Comune di Laterza · interventi di rinaturalizzazione del bosco comunale “selva san vito”...

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Comune di Laterza (Provincia di Taranto) Oggetto : INTERVENTI DI RINATURALIZZAZIONE DEL BOSCO COMUNALE “SELVA SAN VITO” (P.S.R. Puglia 2007/2013 – Asse II – Misura 227/2013 Azione 1 “Sostegno agli investimenti non produttivi – foreste” – Determina Autorità di Gestione n. 422 del 28.11.2014 – Domanda di aiuto n. 94752146715 CUP D56J13001870006 Lotto CIG [60850348E7) STUDIO DI COMPATIBILITÀ IDROLOGICA ED IDRAULICA Committente : Comune di Laterza Piazza Plebiscito n° 2 74014 - Laterza (TA) Il tecnico : Dott. Geol. Arcangelo PERRUCCI Laterza, 22/04/2015

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Comune di Laterza

(Provincia di Taranto)

Oggetto:

INTERVENTI DI RINATURALIZZAZIONE DEL BOSCO COMUNALE “SELVA SAN VITO” (P.S.R. Puglia 2007/2013 – Asse II – Misura 227/2013 Azione 1 “Sostegno agli investimenti non produttivi – foreste” – Determina Autorità di Gestione n. 422 del 28.11.2014 – Domanda di aiuto n. 94752146715 CUP D56J13001870006 Lotto CIG [60850348E7)

STUDIO DI COMPATIBILITÀ IDROLOGICA ED IDRAULICA

Committente: Comune di Laterza Piazza Plebiscito n° 2 74014 - Laterza (TA)

Il tecnico:

Dott. Geol. Arcangelo PERRUCCI

Laterza, 22/04/2015

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STUDIO DI COMPATIBILITÀ IDROLOGICA E IDRAULICA

INTERVENTI DI RINATURALIZZAZIONE DEL BOSCO COMUNALE “SELVA SAN VITO” (P.S.R. Puglia 2007/2013 – Asse II – Misura 227/2013 Azione 1 “Sostegno agli investimenti non produttivi – foreste”

Via Concerie n° 104 – Laterza (TA) – Telefax: 099/8297364 – e-mail: [email protected]

Posta elettronica certificata (P.E.C.): [email protected]

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INDICE

1 - ASPETTI GENERALI ...................................................................................................................3

2 - INTERVENTI PREVISTI ..............................................................................................................4

3 - IMPOSTAZIONE DELLO STUDIO .............................................................................................6

4 - STUDIO MORFOLOGICO ..........................................................................................................8

4.1 - Inquadramento generale dell’assetto dell’area ....................................................................8

4.2 - Analisi morfologica e morfometrica dei bacini idrografici ..................................................8

5 - STUDIO IDROLOGICO.............................................................................................................10

5.1 - Analisi pluviometrica ..........................................................................................................10

5.2 - Caratterizzazione del tempo di risposta e della potenzialità al deflusso dei bacini ...........17

5.3 - Portate al colmo di piena ....................................................................................................19

6 - STUDIO IDRAULICO................................................................................................................21

6.1 - Indagine in sito e rilevamenti ..............................................................................................21

6.2 - Dati di riferimento...............................................................................................................24

6.3 - Calcolo del profilo di moto .................................................................................................29

6.4 - Coefficiente di scabrezza.....................................................................................................29

6.5 - Condizioni al contorno e condizioni iniziali .......................................................................29

6.6 - Sintesi dei risultati...............................................................................................................30

7 - CONCLUSIONI ..........................................................................................................................32

8 - QUADERNO DELLE SEZIONI HEC RAS

9 - ALLEGATI GRAFICI

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1 - ASPETTI GENERALI

In riferimento al progetto riportato in epigrafe “INTERVENTI DI

RINATURALIZZAZIONE DEL BOSCO COMUNALE “SELVA SAN VITO” (P.S.R. Puglia

2007/2013 – Asse II – Misura 227/2013 Azione 1 “Sostegno agli investimenti non produttivi –

foreste” proposto dal Comune di Laterza (TA), con il presente studio si forniscono alcuni

approfondimenti di carattere idraulico, in ragione della presenza del reticolo idrografico nella zona

di intervento.

Figura 1 - Corografia dell’area

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In fase di impostazione degli studi, si è ritenuto opportuno estendere gli approfondimenti non

soltanto alle indicazioni idrauliche fornite dalla Carta I.G.M. 1:25000, tuttora fonte ufficiale per

l’individuazione del reticolo idrografico, ma anche a quelle della Carta Idrogeomorfologica, pur non

avendo ancora, quest’ultima, valore formale, in quanto suscettibile di modifiche fino alla definitiva

approvazione; difatti, gli elementi contenuti in tale carta assumono valenza non soltanto

paesaggistica, ma, con particolare riferimento al reticolo idrografico, rappresentano un

approfondimento del quadro conoscitivo di cui è utile tenere conto.

Gli studi effettuati, condotti con riferimento ad eventi con tempo di ritorno di 200 anni, sono

volti a caratterizzare le relazioni che si possono stabilire tra le opere in progetto e l’assetto idraulico

delle aree, in modo da renderli reciprocamente compatibili secondo quanto prescrive il criterio di

conformità al PAI vigente, in relazione alle condizioni di "sicurezza idraulica".

2 - INTERVENTI PREVISTI

Gli interventi di rinaturalizzazione previsti, possono così essere riassunti:

� Diradamenti selettivi

Il soprassuolo forestale sarà oggetto di propedeutici diradamenti selettivi tesi ad eliminare le

piante malate, deperienti, inclinate, sottomesse e prive di avvenire.

L’entità del prelievo sarà commisurata intorno al 10% della massa in piedi al fine di evitare

di scoprire eccessivamente il suolo.

� Eliminazione della vegetazione infestante del sottobosco

Consisterà nell’eliminazione selettiva in bosco degli arbusti della macchia (lentisco, fillirea,

ginepro, terebinto, alaterno) con attrezzature portatili (motoseghe, decespugliatori), solo se

ritenuta necessaria e limitatamente alle specie invadenti, rilasciando le specie tipiche del

sottobosco. Comprenderà la ripulitura, accumulo, allontanamento e/o distruzione in spazi

non pregiudizievoli del materiale vegetale di risulta.

� Infittimento con specie arboree autoctone

Nelle aree di bosco a minore densità e nelle aree con condizioni stazionali favorevoli allo

sviluppo delle querce autoctone sarà eseguito un intervento di piantumazione eseguito con

un sesto di impianto irregolare e a gruppi. Le specie quercine autoctone da utilizzare saranno

principalmente Quercus trojana Webb, Quercus pubescens Willd. e Quercus ilex L.

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Tali infittimenti sono finalizzati ad aumentare la stabilità dell’ecosistema forestale mediante

la creazione di una fitocenosi naturaliformi per composizione, struttura e densità.

L’operazione di rinfittimento, tenendo conto del peso delle fallanze e della dimensione delle

prese di utilizzazione, prevede l’introduzione in totale di 2.000 piante.

La piantumazione sarà effettuata con piantine di circa due anni di età allevate in fitocella.

Contestualmente alla messa a dimora delle giovani piante quercine, sarà eseguita la

pacciamatura finalizzata a ridurre la perdita d’acqua del suolo garantendo così la

sopravvivenza delle piantine.

� Infittimento con specie arbustive autoctone

Le radure all’interno del bosco caratterizzate da un maggior disturbo antropico, dovuto

essenzialmente all’eccessivo pascolo e ai tagli che hanno progressivamente scoperto il suolo

favorendone la degradazione e l’erosione, non essendo più in grado di ospitare le specie

quercine a causa dell’esiguità e della povertà del substrato pedogenetico, saranno oggetto di

piantumazione di specie arbustive tipiche della macchia essendo meno esigenti nei confronti

del suolo ed in grado di assicurare una copertura dello stesso.

Al fine di rendere immediata l'individuazione dell'assetto idraulico che abbia validità

formale, negli elaborati grafici allegati al presente studio l’area oggetto di intervento è stata ubicata

su cartografia I.G.M..

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3 - IMPOSTAZIONE DELLO STUDIO

Dalla consultazione degli elaborati grafici si può notare la presenza di un reticolo idrografico

che interessa marginalmente l’area di interesse.

In particolare, il margine destro dell’area in prossimità dell’incrocio tra la SP15 e la SP16,

ricade in alveo fluviale come definito dall’art 6 delle N.T.A. del PAI e dallo stesso disciplinato e/o

fasce di pertinenza fluviale, definibili geometricamente ai sensi dell’art. 10 delle N.T.A. del PAI e

disciplinate dallo stesso articolo.

Gli articoli 6 e 10 delle N.T.A. del PAI succitati si riferiscono, rispettivamente, ad "Alvei

fluviali in modellamento attivo ed aree golenali" ed a "Fasce di pertinenza fluviale", elementi

associati al reticolo idrografico.

A tutt’oggi, diversamente dalle aree a pericolosità idraulica, il reticolo idrografico e le relative

fasce di pertinenza non sono arealmente individuate nella cartografia in allegato al PAI, per cui, è

uso consolidato presso l’Autorità di Bacino della Puglia, intendere "reticolo idrografico" al quale

applicare i relativi articoli delle NTA del PAI stesso, tutto quanto rappresentato come tale su

cartografia IGM in scala 1:25000.

