Cogito 339

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Anno XX - n. 339 - Sabato 28 settembre 2013 QUINDICINALE DI ATTUALITÀ POLITICA, ECONOMIA, COSTUME Fondato da Natale Cerbone AFRAGOLA - CAIVANO - CARDITO - CASALNUOVO - CRISPANO - FRATTAMAGGIORE - FRATTAMINORE 10.000 copie in distribuzione GRATUITA Esclusiva / Parla Di Mauro, Commissario di Afragola “Le estorsioni aumentano, ma nessuno denuncia”

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Quindicinale della provincia a Nord di Napoli

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Anno XX - n. 339 - Sabato 28 settembre 2013

Q U I N D I C I N A L E D I A T T U A L I T ÀPOLITICA, ECONOMIA, COSTUME

Fondato da Natale Cerbone

A F R A G O L A - C A I V A N O - C A R D I T O - C A S A L N U O V O - C R I S P A N O - F R A T T A M A G G I O R E - F R A T T A M I N O R E

10.000 copie

in distribuzione

GRATUITA

Esclusiva / Parla Di Mauro, Commissario di Afragola“Le estorsioni aumentano, ma nessuno denuncia”

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2 • Cogito Anno XX - numero 339 - Sabato 28 settembre 2013

Molte sono le donne che incontrogiorno per giorno detengono in largapercentuale il destino e le economie del-le loro famiglie e nel sentirmi impotentenell’aiutarle, mi è venuto in mente un al-tro termine: sopravvivere, si è quello giu-sto, non posso pensare ad altro, se pensoa Elisa, Tina, Lena, Anna, ecc.

Loro sopravvivono cercando di anda-re avanti lavorando precariamente, cre-scendo i figli, convivendo una vita chenon offre niente, neanche un poco di di-gnità, con la scarsa disponibilità di servi-zi sociali è ancora più dura la vita, qui,nelle città della provincia di Napoli.

Le ascolto…ogni storia è diversa daun’altra, uno scambio solo di dolore chemi porta solo a compatirle, nel senso piùsublime della compassione.

Come addetta ai lavori mi sono spes-so domandata se c’è una soluzione a tut-to questo e come possiamo rendere il ter-ritorio vivibile per convivere in pace e se-renità condividendo le nostre esperienze?

I comuni a Nord di Napoli dovreb-bero favorire e presidiare le iniziative perl’inclusione e la conciliazione e l’occupa-bilità delle donne e creare un polo diservizi, dove le donne possano crescereculturalmente, cercando di abbassare lapercentuale di mancata scolarizzazione,accrescendo le competenze, con percorsidi accompagnamento, di conciliazione:un sostegno attivo per l’autodetermina-

zione e l’affermazione dei propri valori.Convivialità è la parola giusta anche invirtù di una cittadinanza “allargata e in-terculturale”, se intendiamo convivialitàla capacità di vivere assieme in armonia,riconoscendo il valore dell’altro.

Allora facciamo un passo indietroperché la soluzione c’è per rendere vivi-bile questo territorio.

Le donne sono una grande risorsa:Sono convinta che sarebbe la soluzioneideale sfruttare le risorse del territoriocon la creazione di piccole imprese co-operative artigianali da svilupparsi con ilmicrocredito d’impresa e da supportare

sia nello star up, sia nella crescita gra-duale che nella concorrenza del mercatostraniero, un monitoraggio costante ecompetente che aiuti le donne a svilup-parsi nel settore dell’impresa. Attraversolo sportello Famiglia sto creando ungruppo di persone esperte in tale settore.

Il nostro territorio è ricco di storie diimprese che nascono dal niente… neglianni 70-80 e…solo da idee vincenti.

Quindi ingegnatevi...(il punto fortedei napoletani) senza scoraggiarvi...

Sono convinta che sarebbe la situa-zione ideale per la crescita del territorio,che deve passare...assolutamente…primafavorendo la crescita personale delledonne e l’autostima.

Armida VitaleReferente della rete associativa

dell’ASL Napoli 2 Nord

Il territorio può rinascerecon la forza e le idee delle donne

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QUINDICINALE DI ATTUALITÀ, POLITICA,ECONOMIA E COSTUME

Autoriz. del Tribunale di Napoli n. 4513 del 18 Marzo 1994

fondato da Natale Cerbone

è realizzato da

CollaboratoriAngelica Argentiere, Francesco Celardo, Antonio Cerbone,

Antonio Ciaramella, Cinzia Lanzano, Claudia Perrotta, Milena MarcheseKetty Mocerino, Francesco Russo, Antonio Boccellino

Teresa Turino, Marina Esposito, Lina Cristofaro, Veronica IengoAntonio Bova, e Martino Uzzauto, Linda Scuotto

Segreteria di redazione:Michela Miele

Fotoreporter:Nando Porzio - Frattamaggiore

Redazione: Via S. Antonio da Padova, 9Cardito (Na) - Tel. /Fax 081.8354357

e-mail: [email protected]

Stampa: Editrice Cerbone srle-mail: [email protected]

tel. 081.8354357

Direttore Antonio Iazzetta

EDITORE

Editrice Cogito srldi Mario e Carlo Cerbone

Vice direttore Antonio Trillicoso

g r a f i c a & s t a m p a

Da Campania felix a Terra infelix. Triste, tristissimo, il declinodel territorio tra Napoli e Caserta che era conosciuto come uno deipiù fertili e ora, invece, è ridotto così male che le coltivazioni diqueste zone sono boicottate perché inquinate dai roghi tossici chehanno distrutto le terre e le vite di chi vive in queste zone. E non vameglio alle altre attività imprenditoriali, a cominciare da quellecommerciali che erano diventate la nuova “isola felice”: la situazio-ne dell’IperCoop è ormai drammatica e la chiusura delle saracine-sche del supermercato provocherà ulteriori perdite di posti di lavoronei negozi della galleria e nelle tante piccole e piccolissime impreseche traggono vantaggi dalla presenza della Coop. Si pensi ai piccolipanifici, tanto per fare un esempio. La chiusura della Coop è quel-la che fa più rumore, ma anche altri centri commerciali sono chiu-si o sull’orlo della chiusura, basta vedere quante saracinesche sono

abbassate da tempo. E per i piccoli commercianti la crisi continuaormai da anni. Una situazione difficile, quindi, difficilissima. Acui si aggiungono le richieste della camorra che sembra essere torna-ta nuovamente a bussare con insistenza alle porte di commerciantie imprenditori per chiedere soldi. E a farlo, in qualche caso, non c’èun solo gruppo malavitoso, ma più di uno perché, come ci ha con-fermato il Commissario di Afragola, è in corso una riorganizzazio-ne sul nostro territorio dopo gli arresti che hanno decapitato le or-ganizzazioni criminali dominanti.

Ma perché la provincia tra Napoli e Caserta s’è ridotta così? Per-ché è diventata così invivibile e priva di opportunità di lavoro e svi-luppo? Chi è il colpevole di quello che sta succedendo?

Difficile dare una risposta perché, come si sa, le vittorie, in tut-ti i campi, hanno tanti padri, mentre le sconfitte, sono sempre orfa-ni. Si prenda, a esempio, il caso dei roghi tossici. Ora che, final-mente, grazie all’impegno di una decina di cittdini, si è creato unmovimento di opinione forte, un po’ tutti si sono accorti del proble-ma e chiedono interventi. Ma, prima, dove vivevano? E mi rivolgosoprattutto a chi, da anni ormai, ricopre ruoli di primo piano nel-le Istituzioni locali e nazionali. Quando vedevano quei lunghi fu-mi innalzarsi verso il cielo, non si chiedevano cosa fossero? Pensava-

no che fossero dei segnali di fumo? E il naso? Non sentivano la puz-za nauseante che, di notte, impediva di dormire o erano chiusi den-to con l’aria condizionata e non ci pensavano? Un po’ come faceva-no i camorristi che, a chi gli faceva notare i rischi di inquinamen-to delle acque legati all’interramento dei rifiuti tossici nelle campa-gne, dicevano: e che ce ne ‘mporta. Noi ci beviamo l’acqua minera-le!

