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COME EDUCARE IL COLLIE (ROUGH COLLIE) E PREVENIRE I PROBLEMI COMPORTAMENTALI Il comportamento del cane, di ogni cane, è determinato in parte dalla genetica in parte dall'ambiente: la genetica, fondamentale, stabilisce il range entro il quale può manifestarsi l'espressione massima o minima di un determinato carattere; l'ambiente influenza il risultato agendo sulla stimolazione o l'estinzione del carattere solo e soltanto all'interno del range potenziale. Questo vuol dire che un ambiente favorevole stimolerà la manifestazione di un elemento potenziale al massimo possibile mentre un ambiente ostacolante può arrivare ad estinguere un carattere potenziale. Per quanto importante, dunque, l'ambiente ha un "potere limitato" e può agire esclusivamente sugli elementi presenti nel bagaglio genetico. Per questo è determinante che alla base della selezione e del valore zootecnico di un cane vi sia una particolare attenzione anche per l'aspetto comportamentale e non solo per quello morfologico. La forma dovrebbe essere il "biglietto da visita" di un "contenuto" e non solo un contenitore vuoto. Un cane ben selezionato oltre che bello è potenzialmente "bravo", relativamente ai parametri della razza in questione. Riuscire, però, a fare esprimere il potenziale positivo offerto dal DNA non è sempre una faccenda semplice . Nell'educazione di un cane, molti importanti errori sono commessi in totale buona fede e senza consapevolezza alcuna . I principi fondamentali per l'educazione di base di ogni cane sono simili, anche se è bene conoscere quali sono le caratteristiche specifiche di ogni razza, per ottenere un risultato migliore, rispettoso dell'animale e vantaggioso per il cane ed il suo proprietario . Sul sito www.centrocinofiloabruzzo.it è possibile scaricare GRATUITAMENTE il pratico opuscolo "Come educare il cane", realizzato con il patrocinio della Regione Abruzzo. Si tratta di un semplice manuale con le "regole base”. Nello specifico, che cosa è necessario sapere quando il cane in questione è un Collie? L’argomento meriterebbe ben maggiore spazio e questo articolo ha la sola ambizione di stimolare un eventuale approfondimento e offrire una "fotografia" e qualche input utile per chi fosse interessato . Tra i tanti cani spettacolari, il Pastore Scozzese si caratterizza per il magnifico aspetto : che sia o non sia la razza preferita un bell’ esemplare attira comunque gli sguardi. Eppure, a

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COME EDUCARE IL COLLIE (ROUGH COLLIE) E PREVENIRE I PROBLEMI COMPORTAMENTALI

Il comportamento del cane, di ogni cane, è determinato in parte dalla genetica in parte dall'ambiente: la genetica, fondamentale, stabilisce il range entro il quale può manifestarsi l'espressione massima o minima di un determinato carattere; l'ambiente influenza il risultato agendo sulla stimolazione o l'estinzione del carattere solo e soltanto all'interno del range potenziale. Questo vuol dire che un ambiente favorevole stimolerà la manifestazione di un elemento potenziale al massimo possibile mentre un ambiente ostacolante può arrivare ad estinguere un carattere potenziale. Per quanto importante, dunque, l'ambiente ha un "potere limitato" e può agire esclusivamente sugli elementi presenti nel bagaglio genetico.

Per questo è determinante che alla base della selezione e del valore zootecnico di un cane vi sia una particolare attenzione anche per l'aspetto comportamentale e non solo per quello morfologico. La forma dovrebbe essere il "biglietto da visita" di un "contenuto" e non solo un contenitore vuoto. Un cane ben selezionato oltre che bello è potenzialmente "bravo", relativamente ai parametri della razza in questione. Riuscire, però, a fare esprimere il potenziale positivo offerto dal DNA non è sempre una faccenda semplice .

Nell'educazione di un cane, molti importanti errori sono commessi in totale buona fede e senza consapevolezza alcuna .I principi fondamentali per l'educazione di base di ogni cane sono simili, anche se è bene conoscere quali sono le caratteristiche specifiche di ogni razza, per ottenere un risultato migliore, rispettoso dell'animale e vantaggioso per il cane ed il suo proprietario . Sul sito www.centrocinofiloabruzzo.it è possibile scaricare GRATUITAMENTE il pratico opuscolo "Come educare il cane", realizzato con il patrocinio della Regione Abruzzo. Si tratta di un semplice manuale con le "regole base”. Nello specifico, che cosa è necessario sapere quando il cane in questione è un Collie? L’argomento meriterebbe ben maggiore spazio e questo articolo ha la sola ambizione di stimolare un eventuale approfondimento e offrire una "fotografia" e qualche input utile per chi fosse interessato .

