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La rete sperimentale Sulla base di questo presupposto a par- tire dalla prima metà degli anni Ottanta il Crpa ha avviato un’attività sperimentale, finanziata dalla Regione Emilia-Romagna e in minor misura dalle ditte sementiere, in rete con tre aziende sperimentali, che copriva il territorio regionale. Negli ultimi anni, a partire dall’au- tunno 2005, è stato avviato dal Crpa, in qualità di coordinatore, il Progetto in- terregionale «R-InnoVa Pro-Ve - Azioni di innovazioni e ricerca a supporto del piano proteine vegetali». In questo ambito, grazie alle risorse messe a disposizione dal Mipaaf, attra- verso l’Emilia-Romagna, Regione capo- fila di un raggruppamento di 16, è stato possibile attivare per la medica una rete su scala interregionale interessando cin- que regioni del Centro-nord e sei Unità operative, come di seguito specificato: Emilia-Romagna, S. Pancrazio (Parma) - Azienda Sperimentale «Stuard» - Cri- stina Piazza; Emilia-Romagna, Azienda «Stradella» Formigine (Modena) - Crpa (Reggio Emilia) - Fabrizio Ruozzi; Lom- bardia, Azienda «Carpaneta» (Manto- va) - Ersaf - Gianni Colombari; Marche, Azienda «Pasquale Rosati» (Ancona) - Università di Ancona – Stefano Tavolet- ti; Umbria, Azienda didattico-sperimen- tale del Dipartimento di scienze agrarie e ambientali (Perugia) - Università di Perugia - Andrea Onofri; Toscana, Centro interdipartimenta- le di ricerche agroambien- tali «E. Avanzi» (Pisa) - Ente Parco S. Rossore - Giuseppe Bimbi. In ogni località è stata impiantata una prova nel 2006 e una seconda nel- l’anno successivo, con la Varietà di erba medica per le regioni del Centro-nord di Marco Ligabue, Andrea Onofri, Fabrizio Ruozzi L erba medica è, tra le foragge- re avvicendate, la coltura che è in grado di produrre la più elevata quantità di proteine per ettaro. La sua diffusione in molte zone agri- cole è dovuta sia alle sue buone caratte- ristiche bioagronomiche, che ne permet- tono la coltivazione in condizioni pedoclimatiche molto diverse tra loro, sia alle molteplici possibilità di impiego. Il foraggio di medica, infatti, è utilizzato prevalentemente come fieno, ma possibili destinazioni so- no anche la produzione di farine e foraggi disidratati a fibra lunga (che beneficiano di aiuti comuni- tari), il pascolamento, l’insilamento e, in tempi più recenti, l’estrazione di concentrati proteici fogliari per l’industria agroalimentare. Nonostante ciò il prato di medica continua a subire un’erosione del- le superfici in Europa, a esclusione del 2005 in cui si è registrata in Ita- lia una controtendenza con un aumento degli investimenti. I Paesi in cui la leguminosa è maggior- mente presente sono, nell’ordine, Italia, Francia, Spagna, Ungheria, Grecia, men- tre negli altri gli ettarati via via diminui- scono fino a diventare di minore impor- tanza. In Italia si trova circa il 47% del- la superficie a medica presente nei Paesi citati, che complessivamente, nel 2007, raggiungeva 1.515.200 ha. • 2006-2008, RISULTATI PRODUTTIVI Le risposte produttive di Garisenda, La Bella Campagnola e Selene nel 75% dei casi sono superiori alle medie di campo; PR57Q53, Classe, Prosementi, Picena Gr, Casalina, 4 Cascine e La Torre, pur con una minor costanza nelle singole prove, hanno fornito produzioni soddisfacenti LE PIÙ PRODUTTIVE Mantova (superano la media di almeno il 6% rispetto alla media): Palladiana, La Torre, Riviera Vicentina, Costanza e Selene, Parma: Garisenda (+8% sulla media), Robot (+7%), Prosementi (+6%), Dimitra e PR57Q53 Modena (superano la media di almeno il 10%): La Torre (+16%), La Bella Campagnola (+15%), PR57Q53 (+13%), 4 Cascine (+13%), Selene (+12%) Perugia: Casalina (+7%), La Bella Campagnola (+5%), Selene e Robot (+5%), Zenith (+3%) e Prosementi (+2%) Pisa (superano la media di almeno il 5%): PR57Q53 e PR56S82, Garisenda, Picena GR e Casalina T TECNICA COLTURE ERBACEE 56 10/2009 L’Informatore Agrario • © 2009 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.p.A.