Nell’immagine seguente si riporta l’ubicazione degli interventi su Ortofoto.

Figura 2 - Inquadramento dell’area di intervento su ortofoto

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Al fine di definire l’assetto idraulico dell’area, si è ritenuto di dover procedere con uno

studio idraulico, a scala di bacino, volto non soltanto a caratterizzarne il regime idraulico, ma,

soprattutto, a definirne con la maggiore accuratezza possibile l’andamento sul territorio in relazione

agli eventi che stabiliscono le condizioni di "sicurezza idraulica" secondo quanto stabilito dalle

N.T.A. del PAI. Pertanto, si è scelto di pervenire alla completa definizione dell’assetto idraulico

propagando le portate bicentenarie, ovvero quelle con tempo di ritorno di 200 anni, sui domini

monodimensionali sottesi dal reticolo idrografico ivi presente.

Definendo le impronte del transito delle piene bicentenarie, che al loro esterno individuano

le suddette condizioni di "sicurezza idraulica", sarà possibile determinare, in maniera fisicamente

basata, l’andamento del reticolo idrografico ed i parametri idraulici ad esso connessi, e, in tal modo,

si potrà effettuare una corretta progettazione in conformità con il PAI vigente.

Di seguito si illustrano le fasi previste per la redazione dello studio:

• reperimento della cartografia di base (I.G.M. in scala 1:25.000, rilievi aerofotogrammetrici

della cartografia CTR 1:5.000 della Regione Puglia, ortofoto);

• individuazione e caratterizzazione dei bacini idrografici che abbracciano i rami del reticolo

idrografico oggetto di approfondimento;

• studio della pluviometria con i tempi di ritorno di 200 anni, di riferimento per le condizioni

di sicurezza idraulica, tramite procedure di regionalizzazione proprie del progetto VAPI

Puglia;

• definizione della pioggia critica netta e della relativa durata, per la quantificazione del

massimo volume di piena, corrispondente al tempo di ritorno di 200 anni sopra richiamato,

attraverso il metodo di trasformazione afflussi-deflussi dell’SCS-CN;

• definizione della portata di piena bicentenaria attraverso il metodo SCS (Soil Conservation

Service);

• individuazione delle aree interessate dal transito dei deflussi bicentenari;

• valutazione della vulnerabilità dei siti e delle soluzioni progettuali.

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4 - STUDIO MORFOLOGICO

4.1 - Inquadramento generale dell’assetto dell’area

L’area d’intervento si estende in agro di Laterza (TA), ad un’altitudine media di 380 m

s.l.m. e si presenta con una rete infrastrutturale abbastanza sviluppata. Il reticolo di studio è un

reticolo secondario che, poco a valle dell’area di interesse, confluisce nel reticolo denominato Fosso

del Canale Scarpone quindi nel Fosso del Canale Gennarini.

I bacini di studio ricadono nell’ambito dei bacini dell’arco ionico con corsi d’acqua tipo

“gravina”, tale ambito comprende i bacini di una serie di corsi d’acqua, accomunati dalla

condizione di avere come recapito finale il mare Jonio, nel tratto compreso tra la foce del Bradano e

il litorale tarantino orientale, e di mostrare in molti casi, soprattutto nei tratti medio-montani,

condizioni morfologiche della sezione di deflusso molto strette e profonde, che localmente sono

chiamate “gravine“.

Tutti gli impluvi dell’area hanno un regime effimero caratterizzato da lunghi periodi estivi di

asciutta alternati a periodi, generalmente invernali, in cui presentano deboli portate.

4.2 - Analisi morfologica e morfometrica dei bacini idrografici

A partire da un ampio territorio, si è delimitato i bacini di studio, in maniera tale da

ricomprendere tutto il reticolo che potesse avere influenza sull’assetto idraulico delle aree di

interesse.

Nel corso dei sopralluoghi si è rilevato che sono presenti diverse infrastrutture stradali

esistenti che, pur non interessando direttamente i siti di intervento, possono condizionare il regime

idraulico del reticolo che le interseca, in quanto gli attraversamenti avvengono a raso, in assenza di

qualunque manufatto di scavalco.

Le operazioni cartografiche sono state effettuate attraverso l’applicazione di software GIS,

costruendo il DEM (Digital Elevation Model) dai dati cartografici prima citati.

Occorre evidenziare come per tali operazioni, visto il piccolo ordine di estensione territoriale

delle aree di interesse, si è impostata definizione di 1m x 1m, ricercando, in tal modo, la massima

precisione possibile.

Infine, si è fatto uso della carta geolitologica della regione Puglia e della carta dell’uso del

suolo.

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Al fine di assicurare la necessaria rappresentatività allo studio, il criterio inizialmente stabilito

per estrapolare la significatività delle modellazioni idrologiche ed idrauliche con specifico riguardo

alla zona di cui trattasi, è stato quello di indagare, ad una scala di dettaglio spinto, su un’area molto

più ampia di quella strettamente interessata dagli interventi.

Le caratteristiche fisiografiche dei bacini così definiti (nell’ordine: superficie, pendenza

media dei versanti, quota minima, massima e media s.l.m., lunghezza totale dell’asta alla cresta

spartiacque) sono riportate nella tabella a seguire.

CARATTERISTICHE FISIOGRAFICHE BACINI IDROGRAFICI

Bacino Area

(Km2)

im

(%)

Hmin

(m s.l.m.)

Hmax

(m s.l.m.)

Have

(m s.l.m.)

Lmax

(Km)

Bacino 1 0.89 6.225 332 388 362.61 1.77

Bacino 2 2.02 5.7 333 410 368.75 2.816

Bacino 3 3.28 5.85 325 410 364.27 3.375

Figura 3 - Bacini idrografici

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5. - STUDIO IDROLOGICO

5.1 - Analisi pluviometrica

Effettuato lo studio morfologico, la metodologia da utilizzare per le analisi idrologiche deve

essere individuata in base alle peculiarità del bacino e del reticolo idrografico che lo drena.

L’analisi idrologica ha come obiettivo la valutazione delle portate di piena e dei relativi

volumi che, per prefissati tempi di ritorno, interessano il bacino idrografico e, di conseguenza, il

territorio e tutti gli elementi vulnerabili in esso presenti.

In congruenza con le finalità dello studio, volto a definire un assetto idraulico dei luoghi di

interesse adeguato allo stato di fatto, si deve fare riferimento ad eventi con tempi di ritorno di 200

anni, attraverso i quali si stabiliscono le condizioni di sicurezza idraulica.

Il D.P.C.M. 29.09.1998, in materia di difesa del suolo, stabilisce che "Ove possibile è

consigliabile che si traggano i valori di riferimento della portata al colmo di piena, con assegnato

tempo di ritorno, dalle elaborazioni eseguite dal Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale,

oppure dai rapporti tecnici del progetto Va. Pi. messo a disposizione dal G.N.D.C.I.- C.N.R.".

Il progetto VAPI sulla valutazione delle piene in Italia, portato avanti dalla Linea 1 del

Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche, si prefigge l’obiettivo di

predisporre una procedura uniforme sull’intero territorio nazionale per la valutazione delle portate

di piena naturali. Scopo di tale rapporto è quello di fornire uno strumento ed una guida ai ricercatori

ed ai tecnici operanti sul territorio, per comprendere i fenomeni coinvolti nella produzione delle

portate di piena naturali e per effettuare previsioni sui valori futuri delle piene in una sezione di un

bacino naturale con il minimo possibile di incertezza.

I bacini in analisi non drenano aree di dimensioni tali da presupporre portate significative ai

fini della strumentazione idrometrica da parte del Servizio Idrografico e Mareografico.

Inoltre, la citata metodologia del progetto Va. Pi. che propone la stima indiretta della piena

indice nella sezione di chiusura del bacino oggetto di studio, così come specificato nel rapporto

sintetico regionale, è limitata a bacini di area compresa tra 10 e 2000 Km2, pertanto non risulta

applicabile al caso in esame per la definizione dei deflussi di bacini di modeste dimensioni.

Per conoscere le caratteristiche di deflusso per i bacini di studio, in assenza di misure dirette,

occorre utilizzare un modello di trasformazione afflussi – deflussi che permette di valutare la

risposta dei bacini ad un determinato evento di pioggia.

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Spesso nelle applicazioni idrologiche si presenta la necessità di stimare valori di una

determinata grandezza, per esempio la precipitazione in siti non strumentati oppure, come nel caso

in esame, con dati misurati che si ritengono insufficienti per numero e qualità.

Le procedure di regionalizzazione, che si utilizzeranno per la definizione della pluviometria di

riferimento, rispondono a tale esigenza.

La metodologia propria del progetto Va.Pi. effettua la regionalizzazione delle piogge su sei

zone omogenee, in cui è stata suddivisa la Puglia, con formulazioni diverse per ognuna di esse;

Nel VAPI l’analisi idrologica è basata sulla legge di distribuzione statistica TCEV (Rossi et al

1984); la peculiarità di questo modello è quella di riuscire a considerare anche gli estremi idrologici,

che sono di fatto gli eventi che inducono un livello di pericolosità più elevato, riconducendosi al

prodotto di due funzioni di distribuzione di probabilità tipo Gumbel, una che riproduce l’andamento

degli eventi ordinari e l’altra che riproduce l’andamento degli eventi eccezionali. La TCEV (two

components estreme value - legge di distribuzione di probabilità del Valore Estremo a Doppia

Componente) ha la caratteristica di conferire al modello idrologico maggiore flessibilità e capacita

di adattamento alle serie di dati disponibili, tuttavia occorre disporre di una serie storica di dati

sufficientemente lunga per non incorrere in errori di campionatura.

