COMUNItà NOStRA - parrocchiasalzano.it · alla luce la stupenda farfalla che sono. ... Sono ben...

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Comunità Nostra 1 Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo in Salzano - VE www.parrocchiasalzano.it n.32 DICEMBRE 2015 SOMMARIO Incontro al Signore che viene ........................... 2 Aperto l’Anno Giubilare.................................. 3-5 Consiglio pastorale: agire “ai confini” ............... 6 Dopo Firenze, comunità in uscita ..................... 8 Il bilancio della parrocchia .............................. 10 Il Papa ha salutato gli alunni di Salzano ......... 13 Una catechesi in cammino ........................ 14-15 APRIAMO LE PORTE DEL CUORE ALLA MISERICORDIA COMUNITÀ NOSTRA

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Comunità Nostra 1

Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo

in Salzano - VEwww.parrocchiasalzano.it

n.32 DICEMBRE 2015

SOMMARIO

Incontro al Signore che viene ...........................2Aperto l’Anno Giubilare..................................3-5Consiglio pastorale: agire “ai confini” ...............6Dopo Firenze, comunità in uscita .....................8Il bilancio della parrocchia ..............................10Il Papa ha salutato gli alunni di Salzano .........13Una catechesi in cammino ........................14-15

ApRIAMO le pORte del cuORe AllA MISeRIcORdIA

COMUNItà NOStRA

2 Comunità Nostra

Canta e cammina… mi sono im-battuto in queste parole all’ini-zio dei giorni di Avvento. Paro-

le che hanno attirato la mia attenzione perché mi permettevano di iniziare con gioia ed entusiasmo il nuovo tem-po che mi proiettava all’incontro con “il Signore che viene”, il Signore del-la vita. Ed ora, preparandomi a que-sta bella festa del Natale, altrettanto sento che posso ben cantare anch’io, come senz’altro sarà successo ai pa-stori e ai magi nell’incontrarsi con quel bambinetto nato a Betlemme nella semplicità di un luogo scono-sciuto al mondo d’allora. Dice infat-ti l’evangelista Luca: “I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto” ; mentre dei magi Matteo si esprime dicendo: “Al vedere la stella essi provarono una grandissima gio-ia… per un’altra strada fecero ritorno al loro paese” . La festa del Natale, ci lascia sempre molteplici messaggi, fra i quali quello di un Dio che si avvicina a noi in punta di piedi nella fragilità e debolezza di un bambino che è però, per ciascuno di noi e per l’umanità tutta, portatore di gioia, di speranza, in grado di aprirci orizzonti nuovi di vita; in particolare quest’anno, visto

cAntA e cAMMInA… IncOntRO Al SIgnORe che vIene

1 - Luca 2, 202 - Matteo 2, 10.123 - Marina Marcolini in Una fede nuda – ed. Romena

che da pochi giorni siamo entrati nel grande tempo del giubileo della mi-sericordia. Iniziato, con l’apertura della porta santa in S. Pietro a Roma, proprio l’8 dicembre, festa dell’Im-macolata Concezione, ma anche 50° anniversario della conclusione del Concilio Ecumenico Vaticano II. Per l’antico popolo ebreo l’anno giubilare, anno di grande festa, era l’anno in cui la vita ricominciava da capo: la terra riposava senza essere sfruttata per un anno intero (segno di grande rispetto per la madre terra, la casa comune, grande dono da custodire… quanto abbiamo bisogno anche oggi di cu-stodire questa nostra casa comune, quanto bisogno avrebbe di “riposare” da quelle infinite guerre che stanno insanguinando tanti paesi e popoli in questa nostra casa comune!). Ancora, durante l’anno giubilare i debiti era-no condonati, addirittura gli schiavi erano liberati e potevano tornare alle loro case. Questo anno giubilare è un forte richiamo per tutti noi battezzati a continuare l’opera iniziata dal Con-cilio Vaticano II che aveva posto l’uo-mo al centro dell’attenzione amorosa della Chiesa. L’uomo pur con tutte le fatiche e contraddizioni, ma sempre creatura amata incondizionatamente dal Padre… e noi Chiesa chiamati ad essere segno e trasparenza di questa cura ed amorevolezza del Padre per ogni sua creatura. Papa Francesco parla, e ci invita tutti a vivere “la rivo-luzione della tenerezza”: quale occa-sione migliore che imparare da questo Bambino, che metteremo al centro della nostra attenzione, il significato della tenerezza che rimanda all’amo-re incondizionato del Padre? A questo nostro Padre, che è misericordia che sconcerta e sconvolge ogni immagine di Dio che portiamo dentro di noi…

che sconcerta e sconvolge ogni nostra relazione con chi ci sta accanto? “Can-ta e cammina” diventa allora invito ad essere uomini e donne di relazioni buone, in grado di rinnovare il nostro quotidiano, di relazioni di accoglien-za e di servizio, di fraternità e di cor-dialità. Diventa invito ad assumere la fiducia e la speranza che Dio nutre nei nostri confronti e dell’umanità tutta e che si rende visibile nel Bam-bino di Betlemme, come criteri con i quali affrontare ogni giornata, ogni situazione che ci troviamo a vivere. Permettetemi di condividere con voi una bella testimonianza incontrata proprio in questi giorni. È Marina che così si esprime: “Il cristianesimo non è una morale, ma una sconvolgente liberazione, tira fuori dalla crisalide il bruco che credevo di essere e porta alla luce la stupenda farfalla che sono. Quello che io desidero di più è riusci-re a lasciarmi sconfiggere dall’amore. Sentire che è molto più forte di me… E questo dà gioia. Io credo che la gioia sia il termometro della vita spirituale. Più sono vicina a Dio più sono felice, godo. Ricerca di Dio e ricerca della fe-licità vanno insieme” .Cari amici tutti di Salzano termino fa-cendo pervenire a tutti voi il nostro sa-luto ed augurio, mio e di don Luca, di Buon Natale e di Buon Nuovo Anno: che possiamo insieme fare esperienza dell’Amore di Dio nostro Padre che vuole raggiungere in particolare chi può essere solo e sull’orlo di qualche momento buio. Alle persone anziane o ammalate, o a quanti si trovano in situazioni di fatica e difficoltà il no-stro augurio di “Buon Natale!” possa risuonare come segno di vicinanza e impegno a ricordare ciascuno di voi al Signore.

mons. Paolo Cargnin

Questo anno giubilare è un forte richiamo per tutti noi battezzati a continuare l’opera iniziata dal Concilio Vaticano II che aveva posto l’uomo al centro dell’attenzione amorosa della Chiesa.

