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Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello. 1 COMUNE DI SAN CIPRIANO D’AVERSA Provincia di Caserta PIANO COMUNALE GESTIONE INTEGRATA RSU

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Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

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COMUNE DI

SAN CIPRIANO D’AVERSA Provincia di Caserta

PIANO COMUNALE GESTIONE INTEGRATA RSU

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

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Inquadramento normativo Il Quadro Comunitario

Il quadro normativo di riferimento definito a livello comunitario in materia di gestione dei

rifiuti ha avuto negli ultimi venti anni una progressiva evoluzione.

La Direttiva Quadro sui rifiuti 2008/98/CE delinea il quadro giuridico per la gestione dei rifiuti

all'interno della Comunità introducendo le disposizioni volte ad accompagnare l’Unione

Europea verso quella che viene definita la "società del riciclaggio".

In Italia la suddetta Direttiva è stata recepita con il decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205,

che ha modificato e integrato la parte IV “Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica

dei siti inquinati” del D.Lgs. 152/2006.

Le strategie di intervento nella gestione dei rifiuti fanno riferimento alle direttive europee e si

basa sui seguenti principi:

integrazione delle politiche ambientali con le regole del mercato;

promozione dell’innovazione tecnologica e della ricerca;

promozione dell’utilizzo di strumenti fiscali e finanziari;

promozione della cooperazione volontaria tra la pubblica amministrazione e le imprese.

Con l’introduzione del concetto di sviluppo sostenibile, nel campo della gestione integrata dei

rifiuti sono state attivati i seguenti strumenti operativi realizzare :

la promozione della prevenzione e la minimizzazione della produzione dei rifiuti;

la massimizzazione del riciclo e del recupero e la promozione di sistemi compatibili per il

trattamento e lo smaltimento di rifiuti.

L’art. 178 ("Principi") del d. lgs. 152/06 introduce il principio di sostenibilità e

l’assoggettamento della gestione dei rifiuti ai “..criteri di fattibilità tecnica ed economica”.

La fase della “Preparazione per il riutilizzo”, intesa come l’insieme di tutte quelle operazioni

di controllo, pulizia e riparazione attraverso cui i prodotti o componenti di prodotti diventati

rifiuti, sono preparati in modo da poter essere reimpiegati senza altro pretrattamento, viene

inserita nella gerarchia dei rifiuti

(Il d. lgs 152/06 dell’art. 179: “Criteri di priorità nella gestione dei rifiuti").

Il comma 2, definisce la gerarchia dei rifiuti viene resa derogabile per singoli flussi di rifiuti, i

loro impatti complessivi rispetto alla gerarchia, che costituisce la migliore opzione ambientale.

L'articolo 181 “Riciclaggio e recupero dei rifiuti”, fissa i nuovi obiettivi in termini di

percentuali di preparazione per il riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti:

La nuova Direttiva europea sui RAEE 2012/19/UE del 24 luglio 2012, Lo scopo prioritario

della Direttiva è di contribuire alla produzione e al consumo sostenibili, tramite la prevenzione

della produzione di RAEE e attraverso il loro riutilizzo, riciclaggio e altre forme di recupero.

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RAEE. CODICE RAGGRUPPAMENT DESCRIZIONE RAGGRUPPAMENTO R1 Freddo e clima [Apparecchi refrigerazione, climatizzazione inclusi gli scalda acqua elettrici] R2 Altri grandi bianchi [apparecchi per la cottura, lavatrici, lavastoviglie, etc.] R3 Tv e monitor R4 It e consumer electronics, apparecchi di illuminazione ed altro [Piccoli elettrodomestici

(PED), attrezzature informatiche (IT), apparecchi (senza sorgenti luminose), giocattoli e altro] R5 Sorgenti luminose [tutte, tranne le lampadine a incandescenza: ovvero lampade a risparmio

energetico, tubi fluorescenti, etc] La Direttiva mira inoltre, a migliorare le prestazioni ambientali di tutti gli operatori che

intervengono nel ciclo di vita delle AEE (ad esempio produttori, distributori e consumatori) e

in particolare quegli operatori impegnati nella raccolta e nel trattamento dei RAEE.

“1 contro 0 + 1 contro 1” per i RAEE di piccolissime dimensioni (meno di 25 cm): gli

esercizi commerciali con superficie superiore a 400 mq dovranno consentirne il conferimento

gratuito da parte dei consumatori, senza obbligo di acquistare AEE di tipo equivalente.

Il D.Lgs. 20 novembre 2008 n. 188 così come modificato dal D.Lgs. n. 21/2011 disciplina

l’immissione sul mercato delle pile e degli accumulatori nonché la raccolta, il trattamento, il

riciclaggio e lo smaltimento dei rifiuti e di pile e accumulatori.

I principi su cui si fonda il programma sono i seguenti:

“Chi inquina paga”;con responsabilità condivisa sugli obiettivi da raggiungere

Il principio di precauzione;

Il principio dell’azione preventiva;

Il principio di riduzione dell'inquinamento alla fonte.

Il Decreto legislativo152/2006, nella Parte IV sulla gestione dei rifiuti e bonifica dei siti

inquinati da agli enti locale, indirizzi, criteri e proposte per la gestione integrata sui rifiuti

L’art.195 del D.Lgs.152/06 individua le competenze e compiti per la gestione integrata dei

rifiuti stabilendo indirizzo, coordinamento e la definizione dei criteri generali e delle

metodologie per la gestione integrata dei rifiuti dello Stato.

L’art. 196 del D.Lgs.152/06 stabilisce le competenze delle Regioni relativamente alla

pianificazione e regolamentazione, nonché al coordinamento degli Enti locali.

L’art. 197 del D.Lgs.152/06 stabilisce le competenze alle Province relativamente a funzioni

amministrative e di controllo. Nel rispetto del piano regionale, le province:

Controllano le attività di gestione di intermediazione e di commercio dei rifiuti, nonché gli

interventi di bonifica;

verificano e controllano i requisiti per l'applicazione delle procedure semplificate;

individuano le zone idonee e quelle non idonee alla localizzazione degli impianti di

smaltimento e di recupero dei rifiuti.

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L’art.198 del D.Lgs.152/06 stabilisce che i Comuni concorrano, nell’ambito delle attività

degli ATO, alla gestione dei rifiuti urbani e assimilati.

In mancanza degli ATO, i Comuni gestiscono direttamente la raccolta dei rifiuti urbani e

dei rifiuti assimilati avviandoli allo smaltimento in regime di privativa.

Concorrono a disciplinare la gestione dei rifiuti urbani con appositi regolamenti che

rispettino i principi di trasparenza, efficienza, efficacia ed economicità, in coerenza con i

Piani d‘Ambito adottati.

I due Regolamenti comunali stabiliscono

Le misure per assicurare la tutela igienico-sanitaria nelle fasi di gestione dei rifiuti urbani. Le modalità del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani. Le modalità del conferimento (da parte degli utenti) della raccolta differenziata. L’assimilazione, per qualità e quantità, dei rifiuti speciali non pericolosi ai rifiuti urbani;

REGOLAMENTI COMUNALI

I Regolamenti comunali sono strumenti normativi secondari, approvati dal Consiglio

comunale.

Il regolamento comunale di gestione integrata dei rifiuti è dovuto ai sensi del d.lgs.

152/2006, per legge regionale art. 9 n. 4/2007, e smi. e che contiene art. 7. D. lgs. 267/2000

contenenti obblighi, divieti, regole e prescrizioni rivolte ai cittadini utenti, capaci di

disciplinare l'organizzazione e il funzionamento delle istituzioni, uffici e servizi, nel rispetto

dei principi fissati dalla legge e dallo statuto comunale e deve essere capace di misurare con

griglie di valutazione l’efficacia e l’efficacia del servizio anche attraverso un’attività di

benchmarking.

L’altro regolamento sulla Tares, dovuto ai sensi della legge 214/2013, art. 14 determina

modificato dalla legge 214/2013 le tariffe sono calcolate in base ai costi/ricavi da chiudere

obbligatoriamente in pareggio, attraverso un piano economico finanziario basato dul DPR

158/99, con regole e sanzioni che condannano i comportamenti scorretti ed evidenziano i

comportamenti virtuosi con il principio “DI CHI PIÙ INQUINA PIÙ PAGA” .

I due regolamenti sono rivolti ai cittadini utenti (city user) e forniscono tutte le indicazioni

certe su diritti e doveri, dei diversi attori e sono accompagnati dalla carta dei servizi.

FORMAZIONE DEGLI ATO

I comuni concorrono, nell'ambito delle attività svolte a livello degli ambiti territoriali ottimali

di cui all'articolo 200, con le modalità ivi previste a realizzare la gestione integrata dei rifiuti

urbani ed assimilati in una economia di scala sostenibile e con i su richiamati regolamenti.

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L’articolo 201, comma 3 d. lgs 152/2006 punta a realizzare una gestione economica,

trasparente efficiente, ed efficacia in coerenza con i piani d'ambito adottati ai sensi dell’art. 2,

della legge 26 marzo 2010 n. 42 .

Le Autorità risultano soppresse dal 31/12/2012 e la Regione Campania nonostante abbia

definito le linee guida, non ha ancora definito il soggetto deputato a prenderne il posto per

esercitarne le funzioni unica regione in Italia a non conformarsi alla legge in vigore. Quindi in

attesa che detta norma sia approvata, per dare continuità al serviziopubblico di gestione dei

rifiuti si intende predisporre ed approvare il presente Piano Comunale di gestione integrata dei

rifiuti solidi urbani ed assimilati, in coerenza con il Piano regionale dei rifiuti ai sensi

dell’art. 199 del D.Lgs. 152/06 -

DATI DEL COMUNE DI SAN CIPRIANO D’AVERSA

PROVINCIA CASERTA (CE) REGIONE CAMPANIA

POPOLAZIONE 13.514 ABITANTI(01/01/2013 - ISTAT) SUPERFICIE 6,22 KM²

DENSITÀ 2.173,54 AB./KM² CODICE ISTAT 061074

CODICE CATASTALE H798 CAP 81036

Andamento demografico di San Cipriano d'Aversa 2001-2012 Andamento demografico della popolazione residente a San Cipriano d'Aversa dal 2001 al 2012. Grafici e statistiche su dati ISTAT .

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La popolazione residente a San Cipriano d'Aversa al Censimento 2011, La tabella variazione della popolazione residente al 31 dicembre di ogni anno.

Anno Data rilevamento Popolazione residente

Variazione percentuale

Numero Famiglie

Media famiglia componenti

2001 31 dicembre 12.501 - - -

2002 31 dicembre 12.487 -0,11% - -

2003 31 dicembre 12.572 +0,68% 3.861 3,25

2004 31 dicembre 12.767 +1,55% 4.133 3,08

2005 31 dicembre 12.852 +0,67% 4.180 3,07

2006 31 dicembre 12.871 +0,15% 4.180 3,07

2007 31 dicembre 12.857 -0,11% 4.195 3,06

2008 31 dicembre 12.891 +0,26% 4.228 3,05

2009 31 dicembre 12.954 +0,49% 4.293 3,02

2010 31 dicembre 13.085 +1,01% 4.329 3,02

2011 31 dicembre 13.462 +0,34% 4.414 3,05

2012 31 dicembre 13.514 +0,39% 4.590 2,94 La tabella riporta il comportamento migratorio dal 2002 al 2012, dati ISTAT.

Anno 1 gen-31 dic

Iscritti Cancellati Saldo Migratori

estero

Saldo Migratorio

totale DA altri comuni

DA estero

per altri motivi

PER altri comuni

PER estero

per altri motivi

2004 308 113 1 356 0 0 +113 +66

2005 297 39 2 354 0 0 +39 -16

2006 322 24 1 409 8 0 +16 -70

2007 231 127 9 414 2 39 +125 -88

2008 160 75 65 320 3 3 +72 -26

2009 220 96 13 313 3 18 +93 -5

2010 235 104 0 239 1 17 +103 +82

2011 296 102 0 306 1 19 +101 +72

2012 353 79 23 396 4 17 +75 +38

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Movimento naturale della popolazione in un anno è determinato dalla differenza fra le nascite ed i decessi . Anno Bilancio demografico Nascite Decessi Saldo Naturale

2002 1 gennaio-31 dicembre 182 102 +80

2003 1 gennaio-31 dicembre 168 65 +103

2004 1 gennaio-31 dicembre 191 62 +129

2005 1 gennaio-31 dicembre 160 59 +101

2006 1 gennaio-31 dicembre 149 60 +89

2007 1 gennaio-31 dicembre 160 86 +74

2008 1 gennaio-31 dicembre 141 81 +60

2009 1 gennaio-31 dicembre 130 62 +68

2010 1 gennaio-31 dicembre 128 79 +49

2011 1 gennaio-31 dicembre 130 109 +21

2012 1 gennaio-31 dicembre 112 98 +14 RIFIUTI E RACCOLTA D. A SAN CIPRIANO D’AVERSA

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Percentuale di rifiuto urbano da raccolta differenziata

LA PRODUZIONE DEI RIFIUTI 2012 SAN CIPRIANO D’AVERSA

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Comune di San Cipriano D’Aversa Produzione rifi ANNO 2012 Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Totale

CER 200301 296520 279820 312500 299400 413720 384440 454580 378000 379200 325580 454050 255920 4233730

CER 150106 9540 17960 22960 12340 16580 20060 14180 18180 15060 7740 2600 1920 159120

CER 150107 9340 8920 8920 8520 15700 4900 13720 17900 7060 6200 101180

CER 150101 14080 10420 9540 6960 11660 8200 8680 8060 2180 2620 4660 87060

CER 200101 3080 4460 6440 2340 16320

CER 200102

CER 200132

CER 200134

CER 160505

CER 200307 3360 3940 320 1410 2820 4660 5160 5440 5660 3300 420 36490

CER 200123 390 600 870 360 450 750 330 720 930 390 240 6030

CER 200135 810 420 690 230 300 855 285 525 870 270 60 5315

CER 200108 188530 196810 197050 105900 153260 126570 73090 182610 127590 88720 463230 36960 1940320

Totale 6585565

Produzione rifiuti e raccolta differenziata 2013 ANNO 2013 Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto

CER 200301 536080 784820 390580 442700 419300 199520 205920 230800 CER 150106 1700 3500 27560 33120 29820

CER 150107 2100 20440 14320 24480 CER 150101 2840 1940 11860 9260 2720

CER 200101 2680 6480 6080 6840 CER 200307 2760 3720

CER 200108 20450 187560 254490 308620 CER 200111 1040 1722 1300

Raccolta differenziata per ripartizione geografica in Italia per Frazione Merceologica

ipartizione geografica

CARTA PLASTICA

LEGNO METALLI IMBALLAGGI MISTI

VETRO FRAZIONE UMIDA

RAEE ALTRE RD

TOTALE RD

(t) NORD-OVEST

813.594,41 206.128,56 222.367,39 51.477,55 231.311,34 508.455,88 1.176.952,73 68.028,09 252.347,11 3.530.663,06

