CONFINDUSTRIA - MEDEF con l’adesione di FEBAF · UNIONE ECONOMICA E MONETARIA Confindustria e...
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CONFINDUSTRIA - MEDEF
con l’adesione di FEBAF FEDERAZIONE BANCHE ASSICURAZIONI E FINANZA
DICHIARAZIONE
CONGIUNTA
Roma, 25 -26 Gennaio 2018
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MEDEF, Confindustria e Febaf hanno riunito a Roma il 25 e 26 gennaio 2018 cinquanta
manager dei maggiori gruppi industriali di Francia e Italia, per il primo Forum economico
italo-francese.
Insieme, desideriamo ricordare che il nostro futuro è più che mai in Europa: un'Unione più
forte con una zona euro integrata, capace di mantenere la propria posizione nel mondo e
di offrire a ciascun cittadino un lavoro e la reale prospettiva di progresso sociale.
Francia e Italia hanno una particolare responsabilità nel mobilitare l'Europa in un mondo
incerto e sempre più pericoloso. Poiché è la nostra vocazione storica e poiché siamo al
centro delle maggiori sfide dell'Europa, i nostri due Paesi devono insieme portare avanti un
progetto e una forte ambizione a favore del nostro continente.
La nostra relazione è naturale e radicata. Le nostre economie sono collegate. Oggi le
nostre società devono rispondere alle aspettative dei propri cittadini, alle incertezze
riguardo al proprio lavoro, allo sviluppo delle nostre regioni, alla sostenibilità del nostro
modello sociale, al futuro dei nostri figli. Per le imprese francesi e italiane, la risposta
risiede nella nostra capacità di adattare le nostre nazioni alle richieste di un mondo aperto,
in cui le sfide della digitalizzazione, del cambiamento climatico o della demografia, stanno
forzando cambiamenti nella nostra società. Solo così Francia e Italia potranno creare nuovi
posti di lavoro e ridurre i livelli di indebitamento.
Questo è il motivo per cui i nostri due Paesi devono entrambi impegnarsi a rendere l'altro
un partner nella propria trasformazione. La nostra relazione implica un'azione positiva per
il successo delle riforme intraprese, per rafforzare realmente e moltiplicare la solidarietà,
favorendo così la convergenza economica all'interno di un'Europa basata sulla prosperità,
sulla protezione dei cittadini e dell'interesse strategico.
Siamo convinti che questa collaborazione debba basarsi sulla cooperazione già esistente
in materia di innovazione e industria nonché su azioni più mirate nel campo dell'istruzione
e della ricerca. La nostra cooperazione industriale deve essere un fatto evidente. Gli
investimenti di entrambe le parti devono essere sviluppati in tre aree prioritarie: i settori
strategici, come definito in particolare al vertice di Lione di settembre (navale, spaziale,
armamenti, micro e nanoelettronica); il digitale e le start-up; la cooperazione e le alleanze
tra PMI e imprese di medie dimensioni per rafforzare le nostre industrie e la loro vitalità, sia
in termini di esportazioni che di investimenti e sostegno all'innovazione. La nostra forza
comune nelle industrie creative - moda, beni di lusso, turismo, arte, cultura - ci dà un
vantaggio a livello globale da capitalizzare insieme.
Il livello di ambizione franco-italiano è stato fissato ad un livello molto alto lo scorso 11
gennaio a Roma, dai presidenti Macron e Gentiloni con il trattato del Quirinale, che
prevede di strutturare la nostra relazione in complementarità con le relazioni franco-
tedesche e italo-tedesche. Condividiamo questa ambizione e dichiariamo il nostro solenne
desiderio che il riflesso franco-italiano sia sempre più chiaro, che l'innovazione e l'industria
siano al centro di questo trattato e che nuove forme di cooperazione con strumenti
appropriati ci consentano di essere primi nella competizione globale.
