Confcommercio Perugia Mensile Maggio 2012

36
GRATUITO AI SOCI ANNO XV 05 MAGGIO 2012 ANNO XVI MercAtO del lAvOrO COSA CAmbIA CON lA RIfORmA www.cOnfcOMMercIO.pG.It UN SITO peR dIRe lA TUA prOvIncIA dI peruGIA crIsI deI cOnsuMI GlI UmbRI TAGlIANO SU TUTTO ChIeSTO l’INTeRVeNTO dell’ANCI peR RIpORTARe eqUITà

description

Mensile Maggio 2012

Transcript of Confcommercio Perugia Mensile Maggio 2012

GRATUITO AI SOCI ANNO XV 05 MAGGIO 2012 ANNO XVI

MercAtO del lAvOrOCOSA CAmbIA CON lA RIfORmA

www.cOnfcOMMercIO.pG.ItUN SITO peR dIRe lA TUA

p r O v I n c I A d I p e r u G I A

crIsI deI cOnsuMIGlI UmbRI TAGlIANO SU TUTTO

ChIeSTO l’INTeRVeNTO dell’ANCI peR RIpORTARe eqUITà

Adv

3

Direttore responsabile Lorella Cucchiaroni

Comitato di redazioneVasco Gargaglia, Lorella Cucchiaroni,Claudia Migliorati

Redazione/AmministrazioneVia Settevalli, 320 - 06129 PerugiaTel. 075.506711 - Fax [email protected]

Hanno collaboratoN. Censi, L. Cucchiaroni, F. Fiorucci, M. Martini, G. Menichini, C. Migliorati, R. Rossini, F. Settequattrini, U. Zurlo.

Concessionaria per la pubblicitàe partner editorialeSifa srlVia Pievaiola, 45 - 06128 PerugiaTel. e Fax 075.5051028

Progetto grafico/editorialeFattoria Creativawww.fattoriacreativa.it

StampaLitograf Todi S.r.l.Zona Industriale Ponte Rio Todi

Tiratura: 7.500 copieFinito di stampare in Aprile 2012Aut. Trib. PG - R.P. n. 11 del 26/02/1997

MAGGIO 201205ANNO XVI

p r O v I n c I A d I p e r u G I A

“Gentile Presidente, da ottobre 2010 ho rilevato un negozio di pelletteria, sogno che avevo

già dai tempi dell’Università. Quan-do ho deciso di fare il grande pas-so e provare a concretizzare questo desiderio, visto e considerato che la laurea oggi in Italia non vale più nien-te, ero incinta di mio figlio. Oggi mi ritrovo laureata, con un figlio di 15 mesi e un negozio che non so se ar-riverà a vedere il Natale... Non è giu-sto che a 30 anni ci si debba pentire dei nostri sogni, che si abbia paura di non poter dare ai nostri figli un po’ di sicurezza... Per chi, come noi, non è stato un BAMBOCCIONE... Ci sia-mo laureati mantenendoci agli studi come camerieri o baby-sitter perché sappiamo assumerci le nostre re-sponsabilità; abbiamo formato le no-stre famiglie perché abbiamo valori in cui credere, ed ora che vogliamo realizzare i nostri sogni lavorando ONESTAMENTE ci ritroviamo falliti a causa di chi non sa neanche cosa siano responsabilità e valori. Unia-moci e lottiamo perché questo è il nostro futuro, è il futuro dei nostri figli…”Ho scelto di rendere pubblico lo sfogo amaro di questa giovane im-prenditrice, nostra associata, perché riassume in modo efficace lo stato d’animo di tanti altri che, ogni gior-no, sono alle prese con difficoltà di ogni tipo: donne e uomini che nella

propria attività hanno impegnato tut-to: un patrimonio di risorse, energie, sogni e speranze per il futuro proprio e della propria famiglia. Non possiamo permettere che que-ste voci restino inascolate. Le abbia-mo portate prima di tutto in seno alla Confederazione nazionale, perché se ne faccia tramite nel confronto quo-tidiano con il governo, e abbiamo su-scitato un dibattito molto acceso. Gli argomenti di questo mensile sono eloquenti: calano i consumi ma le tasse aumentano. A fronte dei sacrifici che ci vengono richie-sti non vediamo uno spiraglio e una prospettiva futura. Un nostro associato riferisce che in un mese ha ricevuto per tre volte la visita della Guarda di Finanza… Dov’è la lotta alla “vera” evasio-ne? Che fine hanno fatto i tagli agli sprechi? E le “vere” liberalizzazioni? Dove sono i provvedimenti per la crescita? La misura è colma. La nostra azio-ne, vi assicuro, sarà sempre più dura ed incisiva. Tenete d’occhio il nostro sito www.confcommercio.pg.it per essere sempre, tempestivamente, aggiornati.

Giorgio MencaroniPresidente Confcommercio

provincia di Perugia

lOttIAMO per Il nOstrO futurO

Adv

peruGIA rInvIA l’IMpOstA dI sOGGIOrnO e sI sGretOlA Il frOnte del sì

Dopo Assisi, che è stato il pri-mo Comune umbro a rinun-ciare esplicitamente all’intro-

duzione dell’imposta di soggiorno, altri se ne sono aggiunti via via: Foli-gno, Spello, Scheggino, ad esempio. E ancora Trevi, Montefalco, Bevagna, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, Campello sul Cli-tunno, Massa Martana e Magione.

Da ultimo Passignano, dopo le dure proteste di Federalberghi. Si è così sgretolato il fronte del Sì, che appa-riva compatto nel momento in cui il governo ha deciso di concedere ai Comuni la facoltà di rimpinguare le proprie casse sottraendo risorse ai cittadini turisti, non elettori.Era attesissima la decisione del ca-poluogo, la cui amministrazione è

guidata da Wladimiro Boccali, presi-dente dell’Associazione dei Comuni umbri. Quando Perugia ha annun-ciato di voler rimandare l’istituzione dell’imposta, gli imprenditori hanno tirato un sospiro di sollievo. “Ap-prezziamo la decisione assunta dal Comune di Perugia di rimandare l’istituzione dell’imposta di soggior-no, dimostrando così attenzione nei confronti delle nostre richieste e, soprattutto, nei confronti delle argomentazioni con cui le abbiamo motivate”, ha commentato Giorgio Mencaroni, presidente Federalber-ghi dell’Umbria. “Il turismo umbro si trova ad un punto di svolta; ogni intervento che lo possa danneggia-re rischia di farci perdere definitiva-mente capacità competitiva. Se la situazione non fosse così difficile e rischiosa non avremmo speso tante energie nel combattere l’istituzione dell’imposta di soggiorno nei Comu-ni umbri. Naturalmente, la vicenda non si può dire conclusa. Il nostro impegno continua”.

Il lavoro lungo, meticoloso e inces-sante effettuato anche dalla Con-fcommercio di Perugia, tramite i

propri rappresentanti presso l’Os-servatorio regionale degli Studi di settore, per documentare le ogget-tive difficoltà delle imprese a causa della crisi e la conseguente riduzione dei ricavi, ha prodotto significativi e soddisfacenti risultati. L’Agenzia delle

Entrate ha reso noto che gli Studi di settore terranno conto delle difficoltà provocate dalla crisi economica, ma anche del caro benzina. Si è infatti riunita la Commissione degli esperti per gli Studi di settore per esprimere un parere in merito all’introduzione di modifiche agli Studi, applicabili per il periodo di imposta 2011. La Com-missione ha dato parere favorevole a

una serie di interventi di modifica fi-nalizzati a rendere gli Studi di settore sempre più adeguati alle condizioni economiche e dei mercati, e capaci di evidenziare incoerenze nei dati dichiarati. L’Agenzia delle Entrate ha precisato che “in particolare, è sta-to dato il via libera all’introduzione di correttivi ‘crisi’ e di indicatori di coe-renza e di normalità economica”.

studI dI settOre “AdeGuAtI” AllA crIsI, vAlutAtI I MInOrI rIcAvI

5

Il MeGlIO del Mese

Adv

Cacciate dalla porta, con grandi annunci da parte del governo Monti, sono pronta-

mente rientrate dalla finestra, dopo le plateali proteste dell’Abi e gra-zie al sostegno meno plateale, ma certamente non meno incisivo, di Confindustria. Difese con le unghie e con i denti - poiché portano nelle casse degli istituti di credito un gruz-zolo stimato in 10 miliardi di euro - le commissioni bancarie a fronte

delle concessioni di linee di credito restano esattamente dove sono. Arriva in compenso il “contentino” dell’ennesimo Osservatorio, che dovrebbe, bontà sua, monitorare l’erogazione del credito. Confindu-stria ha firmato, insieme all’Abi, il documento presentato in audizione alla Commissione industria del Se-nato con cui si chiedeva il ripristino delle commissioni. Allora, chi tutela veramente le imprese?