Le colpe maggiori sono dei politici, ma tutti siamo responsabilidel disastro ambientale che si è venuto a creare. E tutti siamo re-sponsabili anche del disastro sociale ed economico. Sono responsabi-li i politici, che hanno dimostrato la loro incapacità, ma anche i cit-tadini, noi cittadini, che gli abbiamo consegnato le chiavi dellestanze del potere per disinteresse verso la cosa pubblica o per piccolie meschini interessi personali. E noi cittadini siamo responsabili an-

che per aver commesso o permesso tante piccole illegalità che, messeinsieme, creano quell’aria di impunità in cui crescono e si rafforza-no le organizzazioni criminali.

E, proprio per questo, è necessario che tutti, ma proprio tutti, siimpegnino ora per ridare speranza ai nostri territori, per non con-dannarli a continuare il declino sociale e culturale avviato negli ul-timi anni. In alcuni casi si sta provando a cambiare registro, a ri-salire la china. Prendiamo spunto dagli esempi positivi, ce ne sono.Noi proveremo a metterli in evidenza, per dare speranza, e per di-mostrare che è possibile rinascere anche perché, come cantava DeAndré dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fior.

Tutti siamo responsabili del disastro ambientale, sociale ed economico che ci ritroviamo

Viviamo in una terra senza speranza?

I lavori per la stazionePorta Campaniasono fermi da

590 giorni

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Definire critica la situazione dell’Ipercoop di Afragola è or-mai riduttivo; la situazione è stata critica in questi ultimitempi di tira e molla alla ricerca di un acquirente, ma at-

tualmente sembra che si sia giunti ad un triste epilogo, anche sele lettere di licenziamento sono state fermate fino all’8 ottobrecon la speranza, difficile al momento, di una soluzione. 250 i po-sti di lavoro a rischio, una cifra esorbitante se si pensa a quantesaranno le famiglie che si troveranno senza lavoro, ma soprattut-to un numero raccapricciante se si pensa che 225 unità sarannomandate via dall’ipermercato afragolese, pari alla totalità dei di-pendenti (225 su 226, fatta eccezione solo per il direttore). Le re-stanti 25 unità da mettere in mobilità saranno, invece, da sce-gliere tra le altre quattro sedi della Coop in Campania (Avellino,Quarto, Arenaccia e Santa Maria Capua Vetere). Da venerdì 13sono cominciate le proteste, i lavoratori dell’Ipercoop di Afrago-la, sdegnati ed esasperati per le loro sorti, hanno serrato più vol-te l’ipermercato, calando le serrande che sono state riaperte sololunedì scorso. Le proteste si sono spostate presso le altre sedicampane di Quarto e dell’Arenaccia, bloccandone le attività, eaddirittura a Livorno. Alcuni portavano al collo dei necrologicon la scritta "la Coop non c'è più". Una contestazione che restal’unico mezzo per dar voce a chi, per molti mesi, si è trovato sulfilo del rasoio e che oggi si ritrova con il benservito. Proprio ve-nerdì 13, le Cooperative Emiliane non si sono presentate all’in-contro con i sindacati, decretando la fine funesta del caso Iper-coop. Dopo la vicenda Catone, finalmente a luglio sembrava es-sersi aperto uno spiraglio, le parole d’ordine erano: “sospesa laprocedura di licenziamento, speranze per i dipendenti, nessun licen-ziamento”, parole che avevano in parte rassicurato i dipendenti, iquali in questi anni hanno sempre visto una certa volontà dellacooperativa di preservare il loro destino, cercando accordi ed ac-quirenti. Si erano fatte avanti le Cooperative Emiliane, che già

gestiscono altre Coop nel Sud Italia, in Puglia e Basilicata. Così,una scintilla si era accesa, ma ben presto la luce si è spenta! Giàall’inizio di agosto, sono ricominciate le serrate ad Afragola; sivociferava ciò che poi è realmente accaduto: il giorno 7 agosto leCooperative Emiliane hanno comunicato, attraverso una nota,l’impossibilità per Coop Estense e Coop Adriatica di rilevare lagestione degli ipermercati campani di Unicoop Tirreno. Troppigli svantaggi, a partire dai 16 milioni di euro di perdite, un am-manco che i dipendenti non riescono proprio a spiegarsi, datoche mediamente solo l’ipermercato di Afragola fa registrare af-fluenze di circa 7 mila clienti al giorno, con picchi nei weekenddi 14 mila clienti al giorno, per un fatturato annuale di più di 40

milioni di euro. Le lamentele riguardano, inoltre, problemi ge-stionali definiti incolmabili. Le proposte avanzate dalle Coope-rative Emiliane, ed espresse nel comunicato, riguardo una possi-bile trattativa “con lo scopo di salvare la presenza della Coop in

Nessuna novità per i 225 dipendenti, ma sono state bloccati i licenziamenti

I rappresentanti della Coop non hanno partecipato all’incontro in Regione con i sindacatiSperanze finite. L’IperCoop chiude

di Cinzia Lanzano

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Campania”, sono state rifiutate sigle sindacali in quanto ritenu-te indecorose e, di conseguenza, inammissibili: riduzione di 240mila ore di lavoro e del loro costo; diminuzione dell’orario deilavoratori ad un part-time di 20 ore circa, riducendo il persona-le da 250 a 96 unità; altra ipotesi, un part-time di 16 ore setti-manali, più 4 di straordinario, con circa 500 euro lordi mensili(era forse più fattibile pensare ad una riduzione percentuale delleore, dati i differenti tipi di contratti). Tali provvedimenti doveva-no essere attuati nell’immediato, a fronte dei due anni richiestidalle sigle sindacali, ma che secondo la cooperativa avrebberofatto aumentare il disavanzo. Avevano, infine, disposto la possi-bilità di stanziare 3 milioni di euro per incentivare l’esodo dei di-pendenti. Davanti alla disapprovazione dei sindacati, le Coope-rative hanno battuto in ritirata “preso atto che non vi erano i pre-supposti minimi per un intervento in Campania, per ovviare al-l’attuale perdita economica”.

Forse dietro queste sconcertanti situazioni, c’è solo la volontàdi non approdare in terra Campana, poiché altrove non sonomai stati avanzati simili progetti. O c’è forse la credenza erratache al Sud si possa vivere con 500 euro al mese, diversamente ri-spetto al resto d’Italia? Nonostante tutto i sindacati hanno con-tinuato a lavorare, ipotizzando una controproposta, in accordocon la Regione Campania, da discutere con le Cooperative Emi-liane ad inizio Settembre. Ci sono state delle proroghe che face-vano ben sperare, ma nessun segnale positivo si stagliava all’o-rizzonte. Mercoledì 11 settembre, era stato fissato un incontrocon Coop Estense ed Adriatica, per cercare un ulteriore accordoche potesse conciliare le parti senza danneggiare troppo i dipen-denti. All’appuntamento, però i “gentiluomini” della cooperati-va hanno dato forfait. Venerdì 13, Unicoop ha depositato il ver-bale di mancato accordo con le sigle sindacali, rifiutando in talesede le proposte della Regione Campania sia per un eventualecontratto di solidarietà, sia per la possibilità di dare la cassa inte-grazione. Stando alle dichiarazioni della Coopertiva non spette-rebbe ai 225 dipendenti, perché non prevista dai loro contratti.Un’ulteriore beffa, per chi dall’oggi al domani passerebbe dal po-sto a tempo indeterminato alla mobilità.

“Sono amareggiato - aveva dichiarato l’assessore regionale alLavoro, Severino Nappi, che sta seguendo la vicenda - conti-nuiamo a tenere aperta la porta alle Coop. Ma sarebbe un bruttosegno da parte loro se questa vertenza conoscerà esiti traumatici”.

