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A Comunicazione Registrazione Tribunale di Bologna n. 7734 del 19.02.2007 Anno quarto - numero 2 - MAGGIO 2010 Periodico di cultura e informazione a cura dell’Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna Un anno di lotta all’evasione: 630 milioni incassati in Emilia-Romagna dall’Agenzia delle Entrate nel 2009

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AComunicazioneRegistrazione Tribunale di Bologna n. 7734 del 19.02.2007 Anno quarto - numero 2 - MAGGIO 2010Periodico di cultura e informazione a cura dell’Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna

Un anno di lotta all’evasione: 630 milioni incassati in Emilia-Romagna

dall’Agenzia delle Entrate nel 2009

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COMUNICAZIONERegistrazione Tribunale di Bologna

n. 7734 del 19.02.2007Anno quarto - numero 2

Maggio 2010

Legale RappresentanteAntonino Gentile

Direttore ResponsabileBiagio Cunsolo

Coordinatori EditorialiSandra AmovilliAnita Pezzetti

Responsabile Progetto GraficoGiorgio Bertuzzi

FotoBiagio Cunsolo

Giovanna Zannini

StampaIn proprio

hanno collaborato i redattori:

Giorgio Bertuzzi, Biagio Cunsolo, Pierluigi De Rosa, Simone Mirasolo,

Antonella Pellegrino, Tiziana Sabattini, Giovanna Zannini

per questo numero si ringrazia:

Alessandro Albano, Christian Attardi, Maria Rita Civolani, Silvia De Simone,Federica Fugacci, Silvia Mezzetti,

Licia Romagnoli, Maria Antonietta Sassani,

Federico Zangani

Sommario• IntervIstaaLuIgIMagIstroDIrettoreCentraLe

DeLL’aCCertaMento

• unannoDILottaaLL’evasIoneIneMILIa-roMagna:630MILIonIInCassatIDaLL’agenzIaDeLLeentrateneL2009,rIfLettorIpuntatIsuLLa“MappaDeLLusso”

• entraneLvIvoLastagIoneDeLLaDIChIarazIoneDeIreDDItI.CoMeorIentarsItraopportunItà,sCaDenzeeaDeMpIMentI

• ILpuntosuLLatransazIonefIsCaLe

• ConvegnoLaDIaLettICafIsCoContrIbuente

• LarIvoLuzIoneCIvIsneLL’assIstenzasuLLeCoMunICazIonIesugLIavvIsIteLeMatICI

• soCIetàDIpersoneeDetrazIoneDeL36%:possIbILesoLopergLIIMMobILIpatrIMonIo

• gLIonerIfInanzIarIneLLaDeterMInazIoneDeLrIsuLtatoD’eserCIzIoeDeLreDDItoIMponIbILe

• aboLogna,ConvegnosuLL’aCCertaMentosIntetICo

• trasMIssIoneteLeMatICaDeICertIfICatIDIMaLattIanonaLL’InpDapMaaLL’Inps.ConDIzIonIunIforMIaqueLLeDeLLavoroprIvato

• LanuovaforMazIonesIChIaMabLenDeD

• unaCoMunICazIoneChIaraeDeffICaCefarIsparMIare

• L’IMportanzaDIfare“rete”(DIIMpresa)

• DueInContrIMuLtIetnICI,perunsoLoobIettIvo:LaLegaLItàfIsCaLe

• 1°ConCorsofotografICoregIonaLe

• pubbLICItàeparIopportunItàfannorIMaManonsIaCCorDano

• arteeagenzIa

• fIsCoesCuoLa

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Oltre all’intervista rilasciata da Luigi Magistro Di-rettore Centrale dell’Accertamento, alla conferenza stampa del Direttore Regionale Antonino Gentile, in questo numero vi presentiamo i seguenti approfondi-menti:

Christian Attardi nell’articolo sulle transizioni fa sa-pere che ad oggi nella nostra Regione sono state pre-sentate 22 proposte di transazione: 12 nel concordato preventivo e 10 in prospettiva degli accordi di ristrut-turazione. 5 proposte sono state approvate nell’ambi-to del concordato preventivo, portando a definire un importo complessivo di € 2.405.115,45, rispetto a un credito certificato di € 2.694.847,00. 5 proposte sono state accettate nell’ambito degli accordi di ristruttura-zione, consentendo di definire € 3.531.700,10, rispet-to a un credito certificato di € 5.625.946,92.

Maria Rita Civolani spiega l’importanza di CIVIS nell’assistenza sulle comunicazioni e sugli avvisi tele-matici. L’utente può effettuare via web le stesse opera-zioni che effettuerebbe presso uno sportello di front office degli Uffici Territoriali dell’Agenzia. Un’inizia-tiva dell’Agenzia delle Entrate, assolutamente innova-tiva nei rapporti Fisco contribuente. CIVIS, sta tra-sformando in colloqui virtuali le attese allo sportello e il tempo dedicato alle spiegazioni, con l’ulteriore e non certo irrilevante, vantaggio di ridurre i tempi di erogazione dei servizi e ottimizzare le lavorazioni di back office.

Silvia Mezzetti in “Società di persone e detrazione del 36%: possibile solo per gli immobili patrimonio” spie-ga come le società di persone, che abbiano sostenuto spese per interventi di recupero del patrimonio edili-zio, sulle parti comuni di edifici residenziali, nonché sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi

categoria catastale, anche rurali, possedute o detenute e sulle loro pertinenze, devono considerarle - dal punto di vista fiscale - quali oneri detraibili di spettanza dei soci.

Il sottoscritto informa i dipendenti dell’Agenzia del-le Entrate che pur appartenendo all’Amministrazione pubblica, quando ci si ammala, il certificato di malattia deve essere inviato telematicamente dal medico curante all’INPS, infatti, recentemente il Garante per la prote-zione dei dati personali ha dato il via libera allo scambio di dati tra INPDAP e INPS necessario a quest’ultimo Istituto per svolgere i propri compiti istituzionali in ma-teria di controlli sulle assenze anche dei lavoratori pub-blici.

Licia Romagnoli presenta una miscela formativa fatta un po’ di formazione d’aula, quella classica, una parte di autoformazione e una buona dose di formazione sul campo, il tutto naturalmente miscelato a dovere. La nuova formazione si chiama Blended, una metodologia di erogazione dei contenuti formativi che integra la clas-sica lezione d’aula con modalità di interazione telema-tica.

Giovanna Zannini scrive di una comunicazione chiara e comprensibile priva del cosiddetto “burocratese” evi-denziando il fatto che “…scrivere in modo semplice non significa scrivere in modo semplicistico…”

Da non perdere l’inserto di Tiziana Sabattini intera-mente dedicato a Fisco e Scuola

Le comunicazioni di “Comunicazione”

Biagio Cunsolo

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Luigi Magistro Direttore Centrale dell’Accertamento ha partecipato alla riunione di lavoro sulle attività di contrasto all’evasione 2010, te-nutasi il 30 aprile scorso presso la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna.

Al Direttore abbiamo chiesto:

Dopo gli ottimi risultati ottenuti dall’Agenzia delle Entrate nel 2009, la capillarità dell’azione di controllo in ambito locale ha ancora margini di miglioramento?

“Sì, ci sono notevoli margini di mi-glioramento, fino adesso abbiamo fatto solo i primi passi, la riorganiz-zazione ha già dato risultati impor-tanti e quando questa si consoliderà

sono convinto che ne verranno altri ancora più incisivi sia in termini di recupero di evasione pregressa e dunque d’incassi e sia d’induzione di compliance.”

Come vengono incastonate le Dire-zioni Provinciali all’interno dell’at-tività di controllo?

“Le DP diventano il fulcro, il demol-tiplicatore degli standard nazionali e regionali e con l’Ufficio Control-li e con i team presenti negli Uffici Territoriali garantiscono un’unifor-mità d’azione sul territorio provin-ciale, ma soprattutto un’uniformità d’analisi del rischio di evasione e quindi dell’adozione delle misure migliori per contrastare l’evasione e indurre la compliance.”

L’Emilia-Romagna nel 2009 ha incassato 630 milioni di euro dalla lotta all’evasione, questo dato come viene inserito nel contesto naziona-le?

“Il risultato è sicuramente molto buono, è una parte importante del risultato nazionale e costituisce la base cui fare riferimento per i mi-glioramenti futuri.”

Da quest’anno è scattata la mas-sima collaborazione con la G.di F. con particolare attenzione ai sogget-ti sottoposti a tutoraggio, un coor-dinamento che sta già producendo risultati notevoli?

“La collaborazione con la Guardia di Finanza è un punto essenziale

Intervista a Luigi Magistro Direttore Centrale dell’Accertamento“la collaborazione con la Guardia di Finanza è un punto essenziale della strategia complessiva e in Emilia-Romagna si vedono già i risultati”

Biagio Cunsolo

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della strategia complessiva, siamo attori del medesimo processo biso-gna però coordinare bene le attività, il tutoraggio è una linea d’attività, dove il coordinamento è fondamen-tale, ma l’esigenza di coordinarsi

vale per tutto il comparto del con-trollo, per i controlli sulle medie e piccole imprese, sul lavoro auto-nomo, sugli Enti non commerciali, sulle Persone Fisiche. Ci vogliono davvero delle sinergie fortissime,

le stiamo perseguendo a livello ge-nerale attraverso il coordinamento Centrale, lo stesso sta avvenendo in ambito territoriale e in Emilia-Romagna si vedono già i risultati.”

Sala “Bologna” della Dire-zione Regionale, martedì 27 aprile: telecamere accese e taccuini spianati per l’ap-puntamento annuale con la stampa sui risultati della lot-ta all’evasione fiscale, presen-tati dal Direttore Regionale, Antonino Gentile, dal Capo Settore Controlli,  Pasquale Stellacci, e dal Capo Ufficio Accertamento, Antonio Co-logno. Questa volta la nuvo-la del vulcano Eyjafjallajökull, che aveva fatto slittare di una settimana la conferenza stampa, lascia campo

sitivo, del 2008. Un impegno corale, quello degli oltre 2.400 dipendenti dell’Emilia-Ro-magna, che ha consentito di incassare quasi 630 milioni di euro (+22% nel confron-to con il 2008) e di accertare una maggiore imposta pari a 3,8 miliardi. Sotto la lente dei 55mila accertamenti sono finiti piccoli e grandi evasori: dall’idraulico che ha spostato la residenza a San Marino al

contribuente con 5 Ferrari in gara-ge e una dichiarazione da mensa dei poveri (500 euro in un anno).

