coltivatore reggiano n.5

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A cura della Coldiretti di Reggio Emilia VETRINE ADEGUATE PER IL PARMIGIANO REGGIANO L'ITALIA E GLI ITALIANI NEL TEMPO DELLA CRISI ULTIMO IL SEGUITO DELLA DIRETTIVA NITRATI A cura della Coldiretti di Reggio Emilia Il coltivatore Reggiano - Ottobre/Novembre 2011 - numero 04 del 29/07 /2011 - Poste Italiane Spa - Spedizione in abb. postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB BO filiale RE - Pubbl. 45% - Prezzo € 1,00 - Contiene I.P. e I.R. Il coltivatore NUMERO 05 - OTTOBRE/NOVEMBRE 2011

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periodico della coldiretti di reggio emilia

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A cura della Coldiretti di Reggio Emilia

vetrine adeguate per il parmigiano

reggiano

l'italia e gli italiani nel tempo della crisi

ultimo il seguito della direttiva nitrati

A cura della Coldiretti di Reggio Emilia

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Il coltivatore NUMERO 05 - OttObRE/NOvEMbRE 2011

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3Il coltivatore

AA chi interessa realmente l’agricoltura ita-

liana, mi chiedo, riflettendo sulle situazioni

che Coldiretti ha denunciato di recente al

Forum di Cernobbio. La risposta è difficile

da dare perché non la si trova in modo ov-

vio. L’Unione Europea, lo Stato, le istituzioni,

il sistema agroalimentare dovrebbero essere

i principali soggetti interessati, attenti e atti-

vi nel costruire valore per l’agricoltura italia-

na. Ma appunto la risposta non era ovvia. In realtà l’Unione Europea risente

della storica assenza del nostro paese nei momenti decisionali importanti ed

ha consolidato l’abitudine ad agevolare altri tipi di agricoltura. La proposta di

riforma della Politica agricola varata dalla Commissione Europea infatti pre-

mia chi ha tanta terra ma non ci fa agricoltura. Vengono definiti agricoltori

attivi solo in base alla quantità di aiuti che ricevono, premiando così le rendite

e le dimensioni e non certo il lavoro e gli investimenti. Per questo spostamen-

to di interesse ci sono in gioco circa 6 miliardi di fondi comunitari all’anno.

E lo Stato italiano non si dimostra comunque molto più attento alla nostra

agricoltura, infatti promuove le vendite all’estero di prodotti alimentari che

nulla hanno a che vedere con l’agricoltura italiana. Ha altresì dato vita a Si-

mest, una società per azioni controllata dal Ministero dello Sviluppo Econo-

mico con la partecipazione di privati che finanzia direttamente o indiretta-

mente prodotti alimentari che fanno concorrenza sleale alle tipicità italiane,

ovvero del loro stesso Stato. Il giro di affari dell’Italian sounding si stima superi

i 60 miliardi di euro l’anno sottraendo una corrispondente quota di mercato

al vero made in Italy.

Ma le istituzioni, le amministrazioni pubbliche e gli enti forse nutrono mag-

giore interesse? In effetti gestiscono oltre 300mila ettari di terreni agricoli per

un valore stimato di oltre 6 miliardi di euro ma purtroppo in assoluto disin-

teresse all’attività agricola.

La cessione di questi terreni, individuati con il censimento, toglierebbe alle

amministrazioni il compito improprio di coltivare la terra e renderebbe di-

sponibili risorse per lo sviluppo, valorizzando la terra e generando nuova oc-

cupazione. E sulle grandi strutture agroalimentari di trasformazione l’atten-

zione verso il produttore agricolo scende ulteriormente aggiungendo costi di

lavorazione, inefficienze e intermediazioni ai costi di produzione.

Quindi chi rimane insieme a noi a dare valore all’agricoltura? I consumatori

e la società. Resta alta, nonostante la crisi, l’attenzione per le produzioni ad

elevato contenuto salutistico, identitario e ambientale. A dimostrarlo è la cre-

scita degli acquisti diretti dal produttore che hanno raggiunto il valore di 3

miliardi di euro.

editoriale

Chi da valore all'agricoltura italiana?

Il Coltivatore ReggianoN° 05 - Ottobre/Novembre 2011

Proprietario: Federazione Provinciale Coldiretti

Direttore responsabile: Giovanni Pasquali

Autorizzazione del Tribunale

Di Reggio Emilia n. 82 del 8.05.1954

Redazione e amministrazione:

via Nicolò Copernico 28/a -42124 Reggio Emilia

Redazione: Sabrina Campani

Pubblicità, impaginazione e stampa:

Kaiti expansion s.r.l.

via Caduti delle Reggiane 1/G, Reggio Emilia

tel. 0522.924196 - fax 0522.232317

[email protected] - kaiti.it

Stampatore: Nuova Grafica scarl - 41012 Carpi (MO)

03 Chi da valore all'agricoltura italiana?

04 Vetrine adeguate per il Parmigiano Reggiano

06 L'Italia e gli italianinel tempo della crisi

08 Successi sui mercati. Nessun riscontro per i produttori

11 Arriva Elena Comitinial patronato

12 Ecco cosa cambiaper le pensioni

13 Agriturismi e imprendi-trici fanno i conti

14 Posta elettronica certificata per la società

15 Massima sicurezza? Meglio la consulenza

16 Vino buono e mercati frizzanti

17 Il seguito della direttiva nitrati

19 In dono un alveareper il Papa

20 Gite e soggiornoinvernali: si parte!

21 Notizie Flash

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4 Il coltivatore

T«Trovare nuovi sbocchi commerciali oppure ri-

durre la produzione, una legge di mercato ne-

cessaria e sempre attuale. È questo che occorre

applicare anche nel settore del Parmigiano Reg-

giano – commenta il presidente della Coldiretti

di Reggio Emilia Marino Zani. Negli ultimi sette

mesi del 2011 il prodotto principe della nostra

agricoltura ha avuto un aumento di produzione

del 6%, calcolato in 109 mila forme in più rispet-

to allo stesso periodo del 2010».

Il consumo pro capite in Italia di Parmigiano

Reggiano è di 1,47 chili rispetto ai 23 chilogram-

mi di formaggi generici.

«Ci sono ancora margini di crescita importanti.

