COMUNE DI SANTO STEFANO TICINO (MI)...2015 e suoi allegati, pervenuta all’Amministrazione Comunale...
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Piano di indagine preliminare Area S olles S trade e Cave S rl
COMUNE DI S ANTO S TE F ANO TICINO (MI) S OLLE S S TRADE E CAVE S R L
V IA PE R TURBIGO, 57 AR LUNO
documento:
PIA_ S olles
S S TICINO_ R E V1
oggetto:
P IANO INDAGINE PR E LIMINAR E R E L AZIONE TE CNIC A – R E V1
Maggio 2018
la società incaricata:
TR ATTAME NTI E COLOGICI DOR IA S R L s.p. 17 28072 Briona Loc Proh (NO) tel 0321 826410 e-mail info@ doria-srl.it R edatto da: Ing. Loris Travaglia Approvato da: Geol. Giorgio D’Onofrio
committente: S pett.le S OLLE S S TRADE E CAVE S R L Via Per Turbigo, snc Arluno (MI)
R iferimenti:
Ordinanza n 8/17 del Comune di S anto S tefano
Ticino (MI)
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018
Piano di indagine preliminare Area S olles S trade e Cave S rl
TR ATTAME NTI E COLOGICI DORIA S R L S .P. 17
28072 Briona Loc Proh (NO)
tel 0321 826410 fax 0321 826360
e-mail info@ doria-srl.it P.IVA 02172780039
S OMMAR IO
1 PR E ME S S A ................................................................................................................... 3
2 INQUADR AME NTO GE OGR AFICO .............................................................................. 4
3 DE S CRIZIONE DE LL’AR E A OGGE TTO DI INDAGINE PR E LIMINARE ....................... 4
4 DE S CRIZIONE DE L S UOLO E S OTTOS UOLO DE L S ITO E DE LLE AR E E L IMITR OFE ................................................................................................................................ 4
4.1 INQUADR AME NTO GE OLITOLOGICO E GE OMOR FOLOGICO ........................................ 4 4.2 IDR OGE OLOGIA ................................................................................................................... 8
4.2.1 Tipologia degli acquiferi - Litozone......................................................................................... 8 4.2.2 Idrogeologia locale ................................................................................................................. 9
4.3 PIE ZOME TR IA DE LLA F ALDA S UPE R FICIALE ................................................................. 11
5 PR OPOS TA DI INDAGINE PR E LIMINAR E PE R LA DE FINIZIONE DE L MODE LO CONCE TTUALE ...................................................................................................................... 11
5.1 UBIC AZIONE TR INCE E E S PLOR ATIVE ............................................................................ 12 5.2 CAMPIONAME NTO E CLAS S IFICAZIONE DE I MATE R IALI ............................................. 14
5.2.1 Protocolli analitici matrici ambientali e materiali da riempimento ......................................... 14 5.3 CONCLUS IONE ................................................................................................................... 16
Piano di indagine preliminare Area S olles S trade e Cave S rl
TR ATTAME NTI E COLOGICI DORIA S R L S .P. 17
28072 Briona Loc Proh (NO)
tel 0321 826410 fax 0321 826360
e-mail info@ doria-srl.it P.IVA 02172780039
E LE NCO TAVOLE Tavola 1: Planimetria generale dell’area Tavola 2: Planimetria catastale con individuazione delle aree oggetto di indagine sul Comune di
S anto S tefano Ticino (MI) Tavola 3: Proposta di ubicazione delle trincee esplorative nell’area oggetto di indagine sul
comune di S anto S tefano (MI) Tavola 4: Planimetria andamento superficie piezometrica area di cava E LE NCO ALLE GATI Allegato 1: Copia della Ordinanza n 8/17 del Comune di S anto S tefano Ticino (MI) Allegato 2: Copia dell’indagine geoelettriche tomografiche per ricostruzione elettrostratigrafica
ed individuazione potenziali rifiuti sepolti” (novembre 2015) e “R elazione conclusiva attività di verifica a mezzo di scavi esplorativi post indagini geoelettriche” (dicembre 2015) redatte dalla società BIODATA S nc Via Per Lonate, 12 Cairate (VA)
Allegato 3: Verbale CdS del 08/05/2018 Allegato 4: Rapporti di prova analisi chimiche acque di falda
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1 PR E ME S S A In seguito alla nota del Comando dei Carabinieri di Arluno del 27.02.2017 – Prot. Nr. 2/2-13-2015 e suoi allegati, pervenuta all’Amministrazione Comunale di S anto Ticino in data 22.03.2017 – prot. 2179 in merito al deposito nel sottosuolo da parte della S ocietà S olles S trade e Cave srl di scarti di macerie e fresati in violazione al D.Lgs. n. 152/2006 art.192 c.1 nell’ambito dell’ATE G9; il Comune di S anto S tefano Ticino ha dato avvio al procedimento ai sensi dell’artt. 7 e 8 della L. 241/90 con nota prot 3544 del 13.05.2017. Considerato che le porzioni di terreno interessate dal deposito nel sottosuolo di scarti di macerie e fresati si trova all’interno dell’Ambito di Cava ATE g9, lungo le strade di viabilità interne, perilacuale del lago nord, settore nord, ovest e sud e per la realizzazione del setto di contenimento della vasca dei limi posto nella parte nord est del lago nord, come risulta dalle testimonianze acquisite agli atti attraverso la nota della Legione Carabinieri Lombardia, Comando dei Carabinieri di Arluno del 27.02.2017 – Prot. Nr. 2/2-13-2015 e suoi allegati, pervenuta all’Amministrazione Comunale di S anto Ticino in data 22.03.2017 – prot. 2179, così meglio identificate:
la strada tra il lago nord e l’impianto di trattamento rifiuti, che insiste sul fg. 1, mapp. 50 e nell’ultima porzione ad ovest, sul mapp. 49, del Catasto Terreni del Comune di S anto S tefano Ticino;
la strada che costeggia ad ovest il lago nord che insiste sul fg. 1, mapp. 49 del Catasto Terreni del Comune di S anto S tefano Ticino
la strada che costeggia a sud il lago nord che insiste sul fg. 1 mapp. 50 del Catasto Terreni del Comune di S anto S tefano Ticino;
la sponda del bacino di stoccaggio limi che insiste sul fg. 1 mapp. 50 e 51 del Catasto Terreni del Comune di S anto S tefano Ticino;
il S indaco del Comune di S anto S tefano Ticino ha notificato l’ordinanza n 08/2017 del 21/12/2017 al Legale R appresentante della S OLLE S S TR ADE E CAVE srl P.IVA 04363160963, con sede ad Arluno (MI), via per Turbigo 57, in qualità di proprietario delle aree sopra identificate ed interessate dal deposito nel sottosuolo di scarti di macerie e fresati, ordinando di provvedere all’inoltro di una proposta di piano di indagine volta a definire con precisione il modello concettuale dell’area oggetto di riempimento e i relativi volumi; La società S olles S trade e Cave ha incaricato la società Trattamenti E cologici Doria S rl alla redazione di un Piano di Indagine Preliminare sull’area. Il presente documento contiene in forma sintetica:
- inquadramento generale dell’area
- Proposta di indagine per la definizione del modello concettuale
La revisione del documento recepisce quanto emerso nella Conferenza dei servizi tenutasi il 08/05/2018 presso il Comune di S anto S tefano Ticino per il cui verbale si rimanda all’Allegato 3.
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2 INQUADR AME NTO GE OGR AFICO
L’area oggetto di studio è collocata tra i comuni di S anto S tefano Ticino (MI) ed Arluno (MI) a circa 300 metri a sud dell’autostrada A4 To-MI. Nella F igura 1 si riporta un estratto della Carta Tecnica R egionale della R egione Lombardia (fogli n. A6e2), in scala 1:10.000, con indicata l’ubicazione dell’area in esame.
F igura 1: Carta Tecnica R egionale della R egione Lombardia (fogli n. A6e2), in scala 1:10.000
3 DE S CR IZIONE DE LL’AR E A OGGE TTO DI INDAGINE PR E LIMINAR E L’area oggetto di studio, identificata dai mappali dell’ordinanza n 8/2017, ricade nel Comune di S anto S tefano Ticino (MI). I mappali oggetto di studio si riferiscono alla strade perilacuali del lago nord
Le strade perilacuali del lago nord sono state realizzate per consentire la viabilità di cava. La porzione che si trova a nord del lago è stata realizzata con funzione di setto separatore tra il lago nord di cava e la vasca limi di lavaggio.
4 DE S CR IZIONE DE L S UOLO E S OTTOS UOLO DE L S ITO E DE LLE AR E E L IMITR OFE
4.1 INQUADR AME NTO GE OLITOLOGICO E GE OMOR FOLOGICO
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Il territorio del comune di S anto S tefano Ticino ricade nell'ambito della “media pianura" padana. I depositi alluvionali sono principalmente legati all'attività deposizionale degli scaricatori glaciali che si sono succeduti nelle glaciazioni del plio-pleistocene. La porzione del territorio comunale si sviluppa nell'ambito del Livello Fondamentale della Pianura, costituito, secondo la cartografia geologica ufficiale, da depositi fluviali del Pleistocene superiore, riferibili al "F luviogiaciale-F luviale Würm, (Carta Geologica d'Italia - F° 44 NOVARA del S ervizio Geologico d'Italia (scala 1:100.000)). (Vd. F igura 2) L’area in esame si colloca interamente nell’unità geologica costituita prevalentemente da depositi alluvioni fluvioglaciali ghiaioso ciottolose (Terrazzi superiori del Ticino) e fluviali prevalentemente sabbioso-limose (a valle del limite settentrionale dei fontanili), con debole strato di alterazione brunastro.
F igura 2: Carta Geologica d'Italia - F° 44 NOVAR A del S ervizio Geologico d'Italia (scala 1:100.000)
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La successione stratigrafica, espressa in termini cronostratigrafici, può essere così schematizzata:
S ubstrato indifferenziato
R aggruppa tutte le formazioni mesozoiche e cenozoiche indifferenziate da un punto di vista idrogeologico. Le unità più esterne, costituite da marne arenarie e conglomerati, sono scarsamente permeabili. L’alimentazione fra gli acquiferi delle rocce carbonatiche, che si rinvengono nella fascia prealpina, e quelli di pianura può comunque verificarsi lungo faglie e fratture profonde.
Argille sotto il ceppo
S i tratta di argille e sabbie fossilifere che rappresenterebbero la porzione più settentrionale dei depositi marini pliocenici nella valle dell’Olona e dei depositi lacustri nell’area nord-orientale. Data la loro scarsa permeabilità costituiscono la base degli acquiferi e solo localmente sono sede di acquiferi sfruttabili.
Ceppo
Comprende conglomerati, che affiorano lungo le incisioni dei principali fiumi, alternati ad arenarie. Presenta una cementazione variabile. I livelli inferiori, in cui essa è più elevata, possono evidenziare una discreta permeabilità secondaria per fratturazione, per cui esso è un potenziale acquifero e una via di infiltrazione per le acque superficiali.