Un anno di lotta all’evasione Incassati dall’Agenzia delle Entrate nel 2009 in Emilia-Romagna 630 milioni riflettori puntati sulla “mappa del lusso”

libero ai numeri dell’Agenzia delle Entrate, testimoni di un ulteriore progresso rispetto al dato, già po-

Pierluigi De Rosa

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O“Bizzarie”, queste ultime, che hanno impressionato la platea di giornali-sti, intervenuti in rappresentanza di tutte le principali testate giornalisti-che di Bologna. Lo stupore dei gior-nalisti testimonia quanto ancora l’evasione fiscale mantenga contorni confusi nell’opinione pubblica: ne è dimostrazione ulteriore l’eco che la notizia del ferrarista “indigente” ha avuto non solo sui media locali, ma anche su diverse testate nazionali. Tra i dati presentati spicca quello del riscosso da accertamento: 386 milioni di euro, il 50% in più rispet-to all’anno prima, a fronte di un au-mento del 20% degli accertamenti. Se-gno di una migliore qualità dei controlli per il Direttore re-gionale, Antonino Gentile, che così sintetizza i risultati di un anno di lotta all’evasione:’’I ri-sultati confermano la funzione sempre più essenziale dell’Agenzia che, insieme alla Guardia di Finanza, rappresenta un forte presidio di legalità fiscale e assicura al bilan-cio dello Stato consistenti flussi di gettito. A febbraio di quest’anno l’Emilia-Romagna ha completato

la riorganizzazione sul territorio con l’apertura di nove Direzioni provinciali organizzate in più aree

di controllo (imprese medie, impre-se piccole e professionisti, persone fisiche ed enti non commerciali). Ciò garantisce una sempre più mi-rata ed efficace azione di contrasto all’evasione. Voglio sottolineare, in-fine, due dati. Il primo riguarda le adesioni sugli accertamenti da studi

di settore e mette in evidenza come il contraddittorio preventivo con il contribuente concorra ad aumenta-re l’adesione spontanea. L’altro dato è l’ottimo risultato conseguito con il redditometro, sul quale l’Agenzia sta puntando molto”. Sul redditometro e sulle sue potenzialità si è concen-trato l’intervento del Capo Settore Controlli, Contenzioso e Riscos-sione, Pasquale Stellacci:“Stiamo arricchendo la nostra base dati con un’indagine a tappeto su quei circoli esclusivi che prevedono una quota

esosa per l’iscrizione, sui leasing per barche o auto di lusso, sulle spese per viaggi come crociere o soggiorni termali, e sugli acqui-sti presso case d’asta. L’obiettivo – ha pro-seguito Stellacci – è arrivare a una mappa del lusso attraverso cui leggere il nostro territorio dal punto di vista della perico-losità fiscale delle sin-

gole zone e delle diverse tipologie di contribuenti”. L’evasione per provincia. La “pal-ma d’oro” dell’evasione va a Parma, con una maggiore imposta accertata di 340 milioni di euro; seguono Bo-logna (277 milioni) e Modena (232 milioni), mentre l’Ufficio Grandi Contribuenti, al primo banco di prova, può vantare una maggio-re imposta accertata di quasi 100 milioni di euro. Sul riscosso da ac-certamento svetta Bologna, con 85 milioni di euro restituiti all’erario, che precede Modena (74) e Parma (37); notevole anche in questo caso la performance dei Grandi Contri-buenti, che raccolgono 40 milioni di euro, mentre nel confronto con il 2008 l’incremento percentuale più consistente è segnato da Modena (+85%).

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Quasi trecento partecipanti nell’Au-la Magna della Facoltà di Economia di Bologna, per fare il punto sullo “stato di salute” dello Statuto dei Diritti del Contribuente a dieci anni dalla sua approvazione (L. 27 luglio 2000, n. 212). La tavola ro-tonda, tenuta lo scorso 22 aprile e organizzata dall’Alma Mater Stu-diorum Università di Bologna - Fa-coltà di Economia, è stata l’evento conclusivo della terza edizione del Corso di Alta Formazione “La dia-lettica fisco-contribuente”.Dopo i saluti di Antonino Gentile, Direttore Regionale dell’Agenzia Entrate Emilia-Romagna, Gianluca Fiorentini, Preside della Facoltà di Economia, Maria Alessandra Ste-fanelli, Direttore del Dipartimento

di discipline giuridiche dell’Econo-mia e dell’Azienda, Gianfranco To-massoli, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Bologna e del Colonnello Piero Iovino, Co-mandante Nucleo Polizia Tribu-taria della Guardia di Finanza di Bologna, Francesco Tundo, che ha

coordinato l’incontro, ha inquadra-to l’argomento puntando l’attenzio-ne sulla giurisprudenza che ruota intorno allo Statuto.La giurisprudenza, tra diritti e Fi-sco efficiente, con i suoi punti di tensione e le prospettive evolutive è stata, infatti, il motivo conduttore della tavola rotonda introdotta dal prof. Alberto Marcheselli, docen-te dell’Università di Torino. L’im-portante momento di riflessione e confronto, sviluppatosi grazie agli interventi di Maria Rita Civolani, Capo Settore Servizi e Consulenza della Direzione Regionale Emilia-Romagna, Piero Iovino, France-sco Pintor, Presidente Garante del Contribuente Emilia-Romagna, Villiam Rossi, docente dell’Univer-

La dialettica Fisco-Contribuente tra efficienza e garanzie Antonella

Pellegrino

La giurisprudenza a dieci anni dallo Statuto

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sità di Bologna e Aldo Scola, Presi-dente Commissione Tributaria Re-gionale Emilia-Romagna, ha messo in luce quanto lo Statuto abbia contribuito a qualificare i rapporti tra contribuenti e amministrazione finanziaria, sotto gli aspetti norma-tivi, applicativi e del contenzioso, e quanta qualità, efficienza e cor-rettezza nei rapporti siano impor-tanti per stimolare comportamenti virtuosi e deterrenti nei confronti dell’evasione.Attraverso il dibattito è emerso il ruolo trainante che nell’applica-

zione dello Statuto ha svolto, sin dall’inizio, la giurisprudenza, le cui decisioni sono diventate un sup-porto e uno stimolo importanti per l’orientamento dell’amministrazio-ne. Più discutibile e contraddittorio è apparso, invece, il ruolo svolto dal legislatore, che pur essendo autore dello Statuto stesso non lo ha “so-stenuto” come avrebbe dovuto.Risulta comunque evidente che le norme di civiltà giuridica contenute nello Statuto, oltre a promuovere un confronto Fisco-contribente

improntato alla reciproca corret-tezza, trasparenza e lealtà, hanno inciso sui comportamenti concreti dell’amministrazione finanziaria e dei contribuenti, orientandoli ver-so un rapporto “non facile”, spesso conflittuale, ma che mai deve diven-tare di scontro frontale, di ostilità preconcetta, di prevaricazione. Al dovere del contribuente di pagare correttamente le imposte si deve contrapporre, perciò, il dovere

dell’amministra-zione di adottare comportamenti corretti con lui.L’incontro si è concluso con la cerimonia di consegna degli attestati di par-tecipazione alla terza edizione del Corso di Alta Formazione “La Dialettica Fisco-contribuente”.

Il Garante con i suoi collaboratori.

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Si avvicina anche quest’anno l’appuntamento con la dichiarazione dei redditi. Tra le principali novità la de-trazione del 20% per l’acquisto di mobili, apparecchi televisivi e computer, per arredare immobili ristrut-turati, per i quali si usufruisce della detrazione del 36%. Risparmio energetico, iscrizioni al nido, attività sportiva giovanile, formazione docenti, abbonamenti al trasporto pubblico e ristrutturazione edilizie sono, invece, le agevolazioni confermate anche per l’anno d’imposta 2009.

Termini di presentazioneScade il 30 aprile il termine per la presentazione del Modello 730 al sostituto d’imposta, mentre per i con-tribuenti che si rivolgono ai Caf o ai professionisti abi-litati l’ultimo giorno utile è il 31 maggio. Per quanto riguarda il Modello Unico MINI e il Modello Unico PF è fissato al 30 settembre l’ultimo appuntamento per la presentazione telematica:

• direttamente tramite il servizio internet

• tramite gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate

• tramite intermediari autorizzati (professionisti, as-sociazioni di categorie, CAF, altri soggetti abilitati).

Ad alcuni soggetti è consentito presentare la dichiara-zione in forma cartacea: in questo caso la consegna ad un Ufficio Postale deve avvenire entro il 30 giugno 2010.

In particolare, possono presentare il modello Unico Persone Fisiche 2010 cartaceo i contribuenti che:

• non possono presentare il mod. 730 perché privi di datore di lavoro o non titolari di pensione;

• pur potendo presentare il mod. 730 devono dichia-rare alcuni redditi o comunicare dati utilizzando i relativi quadri del mod. Unico (RM, RT, RW, AC);

• devono presentare la dichiarazione per conto di contribuenti deceduti;

• sono privi di un sostituto d’imposta al momento della presentazione della dichiarazione perché il rapporto di lavoro è cessato.

Entra nel vivo la stagione della dichiarazione dei redditiCome orientarsi tra opportunità, scadenze e adempimenti

Tiziana Sabattini

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Possono presentare il Modello Unico Mini Persone Fisiche 2010 cartaceo i contribuenti che:

• non possono presentare il 730 perché privi di da-tore di lavoro o non titolari di pensione;

• sono privi di un sostituto d’imposta al momento della presentazione della dichiarazione perché il rapporto di lavoro è cessato.

Termini di versamentoIl versamento delle imposte è previsto per il 16 giu-gno oppure il 16 luglio con una piccola maggiorazione (0,40%).

Anche quest’anno è prevista la possibilità di versare le somme dovute a titolo di saldo e di primo acconto, in rate mensili, con una novità: gli interessi sono dimi-nuiti passando dallo 0,50% mensile dell’anno scorso all’attuale 0,33%.

Chi non versa alle date previste può farlo successiva-mente avvalendosi del ravvedimento operoso: entro 30 giorni dalle scadenze indicate pagando il 2,5 per cento dell’importo dovuto a titolo di sanzione più gli interes-si dell’1 per cento con maturazione giorno per giorno; se versa oltre i 30 giorni, la sanzione dovuta è pari al 3 per cento.

Redditi dei fabbricatiSono stati istituiti nuovi codici di utilizzo degli immo-bili, da riportare nella colonna 2 del quadro B del 730 o RB dell’Unico.

Con riferimento ad alcune tipologie che, fino al 2009, erano comprese nel codice residuale 9, sono stati intro-dotti i codici 10 (immobile concesso in uso gratuito ad un proprio familiare), 11 (pertinenza di un’unità im-mobiliare tenuta a disposizione), 12 (immobile tenuto a disposizione in Italia per soggetti temporaneamente trasferiti all’estero o in altro comune) e 13 (immobile di proprietà condominiale).

Sono stati, inoltre, introdotti i codici 14 e 15 per i pro-prietari di immobili situati in Abruzzo: è prevista una riduzione del 30% del reddito derivante dalla locazione o comodato a cittadini che a causa del terremoto hanno

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avuto la loro casa distrutta o dichiarata inagi-bile. Questi due codici non possono tuttavia essere utilizzati nel modello Unico Mini.

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Redditi di lavoro dipendente e assimilati

Nel quadro C è stata inserito il rigo C17, riservato al personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico per il quale è stata prevista una detrazione. L’agevolazione spetta ai lavoratori che nell’anno 2008 hanno percepito un reddito di lavoro dipendente non superiore a 35 mila euro.

Oneri e spese

Due le principali novità del quadro E del 730 o RP dell’Unico.

La prima è il “bonus arredi” che consente la detrazione Irpef del 20% per gli acquisti di mobili, elettrodome-stici ad alta efficienza energetica, televisori e computer, effettuati tra il 7 febbraio e il 31 dicembre 2009, desti-nati ad arredare case ristrutturate.