Comunità Nostra 3

gIuBIleO LA GIOIA DELLA

MISERICORDIA

Apriamo le porte, tutte, quelle materiali che segnano confi-ni ed interdizioni, ma anche,

e forse soprattutto, quelle del cuore e della mente. Aprite le porte senza paura, senza timore alcuno perché la misericordia di Dio non conosce por-te né confini. Difficile pensare all’ac-corato messaggio di papa Francesco per il Giubileo come ad un qualcosa di astratto, ancora più difficile imma-ginare che sia una presa di posizione confessionale. Finisce dritto per inci-dere con decisione su un tessuto po-litico e sociale che è visibilmente in sofferenza in ogni angolo del mondo. Sono ben più che un simbolo le Por-te sante aperte nel cuore dell’Africa o nelle mense della Caritas, nelle case che accolgono i senza dimora ed in quelle che ospitano chi soffre. E se solo ci si pensa un po’ non è diffici-le capire come la Misericordia, filo conduttore di questo anno giubilare, sia in fondo l’unica delle beatitudini evangeliche che non prevede una sor-ta di “premio”: chi ha fame e sete sarà saziato, chi piange sarà consolato e via dicendo, ma i misericordiosi avranno in cambio – e si perdoni la banalizza-zione – la misericordia di Dio, qual-cosa forse di intangibile ai nostri oc-chi contemporanei ma in assoluto il massimo che si possa ottenere. Già nel primo Angelus celebrato dal bal-cone in San Pietro, papa Francesco sottolineava come “sentire misericor-dia cambia tutto. E’ il meglio che noi possiamo sentire. Cambia il mondo. Un po’ di misericordia rende il mon-do meno freddo e più giusto”. Enzo Bianchi, priore della Comunità mona-stica di Bose, ha ricordato in proposi-to quello che scriveva un grande pen-satore ebreo, Abraham J. Heschel: “ Oltre la mente c’è il mistero, ma oltre il mistero c’è la misericordia”. Ed ha provato ad elencare significati e ma-nifestazioni di questa misericordia:

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gIuBIleO InpARROcchIA

indica bontà, benevolenza, indulgen-za, amicizia, disposizione favorevole, perdono, pietà, grazia, ma la mise-ricordia di Dio è anche eterna, fede-le, preziosa, meravigliosa, migliore della vita, estesa più dei cieli come la cantano a più riprese i Salmi”. E la manifestazione più grande di que-sta misericordia sta nella “missione” di Gesù, “scandalosa” a tal punto da farlo finire in croce proprio per testi-moniare lo straordinario amore di Dio verso gli uomini, un amore che è misericordia e va oltre ogni ipotesi di condanna da eseguire. C’è parecchio su cui riflettere in un momento in cui sembra riesplodere una sorta di guer-ra fra religioni, come forse qualcuno

In occasione dell'Anno Santo la Parrocchia di Salzano propone tre incontri biblici sul tema della

misericordia. Sono proposte rivolte a tutti coloro che si sentono in ricerca: giovani e adulti impegnati nella pa-storale o nel mondo, sensibili ai temi della fede e della Parola di Dio. tutte le informazioni sulla locandina qui ri-portata.

vorrebbe farla apparire. Ma è ancora una volta la parola di papa France-sco a fare chiarezza: “La misericordia possiede una valenza che va oltre i confini della Chiesa. Essa ci relaziona all’Ebraismo ed all’Islam, che la con-siderano uno degli attributi più qua-lificanti di Dio. Israele per primo ha ricevuto questa rivelazione, che per-mane nella storia come inizio di una ricchezza incommensurabileda offri-re all’intera umanità. L’Islam, da par-te sua, tra i nomi attribuiti al Creatore pone quello di Misericordioso e Cle-mente. Anch’essi credono che nessu-no può limitare la misericordia divina perché le sue porte sono sempre aper-te”. L’appello lanciato da Francesco

aprendo la Porta santa è chiarissimo: “Dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio, ed in ogni caso il giudizio di Dio sarà sempre nella luce della sua misericordia. Abbandoniamo ogni forma di paura o di timore, perché non si addice a chi è amato; viviamo piuttosto la gioia dell’incontro con la grazia che tutto trasforma”. Ed allora non ci resta che spalancare realmen-te tutte le nostre porte, guardando a quel Natale che andiamo a celebrare come ad una autentica “rinascita” per tutti all’insegna della misericordia e lasciandoci “sorprendere” da Dio.

C. P.

IL GIUBILEO IN UN CLICK Nel nostro sito internet www.parrocchiasalzano.it/giubileo potrai trovare tutto il materiale e le informazioni utili, in continuo aggiornamento, per vivere il Giubileo della Misericordia in parrocchia, in diocesi e nel mondo.

www.parrocchiasalzano.it/giubileo

Comunità Nostra 5

LE INIZIAtIVE DIOCESANESaranno molte le iniziative durante l’anno pensate per farci vivere con fede questo speciale anno giubilare, come i pellegrinaggi vicariali durante la Quaresima a Treviso (per il nostro vicariato di Noale sarà il 13 marzo, insieme al vicariato di Camposampiero), o i giubilei dei malati (14 febbraio), degli scout (19 febbraio), il pellegrinaggio dell’Azione cattolica (27 aprile), il Giubileo dei ragazzi, con la mostra su Giotto, le veglie, le iniziative per vivere le opere di misericordia, come quelle proposte dalla Caritas tarvisina insieme ad altri uffici pastorali o associazioni: “Bilanci di pace”, “Un tè con i profughi”, “Vicini di casa”.Tutto il programma delle iniziative è pubblicato sul sito www.diocesitv.it.

Nel realizzare la copertina del presente numero di “Comunità Nostra” abbiamo voluto rappresentare fotograficamente il Giubileo straordina-rio della Misericordia. Più volte papa Francesco ha detto che il giubileo

iniziato l’8 dicembre non sarà un evento da celebrare solo a Roma, ma un’oc-casione da vivere partendo dalle nostre diocesi e dalle nostre parrocchie. Ecco perché abbiamo raffigurato un ragazzo che apre e varca la soglia della porta della nostra chiesa. "Se la porta della misericordia di Dio è sempre aperta, anche le porte delle nostre chiese, delle nostre parrocchie, istituzioni, diocesi devono essere aperte perché così tutti possiamo entrare ed uscire a portare questa misericordia di Dio". (Francesco, Udienza generale,18 novembre 2015)

lacOpeRtInA

www.diocesitv.it

gIuBIleO In dIOceSI

Con una celebrazione semplice ma molto ricca di segni e di si-gnificato spirituale, domenica

13 dicembre il Vescovo ha aperto la Porta santa della Cattedrale di trevi-so, l’unica Porta santa in Diocesi. Ol-tre 3.500 i fedeli (una cinquantina i salzanesi) che hanno partecipato nel pomeriggio in piazza e poi in chiesa ai cinque momenti della celebrazione: la “statio” in piazza; il cammino pro-cessionale; l’apertura della Porta della misericordia e l’ingresso in cattedrale; la memoria del battesimo e, infine, la celebrazione dell’Eucaristia, con 120 sacerdoti concelebranti. Il Vescovo ha invitato, dopo l’apertura della Porta santa della cattedrale, ad “aprire altre porte, le nostre porte della misericor-dia: quelle dell’accoglienza, della pros-simità, dell’ascolto, della compren-sione, della solidarietà, del perdono, della gratuità, della speranza”.

