coldiretti informa n. 14

4
1 ANNO Il sindaco di Reggio Delrio eletto presidente Anci Il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio è stato eletto per acclamazione presidente dell’Anci. Delrio prende il posto di Sergio Chiamparino alla guida dell’associazione che rappresenta più di 8mila Comuni d’Italia. A Delrio vanno le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro dalla Coldiretti reggiana. Positivo lo stop al latte in polvere in yogurt e formaggi Il divieto all’utilizzazione del latte in polvere e concentrato nella produzione di yogurt e formaggi è una risposta chiara ed importante alle esigenze di qualità e trasparenza dei consumatori ma anche all’impegno dei circa 40mila allevatori italiani che ogni giorno nelle stalle mungono latte fresco di grande qualità. È quanto ha afferma la Coldiretti nel commentare con soddisfazione l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri dello schema di decreto legislativo 2007/61/Ce relativo a taluni tipi di latte conservato parzialmente o totalmente disidratato destinato all’alimentazione umana. Una vittoria nella battaglia a difesa del Made in Italy. “Il chiarimento che lo yogurt in Italia si continuerà a produrre con il latte fresco, senza inganni così come si aspettano i consumatori – commenta il presidente della Coldiretti reggiana Marino Zani -, è di grande soddisfazione perché è stato difeso innanzi tutto un prodotto con delle intrinseche caratteristiche di naturalità, il latte italiano, ingrediente principale nella sua preparazione, e gli allevamenti che vivono della produzione di latte”. Sicuramente non si parla di sicurezza ma di salubrità del prodotto si. L’impiego di additivi antiossidanti e stabilizzanti per la conservazione dello yogurt in sostituzione del latte fresco rendono il prodotto finale sostanzialmente diverso da quello conosciuto. Inoltre il danno alla produzione zootecnica sarebbe stato notevole posto che per produrre un chilo di latte concentrato occorrono circa 2 litri e mezzo di latte fresco determinando la sostituzione del prodotto delle nostre stalle con quello oggetto di importazione e tutto questo mancando di ogni informazione relativa all’origine del prodotto. Le preoccupazioni avanzate dalla Coldiretti sono state raccolte positivamente dal ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano in Consiglio dei Ministri dove è stato approvato un testo che fa definitivamente chiarezza. Una vittoria del Made in Italy ottenuta anche grazie - ha precisato Marini - alle rassicurazioni giunte dal presidente della Commissione Agricoltura della Camera Paolo Russo rispetto alla corretta interpretazione da dare al parere espresso dalla sua Commissione. Made in italy: la frutta sorpassa il vino nell’export L’ortofrutta sorpassa il vino e diventa la prima voce dell’export agroalimentare nazionale nel 2011. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione dell’incontro su “Una filiera agricola per l’ortofrutta italiana”, presentata in occasione del Macfrut di Cesena, che evidenzia la storica conquista del primato sulla base dei dati Istat relativi ai primi sei mesi del 2011. Periodico Coldiretti Reggio Emilia ANNO 2011 – 7 ottobre 2011 – n. 14

description

news politics and events

Transcript of coldiretti informa n. 14

1

ANNO

Il sindaco di Reggio Delrio eletto presidente Anci

Il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio è stato eletto per acclamazione presidente dell’Anci. Delrio prende il posto di Sergio Chiamparino alla guida dell’associazione che rappresenta più di 8mila Comuni d’Italia. A Delrio vanno le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro dalla Coldiretti reggiana.