Lo sconto fiscale spetta ai contribuenti che hanno iniziato, dopo il 1° luglio 2008, interventi di manu-tenzione straordinaria, restauro e risanamento conser-vativo o ristrutturazione edilizia su unità immobiliari residenziali, se

• hanno eseguito tutti gli adempimenti preliminari per beneficiare della detrazione del 36%

• hanno sostenuto spese per le quali possono bene-ficiare del 36%

Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate, con circolare 21/E del 23 aprile 2010, la data di inizio lavori - ri-sultante dalla comunicazione inviata centro operativo di Pescara - deve essere anteriore all’acquisto dell’ar-redo ma non è necessario che le spese di ristruttura-

zione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’abitazione.

L’ agevolazione spetta su un importo massimo di spesa di 10mila euro comprensiva anche delle spese sostenute per il trasporto e il montaggio dei beni, a condizione che siano pagate tramite bonifico bancario e postale. La detrazione deve essere ripartita in cinque rate an-nuali di pari importo; in caso di cessione dell’immobile, contrariamente a quanto avviene per la detrazione del 36%, le quote non ancora utilizzate continuano a essere detratte da chi ha originariamente sostenuto la spesa.

La seconda novità riguarda le spese per interventi di ri-sparmio energetico per le quali spetta la detrazione del 55%. Nella sezione V del quadro E o del quadro RP è stata inserita la colonna 4 riservata ai contribuenti che nel 2009 hanno acquistato, ricevuto in donazione o ere-ditato un immobile, oggetto di lavori di riqualificazione energetica nel corso del 2008 e che intendono rideter-minare il numero delle rate.

A partire dall’anno 2009, inoltre, nel caso di lavori che proseguono nell’anno successivo è necessario inviare, entro il 31 marzo dell’anno seguente, un’apposita co-municazione all’Agenzia delle Entrate. L’omesso o ri-tardato invio entro il 31 marzo scorso del modello non comporta la decadenza dell’agevolazione sul risparmio energetico, ma è sanzionato per l’omesso o irregolare invio di ogni comunicazione prescritta dalle norme tri-butarie, da euro 258 a euro 2.065 ai sensi dell’art. 11, comma 1, del d. lgs. n. 471 del 1997 (circolare 21/E del 23 aprile 2010 quesito 3.5).

Acconti 2009

Il decreto legge 168/2009, per aiutare le famiglie in cri-si, ha disposto la possibilità di ridurre del 20% l’acconto dovuto per il 2009 (79% anziché 99%). Chiunque ha versato l’acconto senza tener conto della diminuzione e ha recuperato l’eccedenza in compensazione nell’F24, deve riportare l’importo compensato nella colonna 5, rigo F1, del modello 730 o nella colonna 4, rigo RN38 del Modello Unico 2010.

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Il punto sulla transazione fiscale

Nel mondo degli affari quando un debitore non paga si tenta ogni azione possibile, offerta dall’ordina-mento giuridico, per recuperare il dovuto.

Non sono poi rari i casi in cui si ricorra anche a mezzi illeciti, come l’uso della forza, per riportare a casa il denaro che si ha diritto di ricevere. Si parla, nel gergo del malaffare, di “spezza-pollici”, ad indicare perso-naggi esperti nel recupero-crediti.

L’Erario recupera i propri crediti grazie all’agente della riscossione: una società, Equitalia s.p.a, di cui l’Agenzia delle entrate è socio al 51% (il restante 49% è dell’Inps).

Equitalia procede ad attuare misure cautelari ed esecutive avvalendosi di disposizioni di legge speciali rispet-to a quelle del codice civile e di pro-cedura civile, fermo restando che l’agente della riscossione può altresì ricorrere agli strumenti ordinari di tutela del credito.

Certo che in alcuni casi la riscos-sione appare impossibile, perché ad esempio il contribuente sfugge, è irreperibile, o perché nullatenen-te. Se il debitore non ha (o sembra non avere) beni, a nulla valgono i sequestri, i fermi, le ipoteche, i pi-gnoramenti. In tali casi, il credito erariale è destinato a rimanere in-soddisfatto.

Qualsiasi comune creditore di fron-te all’impossibilità di esigere i pro-pri crediti ne prende atto e, in caso di inesigibilità, se è un imprendito-re stralcia il credito ed imputa nel conto economico una “perdita su crediti” (deducibile fiscalmente a determinate condizioni), compien-do un vero e proprio atto di rinun-cia al credito (remissione).

Tradizionalmente, invece, al Fisco è precluso qualunque atto di disposi-zione della pretesa tributaria, stan-te il princìpio (dogma?) d’indispo-nibilità dell’obbligazione tributaria.

Solo recentemente, dall’anno 2006, è comparso nel nostro ordinamento l’istituto della transazione fiscale, in origine operante nel solo concorda-to preventivo e poi esteso nell’ambi-to delle trattative che precedono la stipulazione di accordi di ristruttu-razione del debito.

La transazione fiscale, se perfezio-nata, consente al contribuente di ottenere la falcidia o dilazione del debito tributario, ad eccezione per l’Iva.

Si tratta, come è intuibile, di uno strumento delicatissimo, al mo-mento accessibile per i soli impren-ditori fallibili.

L’Agenzia, nel valutare una propo-sta di transazione, effettua un vero

e proprio contemperamento d’inte-ressi pubblici: da un lato, l’interesse alla pronta e certa riscossione dei tributi dovuti da soggetti in stato di crisi e a rischio di fallimento; dall’altro, l’interesse a preservare la continuità dell’attività imprendito-riale e al mantenimento dei fattori produttivi (non ultimo il lavoro).

Ad oggi nella nostra Regione sono state presentate 22 proposte di transazione: 12 nel concordato pre-ventivo e 10 in prospettiva degli ac-cordi di ristrutturazione.

5 proposte sono state approvate nell’ambito del concordato preven-tivo, portando a definire un impor-to complessivo di € 2.405.115,45, rispetto a un credito certificato di € 2.694.847,00.

5 proposte sono state accettate nell’ambito degli accordi di ristrut-turazione, consentendo di definire € 3.531.700,10, rispetto a un credi-to certificato di € 5.625.946,92.

Con le transazioni in oggetto si sono chiuse posizioni che, con un accanimento terapeutico sul contri-buente moroso, avrebbero portato soltanto al decesso economico-fi-scale del debitore, incassando poco o nulla.

Certamente l’istituto presenta an-cora molte ombre, soprattutto a

Christian Attardi

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Comunicazione2010

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causa di interventi interpretativi giurisprudenziali non ancora sedi-mentati.

Si assiste, infatti, al sempre più in-calzante fiorire di concordati pre-ventivi senza transazione fiscale, ma con falcidia dell’Iva, costruiti ad arte per eludere l’intoppo dell’art. 182-ter che vieta l’abbattimento di tale tributo, grazie soprattutto ad un orientamento oggi prevalente del Tribunali fallimentari che con-sidera la transazione un optional (forse perché costoso ed ingom-brante?).

Peraltro, il perdurare della crisi eco-nomica costringe a fare i conti con un numero crescente di procedure concorsuali1: lievitano i fallimenti ed aumentano (sono circa 2/3) i concordati preventivi proposti non per risanare l’impresa in crisi ma per ottenere una liquidazione av-vantaggiata in vista della cessazione dell’attività, con buona pace per lo spirito della riforma del diritto fal-limentare.

La torre di Babele in un dipinto di Pieter Bruegel del 1563

1 - Nel primo trimestre del 2010 i fallimenti dichiarati sono aumen-tati del 46% rispetto allo stesso periodo del 2009 (3.226 contro 2.210; 244 in Emilia-Romagna); i concordati preventivi sono aumen-tati addirittura del 62,5% (325 contro 200). Fonte: Il Sole 24 Ore, 23 aprile 2010, pag. 11, su dati Cdc Milano, Unioncamere, Cerved.

Il tema esige una rinnovata sensi-bilità da parte di tutti: il legislatore in primis, che prima o poi dovrà limare i punti d’attrito dell’istitu-to; operatori giudiziari, consulenti, funzionari amministrativi, studiosi. Pena il rischio di una Babele dai contorni indefiniti e quindi perico-losi.

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La rivoluzione CIVIS nell’assistenza sulle comunicazioni e sugli avvisi telematici

Dal 16 dicembre 2009, nella regione Emilia Romagna è attivo il nuovo canale web dedicato agli in-termediari, per l’assi-stenza sulle comuni-cazioni di irregolarità e sugli avvisi telema-tici, CIVIS (Comu-nicazione di irrego-larità virtualizzate per gli intermediari serviti) per gli opera-tori professionali e gli addetti ai lavori.Consente all’utente interessato di effettuare via web le stesse opera-zioni che effettuerebbe presso uno sportello di front office degli Uffici Territoriali dell’Agenzia.Il termine rivoluzione, quindi, è il più appropriato per definire questa iniziativa dell’Agenzia delle Entra-te, assolutamente innovativa nei rapporti Fisco contribuente, non sempre facili e spesso conflittuali, per quanto la professionalità degli addetti ai front office sia tesa e fi-nalizzata, nel quotidiano lavoro di assistenza, ad appianare le asperità nel rapporto con i contribuenti.Come ogni rivoluzione, ha avuto un effetto dirompente, generato nel contempo entusiasmo e diffidenza, incontrato resistenza a cambiare abitudini e rapporti, ma, dopo un primo periodo di assestamento, si è ormai stabilito un nuovo ordine che, con CIVIS, sta trasforman-do in colloqui virtuali le attese allo

sportello e il tempo dedicato alle spiegazioni, con l’ulteriore e non certo irrilevante, vantaggio di ridur-re i tempi di erogazione dei servizi e ottimizzare le lavorazioni di back office. Si è potuto, altresì, constatare che, oltre ad assicurare trasparenza nell’attività amministrativa, princi-pio cardine dello Statuto del Con-tribuente, ha l’ulteriore pregio di favorire l’uniformità dei comporta-menti da parte degli operatori. Al momento, CIVIS è uno stru-mento utilizzabile soltanto dagli intermediari abilitati a Entratel e riguarda le comunicazione di irre-golarità e i preavvisi telematici rive-nienti da UNICO Persone Fisiche e dal Modello 770, ma si auspica che in un futuro non lontano sia estesa a tutte le dichiarazioni fiscali.La potenziale utenza, in ogni caso, risulta già oggi abbastanza ampia.Ma vediamo come funziona in con-creto.