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Il 10 e 11 ottobre il Consiglio pa-storale parrocchiale ha vissuto, durante l'uscita di inizio anno pa-

storale, un'esperienza di condivisione presso il Centro Don Orione a Chiri-gnago. Una “due giorni” intensa, occasione preziosa per i nuovi membri di cono-scersi meglio ma soprattutto, vista la prima esperienza per molti, di com-prendere a fondo il ruolo stesso del Consiglio e il significato di far parte di questa realtà. A far luce sul tema ci ha aiutato mons. Giuseppe Rizzo, già vicario generale della nostra diocesi, interpellato vista la sua grande esperienza pastorale: dopo aver riproposto il progetto pa-storale elaborato dal precedente Con-siglio il cui focus principale era "Ri-mettere Gesù al centro della nostra vita e della comunità, per passare da una fede per tradizione ad una fede per scelta", mons. Rizzo ha descritto in modo preciso e puntuale il Consi-glio pastorale parrocchiale come luo-go di relazioni, strumento e segno di mediazione comunitaria tra la Chiesa e il mondo, i cui membri devono esse-re cristiani adulti nella fede, persone esperte della vita, che vivono il pre-

chIAMAtI Ad AgIRe “AI cOnFInI”Il nUoVo ConsIglIo pasTorale alle soglIe DEll'ANNo SANTo DEllA MISERICoRDIA

sente e imparano a vivere coi proble-mi aperti che la realtà presenta. Con lo sguardo rivolto verso l'invito di papa Francesco ad avere una pas-sione viva ed uno sguardo attento per le periferie, il Consiglio deve stare e agire ai confini, mediando le relazioni all'interno e all'esterno di esso, agen-do secondo un dinamismo che porta prima a vedere, poi a giudicare e in-fine ad agire. Con riferimento a questi spunti e an-cor di più al prezioso progetto pasto-rale di cui si è accennato, il percorso del nuovo Consiglio sta iniziando a svilupparsi sui binari della solidarie-tà, tema vivo più che mai all'inizio di questo anno giubilare della Miseri-cordia e in questo momento storico in cui la Chiesa tutta è chiamata ad aprirsi e ad andare incontro alle si-tuazioni di sofferenza.Sperando che la Comunità intera pos-sa sostenere l'impegno del Consiglio, a tutti un augurio di Buon Natale per-ché ciascuno di noi sia pronto a stare e ad agire sul confine lungo il quale Gesù ci invita a vivere.

Il Consiglio pastorale parrocchiale

Di domenica c’è open oratorio!Su iniziativa di un gruppo di genitori, parte l’iniziativa “oratorio Aperto per i ragazzi”. prevede alcune aperture dell’oratorio di domenica pomeriggio, allo scopo di fornire ai ragazzi uno spazio di aggregazione e di condivisione, mettendo a disposizione l’area del campo da calcio, i giochi (calcetti, ping-pong, giochi da tavolo vari) e la possibilità di fare merenda insieme.

Dopo domenica 6 dicembre, sono previste le seguenti aperture:- domenica 17 gennaio; - domenica 21 febbraio; - domenica 20 marzo, con orario 15 - 18.

Si cercano ulteriori volontari per poter aggiungere ulteriori date, per chi fosse disponibile contattare la parrocchia all’indirizzo mail:[email protected]

OPEN ORAtORIO

www.parrocchiasalzano.it/oratorio

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l’AtteSA vISSutA AttRAveRSO GLI OCCHI DEI BAMBINI

Quando si arriva in vista del Natale, attraversando l'Avvento, ci poniamo spesso il quesito di cosa sia l'attesa e del significato più profondo di attendere come "aspettarsi qualcosa".

Come Scuola Materna amiamo metterci in ascolto del punto di vista dei nostri bambini, sfruttando quegli occhi e quegli animi che fanno dell'attesa quasi una ragione di vita. E riflettendo ci accorgiamo che le aspettative sono come la benzina per il motore del nostro entusiasmo e la riuscita dei nostri progetti: senza di loro nulla corre ed anzi stenta a decollare. Gli abitanti della Galilea al tempo della nascita di Gesù “vivono in attesa”, nelle aspettative create nel tempo verso colui che avrebbe illuminato il cammino di molti. E, come in molte delle grandi rivelazioni, anche loro si accorsero che per poter vedere soddisfatte le nostre aspettative bisogna mettersi in ascolto e partecipare alla riuscita delle stesse. Così i nostri figli nell'aspettare il Natale hanno bisogno di noi adulti per comprendere il significato dell'attesa e del regalo che, piccolo o grande, riceveranno, maturando nell'accogliere ciò che viene loro donato senza delusioni o recriminazioni, dando valore ad ogni gesto che incontreranno. Altrettanto noi genitori abbiamo bisogno dei nostri figli, perché ci spingano a metterci in ascolto del cammino che hanno intrapreso nel crescere, senza anteporre le innumerevoli aspettative che ci siamo creati nei loro confronti. Perché attendere non vuol dire solamente essere pazienti, ma significa anche affrontare ciò che si allontana dai nostri piani, dai nostri progetti, e comprendere il perché di questi mutamenti senza affannarci a far rientrare tutto nei binari che avevamo costruito.Certamente pensare che qualcosa non vada come abbiamo immaginato ci mette a disagio, ma forse il segreto sta proprio in quel disagio. Non sentirsi “al sicuro” nell'attesa ci permette di apprezzare la sorpresa che ci viene incontro, come fanno i nostri figli, quando ci mostrano chiaramente che il momento emozionante è scartare il pacco, al li là del regalo che si trova all'interno; e ancora di più quando vediamo la loro espressione nell'andare a letto la notte di Natale, mentre sussurrano con un pizzico di paura: "ma Babbo Natale riuscirà a consegnare tutti i regali?".

I genitori della Scuola dell’infanzia

parrocchiale Menegazzi

SUOR ADELIANAÈ ENtRAtA NELL'ABBRACCIO DEL PADRE

SI SONO ADDORMENtAtI NEL SIGNORE51 - Sabbadin Cesarina di anni 9052 - Zugno Cecilia di anni 8253 - Sinistri Esterina di anni 93 54 - Bertan leide Alba di anni 9455 - Zanette Modesta di anni 9356 - Golfetto olga di anni 9057 - Rossi Teresa di anni 8458 - Rossato Giuseppina di anni 8659 - Masiero Vanna di anni 69 60 - Pilla Stefano di anni 6761 - Bottacin lino di anni 86

I NUOVI FIGLI DI DIO39 - Boschin luca di oscar e Bergamo Elena40 - Billiato Sara di Enrico e di Bolgan Irene41 - Marcuglia Sara di Davide e di Corniato Silvia42 - Pattarello Mattia di Denis e di Fardin Barbara43 - Bonaldo Alessandra di Marino e di Brezigar Monica44 - Traverso sofia di Boris e di Mason Francesca45 - Gajon Dora di Stefano e di Bugno Michela46 - Gajon Isabel di Stefano e di Bugno Michela