Area di studio

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Tale legge rappresenta la distribuzione del massimo valore conseguito, in un dato intervallo

temporale, da una variabile casuale distribuita secondo la miscela di due leggi esponenziali,

nell’ipotesi che il numero di occorrenze di questa variabile segua la legge di Poisson (Rossi e

Versace, 1982: Rossi et al 1984).

Il modello proposto ammette che le due componenti, quella straordinaria e quella ordinaria,

appartengano a popolazioni diverse ma tuttavia interferiscono tra loro seguendo un processo

poissoniano.

Il processo individua una variabile X che rappresenta il massimo valore in una certa durata D,

di una variabile casuale Y distribuita secondo la miscela di due esponenziali (Y1 e Y2) con funzione

di probabilità cumulata (CDF):

FY(y) = [Y�y] = p(1-e-y/ �1) + (1-p)(1-e-y/ �2); Y�0 0<p�1

dove gli indici 1 e 2 si riferiscono alla componente ordinaria e straordinaria e p indica la

proporzione della prima componente nella miscela.

Il numero di occorrenze K, cioè il numero di superamenti della variabile Y, in una durata D,

e distribuito secondo la legge di Poisson con parametri uguali a �1 e � 2 tali che:

� = �1 + � 2 = E[ Kt ]

in cui � rappresenta la funzione parametro del processo, espressa come la media dei superamenti.

Ipotizzando che Y1 e Y2 siano distribuite esponenzialmente con valori medi:

�1 = E[Y1] �2 = E[Y2]

l’equazione diventa:

Fkt(k) = exp [-�1 exp(-k/ �1) – �2 exp(-k/ �2)]

che definisce la distribuzione TCEV.

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La probabilità p2 che un certo valore della X provenga dalla componente straordinaria e

espresso dalla relazione:

p2 = - �*/ �*�j (-1)j /j! �*J�(j+1/ �*)

nella quale � è la funzione speciale e:

�* = �2/ �1, � * = � 2 / (�1 1/ �*)

Se si dispone di un campione {x1,x2,….,xn} della variabile X (massimo annuale delle Y)

osservato in n anni, la stima dei parametri della distribuzione può essere effettuata utilizzando le

serie dei massimi annuali applicando il metodo della massima verosimiglianza (ML).

L’identificazione dei parametri della distribuzione TCEV consente di costruire un modello

regionale con struttura gerarchica, basata su tre livelli di regionalizzazione, grazie a cui e possibile

individuare regioni in cui risulta costante il coefficiente di asimmetria (G), quindi risultano costanti

i due parametri�Θ* ��Λ* ad esso legati (primo livello di regionalizzazione), e sottoregioni di queste,

più limitate, in cui sia costante anche il coefficiente di variazione, e quindi il parametro��1�che da

esso dipende (secondo livello di regionalizzazione). Il terzo livello e poi finalizzato alla ricerca di

eventuali relazioni esistenti, all’interno di più piccole aree, tra il parametro di posizione della

distribuzione di probabilità della X e le caratteristiche morfologiche. In particolare si nota che,

all’interno di dette aree, i valori medi dei massimi annuali delle precipitazioni di diversa durata sono

o costanti o strettamente correlati alla quota del sito di rilevamento. L’analisi condotta per l’intero

territorio pugliese suggerisce la presenza di una unica zona omogenea di primo livello (cioè

caratterizzate dalla costanza di�Θ* e�Λ*��� comprensiva di tutte le stazioni della Puglia, e di due

sottozone omogenee al secondo livello.

L’analisi regionale dei dati di precipitazione al primo e al secondo livello di regionalizzazione

è finalizzata alla determinazione delle curve regionali di crescita della grandezza in esame. In

particolare per utilizzare al meglio le caratteristiche di omogeneità spaziale dei parametri della

legge TCEV (CV e G), è utile rappresentare la legge F(Xt) della distribuzione di probabilità

cumulata del massimo annuale di precipitazione di assegnata durata Xt come prodotto tra il suo

valore medio�µ(Xt) ed una quantita KT,t, detta fattore probabilistico di crescita, funzione del periodo

di ritorno T e della durata t, definito dal rapporto:�

Kt,T = Xt,T/µ(Xt) ���

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14

La curva di distribuzione di probabilità del rapporto (a) corrisponde alla curva di crescita, che

ha caratteristiche regionali, in quanto è unica nell’ambito della regione nella quale sono costanti i

tre parametri della TCEV.

E’ possibile rappresentare graficamente la funzione KT=KT(T) al variare del tempo di ritorno

Tr; si riporta nel grafico successivo tale legge di variazione.

Fattore di crescita al variare del tempo di ritorno

In alternativa alle rappresentazioni grafiche delle curve di crescita, il valore di KT può essere

ricavato direttamente in funzione di Tr attraverso una approssimazione asintotica (Rossi e Villani,

1995) della legge di crescita. E’ utile sottolineare che l’uso di questa approssimazione comporta una

leggera sottostima del fattore di crescita, con valori che sono superiori al 5% solo per T<40 anni. La

relazione e la seguente:

KT = a + b lnT (1)

���������

a = (Θ*lnΛ* + lnΛ1)/η

b = Θ∗/η

η =ln Λ1 + C – To

To è una funzione il cui valore è stato ottenuto grazie a un programma di calcolo iterativo.

Pertanto nella tabella seguente sono riportati i valori dei parametri a e b, e i relativi valori�η e

To, che consentono di determinare nella forma (1) le leggi di crescita relative all’area in esame:�

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Zona omogenea a b To �

Puglia centro-merid. 0.0183 0.6219 -0.8256 4.2673

Coefficienti utilizzabili per l’uso dell’espressione asintotica (1)

Le aree omogenee individuate al primo e secondo livello di regionalizzazione si parzializzano

al terzo livello, nel quale si analizza la variabilità spaziale del parametro di posizione (media, moda,

mediana) delle serie storiche in relazione a fattori locali.

Nell’analisi delle piogge orarie, in analogia ai risultati classici della statistica idrologica

(Viparelli, 1964), per ciascuna stazione e stato possibile correlare il valore medio xt dei massimi

annuali della precipitazione media di diversa durata t alle durate stesse, attraverso la relazione:

xt=a · tn (2)

essendo a ed n due parametri variabili da sito a sito. Ad essa si da il nome di curva di probabilità

pluviometrica.

Si riporta la relazione tra l’altezza media di precipitazione al variare della durata, in dipendenza con

la quota del sito oggetto dello studio:

xt=a · t(C·h+D+log�-loga)/log24 (4)

dove:

a è il valor medio, pesato sugli anni di funzionamento, dei valori di x1 relativi alle serie con N>=10

anni ricadenti nella zona omogenea;

��xg/x24 è il rapporto fra le medie delle piogge giornaliere e di durata t=24 ore per serie storiche

relative ad uno stesso periodo di misura.

Per la Puglia il valore del coefficiente a è risultato in pratica costante sull’intera regione e pari a

0.89.

C e D sono i coefficienti della regressione lineare fra il valore medio dei massimi annuali delle

piogge giornaliere e la quota del sito di riferimento.

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I valori delle stime dei parametri sono riportati nel prospetto seguente:

� a C D

0.89 28.2 0.0002 4.0837

Valori delle stime dei parametri utilizzati nella relazione (4)

I bacini studiati ricadono nell’area omogenea di pioggia denominata "zona 5".�

La curva di possibilità pluviometrica di base (C.P.P.) utilizzata per le valutazioni idrologiche è

la seguente:

zona 5: x(t,z) = 28.2 t(0.0002z+0.628)/3.178

Definita la C.P.P., a questa si devono applicare coefficienti moltiplicativi relativamente al

Fattore di Crescita KT, funzione del tempo di ritorno dell’evento di progetto, che nel caso in oggetto

è stato assunto pari a 30, 200 e 500 anni, ed al Fattore di Riduzione Areale KA che tiene conto della

non contemporaneità dell’evento sull’intera estensione del bacino. Nel caso in esame detto fattore

non è stato computato sui sottobacini di superficie più esigua.

Per quanto concerne il Fattore di Crescita nelle zone 1-2-3-4 (Puglia Settentrionale):

KT = 0.5648+0.415 lnT

Di seguito si riportano i valori singolari tabellati dal rapporto sintetico.

Tempo di Ritorno (anni)

2 5 10 20 25 30 40 50 100 200 500 1000

KT 0.91 1.26 1.53 1.81 1.9 1.98 2.1 2.19 2.48 2.77 3.15 3.43

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Il Fattore di Riduzione Areale è così espresso:

con d che rappresenta la durata dell’evento ed A la superficie del bacino considerato.

5.2 - Caratterizzazione del tempo di risposta e della potenzialità al deflusso dei bacini

Nell’individuazione delle caratteristiche pluviometriche, riveste particolare importanza la

scelta della durata dell’evento, che di norma si assume pari al tempo critico di risposta del bacino

oggetto di studio, assimilabile al tempo di corrivazione.

È quindi fondamentale la determinazione di detta grandezza che, deve essere desunta

attraverso procedure appropriate alla tipologia del bacino.