Maria Rita Civolani

La procedura è arti-colata in più fasi: 1) richiesta di erogazione del servizio attraver-so la compilazione di un apposito form su Entratel; 2) ricezione della richiesta e verifi-ca della congruità dei dati da parte del siste-ma; 3) proposta di un altro form che deve contenere le informa-zioni di dettaglio per la lavorazione della pratica; questa fase si

conclude con l’assegnazione di un protocollo identificativo della stes-sa; 4) a questo punto la posizione può essere lavorata e il sistema la assegna ad un Ufficio disponibile; 5) l’operatore dell’Ufficio, una volta conclusa la lavorazione, ne registra l’esito e ne dà comunicazione all’in-termediario attraverso apposite ca-selle funzionali dedicate a CIVIS attivate presso ogni Ufficio e Dire-zione Regionale. La pratica può chiudersi con il tra-sferimento ad un Ufficio, anche concordato con l’utente e la succes-siva lavorazione in front office.L’utente può trasmettere, via fax o mail, documenti o memorie e il si-stema garantisce la continuità del colloquio virtuale attraverso, il nu-mero di protocollo identificativo della posizione, per l’intermediario Entratel e i dati di contatto indicati dallo stesso, per l’Ufficio assegnata-rio. P

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I tempi di lavorazione e, perciò, di attesa, sono mediamente molto brevi e si contengono in pochissi-mi giorni, quando, nei momenti di flusso più intenso, non è possibile rispondere alla richiesta di assisten-za entro 24, 48 ore.Dal 16 dicembre 2009 al 10 aprile 2010 le posizioni assegnate per la lavorazione attraverso CIVIS agli Uffici dell’Emilia Romagna sono 9466, delle quali 9380 chiuse, pari al 99,09% del totale: per essere un inizio, è decisamente buono. CIVIS è un sistema globale di la-vorazione delle comunicazioni di irregolarità, nel quale il fornitore di assistenza è soltanto l’Agenzia, che distribuisce le richieste in base alla capacità di assorbimento delle sue articolazioni, verificata e prede-finita, in base a parametri teorici, variabili in ragione della capacità di smaltimento dei carchi assegnati.Emerge così, un’altra virtù di CI-VIS, forse poco percepita dagli utenti, ma non per questo meno importante: è un innovativo stru-mento di governance che consen-te, attraverso i gestori autorizzati – centrali e regionali – di spostare o concentrare il lavoro in base alla potenzialità e alle esigenze contin-genti dei singoli Uffici, determinate, per esempio, dall’afflusso agli spor-telli per servizi non erogabili con CIVIS, dalle lavorazioni di back office, da carenze temporanee di personale.Insomma, si è passati da un punto di vista singolare – Font Office Uf-ficio – a un punto di vista generale – sistema CIVIS Agenzia.

La Direzione Regionale del’Emilia Romagna è stata una delle prime re-gioni a partire con il sistema CIVIS e ha puntato molto, per favorirne il decollo, sull’informazione e sulla compliance dei destinatari del ser-vizio, cercandone il coinvolgimento in vari modi: con incontri dedicati ai vari operatori Entratel, presen-tando il servizio e invitando gli or-dini professionali, le associazioni

di categoria e i Caf a sottoscrivere protocolli d’intesa con reciproci im-pegni e, di recente, con un’apposita customer, associata alla rilevazione, presso gli Uffici Territoriali, dei comportamenti dell’utenza e delle tipologie di intervento richieste.Entrambe le iniziative si sono svi-luppate su percorsi paralleli distinti soltanto dal diverso punto di osser-vazione – del soggetto erogante e dei fruitori – e sono state funzio-nali a rilevare il livello di conoscen-za e gradimento, nonché eventuali criticità, per intercettare e definire i margini di miglioramento; i risul-tati, infatti, sono sostanzialmente sovrapponibili. Già, perché, CIVIS è destinato ad essere implementato in ragio-ne della sua accertata funzionalità, ma può essere visto anche come un mezzo per affinare la liquidazione centralizzata delle dichiarazioni at-traverso un’indagine accurata delle situazioni e dei motivi che generano gli avvisi telematici e le comunica-zioni di irregolarità; in altri termi-ni, il feed back su CIVIS dovrebbe essere un’occasione per migliorare non solo i sistemi di lavorazione e i rapporti con l’utenza, ma anche le procedure centralizzate di control-lo delle dichiarazioni per ridurre, con gli opportuni interventi, i casi e il numero dei disallineamenti dei dati acquisti a sistema. I risultati della costumer sono in-teressanti e, considerata la breve distanza dall’introduzione della procedura, abbastanza lusinghieri.La maggior parte degli operatori Entratel conosce CIVIS – soprat-tutto grazie all’opera di informazio-ne fatta dall’Agenzia delle Entrate – e di questi, la maggioranza lo usa con frequenza.Il giudizio su CIVIS è buono, se non ottimo e ne è generalmente ri-conosciuta l’utilità e l’efficacia, ma in una parte degli operatori resta radicata l’abitudine a recarsi agli sportelli degli Uffici che garanti-rebbero una maggiore attenzione al caso e una fruizione più “facile” del

servizio di assistenza. E’ evidente che tale punto di vista è del tutto soggettivo e condizionato dall’abi-tudine, più che da una valutazione oggettiva delle nuove opportunità offerte da CIVIS.Del resto, come detto sopra, biso-gna mettere in conto che ogni ri-voluzione incontra resistenze, ma il tempo finirà con il convertire anche le frange dei conservatori ad oltranza; molto dipenderà da quan-to l’Agenzia saprà ancora spender-si per rimuovere ogni dubbio sulla bontà di tale iniziativa e mi sembra, dai risultati, che il messaggio fino ad oggi veicolato sia stato convincente e adeguatamente rappresentativo del progetto dell’Agenzia e della sua propensione all’innovazione.Un altro dato significativo riguarda l’identificazione degli utilizzatori. Il nuovo canale telematico ha incon-trato il favore soprattutto dei dot-tori commercialisti e dei ragionieri che rappresentano, ad oggi, quasi il 50% degli utenti, seguiti a distanza dai consulenti del lavoro e dai CAF. Per questi ultimi la giustificazione risiede quasi certamente nel fatto che la procedura non contempla gli avvisi provenienti dalla liquidazio-ne dei modelli 730.E veniamo, infine, alle motivazioni degli interventi richiesti, che riguar-dano, in prevalenza, la presenza di ravvedimenti operosi non intercet-tati dal sistema e i versamenti non riconosciuti, seguiti da erronee indicazioni dei codici tributi e dal mancato riconoscimento del credi-to di anni precedenti.Insomma un mix di errori, imputa-bili in parte a imperfezioni del siste-ma e, in parte ai contribuenti.Il passo successivo dovrà consiste-re nella riduzione di tali patologie e CIVIS potrebbe essere non solo la cura, rapida ed efficace, ma anche e soprattutto, un valido strumento di prevenzione se tutte le parti inte-ressate sapranno cogliere le grandi opportunità che offre.

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Silvia Mezzetti

Il modello Unico 2010 Società di persone prevede al quadro RP l’in-serimento delle “spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio”, disciplinate dall’art. 1, commi da 1 a 7, della legge 27 dicembre 1997, n. 449 e successive modificazioni.Come desumibile dalle istruzioni al citato modello Unico (pag. 87) per tale normativa sono stati forniti dall’Amministrazione finanziaria ampi chiarimenti attraverso l’ema-nazione di numerosi documenti di prassi e con il decreto ministeriale n. 41 del 18 febbraio 1998 e il de-creto dirigenziale del 6 marzo 1998.In particolare, la circolare n. 57/E del 24/02/1998, al paragrafo 2., ha chiarito che “tenuto conto del tenore letterale del comma 1, che introduce la detrazione d’imposta ai fini dell’Irpef a favore dei contri-buenti che sostengono le spese per la realizzazione degli interventi ivi previsti senza porre ulteriori con-dizioni né soggettive né oggettive, si deve ritenere che possano frui-re della detrazione tutti i soggetti passivi dell’Irpef, residenti e non residenti nel territorio dello Stato, che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile sul quale sono stati effettuati inter-venti previsti dalle disposizioni in argomento e che hanno sostenuto le spese di cui trattasi se le stes-se sono rimaste a loro carico. Va, inoltre, precisato che il possessore

o detentore dell’unità immobiliare residenziale può anche assumere la qualifica di imprenditore indivi-duale, anche agricolo, se l’immobile relativo all’impresa sul quale ven-gono realizzati gli interventi non costituisce bene strumentale per l’esercizio dell’impresa, né bene alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività dell’impresa mede-sima e, conseguentemente, a norma dell’art. 57 (ora 90) del Tuir, con-corre a formare il reddito secondo le disposizioni relative ai redditi fondiari. La norma in esame trova, altresì, applicazione nei confronti dei soggetti di cui all’art. 5 del Tuir, che producono redditi in forma as-sociata. Per i soggetti che svolgono attività commerciale in forma asso-ciata, valgono i chiarimenti forniti a proposito degli imprenditori indi-viduali con l’ulteriore precisazione che per l’individuazione dei sogget-ti che hanno diritto alla detrazione e dell’importo spettante, determi-nato sulla base delle quote di parte-cipazione, si osservano le previsioni contenute nello stesso articolo 5 del Tuir”.Da quanto sopra emerge con chia-rezza che le società di persone, che abbiano sostenuto spese per inter-venti di recupero del patrimonio edilizio, sulle parti comuni di edifici residenziali, nonché sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche

rurali, possedute o detenute e sulle loro pertinenze, devono considerar-le - dal punto di vista fiscale - quali oneri detraibili di spettanza dei soci con il criterio evidenziato all’art. 5 del Tuir.Le spese, infatti, devono essere evi-denziate in dettaglio nel quadro RP, nel quadro RN al rigo 17 e nel “Prospetto da rilasciare ai soci o associati”, affinché questi ultimi ab-biano tutte le informazioni neces-sarie per la compilazione della loro dichiarazione dei redditi. In modo semplicistico, si potrebbe allora pensare che tali spese dia-no luogo ad un doppio “sconto” in capo ai soci: una prima volta, come spesa deducibile ai fini del deter-minazione del reddito della società di persone e, di conseguenza, per il principio di tassazione per traspa-renza, di una minor quota di utile da dover indicare quale componen-te del proprio reddito personale e una seconda volta come onere de-traibile. Ciò, ovviamente, non può essere vero, né lo è.La circolare n. 57/E del 24/02/1998, sopra riportata, chia-risce, infatti, che l’agevolazione compete per gli interventi edilizi svolti sull’unità (o porzione di essa) immobiliare residenziale, purché si tratti di immobile patrimoniale, ov-vero di immobile tassato in base all’art. 90 del D.P.R. 22 dicembre

Società di persone e detrazione del 36% possibile solo per gli immobili patrimonio

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1986, n. 917, e, di contro, non com-pete per i fabbricati tassati a costi, ricavi ed ammortamenti, ovvero immobili merce e immobili stru-mentali.Il vincolo nasce dal fatto che in re-lazione agli immobili patrimoniali le spese oggetto della detrazione (indipendentemente dalla loro contabilizzazione ai fini civilistici - costi di esercizio o spese di manu-tenzione capitalizzate -) non sono ammesse in deduzione dal reddito della società determinato unitaria-mente come reddito d’impresa ai

sensi dell’art. 6, comma 3, del Tuir.In sostanza, ai sensi dell’art. 90 del Tuir, gli immobili patrimonio (in genere appartenenti a società im-mobiliari di gestione) partecipano alla determinazione del reddito della società secondo le disposizio-ni del capo II del titolo I, ovvero secondo le risultanze catastali, in quanto non sono imponibili i ca-noni eventualmente percepiti dalla loro locazione, né sono deducibili “le spese e gli altri componenti ne-gativi” ad essi afferenti.Infatti, nelle istruzioni al quadro

RF del modello Unico SP 2010, de-dicato alla determinazione del red-dito delle società di persone, è ri-portato che “nei righi RF11 e RF35 vanno indicati, rispettivamente, i costi (variazione in aumento) e i proventi (variazione in diminuzio-ne) contabilizzati e nel rigo RF10 va indicato il reddito determinato in base alle risultanze catastali o al disposto dell’art. 90, comma 1, se-condo periodo, del Tuir, tenendo anche conto dell’eventuale maggio-razione prevista per le unità immo-biliari a disposizione.