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La rete sperimentaleSulla base di questo presupposto a par-

tire dalla prima metà degli anni Ottanta il Crpa ha avviato un’attività sperimentale, fi nanziata dalla Regione Emilia-Romagna e in minor misura dalle ditte sementiere, in rete con tre aziende sperimentali, che copriva il territorio regionale.

Negli ultimi anni, a partire dall’au-tunno 2005, è stato avviato dal Crpa, in

qualità di coordinatore, il Progetto in-terregionale «R-InnoVa Pro-Ve - Azioni di innovazioni e ricerca a supporto del piano proteine vegetali».

In questo ambito, grazie alle risorse messe a disposizione dal Mipaaf, attra-verso l’Emilia-Romagna, Regione capo-fi la di un raggruppamento di 16, è stato possibile attivare per la medica una rete su scala interregionale interessando cin-que regioni del Centro-nord e sei Unità operative, come di seguito specifi cato: Emilia-Romagna, S. Pancrazio (Parma) - Azienda Sperimentale «Stuard» - Cri-stina Piazza; Emilia-Romagna, Azienda «Stradella» Formigine (Modena) - Crpa (Reggio Emilia) - Fabrizio Ruozzi; Lom-bardia, Azienda «Carpaneta» (Manto-va) - Ersaf - Gianni Colombari; Marche, Azienda «Pasquale Rosati» (Ancona) - Università di Ancona – Stefano Tavolet-ti; Umbria, Azienda didattico-sperimen-tale del Dipartimento di scienze agrarie

e ambientali (Perugia) - Università di Perugia - Andrea Onofri; Toscana, Centro interdipartimenta-le di ricerche agroambien-tali «E. Avanzi» (Pisa) - Ente Parco S. Rossore - Giuseppe Bimbi.

In ogni località è stata impiantata una prova nel 2006 e una seconda nel-l’anno successivo, con la

Varietà di erba medicaper le regioni del Centro-nord

di Marco Ligabue, Andrea Onofri, Fabrizio Ruozzi

L’ erba medica è, tra le foragge-re avvicendate, la coltura che è in grado di produrre la più elevata quantità di proteine

per ettaro.La sua diff usione in molte zone agri-

cole è dovuta sia alle sue buone caratte-ristiche bioagronomiche, che ne permet-tono la coltivazione in condizioni pedoclimatiche molto diverse tra loro, sia alle molteplici possibilità di impiego.

Il foraggio di medica, infatti, è utilizzato prevalentemente come fi eno, ma possibili destinazioni so-no anche la produzione di farine e foraggi disidratati a fi bra lunga (che benefi ciano di aiuti comuni-tari), il pascolamento, l’insilamento e, in tempi più recenti, l’estrazione di concentrati proteici fogliari per l’industria agroalimentare.

Nonostante ciò il prato di medica continua a subire un’erosione del-le superfi ci in Europa, a esclusione del 2005 in cui si è registrata in Ita-lia una controtendenza con un aumento degli investimenti.

I Paesi in cui la leguminosa è maggior-mente presente sono, nell’ordine, Italia, Francia, Spagna, Ungheria, Grecia, men-tre negli altri gli ettarati via via diminui-scono fi no a diventare di minore impor-tanza. In Italia si trova circa il 47% del-la superfi cie a medica presente nei Paesi citati, che complessivamente, nel 2007, raggiungeva 1.515.200 ha.

