coltivatore cremonese 2/2012

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Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Cremona CREMONESE IL Tariffa R.O.C. Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, dcb Cremona Autorizzazione Tribunale di Cremona 25/07/1951 n. 33 del Registro ANNO 66 numero 2 marzo/aprile 12 Coldiretti Lombardia Ettore Prandini Presidente Coltivatore IMU ha vinto la Coldiretti

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il periodico di Coldiretti Cremona

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ANNO 66numero 2marzo/aprile 12

Coldiretti LombardiaEttore Prandini

PresidenteColti

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ha vinto la Coldiretti

IMUha vinto

la ColdirettiDecreto fiscale: per l’Imu agricola acconto del 30% e tetto a gettito.

Franchigia e moltiplicatore ridotto per i terreni dei coltivatori diretti e dei professionali

È positiva la riduzione del moltiplicatore per il calcolo dell’Imu sui terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti o Imprenditori agricoli professionali (Iap) per i quali è anche ripristinata la franchigia. E’ quanto afferma il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare il voto di fiducia del Senato al Decreto fiscale n. 16/2012 che “ha anche opportu-

namente fissato al 30 per cento l’acconto per consentire l'abbassamento delle aliquote per i fabbricati strumentali, come stalle, fienili e capannoni, prima del versamento della seconda rata, laddove il gettito stimato dopo l'accatastamento superi il limite di 135 milioni stimati dal Ministero dell'Economia”. E’ stato confermato - sottolinea Marini - il percorso stabilito al tavolo fiscale, avviato dopo l’approvazione della manovra di dicembre, ovvero che il gettito in agricoltura non debba superare per l'anno in corso un contributo aggiuntivo di 135 milioni di euro per i fabbricati rurali ad uso strumentale e di 89 milioni di euro per i terreni, per complessivi 224 milioni, molto meno rispetto alla stima di oltre un miliardo”. Il lungo e positivo lavoro fatto al tavolo pre-sieduto dal Sottosegretario all’Economia, Vieri Ceriani, e condiviso con il Ministro delle Politiche Mario Catania, ha portato - ha precisato il Presidente Marini - a consistenti miglioramenti che renderanno più equo l’impatto dell’imposta, anche se rimangono pesanti gli oneri a carico delle imprese in un difficile momento di crisi. Sulla base dell’analisi dell’ufficio fiscale della Coldiretti

per quanto attiene ai terreni agricoli, posseduti e condotti da coltivatori diretti o Iap (Imprenditori agricoli professionali) iscritti nelle relative gestioni previdenzia-li, oltre alla conferma del coefficiente moltiplicatore a livello ridotto a 110, viene ripristinata sia la franchigia, al di sotto della quale non è dovuta l’imposta, che alcune riduzioni. Per i terreni agricoli non utilizzati da soggetti coltivatori diretti e Iap è previsto, invece, un aggravio dell’Imu per l’aumento del coefficiente mol-tiplicatore, utilizzato per il calcolo della base imponibile, che sale da 130 a 135 e non è prevista alcuna franchigia. Relativamente alle modalità di pagamento del tributo, è stabilito che per i fab-bricati rurali ad uso strumentale l’acconto di giugno (da effettuare quest’anno entro il giorno 18) sarà corrisposto nella misura del 30 per cento mentre il restante 70 per cento sarà liquidato con il saldo del 16 dicembre 2012. Per quan-to concerne i fabbricati rurali (abitativi e strumentali) ancora iscritti al catasto terreni, che dovranno essere trasferiti a quello urbano entro il 30 novembre 2012, il pagamento dell’imposta dovrà essere assolto in un’unica soluzione a dicembre 2012, successivamente all’aggiornamento catastale. Ma proprio sui fabbricati – sottolinea la Coldiretti – andrà a influire la norma che prevede che, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, si possa procedere, sulla base del gettito della prima rata del tributo, ad una modifica delle aliquote, delle relative variazioni e della detrazione previste dalla legge. In particolare, infatti, per il settore agricolo l'abbassamento delle aliquote prima del versamento della seconda rata dovrà riguardare i fabbricati strumentali laddove, come prevede la Coldiretti, il gettito stimato dopo l'accatastamento andrebbe a superare il limite di 135 milioni stimati dal Ministero dell'Economia. Da segnalare, inoltre, che per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili, e di fatto non utilizzati, è previsto un abbattimento della base imponibile, limitatamente al periodo dell’anno durante il quale sussistono dette condizioni (per quelli c.d. “collabenti” la rendita è pari a zero, per cui rimangono esenti). Per quanto riguarda la dichiarazione Imu è precisato che deve essere presentata entro 90 giorni dalla data in cui il possesso degli immobili ha avuto inizio o sono intervenute variazioni rilevanti ai fini della determinazione dell’imposta. Ai Comuni è data la possibilità di predisporre i propri regolamenti e deliberare le aliquote entro il 30 settembre 2012 (termine in precedenza fissato al 30 giugno). Tale differimento presuppone che, in occasione del pagamento della prima rata, l’imposta sarà calcolata con l’applicazione delle aliquote previste dalla normativa di riferimento salvo conguaglio in sede di saldo.

ColtivatoreCremoneseil

Direzione, Redazione, Amministrazione Via Giuseppe Verdi, 4 - I pianoCremona - Tel. [email protected] responsabileSimone Solfanelli

Redattore capoMarta Biondi

Hanno collaborato a questo numeroAldo Bellandi, Marco BenediniGiacomo Maghenzani, Dianella MariottiMassimo Suardi, Andrea RagazziniMarialuisa Parmigiani, Paolo Soldi Damiano Talamazzini, Silvia Trevisi

FotografieBruno Toscani, Marta BiondiAmbrogio Toscani

CopertinaBruno Toscani

Progetto grafico e impaginazioneUP Uggeri Pubblicità Srl

PubblicitàUP Uggeri Pubblicità SrlC.so XX Settembre, 18 - CremonaTel. 0372 20586 - Fax 0372 26610www.uggeripubblicita.it

StampaTipografia PizzorniTariffa R.O.C. Poste Italiane SpaSpedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1 dcb Cremona, Autorizzazione Tribunale di Cremona 25 luglio 1951 n. 33 del RegistroPagamento assolto tramite il versamento della quota associativa

Questo mensile è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

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MARZO/APRILE - 2012NUMERO 2

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Coldiretti Lombardia, passaggio di consegne: Ettore Prandinieletto Presidente regionale

Passaggio di consegne al vertice della Coldiretti Lombardia, che rappresenta oltre 33mila imprese agricole sul territo-rio regionale. Lunedì 19 marzo a Milano, in via Filzi 27, l’Assemblea dell’associa-zione ha eletto Ettore Prandini, 40 anni, bresciano, nuovo Presidente regiona-le per i prossimi 4 anni di mandato. Prandini raccoglie il testimone da Nino Andena, che ha guidato la Coldiretti Lombardia dal 1997 a oggi.

Il nuovo Presidente della Coldiretti Lombardia è laureato in giurisprudenza, conduce un’azienda zootecnica di bovi-ni da latte, gestisce anche un’impresa vitivinicola con produzione di Lugana ed è Presidente della Federazione Provinciale della Coldiretti di Brescia dal 2006. Attualmente è consigliere del CALV, Consorzio Agrario Lombardo Veneto, struttura nata dalla fusione del Consorzio Agrario di Brescia, di Mantova, di Verona e di Vicenza.

Prandini è stato anche consigliere della Coop. CO.BRE.CA carni dall’aprile 2002 al 2007, Cooperativa operante nel comparto delle carni bovine, con oltre 800 allevatori soci e 15000 capi com-mercializzati all’anno, consigliere da luglio 2005 al 2007 del Consorzio Carni Bovine Scelte e consigliere dell'Asso-

ciazione Produttori Latte (APL) della provincia di Brescia dall’aprile 2001 al dicembre 2006, struttura che associa 2100 produttori di latte della provincia di Brescia. “Il rinnovamento è un valore aggiunto e bisogna sempre guardare avanti. Tanti problemi sono ancora aperti, dall’erosio-ne del suolo alla gestione delle acque, dai prezzi ai rapporti di filiera, ma sono sicuro che la Coldiretti con tutti i suoi rappresentanti continuerà a dare un apporto importante alla loro soluzione” ha detto il Presidente uscente, Nino Andena.

“E’ un momento particolare per le azien-de agricole e per il Paese – ha spiegato il neo Presidente Ettore Prandini – biso-gna concentrarsi su tutti i settori pro-duttivi per le sfide che ci attendono sia a livello sindacale che economico. Non dimentichiamoci che l’IMU è un tema importante per il futuro delle imprese. Sono convinto che molte risposte pos-sano arrivare dal progetto di Coldiretti a livello nazionale e da un ruolo sempre più importante dell’impresa agricola nella filiera economica agroalimentare”.

Insieme al Presidente Prandini è stato eletto anche il nuovo Consiglio della

Ettore Prandini, eletto Presidente di Coldiretti Lombardia

I componenti del Consiglio Direttivo

Il nuovo Consiglio della Coldiretti Lombardia è formato da: il Presidente Ettore Prandini (Brescia), Alberto Brivio (Bergamo), Carlo Franciosi (Milano-Lodi-Monza Brianza), For-tunato Trezzi (Como), Ferdinando Fiori (Vare-se), Alberto Marsetti (Sondrio), Paolo Carra (Mantova), Giuseppe Ghezzi (Pavia), Eugenio Torchio (Cremona), Fabrizio Fumagalli (Ber-gamo), Michelangelo Zucchi (Brescia), Paolo Rosa (Mantova) e Matteo Berneri (Milano-Lo-di-Monza Brianza), Pina Alagia (Donne Impre-sa), Giovanni Rota (Associazione Regionale Pensionati Coldiretti), Stefano Ravizza (Gio-vani Impresa Coldiretti Lombardia).

Federazione Coldiretti Lombardia.

Al Presidente Ettore Prandini e al nuovo Consiglio Direttivo, Coldiretti Cremona augura un proficuo lavoro.

SINDACALE

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Cari Soci,

Ormai da trentasette edizioni la Fiera Regionale Agricola di Primavera rap-presenta un momento di dialogo e di analisi in merito all’andamento econo-mico del settore, e alle azioni messe in campo per la tutela e la valorizzazione delle nostre imprese e dell’agricoltura italiana. Giungiamo a questo appuntamento in una stagione carica di importanti azio-ni, dalle quali dipende il futuro della nostra agricoltura. A partire dal ‘pres-sing’ sulla Pac. Dopo aver denunciato le tante zone d’ombra della proposta di riforma della politica comunitaria presentata dalla Commissione Europea (proposta che, se non sarà cambiata, comporterà un taglio di 1,4 miliardi di euro all’agricoltura italiana!), raggiunto l’obiettivo di una posizione comune del mondo agricolo a livello nazionale, Coldiretti ha dato vita ad importanti alleanze a livello europeo, con le prin-cipali associazioni agricole degli altri Stati membri, con l’intento di raggiun-gere una linea e un traguardo comuni: riportare al centro la vera agricoltura,

con i veri imprenditori agricoli. Il nostro primo obiettivo, dichiarato con traspa-renza e fermezza, è garantire un trat-tamento ben più equo al nostro Paese, che più di ogni altro si è impegnato verso un modello agricolo capace di rispondere alle aspettative dei cittadini in termini di sicurezza, qualità, biodi-versità, numero di occupati e ricchezza prodotta per ettaro. Forte è l’impegno da parte di Coldiretti teso a difendere e garantire il reddito delle nostre imprese. La strada maestra è la concretizzazione del progetto per una filiera tutta italiana, un percorso che sta costruendo un grande siste-ma agroalimentare posto nelle mani, sempre di più ed ove possibile in ogni passaggio, degli stessi agricoltori. Cremona vanta eccellenze da prima-to. Superando il milione di tonnellate annue di latte prodotto, le stalle cre-monesi garantiscono il dieci per cento del totale nazionale. La suinicoltura ha un patrimonio di oltre un milione di capi allevati. La valorizzazione di queste straordinarie specificità (come di tutte le produzioni della nostra terra, quali la cerealicoltura, il pomodoro da industria, l’avicoltura, il florovivaismo, l’agritu-rismo, l’ortofrutta) parte da un punto fermo: garantire l’equa remunerazione dei frutti della nostra agricoltura. A tutti questi comparti il progetto per

Eugenio TorchioDelegato ConfederaleColdiretti Cremona

FierAgrumello, occasione per rafforzare l’impegno a difesa del Made in Italye delle imprese agricole

una filiera tutta italiana può dare – e sta dando – risposte vere e concre-te, restituendo potere contrattuale agli imprenditori agricoli e riportando valore alle loro produzioni.Garantire redditività alle aziende signi-fica anche operare perché esse non siano schiacciate da costi purtroppo in continua crescita. La prima, ingente spesa è quella legata alla burocrazia. Su questo Coldiretti ha avviato un grande lavoro, sia a livello nazionale che a livello regionale, che siamo certi saprà dare i suoi frutti sul fronte della sem-plificazione. Sono giorni, questi, di intenso lavoro, in sinergia con le Amministrazioni locali, su alcune fondamentali tematiche. A cominciare dalla denuncia dell’iniquità del provvedimento che va a colpire terreni e fabbricati rurali, attraverso la nuova Imu. Grazie al pressing di Coldiretti sul Governo, alcuni impor-tanti passi sono stati fatti. Esprimiamo soddisfazione per l'approvazione degli emendamenti al Decreto Legge fiscale n. 16/2012, votato al Senato, in cui, per quanto riguarda l’Imu, è stato con-fermato il percorso stabilito al tavolo fiscale, ovvero che il gettito in agricol-tura non debba superare per l'anno in corso un contributo aggiuntivo di 135 milioni di euro per i fabbricati rurali ad uso strumentale e di 89 milioni di

SINDACALE

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l'Europa investe nelle zone ruraliPSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura

http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm

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MARZO/APRILE - 2012NUMERO 2

ColtivatoreCremoneseil

SINDACALE

COLDIRETTI CREMONAIMPRESA VERDE CREMONA

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SEDE PROVINCIALEVia Giuseppe Verdi, 4 (1° piano)

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UFFICIO ZONA CREMONAVia Ruffini, 28

