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CON

La proposta diALESSANDRO FUSACCHIAcandidato Segretarioper gli iscritti di +EUROPAverso il Congresso di Milano, 25-27 gennaio 2019

Come stiamo insieme farà la differenza

CIÒ CHE CONTA ��2

LA SQUADRA ��5

UN CERTO MODO DI FARE POLITICA ��10

CIÒ CHE DOVREBBE UNIRCI TUTTI ��13

Una piattaforma che abilita ��14

Leadership plurale �� 15

Un partito locale, non localistico ��16

Investire in formazione ��17

Parità di genere ��18

È la tecnologia, bellezza! ��19

Iniziative politiche e mobilitazione ��20

Una comunicazione chiara e costruttiva ��21

Democrazia interna e trasparenza ��23

Dialogo con gli altri ��25

I.

II.

III.

IV.

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ICIÒ CHE CONTA


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CIÒ CHE CONTAMi candido alla Segreteria di +Europa per contribuire a far sì che +Europa mantenga la promessa fatta in campagna elettorale e nei mesi più recenti di essere la più promettente novità della politica di questi anni, capace di crescere e appassionare alla politica migliaia di cittadini ormai “delusi da tutto”, con cui contrastare in Italia i populisti che hanno al momento la maggioranza parlamentare e il governo del Paese, ridare ai nostri concittadini un sogno condiviso, e grazie alla quale contribuire allo sviluppo di una politica pan-europea con cui anticipare e affrontare le sfide del nostro tempo – dai cambiamenti climatici alle dinamiche demografiche globali, alle migrazioni, all’impatto della tecnologia sul mondo del lavoro – per la difesa dei diritti e la costruzione di opportunità per tutti, con un’attenzione anzitutto alle prossime generazioni.

Perché +Europa mantenga questa promessa serve:

UN PARTITO DIVERSO – perché la scommessa più importante che abbiamo davanti ha a che fare con la maniera in cui staremo insieme dentro +Europa. Ci serve un partito inclusivo, capace di ascoltare e aiutare ogni iscritto a mettere il meglio di sé a disposizione di questa comunità che cresce giorno dopo giorno. Un partito capace di offrirsi credibilmente come la nuova casa di tante persone che “sentono” i rischi del momento storico, sono pronte ad impegnarsi, ma sono disposte a farlo a condizione di trovare un luogo che non replica meccaniche e metodi del passato. L’ultima sezione di questo documento approfondisce questo punto.

Perché +Europa diventi questo, è richiesto:

UN NUOVO POSIZIONAMENTO POLITICO – perché +Europa ha, più di tutti, la credibilità per dire che l’integrazione europea ha purtroppo esaurito da anni la sua spinta, a causa di una progressiva “cattura” dei meccanismi decisionali europei da parte dei Governi nazionali, e che abbiamo bisogno di un cambio radicale, che vada ben oltre il “serve di più di quello che si è fatto sempre” (“more of the same”) e che per arrivare agli Stati Uniti d’Europa riparta dalla cittadinanza europea e dalla costruzione di un grande spazio continentale che garantisce diritti, opportunità, libertà e mobilità come occasione di confronto e arricchimento. E un posizionamento che faccia di +Europa il partito che mette al centro istruzione (scuola e università), la formazione a tutte le età e in ogni luogo (imprese, Pubblica Amministrazione, ecc.),

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la costruzione di lavoro di qualità da parte di imprese che innovano e crescono, e in generale la capacità di valorizzare il contributo che ciascuno può dare alla società.

Un partito che riparta da questa visione:L’emozione di crescere insieme:https://www.contaredipiu.eu/sites/default/files/taxonomy_pilastri/field_allegati/1_emozione-di-crescere-insieme.pdf

Immaginare il futuro:https://www.contaredipiu.eu/sites/default/files/taxonomy_pilastri/field_allegati/2_immaginare-il-futuro_0.pdf

Perché +Europa sia attrattiva e credibile su questa visione e progetto c’è bisogno di:

UNA NUOVA LEADERSHIP COLLETTIVA CHE LAVORI PER L’UNITÀ DEL PARTITO – perché in un Paese già così spaccato non serve a nessuno una piccola casa litigiosa. Allo stesso tempo, serve una leadership che credibilmente incarni il senso di distanza assoluta dai populisti, ma anche forte discontinuità da chi ha governato in passato per riuscire ad aggregare le migliori forze civiche e politiche.

