Confessioni di un cervello colpevole · mai smesso di sognare e tantomeno ho permesso a qualcu-no...

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Elena Di Tudor Confessioni di un cervello colpevole Perché il cuore sente quello che il cervello sa…

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Elena Di Tudor

Confessioni di un cervello colpevole

Perché il cuore sente quello che il cervello sa…

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Copyright © 2017 All rights reserved Prima edizione: novembre 2017

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Prefazione

“Hai perso proprio la tua dignità!… Hai perso proprio la tua dignità!… Hai perso… dignità… la tua… perso…”

Una volta avevo perso la mia casa, un’altra avevo perso ciò che io chiamavo “famiglia”, un’altra ancora il mio la-voro. Mi è capitato pure di perdere un uomo che amavo tantissimo, ho anche perso un bambino, ma perdere la mia dignità… questo non mi era ancora successo! Le parole continuavano a girare dentro la testa, poi all’improvviso… il cortocircuito… un lungo e profondo silenzio… Buio… rifiuto e abbandono, mi sentivo sconfitto, devastato, umi-liato, ferito nel mio orgoglio, nessuno mi aveva trattato così prima d’ora. Ero molto confuso:

“PERCHÉ mi ha detto questo?”“COSA ho fatto di sbagliato?”“COME avrei dovuto comportarmi per evitare tutto ciò?”

Dal profondo arrivò una voce: “Di perché ce ne sono veramente tanti – tu sei freddo, calcolatore, avido, perma-loso, presuntuoso, dominatore, programmatore, pieno di pretese e aspettative e potrei continuare – ma l’unica cosa

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che conta è che tu hai infranto la legge dell’equilibrio, mi hai ridotto al silenzio, hai soffocato ogni mia espressione, spezzando il nostro legame e la nostra armonia”… era la voce del cuore.

… “COLPEVOLE!!… Ero colpevole!” E stavolta non era più una colpevolezza illusoria come prima, ma era di-ventata una realtà – la mia realtà – e io, con le mie azioni ne ero il responsabile. Già, avevo generato il caos nella mia vita; sei parole mi sono bastate per far crollare il mio ca-stello… se solo avesse avuto delle fondamenta sicure, tutto questo non sarebbe di certo successo. Purtroppo, il mio cuore aveva ragione, come sempre d’altronde, ero io ad aver perso il contatto con la mia essenza mettendo in atto un comportamento che non mi apparteneva affatto, dan-neggiando così la mia integrità. Non avevo altra scelta che reagire e uscire da questo blocco per trovare le risposte a tutte le mie domande.

E mi misi subito in “viaggio” sapendo comunque che, nonostante quello che era successo, la dignità non si può perdere, non si può regalare e nemmeno vendere perché la dignità significa “eccellenza, nobiltà, valore” quindi è una qualità innata, che arriva a te insieme all’anima, nel tuo cuore, ma che può essere calpestata in un momento di debolezza quando non si sa come reagire di fronte a situa-zioni complicate e si fa condizionare da un’offesa ricevu-ta. Essere degni vuol dire rispettare se stessi e il prossimo, mantenendo però, una certa distanza di sicurezza che ti possa permettere di riequilibrare la bilancia nel caso ve-nissi sopraffatto da certi eventi. Ed era proprio in questo punto che io avevo fallito – avevo omesso di riequilibrar-mi, mi son fatto prendere dalla superbia, dalla presunzione di essere in grado di gestire tutto da solo e invece avevo distrutto tutto.

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Sono sicuro che non sono l’unico che la pensa così, anzi, magari anche tu che mi leggi ora ci sei passato o ci sei an-cora dentro questo vortice di illusioni. Magari ogni tanto fai pure dei pensieri tipo: “Perché in certi momenti ho delle reazioni insolite? Cosa mi spinge verso certe decisioni piut-tosto che altre? Come fare per avere sotto controllo la mia vita?”. Infatti, sono pensieri-domande che ti fai nella tua mente, ma a quali spesso non dedichi la dovuta importanza e, di conseguenza, vengono archiviati in un’area “lontana” all’interno del tuo cervello, tralasciando così gran parte della tua vita nell’oscurità del dubbio.

Con l’aiuto del cuore, io invece, sono riuscito a entra-re nella caverna dei miei pensieri e da lì cominciò tutto: ogni giorno che passava, andavo sempre più nel profondo, accendendo delle piccole torce in zone ormai dimenticate da tempo e che, mai prima d’ora, avevo pensato che esi-stessero dentro di me. Più scoprivo e più volevo scoprire ancora: era come una giostra piena di colori, luci e musica che incantava i miei sensi, non riuscivo a sottrarmi a tutta questa consapevolezza che presto avrebbe cambiato la mia vita e quella delle persone intorno a me, volevo veramente sapere e sentire come stanno le cose realmente, la verità su quello che succede al mio interno, cose che nessuno mi aveva insegnato prima.

Sappi che io sono semplicemente un organo all’interno del tuo corpo e il mio compito è di svolgere delle funzioni ben precise, quindi ovviamente faccio parte di un comples-so molto più vasto che definisce te come essere umano e così dovrei rimanere, solo che spesso accade che tu mi attri-buisci un potere più grande del necessario; e poi ti lamenti che le cose non vanno come tu desideri. Ma se alla fine di questo viaggio che farai insieme a me, ti renderai conto che il vero potere sta nell’equilibrio, nell’armonia, nella coe-

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renza tra il tuo cervello e il tuo cuore, allora sarò riuscito nel mio intento e te ne sarò gratto per il tuo impegno; vorrà dire che finalmente hai capito:

“Perché il tuo cuore SENTE, mentre il cervello SA”.

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Introduzione

La presa di coscienza è molto simile a un risveglio… Almeno così è stato per me e lo sarà sicuramente anche per te una volta che finirai di leggermi.