NORD-EST 707.797,04 126.229,22 168.363,75 43.298,30 299.505,03 278.043,41 1.062.226,75 57.190,22 358.762,48 3.101.416,20 CENTRO 663.783,74 60.666,83 91.389,34 20.411,89 291.839,87 102.286,91 717.637,00 43.871,07 92.532,76 2.084.419,41 SUD 337.404,15 52.563,76 36.473,22 9.446,15 173.146,72 167.437,75 603.560,13 33.594,98 71.128,00 1.484.754,84 ISOLE 113.300,98 32.559,32 13.379,80 7.921,66 24.811,02 55.165,27 223.369,95 21.328,81 7.081,52 498.918,32 ITALIA 2.635.880,

32 478.147,69 531.973,49 132.555,54 1.020.613,98 1.111.389,21 3.783.746,55 224.013,16 781.851,87 10.700.171,8

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Raccolta differenziata per ripartizione geografica in Italia per CER Ripartizione geografica

150101 150102 150103 150104 150106 150107 200101 200102 200138 200139 200140

(Kt) NORD-OVEST 184,99 201,25 39,45 5,08 231,31 482,88 628,61 25,58 182,92 4,88 46,40 NORD-EST 210,73 121,50 29,64 4,13 299,51 253,97 497,07 24,08 138,72 4,73 39,17 CENTRO 177,96 54,07 21,59 4,14 291,84 72,57 485,82 29,72 69,80 6,60 16,27 SUD 155,26 47,75 1,13 2,62 173,15 120,28 182,14 47,16 35,35 4,81 6,83 ISOLE 48,15 30,87 0,83 2,13 24,81 41,59 65,15 13,57 12,55 1,69 5,80 ITALIA 777,09 455,45 92,64 18,09 1.020,61 971,29 1.858,79 140,10 439,34 22,70 114,46

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Tabella Intercettazione pro capite di raccolta differenziata per i diversi flussi di provenienza . . Tab. 9 - Intercettazione RD pro capite per Regione, anno 2012 . RD (Kg/ab.*anno) PIEMONTE 254,58 VALLE D'AOSTA 251,63 LOMBARDIA 230,88 TRENTINO-ALTO ADIGE 271,33 VENETO 259,14 FRIULI-VENEZIA GIULIA 218,08 LIGURIA 185,60 EMILIA-ROMAGNA 359,15 TOSCANA 224,82 UMBRIA 247,54 MARCHE 265,26 LAZIO 133,47 ABRUZZO 186,24 MOLISE 110,82 CAMPANIA 175,90 PUGLIA 85,84 BASILICATA 98,14 CALABRIA 73,53 SICILIA 69,17 SARDEGNA 209,90 ITALIA 209,19

RACCOLTA MERCEOLOGICA NORD EST, ANNO 2012

CARTA 31,91% PLASTICA 2,71% LEGNO 4,19% METALLI 0,94% IMBALLAGGI MISTI 14,30% VETRO 4,79% FRAZIONE UMIDA 34,77% RAEE 2,18% ALTRE RD 4,21% RACCOLTA MERCEOLOGICA NORD OVEST, ANNO 2012

CARTA 25,34% PLASTICA 4,57% LEGNO 5,09% METALLI 1,27% IMBALLAGGI MISTI 9,86% VETRO 10,71% FRAZIONE UMIDA 36,51% RAEE 2,18% ALTRE RD 4,48%

RACCOLTA MERCEOLOGICA SUD, ANNO 2012

CARTA 22,71% PLASTICA 3,50% LEGNO 2,45% METALLI 0,64% IMBALLAGGI MISTI 11,69% VETRO 11,22% FRAZIONE UMIDA 40,72%

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Il peso dei rifiuti conferiti in modo differenziato agli impianti

anni 2011 e 2012 Regione % RD Anno 2011 % RD Anno 2012 NORD-OVEST 45,64% 48,63% NORD-EST 51,69% 54,89% CENTRO 28,72% 33,11% SUD + ISOLE 22,33% 24,97% ITALIA 35,53% 39,89%

Percentuale di raccolta differenziata per ripartizione geografica,

IL PROGRAMMA NAZIONALE DI PREVENZIONE DEI RIFIUTI approvato con

decreto direttoriale del Ministero dell’Ambiente il 7 ottobre 2013, pone i seguenti obiettivi di

prevenzione al 2020 rispetto ai valori registrati nel 2010:

- Riduzione del 5% della produzione di rifiuti urbani per unità di Pil.

- Riduzione del 10% della produzione di rifiuti speciali pericolosi per unità di Pil;

- Riduzione del 5% della produzione di rifiuti speciali non pericolosi per unità di Pil. Sulla

base di nuovi dati relativi alla produzione dei rifiuti speciali, tale obiettivo potrà essere rivisto.

Composizione merceologica dei Rifiuti urbani T/DIE % SUL TOTALE Frazione organica+verde 2.044 27,4%

Carta e Cartone 1.828 24,5%

Vetro 679 9,1%

Plastiche 1.224 16,4%

Metalli ferrosi e non ferrosi 343 4,6%

Altro (legno, tessili, ingombranti a recupero) 1.343 18,0%

TOTALE Rifiuti Urbani 7.461 100,0%

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La nuova negoziazione dell’Accordo Quadro ANCI-Conai 2009/2013 è in itinere ed i

principali aspetti sono riassunti:

garanzia di ritiro universale: qualità delle raccolte: adeguamento annuale dei corrispettivi: principio della sussidiarietà: la comunicazione locale: Sostegno alle aree in ritardo e formazione: Progetti Banca Dati e Osservatorio degli Enti locali sulla raccolta differenziata e sui relativi

modelli organizzativi: La Produzione sostenibile

La prevenzione dei rifiuti richiede cambiamenti nei modelli di produzione e nella progettazione

dei prodotti attraverso interventi sulle modalità organizzative e produttive dei settori industriali

e del design dei prodotti.

I cambiamenti nelle materie prime

I cambiamenti tecnologici

Le buone pratiche operative

I cambiamenti di prodotto

Il Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nella P. A.

La pubblica Amministrazione entro il 2014 ha l’obiettivo di raggiungere un livello di

“appalti verdi” non inferiore al 50% sul totale degli appalti stipulati per ciascuna categoria di

affidamenti di acquisto di beni e servizi e forniture,

Il Piano prevede:

la riduzione dell’uso di risorse naturali

sostituzione delle fonti energetiche non rinnovabili con fonti rinnovabili ù

riduzione della formazione di rifiuti

riduzione dei rischi ambientali

Informazione, sensibilizzazione, educazione

Le campagne di sensibilizzazione e informazione rivestono un ruolo di primaria importanza

nella prevenzione dei rifiuti.

. Strumenti economici, fiscali e di regolamentazione Gli strumenti economici consentono di ottenere ampi risultati in termini di prevenzione della produzione

di rifiuti in quanto azioni che fanno leva sull’interesse individuale dei soggetti privati.

linee Guida della Commissione europea

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I flussi prioritari su cui focalizzare le misure di prevenzione sono i rifiuti biodegradabili, i

rifiuti cartacei, i rifiuti da imballaggio, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed

elettroniche ed i rifiuti pericolosi.

Rifiuti biodegradabili

I rifiuti biodegradabili comprendono gli scarti alimentari domestici, e gli scarti dei giardini

privati e pubblici, per gli assimilati la prevenzione va estesa alle imprese pubbliche ed

istituzioni (imprese, scuole, ospedali), nonché alla distribuzione alimentare in particolare ai

mercati ortofrutticoli ; ai servizi alimentari (ristorazione, hotel, catering, bar);

Vanno incentivate le seguenti misure

Misura I: Valorizzazione dei sottoprodotti dell’industria alimentare

Misura II. Migliorare la distribuzione delle eccedenze alimentari della grande distribuzion:

Misura III: Promuovere la filiera corta tra il produttore e il consumatore, favorendo

Misura IV: promuovere la certificazione qualità ambientale servizi alimentari (ristorazione,

hotel, catering, bar)

Misura V: Promuovere un sistema regionale di certificazione e promozione della qualità

ambientale di alcuni settori quali la ristorazione (comprese le strutture ricettive), il commercio,

l’organizzazione di feste e grandi eventi.

Misura VI: riduzione degli scarti alimentari a livello domestico

A livello domestico, la prevenzione degli scarti alimentari può essere affrontata:

aumentando la consapevolezza della quantità di cibo ancora commestibile di cui ci si disfa;

alla perdita economica che rappresenta il cibo conferito ai rifiuti,

l’impatto ambientale legato alla raccolta e trattamento di questo rifiuto.

Campagne informative possono aiutare i consumatori a pianificare meglio i loro acquisti

alimentari anche attraverso l filiera corta e a saper dosare le quantità

Rifiuti cartacei

Per la riduzione dei rifiuti cartacei prodotti dalle famiglie ed imprese attivare una campagna per

Ridurre i rifiuti cartacei nell’ambito dei consumi all’interno di uffici pubblici e privati,

attivando una maggiore digitalizzazione nelle prassi amministrative e utilizzando internet.

Misura I : Riduzione della posta indesiderata

Misura II: dematerializzazione della bollettazione e di altri avvisi

Misura III: Riduzione del consumo di carta negli uffici

Rifiuti da imballaggio

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

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Con la prevenzione dei rifiuti da imballaggio in atto, si tende a ridurre a monte il peso ed a

puntare sulla riciclabilità e riuso dei nuovi imballaggi che si traduce nel minor rifiuto prodotto.

Misura I: Sostenere con i commercianti locali protocollo d’intesa per fornire strumenti tecnici

per l’asporto merci (cd. shopper), di plastica non biodegradabile e compostabile.

Misura II: Promozione della vendita di prodotti sfusi, cosiddetti “alla spina”, con salvaguardia

delle garanzie idonee igieniche-sanitarie

Misura II!: Favorire il consumo di acqua pubblica (del rubinetto).

Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee)

Attivando la convenzione con i CDRC si punta a ridurre questa tipologia di Rifiuto, con:

Misura I: Sostenere il recupero ed il riuso delle apparecchiature elettriche ed elettroniche più

durevoli o più facilmente riparabili e/o riutilizzabili;

Misura II: Sostenere la distribuzione commerciale attivando convenzioni o protocolli d’intesa

per favorire la creazione di centri di raccolta per la riparazione e il riutilizzo delle

apparecchiature elettriche ed elettroniche e deposito per la rimaterializzazione degli stessi con

il programma di conferimento uno contro uno a carico dei centri RAEE.

Rifiuti da costruzione e demolizione

In base al Rapporto Rifiuti speciali di Ispra il 46% del totale dei rifiuti speciali prodotti è

rappresentato da rifiuti da costruzione e demolizione, una parte di essa viene smaltita

illegalmente sul territorio comunale, il comune applica un protocollo d’intesa con le

Associazione di categorie, che prevede interventi nella decostruzione/demolizione controllata,

si realizzano percorsi virtuosi verso obiettivi di riduzione elevati attraverso il piano di riutilizzo

dei prodotti derivanti dai processi di demolizione con i relativi standard qualitativi in

particolare per la gestione del rifiuto di parti di amianto. I Procedimenti di recupero,(deposito

e trasporto, nel rispetto della prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro D.Lgs. 81/2008 e

della Legislazione comunitaria, nazionale L. 257/92. E s.m.i. e regionale sull’amianto )

prevenzione dei rifiuti nel settore delle costruzioni e demolizioni devono essere suffragate da

proposte di riutilizzo nel Green Public Procurement. comunale “per la costruzione e

manutenzione delle strade” e “costruzione e manutenzione degli edifici”

Gli interventi, orientati ai Criteri Ambientali Minimi, servono a qualificare come “verde” o

“sostenibile” l’acquisto del bene o l’affidamento del servizio

I CAM, Criteri Ambientali Minimi di base per la qualificazione e miglioramento degli impatti

ambientali sono tre:

L’Efficienza e il risparmio nell’uso delle risorse, in particolare dell’energia e la conseguente

riduzione delle emissioni di CO2.

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

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La riduzione dell’uso di sostanze pericolose.

La riduzione quantitativa dei rifiuti prodotti.

ACCORDI E CONVENZIONI DA SOTTOSCRIVERE L’ANCI ha sottoscritto accordi con i Consorzi obbligatori, Conai, CdC RAEE e CDCNPA, e

sottoscritti protocolli di intesa con altri Consorzi.

ACCORDI ANCI – CONAI

E’ ancora in vigore l’accordo Quadro ANCI-Conai del dicembre 2008, disciplina con i singoli

Allegati Tecnici i dettagli operativi delle convenzioni che i Comuni, possono sottoscrivere con i

sei Consorzi di Filiera.

ACCORDO ANCI E (CDCNPA)

CENTRO DI COORDINAMENTO NAZIONALE PILE E ACCUMULATORI Il Decreto Legislativo 188/08 e s.m.i., ha recepito la Direttiva 2006/66 CE, “disciplina

l’immissione sul mercato delle pile e degli accumulatori, nonché la raccolta, il trattamento, il

riciclaggio e lo smaltimento dei rifiuti di pile e accumulatori, al fine di promuoverne un

elevato livello di raccolta e di riciclaggio”. Tale decreto pone l’obiettivo di raccolta al 25%

entro settembre 2012, e il più ambizioso obiettivo al 45% entro settembre 2016.

Il 7 novembre 2012 l’ANCI e il CDCNPA Centro di Coordinamento Nazionale Pile e

Accumulatori hanno siglato un Accordo di Programma per definire le Condizioni Generali di

raccolta e gestione dei rifiuti di pile e accumulatori effettuate dai Comuni presso i Centri di

raccolta comunali. In base a tale accordo vengono riconosciute condizioni omogenee di ritiro

su tutto il territorio nazionale con un corrispettivo di 70€/tonnellata

I Soggetti che possono avvalersi del servizio offerto dal CDCNPA, sono: Centri di raccolta

comunali, presso i quali si trovano i Rifiuti di Pile e Accumulatori Portatili raccolti in maniera

differenziata nell’ambito del servizio pubblico di gestione dei rifiuti urbani.