Le peculiarità dei sottobacini in esame spingono la scelta verso il metodo SCS, secondo il

quale, il tempo di ritardo del bacino idrografico viene calcolato con la formula di Mockus, per cui:

tr = 0.342*(((L) 0.8)/((s)0.5)))*(((1000/CN)-9)))0.7

in cui s è la pendenza (%) del bacino ed L è la lunghezza massima dell’asta principale (Km).

Il passaggio dal tempo di ritardo al tempo di corrivazione del bacino avviene attraverso la

seguente formula:

tc = tr / 0,6.

Il metodo citato si basa innanzi tutto sulla determinazione del Curve Number (CN), parametro

adimensionale decrescente in funzione della permeabilità, intesa come caratteristica globale del tipo

e dell’uso del suolo.

La sua determinazione è ottenuta in base al grado di umidità del terreno prima dell’evento

meteorico esaminato, alla tipologia pedologica e litologica dei suoli ed all’uso del suolo. Il suo

valore è compreso tra 0 e 100 ed è diffusamente tabulato.

Nell’applicazione del metodo sono previste tre classi, rispettivamente la I, la II, e la III del

grado di umidità del terreno, in funzione dell’altezza di pioggia caduta nei 5 giorni precedenti

l’evento esaminato (Antecedent Moisture Condition): molto asciutto (<50 mm), standard (tra 50 e

110 mm) e molto umido (oltre 110 mm).

) d (-0.53A) (-0.0021A

0.25

e ) e-(1-1 K =

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Poiché lo studio è rivolto al calcolo delle portate di piena relative ad eventi estremi,

considerato che in occasione di queste ultime molto spesso il terreno del bacino soggetto all’evento

meteorico si presenta in condizioni di elevato imbibimento e che il bacino in esame, nella parte di

monte, ha pendenze elevate, si è preferito adottare il valore di CN corrispondente alla classe AMC-

tipo III, legato alla classe standard dalla relazione:

II

IIIII CN

CNCN

0057.043.0 +=

La classificazione dei tipi di suolo è funzione delle caratteristiche di permeabilità secondo la

suddivisione proposta dal Soil Conservation Service che prevede quattro classi aventi,

rispettivamente, potenzialità di deflusso scarsa (A), moderatamente bassa (B), moderatamente alta

(C) e molto alta (D). La suddivisione in base al tipo di copertura o uso del suolo comprende, invece,

diverse situazioni di aree caratterizzate da differenti morfologie (pascoli, terrazzamenti, etc.) varie

coperture vegetali (boschi, praterie, parchi), condizioni di conservazione e destinazione d’uso

(coltivazioni, parcheggi, distretti industriali o altro).

Il bacino scolante viene analizzato suddividendo l’intera superficie, in base al tipo e all’uso

del suolo, in zone omogenee caratterizzate dal medesimo valore del parametro stesso; si ottengono

così varie sub-aree isoparametriche la cui somma fornisce la superficie complessiva del sottobacino.

Per ogni sottobacino viene ricavato poi un valore medio pesato sulle sub aree del parametro CN:

nnCNpCNpCNpCN +++= ....2211

dove p1, p2,..., pn sono le percentuali dell’area totale del bacino caratterizzate da un valore del

parametro rispettivamente pari a CN1, CN2, ..., CNn.

Nella individuazione e caratterizzazione delle zone omogenee si fa riferimento alla Carta

dell’uso del suolo ed alle Carte litologiche, i cui stralci con la sovrapposizione dei bacini di studio si

riportano negli elaborati grafici allegati. Tabella 1 Tabella di sintesi che indica il valore del parametro CNII riferito alle varie zone omogenee.

Tipo di copertura A B C D

Aree agricole con presenza di spazi naturali 62 71 78 81

Aree Urbane 98 98 98 98

Area residenziale 77 85 90 92

Cava 60 60 60 60

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Distretti industriali 81 88 91 93

Bacini di acqua 100 100 100 100

Colture erbacee da pieno campo a ciclo primaverile estivo 72 81 88 91

Colture orticole a ciclo estivo-autunnale/primaverile 72 81 88 91

Colture orticole a ciclo primaverile-estivo 72 81 88 91

Colture temporanee associate a colture permanente 62 71 78 81

Frutteti e frutti minori non irrigui 62 71 78 81

Frutteti e frutti minori irrigui 72 81 88 91

Oliveti irrigui 72 81 88 91

Oliveti non irrigui 62 71 78 81

Prati stabili non irrigui 30 58 71 78

Seminativi in aree non irrigue 62 71 78 81

Sistemi colturali e particellari complessi 72 81 88 91

Vigneti irrigui 72 81 88 91

Vigneti non irrigui 62 71 78 81

Zone boscate 45 66 77 83

Infine, i valori dei parametri CNII e quelli dei derivati parametri CNIII, determinati come sopra

descritto, sono riportati nella tabella a seguire, dove sono indicati anche il tempo di ritardo ed il

tempo di corrivazione dei bacini calcolati come specificato prima.

PARAMETRO CN E TEMPI CARATTERISTICI DEI BACINI

Bacino CNII CNIII Tempo di ritardo (ore) Tempo di corrivazione (ore)

Bacino 1 47.66 67.08 1.23 2.05

Bacino 2 48.97 68.23 1.80 3.0

Bacino 3 48.17 67.53 2.10 3.5

5.3 - Portate al colmo di piena

La quantificazione delle portate al colmo di piena, ancora in coerenza con quanto esposto in

precedenza in merito alle peculiarità dei bacini imbriferi studiati, è stata effettuata attraverso

l’applicazione SCS-CN.

Il procedimento consente di ricavare il valore delle portate al colmo di piena Qp attraverso la

determinazione del volume V di deflusso della piena stessa così espresso:

V = (h – 0,2S)2/(h + 0,8S)

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ove h è l’altezza di pioggia prima calcolata in corrispondenza di un evento con assegnato

tempo di ritorno ed S, che rappresenta il massimo volume di invaso del suolo, è calcolato come:

S =25.4(1000/CN-10)

Per il calcolo della portata al colmo si considera un diagramma di piena triangolare, che ha

una fase crescente di durata ta (tempo di accumulo) e una fase di esaurimento di durata te (tempo di

esaurimento).

ta = 0.5 tc + tr

l’area sottesa da tale triangolo definisce la portata al colmo di piena, che, pertanto, assume la

formulazione seguente:

Qp = 0,208 V A / ta

di seguito si riportano i valori della portata al colmo per i bacini studiati per eventi con tempi

di ritorno pari a 200 anni e per un valore del CN coincidente con quello del CNIII.

PORTATE AL COLMO DI PIENA Tr=200 anni

Bacino Q (m3/s)

Bacino 1 2.1

Bacino 2 4.15

Bacino 3 5.99

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6 - STUDIO IDRAULICO

Si precisa che il presente studio, nella ricerca delle condizioni di sicurezza idraulica per

territorio, è mirato a stabilire l’ampiezza delle fasce di pertinenza fluviale onde determinare se e

come l’intervento di progetto possa influire sul regime idraulico dell’area.

6.1 - Indagine in sito e rilevamenti

Prima di affrontare lo studio della propagazione delle onde di piena nell’alveo ed il calcolo

dei profili di rigurgito, si ritiene opportuno descrivere le indagini svolte sui luoghi in sede di

rilevamenti per fornire una lettura più concreta dell’area in esame.

L’indagine si è pertanto operata non soltanto per rendere una rappresentazione attuale delle

aree di interesse ma anche al fine di acquisire gli elementi imprescindibili per una corretta

interpretazione delle dinamiche idrauliche.

Si focalizza dunque l’attenzione sull’area di studio. In particolare, come già evidenziato in

precedenza, nel corso dei sopralluoghi si è rilevato che sono presenti diverse infrastrutture stradali

che possono condizionare il regime idraulico del reticolo che le interseca, in quanto gli

attraversamenti avvengono a raso, in assenza di qualunque manufatto di scavalco.

Foto 1 - Vista incrocio SP 15-SP 16

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Foto 2 - Vista del reticolo idrografico

Foto 3 - Monte SP 15

Foto 4 - Valle SP 16

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Le indicazioni riguardanti le sezioni di studio sono riportate di seguito.

Figura 4 - Planimetria del modello Hec RAS

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6.2 - Dati di riferimento

Determinate le portate di piena bicentenarie per ciascuna delle sezioni di riferimento, si tratta

ora di osservarne la propagazione nelle aste oggetto di studio. Come già esposto in precedenza, al

fine di aumentare ancora il criterio di sicurezza, e per conferire al modello idraulico la giusta

rappresentatività nelle condizioni più gravose, si è assunto di applicare le portate calcolate come

sopra, riferite alla chiusura del bacino individuato, già dalla sezione iniziale del tronco idrico,

ovverosia in sezioni poste a monte rispetto a quelle di calcolo.

Al fine di assicurare correttezza nella lettura dei risultati, si sono considerati tratti di alveo di

lunghezze tali da conferire alle analisi la giusta rappresentatività, partendo sufficientemente a monte

e arrivando abbastanza a valle rispetto all’area indagata.

Le sezioni morfologiche convenientemente scelte come illustrato in precedenza, sono state

inserite nell’orografia generale desunta dai rilievi aerofotogrammetrici dell’area.