LE NUOVE FAMIGLIE14 - Zago Davide e Bovo Antonella

“Gesù, se l’abbraccio di una persona cara dona tanta gioia, cosa sarà quando tu, Gesù, mi abbraccerai nell’eternità?”. Così scriveva nel suo diario suor adeliana sartor, che è entrata nell’abbraccio del Padre lo scorso 10 settembre a Gemona, nella casa madre delle suore Francescane missionarie del Sacro Cuore. Nata a Paese 84 anni fa, suor adeliana è stata a salzano per ben 11 anni, fino a quando si è ritirata in casa madre. entrata nell’istituto di gemona giovanissima, è partita a 20 anni per il Medio oriente, e a Cipro ha fatto la sua professione perpetua. Educatrice in diverse scuole dell’infanzia, sia a Cipro che in Italia, suor Adeliana ha saputo trasmettere a bambini e famiglie il suo spirito pieno di gioia e di creatività. A Salzano la ricordiamo con affetto e riconoscenza, perché ha saputo farsi voler bene per la sua semplicità e lo spirito di fraternità francescana che sapeva diffondere intorno a sé, sia nella scuola materna, insieme alle altre consorelle, che nelle occasioni comunitarie e nei diversi servizi nei quali era impegnata.

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cOMunItà In uScItA CON SPIRItO MISSIONARIOIl cammino della Chiesa italiana dopo il Convegno di Firenze nelle parole di uno dei delegati della nostra diocesi

Nei numeri precedenti abbiamo parlato del Conve-gno della Chiesa italiana, che si è svolto a Firenze dal 9 al 13 novembre, sul tema “In Gesù Cristo il

nuovo umanesimo”. La nostra diocesi ha partecipato con tredici delegati, gui-dati dal Vescovo, Gianfranco Agostino Gardin. tra loro anche Roberto Baruzzo, robeganese, insegnante di religio-ne alle scuole superiori di Mirano e psicologo. Baruzzo ci racconta come ha vissuto il convegno e quali sono le indi-cazioni che si è “portato a casa” e che la Chiesa italiana è chiamata a vivere nei prossimi anni.

Che cosa è stato "Firenze 2015" per la Chiesa italia-na?Il Convegno di Firenze è stato una grande esperienza di “chiesa” come dialogo, condivisione, confronto, preghiera insieme, appartenenza alla medesima fede. È stato un incon-tro di forte stimolo a ripensare tempi, modalità, e percorsi dell’annuncio della persona di Gesù e della vita della Chiesa italiana, a seguito degli impulsi forti che papa Francesco ha voluto offrire con determinazione ed energia, come per ri-svegliare i credenti e spingerli ad uscire dal torpore verso un annuncio convinto e verso opere di carità autentica.

Come lo ha vissuto in prima persona? A quale gruppo di lavoro ha partecipato?La mia partecipazione al gruppo dedicato all’Educare mi porta a ricordare quanto è emerso rispetto alle possibilità concrete, semplici ma sicuramente efficaci: proporre non più corsi ma percorsi, che richiedono progetti e accompa-gnamento, per la formazione degli adulti e in particolare degli educatori. Ho provato grande emozione durante le testimonianze presentate a papa Francesco, che hanno rappresentato in modo vivo le realtà che oggi si presentano alle comunità cristiane.

Si è parlato molto dello stile “sinodale” del conve-gno. Lo avete percepito? tutti i partecipanti hanno apprezzato molto lo spirito di collegialità durante i lavori, specialmente nei gruppi, in cui vescovi, sacerdoti, religiosi e laici hanno condiviso ri-flessioni, analisi e proposte per rinnovare la vita cristiana secondo lo spirito evangelico, con uno stile di dialogo e di incoraggiamento reciproco alla ricerca di strade nuove per rendere la vita quotidiana più rispondente al messaggio di Gesù.

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Quale lettura della realtà della chiesa italiana è emersa e quali indicazioni sono venute dal conve-gno, a partire dalle 5 vie (uscire, annunciare, abi-tare, educare, trasfigurare)?Le relazioni introduttive hanno presentato un’analisi lu-cida della società italiana e delle comunità cristiane, se-gnalando alcune criticità che spesso impediscono una vita autentica secondo l’insegnamento di Gesù. Per questo vie-ne individuato come urgente riproporre l’umanesimo del-la nuova alleanza, centrato sulla fede in Gesù Cristo, che si deve realizzare nelle alleanze che la vita quotidiana ci chiama a custodire e a risanare, se infrante: l’alleanza col creato, l’alleanza uomo-donna, l’alleanza fra generazioni, l’alleanza fra popoli, culture e religioni, l’alleanza fra i sin-goli e le istituzioni sia civili che ecclesiali.

Ora il lavoro continua. In che modo? Le comunità cristiane devono uscire e creare condivisione e fraternità: le nostre comunità e associazioni, i gruppi e i singoli cristiani, dovrebbero vivere sempre con questo spi-rito missionario, e su di esso verificarsi periodicamente. In secondo luogo è davvero necessario un rinnovato sforzo di approfondimento e condivisione della Parola, se vogliamo far nostro il pensiero e la mentalità biblica. È importan-te la formazione degli operatori, in vista di sani interventi educativi e di una sapiente e attiva presenza nei nuovi stru-menti comunicativi. In terzo luogo è urgente una presenza dei credenti sul territorio e nella società, nell’impegno am-

ministrativo e politico ma anche nell’interessamento delle varie problematiche sociali. In quarto luogo la comunità e i credenti sono chiamati al compito dell’educare, accom-pagnando le famiglie nella crescita della genitorialità e nella presenza costruttiva nella scuola. Infine, le comunità possono impegnarsi nell’accompagnamento di chi si at-tende accoglienza, momenti di interiorità e di spiritualità, aiuto materiale ed economico. Ogni comunità valuterà le urgenze e i percorsi più adeguati per la propria realtà.

Niente sarà come prima, ha detto il Papa ai conve-gnisti, chiedendo un cambio di passo, per incar-nare davvero una Chiesa in uscita. Come si tradu-ce questa indicazione nelle nostre comunità?Papa Francesco chiede con insistenza alla Chiesa di vivere in stato di continua missione, sollecitando le comunità ad una conversione pastorale per diventare comunità aper-te, protese verso le periferie geografiche ed esistenziali. L’unica via, articolata nell’uscire, nell’annunciare, nell’a-bitare, nell’educare e nel trasfigurare, va adattata alla vita concreta delle persone con uno sforzo costante per capire come la figura centrale di Gesù possa essere annunciata oggi, e percepita come portatrice di una condizione di vita piena e gioiosa. Sembra opportuno superare i ritualismi e i tradizionalismi verso un annuncio concreto, profondo, autenticamente radicato nella conoscenza della figura di Gesù.

