Commercio Oggi

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Magazine della Confesercenti di Verona

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n° 41 - Luglio 2012

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16COMMERCIO OGGI Registrazione al Tribunale di Verona n. 458 del 12 aprile 1979 Anno 28 n. 40 Marzo 2012Periodico della Confesercenti di Verona Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DR VERONA

DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Via Albere, 132 - 37137 Verona. Tel. 045 8624011 [email protected]

PUBBLICITA’ Ufficio Commerciale Ce. Se. Con. Verona tel. 045 8624029

EDITORE Ce. Se. Con. Srl

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sommario

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EDITORIALE

INCHIESTA

ATTUALITÀ

CONVENZIONI

NORMATIVA

NORMATIVA

NORMATIVA

FISCO

VERONA

ANVA

NEWS

ASSOCIATI

Verona Eletta

Allarme Pmi

Liberalizzazioni e legalità

Equitalia Nord

Apprendistato: si cambia

Sicurezza per dipendenti

Etichette tessili

Incentivi alle pmi

Novità a Palazzo Barbieri

Mercato a rischio a Bovolone

Brevi dall’Associazione

Trattoria al Pesce

DIRETTORE RESPONSABILE Daniele Pagliarini

IN REDAZIONE Daniele Pagliarini, Alessandro Torluccio, Claudia Andreatta.

HANNO COLLABORATO Gabriella Ghio, Caterina Ugoli, Bernardetta Arduini, Sabrina Residori.

Impaginazione e grafica a cura di Confesercenti Verona

FOTO - Archivio Ce. Se. Con.

STAMPA Simeoni Arti Grafiche Via Ciro Ferrari 9 37066 Caselle di Sommacampagna

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EDITORIALE di Silvano Meneguzzo

Alla fine le previsioni sono state ampiamente rispettate e Flavio Tosi sarà il Sindaco di

Verona per i prossimi 5 anni. Una tornata elettorale che a livello nazionale (e in parte

anche locale) ha confermato l’ondata di antipolitica che da tempo si respirava, dando

vigore a liste civiche e a partiti “di protesta”. Lo sa bene Luigi Castelletti, sprofondato

insieme al Pdl, ma anche nella Lega e nel Pd hanno poco da stare allegri. In tutto que-

sto Verona ha deciso di premiare il lavoro di questi ultimi cinque anni, ridando fiducia

all’uomo (più che al partito) e credendo nella continuità e stabilità di cui la nostra città

ha bisogno in questo difficile momento. I temi che si dovranno affrontare sono scottan-

ti e destinati a creare polemica, come l’Imu o la Tassa di Soggiorno, vere e proprie

sciagure per le piccole e medie imprese del commercio e del turismo. In questo senso,

pur consapevoli delle difficoltà economiche in cui navigano anche gli enti pubblici, ci

aspettiamo un atteggiamento propositivo e non di pura vessazione, per ridare fiato a

tutti quegli imprenditori che ogni giorno rendono gradevole, attiva e accogliente la

nostra Verona. In merito alle nuove opere ci aspettiamo un rilancio del trasporto pubbli-

co, in attesa che qualcosa di nuovo su questo fronte si affacci realmente all’orizzonte,

consapevoli del fatto che le resistenze dei centri di potere romani saranno indubbia-

mente molto forti. Ma il nostro auspicio più forte è che anche per questi prossimi anni

si possa proseguire con la concertazione e il confronto, e in questo senso ci mettiamo

fin da subito a disposizione di tutti gli assessori, sia con gli esordienti che con chi, inve-

ce, ci conosce da tempo e con noi ha fatto grandi cose. Alla fine, quindi, non resta che

augurare un buon lavoro a tutti, non solo alla Giunta e alla maggioranza, ma anche

all’opposizione, che possa essere finalmente costruttiva e non solo distruttiva.

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Cresce la preoccupazione delle PMI delcommercio per la tenaglia nella qualevengono sempre più strette, fra balzelliche crescono e i nuovi maggiori costiche rischiano di abbattersi, solo su diloro, dalla annunciata riforma del merca-to del lavoro. Una preoccupazione avva-lorata dai numeri delle aperture e dellechiusure a Verona e provincia, chefanno segnare nel 2011 il bilancio negati-vo più pesante degli ultimi 10 anni. 761

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attività del commercio al dettaglio, ossiai piccoli negozi del centro, hanno abbas-sato le serrande, rispetto alle 504 nuoveaperture, per un disavanzo di 255:«Siamo al cospetto di una vera emorra-gia e il futuro non sembra riservarebuone notizie – ha commentatoFabrizio Tonini, direttore diConfesercenti Verona –. L’introduzionedell’IMU, l’aumento dell’IVA e le nuovenorme sulle liberalizzazioni daranno unulteriore mazzata a tutto il settore, cheavrà come conseguenza l’impoverimen-to del territorio e un numero impressio-nante di nuovi disoccupati». In ogni casoil trend negativo sembra accompagnaregli ultimi anni del settore: il 2010 si chiusecon 141 imprese in meno, mentre il 2009chiuse la pratica a quota 121: «Da qual-che anno, inutile negarlo, il settore dellapiccola e media impresa del commercioè in sofferenza – ha proseguito Tonini –,ma a fronte di tutte le nostre richieste è

stato fatto troppo poco e non si trattasolo di una impressione, qui siamo alcospetto di dati certi e di nuove vessa-zioni anch’esse certe». Da uno studiodella stessa Confesercenti, infatti, sullericadute fiscali degli ultimi provvedimentisi ricava che un piccolo imprenditore(fatturato 50 mila euro, con un locale di100 mq.) dovrà sopportare un onereaggiuntivo annuo fra i 3530 euro e i5180 euro, a seconda del luogo doveopera. Questa nuova “legnata” è la con-seguenza dell’aumento dei contributisociali (450 euro nel 2012 e 1200 nel2018), dei costi amministrativi conse-guenti l’uscita dal regime dei minimi cheriguarda 500 mila situazioni (1500 euro),dell’aumento ormai prossimo dell’IMU(ad es.: 700 euro a Milano, 1600 euro aRoma), della nuova tassa dei rifiuti (30euro) e del mancato trasferimento suiprezzi di metà dell’aumento dell’Iva (850euro). Lo studio Confesercenti passa in