La bocciatura di una serie di articoli del Codice del Turi-smo da parte della Corte Co-

stituzionale, alla quale sono ricorse diverse Regioni, tra cui l’Umbria, fa venire meno la facoltà attribuita alle imprese ricettive - da quelle all’aria aperta agli agriturismi, dalle country house agli affittacamere - di effettuare la somministrazione di alimenti e bevande anche alle per-sone non alloggiate nella struttura. Al di là di questo aspetto positivo - Fipe trovava non giustificabile il fat-

to che ad alcuni soggetti fosse con-sentito somministrare con requisiti diversi da quelli richiesti ai pubblici esercizi - la pronuncia della Supre-ma Corte lascia spazio a riflessioni tutt’altro che positive sulla vicenda del Codice del Turismo: tra gli ultimi “prodotti” del ministro Brambilla e del suo staff tecnico che, evidente-mente, non aveva chiare le deleghe sul turismo che la Costituzione affi-da alle Regioni e che ha sacrificato alla redazione del Codice tempo ed energie che andavano impiega-

te, magari con maggiori frutti, nel-la promozione dell’Italia turistica. Il risultato è che questa vicenda scontenta tutti: gli albergatori che lamentano per bocca del presiden-te Federalberghi Bernabò Bocca l’impossibilità di dare a questo pa-ese regole univoche; le agenzie di viaggio, il cui presidente Fiavet For-tunato Giovannoni definisce la sen-tenza della Corte “una sconfitta di tutti”, “la perdita di una occasione di rilancio”, che il turismo italiano non si può davvero permettere.

Aumentano le richieste di aiu-to alla Fondazione Umbria contro l’usura: nel 2011 sono

state il 50% in più rispetto all’anno precedente. E in questo battaglione di disperati, cresce il peso dei piccoli imprendi-

tori: sono il 20% dei casi, spesso per debiti nei confronti del Fisco ed Equitalia, “a causa di una pressione fiscale - ha detto il presidente della Fondazione Alberto Bellocci - ogget-tivamente eccessivamente elevata”. No comment.

cOMMIssIOnI bAncArIe, chI tutelA le IMprese?

usurA, sAlIte del 50% le rIchIeste dI AIutO

cOdIce del turIsMO, un’AltrA OccAsIOne persA

7

per dIrlA tuttA

prIMO pIAnOtrIbutI 10 rIfIutI, tArIffe e tAsse InsOstenIbIlI

Chiesto l’intervento dell’AnCi in fAvore delle imprese del CommerCio e del turismo

prIMO pIAnOecOnOMIA 12 cOnsuMI, GlI uMbrI tAGlIAnO su tuttO

trA il 2007 e il 2011 spesA mediA AnnuAle CAlAtA di 2000 euro dAto peggiore dellA mediA nAzionAle.

Internet 13 www.cOnfcOMMercIO.pG.Itun sito per diAlogAre

prIMO pIAnOAbusIvIsMO e

cOntrAffAzIOne14 I prOdOttI fAlsI fAnnO dAnnI verI

ContrAffAzione in CresCitA AnChe in umbriA, le imprese Chiedono più Controlli

prIMO pIAnOturIsMO 17 l’AbusIvIsMO vIAGGIA su web

prIMO pIAnOcredItO 19 MenO credItO, pIù cOstI

lA denunCiA delle imprese in un doCumento presentAto All’Assessore regionAle riommi

fOcuslAvOrO 20 MercAtO del lAvOrO, lA rIfOrMA nOn pIAce

AntiCipiAmo gli Aspetti del disegno di legge di mAggior rilevAnzA per le imprese del terziArio

IMpresA e svIluppOweb MArketInG 27 unA rete “per fAre AffArI”

dAl terrItOrIO 31 A GubbIO un tAvOlO del lAvOrO e dell’ecOnOMIA

bAstIA, rInnOvO cArIche e tAntI eventI

Il 6 MAGGIO tOrnA lA MAnIfestAzIOne trA le fOntI dI GuAldO

dAl terrItOrIO 33 AssIsI e tOrGIAnO, due prOGettIper vAlOrIzzAre Il terrItOrIO

uMbertIde, Al lAvOrO per Il rIlAncIO del terrItOrIO

fIere ed eventI 35 GlI AppuntAMentI dI MAGGIO

37

ANNO XVIMAGGIO 2012 05

10

14

19

20

Q uanti turisti deve ospitare un albergo per pagare al Comune di Perugia 64 mila

euro per la TIA, in un solo anno? Quanti capi di abbigliamento deve vendere un negozio per poterne pa-gare ben 28 mila?Cifre da capogiro sul conto dei rifiuti, alle quali spesso si devono aggiun-gere quelle sborsate dalle imprese per lo smaltimento “in privativa” di tutto ciò che non è classificato come “urbano”. La crisi ha accentuato una pesantissima discriminazione ai danni del commercio e del turismo, che deve al più presto essere sana-ta. Ecco perché Confcommercio ha incontrato il presidente dell’Anci Wladimiro Boccali, al quale si è

presentata con i conti in mano, per parlare di tassazione locale - in parti-colare, di tariffe e tasse relative alla gestione dei rifiuti urbani - e chiede-re un riequilibrio in favore delle im-prese del commercio e del turismo, che ne sopportano il peso ben più di quelle di altri settori. “Non siamo andati all’Anci per dire semplicemente: basta con le tasse! Abbiamo invece voluto denunciare un fatto ormai insostenibile”, spiega Aldo Amoni, presidente Confcom-mercio Umbria. “I tributi locali pesano in maniera discriminatoria sul commercio ed il turismo. In tempi così difficili, con una crisi che costringe le imprese non solo a stringere la cinghia, ma

in molti casi addirittura a chiudere i battenti, le attività commerciali e tu-ristiche non ce la fanno più a soppor-tarne il peso!”Alcuni esempi portati dal presidente

Amoni all’attenzione del presidente Anci: un albergo con 206 camere paga ogni anno a Perugia 64 mila euro per la TIA (la tariffa per il servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani, che nel 2006 ha sostituito la Tassa Rifiuti Solidi Urbani TARSU), alla qua-

10 rIfIutI, tArIffe e tAsse InsOstenIbIlI ChIeSTO l’INTeRVeNTO dell’ANCI IN fAVORe delle ImpReSe del COmmeRCIO e del TURISmO

I tributi locali pesanoin maniera discriminatoria

sul commercio ed il turismo

prIMO pIAnOtrIbutI

le si aggiungono oltre 110 mila euro della vecchia ICI, per un totale di 174 mila euro che finiscono nelle casse dell’amministrazione comunale solo per queste due imposte. Un altro albergo, questa volta con