Alessandro Fusacchia13 gennaio 2019

https://www.contaredipiu.eu/sites/default/files/taxonomy_pilastri/field_allegati/1_emozione-di-crescere-insieme.pdf

https://www.contaredipiu.eu/sites/default/files/taxonomy_pilastri/field_allegati/2_immaginare-il-futuro_0.pdf


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IILA SQUADRA


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LA SQUADRAII

MASSIMO BANZI (1968) Co-fondatore e Presidente di Arduino, l’hardware open source più diffuso al mondo, indicato dall’Economist come uno dei fautori della “nuova rivoluzione industriale” messa in atto dal movimento Maker. Ha lavorato come consulente per clienti quali Prada, Artemide, Persol, Whirlpool, V & A Museum e Adidas. Ha trascorso 4 anni all’Interaction Design Institute Ivrea come Professore Associato. Ha trascorso molti anni lavorando come software architect, sia a Milano che Londra. Insegna Interaction Design presso la SUPSI di Lugano ed è visiting professor presso CIID a Copenaghen.

VALERIA TROIA (1981) Assessore del Comune di Siracusa dal 2014 al 2017, con deleghe alle politiche innovative, scolastiche ed educative, università, volontariato e periferie. Dal 2016 al 2017 ha coordinato in Anci il gruppo “Competenze digitali ed innovazione sociale”. Nel 2018 fonda a Siracusa il movimento civico “Prossima” e accetta lo stesso anno la sfida di coordinare insieme ad Andrea Bartoli e Toti Di Dio il gruppo Movimenta in Sicilia. Co-fondatrice nel 2010 di Rem, impresa che si occupa di sostenibilità ambientale attraverso la produzione di energia da fonti rinnovabili, è anche consulente per enti pubblici e privati in progettazione europea e sviluppo di politiche per l’innovazione, welfare, scuola, povertà educativa e formazione professionale.

Le dieci persone che fanno parte del mio listino

ALESSANDRO FUSACCHIA (1978) Deputato della Repubblica eletto con +Europa, membro della Commissione VII — Cultura, Scienza, Istruzione. Segretario politico di Movimenta. Per dieci anni, fino alla fine del 2016, ha lavorato per istituzioni europee e ministeri italiani — passando da sviluppo economico ad affari esteri, a istruzione, università e ricerca. Ha un PhD dell’Istituto Universitario Europeo di Fiesole. Ha scritto tre romanzi e saltato col paracadute. Sposato con Francesca e papà di Marta.


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FEDERICA THIENE (1965) È un artista relazionale e, dopo la laurea magistrale in arte nel 1987, parte con una borsa di studio, un baule e la sua bicicletta per gli Stati Uniti, dove studia per un Master in Fine Arts alla University of California Santa Barbara. Inizia a insegnare come fare arte insieme nella società, prima all’Art Institute di San Antonio, poi al Carnegie Mellon di Pittsburgh e all’Art Institute di Chicago. Con l’obiettivo di creare bellezza condivisa nel mondo e agevolare i processi di co-creazione sviluppa insieme ad artway of thinking la Co-Creation Methodology, applicandola in oltre 60 progetti di sviluppo socio-culturale a livello internazionale e formando migliaia di persone.

GIULIA PASTORELLA (1986) È stata candidata per +Europa nella circoscrizione Europa, dove è arrivata terza con quasi 3 mila preferenze. È membro del Consiglio Direttivo di +Europa Bruxelles e promotrice del gruppo tematico +Europa Mercati 4.0. Si occupa di strategia di cybersecurity, data policy e affari istituzionali a livello globale a Londra e Bruxelles, con responsabilità anche per l’Italia. Nel 2016 Forbes l’ha selezionata come una dei 30 più influenti under-30 in Europa nel campo di law & policy. Ha un PhD in Affari Europei dalla London School of Economics, presso la quale ha anche insegnato, e una laurea in filosofia e letteratura francese a Oxford. Ha insegnato a Sciences Po a Parigi. Appassionata di tutto ciò che implica fatica fisica, fa sport di ogni genere, dalla scherma all’arrampicata, dall’equitazione al sub.