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Rafforzandosi a vicenda, Italia e Francia rafforzeranno anche l’eurozona e l'Unione stessa, contribuendo a rendere il 2018 un anno utile per i nostri due Paesi e per l'Europa. L'importante iniziativa che ci ha riuniti oggi dimostra che la comunità imprenditoriale è impegnata nel realizzare questo progetto comune. Era necessario un dialogo permanente e basato sulla fiducia, sotto forma di un forum economico annuale tra i leader delle imprese e con il sostegno delle autorità di entrambi i Paesi. Continueremo a portare avanti questo dialogo l'anno prossimo in Francia.
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“Abbiamo iniziato a riparare il tetto europeo.(…) Leviamo l'ancora.
Abbandoniamo i porti sicuri.
E catturiamo il vento nelle nostre vele”
(Presidente Jean-Claude Junker, Discorso sullo stato dell'Unione 2017)
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La dimensione europea, e l’impegno per la costruzione del progetto comunitario,
rappresentano, da sempre, un tassello fondamentale della collaborazione tra Francia e Italia.
In qualità di membri fondatori del Progetto europeo, i due Paesi hanno contribuito alle tappe
fondamentali del processo di integrazione europea, condividendo la medesima visione e
difendendo l’ambizione di un’Unione sempre più coesa e competitiva.
In un rinnovato clima di convergenze bilaterali tra i due Paesi, anche alla luce della prossima
firma del “Trattato del Quirinale” tra i Governi dei due Paesi, MEDEF e Confindustria
credono fortemente nel ruolo propulsivo dell’industria, come motore fondamentale per il
rilancio del progetto europeo, nel rispetto delle regole stabilite dai Trattati.
L’Europa rappresenta, nella definizione del Presidente Macron, che condividiamo, “la
nostra storia, la nostra identità, il nostro orizzonte, ciò che ci protegge e ci dà un avvenire”,
ciononostante non dobbiamo correre il rischio di considerare le conquiste ottenute come
acquisite definitivamente.
Siamo anche d'accordo sul fatto che "Dopo anni di crisi nasce una nuova speranza per
l'Unione europea", come sottolinea il Presidente Gentiloni, "abbiamo le risorse necessarie
per evitare il declino del nostro continente e promuovere uno sviluppo equo e sostenibile. Il
modello europeo di welfare e di società aperta e libera può essere un punto di riferimento
in un mondo circondato da sfide imprevedibili". Stiamo iniziando a vedere un
miglioramento della situazione economica europea. Mentre questo è motivo di ottimismo,
MEDEF e Confindustria credono fermamente che questo non è il momento di rallentare i
processi di riforma in atto nei nostri Paesi. I nostri Paesi devono inoltre avanzare con
rinnovata fiducia e coraggio per costruire un'Europa più forte, più equa e più sicura, più
favorevole ai suoi cittadini, specialmente ai più giovani.
È quindi questo il momento di ripartire da ciò che ha reso possibile il progetto europeo fin
dall’inizio: la cooperazione economica.
Noi industriali di Francia ed Italia crediamo fermamente, in linea con quanto dichiarato nel
settembre scorso dal Presidente Macron e dal Premier Gentiloni, che il momento di agire
non possa più essere rinviato.
La visione che entrambi i nostri Paesi condividono è quella di un sistema industriale
moderno, dove PMI, che rappresentano il cuore pulsante dell’economia, e campioni
europei fanno la loro parte, supportati da solide industrie bancarie ed assicurative.
L’Europa deve e dovrà, nel prossimo futuro, dotarsi sempre di più di politiche e strumenti
adeguati, per assicurare le migliori condizioni alle nostre imprese, in un contesto di forte
concorrenza internazionale.
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Noi industriali di Francia e Italia siamo convinti che occorre con urgenza mettere l’Europa
nelle condizioni di poter affrontare nel modo migliore le grandi sfide politiche, economiche
e sociali del nostro tempo nel miglior modo possibile.
A tal proposito, accogliamo con favore tutti gli sforzi fatti dalla Commissione europea,
inclusa la rinnovata strategia di politica industriale, volti ad aiutare le nostre industrie di tutti
i settori a rimanere leader nello scenario globale.