Tel. 0372.732930 - Fax 0372.732940

UFFICIO ZONA SORESINAVia Lombardia, 3

Tel. 0372.732990 - Fax 0372.732980

UFFICIO ZONA CASALMAGGIOREVia Cairoli, 3

Tel. 0372.732960 - Fax 0372.732970

UFFICIO ZONA CREMAVia del Macello, 34/36

Tel. 0372.732900 - Fax 0372.732925

La Sede Provinciale di Coldiretti Cremona si è trasferita

in Via Verdi, n. 4 (1° piano)

euro per i terreni. Si convalidano così le nostre tesi, sostenute con autore-volezza dal Presidente Sergio Marini, circa l'eccesso del carico Imu richiesto al settore agricolo e si va in direzione di una maggiore equità fiscale. Lascio ad altra pagina di questo giornale chia-rire come gli emendamenti presentati andranno a incidere sull’Imu agricola. Mi limito ad osservare che i positivi cor-rettivi apportati sono certamente frutto dell’azione messa in campo dal nostro Presidente a livello nazionale, suppor-tata da numerose iniziative a livello locale, a partire dall’appello che imme-diatamente abbiamo rivolto ai Sindaci, incontrati in una serie di appuntamenti sul territorio, per condividere un per-corso che avvicinasse Amministrazioni Comunali e Coldiretti nella proposta di una mitigazione dell’aliquota per le vere imprese agricole. Un passaggio importante, in questa

sede e in questo territorio a fortissima vocazione zootecnica, merita il tema del prezzo del latte. I segnali che stia-mo ricevendo, nei giorni in cui questo giornale va in stampa, destano non poche preoccupazioni. Scaduto l’accor-do con Italatte, che è servito da punto di riferimento per le intese poi siglate in Lombardia, adesso diverse industrie si stanno muovendo con gli alleva-tori facendo ventilare l’ipotesi di un abbassamento unilaterale delle quota-zioni. Come ha evidenziato il Presidente Regionale Ettore Prandini, queste richieste non hanno giustificazione, né riscontro nella situazione reale del mercato, visto che i consumi tengono. Infatti, da una parte il Grana Padano, la cui lavorazione assorbe quasi il 50 per cento del latte lombardo, ha quotazioni ampiamente in linea con i valori della materia prima fin qui garantiti, dall’al-tra anche nel settore dei formaggi molli

non ci sono state modifiche sostanziali e i prezzi al dettaglio per i consumatori sono gli stessi dell’anno scorso. Come Coldiretti, insieme ai nostri allevatori, siamo aperti al dialogo, ma non accet-teremo forzature unilaterali da parte delle industrie. Qualsiasi tentativo di spingere al ribasso il prezzo del latte alla stalla non è giustificato e verrà respinto al mittente, soprattutto in un momento come questo in cui le aziende agricole devono fare fronte a sempre maggiori tasse, a costi dell’energia in continua crescita e all’incognita legata alla Direttiva Nitrati. Non possiamo permettere che si vada ad incrinare, in questo momento di recessione, una delle colonne portanti dell’economia regionale e nazionale: il latte lombar-do. Di queste importanti tematiche avremo modo di parlare, in occasione della Fiera.

sommario2 IMU, ha vinto Coldiretti

3 Coldiretti LombardiaPrandini Presidente

4/5 Editoriale6/7 Caso Simest: vince il buonsenso

9 Allarme siccità nelle campagne10 Prezzo del latte

11 Pacchetto latte, il regolamento12 Pomodoro: accordo al ribasso

13 Suinicoltura da difendere14/15 Benessere suini, le norme

16/17 Consorzi di bonifica, riordino 18/19 CreditAgri

da 20 a 24 Giovani a tutto campo26 Patronato Epaca

27 Pensionati, polizza infortuni29 Datori di Lavoro

31 Fiscale: decreto semplificazioni33 CAF Coldiretti: Campagna 730

35 e 37 In agenda36 Coldiretti alla Festa dell'albero38 Mercato di Campagna Amica

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MARZO/APRILE - 2012NUMERO 2 SINDACALE

“Caso Simest” ha vinto l’Italia del buonsenso

Successo per la grande mobilitazione lanciata da Coldiretti, che ha coinvolto 2215 comuni, 12 regioni, 26 province, 41 Camere di Commercio: la Simest (finanziaria del Ministero dello Sviluppo Economico) ha ceduto le quote

di partecipazione in Lactitalia (la società che produce in Romania formaggi che fanno concorrenza al vero Made in Italy)

Finalmente ha vinto il buonsenso. E’ un grande risultato della nostra mobi-litazione l’annuncio della cessione da parte della finanziaria del Ministero dello Sviluppo economico Simest delle quote di partecipazione in Lactitalia, la società che produce in Romania i formaggi pecorino e caciotta che fanno concorrenza alle produzioni del vero Made in Italy. E’ quanto ha affermato

il Presidente della Coldiretti Sergio Marini, nel ricordare che si è conclu-sa positivamente la battaglia della Coldiretti, delle associazioni dei consu-matori e di 2215 comuni, 12 regioni, 26 province, 41 Camere di Commercio e 119 tra Comunità Montane, Consorzi di Tutela e altri enti come Unioncamere, che hanno adottato delibere con le quali si denunciava che le operazio-

ni di sostegno dell’Italian sounding, da parte della Simest, determinano danni gravi in quanto bloccano ogni potenzialità di crescita delle imprese italiane a causa della “saturazione” del mercato con prodotti che richiamano qualità italiane senza essere di origine nazionale, impedendo ai consumatori di effettuare una corretta compara-zione sulla base della diversa qualità e

Il Presidente della Coldiretti Sergio Marini conclude la manifestazione della Coldiretti, il 15 marzo davanti a Montecitorio, a difesa del vero Made in Italy

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MARZO/APRILE - 2012NUMERO 2 SINDACALE

convenienza con prodotti autentici del Made in Italy. Una vicenda incredibile si è chiusa positivamente ma ci chiediamo - ha precisato Marini - in quali altre occa-sioni ci sia stata una cattiva utiliz-zazione delle risorse pubbliche come questa senza che nessuno se ne occu-passe o intervenisse. Per questo ora l’impegno del Governo e del Parlamento - ha affermato Marini - deve essere rivolto a vietare per legge il finanziamento pubblico di prodotti realizzati all’estero che imitano il vero Made in Italy. Occorre avere la forza di distinguere la vera internazionaliz-zazione da quelle forme di delocaliz-zazione aggravate dall’uso improprio del “marchio Italia” che danneggiano il Paese facendo perdere occupazione e svilendo il valore del Made in Italy, costruito con sacrifici da generazioni di imprenditori.Per quanto riguarda la questione della società Lactitalia, attraverso un comunicato emesso al termine della grande manifestazione organizzata da Coldiretti lo scorso 15 marzo in piazza Montecitorio, è stato annunciato che “Simest ha portato a conclusione la

procedura di partecipazione alla socie-tà, dalla quale è uscita con la cessione delle quote” dando “piena adesione al rafforzamento del contrasto all’italian sounding e alla diffusione del made in Italy, così come indicato da una recente direttiva del Ministero dello Sviluppo Economico”. “Simest ha pron-tamente recepito la direttiva in materia agroalimentare emanata dal Ministero dello Sviluppo Economico, che prevede la revoca di partecipazioni deliberate, qualora le imprese pongano in esse-re pratiche commerciali in grado di indurre in errore i consumatori, anche nei mercati esteri, circa l'origine ita-liana dei prodotti commercializzati, sia attraverso elementi specifici dei pro-dotti stessi che del relativo packaging”.“Il nostro grazie più sincero – eviden-zia Coldiretti Cremona – va a tutti i Comuni del nostro territorio che si sono espressi a sostegno del vero Made in Italy. Sempre a livello locale, vanno menzionate anche le importanti ade-sioni della CCIAA Cremona e del Gal Oglio Po Terre d’Acqua”. In provincia di Cremona la risposta all’appello di Coldiretti è stata imme-diata. Nei primi mesi del 2012 la

Federazione ha ricevuto copia delle delibere “salva Made in Italy” votate da Consigli Comunali e Giunte di Cappella de’ Picenardi, Gadesco Pieve Delmona, Persico Dosimo, Genivolta, Crotta d’Ad-da, Bonemerse, Moscazzano, Derovere, Gerre de’ Caprioli, San Daniele Po, Voltido, Sospiro, Cella Dati, Chieve, Volongo, Campagnola Cremasca, Dovera, Robecco d’Oglio, Monte Cremasco, Pieve d’Olmi, Solarolo Rainerio, Vaiano Cremasco, Cremona, Soresina, Soncino, Casale Cremasco Vidolasco, Gabbioneta Binanuova, Pieve San Giacomo, Cumignano sul Naviglio, Vescovato, Gussola, Romanengo, Scandolara Ripa d'Oglio. Altri Comuni, anche nei giorni successivi alla positiva chiusura della vicenda, hanno comunque voluto porre le delibere all’ordine del giorno di Giunte e Consigli. Si aggiungano le adesioni – certamente molto significa-tive – della CCIAA Cremona e del Gal Oglio Po Terre d’Acqua. L’annuncio che Simest pone fine al finanziamento dell’italian sounding all’estero è una importante vittoria del vero Made in Italy, alla quale anche il nostro territorio ha dato il proprio contributo.

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MARZO/APRILE - 2012NUMERO 2

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SINDACALE

Nelle campagne è allarme siccitàE’ già allarme siccità nelle nostre cam-pagne. Il mese di marzo ha fatto regi-strare in Italia precipitazioni dimezzate (-52%, con punte del 70% in meno al nord), confermandosi il terzo più caldo dal 1800, con una anomalia di +2,3 gradi sopra la media del periodo di rife-rimento 1971-2000. Il crollo delle precipitazioni a marzo 2012 si è verificato dopo che sul ter-ritorio nazionale è caduto il 10% di acqua in meno nel 2011, ed a cambiare è stata anche la distribuzione della pioggia con il problema della siccità che sta colpendo il Nord Italia, dove nell’inverno le precipitazioni sono addi-rittura dimezzate, secondo le elabo-razioni Coldiretti sulle rilevazioni Isac Cnr relative al periodo di riferimento 1970-2000. Con il manifestarsi della crisi idrica in questo periodo siamo in una situazione del tutto straordinaria - sottolinea in proposito la Coldiretti - come dimostra lo stato dei principali fiumi e laghi al centro nord, con il livello del Po che ha raggiunto i minimi storici di que-sto periodo a Palantone di Bondeno (Ferrara) dove ha toccato i 3,86 metri sul livello del mare, una secca che in precedenza è stata raggiunta solo in estate. L’invaso del Bilancino in Toscana è appena ad un terzo della capienza e

quello di Ridracoli in Romagna si trova a 18,7 milioni di metri cubi almeno due terzi al di sotto della media primaverile. Preoccupano anche i grandi laghi, dal Garda al Maggiore fino a quelli di Como e di Iseo, che sono tutti di almeno 30 centimetri al di sotto della media del periodo. Ad essere in difficoltà sono tutte le regioni del Nord, insieme a Toscana, Umbria e Sardegna dove in sofferenza ci sono i cereali, gli ortaggi, le piante da frutto ed anche gli allevamenti, perché manca il foraggio fresco. In assenza di pioggia, nella nostra pro-vincia tanti imprenditori agricoli sono già intervenuti con irrigazioni di soc-corso, in particolare per quanto riguar-da loietto, alberi da frutto, ma anche mais e orticole, un fatto assolutamente inusuale in questo periodo. I campi arati lo scorso autunno si presentavano a fine marzo con quin-dici, venti centimetri di terra secca, vista l’assenza di precipitazioni per vari mesi.La pioggia che inizia a cadere (nei giorni in cui questo giornale si chiude) potrà dare un pò di sollievo alle nostre campagne, ma la situazione resta pre-occupante. Data la carenza d’acqua nei laghi e negli invasi alpini, i timori principali

sono rivolti alla prossima estate, quan-do verrà il momento dell’irrigazione. Il rischio è che i raccolti possano essere fortemente compromessi. Motivata è la preoccupazione dei mai-scoltori, in una provincia che a questa coltura destina circa la metà della superficie agricola utilizzata (58.100 ettari rivolti a mais su una Sau com-plessiva di 132mila ettari) e che è la prima produttrice di mais in regione (nel 2011 la provincia di Cremona ha avuto un raccolto di 6.972.000 quin-tali di mais, calcolati in granella secca, il 24% su una produzione regionale complessiva di 28.799.956 quintali). Lo stesso dicasi, ad esempio, per il pomodoro da industria, altra grande produzione della nostra provincia (nel 2011 sono stati 2.150 gli ettari rivolti a questa coltura, con una produzione totale di 1.526.500 quintali, su una produzione in Lombardia di 5.079.595 quintali). Pressoché tutte le produzioni sono attualmente in sofferenza e corro-no il rischio di una pesante contrazione delle rese.Coldiretti Cremona sta incontrando i Consorzi d’Irrigazione e l’Amministra-zione Provinciale, per condividere l’ana-lisi della situazione e preparare adegua-te strategie di fronte ad una stagione che si preannuncia difficile. (m.b.)

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MARZO/APRILE - 2012NUMERO 2 ECONOMICO

Sotto pressione il prezzo del latte alla stallaColdiretti Lombardia:

“Non accetteremo forzatureunilaterali da parte dell’industria”

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Prezzo del latte, stalle in fibrillazione. Scaduto l’accordo con Italatte che, stabilendo 40,7 centesimi al litro da gennaio a marzo 2012, è servito da punto di riferimento per le intese che sono state poi siglate in Lombardia, adesso diverse industrie si stanno muovendo con gli allevatori facendo ventilare l’ipotesi di un abbassamento unilaterale delle quotazioni, magari par-tendo da 36 centesimi di acconto.

“Si tratta – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia – di richieste che non hanno riscontro nella situa-zione reale del mercato, visto che i consumi tengono. Infatti, da una parte il Grana Padano, la cui lavorazione assorbe quasi il 50 per cento del latte lombardo, ha quotazioni ampiamen-te in linea con i valori della materia prima fin qui garantiti, dall’altra anche nel settore dei formaggi molli non ci sono state modifiche sostanziali e i prezzi al dettaglio per i consu-matori sono gli stessi dell’anno scorso”.

Secondo Prandini: “Gli allevatori sono aperti al dialogo, ma senza forzature unilaterali da parte delle industrie. Qualsiasi tentativo di spingere al ribasso il prezzo del latte alla stalla non è giustificato e verrà respinto al mittente, soprattutto in un momento come questo in cui le aziende agricole devono fare fronte a sempre maggiori tasse, a costi dell’energia in continua crescita e all’incognita legata alla Direttiva Nitrati. Il prezzo del latte sarebbe la goccia che fa traboccare il vaso, in tutti i sensi e con conseguenze imprevedibili”.

Anche perché – spiega Coldiretti Lombardia – si rischia di incrinare, in questo momento di recessione, una delle colonne portanti dell’economia regionale e nazionale: il latte lombardo, infatti, con i suoi 4 milioni e mezzo di tonnellate rappresenta più del 40% di tutto il latte italiano e la sua produzione coin-volge oltre 6.400 aziende (su quasi 39mila a livello italiano) che danno lavoro – si stima – a circa 13mila persone.

