Common Law e Civil Law Sistemi a Confronto Nel Notariato-Hammond_I
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RULES CONCERNING MARITAL
PROPERTY AND SUCCESSIONS IN THE USA
Professoressa Celeste M. Hammond
Docente e Direttore del Real Estate Law Program presso
la John Marshall Law School di Chicago – USA
Illinois [email protected]
Introduzione
Vi ringrazio per l’invito a partecipare a questa conferenza, perché una migliore
comprensione delle normative in materia di proprietà nei nostri rispettivi paesi è
essenziale nel momento in cui si verifica una globalizazzione del diritto regolante la
proprietà immobiliare. Sono stata, quindi, lieta di accettare l’invito che mi è stato
rivolto da Eliana Morandi. Come è stato affermato dalla Conferenza dei Notariati
dell’Unione Europea: “I cittadini che ricorrono alla legge nell’ambito delle loro vite
familiari, patrimoniali e professionali sono sempre di più, a livello mondiale ed
europeo, e la necessità di garanzie legali assume nuova importanza”.
Da un certo punto di vista, l’Unione Europea dovrà ora occuparsi di alcuni dei
problemi in materia di diritti di proprietà che gli avvocati americani hanno dovuto
affrontare fin dalla creazione della nostra nazione. Nel nostro sistema federale, il ruolo
del Governo Federale è limitato. La Costituzione degli Stati Uniti lascia gran parte del
controllo della vita di tutti i giorni agli stati e ai governi locali. Soprattutto in relazione
alla proprietà e alla famiglia, la maggior parte delle normative è locale. Naturalmente,
data l’elevata mobilità della popolazione degli Stati Uniti e la presenza di una grande
varietà di stati e ordinamenti locali in materia di famiglia e diritti di proprietà, le
questioni che dobbiamo affrontare in relazione alla proprietà di uno specifico
appezzamento di terra o di proprietà personali sono diventate complesse e sono molto
simili a quelle che i notai che operano nei diversi paesi dell’Unione Europea dovranno
valutare. A complicare ulteriormente la situazione c’è il fatto che gli avvocati devono
ricevere da ciascuno Stato una distinta autorizzazione all'esercizio della professione. Io,
ad esempio, sono autorizzata ad esercitare quale avvocato nello Stato dell’Illinois. Se
una mia cliente possiede terreni nello Stato della California, non potrò fornirle
consulenza o preparare qualsivoglia documento riguardante tali terreni.
Gli obiettivi del Notariato sono molto simili a quelli di un avvocato
"contrattualista" (cioè un avvocato che generalmente non esercita l'avvocatura
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contenzionsa, c.d. litigator) in un ordinamento di common law come quello degli Stati
Uniti. Sia voi notai che i nostri avvocati specializzati nel settore immobiliare fornite
valide consulenze legali e siete impegnati nella redazione di contratti e altri documenti
aventi valore legal,e che le parti dovranno stipulare dopo averne compreso il significato
legale e acconsentendo alle loro conseguenze. Sia i notai di diritto civile sia i nostri
"transactional lawyers" cercano un risultato vincente per entrambe le parti, che le
soddisfi entrambe e che garantisca a ciascuna il raggiungimento dei rispettivi obiettivi.
Una fondamentale differenza sta nel fatto che mentre i notai rappresentano
entrambe le parti e sono soggetti al dovere di fornire una consulenza imparziale e
obiettiva ad entrambe le parti in relazione alle leggi vigenti e alle conseguenze legali di
un determinato documento, negli Stati Uniti ciascuna delle parti ha il suo legale. Il
notaio che opera nei regimi di civil law ha anche l’obbligo di assicurarsi che le parti
firmino i documenti liberamente e che abbiano la legittimazione per compierlo.
Pertanto, gli atti e i documenti supervisionati da un notaio italiano non prevedono che
un tribunale debba emettere una decisione riguardo alla validità del documento o degli
obblighi e dei diritti con esso creati. Al contrario, negli Stati Uniti i tribunali sono
spesso chiamati in causa per determinare l’autenticità dei documenti come espressione
dell’intento e della libera volontà della parte in causa, soprattutto nel caso dei tribunali
addetti alle successioni per i trasferimenti di proprietà a seguito di decesso.
Negli Stati Uniti la regola per cui ciascuna delle parti deve essere rappresentata da
un diverso legale, che rappresenterà il cliente nelle negoziazioni e nella stesura del
documento finale, è il risultato del nostro sistema adversarial (n.d.t.: cioè del sistema
che considera le due parti come opponenti in una partita, in un "duello", che
ovviamente ciascuna parte vuole chiudere come vincente, prevalente rispetto all'altra).
Nel nostro sistema, il ruolo del legale è primariamente quello di rappresentare e fornire
consulenza ai clienti in relazione ai loro diritti. Un avvocato potrà avere un solo cliente
nell’ambito di una transazione. Altrimenti, il legale violerebbe gli standard
professionali. Tuttavia, mentre il nostro approccio basato sulla presenza di un legale
diverso per ciascuna delle parti è adeguato per i contenziosi, potrebbe non essere
efficiente o vantaggioso per facilitare le relazioni contrattuali che hanno ad oggetto
diritti immobiliari. Mi pongo questo interrogativo proprio perché inizio a comprendere
il funzionamento del vostro sistema notarile.
La nostra formazione legale si incentra in modo eccessivo sul ruolo del legale
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come “litigator”, nonostante solo una piccolissima percentuale degli avvocati
americani frequenti mai i tribunali, appena il 3%! E i media forniscono una visione
distorta della figura dell’avvocato americano, come se si trattasse di qualcuno che opera
sempre in tribunale, impegnato a tentare di convincere una giuria. Fino a che gli
spettatori televisivi degli shows e dei films nel mondo saranno esposti a tale tipo di
"pubblicità", i cittadini sia americani che internazionali non potranno comprendere il
ruolo svolto dalla maggior parte degli avvocati americani nell'aiutare i clienti a
prendere decisioni ed ad agevolare gli scambi. E sono rari i contenziosi in tribunale
riguardanti gli acquisti, le vendite e le locazioni di beni immobili o altri beni, perché i
nostri avvocati svolgono un ottimo lavoro nel campo delle transazioni commerciali.
Sviluppo del settore delle Assicurazioni contro danni derivanti da difetti nei diritti
di proprietà negli Stati Uniti (c.d. title insurance)
Dopo aver analizzato il ruolo del Notariato italiano, mi sembra di poter affermare
che negli Stati Uniti buona parte di tale ruolo sia stata affidata alle assicurazioni private
contro danni derivanti da difetti nei diritti di proprietà che dietro il pagamento di tariffe
assicurano i propri clienti in relazione alla validità del titolo di proprietà in una
determinata gamma di circostanze.