L’industria non deve essere uno slogan, ma un “modus operandi”, un riferimento costante
all’interno delle politiche europee.
Condividiamo le parole del Presidente Junker: “L’Europa è più di un semplice mercato
unico. È ben più del denaro, più di una valuta, più dell'euro. È da sempre una questione di
valori”. Esse infatti indicano la strada di un ritorno alle origini, necessario per guardare in
avanti.
È di fondamentale importanza recuperare i valori fondativi e lo spirito della ricostruzione
che hanno animato l'azione dei Padri del progetto europeo, e di cui i nostri due Paesi sono
stati protagonisti, per creare una visione condivisa che possa guidare l’azione futura delle
nostre democrazie e istituzioni.
Le imprese francesi e italiane sono pronte ad accettare la sfida e contribuire a questa
nuova visione.
Le 11 proposte operative di seguito riportate sono l’esito del confronto intervenuto nel
corso di questo primo Forum Economico organizzato tra Confindustria, MEDEF, con
l’adesione di FeBaf, rispetto alle quali le nostre Organizzazioni intendono rafforzare il
dialogo in seno a BusinessEurope con le altre Associazioni industriali europee.
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Le 11 proposte operative
1. UNIONE ECONOMICA E MONETARIA
Confindustria e MEDEF sostengono la necessità di procedere rapidamente con
ulteriori progressi nel completamento dell’Unione economica e monetaria (UEM).
Le campagne elettorali e i cambiamenti politici nazionali sempre presenti non
devono ostacolare questo processo. L’architettura dell’eurozona si è dimostrata
fragile e incompleta e, per questo, non in grado di reagire al meglio alle crisi
economiche. Il rafforzamento e il completamento dell’UEM contribuirà a rendere più
stabile e resiliente il quadro economico in cui si muovono le nostre imprese.
Per fare questo, Confindustria e MEDEF ritengono sia necessario:
Sostenere l'azione della politica monetaria europea e promuovere la creazione
di una funzione di stabilizzazione macroeconomica per la zona euro al fine di
affrontare gli shock asimmetrici (sotto forma di un Sistema Europeo di
Protezione degli Investimenti o di un’Assicurazione europea per la
Disoccupazione);
Aumentare la responsabilità democratica e la trasparenza della governance
dell'UEM;
Proseguire i processi di consolidamento del bilancio nei nostri due Paesi e il
coordinamento delle politiche economiche, sociali e fiscali nazionali attraverso il
Semestre europeo al fine di rafforzare la stabilità della zona euro.
2. TASSAZIONE
È fondamentale correggere e modernizzare le attuali norme fiscali, sia a livello
nazionale che internazionale, per rendere il contesto fiscale più equo e più adatto
alle imprese. Confindustria e MEDEF sono impegnate a promuovere misure che
eliminino gli ostacoli fiscali allo sviluppo internazionale delle imprese, pur
mantenendo standard elevati per combattere l'evasione fiscale internazionale.
Confindustria e MEDEF concordano sul fatto che sia necessario eliminare le
distorsioni economiche derivanti dalla dannosa concorrenza fiscale tra Stati,
anche tra i membri stessi dell'UE, causando l'erosione delle basi imponibili e
impedendo l'instaurazione di condizioni di parità.
I tradizionali principi di tassazione internazionale basati sull'attuale definizione
di organizzazione stabile non si adattano più al contesto moderno e devono
essere aggiornati. Per Confindustria e MEDEF vi è la necessità di garantire la
competitività delle imprese e di ripristinare meccanismi di tassazione più equi
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tra modelli di business tradizionali e l'economia digitale.
È necessario avere una risposta coordinata alle attuali riforme fiscali decise dai
nostri maggiori concorrenti a livello mondiale al fine di garantire l'attrattiva e
l'ambiente favorevole alle imprese dei nostri Paesi sia per le attività europee
che per quelle extraeuropee.