GIUSEPPE SCOGNAMIGLIO (1963) Da settembre 2018 insegna “Scenari geopolitici e rischio politico” presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università LUISS. È Fondatore e Presidente del centro di ricerca e formazione “eastwest European Institute”, legato alla rivista di geopolitica eastwest di cui è Direttore editoriale dal 2016 e fondatore nel 2003. Ex manager di UniCredit e Vice Presidente Esecutivo per gli Affari Istituzionali e Regolatori, è stato membro del Comitato Esecutivo ABI, dei Board di Yapikredi e di UniCredit Bank Russia. Diplomatico dal 1989, si è occupato di Nazioni Unite (diritti dell’uomo e pari opportunità) e ha rappresentato il nostro Paese in Turchia ed in Argentina. Ha ricoperto la carica di Consigliere Diplomatico nei Ministri del Commercio e dell’Industria ed è stato Capo Segreteria del Ministro degli Affari Esteri Renato Ruggiero.


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FEDERICA SABBATI (1972) Laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche a Gorizia e Master in Russian and Post-Soviet Studies alla London School of Economics, a 29 anni diventa segretario generale dell’Internazionale Liberale, e in seguito del Partito Europeo dei Liberal-Democratici (ALDE). Ha lavorato presso la Coca Cola Company e oggi è segretario generale della European Heating Industry. Vicepresidente del Movimento Europeo Internazionale dal 2017, è Coordinatrice del Gruppo di +Europa Bruxelles.

LUCA BOLOGNINI (1979) È un avvocato europeo, esperto di diritto dei dati. Presiede il principale istituto italiano di studi sulla privacy ed è socio fondatore di uno studio legale con sedi a Milano, Roma, Bologna e Amsterdam. Prima di concentrarsi sui codici e sulle leggi, dai 18 ai 25 anni, ha fatto il libraio. Mezzo bolognese e mezzo veneziano, 39 anni, vive a Roma ma è sempre in giro per l’Italia e l’Europa per lavoro. È sposato e ha due figlie alle quali dedica ogni libro. Da anni, senza demordere, ricerca un cambiamento radicale della politica nazionale ed europea, portando proposte per innovare la partecipazione e rigenerare le istituzioni.

ATTILIO DI BATTISTA (1988) Project Lead presso il World Economic Forum e membro della Segreteria di Movimenta. Si occupa di competitività, globalizzazione ed economia digitale. È convinto che il futuro che immaginiamo non sia mai troppo lontano per incominciare ad occuparsene. Vive tra Ginevra e Torino. Ha una moglie, la valigia sempre pronta e un sogno: una politica, uno Stato e delle istituzioni che tornino a meritare fiducia.


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MONICA LUCARELLI (1972) Ingegnere meccanico, mamma di Alberto, Alessandro Turchese, appassionata di sostenibilità, sempre alla ricerca di nuovi modelli di business che rispettino i diritti umani e lo sviluppo sostenibile dei territori. Dopo aver lavorato per anni in FIAT, rientra a Roma per lavorare nel campo dell’IT. Nel 2013 fonda La Scala di Corda onlus, nata per promuovere progetti e iniziative per combattere ogni forma di violenza e molestie su donne e minori, discriminazioni culturali, di abilità e di genere. Nel 2014 fonda l’atelier sartoriale La Scala di Corda srl, impresa sociale che offre lavoro alle donne vittime di violenza, dando loro una capacità di riscatto sociale. Nel 2016 inizia l’impegno con Amnesty International e nell’ambito della sostenibilità aziendale.

RICCARDO ROTA ANGELINI (1982) Riccardo è un ingegnere che divide il suo tempo tra stabilimenti industriali e attività di ricerca. Da cinque anni lavora nella più importante industria di difesa Italiana, dove si occupa di project e risk management con particolare riferimento agli aspetti di ambiente e sostenibilità. Ha un PhD ottenuto trascorrendo circa due anni presso il MIT di Boston, è docente in diverse università e in master di II livello e, per i temi della ricerca, collabora stabilmente in Italia con la Sapienza e negli Stai Uniti con il Virginia Tech. È membro del CDA del CINSA, il Consorzio Interuniversitario Nazionale per le Scienze Ambientali.