Esistono delle locomotive commerciali alle quali

è opportuno e strategico agganciare il nostro va-

gone a grana gialla se sono in grado di trainarne

una grande quantità che possa incidere positi-

Vetrine adeguate per il

Parmigiano Reggiano180 MILA FoRME In PIù RISPEtto AL 2010 dA CoLLoCARE SUI MERCAtI. SboCCHI ContI-nUAtIVI E StRAtEgICI

vamente sulla produzione “eccedente” che ogni

anno aumenta».

L’esperienza cinese delle Olimpiadi di Pechino ha

generato contatti importanti nei riguardi della

ristorazione, della distribuzione e dell’informa-

zione in un paese che attualmente ha un consu-

mo pro capite di formaggio pari a 30 grammi ma

nettamente in crescita in questi ultimi anni con

previsioni assolutamente ottimistiche. La Cina

si presenta dunque come un mercato in espan-

sione con un primo obiettivo possibile, come

riferito dal Consorzio, di 370 tonnellate nel 2015

(quasi 10.000 forme) che prelude però a nume-

ri ben più consistenti per giungere, su stima del

Consorzio, a oltre 16.700 tonnellate nel 2025.

Sono numerosi anche gli ambiti in cui il Parmigia-

no Reggiano può entrare come prodotto di alto

pregio in rappresentanza dell’aspetto gastrono-

primo piano

“Matrimoni di convenienza o

marginidi crescita?

Page 5: coltivatore reggiano n.5

5Il coltivatore

mico dell’apprezzato italian style, associandosi

alle marche esclusive di alto impatto qualitativo

che rappresentano il nostro paese nel mondo.

Deve occupare gli spazi che gli spettano di dirit-

to spodestando dai mercati i falsi che lo imitano

e lo screditano. È necessario considerare molto

attentamente le conseguenze dell’associare il

Parmigiano Reggiano a tipologie alimentari,

magari più fruite ma meno qualificanti sotto il

profilo dell’immagine e della qualità, considera-

te universalmente portatrici di junk food (cibo

spazzatura) o detto alla reggiana "pocci". Da de-

cenni i nutrizionisti definiscono in questo modo

quegli alimenti ad alto contenuto calorico ma

di scarso valore nutrizionale prodotti di bassa

qualità, ricchi di conservanti, coloranti e sostan-

ze chimiche, molti dei quali commercializzati da

multinazionali attraverso le catene dei fast food.

Sono alimenti imputati di favorire patologie

come obesità, carie, diabete, colesterolo e car-

diopatie. Quanti vantaggi può ricevere il Re dei

Formaggi da un matrimonio di convenienza con

una catena di fast food?

Se il ritorno è la diffusione del nome, il canale

scelto non è dei migliori poiché il cibo proposto

dai fast food tende comunque ad essere associa-

to al junk food, nonostante la catena si impegni a

migliorare la propria immagine utilizzando nomi

di prestigio e prodotti dop e igp; per quanto

inoltre il nome del Parmigiano Reggiano com-

paia solo in alcuni periodi dell’anno in concomi-

tanza con la promozione del panino. Se d’altro

canto l’obiettivo è incrementare le vendite del

prodotto basta considerare quanto Parmigiano

Reggiano viene utilizzato in ogni panino per fare

una stima delle quantità utilizzate, cioè poco.

«Abbiamo premiato al nostro appuntamento

annuale Ascoltare 2011 - riferisce Zani - il cuo-

co migliore del mondo, Massimo Bottura, che

celebra nella sua cucina il Re dei formaggi, con

sapiente maestria culinaria per farne vetrina a

stimatori di tutto il mondo esaltando le singole

peculiarità di ogni stagionatura, alcune pensate

ad hoc proprio da una latteria reggiana, unendo

tradizione e avanguardia».

Certamente tra ristoranti d’elite e fast food il

divario è grande e molti sono gli ambiti da sco-

prire e sui quali investire. Cucinare bene, con in-

gredienti selezionati, non costa necessariamente

molto di più dell’alimentazione industrializzata

ed omologata che utilizza il tipico solo come

nome e richiamo ma che è spesso priva dell’uso

di veri prodotti tipici.

E intanto la cultura della “roba sana, coltivata

come si deve” conquista anche la storia di coper-

tina di Topolino. “Zio Paperone e la campagna

in città” rappresenta un importante riconosci-

mento alla Filiera agricola italiana di Coldiretti. I

fumetti hanno il duplice ruolo di specchio della

società e contemporaneamente concorrono alla

sua formazione. Topolino, in particolare, attinge

dalla realtà a cui si rivolge e ne riflette i tratti che

la caratterizzano. Oggetto di ricerche e di corsi di

studi universitari i fumetti rispecchiano ciò che

un popolo è fino ad influenzarne i comporta-

menti. Buon auspicio quindi per il futuro della

Filiera agricola italiana se i creatori di Topolino,

cercando di raggiungere il maggior pubblico

possibile, hanno pensato che il chilometro zero

rifletta il modo di pensare attuale.

primo piano

Page 6: coltivatore reggiano n.5

6 Il coltivatore

primo piano

SSe ben l’89 per cento degli italiani ritiene che

la situazione economica del Paese sia negativa

e un 49 per cento dichiara di riuscire a paga-

re appena le spese senza permettersi ulteriori

lussi, oltre la metà, il 53 per cento, giudica po-

sitivamente il bilancio della propria famiglia e

un 42 per cento afferma di vivere serenamen-

te senza particolari affanni. È quanto emerge

dalla presentazione dei risultati della prima

indagine su “Gli italiani e l’alimentazione nel

tempo della crisi”, realizzata da Coldiretti-Swg

e presentata nel corso del Forum Internazio-

nale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, or-

ganizzato dalla Coldiretti a Cernobbio.

In ogni caso per effetto della crisi il 57 per cen-

to degli italiani ha ridotto lo spreco di cibo.

«Una sensibilità recuperata nei confronti del

cibo e del suo valore in un momento in cui

la globalizzazione lo ha reso una merce qual-

siasi – ha affermato il presidente della Coldi-

retti reggiana Marino Zani. Ridurre lo spreco

di cibo è sicuramente una tendenza positiva

per un Paese dove viene perso cibo per oltre

dieci milioni di tonnellate a causa degli sprechi

dal campo alla tavola per un valore annuale di

ben 37 miliardi di euro in grado di garantire

L'Italia e gli italiani nel tempo della crisidAL FoRUM IntERnAzIonALE dI CERnobbIo ARRIVA L’IndAgInE Swg/CoLdIREttI SULLE AbI-tUdInI dI ACQUISto

l’alimentazione per ben 44 milioni di persone».