94 camere, paga per la TIA 22 mila euro, a cui si aggiungono 46 mila euro della vecchia ICI; mentre una media superficie di vendita nel set-tore abbigliamento sborsa per la TIA ben 28 mila euro e un campeggio 54 mila euro. L’incontro con il presidente dell’Anci è stato voluto da Confcommercio Umbria anche in considerazione della prossima entrata in vigore, da gennaio 2013, della TARES, il nuo-vo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi che sostituirà la TARSU e la TIA, nei Comuni dove quest’ultima è stata già applicata. E in previsio-

ne dell’accorpamento dei quattro ATI (Ambiti Territoriali Integrati) at-tualmente operanti in Umbria in un unico soggetto, che definirà, di con-seguenza, un unico coefficiente a livello regionale.“Finora i nostri settori hanno subi-to non solo una enorme pressione, ma anche un enorme squilibrio nella tassazione: un esempio può esse-re quello degli alberghi costretti a pagare il vuoto per pieno. Abbiamo chiesto al presidente Boccali che si attivi per mettere un freno a questa situazione, soprattutto nel momento in cui le amministrazioni comunali si occuperanno dell’applicazione della TARES”, aggiunge Amoni. “Da parte nostra, abbiamo solleci-tato la Confcommercio nazionale perché nel confronto con il governo, che dovrà definire i coefficienti in base ai quali la TARES potrà essere applicata, faccia valere le ragioni del-le piccole imprese del commercio e del turismo”. Il presidente dell’Anci Wladimiro Boccali ha affermato di condividere l’analisi di Confcommercio e si è im-pegnato a suggerire alle amministra-

le IMprese: “nOn c’è equItà fIscAle”

L’80% degli imprenditori, inter-vistati di recente da Confcom-mercio e Format ricerche di mercato, denuncia una mancan-za di equità fiscale nel nostro Paese; un’impresa su due vede nell’inefficienza della pubblica amministrazione la principale causa del peso eccessivo della pressione fiscale nel nostro Pa-ese, seguita dalla necessità di coprire l’elevato debito pubblico (46,8%). L’indagine sull’opinio-ne delle Pmi sulla pressione fiscale e contributiva in Italia fa emergere che per rendere il no-stro sistema fiscale più equo, gli interventi prioritari dovrebbero essere, nell’ordine, eliminazio-ne dell’Irap - ritenuta la tassa più ingiusta e gravosa da oltre il 90% delle imprese - introdu-zione di agevolazioni fiscali per l’assunzione di giovani e per il reinvestimento degli utili, sem-plificazione di norme e adem-pimenti. Per superare la crisi, oltre la metà delle imprese chie-de al Governo Monti di ridurre le tasse.

prIMO pIAnO trIbutI

Importante rivedere i coefficienti in vista dell’applicazione

della TAReS

zioni locali di adottare criteri di mag-giore equità tra i settori economici, anche in vista del nuovo tributo. Anci e Confcommercio, infine, hanno concordato sulla opportunità di effet-tuare una capillare attività di comuni-cazione alle imprese per un migliore utilizzo delle detrazioni, sulla parte variabile della quota, che spettano a chi effettua la raccolta differenziata.

11

Tra il 2007 ed il 2011 la spesa media annuale delle famiglie umbre è calata, al netto del-

le variazioni nel potere d’acquisto dovute all’inflazione, del 7%, pari in valore assoluto a circa duemila euro all’anno, contro una media ita-liana del 6,1%. A evidenziarlo è un focus della Fipe-Confcommercio sui consumi delle famiglie per regione, realizzato su dati Istat. In un panorama fosco c’è spazio per una cosa curiosa: gli umbri sembra-no consolarsi per la cinghia sem-pre più stretta dandosi… al fumo! Nell’ambito di un calo generalizzato di ogni tipologia di bene e/o di ser-vizio, infatti, la nostra regione spic-ca tra le altre per il deciso aumen-to alla voce tabacchi, dove registra un +2,4%, seconda solo al +4,5% dell’Emilia Romagna e a fronte di un panorama italiano caratterizzato invece da drastici tagli alla spesa in sigarette e affini. Un dato ancora più singolare se raf-frontato all’unica altra voce in positi-vo in termini di spesa in Umbria, ov-vero quella della sanità, che ha fatto registrare un +10%. Insomma, da un lato gli umbri si danno alle “bion-de”, dall’altro investono sempre più in cure. D’altro canto, di che essere depressi hanno ben donde, perché negli ultimi 4 anni hanno vissuto

solo di rinunce. Significativi due dati su tutti: le spese per alimenti e be-vande sono diminuite del 7,1%, con-tro la media nazionale di -6,7% (in valore assoluto sono 456 euro l’an-no in meno). Ma addirittura dramma-tico è l’andamento di abbigliamento e calzature, che fa registrare in Um-bria un - 20,9% (pari in valore asso-luto a circa 435 euro all’anno): il dato peggiore di tutto il Centro Italia, ben superiore al dato medio nazionale, pari a -11,3%. Le spese per l’abi-tazione (compresi combustibili ed energia) si avvantaggiano del fatto di essere perlopiù obbligate e pertanto i tagli ci sono stati ma in modo assai limitato: in Umbria, con un -2%, la riduzione è comunque superiore alla media nazionale, pari a -0,4%.Significativi invece i tagli nell’arreda-mento (-11,5% in mobili, elettrodo-mestici e servizi per la casa) e nei trasporti (-5,2%). La crisi ha imposto in modo generalizzato di rimandare le spese importanti a tempi miglio-ri, se e quando arriveranno. Non si salvano neppure le comunicazioni (-3,8%), che invece a livello nazio-nale sono in crescita (+3,5%). Ma il dato più sconfortante arriva sul fronte istruzione, con un -27,8%, che stride pesantemente con i valori positivi di altre regioni, anche limi-trofe (es. Marche +99%, Toscana +

69,7%, Emilia Romagna + 54,3%, Abruzzo e Molise +42,5%). Si con-cede sempre meno anche allo sva-go: sul tempo libero, cultura e giochi - nel quale sono compresi anche i consumi fuori casa - l’Umbria fa se-gnare un -10,1%: quasi il doppio del decremento medio italiano (-5,8%), che tradotto in valori assoluti signifi-ca circa 150 euro in meno all’anno.

cOnsuMI, GlI uMbrI tAGlIAnO su tuttOTRA Il 2007 e Il 2011 SpeSA medIA ANNUAle CAlATA dI 2000 eURO. dATO peGGIORe dellA medIA NAzIONAle

12

prIMO pIAnOecOnOMIA

Con il sito www.confcom-mercio.pg.it completamen-te rinnovato cresce la possi-

bilità di dialogo tra Confcommercio e i propri associati, che possono ad esempio commentare le notizie, facendoci sapere la loro opinio-ne e animando il dibattito. Inoltre, in ognuna delle aree tematiche presenti nel menu di navigazione in alto - Normative, Credito ed In-

centivi, Fisco etc… - è presente il form “Poni un quesito”, che con-sente GRATUITAMENTE di porre domande e richieste di chiarimento ai nostri esperti in tutte le materie tecniche, comodamente dal proprio pc, con la garanzia di avere una ri-sposta entro 48 ore. E ancora: la ru-brica “Scrivi al Presidente” costi-tuisce un canale di comunicazione sempre aperto tra l’organizzazione

e gli imprenditori. Altri spazi a disposizione sono la Pagina degli annunci, riservata a offerte/richieste di attrezzature, macchinari, locali, lavoro sempre connessi all’attività di impresa. Sono tante altre le novità del sito, che invi-tiamo a scoprire, citando solo un ul-timo importante servizio esclusivo: le scadenze fiscali Seac, sempre aggiornate in home page.

