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Come gestire i dati bibliografici: EndNote web, Zotero, Mendeley Silvia Idrofano Biblioteca “Icilio Guareschi” del Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco (Torino, 14 gennaio 2015)

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Come gestire i dati bibliografici: EndNote web, Zotero, Mendeley

Silvia IdrofanoBiblioteca “Icilio Guareschi” del Dipartimento di Scienza e Tecnologiadel Farmaco

(Torino, 14 gennaio 2015)

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PREMESSA: che cos’è la scientificità?

«Una ricerca è scientifica quando risponde ai seguenti requisiti:1) la ricerca verte su di un argomento riconoscibile e definito in modo tale che sia riconoscibile anche dagli altri […].2) La ricerca deve dire su questo oggetto cose che non sono già state dette oppure rivedere con un’ottica diversa le cose che sono già state dette. […] 3) La ricerca deve essere utile agli altri. E’ utile un articolo che presenti una nuova scoperta sul comportamento delle particelle elementari […] 4) La ricerca deve fornire gli elementi per la verifica e per la falsifica delle ipotesi che presenta e pertanto deve fornire gli elementi per una sua continuazione pubblica.»*

* Umberto Eco. Come si fa una tesi di laurea: le materie umanistiche. Milano, Bompiani, c1977 (stampa 2006). 18° ed. Tascabili Bompiani, p. 37-43).

Non lanciarti in imprese impossibili! Cerca di circoscrivere fin da subito il tema del tuo studio tentando di prevedere tutti i possibili argomenti che esso comprende

Lo stato dell’arte della scienza.

Anche una tesi compilativa in cui siano riassunte e messe a confronto opinioni precedentemente espresse da altri sullo stesso argomento può essere scientificamente valida, purché si riesca a dare al lavoro un taglio il più possibile innovativo adatto a colmare un effettivo bisogno / vuoto informativo che dovrà essere riassunto nelle conclusioni.

Il tuo lavoro si Inserisce in una tradizione di studi, nella catena infinita della produzione intellettuale: tutto ciò che affermi deve essere verificato e verificabile

Ruolo primario della bibliografia!

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Esistono numerosi stili di citazione bibliografica; in generale però i riferimenti bibliografici devono servire a:

«a) distinguere i libri dagli articoli o dai capitoli di altri libri;b) individuare senza equivoci sia il nome dell’autore che il titolo; c) individuare il luogo di pubblicazione, editore, edizione; d) individuare eventualmente la consistenza ovvero la mole del libro [numero delle pagine]»*

Scopo della citazione bibliografica

* Umberto Eco. Come si fa una tesi di laurea: le materie umanistiche. Milano, Bompiani, c1977 (stampa 2006). 18° ed. Tascabili Bompiani, p. 78

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La bibliografia di una tesi di laurea «obbligatoria, ha la forma di un indice articolato (in ordine alfabetico, per temi, per capitoli) al cui interno vanno inserite tutte le fonti e le risorse consultate di prima mano dal ricercatore e ritenute di qualche rilievo nella propria indagine [...] Vanno escluse dalla bibliografia, invece, tutte le fonti, anche consultate a prezzo di faticosi inseguimenti e ricerche in biblioteca, giudicate ininfluenti o utilizzati per mezzo di testimoni intermediari» (Giovagnoli 2003, 72).

In altre parole: non sarà possibile riportare nella bibliografia finale il riferimento ad un’opera che ho trovato citata da un autore terzo, senza averla effettivamente letta almeno in parte e utilizzata per le mie ricerche.

Mentre la bibliografia orientativa è una sorta di mappa che mi serve a non perdere di vista il filo del discorso che si dipana via via , la bibliografia finale conterrà tutte le coordinate necessarie a dar modo agli studiosi di rintracciare le fonti citate nel lavoro di tesi ed effettivamente consultate.