Tra coloro che hanno ridotto lo spreco il 47 per

cento lo ha fatto facendo la spesa in modo più

oculato, il 31 per cento riducendo le dosi ac-

quistate, il 24 per cento utilizzando quello che

avanza per il pasto successivo e il 18 per cento

guardando con più attenzione alla data di sca-

denza.

E quindi più attenzione alla spesa e più tempo

per farla con una netta inversione di tendenza

rispetto agli anni passati. Il 55 per cento degli

italiani dedica più tempo alla spesa e il 72 per

cento dichiara di prestare una maggiore atten-

zione rispetto al passato.

Se è dunque naturale che in tempo di crisi ben

il 61 per cento confronti con più attenzione i

prezzi e il 59 per cento guardi alle offerte 3 x 2, è

interessante verificare che ben il 43 per cento si

accerta della qualità dei prodotti e una percen-

tuale analoga verifica la provenienza. Tengono

infatti gli acquisti di alta qualità. Quasi un italia-

no su tre (29 per cento) acquista regolarmente

prodotti a denominazione di origine, il 14 per

cento quelli biologici e il 15 per cento diretta-

mente dal produttore.

Le percentuali degli italiani che acquistano pro-

“IN NUMERIspesa più oculata 47%

riduzioni dosi acquistate 31%

recupero avanzi 24%attenzione data di

scadenza 18%

Page 7: coltivatore reggiano n.5

7Il coltivatore

primo piano

Dalle patate blu al peperone nero fino al basi-

lico rosso, la spesa degli italiani cambia anche

colore e garantisce in modo del tutto natura-

le nuove ed esclusive proprietà salutistiche e

nutrizionali. A Cernobbio si è svolta la prima

esposizione nazionale sulla rivoluzione croma-

tica avvenuta sulla tavola degli italiani.

Oggi è possibile garantirsi, in maniera del tut-

to naturale, alimenti con esclusive proprietà

salutistiche e nutrizionali, legate proprio al

loro differente ed insolito colore. È possibi-

le rispondere alle nuove esigenze di mercato

senza ricorrere a metodi innaturali come la

manipolazione genetica. Dal peperone nero

dal particolarissimo color notte e dalla forma

quadrata, molto ricco di capsicina, vitami-

ne e antiossidanti alle patate blu del Trenti-

noche grazie alla loro polpa blu mare sono

ricchissime di antociani che migliorano la

vista e prevengono il deposito di colesterolo

sui vasi sanguigni e risultano di grande effet-

to se trasformate in un divertente purè blu.

E ancora alla carota bianca dal calor latte e

sapore dolciastro, considerata un reperto di

archeologia orticola a quella viola dal colore

scuro, quasi nero, che ha un contenuto di an-

tociani 28 volte maggiore di quelli contenuti

nelle carote arancioni, importantissimi per

contrastare l’azione dei radicali liberi e quin-

di l’invecchiamento. Dal basilico rosso che,

E la spesa cambia anche il coloregrazie alle piccole foglie purpuree, ha notevoli

proprietà antistress ed è un potente stimolante

e risulta ottimo per aromatizzare pesce e ver-

dure o trasformato in un pesto un po’ incon-

sueto alle spiritose coste di bieta colorate che

con le loro sfumature gialle, rosse, arancioni e

fucsia che durante la cottura non perdono la

colorazione possono rallegrare anche i piatti

più monotoni. Non mancano poi il cavolfiore

viola dalle notevoli proprietà antiossidanti, uti-

lissimo per contrastare l’invecchiamento cellu-

lare, il pomodorino giallo coltivato a Paviache,

poco più grosso di una ciliegia, è saporitissimo

e dolcissimo e grazie al suo giallo intenso risulta

ricchissimo di vitamina c utile per rafforzare le

difese del sistema immunitario. Strana ma di si-

curo effetto è la melanzana rossa della Basilica-

ta piccola e tondeggiante come un pomodoro,

di colore arancio tendente al rosso, ricchissima

di licopene e antocianine che prevengono le

malattie cardiovascolari e limitano lo sviluppo

dei tumori e quella bianca che non avendo i

pigmenti color viola tipici dell’ortaggio può

essere tranquillamente mangiata con la buccia

che risulta poco coriacea, più morbida e quindi

più digeribile.

In una “mostra arcobaleno” non può certo

mancare il riso venere dal colore viola scuro,

quasi nero e dal profumo di pane appena sfor-

nato che contiene amidi altamente digeribili.

dotti a denominazione, bio o dagli agricoltori

tengono rispetto allo scorso anno, a conferma

del fatto che "la crisi non incide sul bisogno di

sicurezza alimentare dei cittadini che conti-

nuano ad esprimere un forte interesse per le

produzioni ad elevato contenuto salutistico,

identitario e ambientale". Si assiste però ad

una polarizzazione. Chi ha disponibilità di red-

dito ed è un consumatore attento alla qualità

e alla tipicità consolida i propri stili mentre chi

si trova in difficoltà è spesso costretto a rinun-

ciare. Gli acquisti diretti dal produttore sono

aumentati raggiungendo il valore di 3 miliardi

di euro e interessano più di 60mila imprese

agricole oltre a mille mercati degli agricoltori e

alle botteghe di Campagna Amica. «Un risul-

tato che mette in evidenza una tendenza alla

ricerca del miglior rapporto prezzo qualità per

l’alimentazione davanti alla vastità dell’offerta

sugli scaffali – precisa Zani».

La consapevolezza dell’importanza dell’ali-

mentazione risulta evidente.

Page 8: coltivatore reggiano n.5

8 Il coltivatore

L'L’ortofrutta sorpassa il vino e diventa la pri-

ma voce dell’export agroalimentare naziona-

le nel 2011. È quanto emerge da una analisi

della Coldiretti in occasione dell’incontro su

“Una filiera agricola per l’ortofrutta italiana”,

presentata in occasione del Macfrut di Cese-

na, che evidenzia la storica conquista del pri-

mato sulla base dei dati Istat relativi ai primi

sei mesi del 2011.

Il valore delle esportazioni di frutta e verdura

è risultato pari a 2,028 miliardi di euro su-

periore di qualche migliaio di euro a quello

del vino che, seppur in crescita, si ferma a

2,025 miliardi di euro, nel semestre. Ottimo

risultato nonostante la psicosi ingiustificata

nei consumi determinata dal batterio killer

Escherichia coli in Germania.