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Depositi glaciali
R aggruppano tutte le unità che costituiscono gli apparati morenici e sono costituiti da elementi di dimensioni variabili, dai blocchi alle argille. L’abbondante matrice limosa e la spessa coltre pedogenizzata dei depositi più antichi determinano una bassa permeabilità .
Depositi terrazzati a “ferretto”
Comprendono i depositi alluvionali e fluvioglaciali costituenti i ripiani più elevati dell’alta pianura e il cui spessore di alterazione superficiale, di tipico colore rossastro (ferretto), varia dai 2 agli 8 m. Litologicamente si tratta di elementi arrotondati con diametro variabile inferiore ai 10 cm. S i raccordano a monte con le cerchie moreniche e a sud con il livello fondamentale della pianura immergendovisi e costituendo, con i termini più fini, la parte inferiore della litozona ghiaioso-sabbiosa.
Depositi lacustri
S i tratta di depositi lacustri caratterizzanti la parte interna delle cerchie moreniche. E ssendo costituiti da sabbie fini e argille, essi presentano una bassa permeabilità impedendo in tal modo l’infiltrazione superficiale.
Depositi del livello fondamentale della pianura
S i tratta di un’ampia superficie costituita da depositi glaciali e fluvioglaciali e incisa dagli alvei degli attuali fiumi. Da nord verso sud si possono individuare fasce a granulometria decrescente le cui caratteristiche possono così essere sintetizzate: Zona a ghiaie prevalenti. Presenta ciottoli grossolani fino a 30 cm di diametro, ghiaie fini e, in minor quantità , sabbie.
Zona a ghiaie e sabbie. E ’ analoga alla precedente ma con una maggiore percentuale di sabbia per via delle caratteristiche idrauliche dei corsi d’acqua la cui energia si riduce verso sud. Questa tipologia di depositi superficiali caratterizza i terreni dell’area oggetto di studio.
Zona a sabbie prevalenti. S i trova nella porzione più meridionale dell’area dove le sabbie rappresentano il termine maggioritario. S i rinvengono livelli ghiaiosi limitati in estensione e spessore.
Zona ad argille prevalenti. Costituiscono corpi di pochi metri di spessore che affiorano in aree limitate.
A lluvioni attuali e recenti
S i rinvengono negli attuali alvei dei fiumi. S ono costituite da ghiaie prevalenti a nord che passano man mano a termini più fini verso sud. Date le loro caratteristiche granulometriche, rendono potenzialmente possibile l’alimentazione degli acquiferi più settentrionali da parte di quei fiumi il cui alveo è sufficientemente inciso. R estringendo l’analisi all’area milanese, si possono individuare, in base ai caratteri tessiturali predominanti, tre unità litostratigrafiche con granulometria decrescente dall’alto verso il basso:
1. L itozona ghiaioso-sabbiosa
Costituita prevalentemente da ghiaie e sabbie, è sede dell’acquifero tradizionale. I depositi, di origine fluvioglaciale, testimonierebbero un ambiente di formazione continentale, fluviale, ad alta energia.
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2. L itozona sabbioso-argillosa
Costituita da argille, argille sabbiose, sabbie e sabbie argillose, intercalate con livelli torbosi, risale al Villafranchiano ed è dunque di formazione fluvio-lacustre, transizionale. R aggiunge una profondità di 250 m ed è sede di acquiferi artesiani o semi artesiani. Date le sue caratteristiche tessiturali, viene considerata il substrato impermeabile della litozona superiore.
3. L itozona argillosa
S i colloca oltre i 250 m di profondità ed è costituita da argille e limi con subordinati livelli sabbiosi. Presenta fossili che denotano un ambiente deposizionale marino riferibile al Pleistocene inferiore. Per quanto riguarda l’area di studio, nella zona affiorano unicamente le alluvioni fluvioglaciali ascrivibili al würmiano, composte litologicamente da ghiaie e sabbie, con locali e sottili intercalazioni più fini in maggioranza limose (litozona ghiaioso-sabbiosa). Nella zona oggetto di studio la quota del piano campagna si attesta sul valore di circa 150 m s.l.m.
4.2 IDR OGE OLOGIA La natura del sottosuolo della provincia di Milano è nota, fino a grandi profondità , grazie alle esplorazioni sismiche per la ricerca di idrocarburi ed ai pozzi perforati sia per indagare le risorse idriche profonde, sia per l'approvvigionamento idrico. Questi studi hanno portato alla definizione di tre litozone (Martinis e Mazzarella 1971) con caratteristiche granulometriche decrescenti dall’alto verso il basso. Con il termine di litozona si indica, nella terminologia litostratigrafica informale, l'insieme di più unità riconosciute o di significative parti di esse che presentano caratteri litologici riconducibili al medesimo ambiente deposizionale. S i distingue a tal proposito una litozona ghiaioso-sabbiosa più superficiale, una litozona sabbioso-argillosa intermedia ed una litozona argillosa più profonda.
