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COMUNICHIAMO Speciale Repor - iismerlonimiliani.it€¦ · Nazionale didattico ideato e organizzato...
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IL MESSAGGERO DEGLI DEI
N. 37 - anno 12°Maggio 2016
Il verbo 'comunicare' trae la sua etimologia
dal latino communicare, cioè mettere in
comune, che corrisponde ad una azione di
colui che compie il suo dovere con gli altri. Il
verbo si compone di cum (insieme) e munis
(ufficio, incarico, dovere, funzione)....
continua nello Speciale.
S è riunito, nella giornata del 22 marzo
2016, il Comitato Tecnico Scientifico,
presso la Fondazione dell'ITS per
l'Efficienza Energetica di Fabriano, alla
presenza di rappresentanti del mondo
del lavoro, degli enti di formazione, di
soci dell'Istituto Tecnico Superiore, di
altri soci in videoconferenza da
Perugia, nonché del rappresentante
unico dell'Università di Camerino,
Prof.re Renato De Leone. (continua a
pag.2)
all’interno
COMUNICHIAMOCOMUNICHIAMO
www.iismerlonimiliani.it
Promosso dall’Istituto Tecnico Industriale Statale “Sen. Aristide Merloni”
Patrocinio di:
Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili del Comune di Fabriano
Assessorato alla cultura della Comunità Montana Esino-Frasassi
Speciale
L’Editore ... Redattori..... Direttore..... Giornalisti.....
L'ITS E L'ITS E
IN TEORIA ...IN TEORIA ...
DEIDEI GIOVANIGIOVANI
Reporte
IL FUTURO IL FUTURO
2
L'ITS E IL FUTURODEI GIOVANI
i è riunito, nella giornata del 22 marzo 2016, il Comitato Tecnico Scientifico, presso la Fondazione dell'ITS per l'Efficienza
Energetica di Fabriano, alla presenza di rappresentanti del mondo del lavoro, degli enti di formazione, di soci dell'Istituto Tecnico
Superiore, di altri soci in videoconferenza da Perugia, nonché del rappresentante unico dell'Università di Camerino, Prof.re Renato
De Leone.
L'organo collegiale, presieduto dal Dirigente Scolastico Giancarlo Marcelli, ha preso in esame lo stato operativo dell'Istituzione, i
risultati raggiunti in tema di formazione, le occasioni presenti, le prospettive future dell'Istituto. Il livello raggiunto dai giovani diplo-
mati è riconosciuto a livello nazionale estremamente alto, con elevate competenze, al punto tale che costoro, sono Tecnici Superiori,
cui la Comunità Europea certifica il V° livello EQF e la norma dello stato giuridico di Certificatori Energetici. Dal punto di vista occu-
pazionale, gli esiti finali che il manager didattico ha presentato, sono addirittura eccellenti: tutti gli studenti del I° corso sono occu-
pati e oltre il 50% di quelli dei corsi successivi, si trovano in tali condizioni. Per quello che concerne l'aspetto operativo, è auspi-
cabile un coinvolgimento degli enti locali verso la Fondazione medesima, una sensibilizzazione esecutiva che, permetta alla stes-
sa, di avere assegnata una sede propria e opportuna.
Le prospettive future dell'ITS appaiono dunque positive, per contenuti didattici e saranno efficacemente integrate, con temi riferiti
alla domotica, nonché con specifiche unità previste dal titolo ulteriore di Manager Energetici, per effetto del cospicuo finanziamen-
to ricevuto dalla Fondazione Cariverona.
Tutto quanto sinteticamente descritto, verrà opportunamente socializzato, con i futuri studenti che si iscriveranno all'ITS, nell'am-
bito delle prossime fasi di orientamento.
Il Comitato Tecnico Scientifico Fond ITS EnergiaFabriano
Gentile concessione dell'Editore Giancarlo Marcelli
L’Editore Giancarlo Marcelli
S
3
' sempre un momento emozionante, per studenti, genitori e
parenti, personale della scuola, la Cerimonia di Consegna dei Diplomi.
Rappresenta la conclusione di un ciclo di vita, qualunque sarà la scel-
ta futura del ragazzo o ragazza che sia. Il domani è fatto di continua-
zione agli studi all'Università per alcuni, dove si profilerà un contesto
diverso per chi sceglie questa strada, che comunque rimane il percor-
so privilegiato da tenere altamente in considerazione.
L'organizzazione didattica, il sistema universitario hanno le loro rego-
le, normative differenti, da una scuola secondaria superiore di secon-
do grado. Si presuppone che il processo di crescita prepari ad una
maturità completa, capace di affrontare in maniera indipendente, gli
studi. Il giovane qui si autogestisce, senza la supervisione costante di
un familiare. Inizia la sua indipendenza vera.
Ci sarà chi invece si affaccerà sul mondo del lavoro, magari con la spe-
ranza di un posto a tempo indeterminato. Non è semplice con i
momenti di crisi che viviamo, ma non bisogna mai perdere la fiducia,
evitare poi a qualunque costo di rimanere a casa, come a volte acca-
de ultimamente, andando a implementare la tristemente famosa NEET,
acronimo dal significato: Not in Education, Employment or Training
Sono i giovani tra i 15 e i 29 anni che non sono iscritti a scuola né
all'università non lavorano e nemmeno seguono corsi di formazione,
stage o aggiornamento professionale. Per tutto questo, la cerimonia
diventa un momento che rimarrà per la vita, l'ufficializzazione dell'ot-
tenimento di quel famoso "Pezzo di Carta", agognato da anni. Di
nuovo l'incontro con tutta la classe, gli insegnanti, il Preside, difficil-
mente si ripresenterà una giornata simile. Rimarrà una foto ufficiale
dell'evento, che prenderà posto in un luogo caro e sicuro di ogni
casa.
Sabato 20 febbraio 2016, il Dirigente Scolastico dell'IIS Merloni
Miliani, Giancarlo Marcelli, ha salutato la folta platea spendendo, come
sempre gli accade, parole ricche di sentimento verso i suoi ex ragaz-
zi, consigliandoli nel migliore dei modi e incitandoli: "Studiate,
Studiate, Studiate, senza mai smettere"
Il Presidente dell'Avis comunale di Fabriano, Sebastiano Paglialunga
con a fianco il segretario Luciano Bano, ha voluto regalare ai diplo-
mati, una copia della Costituzione e consegnato un Attestato di Merito,
alla ragazza Cinzia Conte, prima classificata in un concorso a tema.
Come figura istituzionale, è intervenuto Claudio Alianello, che ha sot-
tolineato una volta di più l'importanza delle linee guida della
Costituzione Italiana, invitando tutti al suo rispetto, facendo anche un
rapido escursus sul corretto uso del social network: "Facebook" .
Enea Bartolozzi è l'ex diplomato, laureato in chimica, che ha ricorda-
to appassionatamente i momenti vissuti all'Istituto e le sfide della vita,
che passano attraverso una laurea, ormai necessaria per aspirare ad
una posizione di prestigio, nel panorama professionale.
Il Prof. Renato De Leone dell'UNICAM, ospite ufficiale, con la sua gen-
tilezza e vicinanza agli studenti, ha dibattuto, dall'alto della sua pre-
parazione, su "Scuola e Università. La sfida del'Innovazione". Il
docente, ha iniziato la sua relazione "a braccio", su base di una sca-
letta slide, camminando nel corridoio dell'Aula Magna, per stare il più
possibile a contatto con la platea. Processi, Nuove organizzazioni,
Metodi di relazioni esterne, Ricerca, Modelli reticolari, sono stati alcu-
ni dei concetti sviluppati da De Leone,che ha continuato a spaziare
tra le vecchie economie ex emergenti legate al BRIC, paesi formati da
Brasile, Russia, India, Cina, alle nuove indicazioni ufficiali dell'OCSE,
Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo.
A termine, la delegazione ospite, guidata dal Dirigente Scolastico
Marcelli, ha dato il via alla consegna dei diplomi. Di nuovo in scena ITIS
Merloni e IPSIA Miliani.
E
CERIMONIA
ITIS MERLONI IPSIA MILIANI
Dir. Resp. Marco Galli
CONSEGNA DIPLOMI
4
nche questo anno si è svolto l'ambitissimo Hig Shool Game, il Concorso
Nazionale didattico ideato e organizzato da Planet Multimedia di Milano, rivolto agli
studenti degli istituti superiori Italiani. La mission di High School Game, è quella di sti-
molare l'apprendimento dei ragazzi, attraverso l'utilizzo di tecnologie interattive,
che hanno il vantaggio di parlare con un linguaggio molto vicino a quello con cui oggi
i giovani sono soliti comunicare, mettendo in evidenza l'importanza della meritocra-
zia e aiutandoli a sviluppare l'attitudine a lavorare in squadra. Utilizzare tablet, smar-
tphone, PC, non solo per giocare, ma anche per imparare divertendosi con gli stes-
si meccanismi dei videogiochi e dei social network: questo è il nuovo mondo. Questo
è il futuro che avanza e gli studenti italiani posso ora utilizzare questa straordinaria
opportunità. Ogni evento di qualificazione vede due sfide: la prima per le "classi quin-
te", la seconda per le "classi quarte", ognuna delle quali definita "test multimediale".