“ La ormai prossima chiusura della Coop di Afragola provo-cherà inevitabilmente anche la chiusura dei nostri negozi.

Eppure nessuno sembra interessarsi alla cosa, quasi come senon interessasse per niente”.

A dirlo sono i titolari di tutti i negozi della galleria de Le por-te di Napoli, consapevoli che, senza l’attrattiva della Coop, dif-ficilmente riuscirebbero a tenere aperte le serrande dei loro ne-gozi.

“Lo abbiamo sperimentato quando i dipendenti hanno scio-perato. I clienti se ne andavano subito e non degnavano di unosguardo la galleria” sottolinea il titolare di un negozio di abbi-gliamento, per il quale, “ai dipendenti dell’IperCoop che fini-

ranno per strada, vanno aggiunti tutti quelli dei negozi del lagalleria e anche noi proprietari dovremo trovarci un lavoro per-ché non tutti siamo ricchi e forti”.

A temere per il futuro anche i dipendenti di tutte le altre atti-vità presenti nella zona che già stanno vivendo momenti diffici-li, come dimostra la desolazione dell’ex Galleria Mandi dove inegozi rimasti aperti sono davvero pochi e non sono contentidi come vanno gli incassi negli ultimi mesi.

Valerio Cerbone

“Se chiude la Coop, chiudiamo anche noi”Preoccupati anche i dipendenti dei negozi della galleria commeciale

SPECIALISTICA MEDICA

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Benvenuti al Meridiana…Attenzione a dove mettete i piedi. È tutto buio…Que-sto dovrebbe essere il cartello da esporre davanti a tutti gli ingressi del Centro.Si fa fatica a immaginare una situazione più desolata e si fa fatica a credere, se

non si va personalmente alla scoperta di questo non-luogo, che ci sia ancora qualco-sa là dentro. Si proprio non luogo, u-topia, proprio come la intendevano i greci checon questo termine intendevano indicare un luogo fittizio, che non esiste. Perchéquesta è l’impressione che si ha quando si passa accanto al centro Meridiana dall’e-sterno. Si intravedono serrande abbassate, solo auto che raggiungono i vicini uffi-ci…ma si ha l’impressione che dentro il vecchio centro commerciale non ci sia piùneanche un negozio aperto.

La storia del centro più importante dell’hinterland napoletano comincia nei primianni ’90, quando un consorzio di costruttori imprenditori dà vita al progetto di co-struzione di un complesso grande e non completamente a norma visto quel che è suc-cesso negli anni successivi. La vicenda burocratica del centro è complessa e compli-cata, risale a un ventennio fa, quando il comune di Casalnuovo rilasciò al ConsorzioCimar l'autorizzazione commerciale per usufruire del centro e aprire locali commer-ciali. Nacquero così negozi, centri servizi, bar, tabacchi perfino un centro elettrodo-mestici e un supermercato. Il complesso funzionava molto bene, la sua vocazionesembrava essere quella di un centro commerciale a tutti gli effetti.

Ma il contenzioso si apre quando Cimar, proprietario dell'immobile, non ricevedelle autorizzazioni per l'oblazione e per gli oneri di urbanizzazione, secondo fonticomunali, le licenze erano state rilasciate per uso ufficio, altre licenze furono rilascia-te per uso artigianale. Nel corso del tempo la normativa vigente è cambiata e gli eser-cizi commerciali che chiudevano non riuscivano a ricevere una nuova licenza da par-te del Comune. Il primo tentativo di risolvere la questione arriva col condono del1996 dopo che, per circa tre anni, non si fosse riusciti a trovare una soluzione a que-sto empasse. Questo permise al Comune di rilasciare l'autorizzazione per la galleriacommerciale, i problemi burocratici furono in parte superati e molti negozi furonoriaperti.

Le difficoltà però non sono risolte del tutto ma, a voler approfondire, purtroppo icavilli burocratici attorno a questa vicenda sono di quelli tipici italiani. Una grandequantità di fattori hanno impedito il risolversi della questione, anche il tentativo daparte del Comune di inserire una catena della grande distribuzione come Famila pri-ma e Conad poi all'interno della struttura, si è poi rivelato un buco nell'acqua. I duesupermercati di media grandezza sarebbero dovuti servire da volano per far ripren-dere vita a tutta la struttura che boccheggiava ormai da tempo, ma i costi fissi alti, traaffitti, utenze e oneri vari...nemmeno i grandi supermercati riuscivano a coprire lespese e raggiungere almeno il pareggio di bilancio.

Al Centro Meridiana Casalnuovotra i pochissimi negozi rimasti aperti

Lo stato di agitazione, è così divenutouno stato di allarme per i dipendenti del-l’ipermercato de “Le porte di Napoli”.Come fronte compatto hanno dato inizioa un ennesimo sciopero bianco ad oltran-za, in accordo con i sindacati Ficams-Cgil,Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, e si sono riuni-ti in assemblee con i dipendenti delle altreCoop, a partire da quella di Quarto; que-ste le uniche armi di difesa rimaste in pu-gno a chi vede sottrarsi il proprio futuro.La politica locale cerca, senza esiti di posi-tivi, di mettere una pezza, conscia che si èvicini all’ennesimo tracollo occupazionale(dopo i cassaintegrati del Carrefour di Caso-ria). I sindaci di Acerra, Afragola e Casal-nuovo, Raffaele Lettieri, Mimmo Tuccil-lo e Antonio Peluso, hanno diramato uncomunicato congiunto per annunciareeventuali provvedimenti amministrativinei confronti di Unicoop in caso di dis-impegno da parte della cooperativa. Av-vertimento che non sembra tangere la Co-operativa toscana e che mostra l’impoten-za della politica nel risolvere concreta-mente i problemi sociali.

Resta in piedi una sola speranza: l’ap-pello del Governo alle Cooperative di ri-prendere il dialogo. Al momento, però,non ci sono segnali positivi e si rischia co-sì di chiudere una storia di speranze disat-tese e sogni infranti, di lavoratori e fami-glie che credevano di aver trovato un po-sto di lavoro sicuro; in fondo dovrebbe es-sere la normalità avere un lavoro e proget-tare la propria vita, addirittura dovrebbeessere la base del nostro vivere civile, se-condo la Costituzione. Invece, si ritrova-no a non sapere come sbarcare il lunario.

È questo il peggior epilogo che ci si po-teva aspettare. Una fine che contraddice iprincipi che, non solo gli spot, ma la Car-ta dei Valori Coop, proclama: aiuto reci-proco, responsabilità sociale, lavoro, de-mocrazia, eguaglianza, equità, solidarietà,trasparenza, rispetto degli impegni ed at-tenzione verso gli altri. Parole, parole, sol-tanto belle parole che non serviranno apagare mutui, a far crescere figli, a onora-re gli impegni, a fare il pieno di carburan-te o a mettere il piatto in tavola per le fa-miglie di 250 persone. Il gigante di fangoche li aveva illusi con il miraggio di un fu-turo sereno, si è ormai sgretolato.

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I problemi di ordine strutturale, aggravati poidalla crisi del settore che ha colpito potentemen-te questo territorio, hanno concorso al raggiun-gimento della situazione attuale.

Certo di voci ne girano tra la gente che ci la-vora ancora nel centro, sono però veramente po-chi i negozi superstiti e quelli che ancora lavora-no di clienti ne hanno davvero pochi.

Marilicia, commessa in un negozio di vestiti,mi guarda in modo strano quando le chiedo co-me mai i negozi sono quasi tutti chiusi. “La si-tuazione è quella che vedi” sussurra aggiungendoche molti stanno per riaprire, e che molti stannoaffittando i locali deserti e che presto riapriranno.Non mi fido tanto e continuo alla ricerca degli al-tri negozi aperti. Al bar del primo piano sonomeno ottimisti, Francesco non è felice di raccon-tare come passa le giornate, “perché ogni giorno chepassa non so se domani riapriremo o andremo tuttia casa” mi dice. E’ giovane Francesco e con lui la-vora una ragazza altrettanto giovane. “Beh noi la-voriamo ancora grazie agli uffici privati del centro,senza questi uffici saremmo chiusi da un pezzo, il bar non è mioma se lo fosse avrei già chiuso” il commento che non lascia dub-bi sulla situazione del Centro Meridiana.

