Comunicazione visiva arch. anna rita catalucci

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Anna Rita Catalucci Pas 2013 2014 COMUNICAZIONE VISIVA Percezione visiva

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  • 1. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Percezione visiva

2. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA DESTINATARI: L U. A. pensata per le classi III della scuola Secondaria di I grado discipline coinvolte: storia, arte e immagine. Sono previste in totale di 6 lezioni per due ore settimana Prerequisiti: Conoscere il linguaggio di base del disegno. Saper distinguere un messaggio della pubblicit o editoriale. CONTENUTI: Comunicazione visiva percezione visiva codice del linguaggio visivo: Punto Linea Segno e superficie La forma Composizioni simmetriche Composizioni modulari 3. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA CONOSCENZE ABILITA COMPETENZE VERIFICHE: TIPOLOGIA E QUANTITA Osservare un immagine individuando gli elementi che la compongono Saper leggere e descrivere un immagine Riconoscere la funzione comunicativa di una immagine Osservare e conoscere gli elementi del linguaggio visivo per produrre immagini in modo espressivo. Sa realizzare un marchio o un logo. Sa progettare un un manifesto pubblicitario. Riconoscere la funzione comunicativa di una immagine Superare lo stereotipo rappresentativo. Conoscere e comunicare una immagine individuando gli elementi del linguaggio visivo che la compongono Osservare conoscere e descrivere le caratteristiche formali ed espressive dei singoli elementi nella realt. Utilizzare gli elementi del linguaggio visivo per produrre immagini in modo espressivo e personale. Utilizzare il linguaggio specifico X dialogo X interventi X esercitazioni collettive e individuali X ricerca internet X elaborati : grafici, tabelle X osservazioni sistematiche nelle fasi di lavoro. ATTIVITA Il laboratorio inteso come modalit per accostarsi in modo attivo e operativo a situazioni o fenomeno oggetto di studio, rappresenta il riferimento costante per la didattica della tecnologia; esso combina la progettazione e la realizzazione di semplici prodotti originali con la modifica migliorativa, nel senso dellefficacia o dellefficienza, di quelli gi esistenti. 4. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA comunicazine s. f. [dal lat. communicatio -onis]. 1. a. In senso ampio e generico, lazione, il fatto di comunicare, cio di trasmettere ad altro o ad altri: c. del movimento, alle parti di un meccanismo; c. dei privilegi, in diritto canonico, trasmissione dei privilegi da un soggetto a un altro. b. In senso pi proprio, il rendere partecipe qualcuno di un contenuto mentale o spirituale, di uno stato danimo, in un rapporto spesso privilegiato e interattivo: c. didee, di pensieri. grfica s. f. [dallagg. grafico]. pu indicare anche la tecnica, la produzione di opere grafiche: dedicarsi alla g.; oppure lapplicazione dellarte grafica allillustrazione di pubblicazioni varie: g. editoriale, g. pubblicitaria, g. multimediale. In senso pi ampio, in editoria, linsieme delle indicazioni che definiscono laspetto grafico di un libro, e in genere di unopera editoriale, dalla scelta dei caratteri allimpaginazione del testo e delle illustrazioni e alla confezione finale. in tedesco: gestaltung, cio formazione strutturazione del materiale (da gestalt = forma) in inglese: graphic design (progetto grafico). 5. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Ieri la grafica consisteva nella preparazione del materiale da stampare e coincideva sostanzialmente con la tipografia (disposizione dellalfabeto meccanico ossia dei tipi) incentrata principalmente sulla riproduzione a stampa visione solo funzionale 6. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Oggi La grafica ha un significato pi ampio: creazione e manipolazione di immagini, elaborazione di loghi e marchi, progettazione di esposizioni, packaging; inoltre, interessa procedimenti differenti dalla sola stampa su carta (produzioni digitali, stampa su altri supporti) - funzione ed estetica. 7. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Comunicare Nellintraprendere il progetto di comunicazione bisogna trasformare la comunicazione in messaggio, mirato al mio target cosa vogliamo comunicare? Messaggio a chi vogliamo comunicare? Target 8. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA emittente messaggio canale canale codice destinatario Processo comunicativo 9. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Segno - segni arbitrari Segno: unit minima di comunicazione es. : il pianto di bimbo. Mentre facile capire che un bimbo che piange ha bisogno di qualcosa, non detto che tutti sappiano che il cartellino rosso, in una partita di calcio, significa espulsione. Questo tipo di segno si definisce arbitrario poich il suo significato stabilito con una convenzione valida in un certo ambito. 10. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Segni iconici Nel dipinto una mela assomiglia una mela reale, eppure non una vera mela: non ha volume, n peso, non profuma, non si pu mangiare icna s. f. [dal russo ikona, e questo dal gr. biz. , gr. class. - immagine un immagine che assomiglia a qualcosa di reale, riproducendone pi o meno fedelmente le caratteristiche visive (forma, colore, ecc.) Le mele e le arance nel dipinto sono un esempio. 11. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Indice Mentre facile capire che un bimbo che piange ha bisogno di qualcosa, non detto che tutti sappiano che il cartellino rosso, in una partita di calcio, significa espulsione. Questo tipo di segno si definisce arbitrario poich il suo significato stabilito con una convenzione valida in un certo ambito. 12. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Segno: significante e significato Le luci dei semafori sono il significante che colleghiamo al permesso o al divieto di passare, cio al significato. 13. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA arte universale 14. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Funzioni comunicative Funzione estetica Funzione espressivo emotiva 15. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Funzioni comunicative Funzione esortativa Funzione metalinguistica 16. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Funzione informativo - descrittiva Narrazione sequenziale Funzioni comunicative 17. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Comunicare in 3 fasi comprendere definire il concetto da comunicare, analizzandone le possibili implicazioni astrarre selezionare gli elementi significativi (procedere per parole chiave) Rappresentare trasferire le intenzioni progettuali nella composizione grafica 18. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Strutture geometriche invisibili regolano una composizione grafica alfabeto modulo griglia gerarchia parola-immagine ambiti di applicazione 19. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Alfabeto una corrispondenza tra segni grafici ed elementi sonori che si sintetizzano in un numero limitato di segni ricombinabili tra loro allinfinito 20. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Modulo lunit di una composizione grafica che risale alle tecniche di riproduzione di stampa. I caratteri vengono disegnati allinterno di una struttura rettangolare invisibile che la separa dagli altri 21. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Griglia Struttura invisibile allinterno della quale vengono sistemati testi e immagini creando coerenza e stile 22. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Gerarchia indispensabile stabilire una gerarchia tra gli oggetti che costituiscono limpaginazione 23. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Parola immagine Lassociazione di parole e immagini ci consente di comprendere con pi immediatezza: 24. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Parola e immagine la comunicazione avviene attraverso composizioni che derivano da testo, immagini, testo con immagini o testo che diventa immagine 25. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Testo e immagine 26. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Percezione visiva Che cos la percezione visiva Gestalt: legge della vicinanza legge della continuit legge della somiglianza legge della chiusura legge della convessit legge della pregnanza Figura e sfondo 27. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA teoria della Gestalt (forma) Il successo di questa teoria dovuto in primo luogo al fatto che essa fu un movimento di innovazione teorica e una deviazione radicale dei modi consolidati di vedere e interpretare le questioni psicologiche dellepoca infatti, con questa teoria si voleva affermare la supremazia della struttura globale sulle parti componenti il tutto, pi della somma delle sue singole parti. 28. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA teoria della gestalt (forma) legge della vicinanza Tende a raggruppare le figure che si trovano a minor distanza 29. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA teoria della gestalt (forma) legge della continuit ci dice che tendiamo a percepire la continuit di forme interrotte o parzialmente sovrapposte 30. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA teoria della gestalt (forma) legge della somiglianza il nostro sistema percettivo raggruppa elementi simili per forma, colore o dimensione 31. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA teoria della gestalt (forma) legge della forma chiusa il nostro sistema percettivo tende a preferire le forme chiuse, che percepiamo pi facilmente di quelle aperte 32. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA teoria della gestalt (forma) Legge della convessit Le parti racchiuse da margini convessi tendono a essere percepite come unit Locchi o tende a recepire le forme convesse anzich concave. 33. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA teoria della gestalt (forma) legge della pregnanza Il nostro sistema percettivo legge e decodifica un immagine nel modo pi semplice e significativo (pregnante) per noi. 34. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Percezione visiva La percezione un processo di identificazione in cui uno stimolo esterno suscita la formulazione di una ipotesi percettiva; una successiva osservazione porta a confermare, correggere o scartare lipotesi formulata in alcune situazioni, lattivit mentale umana fornisce ipotesi percettive ambigue (illusioni ottiche), riconducibili generalmente a tre casi: percezione di oggetti non esistenti mancata percezione di oggetti esistenti percezione di oggetti non appropriati con quelli esistenti 35. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Percezione visiva La figura e lo sfondo 36. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Percezione visiva Illusioni ottiche 37. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Percezione visiva Illusioni ottiche 38. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Il codice del linguaggio visivo il punto la linea il segno e la superficie la forma e il volume la luce e lombra il colore lo spazio la composizione 39. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Il codice del linguaggio visivo Punto 40. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Il codice del linguaggio visivo Linea 41. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Il codice del linguaggio visivo Segno e superficie 42. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Il codice del linguaggio visivo forma e volume 43. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Il codice del linguaggio visivo luce e ombra 44. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Il codice del linguaggio visivo colore PROCESSO ADDITIVO 45. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Il codice del linguaggio visivo colore processo sottrattivo 46. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Il codice del linguaggio visivo colore Tonalit luminosit saturazione Differenze di tonalit (con valori massimi di saturazione) Differenze di luminosit (con tonalit e saturazione costanti) Differenze di saturazione (con tonalit e luminosit costanti) 47. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Il codice del linguaggio visivo spazio 48. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA Il codice del linguaggio visivo composizione 49. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVA ambiguit percettive 50. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVAlaboratorio 51. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVAlaboratorio 52. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVAlaboratorio 53. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVAlaboratorio Triangolo base con il disegno "TRE ELEMENTI" formato da met pesce, met pipistrello e da mezza lucertola. 54. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVAlaboratorio Realizzare sei copie, simmetriche tre a tre, colorarle, rispettando per ogni figura gli stessi colori, infine ritagliare. Costruire alcune figure geometriche. 55. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVAlaboratorio Creare degli esempi di esagoni con vari centri di simmetria: teste di pipistrelli, teste di lucertole, teste di pesci. Con coppie di triangoli simmetrici creare rombi che mettono in evidenza delle figure intere: il pesce, il pipistrello e la lucertola. 56. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVAlaboratorio Esempio di traslazione, il triangolo viene traslato di un vettore di 9 di ascissa e +4 di ordinata. Allinizio il triangolo ha coordinate: A(1,1) B(7,1) C(4,6). Per fare la traslazione si fanno due movimenti: uno orizzontale di 9 passi indietro e uno verticale di quattro passi in alto, che corrispondono ad un unico movimento in obliquo, rappresentato dal vettore. Il triangolo traslato ha le seguenti coordinate A'(-8,5) B'(-2,5) C'(-5,10), cio ogni ascissa diminuisce di nove unit, ogni ordinata aumenta di quattro unit. 57. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVAlaboratorio Sistemare due coppie di triangoli simmetrici rispetto all'asse delle ordinate. 58. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVAlaboratorio In questa foto c' un esempio di simmetria rispetto all'asse delle ascisse. Il triangolo base individuato dai seguenti vertici: A(1,1) B(7,1) C(4,6). Dopo aver effettuato la simmetria le coordinate dei vertici diventano: A'(1,- 1) B'(7,-1) C'(4,-6). Quindi osserviamo che le ascisse rimangono invariate mentre le ordinate sono opposte Comunicazione Visiva laboratorio 59. AnnaRitaCatalucciPas20132014 COMUNICAZIONE VISIVAlaboratorio Copiare e ruotare successivamente di 60 i triangoli alternandoli uno dritto e uno simmetrico, si otterr un esagono dove al centro si incontrano le teste di tre pipistrelli e le code delle lucertole, mentre i mezzi pesci formano il contorno. Facendo una composizione di esagoni si ottiene un modulo geometrico. Nei vertici si alternano gli incontri dei pesci, delle lucertole e ovviamente dei pipistrelli. Ci sono quindi tre diversi centri di simmetrie di rotazioni triple.