• 2 0 0 6 -2 0 0 8 , R I S U LTAT I P RODU T T I V I

▪Le risposte produttive di Garisenda, La Bella Campagnola

e Selene nel 75% dei casi sono superiori alle medie di campo;PR57Q53, Classe, Prosementi, Picena Gr, Casalina, 4 Cascinee La Torre, pur con una minor costanza nelle singole prove,

hanno fornito produzioni soddisfacenti

LE PIÙ PRODUTTIVEMantova (superano la media di almeno il 6% rispetto alla media): Palladiana, La Torre, Riviera Vicentina, Costanza e Selene,

Parma: Garisenda (+8% sulla media), Robot (+7%), Prosementi (+6%), Dimitra e PR57Q53

Modena (superano la media di almeno il 10%): La Torre (+16%), La Bella Campagnola (+15%), PR57Q53 (+13%), 4 Cascine (+13%), Selene (+12%)

Perugia: Casalina (+7%), La Bella Campagnola (+5%), Selene e Robot (+5%), Zenith (+3%) e Prosementi (+2%)

Pisa (superano la media di almeno il 5%): PR57Q53 e PR56S82, Garisenda, Picena GR e Casalina

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I Paesi in cui la leguminosa è maggiormente presente

sono l’Italia con il 47% della superfi cie, la Francia,

la Spagna, l’Ungheria e la Grecia

sola eccezione di Perugia, dove non è stato possibi-le attivare il campo 2007; nelle Marche infi ne non è riuscito l’impianto della prova 2006, a causa del-le avverse condizioni cli-matiche che hanno carat-terizzato il periodo pri-maverile.

In questo articolo ven-gono esposti sinteticamen-te i risultati sperimentali delle prove impiantate nel 2006, che, avendo conclu-so un ciclo triennale nel 2008, consentono di trarre indicazioni di un certo interesse.

Risultati sperimentali nelle singole località

I risultati produttivi sono espressi in ta-bella 2 sotto forma di percentuale rispetto alla media della prova; in altre parole una cultivar che riporta un indice produttivo pari a 105, ha prodotto il 5% in più rispet-to alla media di campo. La tabella riporta, oltre al livello di signifi catività, il coeffi -ciente di variazione e la media di campo.Mantova. Le produzioni ottenute in questa stazione (52,8 t/ha nel triennio) si pongono su un livello molto elevato rispetto alle altre località. Questo anda-mento è da attribuire anche alla conso-lidata abitudine della zona, confermata nella conduzione della prova, di irrigare il prato dopo ogni sfalcio (in totale 200 mm per anno). Questa conduzione intensiva consente di ottenere elevate produzioni

nel periodo estivo anche se, con tutta pro-babilità, la pressione selettiva determina una minor longevità dei materiali meno resistenti. In tutte le annate sono stati ef-fettuati 5 sfalci. Alcune varietà si metto-no particolarmente in luce (Palladiana, La Torre, Riviera Vicentina, Costanza e Selene) con produ-zioni superiori di al-meno il 6% rispetto alla media di cam-po; le prime due evi-denziano una buona costanza produttiva, la terza e la quarta hanno un avvio len-to, ma recuperano ampiamente nel secon-do e soprattutto nel terzo anno. Al grup-po delle cultivar migliori, contraddistinto dalla lettera A dal test di separazione delle medie, appartiene anche Selene, con una buona costanza e un livello produttivo si-mile a quello delle varietà appena citate. Vi sono poi altre varietà che evidenziano

un buon comportamen-to produttivo, superiore o pari alla media di campo: 4 Cascine, Classe, La Bella Campagnola, Garisenda, PR57Q53 e Prosementi.Parma. A Parma gli in-terventi irrigui sono stati eff ettuati solo in agosto, per limitare il fenomeno del crepacciamento e fa-vorire un discreto ricaccio nel periodo più siccitoso. La buona fertilità del terre-no ha consentito di ottene-re produzioni in linea con le attese, pari a 33,3 t/ha

nel triennio e 14,1 nel secondo anno, di norma il più produttivo. Nei tre anni di prova si sono eff ettuati rispettivamente 4, 4 e 5 tagli. Spiccano per produttività com-plessiva, che in genere corrisponde anche a una buona stabilità nel corso degli an-ni, Garisenda (+8% sulla media), Robot

