuore del continente nero è davvero invisibile, ma, dall’inizio delle ostilità nel 2012, è

già costata la vita ad almeno cinquemila persone, la maggior parte dei quali bambini. Le

organizzazioni umanitarie parlano di centinaia di migliaia di profughi e denunciano l’utilizzo

massiccio di bambini soldato e alla fine del 2014 si è iniziato a parlare di “genocidio”. Di tutto

questo, però, sui nostri schermi non c’è stata traccia.”