«Vero è, […], che pochi dei materiali trovati inizialmente nel lavoro preparatorio di una tesi di laurea finiscono per essere citati come fonti nella bibliografia finale. Come qualsiasi indagine, infatti, anche quella relativa alla tesi di laurea segue una sorta di “selezione naturale” nel proprio patrimonio documentariale […] » (Giovagnoli 2003, 27)

A proposito del ruolo primario della bibliografia…

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A livello internazionale, la norma ISO 690:2010 (Information and documentation. Guidelines for bibliographic references and citations to information resources) è uno standard di contenuto: definisce quali siano i dati essenziali da citare e le fonti del testo da cui essi vanno tratti al fine di comporre una citazione bibliografica universalmente intelligibile, tale da identificare senza ambiguità un documento sia in carta sia elettronico (da dove ricavare i dati all’interno del paratesto; quali sono i dati necessari ad individuare un intero documento o soltanto una parte di esso; quali elementi possono essere considerati autori e come trascriverli…). Non prende tuttavia in considerazione lo stile: «ISO 690:2010 gives guidelines for the preparation of bibliographic references. It also gives guidelines for the preparation of citations in Latin scripts in works that are not themselves primarily bibliographical. It is applicable to bibliographic references and citations to all kinds of information resources, including but not limited to monographs, serials, contributions, patents, cartographic materials, electronic information resources (including computer software and databases), music, recorded sound, prints, photographs, graphic and audiovisual works, and moving images. It is not applicable to machine-parsable citations. It is also not applicable to legal citations, which have their own standards.

ISO 690:2010 does not prescribe a particular style of reference or citation. The examples used in ISO 690:2010 are not prescriptive as to style and punctuation. »

Morfologia e sintassi della citazione

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La norma UNI 690:2010 ricomprende le norme UNI 690 precentemente pubblicate:

ISO 690:1987 (Information and documentation - Bibliographic references - Content, formand structure);

ISO 690-2:1997 (Information and documentation - Bibliographic references - Part 2: Electronic documents or parts thereof).

La norma ISO 690:1987 su cui il Lesina si basa (cfr. p. 274-277) prevede ad esempio, per quanto riguarda il modo di citare gli AUTORI le seguenti regole:

nomi e cognomi degli autori vanno riportati nella forma e nella lingua in cui compaiono sugli scritti a cui ci si riferisce (eventualmente in forma traslitterata se i nomi sono scritti in alfabeti non latini). Generalmente i nomi degli autori di un libro vengono citati o/e in copertina o/e sul frontespizio o nel verso del frontespizio; i nomi di autori stranieri non vanno comunque tradotti; nelle bibliografie, la regola generale prevede di citare sempre prima il cognome e poi il nome o la sua iniziale, separati da una virgola: es. Lesina, Roberto. Nelle note a piè di pagina invece si usa spesso scrivere prima il nome e poi il cognome; quando siamo di fronte ad opere con due o tre autori nominati sul frontespizio, vengono citati tutti gli autori nell’ordine in cui compaiono. Se gli autori sono più di tre, si indica solo il primo, sostituendo quelli che non vengono riportati con la dicitura in latino “et al.” (“e altri”); se il contenuto di un’opera non è concettualmente identificabile con un autore in particolare (es. libri o pubblicazioni in più volumi come enciclopedie, dizionari, manuali... prodotte su iniziativa diretta di un editore e sviluppate con l’intervento di collaboratori di vario genere), si cita per primo il titolo dell’opera, seguito eventualmente dall’indicazione di collaboratori primari:es. Enciclopedia della chimica Garzanti. 1. ed. Milano, Garzanti, 1998