C'è da snocciolare alcuni numeri per avere un quadro piùpreciso: di oltre 100 esercizi ne sono rimasti ormai una decina

tra negozi e servizi: tra cui 3 bar, 1 sartoria,un fotografo, un paio di negozi d'abbiglia-mento, un tabaccaio, un negozio di mate-rassi, una sala giochi e poco altro.

In un'altra ala del palazzo parlo con lasignora Anna, di origine tedesca, che miracconta la sua storia, la sua è una sartoriache effettua anche servizio lavanderia.“Ionon so di chi sia la colpa, fatto sta che c'era-no tanti giovani che lavoravano qui, si par-lava di almeno 500 posti di lavoro persi, sepensa che qui c'erano 100 negozi e ogni ne-gozio aveva in media 3 addetti”. Ha ragio-ne la signora Anna, il suo però è un nego-zio che effettua un servizio, un'eccellenza,come la chiama lei stessa, perché fare lasarta e farla bene non è un mestiere da po-co, e lei lavora ancora coi suoi clienti afi-cionados, che non l'abbandonano, e colpassaparola; le permettono di pagare unaffitto agevolato al proprietario del nego-zio. Le foto illustrano bene qual è la situa-

zione nei locali della Galleria. Insomma tra cavilli burocratici,crisi economica del settore; non si intravede uno spiraglio diluce nei bui locali della Galleria. Possiamo solo aspettare laprossima promessa e la nuova speranza.

Veronica Iengo

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Il disastro ambientaleprovocato dai roghi tos-sici e dai rifiuti industria-

li presenti nel sottosuolo deicomuni a Nord di Napolicontinua a mobilitare mi-gliaia di cittadini costretti ascontrarsi con la lentezza, senon l’immobilismo, delleAmministrazioni. Assidua ecostante la collaborazionetra il CCF (CoordinamentoComitati Fuochi) e donMaurizio Patriciello, parro-co della Chiesa San Paoloapostolo di Caivano, unacollaborazione tesa a contra-stare l’avvelenamento dellenostre terre con l’intento disollecitare un massiccio in-tervento di bonifica. Intan-to, la gente continua ad am-malarsi di cancro, a morirein modo silente. Sono per lopiù giovani, bambini. Dolo-ri che non si rimargineran-no. Vuoti incolmabili.

La bonifica sembra quasiun’opera irrealizzabile, spe-cie nella zona “Resit” diGiugliano che consta di 20chilometri quadrati di terracontaminata, grande quanto2.600 campi di calcio messiinsieme. Anche la falda ac-quifera risulta contaminatada sostanze cancerogene vo-latili. Per bonificare bisognerebbe raccogliere tutti i materialitossici, rimuoverli e trasportarli altrove ma, vista l’enormità delterritorio, diventa un’impresa impossibile. Bisognerebbe alme-no cercare di bloccare la diffusione di percolato e di biogas. Unquinto delle terre di Giugliano sono quindi condannate a mor-

te e ad aggravare ancora dipiù la situazione contribui-scono gli sversamenti abusi-vi delle industrie, diretta-mente nella falda acquifera.Inoltre, proprio a Giuglia-no, è in programma la co-struzione di un inceneritoredi 60 milioni di euro, volu-to fortemente dall’assessoreregionale all’ambiente Gio-vanni Romano che dovràbruciare 6 milioni di ton-nellate di rifiuti (ecoballe)accumulati tra il 2007 e il2011 tra Villa Literno eGiugliano. Nuove sostanzecancerogene da respirare.

Tra le sostanze tossichebruciate e che si disperde-ranno nell’aria, infatti, ci sa-ranno i furani e la diossinache secondo lo IARC(azienda internazionale perla ricerca sul cancro) è unadelle peggiori sostanze can-cerogene. Greenpeace,un’associazione non violen-ta di volontari, ha effettuatoricerche a tal proposito, ehanno rilevato la presenza didiossina addirittura nel lattedegli animali che vivono vi-cino agli inceneritori.

Il Sud, e in particolarmodo la provincia tra Na-poli e Caserta, continua a

essere dunque una discarica a cielo aperto delle industrie delNord Italia ed Europa, sostenute inesorabilmente dalla camor-ra e dalla politica incapace di opporsi alla distruzione del terri-torio.

Il sodalizio malavita – rifiuti è stato confermato anche dalle

Continua la battaglia contro i roghi tossici a Nord di Napoli

Anche il Commissario straordinario per le bonifiche, ha deluso i Comitati dei cittadini.“Si continua a sottovalutare la gravità del problema che viviamo tra Napoli e Caserta”

I morti aumentano, ma si fa ancora poco

di Claudia Perrotta

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Anno XX - numero 339 - Sabato 28 settembre 2013 Cogito • 9

dichiarazioni rilasciate dal pentito Carmine Schiavone, affiliatoal clan dei Casalesi, il quale ha affermato che i rifiuti di Pisa, Mi-lano, Francia, Austria e Germania sono seppelliti nel basso La-zio (Latina) e in Campania. Enormi quantità di rifiuti che, coltempo, si sono trasformati in gas e percolato.

Una terra moribonda, quella tra Napoli e Caserta, dove i ma-lati di tumore continuano ad essere in percentuale elevata ri-spetto alla media nazionale. Dov’è il Governo? Dov’è la pubbli-ca amministrazione?

Tanta rabbia ha provocato l’affermazione di Mario De Biase,commissario per le bonifiche, la cui nomina era stata accoltacon favore, come una prima vittoria, un primo risultato tangi-bile dell’attenzione delle Istituzioni verso il dramma che si vivea Nord di Napoli. Il Prefetto ha dichiarato pubblicamente chel’Italia è guidata dai “paraculi” e che ci sono solo tre “scafessi” chesi occupano delle bonifiche del territorio. Ha inoltre dichiaratoche i cavoli “gialli” ritrovati nelle terre di Caivano non eranocontaminati ma semplicemente “troppo maturi”, nonostante cisiano analisi che dicono ben altro. “Il popolo campano è condan-nato a una lenta agonia. Cerchiamo di ritrovare la dignità. Rim-bocchiamoci le maniche e smettiamola di giocare a nascondino.Gettiamo le maschere”. Sono queste le parole di don MaurizioPatriciello, il quale ha inoltre avviato una campagna di sensibi-Martedì 10 settembre, a Palazzo Madama, la commissione

Sanità del Senato ha aperto un’inchiesta sui veleni dellaTerra dei fuochi. Convocati i vertici dell’istituto Pascale di Na-poli, i rappresentanti dell’istituto di oncologia sperimentale“Salvatore”, i manager delle Asl e i volontari di Legambiente eWwf, insieme ai dirigenti e funzionari dell’Istituto superiore disanità e del ministero della Salute.

Oltre alle audizioni di medici specializzati, sono in program-ma sopralluoghi nelle aree ad alto rischio di inquinamento am-bientale al fine di monitorare nonché acquisire informazioninecessarie a dimostrare le cause di un vertiginoso aumento dipatologie tumorali. Smaltimento illegale dei rifiuti e rischi perla salute dei cittadini campani. Questo il nodo tematico su cuiverterà l’inchiesta relativa alla “terra dei fuochi”, l'ampia fettadel territorio campano che si estende dai versanti vesuviani alCasertano, e in cui pare certo la criminalità organizzata abbiariversato illegalmente enormi quantità di rifiuti tossici. Si cer-cherà di appurare la stretta correlazione tra degrado ambien-tale e incidenza di malattie tumorali. Già nel 2012 l’istituto Pa-scale di Napoli ha pubblicato un dossier sulle cause di mortepiù frequenti dal 1998. Le neoplasie risultano in aumento del47%. Oltre ai tumori allo stomaco, al rene, al fegato, ai pol-moni, alla pleura e alla vescica, si aggiungono malformazionie difetti congeniti. Tra la provincia di Napoli e il Casertano, vie-ne sottolineato nel rapporto, l'aumento delle neoplasie è sti-mato in 28,4% negli uomini e del 32,7% tra le donne. Numeripreoccupanti, insomma, che fanno presagire quanto lo scem-pio perpetrato ai danni del territorio sia stato costante e incal-colabile.