ALLARMEALLARMEPMIPMI

Mai così pochi

negozi a Verona:

nel 2011 sono 761

le imprese che

hanno abbassato

le serrande. Tonini:

“Imu e Iva faranno

altri danni”

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INCHIESTA di Daniele Pagliarini

rassegna i più importanti capitoli dellevarie manovre con gli effetti che essehanno provocato in particolare sullePMI. Gli aumenti dell’IVA. L’innalzamento dellealiquote IVA porterà, dal primo gennaio2014, un aumento di prelievo di più di 20miliardi e 600 milioni di euro, ossia il 20%in più circa rispetto al 2011. Un aggravioche si rifletterà sull’inflazione, per circa2,5 punti. Inoltre sarà colpito anche il red-dito disponibile delle famiglie: l’impatto suciascuno dei 24 milioni di nuclei familiariitaliani sarà di circa 680 euro l’anno.L’effetto non si è fatto attendere sui con-sumi, come già testimoniato dai consun-tivi 2011, che segnalano un calo nell’ulti-mo trimestre rispetto alla media dei priminove mesi del 2011. A soffrire di questasituazione saranno gli operatori econo-mici e in particolare le PMI. Che perovviare alla caduta di redditi e consumidelle famiglie, sono spesso costretti ad“assorbire” gli aumenti IVA per nonaumentare i prezzi di vendita.L’aumento di contributi per artigiani ecommercianti. Le maggiori aliquote con-tributive pensionistiche previste dal 2012per gli artigiani e i commercianti iscrittialle gestioni autonome dell’Inps aumen-teranno l’onere complessivo dai pocopiù di 900 milioni del 2012 ai 2,7 miliardidel 2014. La misura inciderà pesante-mente sugli equilibri economici: si puòstimare che, per un piccolo eserciziocommerciale, l’aggravio oscillerà a regi-me tra i 1200 e i 2000 euro l’anno.Turismo in difficoltà, due volte. Doppia lapenalizzazione per il turismo. In primoluogo, a causa della tassa di soggiorno;ma anche il previsto aumento dell’ali-quota intermedia, operativo da ottobre,accentuerà l’onere del prelievo su servizialberghieri e ristorazione, aprendo unaforbice rispetto ai paesi concorrenti: lamedia Ue delle aliquote IVA su alberghie ristoranti è, infatti, rispettivamente,dell’8,3% e del 12,2%. Dal 2014, quella ita-liana sarà del 12,5% in entrambi i settori.Minimi? Solo se giovani. Dal 2012, alregime fiscale dei minimi introdotto nel2008 potranno accedere solo le perso-ne di età inferiore a 35 anni e le startup.Di conseguenza, verranno espulsi500mila operatori, la metà dei qualiesercenti commerciali e artigiani. Per

loro non ci sono alternative: passare alregime semplificato, con un aumento dicosti quantificabile in non meno di 1500euro l’anno, oppure chiudere i battenti. Il peso dell’IMU e dei rifiuti. L’arrivo antici-pato dell’IMU penalizzerà ulteriormentegli immobili strumentali delle PMI, comeanche gli immobili posseduti da societàdi capitali, in virtù dell’aumento dellabase imponibile per immobili classificati

come negozi e botteghe e l’aumentodell’aliquota base (a 7,6 per mille, controla vecchia ICI di 6,4 per mille). A questemaggiorazioni di spesa si aggiungerà,dal 2013, anche la rivisitazione della tas-sazione comunale sui rifiuti, da cui siattende un aumento di gettito di 1 miliar-do l’anno che graverà in larga parte suilocali adibiti a esercizi commerciali elaboratori artigianali.

L'abbigliamento perde nel 2010 ben 63unità, per poi lasciarne per strada altre89 nel 2011 e nel primo trimestre del2012 già 39 imprese hanno abbassatole serrande. Quello dei vestiti e delle cal-zature è senza dubbio il comparto piùcolpito dal crollo dei consumi, comespiega Silvano Meneguzzo, presidentedi Confesercenti Verona e imprenditoredel settore: «In un momento di stagna-zione come quello attuale è naturaleche le famiglie risparmino su quei beniche non sono di prima necessità.L'abbigliamento è uno di questi e all'oriz-zonte non si vedono segnali incorag-gianti». Il negozio introvabile, tuttavia, stadiventando la macelleria, che ha visto nel2011 perdere 12 attività tra Verona e pro-vincia e nel primo trimestre del 2012 già3 hanno chiuso. In considerazione delfatto che le attività di questo tipo in tuttala provincia sono circa 200, si ha ladimensione della situazione, che sembrainteressare, tuttavia, l'intero settore dellepiccole e medie imprese del commercioalimentare. A fronte di una crescita, intermini di nuove aperture, di discount esupermercati, si perdono decine di quel-le botteghe di quartiere o di paese chene hanno fatto la storia. L'emorragia ècostante e inesorabile già da qualcheanno e si assesta su una diminuzione dicirca 25-30 attività all'anno, senza con-tare che nei primi tre mesi del 2012 si è