Il test multimediale inizia con la Sigla Ufficiale di High School Game e prosegue con
la presentazione del concorso, brevi ringraziamenti ai partner nazionali, quali
Università IULM, LUMSA, UNINETTUNO (Telematica), poi GRIMALDI LINES, SUISS EDU-
CATION GROUPE, MALTA TURIST DORICA, .. il test vero e proprio, momenti educatio-
nal, su tutti una breve ma intensa informazione sull'AVIS, dove Alvin, presentatore-
mattatore di indiscutibile e trascinante esperienza, ha dato riferimenti preziosi, e la
nuova BANCA MARCHE, rappresentata dal giovane Lorenzo, dipendente della mede-
sima. Tornando alle regole del gioco, si classificano per le Finali Provinciali/Areali le
prime due classi di ogni sfida (totale 4 classi per istituto), salvo eventuali ripescag-
gi a discrezione dell'organizzazione del Concorso. Si classificano per la Finale nazio-
nale le classi prime classificate delle Finali Provinciali/Areali (1 per la categoria clas-
si quarte e 1 per la categoria classi quinte) salvo eventuali ripescaggi a discrezione
dell'organizzazione del Concorso. Il test multimediale principale consiste nel rispon-
dere esattamente e nel più breve tempo possibile ad una serie di domande specifi-
che multidisciplinari (20), riguardanti le principali materie scolastiche comuni agli isti-
tuti superiori. Per quanto ci riguarda, il referente del nostro Istituto ha inviato all'or-
ganizzazione due domande, attinenti ad ogni specializzazione e le altre sono state
formulate a livello generalista: attualità, territorio, curiosità, geografia, storia, mate-
matica e altro ancora. Le domande delle fasi finali saranno, invece, esclusivamente
proposte dalla Commissione Scientifica e dal Comitato Organizzatore, senza nessun
intervento degli insegnanti delle scuole coinvolte. Ogni squadra risponde alle doman-
de, attraverso il proprio capitano dotato di keypad wireless, per la trasmissione dei
dati. La gestione dei punteggi per squadra, avviene con calcolo automatico da parte
del sistema elettronico, in base all'esattezza delle risposte fornite dalle squadre/pul-
santiere e ai tempi di risposta delle stesse. Quest'anno, oltre al test principale, è
stata predisposta, durante la mattinata, una gara su 10 domande dedicate alla
"Sicurezza Stradale* , vinta dalla V Meccanica e IV Meccanica. La vincitrice assoluta
di questo mini-test, a livello nazionale, insieme a diversi premi, si porterà a casa un
corso gratuito di "Guida sicura" che si svolgerà su un vero e proprio circuito. La trou-
pe televisiva che si è occupata della gara delle V° classi, guidata per le telecamere,
da Stefano, ha potuto ricevere un caloroso tributo di simpatia con gli studenti che via
via, si sono fatti trascinare dal crescendo della gara e la professionalità contagiosa
di Alvin, che si era già guadagnato i favori della platea parlando di comunicazione,
public speaking, time worker. Al termine la classifica ufficiale: 1) V Carta-Chimica; 2)
V Informatica; 3) V Meccanica; 4) V Manutentori. Tutti comunque qualificati per le
prossime eliminatorie. Alle 11.00 la troupe di Mirko e Michela hanno preso il posto
di quella precedente e anche qui, tra grida di incitamento e giubilo, si sono scontra-
te sportivamente, ed hanno dato battaglia, le componenti più piccole di una anno.
Test "Sicurezza Stradale e gara ufficiale High School Game con le posizioni che citia-
mo: 1) IV B Informatica; 2) IV A Meccanica; 3) IV A Informatica; 4) IV A Carta-
Chimica; 5) IV Manutentori; 6) IV Moda. Passano così il turno le prime tre. Onore
comunque ai vinti. Non ci resta che fare un grandissimo in bocca al lupo a tutti gli
studenti che partecipano ad High School Game, augurando a tutti di poter parteci-
pare alla finale del concorso, che si terrà a bordo della Grimaldi Lines al porto di
Civitavecchia il 22 e 23 maggio 2016. E poi, rotta a Barcellona….
LA REDAZIONE
HIGH SCHOOL GAMEHIGH SCHOOL GAME
A
UNA FORMULA VINCENTE
5
MERCURIUS
Periodico dell’ITIS “Sen.Aristide Merloni”
nato come POF dal 2000
Dal Quotidiano all’Esame di StatoEDITORE
Dirigente Scolastico
Giancarlo Marcelli
DIRETTORE RESPONSABILE
Marco Galli [email protected]
COORDINATORE EDITORIALE
Alessia Marsili
IDEAZIONE GRAFICA
Marco Galli
IMPAGINAZIONE E GRAFICA
Erminia Stroppa Marco Galli
OTTIMIZZAZIONE ESTAMPA
Erminia Stroppa
DISTRIBUZIONE
Redazione Mercurius
REDAZIONE
presso l’ ITIS
“Sen.Aristide.Merloni”
Largo S.D’Acquisto 2,60044 FABRIANO (AN)Tel. 0732 2322 Fax. 0732 629047
email: [email protected]
sito: www.iismerlonimiliani.it
LA REDAZIONE
Mira Vittorio 1BAnnibali Sandro 1BFiorani Fiippo 3A Inf.Donnini Alessandro 3A Inf.Luca Petriccione 3A Inf.Arana Gosuè 3 A Chim.Bartocci Andrea 3A Chim.Marsili Alessia 3A Graf.Mei Greta 3A Graf.Amoroso Nico 4A Graf.Maestrelli Asia 4A Graf..Monticelli Riccardo 4B Inf.Esterni:Fierro Antonia Giulia Violini
ICEBERG IN
erto che l'uomo, una ne fa e cento ne inventa, per fortuna diremmo noi?
Sicuramente si, perché fra tante idee potenzialmente bislacche, qualcuna
potrebbe risultare geniale e utile a chi ha problemi materiali, quelli che si riferi-
scono alle prime necessità per vivere. Nel Grande Nord ci sono iceberg gigan-
teschi, e più a sud milioni di persone sono prive di acqua potabile. "Bisogna fare
qualcosa per risolvere questo problema", affermò di recente l'ingegnere fran-
cese Georges Mougin, che intende trainare gli iceberg delle deserte lande pola-
ri verso luoghi dove l'acqua scarseggia. Ad esempio, dall'isola canadese di
Terranova fin nel Nord Africa. Tutto questo può meravigliare ma andiamo avan-
ti. Mediante simulazioni al computer, Mougin ha studiato come realizzare un
progetto ed è arrivato alla conclusione che un rimorchiatore può trainare un
iceberg da 7 milioni di tonnellate da Terranova alle Isole Canarie, al largo delle
coste nord-occidentali del continente africano, in 141 giorni, rifornendo così di
acqua potabile 35.000 persone all'anno. Incredibile ma vero.
L'ambizioso disegno non è comunque privo di insidie e problemi da risolvere: le
tempeste costituiscono una seria minaccia per un rimorchiatore con un iceberg
gigante al traino, e se l'iceberg si spezza in 2 o più parti, possono essere gene-
rate onde fino a 60 metri. Inoltre, l'iceberg si scioglierebbe durante il viaggio,
ma questo problema può essere ridotto avvolgendo con una "cintura galleg-
giante" di isolamento alta 12 metri. L'ideatore ha calcolato che i costi per trai-
nare un iceberg da 7 milioni di tonnellate dall'isola di Terranova alle Canarie,
ammonterebbero a circa 100.000 dollari, il che porterebbe il prezzo dell'acqua
a 1,50 dollari al litro. "Utilizzando iceberg di dimensioni maggiori, il prezzo si
ridurrebbe".
Fondatore Marco Galli
C
AFRICAAFRICA
IL MESSAGGERO DEGLI DEI
ARCIBALDO
6
el mese di aprile, tutti i mercoledì, a rotazione, le classi I°
e II° delle sedi ITIS e IPSIA si sono recate presso la sede del
Giudice di Pace di Fabriano per assistere ad una o più udienze.
I ragazzi hanno potuto presenziare a vari processi e toccare
con mano come si applica il diritto nelle aule di giustizia.
Quando la Professoressa Girolametti Sandra ha proposto que-
sta idea, la nostra classe, la IB, era sorpresa ed allo stesso
tempo incuriosita. Le aspettative, però, non sono andate delu-
se perché noi ragazzi ci siamo interessati fortemente a quanto
avveniva ed ascoltavamo.
I Magistrati esponevano e specificavano quello che avveniva ed
il silenzio della platea faceva capire quanto alto fosse l'interes-
se. La Professoressa durante i vari processi forniva dettagli
sulla procedura e sugli elementi costitutivi dei reati e risponde-
va alle varie domande proposte dagli studenti.
Emozionante è stato anche assistere alla lettura della sentenza
e scambiare le opinioni con gli avvocati difensori. Particolare è
stato sentirsi giudici per un giorno ed anticipare quella che
poteva essere la decisione del Magistrato.
La giornata, secondo i vari ragazzi che hanno espresso i loro
giudizio, è stata interessante per la novità educativa perché ha
fatto comprendere che la commissione dei reati non deve resta-
re impunita.
Sulla base, dunque, di quello che abbiamo visto e sentito pos-
siamo affermare con certezza che l'esperienza è servita per
conoscere dal vero ciò che si legge e si vede in televisione e per
nuove conoscenze sul diritto.
Poi, per noi ragazzi, è stato un privilegio poter assistere ad un
processo, che altrimenti sarebbe stato impossibile, data la
nostra età.
In un mondo dove parole come "reato", "giustizia", "sentenza",
"processo", "condanna" sono all'ordine del giorno, capire e
comprenderne il vero significato costituisce un valore aggiunto
per noi ragazzi e serve per arricchire il nostro bagaglio di cono-
scenze e competenze.
Una nota particolare che vogliamo segnalare è che a volte il
concetto di giustizia comunemente inteso si scontra con la giu-
stizia vera e propria dei Tribunali. Infatti, prima della lettura delle
sentenze, noi avremmo dato ragione a quella tesi che secondo
il senso generale dei ragazzi della nostra età sembrava giusta.
Poi, invece, dopo la lettura delle sentenze, abbiamo capito come
l'applicazione della legge ai casi concreti segua rigide regole di
diritto e di procedura che per noi erano sconosciute.
DURA LEX SED LEX!.