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Gli oneri finanziari nella determinazione del risultato d’esercizio e del reddito imponibileGiorgio

Bertuzzi

Presso la sede dell’Agenzia del-le Entrate, Direzione Regionale Emilia-Romagna, lo scorso 16 aprile si è svolto il seminario sugli oneri finanziari nella determina-zione del risultato d’esercizio e del reddito imponibile, organizzato dall’Università di Bologna - Fa-coltà di Economia di Bologna e di Rimini -In collaborazione con l’Agenzia delle Entrate - Direzio-ne Regionale Emilia-Romagna.All’incontro hanno partecipa-to oltre al Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate, Anto-nino Gentile, il Prof. Gianfranco Capodaglio, Direttore del Master in Revisione contabile MURC che ha trattato l’argomento riguardante gli“interessi passivi nel sistema dei va-lori di bilancio e nel calcolo del costo di prodotto”, Alessandro Ricci, docente presso il Master in Revisione conta-bile MURC, il quale ha presentato “L’art. 96 del TUIR: la deducibili-tà degli interessi passivi e il ROL”, Christian Attardi, Capo Ufficio Riscossione – Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna con “Interessi passivi e inerenza nel reddito d’im-presa”, Maria Chiara Bernabò Si-lorata, Capo Team Ufficio Grandi contribuenti - Direzione Regionale

dell ’Emilia-Roma-gna con “Caso prati-co: la deducibilità degli interessi passivi nel LBO”.Il seminario è sta-to presieduto da Pasquale Stellacci, Capo Settore Con-trolli, contenzioso e riscossione della Direzione Regionale dell ’Emilia-Roma-gna.Al termine sono stati consegnati gli Attestati finali agli studenti della VII Edizione del Ma-ster Universitario in Controllo contabile MURC (anno acca-demico 2008 – 09).

VII Edizione del Master Universitario in Revisione contabile MURC

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Comunicazione2010

A Bologna convegno sull’accertamento sintetico

L’Emilia-Romagna realizza incontri formativi per funzionari e dipendenti comunali impegnati nella lotta all’evasione fiscale

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Simone MirasoloAntonella Pellegrino

Secondo uno studio de Il Sole 24 Ore, nel 2007 i consumi delle fa-miglie italiane superano del 20% i redditi dichiarati al Fisco: con que-sto spunto di riflessione è iniziato il convegno dal titolo “Accertamento sintetico: teoria e prassi”, organiz-zato dalla Fondazione dei Dottori commercialisti e degli Esperti con-tabili di Bologna in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna, che si è tenuto presso il Convento S. Domenico del capo-luogo emiliano.L’incontro, moderato dal Capo

settore Controllo, contenzioso e riscossione della Direzione regio-nale, Pasquale Stellacci, e dal vice Presidente dell’Ordine, Claudio Solferini, è stata l’occasione per ap-profondire il tema dell’accertamen-to sintetico, un istituto rilanciato nell’ultimo periodo come strumen-to strategico contro l’evasione fisca-le.Antonio Cologno, Capo ufficio Accertamento della DR Emilia-Romagna, ha tracciato i lineamenti normativi dell’accertamento sinteti-co, che in maniera presuntiva de-

termina il reddito del contribuen-te basandosi sul possesso di beni indicativi di capacità contributiva. Assume rilevanza, pertanto, ai fini dell’accertamento, la disponibilità, propria o di familiari, di aeromobi-li, navi e imbarcazioni da diporto, autoveicoli, residenze principali e secondarie, spese per scuole privati e viaggi ed altri beni e servizi rien-tranti nel cosiddetto “paniere mini-steriale”.La ricostruzione della capacità con-tributiva delle persone fisiche a par-tire dai consumi, attraverso lo stru-mento del Redditometro, è stata l’oggetto dell’intervento di Antonio Lofari, Capo area Accertamento della Direzione provinciale di Pia-cenza: tra gli esempi illustrati, un contribuente che pur avendo omes-so la dichiarazione dei redditi per due anni consecutivi, aveva acqui-stato, nello stesso periodo, due auto di lusso e un immobile del valore di oltre 350mila euro. “La media dei redditi dichiarati nel nord-est nel 2007 ammonta a circa 20mila euro – ha concluso Stellac-ci – ma i consumi non rispecchiano questi dati reddituali. Esiste una distanza tra il mondo che si vede e quello che si racconta, e l’accerta-mento sintetico può rilevare questo gap”.Le slide del convegno sono dispo-nibili sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna http://emiliaromagna.agenziaen-trate.it

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I dipendenti pubblici non dovranno più inviare alle proprie amministra-zioni il certificato medico attestante l’assenza per malattia.Sarà compito del medico curante effettuare la trasmissione telema-tica del certificato direttamente all’INPS e lo stesso Istituto render-lo disponibile, attraverso il proprio sito internet, all’Amministrazione di appartenenza del lavoratore in malattia.Pur appartenendo all’Amministra-zione pubblica il certificato del la-voratore in malattia dovrà essere in-viato all’INPS, infatti, recentemen-te Il Garante per la protezione dei dati personali ha dato il via libera allo scambio di dati tra INPDAP e INPS necessario a quest’ultimo Istituto per svolgere i propri com-piti istituzionali in materia di con-trolli sulle assenze anche dei lavora-tori pubblici.Il Garante inoltre ha prescritto ai due enti di assicurare l’accesso se-lettivo alle sole informazioni essen-ziali e di individuare strumenti e misure organizzative per garantire la protezione dei dati, in particolare con il tracciamento delle operazioni compiute dal personale incaricato.

Fino al 18 luglio, periodo transito-rio utile per il collaudo del sistema telematico, il medico potrà comun-que continuare a procedere al ri-lascio cartaceo del certificato, con

conseguente permanenza d’obbligo da parte del lavoratore d’inviare il certificato, entro i 2 giorni lavorativi successivi all’inizio della malattia, alla propria amministrazione; dal 19 luglio 2010 scatterà l’obbligo di trasmissione telematica.Nel periodo transitorio i medici di-pendenti del Ssn e quelli in regime di convenzione con il Ssn, ovvero i soggetti tenuti alla trasmissione telematica dei certificati, dovranno installare sul proprio PC il sistema software gestionale, reso disponi-bile dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.Il medico curante potrà così usu-fruire dei servizi erogati dal Sac (sistema d’accoglienza centrale) in modalità multicanale e, attraverso il proprio software gestionale, po-trà effettuare le operazioni di pre-disposizione e invio telematico dei certificati di malattia, le operazioni di annullamento o rettifica di cer-tificati già inviati, nonché le opera-zioni di stampa della copia cartacea dei certificati e dei relativi attestati.La trasmissione del certificato di malattia telematico, da quanto di-sposto dalla circolare INPS n. 60 del 16 aprile scorso, comprenderà obbligatoriamente l’inserimento da parte del medico curante dei se-guenti dati:

• codice fiscale del lavoratore;

• residenza o domicilio abituale;

• eventuale domicilio di reperi-bilità durante la malattia;

• codice di diagnosi;

• data di dichiarato inizio ma-lattia, data di rilascio del cer-tificato, data di presunta fine malattia nonché, nei casi di accertamento successivo al pri-mo, di prosecuzione o ricaduta della malattia;

• modalità ambulatoriale o do-miciliare della visita eseguita.

Una volta completata la procedura di compilazione e d’invio all’IN-PS, il medico rilascerà al lavorato-re copia cartacea del certificato e dell’attestato di malattia oppure in caso d’impossibilità per il medico di stampare la certificazione, co-municherà al lavoratore, il numero del certificato, attribuito dopo il controllo e l’accettazione dei dati trasmessi.La numerazione, potrà essere uti-lizzata dal lavoratore per ricercare, visualizzare e stampare il proprio attestato direttamente dal sito In-ternet dell’INPS.L’INPS, sulla base delle informa-zioni presenti sulle proprie banche dati e dei servizi forniti dall’IN-PDAP, individuerà, il datore di la-voro al quale mettere a disposizione l’attestato e lo renderà disponibile sul proprio sito internet.

Trasmissione telematica dei certificati di malattiaBiagio

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Comunicazione2010

L’amministrazione di appartenenza del lavoratore in malattia, per con-sultare on line i dati contenuti nel certificato trasmesso all’INPS dal medico curante, dovrà accedere al portale INPS www.inps.it - servizi online, il tutto previa autorizzazio-ne e attribuzione di un PIN.Inoltre, l’INPS metterà a dispo-sizione dei lavoratori il servizio di consultazione e stampa dei dati re-lativi ai propri certificati di malattia.Il lavoratore per accedere al ser-vizio, disponibile nel sito INPS – servizi on-line, potrà optare o  tra-mite un codice PIN, con il quale è consentito l’accesso ai dati di tutti i certificati comprensivi di diagnosi e di codice nosologico, se indicato dal

medico, oppure  mediante l’inseri-mento del codice fiscale personale e del numero del certificato. L’INPS fornirà assistenza ai dato-ri di lavoro e ai lavoratori tramite gli operatori del Contact Center Integrato INPS-INAIL, raggiun-gibile attraverso il numero gratuito 803164; ai lavoratori l’assistenza riguarderà in particolar modo le procedure tecniche d’assegnazione o attivazione del PIN, necessario per la consultazione e stampa dei propri certificati di malattia.Ultimato il periodo transitorio utile per il collaudo del sistema telemati-co, le Amministrazioni Pubbliche, in qualità di datori di lavoro, vigile-ranno sul corretto adempimento e

precisamente, se dal 19 luglio 2010 dovessero continuare a ricevere dei certificati di malattia in forma car-tacea senza corrispondenza tele-matica, saranno tenute a segnalare l’anomalia alla Asl di competenza, inviando apposita comunicazione alla casella di posta elettronica cer-tificata dell’Azienda di riferimento del medico.Scaduto il periodo transitorio (18 luglio 2010) l’inosservanza degli obblighi di trasmissione telematica costituirà illecito disciplinare e, in caso di reiterazione, comporterà il licenziamento o per i medici con-venzionati, la decadenza dalla con-venzione.

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LiciaRomagnoli

La nuova formazione si chiama Blended

Metti un po’ di formazione d’aula, quella classica, aggiungi una parte di autoformazione e una buo-na dose di formazione sul campo. Poi gira bene. Ecco pronta la nuova miscela formativa. Si chiama Blen-ded learning, o B-learning, ed è la nuova frontiera nel campo dell’ap-prendimento.

Il b-learning è una metodo-logia di erogazione dei contenuti formativi che integra la classica lezione d’aula con modalità di in-terazione telematica. Una miscela appunto. Applicata in via speri-mentale lo scorso anno dalla no-stra amministrazione nell’ambito della procedura concorsuale Iride (Trib 1180), il blended sembra aver superato felicemente la prima fase di rodaggio. Quest’anno tocca all’Emilia-Romagna, e a testarla ulteriormente saranno, a partire da aprile, i 107 tirocinanti candida-ti alla procedura concorsuale Trib 825 (Iride 8).