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MARZO/APRILE - 2012NUMERO 2 ECONOMICO

Pacchetto Latte:pubblicato il regolamento

Ecco le principali novità della normativaIl 30/03/2012, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea del reg. 261/2012, si è definitiva-mente concluso l’iter che ha portato alla modifica del reg. CE 1234/2007 e definito il cosiddetto “pacchetto latte”. Il tutto ha preso avvio fin dall’ottobre del 2009, quando, in risposta alla grave situazione del mercato lattiero, fu costi-tuito, a livello comunitario, un gruppo di esperti che, in vista dell’abolizione delle quote latte entro il 2015, contribuisse a studiare norme atte a stabilizzare il mercato e conseguente-mente il reddito dei produttori lattiero caseari.Il 15 giugno del 2010 il gruppo di esperti di alto livello con-segnò la propria relazione nella quale venivano evidenziate le carenze strutturali della filiera a partire dalle disparità di potere contrattuale dei vari soggetti che la compongono. Proprio su questa base le soluzioni ipotizzate dal gruppo di lavoro individuavano un sistema nel quale la componente associativa e l’interprofessione, legate all’eventuale obbligo di stipulare dei contratti di fornitura di latte in modo scritto, potessero aiutare il comparto ad autoregolarsi.Sulla base di queste fondamentali indicazioni nasce il “pac-chetto latte” che risulta essere la prima importante norma che interessa il comparto agricolo entrata in vigore con il metodo della codecisione (parlamento - consiglio - commissione).Proprio grazie a questo nuovo sistema, che vede attribuito al Parlamento Europeo un ruolo molto importante, la prima proposta della commissione sul “pacchetto latte” ha subito fondamentali e sostanziali modifiche quali la possibilità da parte dei consorzi di tutela delle produzioni DOP e IGP di adottare sistemi di controllo dell’offerta di tali produzioni.

Principali novità della normativa.

Con il pacchetto latte vengono introdotte nella legislazione esistente norme specifiche per la costituzione e il funzionamento delle Organizzazioni di prodotto nel comparto lat-tiero caseario, assegnando loro l’obbiettivo di negoziare, a nome degli allevatori, i con-tratti per la consegna del latte crudo alla trasformazione. Al fine di evitare squilibri nei rapporti all’interno della filiera e garantire la leale concorrenza, le O.P. non potranno rap-presentare più del 3.5% della produzione di latte comunitario e non più del 33% del latte dello Stato membro.Vengono introdotte, anche per il comparto

del latte, le Organizzazioni Interprofessionali, già legiferate e sperimentate dalla Comunità Europea nel settore ortofrutti-colo, con il ruolo di soggetti in grado di raggruppare le varie componenti della filiera dalla produzione alla commercializ-zazione per redigere contratti tipo, promuovere le produzioni del comparto, e sviluppare nuovi studi o ricerche da cui l’in-tera filiera possa trarre un beneficio.Particolare rilevanza riveste poi la nuova norma, preceden-temente citata, sulla regolazione dell’offerta di formaggio a denominazione di origine protetta o indicazione geografica, fortemente sostenuta dal nostro Paese. La disposizione con-sente agli Stati membri, su richiesta dei consorzi di tutela di tali prodotti, di stabilire norme vincolanti per adeguare l’offerta del formaggio interessato alla domanda. Nel detta-glio si tratta di poter svolgere liberamente tutte quelle azioni (es. contribuzione differenziata) che già i consorzi di tutela cercavano di mettere in atto per regolare i mercati , ma con il timore di andare contro le norme imposte dall’antitrust. Nel regolamento è però previsto che la decisione di adottare norme che regolamentino l’offerta deve essere presa dai pro-duttori stessi con maggioranza qualificata sia in termini di numero di produttori che di latte prodotto: almeno due terzi dei produttori che rappresentino almeno i due terzi di latte destinato ad un particolare formaggio DOP devono quindi condividere la strategia da adottare.Infine, ma non per importanza, il regolamento prevede la pos-sibilità per gli Stati membri di rendere obbligatoria la stipula di contratti scritti per la fornitura di latte crudo. (ma.be.)

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MADE IN ITALY

Accordo sul pomodoro:“non si coprono nemmeno i costi”

Un accordo al ribasso, che lascia il sapo-re amaro di una speculazione sulla pelle degli agricoltori. E’ questo il commento di Coldiretti all’accordo del pomodoro firmato martedì 20 marzo a Bologna fra le associazioni dei produttori e quelle degli industriali. L’intesa prevede che vengano pagati 84 euro a tonnellata (contro gli 88 euro del 2011) con una griglia qualità, relativa al grado zucche-rino e alle caratteristiche organoletti-che, che potrebbe penalizzare il prezzo di un altro 5 per cento. Valori – spiega Coldiretti Lombardia – che non permettono di coprire i costi:

sulla produzione di un ettaro gli agri-coltori prenderebbero in media 5.600 euro a fronte di una spesa di 7.500 euro, con una perdita secca di quasi duemila euro, pari a circa 10 milioni di euro a livello regionale. Per questo – aggiunge Coldiretti Lombardia – molti stanno pensando, o hanno già deciso, di abbandonare il pomodoro per dedicarsi ad altre colture. “Il bilancio preciso si potrà avere dopo la firma dei contratti, ma adesso stiamo registrando un crollo secco del 10 per cento dei terreni e stimiamo potrebbe arrivare fino al 20 per cento” spiega Paolo Voltini, Presidente del Consorzio Casalasco del Pomodoro, con sede a Rivarolo del Re.Nel settore del pomodoro da industria sono impegnati in Italia oltre 8mila imprenditori agricoli e 178 industrie di trasformazione in cui trovano lavoro 20mila persone, con un giro d’affari

superiore ai 2 miliardi di euro. Il pomo-doro è il condimento più acquista-to dagli italiani. Ogni famiglia duran-te l'anno acquista almeno 31 chili di pomodori trasformati: pelati (12 chili), le passate (11 chili), le polpe o il pomo-doro a pezzi (5 chili) e i concentrati e gli altri derivati (3 chili). Il calo delle superfici a pomodoro cau-serà anche il crollo della produzione nazionale che l’anno scorso raggiunse i 4 milioni e mezzo di tonnellate, la metà circa proprio fra Lombardia, Emilia e Veneto. Il Nord infatti, già nel 2011, con oltre 36mila ettari rappresentava ormai quasi il 54 per cento di tutti i terreni dedicati a questa coltura in Italia, su un totale di oltre 67mila ettari. Il Sud pesa-va per il 41 per cento con 27.778 ettari mentre il resto era al Centro con 3.436 ettari. Dopo l’accordo del 20 marzo – conclude Coldiretti Lombardia – molte cose sono destinate a cambiare.

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MADE IN ITALY

“La suinicoltura Made in Italy va difesa dagli inganni”

Tre prosciutti su quattro venduti in Italia sono ottenuti da maiali allevati all’estero. La mancanza di trasparenza deve essere superata con l’applicazione

della legge nazionale sull’obbligo dell’origine in etichetta.

Con tre prosciutti su quattro venduti in Italia, che sono in realtà ottenuti da maiali allevati all’estero, l’operazione dei Nas è importante per gli allevatori italiani e per i consumatori che sono troppo spesso costretti a subire l’ingan-no del falso Made in Italy. E’ quanto ha affermato la Coldiretti nell’esprimere apprezzamento per la recente opera-zione dei carabinieri del Nas di Parma che ha portato al sequestro in un pro-sciuttificio di Modena di oltre 90mila prosciutti crudi, per un valore di 2,5 milioni di euro, di provenienza estera, ma privi della bollatura sanitaria previ-sta dalla normativa comunitaria che ne avrebbe consentito la rintracciabilità. Si tratta di un’operazione che – sottoli-nea la Coldiretti – conferma la neces-sità di recuperare il ritardo accumulato nell’applicazione della legge nazionale sull’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti i prodotti alimentari, approvata all’unanimità dal Parlamento da oltre un anno. In Italia si sono prodotte nel 2011 solo 24,5 milioni di cosce, mentre sono state importate 67 milioni di cosce di maiale destinate, con la trasformazione e la stagionatura, a diventare prosciut-ti “Made in Italy” (tra crudi e cotti) perché non è obbligatorio indicare la provenienza della carne di maiale in etichetta, a differenza di quanto avvie-ne per la carne bovina dopo l’emergen-za Bse. Fatta eccezione per i prosciutti a denominazione di origine protet-ta che garantiscono l’origine italiana (Parma, San Daniele, Toscano, Modena, Carpegna e Berico Euganeo), sul mer-cato - precisa la Coldiretti - è facile acquistare prosciutti contrassegnati dal tricolore, con nomi accattivanti, come “prosciutto nostrano”, che in realtà non

hanno nulla a che fare con la realtà produttiva nazionale. Un inganno nei confronti dei consuma-tori e un grave danno per i produttori che subiscono una concorrenza sle-ale perché, mentre negli allevamenti italiani i maiali sono alimentati con prodotti di qualità sulla base di rigo-rosi disciplinari di produzione “Dop”, all’estero si usano spesso sottoprodot-ti se non addirittura sostanze illegali come è accaduto nel recente scandalo dei mangimi alla diossina prodotti in Germania e utilizzati negli allevamenti di polli e maiali. L’inganno del “falso” Made in Italy non

riguarda solo i prosciutti. Sul mercato italiano la metà delle mozzarelle è fatta con latte straniero senza alcuna indicazione in etichetta come pure tre cartoni di latte a lunga conservazio-ne su quattro e, in generale, secondo l’indagine Coldiretti/Eurispes, il 33 per cento dei prodotti agroalimentari ven-duti in Italia ed esportati (per un valore di 51 miliardi di euro) deriva da mate-rie prime importate e rivendute col marchio Made in Italy. Una mancanza di trasparenza che favorisce inganni e frodi che deve essere superata con l’applicazione della legge per l’obbligo di indicare la provenienza in etichetta.

Presidio di Coldiretti al Brennero. In Italia nel 2011 sono state importate 67 milioni di cosce di maiale destinate, con la trasformazione e la stagionatura, a diventare prosciutti “Made in Italy”

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MARZO/APRILE - 2012NUMERO 2 SERVIZI TECNICI

Marco BenediniResp. ProvincialeServizi Tecnici

Benessere dei suininuove norme

dal 1° gennaio 2013La direttiva 2008/120/CE stabilisce che dal 1° gennaio 2013 tutte le aziende suinicole, non solo quelle di nuova costituzione, debbano rispet-tare nuovi parametri per il benessere animale, tra cui il più significativo è il divieto per scrofe e scrofette di allevamento in box individuali.

Il D.Lgs. n.122 del 7 luglio 2011, pubbli-cato sulla Gazzetta Ufficiale n.178 del 2 agosto 2011, in vigore dal 3 agosto 2011, ha dato attuazione alla Direttiva CE 2008/120, abrogando il precedente D.Lgs. n. 534/1993.

I CONTENUTI DEL DECRETO LEGISLATIVO 7 LUGLIO 2011 N.122

DefinizioniPer azienda s’intende qualsiasi luogo in cui i suini sono allevati o detenu-ti, anche temporaneamente, quindi le norme interessano anche le stalle di sosta. Questa definizione è uniformata a quella già contenuta nelle disposizio-ni inerenti la malattia vescicolare dei suini.

Disposizioni dal 1° gennaio 2013Alcune norme sui locali devono già essere applicate dalle nuove aziende, da quelle che ristrutturano o ricostru-iscono o che sono state adibite ad allevamento per la prima volta dopo il 1° gennaio 2003.A partire dal 1° gennaio 2013, le dispo-sizioni in materia di benessere verranno estese a tutti gli allevamenti. Le disposizioni riguardano:•Superfici libere a disposizione per

scrofe e scrofette;•Pavimentazioniconformieantisdruc-

ciolo;

•Allevamento in gruppo per scrofe escrofette nel periodo compreso tra 4 settimane dopo la fecondazione e 1 settimana prima della data del parto. I lati del recinto in cui verrà allevato il gruppo di scrofe dovranno avere una lunghezza superiore a 2,8 m; se il gruppo è composto da meno di 6 soggetti, i Iati del recinto potranno essere di 2,4 m;

•I suinimalati o feriti vanno posti inrecinti individuali.

Ambito di applicazioneLe norme minime si applicano ai lat-tonzoli, dalla nascita allo svezzamento, ai suinetti, dallo svezzamento all'età di 10 settimane, ai suini all'ingrasso che hanno superato le 10 settimane, alle scrofe e alle scrofette. Queste tipolo-gie di animale, salvo alcune eccezio-ni (parto, allattamento, verro), devono essere allevate in gruppo.

Lattonzoli (non svezzati)Nessun lattonzolo deve essere stac-cato dalla scrofa prima dell'età di 28 giorni, salvo che la permanenza presso la madre influenzi negativamente il benessere o la salute del lattonzolo o della madre. Lo svezzamento a 21 gior-ni è ammesso nel caso di allevamenti specializzati con sistema di pulizia e disinfezione degli impianti. I lattonzoli non svezzati devono poter essere allat-tati senza difficoltà.

Suinetti e suini all'ingrassoE’ obbligatorio adottare misure per evi-tare lotte tra gli animali. I suini devono essere allevati in gruppo e non dovreb-bero essere mescolati tra loro, se non in caso di assoluta necessità e comunque prima dello svezzamento o entro una settimana dallo svezzamento. I sogget-ti particolarmente aggressivi, o feriti,

vanno separati dal gruppo. L'allevatore deve porre in atto misure tese a pre-venire le aggressioni nei gruppi. La somministrazione di tranquillanti per facilitare la commistione va limitata a condizioni eccezionali e solo dopo un consulto con il veterinario.

Scrofe e scrofetteScrofe e scrofette gravide, in caso di necessità, devono essere sottoposte a trattamenti contro parassiti interni o esterni. E vietato costruire impianti in cui le scrofe sono "all'attacco". I pavi-menti non devono essere sdrucciolevoli e non devono presentare asperità al fine di evitare lesioni agli animali. Scrofe e scrofette sono allevate in gruppo nel periodo compreso tra quattro settimane dopo la fecondazione e una settimana prima della data prevista per il parto. Una settimana prima del parto è pos-sibile isolare scrofe e scrofette. Dietro alla scrofa o alla scrofetta, si deve obbligatoriamente prevedere una zona libera che renda agevole il parto natu-rale o assistito. Gli stalli devono essere provvisti di sistemi di protezione per i lattonzoli.

DerogheLe aziende che detengono un numero inferiore a 10 soggetti, scrofe o scro-fette, possono ancora allevare gli ani-mali individualmente a condizione che gli stessi possano girarsi agevolmente all’interno del recinto.

Sanità degli animaliI soggetti malati o feriti vanno posti in recinti individuali provvisti di una superficie minima necessaria a consen-tire all'animale di girarsi agevolmente a meno che questo isolamento non sia in contraddizione con specifici pareri veterinari.

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MARZO/APRILE - 2012NUMERO 2 SERVIZI TECNICI

Operazioni che possono arrecare dolore agli animaliLe seguenti operazioni possono essere svolte esclusivamente da un veterinario o da personale specificatamente forma-to in merito al benessere degli animali:•riduzionedegliincisivineilattoni;•mozzamentodiunapartedellacoda

(entro il 7° giorno di vita o, se attuato successivamente, solo sotto anestesia e con somministrazione di analge-sici). La riduzione degli incisivi o il mozzamento caudale sono ammessi laddove sia assolutamente provata la presenza di ferite;

•castrazione(entroil7°giornodivitao, se attuato successivamente, solo sotto anestesia e con somministra-zione di analgesici da parte di un veterinario);

•apposizionedianelloalnaso(alleva-mento brado).