Vi sono ragioni alla base dello sviluppo delle assicurazioni contro i danni
derivanti da difetti nei diritti di proprietà negli Stati Uniti. Diversamente dal sistema del
notariato nell’ambito del quale si conserva la documentazione negli archivi (in aggiunta
al ruolo della rappresentanza di entrambe le parti nell’ambito di una transazione), negli
Stati Uniti i pubblici ufficiali, noti come Cancellieri delle Contee, ricevono i documenti
da "registrare", archiviazione che costituisce un aspetto essenziale della protezione dei
diritti di proprietà. Ma i Cancellieri delle Contee non svolgono alcun giudizio riguardo
all’autenticità del documento (capacità e legittimazione del firmatario, giudizi su
eventuali falsificazioni, legittimazione del soggetto che chiede l'archiviazione a farlo). I
Cancellieri delle Contee registrano (rectius: archiviano) qualunque documento
riguardante specifici appezzamenti di terreno. Analogamente, esiste un registro
pubblico distinto curato dai cancellieri dei tribunali locali e riguardante i diritti di
proprietà alla morte del titolare. Ci sono inoltre separati registri che indicano se le
imposte sui beni immobili sono state versate. E per ciascuno Stato o per ciascuna
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giurisdizione un Segretario di Stato potrà agire in veste di depositario delle altre
registrazioni commerciali, come gli atti costitutivi e le dichiarazioni presentate ai sensi
del nostro Codice Commerciale Uniforme, compresi le garanzie relative a proprietà
personali (tendenzialmente assimilabile al nostro pegno). Inoltre, negli Stati Uniti,
riconosciamo, cioè diamo protezione, a molti diritti di proprietà che non sono
necessariamente redatti per iscritto e non sono necessariamente registrati. Per esempio,
riconosciamo i diritti di usucapione in relazione alla proprietà di terreni e in relazione a
diritti d’uso limitati (servitù fondiarie) che potrebbero configurarsi a seguito di un
prolungato uso "ostile" da parte di una terza parte. Riconosciamo i diritti in relazione a
fornitori di materiali da costruzione o esecutori di opere edilizie (c.d. mechanics lien,
che è un privilegio speciale automatico, anche se non "recorded") e perfino gli obblighi
fiscali di associazioni condominiali che possono non essere registate presso l’Ufficio
del Registro!
Fino all’inizio del 1900 i singoli avvocati si occupavano di esaminare tutte queste
registrazioni e fornivano un "parere" riguardante i diritti di proprietà per agevolare le
contrattazioni riferite ad appezzamenti di terreno. Se l’avvocato esprimeva un parere
non corretto, il cliente poteva intentare causa per danni all’avvocato solo se il cliente
poteva provare la negligenza dell’avvocato.
In seguito, e fino ai giorni nostri, è nato un settore privato che assume i rischi
impliciti del nostro sistema. Le società che forniscono l’assicurazione contro danni
derivanti da difetti nei diritti di proprietà assicurano i proprietari o i prestatori
garantendo la validità del loro diritto a terreni o la validità di ipoteche sui terreni. Le
società che forniscono l’assicurazione contro danni derivanti da difetti nei diritti di
proprietà percepiscono un corrispettivo all’atto della vendita o dell’erogazione di un
prestito garantito dai terreni in esame, perché prima svolgono un’attenta e dettagliata
analisi di tutte le possibili registrazioni di proprietà e perché il loro volume di affari
consente loro di ripartire i rischi di eventuali errori di giudizio su un gran numero di
assicurati. Le società che forniscono l’assicurazione contro danni derivanti da difetti nei
diritti di proprietà conservano registrazioni nazionali che servono come basi per le loro
decisioni in merito al rilascio dell’assicurazione e per stabilire il premio assicurativo, o
corrispettivo.
Ora, vorrei occuparmi delle questioni specifiche che riguardano il diritto di
famiglia e le normative di successione, l’argomento per il quale sono stata invitata. Nei
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limiti della mia conoscenza delle vostre leggi e prassi, fornirò anche dei riferimenti
comparativi nell’ambito dell’illustrazione del nostro sistema, che è un sistema di
common law modificato.
Normative americane in materia di successione e regime patrimoniale dei coniugi
Un sistema di common law modificato
Mi rendo conto che la seguente affermazione potrebbe ingenerare confusione, ma
devo farla comunque: la maggior parte delle leggi che riguardano la famiglia, il divorzio
e le successioni si basa su su "leggi scritte specifiche", non sul diritto di creazione
giurisprudenziale, non, cioè, sui principi del common law così come sono stati trasferiti
negli Stati Uniti nei secoli dieciassettesimo e diciottesimo. Per esempio, tutti gli Stati
sono dotati di una propria legge scritta in materia di diritto di successione, che prevede
in quale modo le proprietà vengono trasferite in assenza di un testamento per
successione, cioè ab intestato. La legge scritta in materia di diritto di successione
stabilisce inoltre i requisiti per la validità del testamento. E rappresenterà la base per
eventuali impugnazioni del testamento, per esempio indicando a coloro che intendono
impugnare il documento cosa devono provare per far sì che un tribunale dichiari nullo il
testamento.
A volte devono essere applicati le leggi scritte in materia successoria di due o più
Stati, perché in relazione ai beni immobili si deve sempre applicare la legge dello Stato
in cui l'immobile si trova, mentre per i beni mobili si applicano le leggi del luogo nel
quale era domiciliato il deceduto. Pertanto, se un cliente è proprietario di una fattoria
nel Wisconsin, di una seconda casa nello Utah, di una villa a schiera a Chicago, ed è
titolare di un conto bancario presso una banca locale di Chicago e di azioni di una
società avente sede nello stato del Delaware, e tale cliente è domiciliato a Chicago, in
tal caso le leggi degli Stati del Wisconsin, dell’Illinois e del Montana saranno applicati
ai beni immobili mentre le leggi in materia di successione dell’Illinois saranno
appllicate al conto bancario, ai titoli e a tutti i beni mobili della persona deceduta. E, per
determinare i diritti di proprietà dopo il decesso in relazione ai beni immobili, sarà
necessario avviare procedimenti legali di successione nel Wisconsin, nel Montana e
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nell’Illinois! Naturalmente, dato che sono autorizzata ad esercitare solo nell’Illinois,
sarà necessario incaricare legali locali nel Wisconsin e nel Montana per tali casi
specifici.
Nel mio esempio degli statuti in materia di successione, che vengono approvati
dal parlamento e firmate dal governatore di uno stato specifico, i tribunali hanno di fatto
un ruolo nella "interpretazione" della legge che è molto diverso e molto più attivo del
ruolo svolto dai vostri magistrati. Un tribunale addetto alla successione dovrà analizzare
il documento, ascoltare testimonianze e raccogliere altri elementi di prova prima di
decidere la validità del testamento. Quindi il tribunale ordinerà la distribuzione delle
proprietà immobili e mobili alle persone beneficiarie.
Se qualcuno dovesse essere in disaccordo con il tribunale addetto alla
successione, potrà essere presentato appello presso un Tribunale di Appello statale. Il
Tribunale di appello stabilirà se il tribunale addetto alla successione abbia applicato
correttamente le leggi in materia di successione alla situazione specifica ed emetterà una
sentenza. La sentenza sarà pubblicata e avrà un valore autorevole come precedente. Nel
tempo, a mano a mano che le sentenze delle corti d'appello vengono pubblicate in
relazione a una vasta gamma di questioni riguardanti i testamenti, tali opinioni formano
una sorta di common law riguardo all’interpretazione e all’applicazione delle leggi in
materia di successione. Questo cosiddetto common law, questo insieme di precedenti
giurisprudenziali, inciderà sul modo in cui gli avvocati interpretano e applicano le leggi
aiutando i clienti a redigere testamenti validi grazie alla conoscenza dei precedenti e
della giurisprudenza da parte degli avvocati.
Analogamente, ciascuno Stato ha una distinta legge sui regimi patrimoniali tra
coniugi, unitamente ad altre leggi scritte che regolano il diritto di famiglia e i diritti di
proprietà. E come nel caso del vostro Codice Civile, queste diverse leggi devono essere
consultate congiuntamente per avere il quadro normativo completo.