Vuol dire aprire gli occhi da dentro per rendere evidente la parte più nascosta di te stesso – l’inconscio – e iniziare così la tua rivoluzione personale e capire finalmente che il mondo intorno a te non è niente più che un riflesso di ciò che accogli nelle tue credenze, che l’essenza delle tue capacità e limita-zioni deriva, in effetti, da quello che gli altri ti hanno detto e continuano a ripeterti. Questi altri sono la tua famiglia, la storia, la religione, la cultura, la scienza, che nell’arco della tua esistenza hanno costruito per te quello che chiami “la tua realtà”. Ma ti sei mai chiesto qual è il tuo contributo perso-nale in questa realtà? Sappi che solo quando lo farai in modo consapevole sarai capace di guarire, di allontanarti da ciò che ti fa male e avvicinarti a ciò che ti meriti!

“Cos’è la realtà circostante? Da dove nasce? In che modo contribuisci tu stesso alla sua creazione?”…

Il mondo intorno a te è creato dalla somma di tutte le realtà di tutti gli esseri umani. Ma cos’è la realtà di una

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persona? È, in pratica, la somma di tutte le credenze che tu hai nei riguardi del mondo esterno, di tutti i modi in cui tu credi che si manifesta, di tutte le tue percezioni e di tutte le possibilità di concretizzarsi in un modo piuttosto che in un altro.

“E tu, come essere umano, sei la somma di tutti gli eventi che ti sono accaduti e di tutte le persone che hai conosciu-to. Ma se un giorno non potessi più ricordarti di ognuno di loro, chi saresti allora?”

Tutti noi viviamo secondo degli schemi mentali, seguen-do delle credenze che i nostri genitori e la società hanno co-struito per noi condizionando e distorcendo così il nostro modo di vedere il mondo, in pratica lo guardiamo attraver-so delle lenti totalmente sfocate che ormai fanno parte di noi, non potremmo nemmeno immaginare la nostra vista senza di loro. Attraverso le mie confessioni voglio portarti a curiosare sul mondo fuori, senza queste fastidiose lenti che ti hanno reso astigmatico pur non essendolo, a vedere il mondo da un’altra prospettiva. Ti sei mai chiesto come sarebbe se una mattina ti svegliassi con un’altra visione sul tuo mondo, se lo vedessi in un modo in cui non lo avresti mai pensato prima? Cosa cambierebbe? Cambierebbe il mondo?

Io ti dico con sicurezza di “Sì!”. Cambierebbe decisa-mente il tuo mondo, in prima istanza, e per riflesso cambie-rebbe anche quello delle persone che ti circondano. La ve-rità è che vivi in un mondo creato dagli altri, anche se non ti rendi conto e non lo vuoi ammettere perché ti fa comodo così, ti sei abituato a un certo modo e non lo cambieresti con uno nuovo, completamente sconosciuto e diverso, per paura dell’ignoto e del fallimento.

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Ti sei mai chiesto quante programmazioni d’impossibile hai nel tuo cervello, quante idee limitate di cose che ti sono impossibili da realizzare e addirittura non osi nemmeno so-gnare, ma che se non le avresti saresti in grado di creare, magari ancora più grandi di quanto potresti immaginare?

Sicuramente no, non l’hai mai fatto perché non hai il tempo per farlo, non hai neanche pensato di farlo, insom-ma non hai la minima intenzione di farlo perché sei troppo preso con le difficoltà da affrontare tutti i giorni, difficoltà che ti crei da solo e che continui ad alimentare pensando a esse ogni istante della tua vita e lottandoci contro con tutte le tue forze. E se invece un giorno decidessi di dire STOP?

“Basta, da oggi non voglio più pensare ai miei problemi quotidiani (mutuo da pagare, marito che mi tradisce, figlio ribelle, lavoro che non mi soddisfa, quella malattia che mi macina dentro, e così via), non ho più la voglia di sforzar-mi per fare funzionare tutto, mi arrendo”.

Eh già, ci vuole un bel coraggio per farlo, lo so, e anche una dose d’incoscienza. Sì, bisogna essere un po’ pazzi per entrare in quest’ottica, però pensa un po’ a tutta l’adrena-lina che ti procurerebbe un tale cambiamento di atteggia-mento… tutti intorno a te rimarrebbero scioccati, tu stesso subiresti uno shock, visto che così facendo spegneresti il “motore” della tua quotidianità. E una volta fatto questo comincia a farti delle domande…

“tutto comincia con le domande”…

Fatti delle domande in ogni momento – senza aspettati-ve, senza dubbi o scetticismo – sii aperto, curioso, fallo per gioco, come quand’eri bambino… Entra nella loro ener-

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gia, perché le domande aprono le porte e potresti ricevere delle risposte che non hai mai ricevuto prima d’ora, abbi il coraggio di farlo usando le informazioni e i segreti che ti svelerò. Se la vita che fai non ti soddisfa al 100% sappi che stai andando nella direzione sbagliata; fermati e fai cambio di rotta, solo così potrai aprire le porte delle infinite possi-bilità che ti aspettano proprio dietro l’angolo, osa una sbir-ciatina dall’altra parte, sii curioso di conoscere anche l’altra faccia della medaglia, non escludere più nulla perché:

… tutto è duale, ogni cosa ha la sua coppia di opposti.

Sembra un assioma facile e lo è, affinché tu abbia la vo-lontà di cambiare. Purtroppo molti di voi sono ancora “im-mobili nello spazio” e questo perché la società attuale vi ripete e vi ricorda all’infinito che siete esseri limitati, crea-ture che invecchiano, che vivono la propria vita tra fortuna e destino, in un mondo difficile e pericoloso!