Tra i tanti cani spettacolari, il Pastore Scozzese si caratterizza per il magnifico aspetto : che sia o non sia la razza preferita un bell’ esemplare attira comunque gli sguardi. Eppure, a

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mio modesto parere, la bellezza in questa razza è una caratteristica secondaria rispetto al carattere .

Il profilo comportamentale del Pastore Scozzese a Pelo Lungo è del tutto singolare . All’interesse per il lavoro, alla pulizia e alla precisione dell’esecuzione ( caratteristiche sempre inversamente proporzionali all’altezza della reattività ), si uniscono una sensibilità estrema che può diventare diffidenza, timore o paura e una tendenza alla chiusura che, se mal gestita, può fissarsi quasi irrimediabilmente. Sia che si tratti di preparare un soggetto al lavoro, alle gare, alle esposizioni o alla vita in appartamento e in città, sia che si tratti di recuperare un cane adulto è bene ricordare che in questa razza, più che in altre, la sensibilità del conduttore e la coerenza gentile del polso sono determinanti al fine di ottenere un risultato soddisfacente .

Nel collie a pelo lungo i parametri di valutazione dell’affidabilità dell’interlocutore e del conduttore sono simili a quelli dei levrieri e dei cani ancestrali, ma le conseguenze dovute ad una mancanza

di fiducia sono più definitive e meno facilmente recuperabili. E' una differenza fondamentale, perchè se impatta con una durezza eccessiva, con un comportamento instabile o incoerente, il collie si "spezza" e persino l'interesse al lavoro e all'attività si possono smorzare, a volte, irreversibilmente. Sarà molto difficile (non impossibile) recuperare un collie che ha perso fiducia e interesse nell'interazione. Questo dipende dal fatto che il collie non “basta a se stesso” come i cani indipendenti che hanno gli stessi alti standard per la valutazione del conduttore. E' un cane da lavoro estremamente sensibile e dà il meglio solo se ben condotto.

Il suo profilo comportamentale medio ha alcune caratteristiche che ne rendono la condotta non adatta a tutti. Mentre le altre razze da lavoro trovano nel lavoro stesso la spinta motivazionale e la gratificazione, il collie, pur amando profondamente il lavoro, riesce ad esprimersi solo se agganciato ad un conduttore competente. Mentre gli altri pastori percepiscono gli "intoppi" come accidenti superabili in proporzione all'obiettivo, il collie se non ha un legame saldo e affidabile tende a percepire gli intralci come ostacoli e a mettere in atto strategie di evitamento.

La tempra bassa non è di per sé una caratteristica negativa, come molti improvvisati conduttori o educatori tendono a pensare, ma è solo il rovescio della medaglia di una sensibilità estrema. Inoltre, una volta superato il difficile test e stabilito il legame, non vi saranno ostacoli invalicabili o da evitare, diversamente da altri cani con tempra più alta. Scrivo questo per specificare che caratteristiche come “tempra alta o bassa”, “temperamento alto o basso” non sono mai assolutamente positive o negative, ma possono essere vantaggi o svantaggi a seconda di come ci si lavora.

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La tempra bassa, dunque, da un lato permette un rapidissimo apprendimento basato sulla gratificazione e su un quasi nullo utilizzo di punizioni positive (pressoché inutili con un collie, per il quale basta un "No" nemmeno urlato o persino anche solo uno "sguardo" di disapprovazione), dall'altro è la causa della tendenza all'evitamento del disagio che porta, come estrema conseguenza, il collie a chiudersi anche eccessivamente, quando è insicuro o non compreso. La sua soglia di tolleranza è infatti tendenzialmente bassa e la tendenza alla reazione di evitamento può portare il cane ad una chiusura e ad una "non reazione" esplicita, in genere interpretati come "tolleranza”, ma che tolleranza non è affatto. Un cane che non reagisce ad un fastidio con l'aggressività o con il ringhio non vuol dire che "tolleri"; spesso sta "non reagendo" in modo palese, ma sta strutturando in se stesso la consapevolezza della mancanza di tutela e affidabilità del conduttore che lo ha esposto al disagio. Molti cani "sopportano" in questo modo gestioni non corrette e l'adattamento non reattivo in senso attivo del collie gli permette comunque di essere gestito anche da chi non è esperto. I segnali di disagio della razza sono infatti molto spesso confusi con "segni di affetto" (calmig signales da disagio che vengono presi per "coccole" e confusi con i calming signales di "accattivamento”).

Come capire se il nostro collie è in buona relazione con noi ?Forse più che in altre razze, la resa comportamentale in questo caso è uno specchio della percezione che il collie ha della qualità della vita e della relazione con il conduttore. Se un collie rifiuta di fare molte cose (andare in alcuni luoghi, essere toccato

in alcuni punti o da alcune persone, mangiare in certe circostanze, tornare al richiamo, eseguire esercizi , ecc...) vuol dire che la relazione va rivista, possibilmente con l'aiuto di un esperto.