Diversamente dal Codice Civile italiano e con l’eccezione dei soli dieci Stati nei
quali vige la comunione dei beni (1), negli Stati Uniti le proprietà di una persona
coniugata vengono assoggettate ad una certa disciplina durante il matrimonio (ciascun
coniuge percepisce i suoi guadagni ed è proprietario dei beni in relazione ai quali è in
possesso di titolo di proprietà); mentre vengono disciplinati in altro modo in caso di
divorzio (eccetto per i beni che erano di proprietà di un coniuge prima del matrimonio e
per i regali fatti da tale coniuge durante il matrimonio). La distribuzione di tutti i beni di
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proprietà di entrambi i coniugi alla data del divorzio viene effettuata in modo basato sul
principio di equity (equità). Gli stessi beni vengono disciplinati in modo ancora diverso
in caso di morte (in genere una frazione del patrimonio viene riservata al coniuge
superstite e tale quota non può essere "esclusa" dal coniuge successivamente deceduto).
Inoltre, osservando il sistema dal vostro punto di vista, i figli nati dal matrimonio non
hanno alcun diritto ai beni di qualsivoglia dei due genitori o ai beni detenuti da essi
congiuntamente!
Ora esaminiamo queste norme in materia di proprietà che esercitano un impatto
sul diritto di famiglia e sulle successioni negli Stati Uniti. Considerato che abbiamo 50
Stati distinti, non posso analizzare gli aspetti specifici riscontrati in ciascuno Stato in
relazione a tutte le questioni di vostro interesse. Così ho deciso di analizzare le
normative della California (dove il sistema della comunione dei beni contiene norme
simili a quelle che definiscono le norme sui diritti di proprietà coniugali contenute nel
Codice Civile) e dell’Illinois (perché sono un avvocato che esercita nell’Illinois).
Valuterò anche l’impatto del Testo Unico sulle Leggi di Successione, al quale si è fatto
riferimento in una precedente relazione, e che è stato adottato in 18 Stati, ma non
nell’Illinois e non in California, e che ha esercitato un’influenza anche sui legislatori di
altri Stati.
Successione di proprietà all’interno della famiglia nel caso di assenza di un valido
testamento
Un’analisi storica delle norme sulla distribuzione delle proprietà in caso di morte
e in assenza di un testamento valido può essere fatta risalire all’epoca della Conquista
Normanna del 1066 in Inghilterra, periodo nel quale i beni immobili rappresentavano la
forma di ricchezza economica di gran lunga più importante (2). Le norme feudali
controllavano molto rigorosamente il trasferimento ereditario dei beni immobili,
preferendo anzitutto gli eredi maschi primogeniti (3) , con l’esclusione delle discendenti
di sesso femminile, tranne nei casi di assenza di un erede maschio. In cambio, il Re si
attendeva la prestazion di numerosi servizi da parte del feudatario, soprattutto servizi
militari nell’esercito reale. Fino alla Rivoluzione Industriale, il patrimonio mobiliare era
considerato di così scarsa importanza dal Re d’Inghilterra da consentire alla Chiesa e ai
suoi tribunali di regolarne la distribuzione. La Chiesa applicava i principi del Diritto
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Canonico, a loro volta basati su quelli del diritto romano. Nel 1925, il Parlamento
approvò la Legge per l’Amministrazione degli Assi Ereditari che abolì il maggiorascato
ed emanò normative uniformi per i beni mobili e per i beni immobili. Anche gli Stati
americani hanno una analoga previsione normativa, applicabile in caso di successione
intestata, e riguardante sia i beni mobili che gli immobili. La preferenza accordata agli
eredi di sesso maschile fu abolita e la distribuzione tra gli eredi, a parità di grado,
divenne uguale.
Mentre il common law, in termini di politica del diritto, aveva svolto una scelta
finalizzata a mantenere i beni immobili all’interno della linea di sangue del proprietario
originale in conformità al principio della proprietà ancestrale, la quasi totalità degli
Stati e l’Uniform Probate Code (UPC) (4) hanno respinto questi principi. Questa regola
troverebbe applicazione se un individuo avesse ereditato beni immobili e poi fosse
morto intestato senza lasciare come superstiti discendenti o parenti in linea collaterale
di primo grado (5). In tale ipotesi, i beni immobili ereditati dal lato paterno dell’intestato
verrebbero trasmessi ai parenti linea collaterale del lato paterno, mentre i beni ereditati
dal lato materno passerebbero ai parenti in linea collaterale dello stesso lato. La
suddetta regola, viceversa, non avrebbe mai trovato applicazione nei confronti di beni
mobili (6).
La maggior parte degli Stati di common law negli Stati Uniti ha abolito la
legittima (originariamente distinta secondo che fosse a favore della moglie, come
“dower”, ovvero a favore del marito, come “curtesy”; su entrambe le forme, si veda
infra) (7) , ma nei pochi Stati che la mantengono le tutele previste per il coniuge
superstite sono identiche, indipendentemente dal fatto che il coniuge sia di sesso
maschile o femminile.
I metodi per il calcolo del patrimonio oggetto di successione nel caso di
successione ab intestato variano da uno Stato all’altro (8) . E variano anche le quote
indicate per i superstiti di un deceduto intestato, gli "eredi". I fattori più importanti
includono l’esistenza e il numero dei figli superstiti e l’esistenza o meno di un coniuge
superstite o di discendenti superstiti (questa classificazione include figli, nipoti e così
via), ovvero dal fatto che vi siano o meno parenti "vicini" superstiti.
Nell’arco degli ultimi 50 anni, la quota lasciata al coniuge superstite è aumentata.
In base a studi empirici realizzati da studiosi dalla American Bar Foundation, i
legislatori che hanno redatto lo Uniform Probate Code (UPC) hanno preso nota del fatto
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che le persone coniugate che non hanno figli con altri partner preferiscono che l’intero
patrimonio vada al coniuge superstite. Pertanto, ai sensi dell’UPC nei casi nei quali non
vi siano discendenti o parenti superstiti della persona deceduta, oppure nei casi nei quali
tutti i discendenti superstiti siano anche discendenti del coniuge superstite, il coniuge
superstite eredita l’intero patrimonio dell’intestato (9). Anche nell’Illinois la quota del
coniuge superstite è maggiore rispetto al passato; infattai ora essa è pari alla metà del
patrimonio dell’intestato se vi sono discendenti superstiti, i quali riceveranno la restante
metà come "gruppo". (10). Le precedenti norme dell’Illinois garantivano al coniuge
superstite solo 1/3 del patrimonio dell’intestato in presenza di discendenti superstiti, ai
quali spettavano i residui 2/3.
Altre disposizioni dell’UPC appaiono riflettere la realtà delle necessità del
coniuge superstite. Pertanto, il coniuge superstite ottiene la “quota privilegiata
(attualmente pari a $ 200.000), più i tre quarti di eventuali residui del patrimonio
dell’intestato, qualora non via sia alcun discendente in linea retta del deceduto, ma vi
siano suoi parenti superstiti.(11). La parte restante verrebbe assegnata ai parenti del
deceduto, evidenziando così una scelta di politica del diritto finalizzata a proteggere i
parenti del deceduto. Al contrario, nell’Illinois, a un parente non tocca alcuna quota del
patrimonio dell’intestato a meno che non vi sia alcun coniuge superstite e non vi sia
alcun discendente. E anche nel caso nel quale il parente dovesse ricevere un’eredità, tale
eredità dovrà essere divisa equamente con “fratelli, sorelle o discendenti di un fratello o
di una sorella del deceduto” (12).
Diversamente, se tutti i discendenti sopravvissuti del deceduto sono anche
discendenti del coniuge superstite, ed il coniuge superstite ha, a sua volta, discendenti
superstiti che non sono contemporaneamente discendenti del de cuius, il coniuge
superstite otterrà la “quota privilegiata (attualmente pari a $ 150.000), più la metà di
eventuali residui del patrimonio dell’intestato"(13). Se, invece, il deceduto lascia dei
discendenti superstiti che non sono anche discendenti del coniuge superstite, la quota
del coniuge superstite viene ridotta. In tale caso, il coniuge superstite otterrà la “quota
privilegiata (attualmente pari a $ 100.000), più la metà di eventuali residui del
patrimonio dell’intestato” (14). Queste diverse sfumature riflettono la consapevolezza
contenuta nell’UPC dell’esistenza di secondi matrimoni e di matrimoni successivi
nell’ambito di ciascuno dei quali potrebbero essere nati dei figli (discendenti) del
deceduto. Invece le norme dell’Illinois non fanno queste distinzioni. L’unica questione
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da stabilire è se il deceduto sia morto senza lasciare discendenti.