N
I ragazzi della classe 1°B
UNA GIORNATA ALL'INSEGNA
DELLA LEGGE
7
l 3 Febbraio 2016 è stato ritrovato, in una periferia del Cairo(Egitto), il corpo senza vita di Giulio Regeni, un ricercatore ita-liano 28enne dell'università di Cambridge, con evidenti segni ditortura. Sono subito intervenute le autorità italiane chiedendoaiuto alle investigazioni da parte del Paese nord africano e die-tro la pressione di altri governi europei. Molte sono le ipotesiche circondano questo orribile fatto, ma il problema è che nes-suna riesce a "giustificare" l'accaduto. L'obiettivo potrebbeessere il voler mettere in crisi i rapporti commerciali tra i paesicoinvolti; forse è stato ucciso per le diverse idee che divulgavaGiulio riguardo il regime, a questo punto, dittatoriale. Alcunisostengono che la colpa sia soltanto di criminali comuni, altripensano a qualcosa di più grande, ma qualunque sia il motivo,sperando almeno che esista, il fatto è pur sempre irreale eintollerabile. A causa di tutta questa oscurità, per cui non si rie-scono a trovare delle risposte, e del fatto che molte personesostengono verità più specifiche, in un certo senso, anche ina-spettate, si è dato il via a diverse manifestazioni che cercano dispingere tutte le autorità a scoprire cos'è successo veramente.L'interesse da parte di "volontari della trasparenza" che sup-portano questi movimenti è davvero grande ma, purtroppo, sitende sempre a sminuirne le ragioni per cui sono nate. Regenidovrebbe essere la scintilla per trovare e cercare spasmodica-
mente giustizia, contro questi episodi di tortura, non puntandosolo l'attenzione verso il nostro caso, pur devastante nella suaspecificità; bisogna ricordare che altre persone, sempre inEgitto, sono state rapite e torturate. È stato vergognoso il silen-zio da parte della Francia, così come descritto dal celebre quo-tidiano NYT; nazione che ha pensato a firmare un accordo sullearmi, da 1,1 miliardi di dollari quando, dopo l'attentato del 13Novembre 2015, da tantissime altre capitali, hanno ottenutosolidarietà e non solo (ovviamente questione di tempo, gli affa-ri prima di tutto, purtroppo e sempre). Assurdo pensare comequesto ragazzo sia andato, per motivi di studio, a girare libera-mente per luogo importanti per il suo lavoro e si sia poi ritrova-to rinchiuso in una stanza, una stanza piena di paura. Con qualecoraggio si riesce a fare ciò ad un nostro simile (senza elenca-re la tipologia di tutte le torture subite, impressionanti) ?.Nessuno immaginava quanta reazione, quanti pensieri avrebbe-ro circondato la nostra mente per scoprire la verità, in qualsia-si maniera e soprattutto, il dolore che avremmo dovuto affron-tare come tanti, tantissimi vicino a Giulio? Non lo hanno pensa-to e dimostrano che non lo pensano. Saranno riusciti a guardar-lo negli occhi?"Stop tortura" perchè nessuno se lo merita, nessuno.
- di Michele Kaçuli 2C
I
OMICIDIO DI OMICIDIO DI
GIULIO REGENIGIULIO REGENI
8
Nazionale
n quest'ultimo mese, il dibattito politico nazionale è stato incentrato
sulla strategia energetica del Paese, in particolare si è discusso molto
sul petrolio e sui provvedimenti da adottare. L'uso dell'oro nero, tut-
t'ora parte fondamentale della nostra società, andrebbe gradualmen-
te diminuito in favore delle energie rinnovabili, più pulite e sostenibili,
ma la cosa non è così semplice e i gruppi parlamentari hanno opinioni
diverse sulle modalità di transizione. Un esempio? Il referendum abro-
gativo del 17 aprile, che invitava gli italiani a votare per decidere se, al
termine delle concessioni prestabilite, chiudere le piattaforme sulla
costa oppure no. Sebbene questo sia stato indetto da 9 Consigli
Regionali e appoggiato da numerosi movimenti e associazioni ambien-
taliste tra cui il coordinamento No Triv, il referendum non ha raggiunto
il quorum e si è rivelato un inutile spreco di milioni di euro statali.
Vittoria quindi per Renzi e per il suo governo, che durante la campa-
gna elettorale avevano invitato il popolo italiano all'astensione per la
salvaguardia degli 11mila operai impiegati nelle piattaforme; ma siamo
sicuri che sia questa la reale causa della linea politica del governo,
oppure c'è di mezzo qualche interesse personale? Il 31 marzo la
Procura di Potenza, relativamente al caso dello smaltimento rifiuti del-
l'impianto Eni di Viaggiano, ha pubblicato alcune intercettazioni telefo-
niche risalenti a dicembre 2014. In una di queste il Ministro per lo
Sviluppo Economico Federica Guidi informava il compagno, Gianluca
Gemelli - già indagato nella medesima inchiesta - che nella legge di sta-
bilità 2015, sarebbe stato inserito un emendamento che avrebbe potu-
to favorire gli interessi imprenditoriali del fidanzato, ottenendo sub
appalti per oltre due milioni di euro. Nella stessa intercettazione, il
Ministro riferiva al compagno del fatto che anche il Ministro Maria Elena
Boschi fosse d'accordo sull'inserimento dell'emendamento. Federica
Guidi, travolta dallo scandalo, ha annunciato il giorno stesso le dimis-
sioni dall'incarico di Ministro medesimo. Tutto ciò fa molto riflettere sul
lobbismo e sui loschi affari che girano intorno al business del petrolio,
e su come ancora una volta, il governo italiano anteponga l'interesse
privato a quello pubblico. La legislatura con il premier più giovane nella
storia della Repubblica si è rivelata l'ennesima associazione a delinque-
re, e il popolo italiano non merita più questi governanti. Speriamo in un
futuro onesto, trasparente, ma sopratutto libero dalle lobby e sosteni-
bile. Non smettiamo di crederci!
I
PETROLIOPETROLIO
- di Riccardo Monticelli 4B Informatica
DAL REFERENDUM A TRIVELLOPOLI
9
Esteri
rogrammi di vario tipo, notizie più o meno attendibili, libri che
spesso uniscono fantasia a elementi storici e molto altro hanno contri-
buito a diffondere nell'immaginazione di tutti noi, il "mito degli
Illuminati": questa setta segreta che governerebbe il mondo dall'ombra,
controllando e causando tutti gli avvenimenti che vediamo giorno dopo
giorno. Con questo articolo non voglio inserirmi nella già enorme scia di
discussione su quest'argomento, ma far conoscere a chi non ne ha mai
sentito parlare, o a chi è informato solo dei suoi aspetti più moderni, le
origini di questa storia. Le origini dell'Ordine degli Illuminati sono lega-
te a un rispettabile borghese della Germania del XVIII, Adam Weishaupt,
nato e vissuto nello Stato Indipendente di Baviera. Dopo i suoi studi
divenne professore di diritto canonico nell'università della sua città
natale, ma attraverso alcuni suoi scritti trafugati, si venne a sapere che
i suoi interessi si posavano anche in territori considerati sediziosi se
non addirittura rivoluzionari: la filosofia francese illuminista, rappresen-
tata soprattutto dalle opere di Voltaire. L'idea di fondo che condivideva
con l'Illuminismo, era quella di restituire la libertà e la dignità all'uomo,
sue prerogative per diritto naturale, soffocate dalla forza della politica e
della religione. Non è un caso, dunque, se Weishaupt si avvicinò agli
ambienti della Massoneria. Fu proprio in questo periodo e a causa di
profondi contrasti con la setta dei Rosacroce, indirizzata fortemente
verso il cattolicesimo, che ideò l'Ordine dei Perfettibilisti, primo nome di
quelli che sarebbero poi diventati gli Illuminati. La cerimonia che dove-
va celebrare la nascita dell'Ordine avvenne nel 1776, nello studio di
Weishaupt stesso, alla presenza di sole cinque persone. In questa prima
fase vennero stabilite le regole per permettere l'accesso di nuovi mem-
bri (tutti gli affiliati dovevano concordare e gli aspiranti adepti doveva-
no possedere un cospicuo patrimonio) e la struttura gerarchica dell'as-
sociazione; esistevano solo tre gradi: novizio, minervale e minervale
illuminato (il termine minervale è legato all'immagine di Minerva/Atena,
dea della sapienza greco-romana; del resto molti erano i richiami alla
cultura classica e tutti i membri, ad esempio, dovevano decidere il pro-
prio nome da affiliato attingendo proprio da quella cultura). L'Ordine
degli Illuminati ebbe un enorme successo e, secondo alcune fonti, nel
1784 avrebbe contato 2000 affiliati. La struttura interna del gruppo
venne riformata e resa più complessa intorno al 1782, ad opera del
barone Adolf von Knigge, che portò a tredici i livelli di iniziazione divi-
dendoli in due categorie, l'"edificio inferiore" e l'"edificio superiore".
Giunto all'apice del potere, l'Ordine iniziò a sgretolarsi dal suo interno:
Knigge entrò in contrasto con Weishaupt e lo abbandonò, così come
tanti altri membri importanti che diffusero segreti del gruppo e voci di
possibile rivolta da parte loro. Vennero promulgati editti contro la for-
mazione di società segrete, ma molti dei membri degli Illuminati conti-
nuarono a incontrarsi clandestinamente, scatenando vere e proprie
persecuzioni che culminarono nel 1787 con un editto che decretava la
pena di morte per chiunque avesse aderito ad associazioni segrete di
ogni sorta. Weishaupt si ritirò in un piccolo ducato a nord della Baviera
dove rimase fino alla sua morte scrivendo trattati in difesa del suo
Ordine. Alcuni degli Illuminati, però, riuscirono a sfuggire alle persecu-
zioni, rifugiandosi in America e dando vita a nuove sette segrete consi-
derate eredi dell'Ordine degli Illuminati bavarese.
NASCITA ILLUMINATINASCITA ILLUMINATI
PP- di Nico Amoroso 4A Grafica e Com.
lcuni ancora non sanno il significato della parola "ISIS".
Cerchiamo di spiegarlo in modo chiaro. Letteralmente ISIS è Stato
Islamico dell'Iraq e al-Sham, che inizialmente era composto da non
più di dieci adepti. Si tratta a tutti gli effetti di un gruppo di Jihadisti
attivo in Siria e in Iraq. Ricordiamo che, la parola "Jihad" assume
diversi significati correlati tra loro. Riguardano la lotta interiore spi-
rituale che serve per poter attingere a una perfetta fede fino ad
arrivare alla Guerra Santa. Questo gruppo è guidato da un capo,
Abu Bakr al-Baghdadi. Il suo scopo è quello di far rinascere il calif-
fato nei territori caduti in passato e rimetterlo sotto il suo diretto
controllo. La parola"Califfo" in arabo vuol dire "successore". Quindi
Abu Bakr al-Baghdadi si professa il successore politico e spiritua-
le di Maometto e vigila sulla comunità islamica. Di attentati dell'ISIS
ne ricordiamo tanti, e in tutto il mondo (America, Francia,Spagna).