Le performance sui mercati esteri sono state

accompagnate a livello nazionale da un au-

mento degli acquisti familiari di frutta del 6,4

per cento in valore (ma un calo in quantità

del 2,7 per cento).

I riscontri positivi sul mercato non si sono

trasferiti ai produttori italiani per i quali il

2011 è stato uno degli anni peggiori.

I motivi di queste difficoltà strutturali sono

stati spiegati dallo studio presentato all’in-

contro della Coldiretti dall’economista Gian

Successi sui mercati. Nessun riscontro per i produttoribUonE PERFoRMAnCE dELL’ExPoRt PER L’oRtoFRUttA ItALIAnA MA I PRodUttoRI HAnno SUbIto CRoLLI dEI PAgAMEntI

Luca Bagnara che ha evidenziato come sul

mercato comunitario delle pesche e nettarine

l’Italia, con il 39 per cento della produzione, e

la Spagna (26 per cento) sono i principali pla-

yers insieme a Grecia (20 per cento) e Francia

(8 per cento). Se Italia e Spagna hanno pres-

soché gli stessi costi di produzione all’impre-

sa agricola (appena 0,05 centesimi al chilo di

differenza), il costo della lavorazione dopo la

raccolta è per l’Italia pari a 0,40 euro al chi-

lo, quasi il doppio dei 0,25 euro al chilo dei

concorrenti spagnoli. Le ragioni - riferisce la

Coldiretti - vanno ricercate nella maggiore

rigidità degli investimenti con una sottoutiliz-

zazione delle immobilizzazioni dovuta anche

a una mancanza di pianificazione e qualifica-

zione dell’offerta. Per semplificare, dall’analisi

emergono troppi frigoriferi mezzi vuoti, basso

valore aggiunto e scarsa programmazione. L’

eccessiva concentrazione dell’offerta naziona-

le nei mesi di luglio e agosto ha favorito l’in-

vasione del mercato comunitario e nazionale

da parte della Spagna a giugno con le varietà

precoci. La cattiva utilizzazione dei fondi pub-

blici destinati al settore dall’Unione Europea

attraverso i piani operativi è stata denuncia-

ta dall’analisi presentata dal vicepresidente

dell’Unaproa Antonio Schiavelli secondo il

primo piano

“sUllE tavolE dEglI

straNIERI 75% kiwi italiano

50% mele e 40% uva Made in

Italy

Page 9: coltivatore reggiano n.5

9Il coltivatore

primo piano

quale appena il 5 per cento delle risorse viene

destinato direttamente alle imprese agricole.

“Bisogna ristrutturare il sistema di filiera per-

ché il sistema non può più sopportare un

costo per la concentrazione e distribuzione

dell’ ortofrutta che è quasi il doppio del-

la Spagna”, ha affermato il presidente della

Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che

“bisogna rafforzare il potere contrattuale nei

confronti della distribuzione commerciale

perché non c’è dubbio che su questo punto il

sistema dell’offerta organizzata, anche quella

dei grandi numeri, ha completamente fallito

l’obiettivo per cui è nata”.

A causa delle inefficienze e delle eccessive

intermediazioni nel passaggio della frutta

dall’azienda agricola al carrello della spesa i

prezzi almeno triplicano (+200 per cento)

ma possono anche quadruplicare (+294 per

cento) per la filiera lunga (presenza di 3 o 4

intermediari tra produttore e distributore

finale), secondo l’ultima indagine dell’Anti-

trust sul settore ortofrutticolo. Si sta allargan-

do senza giustificazioni la forbice dei prezzi

della frutta e verdura fresca tra produzione

e consumo. Una situazione che danneggia i

consumatori che potrebbero acquistare mag-

giori quantità e a condizioni più vantaggiose,

ma anche gli agricoltori costretti a lavorare in

perdita.

Il risultato è che oggi gli acquisti di frutta e

verdura delle famiglie italiane sono passa-

ti da 450 chili a famiglia all’anno del 2000 ai

350 chili del 2010, con una riduzione di ben

100 chili annui (–22 per cento), nonostante la

spesa per acquistarla sia addirittura aumenta-

ta. In tutto il 2010 le famiglie italiane hanno

acquistato 8,3 milioni di tonnellate di orto-

frutta fresca per una spesa complessiva di 13

miliardi, di cui circa 4,5 milioni di tonnellate

per gli acquisti di frutta e 3,8 milioni di ton-

nellate per quelli degli ortaggi.

Page 10: coltivatore reggiano n.5
Page 11: coltivatore reggiano n.5

11Il coltivatore

A

Epaca

A 34 anni arriva al Patronato Epaca di

Reggio Emilia Elena Comitini, originaria di

Ragusa ma residente a Piacenza dagli anni

dell’università. Laureata in giurisprudenza,

con abilitazione avvocato, fa parte da sette

anni del mondo Coldiretti e da circa due si

occupa di materia previdenziale.

A chi si rivolge l’attività del Patronato

Epaca?

I nostri interlocutori sono i cittadini in ge-

nere. Nello specifico tutti coloro che han-

no necessità di assistenza in materia socia-

le, previdenziale ed infortunistica.

Quali servizi siete in grado di garantire?

Pensioni e previdenza, infortuni e malattie

professionali, sicurezza sociale e servizi, im-

migrazione sono tutte tematiche alle quali

siamo in grado di rispondere prontamente.

Offriamo comunque informazioni, consu-

lenze e servizi in materia di risparmio pre-

videnziale, diritto di famiglia e successione,

mercato del lavoro, assistenza sanitaria,

prestazioni sociali legate al reddito, anche

facilitando l’accesso ai dati ed ai servizi del-

la pubblica amministrazione”.

Ma esattamente che cos’è un patronato

e cos’è Epaca?

Un patronato è un ente riconosciuto dallo

Stato che ha il compito di assistere i citta-

dini per il conseguimento delle prestazioni

previste da leggi o regolamenti. Svolge tu-

tela gratuita per la difesa dei diritti delle

persone e concorre ad assicurare a tutti i

cittadini i diritti sanciti dalla Costituzione e

dall’ordinamento in materia di previdenza e

assistenza sociale. Epaca (Ente di Patrocinio

e Assistenza per i Cittadini e l’Agricoltura)

nello specifico è il Patronato costituito dal-

la Confederazione Nazionale Coldiretti, ri-

conosciuto dallo Stato sin dal 1954.