Un’altra differenza tra le diverse normative di successione nei casi di intestato
riguarda il trattamento dei parenti più lontani. Le leggi dell’Illinois considerano come
erede qualsivoglia persona che abbia un legame di sangue con il deceduto
(consanguineità), mentre solo il coniuge superstite conta tra tutti i parenti che non
hanno legami di sangue (affinità). Pertanto, negli Stati Uniti nessuno degli affini
acquisiti tramite il matrimonio viene in rilievo o riceve quote del patrimonio ereditario.
La Legge sulle Successioni dell’Illinois prevede che: “In caso di assenza di un
coniuge superstite, discendente, parente, fratello, sorella, discendente di un fratello o
sorella; nonno o di un bis-nonno del deceduto, o loro discendenti, l’intero patrimonio
viene trasferito ai parenti più vicini al deceduto in parti eguali (effettuando i calcoli
secondo le regole del diritto civile) e senza rappresentazione” (15). Questo significa che
il consanguineo di un capostipite che risalga di quattro generazioni (senza limiti in
termini di lontananza di grado) nell’Illinois è chiamato all'eredità. Al contrario, l’UPC
non prende in considerazione i parenti più lontani che pure siano in grado di provare
tale grado di parentela, prevedendo che il patrimonio dell’intestato venga invece
"incamerato" dallo Stato o dalla Contea nella quale il deceduto è morto. Infatti, per
quanto riguarda i parenti, si risale solo ai discendenti dei nonni. I parenti non legati da
vincoli di parentela riferiti a nonni, bisnonni e così via non vengono chiamati all'eredità (16). Queste diverse norme devono essere comparati con le limitazioni italiane alla
successione a favore dei parenti (consanguinei) (17).
Inoltre, vi è una vasta gamma di metodi per stabilire quali discendenti ricevono
una quota del patrimonio del deceduto intestato. In genere, tali criteri prevedono
l’identificazione dei figli del deceduto e stabiliscono se qualsivoglia di questi sia morto
lasciando almeno un discendente che sia sopravvissuto al deceduto. Per esempio, si
ipotizzi che il deceduto abbia avuto tre figli, A, B e C, ed A sia morto prima del
deceduto lasciando due figli, X ed Y che risultino in vita all’atto della morte del
deceduto. Si supponga, ancora, che B sia ancora in vita e che C sia morto prima del
deceduto senza figli ma con un coniuge superstite (che nel nostro sistema non conta).
In tale ipotesi, il risultato è il seguente: B riceve una quota del patrimonio; X ed Y
si divideranno in parti uguali la quota spettante al loro genitore, mentre C non riceverà
nulla e neppure il suo coniuge. Quindi alla fine A ottiene la quota di 1/2 e X e Y
ottengono 1/4 del patrimonio ciascuno. Questa esemplificazione si complica
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ulteriormente se sono coinvolti anche discendenti con rapporti di parentela più lontani
rispetto a quelli dei figli del deceduto (18) Un’attenta analisi compiuta da un avvocato
autorizzato ad esercitare nello Stato nel quale il caso viene deciso è assolutamente
essenziale per ottenere la formula corretta e il risultato.
Inoltre, un avvocato italiano potrebbe sorprendersi nell’apprendere che le leggi
americane non richiedono la cessione di qualsivoglia patrimonio ai figli del deceduto
all’atto della sua morte. Un genitore può diseredare completamente i suoi figli con
disposizioni patrimoniali strategiche. Ciò nonostante, le norme sulle successioni, in
genere, attribuiscono al tribunale addetto alle successioni il potere discrezionale di
attribuire al coniuge superstite e ai figli minorenni una somma di denaro per un periodo
di tempo, come previsto dalle diverse normative, in relazione al patrimonio oggetto di
successione sia intestata che regolata da testamento. (19)
Figli illegittimi, figli adottati e figliastri
Negli Stati Uniti, i figli illegittimi godono dello stesso trattamento dei figli nati da
un matrimonio ai fini delle normative di successione in caso di intestati, dopo una
sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che, nel 1977, ha stabilito che un
trattamento diverso per i figli illegittimi è incostituzionale (20). Un anno più tardi, nel
1978, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che uno Stato potrebbe avere valide
ragioni per prevedere criteri più stringenti per i figli illegittimi in relazione a eredità
provenienti dai loro padri rispetto a quelle provenienti dalle loro madri (21). I singoli
Stati hanno varato leggi caratterizzate da una serie di differenze. A seguito della
promulgazione della Uniform Parentage Act, molti Stati si limitano a richiedere il
medesimo onere di prova da parte del figlio che avanzi pretese sulla successione
legittima della madre, sia egli figlio illegittimo o legittimo; mentre un figlio illegittimo
che avanzi pretese sulla successione legittima del padre dovrà fornire prove più
documentate di parentela rispetto a quelle che devono essere fornite da un figlio nato da
un matrimonio (22). I "figliastri", privi di vincoli di sangue con il deceduto, non hanno in
nessun caso diritto ad alcuna parte dell’eredità dell’intestato.
Il diritto dei genitori di figli illegittimi di ereditare da tali figli varia anch’esso da
uno Stato all’altro. Nell’Illinois il genitore dovrà dimostrare di rientrare nella categoria
di "genitore idoneo" prevista dalla legge, che identifica come tale “un genitore del
12
deceduto che, nell’arco della vita del deceduto, abbia riconosciuto il deceduto come
figlio, abbia stabilito con lui un rapporto "parentale" e abbia contruibuito al suo
mantenimento come genitore” (23). Nell’ambito di questa definizione è importante
stabilire se il genitore abbia adempiuto al suo obbligo di mantenere il figlio. I genitori
"idonei" godono del medesimo trattamento dei genitori. Tuttavia, se il deceduto
"illegittimo" è adottivo, in tal caso i genitori adottivi sono preferiti ai - ed escludono i -
genitori naturali, e anche i "genitori idonei", salve rare eccezioni (24).
In Inghilterra, fino al 1926 l’adozione non era riconosciuta. Negli Stati Uniti, le
leggi in materia di adozione sono state varate in momenti diversi nei diversi Stati.
Nell’Illinois, ai fini della successione intestata, un figlio adottivo ha diritto alla
medesima quota prevista per un figlio naturale (a meno che la persona non sia stata
adottata dopo aver raggiunto l’età di 18 anni) (25). Tuttavia, solo nel 1989 le leggi
dell’Illinois hanno garantito ai figli adottivi i medesimi diritti previsti per i figli naturali
in relazione a qualsivoglia strumento negoziale, come per esempio un testamento, che
sia stato stipulato prima del 1955, salvo che fosse stata in esso espressa chiaramente
l’intenzione di escludere il figlio adottivo (26). In virtù di un emendamento normativo
successivo, un figlio adottivo ottiene sempre il medesimo trattamento previsto per un
figlio naturale per gli strumenti testamentari redatti dopo l’1 gennaio del 1998, in
relazione a testatori deceduti a partire dalla stessa data (27). Le norme riguardanti i
requisiti per l’adozione variano a seconda dello Stato ma non sono al corrente di alcun
requisito di età analogo a quello italiano che richiede che il genitore adottivo debba
avere almeno 35 anni di età (28). L’adozione da parte di coppie omosessuali è consentita
in alcuni stati, diversamente da quanto previsto dal Codice Civile italiano.