Distributori, qualsiasi persona che, nell’ambito di una attività commerciale, fornisce Pile e

Accumulatori Portatili ad un utilizzatore finale e che è dotato di idoneo/i contenitore/i per il

conferimento dei Rifiuti di Pile e Accumulatori Portatili;

Il servizio di raccolta di pile e accumulatori portatili è svolto per tutte le tipologie previste dal

D.lgs. 188/08. Per esigenze di trattamento e riciclo la raccolta deve avvenire in modo

differenziato tra le seguenti tipologie:

Accumulatori Portatili NON piombosi Accumulatori Portatili al Piombo

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

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pila zinco carbone

Accumulatori Portatili al Piombo

pila zinco cloruro

pila alcalina

pila al litio

pila zinco aria

pila zinco argento

accumulatori nichel cadmio

accumulatori nichel idruri metallici

accumulatori al litio

altro Il comune può indicare le attività autorizzate al ritiro per Centro di raccolta come indicati

Arienzo Caserta 81021 Via Fontana Vecchia -

Bellona Caserta 81041 Strada Statale 264 snc

Caserta Caserta 81100 Via Cappuccini -

Caserta Caserta 81100 Via Luigi Talamonti -

Caserta Caserta 81100 Viale Lincoln -

CASERTA Caserta 81100 Via Cesare Battisti 17

COMUNE PROVINCIA CAP INDIRIZZO

Maddaloni Caserta 81024 Via Ficucella -

Marcianise Caserta 81025 Localita' aurno -

MARCIANISE Caserta 81025 Localita 87 snc

Santa Maria a Vico Caserta 81028 Via Nazionale 380/382

PROTOCOLLO DI INTESA ANCI - CONAU (CONSORZIO NAZIONALE ABITI E

ACCESSORI USATI) 7 MARZO 2012 L'ANCI

Il consumo annuo di abiti e accessori e di prodotti tessili, stimato su base europea, si aggira

intorno ai 10 kg/anno pro capite, tale raccolta in Italia è ancora molto distante dai 7 kg annui

per abitanti raccolti mediamente nel resto d’Europa, per incentivare il raggiungimento di tali

obiettivi il CONAU hanno stipulato un Protocollo d'Intesa per sostenere lo sviluppo della

raccolta differenziata dei rifiuti tessili e degli abiti usati con l'obiettivo di apportare vantaggi in

termini ambientali, economici e sociali, riducendo i costi sostenuti dai Comuni.

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

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L’attività di raccolta differenziata degli indumenti usati e prodotti tessili viene svolta

utilizzando appositi contenitori (solitamente di colore giallo), posizionati sul suolo pubblico e

presso i centri di raccolta comunali.

Dopo la raccolta, gli indumenti usati vengono inviati agli impianti di trattamento ottenendo

come risultato:

la qualifica di “indumenti ed accessori di abbigliamento utilizzabili direttamente in cicli di

consumo” (ca. 68%);

la qualifica a “materie prime seconde per l’industria tessile” (ca. 25%);

altri impieghi industriali/smaltimento (ca. 7%).

Un servizio di raccolta differenziata che sia in grado di intercettare efficacemente la frazione

tessile può significare, oltre che un certo recupero di materiali, un risparmio sul costo di

smaltimento dei rifiuti urbani e un contributo alla riduzione degli impatti ambientali.

PROTOCOLLO D’INTESA PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DELLA

FRAZIONE TESSILE - ACCORDO ANCI-CONAU 7 marzo 2012 L'obiettivo è di apportare vantaggi in termini ambientali, economici e sociali, riducendo i costi

sostenuti dai Comuni per la relativa gestione e contribuendo al raggiungimento degli obiettivi

di raccolta e recupero.

Il Protocollo d'intesa è corredato da un apposito modello di Convenzione Operativa con il

relativo Allegato Tecnico, dove sono fissati i requisiti ottimali per lo svolgimento del servizio

di raccolta e recupero dei rifiuti tessili che gli operatori aderenti all’Accordo garantiscono ai

Comuni, così da assicurare una maggiore omogeneità sul territorio nazionale delle condizioni

di raccolta e migliorare rese e qualità dei materiali da avviare a recupero.

CONVENZIONE TRA COMUNE E CONSORZIO NAZIONALE COMPOSTATORI

(CIC) E ASSOBIOPLASTICHE

La presente convenzione ha come finalità l’incremento delle percentuali di frazione umida di

Rifiuti Solidi Urbani trattate negli impianti pubblici per il compostaggio presenti sul territorio

regionale o da realizzarsi nel corso dei prossimi anni e l’attivazione del processo di auto

smaltimento attraverso compostiera domestica, condominiale e comunale anche in riferimento

al PROTOCOLLO D’INTESA ANCI E CONSORZIO ITALIANO COMPOSTATORI

(CIC) E ASSOBIOPLASTICHE del 29 novembre 2012.

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

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TARES o TARSU PER IL 2013

In deroga a quanto stabilito dall'articolo 14, comma 46, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n.

201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, e al comma 3 del

presente articolo, per l'anno 2013 il comune, con provvedimento da adottarsi entro il termine

fissato dall'articolo 8 per l'approvazione del bilancio di previsione, può stabilire di continuare

ad applicare il medesimo tributo o la medesima tariffa relativi alla gestione dei rifiuti urbani

utilizzati nel 2012. In tale caso, è fatta comunque salva la maggiorazione prevista dall'articolo

14, comma 13, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla

legge 22 dicembre 2011, n. 214. Nel caso in cui il Comune continui ad applicare per l'anno

2013 la tassa per lo smaltimento dei rifiuti urbani (TARSU), in vigore nell'anno 2012, la

copertura della percentuale dei costi eventualmente non coperti dal gettito del tributo è

assicurata attraverso il ricorso a risorse diverse dai proventi della tassa, derivanti dalla

fiscalità generale del comune stesso.

E’ in corso di valutazione la necessità di approvare comunque il regolamento TARES in forma

aggiornata alla TRISE suddiviso in TARI Tariffa servizio RIFIUTI ed in TASI Tariffa servizio

indivisibile o di altra previsione a seguito dell’approvazione della legge di stabilità per il 2014.

In entrambi i settori va regolamentata gestione e andrebbe attivato un centro di responsabilità

con due centri di costo per comprendere i risultati dei costi e benefici della spesa con il

pareggio dei ricavi derivanti dalla tariffa pari per la TARI al 100% salvo la parte che supera il

7% sulle agevolazioni a famiglie bisognose, per la TASI pari ad una quota partecipata quale

corrispettivo del servizio reso sul territorio e non alla utenza direttamente.

CONVERSIONE D.L.102/2013 MODIFICATO IN LEGGE 124/2013 :

In fase di conversione del D.L. 102/2013 approvato definitivamente dal Senato con voti 175

sì, 55 no e 17 astenuti e dispone , l'abolizione definitiva per il 2013 della prima rata Imu per le

abitazioni principali e per altre categorie di immobili;

Nei regolamenti Gestione rifiuti e Tares vanno introdotte l’esenzioni per i quantitativi di rifiuti

avviati all'auto-compostaggio.

Il Comune sulla Tares, può introdurre ulteriori riduzioni ed esenzioni alle famiglie che hanno

l'obbligo di tenere conto della loro capacità contributiva, attraverso l'applicazione dell'Isee.

La copertura delle agevolazioni, può essere disposta con la ripartizione dell'onere sull'intera

platea dei contribuenti, che non può eccedere il limite del 7% del costo complessivo del

servizio.

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

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.Per il solo anno 2013 il Comune, con provvedimento da adottare entro il termine fissato per

l'approvazione del bilancio di previsione, può determinare i costi del servizio e le relative

tariffe TARSU/TIA fissate sulla base dei criteri previsti e applicati nel 2012 con riferimento al

regime di prelievo in vigore in tale anno.

Nel caso in cui il Comune continui ad applicare, per l'anno 2013, la Tarsu, la percentuale di

copertura dei costi non coperti dal gettito del tributo è assicurata attraverso il ricorso a risorse

diverse dai proventi della tassa, derivanti dalla fiscalità generale del comune stesso.

Nel caso in cui il versamento per l'anno 2013 risulti insufficiente, non si applicano le sanzioni

previste in tale ipotesi, qualora il Comune non abbia provveduto all'invio ai contribuenti dei

modelli di pagamento precompilati in base all'applicazione delle disposizioni regolamentari e

tariffarie previste dal Dl n. 201.

La maggiorazione per i servizi indivisibili del 030 va salvaguardata ed applicata e consegnata

allo Stato.

IL COMUNE PER IL 2014 PER I SERVIZI TARI E TASI DEVE ATTIVARE I

CENTRI DI RESPONSABILITA’ ATTRAVERSO I CENTRI DI COSTO

Ogni comune, al di là della sua dimensione abitativa deve ORGANIZZARE un CENTRO

DI RESPONSABILITÀ (CDR ) suddiviso in due distinti centri di costo per la TARI gestione

integrata dei rifiuti, e per la TASI quali unità organizzative.

Il titolare del Centro di responsabilità deve interagire con l’ufficio ecologia con l’ufficio

tecnico e l’ufficio tributi in forma sistemica ed organizzativa con due centri di costo per

conseguire l’insieme dei risultati determinati dalla gestione operativa come definita dai singoli

regolamenti comunali.

Il REGOLAMENTO GESTIONE ai sensi dell’art. 198 del Dlgs 152/2006 , e regolamento

TARES tassa rifiuti e servizi indivisibili ai sensi della legge 214/2011 art. 14 e smi..come

modificata dal D. L. 102/2013

UN CENTRO DI RESPONSABILITÀ

I regolamenti comunali per la disciplina dell’imposta municipale propria di cui all’art.13

d.l.201/11 vanno modificati o meglio ampliati per introdurre la nuova imposta tariffaria TASI,

o vanno determinati con due regolamenti separati, da utilizzare come strumenti finanziari

finalizzati come centri di costo.

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

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IL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE PEG

Il Piano Esecutivo di Gestione (PEG) quale lo strumento di programmazione operativa che

permette alla giunta comunale, di determinare gli obiettivi gestionali, affidandoli ai

responsabili dei servizi.

Il PEG rappresenta lo strumento operativo per governare la gestione del comune, con

riferimento temporale annuale temporale valido per gli enti con 15.000 abitanti o più.

Si escludono gli enti con popolazione inferiore a tale tetto e le Comunità montane.

Per gli altri è facoltativa (art. 169 comma 3). L’opportunità di redigere il PEG deriva dal suo

contenuto che comunque è da ritenere necessario ai fini di un corretto svolgimento dell’attività

di gestione, sulla base del bilancio di previsione annuale. L’organo esecutivo comunale

definisce, prima dell’inizio dell’esercizio, il Piano esecutivo di gestione, determinando gli

obiettivi di gestione per i servizi TARI E TASI definiti dai regolamenti comunali ed affidando

gli stessi, unitamente alle dotazioni necessarie, ai responsabili dei servizi” (Art. 169

TUEL).Dal 1° comma. E per altro contiene un dettaglio dei servizi per “centri di costo”

La parte gestione

finanziaria

Il legislatore attribuisce ai servizi di bilancio la funzione propria del centro di responsabilità .

Per mezzo del PEG i servizi di bilancio si suddividono in centri di costo e ad ognuno di essi

vengono attribuiti i capitoli.

Il capitolo definisce la quota dell’intervento di spesa che è attribuita al centro di costo. Gli

enti possono definire liberamente il piano dei centri di costo e quindi suddividerlo in relazione

alla propria struttura organizzativa

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

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Il centro di costo: deve rappresentare il servizio specifico che svolge con il compito relativo

allo svolgimento di un procedimento per ottenere la realizzazione degli obiettivi pianificati l’

efficienza, efficacia e l’economicità del servizio realizzato.

Il centro di costo è il luogo dove si determinano i risultati della gestione affidati al

responsabile, espressi in termini finanziari nel PEG ma considerati in termini economici nella

logica gestionale dell’ente.

Il Centro di costo, ricavo e controllo dei benefici prodotti, è articolato per controllare gli

obiettivi l’efficienza, l’efficacia e l’economicità del servizio reso.

Il Centro di costo deve determinare i necessari interventi per

L’efficienza della quantità e qualità dei rifiuti ridotti, riutilizzati, riciclati e recuperati

nell’obiettivo del 65% minimo imposta dal D. Lgs 152/ 2006,

L’efficacia di produrre una minore spesa ed maggior quantità di entrate

corrispondenti:

a) alla minore spesa realizzata per la forte diminuzione della spesa pari a 169 euro a tonnellata

, mancato conferimento dei rifiuti allo STIR di S. Maria Capua Vetere, minori costi per

smaltire rifiuti indifferenziati.

b) Maggiore entrata derivanti dal forte aumento delle frazioni merceologiche, inerenti la

frazione secca da trasformare in materia seconda da conferire nei centri di riuso, e riciclo

con una maggiore entrata derivante dal corrispettivo dell’accordo ANCI – CONAI per

tipologia di filiera. L’intervento va sostenuto con incentivi ai soggetti virtuosi che si

attivano a raggiungere gli obiettivi minimi sulla raccolta differenziata pari all’65% pari alla

riduzione sulle quantità e qualità dei rifiuti conferiti per filiera, in ordine anche

all’impurità presente.

c) Minori costi del conferimento ai centri di compostaggio derivante dall’ espansione dell’uso

della compostiera comunale, condominiale e individuale sul territorio che comporta una

diminuzione per mancato conferimento, raccolta, trasporto e smaltimento nei centri di

compostaggio ed un conseguente incentivo verso i soggetti virtuosi che adottano questa

tipologia di intervento..

d) Attivare sistemi virtuosi per la riduzione a monte del sistema del consumo con convenzioni

protocolli ed accordi di programma con i centri commerciali presenti sul territorio,

finalizzati al PROGRAMMA NAZIONALE DI PREVENZIONE DEI RIFIUTI come

previsto dal decreto del Ministero dell'Ambiente del 7 ottobre 2013 in base ai criteri ed

indirizzi definiti dal decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, art. 180 e rispetto agli

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

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obiettivi in termini di quantità, qualità e tempestività della riduzione della produzione e la

conseguente diminuzione e dei costi.

e) Attivare la relazione tra leva economica manovrabile incentivo e disincentivo verso gli

operatori e verso i cittadini utenti virtuosi che partecipano attivamente ai processi

operativi per raggiungere i risultati conseguibili, 65% parametrati e misurabili secondo gli

obiettivi predisposti dai regolamenti comunali.(criterio della manovrabilità delle leve che

determinano il valore del parametro-obiettivo attribuito al responsabile) vanno calendari

lizzati attraverso un cronoprogramma

f) Vanno caratterizzati e predefiniti i costi parametrici o standardizzati , come i costi per

l’acquisto di materie prime o per impiego di unità lavorative utilizzate come lavoro diretto

nel sistema integrato della gestione rifiuti. Per cui i costi controllabili, cioè influenzabili in

modo diretto e in misura significativa dal Centro di Costo vanno definiti in un vero piano

dei Centri di Costo

PIANO DEI CENTRI DI COSTO PER SERVIZIO TARI E TASI

Sul centro di Costo vanno definiti la sua corretta funzione e la predisposizione dei compiti

attraverso lo strumento del regolamento TARI e TASI, attraverso:

Grado di omogeneità dell’attività svolta con la misurabilità del risultato (output) e

dare alla stessa unità operativa la possibilità del controllo con schede di valutazioni.

