COME REALIZZARE UNA SCUOLA INCLUSIVA - … · ATTIVARE LA RISORSA COMPAGNI DI CLASSE/SCUOLA...

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DIDATTICA DI COMPETENZE DIDATTICA DI CITTADINANZA COME REALIZZARE UNA SCUOLA INCLUSIVA

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DIDATTICA DI COMPETENZE

DIDATTICA DI CITTADINANZA

COME REALIZZARE UNA SCUOLA INCLUSIVA

OBIETTIVI

Sviluppare comportamenti cooperativi specifici

Ampliare le competenze socio-emotive dei bambini

Strutturare programmi di intervento in classe

Valutare l’efficacia dell’intervento

«Come sfondo integratore vorrei indicare tutte le

strutture connettive che riescono a tenere insieme

senza immobilizzare» (Canevaro e Chieregatti, 1999)

Modificazione e arricchimento di contesti comunicativi,

relazionali, affettivi, strumentali e materiali

ATTIVARE LA RISORSA COMPAGNI DI CLASSE/SCUOLA

Sostegno alla prosocialità e alla solidarietà tra alunni

(Stainback e Stainback, 1993; 1996)

L’ambiente interpersonale in classe ha un’influenza importante

sugli atteggiamenti dell’alunno (interessi, impegno,

rendimento, prosocialità) (Walberg e Greenberg, 1997)

Scuole dove manca il senso di comunità e di forte

appartenenza a un gruppo ci sono problemi di rendimento e

abbandono scolastico, emarginazione degli alunni con

disabilità, bullismo (Menesini, 2003; Lines, 2008)

Strumenti:

gruppi cooperativi, tutoring, didattica metacognitiva…

PREREQUISITI DI UN BUON INTERVENTO

Costruzione delle

Regole di classe

(modifica del

contesto educativo

per prevenire i

problemi)

FUNZIONI DELLE

REGOLE IN CLASSE

COMUNICANO

LE ASPETTATIVE

INCONRAGGIANO I BAMBINI A

CONSILIDARE IL

COMPORTAMENTO ADEGUATO

AIUTANO A STABILIRE UN

CLIMA DI GIUSTIZIA E

EQUANIMITA’ NELLA CLASSE

SERVONO COME

SEGNALE AL

DOCENTE PERCHE’

POSSA RISPONDERE

IN MODO OPPORTUNO

AI DIVERSI

COMPORTAMENTI

……ESEMPIO DI CARTELLONE DI REGOLE

ESPRESSE IN POSITIVO

utilizzare una procedura chiara, esplicita e

concordata per la violazione delle regole

Stabilire conseguenze positive per chi

aderisce alle regole

PREREQUISITI DI UN BUON INTERVENTOUso corretto del rinforzo e del rimprovero

RINFORZO

TUTTO/NIENTEPOCHE POSSIBILITA’

DI MIGLIORAMENTO

PROFEZIA CHE SI

AUTOAVVERA

RINFORZO

GRADUALE

MIGLIORAMENTO DI

ASPETTI DEL

COMPORTAMENTO CHE

SI AVVICINANO

ALL’OBIETTIVO

QUMENTO

AUTOSTIMA E

AUTOEFFICACIA

Descrizione del comportamento

indesiderabile, in modo obiettivo e

astenendosi da qualsiasi giudizio.

“Giacomo, hai dato una spinta a

Francesco”.

Spiegazione del perché tale

comportamento è indesiderabile. “Avresti

potuto farlo cadere e si sarebbe fatto

male”.

Suggerimento di un comportamento

alternativo. Ad es. “Quando si esce dall’aula

si passa una alla volta”.

Indicazione del vantaggio che deriva

dall’uso del comportamento adeguato.

“Così facendo eviterai di far male a

qualcuno e i tuoi compagni staranno più

volentieri con te”.

RIMPROVERI EFFICACI

Devono essere espressi

in privato.

Devono essere centrati

sul comportamento.

PREREQUISITI DI UN

BUON INTERVENTO

Cooperative Learning (David e Roger Johnson )

L'obiettivo delle loro ricerche sull'interdipendenza sociale è individuare cosa determina il funzionamento dei gruppi all'interno della classe e in questo senso hanno identificato cinque elementi essenziali attorno ai quali si muovono tutti i loro lavori:

interdipendenza positiva;

interazione faccia a faccia;

insegnamento di competenze nel lavoro di gruppo;

responsabilità individuale;

verifica dell'efficienza dei gruppi.