(+7%), Prosemen-ti (+6%), Dimitra e PR57Q53 (+4%). Se-gue un altro gruppo che, pur non appar-tenendo a quello a maggiore produtti-vità, si caratterizza per un livello in li-

nea o superiore alla media di campo: Pi-cena GR, La Torre, Zenith, Linfa, Casa-lina, 4 Cascine e PR56S82.Modena. Nel Modenese la stazione spe-rimentale è collocata nell’alta pianura, dove l’acqua per l’irrigazione proviene da pozzi artesiani ed è riservata a colture che meglio rispondono all’irrigazione; il medicaio è

Le prove sono state condotte utilizzan-do una metodologia sperimentale comu-ne, mentre, per avvicinarsi il più possibile alle condizioni di normale coltivazione, la tecnica colturale adottata durante la speri-mentazione ricalca quella in uso nelle di-verse zone. Per la determinazione del con-tenuto di s.s. i campionamenti della bio-massa sono stati eseguiti subito dopo gli sfalci, ef-fettuati a inizio fi oritu-ra. I dati produttivi così ottenuti sono stati sotto-posti ad analisi della va-rianza e le medie sono state separate con il test

di Scott-Knott (P ≥ 0,05) per la valutazio-ne della signifi catività statistica nelle sin-gole stazioni. Per la verifi ca della stabilità produttiva e la defi nizione di eventuali «macroambienti», caratterizzati da relativa omogeneità di ri-sposta delle varietà in prova (areali di rac-comandazione), è stata eseguita l’analisi

Gge (Genotype and Genotype × Environ-ment interaction; Yan et al., 2000). Infi ne è stata valutata l’affi dabilità produt-tiva delle diverse varietà, che corrisponde all’indice produttivo minimo che ci si può attendere in tre casi su quattro: esso acqui-sisce un valore ancora maggiore tanto più è ridotta la diff erenza tra l’indice stesso e

l’indice produttivo me-dio della varietà. In tabel-la 1 sono riportate le va-rietà in prova e alcune in-formazioni riguardanti il referente commerciale, la loro provenienza, il Paese e l’anno d’iscrizione. •

Materiali e metodi

TABELLA 1 - Elenco delle varietà di erba medica in provaVarietà Referente commerciale

4 Cascine Sivam, Casalpusterlengo (Lodi) - tel. 0377.8341 [email protected] - www.sivamspa.itLinfa

Casalina Cgs Sementi, Acquasparta (Terni) - tel. 0744.943791 [email protected] - www.cgssementi.itPicena GR

Classe Conase, Conselice (Ravenna) - tel. 0545.980381 [email protected] - www.conase.it

Costanza Semfor Sementi foraggere, Casaleone (Verona) - tel. 0442.330699Dimitra Continental Semences, Traversetolo (Parma) - tel. 0521.842210

[email protected] - www.continentalsemences.com MarinaFDL 0101 Florisem Italia, Masi Torello (Ferrara) - tel. 0532.816233 - fl [email protected] Società Italiana Sementi, S. Lazzaro (Bologna) - tel. 051.6223111

[email protected] - www.sisonweb.comRobotLa Bella Campagnola Ancarani Pasquale, Ravenna - tel. 0532-801219 - [email protected]

La Torre ApsovSementi, Voghera (Pavia) - tel. 0383.214437 [email protected] - www.apsovsementi.it

PalladianaIVS (Loreo-Rovigo) - tel. 0426.669611 - [email protected]

Riviera VicentinaPR56S82 Pioneer Hi-Bred Italia, Gadesco Pieve Delmona (Cremona)

tel. 0372.841611 - [email protected] - www.pioneer.comPR57Q53

Prosementi Società Produttori Sementi, Bologna - tel. 051.8904211 [email protected] - www.prosementi.com

Selene Monsanto Agricoltura Italia - Asgrow (Lodi) - tel. 0371.5971 www.monsanto.itZenith

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5710/2009 • L’Informatore Agrario