I dati sono stati quindi elaborati ancora con l’ausilio del software GIS e, con lo specifico

applicativo Pre-Ras, pre-processore del codice di calcolo HEC-RAS, sviluppato dall’Hydrologic

Engineering Center dell’U.S. Army Corps of Engineers, si è acquisita l’informazione geometrica,

georeferenziata, sia delle sezioni di interesse che dell’esatto tracciato plano-altimetrico dell’alveo. Il

modello è stato poi implementato con l’inserimento di ostruzioni in corrispondenza delle

infrastrutture stradali (SP15).

Va da se, dunque, l’applicazione dello stesso software HEC-RAS nell’affrontare lo studio

idraulico. Difatti, la propagazione delle piene in regime permanente rappresenta al meglio il profilo

di moto in relazione alle variazioni di pendenza degli alvei, alla diversa tipologia delle sezioni

morfologiche ed alla presenza di interferenze sul flusso idrico.

Il tutto con particolare riguardo all’individuazione delle criticità idrauliche degli alvei ed alle

relative aree di allagamento connesse ad eventi con i diversi tempi di ritorno di riferimento

normativo attraverso una metodologia fisicamente basata.

Di seguito si illustrano brevemente i contenuti del modello applicato.

HEC-RAS è un programma realizzato per simulare la propagazione delle piene attraverso uno

schema di calcolo monodimensionale; il software può lavorare in moto permanente o vario e, oltre

che analizzare la singola asta fluviale, è possibile prevedere trasporto di sedimenti. Il software

dispone di una interfaccia grafica attraverso cui inserire i necessari dati fisici (caratteristiche

geometriche dell’asta) ed idraulici (condizioni al contorno e portate di verifica), ed applicare le

differenti routine di modellazione, ovvero scegliere le metodologie di calcolo.

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Nel caso di moto permanente, il software è in grado di modellare profili sia di correnti lente

che veloci, ed inoltre e possibile valutare profili misti, con passaggio attraverso lo stato critico. Il

profilo idraulico è calcolato normalmente (standard step method) attraverso la soluzione iterativa

della equazione dell’energia, tra due sezioni consecutive. Le perdite relative al termine cinetico

dell’equazione, sono calcolate aggiungendo alle perdite continue per attrito, “J”, un coefficiente di

contrazione/espansione, che viene moltiplicato per la differenza delle altezze cinetiche medie tra

due sezioni successive.

L’equazione che esprime la perdita di energia è la seguente:

dove:

L = lunghezza del tratto di alveo compreso tra le due sezioni successive, “pesata” in funzione della

portata defluente all’interno della sezione trasversale su zone con differente coefficiente di attrito

(basato sulla equazione di Manning);

J’ = pendenza di attrito “rappresentativa” (media) delle due sezioni successive (in caso di moto

uniforme sarebbe parallela al fondo e costante);

C = coefficiente di contrazione o di espansione;

Occorre ribadire che il software è programmato per il calcolo di profili nell’ipotesi

monodimensionale, e quindi fornisce, per ciascuna sezione trasversale, un’unica altezza del pelo

libero e un’unica altezza della linea dell’energia. L’altezza della linea dell’energia è ottenuta

calcolando un valore “pesato” dalla portata di ciascuna delle sottosezioni in cui si può suddividere

la sezione trasversale.

Per calcolare quindi il valore dell’energia per l’intera sezione, bisogna ricavare la parte relativa alla

altezza cinetica media, passando attraverso la valutazione del coefficiente di velocità (a sua volta

“pesato”):

In generale si ottiene, per Q = Q1 + Q2 + ……+ QN:

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STUDIO DI COMPATIBILITÀ IDROLOGICA E IDRAULICA

INTERVENTI DI RINATURALIZZAZIONE DEL BOSCO COMUNALE “SELVA SAN VITO” (P.S.R. Puglia 2007/2013 – Asse II – Misura 227/2013 Azione 1 “Sostegno agli investimenti non produttivi – foreste”

Via Concerie n° 104 – Laterza (TA) – Telefax: 099/8297364 – e-mail: [email protected]

Posta elettronica certificata (P.E.C.): [email protected]

26

Come detto, le perdite continue per attrito sono valutate come il prodotto di

dove J’f è la pendenza media della linee dell’energia tra due sezioni consecutive distanti tra loro L

(pesate in funzione delle “portate trasversali”).

La pendenza della linea dell’energia è calcolata, per ciascuna sezione, tramite l’equazione di

Manning, nel modo seguente:

dove K rappresenta il termine di “trascinamento” e quindi influenza le perdite continue; il modello

contiene espressioni alternative che possono essere scelte dall’utente.

In particolare l’espressione

è quella di default nel programma.

Le perdite per contrazione ed espansione, rappresentative in un certo senso delle perdite

localizzate, sono calcolate in HEC-RAS tramite la seguente equazione:

dove:

C = coefficiente di contrazione o espansione.

Il programma assume che vi sia una contrazione, ogni volta che l’altezza cinetica (velocity

head) a valle è maggiore di quella immediatamente a monte.

Al contrario si assume una espansione, quando la altezza cinetica a valle e minore di quella di

monte.

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STUDIO DI COMPATIBILITÀ IDROLOGICA E IDRAULICA

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In definitiva l’equazione della energia, al fine della valutazione della incognita ovvero del

tirante idrico nella singola sezione, viene applicata in maniera iterativa, secondo il seguente schema,

assegnate che siano le condizioni al contorno:

1. viene assunta una altezza del pelo libero nella sezione a monte di quella ritenuta nota (o a valle a

seconda se siamo in corrente lenta o veloce);

2. su questo valore ipotetico, si valutano i valori di K e della altezza cinetica;

3. viene calcolato il termine Jf e quindi e possibile valutare he;

4. con i valori ricavati, si ricava la altezza del pelo libero nella sezione di monte;

5. si confrontano il valore appena ricavato, con quello assunto al punto 1 e si reitera il calcolo, sino

ad una tolleranza di 0.003 m (valore predefinito, modificabile dall’utente).

Il criterio utilizzato per l’assunzione di una altezza iniziale del tirante, varia nell’ambito della

procedura, man mano che si sviluppano passaggi successivi.

Nel primo passaggio, relativo ai cinque punti descritti, il tirante si basa sulla proiezione di

quello della sezione precedente nella sezione in studio.

Nel secondo passaggio, invece, è utilizzato il tirante del primo passaggio, incrementata del

70% dell’errore risultante al primo passaggio (altezza calcolata – altezza assunta).

Il terzo passaggio e i successivi, sono invece basati su un metodo di proiezione “secante”,

tendente a limitare la discrepanza evidenziata.

In tutte le situazioni in cui non sia un profilo di corrente gradualmente variato, ma che

prevedono risalti idraulici, passaggio attraverso lo stato critico (per bruschi cambi di pendenza,

restringimenti, attraversamenti, ponti) e quindi si generano profili di corrente rapidamente variati, il

programma utilizza in luogo della equazione dell’energia, l’equazione del momento, o

dell’equilibrio dinamico.

L’equazione deriva dalla seconda legge di Newton (F= m*a, ovvero

Forza=massa*accelerazione), applicata ad una massa d’acqua compresa tra due sezioni;

l’espressione della differenza dei momenti nell’unita temporale tra le sezioni 1 e 2, si esprime con la

seguente equazione

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azioni esercitate sulla massa d’acqua

dove:

P = spinta sulle sezioni 1 e 2

Wx = forza peso nella direzione del moto

Ff = forza dovuta alle perdite per l’attrito esterno tra 2 e 1

Q = portata

ρ= densità dell’acqua

∆ Vx = cambio di velocità tra 2 e 1 nella direzione del moto.

Risolvendo le varie componenti dell’equazione base, si perviene alla formulazione usata dal

modello che la soluzione dell’equazione dei momenti, che risulta essere la seguente:

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6.3 - Calcolo del profilo di moto

Le ipotesi adottate contemplano uno schematismo di moto monodimensionale in regime

permanente. Ciò non soltanto al fine di valutare l’attitudine al deflusso dell’alveo indagato ma,

anche, per stimare le eventuali problematiche legate alla mancata capacità di smaltimento.

Sulla scorta dello studio idrologico affrontato e delle portate di piena con tempi di ritorno 200 anni

risultanti, si è definito il profilo idrico ed i tiranti corrispondenti con riferimento al tratto di alveo

studiato ed alle relative sezioni geometriche, sul quale si è altresì delineato il tracciato del reticolo

idrografico rinveniente dal rilievo.

6.4 – Coefficiente di scabrezza

A vantaggio di sicurezza si sono scelti i valori più elevati dell’indice di scabrezza. Difatti, si è

attribuito un coefficiente n di Manning pari a 0,03 (m-1/3 s), corrispondente a “Terra in cattive

condizioni. Corsi d’acqua naturali con ciottoli e ghiaia.” Per l’alveo e le sponde, .

6.5 - Condizioni al contorno e condizioni iniziali

Non conoscendo a priori il regime di corrente idraulica presentato dai canali, si è condotto lo

studio in regime di corrente mista, anche al fine di non precludere, all’eventuale passaggio a diversi

stati critici, il cambiamento di regime stesso.

Il programma Hec-Ras dispone di quattro differenti opzioni per la definizione delle condizioni

al contorno:

1. Known Water Surface Elevations: la condizione al contorno corrisponde ad un valore noto

d’altezza d’acqua inserito per ciascuno dei profili da calcolare;

2. Critical Depth: la condizione al contorno viene posta uguale alla profondità critica che il

programma calcola per ciascuno dei profili;

3. Normal Depth: la condizione al contorno è uguale alla profondità di moto uniforme che il

programma calcola per ciascuno dei profili. In questo caso si deve inserire la pendenza della linea

dei carichi totali, che può essere approssimata mediante la pendenza del tratto nel canale a monte;

4. Rating Curve: in questo caso occorre inserire una serie di valori noti di altezza d’acqua e delle

relative portate.