A. C.

pellegRInI AI PIEDI DI MARIA A fine agosto un gruppo di salza-

nesi ha partecipato al pellegri-naggio diocesano a Lourdes,

guidato dal Vescovo. “E’ stata un’espe-rienza molto intensa. Mi ha colpito in modo particolare la presenza di tante persone sofferenti e l’attenzione e le premure che venivano rivolte loro” racconta una pellegrina. “Un arricchi-mento di quella grazia che quotidiana-mente ricevo nell’incontro con Gesù nell’Eucaristia e nella Parola. In quei giorni di gioia e pace Maria si è fat-ta portavoce presso il figlio suo Gesù delle mie, delle nostre suppliche. Ho parlato a Lei come ad una madre e l’ho sentita tanto vicina” racconta un’altra testimonianza. E ancora: “Mi ha col-pito la presenza, molto numerosa, di tanti giovani delle nostre parrocchie che per tutta la durata del pellegrinag-gio si sono presi cura con amore e de-licatezza dei tanti malati.

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BIlAncIO / Periodo da 1.11.2014 a 31.10.2015

ENtRAtE - GEStIONE ORDINARIA

oFFERTE IN CHIESA € 57.198,03

oFFERTE DA MATRIMoNI, BATTESIMI, ECC. € 14.191,00

rICaVaTo Da pesCa BeneFICenZa € 7.663,98

CanDele VoTIVe € 14.193,30

REDDITI DA TERRENI o FABBRICATI € 14.858,37

INTERESSI DA CAPITAlI E BANCHE € 776,92

BUSTA ANNUAlE € 16.962,50

QUARTESE € 1.810,00

oFFerTe sTraorDInarIe e VarIe € 34.045,52

CoMUNITÀ NoSTRA E AlTRE PUBBlICAZIoNI € 8.941,40

ConTrIBUTI VarI € 4.900,00

oFFERTE PER UTIlIZZo STRUTTURE PARRoCCHIA € 10.990,00

FoToVolTaICo € 8.273,37

RACColTA FERRo € 7.939,46

tOtAle € 202.743,85

USCItE - GEStIONE ORDINARIA

SPESE PER Il CUlTo € 5.200,51

SPESE PER Il SoSTEGNo DEI SACERDoTI € 15.018,00

AlTRE REMUNERAZIoNI (oRGANISTA E AlTRI) € 5.970,00

MANUTENZIoNE oRDINARIA € 49.894,47

lUCE, ACQUA, GAS € 19.733,23

IMPoSTE, TASSE, ASSICURAZIoNI € 20.586,34

CoMUNITÀ NoSTRA E STAMPA CATTolICA € 8.819,20

UFFICIo PARRoCCHIAlE E TElEFoNo € 2.983,36

spese sTraorDInarIe e VarIe € 7.939,46

CARITAS (30% della busta annuale 2014/15) € 6.000,00

oFFERTE A MISSIoNARI E PER CAlAMITÀ € 1.000,00

ENtRAtE NoN DESTINATE AllA PARRoCCHIA (ANNo 2015)

Un posTo a TaVola / Un pane per aMore DI DIo € 1.870,50

PRoGETTo GEMMA € 3.569,80

PER lA CARITÀ DEl PAPA € 583,00

PRo MISSIoNI/INFANZIA MISSIoNARIA € 1.565,00

seMInarIo/UnIVersITÀ CaTTolICa/Terra sanTa € 1.534,30

SolIDARIETÀ PER TERREMoTI E CAlAMITÀ € 3.781,00

tOtAle € 12.903,60

USCItE NoN DESTINATE AllA PARRoCCHIA ANNo 2014

Un posTo a TaVola / Un pane per aMore DI DIo € 3.955,00

PRoGETTo GEMMA € 2.180,00

PER lA CARITÀ DEl PAPA € 283,00

PRo MISSIoNI/INFANZIA MISSIoNARIA/ClERo IND. € 3.822,00

seMInarIo/UnIVersITÀ CaTTolICa/Terra sanTa € 1.654,00

PRoPAGANDA FIDE/PASToRAlE DIoCESANA € 400,00

SolIDARIETÀ PER TERREMoTI E CAlAMITÀ € 3.781,00

tOtAle € 16.075,00

Pagati al 31.10.2014 € 301.776,19

Pagati dal 31.10.2014 al 31 10.2015 € 770.445,03

tOtAle € 1.072.221,22

Questo importo è relativo al pagamento delle spese di progettazione e di vari stati di avanzamento dei lavori di ristrutturazione della canonica. sono stati pagati parte con soldi dei mutui ottenuti dall’IrVV (Istituto regionale Ville Venete), da restituire in 15 anni, parte con il contributo della diocesi e parte con il saldo positivo della parrocchia.restano da pagare gli stati finali della ristrutturazione, le spese relative all’arredamento, che in parte abbiamo dovuto rinnovare, e le varie sistemazioni degli esterni.

LAVORI RIStRUttURAZIONE CANONICA

Com’è ormai consuetudine anche quest’anno pubblichiamo un apposito prospetto, che sintetiz-

za le entrate e le uscite relative al pe-riodo dal 1.11.2014 al 31.10.2015, con una breve indicazione degli interventi che sono stati fatti e delle iniziative che sono state intraprese per conservare e migliorare i beni della parrocchia. L’attenzione principale, come è ben noto, ha riguardato il restauro della nostra canonica. Ma oltre a questo è stato necessario affrontare degli inter-venti d’urgenza, in particolare la so-stituzione delle membrane all’organo Mascioni, il rifacimento, approfittando della pausa estiva, di buona parte del controsoffitto del Centro Sociale, la ri-parazione di un guasto importante al

sistema elettrico delle campane e un intervento sull’impianto di videosor-veglianza, danneggiato da un fulmine. È da evidenziare che si è appena ulti-mata la sistemazione del cortile ester-no della canonica, mentre non trovano ancora soluzione due problemi che da anni si trascinano e che riguardano due strutture importanti per la nostra comunità e che sono il vecchio cinema “G. Marconi” e la vicina casa del man-sionario, chiusa da molto tempo.Circa le entrate della parrocchia, l’an-damento purtroppo è di netta diminu-zione. Se mettiamo a confronto i dati degli anni precedenti si nota subito che le offerte in chiesa continuano a ridursi mentre aumentano sempre più i bisogni e le richieste di aiuto. Per

quest’ultimo motivo si è ritenuto di aumentare al 30% della busta annua-le (prima la percentuale era del 20) la parte assegnata alla Caritas.La ristrutturazione della canonica è ormai praticamente ultimata: riman-gono da realizzare alcune sistema-zioni delle zone esterne. Alla fine del prospetto indichiamo pure lo stato di avanzamento dei pagamenti che finora sono stati fatti nei termini contrattua-li. Un grazie particolare a quanti han-no voluto partecipare sostenendo con il loro contributo le spese finora fatte (“Un mattone per Villa Combi”, “Il mio 1 per tutti” ed altre offerte libere hanno sommato finora € 41.708).