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IIIUN CERTO MODO DI FARE POLITICA


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UN CERTO MODO DI FARE POLITICASe ci impegniamo in +Europa è perché abbiamo deciso di fare politica in modo diverso. È perché ci sentiamo diversi – o uguali a te. Diversi da quanto visto in passato, perché attenti ad ascoltare e lavorare con le persone che affrontano la vita nel quotidiano, facendo politica di prossimità, sui territori, e trattando gli altri non da elettori o clienti, ma da cittadini con cui portare avanti una certa idea di Paese e di Europa. Diversi o uguali a te nel modo di impegnarci e di mobilitare gli altri, affinché chi si spende sia protagonista e non semplice spettatore o tifoso, indipendentemente che viva in Italia – cittadino o no – o sia un italiano/a che vive all’estero. Diversi o uguali a te nel modo di condividere responsabilità, perché non bastano uomini o donne soli al comando per governare la complessità, mentre serve una leadership plurale e condivisa, dove ognuno metta a disposizione il meglio della propria energia e delle proprie competenze, con un atteggiamento aperto e dialogante.

Diversi o uguali a te nel modo di elaborare proposte ed iniziative politiche, perché siano in grado di anticipare e guidare il futuro guardando alla sostenibilità delle nostre scelte; frutto di dialogo e sintesi di punti di vista di vari attori, capaci di portare il nuovo e accompagnarlo nella società. Proposte lontane dall’inerzia politica, che non si limitino ad aggiustare gli errori del passato, ed iniziative politiche coraggiose, all’altezza delle sfide epocali che abbiamo davanti. Diversi o uguali a te nell’essere fieramente italiani ed europeisti, per dare centralità ai cittadini europei prima ancora che alle ingegnerie istituzionali, per definire le ambizioni e le speranze dell’Europa di domani e non solo di quelle dei padri fondatori. Per perseguire il processo di integrazione europea come un mezzo per rispondere a queste aspettative ed ambizioni. Solo se saremo in tanti a prenderci un pezzetto di responsabilità – dal condominio all’Europa – riusciremo a far fronte al bisogno di ricostruire la voglia di stare insieme, lavorando ad un progetto di società comune, la cui mancanza ci rende oggi così distanti dalla politica anche perché siamo sempre più lontani gli uni dagli altri.

III


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In giro per l’Italia e per l’Europa con Contare di+, abbiamo iniziato a vivere, sperimentare e costruire insieme la +Europa che vorremmo. Un’innovazione politica dove ciascuno di noi è al centro. Dove ciascuno di noi conta.

Qui il giro che stiamo facendo con tutte le tappe: www.contaredipiu.eu e in particolare:https://www.contaredipiu.eu/la-seconda-spedizione-dei-mille.html

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IVCIÒ CHE DOVREBBE UNIRCI TUTTI


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CIÒ CHE DOVREBBE UNIRCI TUTTII 10 punti che faranno la differenza

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1 UNA PIATTAFORMA CHE ABILITAPerché +EUROPA aggreghi le migliori esperienze civiche e politiche

La forma di partito tradizionale ha mostrato tutti i suoi limiti nella risposta ai problemi attuali: pesantezza delle strutture, gerarchia nella presa delle decisioni e la scarsa flessibilità nel rispondere alle preoccupazioni locali, anteponendo spesso gli interessi nazionali.

Un movimento politico che oggi porti valore aggiunto deve proporre una visione nazionale ed europea riconoscendo il valore fondamentale della militanza locale. Costruiamo la consapevolezza che agire con azioni locali abilita i cittadini a rispondere a problemi di portata nazionale e globale.

Serve una strategia chiara, condivisa per accompagnare la capacità di ogni singolo militante o gruppo ad agire generando impatto positivo. Per questo dobbiamo promuovere la politica della condivisione a tutti i livelli, attraverso la formazione politica e tematica, il confronto continuo con attori della società civile, delle istituzioni, della cultura, dell’economia e dei vari settori della società.

Per far questo, +Europa deve funzionare come un organismo, in modo orizzontale, rafforzando la propria rete di gruppi locali e tematici, dando valore all’impegno politico “spalla a spalla”. Deve investire nel dialogo e nelle relazioni, con un utilizzo aperto ed abilitante delle nuove tecnologie, per creare e mantenere contatti, promuovere conoscenza e buone prassi, ampliare la sua capacità di consultazione, ascolto e deliberazione democratica e plurale.


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2 LEADERSHIP PLURALESolo una squadra coesa può fare la differenza

Un movimento che si propone di rappresentare un Paese deve avere una leadership riconoscibile e plurale, fatta da persone competenti, in grado di assumersi responsabilità di guida e coordinamento dei gruppi territoriali o tematici, di singole iniziative o di aree settoriali. Allo stesso tempo, questa squadra deve essere diversa e capace di relazionarsi con gli altri, dentro e fuori da +Europa, parlando diversi linguaggi e conoscendo diverse realtà, con l’atteggiamento di chi ascolta prima di parlare, di chi rispetta la diversità e si propone di fare sintesi di punti di vista diversi.