3. COMPETITIVITÀ
La crescita economica e la competitività devono essere rimesse al centro del
progetto europeo. L'Europa è il leader mondiale in molti settori, in particolare in
prodotti e servizi avanzati ad alto valore aggiunto e a basse emissioni di carbonio.
È fondamentale rafforzare, modernizzare e promuovere una base industriale
competitiva, lungimirante e innovativa e accrescere l'attrattività degli ecosistemi
industriali europei per stimolare gli investimenti.
In questo contesto, è necessario garantire parità di condizioni sia internamente
all’Europa, sia tra l’Europa e il resto del mondo.
Confindustria e MEDEF ritengono sia necessario:
Attuare in modo lungimirante le misure incluse nella strategia industriale per
l'Europa presentate nel settembre 2017,
Continuare ad aggiornare le regole e i principi di concorrenza dell'UE per
tenere in considerazione i cambiamenti nella scena globale;
Continuare ad adottare standard contabili internazionali che riflettono
equamente l'attività reale delle nostre imprese;
Contribuire attivamente alla definizione di un quadro europeo di norme sullo
screening degli investimenti esteri diretti nell'UE, bilanciando la necessità di
attrarre investimenti, proteggendo allo stesso tempo le risorse strategiche
produttive nazionali ed europee;
Sostenere l'agenda politica commerciale dell'UE, in modo che, in uno spirito
di reciprocità e di apertura, i negoziati commerciali attualmente in corso
possano essere conclusi rapidamente, in modo ambizioso ed equilibrato, e che
le opportunità di crescita possano essere create per le imprese italiane e
francesi, con più occupazione in Europa;
Continuare a lavorare per ridurre i prezzi elevati dell'energia che ostacolano
la competitività delle nostre imprese. Allo stesso tempo, la cooperazione tra
Italia e Francia deve essere rafforzata per assicurare che la transizione verso
un'economia a basse emissioni di carbonio garantisca lo sviluppo di tecnologie
competitive ecologicamente sostenibili e prevenga qualsiasi impatto regressivo
sulla crescita dei settori manifatturieri. Questa potrebbe essere un'opportunità
per consentire all'Europa di diventare leader mondiale negli investimenti
sostenibili. Pertanto, dobbiamo raggiungere un prezzo del carbone prevedibile
ed evitare costi indebiti per i settori esposti a rilocalizzazione delle emissioni di
carbonio.
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4. INDUSTRIA 4.0 ED ECONOMIA DIGITALE
La trasformazione digitale è al centro della rivoluzione industriale in corso. I
progressi in tecnologie quali big data, intelligenza artificiale e robotica, l'Internet of
things e l'elaborazione ad alte prestazioni hanno un impatto sulla natura stessa del
lavoro e della società nel suo complesso. Le industrie francesi e italiane stanno
già attivamente contribuendo al lavoro in corso di cooperazione trilaterale su
Industria 4.0, lanciata da Germania, Italia e Francia, per dimostrare l'impegno
delle tre grandi economie europee a unire le forze per sostenere la trasformazione
digitale dei loro settori manifatturieri.
Con riferimento a questo Confindustria e MEDEF ritengono sia necessario:
Sviluppare competenze digitali in entrambi i nostri Paesi. I giovani devono
essere attrezzati per contribuire allo sviluppo di tecnologie e forme di lavoro
future, e la nostra forza lavoro deve essere pronta a sfruttare al massimo la
trasformazione digitale;
Continuare a rafforzare la collaborazione per l’implementazione del piano UE
per la “Digitalizzazione dell’Industria europea”. In quest’ambito, rientrano: il
supporto alla creazione di una Rete Europea dei Digital Innovation Hubs
(DIHs) volta a sostenere le imprese nell’accesso alle competenze necessarie
per digitalizzare i loro prodotti e servizi; la promozione di una forte
cooperazione interregionale tra DIH italiani e francesi per irrobustire il
collegamento tra player industriali basati in territori con specializzazioni
produttive complementari;
Avanzare rapidamente nell’iter di approvazione del pacchetto sulla cyber
security pubblicato dalla Commissione il 13 settembre 2017, inclusa la
proposta di una "legge sulla sicurezza informatica", che prevede un mandato
più forte per l'ENISA e propone un sistema volontario di certificazione a livello
UE;
Lavorare insieme per identificare gli standard rilevanti, allineare le attività di
standardizzazione e trovare modi per integrare le PMI nel campo della
standardizzazione, che sta plasmando sempre più il nostro futuro digitale.