Ma tu parti dall’idea che quasi tutto quello che ti han-no insegnato è sbagliato, quindi reinventa il tuo mondo, smonta e rimonta le tue credenze come ho fatto io, che ho cominciato a piccoli passi e ogni volta che vedevo un sogno realizzarsi mi emozionavo come un bambino, che non ho mai smesso di sognare e tantomeno ho permesso a qualcu-no da fuori di impedirmelo (piuttosto ho allontanato quelle persone “tossiche”). Abbi il coraggio di sognare, di credere nei tuoi sogni perché solo così darai il via al processo mol-to semplice della manifestazione che porta inevitabilmen-te alla realizzazione! E per fare tutto questo non servono lacrime, sudore, dolore o sforzi come ti hanno abituato a credere finora; bastano invece la tua immaginazione, le tue credenze e le tue aspettative, ma soprattutto, basta sapere come comunicare con entrambe le tue “intelligenze” – cer-

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vello e cuore – che ti aiuteranno a creare così le circostanze adatte e le cosiddette “coincidenze” per rendere inevitabile la realizzazione dei tuoi sogni.

“E per poter fare questo, per guidare le proprie esperienze della vita non bisogna far altro che guidare i propri pen-sieri. Tutto qui”.

Al contrario di quello che potresti pensare, non hai ne-cessariamente bisogno di più istruzione, più connessioni o più momenti fortunati, ma hai bisogno semplicemente di capire i concetti che governano la tua esistenza, quello che riguarda te, quello che sei veramente – un essere magico – in un Universo in continua espansione ed evoluzione.

In seguito al cambiamento che ho apportato nella mia vita non posso non chiedermi:

“Ma perché la gente non passa più tempo a sognare, a vi-sualizzare, pur essendo questo uno strumento potentissi-mo e universalmente riconosciuto?”

La risposta è una sola: per inerzia e pigrizia e ovviamente dubbio e paura! E qui subentrano tutte le credenze deri-vanti che ti condizionano a tua insaputa.

Il problema fondamentale di questa società sta nel fatto che la maggior parte delle persone pensa, solo perché sono vive, di sapere automaticamente tutto quello che c’è da sa-pere sulla vita. Non osano nemmeno pensare che le cose potrebbero non essere come sembrano… e in effetti, non lo sono! Per questo bisogna avere il coraggio di guardarti dritto negli occhi e dirti: “Tutto quello che io vedo non è reale!” e da qui cominciare a ribaltare, reinterpretare e ricostruire la tua realtà”.

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Proprio come fece il grande fisico Gerard Vollmer che, dopo anni di studio intenso è giunto a queste conclusioni degne di nota:

“Tutto quello che sappiamo sul mondo è un sapere ipo-tetico; provvisorio, indimostrabile, fallibile e, si spera, correggibile”.

Lo so che per una persona molto razionale, quest’affer-mazione può essere uno shock; infatti, uno degli aspetti cruciali del processo di risveglio è senz’altro il consegui-mento di una presa di coscienza dei veri problemi che pro-vocano il tuo malessere. In pratica, dovresti avere ben chia-re le fonti esterne del tuo proprio turbamento emozionale interno e della propria infelicità, e dico “esterne” perché ci vuole sempre uno stimolo per poter attivare un certo tasto all’interno, altrimenti il disagio non esisterebbe. E questo è il primo passo da fare – osserva te stesso! Fallo con calma e senza giudizio, con l’innocenza e la purezza di un bambino.

Inizia col guardare con totale distacco e sincerità ciò che accade intorno a te, il tuo presente e osserva l’ovvio – quello che spesso neghi; fai una descrizione in terza per-sona della tua attuale realtà personale, esprimi un pensiero privo d’implicazione emotiva, quindi “a freddo”, individua il “perché” la tua vita va in una direzione piuttosto che in un’altra.

Poi fatti coraggio e apri la porta della parte più intima e profonda di te e chiediti “cosa” senti in questo momen-to: esplora le tue sensazioni, emozioni, rivolgiti pure al tuo corpo e ai dolori, alle malattie che stai provando magari, e cerca di tradurre in parole tutti i sintomi individuati: pau-ra, insicurezza, angoscia, rabbia, risentimento; dai un nome alle tue emozioni.

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E ora arriva il passo più difficile: hai individuato lo sti-molo, sai pure cosa provi e cosa succede “fuori” nella tua realtà, però non sai ancora il motivo di tutto questo, non conosci ancora le tue barriere difensive, i tuoi pregiudizi, i tuoi limiti, quelle “credenze” che fanno scattare certi atteg-giamenti piuttosto che altri. Purtroppo ti devo dire che esi-ste un lato ingannevole nelle tue convinzioni, senza che tu te ne renda conto, loro limitano quello che tu puoi pensare e, di conseguenza, manifestare nella tua realtà, oscurando il fatto che le cose potrebbero essere diverse. Il primo segreto che ti svelo è proprio quello di guardare sempre dietro que-sto velo, cominciare a fare addirittura il contrario di ciò che stavi facendo prima; è in questo modo che si attua il cam-biamento e tu diventi padrone della vita che tanto sogni.

Sicuramente il fulcro di questo processo è un qualcosa di completamente nuovo e diverso per te, in quanto ti per-mette di conseguire nuove conoscenze, che poi creeranno all’interno del tuo cervello le nuove sinapsi per generare una coscienza diversa e arrivare a vedere la tua realtà come un’opportunità senza più sentirti una vittima degli altri.

Non perdere di vista che il tuo corpo e il tuo cervello sono strettamente interconnessi, insieme creano un’unità – la mente – perciò non puoi trattare uno senza conside-rare l’altro. Rieduca con amore e pazienza il tuo cervello per compiere il tuo percorso di risveglio, di riscoperta della tua essenza, e in questo modo riuscirai a riappropriarti del controllo totale del tuo “Essere”.

Scopri il perché e scoprirai te stesso!

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1. Io sono un universo in miniatura

1.1 Come si manifesta l’universo

C’era una volta… il “niente”…No, no, scusami, c’era una volta… il “tutto”…Oppure c’era il niente?… Troppo complicato… non sa-

prei con certezza, quindi diciamo che c’era una volta tutto e niente!

Eh sì, proprio così. All’inizio dei tempi (se mai c’è stato un inizio), c’era l’energia, quel “tutto e niente” da cui è nato quello che tu chiami “universo”.

Ecco, ora è diventato più semplice… è diventato l’univer-so! Però, quest’universo non è limitato e nemmeno come te lo immagini tu, lui è un campo infinito che si manifesta con-temporaneamente su 3 livelli: Materiale, quantico e virtuale.