Quali sono allora i comportamenti da tenere ?Il buon conduttore non sarà mai duro , mai rancoroso . Il lavoro non deve mai essere di contenimento, ma sempre di stimolo; deve essere un lavoro in apertura che preveda grandi gratifiche. Durante il primo anno di vita, il cucciolone è solitamente molto attratto dal cibo dato come gratificazione; il passaggio, però, dal premio concreto alla gratificazione sociale deve avvenire rapidamente, perchè nell'adulto il cibo difficilmente supera la soglia dell'evitamento per attivare quella della motivazione. Prima di accettare il cibo, il cane deve sentirsi sicuro. Non è facile "corrompere il collie" che, anche per questo, è definito un "cane nobile", un cane che "non si vende": è estremamente coerente e richiede altrettanta coerenza .La maggiore difficoltà nel lavoro in apertura rispetto a quello in chiusura/contenimento è quella di dosare i tempi e le razioni e anche la facilità o la difficoltà con la quale si possono o meno recuperare gli errori. Un conduttore nervoso, frettoloso, duro, esigente, "sordo" o avaro nella gratificazione coerente otterrà un cane chiuso e non collaborativo. Al contrario, un conduttore sereno (mai lavorare con un cane sensibile se non si è sereni: il segnale di

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allarme viene associato alla intera attività arrivando a comprometterla), dolce, generoso e che dosa le richieste (poco lavoro, ma buono), attento all' "ascolto attivo" delle comunicazioni inviate dal cane otterrà un legame fantastico e gratificante. Ascoltare il cane e capire QUANDO rispettare un’ esigenza e quando invece chiedere di più è una caratteristica che pochi hanno in dono e che altrimenti si può acquisire solo con l'esperienza. Il confine non è di facile individuazione, perchè cedere oltre il limite permette al cane di "prendere il sopravvento" e quindi determina la "retrocessione"

del conduttore e la sua scarsa affidabilità come leader, ma anche il pretendere senza rispettare un’ esigenza reale fa in modo che il cane percepisca il conduttore come poco affidabile quindi, anche in questo, come caso un leader non valido , perchè non attento al vantaggio del cane.

Un buon leader sa quando può chiedere altro e quando invece deve rispettare un eventuale disagio. Allenarsi all'osservazione del comportamento del cane è il primo passo verso questa competenza. Coerenza, pazienza ed empatia sono alla base di ogni sana e fruttuosa relazione con un cane. Da sapere: i parametri per la valutazione della "coerenza" da parte del collie che ci "studia e ci valuta" sono a maglie molto più strette rispetto a quelli di altre razze.

Apparire incoerenti ai suoi occhi è facilissimo; a complicare le cose c'è il fatto che il concetto di coerenza è inspiegabilmente associato, nel pensiero umano comune, a quello di "durezza". Le due cose, però, sono del tutto separate . Essere coerenti non vuol dire essere duri, ma vuol dire attenersi al "hic et nunc" (qui ed ora) e alle regole: premiare con generosità un comportamento corretto è coerenza, essere gentili e dolci con un cane che si comporta in modo desiderato è coerenza, concedere vantaggi ad un cane che si comporta in modo desiderato è coerenza.

Il profilo comportamentale del collie è dunque quello di un cane attento, interessato all'interazione e al lavoro, ma disposto a perdere interesse se non inserito in un contesto tutelante o che reputa valido. E' un cane che non va forzato, ma "invitato": meno lo si forza, più si ottiene e con migliori risultati. E’ un cane molto generoso che restituisce dieci volte quello che investiremo in termini sia di performance che di affidabilità ed affetto . Stabilisce legami solidissimi quando i parametri di affidabilità sono soddisfatti. Non è un cane per tutti anche se, non essendo particolarmente problematico, è facile da gestire anche quando lo si fa in modo scorretto. Non è un cane per tutti, perchè lavorare in chiusura è più facile che lavorare in apertura.

Punti di forza : superato il test sull'affidabilità, l'aspetto meraviglioso

del collie è che "è come se imparasse tutto da solo"! Quando riusciamo a guadagnare la sua fiducia non saranno necessarie lunghe sedute di addestramento e ci sorprenderemo ad

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osservare come la comprensione del linguaggio, delle parole, dei gesti e degli esercizi sembri quasi "spontanea".