PREREQUISITI DI UN BUON INTERVENTO

COME SVILUPPARE COMPORTAMENTI

COOPERATIVI SPECIFICI

CRITERI GENERALI PER L’ACQUISIZIONE DI NUOVI

COMPORTAMENTI ATTRAVERSO GRUPPI DI

DISCUSSIONE

I comportamenti nuovi vanno definiti e discussiprecisamente.

Gli alunni devono imparare a riconoscere icomportamenti nuovi.

Gli alunni devono poter definire e discutere ilcomportamento in modo oggettivo.

Gli alunni devono avere la possibilità di fare moltapratica dei comportamenti nuovi.

I comportamenti nuovi dovrebbero essere rinforzati ognivolta che si manifestano

Qualsiasi esercizio che viene sviluppato allo scopo diformare delle abilità dovrebbe rispondere a questi 5principi

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tecniche per far emergere la conoscenza metacognitiva:

“colloquio clinico” piagetiano intervista strutturata

“pensiero ad alta voce”

questionari carta e matita

favole figure

osservazione naturalistica

ATTIVITÀ

Apprendimento

Cooperativo

Autoregolazione attraverso metacognizione, conflitto

socio-cognitivo

Rinforzo dei pari

Gruppo classe

o piccoli gruppi

Scenari

Sviluppo

competenze

COOPERATIVE LEARNING

COME CREARE I GRUPPI

Una possibilità è che l’insegnante scelga

personalmente gli alunni da assegnare ai vari

gruppi

Uno dei metodi è creare gruppi di sostegno per

ogni alunno isolato

Gli alunni isolati vengono identificati (tramite

sociometrico)

Allo studente più isolato socialmente si assegnano

due degli alunni più abili, popolari, socievoli e

premurosi della classe perché lavorino con lui/lei.

Quindi si ripete la proposta con il secondo alunno

isolato e così via.

FORMARE L’EQUITÀ NELLA PARTECIPAZIONE

Morris (1977) ha indicato alcune norme necessarie perun comportamento cooperativo di problem solving:

Esprimi le tue idee

Ascolta gli altri, dà a tutti l’opportunità di parlare

Chiedi agli altri le loro idee

Motiva le tue idee e discuti molte idee diverse

L’insegnamento delle norme per un’equapartecipazione impedisce agli alunni di status piùelevato di dominare l’interazione. Si possono scriveresu un cartellone da tenere nell’aula.

Elaborazione metacognitiva: stanno parlando tutti? Vistate ascoltando a vicenda? Fate domande? Cosapotreste chiedere per sapere le idee dell’altro? Statemotivando le idee e ottenendo varie opinioni?

…ESEMPIO

E’ risultato molto efficace stimolare gli allievi a proporre lorostessi i comportamenti che possono risultare utili nellosvolgere un’attività individuale o di gruppo in classe.

Ai più piccoli, potresti proporre di realizzare un disegno dal titolo«vorrei che la mia classe fosse così» o, ancora, potrai invitarli ascrivere un tema sull’argomento.

Primo passo: coinvolgere e non imporre

«Ragazzi, oggi vorrei chiedervi di esprimere la vostra opinione su come vi piacerebbe che fosse la nostra classe durante le attività di studio o di lavoro individuale o di gruppo. Come vi piacerebbe che si comportassero i vostri compagni di classe? Quali comportamenti

potrebbero facilitare o ostacolare il lavoro di gruppo?»

FACCIAMO UN ELENCO DI PROPOSTE!!!

SECONDO PASSO: TRADURRE IN COMPORTAMENTI

CONCRETI

Anche se gli allievi avranno tirato fuori diverse idee sucome sarebbe bello comportarsi in un certo modo inclasse, può darsi che tali idee risultino ancora legate aconcetti astratti.

Ad es.: qualcuno potrebbe aver sottolineato l’importanza di“collaborare” o “ascoltarsi”, tuttavia se ci rifletti un attimo,questi due termini sono concetti astratti se non litraduciamo in comportamenti osservabili, poiché non cidicono molto rispetto a ciò che “bisogna fare” per poterdire che si è in ascolto e collaborativi.

Come si può fare a spiegare agli allievi “cosa vorremmo vedere” quando parliamo di una certa

abilità sociale?

“Molto bene, mi sembra che avete nominato tante

abilità sociali utili, ma come facciamo ad accorgerci

che le stiamo mettendo in pratica?

Forse possiamo pensare a cosa fa con le parole

(comportamenti verbali)

e cosa fa con i gesti (comportamenti non verbali)

la persona che mette in atto quella abilità.

Ad esempio: cosa fa con le parole il compagno che vi

sta ascoltando? E cosa fa con i gesti?” oppure “Come

vi accorgereste che i vostri compagni di gruppo

stanno collaborando? Cosa fanno con le parole e con

i gesti?”.