4.2.1 Tipologia degli acquiferi - L itozone
A. L itozona ghiaioso-sabbiosa
Questa litozona comprende i depositi fluviali e fluvioglaciali che vanno dal Pleistocene ai giorni d'oggi (conosciuti come depositi del livello fondamentale della pianura e depositi terrazzati con ferretto) ed il ceppo. S i può quindi ritenere costituita in prevalenza dagli elementi più grossolani (ghiaie e sabbie con limi e argille subordinati) con notevoli variazioni granulometriche sia da nord verso sud che dall’alto verso il basso a testimoniare la presenza di un ambiente continentale fluviale, fluvio-glaciale ad alta energia. Localmente ghiaie e sabbie furono cementate da carbonato di calcio deposto dalle acque circolanti e trasformate rispettivamente in conglomerati ed arenarie. La litozona ghiaioso-sabbiosa costituisce un sistema acquifero di tipo libero, conosciuto con il nome di "acquifero tradizionale", talvolta parzialmente protetto, nel settore settentrionale della provincia, dalle sequenze sommitali (suoli, loess) che si ritrovano a tetto dei depositi pleistocenici e che possiede elevata permeabilità primaria, localmente accentuata dalla presenza di canalizzazioni carsiche. L'acquifero in oggetto viene considerato monostrato a scala regionale, mentre a scala locale
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può essere considerato un multistrato per la presenza di diaframmi semipermeabili. R ecentemente, secondo alcuni autori (Avanzini et Al. 1995) la litozona ghiaioso-sabbiosa viene suddivisa al di sotto del territorio urbano di Milano in tre unità :
unità ghiaioso-sabbiosa più superficiale costituita dai depositi fluvioglaciali grossolani
unità ghiaioso sabbioso-limosa del Pleistocene medio più profonda
unità a conglomerati ed arenarie basali (Ceppo) non presente con continuità nell'intero territorio comunale.
Questa successione si estende in profondità per circa 100 m a costituire l'acquifero tradizionale. Al di sotto del territorio del comune di Milano, l'unità ghiaioso-sabbiosa, sede della falda libera, si estenderebbe fino a 40 50 m di profondità , separata dalla sottostante falda semiconfinata da un livello limoso-argilloso di spessore variabile tra qualche metro e 5.00 6.00 m che si individua con buona continuità areale e si caratterizza da un punto di vista idraulico come acquitard. La falda libera superficiale e la falda semiconfinata hanno scambi idrici dovuti sia a cause naturali, legate a fenomeni di drenanza e mancanza di continuità su tutto l’areale dell’acquitard interposto, sia a cause artificiali legate alla mancata ricostruzione, nei pozzi più vecchi, degli orizzonti di separazione naturale tra le falde.
B. L itozona sabbioso-argillosa
E ' anch'essa di natura continentale ed è costituita da sabbie, argille e limi con intercalazioni di torbe. L'ambiente di sedimentazione era probabilmente lacustre o deltizio caratterizzato da estese paludi costiere, dove si depositavano argille limi e torbe, solcate da una fitta rete di canali nei quali si deponevano i sedimenti più grossolani (le sabbie). Presenta anch'essa uno spessore dell'ordine del centinaio di metri. Al suo interno sono presenti potenti lenti sabbiose che costituiscono spesso acquiferi sfruttabili che presentano però produttività idriche inferiori a quelle dell'acquifero tradizionale. Nei termini di transizione può contenere dei fossili.
C . L itozona argillosa
E ' la litozona più profonda e quasi mai raggiunta dalle perforazioni per il normale approvvigionamento. E ’ costituita da sedimenti marini del Quaternario (Calabriano), che vanno dalle argille ai limi con intercalazioni di sabbie. E ' in continuità sia lateralmente che verso l'alto con la litozona sabbioso-argillosa. Presenta al suo interno fossili tipicamente marini che testimonierebbero una transizione dal basso verso l'alto, da un ambiente di acque profonde ad uno di acque costiere. La scarsa presenza di informazioni riguardo la sua profondità ed il suo spessore non ne rendono possibile una ricostruzione areale.
4.2.2 Idrogeologia locale S ulla base dei dati estrapolati da dati di letteratura, viene confermata la presenza di due principali unità idrogeologiche, distinguibili per la loro omogeneità di costituzione e di continuità
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orizzontale e verticale. Le unità idrogeologiche si succedono, dalla più superficiale alla più profonda, secondo il seguente schema:
- Unità ghiaioso-sabbiosa. Costituita in prevalenza da ghiaie, sabbie e ciottoli di amiente fluvioglaciale, con subordinate intercalazioni di sabbie argillose, limi e argille, generalmente prive di continuità laterale. L’unità ha spessore ora definibile con precisione in 88 m, profondità alla quale inizia la prima significativa successione argillosa a separazione idrogeologica ed idrochimica degli acquiferi. E ntro tale profondità sono stati reperiti porzioni dell’acquifero libero e vulnerabile, localmente compartimentato da livelli argillosi sottili (42 m circa) e più consistenti (55 m circa).
- Unità delle intercalazioni argilloso-sabbiose. Caratterizzata da depositi di origine continentale, nel complesso più fini, costituiti da potenti orizzonti di argille, sabbie argillose e torbe, cui si alternano subordinati livelli di sabbie e ghiaie.
Per quanto riguarda la valutazione della piezometria e della soggiacenza locale si fa riferimento Carta della piezometria della provincia di Milano messa a disposizione dalla Provincia di Milano – (S istema Informativo Falda settembre 2007). Come si può notare dalla F igura A la piezometria in corrispondenza del sito in esame si attesta su valori di 140 – 145 m s.l.m. mentre la soggiacenza risulta tra i 5 e i 10 m dal piano campagna (a quota 150 m s.l.m.). Tali dati sono confermati anche dal livello piezometrico registrato nei due piezometri codificati con cod S IF n 15200063 e 15200064 installati rispettivamente a monte e a valle in senso idrogeologico nella zona di pertinenza di estrazione della cava S olles S trade e Cave sita a nord della zona di indagine per la quale si evidenzia una soggiacenza variabile tra i circa 4 m dal p.c. (circa 150 m s.l.m.) nel periodo di agosto e i circa 8 m da p.c. nel periodo di marzo/aprile (vd. grafico successivo) La direzione del flusso di falda risulta essere mediamente con direzione Nord-sud.
a
La carta della soggiacenza, redatta dalla Provincia di Milano, di seguito riportata - relativa al mese di settembre 2007 - evidenzia una soggiacenza della falda freatica pari a circa 5-10 m.