Morfologia e sintassi della citazione

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collaboratori intervenuti a vario titolo nella realizzazione di un’opera (traduttori, illustratori, commentatori, curatori, compilatori o simili) possono venire indicati dopo il titolo se i loro nomi compaiono sul frontespizio. Es.: Dizionario inglese italiano / italiano inglese. A cura di EDIGEO. Bologna, Zanichelli, 1993.Se invece sul frontespizio non compaiono indicazioni di autore, il nome del curatore o figura analoga può essere l’unico citato, trascrivendolo sempre dopo il titolo; il curatore esclusivo di un’opera (es. gli “editors” nei casi di collane monografiche) può anche essere considerato come un normale autore anteponendo il nome al titolo e posponendo il ruolo svolto. Es. Hawthorne, John Nigel and Gordon Brian Ansell, editors. 1982. Phospholipids. Amsterdam, New York, Oxford: Elsevier biomedical press. (New comprehensive biochemistry; v. 4). autori collettivi: organizzazioni varie (enti pubblici, aziende, associazioni...) sono considerati autori quando sono i primi responsabili del contenuto di un’opera. In questo caso si cita come primo elemento il nome dell’organizzazione, anziché il nome, di un eventuale compilatore materiale. Es.: British Pharmacopoeia Commission. British pharmacopoeia 2005. London, Stationery Office, c2004. I nomi delle organizzazioni sono riportati nella forma in cui compaiono sugli scritti, ma se non sono universalmente note o per distinguere due organizzazioni che portano lo stesso nome, è possibile inserire tra parentesi il luogo in cui hanno sede. Es.: Trinity College (Cambridge) – TrinityCollege (Dublin). Se un ente si articola in uffici, direzioni ecc. ed ha una struttura gerarchica, si cita prima l’organizzazione di grado superiore, poi la singola articolazione: Es.: Università di Genova, Dipartimento di Chimica e Tecnologie farmaceutiche ed alimentari. Quando un’organizzazione, oltre che autore, è anche editore della pubblicazione, il suo nome viene citato prima come autore, poi come editore. Es.: The University of Chicago Press. The Chicago manual style. 13. ed. riv. ed ampl. Chicago e Londra,The University of Chicago Press, 1982 nel caso di scritti anonimi si indica per primo nel riferimento il titolo dell’opera; però, se il nome dell’autore può venire ricavato con certezza da parti interne (introduzione, prefazione ecc.) o esterne della pubblicazione (bibliografie nazionali), si può inserire il cognome tra parentesi quadre. Es.: [Hadert, H.] Fachbücher für den Farbenchemicher. In caso di attribuzione incerta di un’opera si può seguire lo stesso criterio inserendo però un punto interrogativo dopo il nome dell’autore. Es.: [Hadert, H. ?]

Morfologia e sintassi della citazione

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I metadati individuati dalla norma ISO 690 (ossial’annotazione di quei dati sui dati che costituiscono lacitazione bibliografica: autore/i, curatore, titolo del libro odell’articolo, capitolo, paragrafo, pagina…) si declinano poi incentinaia di stili diversi adottati da case editrici e comunitàscientifiche diverse (es. stile APA, American PsychologicalAssociation ; NLM, National Library of Medicine style…)

Questioni di stile

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Per quanto riguarda il modo di citare i riferimenti bibliografici nel corpo del testo, gli stili citazionali si suddividono in due grandi famiglie:

1. STILE PARENTETICO (es. Harvard Style, Chicago Style); 2. NOTA NUMERATA (es. Vancouver)

La bibliografia finale assumerà per ciascuna delle due una veste diversa, come illustrato dalle due seguenti slide

Questioni di stile

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Il C.S.b ha come esito una bibliografia finale in ordine alfabetico per autore (si parla infatti del cosiddetto “sistema autore-data”)

Citazioni nel corpo del testo

Esempio di Chicago Style b tratto da: Acupuncture in Manual Therapy . Elsevier, 2010. E-book acquisito dall'Università di Torino disponibile all'indirizzo: http://www.sciencedirect.com/science/book/9780443067822

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Esempio di Vancouver Style

Quan Dong Nguyen et al. 2010. Retinal pharmacotherapy. Elsevier. E-book acquisito dall'Università di Torino disponibile all'indirizzo: http://www.sciencedirect.com/science/book/9781437706031#ancs2

Il V.S. ha come esito una bibliografia finale in ordine

numerico di citazione

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Se compiuta manualmente, la fase di stesura e verifica della bibliografia finale può rivelarsi faticosa e dispendiosa dal punto di vista del tempo richiesto.Vengono in nostro soccorso Reference Management Tools che gestiscono l’archiviazione dei dati, la formattazione ed il layout della bibliografia in modo automatico.

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Reference Management Tools

Noti con nomi diversi (bibliography formatting software, reference management tools, reference/citation/biliography managers) questi sotware sono pensati per raccogliere in un unico contenitore i riferimenti bibliografici riguardanti documenti di varia natura (articoli, libri, video…); archiviarli, modificarli, suddividerli in cartelle; generare automaticamente bibliografie in decine di stili diversi; condividere le collezioni personali con altri collaboratori. Alcuni di essi consentono anche di allegare al riferimento bibliografico il fulltext.