AlimentazioneL'alimentazione deve essere in quantità sufficiente e l'abbeveraggio continuo. Tutti i suini devono avere accesso al cibo simultaneamente agli altri soggetti del gruppo. Gli animali devono essere alimentati almeno una volta al giorno.

Locali di stabulazioneLe norme sulla superficie per capo sono stabilite in base al peso degli animali:- 0.15 m2/capo per i suini al di sotto dei

10 kg;- 0.20 m2/capo per i suini da 10 a 20

kg;- 0.30 m2/capo per i suini da 20 a 30

kg;- 0.40 m2/capo per i suini da 30 a 50

kg;- 0.55 m2/capo per i suini da 50 a 85

kg;

- 0.65 m2/capo per i suini da 85 a 110 kg;

- 1 m2/capo per i suini di peso superiore ai 110 kg;

- 6 m2 per un verro, 10 m2 se il soggetto è impiegato per l'accoppiamento;

- 1.64 m2 per scrofetta;- 2.25 m2 per scrofa.

Se i suini vengono allevati in gruppi composti da meno di 6 animali, le superfici libere a disposizione del grup-po devono essere aumentate del 10%.

AmbienteNei locali in cui sono stabulati i suini vanno evitati i rumori continui di inten-sità superiore a 85 dBA e i rumori costanti ed improvvisi. Ai suini deve essere garantita un'illuminazione con intensità di almeno 40 lux per un lasso di tempo minimo di 8 ore al giorno.

IspezioniAnnualmente il Ministero della Salute, le Regioni e le ASL provvedono a rea-lizzare ispezioni su un campione sta-tisticamente rappresentativo. Ogni anno, entro il 30 giugno, il Ministero presenterà alla Commissione Europea una relazione sulla base delle ispezioni effettuate.

Formazione del personaleIl personale addetto ad accudire gli animali deve avere ricevuto adeguata formazione circa i requisiti generali riguardanti l'allevamento. I corsi sul benessere animale saranno organizzati dalle Regioni che vi provvedono con risorse proprie.

ImportazioniI suini provenienti da Paesi Terzi devono essere accompagnati da una certifica-zione che attesta che hanno beneficia-to di pratiche di allevamento almeno equivalenti a quelle accordate agli ani-mali di origine comunitaria.

SanzioniChiunque non rispetti le disposizioni è passibile di sanzioni amministrative che vanno da un minimo di 1.550 euro sino ad un massimo di 9.296 euro. In caso di reiterazione della violazione, la sanzione amministrativa potrà essere aumentata fino al 50 per cento.

Viceversa, se i suini sono allevati in gruppi di 40 o più soggetti, le superfici libere a disposizione possono essere ridotte del 10%. I pavimenti non devono essere sdrucciolevoli e non devono pre-sentare asperità al fine di evitare lesioni agli animali. La zona di riposo deve consentire a tutti i suini del gruppo di distendersi contemporaneamente, deve essere confortevole, pulita e asciutta. Tutti i suini devono potersi coricare e rialzare contemporaneamente.

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MARZO/APRILE - 2012NUMERO 2

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SINDACALE

Massimo SuardiUff. SindacaleColdiretti Cremona

Riordino territoriale e gestionale

dei Consorzi di bonifica della Lombardia

Con la L.R. 28 dicembre 2011 n° 25, viene operata una profonda revisione nell’assetto territoriale e gestionale dei Consorzi di bonifica della Lombardia. A riordino concluso sarà operante un solo consorzio di bonifica di primo grado per ciascun comprensorio di bonifica e irrigazione (art. 79, comma 1 l. r. 31/2008), ponendo così le premesse affinché il Consorzio possa miglio-rare la propria azione sotto il profilo tecnico-gestionale ed economico ed aumentare le opportunità di crescita e di valorizzazione del proprio ruolo sul territorio. Si attendono infatti econo-mie gestionali di scala nel medio-lungo periodo, un miglioramento della quali-

tà complessiva dell’azione consortile e del coordinamento tecnico, operativo e amministrativo dei consorzi.Il nuovo assetto che vedrà la luce a riordino concluso e che deve essere conforme ai principi enunciati nell’art. 79 della l. r. 31/2008 non deriva solo dal processo di fusione in cui è coinvol-ta buona parte dei consorzi, ma poggia anche sull’adozione e l’attuazione di strumenti quali i piani comprensoriali di bonifica, di irrigazione e di tutela del territorio rurale, i piani di classifica-zione degli immobili, l’organizzazione degli uffici e delle funzioni consortili.A seguito dell’approvazione, con deli-berazione della Giunta regionale 8 feb-

braio 2012, n. IX/2994, della ridelimita-zione dei comprensori di bonifica e irri-gazione, gli adempimenti previsti dalle linee guida cui i Consorzi dovranno dare seguito riguardano in modo diffe-renziato i comprensori di cui all’art.2, comma2, lettera a), e i comprensori di cui all’art.2, comma 2, lettera b).

A) Comprensori che non hanno subi-to modificazioniNei comprensori di bonifica e irri-gazione i cui perimetri non hanno subito modifiche e in quelli che hanno subito modificazioni inferiori al 30%, di cui alla lettera a) del comma 2 dell’art. 2 della L.R. 25/2011, risultanti dalla ridelimitazione approvata d.g.r.. 2994/2012: 2 - Est Ticino-Villoresi 3 - Muzza 4 - Media Pianura Bergamasca 10 - Navarolo 11 - Terre dei Gonzaga in Destra Pocontinueranno ad operare gli Organi in carica dei Consorzi di bonifica sottoe-lencati, che provvederanno sia ad adot-tare il nuovo Statuto sia agli adempi-menti elettorali per le elezioni entro l’anno 2012. 1a - Est Ticino-Villoresi 2b - Muzza-Bassa Lodigiana 3c - Media Pianura Bergamasca 4d – Navarolo - Agro Cremonese Mantovano 5e - Terre dei Gonzaga in destra PoPer il comprensorio di Burana n° 12 vale l’intesa interregionale con la Regione Emilia Romagna. Per il comprensorio n° 1 Lomellina Oltrepò valgono le norme specifiche della L.R. n° 25/2012 e l’intesa con la Regione Piemonte, ai sensi dell’art. 78,

allegato 2

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5 – ADDA - OGLIO

Confini: partendo, a nord-est, dalla presa del Canale Naviglio di Cremona sul fiume Oglio: il confine segue il fiume Oglio fino al punto di intersezione con il prolungamento verso nord della strada in fregio all’area dell’impianto idrovoro di S.Maria di Calvatone e il fiume Oglio in Comune di Piadena poi lungo la suddetta strada fino ad incontrare il Cavo Magio; questo corso d’acqua sino alla strada del cimitero di Calvatone; breve tratto di detta strada, via vecchia di Piadena, e il suo prolungamento sino al canale Delmona Tagliata; il canale medesimo sino al confine fra le province di Mantova e Cremona; detto confine sino all’intersezione col canale principale irriguo proveniente dall’impianto di S. Maria di Calvatone; il canale medesimo sino al Canale Acque Alte; il Canale Acque Alte sino alla confluenza del canale Riglio Delmonazza (o Riglio Vecchio); il Riglio Delmonazza indi il confine tra i Comuni di Scandolara Ravara e Cingia dè Botti, poi tra quest’ultimo e Motta Baluffi, tra questo e Cella Dati, via Dante Alighieri; verso sud lungo la suddetta via, via Riglio sino all’argine maestro del Po; l’argine stesso sino all’innesto dell’argine del comprensorio golenale di Torricella del Pizzo; l’argine golenale e successivamente la strada vicinale sino al fiume Po e al confine regionale; il confine con la Regione Emilia Romagna sino alla confluenza del fiume Adda; il fiume Adda fino alla derivazione della roggia Vailata sul fiume Adda; la roggia Vailata sino al confine del comune di Calvenzano e lungo quest’ultimo a ricomprendere l’intero territorio comunale poi i confini tra i Comuni di Misano Gera d’Adda e Vailate e tra quest’ultimo con Capralba sino alla Roggia

Consorzio Adda-Oglio (Province: Bergamo, Cremona, Lodi, Mantova, Milano)

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commi 7 bis e seguenti della L.R. n° 31/2008. Nell’intesa saranno individua-ti i percorsi necessari.

B) Comprensori accorpati I comprensori di bonifica e irrigazione, di cui all’art. 2 comma 2 lettera b), derivanti dall’accorpamento di preesi-stenti comprensori con la ridelimitazio-ne approvata con d.g.r. n° 2994/2012 sono: 5 - Adda Oglio 6 - Oglio Mella 7 - Mella Chiese 8 - Destra Mincio (Interregionale) 9 - Laghi di Mantova (Interregionale)I comprensori 8 e 9 presentano la carat-teristica di interregionalità pur essendo di modestissima entità la superficie di territorio Veneto gestita dai consorzi lombardi e viceversa. Il processo di riordino di questi comprensori viene comunque attivato, fermo restando che per questi territori bisognerà avviare le procedure per aggiornare l’intesa con la Regione Veneto, datata 1978.

Il territorio della Provincia di Cremona dopo il riordino Regionale sarà così suddiviso:NAVAROLO: manterrà le superfici e i

suoi confini storici senza modifiche.ADDA-OGLIO: ingloberà tutto il territo-rio del Consorzio di Bonifica Dugali, del Consorzio Naviglio Vacchelli, Consorzio di Miglioramento fondiario di II grado

Adda Serio, che comprende non sola-mente il territorio provinciale ma anche parte delle province di Lodi, Bergamo e Milano, con una superficie agricola interessata pari a circa 175.000 ha.

allegato 2

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10 – NAVAROLO

Confini: partendo a nord-ovest dal punto di intersezione tra il prolungamento verso nord della strada in fregio all’area dell’impianto idrovoro di S.Maria e il fiume Oglio in Comune di Piadena: il fiume Oglio sino alla sua confluenza col fiume Po indi il fiume Po, verso monte a ovest, sino di fronte all’abitato di Torricella del Pizzo; la strada vicinale dell’argine golenale sino all’argine maestro del fiume Po; detto argine verso monte sino a via Riglio in Comune di Motta Baluffi, poi via Dante Alighieri; sino al confine fra i Comuni di Motta Baluffi e Cella Dati; verso est lungo tale confine poi i confini tra Motta Baluffi e Cingia dè Botti e tra quest’ultimo e Scandolara Ravara sino al canale Riglio Delmonazza (o Riglio Vecchio); il canale medesimo sino allo sbocco nel canale Acque Alte; il canale Acque Alte sino all’intersezione col canale principale irriguo proveniente dall’impianto idrovoro di Santa Maria; detto canale irriguo sino all’intersezione col confine fra le province di Mantova e Cremona; il confine provinciale sino al canale Delmona Tagliata; il canale Delmona Tagliata sino alla proiezione della via vecchia di Piadena, la strada del cimitero di Calvatone; breve tratto di detta strada verso nord sino al cavo Magio, il Cavo Magio sino alla strada in destra idraulica del canale irriguo artificiale proveniente dall’impianto idrovoro di Santa Maria poi lungo la suddetta strada ed il suo prolungamento in corrispondenza dell’area dell’impianto idrovoro sino al fiume Oglio a chiusura del perimetro.

Province: Cremona, Mantova

Consorzio Navarolo (Province: Cremona, Mantova)

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Aldo BellandiResponsabile CreditAgriProv. di Cremona

Imprese agricole e creditoMORATORIA:

INTERVENTI A MISURA D’IMPRESA

Valido per tutto il 2012, il nuovo accordo non prevede la modifica del tasso di interesse iniziale, né l’addebito di spese ed oneri aggiuntivi

Moratoria atto terzo; per effetto, infatti, della recente sottoscrizione del nuovo accordo tra Governo, ABI (Associazione Bancaria Italiana) e Organizzazioni di Categoria (compresa la Coldiretti), sono state introdotte specifiche misure in materia di credito alle imprese (incluse, naturalmente, quelle agricole).Obiettivo dichiarato ed auspicato è quello, in una situazione come l’at-tuale, in cui continuano a registrarsi forti tensioni e criticità in ambito finanziario, di rilanciare ed invertire la tendenza del ciclo economico fornendo un set di strumenti che permettano di ottenere un reale supporto.Una possibile “boccata di ossigeno” per le realtà aziendali che presentano una situazione di indebitamento nei con-fronti del sistema bancario, per riuscire a recuperare, almeno in parte, la liqui-dità necessaria per gestire l’ordinario processo produttivo.

Un’opportunità da valutare caso per caso, con estrema attenzione, nella consapevolezza che le misure introdot-te, da sole, non potranno consentire di risolvere la problematica della “stretta

creditizia”, ma potrebbero permettere di usufruire di un significativo sollievo.In merito i punti qualificanti dell’inte-sa riguardano la sospensione, per un massimo di 12 mesi, del pagamento della quota capitale delle rate relative ai finanziamenti in essere a medio e lungo termine (oltre che dei canoni di leasing immobiliare e di sei mesi per quello mobiliare), l’allungamento della durata dei mutui e, fino ad un massimo di 120 giorni, dei prestiti di conduzione concessi alle imprese agricole (ovve-ro delle scadenze del credito agrario a breve termine, perfezionato con o senza cambiali).Possono usufruire della sospensiva solo le posizioni già in essere alla data del 28 febbraio 2012 e che, in passato, non abbiano beneficiato di simili inter-venti.Al momento della domanda (da presen-tare alla banca finanziatrice), inoltre, le

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Sede di CremonaVia Giuseppe Verdi, 4 (I piano) - CremonaPresso la Federazione Provinciale Coldiretti CremonaTel. 0372 499811 - Fax 0372 499899e.mail: [email protected]

Per maggiori informazioni, per effettuare un’analisi in merito all’opportunità di aderire alle suddette misure e valutarne l’effet-tivo impatto sull’assetto aziendale, è possibile contattare la segreteria provinciale di CreditAgri Italia s.c.p.a.

Chi può aderire e le principali caratteristiche delle misure introdotte:

rate devono risultare “in bonis”, ovvero non possono accedere le imprese che eventualmente presentano sofferenze, incagli o posizioni scadute/sconfinanti da più di 90 giorni.La scadenza per aderire è stata fissata al 31 dicembre 2012 e le modalità, in linea generale, prevedono la necessità di presentare una specifica richiesta

alla banca interessata (sempre che quest’ultima abbia deciso di aderire all’accordo), la quale potrà anche non esprimere un effettivo parere, essendo ammesso il principio del silenzio assen-so (il rifiuto, viceversa, deve essere necessariamente comunicato entro il termine massimo di 30 giorni lavorativi dalla presentazione della domanda).