5. RICERCA E INNOVAZIONE
La ricerca e l'innovazione sono fattori chiave per la creazione di posti di
lavoro, per la crescita economica e per la competitività in Europa. Sono i principali
pilastri della rinnovata strategia di politica industriale dell'UE. Soprattutto
nell'economia della conoscenza digitale, massicci investimenti in R&I su scala
europea sono fondamentali per consentire alle società europee di stare al passo
con la concorrenza globale. Il finanziamento pubblico e privato a R&I svolge un
ruolo chiave nella creazione di un ecosistema pro-innovazione ed è fondamentale
per stimolare finanziamenti anche per l'innovazione rischiosa e le nuove tecnologie.
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L'Europa ha eccellenti risultati di ricerca in molte aree tecnologiche che,
direttamente o indirettamente, contribuiscono allo sviluppo di un'industria
intelligente, innovativa e sostenibile.
Confindustria e MEDEF ritengono necessario:
Promuovere maggiori investimenti europei nel campo della ricerca e
dell’innovazione, realizzando pienamente un’economia basata sulla
conoscenza;
Assicurare che il futuro Programma Quadro per R&I mantenga un forte focus
sulla dimensione industriale e sulle principali questioni sociali, come i
cambiamenti climatici, il trasporto sostenibile e le energie rinnovabili, e sia
basato su una dotazione di bilancio all’altezza delle sfide.
6. INVESTIMENTI E INFRASTRUTTURE
Gli investimenti dall'interno e dall'esterno dell'UE, in infrastrutture, in transizione
energetica e in nuove tecnologie, sono una condizione preliminare affinché la
nostra industria possa guidare la trasformazione industriale. Mentre i livelli
complessivi di investimento stanno gradualmente aumentando, gli investimenti in
innovazione e nelle altre attività immateriali rimangono inferiori rispetto a molti
concorrenti.
Confindustria e MEDEF ritengono sia necessario:
Che l'Europa stimoli maggiori investimenti di capitale, per facilitare
l'adozione di innovazioni promettenti e per fornire un ambiente favorevole per lo
scale-up delle PMI dinamiche;
Favorire, nell’ambito del rilancio della politica infrastrutturale UE, progetti
industriali rilevanti per lo sviluppo delle reti Trans-Europee di Trasporto
(TEN-T), capaci di sfruttare le nuove tecnologie per rendere maggiormente
competitivi i territori e le imprese europee e per creare opportunità industriali e
tecnologiche per i Paesi coinvolti;
Sviluppare partenariati Pubblico-Privato per assicurare il finanziamento di
queste infrastrutture.
7. MERCATI FINANZIARI E DEI CAPITALI
È necessario trovare il giusto equilibrio tra la stabilità finanziaria ed il finanziamento
dell’economia reale.