Proprietari stranieri
Ai sensi del common law, una persona che non sia cittadina americana non può
acquisire o trasmettere beni immobili per successione intestate. Tale norma trova il suo
fondamento nella antica regola per cui il Re concedeva le terre ai suoi feudatari (n.d.t.:
in tal senso proprietari secondo la concezione della proprietà ancora tipica del
common law) che si erano obbligati a rendergli servizi militari. Invece le persone prive
della cittadinanza, in forza di successione intestata, potevano acquisire o cedere beni
mobili. Il diritto moderno in materia di successione riserva ai non cittadini il medesimo
13
trattamento previsto per i cittadini (29), ma è necessario tenere presente che la normativa
applicabile in materia di successione potrebbe prevedere requisiti diversi in materia di
beni immobili (regolate in genere dalle leggi dello stato nel quale tali beni sono ubicati)
rispetto ai beni mobili (soggetti alle leggi dello stato nel quale il deceduto era
domiciliato), con la possibilità che si aprano diversi procedimenti di attribuzione
successoria nei diversi Stati competenti.
Alcuni Stati hanno adottato la Uniform International Wills Act (30). Questa legge
convalida i testamenti effettuati in conformità ai suoi requisiti “indipendentemente dai
beni e dalla nazionalità, dal domicilio o dalla residenza del testatore …”. I requisiti
comprendono la redazione in qualsivoglia lingua, che sia scritta di pugno del testatore
con altri metodi, nonché la sua dichiarazione che il documento rappresenta il testamento
e di essere consapevole dei suoi contenuti, dichiarazione che deve essere effettuata in
presenza di due testimoni e “di una persona autorizzata ad agire in relazione ai
testamenti internazionali”. “Alla presenza dei testimoni e della persona autorizzata, il
testatore dovrà firmare il testamento o, qualora dovesse averlo già firmato, dovrà
riconoscere la firma come propria” (31). Tra coloro che sono autorizzati ad agire in
relazione a tali testamenti vi sono gli avvocati autorizzati ad esercitare nello Stato (in
cui viene effettuata la procedura di attribuzione successoria).
Analizzerò ora le normative scritte degli Stati non soggetti al regime della comu-
nione dei beni nei casi di decesso in presenza di testamenti validi.
Statute Of Wills: il sistema common law per la tutela del coniuge superstite nei casi
nei quali il deceduto sia dotato di testamento valido
Legittima e principio di curtesy – Le prime forme di tutela dei sistemi common law
Mi piace spiegare ai miei studenti di legge che storicamente sono esistiti numerosi
diversi regimi normativi in materia di regime patrimoniale tra coniugi. Solo a partire
dallo Statute of Wills, varato in Inghilterra nel 1540, i proprietari di terreni sono stati in
grado di trasferire direttamente i beni immobili mediante una scrittura testamentaria (32).
Le prime normative previste per i tredici Stati originari e gli Stati ammessi
successivamente che hanno adottato regimi di common law di ispirazione britannica,
14
tutelano la moglie in relazione a un marito che abbia trasferito tutti i suoi terreni ad altri
inter vivos o mediante il suo testamento, introducendo la legittima. Una moglie aveva
un diritto di usufrutto vita natural durante, per una quota pari a un terzo di tutti i beni
immobili dei quali il marito fosse titolare esclusivo in qualsivoglia momento nell’arco
del suo matrimonio. La legittima era finalizzata a garantire la sicurezza economica e
sociale alle vedove. Soprattutto durante il periodo nel quale il primogenito ereditava
l’intero patrimonio immobiliare del coniuge, ai sensi delle norme sul maggiorascato e
sul diritto di primogenitura, questo strumento garantiva protezione sia alla moglie che
agli altri figli conviventi.
La maggior parte degli Stati ha abolito la legittima. Alcuni Stati la mantengono
ancora per la moglie, o per entrambi i coniugi, nella misura da un terzo alla metà del
patrimonio immobiliare di proprietà del marito nell’arco del matrimonio. Il Kentucky
rappresenta un’eccezione in quanto ha mantenuto la protezione prevista dalla legittima -
e cioè garantendo un terzo di tutti i terreni che siano mai stati di proprietà del marito e
la metà di quelli che risultavano di sua proprietà alla data della sua morte. Inoltre, il
Kentucky ha esteso la legittima includendo i beni mobili (33).
In base al common law, il marito era tutelato dal principio di curtesy, il diritto
all’usufrutto vita natural durante sulla totalità dei beni immobili della moglie, non
soltanto alla quota pari a un terzo prevista dalla legittima per la moglie. Tuttavia questo
diritto di usufrutto per il marito veniva subordinato alla nascita di un figlio, mentre
quello della moglie alla legittima non lo era. Gli Stati che ispiravano le proprie
normative al sistema del c.d. diritto civile (o continentale, civil law) come la California
e la Louisiana e numerosi altri Stati sud-occidentali, fanno affidamento sul principio
della comunione dei beni, piuttosto che su quelli della legittima (per la moglie) e della
curtesy (usufrutto del marito) per tutelare i coniugi alla morte di uno di essi.
Fino agli ultimi anni del decennio iniziato nel 1840, e fino al varo delle leggi
scritte c.d. Married Women’s Property Acts adottate in tutti gli Stati Uniti, le donne
sposate non avevano il diritto assoluto di proprietà sui beni immobili. I loro mariti
avevano il diritto di gestire il loro patrimonio immobilire e di beneficiarne, ma mancava
una protezione analoga per le donne sposate in relazione ai beni immobili dei rispettivi
mariti. L’unica tutela prevista per la moglie era rappresentata dalla legittima. Il concetto
italiano di “mantenimento” previsto dall’articolo 433 del Codice Civile italiano non
trova nessun riscontro nelle norme degli Stati Uniti, eccetto per quelle che prevedono il
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mantenimento del coniuge alla morte dell’altro coniuge o in caso di divorzio e il
mantenimento dei figli minorenni al momento del divorzio.
La moderna elective share come sostituto della legittima e del principio di curtesy
(usufrutto successorio del marito)
Nel ventesimo secolo, le donne sposate hanno acquisito il diritto di possedere beni
separati (34). La legittima e il concetto di curtesy furono aboliti. Furono sostituiti dalla
moderna elective share calcolata sull’asse patrimoniale del coniuge deceduto. La
elective share è anche nota come quota prevista dalla legge o quota obbligatoria. Di
norma è pari a un terzo (in alcuni casi la metà) del patrimonio del deceduto. Questo
significa che il coniuge superstite che fa questa scelta non può essere escluso
completamente dalla successione ad opera del testamento del deceduto. Per esempio, se
il marito dovesse morire lasciando la totalità del suo patrimonio valutato a $ 1.000.000 a
una persona amica, la sposa superstite potrà decidere di prendere la sua quota di un
terzo, pari a $ 333.333. Se la moglie dovesse essere inclusa nel testamento, dovrà
scegliere se prendere ciò che viene a lei concesso nel testamento o prendere la quota di
un terzo, ma non potrà avere entrambe le quote.