In alcuni di loro ci sono stati purtroppo vittime connazionali, anche
se la morte è una tragedia per tutti; purtroppo gli ultimi di cui siamo
stati "investiti” a livello di notizia sono Fausto Piano, 60anni, e
Salvatore Failla, 48, due dei quattro italiani rapiti il 19 luglio 2015
in Libia, che lavoravano per una ditta che costruisce impianti petro-
liferi per conto dell'Eni. Con molta probabilità sono stati uccisi il 3
Marzo a Sabrata, in circostanza ancora poco chiare ma la mano è
sicuramente dell'ISIS. Inoltre ricordiamo gli attentati di Parigi del
13 novembre e il più recente, ma non il meno grave, quello del 22
Marzo 2016, con un bilancio di circa 20 morti e oltre 100 feriti. La
paura cresce e nessuno sembra essere al sicuro nelle proprie città,
nuove minacce appaiono all' orizzonte, infatti dagli USA, attraverso
i suoi servizi segreti è arrivato l'avvertimenti di possibili attacchi
all'Italia, ma questo non ci deve intimorire, ma rafforzare e metter-
ci in allerta per ogni evenienza. Un esempio che condivido, perché
stiamo vivendo in una società cambiata e potenzialmente molto
destabilizzata per certi versi, è il messaggio chiaro in patria come
all' estero dello Zar Vladimir Putin: Mosca, ha detto, considera una
priorità strategica quella di "rafforzare il potenziale bellico nuclea-
re" della nazione e dotare Marina, Aviazione ed Esercito di "nuovi
armamenti", potendo contare così sui 35 nuovi missili balistici
nucleari di nuova generazione. Per combattere questo cancro in
continua espansione, non dobbiamo arrenderci e aspettare che
arrivi il nostro momento, ma dobbiamo rimanere uniti con la forza
di andare avanti comunque più forti di prima, per non farci sotto-
mettere e renderli invincibili. Perciò tutto questo presuppone un'at-
tenta campagna di informazione, una dotazione maggiore per le
forze di sicurezza che devono presidiare il Paese, un capillare lavo-
ro dell'Intelligence. Non è semplice, perché i fondi sono limitati,
data la crisi economica che attraversiamo e bisogna mettere in
piedi una difesa che non dia l'impressione ai cittadini, di vivere in
maniera blindata. Lasciamo lavorare le Forze dell'Ordine, perché
sanno fare il loro mestiere e andiamo avanti con fiducia.
IL MALE DEL
10
XXI° SECOLO
AA- di Mita Vittorio 1B
11
a suscitato molte reazioni la partecipazione di Salvo Riina a
Porta a Porta: intervistato da Bruno Vespa su diversi temi, molto
scottanti, dai rapporti con il padre Totò Riina capo indiscusso di Cosa
Nostra per diversi decenni, mandante delle stragi di Capaci e Via d'
Amelio in cui persero la vita i giudici Falcone e Borsellino, fino alla
pubblicazione del libro “Riina Family Life”. Nel libro stesso, si parla
della vita all' interno della famiglia Riina, il figlio del boss ne fa un
ritratto del suo quotidiano, quasi a volerla rendere una famiglia come
le altre, in cui vengono insegnati valori e rispetto. Nel racconto, dichia-
ra di non condividere la scelta dell' arresto del padre, e quella è
stata una decisione presa da giudici e magistrati, l'anticamera di una
vittoria piena dello Stato, culminata con il carcere speciale, ma non
accettata dal figlio, per il semplice fatto che gli è stato portato via il
padre.
Salvo Riina ribadisce più volte, nella storia, di amare il proprio padre
e la sua famiglia, senza sentirsi in dovere di giudicare le azioni com-
messe, ovviamente l' intervista ha suscitato diverse polemiche, su
tutte quella mossa da Rosy Bindi, la quale lancia un' accusa alla tra-
smissione e al colloquio tra i due, nello specifico..di mandare un mes-
saggio quasi positivo della questione mafia, aggiungendo che Porta
a Porta diventa così, in questo frangente, la negazione della mafia
stessa, un megafono messo a disposizione della delinquenza. Da qui,
la convocazione in commissione del presidente della Rai.
A mio parere le polemiche innescate dall'intervista, seppur spinte da
motivi etici piuttosto validi e fondati, non hanno fatto altro che accen-
dere ancora di più i riflettori su questa vicenda, molto più dell'eco
della pubblicità sul libro, che magari sarebbe stata minore, perché il
telespettatore medio è sempre stato e sempre sarà condizionato dalle
notizie. I media lo sanno e trasmettono notizie di parte, per avere più
propaganda politica e ideologica, ed è per questo che molti hanno cri-
ticato il comportamento di Bruno Vespa su tanti Social, accusandolo
di aver posto le domande al suo interlocutore, forse con troppa leg-
gerezza. La differenza con lo spettacolo in onda a Porta a Porta? Al
di qua di telecamera e taccuino, c’erano giornalisti. Cioè professioni-
sti chiamati a far domande e ricordare i precedenti. Non è questione
di schiena dritta, ma di professione e di distinguere tra show, busi-
ness, propaganda e giornalismo. Perché il problema per un cronista
non è quello di far parlare un mafioso, ma quando se ne presenta
l'occasione e il tutto viene fatto, vanno poste tutte le domande ritenu-
te utili, senza il timore di escluderne alcune, in nessun modo, in quan-
to il target è rappresentato dai cittadini popolazione italiani, che
hanno tutto il diritto di conoscerne le risposte. Ne abbiamo abbastan-
za di segreti, omissis, divieti o notizie top-secret da non poter divul-
gare o altro di questo tipo. L'Italia, durante gli anni della sua storia
recente, ha avuto troppi fatti gravi accaduti sul suo territorio che
ancora reclamano chiarezza. Perciò, con la massima serietà profes-
sionale, che venga alla luce sempre la verità, qualsiasi essa sia.
- di Alessandro Annibali 1B
HH
SCANDALO IN DIRETTA
12
'incidente stradale definito dalla convenzione di Vienna è: "un
evento in cui rimangano coinvolti veicoli, esseri umani o animali, fermi
o in movimento, e dal quale derivino lesioni a cose, animali, o perso-
ne." Tale fenomeno sta subendo un rallentamento, infatti se mettiamo
a confronto il 2014 e il 2010, i decessi si riducono del 18,0% a livel-
lo europeo, del 17,8% in Italia. Alta velocita, effetto di alcool o dro-
ghe, e colpi di sonno durante la guida, sono le principali cause di un
sinistro. L'alcol e gli stupefacenti sono sostanze psicoattive, sostanze
che sono quindi in grado di interferire con le funzioni neuro-psichiche
dell'individuo. Le sostanze psicoattive in generale influenzano la
capacità di attenzione, di concentrazione e i tempi di reazione agli sti-
moli che provocano effetti dannosi e pericolosi se ci si mette alla
guida. Il tema dell'omicidio stradale è stato uno dei temi caldi degli
ultimi giorni, di fatti la legge che ha introdotto il reato omicidio stra-
dale, è stata firmata il 23 marzo dal presidente Mattarella, e appro-
vata definitivamente il 2 marzo scorso dal Senato. Con le nuove rego-
le, chi uccide una persona guidando in stato di ebbrezza grave, cioè
con un tasso alcolico oltre 1,5 grammi per litro, o sotto effetto di dro-
ghe, rischierà da 8 a 12 anni di carcere. La nuova legge prevede
anche l'aumento di un terzo della pena se il conducente fugge dopo
l'incidente. Oltre tutto in caso di omicidio o lesioni stradali è automa-
tica la revoca della patente. Pene pesanti, ma che a parer mio aiute-
ranno a stare più attenti alla guida. Si riflette poco, sul valore di sé
stessi e dell'essere umano in genere; spesso, fuori da aspetti acci-
dentali non previsti, l'età, le prime uscite in auto a velocità folle, l'eb-
brezza del pericolo, fanno sentire "immortali", come se le cose gravi
fossero accadimenti verso altri, è sempre l'altra la persona la poten-
ziale vittima, invece no, non è così. Si dice che quello che non si è mai
verificato da una vita, può succedere in un attimo. Basta un attimo per
perdere il bene più prezioso. Fortunatamente sono iniziate anche
campagne sull'educazione stradale, da parte della Polizia di Stato,
per sensibilizzare in modo costante e forte, tutti gli automobilisti, spe-
cialmente i giovani, affinché non si abbia da sentire o leggere un bol-
lettino zeppo di morti, giornaliero. E le leggi punitive, non sono altro
che l'altra faccia necessaria, per cercare di limitare e "combattere"
tragedie dolorosissime. Queste pene, anche se severe, rappresenta-
no forse in maniera migliore il valore della vita. Sarebbe veramente
bello se un giorno si arrivasse ad un mondo in cui si ha più rispetto
di se stessi e degli altri, perché la vita in fondo non ha un valore, è
inestimabile.
L'OMICIDIO STRADALEL'OMICIDIO STRADALE
- di Andrea Bartocci 3A chimica
LL
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l giorno 7 aprile, noi studenti che facciamo parte come redattori
di un progetto finalizzato al giornalino scolastico, abbiamo avuto il
piacere di partecipare a Perugia, al Festival Internazionale del
Giornalismo .
Un' esperienza veramente molto bella ed interessante, che ci ha
messo a contatto con molte persone di alto spessore, come giornali-
sti della carta stampata, telegiornalisti, blogger, docenti universitari,
responsabili di associazioni nazionali, capi di aziende e molte altre
persone importanti .