Positivo lo stop al latte in polvere in yogurt e formaggi

Il divieto all’utilizzazione del latte in polvere e concentrato nella produzione di yogurt e formaggi è una risposta chiara ed importante alle esigenze di qualità e trasparenza dei consumatori ma anche all’impegno dei circa 40mila allevatori italiani che ogni giorno nelle stalle mungono latte fresco di grande qualità. È quanto ha afferma la Coldiretti nel commentare con soddisfazione l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri dello schema di decreto legislativo 2007/61/Ce relativo a taluni tipi di latte conservato parzialmente o totalmente disidratato destinato all’alimentazione umana. Una vittoria nella battaglia a difesa del Made in Italy. “Il chiarimento che lo yogurt in Italia si continuerà a produrre con il latte fresco, senza inganni così come si aspettano i consumatori – commenta il presidente della Coldiretti reggiana Marino Zani -, è di grande soddisfazione perché è stato difeso innanzi tutto un prodotto con delle intrinseche caratteristiche di naturalità, il latte italiano, ingrediente principale nella sua preparazione, e gli allevamenti che vivono della produzione di latte”. Sicuramente non si parla di sicurezza ma di salubrità del prodotto si. L’impiego di additivi antiossidanti e stabilizzanti per la conservazione dello yogurt in sostituzione del latte fresco rendono il prodotto finale sostanzialmente diverso da quello conosciuto. Inoltre il danno alla produzione zootecnica sarebbe stato notevole posto che per produrre un chilo di latte concentrato occorrono circa 2 litri e mezzo di latte fresco determinando la sostituzione del prodotto delle nostre stalle con quello oggetto di importazione e tutto questo mancando di ogni informazione relativa all’origine del prodotto. Le preoccupazioni avanzate dalla Coldiretti sono state raccolte positivamente dal ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano in Consiglio dei Ministri dove è stato approvato un testo che fa definitivamente chiarezza. Una vittoria del Made in Italy ottenuta anche grazie - ha precisato Marini - alle rassicurazioni giunte dal presidente della Commissione Agricoltura della Camera Paolo Russo rispetto alla corretta interpretazione da dare al parere espresso dalla sua Commissione.

Made in italy: la frutta sorpassa il vino nell’export

L’ortofrutta sorpassa il vino e diventa la prima voce dell’export agroalimentare nazionale nel 2011. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione dell’incontro su “Una filiera agricola per l’ortofrutta italiana”, presentata in occasione del Macfrut di Cesena, che evidenzia la storica conquista del primato sulla base dei dati Istat relativi ai primi sei mesi del 2011.