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Reference Management Tools

Attenzione però agli eccessivi automatismi (Trash in / Trash out): a causa di una diversa strutturazione dei metadati presenti nei siti visitati, alcune informazioni catturate automaticamente dai software (es. luogo, anno di pubblicazione…) potrebbero non venire registrate e andare quindi perdute, motivo per cui sarà necessario integrarle manualmente per poter ottenere una bibliografia finale completa e coerente.

Esistono decine di RMT (sia software proprietari sia open source). Potete farvi un’idea consultando questa tabella: Comparison of reference management software http://en.wikipedia.org/wiki/Comparison_of_reference_management_software

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• EndNote Basic è accessibile da Web of Science, previa registrazione di un account. Permette di:1) interrogare database bibliografici ad accesso remoto (PubMed, Library of Congress, Web of Science...) selezionando la banca dati prescelta da un elenco di centinaia di link, catturarne i riferimenti di interesse e salvare infine i risultati delle proprie ricerche in cartelle tematiche contenenti la propria personale bibliografia. Ad ogni singolo record che compone quest'ultima, è inoltre possibile allegare file di immagini e file pdf utilizzando il campo “File Attachement”. Alternativamente, è possibile compilare schede bibliografiche individuali, associandovi un riassunto e/o delle note di commento, ma anche importare file di record bibliografici preesistenti da altri programmi;2) gestire, modificare e condividere le proprie cartelle tematiche via via compilate;3) redigere il proprio paper utilizzando Microsoft Word o altri software per l'elaborazione testuale ed inserire citazioni bibliografiche in nota e bibliografia finale secondo layout proposti da EndNote e corrispondenti agli standard editoriali delle diverse case editrici internazionali.

BASIC

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Come salvare la propria bibliografia: EndNote Basic

La nuova versione di EndNoteBasic (già: EndNoteWeb) consente l’archiviazione di 50.000 riferimenti e offre una capacità di memoria di 2 GB

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Come salvare la propria bibliografia: EndNote Basic

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Come salvare la propria bibliografia: EndNote Basic

Come aggiungere manualmente un riferimento alla propria bibliografia. EndNoteBasic offre una vasta gamma di tipi di documento per la compilazione successiva dei campi che compongono il riferimento bibliografico. Dalla tabella Options è possibile installare le opzioni di salvataggio automatico da browser

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Come salvare la propria bibliografia: EndNote Basic

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«The best way to learn Zotero is to dive in and try it» (Puckett, 27)

Software sviluppato dal Center for History and New Media della statunitense George Mason University.

Utilizzato ampiamente dal MIT e dalle grandi università americane, il software è scaricabile gratuitamente all’indirizzo: http://www.zotero.org

Ne esistono due versioni:

1. Zotero for Firefox (estensione di Firefox che quindi funziona utilizzando questo browser)

2. Zotero Standalone (funziona con Chrome e Safari)

Zotero [zoh-TAIR-oh] = dal verbo albanese «Zotëroj» = padroneggiare o acquisire unacompetenza (Puckett, XI)

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Zotero for Firefox Zotero standaloneSe si usa prevalentemente Firefox. Funziona con Firefox Chrome e Safari. Essendo dotato di vita

propria rispetto al browser, non potrà offrire alcune funzionalità avanzate. Analogamente, non avendo accesso ai cookies archiviati nel browser, non è sempre possibile importare automaticamente l’allegato dei file quando si accede ad un sito tramite proxy web

E’ un’estensione di Firefox Si installa come qualsiasi altro software e richiede, dopo il download e dopo aver lanciato l’eseguibile, che venga scaricato anche il Connector che permetererà di catturare la citazione direttamente dalla barra del browser (Chrome o Safari)

Non richiede l’installazione separata di connettori (Connectors) Richiede l’installazione successiva dei connettori (Connectors) , un’estensione del browser che permette a Chrome e Safari di comunicare con Zotero e salvare il riferimento trovato nel proprio archivio cliccando direttamene sull’icona che compare nella barra di navigazione

Sistema operativo: non ci sono versioni separate per Windows e per Mac

Sistema operativo: esiste in tre diverse versioni : per Windows, per MacOS e per Linux

Il pannello di controllo apparirà nella stessa finestra corrente del browser

Cliccando l’icona Z che il programma installa sul desktop il programma viene aperto in una finestra a sé

N.B. Zotero for Firefox e Zotero standalone possono essere installati entrambi su uno stesso computer e coesistervi, installando preferibilmente prima la versione ZFirefox e poi la versione standalone (in questo modo, in fase di installazione, mi verrà chiesto se voglio importare nella versione standalone le impostazioni di ZFirefox). Importando nella versione standalone le impostazioni definite per Zfirefox, la Library per le due versioni risulterà condivisa. Sarà sufficiente a questo punto non utilizzare contemporaneamente le due versioni.