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quindi generalmente condotto in coltura seccagna con produzioni che risentono ne-gativamente di questa situazione. Il livello produttivo del triennio è pari a 24,8 t/ha ed è stato infl uenzato pesantemente dal-l’andamento siccitoso che ha caratterizza-to i primi 8 mesi del 2006 e il 2007, anche se in modo meno marcato; la produzione del terzo anno aumenta considerevolmente rispetto al precedente, ed è pari a 13,5 t/hacontro 8,4 del secondo. Nei tre anni so-no stati eff ettuati rispettivamente 3, 4 e 5 sfalci. Le varietà si dispongono in due soli gruppi di merito, il primo dei quali com-prende tutte quelle che superano la media di campo; citiamo per brevità, in ordine decrescente, le prime 5 cultivar che supe-rano la media di almeno il 10%, rimandan-do alla tabella 2 per un’analisi più puntua-

le: La Torre (+16%), La Bella Campagnola (+15%), PR57Q53 (+13%), 4 Cascine (+13%), Selene (+12%). Da notare infi ne Riviera Vicentina (+9%) che, in analogia a quan-to accaduto a Mantova, dopo una fase di avvio lenta, manifesta una buona ripresa produttiva nel terzo anno. Perugia. La prova è situata a Papiano, nella media Valle del Tevere, su un ter-reno argilloso-limoso che possiede una buona fertilità d’insieme. Qui l’entità delle produzioni si colloca su un livello più che soddisfacente, con 34,8 t/ha di sostanza secca nel triennio. Nei tre an-

TABELLA 2 - Graduatoria di merito, produzione di s.s. (media di campo = 100) e gruppo di appartenenza delle varietà in prova nelle 5 località (2006-2008)

VarietàMantova Parma Modena Pisa Perugia

rank totaletriennio rank totale

triennio rank totaletriennio rank totale

triennio rank totaletriennio

4 Cascine 7 104 B 11 100 B 4 113 A 17 96 A 14 100 ACasalina 15 96 D 10 101 B 11 100 A 5 105 A 1 107 AClasse 6 104 B 15 97 C 7 108 A 7 103 A 13 100 ACostanza 5 106 A 20 89 D 14 92 B 20 87 A 20 85 CDimitra 19 95 D 4 104 A 16 91 B 16 96 A 11 101 AFDL 0101 20 89 E 14 99 B 20 79 B 15 97 A 2 105 AGarisenda 9 101 C 1 108 A 9 103 A 3 106 A 10 101 ALa Bella Campagnola 8 103 B 13 99 B 2 115 A 10 100 A 3 105 ALa Torre 2 107 A 7 102 B 1 116 A 19 94 A 16 98 ALinfa 17 95 D 9 102 B 18 87 B 14 97 A 17 97 AMarina 16 95 D 16 96 C 17 87 B 11 99 A 9 101 APalladiana 1 108 A 18 94 C 10 103 A 12 98 A 18 94 BPicena GR 14 96 D 6 102 B 8 108 A 4 105 A 4 104 APR56S82 18 95 D 12 100 B 19 85 B 2 108 A 15 100 APR57Q53 11 100 C 5 104 A 3 113 A 1 109 A 12 101 AProsementi 10 100 C 3 106 A 12 97 B 8 102 A 8 102 ARiviera Vicentina 3 106 A 19 91 D 6 109 A 13 97 A 19 86 CRobot 13 96 D 2 107 A 13 93 B 18 96 A 6 104 ASelene 4 106 A 17 96 C 5 112 A 6 103 A 5 104 AZenith 12 98 C 8 102 B 15 91 B 9 102 A 7 103 AMedia di campo (t/ha) 52,855 33,303 24,816 35,655 34,797Signifi catività *** *** *** * ***Coeffi ciente di variazione 2,32 3,59 10,42 7,72 5,44

Separazione delle medie con analisi Cluster secondo il test Scott-Knott P < 0,05.

Un’ulteriore chiave di lettura dei risul-tati è fornita dell’analisi Gge che consen-te di defi nire eventuali macroambienti, all’interno dei quali le varietà manife-stano comportamenti omogenei.