IN CRISI ABBIGLIAMENTO

ED ESERCIZI PUBBLICI,

STABILI GLI AMBULANTI

già toccata quota 25. Anche i frutta everdura confermano il trend negativo,con un saldo negativo di 4-6 punti ven-dita ogni anno dal 2009 ad oggi. Bar eristoranti, infatti, pur contando su unampio turnover, fanno segnare datiquantomeno allarmanti per una città eun territorio turistico come quello diVerona e provincia. Nel 2011 hanno chiu-so definitivamente 129 ristoranti e 67sono stati inaugurati, per un totale di 62imprese in meno, per quanto riguarda ibar, 161 hanno aperto, ma 278 hannochiuso, con un saldo negativo di 117 atti-vità. Sorprendente è il dato che segnalail capoluogo come area più in crisi perquesto tipo di attività con 94 aziende inmeno rispetto al 2010 In tutto questo c'èperò un segnale positivo e arriva dalcommercio ambulante. Tra tutte le tipo-logie di commercio a Verona, quello iti-nerante che possiamo trovare nellenostre piazze è l'unico ad essere in cre-scite, con 35 aziende in più nel 2010rispetto al 2009, altre 14 nel 2011 e nes-sun calo nel primo trimestre 2012. (D.P.)

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L’associazione di categoria denuncia alcune situazioni poco

chiare legate al mondo della Grande Distribuzione

Organizzata e chiede ai sindaci un intervento rapido

LIBERALIZZAZIONIE LEGALITÀ

Liberalizzazione sì, ma anche controllireali . Questa è la richiesta cheConfesercenti Verona ha inoltrato atutti i sindaci della provincia di Verona,dopo la sentenza del Tar che hasospeso la legge regionale sulle limi-tazioni di orari e giorni di aperturadelle imprese del commercio.Un’iniziativa, quella avanzata dall’as-sociazione di categoria, che mira asensibilizzare i primi cittadini sullanecessità di far valere la legalità intutto e per tutto: «Esistono situazionipoco chiare e in alcuni casi fuorileggein molti centri commerciali dellanostra provincia – ha spiegatoFabrizio Tonini, direttore generale diConfesercenti –. Ora, visto che alcune

amministrazioni si sono subito speseper far rispettare la legge sulle aper-ture indiscriminate, esigiamo chesiano fatte osservare anche tutte lealtre norme». In particolare, Tonini, fariferimento al rispetto di metrature eattività collaterali svolte all’interno diqueste grandi strutture: «In alcuni casici sono superfici non autorizzate chevengono utilizzate per la vendita, inaltri i corridoi che vengono sfruttaticome esposizioni o per feste e attivitànon autorizzate. Se ci deve esseretrasparenza e legalità, allora ci deveessere per tutto, anche per quellenorme poco gradite dagli operatoridella Grande DistribuzioneOrganizzata. Auspichiamo che, anche

in vista delle elezioni che si svolgeran-no in molti Comuni in cui sono pre-senti queste realtà, si prenda atto diquesta situazione e i candidati si ado-perino per intervenire nella risoluzionedi queste anomalie». Verona è laprima città del Veneto come metriquadri di centri commerciali, con 494mq ogni 1000 abitanti: «Si tratta diuna cifra di gran lunga superiore allealtre province e che rischia di farimplodere tutto il comparto del com-mercio al dettaglio – ha conclusoTonini –. Se si permette, inoltre, di for-zare la mano, le piccole e medieimprese hanno sempre meno armiper contrastare questi mostri dicemento».

di Daniele Pagliarini

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CO

NV

EN

ZIO

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ziario, alle quali viene offerta assistenza da parte diEquitalia Nord anche al fine di garantire maggioretrasparenza ed efficacia, anche considerando leproblematiche connesse ai rapporti tra l’ente diriscossione e le imprese. Secondo Bronzato, infat-ti:«Questo accordo rientra in un quadro di iniziativeanaloghe, attuate a livello nazionale e regionale,finalizzate ad aumentare i canali di assistenzaimmediata alle categorie produttive e professiona-li del Paese. Confesercenti ha subito condiviso eapprezzato la proposta di Equitalia Nord, un’op-portunità che permette di creare rapporti semprepiù trasparenti ed efficaci tra l’ente della riscossio-ne e il mondo delle imprese.»

Confesercenti Veneto ed Equitalia Nord hanno sti-pulato un accordo al fine di migliorare l’assistenzafiscale a favore delle imprese venete del terziario:un’intesa che porta le firme del presidente diConfesercenti Veneto Piergiovanni Brunetta e deldirettore regionale di Equitalia Nord, MauroBronzato.Il patto stabilisce che Equitalia Nord fornirà assi-stenza fiscale qualificata alle imprese associatealla Confesercenti, attraverso gli sportelli provincia-li e uno sportello virtuale creato appositamente, ingrado di agevolare le richieste di informazioni deidelegati in merito alle tematiche legate alla riscos-sione.L’iniziativa andrà a beneficio delle imprese del ter-