La condizione al contorno, per ciascun profilo, viene ottenuta interpolando le altezze d’acqua

della scala di deflusso per il corrispondente valore di portata.

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Nel nostro caso come condizione al contorno, sia di monte che di valle, si è imposta l'altezza

critica.

Nel modello si sono tenute opportunamente in conto le confluenze, schematizzando il reticolo

attraverso rami e nodi, rappresentati, rispettivamente, da “Reach”, relativi alle singole aste “River”,

e da “Junction”. Tale assunto poiché le sezioni di inizio e di fine modellazione sono state scelte in

maniera tale da assicurare che il regime idraulico che vi si instaura risulti ininfluente sulla

significatività dell’analisi nei tratti di interesse.

Le condizioni iniziali considerate, come prima definito, sono quelle di moto stazionario con portata

di piena costante per eventi con tempo di ritorno di 200 anni, attribuendo, ancora a vantaggio di

sicurezza, le portate calcolate rispetto alle sezioni di chiusura dei vari bacini, alle sezioni iniziali dei

diversi tratti di aste fluviali, ovvero nei tronchi a monte rispetto alle sezioni di calcolo.

Il tutto risulta evidente consultando i report del modello di calcolo allegati.

6.6 - Sintesi dei risultati

Nell’allegato si mostrano le risultanze della modellazione idraulica monodimensionale di moto

permanente lungo gli alvei indagati, da cui è possibile verificare i livelli idrici nelle diverse sezioni.

Nello specifico, si riporta la restituzione del tracciato studiato con l’ubicazione delle sezioni

rilevate, il profilo di moto permanente, i tiranti idrici raggiunti in ciascuna sezione e la tabella

riassuntiva riportanti le grandezze idrauliche rilevanti.

Negli elaborati grafici allegati sono state rappresentate le aree di allagamento connesse agli eventi

di riferimento, con tempi di ritorno pari 200 anni, restituite tramite l’utilizzo dell’estensione GIS

Post-Ras ed interpretati sulla geomorfologia dei luoghi.

Dalla lettura dei dati prodotti nelle diverse fasi di analisi e, in maniera immediata, osservando gli

ultimi stralci cartografici in cui si riportano i risultati complessivi dello studio fornito, ovverosia la

mappa delle aree di impronta del passaggio delle piene a 200 anni nelle zone in esame, è possibile

rendere le seguenti constatazioni:

• i tratti di impluvio indagati, bene si prestano a rendere la necessaria significatività alle

modellazioni idrauliche effettuate;

Dalla sovrapposizione delle aree di intervento con le aree allagabili, definite attraverso gli studi, si

evidenzia quanto in appresso elencato:

• il margine destro dell’area di intervento è interessato da allagamenti riconducibili alla

presenza del compluvio indagato ed alla totale assenza di manufatti stradali di

attraversamento.

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Figura 5 - Particolare delle aree allagabili Tr=200 anni

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7 - CONCLUSIONI

Con riferimento al progetto “INTERVENTI DI RINATURALIZZAZIONE DEL BOSCO

COMUNALE “SELVA SAN VITO” (P.S.R. Puglia 2007/2013 – Asse II – Misura 227/2013

Azione 1 “Sostegno agli investimenti non produttivi – foreste” proposto dal Comune di Laterza

(TA), sono stati effettuati approfonditi studi di carattere morfologico, idrologico ed idraulico, per

stabilire la conformità degli interventi in aree di alcune opere nelle fasce di pertinenza del reticolo.

Si è ritenuto opportuno procedere con modellazioni idrauliche di tipo monodimensionale con

riferimento ad eventi con tempo di ritorno di 200 anni ed estese sul reticolo idrografico della Carta

I.G.M., volte a caratterizzare le relazioni che si possono stabilire tra le opere in progetto e l’assetto

idraulico delle aree, in modo da renderli reciprocamente compatibili secondo quanto prescrive il

criterio di conformità al PAI vigente in relazione alle condizioni di "sicurezza idraulica".

Gli studi condotti hanno interessato un ampio territorio, delimitando i bacini di studio in maniera

tale da ricomprendere tutto il reticolo che potesse avere influenza sull’assetto idraulico delle aree di

interesse e sulle opere previste.

A seguito delle analisi fatte e dalla lettura dei dati prodotti nelle diverse fasi di analisi e, in maniera

immediata, osservando gli ultimi stralci cartografici in cui si riportano i risultati complessivi dello

studio fornito, ovverosia la mappa delle aree di impronta del passaggio della piena bicentenaria

nella zone in esame, è possibile rendere le seguenti constatazioni.

• i tratti di impluvio indagati, bene si prestano a rendere la necessaria significatività alle

modellazioni idrauliche effettuate;

• non si verificano zone di allagamento significative in corrispondenza del transito delle citate

piene di riferimento;

• gli aerogeneratori e le relative piazzole sono esterne alle aree allagabili;

• il margine destro dell’area di intervento è interessato da allagamenti riconducibili alla

presenza del compluvio indagato ed alla totale assenza di manufatti stradali di

attraversamento.

Si ricorda che gli interventi previsti sono interventi di rinaturalizzazione dell’area e che, ai sensi

dell’articolo 6 comma b delle NTA del PAI Puglia, in aree di alveo fluviale e modellamento attivo è

consentito lo svolgimento di attività che non comportino alterazioni morfologiche o funzionali ed

un apprezzabile pericolo per l’ambiente e le persone.

All’interno delle aree in oggetto, tuttavia, non è consentito il taglio o la piantagione di alberi o

cespugli se non autorizzati dall’autorità idraulica competente, ai sensi della Legge 112/1998 e s.m.i.

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Pertanto, avendo riferito tutte le valutazioni agli eventi bicentenari, si ritiene che nell’area

denominata “area allagabile” e riportata negli elaborati grafici allegati non debba effettuarsi alcun

intervento se non quelli necessari ad assicurare la pubblica incolumità (eliminazione di piante

malate, deperienti, inclinate, sottomesse e prive di avvenire).

Laterza, 22/04/2015

Il tecnico:

Dott. Geol. Arcangelo PERRUCCI

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8 - QUADERNO DELLE SEZIONI HEC RAS

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020

040

060

080

010

0012

0014

0016

0018

0032

0

330

340

350

360

370

380

Bos

co S

an V

ito

Mai

n C

hann

el D

ista

nce

(m)

Elevation (m)

Legend

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

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020

4060

8010

012

014

037

3

374

375

376

377

378

379

380

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

134

1.89

3

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

. 0 3

.03

.03

020

4060

8010

036

9

370

371

372

373

374

375

376

377

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

128

6.79

4

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

020

4060

8010

012

014

036

6

368

370

372

374

376

378

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

123

8.20

9

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

020

4060

8010

012

014

036

2

364

366

368

370

372

374

376

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

117

3.34

3

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

. 0 3

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020

4060

8010

012

014

036

0

362

364

366

368

370

372

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

112

4.17

5

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

020

4060

8010

012

014

035

8

360

362

364

366

368

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

106

9.94

6

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

020

4060

8010

012

014

016

035

4

355

356

357

358

359

360

361

362

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

985

.649

9

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

020

4060

8010

012

014

035

1.0

351.

5

352.

0

352.

5

353.

0

353.

5

354.

0

354.

5

355.

0

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

914

.318

5

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

. 0 3

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020

4060

8010

012

0

349.

2

349.

4

349.

6

349.

8

350.

0

350.

2

350.

4

350.

6

350.

8

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

862

.647

2

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

020

4060

8010

034

8.2

348.

4

348.

6

348.

8

349.

0

349.

2

349.

4

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

836

.350

2

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

020

4060

8034

7.0

347.

5

348.

0

348.

5

349.

0

349.

5

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

790

.068

1

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

020

4060

8034

6.5

347.

0

347.

5

348.

0

348.

5

349.

0

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

755

.184

8

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

Page 39: Comune di Laterza · interventi di rinaturalizzazione del bosco comunale “selva san vito” (p.s.r. puglia 2007/2013 – asse ii – misura

020

4060

8010

034

6.0

346.

5

347.

0

347.

5

348.

0

348.

5

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

724

.289

1

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

020

4060

8034

4.0

344.

5

345.

0

345.

5

346.

0

346.

5

347.

0

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

680

.122

3

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

010

2030

4050

6070

8034

3.5

344.

0

344.

5

345.

0

345.

5

346.

0

346.

5

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

644

.206

8

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

020

4060

8010

034

2

343

344

345

346

347

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

601

.066

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

Page 40: Comune di Laterza · interventi di rinaturalizzazione del bosco comunale “selva san vito” (p.s.r. puglia 2007/2013 – asse ii – misura

020

4060

8010

034

0

341

342

343

344

345

346

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

540

.663

2

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

020

4060

8010

034

0.0

340.

5

341.

0

341.

5

342.

0

342.

5

343.

0

343.

5

344.

0

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

490

.683

5

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

020

4060

8010

034

0.0

340.

2

340.

4

340.

6

340.

8

341.

0

341.

2

341.

4

341.

6

341.