Il calcolo del patrimonio oggetto della successione in base al quale la elective
share dovrà essere determinata è complesso. Innanzitutto, non tutti i beni di proprietà di
un coniuge deceduto, al momento della morte, saranno tecnicamente compresi nel
patrimonio oggetto della successione perché esistono metodi per "mantenere" il titolo di
proprietà ("strumenti alternativi al testamento") che consentono di trasferire il diritto
stesso al momento della morte senza passare attraverso il procediemnto di attribuzione
giudiziale (probate). Per esempio, i beni posseduti dal deceduto congiuntamente a
un’altra persona si trasferiscono automaticamente al superstite senza la necessità di
"attribuzione giudiziale" da parte del tribunale. Le polizze vita indicano chi è il
beneficiario alla morte dell’assicurato; questi proventi sono esclusi dalla necessità di
"attribuzione giudiziale" da parte del tribunale. Analogamente, le pensioni, i conti
bancari cointestati e i diritti in relazione a un trust possono tutti essere trasferiti senza la
"attribuzione giudiziale" da parte del tribunale. Tali beni non fanno parte del patrimonio
oggetto della successione in base al quale la elective share (1/3 o1/2) viene calcolata.
Pertanto, nell’Illinois dove risiedo attualmente e dove probabilmente terminerò i
16
miei giorni (35), posso essere proprietaria della mia casa congiuntamente a una persona
amica, in luogo di mio marito. Anche se dovesse essere una casa di grande valore e
dovesse rappresentare una gran parte del mio patrimonio (supponiamo che ammonti a
un valore totale superiore a $1.500.000), mio marito non avrebbe diritto a qualsivoglia
porzione della casa alla mia morte! La proprietà sarebbe trasferita automaticamente e
per legge al comproprietario superstite.
Analogamente, potrei indicare che il beneficiario della mia polizza vita da $
1.000.000 sia l’università nella quale insegno, la John Marshall Law School. Potrei
disporre che alla mia morte quel milione di dollari venga versato automaticamente ai
beneficiari della polizza. Potrei mantenere una considerevole proprietà condivisa o un
conto bancario "esigibile in caso di morte" unitamente a uno dei miei figli (supponiamo
per un valore di $ 500.000). In ciascuna di queste circostanze, mio marito non avrebbe
nessun diritto a qualsivoglia dei miei beni alla mia morte perché tutto risulterebbe
"escluso dalla massa ereditaria".
Potrei anche conferire i miei arredi e i miei gioielli a un trust e nominare una
persona diversa da mio marito come beneficiario (immaginiamo un valore di $ 50.000).
Se dovessi aver dimenticato di escludere una parte dei miei beni dai diritti di
successione, (per esempio, una mia collezione di porcellane antiche di recente
acquisizione, del valore di $ 1.500), in tal caso mio marito avrebbe diritto ad almeno 1/3
del valore della collezione di porcellane antiche e cioè a $ 500. Potrei trasferire tutti gli
altri beni di mia proprietà “al di fuori della massa ereditaria" per un valore di $
3.050.000. Ai sensi delle leggi dello Stato dell’Illinois, la elective share può essere
applicata esclusivamente al patrimonio oggetto della successione, non ai beni non
soggetti alla Legge sulle Successioni (Probate Act) (36). In effetti, mio marito godrebbe
di una protezione molto più elevata se noi divorziassimo. Probabilmente otterrebbe la
metà delle mie disponibilità liquide (senza contare i diritti assicurativi il totale
risulterebbe pari a $ 2.051.500) pari a $ 1.025.750.
Se, invece, come sarebbe più probabile nell’ambito di un matrimonio felice, mi
trovassi in possesso di beni di valore alla mia morte, potrei cederli a mio marito alla mia
morte con un testamento valido. Se lui non dovesse essere soddisfatto di quanto ho
disposto a suo favore con il mio testamento, potrà ‘rinunciare’ al testamento e prendere
la sua elective share (37).
Altri Stati che hanno attuato l’Uniform Probate Code forniscono più protezione
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per il coniuge superstite rispetto allo Stato dell’Illinois calcolando in modo diverso la
elective share. L’Uniform Probate Code inserisce molti non beni non appartenenti al
patrimonio oggetto della successione (i beni che fanno parte del cosiddetto asse
ereditario rivendicabile, reclaimable estate) più tutti i beni relativi alla successione
formando il cosiddetto asse ereditario esteso che rappresenta la base sulla quale viene
calcolata la elective share pari a 1/2 o 1/3. Inoltre, la elective share del coniuge risulta
ridotta dai beni già in possesso del coniuge superstite non compresi nella successione.
La politica è finalizzata ad assicurarsi che il coniuge superstite non riceva un’eredità
eccessiva pur restando adeguatamente tutelato alla morte del coniuge. La "net elective
share" si riferisce al patrimonio del deceduto.
Il reclaimable estate si compone di svariate categorie di beni che i legislatori
autori del Uniform Probate Code ritenevano che dovessero essere inclusi nel patrimonio
di base sul quale viene calcolata la elective share per ragioni politiche sociali finalizzate
a garantire la protezione del coniuge superstite (38):
1) i beni di proprietà del coniuge che opta per l’elective share che siano stati
ricevuti dal deceduto. Questo impedisce che la elective share possa risultare più grande
rispetto alla quota che il coniuge otterrebbe accettando la quota relativa all’intestato.
2) I beni detenuti fiduciariamente per il coniuge superstite.
3) I piani assicurativi e pensionistici di proprietà del deceduto che indichino il
coniuge superstite come beneficiario.
4) I beni detenuti da altri, incluso un eventuale trust, qualora il deceduto avesse un
potere di nomina o il diritto di revocare il trust. Questa categoria include i cosiddetti
living trust (fondi volontari) che vengono utilizzati frequentemente in luogo dei
testamenti ai fini testamentari ma che non rientrano nella procedura di successione.
5) I beni ceduti dal deceduto a un’altra persona in relazione ai quali il deceduto
dovesse aver mantenuto un usufrutto vita natural durante, il possesso o un reddito con
un diritto di accrescimento (right of survivorship). Questo aspetto è finalizzato a
impedire al deceduto di depauperare la quota spettante al coniuge superstite.
6) Eventuali regalie cedute dal deceduto a qualsivoglia persona nei due anni
precenti la sua morte. Questa disposizione protegge il coniuge superstite nel caso di un
deceduto che conceda regalie ad altre persone poco prima della morte, spesso senza che
il coniuge ne sia a conoscenza.
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Il governo federale è intervenuto per poteggere i coniugi in caso di decesso con la
legge ERISA che eroga automatimente metà della pensione del deceduto al coniuge
superstite. La maggior parte delle pensioni private è soggetta all’ERISA (39).
Tenete a mente che queste sono le norme, ma sarà un tribunale a prendere la
decisione al momento della morte.
Divisione dei beni al divorzio e non in caso di morte negli Stati dove non vige la
comunione dei beni
Sistema di common law: distribuzione dei beni dei coniugi in caso di divorzio
Le determinazioni di proprietà nell’ambito del matrimonio venivano effettuate
quasi esclusivamente da chi sosteneva di avere diritti di proprietà. Per esempio, se un
uomo sposato aveva il diritto di proprietà in relazione a dei beni immobili indicati
nell’ufficio di registro della Contea, egli era proprietario esclusivo di tali terreni. Se
quell’uomo aveva il titolo di proprietà in relazione a un’automobile, una barca, un conto
bancario, titoli azionari, la sua pensione, etc., tale persona era proprietario esclusivo di
tali beni. Il “diritto di proprietà” determinava la proprietà separatamente da e
indipendentemente dal fatto che tale persona fosse sposata.
Nell’ambito di un divorzio, un tribunale stabiliva se uno dei coniugi avesse
necessità di sostegno finanziario (in genere, la moglie). Il giudice poteva concedere gli
alimenti che il marito avrebbe pagato alla moglie a meno che e fino a quando non si
fosse risposata. Il coniuge che otteneva la custodia dei figli minorenni (anche in questo
caso, in genere, la moglie) probabilmente avrebbe ottenuto un assegno di mantenimento
aggiuntivo per i figli, l’importo viene calcolato in base ai rispettivi redditi delle parti, al
numero dei figli e alle loro necessità. Il tribunale godeva di grandi margini di
discrezionalità per la determinazione degli importi specifici degli alimenti del
dell’assegno per il mantenimento dei figli. Tuttavia, diversamente dal concetto di
mantenimento specificato dall’articolo 433, ai genitori può essere ordinato di mantenere
i figli minori.