CONFESERCENTIEQUITALIA NORD

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NO

RM

ATIV

A

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La disciplina del contratto è demandata dal TestoUnico alla contrattazione collettiva e ai regolamentidelle Regioni, con due conseguenze: si supera laframmentazione che finora si è avuta e il contratto diapprendistato sarà calibrato sulle particolarità di cia-scun settore produttivo. «In questi giorni stiamo assi-stendo a una corsa per l’adeguamento dei contratticollettivi -spiega Stefano Fabiano, responsabileCentro Studi e Formazione di Inaz-: diversi comparticome artigianato, alimentari, turismo, commercio, estudi professionali hanno già concluso l’iter, altri segui-ranno a breve. Lo stesso stanno facendo le Regioni:Lazio, Basilicata, Lombardia e Veneto hanno giàapprovato i regolamenti».Altro nodo cruciale è l’impatto che il nuovo apprendi-stato avrà sul costo del lavoro. Confermate le agevo-lazioni contributive già esistenti, così come l’esenzio-ne totale ai fini dell’IRAP, ma non solo. «Il datore dilavoro -prosegue Fabiano- è soggetto a un contribu-to complessivo del 10% a suo carico che comprendesia la contribuzione Inps sia la contribuzione Inail.Inoltre, la legge di stabilità 2012 prevede che i titolaridi aziende fino a nove addetti fruiscano di una ridu-zione contributiva totale in caso di assunzione diapprendisti dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2016.La durata di questa agevolazione è triennale».

Debutta il nuovo contratto di apprendistato. In questigiorni Regioni e parti sociali stanno adeguando rego-lamenti e CCNL al nuovo Testo Unico in vigore dal26 aprile, contenuto nel decreto legislativo 167/2011,che ridefinisce la disciplina precedente in soli settearticoli e rende la materia finalmente semplificata eomogenea su tutto il territorio nazionale.Ora l’apprendistato è definito come “un contratto dilavoro a tempo indeterminato finalizzato alla forma-zione e all’occupazione dei giovani”. Già questa è unagrande novità. Spiega Linda Gilli, presidente e ammi-nistratore delegato di Inaz, fra le aziende leader nelsoftware e nell’area outsourcing dei servizi per ammi-nistrare e gestire le risorse umane: «È stata superatala vecchia e limitativa concezione dell’apprendistatocome contratto “a causa mista”, cioè comprendentela prestazione di lavoro e la formazione professiona-le. Adesso l’accento è sulla finalità che il contrattopersegue: sostenere l’occupazione giovanile».Con il nuovo apprendistato il datore di lavoro è richia-mato non solo a corrispondere una retribuzione maanche ad assicurare all’apprendista l’insegnamentoutile affinché lo stesso acquisisca una qualifica pro-fessionale. «È questa la chiave -continua Linda Gilli-che farà sì che alla fine del percorso una persona siainserita quale parte integrante del mondo del lavoro».

APPRENDISTATO:SI CAMBIA

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Scatta la nuova

normativa:

obbligatorio un

corso anche per

tutti i dipendenti

e collaboratori.

Meneguzzo:

“Ennesima

burocrazia”

NORMATIVE di Claudia Andreatta

SICUREZZASICUREZZASUL LAVOROSUL LAVORO

Scatta la nuova legge sulla sicurezza del lavoro per i dipen-denti delle imprese, una normativa che solo a Verona e pro-vincia interesserà più di 400 mila lavoratori. Si tratta di unavera e propria novità, inserita nell’accordo Stato-Regioni del26 gennaio scorso, che metterà gli imprenditori di fronte all’ob-bligatorietà di far frequentare ai propri collaboratori e dipen-denti un percorso formativo che va da 8 a 16 ore, in base allatipologia di rischio dell’azienda. Per il commercio, il turismo e iservizi, ad esempio, saranno circa 218 mila gli addetti chedovranno frequentare il corso, che in questo caso sarà di 8ore, 4 di formazione generale e 4 di formazione specifica aseconda del settore di appartenenza. Le sanzioni per i titolaridi impresa che non si uniformeranno alla nuova legge sonoparticolarmente salate e vanno dall’ammenda (da 1200 euro efino a 5200 euro) per arrivare addirittura all’arresto (dai 2 ai 4mesi). «Per il settore dei servizi e quindi del commercio si trat-ta di una vera e propria rivoluzione – ha commentato ClaudiaAndreatta, responsabile del servizio formazione diConfesercenti Verona –, soprattutto in relazione al fatto che ipiccoli e medi imprenditori hanno pochi dipendenti e difficil-mente intercambiabili, per cui l’assenza anche per un sologiorno dal lavoro crea indiscutibilmente dei disagi. Tuttavia lanormativa non ammette eccezioni e quindi stiamo organizzan-do il maggior numero di corsi possibile per dar modo ai titola-ri di risolvere in fretta la questione». La normativa prevede l’obbligo di svolgere la formazione entro60 giorni per i neoassunti e immediatamente per tutti gli altri:«I numeri su Verona sono impressionanti e siamo dell’opinioneche questo sia l’ennesimo adempimento burocratico, oltre chegravoso, nonostante la tanto decantata semplificazione – hacommentato Silvano Meneguzzo, presidente di ConfesercentiVerona –. Ad ogni modo, come in altre occasioni, commer-cianti e operatori del turismo saranno in prima linea per rego-larizzare la propria situazione e come associazione di catego-ria, per agevolare le imprese, abbiamo deciso di fornire questoservizio a costi dimezzati per tutte le aziende iscritte all’EnteBilaterale Veneto». Per qualsiasi informazione è possibile con-tattare la sede territoriale di Confesercenti Verona al numero0458624011 o collegandosi al sito www.confesercentivero-na.it.