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F igura A: C arta della soggiacenza e della piezometria generale della Provincia di Milano S ettembre 2007. (Da S istema Informativo Falda –Provincia di Milano)
4.3 PIE ZOME TR IA DE LLA F ALDA S UPE R FICIALE La piezometria aggiornata riferita a Febbraio 2016, è riportata nella Tavola 4. Dall’analisi della carta si può constatare che il livello piezometrico nell’area della ex cava è compresa tra 141 e 142 m slm, il flusso idrico sotterraneo avviene mediamente verso sud ed il gradiente medio è pari a 0,005.
5 PR OPOS TA DI INDAGINE PR E LIMINAR E PE R LA DE FINIZIONE DE L MODE LO
CONCE TTUALE
Come prescritto dagli enti di controllo durante la conferenza decisoria del 08 maggio 2018, verrà eseguito un controllo analitico delle matrici ambientali a contatto con il materiale utilizzato per il sottofondo di costruzione delle strade perilacuali.
In particolare saranno oggetto di verifica il terreno naturale posto alla base del deposito di materiale utilizzato come sottofondo delle strade perilacuali e l’acqua di falda.
LE GE NDA
Comune Arluno
Direzione di
deflusso della falda
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Inoltre, per valutare un possibile processo di inquinamento delle singole matrici ambientali dovuto al materiale utilizzato per realizzare il sottofondo delle strade perilacuali, verranno prelevati alcuni campioni per sottoporli alla verifica fisica, chimica e merceologica del materiale utilizzato come riempimento.
5.1 UBIC AZIONE TR INCE E E S PLOR ATIVE Le indagini di verifica verranno svolte mediante scavo di trincee esplorative realizzate con escavatore. La profondità di scavo sarà variabile da trincea a trincea in modo da raggiungere il materiale naturale. Le strade utilizzate per la viabilità e oggetto di tale indagine sono state realizzate in fase di coltivazione della cava sopraelevando la quota dell’originario piano campagna mediamente di circa 2,5 m.
Con riferimento alla tavola 3 vengono indicate le posizioni delle trincee da realizzare su ciascun tratto di rilevato. In particolare:
N 1 trincea lungo la strada tra il lago nord e l’impianto di trattamento rifiuti, che insiste sul fg. 1, mapp. 50 e nell’ultima porzione ad ovest, sul mapp. 49, del Catasto Terreni del Comune di S anto S tefano Ticino; (lunghezza tratto interessato: circa 170 ml). S i propone una sola trincea nella parte più ad ovest del mappale in quanto la restante parte è già indagata dai sondaggi realizzati sulla piazzola stoccaggio rifiuti ricadenti nel comune di Arluno e limitrofi al tratto da indagare.
N 5 trincee lungo la strada che costeggia ad ovest il lago nord che insiste sul fg. 1, mapp. 49 del Catasto Terreni del Comune di S anto S tefano Ticino (lunghezza tratto interessato: circa 250 ml)
N 4 trincee lungo la strada che costeggia a sud il lago nord che insiste sul fg. 1 mapp. 50 del Catasto Terreni del Comune di S anto S tefano Ticino; (lunghezza tratto interessato: circa 250 ml)
Nessuna trincea lungo la sponda del bacino di stoccaggio limi che insiste sul fg. 1 mapp. 50 e 51 del Catasto Terreni del Comune di S anto S tefano Ticino (lunghezza tratto interessato: circa 150 ml) in quanto è già stata sottoposta a indagine nel mese di novembre e dicembre 2015. (vedi relazioni tecniche “indagine geoelettriche tomografiche per ricostruzione elettrostratigrafica ed individuazione potenziali rifiuti sepolti” (novembre 2015) e “R elazione conclusiva attività di verifica a mezzo di scavi esplorativi post indagini geoelettriche” (dicembre 2015) redatte dalla società BIODATA S nc Via Per Lonate, 12 Cairate (VA) in allegato 3);
Per verificare la presenza o meno di rifiuti sotterrati lungo la viabilità perilacuale si propongono pertanto 10 trincee esplorative distanziate tra di loro di circa 60 m. E ’ da precisare che nel tratto ad est del lago la viabilità è stata ricavata direttamente sul naturale senza sopraelevazione del piano campagna originario.
Le dieci trincee proposte verranno denominate con sigla TR e numerate dalla 1 alla 10 così come mostrato nella Tavola 3 e elencate nella tabella seguente:
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Tabella 1: denominazione e posizione delle trincee esplorative da realizzare
Codice Descrizione
ubicazione
Profondità media
M da p.c.