Il livello basico, fondamentale è quello virtuale, spiritua-le, che non è né dentro, né fuori da qualche parte, ma sem-plicemente è. Questo livello agisce al di là del tempo e dello spazio (che qui non esistono) e lo fa attraverso una forza organizzatrice che sta dietro a tutte le cose, creando le entità riconoscibili, che lega le particelle quantiche per creare gli atomi, unisce gli atomi per dare vita alle molecole e fonde le molecole per ottenere le strutture. Questo è il livello che

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tu chiami “Dio” – una “mente universale” e primordiale che ha organizzato il “tutto” in strutture ben definite e perfette fin dall’inizio dei tempi; questo è il piano dell’informazione. Quindi, è in questo regno che risiede lo spirito/la matrice di tutti gli esseri viventi dell’universo.

In questo livello esistenziale “tutto è uno”.

Il secondo livello è quello quantico, costituito da ener-gia, quell’energia contenuta in tutte le cose. Qui nulla ha sostanza, ovvero non può essere toccata o percepita attra-verso i tuoi 5 sensi. Ne fanno parte la mente, l’ego, i pen-sieri; anche se nessuno di questi elementi è solido, è stato dimostrato che esistono comunque! Su questo il cervello di Einstein ha fatto centro: E=mc2, energia equivale alla massa moltiplicata per la velocità della luce al quadrato.

Qui, infatti, “tutto è energia”.

Lui dimostra come energia e massa (materia) siano la stessa cosa, ma con due forme diverse. Questo avviene per-ché l’energia è codificata per trasmettere varie informazio-ni, a seconda del modo in cui vibra. Al livello quantico, gli eventi si verificano alla velocità della luce, alla quale i tuoi sensi non sono in grado di elaborare gli elementi che contribuiscono alla tua percezione. Ecco perché percepisci gli oggetti diversi l’un dall’altro; perché le onde di energia contengono diversi tipi di informazione, determinata dalla frequenza o dalla vibrazione delle onde stesse! I tuoi sensi, di cui tanto e spesso ti vanti, in questo caso sono limitan-ti, in quanto riescono a percepire solo i blocchi di energia (materializzati in cose) e non riescono a vedere l’immensa e infinita ragnatela di energia che ti circonda in una vibrazio-

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ne di una velocità pazzesca. Cerca di immaginarti la pelli-cola di un film, che in pratica è composta da tantissimi foto-grammi staccati tra loro; tu non vedi nessuna interruzione tra loro, né tantomeno hai la capacità di individuare dove esattamente inizia uno e dove finisce, ma semplicemente percepisci il film come un flusso costante di informazioni. Ecco, lo stesso accade con l’energia quantica. E siccome sei fatto di energia (non visibile e non palpabile), il tuo cam-po energetico individuale entra di continuo in collisione con quello degli altri influenzandoli e provocando al tempo stesso una reazione soggettiva. A volte, riesci addirittura ad avvertire la connessione che vi unisce! Questo accade quando si è sullo stesso livello vibrazionale e qui cade uno dei falsi miti che ti sei creato – sì, sono gli opposti ad attrarsi, ma è solo un’interazione di breve durata, invece sono i simili a fare l’unione a tempo indeterminato!

Io direi che gli opposti si incuriosiscono a vicenda, mentre i simili si connettono!

Io personalmente adoro l’esempio delle due chitarre che rispecchiano alla perfezione la legge della risonanza armo-nica, dimostrando come in uno scambio di vibrazioni si-mili, la frequenza si può propagare all’infinito. In pratica cosa succede? Se tu metti due chitarre vicine una all’altra e tocchi su una di loro la corda del suono “La”, diciamo, le vibrazioni sonore attiveranno anche la corda dell’altra che comincerà a vibrare senza essere toccata fisicamente dal tuo dito. Interessante no? Ma la cosa fantastica deve an-cora succedere: se tu fermi la vibrazione della prima corda che hai toccato vedrai come in brevissimo tempo, appena le onde dell’altra chitarra toccano la corda della prima, la fanno vibrare di nuovo. E questa non è fantascienza ma

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semplicemente vibrazione energetica, la stessa che emetti tu, come essere umano.

In questo livello lo spazio-tempo, oltre a curvarsi per produrre la gravitazione, si torce – come l’acqua che scen-de dal lavandino – per produrre lo “spin” di tutta la ma-teria organizzata, dalle galassie alle stelle e alle particelle subatomiche, come aveva dimostrato lo scienziato Nassim Haramein che diceva:

“L’intero universo si avvale di forme geometriche che sem-brano descrivere dettagliatamente i princìpi fisici, come i princìpi onnipresenti di rotazione e vibrazione. Senza ro-tazione/spin non esisterebbe la realtà. Tutte le cose ruo-tano, persino cose che sembrano inerti, apparentemente”.

E da questo movimento che ha origine uno dei princìpi universali – quello della ciclicità, dove “tutto è collegato”, ogni esperienza si ripeterà a certi intervalli di tempo. Ti ricordo che vivi in un universo spiraliforme, quindi questa teoria è ben sostenuta.

Poi, infine, c’è il livello fisico, materiale, che corrispon-de all’universo visibile, palpabile. È ciò che tu chiami sem-plicemente “realtà”, ma che di reale ha ben poco, essendo una tua proiezione mentale, una percezione che sperimenti attraverso i tuoi 5 sensi e che è tridimensionale. Non è al-tro che una materializzazione d’energia, attraverso un’in-formazione precisa. Questo livello è governato dalle leggi immutabili di causa-effetto:

Qui, tutto è prevedibile, in quanto su questo livello il tempo è lineare – ogni cosa ha un inizio, una parte centra-le e una fine.