Lo scopo di utilità originario fissato negli anni dalla selezione è quello della condotta in resistenza: pazienza, attenzione al dettaglio, precisione, focalizzazione sul conduttore sono quindi le caratteristiche principali. Si tratta di caratteristiche molto funzionali allo scopo per il quale sono state selezionate, che si adattano alla vita in famiglia e a molte discipline cinofile, ma che cozzano con la visione "fast and furious” dei criteri di valutazione dei cani da lavoro che, attualmente, pare si abbia in Italia. Una nota tecnica importante: i Rough, ad esempio, inseriti nelle competizioni di agilità, non possono competere con i Border per velocità e resa sotto stress in dinamica agonistica, ma in proporzione è difficile che non realizzino un percorso netto. Sono mediamente penalizzati per i tempi o per la cattiva condotta (troppo dura).

Le risorse sono quindi enormi: sia per la gestione in casa e in famiglia

essere instabile, perché mancherà di chiari parametri di riferimento per poter avere un’ idea della misura del proprio valore e della realtà nella quale è inserito e potrebbe sviluppare problemi comportamentali. Quindi, anche in casa o durante la passeggiata, è bene inserire alcuni esercizi semplici e chiari. Questo favorirà lo sviluppo sereno del cane e della relazione, con grande vantaggio per tutti. Insegnare ad aspettare fuori da un negozio gratificandolo molto e procedendo a piccoli passi, insegnare il gioco (è sorprendente osservare quanti siano i cani che NON sanno giocare!) e alcuni semplici comandi come il seduto, il resta, il richiamo e, ovviamente, lavorare moltissimo sulla desensibilizzazione esponendo il cane , possibilmente da subito, a molti e diversi stimoli ambientali. Per la stimolazione precoce però, specialmente con i soggetti di questa razza (ma, in generale, un po’ per tutti i cani), non bisogna eccedere.

La stimolazione precoce dei cuccioli che in alcuni ambienti si pratica persino a pochi giorni di vita, ha la spiacevole conseguenza di determinare una reattività eccessiva che nel Rough si traduce in comportamento "nervoso". Anche il gioco non va reso interesse ossessivo, perchè i collies ossessivamente attaccati alla pallina tendono ad assumere un comportamento "nervoso" e compulsivo, meno stabile rispetto a quello dei border, per intenderci, ma più ossessivo e più difficile da gestire.

La stimolazione corretta del cucciolo deve quindi essere gentile, rispettosa, somministrata a piccole dosi; deve prevedere l’esposizione ad ambienti diversi sempre associata a percezioni di vantaggio per il cucciolo, con ampie pause e possibili "vie di fuga". Molti cuccioli sono "atterriti" dall'ambiente nuovo e rifiutano di camminare al guinzaglio: in questi casi ci vuole molta pazienza e non si deve mai forzare, ma stimolare dolcemente e concedere pause tra una sessione e l'altra.

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Un aspetto troppo spesso sottovalutato, ma fondamentale per lo sviluppo sereno del cucciolo è la socializzazione sia con gli umani che con gli altri cani . Molti dei cani inseriti in famiglia non hanno praticamente contatti con i propri simili e questo è decisamente scorretto: una vera e propria deprivazione culturale e cognitiva . La cura della socializzazione è importantissima e chiaramente, trattandosi di un cane molto sensibile, vanno evitate le esperienze con cani troppo "forti" che lo schiaccerebbero.

Ogni razza, nel proprio etogramma, ha sfumature diverse. Il collie, ad esempio, ha segnali di disapprovazione che comunemente non vengono letti da altre razze: si chiude e assume quella che sarebbe definibile come un’ "espressione seccata", ma non ringhia immediatamente, non morde; casomai, emette segnali calmanti che, anche tra cani, vengono fraintesi. Poi "esplode", in genere "mordendo l'aria". A quel punto la situazione tra cani può degenerare. Per questo, è bene essere in grado di capire i segnali predittori che aiutano ad evitare situazioni spiacevoli: personalmente, per l'interazione con i miei cani seleziono solo altri cani affidabili ed educati.

Educare un cane è una faccenda ben diversa rispetto alla soluzione di problemi già fissati o che si stanno fissando. Ad ogni modo, inserisco una nota relativa alla stimolazione del collie che non deve mai essere eccessiva: anche per contrastare l'apatia, la stimolazione eccessiva genera ulteriore chiusura rappresentando, quindi, più che una soluzione il peggioramento del problema .

Un problema reale è non confondere la dolcezza con la "mollezza": essere "molli" e accondiscendenti non fa bene a nessun cane né a nessuna relazione!

In estrema sintesi, per ottenere il meglio da un Rough collie è bene trattarlo come il venditore ambulante trattò Lassie nel celeberrimo film : "Voglia sua grazia farmi l'onore di ...", un modo di dire "spiritoso" che, però, rende perfettamente l'idea di come il collie sappia dare il meglio solo se viene trattato con gentilezza.

Luisa di Biagio

Articolo pubblicato originariamente su Rivista del Collie - Dicembre 2011. Può essere scaricato gratuitamente su: http://www.societaitalianacollies.com/