Il Consiglio parrocchiale per gli affari economici

tOtAle € 143.144,57

dIFFeRenZA pOSItIvA € 59.599,28

Comunità Nostra 11

ItIneRARIO DI PREPARAZIONE AL BAtteSIMO

La preparazione al battesimo è seguita da un gruppo di coppie che, assieme al parroco, propongono ai genitori e ai padrini/madrine tre incontri : il primo di domenica (ore 10.30 -12.00) e gli altri due il sabato sera (ore

20.30 – 22.00) . Si può partecipare all’itinerario di preparazione al battesimo anche prima della nascita dei figli. In questo modo il cammino diventa un’occasione di arricchimento personale di riscoperta e conferma della propria volontà di accogliere il dono del battesimo.Una novità quest’anno per quanto riguarda la celebrazione del battesimo: sarà un mese alla seconda domenica (S. Messa delle 11.00) e un mese al secondo sabato sera (S. Messa delle 18.30) e saranno accolti fino ad un massimo di 8 battesimi per celebrazione.Gli incontri si svolgono, il primo in parrocchia presso la casa della comunità – sala san Bartolomeo, gli altri due presso la Scuola dell’Infanzia “G. Menegazzi” in via Mameli, 24. Le iscrizioni si realizzano compilando il modulo disponibile presso l’ufficio parrocchiale di Salzano (tel. 041437006) o inviando una e-mail all’indirizzo ([email protected]), indicando nome e cognome dei genitori, del figlio/a, e un numero di telefono.In questo cammino di preparazione, la domenica successiva al primo incontro, ci sarà la presentazione dei battezzandi alla comunità, che avviene di solito all’inizio della Messa delle ore 11.00.

PRIMO CICLO Iscrizioni entro domenica 21 febbraio 2016

1° IncOntRO: 28 febbraio ore 10.30pReSentAZIOne deI BAMBInI:Domenica 6 Marzo - S. Messa ore 11.00 2° IncOntRO: 12 marzo: ore 20.303° IncOntRO: 19 marzo: ore 20.30BAtteSIMO:Domenica 10 aprile: S. Messa ore 11.00Sabato 14 maggio: S. Messa ore 18.30

SECONDO CICLO Iscrizioni entro domenica 24 aprile 2016

1° IncOntRO: 1° maggio ore 10.30pReSentAZIOne deI BAMBInI: Domenica 8 Maggio -S. Messa ore 11.00 2° IncOntRO: 14 maggio: ore 20.303° IncOntRO: 21 maggio: ore 20.30BAtteSIMO:Domenica 12 giugno: S. Messa ore 11.00Sabato 8 luglio: S. Messa ore 18.30

tERZO CICLO Iscrizioni entro domenica 28 agosto 2016

1° IncOntRO: 4 Settembre ore 10.30pReSentAZIOne deI BAMBInI: Domenica 11 settembre - Messa ore 11.00 2° IncOntRO: 17 settembre: ore 20.303° IncOntRO: 24 settembre: ore 20.30BAtteSIMO: Domenica 9 ottobre: S. Messa ore 11.00Sabato 12 novembre: S. Messa ore 18.30

QUARtO CICLO Iscrizioni entro domenica 30 ottobre 2016

1° IncOntRO: 6 novembre ore 10.30pReSentAZIOne deI BAMBInI: Domenica 13 novembre - Messa ore 11.00 2° IncOntRO: 19 novembre: ore 20.303° IncOntRO: 26 novembre: ore 20.30BAtteSIMO: Domenica 11 dicembre: Messa ore 11.00Sabato 14 gennaio 2017: Messa ore 18.30

Dal Rito del Battesimo:“Vuoi dunque che tuo figlio venga battezzato nella fede della Chiesa che ora, tutti insieme, abbiamo professato?”

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Sessant’anni, e non li dimostra. È un traguardo di tutto rispetto quello che raggiunge in queste festività del 2015 il presepio ”stabile” di Salzano. Quando fu realizzato era un bell’esempio di presepe semovente, oggi è

un perfetto mix di creatività, artigianato artistico ma anche sofisticata tecno-logia, oltre che ovviamente un suggestivo esempio di iconografia religiosa. Il prof. Quirino Bortolato, con una appassionata ricerca, è riuscito a ricostruire le radici storiche di questo presepio: fu costruito da Gino Cremasco e Giulio Zorzan, due specialisti del settore, se pure a livello di puro ed appassionato volontariato. Ne avevano realizzato uno analogo a Riese, il loro paese d’origine, fra il 1947 ed il 1948 e fu mons. Oddo Stocco a sollecitarli perché replicassero la loro opera anche a Salzano nell’anno della santificazione di Pio X. Cremasco e Zorzan si ispirarono al presepe degli Scalabriniani di Bassano del Grappa, lavo-rarono un mese e mezzo con materiali riciclati, dalle vecchie ruote di bicicletta alle cinghie delle macchine da cucire ed il risultato fu apprezzato fin da subito anche perché, a differenza di altri presepi semoventi che venivano smontati ogni anno, quello di Salzano trovò stabile collocazione nel locale accanto all’in-gresso principale della chiesa.Nel 1982 il presepio fu accuratamente restaurato e cominciò ad utilizzare tec-nologie più sofisticate e da allora ogni anno il ‘miracolo’ si ripete grazie all’ap-passionata opera di un gruppo di volontari. Si è dovuto combattere contro l’u-midità del locale, contro l’usura dei materiali ma negli ultimi due anni le novità non sono certo mancate, da nuove ambientazioni scenografiche al soffitto ri-costruito, al consolidamento di varie strutture accessorie , all’aggiornamento di hardware e software per far funzionare una macchina complessa. Ora le luci sono a led e quest’anno l’affaccio sul presepe sarà su una panca nuova dotata di una utile striscia luminosa, il tutto in assoluta sicurezza.Si è cominciato a lavorare a settembre, ma per la notte di Natale tutto sarà pronto e salzanesi e non potranno tornare a stupirsi come bambini davanti alla “magia” di questa rappresentazione della Natività.

C. P.

12 Comunità Nostra

tRA ARtIgIAnAtO, cReAtIvItà ed hI tech

Sessant’anni per il presepio stabile di Salzano, che torna in questo Natale con alcune novità

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pApA FRAnceScO SAlutA I BAMBInI dI SAlZAnO!