Definizione concrete delle modalità di svolgimento dei compiti

Buone relazioni che collegano il centro alle altre unità del sistema aziendale

All’interno del Centro di costo deve attivarsi la verifica del ricavo ed incasso ,

attraverso azioni con i responsabili dell’ufficio tributi, affinché siano influenzate in modo

diretto e in misura significativa i ricavi di entrate relativi alla vendita della Materia seconda

rispetto alle impurità prodotte. (N.B. Per aumentare i ricavi i responsabili potrebbero generare

un incremento indiscriminato dei costi). Per tali motivi sono spesso responsabilizzati anche su

alcuni costi (Es. spese di pubblicità e promozione, commissioni …)

All’interno del centro di costo deve attivarsi il controllo sull’investimento realizzato per

verificare che il rendimento conseguito rispetto agli investimenti effettuati siano coerenti ,

efficienti ed efficaci.

Misurazione delle performance dei titolari dei CDR Condizioni necessarie:

1. Obiettivi assegnati devono essere coerenti con i programmi e gli obiettivi strategici, chiari

e non troppo numerosi in grado di motivare ed ostacolare la messa in atto di

comportamenti non auspicabili

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

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2. La misurazione degli stessi e delle performance devono essere, né troppo brevi né troppo

lunghe, con schede precostituite che comprendono indicatori sulle

Grandezze contabili ed extracontabili in grado di monitorare:

La soddisfazione dei clienti

Il grado di innovazione

La qualità dei processi, delle Risorse umane, dei beni e dei Servizi forniti

Attribuzione della responsabilità gestionale

Attestazione della copertura finanziaria degli impegni

Il TUEL chiaramente esplicita la responsabilità gestionale: essa è posta a capo dei

dirigenti/responsabili a prescindere dalla qualifica dirigenziale (art. 183)

Responsabilizzare un soggetto significa:

- assegnargli dei compiti e degli obblighi precisi

- obbligarlo a rendere conto del suo operato

- responsabilizzarlo in relazione ai risultati ottenuti o al mancato raggiungimento degli

stessi

Criteri di responsabilizzazione nella fasi dell’entrata e della spesa:

Dirigenti/responsabili

Servizio economico-finanziario

PEG e PDO. Alcune riflessioni alla luce del dettato normativo

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

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Relazione PEG e PDO (Piano Dettagliato degli obiettivi) in relazione agli artt. 169 (previsione

Peg) e 197 (articolazione Controllo di Gestione)

Il servizio finanziario Si occupa: In fase preventiva, di controllare nell’ambito dei diversi servizi: • la veridicità (correttezza) delle previsioni di entrata da iscrivere in bilancio • la compatibilità delle previsioni di spesa da iscrivere in bilancio In fase concomitante, di controllare: • l’equilibrio dinamico tra lo stato di accertamento delle entrate e di impegno delle spese. Le Fasi dell’ENTRATA In base all’art. 178 del TUEL le fasi dell’entrata sono: • L’ACCERTAMENTO • La RISCOSSIONE • Il VERSAMENTO

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Il regolamento comunale di San Cipriano d’Aversa con la suddividerà il territorio in 5 parti nel rispetto degli istituiti Comitati di Quartiere: a) Centro Storico-Rione Braccio; b) Rione Stazione-Giglio; c) Rione Montecorvino; d) Rione Tonachelle; e) Rione Acquaro. 2. La delimitazione territoriale dei Comitati di Quartiere tende a realizzare organismi territoriali per realizzare la partecipazione democratica dei cittadini, che svolgono un ruolo propositivo e consultivo attraverso: a) la collaborazione ed il confronto con gli Organi Istituzionali del Comune e con analisi delle problematiche e la redazione di proposte per il miglioramento delle condizioni di vita del quartiere; I Comitati di Quartiere vanno preventivamente consultati ogni qualvolta l’Amministrazione Comunale adotta atti e provvedimenti, aventi incidenza sulla pianificazione urbanistica, sulla rete commerciale; Sulla realizzazione dei servizi pubblici, di Gestione integrata sui Rifiuti e di Gestione integrata del sistema idrico integrato erogati sia direttamente che in regime di concessione etc la C. S. intende attvare i processi di partecipazione democratica dal Basso; Considerato che la consultazione preventiva è svolta su documentata proposta della Giunta Comunale da inviare nei tempi utili e considerato che, è intenzione di questa Commissione Straordinaria attivare un processo partecipativo dei comitati di quartiere oltre le varie associazioni presenti ed operanti, pertanto è stato elaborato una serie di atti a sostegno del forum partecipativo che verranno inviati ai soggetti portatori di interesse. Il pacchetto consiste: Bozza della carta dei servizi Regolamento del forum partecipativo di San Cipriano Scheda di adesione Modelli vari.

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IL COMUNE DI SAN CIPRIANO D’AVERSA

II Comune San Cipriano D’Aversa intende attivare la gestione integrata del servizio Igiene

urbana, mediante l’adesione all’ATO Ambito territoriale Ottimale rifiuti di Caserta e in

particolare allo STO Sistema territoriale Ottimale fase per garantire la migliore economicità di

gestione della raccolta, rispettare gli indirizzi determinati dalle direttive comunitarie, leggi

nazionali e regionali attraverso l’emanazione dei due regolamenti comunali di Gestione

integrata e di tariffa rifiuti e servizi integrati (TARES) per raggiungere i seguenti obiettivi:

a) standard minimi di qualità del servizio e l’obiettivo minimo di raccolta differenziata deve

raggiungere almeno il 65% con obiettivo del 50% dei rifiuti riciclati e garantire che i

servizi rispettano i tre principi: Efficienza; efficacia; ed economicità .

b) applicazione della tariffa unica TCI relativa alle attività di trattamento e smaltimento del

ciclo integrato dei rifiuti ai sensi dell’art. 14 legge 214/2011 attraverso convenzione e

contratto di servizio.

c) applicare il regolamento e tariffa ex DPR n.158 /1999, per incentivare la raccolta

differenziata secondo quanto stabilito dal “ presente piano comunale di gestione del ciclo

integrato dei rifiuti e sulla base della formula

TCI = Qf +á Qv- â Qi;

d) le forme d’incentivazione per i cittadini che concorrono con la loro partecipazione attiva al

raggiungimento degli obiettivi di efficienza efficacia ed economicità del servizio e

finalizzate al raggiungimento dell’obiettivo del 65% dei rifiuti riciclati riutilizzati e

recuperati saranno definite dal regolamento Tares;

e) applicare il contratto di servizio nel rispetto della volontà espressa, con il regolamento

comunale e nel contempo si faccia interprete di superare a questo comune il difficile

momento e lo stato confusionale nella gestione dovuta.

f) Indicare i criteri per realizzare la verifica ed i controlli nel sistema qualità del servizio

reso, rispetto ai costi da sostenere.

g) attivare metodi, parametri e criteri per il controllo annuale della verifica degli obiettivi

sulla base dei dati ed elementi forniti dall'Ufficio responsabile, con il metodo di calcolo

messo a punto dalla regione Campania, strumento da utilizzare per la futura tariffa.

h) Realizzare e adottare la Carta dei servizi del cittadino

i) Elaborare campagne informative e di sensibilizzazione integrate con il sistema di

partecipazione dei cittadini utenti nella gestione del servizio.

j) Rapportarsi alla futura gestione del Ambito territoriale ottimale gestione integrata ATO e

STO

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

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Lo smaltimento deve avvenire senza pericolo per la salute dell'uomo, senza pregiudizio

per l'ambiente ed il territorio e dei rifiuti in discarica assumo carattere residuale di un processo a cascata). 1) Si uniforma ai principi della cosiddetta regola delle 3 “E” sono:

Efficacia (capacità di conseguire gli obiettivi prefissati); Efficienza (capacità di utilizzare nel modo più conveniente le risorse disponibili); Economicità (capacità di far gravare i costi sull’utente il meno possibile).

2) Il sistema organizzativo della gestione si basa sul principio e sulla regola delle 3 I;

Informazione, per garantire la conoscenza e la partecipazione dei cittadini alle scelte. Inglese : Considerato una società multietnica , per garantire informazione e

partecipazione dei numerosi extracomunitari presenti sul nostro territorio. Informatica; Ottimizzare il sistema attraverso una pianificazione informatica

3) Il principio della partecipazione democratica nel RISPETTO ALLE QUANTITA’ E

QUALITA’ DEI RIFIUTI NON PRODOTTI anche per garantire una migliore

distribuzione dei costi, una maggiore compartecipazione del cittadino utente per attivare

il principio di Pagare tutti, pagare meno.

RACCOLTA E TRASPORTO 100% DEI RIFIUTI URBANI

MEDIA 500 Kg/anno procapite Riferimento anno

RACCOLTA E TRASPORTO INDIFFERENZIATA

t/a 35 % comune

CICLO RACCOLTADIFFERENZIATA

t/a 65%

ORGANICO

135 kg. CARTA 5OKg VETRO

25Kg PLASTICA 30Kg

SELEZIONE: Metalli 1% scarto 8% CDR %

inertizzato 20% FILIERA DI GISEC SPA

2 % scarti Lavorazione SELEZIONE E TRATTAMENTO 15 %

CSS 45% Inertizzato %

Siti stoccaggio

0% CENERI 30 %

INCENERITORE % di CSS

GISEC SPA

DISCARICA

10 %

RICICLO 65 %

MERCATO

Metallo 10Kg.

Legno 5Kg. % Durevoli

25Kg. % Kg

Schema Sinottico

COMUNE DI SAN CIPRIANO D’AVERSA

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

28

Il Piano Comunale di Gestione prevede parametri, i criteri ed indicatori per realizzare una

buona gestione in un sistema di qualità rispetto al servizio reso ed ai costi sostenuti.

Si applica la tariffa unica, relativa alle attività di raccolta, trattamento e smaltimento del

ciclo integrato dei rifiuti ai sensi dell’ art.248 D.Lgv n.152/2006 e legge 214/2011 art. 14

con l’applicazione della Tares, sulla modulazione del nuovo regolamenti tariffa ex DPR

n.158 /1999 e regolamento di gestione .

Vanno adottate le forme di incentivazione per i cittadini finalizzate al raggiungimento

dell’obiettivo del 65% della riduzione, riciclo, riutilizzo e recupero dei rifiuti come da

regolamento;

Va realizzata e adottata la Carta dei servizi del cittadino.

Vanno Elaborate campagne informative e di sensibilizzazione integrate con il sistema di

partecipazione dei cittadini utenti nella gestione del servizio.

COMUNE DI SAN CIPRIANO D’AVERSA

Umido 25 %

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

29

Altro 3%

CDR 35% Inertizzato 30%

Metalli 3% MPS. 37%

32% CENERI 10%

Il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata previsti dall’art. 205 , d.lgs

152/2006, già era previsto che, nell’ ambito territoriale ottimale si doveva raggiungere

l’obiettivo minimo della raccolta differenziata rifiuti urbani al 31/12/2012 al 65%, la

mancanza comportava l'addizionale del 20% sul tributo di conferimento in discarica, onere

che il comune di San Cipriano d’Aversa sta pagando da anni.

RACCOLTA E TRASPORTO 100% DEI RIFIUTI URBANI PARI 000 T/anno

Riferimento anno 2013-2014

RACCOLTA E TRASPORTO INDIFFERENZIATA 00 t/a 35% comune

CICLO RACCOLTA DIFFERENZIATA

8.400 t/a 40% Ente Gestore

PLASTICA 5,%

SELEZIONE: Metalli 3% scarto5% E CDR

35% compostaggio 25%

FILIERA DI FIBE SPA

ORGANICO 14%

CARTA e LEGNO 15%

VETRO 6%

3% scarti Lavorazione SELEZIONE E TRATTAMENTO 40%

20% di CDR INCENERITORE

FIBE SPA

DISCARICA 20%

RICICLO 65%

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

30

COSTI

Altro 3%

CSS 35% Inertizzato30%

3% metalli 37%

32%

COMUNE SAN CIPRIANO D’AVERSA REGOLAMENTO IGIENE URBANA

PIANO GESTIONE RACCOLTA INDIFFERENZIATA 35%

PIANO DI GESTIONE RACCOLTA DIFFERENZIATA 65%

COSTO SPAZZAMENTO, RACCOLTA DIFFER. E INDIFFERENZIATA

TRASPORTO, SMALTIMENTO E REGOLAMENTO DELLA TARIFFA

RACCOLTA E TRASPORTO INDIFFERENZIATA 40%

RACCOLTA E TRASPORTO DIFFERENZIATA 60%

PLASTICA %

SELEZIONE: Metalli 3% scarto 5% CDR 35%

COMPOSTAGGIO 25%

ORGANICO carta e Legno %

VETR0%

SELEZIONE E TRATTAMENTO 40% 3% scarti lavorazione

COSTO RICAVO

INCENERIT % di CSS

COSTO DISCARICA COSTO - RICAVO

RICICLO 50%

PIANO ECONOMICO E FINANZIARIO: COSTI –RICAVI-BENEFICI

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

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INDAGINI, RIFLESSIONI E PROPOSTE OPERATIVE PER IL PROGETTO

“DIFFERENZIAMO LA NOSTRA TERRA” RIFIUTO ZERO

La redazione dei vari strumenti operativi e regolamentari comunali previsti dalla normativa

in vigore, hanno lo scopo di coinvolgere l’intera comunità per realizzare un servizio sui

rifiuti in linea con i principi e le norme comunitarie:

Il PIANO COMUNALE di San Cipriano d’Aversa, tende a superare l'emergenza

ventennale dei rifiuti in Campania a realizzare la tariffa TARES commisurata ai rifiuti

prodotti, verso IL RIFIUTO ZERO, comunque deve tendere all’obiettivo minimo da

raggiungere pari al 65% dei rifiuti ridotti, recuperati, riciclati previsto dall’’art. 205, d.lgs

152/2006, che prevede, nell’ambito territoriale ottimale si doveva raggiungere al

31/12/2012 il 65%, la mancanza comportava l'addizionale del 20% sul tributo di

conferimento in discarica su questo obiettivo vanno coinvolti i cittadini utenti attraverso la

partecipazione attiva e cointeressata, ed approntando i seguenti atti e strumenti operativi:

1) con la produzione di uno studio merceologico con “misurazioni qualitative e

quantitative rispetto all’assimilabilita’ dei rifiuti urbani, considerato che

l'assimilazione è presente esclusivamente nella normativa italiana, mentre la Commissione

europea (2011/753 UE), definisce «RIFIUTO DOMESTICO», i rifiuti prodotti dai

nuclei domestici; «RIFIUTO SIMILE», sono i rifiuti comparabili, per tipo e

composizione, ai rifiuti domestici.

2) Valutazioni ed analisi delle buone pratiche nella gestione integrata dei rifiuti, finalizzate a

consolidare e generalizzare il passaggio graduale alla tariffa puntuale ed ad una gestione

integrata Rifiuti Zero.