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Ma questa continuità e solidità esistono solo nella tua “immaginazione” creata dai tuoi 5 sensi limitanti, che ti hanno “programmato” per vedere e sentire le cose come tridimensionali e solide visto che vivi in un mondo fisico, materiale, fatto di cose solide. Infatti, tu sei qui, in questo livello materiale per sperimentare la bellezza dell’universo attraverso i tuoi 5 sensi “materiali” e generare così energia. Però l’universo è un fenomeno intermittente, quindi il sen-so di continuità che tu percepisci è mantenuto solo dai tuoi ricordi. Ecco perché sono d’importanza vitale in questo li-vello esistenziale e non ne puoi fare a meno. Ma i ricordi avvengono in seguito a delle esperienze sensoriali che sono un concetto percettivamente artificiale e soggettivo, sono creati dall’immaginazione e dal pensiero a essa collegato. Eh già, è una bella fregatura, lo so.

I fisici parlano della “freccia del tempo” che vola in una direzione: dal passato verso il futuro, passando per il pre-sente. Il tempo, in questo livello non può essere né fermato né rovesciato dal futuro al passato, quindi tu sei costretto a vivere in una gabbia temporale dalla quale non puoi eva-dere; chi è nato è anche destinato a morire (fisicamente). Il problema è che vivere su questo livello temporale dell’uni-verso comporta un certo stress poiché tu pensi in continua-zione di non avere mai abbastanza tempo. Quindi, il tempo è inequivocabilmente l’elemento limitante per te e tutti i tuoi problemi sorgono sempre per via del tempo.

Come dicevo all’inizio però, l’universo si manifesta sui 3 livelli contemporaneamente, sei tu che ti concentri su uno solo ed escludi a priori gli altri due. Ma “Dio non conosce il tempo”; se per lui esistesse un linea del tempo, allora avreb-be un inizio e una fine (magari sarebbe già morto) e allora non sarebbe Dio perché sarebbe limitato. Ti parlo di Dio inteso come energia universale, ovviamente. Quindi, se ti

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concentri sull’energia, il “qui e ora” non può essere un qual-cosa che si trova dopo il passato e prima del futuro. No! Il qui e ora è un punto che contiene tutto così come dovrebbe essere; in questo punto sono presenti tutte le informazioni necessarie. Tutto è sempre qui! Ovvio, logicamente si può vedere solo quello che c’è già. Ciò che dovresti prendere come un dato di fatto è che il tempo illimitato non può esse-re manipolato con una coscienza tipica del tempo limitato, quindi bisogna integrare dentro di te tutti i tre livelli di ma-nifestazione e permetterti di esistere senza limiti in quanto:

TUTTO è energia; tutto è uno; tutto è collegato; e solo nel tuo mondo, ovviamente, tutto è prevedibile!

1.2 Io sono un piccolo frattale

“Ma IO… chi sono? Da dove vengo?”

Sicuramente non sono né il primo, né l’ultimo a pormi que-ste domande…

Da sempre l’uomo ha cercato di comprendere da che cosa ha avuto origine l’universo e la vita che in esso si mani-festa. E questo sarebbe il primo passo da fare per acquisire la consapevolezza di ciò che sei veramente – una creazio-ne perfetta di un universo che esiste grazie al suo stato di equilibrio perfetto. Però c’è da precisare che se veramen-te l’universo ha ricevuto una spinta iniziale questa è stata perfettamente regolata, esattamente quella sufficiente per equilibrare la tendenza deceleratrice della gravità, per tro-varsi in uno stato di espansione uniforme e simmetrico; è stata una spinta attuata da una forza fino a oggi ritenuta misteriosa e ancora in gran parte sconosciuta.

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Le nuove scoperte scientifiche hanno dimostrato che il mondo fisico è costituito da informazione ed energia men-tre la materia sarebbe il risultato dell’interazione tra queste due componenti. Lo spazio è permeato dall’informazione di tutte le cose contenute in esso, essendo il grande con-nettore tra tutte queste cose. Questo mi dà ragione nel af-fermare che lo spazio tra tutte le molecole e gli atomi, tra il nostro pianeta e il sole, tra le galassie, è pieno, invece che vuoto – pieno di bit.

Nel 2005, l’anno di Einstein (uno dei “cervelli” più bril-lanti di tutti tempi), scienziati e filosofi hanno pubblicato il cosiddetto Manifesto di Potsdam 2005, nel quale dichia-rano che la realtà è diversa da come si pensava finora. Il mondo che fino a oggi si credeva fosse solo una realtà mec-canicistica e temporalmente determinabile è appunto del tutto diverso, non è esclusivamente come lo si percepisce normalmente con i 5 sensi; a questi esperti sembra chiara l’esistenza di qualcosa che si trova al di là delle leggi che si conoscono già. Mi tornano in mente le quattro parole famose di Socrate: “SO DI NON SAPERE”, parole che per me hanno fatto da input in questo viaggio alla ricerca di me stesso.

Prima di “materializzarti” in un corpo fisico, tu sei ener-gia, un qualcosa che i tuoi occhi “materiali” non sono in grado di vedere. Questo perché un atomo è 0,001% mate-ria e 99,999% energia. Ma ormai questo non è più un tabù, ciò che bisogna capire e accettare è il modo in cui circo-la questa energia, come si consolida per creare la realtà, il mondo, l’universo. I fisici atomici spiegano come la materia è di fatto un’illusione (tutto quello che si percepisce con i 5 sensi), in quanto un atomo è composto in primo luogo di… niente. Tu vedi soltanto la superficie delle cose e credi che questa sia la sola realtà, perché i tuoi occhi non vedono

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dietro le cose. Ma questo è un modo di osservare estrema-mente superficiale, in quanto “il mondo in cui vivi è una realtà artificiale” che ha bisogno di una guida ovviamente, altrimenti tutto sarebbe un caos.

Questa guida si chiama INFORMAZIONE/PENSIE-RO/MENTE e ha come unità di misura il bit.