Si spera, dunque, che quest’indagine riesca a stabilire conchiarezza gli effetti dell’inquinamento ambientale sulla saluteumana, soprattutto se si tiene conto del trasferimento delle so-stanze inquinanti dall’ambiente alla catena alimentare.

Linda Scuotto

Il Senato ha finalmente aperto un’inchiesta

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10 • Cogito Anno XX - numero 339 - Sabato 28 settembre 2013

lizzazione dei “grandi”, mediante cartoline conl’immagine dei nostri cari, morti di tumore,dalle quali si evince il dolore, la delusione e larabbia. Tante le iniziative anche del Coordinamento

Comitati Fuochi come ci sottolinea una delle“anime”: Lucio Iavarone.

A luglio scorso è stata costituita la “Coalizio-ne sociale stopbiocidio” per promuovere sul ter-ritorio azioni di mobilizzazione di massa, conve-gni e assemblee pubbliche di sensibilizzazione,presentando nelle scuole proposte per aderire aiPOF (piani dell’offerta formativa) con lo scopodi formare i bambini e i ragazzi affinchè si fac-ciano portatori, nel proprio nucleo familiare, deivalori di cittadinanza attiva in contrasto con i fe-nomeni criminali.

Intanto, procedono le indagini della Procu-ra di Napoli sulla maxiquerela delle 32.000 fir-me presentate un anno fa che hanno portato al-la diffida della Regione Campania, degli ospe-dali Cardarelli e Monaldi affinchè istituiscanosubito il Centro antiveleni per eseguire analisidi tossicologia ambientale sui pazienti ammala-ti di cancro.

Il Coordinamento continua inoltre la suabattaglia contro ogni inceneritore. La Comuni-tà Europea ha fortunatamente stabilito che dal2020 non potrà essere incenerito più nessunmateriale da scarto che possa entrare nella cate-na del riciclo che ad oggi, riesce ad assorbire conuna raccolta di qualità fino all’80% dei materia-li di scarto. Quindi, dal 2020 gli inceneritorinon avranno più nessuna convenienza ad essereutilizzati, per mancanza di carburante da brucia-re, come già sta succedendo nel Nord Europa.

La domanda è d’obbligo? Perché allora, a set-te anni di distanza da quella data, si continua apensare alla costruzione di inceneritori?

Don Maurizio Patriciello è tenace, ostinato, instancabile, sempre prontoad affrontare la battaglia dei roghi tossici. Il parroco, nel mese di agosto,

ha infatti lanciato un’importante campagna di sensibilizzazione: stampare mi-gliaia di cartoline con le immagini più crude della “terra dei fuochi”, fotogra-fie scioccanti di un territorio devastato dal degrado ambientale. Da qui la pro-posta di inviare le cartoline alle più alte cariche dello Stato.

“Cartoline - spiega don Patriciello sul suo profilo facebook - che poi, tutti -dico tutti - invieremo al presiedente della Repubblica, a quello della Regione, alcapo del Governo, al Parlamento Europeo, etc.”.

Un clamoroso atto di protesta e insieme una disperata richiesta d'aiuto dimigliaia di cittadini. L’obiettivo è quello di rendere attiva la partecipazionedelle Istituzioni al dramma che è in atto in Campania.

“Stiamo facendo stampare queste cartoline a migliaia - aggiunge Don Patri-ciello - Saranno inviate le immagini delle mamme che hanno in braccio i figliperduti. Ritratti e foto di gente che ha pagato lo scotto di abitare in un territoriodevastato dalla negligenza. E’ questo, un ulteriore tentativo per attirare l’atten-zione su un problema di cui tutti fanno un gran parlare senza che poi succeda nul-la di sostanziale”.

Padre Maurizio si fa portavoce di una dura battaglia, quella per il diritto al-la vita e trascina con sé le coscienze dei cittadini confusi e smarriti.

Alle pagine del Mattino, il parroco confida “Chi nega quel che sta succedendoin Campania, lo fa in mala fede, per nascondere, perché colluso, corrotto, perché oc-cupa posto in politica e mettersi contro qualcuno significherebbe rischiare - Nonpossiamo accettare che si continui a raccontare la storiella delle morti conseguentia stili di vita. Alla Lorenzin, che presto incontrerò, quando dice che fumiamo, ri-spondo che i bambini non hanno mai fumato altro che i veleni dei roghi tossici.Quando dice che mangiamo male, rispondo che non è certo colpa nostra se nei ca-volfiori che abbiamo fatto analizzare sono state trovate tracce altissime di metallipesanti come piombo e arsenico. Quando dice che non facciamo prevenzione, riba-disco che una donna dovrebbe sottoporsi alla mammografia dopo i 40 anni, ma sele persone si ammalano di cancro al seno a trent’tanni, gli screening a che età devo-no essere fatti? Possiamo chiedere ai ragazzi di vent’anni di fare una colonscopia? Èun discorso serio. Parliamo di vita o di morte. È per questo che dobbiamo chia-mare a raccolta i buoni, ovunque si trovino. Nella magistratura, nell’ambito dellamedicina, tra gli scienziati, tra la gente semplice. L’unione fa la forza”.

Linda Scuotto

Cartoline dalla terra dei fuochi

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Siamo sicuri che la maggioranza che supporta l'ammini-strazione comunale guidata dal primo cittadino Dome-nico Tuccillo sia realmente unita?

I Sì e i No abbondano. Dopo aver incassato il pieno soste-gno del Partito Democratico, con un comunicato stampa incui si sono spente le polemiche per una presunta gestionepersonalistica dell’Amministrazione da parte del Sindaco. Po-lemiche nate, tra l’altro, proprio da Consiglieri del Pd a cui sierano poi aggiunti altri alleati.

Ora ci si chiede se il comunicato del Pd sia riuscito amettere a tacere tutte le tensioni che si erano create.Molte le perplessità sulla tenuta di tutta la maggioran-za tanto che qualcuno prevede pure una imminente cri-

si quando ci saranno i dibattiti sulle questioni serie.Oggetto della discordia delle polemiche che hanno carat-

terizzato il rientro dalle vacanze, è stato l'ingresso della nuo-va ditta, cioè il consorzio GeMa, che ha vinto la gara di ap-palto per la gestione rifiuti redatta dalla vecchia Amministra-zione comunale che ha tenuto in vita la gara così com’era,nonostante i dubbi di quanti ritengono che non rispettereb-be il piano industriale dei rifiuti. Dopo l’assegnazione, la po-lemica si è spostata sul passaggio di cantiere degli operai del-l'Igiene Urbana con la nuova ditta, compresi gli interinali. Esui venti interinali è scoppiata la bufera.

“Doveva essere un problema della ditta non del Comune”hanno detto alcuni membri di maggioranza. E i malumori edi mugugni erano arrivati sulla scrivania del primo cittadino.Alla fine, nel Partito Democratico è prevalso il buon senso. Ilprimo cittadino Domenico Tuccillo non voleva in nessunmodo mandare a casa nessuno, “perché a una illegalità, non sipuò rispondere allo stesso modo”.