L’elaborazione, effettuata sulle produ-zioni triennali delle località, mette in evi-denza una suddivisione in tre macroam-bienti (Mantova, Modena e le altre locali-tà), con un certo grado di affi nità tra Man-tova e Modena. Questa suddivisione pare abbastanza «robusta», poiché si ripete in modo costante anche nelle elaborazioni

effettuate sulle singole annate. Nei tre macroambienti le varietà di riferimento non sono sempre chiare; tuttavia alcune indicazioni paiono abbastanza certe e vengono confermate dai dati commentati per singola stazione di prova: a Mantova spiccano Riviera Vicentina, Palladiana, Costanza e La Torre; a Modena La Bella Campagnola, La Torre, Selene, 4 Cascine e Picena GR; nella macroarea che com-prende Parma, Pisa e Perugia risultano più produttive Casalina, Picena GR, Ga-risenda, PR57 e Prosementi. •

ANALISI GGE

Tre macroambienti

ni sono stati eseguiti rispettivamente 3, 4 e 3 sfalci. A fronte di un’elevata signifi -catività statistica (P ≤ 0,001), il test di se-parazione delle medie individua in questa località un gruppo molto ampio, che si po-ne intorno alla media di campo e varia da –3% di Linfa al +7% della più produttiva nel triennio (Casalina); a questo gruppo seguono tre sole varietà che si collocano molto al di sotto della media. Tra le cul-tivar migliori spicca Casalina (+7%), cui seguono FDL 0101 che, con un indice pro-duttivo pari a 105, ha un comportamento del tutto dissimile dalle altre località, La Bella Campagnola, Selene e Robot (+5%), Zenith (+3%) e Prosementi (+2%); a queste succedono varietà che si avvicinano pro-gressivamente alla media di campo.Pisa. Le rese ottenute nella prova di Pisa sono simili a quelle rilevate a Perugia, con 35,6 t/ha di sostanza secca nel triennio. Tali produzioni sono state ottenute con 3, 4 e 4 sfalci annuali. I risultati produttivi nel triennio raggiungono il livello di si-gnifi catività minimo; per tale ragione le diff erenze tra le medie, pur rilevanti in al-cuni casi, non sono confermate dal test di separazione delle medie, che individua un unico gruppo di merito. È tuttavia utile segnalare alcune varietà, tra quelle che su-perano la media di campo, che si mettono in evidenza in questa località: PR57Q53 e PR56S82, Garisenda, Picena GR e Casali-na, con produzioni superiori alla media di almeno il 5%, seguite da numerose altre con produttività inferiori, ma sempre al disopra della media generale.

Gli andamentiPer chiarire gli andamenti varietali in

funzione delle località, in tabella 3 sono riportati in forma grafi ca i dati produttivi, l’indice produttivo medio e l’indice di af-

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Le località con la maggior escursione termica sono risultate Mantova, Parma e Modena, le quali fanno registrare in tutte le tre annate le maggiori differenze tra le temperature medie mensili minime e massime. Al contrario, l’andamento ter-mico rilevato a Pisa mette in risalto come il divario tra le medie registrate nei mesi invernali e quelle dei mesi estivi sia in-feriore. Per le precipitazioni Pisa risulta invece la località più piovosa nel 2006 e nel 2008, con 982 e 1.068 mm di pioggia rispettivamente, mentre nel 2007 le preci-pitazioni più elevate sono state registrate a Mantova con 761 mm. Modena, con soli 430, 539 e 765 mm di pioggia rilevati nei tre anni, è la località più siccitosa.

Il dato delle precipitazioni annuali cu-mulate non sempre trova un rifl esso di-retto sulle produzioni a causa del verifi -

carsi sempre più frequente di eventi pio-vosi di grande entità anche in periodi non utili ai fi ni delle produzioni di foraggio.