Ti ricordi la storia dell’universo che ti hanno insegnato a scuola? Bene, allora ti ricordi che al principio erano pre-senti solo particelle subatomiche, i fotoni, che si sono poi evoluti nelle strutture della materia che conosci oggi. Hai presente la storia della cellula, di quell’organismo mono-cellulare che, non si sa per quale motivo – magari spinto da un impulso evoluzionista – si è diviso in 2, poi in 4, poi in 8 e così via, fino a dar vita a degli organismi molto com-plessi ed evoluti? Ottimo. In questo lungo processo non perdere di vista il fatto che tutte le informazioni contenute nella cellula-madre sono state trasmesse alle cellule-figlie. L’universo sta infatti elaborando se stesso; è più simile a un grande pensiero che a una macchina. La natura si evolve sempre, seguendo un principio di autosimilarità basata su forme geometriche prestabilite, copiando se stessa, cre-ando strutture subatomiche, che col passare del tempo, evolvono in strutture atomiche, che evolvono poi in quelle chimiche che, infine, si combinano per evolvere in quelle biologiche.

Negli anni ’70, un altro “cervello” – Benoit Mandelbrot, un docente di Yale – scoprì la geometria frattale dell’uni-verso, una struttura fatta di schemi all’interno di schemi, all’interno di altri schemi… e così via. In pratica, attraver-so i frattali, la natura costruisce se stessa a partire da sche-mi simili fra loro ma non identici. La natura non usa linee

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e curve perfette per costruire alberi, montagne o nuvole. Al contrario, fa uso di frammenti, che presi nel loro insie-me, diventano montagne, alberi, nubi. In un frattale, ogni frammento, indipendentemente da quanto possa essere mi-nuscolo, somiglia allo schema più vasto a cui appartiene. Proprio come le cellule di cui sei fatto, o se si vuole andare ancora più a fondo, come ogni atomo, o addirittura ogni fotone, visto che il tuo corpo e il mondo sono fatti della stessa sostanza quantistica. La natura spazia dal micro al macrocosmo, mattone su mattone, evolvendosi usando la geometria del numero aureo (il Phi greco).

Essendo una geometria frattale, le strutture si evolvono imitando se stesse!

Ecco perché i tuoi figli ti assomigliano ma sono allo stes-so tempo più evoluti di te!

A partire dal famoso “uomo vitruviano di Leonardo”, molti studi testimoniano come la sezione aurea sia presente nei rapporti tra le varie sezioni del viso, nei rapporti tra in-cisivi e canini, per proseguire poi nelle principali distanze del corpo umano. Più le proporzioni sono vicine e più la fi-gura corporea risulterà bella. La bellezza altro non è che un rapporto aureo, quindi equilibrato, armonico. Sei una cre-atura perfettamente armonica e dovresti funzionare come tale solo che, con il tempo ti squilibri a causa di informa-zioni/istruzioni errate…Tu sei una costruzione biologica la cui geometria è basata in gran misura sul Phi, a partire dai tuoi composti più piccoli come il DNA e le tue cellule, sino ad arrivare alla tua figura intera. L’autosomiglianza difatti è governata da una regola o formula ripetibile, conosciuta con il nome della “successione di Fibonacci”.

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Quindi, l’universo, e implicitamente tutto quello che con-tiene, incluso l’essere umano, non può essere che un siste-ma perfettamente equilibrato, per cui le zone instabili tenderanno a rientrare nel loro equilibrio primario solo attraverso l’informazione giusta.

Il tuo DNA funge proprio da “antenna wireless” che ti connette permanentemente alla matrice, ricevendo se-gnali di input continui, che però vengono decifrati dal tuo “software” solo in parte, liberando poi degli output tradotti in vibrazioni e onde elettromagnetiche. I neurologi stima-no che il tuo cervello riceve 400 miliardi d’informazioni/secondo, di cui solo 2000 ti arrivano in qualche modo a li-vello conscio. Tutto il resto è “realtà” che comunque ricevi, ma non vedi. È l’immenso lato sconosciuto del tuo cervello di cui non sai nulla. Si può dire che la tua esperienza è come un mondo tridimensionale, mentre l’universo pieno di ga-lassie, stelle, pianeti è un ologramma, un’immagine della realtà codificata su una lontana superficie bidimensionale (spaziotemporale).

Il campo universale è energia informazionale che tende a divenire sostanza/materia e questa a sua volta, ridivenire campo in un complesso duale infinito, seguendo un mo-vimento circolare.

L’universo, la natura, la tua mente, i computer funziona-no tutti in modo dualistico e binario; tale fatto mi permet-te di affermare che la mente umana “riproduce” in natura cose che già contiene in sé. Un universo senza dualismo potrebbe essere solo o tutto bene o tutto male, il che mi porta a pensare che se esiste in questo modo è perché il suo “software” è già da sempre perfettamente ottimizzato ed

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equilibrato sull’armonia dell’esistere; se così non fosse, l’u-niverso si sarebbe già annichilito. Per capire l’energia che permea tutto l’universo, i misteri della vita e del cosmo, gli archetipi eterni e le tue potenzialità, dovresti semplicemen-te fare un’integrazione tra scienza, spiritualità, razionalità e misticismo, per ottenere un quadro completo della realtà.

Lo so che magari trovi un po’ troppo complicate que-ste mie osservazioni iniziali, però ti assicuro che sono vera-mente necessarie per poter comprendere la tua vera essen-za. Piano piano, tutto ti diventerà più chiaro e alla fine sarai profondamente cambiato.

Perché se tu non sai chi sei, non potrai mai sapere chi sarai e dove andrai!…

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2. Io gestisco informazioni

2.1 Con l’informazione io creo la realtà

“Ma dove vado? Chi mi guida nel mio viaggio?”

Infatti, tutta quest’energia universale ha bisogno di stru-menti dotati di una certa “coscienza” per materializzare le cose nell’illusione spaziotemporale tridimensionale in cui vivi. E c’è da dire che le ultimissime ricerche nel campo della fisica quantistica, confrontate con gli studi delle neu-roscienze hanno dimostrato al CERN di Ginevra che “la nuova sostanza primordiale”, base della formazione dell’u-niverso, non è la materia ma bensì l’informazione – un “campo di coscienza universale”, interamente intelligente.