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Novità per le etichette dei prodotti tessili. A partire dall’8maggio, infatti, è entrato in vigore il Regolamento UE1007/2011, che introduce alcune modifiche alla normati-va in materia, fermo restando che i prodotti tessiliimmessi sul mercato prima di tale data e dunque confor-mi alla legislazione precedente, possono continuare arimanere a disposizione sul mercato fino al giorno 9novembre 2014.Vediamo da vicino ed in estrema sintesi, quali sono leprincipali modifiche introdotte, in particolare relativamen-te all’etichettatura di composizione.Uno dei principali aspetti innovativi riguarda i Prodottitessili contenenti parti non tessili di origine animale. A talproposito, infatti, l’art. 12 dispone che la presenza di partinon tessili di origine animale deve essere espressamenteindicata con la frase “Contiene parti non tessili di origineanimale” sull'etichetta o sul contrassegno dei prodotti, almomento della loro messa a disposizione sul mercato.Viene poi abolita l’indicazione “almeno 85%” o “minimo85%”, che nella normativa precedente si poteva utilizzarenel caso un capo fosse composto da una o più fibre di cuiuna corrispondente almeno all’85% in peso. Resta ovvia-

Dall’8 maggio nuovi obblighi

sulle indicazioni di composizione

e provenienza dei tessuti

NORMATIVE di Alessandro Torluccio

mente fermo l’obbligo di specificare la percentuale di pre-senza di ogni fibra contenuta nel prodotto di abbigliamen-to, anche se vengono mantenute le tolleranze (previsteprecedentemente) e la dicitura “altre fibre” (ci sono perònuovi criteri), Il Regolamento consente poi di utilizzare la dicitura “altrefibre” qualora una fibra rappresenti fino al 5% del pesototale del prodotto tessile; quando più fibre rappresentanocollettivamente fino al 15% del peso totale del capo e nonpossono essere facilmente identificate al momento dellafabbricazione.L’obbligo di apporre l’etichetta conforme alla vigente legis-lazione e di garantire l’esattezza delle informazioni gravasul fabbricante o sull’importatore (se il fabbricante non èstabilito nell’Unione Europea). Il distributore/venditore,invece, incorre nei medesimi obblighi del fabbricante seimmette sul mercato un prodotto con il proprio nome omarchio o se vi appone l’etichetta o ne modifichi il conte-nuto.Diversamente, il distributore/venditore è semplicementetenuto a garantire che il prodotto rechi l’etichetta o il con-trassegno in conformità alla vigente normativa.

ETICHETTEETICHETTETESSILITESSILI

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Al via il Bando per l'accesso ai contributi comunali destinatia chi, persona fisica, giuridica, enti privati, soggetti pubblici oa partecipazione pubblica, sostituisce la vecchia caldaia (ametano o a gasolio/olio combustibile) con una nuova cal-daia ad alta efficienza energetica. L’iniziativa, per la quale ilComune ha stanziato 60.000,00 Euro, mira a migliorarel’efficienza energetica e ridurre le emissioni in atmosferacausate dal riscaldamento che è una delle fonti principalidel Pm10 misurato in città. Il contributo verrà assegnato finoad esaurimento del fondo stanziato; le richieste devonoessere presentate, entro il 31 luglio 2012 esclusivamente perposta, a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, inplico chiuso con la seguente dicitura: “Bando per l’assegna-zione di contributi per la sostituzione dell'impianto termicocon uno nuovo di fabbrrica con marcatura 4 stelle”, alCoordinamento Ambiente di Via Pallone 9 -37121 Verona.Sulla busta dovrà essere indicato in modo chiaro e leggibileil nome e l'indirizzo del richiedente il contributo. Requisitoper chiedere il contributo è che la nuova caldaia sia ad altaefficienza energetica, certificata da marchiatura di rendi-mento energetico a 4 stelle, e da basso livello di emissioni disostanze inquinanti. Non sono finanziabili le trasformazionida impianti centralizzati ad autonomi in quanto più dispen-diosi in termini di consumi energetici.Il contributo comunale non è cumulabile con altri contributie/o agevolazioni fiscali (es:contributi statali, regionali e ladetrazione ai fini IRPEF del 55%) ad esclusione della detra-zione, ai fini IRPEF, del 36% delle spese sostenute per laristrutturazione di immobili, qualora ammissibile.Il contributo verrà erogato nella seguente misura:30% del costo dell'impianto termico al netto di IVA (conesclusione del costo della manodopera e quant'altro) finoad un massimo di 3.000,00 Euro nel caso di sostituzionedel vecchio impianto termico a metano con un altro nuovoad alta efficienza energetica certificata da marcatura di ren-dimento energetico riportante 4 stelle secondo la definizio-ne del D.P.R. 660/96; 40% del costo dell'impianto termicoal netto di IVA (con esclusione del costo della manodoperae quant'altro) fino ad un massimo di 4.000,00 Euro nel casodi conversione dell'impianto termico da gasolio/olio combu-stibile a metano.La graduatoria verrà stilata secondo l'ordine cronologico dipresentazione delle domande.L’esecuzione dei lavori oggetto di contributo, dovrà essereavviata successivamente al 22 marzo 2012 e ultimata entroil 31 dicembre 2012.Sul sito Internet del Comune di Verona verrà pubblicata lagraduatoria di assegnazione.Scadenze: 31/07/2012 - Scadenza presentazione doman-da