TR 1
lungo la strada tra il lago nord e l’impianto di trattamento rifiuti, che insiste sul fg. 1, mapp. 50 e nell’ultima porzione ad ovest, sul mapp. 49, del Catasto Terreni del Comune di Santo
Stefano Ticino
-2,5 -3,0 m
TR 2
lungo la strada che costeggia ad ovest il lago nord che insiste sul fg. 1, mapp. 49 del
Catasto Terreni del Comune di Santo Stefano Ticino
-2,5 -3,0 m
TR 3
lungo la strada che costeggia ad ovest il lago nord che insiste sul fg. 1, mapp. 49 del
Catasto Terreni del Comune di Santo Stefano Ticino
-2,5 -3,0 m
TR 4
lungo la strada che costeggia ad ovest il lago nord che insiste sul fg. 1, mapp. 49 del
Catasto Terreni del Comune di Santo Stefano Ticino
-2,5 -3,0 m
TR 5
lungo la strada che costeggia ad ovest il lago nord che insiste sul fg. 1, mapp. 49 del
Catasto Terreni del Comune di Santo Stefano Ticino
-2,5 -3,0 m
TR 6
lungo la strada che costeggia ad ovest il lago nord che insiste sul fg. 1, mapp. 49 del
Catasto Terreni del Comune di Santo Stefano Ticino
-2,5 -3,0 m
TR 7 lungo la strada che costeggia a sud il lago
nord che insiste sul fg. 1 mapp. 50 del Catasto Terreni del Comune di Santo Stefano Ticino
-2,5 -3,0 m
TR 8 lungo la strada che costeggia a sud il lago
nord che insiste sul fg. 1 mapp. 50 del Catasto Terreni del Comune di Santo Stefano Ticino
-2,5 -3,0 m
TR 9 lungo la strada che costeggia a sud il lago
nord che insiste sul fg. 1 mapp. 50 del Catasto Terreni del Comune di Santo Stefano Ticino
-2,5 -3,0 m
TR 10 lungo la strada che costeggia a sud il lago
nord che insiste sul fg. 1 mapp. 50 del Catasto Terreni del Comune di Santo Stefano Ticino
-2,5 -3,0 m
L’ubicazione delle trincee è indicata nella tavola 3. Tale ubicazione verrà confermata in fase di esecuzione dei lavori, che avverrà in contraddittorio con gli enti preposti. La posizione delle
Piano di indagine preliminare Area S olles S trade e Cave S rl
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PIANO DI INDAGINE PR E LIMINAR E S OLLE S S TRADE E CAVE S R L – COMUNE S ANTO S TE FANO TICINO
trincee potrà variare in base a difficoltà oggettive di scavo (ad esempio presenza di sottoservizi attivi e stabilità dei versanti)
5.2 CAMPIONAME NTO E CLAS S IFIC AZIONE DE I MATE R IALI Una volta realizzata la trincea, verranno prelevati due campioni di materiale:
- Il primo relativo al terreno naturale posto alla base del materiale utilizzato per il sottofondo delle strade perilacuali (ALIQUOTA A)
- Il secondo relativo al materiale utilizzato per il sottofondo delle strade perilacuali. Il campione verrà realizzato prelevando una aliquota rappresentativa dell’intera porzione di scavo costituita da materiali depositati sopra il naturale. (ALIQUOTA B)
5.2.1 Protocolli analitici matrici ambientali e materiali da riempimento
Il protocollo analitico proposto per i due tipi di materiali sono:
AL IQUOTA A - materiale naturale:
Protocollo analitico
IDROCARBURI (leggeri C<12, pesanti C>12) IPA, BTEX)
Metalli (Hg, As, Cd, Ni, Cr Tot, Cr VI, Cu, Zn, Pb)
Come indicato nel verbale della conferenza decisoria del 08/05/2018, le concentrazioni dei parametri ricercati dovranno essere confrontati con i limiti dettati dalla Tab 1 colonna A Allegato V Titolo V della Parte IV del D.Lgs. 152/2006 (limiti di destinazione ad uso residenziale, verde pubblico)
MATE R IALE UTILIZZATO PE R S OTTOFONDO S TR ADE PE R ILACUALI
MATR ICE TE R R E NO NATUR ALE
ALIQUOTA (B) PE R CAR ATTE R IZZAZIONE
MATE R IALE UTILIZZATO PE R S OTTOFONDO DE LLE S TR ADE PE R ILAC UALI
ALIQUOTA (A) PE R CAR ATTE R IZZAZIONE MATR ICE TE R R E NO
NATUR ALE
Piano di indagine preliminare Area S olles S trade e Cave S rl
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PIANO DI INDAGINE PR E LIMINAR E S OLLE S S TRADE E CAVE S R L – COMUNE S ANTO S TE FANO TICINO
AL IQUOTA B – materiale utilizzato per il sottofondo della piazzola rifiuti
Per tale materiale, come richiesto dagli E nti in sede di CdS , verranno eseguite analisi chimiche ai sensi della parte 4 del D.lgs 152/06.
Per meglio definire le caratteristiche di tali materiali, nell’ottica del loro mantenimento in sito, si propone anche di eseguire la verifica del rispetto delle CS C di cui alla tabella 1-Allegato 5 della Parte 4 del D.lgs 152/26.
In particolare si eseguirà sia sul tal quale che sulla sostanza secca, l’analisi adottando il seguente protocollo analitico
Protocollo analitico
IDROCARBURI (leggeri C<12, pesanti C>12) IPA, BTEX)
Metalli (Hg, As, Cd, Ni, Cr Tot, Cr VI, Cu, Zn, Pb)
Inoltre verrà eseguito il test di cessione secondo quanto previsto dal D.M. 05/02/98 e C ircolare ministero Ambiente e tutela territorio e del mare, prot. 0013338/TR 1 con confronto ai limiti dettati dalla tabella 2 delle acque sotterranee.