Il “cervello-neuroscienziato” Carl Pribram afferma che “è il cervello a decodificare e interpretare i bit di informa-zione che fluiscono nel campo quantico”; e io vi dico che ci sono più di 7 miliardi di bit di informazione solo nel DNA umano, senza calcolare quelli all’esterno. La meccanica sta-tistica ha dimostrato che tutti gli atomi registrano bit di

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informazione gestiti poi da una “logica digitale”. Basta che tu osservi il modo in cui opera il metabolismo di una cellula per convincerti: appena la cellula riceve una sostanza chi-mica oppure un’altra, lei apre un particolare interruttore dando il via a un percorso chimico oppure a un altro a se-conda della sostanza chimica che riceve. In pratica, questa cellula contiene già in sé tutte le possibili combinazioni, tutte le computazioni e tutte le cose possibili che potrebbe-ro accadere. Poi ricordati la storia della cellula-madre, che si è divisa e così avrai la spiegazione dell’assioma:

“Tutto ciò che vuoi è già dentro di te!”

Il tuo cervello costruisce matematicamente la realtà che tu vedi, interpretando frequenze provenienti da tutti i tre livelli di manifestazione dell’universo. In pratica, attraverso i 5 sensi il tuo “corpo-contenitore” interpreta i vari bit d’in-formazione e crea con l’aiuto del cervello, l’illusione della realtà, la tua terza dimensione. A questo punto l’energia non è altro che una forma complessa d’informazione; per cui il costituente fondamentale dell’energia altro non è che informazione nel suo stato fondamentale. Quindi, la realtà che percepisci è un’enorme proiezione del tuo cervello, che funziona come una sorta di enorme ologramma, un’imma-gine tridimensionale di un oggetto, di cui ogni parte con-tiene l’intera informazione. E permettimi di dirti che io, cervello, ho la capacità di immagazzinare circa 10 miliardi d’informazioni durante la tua vita, di correlare idee e de-codificare frequenze di ogni tipo, posso inoltre recuperare velocemente qualsiasi informazione dal mio magazzino se-condo questi princìpi funzionanti olografici.

Ti svelo un altro segreto: il meccanismo che io-cervello uso per conservare i ricordi è quello di immagazzinarli non

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nei neuroni (come credevi tu), ma negli schemi degli im-pulsi nervosi che s’intersecano al mio interno, le mie reti neurali, le sinapsi e non solo, che vanno addirittura oltre – in tutto il tuo corpo e pure fuori da esso, nella rete ener-getica circostante.

E questi schemi non sono altro che i tuoi programmi mentali, le tue proprie credenze, su cui il cervello costru-isce poi tutta la tua vita.

Quindi, tu vivi in una sorte di “realtà digitale” dove tut-to è fatto di informazione, anziché di cose. Konrad Zuse – il “cervello sviluppatore” dei primi computer negli anni ’40 – si chiedeva:

“È possibile che l’intero universo funzioni come un grande computer, dotato di un CODICE che renda possibile qua-lunque cosa?”

In seguito, nel 2006, Lloyd Seth – il progettista del pri-mo computer quantistico – gli risponderà:

“La storia dell’universo è, in realtà, una colossale e inin-terrotta computazione quantistica”.

E sappi che ogni invenzione escogitata dalla mente uma-na esiste già contenuta in quella mente, l’inventore non fa altro che “diventare cosciente” di quel pezzo di puzzle in-castrato nella sua rete energetica.

Tu devi semplicemente capire che in un universo dove ogni esperienza si basa sull’esito di quelle precedenti è ov-vio che tutte sono necessarie; non esistono scelte “spreca-te”, perché ogni evento e ogni decisione sono necessarie.

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Ogni scelta innesca un effetto ondulatorio che si ripercuo-terà non solo sulla tua vita, ma anche sul mondo esterno (il famoso “effetto farfalla”). C’è da dire che in questo vasto campo della coscienza, dell’informazione, non esiste una chiara linea di demarcazione tra te e il resto dell’universo. Ecco perché gli antichi credevano che tutto fosse connesso. Energeticamente, tutto lo è davvero.

La tua coscienza è una – individuale – ma contemporane-amente è anche parte di una coscienza globale, universale che ti unisce agli altri.

Fondamentale è accettare l’idea che tu sei una creazione di quest’universo, mentre questo mondo è una tua creazio-ne. L’uno genera l’altro, come il seme l’albero e viceversa, in un’apparente paradosso inesplicabile. Non per niente non hai ancora trovato una risposta alla domanda eterna: “Cosa fu prima – l’uovo o la gallina?”. Ognuna delle due singolarità non ha creato l’altra, altrimenti avrebbe dupli-cato se stessa, ma si è semplicemente riflessa. Ecco perché l’osservato dipende dalla presenza dell’osservatore. Lo sco-po dell’universo è quello di essere osservato, altrimenti la vita non esisterebbe.

Sotto l’osservazione l’onda diventa corpuscolo, l’energia del Campo quantico diventa materia.

La forma fisica, materiale è solo un’area vibrazionale più densa del campo energetico unificato che si crea attra-verso l’informazione. La materia si trasforma e produce il tempo e lo spazio, che altro non sono che il “momen-to” e la “posizione” tra un’infinita di possibilità e opzioni. Dunque, il tempo nasce dalla trasformazione dell’energia

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in materia, ma in realtà il tempo e lo spazio non esistono. Ci sono intervalli rapidissimi che sembrano succedersi in continuità tra una scomparsa e un’apparizione di una par-ticella e l’altra. Questi intervalli che sembrano susseguirsi in rapida successione, creano l’illusione dell’allinearsi per costituire il tempo. Il limite del tuo ragionare è che esso è lineare e si snoda in un’unica direzione, secondo un orien-tamento unidirezionale, verso il futuro (che non c’è come ti ho già spiegato prima). Il giorno che ti renderai conto che lo sviluppo del tempo è circolare, capirai che, con la morte, in pratica, stai ritornando al “tutto”, da cui pensi illusoriamente d’essere stato tolto – con il mito della “ca-duta dal Paradiso”.