REALIZZARE UNA CARTA T

REALIZZARE UNA CARTA T

Un modo molto utile, suggerito dagli autori che si

sono occupati di Apprendimento cooperativo, è

quello di realizzare una carta T o T chart (Comoglio &

Cardoso, 1996). La T chart si chiama così perché

consiste nel disegnare su un foglio, alla lavagna, o su un

cartellone, una grande T.

Nella parte alta del foglio, sopra la T, viene

indicata l’abilità sociale su cui si intende

lavorare; nella parte sottostante, invece,

vengono riportati i comportamenti verbali e

non-verbali previsti da quell’abilità.

Saper ascoltare

Comp. Non verbaliComp. verbali

TERZO PASSO: RINFORZA IL RISPETTO DEI

COMPORTAMENTI SOCIALI

Potresti motivarli spiegando loro che, siccome hanno

individuato una serie di comportamenti sociali utili, vuoi

aiutarli ad allenarsi nel rispettarli.

Spiegherai così che li osserverai, durante i lavoro in

gruppo o la lezione, e registrerai su una griglia una X ogni

volta che ciascuno metterà in atto i comportamenti che

avrete deciso insieme di monitorare (ad es.: nel primo

mese vi concentrerete sui comportamenti dell’ascoltare,

durante il secondo mese, su quelli del collaborare).

Dapprima sarai tu stessa/o a monitorarli, in un secondo

momento, potresti affidare il compito agli allievi stessi.

Per rendere la cosa ancora più strutturata, potraicomunicare loro che utilizzerai una scheda diosservazione su cui registrerai, in un tempo stabilito(ad esempio ogni 15’/20’) la presenza delcomportamento in ciascun allievo (o in ciascun membrodel gruppo se lavorano in cooperazione).

Con i bambini della primaria, una modalità di rinforzo deicomportamenti sociali, che si è dimostrata particolarmenteefficace, è quella del rinforzo attraverso i gettoni.

In pratica questa modalità sfrutta i principi della tokeneconomy, con l’obiettivo di riuscire a raggiungere unamotivazione intrinseca per la messa in atto di alcunicomportamenti, attraverso un rinforzo estrinseco.

TERZO PASSO: RINFORZA IL RISPETTO DEI

COMPORTAMENTI SOCIALI

ESEMPIO DI SCHEDA PER IL MONITORAGGIO DEI

COMPORTAMENTI COOPERATIVI

…PER CONCLUDERE

Sintetizzando quanto proposto :

1. E’ importante non proporre dall’alto i

comportamenti sociali che intendi far osservare, ma

costruirli insieme agli allievi

2. E’ fondamentale tradurre in comportamenti

concreti, verbali e non verbali, abilità sociali

generiche e astratte

3. Devi rinforzare i comportamenti quando si

verificano, anche se appena accennati, perché i

ragazzi siano motivati a rispettarli e credano nella

possibilità di riuscire a realizzarli.

CREARE UNA SCHEDA DI

OSSERVAZIONE E VALUTAZIONE

DELLE COMPETENZE SOCIALI

Individuare gli indicatori comportamentali (verbali e

non verbali) che descrivono le seguenti dimensioni

dell’apprendimento socio-affettivo:

Consapevolezza di sè

Consapevolezza delle proprie emozioni

Empatia e tolleranza

Assertività e Comunicazione

Gestione dei conflitti

CONSAPEVOLEZZA DI SÉ

I bambini si descrivono in modo appropriato es. io sono / non sono ... Mi

identifico con ... Mi piace / non mi piace fare ...)

I bambini descrivono gli aspetti importanti se stessi (ad es. Cosa mii piace

/ non mi piace di me stesso..)

I bambini valutano l’autoefficacia in modo appropriato. le cose che posso

fare da solo, quelle con l’aiuto di altri)

I bambini distinguono tra l’immagine di sè e l’immagine che gli altri hanno

di loroad es. Io sono..., ma gli altri mi vedono ...)

I bambini valutano i propri punti di forza e di debolezza esempio, i miei

punti di forza sono ..., tu dovresti cambiare....) in modo appropriato

I bambini sono in grado di descrivere gli altri in un modo appropriato

I bambini danno importanza alle capacità degli altri

I bambini colgono negli altri differenza tra l’immagine di sè e quella

.esterna

I bambini valutano i punti di forza e di debolezza degli altri in modo

adeguato.

I bambini identificano l’influenza dell’immagine di sé e dell’autoefficacia

nell’’interazione con gli altri.