FISCO di Gabriella Ghio

Il Comune di

Verona lancia il

bando per

ottenere un con-

tributo sul

cambio della

caldaia

INCENTIVI ALLE PMI

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VERONA di Claudia Andreatta

A seguito delle elezioni amministrative del 6 e 7 maggio, che a Verona hanno visto la riconfer-ma al primo turno del sindaco Flavio Tosi, sono stati nominati i nuovi assessori che andranno acomporre la giunta per il prossimo quinquennio. Questa la ripartizione delle deleghe assegna-te: Sindaco Flavio Tosi: Cultura, Sicurezza e Polizia municipale, Protezione civile, Promozionedel lavoro Vicesindaco Vito Giacino: Urbanistica, Edilizia Privata, Edilizia Economica PopolareEnrico Corsi: Attività economiche, Turismo, Mobilità, Viabilità e Infrastrutture Luigi Pisa: Strade,Giardini, Arredo urbano Enrico Toffali: Personale, Aziende e Enti partecipati, Ambiente AnnaLeso: Servizi sociali, Famiglia, Pari Opportunità Pier Luigi Paloschi: Bilancio, Tributi, Politichefiscali, Patrimonio, Veronesi nel Mondo Stefano Casali: Lavori Pubblici, Edilizia Sportiva, EdiliziaMonumentale, Rapporti Patrimoniali con le associazioni Alberto Benetti: Istruzione, PoliticheGiovanili, Riqualificazione Edilizia scolastica e manutenzione straordinaria edifici scolasticiAntonio Lella: Decentramento, Urp Marco Giorlo: Sport, Politiche della Casa, Turismo sociale,Servizi demografici, Economato Come annunciato dal Sindaco, la nuova Giunta manterrà ilmercoledì mattina come giorno di riunione settimanale. Al Sindaco e alla Giunta l’augurio diConfesercenti Verona di un buon lavoro, con l’auspicio che si possa proseguire nel processo diconcertazione già avviato nel quinquennio precedente.

Il centro storico di Verona non chiude mai. Secondo le stime di Confesercenti Verona, il 95%delle attività ha tenuto le serrande alzate durante i ponti primaverili, con punte del 100% perquanto riguarda l’abbigliamento e gli accessori. Questo anche nel giorno dei lavoratori, il 1°mag-gio, nel quale, in passato, molti esponevano il cartellino “chiuso”. Più variegata la situazione neiquartieri, dove a fronte di un 73% di negozi aperti per il 25 aprile, la quota si abbassa di moltoper il 1° maggio, arrivando anche al 20%. La causa principale di tale differenza è ovviamente ilturismo, molto forte in questo periodo e concentrato essenzialmente sul centro storico. Sul fron-te della difficoltà con i dipendenti, sembra essere un argomento superato, in considerazione delfatto che la crisi e l’aumento dei prezzi delle materie prime ha messo in enorme difficoltà ancheloro e quindi si tende a voler lavorare qualche ora/giornata in più. Su tutti gli imprenditori inter-vistati, infatti, solo 5 su 26 hanno dichiarato di rivolgersi a personale a chiamata, utilizzato, cioè,per un periodo molto limitato e tendenzialmente durante festività o momenti di assenza forza-ta del personale dipendente.

NUOVA GIUNTA

CENTRO APERTO PER FERIE

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Dietro front. Dopo il trasferimento del mercato setti-manale di Bovolone, da Piazzale Aldo Moro al centrocittadino, avvenuto nel febbraio 2011 per scelta dell’al-lora giunta leghista di Riccardo Fagnani, si cambianuovamente e si ritorna in periferia. Una scelta, quellapresa dall’attuale sindaco in quota Pdl, EmiliettoMirandola, che non poteva non creare polemiche e fri-zioni con le imprese che operano nel mercato del mar-tedì, profondamente contrarie allo spostamento:«Subito dopo il trasferimento in centro, il sindaco che loha voluto è caduto – ha spiegato Paolo Bissoli, presi-dente Anva Confesercenti –. Da allora il servizio èstato abbandonato a se stesso, non sono stati fatti icontrolli e gli aggiustamenti necessari e ora si invoca-no la viabilità e la sicurezza per portarlo via». Le moti-vazioni per il ritorno a Piazzale Aldo Moro, infatti,riguardano proprio la viabilità, la quale, secondoMirandola, non è più sostenibile nel contesto attuale: «Ilsindaco e l’assessore Vicentini mettono sul piatto dellequestioni che possono facilmente essere risolte sesolo si fosse messa mano al piano che gestisce l’area– ha proseguito Bissoli –. Si sostiene che non esiste lametratura sufficiente tra una banco e l’altro per farpassare un mezzo di soccorso, ma questa è una mate-ria che spetta al Comune, il quale deve redigere unamappa con gli spazi adeguati e gli stalli ben visibili. Lospazio c’è e pure in abbondanza, va solo regolamen-tato, quindi la mancanza non è delle oltre 100 impreseche partecipano, ma del Comune e non vedo perchédebbano essere le attività a pagare se la negligenza èdi altri».

Lo spostamento, secondo i vertici dell’Anva scaligera,comporterebbe un ingente perdita per il comparto, giàin difficoltà a causa del crollo dei consumi, oltre che undanno per tutto il tessuto sociale ed economico per ilpaese: «Le istituzioni non recepiscono la funzionesociale del mercato, il quale si sostituisce ai piccolinegozi di vicinato che ormai non esistono più a causadello sviluppo eccessivo dei centri commerciali. Oggichi non può utilizzare la macchina per spostarsi, comele persone anziane o in difficoltà, non può permettersinemmeno di avere accesso ai beni di prima necessità.Il mercato, una volta alla settimana, fornisce aiuto aqueste persone e avvicina i clienti alle imprese in sedefissa. Tornare in periferia, in un anonimo parcheggio,vuol dire perdere tutto questo».Da settembre, quindi, gli ambulanti potrebbero esserecostretti ad una ritirata forzata, ma le associazioni dicategoria e le imprese non intendono mollare facil-mente: «Il nostro compito sarà quello di trovare unamediazione, di venire incontro alle esigenze delComune a patto che anche parte delle nostre sianoaccettate – ha concluso Bissoli –. Al momento attuale,tuttavia, i margini di risoluzione positiva sono pochi, pro-prio perché non c’è apertura nei nostri confronti». Ilprossimo appuntamento fissato dal comune è per mar-tedì 19 luglio alle 8.25 nel palazzo Corte Salvi in piazzaCostituzione per effettuare la scelta del nuovo posteg-gio nel piazzale, una collocazione completamentediversa rispetto a quella lasciata nel gennaio del 2011,un appuntamento che gli ambulanti hanno già minac-ciato di disertare.