8

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

447

.554

6

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

020

4060

8010

033

8

339

340

341

342

343

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

393

.603

9

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

Page 41: Comune di Laterza · interventi di rinaturalizzazione del bosco comunale “selva san vito” (p.s.r. puglia 2007/2013 – asse ii – misura

020

4060

8033

7

338

339

340

341

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

346

.572

7

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

020

4060

8010

033

5

336

337

338

339

340

341

342

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

306

.612

7

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

020

4060

8010

033

5

336

337

338

339

340

341

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

263

.362

7

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

020

4060

8010

012

033

3

334

335

336

337

338

339

340

341

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

219

.266

1

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

Page 42: Comune di Laterza · interventi di rinaturalizzazione del bosco comunale “selva san vito” (p.s.r. puglia 2007/2013 – asse ii – misura

010

2030

4050

6070

333.

5

334.

0

334.

5

335.

0

335.

5

336.

0

336.

5

337.

0

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

171

.284

9

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

010

2030

4050

6070

8033

4.0

334.

5

335.

0

335.

5

336.

0

336.

5

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

135

.381

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

010

2030

4050

6070

333.

0

333.

2

333.

4

333.

6

333.

8

334.

0

334.

2

334.

4

334.

6

334.

8

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

85.

4401

7

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

010

2030

4050

6033

1.8

332.

0

332.

2

332.

4

332.

6

332.

8

333.

0

333.

2

333.

4

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

a

Rea

ch =

uni

co

R

S =

53.

8713

3

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

Page 43: Comune di Laterza · interventi di rinaturalizzazione del bosco comunale “selva san vito” (p.s.r. puglia 2007/2013 – asse ii – misura

020

4060

8010

034

4

345

346

347

348

349

350

351

352

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

b

Rea

ch =

uni

co

R

S =

599

.671

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

020

4060

8010

034

0

342

344

346

348

350

352

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

b

Rea

ch =

uni

co

R

S =

529

.565

6

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

010

2030

4050

6070

339

340

341

342

343

344

345

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

b

Rea

ch =

uni

co

R

S =

456

.381

5

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

020

4060

8010

012

033

6

338

340

342

344

346

348

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

b

Rea

ch =

uni

co

R

S =

401

.304

4

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

Page 44: Comune di Laterza · interventi di rinaturalizzazione del bosco comunale “selva san vito” (p.s.r. puglia 2007/2013 – asse ii – misura

020

4060

8033

6

338

340

342

344

346

348

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

b

Rea

ch =

uni

co

R

S =

339

.094

5

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

020

4060

8033

6

337

338

339

340

341

342

343

344

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

b

Rea

ch =

uni

co

R

S =

301

.176

9

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

020

4060

8033

4

335

336

337

338

339

340

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

b

Rea

ch =

uni

co

R

S =

249

.162

1

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

010

2030

4050

6070

334.

0

334.

5

335.

0

335.

5

336.

0

336.

5

337.

0

337.

5

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

b

Rea

ch =

uni

co

R

S =

216

.076

4

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

Page 45: Comune di Laterza · interventi di rinaturalizzazione del bosco comunale “selva san vito” (p.s.r. puglia 2007/2013 – asse ii – misura

010

2030

4050

6070

334.

2

334.

4

334.

6

334.

8

335.

0

335.

2

335.

4

335.

6

335.

8

336.

0

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

b

Rea

ch =

uni

co

R

S =

177

.890

9

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

010

2030

4050

6033

3.2

333.

4

333.

6

333.

8

334.

0

334.

2

334.

4

334.

6

334.

8

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

b

Rea

ch =

uni

co

R

S =

137

.965

8

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

010

2030

4050

333.

2

333.

4

333.

6

333.

8

334.

0

334.

2

334.

4

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

b

Rea

ch =

uni

co

R

S =

121

.212

6

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

010

2030

4050

333.

0

333.

2

333.

4

333.

6

333.

8

334.

0

334.

2

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

b

Rea

ch =

uni

co

R

S =

109

.103

3

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

Page 46: Comune di Laterza · interventi di rinaturalizzazione del bosco comunale “selva san vito” (p.s.r. puglia 2007/2013 – asse ii – misura

010

2030

4050

6070

333.

2

333.

4

333.

6

333.

8

334.

0

334.

2

334.

4

334.

6

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

b

Rea

ch =

uni

co

R

S =

85.

5622

1

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

010

2030

4050

6070

332.

5

333.

0

333.

5

334.

0

334.

5

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

b

Rea

ch =

uni

co

R

S =

70.

1927

9

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Leve

e

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

010

2030

4050

6033

1.7

331.

8

331.

9

332.

0

332.

1

332.

2

332.

3

332.

4

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

b

Rea

ch =

uni

co

R

S =

28.

3897

9

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

010

2030

4050

6070

330.

4

330.

6

330.

8

331.

0

331.

2

331.

4

331.

6

331.

8

332.

0

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

c

Rea

ch =

uni

co

R

S =

407

.241

3

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

Page 47: Comune di Laterza · interventi di rinaturalizzazione del bosco comunale “selva san vito” (p.s.r. puglia 2007/2013 – asse ii – misura

020

4060

8032

9.8

330.

0

330.

2

330.

4

330.

6

330.

8

331.

0

331.

2

331.

4

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

c

Rea

ch =

uni

co

R

S =

381

.531

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

020

4060

8010

032

9.8

330.

0

330.

2

330.

4

330.

6

330.

8

331.

0

331.

2

331.

4

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

c

Rea

ch =

uni

co

R

S =

344

.087

9

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

020

4060

8010

032

9.8

330.

0

330.

2

330.

4

330.

6

330.

8

331.

0

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

c

Rea

ch =

uni

co

R

S =

310

.730

1

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

020

4060

8010

012

032

9.6

329.

8

330.

0

330.

2

330.

4

330.

6

330.

8

331.

0

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

c

Rea

ch =

uni

co

R

S =

281

.619

3

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

Page 48: Comune di Laterza · interventi di rinaturalizzazione del bosco comunale “selva san vito” (p.s.r. puglia 2007/2013 – asse ii – misura

020

4060

8010

032

7.5

328.

0

328.

5

329.

0

329.

5

330.

0

330.

5

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

c

Rea

ch =

uni

co

R

S =

249

.311

6

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

020

4060

8010

032

7.0

327.

5

328.

0

328.

5

329.

0

329.

5

330.

0

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

c

Rea

ch =

uni

co

R

S =

218

.015

7

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

020

4060

8010

032

7.0

327.

5

328.

0

328.

5

329.

0

329.

5

330.

0

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

c

Rea

ch =

uni

co

R

S =

192

.303

4

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

. 0 3

.03

.03

020

4060

8032

6.5

327.

0

327.

5

328.

0

328.

5

329.

0

329.

5

330.

0

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

c

Rea

ch =

uni

co

R

S =

179

.128

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

Page 49: Comune di Laterza · interventi di rinaturalizzazione del bosco comunale “selva san vito” (p.s.r. puglia 2007/2013 – asse ii – misura

020

4060

8032

6.5

327.

0

327.

5

328.

0

328.

5

329.

0

329.

5

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

c

Rea

ch =

uni

co

R

S =

165

.954

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

020

4060

8032

6.5

327.

0

327.

5

328.

0

328.

5

329.

0

329.

5

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

c

Rea

ch =

uni

co

R

S =

152

.78

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

010

2030

4050

6070

8032

6.8

327.

0

327.

2

327.

4

327.

6

327.

8

328.

0

328.

2

328.

4

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

c

Rea

ch =

uni

co

R

S =

113

.256

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

010

2030

4050

6070

326.

6

326.

8

327.

0

327.

2

327.

4

327.

6

327.

8

328.

0

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

c

Rea

ch =

uni

co

R

S =

73.

7332

2

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

Page 50: Comune di Laterza · interventi di rinaturalizzazione del bosco comunale “selva san vito” (p.s.r. puglia 2007/2013 – asse ii – misura

020

4060

8010

032

6.2

326.

4

326.

6

326.

8

327.

0

327.

2

Bos

co S

an V

ito

P

lan:

Pla

n 02

Riv

er =

c

Rea

ch =

uni

co

R

S =

18.