Una squadra che riconosce le forze di ciascuno e si unisce per far fronte alle debolezze che tutti noi abbiamo.

Come stiamo insieme fa la differenza e creerà la forma del nostro agire. Per non trovarci già vecchi e inadeguati appena nati, dobbiamo garantire una struttura e una modalità di gestione nel partito competente e saggia nelle decisioni, veloce nell’agire, flessibile nell’adattarsi ai cambiamenti repentini della contemporaneità, dando il meglio che possiamo offrire al Paese.

Costruiamo un gruppo di donne e uomini che elabori prassi e meccanismi premiali, per la scelta degli organismi elettivi e rappresentativi del partito e dei gruppi locali, in base al merito con uno sguardo a:

• Competenze

• Impegno

• Capacità di aggregare

• Empatia verso gli altri

• Gioco di squadra


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3 UN PARTITO LOCALE, NON LOCALISTICOCambiare in meglio il quotidiano delle persone

+EUROPA nasce alle elezioni politiche del 2018, con un chiaro riferimento e sguardo all’Europa. Ma è con un’azione a livello locale che potrà crescere nel tempo e diventare l’alternativa politica che serve al Paese.

Non abbiamo bisogno di creare sezioni di partito come nel Novecento. Ma abbiamo bisogno di declinare a livello locale la nostra visione di futuro. Se pensiamo che i cambiamenti climatici siano una delle preoccupazioni più urgenti e reali da affrontare, dobbiamo spiegare sia perché ci serve un’Europa unita, che adotti politiche sulle emissioni e negozi con altri blocchi a livello mondiale, sia avere una posizione o fare una battaglia politica sulla discarica e lo smaltimento dei rifiuti, a Roma come a Catanzaro o Asti.

L’attività locale passa per iniziative di militanza che incidono nel quotidiano. Queste energie devono convogliare una progettualità a lungo termine anche attraverso la partecipazione alle elezioni locali. È la forma più naturale e responsabile del fare politica, dell’esserci per la propria comunità, dando concretezza alla nostra visione di convivenza democratica.

Per crescere insieme l’attività locale si deve alimentare anche con scambi diretti fra i vari gruppi di +Europa, in Italia ed all’estero, affinché la struttura e le forme di partecipazione restino davvero orizzontali nel loro funzionamento, anche se ben coordinate ed attorno ad una visione elaborata assieme dagli organi di decisione del movimento. In una società globalizzata è l’unico modo con cui una comunità rimane connessa con il mondo, costruendo politiche frutto della nostra esperienza locale che si arricchiscono dalle migliori conoscenze globali.


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4 INVESTIRE IN FORMAZIONEDobbiamo tutti imparare a fare politica diversamente

Per far crescere assieme il nostro progetto politico dobbiamo costantemente investire nella nostra capacità di fare la differenza e di includere e mobilitare gli altri. Per questo la formazione politica e tematica deve diventare un’attività costante di +Europa, a sostegno dei gruppi, della militanza, degli attori e delle comunità che coinvolgeremo nelle nostre iniziative politiche.

Non è affermando di avere ragione che si genera una progettualità collettiva ma è valorizzando le competenze interne ed aiutando a migliorare la conoscenza di fenomeni specifici, presentando le soluzioni proposte in diretto legame con la vita quotidiana. Questo richiede la creazione di momenti di condivisione, crescita, scambio, apprendimento ed esperienze comuni e collettive che passano per la formazione. Anche questo è “fare politica”.

La disaffezione dalla politica passa anche dalla non conoscenza, dalla mancanza di riferimenti che ti accompagnino e ti appassionino, dal non saper più stare insieme e dal credere che tu non possa fare niente per cambiare. La formazione, formale ed informale, è per noi un atto di civismo, dove ci impegniamo a dare e ricevere, ad ascoltare e a costruire spazi di crescita e sperimentazione, dove il fare politica ritorna ad essere un gesto del nostro agire quotidiano.

In più sapremo e sapremo fare, maggiore successo avranno le nostre iniziative politiche. Grazie a questa formazione, ciascun militante di +Europa deve rappresentare una risorsa distintiva, bella e preziosa capace di coinvolgere, raccontare e incarnare un altro modo di fare politica.


