Tesi editoria tradizionale ed editoria digitale il progetto "Brand Care Edizioni"
Comunicazione scientifica ed editoria elettronica: la parola agli Autori Milano 20 maggio 2003
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Il progetto AEPIC Academic E-Publishing Infrastructures – CILEA:
le esigenze degli Autori e lo stato dell’arte dei servizi
Comunicazione scientifica ed editoria elettronica: la parola agli Autori
Milano 20 maggio 2003Valentina Comba
CIB Centro InterBibliotecarioAlma Mater Studiorum Università di Bologna
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Il contesto
Le strategie alternative per l’editoria e la comunicazione scientifica sono sollecitate da:
- l’imperativo (sociale e tecnologico) di utilizzare la forma elettronica (e-books e e-journals)
- la presenza di strumenti Open Source e del movimento OAI
- il perdurare della politica dei grandi editori che sottrae agli Autori i loro diritti in cambio di servizi editoriali e di diffusione elettronica
I COSTI DEI PERIODICI di questi editori SONO INTERAMENTE SOSTENUTI DAGLI ATENEI E DAGLI ENTI DI RICERCA ED I PROFITTI SONO RE-INVESTITI IN POLITICHE COMMERCIALI
MONOPOLISTICHE
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Uso attuale delle pubblicazioni elettroniche
i lavori pubblicati esclusivamente su periodici, atti di congressi e libri prodotti da editori commerciali sono meno letti e citatii consorzi di università e biblioteche stanno dimostrando che, anche se inclusi in licenze onnicomprensive, vi sono periodici molto costosi che vengono poco letti e citati numerosi autori dimostrano che il numero di citazioni per lavoro aumenta se l’articolo è in linea e ad accesso gratuito (soprattutto in determinati campi di ricerca)
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Cui prodest ?
I dati di numerosi studi confermano la maggiore propensione dei lettori ad utilizzare:
- pubblicazioni elettroniche- articoli e documenti ad accesso libero
Molti editori commerciali, che non cessano di aumentare i loro prezzi, ostacolano l’autoarchiviazione o propongono propri archivi di preprints (es. i tre di Elsevier per la matematica, chimica e informatica)
Il loro obbiettivo è di mantenere il monopolio sulla produzione scientifica e di dimostrare che il modello economico delle riviste Open Access e degli Open Archives è fallimentare
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La discussione a livello internazionale
Incontro di Santa Fe’ e nascita di OAI (1999)Nascita nel febbraio 2001 del modello EprintsNascita dei modelli di editoria alternativa Open Access (SPARC, BioMedCentral…)Nascita nel febbraio 2002 di BOAIDue workshop OAI europei a Ginevra (marzo 2001 e ottobre 2002)Conferenza di Parigi nel gennaio 2003: ntervento di Bolman (Elsevier) e degli editori; risposte di Harnad e di Guédon
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A che punto è lo sviluppo dei servizi
Lista archiviDSpaceIniziative internazionaliRiviste Open AccessSPARC anche in Europa
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come vengono usati…
Gli archivi sono pronti e funzionanti in numerosi paesi
Ma i contenuti tardano ad arrivare
Questo è il tema centrale della discussione in questi ultimi mesi
Chris Rusbridge, Jean-Claude Guédon, Stevan Harnad, Frederic Friend, Stephen Pinfield …hanno notato questa inerzia e hanno analizzato le caratteristiche del comportamento sociale degli Autori
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L’ambivalenza degli Autori
Come Lettori, si apprezza l’accesso alle riviste free access, il servizio di reference linking, l’uso degli Open Archives….
Come Autori si tende a pubblicare sempre nei periodici commerciali tradizionali considerandoli una sinecura per il controllo delle carriere e del successo scientifico
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Esigenze esplicite e implicite
EspliciteGli Autori tendono a pubblicare
– se ci riescono – presso editori autorevoli, anche se debbono rinunciare a depositare il manoscritto
Gli Autori pubblicano in riviste con alto IF
In determinati campi gli Autori scelgono sempre riviste “peer reviewed”
ImpliciteGli Autori tendono a confermare
il proprio ruolo di controllori nell’ambito delle aree disciplinari e di curatori di determinati periodici, anche se il rapporto con l’editore può essere difficile (e anche implicare la chiusura del periodico)
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Alcune risposte…
Molti non conoscono le problematiche e le distorsioni legate all’uso dell’Impact Factor
Il progetto OpCit e l’analisi dei log files hanno dimostrato essere misure molto più accurate sull’uso e la citazione dei lavori
Le collezioni dei periodici di BioMedCentral stanno sperimentando l’affiancamento di CiteBase agli indicatori dell’ISI
E inoltre:Si possono proporre Open Archives in cui sono presenti comitati redazionali
Gruppi disciplinari e singole istituzioni possono utilizzare gli Open Archives per funzioni molteplici legate alla valutazione interna e all’autopubblicazione
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In Italia
Archivi eprints:Pisa CNR , Università di Firenze,
Università di Trento , Università di Padova, Bologna – CNR Area della Ricerca, Alma Mater Studiorum Università di BolognaL’archivio internazionale E-LIS al CileaLe riviste scientifiche: l’iniziativa di CasaliniLa valutazione: CRUI, MIUR e Ministero della SaluteI comportamenti: siamo il paese dai mille campanili…
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AEPIC progetto aperto
Dal documento AEPIC: “Il piano progetto potrà essere formulato in seguito alla discussione e al recepimento del feedback relativo alla proposta qui illustrata”. Il progetto quindi dovrà:Sostenere le iniziative esistenti e favorire la comunicazione tra tutti gli attoriCreare nuove infrastrutture per i periodici delle socità scientifiche
Dare gli strumenti tecnici agli Atenei gestire i propri archivi istituzionaliIncidere su valutazione e mercato della pubblicazione elettronicaFavorire le iniziative di cooperazione
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Modelli economici
Imparare da errori (University Presses)Negoziare con editori e società scientifiche la libertà di depositoProteggere gli autoriValorizzare le competenze interne delle universitàAffrontare costi della preservazioneOffrire servizi aggiunti come Citebase e il reference linking
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concludendo
Promuovere una maggiore
consapevolezza degli Autori, la
cooperazione tra tutte le iniziative e lo sviluppo di strumenti
editoriali evoluti e a basso costo
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…in che modo ?
…i partecipanti alla tavola rotonda potrebbero offrire le loro risposte…
Grazie della Vostra attenzione !