L’iter formativo integrato prevede:

• Una formazione tecnico-tribu-taria centrata sulle principali aree di attività dell’Agenzia, che si svolgerà in aula;

• Un percorso di formazione sul campo sulle attività di Front/Back Office, Rimborsi, Con-trolli formali, che verrà attuata presso gli Uffici Territoriali;

• Un percorso di autoformazione attraverso un’area riservata del-la Intranet in cui è pubblicato materiale formativo d’ausilio nella preparazione tecnica;

La formazione d’aula e quella esperienziale sono cose ormai note per l’Agenzia, che dal 2004, ogni anno, assume e forma nuove leve attraverso percorsi di apprendi-mento teorico/pratico. L’elemento aggiuntivo è quello virtuale: i ragaz-zi, infatti, interagiranno attraverso

un blog. Il blog è un diario

pubblico on line in cui un au-tore pubblica dei contenuti e sul quale gli utenti inserisco-no commenti, risposte, appro-fondimenti, che consentono di sviluppare la tematica in oggetto secondo differenti e molteplici punti di vista. Nel nostro caso il blog permet-terà al tirocinante di con-

frontarsi con problematiche lavora-tive sotto la guida e la supervisione di una persona esperta.

L’ esperto deputato a propor-re quesiti e soluzioni, e a guidare virtualmente i ragazzi nella gestio-ne di casi pratici, sarà un e-tutor, mediatore virtuale nel processo di apprendimento e consulente tecni-co da dietro le quinte dei candidati.

Gli e-tutor sono stati accu-ratamente selezionati tra i nostri funzionari più esperti in materia di Accertamento, Rimborsi e Con-tenzioso, e per loro è già iniziato un percorso di formazione specifico, fi-nalizzato ad introdurli nella gestio-ne pratica del ruolo.

Rispetto al passato, l’uso combinato delle 3 modalità forma-tive permetterà di:

• assicurare una formazione te-orico-pratica complementare alla formazione on the job

• attenuare l’impatto delle nuo-ve immissioni sull’attività degli uffici

• ridurre i costi legati alla for-mazione e il tempo sottratto all’attività lavorativa.

Il percorso formativo è iniziato il 12 aprile scorso, primo dei 4 giorni di accoglienza dei ragazzi.

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A diciassette anni dalla prima ini-ziativa del Dipartimento della Fun-zione Pubblica per semplificare il linguaggio amministrativo, e dopo numerosi interventi per sensibi-lizzare i dipendenti pubblici a una comunicazione chiara e comprensi-bile, i documenti in uso nelle P.A. risentono ancora fortemente dello stile “burocratese”.Per questo motivo, l’Ufficio Co-municazione interna e formazione ha promosso una nuova serie di in-contri didattici sulla semplificazio-ne del linguaggio amministrativo (livello base), con l’intento di avvi-cinare le modalità di scrittura dei funzionari dell’Agenzia al linguag-gio comune.Il progetto didattico è stato for-mulato da una dirigente emiliano-romagnola, Corinna Montuori, in-sieme ad una collaboratrice marchi-giana, Antonella Sgattoni. Entram-be già coinvolte in diversi interventi formativi sull’argomento, hanno messo a punto un programma di-vulgativo completo ed organico, re-alizzabile in due giornate d’aula. I corsi, programmati per il 2010 presso varie sedi regionali, saranno condotti dalle due esperte insieme ad altri sei funzionari che con loro hanno partecipato, nel 2005 a Pisa, al Master in italiano scritto e pro-fessionale per conto dell’Agenzia delle Entrate. Accanto ad essi, tre giovani comunicatori, provenien-

ti dalle Direzioni del Piemonte e dell’Emilia-Romagna. Il programma del corso comprende utili approfondimenti sulla perso-nalizzazione della comunicazione (autore e destinatario), sulla reda-zione di diverse tipologie di testi e sulle fasi della scrittura (pianifica-zione, redazione e revisione). Si svi-luppa, oltre che sul piano didattico teorico, su una serie di esercitazioni

Giovanna Zannini

E’ in corso un nuovo programma formativo sulla semplificazione della scrittura burocratica, dedicato ai funzionari delle maggiori regioni italiane

“… scrivere in modo semplice non significa scrivere in modo semplicistico…”(Dal “Manuale di scrittura amministrativa” – pag, 9 [1] )

[1] Direttive e pubblicazioni sulla semplificazione della scrittura am-ministrativa:

•CASSESE S. (a cura di) (1993), Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per la Funzione Pubblica Codice di stile delle comunicazioni scritte ad uso delle amministrazioni pubbliche. Proposta e materiali di studio- Istituto Poligrafico e Zec-ca dello Stato, Roma

•FIORITTO A. (a cura di) (1997), Presidenza del Con-siglio dei ministri - Diparti-mento per la Funzione Pub-blica Manuale di stile. Strumenti per semplificare il linguaggio delle amministrazioni pubbliche, Il Mu-lino, Bologna

•Id. (a cura di) (2002), Ministero dell’Economia e delle Finane - Dipartimento dell’Amministra-

zione generale del personale e dei servizi, I quaderni dell’innovazio-ne- Il progetto per la semplificazio-ne del linguaggio amministrativo, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma

•Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per la Funzione Pubblica. (2002), Direttiva sulla semplifica-zione del linguaggio dei testi ammi-nistrativi, 8 maggio 2002, Roma

•Agenzia delle Entrate (2003), Manuale di scrittura amministra-tiva, a cura di F. Franceschini e S.Gigli, Roma

•Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per la Funzione Pubblica (2005), Direttiva sulla semplifica-zione del linguaggio delle Pubbli-che Amministrazioni, 25 ottobre 2005, Roma.

pratiche, molto efficaci per ridefini-re in modo concreto e non banale gli argomenti trattati.L’attività formativa ha già avuto ini-zio in Emilia Romagna, con due di-verse edizioni organizzate nei gior-ni 17 - 18 febbraio e 10 – 11 marzo.Le docenti hanno puntato tena-cemente sugli obiettivi del corso; l’intento non è stato tanto quello di formulare nuovi presupposti

Una comunicazione chiara ed efficace fa risparmiare

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Alessandro Albano

concettuali – quelli esistenti sono già ampiamente condivisi – quanto quello di utilizzare in modo ade-guato gli strumenti metodologici. Tutto questo attraverso la presa di coscienza dei funzionari presenti, rispetto ai problemi intrinseci al linguaggio amministrativo. E, altro punto di forza del corso, anche at-traverso varie proposte di tecniche di scrittura, che hanno coinvolto lessico, sintassi e gerarchia dell’in-formazione.

Infine, il corso ha affrontato le me-todologie di redazione dei testi; con il supporto informatico, è stato pos-sibile creare un piccolo “laboratorio” di scrittura, o meglio di riscrittura di brani in uso all’interno della nostra Amministrazione, per migliorarne la leggibilità e la comprensibilità.Inutile dire che il corso ha raccol-to ampi consensi, perché ha agito anche sul livello di consapevolezza dei suoi fruitori. Essi hanno infatti

1. PremessaLa ridotta dimensione della strut-tura aziendale media italiana è un fattore che, come osservano gli analisti economici, contribuisce a ridurre la competitività del sistema produttivo nazionale.I progetti di riforma fiscale (at-tuati e non) che si sono succeduti nel tempo, hanno cercato, da un lato, di favorire la capitalizzazione delle imprese e delle società, nella convinzione che l’incremento del capitale proprio investito potesse costituire un importante fattore di crescita per la struttura produttiva; contestualmente, sono stati intro-dotti strumenti giuridici per “neu-tralizzare” le operazioni di aggrega-zione tra soggetti del mondo della produzione.Il dibattito, riproposto negli ulti-mi anni dalla Commissione Biasco di riforma del diritto tributario dell’impresa e delle società, ha oggi

L’importanza di fare “rete” (di impresa)Brevi osservazioni sul disegno di legge - AC2754 - XVI Legislatura

un’ulteriore occasione per essere definito di stretta attualità: il 30 settembre 2009 è stata presentata una proposta di legge d’iniziativa parlamentare, dedicata alle “norme per la tutela della libertà d’impresa” ed all’ambizioso obiettivo di offrire uno “statuto delle imprese”.

2. Profili SignificativiIl punto maggiormente significativo della proposta è rappresentato dalla possibilità, per tutte le aziende or-ganizzate in “rete” di impresa (di-stretti industriali, meta – distretti, distretti tecnologici e reti di impre-sa propriamente dette) di adottare i principi fiscali già in essere per i gruppi di impresa; ciò significa po-ter fruire – in particolare - della di-sciplina del cosiddetto consolidato.Questo consentirà, se il progetto supererà tutte le fasi sino a divenire legge ordinaria, di dare finalmente una soluzione al problema dell’ac-

cumulo dei crediti di imposta deri-vanti dalle dichiarazioni dei redditi, ed al prelievo anticipato delle impo-ste (mediante ritenute ed acconti).Per quanto riguarda l’Amministra-zione finanziaria, la proposta di legge rappresenta un’importante opportunità.Innanzitutto, è idonea a rendere maggiormente omogeneo il sistema di tassazione nel nostro Paese, con un’estensione della tassazione di gruppo, ed avvicina il nostro ordi-namento a quello di altri Paesi Eu-ropei, consentendo, altresì, di rico-noscere l’importanza di un regime fiscale che suscita notevole interesse da parte delle Istituzioni comuni-tarie ed internazionali (si veda, da ultimo, International and EC Tax Aspects of Group of Companies, EC and International Tax Law Series, vol. 4, IBFD, 2008, per una visione comparata ed internazionale).Inoltre, il regime di responsabilità

condiviso e interiorizzato il concet-to che comunicare in modo efficace con i cittadini è un’azione impor-tante per limitare il costo economi-co, psicologico e sociale degli adem-pimenti fiscali a loro carico. Direttive e pubblicazioni sul-la semplificazione della scrittura amministrativa:ad uso delle ammini-strazioni pubbliche. Proposta e mate-riali di studio- Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma

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ziale, la rete di impresa.Quest’ultima è un contratto, con il quale due o più imprese si obbli-gano ad esercitare in comune parte dell’attività caratteristica svolta da ciascuna di esse. La causa del nego-zio è la rete medesima, cioè la siner-gia economico – produttiva diretta all’innovazione tecnologica ed alla competitività delle realtà aziendali.Affiancare un sistema a forma li-bera, puramente negoziale, ad un concetto normativo che ha una sua identità specifica, rischia di creare delle difficoltà in sede di valutazio-ne delle valide ragioni economiche per le quali un contratto di rete

viene stipulato, inducendo ad un eccessivo ampliamento dei margini di legittimità negoziale, da parte dei privati, ovvero ad un abuso dei poteri di riqualificazione dell’Am-ministrazione.Si tratta, quindi, di un profilo di potenziale elusione tributaria ed abuso del diritto, che può essere circoscritto con una formulazione maggiormente tassativa della fatti-specie positiva, almeno per quanto concerne i distretti produttivi

3. ConclusioniIl concetto di distretto produttivo non ha superato le difficoltà succes-sive all’introduzione normativa nel nostro ordinamento; la previsione di una figura negoziale assimilata potrebbe rappresentare un’oppor-tunità in più per favorire la moder-nizzazione del tessuto fondamenta-le produttivo del nostro Paese.Tutti gli interpreti sono convinti dell’importanza di offrire agli im-prenditori nuove forme giuridiche ed un nuovo impulso a strumenti già presenti, perché divengano mag-giormente fruibili per gli operatori economici