Ma se nel Pd, tutto si è risolto, con gli alleati invece paredi no e si aspetta la prossima riunione di maggioranza doveparteciperanno tutti i partiti che sostengono Tuccillo perchiarire la situazione. Sarà quello un vero e proprio banco diprova della continuità senza mugugni anche se siamo solo adue mesi scarsi di consiliatura. A porre la parola fine alle po-lemiche potrebbero essere anche le riunioni del Consiglio co-munale da tenere d'occhio per capire che posizione prende-ranno i vari “pilastri” della maggioranza nel discutere que-stioni serie come il bilancio, il consuntivo e le varie deliberedi Consiglio comunale.

Anche quello sarà un banco di prova molto importante.

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Si aspetta la riunione di maggioranza per verificare la solidità dell’alleanzaFalsa partenza per Tuccillo?

di Francesco Celardo

Qualche malumore nel Pd per la gestione dell’appalto dei rifiuti

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12 • Cogito Anno XX - numero 339 - Sabato 28 settembre 2013

Salendo le scale del Commissariato diAfragola ti rendi conto di quanto siadifficile lavorare in una struttura fati-

scente; se poi ti soffermi a leggere gli avvi-si in bacheca ti chiedi se, per caso, il Go-verno lo faccia apposta a intralciare il la-voro di chi opera in zone difficile comequella del napoletano. Non si riesce aspiegare altrimenti il motivo per cui le vo-lanti di Afragola devono andare a fare ri-fornimento a Napoli. Non si possono fa-re convenzioni con le stazioni di serviziodella zona?

Un po’ di fiducia ti torna, però,quando entri nella stanza del dirigentedel Commissariato di Afragola, perchélo trovi al cellulare alle prese con l’enne-sima emergenza di un territorio in cuinon manca il lavoro per le forze dell’or-dine. Un lavoro da cui Sergio Di Mau-ro, vice Questore, da qualche mese a ca-po del Commissariato afragolese, nonvuole sfuggire. Non vuole nascondersidietro alla scusa della carenza di uominie mezzi, come sarebbe facile fare.

“La mancanza di uomini e mezzi nondeve essere una giustificazione anche se iproblemi ci sono. Basta pensare che ci ri-troviamo con una sola volante per tutta lanotte in un territorio difficile quale èquello di riferimento del Commissariatodi Afragola. Ma dobbiamo comunque la-vorare e dare il meglio per garantire la si-curezza dei cittadini”.

Un aiuto concreto potrebbe arrivare abreve, con la consegna del Commissaria-to in costruzione nelle Salicelle...

“La struttura è bella, ma servono ancheuomini per lavorare”

Proprio le Salicelle, insieme al ParcoVerde, sono i quartieri più difficili traquelli di cui deve occuparsi...

“Certo. Ed è per questo che abbiamo spo-stato l’attenzione sul Parco Verde insieme ai

Carabinieri. La criminalità, in quella zona,è cresciuta in maniera esponenziale, ancheper le forti azioni di contrasto fatte a Scam-pia negli ultimi anni”.

In un certo senso, i riflettori dei mediaaccesi su Scampia hanno spostato lospaccio a Caivano...

“Certo, è inutile nasconderlo. Ma noi ab-biamo avuto il merito di dare attenzione alParco Verde diventato una vera e propriasuccursale di Scampia. Abbiamo portatoavanti una serie di operazioni, dette di AltoImpatto, in collaborazione con i Carabinie-ri. Anche con messaggi simbolici come la ri-

mozione della statua di Padre Pio che di mi-stico aveva ben poco e sono certo che anchePadre Pio sia ben contento che abbiamo ri-mosso quella statua che serviva come na-scondiglio per la droga”.

E le Salicelle?“Quello è un quartiere diverso. Forse si

esagera quando si parla di Salicelle. Non sia-mo di fronte a una situazione difficile comequella del Parco Verde di Caivano. C’è mol-to degrado, molti non hanno lavoro e moltisi danno ad attività delinquenziali, ma lofanno in altre zone, non lì, nel rione. E poinelle Salicelle non c’è tanto spaccio di drogache è l’attività principale del Parco Verde”.

Ma è vero che non si spaccia perché,come recita la leggenda metropolitana, ilclan Moccia non vuole?

“E’ una leggenda metropolitana e basta,come tante altre che circolano in zona”.

Le Salicelle sono state protagoniste nelcorso della ultima campagna elettoraleper l’elezione del Sindaco di Afragola. Siè capito chi ha scritto e perché quelle fra-si che invitavano a non votare nel giornodel ballottaggio?

“Sì”.E allora?“Abbiamo capito tutto...”E quindi?“Non posso dire altro...”Quindi dobbiamo aspettarci svilup-

pi a breve?“Diciamo di sì...”Ma è così difficile fare politica ad

Afragola e negli altri comuni della pro-vincia napoletana?

“Purtroppo sì. Noi stiamo monitoran-do la situazione politica. E, chiaramente,non posso dare notizie in merito. Di certoposso dire che, restando ad Afragola, i duecandidati Sindaco che si sono confrontatisono persone perbene, ma è anche veroche, in un territorio come quello di Afra-

Parla Sergio Di Mauro, Dirigente del Commissariato di polizia di Afragola

“I clan stanno tentando di riorganizzarsi, ma serve un aiuto anche dai cittadini”“Nessuno denuncia gli estorsori”

di Antonio Iazzetta

Il vice Questore Sergio Di Mauro gui-da il Commissariato di Polizia di Afra-gola dove è arrivato dopo aver direttole strutture di Poggioreale e Acerra.Ha avuto esperienze anche a Scampia,Secondigliano, Squadra Mobile, Falchi,Antirapina. Non manca neanche un’esperienza al-la Direzione investigativa antimafia.

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gola, è difficile non scendere a patto condeterminati ambienti”.

Negli ultimi tempi c’è stato qualche fe-rimento ad Afragola, colpi sparati nellesaracinesche. Dietro c’è un tentativo di ri-organizzarsi dei clan che operano in città?

“E’ vero che i clan stanno tentando diriorganizzarsi per cercare di riappropriar-si di un territorio che gli sta sfuggendo,grazie anche all’azione incisiva che stiamo

portando avanti, sia per il controllo cheper gli arresti e per le varie attività in cor-so su cui non posso riferire”.

Ma i commercianti denunciano?“No. E questo è grave, gravissimo. Non

mi è arrivata neanche una denuncia. Qual-che esposto anonimo che noi verifichiamo,perché noi diamo seguito a tutte le segnala-zioni, anche a quelle anonime, ma mai unadenuncia firmata”.

Perché? Forse si sente la mancanza diun’associazione forte sul territorio?

“In effetti, la nascita di un’associazioneantiracket sul territorio sarebbe auspicabile;servirebbe a dare maggiore forza e sicurezzaai commercianti e a tutti i cittadini. Biso-gna lavorare per recuperare la fiducia dellagente che, al momento, non c’è”.

Com’è il rapporto con le altre forzedell’ordine presenti in zona?

“Ottimo, anzi ci tengo a sottolineare chemolte operazioni le portiamo avanti in pie-

na collaborazione proprio perché c’è un otti-mo rapporto che ci permette anche di soppe-rire alle mancanze di organico”.

E con i rappresentanti delle Ammini-strazioni locali?

“Anche con loro c’è un ottimo rapporto”.Ma dovrebbero fare di più per la legalità?“Guardi, secondo me di legalità si parla

anche troppo. Quello che è importante èquello che si fa, tutti i giorni. E’ quello chegli Amministratori devono fare. Operare se-condo legalità, al di là delle chiacchiere”.

“E’ difficile fare politica senza scendere a patti con certi ambienti”

Cambio della guardia alla Compa-gnia dei Carabinieri di Casoria. Il

maggiore Gianluca Migliozzi lascia ilposto al capitano Pierangelo Iannica,proveniente da Gubbio. Il maggioreMigliozzi, dopo quattro anni di assolu-ti successi, è statotrasferito al Co-mando generaledell'Arma per ri-coprire un incari-co nel settoreoperativo. Al suoposto, il capitanoIannica. Laureatoin giurispruden-za, Iannica ha co-mandato il nucleoradiomobile diIschia e la compa-gnia di Gubbio,dove ha portato atermine impor-tanti operazioni,soprattutto contro il traffico e lo spac-cio degli stupefacenti.