www.cOnfcOMMercIO.pG.ItUN SITO peR dIAlOGARe e pARTeCIpARe

13

Internet

Alzi la mano chi non ha mai comprato un prodotto pur sapendo (o legittimamente

sospettando, dato il prezzo!) che fosse un falso. Il fatto è che la mag-gior parte dei consumatori è portata a considerare l’acquisto di un pro-dotto contraffatto come un proble-ma minore, in grado di provocare, semmai, un piccolo danno al com-

merciante del prodotto “vero” per il mancato profitto.Il fenomeno della contraffazione, invece, ha implicazioni e provoca ef-fetti molto più profondi e più gravi, con ricadute di carattere economico, fiscale e finanziario, a causa delle mancate entrate erariali, e di carat-tere sociale: interessa la salute dei cittadini, alimenta il lavoro nero e,

soprattutto, il crimine organizzato. Di contraffazione si è parlato a Perugia, in un convegno (nella foto di pag. 15) - organizzato da Confesercenti nell’ambito di un progetto che coin-volge anche Confcommercio - dal titolo “I prodotti falsi fanno danni veri”, nel corso del quale il coman-dante regionale della Guardia di Fi-nanza, Vincenzo Tuzi, ha illustrato i

CONTRAffAzIONe IN CReSCITA ANChe IN UmbRIA, le ImpReSe ChIedONO pIù CONTROllI

I prOdOttI fAlsI fAnnO dAnnI verI

14

prIMO pIAnOAbusIvIsMO e cOntrAffAzIOne

dati umbri. “In Umbria il problema esiste so-prattutto nelle fiere, nelle sagre pa-esane; magari non incide come in altre zone d’Italia, ma è presente. I

controlli - ha assicurato il comandan-te Tuzi - sono oggi concordati con le altre forze di polizia”.E i risultati sono evidenti. Il trend

della contraffazione è in crescita in Umbria: dai 35 mila pezzi sequestra-ti nel 2009 siamo arrivati, nel 2011, a oltre 79 mila pezzi. A Gubbio sono stati sequestrati oggetti in ceramica,

con una firma falsa, per due milioni e mezzo di euro. Sono state seque-strate ceramiche di Deruta fabbrica-re in Cina.

“La nostra attività - ha proseguito il comandate Tuzi - è quella di indi-viduare il soggetto che fa contraffa-zione e di perseguirlo anche per le altre attività irregolari che questo comporta: evasione fiscale, lavoro nero… Bisogna, infatti, affrontare il problema nella sua interezza”. Senza dimenticare il rischio per la salute pubblica provocato dalla com-mercializzazione di prodotti non sicu-

prIMO pIAnOAbusIvIsMO e cOntrAffAzIOne

dai 35 mila pezzi sequestrati nel 2009 siamo arrivati, nel 2011, a oltre 79 mila pezzi

“Contraffazione e abusivismo vanno affrontati con la cultura della legalità”

un pO’ dI dAtI

7 miliardi di euro: stima del fat-•turato del falso in Italia (Censis)

350/400 miliardi di euro: sti-•ma giro d’affari del falso (Banca Mondiale)

Fra il 2 e il 7%: stima dell’in-•cidenza dell’industria del falso sull’intero mercato mondiale (Ocse)

Oltre 290 milioni: prodotti se-•questrati nel 2009 (Word Cu-stoms Organization): 34% area asiatica, 30% area europea, 18% area medio-orientale, 14% area americana, 0,7% area africana.

15

AdvAdv

turIsMO,l’AbusIvIsMO vIAGGIA sul web Al termine di una lunga ricerca sulle strutture ricettive extralber-ghiere umbre che si propongono via internet, Federalberghi ha incontrato l’assessore regionale al turismo Fabrizio Bracco, per ri-chiamare ancora una volta la sua attenzione sul fenomeno abusi-vismo. La ricerca in rete, infatti, ha rilevato 1.583 strutture ricetti-ve extralberghiere umbre - 1.057 agriturismi, 423 case vacanza e 103 country house - sulle quali è stata effettuata una comparazio-ne con l’elenco ufficiale della Re-gione, composto dalle strutture con regolare autorizzazione. Dal-la comparazione è emerso che 85 strutture risultano autorizzate, ma promuovono la loro offerta sul web in modo non coerente rispetto all’autorizzazione otte-nuta: ad esempio, una country house che si propone come agri-turismo. Il dato più preoccupante è però che ben 330 strutture non sono state rintracciate nell’elen-co regionale.

“In molti casi - commenta An-drea Barberi, vicepresidente Fe-deralberghi, con delega specifica a questa iniziativa - non siamo riusciti a risalire ad alcuna auto-rizzazione. Si tratta di attività ces-sate? Hanno cambiato nome? Secondo noi, per la gran parte, si tratta di casi di abusivismo. Abbiamo perciò chiesto all’as-sessore Bracco di predisporre i controlli necessari a riportare chiarezza e trasparenza anche in questo mercato turistico”. “L’as-sessore Bracco ci ha garantito che solleciterà i Comuni ad effet-tuare i controlli che sono sotto la loro responsabilità - commenta il presidente Federalberghi Vincen-zo Bianconi - ma l’esperienza di questi ultimi anni ha dimostrato chiaramente che questa delega all’ente locale non porta grandi risultati. è sufficiente andare su internet, come abbiamo fatto noi, per scoprire un mondo di attività dai connotati incerti e di dubbia regolarità. Ci chiediamo perché questa iniziativa debba essere effettuata da una organizzazione di categoria e non invece da chi è preposto ai controlli”.

ri, per i quali si è passati dai 20 mila pezzi l’anno sequestrati in Umbria ad oltre 170 mila pezzi. E con uno sguardo anche alla nuova frontiera del mercato illecito via web: negli ul-timi tre anni, sono stati sequestrati 42 siti internet.Gianni Gravante, vicepresidente Federazione Moda Italia (nella foto), ha parlato dell’impegno di Confcom-mercio nel lottare contro questo fe-nomeno che, ha specificato, è ormai in grado di coprire tutti i settori mer-ceologici, compreso quello agroali-mentare e perfino farmaceutico. La contraffazione, ha detto, va ostaco-lata non solo in termini di legge, ma anche attraverso l’informazione sui rischi che l’industria del crimine rap-presenta. “Si tratta di un problema culturale” ha aggiunto Carlo Petrini, presiden-te Settore Moda della provincia di Perugia. “Se 10 o 15 anni fa poteva accadere di comprare un oggetto fal-so convinti che fosse vero, oggi se ne ha piena consapevolezza. Biso-gna far capire alla gente che vende-re prodotti contraffatti è grave quan-to vendere droga. La contraffazione va combattuta seriamente e biso-gna intensificare i controlli da parte della polizia municipale”. “Perché le imprese corrette - ha sottolineato il

presidente di Confcommercio della provincia di Perugia Giorgio Men-caroni - fanno oggi ancora più fatica a vivere nel mercato”. “La contraffa-zione e l’abusivismo vanno affrontati con la cultura della legalità, che va difesa senza incertezze”, ha detto nel suo intervento l’assessore regionale al commercio Fabrizio Bracco. “So-prattutto nel momento in cui siamo in una crisi acutissima, che sta cam-biando il pianeta, le gerarchie dei pa-esi, i modelli di consumo”.