3) Rispetto al disordinato e disorganico impianto legislativo, realizzare una programmazione

che sostiene la partecipazione attiva del cittadino utente, pianifica le risorse finanziarie

rispetto all’efficientamento dei costi, alla forte riduzione dello spreco e prospetta orme

incentivanti e disincentivanti per premiare i cittadini utenti che partecipano al

raggiungimento degli obiettivi.

4) Analizza la natura del prelievo nel comune di San Cipriano d’Aversa con un applicazione

del tributo in modo parametrico, mentre il corrispettivo con il metodo puntuale, (comma

29, art. 14, L. 214/2011), potrà essere applicato nel 2013 sia per ragioni temporali che

tecniche giuridiche.

5) Con una buona campagna informativa e di sensibilizzazione con passaggi concertativi e

non coercitivi si devono superare con l’utente i momenti di disagio esistenti oggi, anche

per chiarire al meglio le incertezze sul tributo per i servizi indivisibili, e nonostante un

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

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quadro normativo “incerto e contraddittorio”, vanno elaborate le tariffe sulla base “Chi

inquina paga, chi produce meno rifiuti deve risparmiare”).

6) In attesa che venga promulgata la legge regionale sulla formazione degli ambiti ottimali

per la gestione integrata dei rifiuti, (prorogata prima al 30 giugno 2013, e poi al 30

dicembre 2013 ( legge n.71/2013 all’art. 3, la pianificazione propria e partecipata prevede

il passaggio graduale della intera gestione integrata al nuovo soggetto Gestore.

7) La gestione della raccolta, trasporto e riciclo del comune di San Cipriano gestita dal CUB

fino all’inizio dell’anno 2013 e non ha raggiunto l’obiettivo del 65%, tanto che, i

Commissari liquidatori del CUB annunciavano l’impossibilità di garantire il servizio,

creando di fatto un forte danno alle casse comunali e costringendo la Commissione

Straordinaria ad emettere ordinanza contingibile ed urgente a trasferire in modo del tutto

temporaneo il servizio alla società Paciello Alba, e con verbale del 15/04/2013, questo

comporta nella pianificazione di allestire tutti gli atti inerenti ad una gara internazionale, in

attesa della formazione dell’ATO.

8) L’assemblea ordinaria della Società GISEC spa (Società di diritto privato a capitale della

provincia di Caserta) il 29/05/2013 ha modificato e portato i livelli tariffari dello

smaltimento a 169,87 euro per tonnellata di rifiuti smaltiti in discarica, per il mancato

raggiungimento degli obiettivi di riciclo, dovuti alla cattiva gestione del CUB, questa

tematica va analizzata e verificata, in quanto i costi sono integrante della futura TARES del

comune

9) Nella copertura integrale dei costi della gestione La legge 71/2013 , con l’ art. 3-quater,

e in attuazione dell'articolo 14, della legge 22 dicembre 2011, n. 214, obbliga i comuni

della Campania a coprire il contributo del ristoro ai comuni sedi degli impianti con la

tariffa della TARES.

10) Vanno rispettati gli effetti giuridici del referendum del 12 e 13 giugno 2010, rispetto ai

criteri della remunerazione dell’utile d’impresa nella tariffa rifiuti TARES.

11) Per la frazione UMIDA prodotta e smaltita in auto compostaggio il piano deve prevedere

sia l’applicazione del Metodo per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata dei

rifiuti urbani, come previsto dal decreto attuativo, D.G.R. n. 384 del 31/07/2012 della

regione Campania: si permette ai singoli comuni di contabilizzare tale frazione come

contributo finalizzato al raggiungimento degli obiettivi minimi di R. D. pari alla quantità

massima di 0,250 kg/giorno, per ogni cittadino a patto che questi sottoscrivano una

convenzione con il Comune e adesione a tale pratica;

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

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12) -Il piano prevede un proprio regolamento comunale, la convenzione ed il modello tipo per

la richiesta, ed i modelli di richiesta di auto compostaggio nel rispetto del manuale

comunale attuativo. I cittadini utenti virtuosi che intendono partecipare alla responsabilità

condivisa, saranno premiati con incentivi -sconti/riduzioni- nel pagamento della TARES.

13) FORUM CONSULTIVI.

Le varie associazioni di categorie, ambientaliste, consumeristiche, sociali religiose etc.

presenti sul territorio che intendono partecipare alla costituzione dei FORUM

CONSULTIVI, per garantire la partecipazione, trasparenza e dare un’efficiente risposta

all’intervento programmato. Il percorso partecipato con le Associazioni, ha come scopo, di

coinvolgere l’intera comunità e realizzare un servizio rifiuti più equo, razionale e in linea

con i principi comunitari. La partecipazione diretta del cittadino utente deve essere

attivata, come da Statuto Comunale, art. 33 e seguenti..

14) Il Comune di San Cipriano D’Aversa ha già istituita la TARES, con delibera della

Commissione Straordinaria N. 22 DEL 07.05.2013, e a gestione della riscossione del tributo

“TARES” per l’anno 2013, è affidata all’ EQUITALIA SERVIZI S.P.A. quale soggetto

che, alla data del 31 dicembre 2012, svolgeva il servizio riscossione della TARSU.

15) Il comune di San Cipriano D’Aversa con la partecipazione al bando provinciale sulla r. d.,

con delibera della commissione straordinaria n. 38 del 04.07.2013, cerca di ottenere parte

delle risorse per incentivare la riduzione della produzione di rifiuti e l’incremento della

raccolta differenziata.

16) Con propria ordinanza n. 1 del 03.05.2013 il responsabile dell’ufficio tecnico ha

disciplinato il conferimento e per la gestione della raccolta differenziata e vietava a tutte le

utenze domestiche e non domestiche e a tutti gli operatori commerciali ed esercenti attività

imprenditoriali in genere, l’abbandono indiscriminato sul suolo pubblico di rifiuti

differenziati e non differenziati, ovvero il conferimento con modalità e orari difformi a

quelli di seguito previsti:

Atti per dare corso alla gestione integrata rifiuti verso il RIFIUTO ZERO

Allegato A: copia delibera dei criteri ed indirizzi della Commissione straordinaria e nomina

RUP per l’intero progetto per la parte tecnica ed economica.

Allegato B: regolamento comunale sulla gestione dei rifiuti a San Cipriano L’ultimo

regolamento approvato e mai aggiornato è il regolamento per la disciplina del servizio

smaltimento rifiuti urbani- assimilati –pericolosi risale alla delibera di C. C. n. 15 del

23/04/1994, va abolito e sostituito con il nuovo regolamento.

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

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Allegato C: copia regolamento TARES rifiuti e servizi indivisibili. Il regolamento della

Tarsu è stato approvato con del. di C. C. di San Cipriano n. 36 del 27/11/2002 va

completamente abolito e sostituito con il regolamento TARES.

Allegato D: copia piano economico finanziario Elaborato con modulazione della tariffa in

parte fissa e parte variabile, in riferimento al modello definito dal DPR n. 158/99

Allegato E: copia del piano industriale per la gestione integrata del servizio. Il piano

industriale va redatto sul numero di 20 unità, i lavoratori predisposti con il passaggio di

cantiere, rimodellato sull’ottimizzazione del servizio, contenimento dei costi ed

ampliamento delle attività ai servizi indivisibili resi dal comune.

Allegato F: copia capitolato d’appalto per l’esternalizzazione del servizio, con le relative

procedure relativo al bando di gara Europeo con il metodo, previo comunicazioni dovute e

contratto di servizio.

Allegato G: copia contratto di servizi per internalizzare l’affidamento del servizio in house,

con procedure di costituzione della società in house .

Allegato H: Manuale comunale per definire gli obiettivi minimi sulla raccolta differenziata

con il software del calcolo della relativa raccolta.

PREVENZIONE E RIDUZIONE DEI RIFIUTI

Allegato I: Convenzione sulla Campagna informativa e sensibilizzazione, con associazioni

di volontariato ambientaliste e consumeristiche

AllegatoL: Convenzione tipo con gli esercenti presenti sul territorio per a riduzione e

prevenzione dei rifiuti a monte: latte alla spina, detersivi alla Spina, pannolini lavabili,

ricariche di carucce con Toner ed altre proposte verdi, via i shopper monouso e sostituzione

con buste riutilizzabili.

Allegato M: Sostenere il mercato dell’usato e del riuso comunale, degli acquisti verdi e dei

prodotti riciclabili a filiera corta con un proprio regolamento gestionale

Allegato N : Ecocentro e convenzioni con manuale di gestione per condurre e realizzare la

manutenzione delle stesse come centro di riuso e di scambi per iniziative artistiche sul

recupero e vendita funzionale di prodotti derivanti dal riuso.

Allegato: Isola Ecologica, delibera Commissariale per la sua realizzazione con manuale di

gestione, manutenzione e controllo dell’isola ecologica

Allegato P. Sostenere ECOSAGRE dei prodotti agroalimentari filiere corta e vendita sfusa

Allegato Q : Fonte per utilizzo di acqua pubblica al posto della minerale.

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

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CONTRATTI E CONVENZIONI CON I CONSORZI DI FILERA

Consorzio nazionali Consorzi di filiera aderenti a CONAI n.7. Allegato R :Copia preso atto della Convenzione Accordo Anci Conai Allegato S Copia Convenzione Carta e Cartone Consorzio Comieco Allegato T Copia Convenzione Carta e Cartone con il Consorzio Allegato U Copia Convenzione Alluminio con il Consorzio CIAL Allegato V Copia Convenzione Vetro con il Consorzio vetro Allegato W Copia Convenzione Metalli con il Consorzio CNA Allegato Z Copia Convenzione legno con il Consorzio RILEGNO FRAZIONE UMIDA COMPOSTIERA E AUTO COMPOSTAGGIO

Allegato A copia Contratto con l’ azienda GEIA incaricata con d e t e r m i n a d i r i g e n z

i a l e N° 8 del 03/05/2013 a r e a t e c n i c a ll.pp. – urbanistica, ambiente ed ecologia, si

affidava il servizio conferimento frazione umida e sfalci d’erba provenienti dalla raccolta

integrata dei rifiuti, alla ditta GE.S.I.A Strada Torre Lupara, 81050 Pastorano (CE), che ha

offerto per CER 200108 € 0,1299 al Kg.+ iva e CER 200201 € 0,090 al Kg. + iva

Allegato B1 Copia convenzione con il Consorzio Italiano Compostatori CIC (struttura

senza fini di lucro che collabora con gli Enti pubblici preposti a promuovere e perseguire la

politica di riduzione dei rifiuti) per elaborare il marchio territoriale di qualità sul

compostaggio.

Allegato C1copia della richiesta dell’auto compostaggio Allegato D1copia del regolamento comunale sull’auto compostaggio Allegato E1 copia convenzione utente e comune sull’auto compostaggio Allegato F1copia Manuale di gestione Auto compostaggio RIFIUTI RAEE Allegato G1 copia Convenzione RIFIUTI APPARECCHIATURA ELETTRICHE ED ELETTRONICHE con il Consorzio RAEE RIFIUTI DA PNEUMATICI FUORI USO Allegato copia Convenzione pneumatici fuori uso con il Consorzio PLU RIFIUTI CIMITERIALI Allegato copia convenzione per i rifiuti cimiteriali con aziende sul libero mercato RIFIUTI PERICOLOSI Allegato copia Convenzione rifiuti urbani pericolosi con aziende sul libero mercato RIFIUTI INERTE Allegato copia Convenzione frazione quantità inerte con aziende sul libero mercato RIFIUTI AMIANTO Allegato Copia Convenzione frazione pericolosa Amianto con aziende sul libero mercato ASSIMILABILITA’ DEI RFIUTI Allegato Copia documento sull’Assimilabilità dei rifiuti speciali Allegato copia convenzione sull’auto smaltimento comunale degli assimilati per particolari categorie produttive dei rifiuti assimilabili

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

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PARTECIPAZIONE ATTIVA DEI CITTADINI Allegato copia modello di richiesta per l’auto smaltimento. Allegato Avviso di convocazione costituzione del Forum Allegato Regolamento del Forum consultivo partecipato Allegato Scheda adesione al Forum dei cittadini utenti Allegato copia della Carta dei Servizi,

AFFIDAMENTO SERVIZIO DI GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI URBANI

Volontà dell’Amministrazione Comunale espressa, dopo l’approvazione della delibera di

giunta regionale n. 225 del 09/09/2013 è di affidare il servizio di gestione integrata del ciclo

dei rifiuti al soggetto gestore ATO CASERTA e STO 3.

In merito alle procedure di affidamento al soggetto gestore con gara l’iter procedurale è

sospeso con l’approvazione del presente piano Comunale e del relativo contratto di servizio

redatti dal funzionario responsabile:

Unitarietà modello gestionale

Va garantita l’unitarietà del modello gestionale con un radicamento locale e quindi una

capacità di flessibilità del servizio per adeguarsi alle diverse caratteristiche del territorio

suddiviso in n. 5 zone di servizio omogenee per n.5 quartieri come da cartografia allegata.

Tipologia di Servizio in atto, espletamento con modifiche regolamentari

Con l’elaborazione dell’ apposito contratto di servizio, sarà stabilita in prospettiva del piano

D’Ambito di dare continuità al servizio in essere e con i due regolamenti ed un disciplinare

tecnico, si avviano necessariamente gli opportuni accorgimenti che i regolamenti di gestione e

tares stabiliranno con le relative convenzione tipo con la societàche opera a tuttoggi.

Rapporto tra Ente Gestore e Società non profit.

Il regolamento di gestione conterrà per la raccolta differenziata una fattiva collaborazione tra il

Soggetto Gestore e le Associazioni non profit, attraverso la realizzazione di un disciplinare

d’obbligo o convenzione, che garantisca il rispetto da parte delle associazioni operative non

profit, le clausole del contratto di servizio stipulato tra l’Ente Gestore ed il Comune per la

gestione del servizio stesso.

ATO e Gestione dei Rifiuti

La messa a regime dell’ Ambito Territoriale Ottimale sarà valutato da apposito comitato

tecnico per il rientro in tale organismo al fine del superamento della frammentazione

gestionale.

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

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Gli standard minimi di qualità, e gli obiettivi. Sono stati definiti dai due regolamenti

comunali tariffario e gestionale potranno articolarsi e migliorare a seguito dell’appalto

concorso nel corso della gestione nei prossimi 5 anni sentito :

Il Comitato consultivo degli utenti, le organizzazioni economiche di categoria, sociali e

sindacali maggiormente rappresentative nel territorio e le future azioni che deriveranno dal

piano di organizzazione dei rifiuti, individuare,gli standard di qualità del servizio nell’ambito

del futuro Piano d’Ambito di organizzazione della gestione e i criteri di efficienza, efficacia

ed economicità ;

Il coinvolgimento della popolazione nelle scelte della gestione della raccolta differenziata sarà

incentivato con apposite campagne di sensibilizzazione e di partecipazione attiva, articolate

nell’incentivazione e disincentivazione del cittadino utente alla partecipazione attiva nel

processo di raccolta differenziata.