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5 PARITÀ DI GENERECostruiamo un partito che assomiglia alla società che vorremmo

Parità di genere oltre le “quota rosa”, perché un partito contemporaneo deve rispondere alla società che evolve. È imprescindibile che in natura i sistemi evolvono o muoiano in base alla loro capacità di leggere il contesto ed adattarsi ai cambiamenti. Così il sistema partito deve rispondere a questa legge naturale e in questo le donne, che rappresentano oltre il 50% della società, sono un elemento fondamentale nella gestione delle politiche future di +Europa. La parità di genere nella gestione ed organizzazione di un partito non deve essere vista come una forzatura, o un adattarsi alle leggi, ma un valore imprescindibile dello stare insieme. Senza lo sguardo del mondo femminile ci mancherà il 50% dello sguardo del Paese e le nostre proposte politiche non risponderanno a pieno alla realtà. La parità di genere effettiva non dobbiamo attivarla sulla base di un vincolo, ma sulla base di un’opportunità, e dobbiamo realizzarla per tutti noi.

Serve un salto di consapevolezza ed intelligenza, senza il quale le quote rimangono l’unica minima garanzia per la parità di genere. Scegliamo le persone in base a procedure che valorizzino il merito e le donne cresceranno naturalmente alla guida del partito.

Un partito che pensa alle donne passa anche attraverso azioni quotidiane concrete, che consentano la loro effettiva partecipazione: come fissare le riunioni con anticipo per permettere di organizzare il planning familiare; o un ordine del giorno degli incontri comunicato con ampio preavviso, o organizzare un servizio di baby-sitting.


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6 È LA TECNOLOGIA, BELLEZZA!Che strumenti per un partito di iscritti sparsi in tutta Italia e oltre?

Un partito che non vuole solo parlare a tanti, ma coinvolgerli ed attivare individui e comunità attorno alle proprie iniziative politiche deve saper offrire opportunità di partecipazione sia faccia a faccia sia online. Gli strumenti digitali non sono sicuramente la soluzione alla crisi della convivenza democratica ma aumentano le opportunità di incontro, scambio, consultazione, deliberazione, condivisione di informazioni, esperienze, successi e fallimenti. Sono strumenti che aumentano la capacità di azione e quindi sono assolutamente complementari alla partecipazione “di persona”.

+Europa deve muoversi sulle gambe e con le braccia dei gruppi territoriali e tematici, della militanza nelle strade e tra le persone, ma deve anche comunicare al grande pubblico, imparare, consultare, deliberare, crescere e promuovere partecipazione facendo uso degli strumenti online. Tutto questo nella massima sicurezza e garanzia.

Tuttavia, la tecnologia evolve anche grazie all’uso che se ne fa. Darsi degli obiettivi chiari nell’utilizzo di questi strumenti aiuterà a sviluppare anche quelle funzionalità che mancano, a partire dalla sicurezza del voto a distanza, da attivare nei prossimi congressi e esercizi di consultazione e democrazia interna. Questo aumenterebbe la partecipazione degli iscritti in zone remote del Paese o in giro per il mondo.

Il nostro sforzo iniziale dovrà partire da due direttrici: da un lato scegliere che anima vogliamo dare alla nostra comunicazione verso l’esterno, dall’altro rendere più fruibile e funzionale il sito, creando uno spazio di lavoro online per gli iscritti, migliorando e standardizzando gli strumenti online a disposizione dei gruppi: comunicazione, grafica, banche dati, mailing list, pubblicazioni di blog e articoli, forme di scrittura e gestione di progettualità collaborativa, app per semplificare la conoscenza dei gruppi e la diffusione di informazioni sulla creazione delle community.


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7 INIZIATIVE POLITICHE E MOBILITAZIONESuperare se stessi per aggregare mondi diversi

Le iniziative politiche devono partire dall’identificazione di un bisogno (come la creazione di lavoro, la protezione dei diritti, la crescita delle imprese, o il garantire servizi sociali di qualità) o di una sfida fondamentale per la società (come garantire la sostenibilità ambientale o promuovere l’innovazione) per promuovere i nostri valori e la nostra visione di società. Questo deve portarci allo studio e all’analisi dello stato di fatto, confrontandoci sui dati e sulla loro lettura non solo all’interno di +Europa ma anche con persone esperte che possano aiutarci ad arricchire il nostro punto di vista. È da questa analisi, condotta con altri attori, che le proposte ed iniziative politiche devono nascere; identificabili con +Europa ma anche capaci di aggregare altri attori, coalizioni più ampie – come hanno dimostrato tante iniziative di successo degli ultimi anni a noi familiari.