Periodico Coldiretti Reggio Emilia

ANNO 2011 – 7 ottobre 2011 – n. 14

2

Il valore delle esportazioni di frutta e verdura - sottolinea la Coldiretti - è risultato pari a 2,028 miliardi di euro superiore di qualche migliaio di euro a quello del vino che, seppur in crescita, si ferma a 2,025 miliardi di euro, nel semestre. Il risultato - continua la Coldiretti - è stato ottenuto nonostante il fatto che il principale mercato di sbocco, con quasi un terzo del fatturato, sia la Germania dove nel giugno 2011 si è verificata la psicosi ingiustificata nei consumi determinata dal batterio killer Escherichia coli. Le performance sui mercati esteri sono state accompagnate a livello nazionale da un aumento degli acquisti familiari di frutta del 6,4 per cento in valore (ma un calo in quantità del 2,7 per cento). Quello che è certo è però - sostiene la Coldiretti - che i riscontri positivi sul mercato non si sono trasferiti ai produttori ortofrutticoli italiani per i quali il 2011 è stato uno degli anni peggiori. Per i produttori italiani di pesche nell’estate si è verificato un crack da 300 milioni di euro per effetto del crollo dei prezzi pagati ai produttori che sono scesi sotto i 30 centesimi al chilo, un valore inferiore a quello di dieci anni fa, mentre le importazioni in Italia di pesche dalla Spagna sono praticamente raddoppiate (+78 per cento) a giugno. I motivi di queste difficoltà strutturali sono stati spiegati dallo studio presentato all’incontro della Coldiretti dall’economista Gian Luca Bagnara che ha evidenziato che sul mercato comunitario delle pesche e nettarine l’Italia, con il 39 per cento della produzione, e la Spagna (26 per cento) sono i principali players insieme a Grecia (20 per cento) e Francia (8 per cento). Se Italia e Spagna hanno pressoché gli stessi costi di produzione all’impresa agricola (appena 0,05 centesimi al chilo di differenza), il costo della lavorazione dopo la raccolta è per l’Italia pari a 0,40 euro al chilo, quasi il doppio dei 0,25 euro al chilo dei concorrenti spagnoli. Le ragioni - riferisce la Coldiretti - vanno ricercate nella maggiore rigidità degli investimenti con una sottoutilizzazione delle immobilizzazioni dovuta anche a una mancanza di pianificazione e qualificazione dell’offerta. Per semplificare, dall’analisi emergono troppi frigoriferi mezzi vuoti, basso valore aggiunto e scarsa programmazione. L’eccessiva concentrazione dell’offerta nazionale nei mesi di luglio e agosto ha favorito l’invasione del mercato comunitario e nazionale da parte della Spagna a giugno con le varietà precoci. La cattiva utilizzazione dei fondi pubblici destinati al settore dall’Unione Europea attraverso i piani operativi è stata denunciata dall’analisi presentata dal vicepresidente dell’Unaproa Antonio Schiavelli secondo il quale appena il 5 per cento delle risorse viene destinato direttamente alle imprese agricole. “Bisogna ristrutturare il sistema di filiera perché il sistema non può più sopportare un costo per la concentrazione e distribuzione dell’ortofrutta che è quasi il doppio della Spagna”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “bisogna rafforzare il potere contrattuale nei confronti della distribuzione commerciale perché non c’è dubbio che su questo punto il sistema dell’offerta organizzata, anche quella dei grandi numeri, ha completamente fallito l’obiettivo per cui è nata”. A causa delle inefficienze e delle eccessive intermediazioni nel passaggio della frutta dall’azienda agricola al carrello della spesa - sottolinea la Coldiretti - i prezzi almeno triplicano (+200 per cento) ma possono anche quadruplicare (+294 per cento) per la filiera lunga (presenza di 3 o 4 intermediari tra produttore e distributore finale), secondo l’ultima indagine dell’Antitrust sul settore ortofrutticolo. Il risultato è che oggi - continua la Coldiretti - gli acquisti di frutta e verdura delle famiglie italiane sono passati da 450 chili a famiglia all’anno del 2000 ai 350 chili del 2010, con una riduzione di ben 100 chili annui (–22 per cento), nonostante la spesa per acquistarla sia addirittura aumentata. In tutto il 2010 le famiglie italiane hanno acquistato 8,3 milioni di tonnellate di ortofrutta fresca per una spesa complessiva di 13 miliardi, di cui circa 4,5 milioni di tonnellate per gli acquisti di frutta e 3,8 milioni di tonnellate per quelli degli ortaggi. Direttiva nitrati: deroga sul carico di azoto Primo passo avanti per un innalzamento dei limiti per il carico di azoto nelle aree 'vulnerabili'. È stata infatti approvata a Bruxelles da parte del Comitato Nitrati dell’Unione europea la richiesta italiana di deroga al limite fissato dalla direttiva europea per lo spandimento di azoto di origine zootecnica sui

3

terreni agricoli nelle aree individuate come particolarmente problematiche dal punto di vista della qualità delle acque. Il limite passa da 170 a 250 kg/ettaro. La richiesta italiana di rivedere i parametri di applicazione è stata accolta dal Comitato nitrati della Commissione Europea e, a determinate condizioni , sarà possibile superare il limite di 170 chili di azoto di origine organica per ettaro per spingersi sino ai 250 kg per ettaro. Il vincolo riguarda le cosiddette “aree vulnerabili” nelle quali rientrano i terreni agricoli anche della provincia reggiana. I nuovi parametri, prima di essere operativi, dovranno comunque superare il vaglio della Commissione Europea, attesa per la fine dell'anno, alla vigilia dell'applicazione, nel prossimo gennaio, della Direttiva Nitrati. Per gli allevamenti si profila però un aumento degli impegni , come l'obbligo di ricorrere a coltivazioni capaci di utilizzare il maggior carico di azoto. La questione nitrati rimane per ora aperta e difficile.