I risultati analitici sui singoli campioni verranno riportati su un rapporto di prova contenente: 1. identificazione del punto campionato; 2. data del campionamento; 3. nome della persona che ha eseguito il campionamento; 4. descrizione del metodo di campionamento adottato; 5. risultati analitici ottenuti sui singoli campioni; 6. giudizio di conformità alla normativa di riferimento.
Matrice acqua sotterranea Per il monitoraggio della componente acqua sotterranea, si propone di effettuare un campionamento sulle acque sotterranee prelevando il campione dai piezometri esistenti denominati rispettivamente PZ-Monte e PZ-Valle e codificati cod S IF n 15200063 e S IF n 15200064. Tali piezometri risultano essere i piezometri di monte e di valle della rete di monitoraggio attiva della Cava S olles S trade e Cave srl. Il set analitico proposto è lo stesso di quello normalmente eseguito per il monitoraggio della falda e previsto per la Cava. Qui di seguito viene riportato il set analitico.
Idrocarburi totali come n esano BTEX Azoto ammoniacale C ianuri liberi C loruri Fosforo totale
Piano di indagine preliminare Area S olles S trade e Cave S rl
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PIANO DI INDAGINE PR E LIMINAR E S OLLE S S TRADE E CAVE S R L – COMUNE S ANTO S TE FANO TICINO
Nitrati Nitriti S olfati F luoruri IPA Composti Organoalogenati BOD 5 COD F itofarmaci Metalli (Al, As, Cd,Cr Tot, Cr VI, Fe, Mn, Hg, Ni, Pb, Cu, zn)
E ’ da segnalare che storicamente i piezometri in questione, hanno sempre mostrato la conformità alle CS C per la falda di cui alla tabella 2-Allegato 5 della parte 4 del D.lgs 152/06, non evidenziando mai alcun superamento. Il monitoraggio ultimo è stato effettuato nel 2015 dopodichè il monitoraggio è stato sospeso in concomitanza dell’inattività della cava legata alla procedura di rinnovo. In allegato sono presenti i monitoraggi dei piezometri di monte e di valle del lago di cava effettuati a maggio 2014 e a dicembre 2015.
5.3 CONCLUS IONE Alla fine dell’esecuzione del Piano di Indagine Preliminare verrà redatto un elaborato contenente i risultati ottenuti e la definizione del modello concettuale definitivo.
.
Via G. Garibaldi, 9 – 20010 Santo Stefano Ticino (Mi) – Tel. 02 972386.1 (centralino) Fax 02 97238624
Partita I.V.A. 02941420156
COMUNE DI SANTO STEFANO TICINO Città metropolitana di Milano
Santo Stefano Ticino, 21 DICEMBRE 2017
Prot. 9609
ORDINANAZA N. 8/2017
Oggetto: ORDINANZA SINDACALE - Accertamento di utilizzo di rifiuti da parte della Società
SOLLES STRADE E CAVE srl, per effettuare i terra e ti e rie pi e ti ell’a bito dell’ATE G9.
IL SINDACO
Visto il De reto Legislativo aprile ° Nor e i ateria a ie tale e le su essive modifiche ed integrazioni;
Richiamato i parti olare l’arti olo del suddetto decreto che impone il divieto generale di
a a do o e deposito i o trollato dei rifiuti sul suolo o el suolo, o hé l’i issio e di rifiuti di qualsiasi genere nelle acque superficiali o sotterranee e prevede, in caso di violazione del
divieto, che si dispo ga o ordi a za la ri ozio e, l’avvio al re upero o lo s alti e to dei rifiuti
e il ripristino dello stato dei luoghi;
Vista la nota del Comando dei Carabinieri di Arluno del 27.02.2017 – Prot. Nr. 2/2-13-2015 e suoi
allegati, pervenuta a questa Amministrazione Comunale in data 22.03.2017 – prot. 2179 in merito
al deposito nel sottosuolo da parte di codesta Società di scarti di macerie e fresati in violazione al
D.Lgs. . / art. . ell’a ito dell’ATE G ;
Vista la nota prot. 3544 del 13.05.2017 con la quale il Comune di Santo Stefano Ticino ha dato
avvio al pro edi e to ai se si dell’artt. e della L. / ;
Considerato che le porzioni di terreno interessate dal deposito nel sottosuolo di scarti di macerie e
fresati si trova all’i ter o dell’A ito di Cava ATEg , lungo le strade di viabilità interne, perilacuale
del lago nord, settore nord, ovest e sud e per la realizzazione del setto di contenimento della vasca
dei limi posto nella parte nord est del lago nord, come risulta dalle testimonianze acquisite agli atti
attraverso la nota della Legione Carabinieri Lombardia, Comando dei Carabinieri di Arluno del
27.02.2017 – Prot. Nr. 2/2-13-2015 e suoi allegati, pervenuta a questa Amministrazione Comunale
in data 22.03.2017 – prot. 2179, così identificate:
la strada tra il lago ord e l’i pia to di tratta e to rifiuti, he i siste sul fg. , app. e ell’ulti a porzio e ad ovest, sul app. , del Catasto Terre i del Co u e di “a to
Stefano Ticino;
la strada che costeggia ad ovest il lago nord che insiste sul fg. 1, mapp. 49 del Catasto Terreni
del Comune di Santo Stefano Ticino;
la strada che costeggia a sud il lago nord che insiste sul fg. 1 mapp. 50 del Catasto Terreni
del Comune di Santo Stefano Ticino;