17

prIMO pIAnOAbusIvIsMO e cOntrAffAzIOne

Adv

“Ci stanno uccidendo”! Assume toni drammatici la denuncia delle imprese, spe-

cie quelle di piccole e piccolissime dimensioni, raccolta da Confcom-mercio della provincia di Perugia sul tema del credito, nel corso di un sondaggio condotto di recente. A chi è piccolo e già sconta gli ef-

fetti della crisi, con cali più o meno accentuati di fatturato, insomma, il sistema bancario non concede fiducia. Le singole storie racconta-te dagli imprenditori si succedono intorno a questo leit motiv: c’è chi chiede un finanziamento e gli viene negato; c’è qualcuno a cui viene addirittura sconsigliato di chiederlo, tanto scontato è l’esito della even-tuale domanda; c’è chi lamenta ri-

chieste esorbitanti per un minimo sforamento dello scoperto di conto corrente e chi addirittura un rientro anticipato dal finanziamento otte-nuto. Per tutti, c’è un generalizzato aumento delle garanzie richieste e delle spese accessorie. La preoccupazione, e perfino la rab-bia, rilevate tra gli imprenditori, non

potevano non essere raccolte da Confcommercio che, insieme ad al-tre 11 associazioni di categoria, sul tema del credito ha incontrato prima la presidente della giunta regionale Catiuscia Marini (v. mensile apri-le) e successivamente l’assessore allo sviluppo economico Vincenzo Riommi. Le 11 associazioni, che hanno costituito un fronte unitario per affrontare insieme l’emergenza

lA deNUNCIA delle ImpReSe IN UN dOCUmeNTO pReSeNTATO All’ASSeSSORe ReGIONAle RIOmmI

Occorrono strumenti creditizi e finanziari in grado di rispondere alle esigenze

delle imprese

In Umbria, i grandi clienti delle banche detengono il 76% delle sofferenze

bancarie

MenO credItO, pIù cOstIeconomica, hanno illustrato all’as-sessore Riommi il contenuto di un documento nel quale sono sinte-tizzate le priorità. Tra queste: indivi-duare, insieme al sistema bancario, strumenti creditizi e finanziari in gra-do di rispondere alle esigenze del-le imprese; recuperare risorse per la ricapitalizzazione dei confidi che offrono garanzie alle imprese. La ri-sposta della Regione non dovrebbe tardare. Intanto, Confcommercio si è rivolta al sistema bancario. “Com-prendiamo quando dicono che non hanno il compito di fare welfare, ma invitiamo le banche che operano in Umbria a riflettere almeno su due tipi di considerazioni. La prima è che, in molti casi, oggi la crisi delle imprese è spesso una cri-si di liquidità. Chi si trova in questa condizione - magari perché i propri clienti, o la pubblica amministrazio-ne/cliente, non pagano nei tempi concordati - può rischiare il fallimen-to anche se ha buone prospettive economiche. La seconda considerazione, invece, riguarda i dati sul rapporto tra banche e imprese: in Umbria, i grandi clienti delle banche detengono il 76% del-le sofferenze bancarie, ma hanno la quasi totalità dei prestiti. Ai piccoli continuano ad arrivare le briciole, an-che se dimostrano di essere pagatori più affidabili”. In Italia, ricorda l’ultimo studio OCSE, le Pmi costituiscono il 99,9% delle aziende (4.467.058 su 4.470.748 milioni). Nel panorama del credito, però, rappresentano una fet-ta ben più ridotta: il 19% nel 2010, il 18% nel 2008 e 2009.

19

prIMO pIAnOcredItO

MercAtO del lAvOrO, lA rIfOrMA nOn pIAce ANTICIpIAmO GlI ASpeTTI del dISeGNO dI leGGe dI mAGGIOR RIleVANzA peR le ImpReSe del TeRzIARIO

Nel momento in cui scrivia-mo il disegno di legge sul-la Riforma del mercato del

lavoro messa a punto dal Governo Monti deve ancora superare la pro-va del Parlamento. E proprio in que-sta sede Confcommercio ha chiesto alle forze politiche che siano appor-tati gli opportuni aggiustamenti e miglioramenti al ddl, soprattutto per quanto riguarda la flessibilità in en-trata e i costi per le imprese. Infatti, il giudizio di Confcommercio sul di-segno di legge è fortemente negati-

vo, anche perché il testo approdato al Senato presenta nell’impianto modifiche e novità peggiorative ri-spetto al documento che era stato illustrato dal Governo alle parti so-ciali a Palazzo Chigi.L’Esecutivo peraltro ha detto chiara-mente che la riforma o passa sen-za stravolgimenti o si dimetterà. E’ presumibile quindi che non ci sa-ranno grandi modifiche. Per questo anticipiamo in queste pagine le no-vità principali, quelle che hanno più rilevanza per i nostri settori.

Nelle intenzioni si dovrebbe rea-lizzare un mercato più flessibile e capace di contribuire alla crescita e alla creazione di occupazione. Con-fcommercio invece ritiene che siano molteplici le criticità già emerse. In particolare si rileva l’inesistenza nel medesimo ddl della base per la cre-azione di nuovi posti di lavoro, con maggiore difficoltà per i giovani ad entrare nel circuito lavorativo; un ag-gravio degli adempimenti burocratici per le aziende; un aumento del co-sto del lavoro; una riconduzione al lavoro subordinato di molti contratti atipici.

CoNTRATTo A TEMPo DETERMINATo

I rapporti di lavoro regolati da questo istituto presentano una maggiore propensione, rispetto al contratto di lavoro a tempo indeterminato, all’at-tivazione di strumenti assicurativi. Coerentemente con questa caratte-ristica, si prevede un incremento del relativo costo contributivo (aliquota 1,4%), destinato al finanziamento dell’ASPL (Assicurazione sociale per l’Impiego ). Nello spirito della diretti-va europea n. 9/70/CE, il contrasto ad un’eccessiva reiterazione di rap-

20

fOcuslAvOrO

porti a termine tra le stesse parti è perseguito tramite l’ampliamento dell’intervallo tra un contratto e l’al-tro a 60 giorni nel caso di un contrat-to di durata inferiore a 6 mesi, e a 90 giorni nel caso di un contratto di durata superiore (attualmente, 10 e 20 giorni). Nel contempo, tenuto conto delle possibili esigenze organizzative del-le imprese con riguardo al comple-tamento delle attività per le quali il contratto a termine è stato stipula-to, si prevede un prolungamento del periodo durante il quale il rapporto a termine può proseguire oltre la scadenza per soddisfare esigenze organizzative, da 20 a 30 giorni per contratti di durata inferiore ai 6 mesi e da 30 a 50 giorni per quelli di dura-ta superiore. Nella logica di contrastare non l’uti-lizzo del contratto a tempo determi-nato in sé, ma l’uso ripetuto e rei-terato, per assolvere ad esigenze a

cui dovrebbe rispondere il contratto a tempo indeterminato, viene previ-sto che il primo contratto a termine - intendendosi per tale quello stipula-to tra un certo lavoratore e una certa impresa per qualunque tipo di man-sione - non debba più essere giu-stificato attraverso la specificazione della causale di cui all’art.1 del Dlgs 368/01, fermi restando i limiti di du-

rata massima previsti per l’istituto. Si stabilisce, inoltre, che ai fini della determinazione del periodo massi-mo di 36 mesi (comprensivo di pro-roghe e rinnovi) previsto per la sti-pulazione di contratti a termine con un medesimo dipendente, vengano computati anche eventuali periodi di lavoro somministrato intercorsi tra il lavoratore e il datore/utilizzatore.

Al vIA Il nuOvO ApprendIstAtOFederalberghi, Fipe, Fiavet, Fai-ta e Federeti hanno raggiunto un’intesa con le organizzazioni sindacali Filcams/Cgil, Fisascat/Cisl e Uiltucs/Uil per la discipli-na contrattuale dell’apprendista-to. L’intesa conferma l’impianto generale contenuto nel CCNL sull’apprendistato professiona-lizzante, con la formazione per l’acquisizione delle competenze tecnico-professionali e specialisti-che che si svolgerà esclusivamen-te in azienda; ribadisce l’impor-

tanza del ruolo della bilateralità; individua le figure professionali del settore sovrapponibili a quelle dell’artigianato per le quali è sta-ta prevista una durata maggiore, quali ad esempio: cuoco, pastic-cere, gelatiere, barman, gastro-nomo, pizzaiolo. Gli apprendisti dipendenti da imprese turistiche sono circa 60.000. L’intesa, che recepisce le indicazioni normati-ve contenute nel recente testo unico sull’apprendistato (decreto legislativo 167 del 2011), è entra-ta in vigore il 26 aprile 2012, allo scadere del periodo transitorio previsto dalla legge.