La maggiorazione tariffaria incentivante potrà raggiungere al massimo il 60 %, e sarà applicata

ai cittadini utenti che non intendono partecipare alla raccolta differenziata, mentre la riduzione

incentivante sarà pari al 60% del costo per tutti coloro che raggiungeranno gli obiettivi fissati

dalla normativa vigente e dall’ Amministrazione di San Cipriano D’Aversa

OBIETTIVI DA FISSARE NEI REGOLAMENTI COMUNALI

Riduzione della produzione di rifiuti (azione prioritaria) Riorganizzazione ed ottimizzazione del sistema di raccolta differenziata

dei rifiuti urbani ed assimilati e dei pericolosi urbani anche attraverso il volontariato, e la partecipazione del cittadino utente

Massimizzazione del recupero riuso del materiale raccolto differenziato Minimizzazione della quantità e pericolosità del rifiuto da smaltire Riduzione dello smaltimento in discarica del rifiuto indifferenziato Miglioramento delle prestazioni tecnico-ambientali della raccolta

FUNZIONI E COMPITI IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA :

IL Piano comunale per la gestione sui rifiuti in attesa del Piano d’Ambito Il Regolamento tariffa, TARES,laddove necessario, con l’impostazione del piano

Finanziario Il Regolamento di gestione integrata dei Rifiuti La tariffa incentivata annuale derivante dal piano economico finanziario LA GIUNTA MUNICIPALE APPROVA: Applica il piano finanziario annuale e la conseguente tariffa con l’adozione dei ruoli. L’organizzazione gestionale annuale, con il relativo sistema dei controlli La tariffa incentivata annuale derivante dal piano economico finanziario La carta dei servizi al cittadino

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

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Realizza la nomina del Comitato Consultivo degli Utenti IL Dirigente-Responsabile elabora

Il piano finanziario annuale e la conseguente tariffa L’organizzazione gestionale annuale, con il relativo sistema dei controlli La carta dei servizi al cittadino Realizza la convocazione e l’istituzione del Comitato consultivo degli utenti Elabora ed approva il capitolato di appalto concorso Indice e gestisce la gara di appalto Elabora ed approva e gestisce il sistema dei controlli interni sulla gestione dell’Ente

Gestore STANDARD DI QUALITA’ DEI SERVIZI

INDICATORI E STANDARD Nella gestione del servizio pubblico di gestione dei rifiuti urbani (SGRU) le prestazioni da

richiedere al Soggetto Gestore da parte del comune saranno concordate dal contratto di servizio

e dai relativi disciplinari, che devono riferirsi ed interagire con i due regolamenti comunali e

con il futuro piano d’Ambito dell’ATO.

Considerato che i regolamenti comunali rappresentano la forma di contratto unilaterale tra il

comune e i cittadini utenti nel regime di privativa. In base ai due regolamenti gli utenti, a fronte

del corrispettivo tariffario che in questi ultimi anni ha subito un continuo aumento, devono

conoscere chiaramente le prestazioni e la qualità dei servizi resi, nel contempo devono versare

una tariffa corrispondente ai servizi che essi effettivamente ricevono.

La definizione chiara degli standard di qualità o dei livelli di servizio, eviterà scontri futuri sul

disservizio tra Comune, Ente Gestore e Cittadino utente.

La misurazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani (SGRU) è il seguente:

Individuazione di set di parametri (o indicatori) in grado di fotografare adeguatamente il

sistema nei sui aspetti significativi,

definire una banca dati per verificare nel tempo le varie azioni, anche attraverso reporting

semestrali, dimostrano la qualità, l’efficienza e l’economicità del servizio reso ;

definire nei due regolamenti (gli standard di qualità), per misurare la gestione del servizio

percepita dall’utente in modo qualitativamente soddisfacente attraverso anche azioni di

CUSTOMER Satisfaction (Verifiche sistematica sulla qualità del servizio offerto)

Attivare il Comitato Consultivo degli utenti che possa concordare i parametri di riferimento

con l’ amministrazione comunale ed il cittadino utente. Tale organo servirà da

ammortizzatore tra le varie esigenze comunale, dell’utenza e a realizzazione la gestione

integrata preposta.

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

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STANDARD DI QUALITA’ Per il Servizio di Gestione Integrata dei Rifiuti Urbani (SGIRU), del comune di San Cipriano

D’Aversa, individuati i fattori di qualità, con obiettivi e un standard flessibile da rispettare e

raggiungere, con la partecipazione democratica del cittadino e interventi programmati per:

“ tipologia urbana n. 5 aree territoriale n. 5 quartieri ”

“ applicazione della raccolta differenziata alle diverse filiere merceologica ”

“ attivazione per i tipi di raccolta la qualità delle materie seconde recuperate “

“ garantire l’efficienza, l’efficacia e l’economicità gestionale”

Tali standard vengono definiti con le successive tabelle

TAB.1 – N. 10 parametri utilizzati per l’area tecnico-economica N° PARAMETRO Minimi VALORE %.

1 % RD (Obbligo Nazionale e regionale 65,%) Regolamento 65 %

2 recupero totale kg. per cittadino utente 65% obiettivi da Regolamento I parametri di filiera rappresentativi degli aspetti qualitativi del servizio che impattano

direttamente sull’utente finale sono dati dalle frequenze delle raccolte domiciliari, dalle

frequenze di raccolta di rifiuti contenenti frazioni putrescibili, dalla distanza territoriale .

Questo ultimo aspetto viene misurato tramite parametri di densità media dei cittadini con le

rigide distanze massime degli impianti di recupero e ricclo che non rendono giustizia di

possibili diseconomie derivanti dalla gestione del servizio.

Nel sistema di qualità va inserito il Principio dell’ autosufficienza e prossimità , art 182-bis

152/2006 per lo smaltimento e recupero dei rifiuti urbani non differenziati, per realizzare

l'autosufficienza in ambiti territoriali ottimali per lo smaltimento dei rifiuti urbani non

pericolosi e del loro trattamento.

Rifiuti organici : Con l’ articolo 182-ter del d. lgs 152/2006, la raccolta separata dei rifiuti

organici deve essere effettuata con contenitori a svuotamento riutilizzabili o con sacchetti

compostabili certificati a norma Uni En 13432-2002, il cui trattamento va realizzare con un

livello elevato di protezione ambientale meglio se supportata da Compostiera.;

Con l’articolo 183 del D.lgs 152/2006 si dettano le definizioni e viene inserito nel presente

piano per comprendere unitariamente le principali azioni, metodi, e verifiche relativi a

comportamenti gestionali , pertanto sono inserite le presenti definizioni:

a) "rifiuto": qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l'intenzione o abbia

l'obbligo di disfarsi;

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

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b) "rifiuto pericoloso": rifiuto che presenta una o più caratteristiche di cui all'allegato I della

Parte quarta del presente decreto;

c) "oli usati": qualsiasi olio industriale o lubrificante, minerale o sintetico, divenuto improprio

all'uso cui era inizialmente destinato, quali gli oli usati dei motori a combustione e dei sistemi

di trasmissione, nonché gli oli usati per turbine e comandi idraulici;

d) "rifiuto organico" rifiuti biodegradabili di giardini e parchi, rifiuti alimentari e di cucina

prodotti da nuclei domestici, ristoranti, servizi di ristorazione e punti vendita al dettaglio e

rifiuti simili prodotti dall'industria alimentare raccolti in modo differenziato;

e) "autocompostaggio": compostaggio degli scarti organici dei propri rifiuti urbani, effettuato

da utenze domestiche, ai fini dell'utilizzo in sito del materiale prodotto;

f) "produttore di rifiuti": il soggetto la cui attività produce rifiuti (produttore iniziale) o

chiunque effettui operazioni di pretrattamento, di miscelazione o altre operazioni che hanno

modificato la natura o la composizione di detti rifiuti;

g): "produttore del prodotto": qualsiasi persona fisica o giuridica che professionalmente

sviluppi, fabbrichi, trasformi, tratti, venda o importi prodotti;

h) "detentore": il produttore dei rifiuti o la persona fisica o giuridica che ne è in possesso;

i) "commerciante": qualsiasi impresa che agisce in qualità di committente, al fine di acquistare

e successivamente vendere rifiuti, compresi i commercianti che non prendono materialmente

possesso dei rifiuti;

l) "intermediario" qualsiasi impresa che dispone il recupero o lo smaltimento dei rifiuti per

conto di terzi, compresi gli intermediari che non acquisiscono la materiale disponibilità dei

rifiuti;

m) "prevenzione": misure adottate prima che una sostanza, un materiale o un prodotto diventi

rifiuto che riducono:

1) quantità dei rifiuti, attraverso il riutilizzo dei prodotti o l'estensione del loro ciclo di vita;

2) gli impatti negativi dei rifiuti prodotti sull'ambiente e la salute umana;

3) il contenuto di sostanze pericolose in materiali e prodotti;

n) "gestione": la raccolta, il trasporto, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti, compresi il

controllo di tali operazioni e gli interventi successivi alla chiusura dei siti di smaltimento,

nonché le operazioni effettuate in qualità di commerciante o intermediario;

o) "raccolta": il prelievo dei rifiuti, compresi la cernita preliminare e il deposito, ivi compresa

la gestione dei centri di raccolta di cui alla lettera "mm", ai fini del loro trasporto in un

impianto di trattamento;

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

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p) "raccolta differenziata": la raccolta in cui un flusso di rifiuti è tenuto separato in base al tipo

ed alla natura dei rifiuti al fine di facilitarne il trattamento specifico;

q) "preparazione per il riutilizzo": le operazioni di controllo, pulizia, smontaggio e riparazione attraverso cui prodotti o componenti di prodotti diventati rifiuti sono preparati in modo da poter essere reimpiegati senza altro pretrattamento; r) "riutilizzo": qualsiasi operazione attraverso la quale prodotti o componenti che non sono rifiuti sono reimpiegati per la stessa finalità per la quale erano stati concepiti; s) "trattamento": operazioni di recupero o smaltimento, inclusa la preparazione prima del recupero o dello smaltimento; t) "recupero": qualsiasi operazione il cui principale risultato sia di permettere ai rifiuti di svolgere un ruolo utile, sostituendo altri materiali che sarebbero stati altrimenti utilizzati per assolvere una particolare funzione o di prepararli ad assolvere tale funzione, all'interno dell'impianto o nell'economia in generale. L'allegato C della Parte IV del presente decreto riporta un elenco non esaustivo di operazioni di recupero.; u) "riciclaggio": qualsiasi operazione di recupero attraverso cui i rifiuti sono trattati per ottenere prodotti, materiali o sostanze da utilizzare per la loro funzione originaria o per altri fini. Include il trattamento di materiale organico ma non il recupero di energia né il ritrattamento per ottenere materiali da utilizzare quali combustibili o in operazioni di riempimento; v) "rigenerazione degli oli usati" qualsiasi operazione di riciclaggio che permetta di produrre oli di base mediante una raffinazione degli oli usati, che comporti in particolare la separazione dei contaminanti, dei prodotti di ossidazione e degli additivi contenuti in tali oli; z) "smaltimento": qualsiasi operazione diversa dal recupero anche quando l'operazione ha come conseguenza secondaria il recupero di sostanze o di energia. L'allegato B alla Parte IV del presente decreto riporta un elenco non esaustivo delle operazioni di smaltimento; aa) "stoccaggio": le attività di smaltimento consistenti nelle operazioni di deposito preliminare di rifiuti di cui al punto D15 dell'allegato B alla Parte quarta del presente decreto, nonché le attività di recupero consistenti nelle operazioni di messa in riserva di rifiuti di cui al punto R13 dell'allegato C alla medesima Parte quarta; bb) "deposito temporaneo": il raggruppamento dei rifiuti effettuato, prima della raccolta, nel luogo in cui gli stessi sono prodotti o, per gli imprenditori agricoli di cui all'articolo 2135 del Codice civile, presso il sito che sia nella disponibilità giuridica della cooperativa agricola, ivi compresi i consorzi agrari, di cui gli stessi sono soci , alle seguenti condizioni: 1) i rifiuti contenenti gli inquinanti organici persistenti di cui al regolamento (Ce) 850/2004, devono essere depositati nel rispetto delle norme tecniche che regolano lo stoccaggio e l'imballaggio dei rifiuti contenenti sostanze pericolose e gestiti al suddetto regolamento; 2) i rifiuti devono essere raccolti ed avviati alle operazioni di recupero o di smaltimento secondo una delle seguenti modalità alternative, a scelta del produttore dei rifiuti: con cadenza almeno trimestrale, indipendentemente dalle quantità in deposito; quando il quantitativo di rifiuti in deposito raggiunga complessivamente i 30 metri cubi di cui al massimo 10 metri cubi di rifiuti pericolosi. In ogni caso, allorché il quantitativo di rifiuti non superi il predetto limite all'anno, il deposito temporaneo non può avere durata superiore ad un anno;

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3) il "deposito temporaneo" deve essere effettuato per categorie omogenee di rifiuti e nel rispetto delle relative norme tecniche, nonché, per i rifiuti pericolosi, nel rispetto delle norme che disciplinano il deposito delle sostanze pericolose in essi contenute; 4) devono essere rispettate le norme che disciplinano l'imballaggio e l'etichettatura delle sostanze pericolose; 5) per alcune categorie di rifiuto, individuate con decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministero per lo sviluppo economico, sono fissate le modalità di gestione del deposito temporaneo; cc) "combustibile solido secondario (Css)": il combustibile solido prodotto da rifiuti che rispetta le caratteristiche di classificazione e di specificazione individuate delle norme tecniche Uni Cen/Ts 15359 e successive modifiche ed integrazioni; fatta salva l'applicazione dell'articolo 184-ter, il combustibile solido secondario, è classificato come rifiuto speciale; dd) "rifiuto biostabilizzato": rifiuto ottenuto dal trattamento biologico aerobico o anaerobico dei rifiuti indifferenziati, nel rispetto di apposite norme tecniche, da adottarsi a cura dello Stato, finalizzate a definirne contenuti e usi compatibili con la tutela ambientale e sanitaria e, in particolare, a definirne i gradi di qualità; ee) "compost di qualità": prodotto, ottenuto dal compostaggio di rifiuti organici raccolti separatamente, che rispetti i requisiti e le caratteristiche stabilite dall'allegato 2 del decreto legislativo 29 aprile 2010, n. 75, e successive modificazioni; ff) "digestato di qualità": prodotto ottenuto dalla digestione anaerobica di rifiuti organici raccolti separatamente, che rispetti i requisiti contenuti in norme tecniche da emanarsi con decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali; gg) "emissioni": le emissioni in atmosfera di cui all'articolo 268, comma 1, lettera b); hh) "scarichi idrici": le immissioni di acque reflue di cui all'articolo 74, comma 1, lettera ff); ii) "inquinamento atmosferico": ogni modifica atmosferica di cui all'articolo 268, comma 1, lettera a); ll) "gestione integrata dei rifiuti": il complesso delle attività, ivi compresa quella di spazzamento delle strade come definita alla lettera oo), volte ad ottimizzare la gestione dei rifiuti; mm) "centro di raccolta": area presidiata ed allestita, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, per l'attività di raccolta mediante raggruppamento differenziato dei rifiuti urbani per frazioni omogenee conferiti dai detentori per il trasporto agli impianti di recupero e trattamento.