ALFABETIZZAZIONE EMOTIVA

I bambini conoscono diversi tipi di Emozioni o Sentimenti. I bambini sanno come identificare il proprio stato emozionale (ad

es. Io mi sento…, questa emozione non èome…). I bambini sono in grado di distinguere gli aspetti esterni delle

emozioni / sentimenti (ad es. quando sono nervoso mi mordo le unghie).

I bambini distinguono le emozioni o sentimenti desiderabili da quelli indesiderabili a seconda della situazione.

I bambini sono in grado di regolare il loro stato emotivo (ad es. l'applicazione di strategie per cambiare il loro stato d'animo).

I bambini identificano variabili esterne che potrebbero influenzare i loro sentimenti / stato emotivo.

I bambini sannoanalizzare come le emozioni o i sentimenti influenzano le loro relazioni (ad esempio, quando io sono ...gli altri sono ...).

I bambini sanno come le emozioni / sentimenti degli altri influenzano le loro relazioni.

I bambini possono analizzare come le loro emozioni o i/ sentimenti influenzano il processo decisionale.

I bambini possono analizzare come le emozioni o i sentimenti degli altri influenzano il loro processo decisionale.

EMPATIA E TOLLERANZA

I bambini sono in grado di riconoscere i pensieri , le emozioni o i/ sentimenti di chi è di fronte a loro.

I bambini sanno adottare il punto di vista altrui. I bambini sono in grado di analizzare le similitudinie le differenze

tra il proprio punto di vista e quello degli altri. I bambini possono prevedere iensieri , leemozioni e le sensazioni

degli altri in base.al contetsto I bambini accettano che gli altri mantengano il proprio punto di

vista o risposta. I bambini sannolettere sulla dimensione morale dell’ empatia (ad

es. Mi piacerebbe che l’altron provasse quello che provo io, mi trattasse come vorrbbe essere trattato

I bambini si comportano considerando gli altri (ad es., io mi comporto così perché tu pensi / senti ...).

I bambini sono in grado di riconoscere i pensieri / emozioni / sentimenti dichi hannoi fronte (ad es. gli altri pensano di te ...).

I bambini sono in grado di riconoscere i pensieri / emozioni / sentimenti diuna terza persona (ad es., gli altri pensano di lui / lei ...).

I bambini sono in grado di proporre strategie per toiluppare comportamenti più empatici e tolleranti.

ASSERTIVITÀ E COMUNICAZIONE

I bambini sanno come applicare le capacità di ascolto attivo (ad es. sguardo su l'oratore).

I bambini rispettano il turno di ognuno per parlare. I bambini possono esprimere le proprie opinioni di fronte agli

altri in modo adeguato. I bambini mantengono la loro opinionedi fronte al gruppo in

maniera corretta (anche se non sono d'accordo). I bambini sanno ire “no”. I bambini chiedono favori e fanno domande correttamente

(con il giusto tono, la postura, e il vocabolario. I bambini sannosprimere i loro sentimenti (positivi e negativi). I bambini iniziano, continuano e terminano le conversazioni

naturalmente e in diversi contesti. I bambini apprezzano la rilevanza delle capacità di

comunicazione nelle relazioni. I bambini distinguono la rilevanza di una risposta assertiva

riguardante i rapporti.

GESTIONE DEI CONFLITTI

I bambini sanno come applicare le capacità di ascolto attivo (ad es. sguardo su l'oratore).

I bambini rispettano il turno di ognuno per parlare. I bambini possono esprimere le proprie opinioni di fronte agli

altri in modo adeguato. I bambini mantengono la loro opinionedi fronte al gruppo in

maniera corretta (anche se non sono d'accordo). I bambini sanno ire “no”. I bambini chiedono favori e fanno domande correttamente

(con il giusto tono, la postura, e il vocabolario. I bambini sannosprimere i loro sentimenti (positivi e negativi). I bambini iniziano, continuano e terminano le conversazioni

naturalmente e in diversi contesti. I bambini apprezzano la rilevanza delle capacità di

comunicazione nelle relazioni. I bambini distinguono la rilevanza di una risposta assertiva

riguardante i rapporti.

LABORATORIO

OBIETTIVI quali sono i punti su cui volete far riflettere i bambini; quali abilità vuoi promuovere…

STRUMENTO partire da una storia raccontata, una discussione di gruppo, l’analisi di una scenetta, una carta T dei comportamenti ….

ATTIVITA’ DA PROPORRE role playing, lavoro in piccolo gruppo, circle time, …

PRODOTTO FINALE slogan, cartellone con indicazione dei comportamenti da adottare, …

VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA definire griglia di valutazione che valuti il raggiungimento degli obiettivi preposti