21

fOcuslAvOrO

Adv

APPRENDISTATo

Sulla base della premessa, condivi-sa da tutte le parti sociali, di indivi-duare nell’apprendistato, articolato nelle tipologie previste, il canale privilegiato di accesso dei giovani al mondo del lavoro, la riforma ri-spetta sostanzialmente l’impianto del d.lgs. n. 167/2011 (Testo Unico sull’apprendistato), del quale Re-gioni e parti sociali dovevano pro-muovere l’implementazione entro il termine attualmente fissato del 25 aprile 2012. (Vedi box pag 21). Vengono inoltre proposti alcuni in-terventi volti ad enfatizzare i conte-nuti formativi dell’istituto: - introduzione di un meccanismo in base al quale l’assunzione di nuo-vi apprendisti è collegata alla per-centuale di stabilizzazioni effettua-te nell’ultimo triennio (50%), con l’esclusione dal computo della citata percentuale dei rapporti cessati du-rante il periodo di prova, per dimis-sioni o per licenziamento per giusta causa; - innalzamento del rapporto tra apprendisti e lavoratori qualificati

dall’attuale 1/1 a 3/2; - durata minima di sei mesi del pe-riodo di apprendistato, ferma restan-do la possibilità di durate inferiori per attività stagionali e fatte salve le eccezioni previste nel T.U. Valutazione: Secondo Confcom-mercio le misure sono insufficienti per lo sviluppo dell’apprendistato, in quanto la previsione di limiti nu-merici all’assunzione di apprendisti, la previsione della durata minima e la subordinazione alla prosecuzione del rapporto di lavoro al termine del periodo di apprendistato pongono limiti di accesso a questo strumen-to. La materia, fra le altre cose, è demandata ai contratti collettivi e da ultimo è stata approvata l’intera riforma raccolta nel T.U. sopra citato e ci sono pericoli di incongruenze.

CoNTRATTo DI LAVo-Ro A TEMPo PARzIALE

Al fine di incentivare l’impiego virtuo-so dell’istituto, ostacolandone l’uso come copertura di utilizzi irregolari di lavoratori, si propone di istituire, nei soli casi di part-time verticale

o misto, un obbligo di comunicazio-ne amministrativa secondo moda-lità snelle e non onerose (sms, fax o PEC) e contestuale al già previsto preavviso di 5 giorni da dare al lavo-ratore in occasione di variazioni di orario attuate in applicazione delle clausole elastiche o flessibili. Si intende inoltre prevedere, in caso di rilevanti motivi personali precisati dalla legge e in altre eventuali ipotesi previste dalla contrattazione colletti-va, la facoltà del lavoratore di espri-mere un “ripensamento” nel caso di part-time flessibile o elastico. Valutazione: Si riduce la libertà del-le parti di regolare con il consenso unanime l’orario di lavoro in base alle nuove esigenze.

CoNTRATTo DI LAVo-Ro INTERMITTENTE

Al fine di contenere il rischio che lo strumento del contratto di lavoro intermittente, o “a chiamata”, possa essere utilizzato come copertura nei riguardi di forme di impiego irregola-re del lavoro, si prevede l’obbligo di effettuare una comunicazione ammi-nistrativa preventiva, con modalità snelle (sms, fax o PEC), in occasio-ne di ogni chiamata del lavoratore. Si riduce inoltre il campo di appli-cazione del lavoro intermittente, riconducendolo alle sole previsioni contrattuali finora contemplate da pochissimi ccnl, abrogando “ il lavo-ro intermittente per prestazioni rese da soggetti con meno di venticinque anni di età ovvero da lavoratori con più di quarantacinque anni di età, anche pensionati, per prestazioni da rendersi il fine settimana, nonché nei periodi delle ferie estive o delle vacanze natalizie e pasquali”.

23

fOcuslAvOrO

Adv

Valutazione: L’introduzione dell’ob-bligo di comunicazione preventiva prima di ciascuna prestazione la-vorativa comporterà un aggravio di costi per i datori di lavoro ed una relativa sanzione sproporzionata (da 1.000 a 6.000 €) in caso di manca-ta comunicazione, talmente alta da scoraggiare l’utilizzo del contratto a chiamata.

LAVoRo A PRoGETTo

Gli interventi proposti sul regime delle collaborazioni a progetto vanno nella direzione di una razionalizzazio-ne dell’istituto, al fine di evitarne uti-lizzi impropri in sostituzione di con-tratti di lavoro subordinato. Tale obiettivo è perseguito preve-dendo disincentivi tanto normativi quanto contributivi. Tra i primi, una definizione più strin-gente del “progetto”, che non può consistere in una mera riproposizio-ne dell’oggetto sociale dell’impresa committente; la tendenziale limita-zione dell’istituto a mansioni non meramente esecutive o ripetitive così come eventualmente definite dai contratti collettivi, al fine di enfa-tizzarne la componente professiona-le; l’introduzione di una presunzione relativa in merito al carattere subor-dinato della collaborazione quando l’attività del collaboratore a progetto sia analoga a quella svolta, nell’am-bito dell’impresa committente, da lavoratori dipendenti, fatte salve le prestazioni di elevata professiona-lità; l’eliminazione della facoltà di introdurre nel contratto clausole in-dividuali che consentono il recesso del committente, anteriormente alla scadenza del termine e/o al comple-tamento del progetto (resterebbe

ferma la possibilità di recedere per giusta causa, per incapacità profes-sionale del collaboratore che renda impossibile l’attuazione del proget-to, e per cessazione dell’attività cui il progetto è inerente); l’abolizione del concetto di “programma”. è proposta, infine, una norma inter-pretativa sul regime sanzionatorio, che chiarisce, d’accordo con la giu-risprudenza di gran lunga prevalente (ma superando la posizione già as-sunta dal ministero del Lavoro con la precedente circolare n. 1/2004), che in caso di mancanza di un progetto specifico il contratto a progetto si considera di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Sul versante contributivo, è intro-dotto un incremento dell’aliquota contributiva IVS degli iscritti alla Ge-stione separata INPS, così da prose-guire il percorso di avvicinamento alle aliquote previste per il lavoro dipendente.

PARTITE IVA

Per razionalizzare il ricorso a colla-borazioni professionali con titolarità di partita IVA, sono proposte norme volte ad evitarne utilizzi impropri in sostituzione di contratti di lavoro su-bordinato. Sono introdotte norme rivolte a far presumere, salvo prova contraria (ferma restando, cioè, la possibilità del committente di prova-re che si tratti di lavoro genuinamen-te autonomo), il carattere coordinato e continuativo (e non autonomo ed occasionale) della collaborazione tut-te le volte che essa duri complessi-vamente più di sei mesi nell’arco di un anno, che da essa il collaboratore ricavi più del 75% dei corrispetti-vi (anche se fatturati a più soggetti

riconducibili alla medesima attività imprenditoriale), e che comporti la fruizione di una postazione di lavoro presso la sede istituzionale o le sedi operative del committente. Tali indici presuntivi possono essere utilizza-ti disgiuntamente nel corso delle attività di verifica. Qualora l’utilizzo della partita IVA venga giudicato im-proprio, esso viene considerato una collaborazione coordinata e conti-nuativa (che la normativa non am-mette più in mancanza di un proget-to), con la conseguente applicazione della relativa sanzione di cui all’art. 69 comma 1 del Dlgs 276/03.

ASSoCIAzIoNE IN PARTECIPAzIoNE CoN APPoRTo DI LAVoRo

Si prevede di preservare l’istituto solo in caso di associazioni tra fami-liari entro il 1° grado o coniugi.

LAVoRo ACCESSoRIo (VoUChER)

Sono previste misure di correzione dell’art. 70 del d.lgs. n. 276/2003 (come modificato dalla legge n. 33/2009 e n. 191/2009), finalizzate a restringere il campo di operatività dell’istituto e a regolare il regime orario dei buoni (voucher). Si intende inoltre consentire che i voucher siano computati ai fini del reddito necessa-rio per il permesso di soggiorno.

Data la complessità della materia, nel mensile abbiamo riportato solo una sintesi dei principali istituti; rinviamo al sito www.confcommer-cio.pg.it, Area Lavoro e Paghe, per un maggiore approfondimento.