Per ottenere ciò Confindustria e MEDEF ritengono sia fondamentale:
Assicurare che la regolamentazione finanziaria sia attentamente bilanciata per
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evitare che un ulteriore inasprimento si traduca in una limitazione dell'offerta di
credito. Confindustria e MEDEF sono fermamente convinte che un irrigidimento
dell'offerta di credito non sia ragionevole in questa fase di ripresa in cui è
necessario preservare e stimolare gli effetti positivi;
Favorire l'accesso delle imprese ai mercati finanziari e dei capitali. Questo
è il motivo per cui è essenziale completare l'Unione dei Mercati dei Capitali. Ciò
significa promuovere la diversificazione degli strumenti di finanziamento
disponibili per le imprese. Questo richiede supportare la capacità degli
investitori di finanziare l'economia rivedendo i requisiti prudenziali per gli
investitori istituzionali e difendendo le opportune decisioni del Comitato di
Basilea, in particolare ricalibrando la revisione fondamentale dei rischi di
mercato. Allo stesso modo, è urgente che la normativa sulla solvibilità
riconosca pienamente - nell'ambito della sua revisione - la natura a lungo
termine dell'attività assicurativa, in particolare attraverso una ricalibrazione dei
requisiti patrimoniali sul capitale (inclusi quelli non quotati), delle infrastrutture e
del debito privato (incluso quello senza rating). È anche urgente che la
regolamentazione prudenziale per le banche, attualmente dibattuta, sostenga il
finanziamento dell'economia, il che significa il ritiro degli aspetti di rischio di
mercato non perfezionati nel Comitato di Basilea, riconoscendo l'Unione
bancaria come una giurisdizione per consentire al capitale e alla liquidità di
circolare nella zona euro, favorendo progetti infrastrutturali e di finanza verde.
Le barriere nazionali agli investimenti transfrontalieri e a lungo termine
dovrebbero essere rimosse, anche attraverso adeguate misure fiscali. Occorre
inoltre rafforzare le misure per incoraggiare la capitalizzazione delle imprese e,
in particolare, delle PMI, e la loro apertura ai mercati. Ciò implica sforzi
significativi per semplificare la regolamentazione e ridurre i costi di accesso ai
mercati finanziari, in particolare per le PMI;
Completare l'Unione Bancaria per preservare il mercato unico dei servizi
finanziari. È essenziale, oltre a un funzionamento efficiente del Meccanismo di
Vigilanza Unico e del Meccanismo Unico di Risoluzione, la creazione di un
sistema europeo di riduzione e condivisione dei rischi al fine di proteggere i
depositi, senza apportare alcuna modifica al trattamento prudenziale dei debiti
sovrani;
La proposta di creare una Tassa europea sulle Transazioni Finanziarie
dovrebbe essere abbandonata, considerando i suoi potenziali effetti negativi
sull'accesso ai finanziamenti e agli investimenti;
Ridurre, in un lasso ragionevole di tempo e a livelli sostenibili, lo stock di non
performing loans che grava sui bilanci di diverse banche. Tuttavia, è
necessario valutare criticamente l’introduzione di misure aggiuntive che limitino
la capacità delle banche di concedere prestiti.
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8. FORMAZIONE E COMPETENZE
Per aumentare la crescita economica a lungo termine dei nostri Paesi, abbiamo
bisogno di sistemi di istruzione e formazione efficaci. Il modo in cui progrediamo
sull'istruzione ha un impatto sulla competività globale dell'Europa. La nostra
capacità di mantenere alti livelli di benessere sociale in futuro dipende dalla nostra
capacità di aumentare la produttività oggi.
Per fare questo Confindustria e MEDEF intendono:
Investire sempre di più nell’istruzione e nella formazione di capitale umano
altamente qualificato, sia per le nuove generazioni sia riqualificando i
lavoratori verso le competenze della quarta rivoluzione industriale, in particolare
quelle digitali;
Promuovere un maggiore coinvolgimento delle imprese nell'elaborazione di
programmi di istruzione che tengano conto della formazione professionale e
della necessità dello spirito imprenditoriale;
Aumentare l'offerta formativa e il numero di studenti nella formazione
professionale terziaria;
Favorire sempre di più la mobilità internazionale dei giovani anche attraverso
la valorizzazione ed il potenziamento del Programma comunitario Erasmus.
9. DIFESA
Italia e Francia collaborano già all’interno della NATO e le nostre industrie del
settore della difesa sono un modello per lo sviluppo delle capacità più avanzate del
mondo. Le truppe francesi e italiane sono inoltre attive in varie operazioni di pace.