Il festival, si è svolto lungo Corso Vannucci, il centro nevralgico della
città di Perugia, dal giovedì alla domenica. Ogni giorno, a partire dalle
8.30 del mattino fino le 19.00 della sera ed oltre, innumerevoli
appuntamenti si sono svolti in vaghi luoghi, i più conosciuti e raggiun-
gibili, come chiese sconsacrate, edifici storici, palazzi, istituzionali,
teatro, alberghi, che hanno dato vita a conferenze di vario genere,
dove sono state toccate le più disparate tematiche giornalistiche. Il
programma, era fitto fitto di incontri riguardo relazioni, esposizioni su
cronaca, argomenti sociali, diari di guerra, novità del mondo
web,..impossibile elencarli tutti, data la vastità delle tematiche tocca-
ta dai relatori. Hanno partecipato moltissimi giovani e aspiranti gior-
nalisti, che si sono mostrati molto interessati ad ogni singola confe-
renza, prendendo sempre svariati appunti, per poi scrivere il loro arti-
colo, sulle proprie testate. La sala stampa dell'Hotel Brufani, sede
centrale del Festival, era gremita di mani che battevano sui portatili,
in un vocio "denso" "denso"; un'atmosfera professionale che non
conoscevamo e che ci ha reso orgogliosi di indossate il Pass Stampa,
grazie al nostro piccolo trimestrale scolastico.
La prima conferenza a cui abbiamo assistito, è stata proprio una pres-
so la prestigiosa sala riunioni dell'hotel Brufani. Qui abbiamo potuto
ascoltare tre dirigenti di aziende di caratura mondiale, come la Nestlé,
Sky e Google che illustravano strategie, problematiche, finalità delle
rispettive realtà. La seconda, di cui siamo stati testimoni, era incen-
trata sulla sicurezza per noi giovani, in internet; molto interessate ed
educativa, infatti ci sono stati dati tanti consigli sul come comportar-
si in rete, per evitare di incontrare spiacevoli inconvenienti e scongiu-
rare aspetti gravi, prima di tutti, l'adescamento, ma non solo questo...
La terza conferenza a cui abbiamo preso parte è quella che ha visto
dibattere un argomento molto delicato, ma allo stesso tempo fonda-
mentale, per noi giovani: l'educazione sessuale e il tabù del sesso
all'interno della nostra società italiana, compreso il mondo dell'istru-
zione. Nella splendida cornice del Palazzo dei Priori, adiacente la fon-
tana di Perugia. Si è parlato di come sfatare questo tabù, con la par-
tecipazione assidua e costante che occorrerebbe da scuola e fami-
glia, per far entrare e integrare correttamente i giovani, nell'argo-
mento definito "delicato". Relatore d'eccezione via Skipe, data l'indi-
sponibilità fisica per un leggero problema, il costituzionalista Stefano
Rodotà. Il nostro ultimo appuntamento ci ha visti occupati tra story-
telling di miti e leggende del passato.
Per noi redattori "in erba" è stata davvero un'esperienza esaltante, a
confronto con tante personalità famose del mondo dell'informazione,
poiché siamo venuti a contatto con una realtà che non immaginava-
mo, che ci ha stimolati ancora di più, nello svolgere al meglio il nostro
lavoro di piccoli giornalisti, all'interno della scuola.
I
- di Alessia Marsili 3 Graf e Comun opz Carta
REDATTORI IN ERBA REDATTORI IN ERBA AL FESTIVAL INTERNAZIONALE GIORNALISMOAL FESTIVAL INTERNAZIONALE GIORNALISMO
PERUGIAPERUGIA
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'essere umano non è fatto per stare da solo, e questo è un dato di
fatto. In effetti fin dall'antichità, abbiamo sempre sentito il bisogno di con-
dividere la nostra quotidianità con piccoli animali. Quanti di noi non hanno
in casa un cane o un gatto con i quali condividere un piccolo spazio di
cuore? Ma se questo spazio invece non sia poi così piccolo, cosa c'è di
meglio di un cavallo? Al giorno d'oggi il cavallo non viene preso molto in
considerazione dalle persone, perché viene paragonato ad un'animale
troppo grande, puzzolente e che pensa solo a mordere e calciare; eppu-
re se ci pensate, il principe azzurro senza il suo bianco destriero, quan-
to sarebbe stato affascinante? E che fine avrebbero fatto i temerari cow-
boy senza i loro paint horse? Ebbene si, il cavallo è un animale con il
quale l'essere umano ha sempre avuto un rapporto di tipo ancestrale,
che ci accompagna fin dalla storia più antica; basta pensare agli antichi
romani o meglio ancora al sovrano condottiero Gengis Khan, il quale
senza i suoi “cavallini mongoli” non sarebbe riuscito a creare un impero
grande come quello che è stato.
Questo animale, anche se di grandi dimensioni, non è affatto cattivo
come molti pensano, anzi, se tenuto bene, ha la capacità di regalarti
tante soddisfazioni, oltre dal punto di vista di sport, anche da un punto
di vista di bontà d'animo.
La passione per i cavalli e per l'equitazione in se, generalmente la si
sente fin da bambini e effettivamente non è un sentimento che a chiun-
que sorge spontaneo, forse per il semplice motivo che anche questa atti-
vità, come la danza o la pittura, è una vera e propria arte (non a caso
viene definita con il nome “arti equestri”), per cui è normale che non
siano in molti a comprendere le forti emozioni che questi animali riesco-
no a trasmettere. Non è una questione di freddezza o di stupidità, basta
pensare alle opere di Michelangelo ad esempio, in quanti riuscireste a
comprenderle fino in fondo? Il motivo è semplicemente che ognuno ha
una propria dote, chi in un campo e chi in un altro.
Il problema maggiore di questi animali però, è il costo che serve per man-
tenerli, ovvero per dargli da mangiare e per tenere pulito il box (soprat-
tutto oggi che le persone ci marciano sopra in maniera più che spudora-
ta) e il fatto che serve parecchio spaio e molto tempo da dedicargli. In
effetti il cavallo è un animale per il quale sono necessari molti sacrifici,
che anche giustamente, la maggior parte delle persone non sono dispo-
ste a fare. Altre invece si, ma non perché sono pazze, semplicemente per
il fatto che riescono ad assimilare la gioia che si prova nel vedere un ani-
male così maestoso, che ti segue come fosse un cagnolino e sentire il suo
respiro dietro la schiena, come per dirti “non preoccuparti, sono qui con
te” e capire che anche lui prova bene e fiducia nei tuoi confronti. Chi pra-
tica equitazione invece, certe emozioni le sente ancor di più di chi tiene
un cavallo semplicemente per compagnia; questo perché si viene a crea-
re un legame molto più profondo, che non è solo di tipo affettivo, ma
anche di grande fiducia; in effetti per chi ha la passione per questo sport,
non esiste sensazione più bella di essere al galoppo sul proprio cavallo,
vedere la sua criniera prendere il ritmo del vento e sentire tutta la sua
potenza portarti sempre più veloce. Sicuramente fiducia e coraggio sono
elementi fondamentali, ma l'importante è sempre fare il primo passo,
perché in effetti, la vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare.
L- di Asia Maestrelli 4 Graf e Comun opz Carta
UNA GRANDE COMPAGNIA
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La GiorLa Gior nana ta della ta della TTerer rr a o Eara o Ear th Dath Day viene celey viene celebrbr aa ta dalleta dalleNazioni Unite un mese e due giorNazioni Unite un mese e due gior ni dopo l'equinoni dopo l'equinozio di prizio di pri --mamavverer a,a, il 22 ail 22 aprileprile .. È la più gÈ la più g rr ande manifande manif estazioneestazioneambientale del pianeta,ambientale del pianeta, in cui si celein cui si celebrbr a la salva la salv aaguarguardia deldia del --l'ambiente e della l'ambiente e della TTerer rr a.a. Si trSi tr aa tta di un etta di un e vvento cento c he coinhe coinvvolol --gge 192 paesi nel mondo e fe 192 paesi nel mondo e f ino a un miliarino a un miliar do di perdo di per sonesone ..Giunta alla sua 46esima edizioneGiunta alla sua 46esima edizione ,, è naè na ta il 22 ata il 22 aprile 1970,prile 1970,vvoluta dal senaoluta dal sena tortor e stae sta tunitense Gatunitense Gaylorylor d Nelson e prd Nelson e pr omossaomossaancor prima dal prancor prima dal pr esidente Jesidente J ohn Fitzgohn Fitzgerer ald Kald K ennedennedyy..Inizialmente si trInizialmente si tr aa ttattavv a di un moa di un movimento univimento uni vverer sitariositario,, ma nelma neltempo la Giortempo la Gior nana ta della ta della TTerer rr a è dia è di vventaenta ta un eta un e vvento educaento educa titi --vvo e info e inforor mamatiti vvo con lo scopo di consero con lo scopo di conser vv arar e le risore le risor se nase na tutu --rr ali del pianeta.ali del pianeta. I gI g rr uppi ecolouppi ecologisti lo utilizzano come occagisti lo utilizzano come occa--sione per vsione per v alutaralutar e le pre le pr obob lemalematictic he del pianeta:he del pianeta: l'inquinal'inquina--mento di aria,mento di aria, acqua e suoloacqua e suolo,, la distrla distr uzione deuzione degg li ecosistemi,li ecosistemi,le migle mig liaia di piante e specie animali cliaia di piante e specie animali c he scompaionohe scompaiono,, eel'esaurimento delle risorl'esaurimento delle risor se non rinnose non rinnovv aabili.bili. PParar allelamente siallelamente sicercer cano soluzioni per eliminarcano soluzioni per eliminar e ge g li efli ef ff etti neetti neggaa titi vi prvi pr oovvocaoca titidalle adalle a ttitti vità dell'uomovità dell'uomo,, come il riciccome il ricic lo dei malo dei ma teriali,teriali, la conla con--serser vv azione delle risorazione delle risor se nase na turtur ali come il petrali come il petr olio e i golio e i gas fas fosos --sili,sili, il diil di vieto di utilizzarvieto di utilizzar e pre pr odotti codotti c himici dannosi,himici dannosi, la cessala cessa--zione della distrzione della distr uzione di hauzione di habitabita t ft fondamentali come i boscondamentali come i boschihiumidi e la prumidi e la pr oteotezione delle specie minacciazione delle specie minaccia tete .. Questa edizioQuesta edizio --nene ,, in parin par ticolarticolar ee ,, arar riri vv a dopo un anno decisia dopo un anno decisi vvo per le temao per le tema--tictic he sul cambiamento che sul cambiamento c limalima ticotico.. InfInf aa tti,tti, lo scorlo scor so 12 dicemso 12 dicem--brbr e a Pe a Parigi i delearigi i deleggaa ti di 195 paesi riuniti per la XXIti di 195 paesi riuniti per la XXIConfConferer enza delle Penza delle Parar ti della Conti della Convvenzione quadrenzione quadro delleo delle