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Per scaricare il programma, click su:

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Finestra di dialogo che compare quando, utilizzando la versione per FireFox, chiedo di installare anche la versione ZStandalone

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http://www.mozilla.org/it/firefox/sync/https://www.zotero.org/support/word_processor_plugin_installationOf the different ways to automatically generate bibliographies (as well as in-text citations and footnotes), the easy-to-use word processor plugins are probably the most flexible. These plugins, available for Microsoft Word and LibreOffice/OpenOffice/NeoOffice, create dynamic bibliographies: insert a new in-text citation in your manuscript, and the bibliography will be automatically updated to include the cited item. Correct the title of an item in your Zotero library and with a click of a button the change will be incorporated in your texts. Il componente aggiuntivo : https://download.zotero.org/extension/zotero-4.0.19.xpi

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I formati di importazione supportati se voglio importare il mio database da altri RMT.

Il formato più diffuso e comunemente usato da questi strumenti è quello con estensione .ris

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I formati di esportazione

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Come salvare la propria bibliografia: Zotero

Video dimostrativo: http://www.zotero.org/support/quick_start_guide

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Per sincronizzare gli archivi, creare un account (Register)

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Lo spazio d’archivio: https://www.zotero.org/support/storage

Dove vengono salvati i dati e lo spazio d’archivio

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In lingua italiana, è disponibile un tutorial predisposto da Enrico Francese del Sistema Bibliotecario d’Ateneo: http://www.sba.unito.it/unitoWAR/ShowBinary/FSRepo/B073/aaa_iniziative_formative/Zotero.pdf

https://www.zotero.org/support/it/quick_start_guide

Per approfondimenti:

- il sito medesimo di Zotero: http://www.zotero.org/support/quick_start_guide- sito di Jason Puckett:http://research.library.gsu.edu/content.php?pid=24410- Il canale Youtube di Zotero:http://www.youtube.com/user/ZoteroVideo

Fonti consigliate su Zotero

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Accesso: http://www.mendeley.com

http://resources.mendeley.com/

Ambisce ad essere un social network scientifico, oltre che un RMT

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BIBLIOGRAFIA

Eco, Umberto. c1977 (stampa 2006). Come si fa una tesi di laurea: le materie umanistiche. 18° ed. Milano: Bompiani

Giovagnoli, Max. 2003. Come si fa una tesi di laurea con il computer e internet. Milano: Tecniche Nuove [testo posseduto dalla biblioteca]

Il Pensiero Scientifico Editore. Come scrivere un articolo scientifico. La bibliografia: citare da internet. In: Home : Strumenti : Scrivere in medicina, Disponibile all’indirizzo: http://www.pensiero.it/strumenti/pdf/bibliografia4.pdf [consultato il: 11/01/2015]

Il Pensiero Scientifico Editore. Come scrivere un articolo scientifico: come citare. In: Home : Strumenti : Scrivere in medicina, Disponibile all’indirizzo: http://www.pensiero.it/strumenti/pdf/bibliografia2.pdf [consultato il: 11/01/2015]

ISO 690:2010. Information and documentation : guidelines for bibliographic references and citations to information resources. Abstract disponibile all’idirizzo: http://www.iso.org/iso/home/store/catalogue_tc/catalogue_detail.htm?csnumber=43320

Lesina, Roberto. 1994. Il nuovo manuale di stile: guida alla redazione di documenti, relazioni, articoli, manuali, tesi di laurea. Ed. 2.0. Bologna: Zanichelli. Cfr. in particolare: § 11-16 [testo posseduto dalla biblioteca]

Patrias, K.; Wendling, D. eds. Citing medicine. 2. ed. Bethesda (MD), National Library of Medicine, 2007- . Disponibile all’indirizzo: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK7256/

Puckett, Jason. Zotero : a guide for librarians, researchers and educators. Chicago, Association of College and Research Libraries, 2011 [è possibile anche consultare le guide online di Puckett: http://research.library.gsu.edu/zotero]