Il saluto di papa Francesco in Piazza San Pietro è stata la conclusione perfet-ta di un viaggio di quattro giorni a Roma che ha visto i bambini della 4a B della scuola elementare di Salzano, con le loro famiglie, vivere un’esperien-

za che va al di là della semplice conoscenza di banco, ma di una condivisione e di una rete di relazioni tra le famiglie maturata nel tempo.L’idea di organizzare una gita a Roma è nata dai genitori degli alunni un po’ per caso per poi prendere sempre di più una forma e una concretezza che da subito è stata pervasa da entusiasmo ed attesa. Decisa la data è stato un susseguirsi di organizzazione e scambio.Una settantina le persone che all’alba del 27 agosto hanno invaso un treno che ha dato il via a questa bellissima esperienza, compreso un ospite speciale, il maestro Daniele Masiero che ha accolto la proposta da subito con molto entu-siasmo.La visita a Roma è stata scandita dalla presenza di guide che hanno mostrato non solo il lato storico ed eterno di Roma ma anche piccole e grandi curiosità. La visita alla Basilica di San Pietro è stata sicuramente di impatto e per molti soffermarsi davanti alla tomba di papa Giovanni Paolo II e di papa Pio X quasi un pellegrinaggio, il desiderio di una sosta per dedicare una preghiera.L’ultimo giorno ci siamo ritrovati in piazza San Pietro con un cartellone fatto dai bambini per papa Francesco: “La quinta B saluta il Papa”. Un incontro at-teso e preparato anche dai disegni fatti dai bambini stessi seguiti dalla maestra Dolores e che sono stati consegnati come dono al Pontefice con un unico gran-de tema e preghiera: la Pace. Il momento in cui il Santo Padre ha pronunciato il suo saluto ai “bambini di Salzano” è stato un tripudio di gioia e di grande com-mozione per le famiglie presenti. Perché lo abbiamo sentito vicino e abbiamo sentito la sua benedizione. E questo ci ha unito ancora di più. E visto che “tutti i bambini di Salzano” sono tanti ci piaceva l’idea di condivide-re non solo questa intensa esperienza vissuta ma anche il saluto e la benedizio-ne, perché sia dono per tutti.

I genitori e alunni della IV B (ormai V…)

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tra il via vai di impegni, sui ban-chi di scuola, con la testa e la penna sui compiti, poi via con

la borsa del basket o lo zainetto di hip hop, rispondi ai messaggi della chat, vai su you-tube … insomma per i no-stri ragazzi e ragazze delle medie, c’è poco da stare fermi su qualcosa. Ci si mettono poi i pensieri confusi da nuo-ve sensazioni ed emozioni che fanno girare la testa… cosa vuoi che gli im-porti delle fede, a questa età?! A loro interessa ridere, divertirsi, stare insie-me … Se gli chiedessi di pensare per quale motivo vogliono fare la cresima (se fossero sinceri) a mala pena riuscireb-bero a sillabare un grande “booh!?”.In effetti guardandoci intorno è diffi-cile oggi trovare degli argomenti solidi ed esempi convincenti! Ma in fondo per loro l’importante è incontrarsi per strada, in biblioteca, fuori della scuo-la, sono questi i momenti che li fanno sentire vivi!Da dove cominciare allora? Può ca-pitare (a catechismo), andando con il don al parco per una caccia fotogra-fica, di trovarsi immersi nella nebbia e che la frenesia per un momento si fermi. Muoversi tra le sagome degli alberi che li sfiorano, sentire il fruscio

delle foglie tra i piedi e gli odori umidi del bosco che entrano nel naso, diven-ta occasione di un incontro ravvicina-to con la Creazione: la sensazione che tra me e il mondo ci possa essere un momento di intimità. Una intimità che vorremmo coltivare e che apre la strada verso l’amicizia con il Creatore.Per loro, che non sanno ancora bene “chi sono”, emerge la necessità di far sentire che esistono e di rassicurasi di far parte di una cerchia di amici. Diventare amici è ancora una gran-de sfida perché richiede capacità di ascoltare, di far spazio alle parole del compagno di “viaggio” (verso Em-maus), di confidarsi. Per questo vogliamo stare vicino a questi ragazzi e ragazze con il deside-rio di aiutarli a scoprire che c’è un te-soro prezioso nascosto nel loro giardi-no. Dargli la possibilità di riconoscere che Gesù cammina insieme a loro. E loro hanno bisogno che siamo noi i primi a credere veramente nel tesoro nascosto di ognuno, perché a loro vol-ta ci possano credere.

I catechisti

ScOpRIRe Il teSORO nAScOStOCAtECHISMO CON I RAGAZZI DELLE MEDIE

Comunità Nostra 15

Quando 2 anni e mezzo fa una mia amica mi ha chiesto se volevo insieme a lei e ad altri genitori dare il mio contributo per l'organizzazione di al-cuni incontri rivolti ai genitori dei bambini di catechismo ero un po' ti-

tubante. tra me pensavo di non avere le conoscenze adeguate per poterlo fare; non avevo mai fatto esperienze di questo tipo ed essendo una persona riservata l'idea di mettermi in prima linea non mi entusiasmava. Mi sono chiesta: "che contributo posso dare io?".Poi però dietro a questa richiesta ho sentito la voce di Dio che mi chiedeva di donare alle persone ciò che possiedo, cioè il mio amore per gli altri e il mio tempo. Così ho accettato.A distanza di 2 anni e mezzo posso dire di essere felice di aver intrapreso questa avventura perché mi ha fatto crescere spiritualmente; ho potuto approfondire argomenti e temi trattati durante gli incontri e conoscere persone nuove. Ho fatto amicizia e instaurato rapporti con genitori che prima conoscevo solo di vista; ho conosciuto meglio le catechiste alle quali sono affidati i nostri figli e sono anche cresciuta come mamma.Il fatto di poter organizzare questi incontri è stato molto positivo anche per mia figlia che vedendomi impegnata in questa attività ha intuito che ci tengo davve-ro al mio e al suo cammino di fede. Mi ha aiutato a preparare bigliettini, a ren-dere accogliente la sala per il giorno dell’incontro: piccole cose ma significative.Certo, ci sono stati anche dei momenti di fatica; a volte mi è venuto voglia di mollare tutto perché mi sentivo inadeguata. Però le persone che erano con me mi hanno aiutato e fatto riflettere; nel mio piccolo potevo essere di aiuto sia con le mie opinioni che per le cose materiali ed organizzative, dal tenere i rapporti tra i genitori e le catechiste, alle semplici fotocopie. Devo dire che ogni sforzo viene ripagato, ad anche le fatiche affrontate per amore di Dio e dei nostri figli diventano motivo di gioia.

Jessica

cAtechISMO In cAMMInOGRAZIE A MOLtE PERSONE

Educare i bambini e i ragazzi alla fede non è semplice, cam-minare con loro verso Gesù è

una grande sfida: da una parte il de-siderio, la gioia di far conoscere ciò che per noi è importante, dall’altra l’impegno, la fatica di riuscire a coin-volgerli, interessarli al messaggio cristiano. Noi, catechisti, sempre in bilico tra volontà e realtà, sentiamo la necessità di fermarci a riflettere per trovare nuova forza, nuovo Amo-re, nuove strategie. Ecco che così, in accordo coi sacerdoti, nella settima-na senza catechismo per i bambini, abbiamo pensato di incontrarci per fare il punto, confermare la rotta, con l’intento di camminare insieme per rafforzare la nostra fede e con essa la motivazione e gli strumenti per por-tare i ragazzi ad incontrare Gesù, a sperimentare il suo Amore per ognu-no di noi.