Questo approccio richiede curiosità, intuizione; richiede di mettere in condivisione le proprie reti di contatti, di essere sempre aperti al confronto anche con chi la pensa diversamente da noi, di coinvolgere anche la gente comune direttamente interessata dall’impatto di un problema specifico o di scelte sbagliate, per ascoltare e raccogliere punti di vista e proposte. Quello che si porta a casa, se non si hanno preconcetti e pregiudizi, è una ricchezza di saperi e punti di vista che possono solo arricchire una proposta politica.Ed è per questo motivo, per non rimanere ancorati a quello che già si sa, o ad una ideologia o posizionamento fisso, che promuoviamo un modello di democrazia condivisa e collaborativa. Questo modello chiede partecipazione, vari processi di interazione tra i soggetti coinvolti per poi fare sintesi e sviluppare progettualità e proposta politica concreta.

La metodologia di aggregazione politica che proponiamo è circolare:

1. raccoglie idee attraverso l’osservazione, l’ascolto e incontri diretti per generare ipotesi di intervento politico su cui lavorare;

2. presenta e condivide idee e proposte per farsi contaminare, sperimentare e prototipare;

3. ricerca punti di vista diversi e riflessioni di vari attori per generare proposte ed iniziative politiche;

4. condivide modelli, strumenti e valutazioni, attraverso la formazione, perché i singoli e le comunità possano far proprie localmente le nuove proposte e iniziative politiche.


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8 UNA COMUNICAZIONE CHIARA E COSTRUTTIVAParlare al cuore per superare le paure

Nelle democrazie dove i cittadini non hanno ancora raggiunto la consapevolezza che sono loro i tutori e gli attori fondamentali di questo straordinario strumento di convivenza pacifica, succede che in tempi di crisi, le scelte sono spesso guidate dall’istinto alla conservazione e dalle paure. Lo sanno bene le forze populiste che creano aggregazione, alimentando volutamente un sentimento di contrapposizione, costruendo un immaginario dove ci si deve difendere da un nemico, dal pericolo che ti portino via qualche cosa, dallo straniero che ti invade e dal diverso da te che ti destabilizza.

Divide et imperaSono gli altri i cattivi Cambieremo il mondo con un clicTutti possono governare non servono competenzeNoi siamo i salvatori del mondo e agiamo in nome del popolo italiano (“prima gli italiani”) Una comunicazione fatta per deresponsabilizzare i singoli, oltrepassare tutte le aggregazioni, rappresentanze e organizzazioni non governative, legittimando e demandando la governance ad un unico gestore del bene comune: lo Stato Sovrano. Di fronte a questo comunicazione e visione dello stare insieme noi dobbiamo rispondere con una contro narrazione. Uscire dal perimetro comunicativo che hanno creato politici come Salvini e Di Maio e guidare con il nostro messaggio, senza inseguire i toni e le agende degli altri.

Dobbiamo anche andare oltre la comunicazione della ragione e dei numeri, che va comunque portata avanti con determinazione e che dice “ti dimostro coi fatti che quello che dici non è vero”. Purtroppo, non si può usare solo la comunicazione logica contro una comunicazione illogica che costruisce la sua forza sulle percezioni. La nostra comunicazione – pur parlando alla testa – deve puntare molto sul paradigma del cuore in alternativa a quello della pancia. Sarà una comunicazione ugualmente immediata e dirompente ma lavorerà su altre urgenze e valori.


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Comunichiamo l’altra faccia dell’Italia: quella empatica, relazionale, che risolve i problemi insieme. Raccontiamo storie di italiani produttori di bellezza, innovatori, resilienti, solidali e creativi. Portiamo in dote all’Europa la nostra cultura, la qualità di vita del nostro stare insieme e la nostra migliore tradizione del saperci prendere cura gli uni degli altri. Comunichiamo i problemi e le soluzioni con pragmatismo, senza contrapposizioni ma costruendo nuove visioni in cui gli individui possano sentirsi “parte di”. Torniamo a focalizzarci di più sulle nostre idee, visioni, proposte concrete ed iniziative di impegno e mobilitazione, mantenendo la provocazione e l’ironia utilizzate anche nella campagna elettorale di marzo 2018.