Purtroppo da millenni, sei stato educato dalla tua reli-gione, qualsiasi questa fosse, attraverso riti e cerimoniali vari, a credere all’esistenza di un Creatore e di un creato. In questo modo, la Chiesa ha potuto tenerti in scacco, par-landoti di giudizi universali, di condanne e di un peccato originale, da cui poi tu ti sei sentito oppresso in maniera punitiva per le tue miserevoli “colpe”. In questo modo hai completamente bandito Dio dal tuo mondo, l’hai “esilia-to” in un universo molto lontano dal tuo, perdendo così qualsiasi contatto con Lui. Ti stai inventando miliardi di problemi in ogni istante della tua esistenza, negando però la possibilità che esista un unico problema – quello che sei diventato un ateo, nonostante sostieni fermamente di credere in un Dio; ti sei totalmente sconnesso dalla tua sor-gente e ti rifiuti in tutti i modi immaginabili di credere al tuo proprio potere. Ovvio che ti faccia paura la domanda:

“Dove andremmo a finire se all’improvviso tutti gli esseri umani avessero lo stesso valore? Chi saremmo allora?”

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2.2 Con l’informazione ti posso manipolare

“È tutta colpa tua!…” parole micidiali che mi risuonano ancora nella testa…

A proposito di programmi manipolativi, Noam Chomsky – “cervello” esperto mondiale di comunicazione – ha indi-viduato 10 strategie usate dai cervelli del potere per il con-trollo delle masse. La più potente tra tutte, ritengo che sia “mantenere il pubblico nell’ignoranza e mediocrità”. Lui affermava:

“La qualità dell’educazione data alle classi inferiori dev’essere la più povera e mediocre possibile; in modo che la distanza dall’ignoranza che si pianifica tra le classi in-feriori e superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori”.

Eh sì, lo so cos’hai pensato, in automatico, ovviamente – “ma io faccio parte di una classe inferiore”. Ma scusami, chi è che ha fatto questa distinzione tra le classi? L’hai fatta tu? Da dove nasce questa divisione e squilibrio universale e soprattutto a quale scopo viene fatto? A chi serve e perché? Rifletti… Infatti, a te non reca nessun vantaggio, quindi serve al “potere” per tenerti in quel stato di sottomissione e manipolazione di cui loro hanno bisogno per soddisfare i propri interessi. La mia domanda è:

“Tu vuoi veramente rimanere nell’ignoranza e nella me-diocrità? Che benefici ti porta? Oppure vuoi capire e spe-rimentare sulla tua pelle LA FELICITÀ?”

Un altro segreto che ti svelo riguarda la loro strategia di usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione e questo

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perché l’uso del registro emotivo permette di aprire le por-te d’accesso all’inconscio per impiantare e attivare idee, desideri, paure e timori, compulsioni e indurre così certi comportamenti piuttosto che altri.

Sì, hai capito bene – le tue emozioni programmano il tuo cervello!

Pensa un po’ alle solite pubblicità e a quello che ti susci-tano dentro, a come ti fanno desiderare l’oggetto in questio-ne fino a fartelo diventare un’ossessione vera e propria, alle azioni che metti in atto per ottenere quell’oggetto oppure le paure, fobie, ansie che ti fanno scattare e che ti spingono ad agire in un modo a discapito di un altro o addirittura ti bloccano in uno stato di incapacità decisionale. La vita è una pubblicità, una messa in scena in cui tu sei un semplice burattino. Però non si fermano mica qui; vanno addirit-tura oltre – fino ad arrivare a crearti dei problemi per poi offrirti “disinteressatamente” le soluzioni a loro vantaggio, ovviamente. In questo caso usano il metodo: problema-re-azione-soluzione. E tutto questo viene fatto a tua insaputa, usando strategie di manipolazione e programmazione men-tale tenute nascoste a te, o presentate come “fantascienza”. Meno sai, meglio è per loro. È risaputo che se hai attitu-dine, allora puoi creare dei problemi nel sistema. Per pre-venire che questo accada, fin da piccolo ti vengono imple-mentati nel cervello certi programmi con lo scopo subdolo di manipolarti; la manipolazione trova terreno fertile nella colpevolezza e nell’insicurezza emozionale. Infatti, una delle frasi più sentite nella tua infanzia e anche dopo, se ci pensi bene, è questa: “è stata colpa tua!” – una frase di una potenza devastante che ti attiva già l’idea del sbagliato, del “peccato” portando così la tua mente ad ammettere di es-

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sere nell’errore diventando vulnerabile, facile da dominare e influenzare, perché sotto l’insegna della paura ha il timo-re di sbagliare o di non essere all’altezza. Ma quando arrivi a vivere sotto l’insegna della paura, non sei più padrone della tua vita! Come avrai già capito, spero, il programma mentale della colpevolezza è un’arma micidiale, di grande potenza distruttiva.

Ti racconterò poi in seguito l’importanza di tutti que-sti programmi, da chi e come vengono creati e usati per comprendere finalmente come agisce la tua mente e come rispettare ciò di cui hai bisogno per far sì che la vita ti sod-disfi e ti renda felice, perché in pratica l’unica cosa che tu desideri e insegui per tutta la vita è la felicità. Bisogna però capire cosa realmente ti rende felice, perché non sempre ciò che il tuo cervello pensa sia motivo di felicità coinci-de con quello che veramente è per il tuo “io profondo”, per il tuo cuore. Ci sono persone per cui il sentire prevale sul capire, oppure viceversa, e queste sono “vittime” della propria emotività o razionalità; per non parlare dei fanatici dell’agire, quelli che sono dominati dal loro istinto. Saper vivere e riconoscere gli opposti, integrarli in modo armo-nico dentro di te, è la via più breve per far accadere le cose più adatte perché in linea con la tua vera natura. In pratica, tutto quello che dovresti fare è allineare la tua parte logica a quella emotiva per trovare il giusto equilibrio.