Incidenti sul lavoro: record delle riduzioni in agricoltura

È nelle campagna che si è verificata la maggiore riduzione degli infortuni sul lavoro negli ultimi dieci anni. In base ai dati Istat infatti l’ultimo decennio ha visto una diminuzione del 40% degli incidenti nel settore agricolo rispetto ad una media del 24% per tutti gli altri settori. “Sono decisamente positivi i risultati raggiunti negli ultimi anni grazie all’impegno degli imprenditori e dei lavoratori per lo sviluppo di un’agricoltura al servizio della sicurezza della salute, dell’ambiente e dell’alimentazione, che – commenta il presidente della Coldiretti reggiana Marino Zani - vuole conciliare gli interessi delle imprese, degli occupati e dei consumatori” “Non si deve comunque abbassare la guardia sul tema della sicurezza sul lavoro – continua Zani - in quanto assistiamo ancora troppo spesso a degli incidenti mortali come purtroppo testimonia la cronaca dell’ultimo periodo”. È necessario continuare con decisione sulla strada intrapresa con interventi per la semplificazione, la trasparenza, l’innovazione tecnologica e la formazione, che sappiano accompagnare le imprese nello sforzo di prevenzione in atto. “Grazie alla collaborazione con l’ente di formazione Dinamica – precisa il presidente Zani –sono numerosi i momenti di formazione per imprenditori agricoli e per i loro dipendenti. Grande successo hanno riscosso anche i corsi, voluti dalla Coldiretti di Reggio, per informare i soggetti, non obbligati dalla normativa, sugli opportuni adeguamenti per migliorare la sicurezza delle loro aziende. Queste – conclude Zani – sono azioni specifiche per sensibilizzare gli operatori di un settore che rimane comunque altamente a rischio”. Ed in effetti i motivi del calo degli infortuni in agricoltura sono da ascriversi, oltre alla maggiore sensibilità degli imprenditori rispetto alla sicurezza del proprio lavoro, alla costante riduzione degli addetti in agricoltura e dal ricorso alla meccanizzazione per alcune fasi agricole, un tempo completamente manuali. Il trend registrato conferma infatti il prezioso lavoro di ammodernamento delle imprese agricole fatto in questi anni - precisa la Coldiretti reggiana - per rendere il lavoro in agricoltura tecnologicamente più avanzato, ma anche più sicuro come dimostra il progressivo e costante calo degli infortuni con tassi nettamente superiori a quelli degli altri settori.

Divieto di spandimento invernale

Con le nuove normative, il divieto di spandimento è fissato in modo inderogabile dal 1 novembre 2011 al 31 gennaio 2012 .

4

Quote latte: condanne per gli allevatori che avevano

sforato

Si è concluso con la condanna di sedici agricoltori il processo per una maxi truffa da 100 milioni di euro ai danni dell’Unione Europea legata allo sforamento delle quote latte. Il Tribunale di Milano ha inflitto pene da 5 anni a sei mesi ai produttori alla sbarra, legati a due cooperative lombarde e riconosciuti colpevoli a vario titolo di peculato e truffa. In pratica gli allevatori condannati erano accusati di aver messo in piedi un sistema capace di sottrarre all'Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, le somme dovute per le quote di latte prodotte in eccesso rispetto ai limiti fissati dall'Unione Europea. Il tribunale ha poi condannato le due cooperative a una sanzione di 100mila euro ciascuna e ad una confisca equivalente a 18 milioni di euro. Disposta anche una provvisionale in favore dell'Agea per un importo di 30 milioni di euro. “Giustizia è fatta, ma è molto triste per quei produttori che si sono lasciati trascinare in questa vicenda da chi li ha incantati con false promesse che non potevano mantenere, ma che al contrario li ha coinvolti in un procedimento legale finito con una raffica di condanne - ha commentato la Coldiretti lombarda, costituitasi parte civile al processo -. Noi ci siamo sempre schierati a difesa dagli interessi degli allevatori italiani che hanno rispettato le regole e che negli anni, proprio per questo motivo, hanno acquistato o affittato quote per un valore complessivo di 2,42 miliardi di euro. Mai come oggi è stata dimostrata la correttezza delle nostre posizioni. Dispiace che questi allevatori, che hanno agito fuori dalle regole, non abbiano compreso prima a quali problemi potevano andare incontro. E dispiace che per il ripristino e il rispetto della legalità ci siamo dovuti rivolgere alla magistratura”.