Costruiamo il nostro punto di vista sui temi che ci interessano, intrecciando narrazioni personali, informative e di visione. Costruiamo storie che si contaminano a livello geografico, per temi ed obiettivi. Se lavoriamo per vasi comunicanti possiamo diventare traghettatori di una nuova visione. Raccontiamo come pezzi di felicità personali possono ispirare politiche di felicità per molti.


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9 DEMOCRAZIA INTERNA E TRASPARENZAComportarci noi per primi secondo i valori che promuoviamo in Italia e in Europa

Per funzionare in modo efficace, attorno a questi principi e metodi, +Europa deve mantenere una forte coerenza interna con i valori che promuove all’esterno.

Questo richiede:

• un coordinamento efficace, proattivo ed equilibrato della vita interna del partito;

• trasparenza ed efficienza nella comunicazione con e tra gli iscritti ed i gruppi;

• chiarezza delle regole di ingaggio e partecipazione democratica interna.

La trasformazione di +Europa in un movimento orizzontale e di iscritti deve vedere il superamento completo del ruolo dei tre soggetti fondatori nella presa di decisioni di +Europa. Dobbiamo credere tutti nella maturità di +Europa nel crescere superando storie diverse e particolarismi, senza lasciare a qualcuno “poteri speciali”.

È assolutamente legittimo avere una storia politica, ma se si aderisce a +Europa lo si fa per superarla, pur valorizzando la propria esperienza passata. Siamo convinti che ad un nuovo soggetto si aderisce per fare qualcosa di nuovo, non semplicemente per riproporre sotto mentite spoglie qualcosa di già visto prima.

+Europa deve diventare il luogo di una nuova sintesi: tra culture e metodi politici diversi. Così come tra coloro che sono stati già impegnati in politica altrove e sono oggi disposti a rimettersi in gioco e chi invece si avventura col partito per la prima volta. Dovremo prendere il meglio dell’esperienza dei primi e della freschezza dei secondi. In tutti i casi, ciascuno dovrà andare oltre se stesso sapendo che stiamo inventando qualcosa di mai visto prima.

Infine, la partecipazione democratica è data anche dalla possibilità che gli individui hanno di sentirsi parte di un movimento politico. Per questo,


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le quote di iscrizione non devono in alcun modo rappresentare una barriera all’ingresso in +Europa.

Saremmo favorevoli ad una quota ridotta per gli under 30, ma proponiamo in maniera più netta che la quota di iscrizione costi tanti euro quanti sono gli anni di chi si iscrive. Pensiamo infine che sia utile la possibilità di iscrizioni “a pacchetto” tra +Europa e le organizzazioni partner che saranno identificate a partire dai soci fondatori ed altre realtà che hanno contribuito e/o contribuiranno allo sviluppo ed alla promozione delle iniziative di +Europa.


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10 DIALOGO CON GLI ALTRISviluppare credibilità e capacità di influenzare il dibattito politico

La promozione della nostra agenda politica, per l’Italia e per l’Europa, avrà maggiore successo se sapremo parlare con altri attori politici e, all’occorrenza, unire le nostre forze.

Questo è vero per singole iniziative trasversali ma anche per progettualità in vista delle elezioni a tutti i livelli. In particolare, per una forza politica che crede così fortemente nelle opportunità che un miglioramento del processo di integrazione europea può generare per cittadini e comunità, sarà fondamentale saper creare una rete politica paneuropea che possa superare accordi e partenariati per contribuire, in prospettiva, alla formazione di una vera forza politica paneuropea. Questo potrà avvenire attraverso un responsabile estero competente e con il mandato di rendere +Europa protagonista all’interno di questa rete di partner europei.

Questi partenariati devono essere guidati dalla valorizzazione della complementarietà di punti di vista e proposte, dalla formulazione di progettualità comune e non da forme di aggregazione finalizzate alla sommatoria di interessi tattici di breve periodo, che sotto forma di compromesso al ribasso hanno generato in passato tanti danni di credibilità.

+Europa, responsabile del suo nome, dovrà avere la forza di aggregare e costruire insieme ad altre forze politiche e ai cittadini europei una nuova visione che dia valore e compiutezza agli Stati Uniti d’Europa.

ALESSANDRO FUSACCHIAcandidato Segretario

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