Importante è l’aspetto che prevede che in presenza di interventi di sospensione del pagamento della quota capitale delle rate ed allungamento delle tem-pistiche di rimborso, non possano esse-re addebitate all’impresa richiedente spese ed oneri aggiuntivi, né modifi-cato il tasso di interesse applicato al contratto originario.

PMI Italiane “in bonis”Possono beneficiare delle misure introdotte le piccole e medie impre-se italiane di tutti i settori, che al momento della domanda non pre-sentano, nei confronti della banca, sofferenze, incagli, rate scadute o sconfinamenti da oltre 90 giorni. Preclusa, inoltre, la possibilità di accesso alle aziende che abbiano già utilizzato, nel recente passato, i medesimi benefici.

Sospensione delle ratePossibile sospendere, fino ad un massimo di 12 mesi, la quota capi-tale delle rate dei mutui a medio e lungo termine in essere alla data del 28 febbraio 2012. Gli interessi, vice-versa, dovranno essere regolarmente pagati alle scadenze inizialmente previste. Per i contratti di leasing mobiliare la sospensione non può superare i 6 mesi (12 mesi per il leasing immobiliare).

L’allungamento delle scadenzeLa durata del periodo di ammorta-mento dei finanziamenti in essere può essere allungata fino ad un massimo del 100% della durata resi-dua, ovvero di due anni per i mutui chirografari e di tre anni per quelli ipotecari. Le anticipazioni su crediti possono essere prorogate fino a 270 giorni e 120 giorni è il periodo di allungamento concesso per il credi-to agrario di conduzione.

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MARZO/APRILE - 2012NUMERO 2 GIOVANI IMPRESA

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Assemblea Giovani Impresa del Nord Italia a Verona

GIOVANI A TUTTO CAMPOGrande entusiasmo dai componenti della "nostra" delegazione

Sono la forza giovane del Paese. Capaci di portare idee, valori, entusiasmo, ener-gia, voglia di guardare con fiducia al futuro delle nostre imprese e della nostra agricoltura. Sono gli imprenditori agricoli di Coldiretti Giovani Impresa, protagonisti e testimo-

di Marta Biondi ni di un’agricoltura che è “economia reale”, motore dello sviluppo sostenibile e linfa vitale per il rilancio dell’economia italiana. Martedì 28 febbraio i giovani impren-ditori agricoli della Coldiretti si sono riuniti nell’Assemblea che, a Verona, ha raccolto delegazioni da tutto il nord Italia.

Giovani agricoltori in arrivo dalla Lombardia, dal Piemonte, dalla Liguria, da Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, fino allo stesso Veneto, si sono dati appuntamento nella città scaligera, presso Palazzo della Gran Guardia, let-teralmente gremito dai numerosissimi partecipanti ad una ‘tavola rotonda’ che ha affrontato i temi dell’economia, del credito, degli investimenti aziendali, della politica agricola comunitaria. Coldiretti Cremona era presente con una significativa delegazione di gio-vani imprenditori agricoli, guidata dal Delegato provinciale Armando Tamagni e dal Segretario Giacomo Maghenzani. “Ogni giorno nelle nostre aziende cer-chiamo di mettere qualcosa di nuovo. Senza dimenticare la tradizione, anche se fare impresa in Italia, fra burocrazia e tasse, è una vera e propria corsa ad ostacoli” ha detto Stefano Ravizza, viti-coltore di Pavia e Delegato Regionale. Intervenendo a nome di tutti i giovani imprenditori agricoli della Lombardia, Ravizza ha sottolineato il valore del pro-getto di Coldiretti per una filiera agricola tutta italiana, teso a fortificare e valoriz-zare il vero Made in Italy, portando red-dito agli imprenditori agricoli, restituen-do loro potere contrattuale, e al tempo stesso garantendo al cittadino italiano prodotti buoni, di qualità, dall’origine garantita ad un giusto prezzo.La delegazione di Giovani Impresa Coldiretti Cremona presente all’Assemblea “Giovani a tutto campo”

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MARZO/APRILE - 2012NUMERO 2 GIOVANI IMPRESA

Davanti ad una platea carica di entusia-smo, sono intervenuti tutti i delegati di Giovani Impresa delle regioni del Nord Italia, affrontando le tematiche più vici-ne ai giovani agricoltori: il quotidiano impegno per garantire la qualità dei prodotti, le tante difficoltà, dal continuo incremento dei costi alla eccessiva buro-crazia, dalla stretta sul credito alla con-correnza sleale nei confronti del Made in Italy, per poi dialogare in merito alle pro-spettive e alle aspettative per il settore primario, tutte nel segno del progetto di Coldiretti per il Paese. Temi che anche i giovani agricoltori di Coldiretti Cremona hanno toccato, nelle interviste che proponiamo nelle pagine di questo speciale (e che possono essere seguite anche in video, sul sito della Federazione, all’indirizzo www.cremona.coldiretti.it). Gli under-30 di Giovani Impresa hanno raccontato la loro esperienza concreta di imprenditori, fatta non solo di numeri, ma anche di cultura del lavoro, difesa del territorio, attenzione all’innovazione e

voglia di mettersi in gioco, quali elemen-ti per farsi strada, progredire, confron-tarsi con la società e portare il proprio contributo al progetto di Coldiretti per il Paese. A partire dalla testimonianza di Luca Merletti, studente e agricoltore, produt-tore di ortofrutta, residente a Credera Rubbiano, che con i suoi diciotto anni è il più giovane imprenditore agricolo di tutto il nord Italia. All’assemblea dei Giovani del Nord Italia sono intervenuti il Sindaco di Verona Flavio Tosi e il Governatore del Veneto Luca Zaia. Dopo l’introduzione ai lavori del Presidente di Coldiretti Veneto Giorgio Piazza, la parola è pas-sata ai delegati regionali: Gianluca Barbacovi del Trentino Alto Adige, Yuri Calcagno della Liguria, Marco Tonutti del Friuli Venezia Giulia, Dario Perucca del Piemonte, Stefano Ravizza della Lombardia e Alberto Mantovanelli del Veneto. La chiusura dei lavori è stata affidata a Vittorio Sangiorgio, Delegato nazionale di Giovani Impresa.

Grandissima partecipazione il 28 febbraio a Verona per l’Assemblea di Giovani Impresa del Nord Italia

Luca Merletti, di Credera Rubbiano, con i suoi 18 anni è il più giovane imprenditore agricolo di tutto il nord Italia

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MARZO/APRILE - 2012NUMERO 2 GIOVANI IMPRESA

Giovani a tutto campo: i “nostri” protagonisti

ArmAndo TAmAgni - il Delegato Provinciale“Portiamo energia, innovazione, determinazione. Ci vuole Più fiduCia nelle idee dei giovani”“E’ stata un’Assemblea davvero importante, positiva. Per noi giovani è fondamentale incontrarci, dialogare sul nostro lavoro, sui problemi che incontriamo e sugli obiettivi che ci siamo dati. E’ essenziale fare gruppo, condividere un progetto”. “Credo che nel nostro Paese le idee dei giovani abbiano troppo poco spazio. Eppure, proprio in questo momento di crisi, il nostro contributo può essere determinante, decisivo. In agricoltura un giovane porta determinazione, innovazione, voglia di fare e di mettersi in gioco. Certo, ci sono dei problemi da superare: la difficoltà nell’accesso al credito, per fare un esempio. Ci vorrebbero più coraggio e più fiducia, anche nel rischiare sulle idee di qualche giovane”.

PAolo SArzi - punta ad ampliare la sua impresa“il Peso della buroCrazia imPedisCe alle imPrese di CresCere”“Il nostro è un lavoro che dura 24 ore al giorno: chi alleva animali deve comunque essere sempre presente. Poi ci sono momenti, come quelli dell’irrigazione, in cui davvero non si può badare all’oro-logio: si è nel campo, giorno e notte”. “Allevo bovini. Il mio obiettivo è ampliare l’allevamento: le spese registrano un continuo incre-mento, e mi auguro di poter rispondere a questo anche a partire da un aumento della produzione”. “Alcuni scogli vanno superati: in fondo, noi giovani non abbiamo bisogno di grandi favori, ci baste-rebbe che fossero rimossi alcuni ostacoli. Penso, innanzi tutto, a quanta parte della nostra giornata finisce nella burocrazia: ecco, non dico che carte e controlli non siano necessari, ma spesso sono davvero eccessivi, esagerati. Così si impedisce alle imprese di crescere”.

lucA merleTTi - il più giovane imprenditore agricolo del Nord Italia“Così PreParo il terreno Per il mio futuro”Con i suoi 18 anni, è il più giovane imprenditore agricolo della Lombardia e del Nord Italia. Luca Merletti si racconta così: “Gestisco da poco tempo un’azienda ortofrutticola nel comune di Credera Rubbiano. Ho fondato io la mia piccola azienda, per sfruttare al meglio l’ettaro di terra che la mia famiglia possiede. Ho piante da frutto e orticole. Ho intenzione di inserire le api, per garantire l’impollinazione delle piante e per ricavare il miele. Data la scarsa estensione del mio possedimento, quello che mi distingue è la qualità, il fatto di puntare su produzioni di nicchia”."Sto completando gli studi, e nel frattempo ho dato inizio alla mia azienda. E’ molto impegnativo, soprattutto in questi mesi, in cui mi devo preparare per gli esami di maturità. Ma ne vale la pena: trovare lavoro oggi non è facile, e io così credo di prepararmi il terreno, per il mio futuro. Credo nel valore dell’agricoltura: noi produciamo cibo, un bene primario, che non ci abbandona".

AndreA rAimondi comineSi - allevatore di bovini“il nostro latte deve essere equamente remunerato, PerChé i Costi sono in Continua CresCita”“Il lavoro di agricoltore si trasmette di padre in figlio. Sono agricoltori mio padre, i miei fratelli. Io, essendo l’ultimo dei fratelli, sono praticamente cresciuto dentro l’agricoltura e mi sono appas-sionato a questa professione”. “Guardo con fiducia al futuro, anche se i problemi sono tanti. Si pensi ai costi in continuo aumento: il costo del gasolio agricolo, per cominciare. Adesso arriva anche l’Imu, la nuova tassa su terreni e fabbricati rurali. Peserà anche su chi ha terreni in affitto: i proprietari, dovendo pagare la tassa, finiranno per rifarsi con un aumento degli affitti che paghiamo noi agricoltori”. “Un elemento positivo, nell'ultimo periodo, è stato il prezzo del latte, che finalmente ha ricevuto una remunerazione più giusta. Ci auguriamo che si mantenga su questi livelli. Il nostro è un pro-dotto superiore, di qualità indiscussa, che deve essere valorizzato e pagato adeguatamente”.

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MARZO/APRILE - 2012NUMERO 2 GIOVANI IMPRESA

riccArdo lucini PAioni - in prima linea al Brennero“il made in italy è di qualità suPeriore. va difeso dai Prodotti Che vengono dall’estero, e Poi sono sPaCCiati Per italiani”“Sono di Acquanegra Cremonese. Siamo agricoltori da generazioni, fin dal mio bisnonno. Noi alleva-tori garantiamo personalmente la qualità del nostro latte e del nostro bestiame da carne, metten-doci la faccia”. “Insieme a tanti altri agricoltori sono stato al Brennero, sostenendo la denuncia di Coldiretti, in merito al continuo ingresso alla frontiera di prodotti che non nascono da animali italiani, o dai nostri campi, ma che poi sono spacciati per Made in Italy. Credo sia per questo motivo che i nostri prodotti non sono equamente remunerati: i consumatori sicuramente preferiscono il prodotto veramente italiano, ma questo non deve più confondersi con ciò che arriva dall’estero, per poi essere spacciato per Made in Italy. Sull’etichetta va specificata, con la massima chiarezza, l’origine del pro-dotto: ad esempio, la stalla dove si è munto il latte, o dove l’animale da carne è stato allevato”.

roberTo AgAzzi - 19 anni, allevatore per passione “ProduCiamo Cibo, il bene Più imPortante” “Credo che il lavoro dell’agricoltore abbia degli aspetti davvero belli, unici: c’è il piacere di lavorare a contatto con la natura, con gli animali, e di produrre cibo, che è il bene più importante.In tutto questo il ruolo di un giovane è sicuramente prezioso: portiamo in agricoltura la nostra voglia di fare, il nostro entusiasmo, l’attenzione alle innovazioni”.“Noi produciamo latte e, conferendo in cooperativa, quest’anno non ci possiamo lamentare. Il latte italiano e tutti i prodotti che da questo derivano meritano una giusta remunerazione. Dietro il nostro latte ci sono tanto lavoro, grandissima attenzione alla qualità, numerosi ed approfonditi controlli. Noi allevatori possiamo garantire la qualità e la salubrità del nostro prodotto, che è la base della qualità superiore dei prodotti lattiero-caseari autenticamente Made in Italy, apprezzati in tutto il mondo”.

dAvide migliorATi - in prima linea sul tema Imu“giusta la battaglia di Coldiretti Per mitigare l'imu Per i veri agriColtori”“Abbiamo vissuto anni veramente duri, con costi aziendali in costante crescita e insufficiente remunerazione dei prodotti. Mi limito a citare il costo dell’energia, o gli investimenti affrontati per l’ammodernamento delle stalle, per migliorare il benessere animale in conformità alle norme comunitarie e nazionali. Si aggiungano le ingenti spese legate al discorso quote latte: rispettare la legge e mettersi in regola – scelta compiuta dalla stragrande maggioranza degli allevatori – ha significato per tutti noi grandi sacrifici e notevoli investimenti”. “Ho condiviso l'azione messa in campo da Coldiretti per impedire che l'imu si traducesse nell'enne-sima mazzata nei confronti dei nostri bilanci aziendali. Si aggiunga che dovremo sostenere anche le spese legate al riaccatastamento dei fabbricati rurali. Giusto, a livello locale, il percorso intra-preso con i sindaci, per condividere la proposta di mitigare l'imposta per i veri agricoltori”.

giAncArlo mAzzoTTi - protagonista in Assemblea “una giornata riCCa di Contenuti e di entusiasmo. siamo tornati CariChi di fiduCia ed energia”“Perché ho scelto di fare l’agricoltore? La scelta uno ce l’ha subito, quando nasce. E’ un lavoro che si ha nel sangue, ci devi credere. Ed è uno stile di vita, le cui componenti sono l’attaccamento al territorio, alla nostra terra, ai valori che questa ci insegna, al testimone che ci è stato passato dai nostri genitori, dai nostri nonni”.Giancarlo era tra i partecipanti all’Assemblea “Giovani a tutto campo”: “E’ stata una giornata che ci ha caricato, ricca di contenuti e di entusiasmo. E’ importante il fatto che abbiamo parlato di noi giovani, delle nostre difficoltà e delle nostre aspettative. Incontrarci, condividere le analisi e le strategie, ci dà forza e ci aiuta, anche nei momenti di difficoltà che certo non mancano, a conti-nuare a credere in questo grande lavoro che è l’agricoltore”.