Con il diffondersi dei divorzi negli anni ’70, le critiche si concentrarono su questo
sistema perché tendeva a garantire scarsa protezione a uno dei coniugi, di norma la
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moglie, che nel passato aveva rinunciato alla sua istruzione universitaria e ai suoi
obiettivi di carriera per "restare a casa con i figli" e per sostenere la carriera del marito.
Un atteggiamento parziale da parte dei tribunali i cui giudici erano spesso maschi
bianchi che erano stati essi stessi influenzati da questa visione stereotipata della donna
significava che tali giudici tendevano a esercitare i loro poteri discrezionali in un modo
che non rifletteva le esigenze di un numero crescente di donne. E si aveva la sensazione
che la concessione del mantenimento da parte dei tribunali, piuttosto che la concessione
del diritto alla proprietà dei beni, fosse iniqua, soprattutto per le donne che erano state
sposate per un tempo molto lungo.
Negli Stati Uniti, diversamente da quanto accade in Europa, il movimento
femminista si concentrò prevalentemente sull’ottenimento del riconoscimento del diritto
alla parità delle retribuzioni rispetto agli uomini e alla tutela delle donne nell’ambito dei
divorzi. In Europa, in base a quanto ho letto, le femministe hanno concentrato i loro
sforzi sull’ottenimento di sostegno per il ruolo della donna nell’ambito del matrimonio
sotto forma di congedi per maternità retribuiti per la nascita di un figlio e per il suo
accudimento, due aspetti che risultavano entrambi carenti negli Stati Uniti.
Normative moderne: «Distribuzione equa» in caso di divorzio
Di conseguenza, le leggi dei singoli stati approvate alla fine degli anni ’70 e
successivamente hanno introdotto nuovi modi per valutare le proprietà acquisite durante
il matrimonio e nuove norme per la distribuzione di tali beni in caso di divorzio.
Nell’Illinois, per esempio, le "proprietà comuni dei coniugi" (marital property)
includono tutte le proprietà acquistate da qualsivoglia dei due coniugi durante il
matrimonio. Il diritto di proprietà indicato nei registri delle Contee o dello Stato non ha
importanza. Tuttavia, diversamente dal sistema basato sulla comunione dei beni e dal
codice civile italiano, le proprietà acquistate dai coniugi durante il matrimonio non
diventano "proprietà comuni dei coniugi" fino a quando non viene avviata una causa di
divorzio. La categoria non comprende le proprietà che il coniuge abbia venduto,
regalato o usato completamente prima dell’avvio della causa di divorzio. Inoltre, le
proprietà comuni dei coniugi non comprendono i beni che un coniuge possedeva prima
del matrimonio o le proprietà che il coniuge dovesse ricevere a titolo di regalo. Tuttavia,
anche tali beni esclusi potrebbero divenire "proprietà comuni dei coniugi" se il coniuge
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dovvesse mescolarle ad altre, per esempio su un conto bancario.
Al divorzio, la legge impone al giudice di effettuare una “distribuzione equa” di
tutte le proprietà comuni dei coniugi compresi i beni immobili per uso domestico e per
investimento, le pensioni delle parti in causa, i conti bancari, e in alcuni casi anche il
valore dell’attività commerciale di uno dei coniugi. Una quota pari al 50% a ciascun
coniuge viene considerata “equa”. Così, la moglie in genere riceve il diritto a più beni ai
sensi di queste leggi denominate Marital Property Acts rispetto a quanto previsto dalle
leggi precedenti. Tuttavia, gli alimenti furono eliminati. Dalle donne più anziane e
sposate da più tempo ci si aspetta che ottengano un posto di lavoro e siano in grado di
sostentarsi autonomamente poco tempo dopo il divorzio. E la presunzione
dell’affidamento della custodia dei figli minorenni alla madre sta cambiando, e con tale
cambiamento, cambia anche la concessione del mantenimento per i figli.
Diversamente dal sistema di diritto privato e diversamente da quanto accade con il
principio della comunione dei beni, questi principi di distribuzione equa non si
applicano alle proprietà in possesso di un coniuge alla sua morte.
Proprietà comuni dei coniugi: sistemi che adottano il principio della comunione dei
beni
Il regime della comunione dei beni in vigore negli stati di California, Louisiana,
Arizona, Idaho, New Mexico, Nevada, Texas e Washington replica molto fedelmente il
sistema di civil law e di fatto rappresenta un’adozione delle sue norme avvenuta
all’epoca dell’ammissione di questi stati nell’Unione Federale. Non si tratta degli Stati
originari dell’Unione, sono entrati nell’Unione molto più tardi. Il Wisconsin ha di
recente adottato il Uniform Marital Property Act che è molto simile al regime della
comunione dei beni (40). L’Alaska consente alle coppie sposate di detenere i propri beni
in regime di comunione dei beni se lo desiderano, ma l’applicazione di tale regime non
è automatica. Nonostante appena dieci stati siano dotati di un regime basato sulla
comunione dei beni, questi stati rappresentano più del 25% della popolazione degli Stati
Uniti. Purtuttavia, in contrasto con i sistemi di civil law, nessuno di questi sistemi
prevede un diritto di proprietà implicito per i figli. Comunque, negli stati dove vige la
comunione dei beni è sempre il tribunale a decidere riguardo alle proprietà comuni dei
coniugi.
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Se i coniugi hanno vissuto in più di una tipologia di giurisdizione in materia di
diritto, qualsivoglia proprietà da essi acquistata durante la permanenza in uno Stato
specifico è soggetta alle normative in vigore in tale giurisdizione. Pertanto, per esempio,
qualsivoglia proprietà acquistata dai coniugi durante la residenza in uno Stato nel quale
sia in vigore il regime di comunione dei beni, compresi i redditi, è una "proprietà
soggetta alla comunione dei beni". Quando una proprietà diventa soggetta alla
comunione dei beni (o non soggetta alla comunione dei beni se la proprietà dovesse
essere stata acquistata dai coniugi negli stati nei quali tale prinmcipio non è in vigore),
tale proprietà resta soggetta alla comunione dei beni! Pertanto, in presenza di una
popolazione ad elevata mobilità nell’ambito della quale i coniugi si trovano spesso a
vivere in svariate giurisdizioni durante il matrimonio (soprattutto, è diffuso il fenomeno
della scelta di tarsferirsi dopo la pensione dagli stati nei quali è in vigore la comunione
dei beni, nell’Est e nel Midwest degli Stati Uniti verso gli stati nei quali è in vigore tale
normativa, situati all’ovest e nella parte sudoccidentale degli Stati Uniti), e questo rende
difficile rintracciare i regimi ai quali sono soggette le diverse proprietà.
E questo sistema ha un significato per le parti interessate dal matrimonio
dall’inizio del matrimonio e per tutte le proprietà acquistate da qualsivoglia dei coniugi,
compresi i redditi da lavoro, durante il matrimonio, fino alla sua risoluzione in caso di
divorzio e/o morte. Tutti i beni soggetti alla comunione vengono detenuti
congiuntmente al 50% ciascuno dal marito e dalla moglie. Questo significa che nessuno
dei due coniugi può trasferire interamente la proprietà senza il consenso dell’altro
coniuge nell’arco della vita (41). Tuttavia, le restrizioni italiane in materia di alienazione
di proprietà al fondo patrimoniale per la tutela dei figli minorenni non esiste negli stati
americani soggetti al principio della comunione dei beni (42). Alla morte, un coniuge
potrà cedere la sua metà mediante testamento. Se tale coniuge non dovesse stipulare una
cessione testamentaria valida, le normative di successione statali previste in caso di
intestato regoleranno la distribuzione.