Aumento aliquota iva ordinaria dal 20% al 21% La conversione in legge del Dl 13 /08/2011 n. 138 “cd Manovra di Ferragosto” ha determinato a partire dal giorno sabato 17 settembre 2011 l’aumento della aliquota iva ordinaria dal 20% al 21%. Restano invece ferme le aliquote ridotte al 4%, le aliquote ridotte al 10% e le percentuali di compensazione dei prodotti agricoli.

I NOSTRI UFFICI DI ZONA

REGGIO EMILIA via Copernico, 28/a - tel. 0522/936043 - fax 0522/300368

CASINA via Caduti della Libertà, 25 - tel 0522/609180 – fax 0522/608237

CASTELNOVO NE’ MONTI Isolato Maestà, 1 - tel. 0522/812263 - fax 0522/611246

CASTELNOVO SOTTO via Cavagnola, 1/1 - tel. 0522/682168 - fax 0522/483591

CORREGGIO via Battisti, 3/C - tel. 0522/692275 - fax 0522/637510

GUASTALLA via Bertazzoni, 31 - tel. 0522/824643 - fax 0522/839198

MONTECCHIO via Prampolini, 18/b - tel 0522/864175 – fax 0522/860702

SCANDIANO via Trieste, 3 - tel 0522/857077 - fax 0522/984524

VILLA MINOZZO via Della Vittoria 5/1 - tel 0522/801107 – fax 0522/802769 “ Informativa art. 13 D.lgs 196/2003 - Codice della Privacy - I dati e gli indirizzi e-mail presenti nel nostro archivio provengono o da richieste di iscrizioni pervenute in varie forme direttamente al nostro recapito, e/o ci sono stati forniti da partner di Coldiretti Reggio Emilia poiché avete usufruito di specifici servizi ed espresso il vostro consenso alla comunicazione a terze parti e/o sono stati estratti da vecchi elenchi e registrati in banche dati nelle quali sono state inserite anche informazioni provenienti da altre fonti. In ogni caso i dati sono disciplinati dal Nuovo Testo Unico sulla Privacy (dlgs n.196 del 30 giugno 2003 - G.U. 29/07/2003) e saranno trattati sia in forma scritta, sia elettronica da personale incaricato, che potrà avere accesso ai soli dati necessari alla gestione delle attività del servizio richiesto. Potranno venire a conoscenza dei Suoi dati personali gli incaricati di segreteria interni, commercializzazione di beni e servizi, incaricati della contabilità e fatturazione nonché gli incaricati della gestione e manutenzione dei sistemi di elaborazione. I dati non saranno oggetto di comunicazione o diffusione a terzi, se non per i necessari adempimenti contrattuali o per obblighi di legge. Le ricordiamo infine che Le sono riconosciuti i diritti di cui all’art. 7 del D.lgs. 196/2003 in particolare, il diritto di accedere ai propri dati personali, di chiederne la rettifica, l’aggiornamento e la cancellazione, se incompleti, erronei o raccolti in violazione della legge, nonché di opporsi al loro trattamento per motivi legittimi rivolgendo le richieste al Titolare del trattamento Federazione prov.le Coldiretti Reggio Emilia, via Ricasoli 4 – 42100 Reggio Emilia) o scrivendo all’indirizzo e-mail: [email protected] con oggetto “ cancellazione dall’archivio mail “

Altre news su www.reggioemilia.coldiretti.it