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MARZO/APRILE - 2012NUMERO 2 GIOVANI IMPRESA

giuSePPe FAcchi - allevatore di suini “C’è troPPa buroCrazia: montagne di Carte tolgono tante ore al nostro vero lavoro”“Sono in agricoltura dal 2009. Alleviamo suini e coltiviamo mais. Essendo figlio di un agricoltore, mi è venuto naturale fare questa scelta, una volta terminati gli studi”. “Se devo pensare ai più pressanti problemi con cui facciamo quotidianamente i conti, per prima cosa mi viene in mente il peso della burocrazia. Tutti gli adempimenti cui dobbiamo attenerci, tutte le carte che ci vengono richieste, tolgono tantissimo tempo al nostro vero lavoro, che è coltivare i campi ed occuparci dell’allevamento. Molte volte tutte queste richieste appaiono veramente esagerate, immotivate. Credo che una semplificazione sia necessaria ed urgente: non possiamo continuare a dedicare tutte queste ore alla burocrazia!”

mArco bAbbini - il primato degli agricoltori “ProduCiamo Cibo di qualità e siamo i Custodi del territorio: meritiamo sPazio e attenzione” “Sono agricoltore da nove anni, insieme al papà. Coltiviamo cereali destinati all’alimentazione delle vacche da latte: il nostro prodotto è garantito, dal campo alla tavola”. “L’agricoltura ha dei punti di forza straordinari: il nostro settore è chiamato primario perché pro-duciamo cibo, diamo da mangiare alle persone. E lo facciamo garantendo una qualità superiore, una piena sicurezza, che ci distinguono dalla concorrenza a livello europeo ed extraeuropeo. Tutto questo deve renderci un punto di riferimento: è giusto che, a tutti i tavoli in cui si parla di econo-mia e del futuro del Paese, l’agricoltura sia rappresentata e faccia sentire la sua voce”.“Un altro punto di forza è il legame con la nostra terra, il nostro ambiente: siamo noi che, colti-vandolo, custodiamo e difendiamo il territorio”.

irene PAveSi - 19 anni, punta sul Mercato di Campagna Amica“il mio Contributo al Progetto di Coldiretti Per una filiera tutta italiana”“Mi piace prendere parte ai mercati di Campagna Amica, proponendo i prodotti del nostro agri-turismo-fattoria didattica, in primis il miele. Credo molto nel valore di questa esperienza: è una preziosa occasione di incontro diretto tra agricoltore e cittadino-consumatore”. “Spesso chi acquista non sa quanto impegno, quanto lavoro, quanta attenzione alla qualità e alla salubrità vi siano dietro i prodotti che si portano in tavola. Farci conoscere, dialogare con le per-sone, è molto importante: possiamo mostrare tutto il valore aggiunto dell’autentico made in Italy, quello che nasce nelle nostre aziende agricole. Diamo così il nostro contributo alla realizzazione del progetto di Coldiretti per una filiera agricola tutta italiana”.

roberTo mAncloSSi - il legame con il territorio “un Problema? l’aumento degli affitti, anChe a Causa del diffondersi degli imPianti a biogas”“Questa assemblea è stata utile ed importante: trovo molto positiva la grinta dei giovani, dai quali dipende il futuro della nostra agricoltura”.“I problemi che affrontiamo sono tanti. Il fatto che i nostri prodotti siano sottovalutati, poco remune-rati, tanto per cominciare. Mentre i costi sono sempre in aumento: si pensi ai prezzi d’affitto dei ter-reni, in continua crescita, anche a causa del diffondersi nel nostro territorio degli impianti a biogas”.“L’importazione ci sta massacrando. Siamo costretti a competere con prodotti in arrivo dall’estero, che hanno una qualità inferiore, e che spesso vengono spacciati per Made in Italy. Scegliere il made in Italy significa valorizzare il territorio, premiare il nostro lavoro. Ma il prodotto veramente italiano deve potersi distinguere con chiarezza: per questo sull’etichetta deve essere indicata l’origine, il ter-ritorio dove il prodotto nasce”.

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ColtivatoreCremoneseil

MARZO/APRILE - 2012NUMERO 2 PATRONATO EPACA

Damiano TalamazziniResp. Provinciale Patronato Epaca

Anche dopo la “Manovra Monti” rimane in vigore, sino al 31 dicembre 2015, questa possibilità di uscita anticipata

Pensione di anzianitàcon il sistema contributivo

“Opzione Donna”Servono 57 anni di età (58 per le lavoratrici autonome) e 35 anni di contributi, più la finestra

di uscita di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le lavoratrici autonome

La normativa introdotta dall’articolo 1, comma 9 della Legge 243/2004, la cosid-detta “opzione donna”, rimane in vigore anche dopo il passaggio del “ciclone” Monti, a condizione che la decorrenza del trattamento pensionistico si collochi entro il 31.12.2015.

Possono avvalersi di questa facoltà di pensionamento anticipato le donne con i seguenti requisiti:

- lavoratrici dipendenti con 57 anni di età e 35 anni di contribuzione (esclusa la Ds e la malattia non integrata);

- lavoratrici autonome con 58 anni di età e 35 anni di contribuzione (esclusa la Ds e la malattia non integrata).

Ovviamente in questi casi si applicano le finestre di uscita che consentono il pensionamento, dopo il raggiungimento del doppio requisito di cui sopra, con un’attesa di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e di 18 mesi per le lavoratrici autonome.

Il rovescio della medaglia di questa interessante opportunità di uscita in pensione anticipata, visto il pesante innalzamento dell’età pensionabile di vecchiaia e l’elevato numero di anni contributivi occorrenti per la pensione di anzianità, è rappresentato dal fatto che il calcolo dell’importo della pen-sione per chi sceglie l’opzione donna verrà fatto interamente con il sistema di calcolo contributivo, anziché con il sistema retributivo o misto, previsto per

i pensionamenti ”ordinari” di anzianità e vecchiaia.

Per sommi capi si può dire che il siste-ma di calcolo contributivo porta ad una pensione più bassa, rispetto al calcolo retributivo, di circa il 25% per le lavo-ratrici dipendenti e un 35-40% per le lavoratrici autonome.

Si tratta, ovviamente, di una riduzione abbastanza rilevante ma, di contro, con-sente alle donne che hanno difficoltà nel proseguire l’attività lavorativa (motivi personali, crisi aziendali, gestione della famiglia, perdita del posto di lavoro ecc.), di pensionarsi anche 6-7 anni prima di quanto potrebbero fare con la pensione di vecchiaia o di anzianità “ordinaria”.

Per cercare di spiegare meglio il concetto, facciamo un esempio:donna lavoratrice dipendente, nata nell’agosto 1954, con – quindi – 57 anni di età all’agosto 2011 e 35 anni di contri-buti validi per l’anzianità a tale data, con una pensione netta retributiva di 1.200 euro mensili.Il pensionamento di anzianità ordinario scatterebbe dopo il versamento di circa 42 anni di contributi, a metà anno 2018, mentre potrebbe usufruire della pensione di anzianità “opzione donna”, pari a circa 900 euro netti, già a decorrere dal 1° settembre 2012 e cioè quasi 6 anni prima della decorrenza ordinaria dell’anzianità e ben 8 anni prima rispetto alla pensio-ne di vecchiaia, decorrente dall’agosto

2020, a 66 anni e 11 mesi di età.È vero che la lavoratrice dipendente “pensionanda” in questione perderà 300 euro netti mensili per tutta la vita, ma è anche vero che dal settembre 2012 al luglio 2018 o all’agosto 2020, stando-sene a casa da pensionata, riceverà una somma netta anticipata calcolabile tra i 70.000 ed i 90.000 euro.

Per le lavoratrici autonome il taglio è più accentuato (35-40%), ma, in compen-so, avendo normalmente pensioni più basse (soprattutto le coltivatrici dirette), nell’ordine dei 400-450 euro mensili, se le stesse hanno un reddito personale ed un reddito cumulato con il coniu-ge inferiore ai limiti di legge, potranno beneficiare – pur con la pensione “base” ridotta della percentuale di cui sopra – dell’integrazione al trattamento minimo (480 euro mensili nel 2012).

La scelta da effettuare, per massimizzare la portata e gli effetti di questa norma-tiva, non è assolutamente facile ed è per questo che il Patronato EPACA/Coldiretti ha perfezionato un programma di calco-lo, che contribuisce - in modo sostan-ziale - a verificare la convenienza di una scelta (opzione donna) o dell’altra (pensionamento ordinario di anzianità o di vecchiaia).

E’ possibile fare questo tipo di verifi-ca, in forma assolutamente gratuita, presso tutti gli uffici zonali o presso l’ufficio provinciale EPACA/Coldiretti di Cremona.

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Prima della sottoscrizione leggere attentamente il fascicolo informativo disponibile presso tutte le sedi Coldiretti. Per informazioni: tel. 0372 499811

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MARZO/APRILE - 2012NUMERO 2

ColtivatoreCremoneseil

Dianella MariottiPolitiche del Lavoroe Contrattualistica

DETASSAZIONE DEI PREMI DI PRODUTTIVITÀ

ANNO 2012Manca il provvedimento attuativo per l'agevolazione fiscale - senza il decreto

non può essere applicata l’aliquota agevolata del 10%, in luogo dell’IRPEF e delle relative addizionali regionali e comunali, sulle somme percepite dai dipendenti

per lavori volti ad incrementare la produttività

La Legge di Stabilità 2012 (art. 33, comma 12) ha prorogato fino al 31.12.2012 la detassazione dei premi di produttività dei dipendenti del set-tore privato con determinati requisiti, agevolazione introdotta inizialmente dal D.L. n. 93/2008 e poi prorogata di anno in anno fino al 2011.

La detassazione si applica alle eroga-zioni previste da accordi o contratti collettivi territoriali o aziendali, sotto-scritti da associazioni dei datori di lavo-ro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative a livello nazionale, concernenti i lavoratori dipendenti del settore privato.

Associazioni Datoriali e Organizzazioni Sindacali agricole hanno già sotto-scritto gli accordi quadro nazionali e territoriali (operai agricoli e florovi-vaisti - quadri e impiegati agricoli) per l’applicazione del particolare regime di tassazione agevolata per l’anno 2012 a valere sulla retribuzione correlata al perseguimento di una maggiore pro-duttività e competitività aziendale.

Si sottolinea ed evidenzia che le somme oggetto dell’agevolazione devono essere “correlate a incremen-ti di produttività, qualità, redditività, innovazione, efficienza organizzativa, nonché essere collegate ai risultati dell'andamento economico o agli utili dell'impresa o a ogni altro elemento rilevante ai fini del miglioramento della competitività aziendale”.

Relativamente all’anno 2012 urge l’emanazione del decreto attuati-vo per la determinazione dell'impor-to massimo assoggettabile all'imposta sostitutiva e del limite massimo di red-dito annuo, oltre il quale il lavoratore non potrà usufruire dell'agevolazione.

E’ già stato fissato il plafond per l'age-volazione in 835 milioni nel 2012 e 263 milioni nel 2013, con queste somme a disposizione, nel 2012, è prevista una sensibile riduzione dei destinatari: il reddito utile dovrebbe scendere da 40 mila euro a 30 mila euro; mentre le somme agevolabili dovrebbero scendere da 6 mila euro a 2.500 euro.

L’imposta sostitutiva è applicata diret-tamente dal sostituto d’imposta, ma il lavoratore può decidere di rinuncia-re all’agevolazione qualora sia meno conveniente dell’applicazione della tassazione ordinaria.

La detassazione non è solo sui premi di produttività ma anche sul lavoro not-turno e gli straordinari, ossia su tutte le voci accessorie in busta paga. Nello specifico, è applicabile su:•Lavoro straordinario: è detassabile

sia il lavoro straordinario in senso stretto che un eventuale compenso forfettario;

•Compensi per lavoro supplementareapplicato ai contratti di lavoro a tempo parziale (part-time);

•Lavoro notturno: sono detassabili leore di servizio effettivamente presta-

te in lavoro notturno e l’eventuale maggiorazione spettante per le ore di ordinario lavoro effettivamente pre-state in orario notturno;

•Lavoro festivo: è detassabile la mag-giorazione corrisposta ai lavorato-ri che prestano lavoro la domenica usufruendo del giorno di riposo set-timanale in giornata diversa dalla domenica;

•Lavoro a turno: sono detassabili le indennità di turno o comunque le maggiorazioni retributive corrispo-ste per lavoro normalmente prestato in base a un orario articolato su turni, sempre a condizione che le stesse siano correlate ad incrementi di pro-duttività, competitività e redditività.

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telescopico manitou 935 - 200 oreseminuovo

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FISCALE

“DECRETO SEMPLIFICAZIONI”

D.L. 02/03/2012 N. 16 Silvia TrevisiUfficio Fiscale Impresa Verde

RIDUZIONE COMPENSAZIONECREDITO IVA

Con l’introduzione del decreto delle “semplificazioni fisca-li”, al fine di rendere più rigorosi i controlli e contrastare gli abusi in sede di compensazioni, è stato ridotto il limite dell’utilizzo del credito IVA in compensazione orizzontale.Il limite, che era già fissato a 10.000 €, è stato portato a € 5.000, e la decorrenza di tale modifica è a partire dal 01/04/2012. Vale a dire che fino al 31 marzo 2012 l’utilizzo del credito Iva annuale o trimestrale poteva essere compiuto fino a 10.000 € senza l’invio della dichiarazione Iva, seguendo le vecchie regole; dopo tale data per compensare un importo superiore a 5.000 € è necessario inviare preventivamente la dichiarazione IVA ed attendere il 16 del mese successivo per iniziare a compensare il credito con tributi e contributi diversi dall’IVA. Questa regola è estesa non solo al credito dell’anno precedente (2011) ma ad eventuali crediti infrannuali.Nei chiarimenti disposti dal direttore dell’Agenzia delle Entrate è stato esplicitato che per la trasmissione dei modelli F24 vanno obbligatoriamente utilizzati i canali telematici messi a disposizione dall’Agenzia stessa e che concorrono alla soglia dei 5.000 €, per ciascun anno di riferimento, anche le compensazioni effettuate precedentemente al 01/04/2012.Per i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione IVA in forma autonoma, entro il 29/02/2012, in luogo della comunicazione dati IVA, non sussistono particolari problemi.Essi hanno potuto utilizzare il credito Iva 2011 in compensa-zione nei mesi gennaio/febbraio nel limite di 10.000 € e dal 16 marzo fino a 15.000 €.Nulla è cambiato in riferimento all’apposizione del visto di conformità: per potere compensare crediti IVA di importo superiore ai 15.000 € è ancora indispensabile presentare dichiarazione IVA con il visto di conformità.E’ da precisare che il residuo credito IVA 2010, risultante dalla dichiarazione Unico/2011- IVA/2011, può essere utilizzato nel 2012 senza limite, fino a quando esso non confluirà nella nuova dichiarazione IVA 2012.