Come ti appare il lavoro nella nostra pro-

vincia?

È con grande piacere che mi trovo a iniziare

questa esperienza reggiana. Il positivo clima

di lavoro che ho trovato rende piacevole il

mio lavoro. Già da oggi sono a completa

disposizione del pubblico per ogni chiari-

mento o per sciogliere dubbi in materia di

patronato e assistenza. Sicura della collabo-

razione dei colleghi, spero d’incontrare pre-

sto tutti i soci reggiani con molti dei quali

ho già avuto un primo colloquio grazie

all’obbligatorietà delle pratiche per il ticket.

Ad Elena Comitini vanno i migliori auguri

per l’inizio di questo nuovo rapporto di la-

voro.

Arriva Elena Comitinial PatronatonUoVo RESPonSAbILE EPACA CoLdIREttI REggIo EMILIA

Page 12: coltivatore reggiano n.5

Epaca

PEcco cosa cambiaper le pensioni LE noVItà PREVIdEnzIALI dEL doPo MAnoVRA FISCALE

Elena Comitini

Pensioni delle donne verso i 65 anni dal 2014.

Pensione con 40 anni di contributi, indipen-

dentemente dall’età anagrafica, ma con un

ulteriore posticipo del pensionamento. Salvi

il servizio militare e gli anni di università ri-

scattati. Sono alcune delle principali novità

sulle pensioni contenute nella manovra eco-

nomica recentemente adottata dal Governo.

Pensione delle donne

La prima modifica riguarda l’età per la pen-

sione di vecchiaia delle lavoratrici del settore

privato, dipendenti e autonome, attualmen-

te fissata a 60 anni.

Dal 2014, infatti, inizierà un percorso che

gradualmente porterà l’età pensionabile del-

le donne a 65 anni, così come per gli uomini.

Per le dipendenti pubbliche, invece, i 65 anni

sono necessari già dal prossimo 1° gennaio,

per effetto della manovra finanziaria dello

scorso anno.

Aspettativa di vita

Viene anticipato al 2013 il nuovo sistema che

comporta la modifica degli attuali requisiti

di età previsti per la pensione, in funzione

dell’incremento dell’aspettativa di vita rileva-

ta dall’Istat (cfr. ns articolo del 13/09/2010).

L’adeguamento riguarderà anche l’età di 65

anni per avere diritto all’assegno sociale.

In sede di prima attuazione, l’incremento

dell’età non potrà comunque superare i 3

mesi. Nessun adeguamento, quindi, per le

pensioni di anzianità liquidate con 40 anni di

contributi, indipendentemente dall’età ana-

grafica, per i quali tuttavia viene introdotto

un posticipo della decorrenza del pensiona-

mento.

40 anni di contributi

Dal 2011 sia per le pensioni di vecchiaia che

di anzianità, anche con 40 anni di contributi,

è stata introdotta un’unica finestra di uscita,

di un anno per i lavoratori dipendenti e di

diciotto mesi per i lavoratori autonomi. Ora

una nuova disposizione introduce un ulterio-

re slittamento della finestra pensionistica per

i soggetti che accedono al pensionamento

con 40 anni di contributi, indipendentemen-

te dall’età anagrafica con un posticipo ulte-

riore della decorrenza pensionistica pari a: un

mese per i soggetti che maturino i requisiti

nel 2012; due mesi per chi li raggiunge nel

2013 e di tre mesi per chi arriva al requisito

contributivo dei 40 anni nel 2014.

Rivalutazione delle pensioni

Per il biennio 2012-2013, la riforma prevede

per le pensioni di importo superiore a cinque

volte il trattamento minimo Inps (circa 2.337

euro mensili) una rivalutazione del 70% solo

sul limite di fascia fino a tre volte il minimo e

nessuna perequazione per la fascia di pensio-

ne restante.

Nessuna modifica per i titolari di pensioni

di importo non superiore a 3 volte il tratta-

mento minimo (circa 1.402 euro mensili) che

continueranno a godere come finora di una

rivalutazione automatica del 100% dell'indice

Istat.

Per una consulenza personalizzata la Coldi-

retti raccomanda di rivolgersi al Patronato

Epaca: gli operatori Epaca forniranno gratu-

itamente tutta l’assistenza necessaria, verifi-

cando il raggiungimento dei requisiti previsti

dalla normativa vigente e la relativa decorren-

za e predisponendo tutta la documentazione

che deve essere inviata all’Inps.

12 Il coltivatore

Page 13: coltivatore reggiano n.5

NAgriturismi e imprenditrici

fanno i contiCREdItAgRI, donnE IMPRESA E tERRAnoStRA MIgLIoRARE L’ACCESSo AL CREdIto

Nuove opportunità di finanziamento dedica-

te alle imprenditrici agricole e agli agriturismi.

L’iniziativa è di CreditAgri Italia, il confidi della

Coldiretti, unitamente a Coldiretti Donne Im-

presa, l’associazione che raggruppa le donne

che operano nel settore agricolo, e Terrano-

stra, l’associazione che unisce le aziende agri-

turistiche di Coldiretti.

I finanziamenti dedicati alle imprenditrici, che

rientrano nell’ambito degli accordi con il Grup-

po Banco Popolare, potranno essere rimbor-

sati con rate trimestrali, semestrali o annuali

posticipate e non potranno essere concessi

per l’acquisto di immobili, di beni usati o spese

non fatturate. L’importo massimo finanziabi-

le è pari a 30.000 euro (il minimo è di 10.000

euro) e può riguardare anche investimenti per

ristrutturazione dei locali, impianti, macchina-

ri ed attrezzature, arredi e mezzi di trasporto,

oltre che per sistemi informatici integrati per

l’automazione, comunicazione e impianti au-

tomatizzati. La durata dei finanziamenti sarà

compresa tra i 36 e i 60 mesi, oltre al perio-

do di 6 mesi di preammortamento, durante

il quale si restituirà solo la quota di interessi e

non la parte di capitale.

I prodotti dedicati agli agriturismi, ugualmente

interessanti, sono stati pensati sulla base delle

principali necessità espresse dagli imprenditori

agricoli che operano nel settore.