La difesa ha grande importanza nell’agenda delle Istituzioni europee. Italia e
Francia condividono un interesse comune per lo sviluppo di una politica
industriale europea nel settore della difesa, settore in grado di creare "campioni
europei" capaci di competere a livello globale.
Un’Industria Europea della Difesa è in grado di avere rilevanti effetti di ricaduta
positivi in altri settori dell'industria non militare in cui le imprese italiane e
francesi sono molto attive, in particolare nei settori dello spazio, sicurezza,
cybersecurity e, più in generale, nei settori in cui ricerca e innovazione sono
elementi chiave.
Confindustria e MEDEF intendono:
Sostenere con forza una maggiore cooperazione industriale in tema di
difesa e sicurezza, sfruttando le opportunità che saranno create dal Fondo
europeo per la difesa, al fine di creare sinergie industriali che consentano di
accrescere la competitività in un settore strategico per gli interessi europei e
fonte di grandi innovazioni.
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10. AFRICA
Italia e Francia condividono ragioni geografiche, demografiche e geopolitiche per
rafforzare le loro relazioni con l'Africa. Questo può essere fatto attraverso tre
strategie principali: contributo al dialogo sulle politiche di sviluppo, cooperazione
allo sviluppo delle imprese, e investimenti nei Paesi post-crisi per la
stabilizzazione politica e la sicurezza del continente.
Italia e Francia devono ricoprire un ruolo guida proponendo le loro strategie
nell'ambito del partenariato UE-Africa, rinnovato alla fine di novembre 2017 al
vertice di Abidjan, che sarà uno degli ambiti più importanti nell’accordo
internazionale post-Cotonou, i cui negoziati si apriranno nel corso di quest’anno.
Confindustria e MEDEF intendono:
Operare congiuntamente per lo sviluppo di una partnership strategica
con l'Africa che integri gli obiettivi europei e coinvolga il settore privato nel
sostenere nuovi investimenti, con la finalità di aumentare la competitività
delle imprese e l'innovazione delle infrastrutture, contribuendo allo stesso
tempo alla creazione di posti di lavoro in tutto il continente africano e in
Europa;
Promuovere il Piano europeo per gli investimenti esterni supportando la
partecipazione, anche congiunta, delle imprese nei progetti che saranno
finanziati dal Fondo europeo di Sviluppo Sostenibile, che potrà fungere
da volano per lo sviluppo dei Paesi africani sostenendo una crescita
inclusiva e sostenibile in uno spirito di partenariato industriale.
11. BILANCIO UE
Il bilancio dell'UE è lo strumento atto a promuovere la coesione tra gli Stati membri,
favorire cambiamenti economici strutturali e finanziare i beni comuni europei. In
particolare, il bilancio europeo è il mezzo chiave per realizzare le politiche
funzionali alla creazione di posti di lavoro, crescita e competitività.
Il budget sarà minacciato dall’uscita del Regno Unito. È essenziale che questo non
abbia un impatto negativo sui fondi disponibili per investimenti e innovazione.
L'architettura del prossimo Quadro Finanziario Pluriennale deve tenere conto della
nuova visione e delle sfide, e sostenere le azioni rilevanti.
In quest’ottica, Confindustria e MEDEF sono fortemente convinti della necessità di:
Aumentare considerevolmente le risorse destinate al Programma Quadro
per la R&I;
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Adeguare la politica di coesione per rafforzare la competitività delle imprese
e sviluppare ulteriormente le infrastrutture per collegare le città europee
(periferie e centri) e le reti territoriali per un'Europa più inclusiva;
Semplificare drasticamente i processi amministrativi per le imprese che
richiedono i fondi strutturali;
Concentrarsi su progetti con un reale valore aggiunto europeo e migliorare
la competitività dell'UE al fine di promuovere la crescita a lungo termine.
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Roma, 25 gennaio 2018
Per CONFINDUSTRIA Per MEDEF
Il Presidente Vincenzo BOCCIA Il Presidente Pierre GATTAZ
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Per FeBAF
Il Presidente Luigi ABETE
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