INVIO DIChIARAZIONI D’INTENTOCon il d.l. 02/03/2012 n. 16 sono inoltre stati rivisti i termini per la presentazione delle Dichiarazioni d’intento, che certifi-cano la non imponibilità dell’Iva delle cessioni ad esportatori abituali.

L’invio telematico era da ottemperare entro il 16 del mese successivo al ricevimento, ora è stato differito al 16 del mese successivo a quello di ricevimento al termine di effettuazio-ne della prima liquidazione periodica, mensile o trimestrale, nella quale confluiscono le operazioni effettuate senza appli-cazione dell’IVA.

ELENChI CLIENTI FORNITORIDal 2012 l’obbligo della comunicazione per le operazioni rile-vanti ai fini IVA prescinde dal relativo ammontare, se è pre-visto l’obbligo di fatturazione. E’ in questo modo cancellato il limite dei 3.000 € che esonerava dall’l’invio le operazioni soggette a fattura.Resta il limite dei 3.600 € (al lordo dell’IVA) per le operazioni nei confronti di privati, dove non vi è obbligo di fatturazio-ne.Queste novità incidono dal 2012 e non dovrebbero modifi-care gli invii del 30/04/2012 riferiti alle movimentazioni del 2011.

ChIUSURE PARTITE IVA INATTIVEPer coloro che posseggono una partita IVA inattiva e non hanno provveduto alla cessazione dell’attività, l’Agenzia delle Entrate provvederà ad inviare una comunicazione con la quale rende noto che provvederà alla cessazione d’ufficio. L’interessato entro 30 giorni dal ricevimento potrà fornire i chiarimenti necessari per evitare la chiusura d’ufficio, rilevan-do gli elementi non considerati o considerati erroneamente, oppure provvedere al pagamento della sanzione ridotta ad un terzo del minimo con modello F24.Trascorsi i 30 giorni senza che il contribuente abbia sollevato obiezioni, la sanzione è iscritta a ruolo a titolo definitivo.

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CAF COLDIRETTI

Paolo SoldiUfficio Fiscale

Impresa Verde Cremona

Al via la Campagna 730Il modello 730 quest’anno presenta poche novità rispetto ai dichiarativi degli scorsi anni, queste comunque toccano temi molto importanti come l’affitto dei fabbricati e le ristrutturazioni. Andando per ordine bisogna dire che non c’è da meravigliarsi se un pensionato Inpdap si vede recapitare a casa un modello Cud intestato Inps, ciò perché l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha unificato le funzioni degli Enti previ-denziali. Proseguendo col quadro dei terreni, si nota che non c’è alcuna variazione in quanto i redditi da dichia-rare si riferiscono all’anno d’imposta 2011; sarà dal prossimo anno, riferito al 2012, che il reddito dominicale non sarà più assoggettato all’Irpef e quindi non farà più parte del quadro perché assorbito dall’Imu. Il riquadro dei fab-bricati, come precedentemente detto, è stato rivisitato con l’introduzione per il primo anno della cedolare secca: colui che affitta un fabbricato abitativo potrà scegliere cosa gli conviene tra la solita tassazione ordinaria, aliquote Irpef per scaglioni 23%, 27% … su un imponibile pari all’85% dell’affitto, o una tassazione sostitutiva, 21% sulla totalità del canone. Chi volesse aderire a quest’ultima formula deve aver osser-vato alcuni adempimenti indispensabili, come l’opzione dell’adesione col model-lo 69 in fase di rinnovo o stipula del contratto, la spedizione per raccoman-data all’inquilino della comunicazione dell’adesione e il versamento l’anno scorso degli acconti d’imposta. La sezione dei redditi da lavoro dipen-dente o pensione non ha subito modifi-che e continua a mantenere il rigo per le somme agevolate per l’incremento della produttività. Avendo terminato i quadri per la deter-minazione del reddito si passa ora a quello per l’esposizione degli oneri detraibili e deducibili spettanti. Per la prima volta il quadro non presenta nuove tipologie di detrazione ma solo il mantenimento di quelle già cono-sciute, anzi la variazione è l’abolizione dell’agevolazione sull’acquisto di frigo-riferi o congelatori. Anche se non sono presenti voci nuove, ci sono alcune

novità sugli adempimenti per poter scaricare le spese. La detrazione del 36% delle spese di ristrutturazione ha visto nel 2011 un susseguirsi di modi-fiche: innanzitutto il 14 maggio 2011 si è stabilito che non c’è più bisogno di spedire la raccomandata al centro operativo di Pescara per avvisare pre-ventivamente dell’inizio dei lavori e non è più obbligatorio nemmeno indicare in fattura il costo della manodopera. Il 17 settembre si è deciso poi che, in caso di compravendita dell’immo-bile precedentemente ristrutturato, le residue rate di detrazione fanno parte della trattativa privata fra le parti da indicare in Atto e non più automatica-mente di competenza dell’acquirente. Restando sempre su questo tema, dal primo gennaio 2012 questa tipologia di detrazione non ha più bisogno di proro-ghe ma entra definitivamente a regime, non prevedendo a tutt’oggi una diversa ripartizione temporale dell’agevolazio-ne a seconda dell’età del contribuente. Infine si ipotizza che al 31 dicembre

2012, data di scadenza della detrazione del 55%, le spese di risparmio ener-getico confluiranno nella tipologia di detrazione del 36%. In conclusione, tengo a sottolineare che, anche quest’anno, l’Agenzia delle Entrate ha fatto notare che i contri-buenti che hanno messo erroneamente a loro carico, incorrendo in sanzioni, i loro familiari sono davvero numerosi e ci ricorda che un familiare è a carico, a prescindere dell’età anagrafica, fino al raggiungimento di un reddito imponi-bile Irpef pari a 2.840,51 euro.

Il modulo 730/2012 potrà essere conse-gnato e compilato nei nostri uffici fino alla data del 31 maggio 2012.

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W l’AgricolturaTutte le settimane l’agricoltura è in tv

Segnaliamo che W l’Agricoltura, la trasmissione a cura di Coldiretti Cremona, che racconta l’agricoltura Made in Cremona e Made in Italy, va in onda:- su Telecolor e Primarete ogni giovedì alle 19.50 (subito dopo il tg)- in replica la domenica, ore 13 circa, su Telecolor.

www.cremona.coldiretti.it - Il sito di Coldiretti Cremona

Azioni, iniziative e appuntamenti promossi da Coldiretti Cremona vengono puntualmente comunicati anche attraverso il nostro sito, all’indirizzo www.cremona.coldiretti.it.In primis, per le comunicazioni rivolte agli imprenditori agricoli, c’è lo spazio “Avvisi alle Imprese”.Sul sito, aggiornato in tempo reale, sono presenti tutti i comunicati stampa diffusi da Coldiretti Cremona, ci sono le pagine dedi-cate ai servizi garantiti dai vari uffici, tutte le iniziative sul territorio, accanto ad una serie di video, link e indirizzi utili.

Coldiretti Cremona InformaLa newsletter settimanale

Ricordiamo agli Imprenditori agricoli, e a tutti gli interessati, che possono ricevere la newsletter settimanale di Coldiretti Cremona, ogni venerdì, al proprio indirizzo di posta elettronica. “W l’Agricoltura - Coldiretti Cremona Informa”, questo il titolo della newslet-ter, rappresenta un “diario della settimana”, e raccoglie comunicati, appunta-menti, iniziative, avvisi utili alle imprese. Tra le rubriche, c’è la tabella mercati, con le quotazioni settimanali delle principali borse. Per iscriversi al servizio, totalmente gratuito, basta inviare una e.mail a: [email protected], oppure contattare l’Ufficio stampa, al numero 0372.499819.

Appuntamentoa FierAgrumello

L’azione volta a difendere e pro-muovere il vero Made in Italy, la battaglia per mitigare l’Imu agrico-la, il progetto per una filiera tutta agricola e tutta italiana, la tutela del nostro territorio: a partire da questi temi continuiamo a dialo-gare – e a costruire il futuro del nostro Paese – presso lo stand di Coldiretti Cremona, alla 37esima edizione della Fiera Regionale Agricola di Primavera, nei giorni 14 e 15 aprile a Grumello. Il nostro spazio è presso l’area degli stand agricoli, in “Cascina Castello”.

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ColtivatoreCremoneseil

Mele per tutti gli alunni, per un intervallo a km 0

Campagna Amica alla Festa dell’alberoE’ stato un successo “l’intervallo a km zero” proposto da Coldiretti ai nume-rosissimi alunni che, nel primo giorno di primavera, si sono raccolti in piazza Duomo a Crema, protagonisti della Festa dell’albero, attesa manifestazio-ne orchestrata con la regia dell’Istituto Agrario Stanga. Mentre gli studenti dell’Istituto Agrario distribuivano centinaia di pianticelle autoctone (consegnate agli alunni che promettevano di metterle a dimora nel proprio orto o giardino, e di pren-dersene cura), sotto il giallo gazebo di Campagna Amica era possibile gustare una “merenda” buona e genuina, con le mele offerte dall’imprenditrice agricola Emanuela Banderini, coltivate nel frut-teto di Rivarolo del Re. E’ stato questo il modo scelto dalla Coldiretti per invi-tare i più piccoli a scegliere sempre il gusto, la freschezza e la salubrità dei frutti di stagione, coltivati nel nostro territorio. In distribuzione anche patate e vasetti di viole, con tanti “consigli da parte degli agricoltori”, rivolti a ragaz-zini e genitori invitati a partire da que-sto dono per dar vita al proprio orto. Nello spazio di Coldiretti, per l’intera mattinata è stato all’opera anche un giovane casaro, Ruggero Massari, che ha mostrato agli alunni come nasce il formaggio made in Italy, naturalmente a partire dal latte delle stalle del ter-ritorio. Il tutto accompagnato da una serie di degustazioni, apprezzatissime da piccoli e grandi.

Particolarmente ammirato è stato inoltre lo spazio dell’azienda agrico-la Crema Green di Ricengo, che ha fatto sbocciare un giardino – tra i cui fiori dominava il giallo della bandiera Coldiretti – proprio nel cuore della città. E lì accanto c’era anche una piccola fattoria, con conigli e caprette, affidati agli alunni dello Stanga.Grazie anche alla splendida giornata di sole, la festa ha registrato un’adesione da record, da parte di famiglie e sco-laresche. La manifestazione rappresenta uno dei tanti appuntamenti che vedono

Coldiretti Cremona impegnata in un dialogo trasparente ed attento con i cittadini-consumatori, a partire dai più piccoli. A tal proposito, continuano le originali ‘lezioni’ proposte nelle scuole del territorio, nell’ambito del progetto didattico Agribenessere… a Scuola di Salute. Traguardo dei percorsi, calibrati a seconda dell’età degli interlocuto-ri, resta l’impegno di guidare bambi-ni e ragazzi verso un’alimentazione corretta ed equilibrata, naturalmente made in Italy, nonché alla conoscenza dell’agricoltura e alla cura dell’ambien-te. (m.b.)

DAL TERRITORIO

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ColtivatoreCremoneseil

In ricordo della "nostra"

Silvana

IN RICORDO

Volevamo ricordare la nostra collega Silvana Della Noce, scomparsa il 28 febbraio all’età di 54 anni, attraverso una bella foto, nella quale si vedesse il suo sorriso. Non è stato difficile trovarla: in tutte le immagini che le sono state scattate (presso l’Ufficio Zona di Crema, impegna-ta alle paghe o nelle varie altre mansioni che svolgeva a sup-porto degli uffici, oppure nelle numero-se manifestazioni con maglietta e cappellino gialli, o nei momenti di festa che abbiamo condiviso) Silvana ha sempre un sor-riso, caldo, gentile, intelligente. Arrivata giovanissima in Coldiretti, per 37 anni Silvana si è dimostrata un’impiegata capace ed una persona vera, attenta e disponibile, sia con gli imprenditori agricoli, che con i colleghi. Ci mancherà tanto. Ci manca già, tanto. Al marito Isaia Donarini e ai figli Erica ed Edoardo, a nome di tutti i Soci di Coldiretti, con la Direzione e tutti i colleghi, rivolgiamo le condoglianze più sincere. E un forte abbraccio.

ASSOCIAZIONE PROVINCIALE PENSIONATI COLDIRETTI

Più attenzione ai pensionati, con la

carta “vantaggi diretti”E’ arrivata la “Carta Vantaggi” per i pensionati. Una boccata d’ossigeno, per le persone anziane, grazie alla nuova carta-sconti pensata per gli iscritti all’Associazione Pensionati, utile nella vita di tutti i giorni, per acquistare una vasta scelta di beni e servizi con significativi risparmi o a condizioni age-volate. La carta vantaggi è la nuova tessera multi servizi nata dalla volontà della Federpensionati Coldiretti di ampliare la gamma dei servizi offerti ai propri iscritti.E’ completamente gratuita e consente di ottenere, attraverso l’apposito circuito Selecard, agevolazioni in tutti gli esercizi commerciali e i centri convenzionati su tutto il territorio nazionale, nonché informazioni e consulenze gratuite.Per ottenere i benefici occorre solo mostrare la tessera Vantaggi Diretti della Coldiretti Pensionati prima dell’acqui-sto nei punti vendita convenzionati, oppure indicare il nume-ro della carta se si chiede un’informazione, una consulenza o un servizio che richiede la prenotazione telefonica.Per conoscere i punti vendita convenzionati e, in ogni caso, per scoprire tutti i vantaggi offerti dalla nuova Carta è pos-sibile chiamare il numero verde gratuito 800.036063, visitare il sito vantaggidiretti.coldiretti.it, oppure inviare una mail a [email protected] solo: arriva la possibilità per i pensionati con meno di 85 anni di età di stipulare una polizza assicurativa ad un prezzo molto vantaggioso. Per ogni ulteriore informazione, è pos-sibile rivolgersi alla Segreteria Provinciale dell’Associazione Pensionati Coldiretti Cremona (tel. 0372 499811) o contatta-re i nostri uffici di Zona. (ml.p.)

IL PUNTO COLDIRETTI

SETTIMANALE DI INFORMAZIONE PER LE IMPRESE DEL SISTEMA AGROALIMENTARE

N. 6

14-20

FEBBRAIO

2012

COLDIRETTI

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni

IL PUNTO COLDIRETTI 14 - 20 FEBBRAIO 2012

TUTTI GLI APPROFONDIMENTI SUL SITO WWW.ILPUNTOCOLDIRETTI.ITTUTTI GLI APPROFONDIMENTI SUL SITO WWW.ILPUNTOCOLDIRETTI.IT

4

La stima della Coldiretti sull’ondata di maltempo che ha investito il territorio nazionale

Neve, nei campi il conto sale a mezzo miliardo

Gravissimi i danni alle strutture aziendali, ora si teme per gli ulivi e gli alberi da frutto

Dieci giorni di neve e

ghiaccio hanno causato

danni per mezzo miliardo

all’agroalimentare ita-

liano, il settore più colpito

dall’ondata di maltempo.