Il pacchetto di prodotti consente di finanzia-

re fino al 100% delle necessità economiche

dell’impresa agrituristica, consentendo finan-

ziamenti destinati alla ristrutturazione e alla

manutenzione degli edifici, l’acquisto di mobili

ed arredi ed attrezzature per la ristorazione,

nonché tutti i costi sostenuti per l’avvio di at-

tività ricreative, agricampeggi e prodotti de-

stinati all’operatività quotidiana come POS e

conti correnti dedicati.

L’aspetto più importane ed incoraggiante è

dato dalla chiara percezione che il credito defi-

nito da questa gamma di prodotti finanziari sia

legato soprattutto ai progetti di sviluppo delle

singole imprese, basando il riconoscimento del

merito creditizio sulle garanzie patrimoniali

che debbono comunque sussistere ma senza

mai tralasciare il progetto imprenditoriale.

Morena Pioli

Credito

13Il coltivatore

Page 14: coltivatore reggiano n.5

14 Il coltivatore

Carlo Fornili

APosta elettronicacertificata per le società oRA AnCHE LE SoCIEtà AgRICoLE HAnno L’obbLIgo dELLA PEC

Anche le società del settore agricolo devono

dotarsi di Posta Elettronica Certificata dal 28

novembre 2011.

Si tratta di una forma comunicativa telema-

tica certa che va a sostituirsi alle tradizionali

Raccomandate con Ricevuta di Ritorno ed il

cui recepimento fa fede ai fini legali. Così ad

esempio tutti gli atti degli enti pubblici, no-

tifiche, intimazioni denunce, comunicazioni

dell’Autorità Giudiziaria verranno trasmessi

non più con postini, messi comunali o ufficiali

giudiziari ma unicamente tramite Pec. Occor-

re ovviamente avere un computer ed un ac-

cesso internet. Occorre predisporre una pra-

tica presso la Camera di Commercio. Gestire

una Pec è certamente un passo avanti verso

la semplificazione e la velocità di comunica-

zione ed è altrettanto un’operazione delicata

e di responsabilità. In ambito legale, infatti,

le scadenze ed i termini per eventuali ricorsi,

memorie ed agevolazioni bonarie tempestive

partiranno dall’invio telematico tramite Pec e

da tale invio decorreranno i termini per ricorsi,

osservazioni e difese in genere.

In attesa di estenderlo a tutti i possessori di

partita iva per ora l’obbligo è dovuto alle sole

imprese societarie. Per facilitare il compito il si-

stema Coldiretti tramite convenzione con Info-

cert permette alle aziende agricole nostre as-

sociate di mettersi in regola spendendo il meno

possibile e semplificando gli adempimenti bu-

rocratici. Per coloro sprovvisti di computer o

che preferiscano non avere l’incombenza della

gestione, Impresa Verde Reggio Emilia ha pre-

disposto un apposito servizio.

Per ulteriori chiarimenti i nostri Uffici Zona

sono a disposizione anche per un controllo di

Pec già attivate negli anni scorsi che, se poco

utilizzata, potrebbe esser scaduta o cancellata

dal sistema informatico nazionale.

Fiscale

Page 15: coltivatore reggiano n.5

15Il coltivatore

SMassima sicurezza?Meglio la consulenza!ConSULEnzA PER LA VALUtAzIonE dEI RISCHI EntRo IL 15 dICEMbRE 2011

Sono ormai due anni che è in vigore il nuovo

D. Lgs. 81/08 sulla sicurezza dei lavoratori che

ha sostituito il D.lgs. 626/94. I principali adem-

pimenti relativi all’applicazione nelle aziende

agricole rimangono l’utilizzo di attrezzature di

lavoro, macchine e impianti a norma e l’ado-

zione dei dispositivi di protezione individuale

usati conformemente alle disposizioni.

Queste disposizioni riguardano indistinta-

mente tutte le aziende con o senza dipendenti.

Le aziende con dipendenti inoltre hanno l’ob-

bligo anche di nominare il Responsabile del

Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP),

di frequentare dei relativi corsi di formazione,

di valutazione dei rischi e di tenere in azienda

il registro infortuni con annotate le assenze di

almeno un giorno escluso quello dell’evento.

La Coldiretti di Reggio Emilia, insieme ad Im-

presa Verde Emilia Romagna, ha organizzato,

all’interno del Catalogo Verde della Regione

Emilia Romagna, vari contratti di consulenza

da parte di tecnici esperti. Per usufruire del

servizio di consulenza, in parte finanziato, oc-

corre fare la domanda entro il 15 dicembre

2011, data di chiusura della terza e ultima gra-

duatoria di quest’anno. L’adeguamento diven-

ta sempre più urgente anche perché il SPSAL

dell’AUSL di Reggio Emilia prosegue i controlli

nell’ambito del suo lavoro di vigilanza nelle

aziende agricole.

Le aziende interessate ad una consulenza ge-

nerale sulla sicurezza sul lavoro ma anche sul

pacchetto igiene, HACCP, sicurezza alimentare

e sulla condizionalità potranno scegliere una

proposta adeguata all’interno del catalogo ver-

de.

Gli uffici della Coldiretti sono a disposizione

per qualsiasi chiarimento, per ulteriori infor-

mazioni e per compilare e protocollare le do-

mande relative al Catalogo Verde.

Agostino Verona

Opportunita'

Page 16: coltivatore reggiano n.5

16 Il coltivatore

Economico

LVino buono e

mercati frizzantiUnA VEndEMMIA RICCA dI QUALItà E Con bUonI AUSPICI FUtURI

La bella stagione appena trascorsa ha

portato tra i filari uve ricche e succose. La

vendemmia 2011 ha regalato una buona

qualità, colore e gusto. Una vendemmia

contenuta dal punto di vista quantitativo

ma buona da quello qualitativo.

La produzione di uva nella nostra provincia

si è attesta su un meno 10,5 per centro, con

un valore assoluto di 1,2 milioni di quintali,

ma la remunerazione ai produttori sembra

promettere buoni prezzi comunque remu-

nerativi rispetto ai costi di produzione. Le

liquidazioni dalle cantine sociali si atteste-

ranno intorno ad un più 7-10 euro al quin-

tale rispetto allo scorso anno.

L’andamento climatico è stato favorevole

ad una buona maturazione delle uve con

buoni gradi zuccherini che porta con se

una prospettiva di un buon Lambrusco.

Uno dei vini che attualmente trova un ot-

timo riscontro commerciale all’estero e la

soddisfazione dei consumatori italiani.