Nazioni Unite sui cambiamenti cNazioni Unite sui cambiamenti c limalima tici,tici, hanno sottoscrittohanno sottoscrittouna serie di impeuna serie di impegni molto prgni molto pr ecisi sulla riduzione del riscalecisi sulla riduzione del riscal --damento gdamento g lobalelobale ,, sul tasul tagg lio delle emissioni di glio delle emissioni di gas a efas a ef ff ettoettoserser rr a e periodica e periodic he e comprhe e compr ende l'impeende l'impegno fgno f inanziario perinanziario peraiutaraiutar e i Pe i Paesi in via di sviluppo nella sfaesi in via di sviluppo nella sf ida alla sostenibilitàida alla sostenibilitàambientaleambientale .. PrProprio in occasione della Gioroprio in occasione della Gior nana ta della ta della TTerer rr aadel 22 adel 22 aprileprile ,, con una cerimonia prcon una cerimonia pr esso la sede delle Nazioniesso la sede delle NazioniUnite a NeUnite a Ne w w YYoror k,k, è staè sta to ato aperper to alla fto alla f irir ma dema degg li Stali Sta titil'Accorl'Accordo sul cdo sul c lima rlima r aagggiunto a Pgiunto a Parigi lo scorarigi lo scor so dicembrso dicembr ee ..Le manifLe manif estazioni orestazioni or gganizzaanizza te per il 22 ate per il 22 aprile sono nprile sono numerumeroo--se in tutto il mondose in tutto il mondo.. AncAnche l'Italia ha dahe l'Italia ha da to il suo contribto il suo contributoutocon tantissimi econ tantissimi e vventi sparenti spar si lungsi lungo la penisola.o la penisola. A RA Roma,oma, adadesempioesempio,, dal 22 al 25 adal 22 al 25 aprile è staprile è sta to riato riaperper to il to il VV illailla gggio dellagio dellaTTerer rr a di Eara di Ear th Dath Day Italia pry Italia pr esso il Galoppaesso il Galoppa toio di toio di VV illaillaBorBor gheseghese .. Il prIl pr ooggrr amma pramma pr eevvede quaede qua ttrttr o intense gioro intense gior nana te dite dimmusica,usica, ee vventi culturenti cultur a aa a ttitti vità per gvità per g rr andi e bambini,andi e bambini, tuttotuttoall'inseall'insegna della sostenibilità e dell'amorgna della sostenibilità e dell'amor e per la e per la TTerer rr a.a.L'obiettiL'obietti vvo della Gioro della Gior nana ta della ta della TTerer rr a è quello di dara è quello di dar e une unesempio afesempio af ff incinché il pianeta in cui vihé il pianeta in cui vi viamo vviamo vengenga rispettaa rispetta totooogni giorgni gior nono,, senza bisosenza bisogno di ricorgno di ricor rr enzenzee ..
socialesociale
La GIORNATA
Corrispondente Università Bologna
di Giulia Violini
della della TERRATERRA
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narrativanarrativa
l razzismo spiegato a mia figlia è stato scritto da Tahar Ben Jelloun, nato inMarocco, il quale ha avuto l'idea iniziale di scrivere questo testo quando preseparte con sua figlia, alla manifestazione contro il progetto di legge Debrè, sul-l'ingresso e sul soggiorno degli stranieri in Francia. Qui sua figlia gli fa moltedomande, inoltre vuole sapere perché si manifestasse, cosa significassero certislogan, se potesse servire a qualcosa sfilare per strada protestando, eccete-ra. Ed ecco che così, l'autore inizia a parlare di razzismo. Ricordandosi ledomande e le riflessioni della figlia comincia a scrivere le prime pagine di que-sto libro, cambiando le espressioni complicate e spiegandone i concetti diffici-li. Questo testo è stato riscritto almeno quindici volte, per bisogno di chiarez-za, di semplicità e di obiettività, facendo si che questo fosse accessibile a tutti,anche se destinato ai ragazzi tra gli otto e i quattordici anni.. L'autore è parti-to dal principio che la lotta contro il razzismo comincia con l'educazione, infat-ti si possono educare i ragazzi, non gli adulti, e per questo che ha scritto par-tendo da una preoccupazione pedagogica. Questo breve testo di Tahar BenJelloun ha avuto davvero la genesi descritta nell'introduzione. E' un dialogo nelquale lo scrittore ha avuto come interlocutrici tre ragazzine: sua figlia Merieme due sue amiche, delle quali Meriem è portavoce. Scopo del colloquio è quel-lo di chiarire nel modo più semplice e lineare la profonda ingiustizia del razzi-smo e la necessità di vigilare, perché non si possa affermare. Alla domanda diuna ragazzina di dieci anni: "Dimmi, babbo, cos'è il razzismo?" non si puòrispondere ricapitolando ponderosi resoconti storici, richiamando temi teoricicomplessi e concettose distinzioni morali, ma soltanto riferendosi a questionied esempi tratti dal quotidiano: la casa, la scuola, la televisione. È sempre dif-ficile "riassumere" un libro perché quando si comincia a scrivere, vengono inmente molti argomenti rimasti in mente e punti morti, soprattutto per questoromanzo che è una sorta di botta e risposta tra padre e figlia e soprattutto per-ché cercare di riassumere un argomento come il razzismo non è umanamentepossibile. Il razzismo non è una febbre passeggera, una moda, una intempe-rie climatica, ma fa parte dell'essere umano, ed è per questo che bisognaimparare da dove viene, come si esprime e in che modo lottare contro le sue
devastazioni. Là dove ci sono degli esseri umani, ci sono o ci saranno dellemanifestazioni di razzismo. Come il riso è una specificità dell' uomo, visto chegli animali non hanno questa facoltà, anche il razzismo lo è. "Solo l'uomo ècapace di umiliare, di disprezzare, di escludere e rendere schiavi altriuomini".Già da questa esclamazione si capisce come l' autore voglia farci capi-re questa "malattia": solo gli uomini sono capaci di odiare un suo simile, maga-ri senza un motivo apparente o per paura o non aver capito ciò che non siconosce.. Il libro tenta di rispondere alle domande dei bambini e si rivolge aquelli che non avendo ancora pregiudizi, vogliono capire. Infatti a pagina 18Ben Jalloun spiega alla figlia "che non si nasce razzisti, lo si diventa. Per unabuona o cattiva educazione. Tutto dipende da colui che educa, che questa siala scuola o la casa." In un'intervista egli afferma: "Sono partito dal principio chela lotta contro il razzismo cominci con l'educazione. Si possono educare deibambini, non degli adulti. Altro ruolo centrale per la lotta al razzismo è quelloche riveste il linguaggio: "occorre rinunciare a idee preconfezionate, a certiproverbi che vanno nel senso della generalizzazione e di conseguenza del raz-zismo. Bisognerà arrivare a eliminare dal tuo vocabolario delle espressioni por-tatrici d'idee false e pericolose. La lotta contro il razzismo comincia con il lavo-ro sul linguaggio" (pag.63). Le espressioni come "lavorare come un negro","tirchio come un ebreo", "vestirsi come una zingara", "fumare come un turco","mangiare come un italiano", "precisione svizzera" che, stando al punto di vistadell'autore, potrebbero essere "veicoli di pregiudizi xenofobi […] del resto ilrazzista è colui che generalizza a partire da un caso particolare" (pag.39). Ladefinizione di razzismo che si trova a pagina 11 è disarmante e chiara nellasua semplicità: "Il razzismo consiste nel non fidarsi e anche a disprezzare dellepersone che abbiano caratteristiche fisiche o culturali diverse dalle nostre"(p.11). "Il razzista ha la tendenza a non fidarsi di ciò che è nuovo e sovente siha paura di ciò che non si conosce" (p.14). Interessantissimi anche i riferimen-ti ai testi religiosi quali il Corano, la Torà o la Bibbia i quali "sono tutti libri sacri”contro il razzismo
IL RAZZISMO SPIEGATO A MIA FIGLIA
di Josue Arana 3A Chimica
I
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cinemacinema
li anni 90 sono stati un periodo fantastico, parecchi film che si sono rivelati
dei capisaldi del cinema moderno sono stati realizzati proprio in questo periodo, ma
è ovvio che ci doveva essere l'ago nel pagliaio; infatti si può dire che togliendo il fan-
tastico Batman Returns, gli anni 90 sono stati quelli peggiori per le storie live action
di Batman, il fondo è stato toccato da Batman & Robin, che fu un grandissimo falli-
mento, sia di critica che di incassi. Gli studios cercarono di andare ai ripari inaugu-
rando l'ennesimo reboot della saga e nel 1999 pensarono ad un "Batman vs
Superman" ,purtroppo il progetto non andò in porto e nonostante anni e anni di con-
tinui tentativi di pre-produzione, ciò non fu possibile...questo mi fece riflettere, quan-
do venne annunciato "Batman vs Superman: Dawn of Justice". Infatti io, tra me e me,
ogni volta che scorrevo le news cinematografiche, pensavo "Non si ha da fare".