La stima viene dalla

Coldiretti, dopo le

migliaia di segnala-

zioni giunte dalle

campagne delle re-

gioni più colpite

dalle eccezionali

nevicate di questo

inizio febbraio. Ai

danni immediati

determinati dal

blocco delle attività

vanno sommati quelli

strutturali con il crollo di

intere strutture produttive,

dai capannoni alle stalle

con la distruzione di mac-

chinari e la morte di mi-

gliaia di animali allevati,

tra mucche, pecore, ca-

valli, conigli e polli. Ma il

grande freddo ha anche la

conseguenza di provocare

numerosi aborti tra le pe-

core che hanno ridotto

drasticamente la produ-

zione di latte come pure le

mucche per le quali si cal-

cola un calo medio del 15

per cento, con la raccolta

che a livello nazionale si

è ridotta di 4 milioni di

litri al giorno. Un com-

portamento che riguarda

anche le galline allevate a

terra che depongono fino

al 20 per cento di uova al

meno al giorno. E il conto

per l’agricoltura potrebbe

salire ulteriormente per-

ché con le temperature al

di sotto dei dieci gradi per

più giorni rischiano di es-

sere compromesse anche

le circa 100 milioni di mi-

lioni di piante di ulivo

coltivate nelle

zone interessate

dal maltempo, al

pari di quanto è

avvenuto con le

gelate del 1985.

Una preoccupa-

zione che ri-

guarda anche i

vigneti e gli al-

beri da frutto. Se

poi si guarda al-

l’intero sistema produt-

tivo, il bilancio sale a 1,5

miliardi, tra i danni cau-

sati ed il fermo delle atti-

vità nel settore agricolo,

industriale e dei servizi,

anche pubblici. Una cifra

che equivale allo 0,1 per

cento del Pil realizzato

dal Paese in un anno.

Marini con la Nfu:

“Mantenere

centralità della Pac”

Centralità economica dell’agri-

coltura e ruolo strategico degli

agricoltori nella produzione di

cibo, per rispondere alle attese

espresse dal G20 agricolo in ma-

teria di sicurezza alimentare e

anche alle esigenze dei consu-

matori in merito alla tracciabilità

sono i pilastri su cui si dovrà fon-

dare la riforma della politica agricola comune. E’

quanto prevede l’accordo siglato a Roma tra il Pre-

sidente della Coldiretti Sergio Marini e il Presidente

della National Farmers' Union of England and Wales

(NFU), Peter Kendall che si sono incontrati per un

colloquio bilaterale sulla riforma della Pac a Roma

nel Palazzo Rospigliosi, sede dell’organizzazione

agricola italiana. Le due maggiori organizzazioni

agricole nei rispettivi Paesi, in merito alle proposte

della Commissione relative al mantenimento del bi-

lancio della Pac durante il periodo 2014-2020 e degli

orientamenti legislativi della stessa Pac, hanno ri-

chiamato l'attenzione su una serie di punti, a partire

dal fatto che la convergenza degli aiuti tra gli Stati

membri deve essere realizzata con l’utilizzo di criteri

oggettivi e non discriminatori. Il processo di conver-

genza interno a ogni Stato membro necessita inoltre

di un periodo di tempo adeguato e della massima

flessibilità per permettere un adattamento progres-

sivo dei settori produttivi. Ancora, la definizione di

”agricoltore in attività”, dovrà consentire di tenere

conto delle specificità nazionali e non causare ulte-

riore complessità amministrativa. Serve poi che ogni

misura relativa all’inverdimento della Pac non sia in

contraddizione con quanto richiesto all’agricoltura

europea in materia di competitività e di livello di pro-

duzione. Le attuali proposte devono dunque essere

riviste in un quadro comunitario sia per quanto at-

tiene gli aspetti finanziari che per quanto concerne le

misure ammissibili. In alcuni casi, debitamente giu-

stificati, la nuova Pac dovrà poi apportare la flessi-

bilità indispensabile, attraverso pagamenti mirati a

settori specifici.

ECONOMIA

ECONOMIA La rilevazioni di Ismea indicano una diminuzione del 2,8%

Prezzi all’origine, l’anno inizia male

Avvio d'anno negativo sui mercati agri-

coli alla prima fase di scambio. Se-

condo le ultime rilevazioni Ismea, i

prezzi all’origine hanno subito a gen-

naio una flessione del 2,8% rispetto allo

stesso periodo dell’anno precedente.

Nel confronto con il 2011, le rilevazioni

indicano un ribasso dell'8,9% per le col-

tivazioni e un aumento del 4,4% delle

produzioni zootecniche. Nel comparto

vegetale, solo i vini hanno registrato

una variazione tendenziale positiva

(+35,7%), mentre per gli altri settori la

flessione va dal -8% della frutta al -

25,2% degli ortaggi. Positivo il con-

fronto annuo per i lattiero caseari e il

bestiame vivo, con aumenti rispettiva-

mente del 2 e del 6,7 per cento.

AMBIENTE Il regolamento comunitario ottiene l’ok mancando però l’obiettivo di distinguere le produzioni

Vino bio, nuove regole ma niente stop a solforosa

Il Comitato permanente per la produ-

zione biologica (Scof) ha approvato le

nuove norme comunitarie per la pro-

duzione di “vino biologico”, che sa-

ranno pubblicate nelle prossime

settimane sulla Gazzetta ufficiale del-

l'Unione Europea. Negli ultimi 5 anni,

secondo i dati diffusi nell’ambito del

progetto europeo Orwine, si registra

nel settore dei vini da uve biologiche

un aumento medio del fatturato del

18% con punte anche del 90%, mentre

la previsione per i prossimi anni è di

un incremento medio annuo medio

del 13% che potrebbe anche raggiun-

gere il 20%. Secondo gli studi di mer-

cato, quindi, il vino biologico sta

conquistando un numero sempre

maggiore sia di professionisti sia di

semplici consumatori, in Europa

come negli Stati Uniti. Le stesse coo-

perative vinicole europee, essendo di-

ventate molto più sensibili al tema

ecologico hanno aumentato gli inve-

stimenti nei vini da uve biologiche.

Oggi, il numero di imprese agricole

che producono vini da uve biologiche

è in aumento. Secondo studi di mer-

cato, nel prossimo futuro, i consuma-

tori considereranno il fattore ecologico

come uno dei parametri principali per

scegliere un vino, attribuendo al con-

cetto di “rispetto per l’ambiente”

un’importanza simile al prezzo, alla

varietà o all'origine Questo parametro

può influire sul segmento di consuma-

tori non particolarmente “appassionati

esperti” che compra il vino nella

Grande Distribuzione Organizzata e

che è responsabile della maggior parte

dei volumi del settore. La domanda di

vini biologici prodotti in Italia conti-

nua a svilupparsi positivamente anche

se si registrano due tendenze contra-

stanti. Per chi vende vini biologici at-

traverso la ristorazione, la domanda di

vini bio da parte dei consumatori non

é particolarmente brillante, mentre la

situazione del commercio specializ-

zato è, invece, relativamente buona.

Inoltre, al nord i vini da uve biologiche

sono più richiesti che al sud. Del resto,

nei periodi di crisi, i consumatori fre-

quentano meno i ristoranti e preferi-

scono concedersi vini di buona qualità

da assaporare a casa: fra questi vi sono

anche i vini da uve biologiche. Infine,

per quanto riguarda i prezzi, questi re-

stano stabili. Coldiretti ritiene che

l’adozione del regolamento comuni-

tario sia un passo importante per ga-

rantire uno sviluppo adeguato al

settore. Finalmente, grazie al fatto che

le norme disciplinano l’intero pro-

cesso enologico e non la sola fase di

coltivazione in campo delle uve bio, si

potrà etichettare il vino come “biolo-

gico” e non più come “ottenuto da uve

biologiche“. Inoltre, sarà riconoscibile

grazie all’apposizione in etichetta del

logo europeo. Tuttavia, l’Ue ha ancora

una volta, perduto l’occasione di ema-

nare una legislazione che distingua

nettamente un alimento ottenuto con

il processo di produzione biologico ri-

spetto a quello convenzionale stabi-

lendo dei limiti di impiego di anidride

solforosa che non si discostano in

modo significativo da quelli dei vini

convenzionali. Infatti, iI tenore mas-

simo stabilito di solfito per il vino

rosso è 100 mg per litro (150 mg/l per

il vino convenzionale) e per il vino

bianco/rosé, 150mg/l (200 mg/l per il

vino convenzionale), con un differen-

ziale di 30mg/l quando il tenore di

zucchero residuo è superiore a 2 g/l.

La scelta è stata di fatto “politica” per

assecondare le esigenze di quegli Stati

europei come la Germania che, pur

non essendo vocati alla produzione di

vini bio, vogliono comunque essere

sul mercato con questa tipologia di

prodotto. Sarebbe stato molto più ri-

spettoso e coerente con il metodo di

produzione biologico stabilire nel re-

golamento, l’obiettivo di produrre,

entro un certo numero di anni, vini

senza ricorrere all’anidride solforosa

prevedendo un periodo transitorio di

tempo ai produttori europei per ade-

guarsi. La nuova normativa delude,

quindi, le aspettative di Coldiretti che

ha sempre sostenuto, consapevole

della qualità delle uve del know how

dei produttori di vini da uve biologi-

che italiani, di differenziare netta-

mente il vino biologico da quello

convenzionale per rispondere alle le-

gittime aspettative di quei consumatori

che vogliono acquistare un alimento

“il più naturale possibile”.

Indirizzare l’economia europea verso un più

ampio e sostenibile uso delle risorse rinnova-

bili. E’ l’obiettivo della Commissione euro-

pea che ha adottato una nuova strategia

nell’ambito di due iniziative faro della strate-

gia Ue 2020: "L’Unione dell’innovazione" e

Un'Europa efficiente sotto il profilo delle ri-

sorse. Con il previsto aumento della popola-

zione mondiale fino a sfiorare 9 miliardi di

abitanti nel 2050 e l’esaurimento delle risorse

naturali, l’Europa ha bisogno di risorse bio-

logiche rinnovabili per produrre alimenti e

mangimi sicuri e sani ma anche materiali,

energia e altri prodotti. “L’innovazione per

una crescita sostenibile: una bioeconomia per

l’Europa” è una strategia della Commissione

che prevede un piano d’azione basato su un

approccio interdisciplinare, intersettoriale e

coerente al problema. L’obiettivo dell’Esecu-

tivo comunitario è creare una società più in-

novatrice e un’economia a emissioni ridotte,

conciliando l’esigenza di un’agricoltura e una

pesca sostenibili e della sicurezza alimentare

con l’uso sostenibile delle risorse biologiche

rinnovabili per fini industriali, tutelando allo

stesso tempo la biodiversità e l’ambiente. Il

piano si incentra pertanto su tre aspetti

chiave: sviluppare tecnologie e processi pro-

duttivi nuovi destinati alla bioeconomia; svi-

luppare mercati e competitività nei diversi

settori interessati; e, infine, stimolare una

maggiore collaborazione tra i responsabili po-

litici e le parti interessate.

Ora l’Unione Europea “viaggia” verso la bioeconomia

AMBIENTE

Biologico, l'Antifrodi ferma Biozoo

L’Ispettorato centrale per la tutela

della qualità e repressione frodi

(Icqrf) ha revocato l’autorizza-

zione ad esercitare l’attività di

controllo sugli operatori che pro-

ducono, preparano, immagazzi-

nano o importano da un Paese

terzo i prodotti biologici, all’Orga-

nismo di controllo e certificazione

Biozoo srl.

APPROFONDIMENTI

Se la colazione diventa straniera

Le abitudini alimentari degli italiani

stanno cambiando e il primo pasto

della giornata non fa eccezione.

Negli ultimi quindici anni è aumen-

tato il consumo di cereali per la co-

lazione, da aggiungere al latte o allo

yogurt, e uno spazio particolare è

stato conquistato dai cereali come

corn flakes e muesli (a cui viene ag-

giunta frutta secca ed essiccata).

QUALITÀ

Si discute sulle etichette nutrizionali

L’elenco definitivo contenente i

222 “Health Claim” – le diciture

che possono essere ammesse sulle

etichette dei prodotti alimentari

per reclamizzarne le virtù salutisti-

che – è stato formalmente inviato

al Parlamento Europeo.

SPUNTI DI RIFLESSIONE

Esorcizzare la malattia?

Si è celebrata sabato scorso, 11

febbraio, la giornata mondiale del

malato. Da questa “giornata”

emerge un dato di fatto: la malattia

esiste. Ma cosa la società occiden-

tale considera malattia e quale è la

definizione della parola salute?

Notizie in breve

SEGUE A PAGINA 3

www.ilpuntocoldiretti.it: questo l’indirizzo de Il Punto Coldiretti, il giornale online rivolto alle imprese del sistema agroalimentare, creato dalla prima Organizzazione degli imprenditori agricoli del Paese. Il Punto Coldiretti assicura un costante aggiornamento su economia e settori produttivi, fisco, ambiente, lavoro, credito, energia, previdenza, formazione, qualità, innovazione e ricerca, scadenze e prezzi, previsioni meteo.

www.ilpuntocoldiretti.itIl giornale online delle imprese del sistema agroalimentare

AVVISI

38

MARZO/APRILE - 2012NUMERO 2

ColtivatoreCremoneseil

APPUNTAMENTI

Mercato di Campagna AmicaGli appuntamenti

Segnaliamo il calendario del Mercato di Campagna Amica degli agricoltori di Coldiretti in provincia di Cremona. Tutti gli appuntamenti si tengono nella mattinata, dalle ore 8 alle 12,30 circa. Eventuali aggiornamenti del calendario possono essere ricercati online, sul sito di Coldiretti Cremona (all’in-dirizzo www.cremona.coldiretti.it).

• CREMONA. Al Foro Boario ogni venerdì mattina• CASALMAGGIORE. In Piazza Turati, il sabato mattina• SORESINA. Il lunedì, davanti al Palazzo Comunale • VESCOVATO. Tutti i sabati, in piazza Roma• CASTELLEONE. La mattina del sabato in via Garibaldi• BAGNOLO CREMASCO. In piazza Aldo Moro la seconda domenica del mese• CREMA. In via Terni, la prima e la terza domenica del mese (più alcune “uscite speciali”) • PANDINO. In via Umberto I, il 2° e il 4° lunedì del mese (più alcune “uscite speciali”).

Mercato di Campagna Amica a CremaLE INIZIATIVE TEMATIChE

DOMENICA 27 MAGGIO E' tempo di fragole e ciliegie

DOMENICA 24 GIUGNO Festa del melone

DOMENICA 29 LUGLIO L'anguriata

DOMENICA 26 AGOSTO Frutta contro il solleone

DOMENICA 30 SETTEMBRE Festival della Zucca

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