4872

6

Sta

tion

(m)

Elevation (m)

Lege

nd

WS

Tr=

200

anni

Gro

und

Ban

k S

ta

.03

.03

.03

Page 51: Comune di Laterza · interventi di rinaturalizzazione del bosco comunale “selva san vito” (p.s.r. puglia 2007/2013 – asse ii – misura

HEC-RAS Plan: Plan 01 Profile: Tr=200 anni

River Reach River Sta Profile Q Total Min Ch El W.S. Elev Crit W.S. E.G. Elev E.G. Slope Vel Chnl Flow Area Top Width Froude # Chl

(m3/s) (m) (m) (m) (m) (m/m) (m/s) (m2) (m)

c unico 407.2413 Tr=200 anni 5.99 330.53 330.77 330.83 330.96 0.035333 1.91 3.20 21.16 1.49

c unico 381.531 Tr=200 anni 5.99 329.97 330.34 330.15 330.35 0.001132 0.56 11.48 39.11 0.30

c unico 344.0879 Tr=200 anni 5.99 329.99 330.29 330.30 0.001377 0.55 11.74 48.32 0.32

c unico 310.7301 Tr=200 anni 5.99 329.98 330.19 330.22 0.004992 0.75 8.10 47.40 0.56

c unico 281.6193 Tr=200 anni 5.99 329.69 329.91 329.91 329.97 0.017601 1.12 5.36 42.19 1.00

c unico 249.3116 Tr=200 anni 5.99 327.64 328.46 328.15 328.49 0.001297 0.69 8.66 19.75 0.33

c unico 218.0157 Tr=200 anni 5.99 327.31 328.47 328.48 0.000096 0.24 25.10 40.22 0.10

c unico 192.3034 Tr=200 anni 5.99 327.00 328.47 328.47 0.000036 0.17 35.47 45.78 0.06

c unico 179.128 Tr=200 anni 5.99 326.97 328.47 328.47 0.000031 0.16 38.17 48.47 0.06

c unico 165.954 Tr=200 anni 5.99 328.25 328.41 328.41 328.47 0.018063 1.06 5.67 49.34 1.00

c unico 152.78 Tr=200 anni 5.99 326.90 327.16 327.32 327.86 0.159821 3.71 1.61 10.97 3.09

c unico 113.256 Tr=200 anni 5.99 326.81 327.31 327.20 327.35 0.004572 0.94 6.38 23.66 0.58

c unico 73.73322 Tr=200 anni 5.99 326.71 327.10 327.04 327.14 0.006419 0.94 6.40 32.27 0.66

c unico 18.48726 Tr=200 anni 5.99 326.32 326.57 326.57 326.62 0.014875 1.08 6.30 61.28 0.93

b unico 599.671 Tr=200 anni 4.15 344.81 345.02 345.02 345.09 0.017354 1.21 3.44 23.92 1.01

b unico 529.5656 Tr=200 anni 4.15 341.76 342.15 342.33 342.77 0.080920 3.48 1.19 5.30 2.34

b unico 456.3815 Tr=200 anni 4.15 339.88 340.11 340.12 340.21 0.017679 1.36 3.05 17.89 1.05

b unico 401.3044 Tr=200 anni 4.15 337.73 338.10 338.24 338.54 0.060057 2.91 1.42 6.64 2.01

b unico 339.0945 Tr=200 anni 4.15 337.13 337.65 337.65 337.80 0.013791 1.71 2.43 8.39 1.01

b unico 301.1769 Tr=200 anni 4.15 336.32 336.74 336.83 337.02 0.032724 2.32 1.79 7.45 1.51

b unico 249.1621 Tr=200 anni 4.15 334.49 334.81 334.89 335.05 0.043461 2.17 1.91 10.97 1.66

b unico 216.0764 Tr=200 anni 4.15 334.26 334.75 334.63 334.79 0.003499 0.83 5.04 20.00 0.51

b unico 177.8909 Tr=200 anni 4.15 334.16 334.45 334.45 334.53 0.016375 1.28 3.24 19.64 1.01

b unico 137.9658 Tr=200 anni 4.15 333.37 333.68 333.70 333.79 0.020964 1.46 2.84 17.02 1.14

b unico 121.2126 Tr=200 anni 4.15 333.11 333.61 333.46 333.64 0.002334 0.68 6.10 23.27 0.41

b unico 109.1033 Tr=200 anni 4.15 333.07 333.60 333.61 0.001137 0.54 8.06 28.18 0.30

b unico 85.56221 Tr=200 anni 4.15 333.10 333.44 333.44 333.54 0.015769 1.35 3.07 16.80 1.01

b unico 70.19279 Tr=200 anni 4.15 333.11 333.29 333.29 333.29 0.000141 0.08 18.05 46.39 0.08

b unico 28.38979 Tr=200 anni 4.15 331.92 331.84 332.01 333.14 0.641875 0.82 9.85 0.00

a unico 1341.893 Tr=200 anni 2.10 373.72 373.97 373.97 374.04 0.017394 1.17 1.79 12.94 1.01

a unico 1286.794 Tr=200 anni 2.10 369.89 369.96 370.07 370.95 1.029204 4.41 0.48 10.12 6.49

a unico 1238.209 Tr=200 anni 2.10 366.82 367.14 367.17 367.28 0.023235 1.65 1.27 6.86 1.22

a unico 1173.343 Tr=200 anni 2.10 363.44 363.62 363.73 364.08 0.160634 3.01 0.70 6.51 2.94

a unico 1124.175 Tr=200 anni 2.10 360.00 360.14 360.18 360.27 0.043701 1.58 1.33 12.23 1.54

a unico 1069.946 Tr=200 anni 2.10 358.48 358.77 358.77 358.85 0.017110 1.29 1.63 10.15 1.02

a unico 985.6499 Tr=200 anni 2.10 354.61 354.73 354.81 355.14 0.269297 2.83 0.74 11.18 3.51

a unico 914.3185 Tr=200 anni 2.10 351.40 351.55 351.55 351.59 0.020416 0.94 2.22 25.20 1.01

a unico 862.6472 Tr=200 anni 2.10 349.12 349.20 349.24 349.34 0.148172 1.67 1.25 26.64 2.46

a unico 836.3502 Tr=200 anni 2.10 348.22 348.38 348.38 348.42 0.020302 0.92 2.29 27.09 1.00

a unico 790.0681 Tr=200 anni 2.10 347.09 347.32 347.34 347.41 0.023459 1.30 1.62 12.67 1.16

a unico 755.1848 Tr=200 anni 2.10 346.51 346.75 346.75 346.82 0.016792 1.12 1.87 14.07 0.98

a unico 724.2891 Tr=200 anni 2.10 346.02 346.21 346.21 346.26 0.019549 1.00 2.10 21.14 1.01

a unico 680.1223 Tr=200 anni 2.10 344.41 344.57 344.61 344.70 0.080892 1.59 1.32 19.28 1.94

a unico 644.2068 Tr=200 anni 2.10 343.50 343.66 343.65 343.70 0.015876 0.98 2.14 19.03 0.93

a unico 601.066 Tr=200 anni 2.10 342.64 342.93 342.93 343.01 0.016260 1.27 1.66 10.15 1.00

a unico 540.6632 Tr=200 anni 2.10 340.88 341.09 341.16 341.29 0.060860 1.95 1.08 9.35 1.83

a unico 490.6835 Tr=200 anni 2.10 340.44 340.78 340.76 340.84 0.012842 1.11 1.89 11.81 0.89

a unico 447.5546 Tr=200 anni 2.10 340.03 340.18 340.18 340.21 0.015902 0.64 2.72 35.89 0.84

a unico 393.6039 Tr=200 anni 2.10 338.75 339.00 339.03 339.12 0.029043 1.55 1.36 9.51 1.31

a unico 346.5727 Tr=200 anni 2.10 337.12 337.41 337.47 337.60 0.035930 1.93 1.09 6.41 1.50

a unico 306.6127 Tr=200 anni 2.10 335.01 335.39 335.18 335.40 0.000800 0.44 4.82 15.30 0.25

a unico 263.3627 Tr=200 anni 2.10 335.04 335.24 335.24 335.30 0.018314 1.11 1.88 15.32 1.01

a unico 219.2661 Tr=200 anni 2.10 333.97 334.57 334.43 334.61 0.004122 0.92 2.29 8.03 0.55

a unico 171.2849 Tr=200 anni 2.10 333.69 334.57 334.58 0.000194 0.28 7.42 15.47 0.13

a unico 135.381 Tr=200 anni 2.10 334.11 334.44 334.44 334.54 0.015673 1.39 1.51 7.84 1.01

a unico 85.44017 Tr=200 anni 2.10 333.08 333.28 333.31 333.39 0.037380 1.48 1.43 13.61 1.42

a unico 53.87133 Tr=200 anni 2.10 331.90 332.12 332.16 332.24 0.035107 1.54 1.36 11.06 1.41

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STUDIO DI COMPATIBILITÀ IDROLOGICA E IDRAULICA

INTERVENTI DI RINATURALIZZAZIONE DEL BOSCO COMUNALE “SELVA SAN VITO” (P.S.R. Puglia 2007/2013 – Asse II – Misura 227/2013 Azione 1 “Sostegno agli investimenti non produttivi – foreste”

Via Concerie n° 104 – Laterza (TA) – Telefax: 099/8297364 – e-mail: [email protected]

Posta elettronica certificata (P.E.C.): [email protected]

9 - ALLEGATI GRAFICI

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TAV. 1 CARTA DEI BACINI IDROGRAFICI

0 275 550 825 1,100137.5Meters

LegendDelimitazione area di intervento

Area non oggetto di intervento

Reticolo idrografico

Bacino 1

Bacino 2

Bacino 3

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TAV. 2 CARTA GEOLOGICA DEI BACINI IDROGRAFICI

0 275 550 825 1,100137.5Meters

Calcareniti fini giallastre, fossilifereCalcari, calcari dolomitici e dolomie in strati e banchi di colore bianco o nocciola

Ciottolame poligenico di varie dimensioni, talvolta cementato, con intercalazioni sabbioso-argillose

LegendDelimitazione area di intervento

Area non oggetto di intervento

Bacini idrografici

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TAV. 3 CARTA DEL CNII DEI BACINI IDROGRAFICI

0 275 550 825 1,100137.5Meters

Legend

CNII30

45

58

62

66

71

72

77

78

81

83

85

88

90

91

92

100

Delimitazione area di intervento

Area non oggetto di intervento

Bacini idrografici

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TAV. 4 CARTA DELLE AREE ALLAGABILI Tr=200 anni LegendAree allagabili

0 140 280 420 56070Meters