Vi sono alcune differenze tra i regimi di comunione dei beni riguardo ai criteri per
stabilire se una proprietà acquistata durante un periodo di residenza in uno stato
soggetto al regime di common law e nel quale viga il concetto delle proprietà comuni
dei coniugi divenga una proprietà "parzialmente soggetta al principio della comunione
dei beni" quando la coppia si trasferisca in uno stato soggetto alla comunione dei beni.
In alcuni, ma non nella totalità degli Stati nei quali vige la comunione dei beni,
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tali proprietà acquistate con i redditi di un coniuge in uno stato con sistema di common
law diventano beni di proprietà comune dei coniugi!
Si consiglia di fornire consulenze molto precise ai clienti che intendono fare
queste scelte. E le parti in causa posso modificare l’impatto del trasferimento con un
contratto.
Conclusione
Spero di aver soddisfatto le vostre aspettative con le informazioni che vi ho
fornito riguardo alla molteplicità dei sistemi americani in materia di proprietà comuni
dei coniugi e normative di successione. Certamente, ho appreso molto sul sistema
italiano in questi settori. Ma cosa ancora più importante, ho conosciuto il sistema del
notariato che garantisce il diritto di proprietà, soprattutto nel caso degli immobili.
Ammiro molto questo sistema e vi ringrazio per avermi offerto la possibilità di
apprendere di più in proposito attraverso questa conferenza.
_____________________ (1) Otto stati – Louisiana, Texas, New Mexico, Arizona, California, Nevada, Washington e Idaho, so-
no risultati dotati di normative sulla comunione dei beni in base ai codici civili di Spagna e Fran-cia. Altri due stati – il Wisconsin e l’Alaska - hanno di recente adottato normative sulla comunione dei beni.
(2) V. Gerry W. Beyer, Wills, Trusts, and Estates (3rd ed. Aspen 2005) pp. 16-19. (3) Questa è nota come la norma del maggiorascato. (4) Gli atti “Uniformi” vengono messi a punto da una commissione nazionale privata che consiglia
uno statuto uniforme a tutti i singoli stati per il passaggio. La National Conference of Commissio-ners on Uniform State Laws (NCCUSL) fu fondata nel 1892 su suggerimento della American Bar Association. L’obiettivo è quello di preparare le normative proposte in relazione a temi idonei per l’attuazione da parte dei singoli Stati per garantire l’uniformità delle leggi dei singoli Stati. Lo U-niform Commercial Code è lo statuto uniforme più diffusamente adottato, è stato adottato da tutti gli Stati fatta eccezione per la Louisiana. Lo Uniform Probate Code è stato attuato in 18 Stati.
(5) Per "Parenti Collaterali" si intendono le figure imparentate al deceduto per vincolo di sangue e che non siano discendenti o antenati, per esempio la prole, zii e zie e cugini, la definizione sembra cor-rispondere a quella italiana del Libro 1 Articolo 75.
(6) Beyer, p. 53-54. (7) V. discussione su legittima e curtesy infra 32-34.
23
(8) V. infra 35-38 per la discussione riguardo a quali beni fanno parte del “patrimonio soggetto al te-stamento autenticato” e quali beni non rientrano in questa definizione.
(9) UPC sez. 2-102 (1). (10) 755 ILCS 5/2-1 (a). (11) UPC sez. 2-102 (2). (12) 755 ILCS 5/2 -1(d). (13) UPC sez. 2-102 (3). (14) 14 UPC sez. 2-102(4). (15) 755 ILCS 5/2-1 (g). (16) UPC sez. 2-103 (4) prevede che: “in assenza di discendenti superstiti, parenti o discendenti di pa-
renti superstiti e qualora al deceduto dovessero essere sopravvissuti uno o più nonni o discendenti di nonni, la metà del patrimonio del deceduto sarà assegnata ai nonni paterni del deceduto o ai nonni di qualsivoglia dei coniugi se entrambi dovessero essere deceduti; e l’altra metà sarà asse-gnata ai parenti per parte di madre del deceduto secondo le medesime modalità; ma, qualora non vi fosse alcun nonno o discendente sopravvissuto, l’intero patrimonio sarà assegnato ai parenti del deceduto secondo le medesime modalità: UPC 2-105: “In mancanza di beneficiari ai sensi del pre-sente articolo, il patrimonio dell’intestato sarà assegnato allo Stato”.
(17) Libro 1, Titolo V, sez. 77. (18) V. Gerry W. Beyer, Wills, Trusts and Estates, pp. 20 – 35 per utili esempi e descrizioni. (19) V. UPC sez. 2-405 dove l’importo è limitato a $18.000 per un anno. V. anche 755 ILCS 5/15 -1
(concessione al coniuge di un minimo di $10.000 più un minimo di $5000 per ciascun minorenne o figlio adulto a carico “per il sostegno del coniuge supersite per un periodo di 9 mesi a decorrere dalla morte del deceduto secondo modalità adeguate alle condizioni precedenti del coniuge super-stite e alla situazione del patrimonio …”).
(20) Trimble v. Gordon, 430 U.S. 726 (1977). (21) Lalli v. Lalli, 439 U.S. 259 (1978). (22) V. 755 ILCS 5/2-2. (23) 755 ILCS 5/2/-2. (24) 755 ILCS 5/2-4(a). (25) 755 ILCS 5/2-4 (a). (26) 755 ILCS 5/2-4(f). (27) 755 ILCS 5/2-4(a). (28) Codice Civile italiano Libro Uno articolo 291. (29) V. UPC sez. 2-111. (30) L’Illinois ha adottato lo Uniform International Wills Act, 755 ILCS 10/1 et seq, valido a decorrere
dal 1° gennaio 1991. (31) 755 ILCS 10/1)b) e (c ). (32) Le leggi in materia di successione in tutti gli stati richiedono un documento formale scritto con la
testimonianza di persone non interessate. V. 755 ILCS 5/4-3. Alcuni Stati considerano valido un testamento anche in assenza di testimoni se tale testamento è redatto a mano (il cosiddetto "testa-mento olografo"). Lo Uniform Probate Code ha adottato uno standard di conformità sostanziale in UPC sez. 2-503 che consente al tribunale competente di giustificare un errore formale a patto che vi siano prove "chiare e convincenti" del fatto che il testatore voleva che il documento in og-
24
getto fosse il suo testamento. Gli elementi di prova "chiari e convincenti" sono più elevati rispetto allo standard abituale di “preponderanza degli elementi di prova” e al normale standard penale che prevede la dimostrazione “al di là di ogni ragionevole dubbio”.
(33) V. Ky. Rev. Stat. Ann. Sec 392.020 (Michie 1999). (34) V. 755 ILCS 5/2-9 per l’Illinois . (35) In generale, si applicano le leggi dello stato nel quale risiedeva il deceduto. L’eccezione riguarda i
beni immobili che sono soggetti alle leggi dello Stato nel quale sono ubicati. (36) 755 ILCS 5/1-2 (37) 755 ILCS 5/2-8 consente a un coniuge di rinunciare al testamento mantenendo il diritto a 1/3 del
patrimonio in caso di presenza di discendenti superstiti o1/2 del patrimonio in mancanza di di-scendenti.
(38) UPC 2-202 et seq. (39) 29 U.S.C. sec 1101 et seq. (40) Wis. Stat. Sec. 766.31. (41) Soggetto ad alcune eccezioni per quanto riguarda beni personali e doni di valore limitato. (42) Codice Civile Italiano, Libro I, Titolo VI, sez. II art. 169.