25

fOcuslAvOrO

Adv

C ompletiamo in questo nu-mero del mensile l’interven-to sul tema del e.business e

delle potenzialità della rete per fare affari, con il contributo di Luca Bal-dicchia, esperto di marketing e web marketing.

Nello scorso numero abbiamo visto che in una economia in crisi, l’e-bu-siness, il business on line (B2B, bu-siness to business, e B2C, business to consumer), ovvero “l’insieme di scambi tra soggetti mediati dalla tecnologia” è in costante crescita, come il numero di utenti internet. Approfondiamo ora altri aspetti. Ricordiamo intanto quali sono gli strumenti del web marketing:- Sito internet- Indicizzazione sui motori di ricerca (Search Engine Optimization-SEO)

- Strutturare piattaforme pubblicita-rie on-line (es. Google Adwords)

- Monitoraggio del traffico in entrata attraverso strumenti di analIsi dati (es. GoogleAnalitycs)

- Scambio e circuito link e banner- Mailing e newsletter.

A proposito di sito internet, a monte della realizzazione di un sito azienda-le bisogna fare alcune scelte strate-giche, ovvero inquadrare le opportu-nità del mercato, chiedersi come ci si potrà imporre su quel mercato, in che modo i clienti percepiranno la no-stra azienda ed offerta, come attrarre e trattenere la loro attenzione, come servirli al meglio, come misurare il proprio business on line. Successi-vamente a queste decisioni, nella

costruzione di un sito vanno tenuti presente, secondo l’esperto Luca Baldicchia, 7 elementi chiave, che aiutano a non sbagliare.Contesto. Rappresenta l’aspetto estetico e funzionale. Alcuni siti puntano molto sulla grafica, i colori e il design, mentre altri enfatizzano molto aspetti di carattere utilitaristi-co, come la facilità di navigazione.Contenuto. Rappresenta tutto il materiale digitale presente sul sito, la forma di erogazione (testo, video, audio e grafica) e la tipologia del ma-teriale stesso: servizio, prodotto e informazioni. Se il contesto riguarda prevalentemente il “come” del sito, il contenuto riguarda il “cosa”.Comunità. Interazioni che avvengo-no tra gli utenti del sito (comunica-zione user-to-user). Può avvenire tra due utenti (e-mail, gioco a distanza, ecc…) o tra un utente e molti (chat room).

A monte della realizzazione di un sito aziendale bisogna

fare alcune scelte strategiche

27

unA “rete” per fAre AffArI

IMpresA e svIluppOweb MArketInG

Adv

meno la propria reale identità, pub-blica un contenuto interessante e/o divertente con l’obiettivo di genera-re “hype” e diffusione dello stesso. Tramite il passaparola spontaneo tra utenti si produce un effetto vi-rale che porta sempre più persone a visionare il video e, dunque, a far sì che il messaggio raggiunga più utenti/consumatori possibile. Con-nesso al social marketing c’è l’im-portanza di una fan base. Costruire relazioni con le persone è il modo più efficiente per creare fidelizza-zione, che porta indirettamente ad un incremento di profitti. Un ottimo modo per iniziare a costruire rela-zioni con persone che condividono interessi simili è quello di sviluppare una fan base sui social network (fa-cebook, YouTube, Twitter, ecc...).

Come incrementare la fan base?Intanto definire il target di riferimen-to, calibrare il tono in base al target, guardarlo come un investimento a lungo termine, non “forzare” le cose, agire con naturalezza, creare un piano d’aggiornamento, monito-rare e misurare.Infine si può pianificare una campa-gna pubblicitaria, anche qui tenen-do conto di alcuni elementi: il livello geografico (campagna in una o più regioni, province, città, campagna nazionale, etc.), quello degli interes-si (segmentando il target rispetto a questo aspetto), il livello temporale (quando far visualizzare gli annunci), il

livello anagrafico (selezionare i target in base alle caratteristiche: età, istru-zione, tipo lavoro). Google AdWords è la piattaforma pubblicitaria di Goo-gle. Quando effettuiamo una ricerca, il motore di ricerca visualizza a lato dei risultati una serie di collegamenti

sponsorizzati a pagamento. Questa piattaforma è uno degli stru-menti più importanti del web mar-keting moderno. Si può scegliere quando e dove fare pubblicità; attrae solo i potenziali clienti; compare sulle prime posizioni di Google; pro-muove efficacemente una offerta; si possono esplorare nuovi mercati e nuovi paesi; si possono controllare i risultati in ogni momento; abbatte il rischio di pubblicità inefficace; i primi risultati sono visibili nel giro di pochi giorni; si può pianificare la promozio-ne a seconda delle esigenze. Una campagna pubblicitaria ha ne-cessità di un monitoraggio giorna-liero e di un’ottimizzazione continua. Con una costante ottimizzazione si può ottenere il massimo risultato con la minima spesa. Grazie ad ac-curati strumenti di analisi si possono testare differenti offerte promozio-nali, verificando in brevissimo tem-po i risultati di ogni singola azione.Ciò permette di comprendere la ri-sposta del mercato, migliorare il bu-siness e di conseguenza aumentare le vendite. Per realizzare tutto que-sto è necessario affidarsi ad esperti: internet marketer, grafici, web desi-gner, programmatori e copywriter.

Customizzazione. Capacità del sito di adattarsi, o di essere adattato, alle specifiche esigenze di ogni singolo utente.Comunicazione. Dialogo che si svolge tra il sito e i suoi utilizzatori: es. comunicazione dal sito all’utente (es. e-mail); dall’utente al sito (es. ri-chiesta al customer service); comu-nicazione a due vie (es. messaggisti-ca istantanea).Connessione. Estensione dei colle-gamenti formali tra il sito e gli altri siti.Commercio. Vendita di beni o servi-zi tramite il sito. Una volta che il sito è realizzato, è molto importante l’ottimizzazione (Search Engine Optimization, SEO, in inglese): sono le attività finalizza-te ad aumentare il volume di traffico che un sito web riceve dai motori di ricerca. Una rilevanza crescente ha poi assunto il social media marke-ting, ovvero la branca del marketing che si occupa di generare visibili-tà su social media e comunità virtuali. Il social media marketing gestisce i rapporti on line, creando conversazioni, con gli utenti/consu-matori attraverso la gestione della comunicazione integrata su tutte le diverse piattaforme che il Web 2.0 mette a disposizione (siti di so-cial networking, foto, video e slide sharing, comunità 2.0, wiki, etc.). Piattaforme la cui proprietà non è dell’azienda (o persona) che intende instaurare tali relazioni. Un esempio è l’azione di marketing virale che si compie su YouTube o altri siti di Vi-deo sharing. L’azienda, dichiarando o

Cresce l’importanza del social media marketing, che

genera visibilità su social media e comunità virtuali

l’ottimizzazione (SeO) di un sito serve ad

aumentare il traffico che un sito web riceve dai motori di

ricerca

29

IMpresA e svIluppOweb MArketInG

Adv

31

dAl terrItOrIO

Non solo il tradizionale mer-cato, ma anche tante altre iniziative sono previste in oc-

casione della manifestazione “Tra le Fonti di Gualdo” in programma il 6 maggio nella vie e piazze del centro storico di Gualdo Tadino. Oltre alla

ormai consueta estemporanea di pittura, con premiazione presso il Comune, la novità di questa edizione è l’estemporanea di una quindicina di maestri forgiatori, che daranno pub-blica prova della loro abilità. Da vener-dì 4 a domenica 6, inoltre, in Piazza

Mazzini si svolge “Le Vie del Gusto”, mostra mercato di prodotti tipici. “Tra le Fonti di Gualdo” è organizzata dalla Confcommercio locale che, ricordia-mo, si è trasferita al n. 30 di Via Sto-relli (dal n. 11), e da Cosap 99, con il patrocinio del Comune.