Credevo che dopo la trilogia di Nolan, il personaggio di Batman non si sarebbe dovu-
to più toccare, dopo averlo rivisto però, mi sono trovato parecchio in disaccordo
con ciò che avevo elaborato a suo tempo, mi ero enormemente sbagliato. Il film è
ambientato dopo gli eventi di "Man of steel" (quindi se volete capire qualcosa dove-
te seguire dai primi minuti e vi consiglio di visionarlo). Bellissima introduzione che
mostra le vere vittime della battaglia a Metropolis tra Superman(interpretato dal piat-
tissimo Henry Cavill) e il generale Zod (interpretato da Michael Shannon) cioè i civili,
qui viene finalmente introdotto Bruce Wayne (Interpretato da Ben Affleck) che salva
un suo dipendente dalle macerie che gli erano cadute addosso, questo dipendente
(Wallace Keefe) avendo perso le gambe dopo l'incidente incolpa superman , ciò
mostra infatti come la città di Metropolis si ritrovi in contrasto riguardo Superman, c'è
gente che lo considera un "Dio", e gente che pensa sia un nemico. Viene a questo
punto anche mostrato il solito flashback del passato di Bruce, (ormai un clichè del
cinema). Diciamo che l'ho trovato meno caratterizzato di quello di "Batman Begins",
ma ciò è comprensibile (dopotutto il film non si concentra solo su Batman), diciamo
pure che finalmente vediamo il vero Batman; infatti il cavaliere oscuro si diverte a
marchiare o a torturare i criminali che cattura, questi metodi poco ortodossi spingo-
no Clark kent a smascherare Batman, viene introdotto anche uno degli antagonisti del
film, Lex Luthor, che cercherà appunto di "prevenire" che Superman possa ribellarsi
in qualche modo, infatti Luthor, attraverso degli esperimenti sul corpo di Zod. capisce
che il suo corpo è vulnerabile alla Kryptonite e ciò potrebbe appunto rivelarsi un'ar-
ma perfetta contro l'uomo d'acciaio. Subito dopo un caos in Africa, scatenato da
Superman, i due super eroi si incontrano, si parlano e durante la festa di Lex Luthor,
in cui Superman e Batman si incontrano nuovamente entrambi, mostrando il loro
disappunto l'uno con l'altro. E' qui che entra in scena una certa Diana Prince che
sventa il piano di Bruce, di investigare su Luthor,... dopo delle scene che mi hanno
fatto mettere le mani tra i capelli (una tra tutte il sogno di Bruce che sfiora il no-sense
più assoluto e l'attentato al congresso). Alla fine Bruce scopre l'esistenza della kryp-
tonite e dei suoi poteri, dopo aver recuperato i dati da Diana, Luthor intanto con il
dna di Zod da vita a Doomsday. Le fasi finali di questo film sono un po' frettolose,
posso solo dire che Luthor rapisce la madre di Superman, e lo ricatta costringendo-
lo ad affrontare Batman, il cavaliere oscuro forte anche della sua nuova armatura e
la kryptonite, sconfigge il kryptoniano rivelando la natura umana di Superman è da
questo punto in poi che appare doomsday che comincia a creare sei problemi in città
sino a giungere al termine, dove si scopre che Diana Prince è WonderWoman (era
stato accennato precedentemente nella pellicola, però erano dei sottili riferimenti che
ad occhio potevano non essere acquisiti). Dopo un epico scontro che a me è piaciu-
to parecchio, vi è la non-morte di Superman, che si "sacrifica" per uccidere
Doomsday. In fin dei conti questo racconto è stato elevato, migliorato solamente dal
nuovo Batman recitato da un Ben Affleck "rinato", che è reso magnificamente dalle
immagini pertinenti. Sinceramente non riuscivo ad immaginarmi questo personaggio
moderno che riuscisse a rendere bene sul grande schermo, diverso da quello di
Nolan; bravi gli altri attori, un po' meno Henry Cavill che risulta piatto come al solito,
diciamo che non mi sono focalizzato sulla regia o il sonoro, perchè rischierei di ripe-
termi (sono già 3 recensioni che dico che la regia è buona, stessa cosa per il sono-
ro). Penso che in generale attribuirei a questo film un voto, 7 e non vedo l'ora di
vedere cosa si inventeranno per il nuovo film della Justice League.
- di Filippo Fiorani 3A Informatica
G
BATMAN CONTRO SUPERMAN
DAWN OF JUSTICE
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e ci capitasse di chiedere a un ragazzo italiano quale musica ascolta, la
risposta molto probabilmente ricadrebbe su generi quali pop, rock, rap, hip-
hop, ecc. e molto difficilmente ci verrebbe risposto "ascolto la musica classi-
ca". Nonostante sia una tipologia ricca, fatta di strumenti nobili, con sonori-
tà uniche. Non dimentichiamo che l'ascolto della musica è una delle attività
più svolte dai ragazzi durante il tempo libero e questo è un aspetto su cui
concordano tutti anche studi specifici realizzati proprio per testare questo
universo.
Ma quale genere ascoltano e perché?
Le case discografiche hanno un ruolo molto importante nelle scelte musica-
li dei giovani poiché riescono a determinare mode e atteggiamenti nella pro-
mozione di determinati artisti. Negli Stati Uniti il consumo della popular music
è un'industria basata fondamentalmente sui gusti dei giovani:) il settanta per
cento della musica pop è comprata da ragazzi tra i 12 e i 20 anni. Se ci pen-
siamo, ci accorgiamo subito che i target è giovanissimo e che l'economia
associata all'ambito di cui sopra è smossa da una certa tipologia di età. I
media, se entriamo nel contesto informativo, sono una grande scuola di
musica a cui tutti i ragazzi d'oggi sono iscritti d'ufficio fin dalla nascita e la
cultura derivante, ne è un insieme di motivazioni, valori, credenze, schemi di
interpretazione e criteri di valutazione, modi di appropriazione, memorie di
repertorio che i ragazzi accumulano man mano attorno. Famiglia e società
giocano un ruolo molto importante nel rapporto tra musica e giovani e
appare evidente come la cultura musicale dei ragazzi sia soprattutto il frut-
to della familiarità acquisita attraverso l'esposizione continua all'ascolto di
musica, musica sia scelta con cognizione di causa che subita negli ambienti
di frequentazione sociale. Ma mentre la scuola e la famiglia del passato tra-
smettevano contenuti su cui erano stati a loro volta formati con la convinzio-
ne di trasmettere valori comuni, ora la cultura musicale giovanile è in conti-
nua trasformazione con ritmi e tecnologie talvolta difficili da seguire. La
melodia delle note è sempre stata un veicolo diversificato che ha fatto capo
ad amore, tempo libero, ribellione, ma ora, oggi come oggi, entrano in gioco
diversi fattori. A conferma dell'interesse giovanile verso generi musicali alter-
nativi da quelli proposti dalle generazioni adulte, e per riflettere sulle possi-
bili influenze verso questi atteggiamenti è stato effettuato un questionario su
un campione di un migliaio di studenti frequentanti l'ultimo anno di scuola
secondaria di primo grado del comune di Roma e sono così, venuti alla luce,
aspetti che hanno permesso di tratteggiare un quadro sui gusti e le abitudi-
ni dei ragazzi coinvolti nello studio. Per quanto riguarda il tipo di musica pre-
ferito, le risposte degli studenti hanno innanzi tutto confermato il dato, emer-
so in tutti gli studi precedenti, sulla assoluta preferenza di musica pop
(42%), rock (23,4%) e hip-hop (18,7%), mentre il genere classico risulta
una scelta elitaria (4,8%). Per quanto riguarda le differenze per sesso i
ragazzi e le ragazze condividono le stesse scelte, tranne una preferenza
delle ragazze per il pop e dei ragazzi per il rock. I tempi si evolvono, vanno
avanti ma le sonorità, sono intramontabili.
Dopo anni ed anni di musica, ballo, successi, tour in giro per il pianeta, arri-
va il triste giorno della sua scomparsa: nel maggio del 2009 prende corpo
la notizia che il cantante soffre di un tumore alla pelle. Michael si trovava a
Los Angeles per delle prove, quando ha un malore, in seguito all'assunzione
eccessiva di farmaci calmanti per dormire: dalle indagini fatte, risulta che non
sia stato prontamente soccorso, in quanto il dottore che doveva fargli assi-
stenza, era al telefono in totale distrazione. Gli aiuto medici vengono dati più
di un'ora dopo, quando lui era già morto. Michael lascia un vuoto nel mondo
del pop e nella famiglia. Vengono così pubblicati dei lavori incompleti dopo la
sua morte, come ad esempio "This is it"; resta per la popolazione del mondo,
un esempio, un elemento, un protagonista della musica che mai nessuno
potrà imitare.
MUSICAMUSICA
LA REDAZIONE
S
O LA MUSICA ?
ESISTE UNA MUSICA PER GIOVANI
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irca un mese fa, una svolta clamorosa sul caso "Pantani", famoso ciclista italiano deceduto nel 2004, ha suscitato lo scalpo-
re della comunità e i titoli in prima pagina sui giornali hanno fatto accrescere la voglia di verità su questa vicenda. Marco Pantani,
ormai non lo si ricorda più come il grande ciclista detentore di innumerevoli vittorie date dal sacrificio e dal sudore versato sopra
a quella sua bicicletta, ma come l'uomo che è riuscito ad ottenere il suo successo grazie al doping, in quanto il "pirata" dopo esser-
si rialzato a testa alta da due gravi incidenti, durante i suoi allenamenti, non è mai riuscito a superare lo scandalo, sia fisicamen-
te che psicologicamente e questo lo ha portato a spegnersi lentamente. La sua vita cambiò quel fatidico 5 giugno del 99', quan-
do i test dell'antidoping risultarono positivi. Nessuno riusciva a credere che il campione fosse in grado di una cosa simile e ancor
di più lo stesso Pantani, che cadde in profonda depressione e cercò di rifugiarsi prima nella droga e poi nell'alcol; più volte provò
a ricominciare gli allenamenti, ma la sua preparazione non era adeguata agli sforzi che avrebbe dovuto subire durante il giro
d'Italia o le altre gare, il suo spirito e la voglia di correre lo stavano abbandonando. Lo stesso porta voce del Mercatone Uno, il
team di Marco, sosteneva che i test svolti il 5 giugno erano ben al di sotto del limite stabilito dai regolamenti e sicuramente qual-
cuno aveva agito di nascosto contro il Pirata. Molti i sospetti che il ciclista fosse vittima di un enorme complotto. Il tutto si è riac-
ceso di recente, appunto il 14 marzo del 2016, quando grazie ad un intercettazione telefonica, sono venute alla luce altre verità:
un pentito che aveva trascorso diverso tempo in carcere con Vallanzasca (esponente mafioso di grosso calibro) venne a sapere
che la camorra sostituì le provette del ciclista per farlo risultare dopato e fargli perdere dunque il giro d'Italia, perché molte per-
sone avevano scommesso sulla sua vittoria. Questa scoperta ha sconvolto del tutto le indagini e gli inquirenti sono ancor al lavo-
ro per saperne di più; ora vorrei esprimere il mio parere su questa vicenda, perchè nel documentarmi di più sulla storia di que-
sto grande uomo, sono rimasto sconcertato e anche se non centro nulla con lui, mi sento io stesso ferito; ferito dalla mafia che è
riuscita ad infangare il ciclismo, ma soprattutto un atleta che aveva dedicato la sua vita alla bicicletta, a tal punto da rimanerne vit-
tima. Ora mi appello a tutti coloro che hanno un briciolo di coscienza per ragionare e chiedo loro di pentirsi e dire la verità su que-
sta vicenda, perché un nostro connazionale, soprattutto dopo le sue imprese memorabili, non merita di essere ricordato come un
dopato, ma come un atleta che ha vinto solo con la passione, il sacrificio e l'amore per la bici.