CENTRI DI RACCOLTA

La disciplina dei centri di raccolta è data dal decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela

del territorio e del mare, sentita la Conferenza unificata, di cui al decreto legislativo 28 agosto

1997, n. 28113 ;14

nn) "migliori tecniche disponibili": le migliori tecniche disponibili quali definite all'articolo 5,

comma 1, lettera l-ter) del presente decreto;

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oo) spazzamento delle strade: modalità di raccolta dei rifiuti mediante operazione di pulizia

delle strade, aree pubbliche e aree private ad uso pubblico escluse le operazioni di sgombero

della neve dalla sede stradale e sue pertinenze, effettuate al solo scopo di garantire la loro

fruibilità e la sicurezza del transito ;

pp) "circuito organizzato di raccolta": sistema di raccolta di specifiche tipologie di rifiuti

organizzato dai Consorzi di cui ai titoli II e III della Parte quarta del presente decreto e alla

normativa settoriale, o organizzato sulla base di un accordo di programma stipulato tra la

pubblica amministrazione ed associazioni imprenditoriali rappresentative sul piano nazionale, o

loro articolazioni territoriali, oppure sulla base di una convenzione-quadro stipulata tra le

medesime associazioni ed i responsabili della piattaforma di conferimento, o dell'impresa di

trasporto dei rifiuti, dalla quale risulti la destinazione definitiva dei rifiuti. All'accordo di

programma o alla convenzione-quadro deve seguire la stipula di un contratto di servizio tra il

singolo produttore ed il gestore della piattaforma di conferimento, o dell'impresa di trasporto

dei rifiuti, in attuazione del predetto accordo o della predetta convenzione;

qq) "sottoprodotto": qualsiasi sostanza od oggetto che soddisfa le condizioni di cui all'articolo

184-bis, comma 1, o che rispetta i criteri stabiliti in base all'articolo 184-bis, comma 2.

RIFIUTO ASSIMILABILE La produzione qualitative e quantitative rispetto all’assimilabilita’ dei rifiuti urbani, considerato che l'assimilazione è presente esclusivamente nella normativa italiana, mentre la Commissione europea (2011/753 UE), definisce «RIFIUTO DOMESTICO», i rifiuti prodotti dai nuclei domestici; «RIFIUTO SIMILE», sono i rifiuti comparabili, per tipo e composizione, ai rifiuti domestici, sono regolati dall’’art. 184 secondo l'origine, in rifiuti urbani e speciali. Sono rifiuti urbani a) i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione; b) i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a), assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi dell'articolo 198, comma 2, lettera g); c) i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade; d) i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d'acqua; e) i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali; f) i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui alle lettere b), c) ed e). È un sottoprodotto e non un rifiuto ai sensi dell'articolo 183, comma 1, lettera a), qualsiasi sostanza od oggetto che soddisfa tutte le seguenti condizioni:

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a) la sostanza o l'oggetto è originato da un processo di produzione, di cui costituisce parte integrante, e il cui scopo primario non è la produzione di tale sostanza od oggetto; b) è certo che la sostanza o l'oggetto sarà utilizzato, nel corso dello stesso o di un successivo processo di produzione o di utilizzazione, da parte del produttore o di terzi; c) la sostanza o l'oggetto può essere utilizzato direttamente senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale; d) l'ulteriore utilizzo è legale, ossia la sostanza o l'oggetto soddisfa, per l'utilizzo specifico, tutti i requisiti pertinenti riguardanti i prodotti e la protezione della salute e dell'ambiente e non porterà a impatti complessivi negativi sull'ambiente o la salute umana. Articolo 184-ter Cessazione della qualifica di rifiuto 1. Un rifiuto cessa di essere tale, quando è stato sottoposto a un'operazione di recupero, incluso il riciclaggio e la preparazione per il riutilizzo, e soddisfi i criteri specifici, da adottare nel rispetto delle seguenti condizioni: a) la sostanza o l'oggetto è comunemente utilizzato per scopi specifici; b) esiste un mercato o una domanda per tale sostanza od oggetto; c) la sostanza o l'oggetto soddisfa i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispetta la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti; d) l'utilizzo della sostanza o dell'oggetto non porterà a impatti complessivi negativi sull'ambiente o sulla salute umana. INCENTIVI E DISINCENTIVI

Gli incentivi premiali da recuperare sulla tariffa al cittadino sono riferiti al raggiungimento del

minimo dei parametri per la filiera rappresentati dalla quantità e qualità del servizio che

impattano direttamente sui costi finali, per cui il sistema va incentivato verso l’obiettivo

fissato al 65% della raccolta differenziata realizzata e documentata:

Per raggiungere tali obiettivi possono essere raggiunti attraverso vari strumenti:

La compostiera in casa o con riutilizzo direttamente del produttore del compost prodotto.

Il trasporto presso l’isola ecologica di materiale pulito e selezionato per filiera, dove dopo

pesatura, sarà raccolto per filiera, per cui lo stesso rifiuto, acquisirà un valore economico e

quindi un somma da sottrarre alle spese di gestione della raccolta e dello smaltimento, e quindi,

un introito da ricavare con la vendita delle M. P.S. di qualità . Oltre al minor costo derivante

dal sistema di smaltimento, si otterrà un abbassamento delle penalità stabilite dal

Commissario di governo a livello di bacino di utenza comunale.

Il limite massimo dell’incentivo da non superare è pari al 60% della tariffa, equivalente alla

quantità procapite prodotta in un anno e rispetto al numero massimo dei componenti del

nucleo familiare.

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La disincentivazione sarà ripartita fra tutte le utenze che non intendono partecipare alla

raccolta differenziata e quindi rispettare i 10 parametri, la somma da ripartire per la copertura

dei maggiori costi non potrà superare il limite massimo del 40% della tariffa.

Con la seguente formula progressiva:

SUDDIVISIONE DEL TERRITORIO DI COMPETENZA per zona “INDIVIDUATA”

Comune Residenti al 31/12/2013 Tipologia di Gestione Tempo di Gestione San Cipriano D’Aversa1 San Cipriano D’Aversa2 San Cipriano D’Aversa3 San Cipriano D’Aversa4 San Cipriano D’Aversa5

TOTALE RESIDENTI

RICOGNIZIONE 2013, DATI GENERALI per ciascuna zona “INDIVIDUATA” ZONA

San Cipriano ESTENSIONE

(kmq) ABITANTI RESIDENTI

ABITANTI EQUIVALENTI

Cassonetti

N° STAZIONI ECOLOGICHE

1 1 2 3 4 1 5 1

Totale TAB.– Stato di fatto N° addetti dipendenti attuale gestione N° mezzi dei Gestori N° contenitori

Operativi raccolta Raccolta Porta - porta Sacchi Operativi spazzamento Spazzatrici Campane Vetro Operativi lavaggio Motocarri spazzam. Bidoni -------- Operativi officina Lavaggio Navette -------- Operativi recupero/smaltimento

Scarrabili ---------

Governo/controllo Cestini --------- Altri -------- TOTALE TOTALE TOTALE

Utenza che non partecipa alla raccolta differenziata 60%

100% maggiorazione massima +140%

Utenza che partecipa alla raccolta differenziata 60% 100% maggiorazione massima - 60%

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TAB. – CONFRONTO DATI RACCOLTA DAL 2012 AL 2013 Trand riferimento TOTALE 2011 TOTALE 2012 TOTALE 2013 TOTALE 2004 Frazioni Ton % Ton % Ton % Ton %

Fos Verde Carta Vetro Plastica Beni durevoli, metalli Inerti domestici RAEE TOTALE RD Indifferenziato TOTALE RU

Indiffer. a produz. cdr Indiffer. in discarica TAB. – RICOGNIZIONE 2012 DATI TECNICI DELLA RACCOLTA TERRITORIALE TIPO RACCOLTA

GG fra 2 svuotamenti

(media)

Contenitori installati

Ab_eq serviti

per contenitore

Litri svuotati

all’anno per ab_eq servito

Litri installati per ab_eq

servito

Peso specifico apparente (in kg/mc)

Carta Vetro metalli Plastica Fop Verde Ingombranti Tessili Rup Secco Tal quale

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L’Ente gestore deve realizzare il sistema gestionale che raggiunga gli obiettivi della riduzione, riciclo e il recupero dei rifiuti per le diverse filiere indicandone le fasi . Il sistema Gestionale deve avviare una interazione tra i rifiuti solidi urbani, con i rifiuti assimilati distinti dai rifiuti da imballaggi , e quindi la tariffazione deve essere conseguente.

Verifica localizzazione degli impianti di selezione, e recupero, per organizzare e programmare le diverse filiere per le singole materie seconde,

Attiva le campagne informative, formative e di sensibilizzazioni Valuta costantemente i potenziali impatti che si potranno avere in riferimento ai costi –

benefici e ricavi e propone gli opportuni aggiustamenti . Coinvolge operativamente le associazioni di volontariato e il Comitato consultivo, Realizza il piano comunale di bonifica delle aree inquinate. Verifica le tipologie e le diversificazione degli impianti di smaltimento, riciclo e

recupero dei rifiuti esistenti nella regione Campania, e li utilizza nel rispetto delle regole del libero mercato, della legalità.

Sollecita il comune ad interventi verso la provincia di Caserta, che nell’ambito della dell’organizzazione provinciale del ciclo integrato dei rifiuti di salvaguardare le scelte di campo operate dalla gestione comunale.

Verifica le soluzioni ottimale per conferire i rifiuti tal quale all’impianto ex CDR STIR localizzato sul territorio di S. Maria Capua Vetere che penalizza la città di San Cipriano D’Aversa anche attraverso il superamento dell’utilizzo della stazione di trasferenza presente sul territorio di San Cipriano D’Aversa, il cui costo oggi grava fortemente su questo comune per euro 169/ tonnellate.

Promuove tutte le utili iniziative per limitare la produzione dei rifiuti anche con incentivando il vuoto a rendere, e la promozione presso i negozi di vendita di prodotti liquidi sfusi, ed altri modi specifici.

Attiva tutte le iniziative a favorire il recupero dai rifiuti, delle MPS materie prime seconde ed anche il recupero di energia dai rifiuti.

attiva le disposizioni speciali previste nel regolamento comunale sia per i rifiuti pericolosi urbani, sia per i rifiuti cimiteriali e per gli assimilati agli urbani.

Attiva sistemi di raccolta differenziata per le diverse tipologie merceologiche, solo, se le stesse, sono finalizzate al riuso, recupero o riciclo, altrimenti meglio raccogliere e smaltire in modo indifferenziato.

COSTI E LA TARIFFA L’Ente Gestore attiverà il recupero delle entrate cercando consensi e non rotture con il cittadino cliente, questo è uno dei compiti più delicati del sistema qualità. Bisogna realizzare il servizio entrate efficiente, che riesca a garantire il recupero dei vari sprechi e l’evasione sia ricondotta a livelli tali da garantire maggiori entrate ed una più equa ripartizione dei costi. Con la riscossione della tariffa si dovrà realizzare il pareggio tra i costi i ricavi e produrre i maggiori benefici , con il raggiungimento di tre obiettivi, 1. Ottimizzazione del servizio e recupero degli sprechi. 2. Aumento delle entrate contrastando l’evasione 3. L’applicazione della tariffa che sia garante del rispetto dell’equità tra i cittadini utenti e rispetta il principio chi inquina paga

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Natura ibrida della tariffa corrispettivo del servizio reso RSU. Le perplessità in merito alla natura giuridica della tariffa sarà ben chiarita nel regolamento

TARES, che sarà approvato con i poteri del consiglio comunale, che dispone la disciplina

tariffaria tributaria per il solo 2013, in quanto nel 2014 dovrà essere prevista la TARI (Tassa

Rifiuti) e la TASI (Tassa Servizi) con l’introduzione futura del sistema Service Tax è come

un corrispettivo puntuale dovuto dal cittadino che usufruisce del servizio di igiene urbana del

comune, alla stregua delle forniture di elettricità, acqua, gas, telefono, servizi pubblici.

In questo modo la volontà dell’Amministrazione è definita da un rapporto prestazioni rese

rispetto ad un corrispettivo tariffario.

La Tariffa comunale per la gestione del servizio di N. Urbana stabilita nel regolamento

comunali, come il corrispettivo del servizio reso, trae origine dal rapporto contrattuale

obbligatorio istituito attraverso il regolamento comunale, che va considerato come rapporto

contrattuale tra cittadino utente ed il comune che svolge il servizio sul proprio territorio in

forma di privativa.

Tale rapporto si sviluppa tra il cittadino utente ed il comune, solo per i rifiuti solidi urbani,

mentre per gli assimilati, per gli imballaggi e i rifiuti da imballaggi il servizio avviene solo a

seguito stipule di apposite convenzioni tra i diversi attori.

Comune e i 6 consorzi di filiera in capo al Conai per recepire l’accordo ANCI - Conai:

Convenzioni tra comune ed Ente Gestore;

Convenzione tra Ente Gestore e Consorzi obbligatori di filiera:

Convenzione tra Ente Gestore e singoli operatori, condomini, con associazioni categorie etc.

sulla compostiera ed autocompostaggio.

Convenzioni con associazioni di volontariato e di categoria per sostenere gli obiettivi minimi di

raccolta.

Convenzione RAEE con i CDRC

Convenzione con il consorzio PFU Pneumatici Fuori uso.