La compagnia di Casoria, compren-de 11 comuni, tra cui Afragola,Arzano,Casoria, Caivano, Cardito, Crispano,Casandrino, Grumo Nevano, Fratta-maggiore, Frattaminore e Arpino diCasoria, e gestisce due tenenze. Unterritorio molto vasto dove vivonoquasi cinquecentomila abitanti.

Cambio al vertice dei Carabinieri

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14 • Cogito Anno XX - numero 339 - Sabato 28 settembre 2013

Chiusura dei tribunali? Si riparla di un ritorno di epocafascista? Mussolini non perse la ghiotta occasione diridurre la spesa pubblica contenendo qualche “sovver-

sivo” e oggi? Dallo scorso 13 Settembre hanno chiuso i bat-tenti le sedi succursali dei Tribunali di Napoli Nord, conflui-ti nell’unico polo giudiziario di Aversa, creando non pochidisagi agli utenti e destinatari della giustizia stessa: i cittadini.

Chiudere le sezioni distaccate di Marano, Ischia e Casoria(che comprende anche gli uffici di Frattamaggiore e Afragola) èstato un gesto doloroso per dirla come il Presidente del Tri-bunale di Napoli, Carlo Alemi, ed ha lasciato dietro non po-che polemiche e decine di migliaia di pratiche di processi da“sbrigare”, fatto impensabile con il Tribunale di Aversa chenon ha cominciato a pieni ritmi per i lavori ancora in corso.

Le associazioni forensi dei comuni di Afragola, Casoria,Frattamaggiore e Marano hanno scritto una lettera aperta aicittadini avvisandoli che il trasferimento nell’unica sede pro-vocherà una paralisi dell’ attività giudiziaria. Tanti i disagi chemotiveranno la crisi: innanzitutto le oggettive difficoltà diraggiungimento del Tribunale ubicato nel centro storico diAversa, con mancanza di parcheggi e mezzi non collegati allastruttura con la preesistente precarietà dei trasporti pubbliciextraurbani tra comuni confinanti e mancanza di personalegenerando l’allungamento dei già prolissi tempi di giustizia.

A confermare i timori è arrivato il decreto del 12 settem-bre, con cui D’Alemi, Presidente del Tribunale di Napoli,attesa l’accertata carenza di personale organico nelle neocostituite sezioni stralcio (tra l’altro, molti cancellieri eranostati già trasferiti nel nuovo Tribunale di Napoli Nord), è sta-to letteralmente costretto a sospendere tutte le udienze dal

14 settembre a tempo indeterminato. Il decreto, indiretta-mente, ha confermato quanto già da tempo preannunciatodall’avvocatura, relativamente alla pericolosità di una rifor-ma giudiziaria, concertata repentinamente e noncurantedelle problematiche del territorio, delle esigenze dei cittadi-ni e degli avvocati.

Protesta degli avvocati dei comuni a Nord di Napoli

“Il Ministro Cancellieri deve dimettersi. La riforma porterà solo danni ai cittadini”Chiusi i Tribunali di Afragola e Frattamaggiore

di Angelica Argentiere

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Forte e chiara è l’arringa degli avvocati in questa situazio-ne: “Ministro Cancellieri dimettiti!”. Il ritorno della mediazio-ne obbligatoria nel Decreto del Fare e la revisione della geo-grafia giudiziaria che prevede la chiusura dei "tribunalini"inasprisce le polemiche ma il ministro Anna Maria Cancel-lieri è convinta del fatto che tutte le componenti del mondogiudiziario “daranno il loro contributo, per la riuscita della ri-

forma senza nostalgie per il passato”, così come ha scritto in unmessaggio rivolto ai magistrati, ai dirigenti e al personale de-gli uffici giudiziari, nel quale definisce “inevitabili le difficol-tà per il prezzo da pagare per riformare davvero il Paese”.

Non tanto positiva è invece la posizione del segretario dellaCamera Forense di Frattamaggiore, Rosario Auletta, che, uni-tamente al presidente, Nello Cirillo, e agli altri presidenti delleCamere Forensi di Afragola, Casoria e Marano, nonchè a tuttii Sindaci dei comuni interessati, stanno svolgendo un grosso la-voro di sensibilizzazione tra i cittadini, a tutt'oggi, ignari di tut-to e impreparati ad affrontare i disagi che ne deriveranno.

“Purtroppo questa manovra di revisione della geografia giudi-ziaria, con un'accurata censura mediatica, è stata fatta passarecome un atto necessario, e non per quella che realmente è, ossiail frutto del fallimento di personaggi politici alquanto imprepa-rati e inadeguati, che la sorte ha voluto nel posto e nel momen-to sbagliato” ha detto Auletta aggiungendo: “Da tempo, conscidelle difficoltà quotidiane riscontrate presso le sezioni distaccatedei Tribunali, ma comunque pratici operatori, si era cercato dimettere in guardia la Cancellieri, sulla possibilità di una para-lisi della giustizia, derivante da una riforma assurda e incon-trollata, ma evidentemente anch'ella risultava inadeguata alruolo assegnatole”.

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Continua il degrado e l’abbandono di una delle stazioni più nuo-ve della linea Napoli - Baiano della Circumvesuviana. Il pae-saggio che abbiamo di fronte è di quelli che conosciamo bene,

la zona attorno alla stazione Salice si presenta degno dei deserti deifilm western...e in una giornata qualsiasi è difficile trovare pendolari enon si incontrano più un paio di decide di persone. “Colpa del de-grado” assicura il custode della stazione. Ormai rabbia e sconforto so-no i sentimenti che si avvertono se si prova a parlare con le persone dipassaggio in questa stazione. Due ragazze giovanissime, di ritorno dal-l'Università, alle 15:30, non vogliono neanche fermarsi a parlare: “E’pericoloso restare qui, la zona è isolata e non passano nemmeno tante au-to per poter chiedere aiuto se ti succede qualcosa”. E’ vero, mi dico, forsefarei meglio a stare più attenta.

Ormai di giornate normali per i servizi della Circumvesuviana cene sono poche. A causa di ritardi e soppressioni delle corse sono mol-teplici i disagi. La stessa sorte capita a tutti i viaggiatori.

“Dalle 10 non è partito un treno – denuncia una signora che da dueore attende il suo convoglio per recarsi al lavoro - Ormai il mio bigliettoè scaduto e non so nemmeno a chi rivolgermi”. Questa è la situazione chevivono praticamente tutti i giorni i cittadini di Napoli e provincia dasettembre 2012; da fonti vicine all'Eav la tragica situazione è: corsesoppresse, addirittura 100 treni fermi su 140 a disposizione dei mac-chinisti, ma non finisce qui, il calvario della Circumvesuviana è an-noso e la tensione è alle stelle. Viaggiando su uno di questi treni fan-tasma si possono sentire, sempre più spesso, persone che si lamentanodi non riuscire ad arrivare in tempo nei luoghi di lavoro.

“La mattina sono sempre in ritardo e il mio capo mi licenzia se non ar-rivo in tempo, lui se ne frega se i treni sono in ritardo o non passano, conchi posso prendermela? Possibile che non si riesca a risolvere il problema?Di chi è la colpa?” - racconta la signora Stella.

I disagi per i pendolari e i continui disservizi dei mesi scorsi sono,sembrerebbe, in parte superati. Ma quando, specialmente di mattinavengono ancora soppresse delle corse, quando un treno arriva, sono

così tante le persone in banchina che i vagoni si riempiono in pochisecondi. E da lì via...tutti stretti nello stesso vagone, stipati in condi-zioni improponibili per un paese civile quale dovrebbe essere l'Italia.