Enrica Tonello

Resoconto del numero precedente (n° 31, ottobre 2015)

“Comunità Nostra” continua a giungere nelle famiglie della nostra parrocchia condividendo, con quanti si sentono parte di essa, il camminare di questa nostra comunità. Il desiderio è che questa pubblicazione diventi sempre più strumento per crescere insieme, per conoscere la vita della nostra chiesa, i sogni e gli sforzi di altre persone… occasione d’informazione e di formazione come discepoli di Gesù.Un grazie particolare a quanti donano la loro testimonianza di vita direttamente o indirettamente, a quanti in diversa forma collaborano perché ogni numero possa essere realizzato.Un grazie pure a quanti compongono la Redazione di Comunità Nostra!

cOllABORIAMO cOn un euRO!

Per la pubblicazione del mese di ottobre scorso (copie stampate ca. 3.000) la spesa è stata di € 1.591,20. Il contributo raccolto di € 1.621,00: desidero esprimere la mia gratitudine a quanti hanno contribuito e continueranno a farlo, sia per prepararlo che per farlo arrivare nelle case.Con le offerte del numero di ottobre siamo riusciti a coprire le spese sostenute. Continuiamo a confidare nel senso di responsabilità di coloro che sanno apprezzare e valorizzare questo strumento semplice ma importante di scambio e di comunicazione all’interno della nostra comunità. L’invito è consegnare quanto ciascuno decide di donare all’incaricato che passa per le case.Grazie di cuore!

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L'Angolo della Spiritualità

RItROvIAmO LA StRAdA deLLA PACe

Il Natale è una festa nella quale si fa tanto rumore. Mentre viviamo questo periodo di attesa sarebbe importante invece riscoprire il silenzio, come mo-

mento ideale per cogliere la musicalità del linguaggio con il quale il Signore ci parla. Un linguaggio - ha detto Papa Francesco durante la messa celebrata il 12 dicem-bre 2013, nella cappella di Santa Marta - tanto simile a quello di un padre e di una madre: rassicurante, pieno di amore e di tenerezza.1

Parole “stridenti” se pensiamo a quanto in questi giorni è successo a Parigi, a Bamako (Mali) e in molti altri luoghi della terra. Una spirale di morte, che bestemmia Dio e le sue creature. Papa Francesco ci invitava in quell’omelia del 2013 a riscoprire il silenzio, per cogliere il linguaggio del Signore, meditandone poi il significato. A distanza di due anni il Santo Padre ci esorta con forza, ancora una volta, a ritrovare la strada della pace, ricordandoci che:

«Gesù ha pianto» ha affermato Francesco nell’omelia, rilanciando le parole del passo evangelico di Luca (19, 41-44). Quando infatti «fu vicino a Gerusalemme», il Si-gnore «alla vista della città pianse». E perché? È Gesù stesso a rispondere: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è sta-to nascosto ai tuoi occhi». Dunque, egli «pianse perché Gerusalemme non aveva compreso la strada della pace e aveva scelto la strada delle inimicizie, dell’odio, della guerra».«Oggi Gesù è in cielo, ci guarda - ha ricordato Fran-cesco - e verrà da noi qui sull’altare». Ma «anche oggi Gesù piange, perché noi abbiamo preferito la strada delle guerre, la strada dell’odio, delle inimicizie». Lo si comprende ancora di più ora che «siamo vicini al Nata-le: ci saranno luci, ci saranno feste, alberi luminosi, an-che presepi... tutto truccato: il mondo continua a fare le guerre. Il mondo non ha compreso la strada della pace».2

Vorremmo che il Natale fosse a nostra misura e che non scomodasse più di tanto le nostre coscienze. Purtroppo gli episodi di guerre, massacri e terrorismo che si sus-seguono quotidianamente nel mondo infondono nell’a-nimo umano un forte senso d’insicurezza, d’impotenza, di rassegnazione e di sfiducia. Proprio in questi momen-ti di sconforto, prendono forza e consolano le parole di Giovanni, quando vedendo Gesù venirgli in contro, dice: Ecco l’agnello di Dio.Commentando il passo evangelico (Gv 1,29-34), padre Ermes Ronchi pone l’accento sul fatto che “Gesù non pre-tende la nostra vita, offre la sua” e dice:

Ecco l'agnello che toglie il peccato del mondo, che ren-de più vera la vita di tutti attraverso lo scandalo della mitezza. Gesù-agnello, identificato con l'animale dei sa-crifici, introduce qualcosa che capovolge e rivoluziona il volto di Dio: il Signore non chiede più sacrifici all'uomo, ma sacrifica se stesso; non pretende la tua vita, offre la sua; non spezza nessuno, spezza se stesso; non prende niente, dona tutto.Facciamo attenzione al volto di Dio che ci portiamo nel cuore: è come uno specchio, e guardandolo capiamo qual è il nostro volto. Questo specchio va ripulito ogni giorno, alla luce della vita di Gesù. Perché se ci sbagliamo su Dio, poi ci sbagliamo su tutto, sulla vita e sulla morte, sul bene e sul male, sulla storia e su noi stessi.3

Viviamo il Natale con sobrietà e altruismo pensando che la bellezza di questa Notte Santa è sempre dentro di noi, anche se a volte non ce ne accorgiamo.

1Papa Francesco, Quando il silenzio è musica. Meditazione mattutina nella cappella della Domus Sanctae Marthae, Giovedì, 12 dicembre 2013. (da: L'Osservatore Ro-mano, ed. quotidiana, Anno CLIII, n. 286, Ven. 13/12/2013). https://w2.vatican.va2Papa Francesco, La strada della pace. Meditazione mattutina nella cappella della Domus Sanctae Marthae, Giovedì, 19 novembre 2015. (da: L'Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno CLV, n.266, 20/11/2015). https://w2.vatican.va3Padre Ermes Ronchi, Gesù non pretende la nostra vita, offre la sua. (II Domenica del Tempo Ordinario - Anno A, 19.01.2014). http://www.qumran2.net

A cura di Franco Minto

hanno collaborato per la realizzazione di questo numero:

direttore responsabile: Claudio Pasqualetto. editore: mons. Paolo Cargnin.

In redazione: mons. Paolo Cargnin, don luca Schiavon, Alessandra Cecchin, Jacopo Masiero, Claudio Pasqualetto, Franco Minto.Progetto grafico: Jacopo Masiero.per la copertina si ringraziano: Matteo Zamengo e Andrea Rizzello.

registrazione al Tribunale di Venezia - Registro Stampa - n° 23 del 19/11/2009 (Num. R.G. 2807/2009)Stampato nel mese di dicembre 2015 da: Tipografia eurooffset: via rialto, 108 - Martellago (Ve) - 041.5030384 per la Parrocchia di Salzano.

Buon Natale e Buon Anno Giubilare dalla Redazione di Comunità Nostra

Questa pubblicazione èstampata su carta riciclata.