Il successo della proposta di legge, laddove essa avrà la forza politica per diveni-re norma positiva, sarà mi-surata principalmente dal livello di tax compliance che sarà in grado di favorire, cioè dalla misurazione empiri-ca di quanto l’utilità per le imprese, rappresentata dal perseguimento del legitti-mo fine di profitto, si concili con l’interesse fiscale, curato dall’Amministrazione finan-ziaria.Tale aspetto si rivela estre-mamente importante in un settore – quello delle piccole

e medie imprese – che costituisce un difficile ambito di intervento per garantire il corretto adempimento degli obblighi fiscali.Non è peregrino ipotizzare (seppur con una buona dose di ottimismo) che la piena affermazione del re-gime di tassazione di gruppo, me-diante l’estensione applicativa della normativa in materia di consoli-dato, possa contribuire a diminu-ire l’applicabilità di altri strumenti presuntivi e parametrici di determi-nazione del reddito, con indubbio vantaggio per l’incisività dell’azione di contrasto all’evasione fiscale.

solidale all’interno del gruppo per le violazioni tributarie è un aspetto che può offrire un profilo di interes-se per quanto riguarda i possibili, diversi ed innovativi profili di in-dagine, per la selezione dei soggetti economici significativi all’interno del variegato mondo delle PMI.Ciò richiederà, altresì, una sempre maggiore competenza nella forma-zione del bilancio di gruppo, per la verifica della corretta esposizione dei costi e della esatta applicazione dei principi contabili che, in una dimensione multi – aziendale, può presentare diverse criticità.Il progetto di legge sembra ispirato, quindi, a favorire una mag-giore integrazione azienda-le, su base volontaria, al fine di usufruire di un regime fiscale di vantaggio, ciò che può consentire – indiret-tamente – una maggiore incisività dell’attività di contrasto all’evasione da parte dell’Amministrazione finanziaria, sia nella deter-minazione delle linee di po-litica fiscale, che nella fase dell’attuazione delle mede-sime.Il profilo più difficile da in-terpretare è rappresentato, paradossalmente, proprio dalla premessa, cioè dall’esistenza del soggetto giuridico che dovrebbe accedere al regime fiscale di gruppo.Il distretto produttivo, che ha avu-to un riconoscimento giuridico, in occasione della Legge Finanzia-ria 2006 (Legge 266/2005, art. 1, commi 368, lett. b), c), d), e che vie-ne definito normativamente come un sistema produttivo locale omo-geneo, caratterizzato da un’elevata concentrazione di imprese indu-striali, prevalentemente di piccola e media dimensione, e dall’elevata specializzazione produttiva, viene affiancato ad uno strumento nego- CO

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Due incontri multietnici, per un solo obiettivo: la legalità fiscale

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Chakraborty, Estefer Wensen, Ke-chene Key, Hind, Khadiija, Suo-mia, Yann Tall, Ewere, Sharon …Sono solo alcuni dei nomi degli studenti in visita alla Direzione Regionale dell’Emilia Romagna per conoscere da vicino l’Agenzia delle Entrate. Una settantina di ra-gazzi delle prime e seconde classi dell’istituto professionale EnAIP, che seguono due diversi tipi di indi-rizzo didattico: uno amministrati-vo-segretariale, l’altro per operatore amministrativo dei processi infor-matizzati. Studenti di etnie diversi, accomu-nati da uno stesso interesse: fre-quentare il biennio dell’obbligo, per essere poi pronti per una fon-

damentale scelta di vita. O il prose-guimento degli studi, o l’immersio-ne nel mondo del lavoro. I nostri incontri, il 22 febbraio e il 15 marzo, sono stati proprio indi-rizzati a far comprendere loro quale ruolo civico e quali responsabilità fiscali li aspettino; quale è la loro posizione nella società italiana, quali oneri si assumeranno nell’en-trare nel mondo professionale. Al termine di ogni incontro, dopo le spiegazioni sulla missione e sull’or-ganizzazione dell’Agenzia delle Entrate e la visita al front-office dell’Ufficio territoriale di Bologna 1, hanno dichiarato di sentirsi mol-to più stanchi che non al termine di un’intera giornata di scuola. Ave-

vano ragione: apprendere in due ore e mezza tanti argomenti nuovi e complessi, compiere la difficile astrazione - con conseguente presa di coscienza – dal mondo nozioni-stico delle parole a quello pratico della realtà lavorativa, è sicuramen-te impegnativo. E anche per questo, alla fine della mattinata, si sentivano un po’ più “grandi”: la consapevolezza del loro ruolo futuro all’interno della socie-tà li sta già facendo maturare. Sono certa che conserveranno il ricordo di questi incontri, quando inizieranno a costruirsi una vita adulta ed autonoma, e sono anche certa che abbiano ben compreso che cosa lo Stato si aspetti da loro.

Giovani studenti, i cittadini di domani, apprendono le regole in Direzione Regionale

Giovanna Zannini

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Nec quies gentium sine armis,nec arma sine impensis,

nec impensa sine tributis haberi queuntTacito

È una verità di per sé evidente che contribuire al sostentamento dello Stato e dei suoi servizi è condizione necessaria per essere, oltre che per sentirsi, cittadini.Per non attivare un fenomeno spe-requativo è di fondamentale im-

portanza che un sistema tributario funzionale si basi maggiormente sulle entrate provenienti da tributi versati direttamente dal cittadino piuttosto che sulle entrate legate alla vendita di beni di consumo.Ora, da un’attenta analisi dell’eco-nomia nostrana è evidente quanto, ormai da troppo tempo, sia stato innescato un processo fortemen-te squilibrato, il quale, a fronte di contribuenti che dichiarano poco o nulla, pur avendo abbastanza o molto, fa sì che l’onere fiscale sia

superiore su coloro che, compor-tandosi onestamente, si vedono sobbarcare spese altrui.È stato quantificato che l’imponi-bile evaso ai danni dello Stato am-monti a 316 miliardi di euro l’anno. Molteplici sono le aree di evasione, dai guadagni illeciti della criminali-tà organizzata, a quelli solo parzial-mente denunciati di professionisti, artigiani, piccole imprese, fino alle società di capitali. Ne consegue, in ogni caso, che il problema non ri-

guardi tanto il personale dipenden-te quanto i liberi professionisti.Con rammarico si può constatare come il problema dell’evasione fi-scale sia relegato nella condizione di mera questione economica, quando invece si tratta di una piaga sociale, un danno incommensurabile alla società. Essendo lo Stato l’insieme dei cittadini, l’evasore va a danneg-giare l’intera comunità, privandola di un bene pubblico e ledendo il legittimo guadagno della cosa pub-blica. E per chi truffa la comunità è

necessaria una pena proporzionata a questa rapina di grandissimi pro-porzioni, ma spesso sminuita per questa sua “finezza di mezzi”. Chi ha mai pensato di equiparare un la-dro col volto coperto ad un evasore fiscale in giacca e cravatta?I tributi cui ogni cittadino è sotto-posto sono necessari ad assicurare il funzionamento dei servizi che si situano alla base di una società civi-le, utilizzando l’aggettivo “civile” nel contesto di una comunità sempre

più povera di valori e nella quale i malfattori passano per furbi e gli onesti per ingenui. Come cambie-rebbe la vita di ognuno di noi se, uscendo la sera, non trovasse un lampione ad illuminare il vialetto di fronte a casa? Se, salendo in auto, dovesse guidare su strade prive di segnaletica? Se, pur stando male, non potesse servirsi di un sistema sanitario effettivamente organico ed organicamente effettivo?

Evasione fiscale: un problema mai risolto

Federica Fogacci, Federico Zangani

Studenti2D Liceo Ginnasio statale L.Galvani, Bologna

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Scorci di cittàConcluso il 1° Concorso fotografico regionale. Sessanta le foto in mostra, tutte interessanti

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Il manifesto “Ogni interazione umana comporta un rapporto, un contatto. Anche se manca la volontarietà del rapporto, c’è comunque comunicazione.Il tramite della comunicazione può non essere la parola detta o scritta. Può essere una rappresentazione gra-fica: la traduzione in immagini di ciò che siamo, di ciò che pensiamo, di ciò che intendiamo comunicare, con o senza la consapevolezza di farlo.Ogni disegno, ogni immagine fotogra-

fica porta in sé un messaggio: vi pos-siamo riconoscere la sensibilità, l’espe-rienza, l’abilità, la ricchezza interiore di chi l’ha realizzato.Questo Concorso, organizzato con e per i colleghi emiliano-romagnoli, in-tende centrare l’attenzione sulle stra-ordinarie capacità comunicative di chi usa lo strumento fotografico. Soprattutto, questa vuole essere un’oc-casione di scambio e di coinvolgimen-to per tutte le persone che vi parteci-pano.

Intende anche essere un momento di attenzione per i centri in cui viviamo e lavoriamo: angoli segreti, attimi fug-genti, panorami suggestivi, fissati in un lampo…”Questo il manifesto di intenti del 1° Concorso fotografico regionale a tema “Scorci di città”.

La realizzazioneUna nuova iniziativa della Direzio-ne Regionale dell’Emilia-Romagna che, tramite l’Ufficio Formazio-ne Comunicazione e Sviluppo, ha coinvolto i propri dipendenti. Obiettivo: condividere la magia del bianco e nero, con stampe 20 x 30 sulle città emiliano-romagnole sedi di Uffici dell’Agenzia delle Entrate, per valorizzarne gli autori. Intensi i soggetti in gara, angoli cittadini più o meno noti, e appas-sionati gli occhi di chi ha fermato in un click la bellezza delle proprie città. Città natali o paesi d’adozione - quelli dei colleghi provenienti dal sud, che hanno modificato la loro vita per una carriera professionale lontana dalle famiglie d’origine. In

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ogni caso, espressioni emozionate di una consapevole ricerca tecnica ed estetica.Il Concorso si è realizzato attra-verso la selezione, da parte della Commissione incaricata, delle 60 immagini più significative, esposte dall’1 al 16 febbraio 2010 in una mostra aperta a tutto il personale. E’ stato quindi difficile rinunciare a 15 belle immagini che, nel rispetto del “Regolamento di valutazione e selezione”, sono state eliminate dalla mostra. Ma che diventeranno comunque patrimonio della Dire-zione, esposte nelle aule di Forma-zione, insieme alle 60 finaliste.

Le foto premiateLa scelta delle 3 foto da premiare è stata complessa e ha comportato anche accesi scambi di idee e dif-ficili ripensamenti. Tanto che, per garantire al suo interno una valuta-zione condivisa, la Commissione si è dovuta riunire due volte.

Al termine delle consul-tazioni preli-minari, i primi tre posti sono stati conqui-stati dalle foto “Le tre Torri” (di Francesca Linaroli, Bolo-

gna); “Sguardi nel tempo” (di Fa-bio Armillei, Modena) e “Infiniti passaggi” (di Fulvia Resta, Lugo). Una menzione particolare si sono meritate inoltre le foto “Treppon-ti” di Simona Frassanito (Comac-chio) e “Bologna ieri, Bologna oggi” di Pasquale Finamore. Non va dimenticato il contributo di Fa-bio Spedicati (Comacchio) che, con la foto “Sotto i Tre Ponti”, si è conquistato le preferenze del pub-blico. Gli autori si sono segnalati per la qualità di tutte le immagini presentate.