SPORTSPORT
MARCO PANTANIMARCO PANTANI
- di Alessandro Donnini 3 A Inf.
C
Il PirataIl Pirata
N. 37- anno 12°Maggio 2016
Viaggiodi Nazim Hikmet
Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
non dico che fosse come la mia ombra
mi stava accanto anche nel buio
non dico che fosse come le mie mani e i miei piedi
quando si dorme si perdono le mani e i piedi
io non perdevo la nostalgia nemmeno durante il sonno
durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
non dico che fosse fame o sete o desiderio
del fresco nell'afa o del caldo nel gelo
era qualcosa che non può giungere a sazietà
non era gioia o tristezza non era legata
alle città alle nuvole alle canzoni ai ricordi
era in me e fuori di me.
Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
e del viaggio non mi resta nulla se non quella nostalgia.
L'Angolo della Crvsca in versi
Promosso dall’Istituto Tecnico Industriale Statale “Sen. Aristide Merloni”
Patrocinio di:
Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili del Comune di Fabriano
www.iismerlonimiliani.it
PRESENTATORE: "Buona sera signor Andy!".
ANDY: "Buona sera!".
PRESENTATORE: "L'abbiamo invitata qui per porgerle alcune domande riguardo il tema che lei ha esposto nei gior-ni antecedenti, il quale ha suscitato tanto scalpore".
ANDY: "Si riferisce per caso al mio pensiero riguardo la fama?".
PRESENTATORE: "Esattamente! Cominciamo subito con la prima domanda: a cosa è dovuta questa sua indignazione?".
ANDY: " Beh parto dal fatto che oggi giorno il concetto della fama è stato completamente ridimensionato, primasi parlava di un uomo per le sue gesta eroiche, imprese coraggiose o scoperte rivoluzionarie; oggi invece nel
nostro piccolo siamo tutti famosi; cambia solamente la durata di questa "popolarità", se così la vogliamo chia-
mare".
IL MESSAGGERO DEGLI DEI
REPORT n°37 anno 12 MAGGIO 2016
Report
Tema originale che riceviamo e volentieri pubblichiamo ….. Tema originale che riceviamo e volentieri pubblichiamo …..
"Nel futuro ognuno sarà famoso al mondo per 15 minuti."
Il candidato prendendo spunto da questa previsione di Andy Warhol,
analizzi il valore assegnato alla fama effimera o meno, nella socie-
tà moderna, rifletta sul concetto di fama proposto dall'industria
televisiva, o dai social network.
A cura del redattore
Alessandro Donnini
3A Informatica
PRESENTATORE: "E cosa pensa di questo? Perché la gente è tutta famosa per poco tempo?".
ANDY: "Io penso che la gente cerca sempre di più di prendere spunto da questi eroi per cercare di emularli edessere ricordati; pian, piano, si sta un po' cambiando il modo di ricordare le cose, noi studiamo la storia e
ci vengono in mente molte figure importanti come Napoleone, Alessandro Magno o ancor Cesare; questi sono alcu-
ni degli uomini che hanno fatto la storia dell'umanità".
PRESENTATORE: "Mentre ora cos'è cambiato? Pensa che ci sia un nesso logico?".
ANDY: "Certo! Proprio come le stavo dicendo, la gente vuole essere ricordata per qualcosa di importante, esse-re popolare dare spettacolo; è una continua ricerca di azioni che porterebbero la comunità a far parlare di
sé".
PRESENTATORE: "E secondo lei quando è iniziato questo fenomeno di popolarità collettiva?".
ANDY: "Con l'avvento dei mezzi di comunicazione, radio, tv, sono tutti strumenti che hanno dato l'incipit perquesta nuova era dei mass media in cui le persone appaiono sul nostro televisore e di cui a lungo andare ricor-
diamo il nome".
PRESENTATORE: "Come mai lei vede questa cosa in modo negativo?".
ANDY: "Semplicemente perché le persone si stanno mettendo in ridicolo; questa mania di apparire sta diventan-do una vera e propria ossessione e la gente talvolta è disposta a girare nuda per le strade; i telegiornali
infatti ne parleranno e i talc show discuteranno dell'accaduto, ma la cosa importante per questi esibizioni-
sti, è che mostreranno le immagini e i loro nomi rimbalzeranno da una parte all'altra, facendo si che il popo-
lo lo ricordi, sia per brutte o belle azioni. Ma questo per quanto? Quanto ancora si continuerà a discutere
di un uomo che gira nudo in centro? Ecco… il mio discorso è riferito a questo, dopo qualche giorno tutti quan-
ti o la maggior parte della gente penserà alle notizie successive da cui ogni dì veniamo costantemente bom-
bardati.
PRESENTATORE: "E come si potrebbe eliminare questo modo di pensare tornando un po' alla normalità?".
ANDY: "Se qualcuno avesse un'idea gli stringerei volentieri la mano. Ma non si può purtroppo; siamo entrati inuna nuova era in cui al centro di tutto ci sono i social network e in particolare con l'avvento di Facebook
stiamo perdendo sempre di più la nostra dignità, condividendo e rendendo pubblica la nostra vita. E questo per
cosa? Per essere ricordato al massimo uno o due giorni per una foto ? Ma cosa diventeremo nel futuro? Beh gli
e lo dico io: le persone staranno costantemente attaccate a quel maledetto telefono, senza avere più una vera
e propria vita sociale; si limiteranno a vivere un tipo di vita chiamata virtuale tralasciando i piaceri che
offre la realtà. La gente non avrà un'identità e questo solamente per seguire le mode o un pensiero di massa
solo perché è "figo"? I nostri figli come li tireremo su? Secondo lei invece come sarà l'umanità nel futuro
in cui ognuno, sarà famoso al mondo per 15 minuti? Risponda a questa domanda!".
PRESENTATORE: "Ahahahah … grazie mille è stato gentilissimo questo susciterà un gran dibattito fra i tele-spetta
tori".
ANDY: "Vede, anche lei è entrato involontariamente in questo circolo vizioso senza uscita, dove si fa di tuttocon lo scopo di scaturire l'attenzione del popolo. Arrivederci."
IL MESSAGGERO DEGLI DEI
Speciale n°37 anno 12 MAGGIO 2016
Speciale
Il verbo 'comunicare' trae la sua etimologia dal latino communicare, cioè mettere in comune, che corrisponde ad una azione di coluiche compie il suo dovere con gli altri. Il verbo si compone di cum (insieme) e munis (ufficio, incarico, dovere, funzione).La comunicazione pertanto rappresenta una tipica espressione sociale, che si perfeziona soltanto quando si riesce a mettere unvalore al servizio di qualcuno o qualcosa al di fuori di sé. Non è sufficiente scrivere, parlare, sorridere, disegnare, o addiritturarestare in silenzio, per comunicare. La comunicazione avviene e si completa quando giunge all'altro, quando cioè l'espressione ècompresa e diventa patrimonio comune perché si possa costruire una discussione, un sapere, una cultura. L'avere padronanza disaperi e competenze comunicative rappresenta una delle tante sfide della nuova scuola e della vita nostra e, in particolare, dei gio-vani di oggi. Essere capaci di comunicare, in forma scritta e orale, significa esprimersi con chiarezza, capacità di analisi e di sintesi,presentarsi in una forma accattivante e stimolante, evitare incomprensioni, creare l'impatto adeguato alle proprie espressioni.
IN TEORIA....
COMUNICHIAMO
E lo studente deve essere in grado, nel suo percorso scolastico e poi al momento dell'inserimento nel mercato del lavoro, di dispor-re di opportuni ed efficaci strumenti di comunicazione che gli consentano di affrontare, con sicurezza, ogni esame della sua vitadurante l'arco della quale si troverà, spesso, a dover coniugare una solida preparazione tecnica e scientifica con una adeguatacapacità di esposizione. Spesso però non sono sufficienti sapere e saper fare: è necessario possedere anche la capacità di esse-re persuasivi, di accattivare, di entrare in sintonia, di essere empatici. L'approccio razionale abbina inscindibilmente la funzioneinformativa a quella persuasiva. E questo connubio, che nell'ambito pubblicitario (ma anche in quello più generale della comunica-zione attraverso i mass-media) diventa uno strumento potente nelle mani di pochi, rischia di provocare effetti non preventivamenteprevedibili. Ecco pertanto che occorre sapersi difendere da una 'comunicazione coercitiva' che farà leva su emozioni e atteggia-menti inconsci. Come possiamo fare? Attraverso un addestramento delle facoltà critiche: ciò porterà l'individuo a porsi delledomande e a scindere la nozione dalla fonte per effettuare una importante operazione di valutazione. E' con questo spirito che ungruppo di studenti che frequentano le classi III^ e IV^ Grafica e Comunicazione e i redattori del Giornale d'Istituto MERCU-RIUS il Messaggero Degli Dei dell'ITIS "Sen. Aristide Merloni" di Fabriano, dopo una visita alla sede dell'AppenninoCamerte, si sono impegnati a 'dire la loro', con gli occhi e la mentalità dei giovani di oggi, con i loro sogni, le loro aspettative, la lorofiducia, la loro voglia di fare, parlare, cantare, criticare, e comunicare, attraverso le pagine di questo storico settimanale.L'impegno è arduo ma la motivazione è alta: accogliamoli con tanta fiducia e crediamo nelle loro storie.
Luca Barbini