MERCATO A RISCHIOA Bovolone si torna in Piazzale Aldo Moro

ANVA di Daniele Pagliarini

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a cura di Claudia Andreatta

Per chi deve versare, entro il 18 giugno2012, le imposte derivanti dal modellounico ed irap 2012 è stata stabilita unaproroga al 9 luglio 2012, senza alcunamaggiorazione, e al 20 agosto 2012, conla maggiorazione dello 0,40% a titolo diinteresse. Tale proroga è anche per i sog-getti diversi dalle persone fisiche, cheesercitano attività economiche per lequali sono stati elaborati gli studi di setto-re. Possono beneficiare della proroga,tutte le persone fisiche, privati, imprendi-tori o lavoratori autonomi che presenta-no il modello unico 2012. Possono bene-ficiarne i soggetti diversi dalle personefisiche come sas, snc, srl, spa, se eserci-tano un’attività per la quale è stato ela-borato lo studio di settore, dichiaranoricavi o compensi di ammontare nonsuperiore al limite stabilito per ciascunostudio di settore dal relativo decreto di

approvazione del ministro dell’economiae delle finanze. I versamenti potrannoessere effettuati entro il 9 luglio 2012 oentro il 20 agosto 2012 con la maggiora-zione dello 0,40%. Sono prorogati anchei versamenti relativi a: addizionali irpef,saldo iva per chi presenta la dichiarazio-ne in forma unificata, contributi previden-ziali, saldo 2011 e acconto 2012 della“cedolare secca”, acconto del 20% del-l’imposta dovuta sui redditi a tassazioneseparata, imposte sostitutive che interes-sano i regimi di nuove iniziative, o il regi-me dei minimi, ecc., imposta “patrimonia-le” per attività/immobili detenuti all’estero,c.d. Ivie. La proroga dei termini riguardaanche coloro che decidono di pagare arate, ma solo con riferimento alla primarata, mentre restano fermi i termini per ilpagamento delle rate successive allaprima.

SPESOMETRO PROROGATO

Ultimi mesi per aderire all’offerta della Confesercenti Verona sulla tenuta della contabilità azien-dale. Fino a settembre 2012, infatti, per i nuovi clienti è possibile ottenere una particolare scontisti-ca sui prezzi di listino, assicurandosi assistenza fiscale e contabile a partire da 90 euro mensili, conulteriori sconti per i titolari under 35. Un’offerta che ha come scopo quello di andare incontro allenuove imprese, particolarmente esposte durante il periodo recessivo che il comparto sta vivendo.Oltre a questo, a partire da 70 euro, si potrà usufruire del servizio buste paga e rapporti di lavoro.Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi alla sede Confesercenti, in Via Albere 132 a Verona.

STANCO DI UNA CONTABILITÀ PESANTE?

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Il Ministero dello Sviluppo Economico e Unioncamere nazionale promuovono un’iniziativa, rivolta alle micro, piccole emedie imprese, per favorire la registrazione di marchi comunitari ed internazionali. L’obiettivo è quello di contribuire a dif-fondere la cultura brevettuale presso le imprese italiane e di rafforzare la lotta alla contraffazione anche attraverso l’uti-lizzo degli strumenti di tutela della proprietà industriale..4.500.000,00 euro sono stati destinati ad agevolare l’attività di registrazione di marchi da parte delle imprese italiane,attraverso un bando, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 7 maggio, la cui attuazione operativa è stata affidata aUnioncamere. Il bando prevede il rimborso delle spese sostenute per il deposito di una domanda di registrazione di unmarchio comunitario o per l’estensione internazionale di un marchio nazionale. L’agevolazione potrà essere concessa finoall’80% delle spese sostenute e per un importo massimo di € 4.000,00 per ciascun marchio (€ 5.000,00 e fino al 90%delle spese nel caso di designazione diCina o Russia). Ciascuna impresapotrà presentare anche più richieste diagevolazione, per più marchi e/o piùregistrazioni, fino ad un limite massimoper impresa di € 15.000,00. Ledomande di agevolazione, per marchidepositati successivamente alla datadi pubblicazione del bando, potrannoessere presentate a partire dal 120°giorno successivo alla pubblicazionedell’avviso e fino ad esaurimento dellerisorse disponibili. Il bando e la docu-mentazione correlata sono consultabi-li sul sito internet www.progetto-tpi.it.

BANDO PER LA REGISTRAZIONE DEI MARCHI

STUDI DI SETTORE A MISURA DI CRISI

La gamma dei modelli degli studi di settore è così composta: 51 per il settore delle manifatture, 61 per quello dei servizi, 24per i professionisti, 70 per il commercio. ''Per i contribuenti che non dichiarano correttamente i dati richiesti per l'applicazio-ne degli studi di settore, entrano in vigore - ricorda nella nota l'Agenzia delle Entrate – sanzioni più onerose rispetto al pas-sato''. In caso di omessa presentazione del modello, infatti, si applicherebbe la sanzione amministrativa pari a 2.065 euro, checorrisponde al massimo importo previsto per le violazioni relative al contenuto e alla documentazione delle dichiarazioni. Incaso di accertamento effettuato sulla base delle risultanze degli studi di settore, la sanzione massima e minima, prevista perl'ipotesi di dichiarazione infedele ai fini delle imposte sui redditi, dell'Iva e dell'Irap, è elevata del 50% quando viene omessa lapresentazione del modello di comunicazione dei dati rilevanti per l'applicazione degli studi di settore.