La mostraAccanto alle 60 in gara, esposte in 10 grandi pannelli, sono state pre-sentate fuori concorso altre 10 foto, scattate da membri della Commis-sione, Giorgio Bertuzzi (Piacenza) e Giovanna Zannini (Bologna), e da un ex Direttore locale ora pen-sionato, Vincenzo Renda (Comac-chio), che ha ottenuto ampi consen-si dal pubblico.

La premiazioneIl 16 febbraio gli autori delle foto sono intervenuti alla premiazio-ne finale, presieduta dal Direttore Regionale, Antonino Gentile, e dal Capo Ufficio Formazione Comuni-cazione e Sviluppo, Anita Pezzetti. Il Direttore ha rivolto un sincero ringraziamento a tutti i partecipan-ti per l’entusiasmo e la capacità che hanno dimostrato nel far conoscere alcuni scorci delle loro città. “Que-sto momento vuole rappresentare una parentesi creativa, all’interno dello spazio professionale, per met-tere in luce la passione, la disponi-bilità e la vivacità intellettuale dei dipendenti dell’Agenzia”. La dottoressa Pezzetti ha colto l’importanza della rivelazione di sé che ogni partecipante al concorso ha voluto condividere: “Non siamo solamente men at work; ognuno di noi cela un bagaglio di emozioni e di sentimenti che anche questa mo-stra ha voluto valorizzare. In ogni scatto c’è l’espressione della unicità di ciascuna persona.”

Per gli appassionati di fotografia, l’appuntamento è per il prossimo anno, con una nuova coinvolgente iniziativa.

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In una recente trasmissione televi-siva una nota autrice di testi satirici richiamava, con salace ed acuta iro-nia, l’attenzione degli spettatori su alcune pubblicità che utilizzano le donne per rappresentare situa-zioni di disagio fisico o psicologico. Un monologo divertente, ma che induceva anche a più serie riflessio-ni e così, per approfondire l’argo-mento, ho cominciato a guardare gli spot televisivi con più interesse e con diverso approccio.I risultati della mia piccola indagi-ne? A dir poco sconcertanti.E’ proprio vero: i ruoli femminili nella pubblicità si stanno amplian-do rispetto a quelli ormai tradizio-nali, ma sempre in senso negativo.Pur tralasciando i casi estremi di messaggi violenti o apertamente offensivi della dignità femminile, non si può dire che le donne siano trattate bene.Eravamo purtroppo abituati a ve-dere immagini di donne-oggetto usate per reclamizzare tutti i tipi di prodotti, ed anche ca-salinghe felici dei piatti splendenti o della pol-vere che abbandona il salotto, così come erano ben consolidate le figure di madri e mogli perfette, impeccabili e sorridenti, così irreali da fare quasi tenerezza.Ma ora il nuovo modello che si sta proponendo è quello di una

donna debole ed insicura, fisi-camente e psicologicamente ma-landata, al centro di situazioni disagiate o imbarazzanti. Ed ecco che la televisione ci pre-senta una poveretta semi im-mobilizzata dai dolori articolari, un’altra che sta sotto la pioggia senza ombrello perché è caren-

te di vitamine, una che tossisce rabbiosamente e un’altra ancora che rischia di perdere i capelli .Ma non basta: ecco infatti una gio-vane donna che ritarda ad un ap-puntamento con le amiche perché

ha dovuto por rimedio a pruri-to e bruciori intimi, un’altra

che si paluda in ampie vesti perché afflitta da gonfiori intestinali, per non par-lare poi di una signora a cui balla la dentiera e di un’altra che teme di

emanare cattivi odori per problemi di incontinenza e che per fortuna ha trova-to un rimedio, altrimenti

non avrebbe mai preso l’ascensore.Oltre alle banalità ed alle incongruenze, non vi è dubbio che l’im-magine di queste donne è avvilente e ancor più lo diventa facendo il confronto con le figure maschi-li proposte da altri

Pubblicità e pari opportunità fanno rima ma non si accordano

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pubblicitari, tutti esaltanti la pre-stanza fisica ed uno status sociale elevato.Vediamo così un bel campionario di uomini forti e coraggiosi che re-cuperano reperti archeologici, che salvano animali in difficoltà, che saltano steccati con scatti da prima-ti olimpionici, che guidano abil-mente auto di lusso, che partecipa-no a party eleganti, che frequentano ristoranti raffinati e così via.Insomma, si può dire che le situa-zioni gratificanti sono appannaggio maschile, mentre alle donne si ri-servano quelle più umilianti, anche se evidenziano problemi che non sono di certo esclusivi delle donne.Fin qui le mie brevi osservazioni, ma - volendo andare oltre - mi sono chiesta quali possono essere le ra-gioni di tale scelta, perché è certo che non vi è nulla di casuale. Potrebbe quindi essere interessante cercare di capire i meccanismi che hanno portato ad un tale deterio-ramento dell’ immagine femminile.La pubblicità applica tecniche di comunicazione molto precise e quella televisiva, che usa contem-poraneamente immagini e suoni, è particolarmente efficace, riuscendo a rappresentare situazioni molto coinvolgenti sul piano emotivo.La televisione, quindi, è uno stru-mento comunicativo molto poten-te, che consente di raggiungere un grandissimo numero di potenziali consumatori, con l’unico obiettivo di indurli all’ acquisto.Per raggiungere questo risultato si possono costruire spot con diverse

caratteristiche:

- quelli informativi, che tendono a dare notizie sul prodotto (po-sto al centro di scene

• normali, che rappresentano la vita quotidiana e che sono di immediata percezione);

- quelli emozionali, che cercano di catturare lo spettatore con sensazioni forti (si enfatizza-no situazioni e contesti e si richiede una elaborazione del messaggio più complessa ma altrettanto efficace);

- quelli ironici , che creano di-stacco e fanno leva sulle facoltà intellettuali e non solo emo-zionali (destinati ad un pubbli-co più sofisticato e portato all’ imitazione).

Nella pubblicità si utilizzano tut-ti, ma in ogni caso, il processo da instaurare è identico: entrare in sintonia con la sfera psicologica del potenziale consumatore e convin-cerlo all’ acquisto mediante mecca-nismi di identificazione. Occorre quindi proporre modelli e situazioni in cui lo spettatore si può proiettare facilmente e dove si può agevolmente riconoscere.Dobbiamo quindi dedurne che gli spot che rappresentano situazioni sgradevoli sono più vicini al mondo femminile e questo per vari motivi.Di solito gli uomini hanno molta difficoltà ad accettare limiti fisici e soprattutto ad esternarli (il mito del sesso forte viene ancora coltivato),

vivono meno disagio ambientale ri-spetto alle donne (la realtà sociale è tutt’ora improntata a elementi di maschilismo) e si identificano più facilmente in modelli improntati al potere più che alla sottomissio-ne tipica delle figure femminili (gli stereotipi della donna-oggetto o dell’ angelo della casa resistono a tutti gli attacchi).Ne consegue che la pubblicità è ben consapevole del disagio esistenziale delle donne, ma invece che disap-provarlo e combatterlo lo sfrutta a fini esclusivamente commerciali.Con sofisticate strategie di rap-presentazione non si fa altro che riproporre l’inferiorità femminile, realizzando nuove e sottili forme di discriminazione.Poco è valso che sin dal settembre del 2008 il Parlamento Europeo abbia approvato una relazione che condanna la pubblicità in cui si esaltano e si approvano le discrimi-nazioni di genere, perché siamo an-cora ben lontani da una sostanziale parità.

Ed allora occorre mantenere molto alto il livello di attenzione e non sottovalutare neppure quelle ma-nifestazioni discriminatorie sfug-genti e apparentemente innocue, perché la verità è che, nel mondo mediatico, le pari opportunità tro-vano non solo resistenze culturali, ma vengono ampiamente sacrifica-te anche alle logiche utilitaristiche, perchè la pubblicità è davvero l’ani-ma (maschilista) del commercio.

Page 34: Comunicazione A - Agenzia Entrate › sites › emiliaro... · 2011-08-02 · Comunicazione A Registrazione Tribunale di Bologna n. 7734 del 19.02.2007 Anno quarto - numero 2 - MAGGIO

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ZIA

Chi è Silvia? E’ la vulcanica, polie-drica, effervescente collega Silvia De Simone. Da quando ha lasciato l’Agenzia delle Entrate per “pensio-namento”, l’1 aprile 2006, è riuscita ad indirizzare a tempo pieno le sue attitudini, artistiche e creative, ver-so un antico amore: la pittura. E sta dedicando all’arte (oltre che ai nipo-tini, alla cucina, al ballo, all’orto…) le sue ancora giovanissime energie.L’avevamo già scoperto, nel settem-bre del 2008, quando Silvia aveva il-lustrato con immagini a muro e de-corazioni su vetro gli ambienti del nostro asilo nido aziendale, “L’isola dei Tesori”. Al momento dell’inau-gurazione, le immagini che Silvia aveva dipinto per i nuovi piccoli fre-quentatori dello stabile dell’Agenzia erano finalmente accessibili a tutti. Da allora, pulcini, coniglietti, far-falle e tanti pesci colorati sorridono ogni giorno ai bambini. E quando guardiamo l’immagine dipinta del logo del nido, dobbiamo pensare a lei, che ne è stata l’autrice.

La pittura di Silvia è gaia, solare, esuberante: è veramente la rappre-sentazione del suo carattere aperto e conviviale. E i risultati di questo nuovo mestiere le stanno conqui-stando un’ampia schiera di esti-matori, che apprezzano il suo stile energico e la tecnica originale. La caratteristica forse più personale dell’arte di Silvia è l’uso del vetro: le trasparenze dei colori, e tra i colo-ri, creano effetti suggestivi sempre cangianti al cambiare della luce, ampliati dal riverbero e dai riflessi giocati a livello tridimensionale sul-la superficie. Non si può ammirare un’opera su vetro di Silvia solo in fo-tografia! Se ne perderebbe il magico gioco di effetti speciali... Chi non ha ancora visto “dal vivo” le sue compo-sizioni, non può rendersi conto del piacere che procura la bellezza de-gli intrecci e delle sovrapposizioni di foglie e fiori, grazie all’armonico equilibrio dei colori e delle traspa-renze mai banali.Sicuramente la magia della pittura

su vetro è stata ispirata a Silvia dalle vetrine dei negozi, che ha iniziato da tempo a dipingere e alle quali conti-nua a dedicarsi. Da questa passione deve essere anche nata la preferenza per i soggetti floreali, o comunque naturali, che riesce a rappresentare con vero talento. Le capacità pittoriche di Silvia non si fermano qui: dipinge su stoffa, su tela professionale, su pietra… Ogni superficie è un valido supporto per la sua fantasia e le suggestioni non le mancano! Chi volesse conoscere meglio i suoi percorsi artistici, può consultare il sito www.silviadesimone.it o, in ottobre, raggiungere Castelfranco Emilia (MO), dove dal 16 al 31 esporrà presso la Saletta delle Arti, di fianco all’ingresso del Teatro Dadà.… e chi dice che da pensionati può accadere di annoiarsi, non ha anco-ra incontrato Silvia…

Guardandosi attorno......Silvia ricrea bellezza e armoniaA Bologna, nella Sala Blu del Quartiere Navile, “Guardandomi intorno…”In mostra più di 50 opere dipinte da Silvia De Simone

Giovanna Zannini