Intanto nei primi mesi dell’anno il vino

italiano ha registrato un trend assoluta-

mente in crescita nelle esportazioni, un 12

per centro nei paesi dell’Unione Europea e

del 21 per cento negli Stati Uniti che sono i

punti di riferimento storici.

Straordinarie però sono soprattutto le per-

formance sui mercati emergenti come la

Russia che registra un balzo del 44 per cen-

to e la Cina dove le spedizioni di vino Made

in Italy sono più che raddoppiate (+126 per

cento) e la domanda si è fatta economica-

mente consistente.

«È anche per migliorare la massa critica e

affacciarci su questi mercati emergenti –

commenta il presidente della Coldiretti

Marino Zani – che una fusione delle canti-

ne locali sarebbe auspicabile. Il progetto di

aggregazione delle cantine di Arceto, Cor-

reggio, Prato e San Martino in Rio portereb-

be un notevole potere contrattuale all’An-

cellotta e al Lambrusco con conseguenti

vantaggi competitivi sui mercati interni ed

esteri, nuovi e storici. Un’opportunità che

agirebbe sul prezzo di vendita aumentan-

dolo e sui costi di lavorazione ottimizzan-

doli, migliorando così la retribuzione dei

produttori».

Angelo Cabassi

Page 17: coltivatore reggiano n.5

17Il coltivatore

SSono oltre un migliaio gli allevamenti reggia-

ni coinvolti dalla direttiva nitrati e sono circa

trecento le aziende collocate nella fascia a sud

della via Emilia a cui è già stato chiesto di soste-

nere importanti sforzi economici per appor-

tare gli adeguamenti richiesti dalla precedente

direttiva nitrati. La richiesta italiana di rivedere

i parametri di applicazione della Direttiva Ni-

trati è stata accolta dal Comitato nitrati della

Commissione Europea. A determinate e di-

verse condizioni, dunque, il superamento del

limite massimo di 170 chili di azoto per ettaro

di origine organica, fino ad un limite di 250

chili è ora consentito nelle zone vulnerabili per

le aziende che ne vogliono usufruire. Una delle

condizioni più rilevanti per queste aziende è

che almeno il 70 per cento della superficie col-

tivata sia a colture a lunga crescita e ad elevato

assorbimento di azoto.

L’avvio della collaborazione tra Ministero delle

Politiche Agricole e l’ISPRA (Istituto superiore

per la protezione e la ricerca ambientale), apre

la strada all’aggiornamento necessario delle

zone vulnerabili e ad una revisione degli adem-

pimenti previsti a carico delle imprese agricole.

Una esigenza per distribuire il peso dei vincoli

Il seguito della direttiva nitratizonE VULnERAbILI E gEStIonE dEgLI EFFLUEntI dI ALLEVAMEnto PER LE StALLE REggIAnE, PASSo AVAntI?

in misura proporzionale tra le diverse fonti di

inquinamento a partire dalla depurazione civi-

le e agli inquinamenti industriali responsabili, in

prevalenza dell’impatto ambientale dell’azoto.

I numerosi adempimenti a carico delle imprese

zootecniche in zona vulnerabile hanno contri-

buito a compromettere, in questi ultimi anni,

le aspettative di reddito degli allevatori tenuti

all’osservanza di una serie di vincoli che, oltre

ad apparire onerosi ed eccessivi, sono risulta-

ti in larga parte insufficienti nel contrastare i

problemi di inquinamento. Nel frattempo, in

combinato con la deroga sulla direttiva nitrati,

la Regione Emilia Romagna ha emanato un Re-

golamento che stabilisce norme e indicazioni

obbligatorie per tutte le aziende zootecniche,

a partire dal 1 novembre 2012. Tra gli aspetti

più rilevanti l’adeguamento della capacità di

stoccaggio delle vasche entro il 1 febbraio 2012

e l’obbligo della copertura delle nuove vasche,

la difficoltà a ricevere deroghe per lo spandi-

mento nel periodo, specifiche operative per i

terreni con pendenza superiore al 10 per cento,

per le distanze dai centri abitati e dalle abita-

zioni per spandimento e accumulo dei letami

in campo ed anche per i tempi di permanenza.

Ambiente

Agostino Verona

Page 18: coltivatore reggiano n.5
Page 19: coltivatore reggiano n.5

UUna delegazione della Coldiretti reggiana si

è unità ad agricoltori provenienti da tutta

Italia per celebrare la Giornata della Salva-

guardia del Creato a Castel Gandolfo. Miglia-

ia di agricoltori hanno partecipato alla Santa

Messa nella parrocchia antistante la residen-

za del papa Benedetto XVI ed hanno assistito

all’Angelus.

Nell’occasione il Presidente di Coldiretti Ser-

gio Marini ha donato al Santo Padre un vero

e proprio alveare composta di otto arnie con

mezzo milione di api al lavoro per l’impolli-

nazione e la produzione di miele per la “fat-

toria pontificia”.

Un dono profondamente simbolico perché

le api sono delle vere sentinelle dell'equilibrio

naturale globale tanto che la loro scomparsa

avrebbe conseguenze disastrose per la salute

e l'ambiente. L'alimentazione infatti dipende

per oltre un terzo da coltivazioni impollinate

attraverso il lavoro di insetti, al quale proprio

le api concorrono per l'80 per cento.

“Nel quotidiano lavoro di chi coltiva la terra

è facile riconoscere quel rispetto e quell’a-

more di chi sa che la salvaguardia del creato

è il più giusto investimento sul nostro futuro

In dono un alveare per il PapanELLA gIoRnAtA PER LA SALVAgUARdIA dEL CREAto L’IMPEgno dI CHI CoLtIVA LA tERRA

– dichiara Sergio Marini.”

Un’opera quotidiana di denuncia delle mille

ipocrisie del nostro tempo.

Come ha ricorda Marino Zani, anche in oc-

casione della Giornata mondiale dell’alimen-

tazione “le attività agricole di molti Paesi

sono messe in discussione dalla insostenibile

volatilità dei prezzi fortemente condizionata

dai movimenti di capitali che si spostano dai

mercati finanziari a quelli dei metalli prezio-

si fino alle materie prime come grano, mais

e soia”. Questi sono gli effetti drammatici

di una globalizzazione senza regole che ha

drammaticamente legittimato la derubrica-

zione del tema cibo fino a farlo considerare

una merce qualsiasi con effetti che vanno

dalla speculazione sulle materie prime al fur-

to di milioni di ettari di terre fertili a danno

dei Paesi più poveri, con il fenomeno del land

grabbing.