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Percorrendo la strada che conduce aVilla Bernini Buri in località Molini neipressi del borgo di San Michele Extra ecosteggiando le sponde dell'Adige fino adove si apre la campagna, in via DietroCampagnole, merita una sosta l'AnticaTrattoria Al Pesce di Giovanni e CeciliaModenese. Prima di tutto perchè adaccogliervi all'arrivo, prima ancora delsorriso cordiale dei proprietari, è l'edificioche oggi ospita l'attività, ma che potreb-be raccontare di più di trecento anni distoria dato che è ancora rintracciabilenell'antico catasto austriaco. E poi per-chè questo luogo parla non solo dellastoria ufficiale ma anche di quella popo-lare, della Verona di un tempo quando unbicchiere di rosso e “el pesin” fritto face-vano contenti anche i palati più raffinati.Fin da prima del 1968, anno in cui iModenese presero in mano l'attività, illocale era adibito ad osteria: carte, chiac-chiere e frittura mista erano gli ingredien-ti giusti di una attività che “rende”. «Untempo Verona e i borghi che si affaccia-vano sul fiume Adige avevano un'econo-mia collegata direttamente alla presenzadell'acqua – spiega Giovanni Modenese

– così anche i miei genitori, alla fine deglianni Sessanta, in tempi di crisi molto simi-li a questi, abbandonarono le attività agri-cole per cercare un mestiere più fruttuo-so e hanno preso in gestione questavecchia osteria il cui piatto forte erano ipiccoli pesciolini pescati in Adige e fritti inpadella».Il tempo passa, ma la clientela rimane e si

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affeziona, e nel 1980 Giovanni e lamoglie decidono di fare un passo in più: illocale si rinnova e da osteria diventa trat-toria e poi un vero e proprio ristorante dipesce. Ma la tradizione rimane e nonsolo nelle pareti che lasciano intravederel'antico tufo che le compone, ma anchenel menù. Oggi non viene più pescatonell'Adige, ma il pesce resta il piatto forte

TRATTORIAAL PESCE

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schezza non solo del pesce, ma anchedei contorni che proponiamo sempre distagione e che ci procuriamo dagli agri-coltori della zona, incentivando in questomodo anche l'economia locale».Semplici i piatti come è semplice l'am-biente dove si può apprezzare l'aria dellaconduzione famigliare non solo nellacucina e nel cortese servizio ma anchenella possibilità di poter degustare concalma tra una chiacchiera e un sorso divino il piacere della vera tavola. Il locale che, seppur ristrutturato mantie-ne ancora gli spazi di un tempo, contadue sale per un totale di circa quarantacoperti. Tavoli e sedie di legno con tova-glie bianche rendono l'ambiente mode-sto ma al contempo raffinato, come i pic-coli centrotavola di fiori recisi che si spo-sano perfettamente con la ruralità del-l'ambiente circostante. E durante la bellastagione è possibile mangiare all'apertonel giardino interno all'ombra di enormialberi secolari. «Finalmente una vera trattoria! - esclamaGiovanni con orgoglio – è questo il com-mento che fanno spesso i nuovi clientiquando vengono qui». La cordialità diGiovanni e Cecilia e la loro esperienzaormai trentennale, infatti, offrono all'am-biente quel tocco in più che ha garantitonegli anni la fedeltà della clientela storicache da più di cinquantanni sceglie la lorotrattoria per pranzi di famiglia, cerimonieo anche semplici cene tra amici, maanche dei nuovi ospiti che si sentonoimmediatamente accolti come a casa.

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e, sempre fresco, viene proposto ingustose ricette che Giovanni e Ceciliasperimentano, assaggiano e poi propon-gono, prestando particolare attenzione aigusti e ai consigli dei clienti. Il menù è alla carta, curato e semplice esi apre con un antipasto di insalata dimare, servita tiepida e cucinata con unaricetta tradizionale a base di polipo egamberi, cozze e capasanta gratinata. Siprosegue poi con i primi piatti tra cui ven-gono proposti il risotto ai frutti di mare, lefettuccine al salmone, gli spaghetti allevongole e su richiesta anche 'allo sco-glio'. Per gli amanti della “terra” e non delmare però Cecilia cucina anche delleottime fettuccine al ragù e come ognitrattoria che si rispetti non possono man-

care le tagliatelle in brodo. Ma il fioreall'occhiello della cucina Modenese è lafrittura mista di calamari, gamberetti eseppie che viene servita in abbondantiporzioni e accompagnato con dell'ottimovino della casa. Ad accontentare i palatipiù esigenti però ci sono anche gli spie-dini di gamberetti, i gamberoni e pesced'acqua dolce a scelta cotti alla griglia. Einfine si può concludere con un ottimosorbetto o con una porzione del tiramisùche prepara Cecilia secondo la ricettaclassica.«I nostri piatti sono presentati in modotradizionale – prosegue Giovanni – per-chè prestiamo più attenzione a serviredel cibo buono che a come confezionar-lo. Assicuriamo ai nostri clienti la fre-

ASSOCIATIASSOCIATI di Caterina Ugolidi Caterina Ugoli

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