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Via G. Garibaldi, 9 – 20010 Santo Stefano Ticino (Mi) – Tel. 02 972386.1 (centralino) Fax 02 97238624
Partita I.V.A. 02941420156
la sponda del bacino di stoccaggio limi che insiste sul fg. 1 mapp. 50 e 51 del Catasto Terreni
del Comune di Santo Stefano Ticino;
Richiamati:
gli articoli 50 e 54 del Decreto Legislativo Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 -
"Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali";
il De reto Legislativo aprile ° Nor e i ateria a ie tale e le successive
modifiche ed integrazioni;
il vigente regolamento di polizia urbana;
ORDINA
Al Legale Rappresentante della SOLLES STRADE E CAVE srl P.IVA 04363160963, con sede ad Arluno
(MI), via per Turbigo 57, in qualità di proprietario delle aree interessate dal deposito nel
sottosuolo di s arti di a erie e fresati he si trova o all’i ter o dell’A ito di Cava ATEg , lu go le strade di viabilità interne, perilacuale del lago nord, settore nord, ovest e sud e per la
realizzazione del setto di contenimento della vasca dei limi posto nella parte nord est del lago
nord, come risulta dalle testimonianze acquisite agli atti attraverso la nota della Legione
Carabinieri Lombardia, Comando dei Carabinieri di Arluno del 27.02.2017 – Prot. Nr. 2/2-13-2015
e suoi allegati, pervenuta a questa Amministrazione Comunale in data 22.03.2017 – prot. 2179,
così identificate:
la strada tra il lago ord e l’i pia to di tratta e to rifiuti, che insiste sul fg. 1, mapp. 50 e
ell’ulti a porzio e ad ovest, sul app. , del Catasto Terre i del Co u e di “a to Stefano Ticino;
la strada che costeggia ad ovest il lago nord che insiste sul fg. 1, mapp. 49 del Catasto Terreni
del Comune di Santo Stefano Ticino;
la strada che costeggia a sud il lago nord che insiste sul fg. 1 mapp. 50 del Catasto Terreni
del Comune di Santo Stefano Ticino;
la sponda del bacino di stoccaggio limi che insiste sul fg. 1 mapp. 50 e 51 del Catasto Terreni
del Comune di Santo Stefano Ticino;
di provvedere entro e non oltre 60 (sessanta) giorni dalla notifica del presente provvedimento
all’i oltro di u a proposta di piano di indagine volta a definire con precisione il modello
o ettuale dell’area oggetto di rie pi ento e i relativi volumi;
Nel caso di inottemperanza a quanto previsto dalla presente ordinanza, si procederà
all’ese uzio e d’uffi io i da o dei soggetti o ligati e al re upero delle so e a ti ipate da questa Amministrazione, nonché a presentare denuncia alla competente Autorità Giudiziaria ai
se si dell’arti olo art. del D.lgs. . / , salvo dispo i ilità di ila io. DISPONE
La notifica della presente ordinanza al Legale Rappresentante della SOLLES STRADE E CAVE srl
P.IVA 04363160963 con sede ad Arluno (MI), via per Turbigo 57 in qualità di proprietaria delle aree
identificate al catasto terreni del Comune di Santo Stefano Ticino al Foglio 1 mappali 49, 50, 51,
tra ite tras issio e a ezzo Posta Elettro i a Certifi ata all’i dirizzo [email protected] .
L’i oltro dell’ordi a za per conoscenza, a mezzo Posta Elettronica Certificata a:
La pubblicazione della presente ordinanza per 15 giorni all’Albo Pretorio comunale.
Via G. Garibaldi, 9 – 20010 Santo Stefano Ticino (Mi) – Tel. 02 972386.1 (centralino) Fax 02 97238624
Partita I.V.A. 02941420156
Città Metropolitana di Milano – Settore Rifiuti, bonifiche e AIA
Città Metropolitana di Milano – Settore risorse idriche e attività estrattive
ARPA Lombardia
Comando di Polizia Locale e SUAP del Comune di Santo Stefano Ticino
COMUNE di ARLUNO
INFORMA
Ai sensi del Capo II della legge n. 241/90 si informa che il responsabile del procedimento
amministrativo è il Responsabile dell’Area Te i a del Comune di Santo Stefano Ticino, Arch. Anna
Mereghetti
Mail [email protected]
Tel. 02.97238637
Fax 02.97238624
COMUNICA
Ai se si dell’arti olo o a della legge . . . si o u i a che avverso il presente
provvedimento è ammesso il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia entro
il termine di sessanta giorni dalla data di notificazione oppure il ricorso straordinario al Presidente
della Repubblica entro centoventi giorni decorrenti dalla data di notificazione.
IL SINDACO
DARIO TUNESI
Documento firmato digitalmente ai sensi del TU 445/2000 e del DLgs 82/2005 e rispettive norme collegate.
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TRATTAMENTI ECOLOGICI DORIA S RL
S .P. 1 7 LOC. PROH
BRIONA (NO)
PI E CF 0 2 1 7 2 7 8 0 0 3 9
TAVOLA 2 : Planimetria catastale con individuazione delle aree oggetto di indagine sul Comune di
Santo Stefano T.no
DATA: 0 9 / 0 2 / 2 0 1 8
S CALA: 1 : 2 0 0 0
LEGENDA:
ATEg9
TIMBRO E FIRMA:ZONA INTERES S ATA ORDINANZA
TRATTO NATURALE NON INTERES S ATO DA RIEMPIMENTI
TRATTO INDAGINE BIODATA
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COMUNE DI SANTO STEFANO TICINO - PROT. A N.RO 20180004666 DEL 31-05-2018