Un dono profondamente simbolico perche' le api sono

delle vere sentinelledell'equilibrio naturale

19Il coltivatore

Eventi

Page 20: coltivatore reggiano n.5

20 Il coltivatore

Vacanze

L'Gite e soggiorni invernali: si parte!L’Associazione Pensionati della Coldiret-

ti di Reggio Emilia organizza anche per il

prossimo autunno-invero alcuni momenti

per stare in compagnia rispondendo alle

esigenze di tutti. Una gita di un giorno per

ha poco tempo da trascorrere fuori casa,

una bel soggiorno ad Alassio per chi desi-

dera “svernare” in un clima più mite, una

crociera per chi vuole regalarsi un momen-

to indimenticabile. Le attività dell’Asso-

ciazione pensioanti sono aperte a tutti gli

interessati di tutte le età.

Le prossime attività

Gita invernale

Giovedì 15 dicembre 2011 per festeggiare

insieme l’arrivo delle festività natalizie.

Visita al Borgo di San Marino illuminato

per le feste, un gustoso pranzo di pesce in

riviera adriatica e visita ai mercatini e prese-

pi di sabbia di Rimini.

Costo 70 euro a persona, con un minimo 35

partecipanti.

Soggiorno invernale

Dal 20 gennaio al 3 febbraio 2012 – Alassio,

hotel Mediterraneè.

L’albergo è situato direttamente sul mare,

nel centro del golfo di Alassio in posizione

soleggiata e tranquilla.

Il costo del soggiorno in pensione completa

e del viaggio è 830 euro a persona. C’è la

possibilità di estendere il soggiorno fino al

17 febbraio.

Crociera

Dal 10 al 18 febbraio 2012 – Crociera in

Oriente di 8 giorni con volo aereo

Per ogni informazione e chiarimento sulle

proposte indicate, con organizzazione tec-

nica Nuova Planetario Gruppi, è possibile

contattare la segreteria dell’Associazione

Pensionati Coldiretti Reggio Emilia 0522

936000 – 936009 -936004 o presso gli uffici

zona Coldiretti.

Page 21: coltivatore reggiano n.5

21Il coltivatore

notizie Flash

TCampagna di Tesseramento TERRANOSTRA 2011Terranostra è l’associazione per l’agritu-

rismo, l’ambiente e il territorio costituita

da Coldiretti per promuovere, sostenere e

diffondere l’esercizio dell’agriturismo e la

valorizzazione dell’ambiente rurale.

Terranostra è oggi un importante punto di

riferimento.

Terranostra offre risalto e promozione alle

aziende agrituristiche associate attraverso:

• il portale www.terranostra.it (per chi an-

cora non l’avesse fatto è possibile chiedere

la scheda d’inserimento dell’azienda all’in-

dirizzo [email protected]);

• appositi accordi con enti, istituzioni, grup-

pi di acquisto;

• a breve sarà disponibile anche un sistema

di prenotazioni.

Associarsi a Terranostra vuol dire entrare a

far parte di una organizzazione che sostiene

i suoi soci sotto molteplici punti di vista ed

offre competenze, esperienza e promozio-

ne, oltre all’appoggio del maggior sindacato

agricolo italiano: Coldiretti.

ARiciclaggio residui legnosi da estirpoAd oggi, dove permane il divieto di bruciare

residui legnosi da estirpi di vigneti o frutteti,

le aziende agricole si trovano in difficoltà.

Nella ricerca di soluzioni per far fronte in

modo ottimale a questa difficoltà delle

aziende agricole, Coldiretti ha ricevuto una

proposta da un'azienda che ricicla i residui,

anche contenenti filo di ferro, ma il più pos-

sibile esenti da foglie, terra e sassi dopo aver

fatto un sopralluogo e definito un preven-

tivo dei costi in base alla casistiche incon-

trate. Il ritiro del materiale viene effettuato

con camion e rimorchio (da 70 mc per circa

15-18 tonn.) provvisto di ragno.

Per usufruire di questo servizio si consiglia di

contattare gli uffici di Coldiretti per prende-

re accordi.

Page 22: coltivatore reggiano n.5

notizie Flash

22 Il coltivatore

INuove coordinate per il pagamento canoni pozzi 2012Il canone pozzi in concessione preferenziale

per l’anno 2012 deve essere pagato anticipa-

tamente entro il 31 dicembre 2011.

Se entro tale data la Regione Emilia Roma-

gna non dovesse dare nuove disposizioni in

merito, si consiglia di pagare le tariffe dello

scorso anno, ovvero 7,70 euro per i pozzi ad

uso irriguo e 152,00 euro per quelli ad uso

zootecnico. L’eventuale differenza dei ca-

noni che verranno stabiliti sarà sommata al

canone del prossimo anno.

Si comunica inoltre che le coordinate ban-

carie per effettuare il pagamento sono cam-

biate, sebbene chi lo avesse già effettuato

con le vecchie coordinate non è in errore se

la causale è corretta.

Nuove riferimenti pagamento canoni:

• tramite bonifico intestato a “TESORERIA

DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA” pres-

so Bancoposta: IBAN: IT 58 C 07601 02400

000023204563

• tramite bollettino sul c/c postale n.

23204563 intestato a Regione Emilia Roma-

gna - Canoni di concessione utilizzo dema-

nio idrico, Via Aldo Moro n. 52 – Bologna -

causale versamento: “Canone di concessione

d.a.p. (derivazione acque pubbliche) – anno

____ - STB RE – pratica n. _______”.

ICertificato di malattia telematicoI certificati medici cartacei per le assenze dei

dipendenti sono spariti dal 13 settembre

2011. Il lavoratore non è più obbligato, in-

fatti, a recapitare o trasmettere al datore di

lavoro l’attestato di malattia. L’obbligo è as-

solto con l’inoltro telematico effettuato dal

medico il quale in via telematica trasmette

all’INPS la certificazione attestante lo stato

di malattia del dipendente.

Il medico deve rilasciare al lavoratore, al mo-

mento della visita il numero di protocollo

identificativo “idcertificato” il quale deve

essere comunicato al datore di lavoro me-

diante comunicazione scritta a mezzo fax,

mail certificata o raccomandata a/r, entro

tre giorni dall’inizio dell’evento.

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