La tessitura dei terreni risulta media a Pisa, tendente al limoso a Mantova e Parma e al limoso-argilloso a Modena e Perugia. La reazione è neutra a Modena, mentre nelle restanti località il pH è da considerarsi subalcalino. La dotazione di calcare totale è scarsa a Pisa, media nelle due località emiliane e a Perugia, mentre può defi nirsi «eccessivamente dotato» il terreno della prova seminata a Mantova. La sostanza organica è elevata nei terre-ni di Parma e Modena, mentre può con-siderarsi normale nelle restanti località. La dotazione di fosforo è bassa in tutti gli appezzamenti, tranne che a Parma, dove il livello del fosforo assimilabile risulta molto alto. •

MANTOVA, PARMA, MODENA, PISA E PERUGIA

Andamento meteo e caratteristiche dei suoli

fi dabilità. Tenendo in considerazione l’in-dice di affi dabilità, le diff erenze tra questo e l’indice produttivo medio della varietà e il numero di casi che superano le medie di campo, è possibile enucleare un gruppo di varietà di eccellenza che forniscono buone garanzie di stabilità produttiva (Garisen-da, La Bella Campagnola e Selene), per le quali è possibile aff ermare che le rispo-ste produttive sono nel 75% dei casi su-periori alle medie di campo; poi vengono PR57Q53, Classe, Prosementi, Picena GR, Casalina, 4 Cascine e La Torre, le quali, pur palesando una minor costanza nelle singole prove, mettono in luce produzio-ni del tutto soddisfacenti.

ConclusioniI dati produttivi commentati in questo

articolo costituiscono, relativamente alla coltura della medica, il primo prodotto si-gnifi cativo della rete sperimentale avvia-ta nell’ambito del Progetto interregionale «R-InnoVa Pro-Ve». Il progetto si poneva l’obiettivo di massimizzare le produzioni unitarie delle colture proteiche (medica, soia, pisello, favino e cece), puntando l’at-tenzione sulla produzione unitaria di pro-teina, più che di sostanza secca.

Un’ultima considerazione: nella prima-vera 2007 era stata pubblicata l’ultima ver-sione delle Liste di raccomandazione per la medica, sulla base dei risultati sperimen-

Il gruppo che spicca per stabilità produttiva è costituito da Garisenda, La Bella Campagnola e Selene, che, nel 75% dei casi, sono superiori alle medie di campo.

TABELLA 3 - Sintesi dei risultati produttivi (2006-08)

Varietà Mantova Parma Modena Pisa PerugiaIndice medio

varietale

Indice diaffi dabi-

lità globale

4 Cascine ◼ ◼ ● ● 102 97,2Casalina ◼ ● ◼ ◼ ● 102 97,9Classe ◼ ◼ ● ◼ ● 102 99,1Costanza ◼ ● 91 83,7Dimitra ◼ ● ◼ ● 99 93,6FDL 0101 ◼ ● 95 88,0Garisenda ◼ ◼ ● ◼ ● ◼ ◼ ● 104 100,5La Bella Campagnola ◼ ◼ ● ◼ ● 105 100,2La Torre ◼ ● ◼ ◼ ● ● 102 96,6Linfa ◼ ● 95 90,6Marina ◼ ● 97 92,8Palladiana ◼ ● ◼ ● 98 93,2Picena GR ◼ ◼ ● ◼ ◼ ● 104 98,0PR56S82 ◼ ● 97 89,8PR57Q53 ◼ ● ◼ ● ◼ ◼ ● 104 99,9Prosementi ◼ ● ◼ ◼ ● 101 98,3Riviera Vicentina ◼ ● ◼ ● 97 89,5Robot ◼ ● ◼ ● 100 95,5Selene ◼ ● ◼ ● ◼ ◼ ● 104 100,1Zenith ◼ ◼ ◼ ● 100 96,2Media di campo (t/ha) 52,9 33,3 24,8 35,7 34,8

◼ = varietà che producono almeno il 101% delle rispettive medie di campo del periodo di prova;● = varietà che sono comprese nel gruppo delle più produttive individuato dall’analisi statistica.

tali ottenuti fi no al 2006 (www.crpa.it/valutaforaggi).

Le liste, come noto, avevano una valen-za limitata all’Emilia-Romagna, anche

se sono state spesso utilizzate al di fuori del circuito regionale, non esistendo altre reti strutturate in Italia, se si escludono le prove per l’iscrizione al Registro, che hanno un’altra funzione. Non essendo il turnover varietale per l’erba medica particolarmente serrato, le liste regiona-li, ancorché datate, costituiscono tuttora un punto di riferimento. Le prove inter-regionali realizzate e quelle che saranno avviate a partire da quest’anno consenti-ranno di aggiornarle e rilanciarle.