APPLICAZIONE DELLA TASSA/TARIFFA per ciascuna zona “INDIVIDUATA” COMUNE S. Cipriano

REGIME Categorie TARIFFA BASE (€/mq)

GETTITO DOMESTICI

(M€)

(M€) GETTITO

NON DOMESTICI

GRADO COPERTURA

2004

Anno 2012 Tariffa Anno 2013 Tariffa 30 Anno 2014 Tariffa 30

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RICOGNIZIONE 2013, COSTI E RICAVI PER RECUPERO DELLA GESTIONE RU RACCOLTA DIFFERENZIATA Raccolta e spazzam. Recupero e smaltim TOTALE

COSTI DIRETTI Operativi (di cui personale) Ammortamenti Accantonamenti TOTALE COSTI DIRETTI

RICAVI RECUPERO Conai

TOTALE COSTI DIRETTI (al netto dei ricavi recupero)

Nota 1: ab_eq = residenti + presenze turistiche (gg di presenza turistica / 365). COSTI DI GESTIONE RU PER TIPO RACCOLTA E PER SPAZZAMENTO TIPO RACCOLTA

Territoriale Domiciliare Stazione ecologica

TOTALE

Costo totale

ab_eq servito

Costo totale

ab_eq servito

Costo totale

Costo totale

Euro per ab_eq ATO

Carta Inerti Vetro Plastica Fop Verde Beni durevoli

Metalli Legno Ingombranti Tessili Rup Secco Tal quale TOTALE RACCOLTA

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RICOGNIZIONE DEI COSTI DELLE SPESE GENERALI

COSTI COMUNI Generali di gestione Ammortamenti generali Accantonamenti generali TOTALE COSTI COMUNI

COSTI COMPLESSIVI DI GESTIONE RUS

RICOGNIZIONE DEI COSTI DELLO SPAZZAMENTO

Nota 1: ab_eq = residenti + presenze turistiche (gg di presenza turistica / 365). RICOGNIZIONE 2013, COSTI GESTIONE RU/KG RACCOLTO, PER TIPO RACCOLTA TIPO RACCOLTA

euro/kg territoriale

euro/kg domiciliare

€. /kg staz ecologica

Euro/kg totale

Carta Vetro+ metalli Vetro+ plastica+ metalli

Plastica Fop Verde Beni durevoli Metalli Legno Ingombranti Tessili Rup Tal quale TOTALE RACCOLTA

SPAZZAMENTO (esclusi: pulizia arenili e spazzamento nel Comune

Costo totale (in M£)

TOTALE RU

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RICOGNIZIONE DEI COSTI DELLE SPESE GENERALI

COSTI COMUNI Generali di gestione Ammortamenti generali Accantonamenti generali TOTALE COSTI COMUNI

COSTI COMPLESSIVI DI GESTIONE TERRITORIO DI COMPETENZA DI CIASCUNA

Zona Comunale Residenti al 2012 Gestione individuata Operativa Territoriale 1 2 3 4 5 TOTALE RESIDENTI CONFRONTO FRA COSTI

COSTI 2013 (ricognizione) 2014 (piani finanziari) Incremento %

CG CGIND

CSL CRT CTS AC

CGD CRD CTR

CC

CK AMMORTAMENTI

ACCANTONAMENTI REMUNERAZIONE

TOTALE COSTI

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Piano di prospettiva biennale COSTI 2013(dalla

ricognizione) 2014 (dai piani

finanziari) Incremento%

Residenti

Totale RU (ton) Grammi / resid. al giorno Totale RD (ton) % RD

Costo per residente (lire/anno) Costo per kg (lire/kg) % costi fissi sul totale % costi generali sul tot. N° Comuni a tariffa Residenti a tariffa Gettito tassa/tariffa (incl. ECA) Gettito per residente Grado copertura reale % gettito ut. domestiche

Il MODELLO GESTIONALE E ORGANIZZATIVO

Rispetto al modello organizzativo, ai risultati del processo gestionale, agli standard dei servizi

erogati e alla futura pianificazione d’ambito va elaborato il Contratto di servizio che definisce

il modello organizzativo di massima, lasciando alla libera capacità imprenditoriale e alla

relativa esperienza acquisita del futuro ATO e STO. Comunque i concorrenti sono obbligati a

rispettare gli obiettivi sopra definiti, oltre ai vari standard di qualità da raggiungere, e rispetto a

tutto quanto si farà scaturire la relativa proposta del piano finanziario e relativa tariffa.

Tutte le funzioni di privativa spettano al comune di San Cipriano D’Aversa per la gestione dei

rifiuti solidi urbani, anche relativamente all'organizzazione e all'espletamento della gestione

come servizio pubblico inserito nel piano d’Ambito.

Lo stesso comune assegna direttamente la gestione, affidando la funzione di Ente gestore

all’ATO, con relativo contratto di servizio e disciplinare tecnico, in cui saranno rispettati i

livelli minimi da raggiungere, il periodo transitorio (2013-2014 per garantire la migliore qualità

del servizio reso e gli obiettivi minimi definiti dagli standard di qualità previsti nella normativa

e dal regolamento comunale.

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Tipo di organizzazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti, e le modalità vanno

espressamente indicate nella carta dei servizi

la qualità del servizio proposto, la sospensione e il recupero del servizio, il preavviso

all’utente in caso di sospensione, il pronto intervento, il numero di campagne di

informazione e sensibilizzazione da realizzare in una anno, sportelli, risposte alle richieste

scritte,e cc.);

gli obiettivi di raccolta differenziata;

le indicazione sulla percentuale di scarto da rifiuti riciclabili;

dimensionamento, controllo sull’efficienza del servizio (mezzi, contenitori, sostituzione

contenitori;

la presenza di stazione ecologiche attrezzate e indicazione sulla loro accessibilità.

Un punto fondamentale dell’organizzazione del servizio va dedicato ad azioni specifiche

relative alla tutela e sicurezza ambientale connesse al servizio:

la qualità del processo aziendale (ISO 9000 e 14.000);

la sostituzione dei mezzi con combustibile alternativo;

la collaborazione delle associazioni di volontariato e cooperative sociali, che possono

contribuire al raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata

lo sviluppo degli acquisti verdi e l’utilizzo della carta riciclata.

Standard di qualità Modalità gestionale Attività

Servizio settimanale giornaliero San Cipriano

D’Aversa

Maggio Settembre

ottobre marzo

Spazzamento 5 RSU indifferenziato 3

Raccolta differenziata 5 RAEE E PFU Ecocentro 2

Fraz. Umida 3 Fraz. Secca 2

Lavaggio e bonifica 1 Inerti , Ingombranti Tel. Tel. Tel.

Raccolta in ecocentro 2 o Tel. Tel. Tel. Pericolosi T e/o F medicinali 15 giorni

Imballaggi secondari e terziari 3 Progetto operativo di gestione tariffa nel comune di San Cipriano D’Aversa Nel comune di San Cipriano D’Aversa l'organizzazione della gestione integrata dei rifiuti solidi urbani, è articolata nelle seguenti fasi operative:

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Nella 1° fase: Il territorio di San Cipriano D’Aversa viene inquadrato per zone omogenee nel sotto meglio definite : n. AREA ECOCENTRI O ISOLE Tipologia servizio 1. 2. 3. 4. 5.

Totale 5 aree PRODUZIONE PROCAPITE DEI RIFIUTI SOLIDI La produzione dei rifiuti urbani è le politiche di assimilazione adottate dal comune nel

regolamento tenderanno a contenere la sovrapproduzione dei rifiuti prodotti in questi anni.

Su tutto il territorio provinciale di Caserta la produzione media è di 1,28 Kg per abitante

residente al giorno di rifiuti ( pari a 467 Kg/ab anno), contro una media nazionale di circa 500

Kg/ab anno, mentre la produzione procapite per il comune di San Cipriano D’Aversa è Kg

La produzione dei rifiuti urbani risulta superiore al valore registrato a livello nazionale e

regionale pari rispettivamente1,44 e 1,36 Kg per abitante residente giorno –

Il fenomeno di crescita della produzione dei rifiuti urbani a livello nazionale, imputabile non

soltanto ad un effettivo incremento dei consumi ma anche alle politiche di assimilazione

adottate da molti comuni .

GESTIONE ATTUALE Modalità gestionale Attività In economia GISEC spa Affidatario

del servizio ATO STO

Spazzamento lavaggio Cas. si RSU indifferenziato si

Raccolta differenziata si Piattaforme ingombranti si

Compostaggio Selezione Fraz. Umida Selezione Fraz. Secca

CDR Termovalorizzazione

Discarica San Tammaro Altro

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DIMENSIONAMENTO DEI SERVIZI RACCOLTA DIFFERENZIATA Dimensionamento dei servizi Attrezzature

Personale :

n.

Autisti Raccolta n. 2 , 4° e n. 14, 3° livello N. 1 Operatori raccolta n. 4 e n. 53

Totale Operatori stagionali autista operatori

Automezzi

Autocarro con vasca per la RD domiciliare Autocompattatori per la RD (medio) 2 autome/ a Autocompattatori per la RD (grande) 6 autome/ a Autocarri con gru per la RD 3 autome/ a Automezzo Satelliti RDUP Automezzi navetta e apecar per il verde Automezzi a servizio isole ecologiche

STANDARD MINIMI DI QUALITA’ servizi sulle zone localizzate in San Cipriano D’Aversa

ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO SMALTIMENTO E RICICLAGGIO

SISTEMA IMPIANTISTICO DI RIFERIMENTO Modalità gestionale Attività Località impianto Tipologia di rifiuto PIATTAFORMA PERICOLOSI IN COSTRUZIONE.

Pignataro Maggiore Rifiuti pericolosi

STIR S. Maria Capua Vetere RSU indifferenziato ISOLE ED ECOCENTRO in COTRUZIONE. CITTA’ R SU .differenziato IMP. DI COMPOSTAGGIO Fraz. Umida IMP. DI SELEZIONE CARTOFER ARZANO Fraz. Secca COMPOSTAGGIO San Tammaro Umido selezionato TERMOVALORIZZAZIONE Acerra CDR DISCARICA San Tammaro RSU indifferenziato IMPIANTO INERTE Casal di principe Rifiuti inerti DISCARICA PERICOLOSI Spazzamento PFU PNEUMATICI FUORI USO Pneumatici CIMITERIALI Rifiuti Cimiteriali INGOMBRANTI Cartofer Arzano Mobili, divani, mater.

Modalità gestionale Servizio settimanale

Spazzamento RSU indifferenziato Raccolta differenziata carta carta carta carta carta carta carta carta Piattaforme ecologiche Fraz. Umida ------ ------- -------- ------- -------- ------- ------- -------- Fraz. Secca ------ ------- -------- ------- -------- ------- ------- -------- Lavaggio cassonetti Bonifica Inerti Tel. Tel. Tel. Tel. Tel. Tel. Tel. Tel. Ingombranti e Durevoli Tel. Tel. Tel. Tel. Tel. Tel. Tel. Tel. Pericol. Te/oF medicin. Imballaggi

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RAEE Frigoriferi, televisori PERICOLOSI diversi Altri Tali impianti o la tipologia d’impianto servono come riferimento per l’Ente Gestore, non è obbligato ad utilizzarli

RIFERIMENTI E VALUTAZIONE DELL’ATTUALE GESTIONE DEL SERVIZIO

La mancanza di sistemi gestionali adeguati sia informativi e comunicativi all’interno allo stesso

servizio CUB ha fatto emergere una gestione COSTOSA E DEFICITARIA che va superata .

Con una popolazione equivalente annuale pari a 13.000abitanti la RACCOLTA

DIFFERENZIATA (quantità recuperate ad oggi) somo limitate

CONFIGURAZIONE SISTEMA COMUNALE DI GESTIONE RIFIUTI

NELL’AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE ATO CASERTA

Il Piano Comunale di gestione del ciclo integrato dei rifiuti svolge nel proprio territorio l’azione di programmazione in sinergia con il futuro piano d’Ambito per le seguenti funzioni operative: 1) trasferenza della frazione residuale da raccolta differenziata all’ impianto STIR. di Santa

Maria Capua Vetere 2) La frazione organica ed umida da privilegiare le compostiere domestiche e da inviare agli

impianti di compostaggio per la trasformazione dell’organico raccolto in modo differenziato in compost di qualità, in fase di realizzazione c’è l’impianto di Compostaggio di San Tammaro in fase di completamento.

3) frazioni secche frazionate per flussi omogenei agli impianti di selezione e valorizzazione; per riciclare le frazioni secche recuperabili di MS e consegnate al CONAI o alle filiere di recupero dei materiali su libero mercato

4) avvio al recupero energetico mediante trattamento da CDR della frazione residuale da raccolta differenziata da inviare rispetto alle capacità nel termovalorizzatore di Acerra;

5) raccolta e trasporto e valorizzazione del vetro con riciclo della MPS; 6) attivazione di piattaforme per il ricevimento e il trasporto dei rifiuti provenienti dalla

raccolta del legno e degli ingombranti; 7) costruzione e gestione delle isole ecologiche con movimentazione dei rifiuti ivi conferiti; 8) Costruzione e gestione degli ecocentri 9) realizzazione di centri specializzati per l’assistenza centralizzata di mezzi e attrezzature per

la raccolta, servizio di nolo di automezzi per la raccolta e di messa a disposizione di personale per le attività di scorta a supporto alla raccolta nel comune.

10) servizio di raccolta e trasporto di rifiuti prodotti nei cimiteri. 11) centro di assistenza tecnica e di consulenza ai comuni e di supporto alle attività di

promozione della R.D. 12) realizzazione di impianti di smaltimento per le frazioni residuali delle attività di recupero

non altrimenti valorizzabili.

Piano comunale della gestione integrata redatto dal gruppo di lavoro Stefano Tonziello.

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ANALISI DEL BILANCIO COMUNALE Dall’analisi dei bilanci di previsione e dei consuntivi degli anni precedenti emerge un

sostanziale aumento annuale dei costi in generale della gestione dei rifiuti nel comune di San

Cipriano D’Aversa, tra questi costi è possibile inquadrare i forti aumenti che si registrano.

I costi maggiori si riferiscono alle disposizioni e alla realizzazione delle specifiche opere

richieste dal Commissariato di Governo ai Comuni ed ai consorzi che hanno gestito e che sono

stati sciolti es.:

FONDI COMUNALI DERIVANTI DAL RISTORO

Il rifiuto tal quale del Comune va nei diversi impianti della Campania deve versare il ristoro

per Kg, al comune in cui è situato l’impianto che moltiplicato per il totale dei rifiuti scaricati in

detti impianti produce un forte incasso complessivo che i comuni devono aumentare sulla

tariffa.

Comunque i forti costi della gestione vanno ridotti se aumentano le percentuali di raccolta

differenziata, quindi per un doveroso rispetto verso il cittadino utente , che potrebbe aprire un

giusto contenzioso verso il comune per un imposizione di sprechi che incidono fortemente

sulla tassazione alla cittadinanza di San Cipriano D’Aversa il cittadino virtuoso va premiato.

OTTIMIZZAZIONE DEI TRASPORTI

DIMINUIRE I COSTI

Con urgenza va realizzata una buona raccolta differenziata dei rifiuti, coinvolgendo la cittadinanza e le associazioni di volontariato per abbassare i costi.

Prof. Stefano Tonziello

90% Rifiuti tal quali

DISCARICA A SERVIZIO

% FOS

IMPIANTO STIR % Sovvalli

SAN TAMMARO

I rifiuti STIR trasformati in FOS e sovvalli, sono circa il 50% DEL 90% dei rifiuti tal quali si calcola che il comune di San Cipriano D’Aversa dovrà pagare 2,6 milioni di Euro.