è una primavera piena di av-venimenti, quella della Con-fcommercio di Bastia Umbra.

Il 10 maggio ci sarà l’assemblea elet-tiva, che provvederà alla nomina del nuovo consiglio. Il 27 maggio torna invece il tradi-zionale appuntamento con la Pas-seggiata ecologica su due ruote,

promossa dall’Ascom e giunta alla 27ma edizione. L’appuntamento è in Piazza Mazzini, alle 8.00, per le iscrizioni, con partenza alle 9.00. La Passeggiata - che non ha carat-tere competitivo - è soprattutto un momento di aggregazione, in cui un ruolo da protagonisti è lasciato a gio-vani e bambini. Per tutti, al termine,

una merenda e simpatici gadget. Tante anche le iniziative del Consor-zio Bastia Umbra City Mall: il 21 e 22 aprile si è svolta con notevole successo “I Colori della Primavera”, ma è già pronto un programma per tutto l’anno, con l’obiettivo di attrar-re visitatori e di valorizzare le attività commerciali della città.

Il 6 MAGGIO tOrnA lA MAnIfestAzIOne “trA le fOntI dI GuAldO”

bAstIA, rInnOvO cArIche e tAntI eventI

A GubbIO un tAvOlO del lAvOrO e dell’ecOnOMIA

Una valutazione positiva, quella che la Confcommer-cio di Gubbio dà del Tavolo

del lavoro e dell’economia attivato dal Comune, che ha coinvolto tutte le associazioni datoriali e dei lavo-ratori, con l’obiettivo di elaborare strategie condivise per affrontare la crisi sul territorio. La Confcommer-cio eugubina ha partecipato a tutte le riunioni di carattere generale, che sono servite a fare una ricognizione della situazione, e ha anche avanza-to una serie di proposte in materia

di turismo. Successivamente il con-fronto si è spostato su temi specifi-ci, quali il credito e i tributi, affrontati in riunioni ad hoc con i soggetti in-teressati. Intanto si profilano buone notizie per le attività commerciali di Gubbio sul fronte nettezza urbana: il Comune, come fortemente voluto dalla Confcommercio, appare infatti orientato a non aumentare la tariffe a carico dei negozi. L’Ascom ha chie-sto anche una diversificazione delle tariffe a seconda delle tipologie di attività.

Adv

dAl terrItOrIO

spOletO, cOnfcOMMercIO bOccIA Il pIAnO sull’ArredO urbAnO

uMbertIde, Al lAvOrO per Il rIlAncIO del terrItOrIO

La Confcommercio di Spoleto è nettamente contraria al nuovo Piano per l’arredo urbano che

il Comune ha commissionato ad un consulente esterno e che ha ripre-sentato invariato per diverse volte, nonostante le osservazioni critiche dell’Ascom. Due gli aspetti che l’as-sociazione contesta maggiormente: prima di tutto il fatto che il nuovo Piano preveda solo ombrelloni, tutti uguali, e pedane a terra, togliendo la possibilità di allestire anche gazebo. Confcommercio propone invece che l’amministrazione assegni linee gui-da sui materiali consentiti, lasciando poi spazio alla fantasia dei singoli progettisti. Altro motivo di dissenso la limitazione della possibilità di oc-cupazione del suolo pubblico a soli 8 mesi l’anno, mentre si vorrebbe estesa a tutto l’anno. “In questo modo - sottolinea il pre-sidente Ascom Andrea Tattini - ci sa-rebbero benefici per tutti: il Comune si garantirebbe maggiori entrate, le

Due incontri, con l’Agenzia delle Entrate e con gli istituti di credito e i confidi, per ri-

lanciare il commercio e l’economia del territorio umbertidese.è l’impegno che il Comune di Um-bertide si è assunto al tavolo costi-tuito con le associazioni di categoria

Confcommercio e Confesercenti per ragionare su quali strumenti ed azio-ni mettere in campo per favorire il commercio locale, soffocato dall’au-mento dei costi e dal calo dei consu-mi. I rappresentanti delle associazio-ni di categoria hanno sottolineato le difficoltà nei rapporti con le banche

e l’aumento della pressione fiscale. Da qui la decisione di promuovere due incontri con gli istituti di credi-to locali e i confidi e con l’Agenzia delle Entrate, per verificare possibili interventi nella direzione del soste-gno alle imprese e, più in generale, all’economia del territorio.

imprese avrebbero maggiori introiti e si creerebbero prospettive occupa-zionali, avendo spazi più ampi da ge-stire”. A fronte della mancata dispo-nibilità del Comune ad accogliere le sue richieste, la Confcommercio di Spoleto ha in programma di organiz-zare un incontro a cui saranno invi-tati tutti i consiglieri comunali, a cui verrà chiesto di non votare il nuovo Piano, e a cui saranno presenti tutti gli architetti spoletini, che spieghe-ranno la fondatezza delle ragioni dell’Ascom anche da un punto di vi-sta tecnico. Se sul Piano per l’arre-do urbano c’è dissenso, l’Ascom in-

vece plaude al Comune per l’avanzo di circa un milione di euro con cui ha chiuso il bilancio 2011, che però, secondo il presidente Confcommer-cio, deve servire prima di tutto ad evitare un aumento della pressione fiscale a carico delle imprese e dei cittadini. “Si tratta di una scelta ob-bligata - sottolinea Tattini - per ridare fiato alle imprese, che fanno i conti con una crisi senza precedenti. La parola d’ordine è razionalizzazione della spesa pubblica, prima di deci-dere qualunque aumento di tasse e tributi locali, sui quali comunque va aperto un confronto preventivo”.

33

Adv

7 - 10 MAGGIo• CIBUS Alimentarewww.cibus.it

9 - 11 MAGGIo• SOLAREXPOEnergie rinnovabili e generazione distribuita Veronawww.solarexpo.it

10 - 13 MAGGIo• WELLNESS Fitness, benessere & sport on stage Rimini www.riminiwellness.com

10 - 15 MAGGIo• SALONE DEL LIBRO Torino www.salonelibro.it

11 - 14 MAGGIo• CHIBIDUE / CHIBIMART Bigiotteria, pietre dure, accessori moda Milano www.chibimart.it www.fmi.it

16 - 19 MAGGIo• EXPO SANITA’ Mostra internazionale salute e sanità Bolognawww.bolognafiere.it

24 - 27 MAGGIo • EUROCARNESalone internazionale tecnologie per lavorazione, conservazione, refrigerazione e distribuzione carni Veronawww.eurocarne.it

cAlendArIOfIerIstIcOAppuntAMentIeptA- cOnfcOMMercIO

27 - 30 SETTEMBRE 2012I PRIMI D’ITALIA FESTIVAL NAZIONALE PRIMI PIATTIFoLIGNo www.iprimiditalia.it

1 - 9 DICEMBRE 2012 EXPO REGALO MOSTRA MERCATO REGALIPER TUTTA LA FAMIGLIA UMBRIAFIERE www.expo-regalo.com

10 - 13 FEBBRAIo 2013 EXPO TECONCOM ATTREZZATURE PUBBLICI ESERCIZI- ARTE BIANCA UMBRIAFIERE www.expo-tecnocom.it

2 - 10 MARzo 2013 EXPO CASA ARREDAMENTO ED EDILIZIAUMBRIAFIEREwww.expo-casa.com 30 marzo - 7 APRILE 2013 ANTIQUARIATo ALTA EPoCA RASSEGNA ANTIQUARIA D’ITALIA ToDIwww.rasegnaantiquariaditalia.it

11 -13 APRILE 2014 EXPO EMERGENZE UMBRIAFIERE wwww.expoemergenze.it

35

fIere ed eventI

GlI AppuntAMentIdI MAGGIO

A cura di Epta - Fiere ed eventi

Si consiglia di contattare l’organizzatore per conferme di tempi e modalità di svolgimento

delle manifestazioni

Adv