Visitando il sito www.crpa.it/artico loiaprodmediche2009 è possibile scari-care le informazioni che, per ragioni di spazio, non sono state pubblicate nell’ar-ticolo: grafi ci meteo delle località, carat-teristiche dei suoli, tabelle produttive di dettaglio, riferimenti delle ditte che han-no fornito il seme. •

Marco Ligabue Crpa - Reggio Emilia

[email protected] Onofri

Dipartimento di scienze agrarie e ambientali Università di Perugia

Fabrizio Ruozzi Fondazione Crpa studi e ricerche

Reggio Emilia

Per consultare gli approfondimenti: www.informatoreagrario.it/rdLia/09ia10_4138_web

TT E C N I C A C O LT U R E E R B A C E E

5910/2009 • L’Informatore Agrario

© 2009 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.p.A.

Page 5: COLTURE ERBACEE TECNICA - C.R.P.A. S.p.A. - …  di erba medica per le regioni del Centro-nord di Marco Ligabue, LAndrea Onofri, Fabrizio Ruozzi ’ erba medica è, tra le foragge-re

Varietà di erba medicaper le regioni del Centro-nord

Articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 10/2009 a pag. 56

Un’ulteriore chiave di lettura dei risul-tati è fornita dall’analisi Gge, rappresen-tata nel grafi co A, che consente di defi ni-re eventuali macroambienti, all’interno dei quali le varietà manifestano com-portamenti omogenei. L’analisi è piutto-sto rappresentativa, in quanto riassume l’86% della variabilità dei dati (somma della devianza del genotipo e dell’inte-razione genotipo × ambiente).

La lettura e la corretta interpretazione richiedono la seguente premessa:• i genotipi che si trovano vicino all’origi-ne degli assi cartesiani «risentono» poco dell’ambiente, nel senso che hanno produ-zioni vicine alla media, indipendentemen-te dall’ambiente e sono quindi da questo punto di vista «poco» interessanti;• i genotipi più lontani dall’origine degli assi (genotipi di «vertice») sono quelli che «rispondono» molto ai diversi ambienti, cioè sono quelli che forniscono presta-zioni molto sotto o molto sopra la media e quindi possono essere utilizzati per la defi nizione dei macroambienti;• tracciando delle linee passanti per l’ori-gine degli assi e perpendicolari ai seg-menti che uniscono i genotipi di vertice, è possibile dividere il grafi co in una serie di zone, caratterizzate ciascuna da un ge-notipo di vertice (più altri genotipi vicini a questo) e uno o più ambienti. Queste zone corrispondono ai macroareali.

L’elaborazione, effettuata sulle produ-zioni triennali delle località, mette in evi-

denza una suddivisione in tre macroam-bienti (Mantova, Modena e le altre locali-tà), con un certo grado di affi nità tra Man-tova e Modena. Questa suddivisione pare abbastanza «robusta», poiché si ripete in modo costante anche nelle elaborazioni effettuate sulle singole annate. Nei tre macroambienti le varietà di riferimento non sono sempre chiare; tuttavia alcune indicazioni paiono abbastanza certe e vengono confermate dai dati commentati per singola stazione di prova: a Mantova spiccano Riviera Vicentina, Palladiana, Costanza e La Torre; a Modena La Bella Campagnola, La Torre, Selene, 4 Cascine e Picena GR; nella macroarea che com-prende Parma, Pisa e Perugia risultano più produttive Casalina, Picena GR, Ga-risenda, PR57 e Prosementi. •

ANALISI GGE

Tre macroambienti

2

1

0

−1

−2

30%

56%

−3 −2 −1 0

ParmaModena

Mantova

Pisa

Pisa

FDL0

Cstn

RvrV LinfMarn

DmtrPlld

LTrr 4CscClssSeln

LBICPR57

PR56ZnthRobt

GrsnPcGR

Csln

Prsm

Perugia

1 2 3PC1

GRAFICO A - Analisi Gge

T T E C N I C AC O LT U R E E R B A C E E

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