Sembrava una cosa impossibile, poiché le ferrovie Circumvesuvia-

Continua, senza freni, il declino della Vesuviana

Non ci sono controlli e i viaggiatori, ai disagi, devono aggiungere la pauraSalice, la stazione fantasma

di Veronica Iengo

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na sono tra le più frequentate di tutta Italia, I numeri sono importan-ti: si pensi ad esempio che nei 138,821 km di linee (193,474 km se sitengono presente i tratti a doppio binario) sono presenti ben 90 stazionipasseggeri, solo in piccola percentuale impresenziate o parzialmentepresenziate, di cui: 35 nel tratto Napoli - Sorrento; 11 nel tratto Tor-re Annunziata - Sarno; 16 nel tratto Barra - Ottaviano; 27 nel trattoNapoli - Baiano; 9 nel tratto San Giorgio a Cremano – Volla; mal'amministrazione societaria si trova di fronte a un grave disavanzo edè stata costretta a tagliare non solo corse ma anche servizi al cittadino.Si pensi soltanto alle biglietterie chiuse, ai tornelli prima montati concura e poi smantellati. Le biglietterie chiuse sono: Napoli Ferraris,Ponticelli, Casalnuovo, Salice, Via Libertà, Vesuvio de Meis, Pollena,La Pigna, Pratola, Talona, Leopardi, Somma Pomigliano, Cisterna,Brusciano, San Vitaliano, Sant'Agnello, Torre Annunziata, Poggioma-rino solo per citarne alcune... Sono interessati una cinquantina di Co-muni e una popolazione complessiva di 2.700.000 abitanti. Dimi-nuite le frequenze delle corse che sono state portate all'incirca ogni 30'nelle ore di punta e ogni ora negli altri orari.

La Circumvesuviana, si sa, è un servizio pubblico poco funzionan-te ma molto utile a tutti i cittadini campani per raggiungere il capo-luogo. Da anni ormai i passeggeri sono costretti a convivere con sta-zioni fatiscenti, treni mal ridotti, ritardi a volte anche di ore dei mez-zi, prezzi improponibili dei biglietti e la poca sicurezza. Soprattutto neimesi estivi poi, la situazione peggiora notevolmente. Il caldo nei va-goni è asfissiante, molte persone, soprattutto quelle più anziane, spes-so si sentono male. Infinite corse e proteste dei macchinisti, poichénelle ore in cui il sole è più caldo le loro cabine arrivano a temperatu-re invivibili, e i loro stipendi, tardano ad arrivare. A Salice il bigliet-

taio manca: è stato spostato per razionalizzare la spesa dopo la crisi cheha investito l'azienda. Neppure una telecamera controlla l'area ester-na, mentre quelle interne sono puntate sugli impianti di risalita, maspesso non registrano. I primi palazzoni abitati distano almeno 400metri da ogni fermata.

“Tutte le stazioni sono pericolose - protesta un bigliettaio della Cir-cumvesuviana - dopo le 18 la gente evita di frequentarle poiché verso se-ra vandali e tossicodipendenti stanno distruggendo le fermate senza perso-nale, abbandonate anche dalle forze dell'ordine”. Circa 100 impianti su170 non sono videosorvegliati. Ma sono spesso insicure anche le areepresidiate: “Asserragliato in biglietteria e senza telecamere - denunciaLinda, studentessa viaggiatrice della Napoli - Baiano - l'unico operato-re presente in stazione non sa cosa accade fuori o sui binari”.

Una fermata fantasma della Circumvesuviana, Salice così come Ci-sterna e molte altre, sono state costruite sotto un viadotto e lontana dalcentro. Piena di anfratti bui, senza personale né telecamere puntate sulparcheggio vuoto. Almeno sette stazioni della sola linea Napoli - Baia-no possono rientrare nella categoria “pericolose”e si somigliano tutte:Salice, Talona, Pratola, Brusciano, Cisterna, San Vitaliano, Saviano.

“Le telecamere servono a garantire un minimo di sicurezza ai 150 mi-la passeggeri al giorno che viaggiano su ferro - spiega un dipendente -anche se la Circumvesuviana non è obbligata alla videosorveglianza. Ingenere le telecamere vengono posizionate dove c'è maggiore affluenza. Percontrollare anche le altre stazioni e fermate servirebbero fondi, ma in que-sto momento non ci sono neppure i soldi per riparare quelle rotte”. Moltii tornelli installati nelle varie stazioni, costati 7 mila euro ognuno, so-no stati devastati oppure dopo pochi mesi rimossi a causa del mal-funzionamento o della scarsa manutenzione, oltreché a causa dei ta-gli di spesa. I disabili non possono usufruire delle scale mobili o degliascensori mai. poiché manca il personale; quelle che funzionano sonospesso fuori servizio. Tutto questo è risultato di un progetto basato suprevisioni sbagliate: le stazioni circa 15 anni fa furono spostate dal cen-tro alle periferie dei paesi, su sopraelevate, pensando che con la specu-lazione edilizia sarebbero diventati centri affollati. E poi perché così gi-ravano più soldi, appalti, una gigantesca speculazione. Il sindaco diNapoli promette dei miglioramenti del servizio, promesse che rappre-sentano la luce infondo ai bui e lunghi tunnel della Circumvesuviana.Con l’augurio che queste non rimangano che speranze, i pendolari,per il momento, sono costretti ad abituarsi a tutti i disservizi, e la po-polazione ad abituarsi a strutture fatiscenti e isolate come quelle dellaStazione di Salice.

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EAV: nuovi scontri tra sindacati e azien-da che porteranno nuovi, ulteriori, dis-

agi ai pendolari. La società non ha ricono-sciuto ai lavoratori l'aumento degli stipen-di una tantum previsto dal contratto na-zionale, né corrisposto il pagamento di 6mesi di ticket arretrati portando sul piededi guerra sindacati e lavoratori.

Si annunciano soppressioni e scioperi.Ancora. Ritorna, quindi, l’incubo mai fini-to dei trasporti campani.

"L'Eav - protesta Mario Salsano, se-gretario regionale Filt Cgil - è l'unica so-cietà di trasporto a non aver riconosciutoai dipendenti gli aumenti previsti dal con-tratto nazionale del lavoro. A preoccupar-ci però non è solo la questione ticket e sti-pendi. Temiamo che l'assessore regiona-le ai Trasporti Sergio Vetrella punti al fal-limento dell'Eav e a un'apertura della garaper affidare i servizi”.

“Il piano di rientro del gruppo - conti-

nua Salsano - è stato presentato 5 mesifa dal commissario ad Acta Pietro Voci aiministeri del Trasporto e delle Finanze maè ancora 'insabbiato a Roma. Al tavolocon i ministeri siede anche la Regione, etemiamo sia proprio l'assessore a oppor-si all'approvazione del piano che consen-tirebbe l'accesso a 200 milioni di fondiFas per coprire i debiti pregressi dell'Eav.Vogliamo risposte”.

Questi fondi potrebbero servire per lamanutenzione e l’acquisto di pezzi di ri-cambio per i treni guasti e, quindi, noncircolanti. Cosa ci aspetta adesso, con laripresa delle scuole e dei corsi universita-ri? L’affluenza di utenti sarà maggiore e itreni sempre di meno. Già da adesso lesoppressioni arbitrarie sono all’ordine delgiorno, i pendolari sono già stanchi e ilservizio sembra stare sempre sull’orlo delcollasso.

“La Circumvesuviana riesce a schierare

circa 45 treni dei 140 in dotazione (daprogramma ne dovrebbero circolare circa80)” - afferma Enzo Pinto, segretario re-gionale della Cisal – mentre in Cumana eCircumflegrea circolano 10 treni invecedei 22 previsti per soddisfare l'eserciziogiornaliero: le attese alla fermata sonopassate in alcune fasce da 20 minuti aquasi un'ora e venti. Oltre alle soppres-sioni sono previsti per ora due scioperiufficiali: il primo il 27 settembre (indettodalla Faisa Cisal); il secondo il 7 ottobre(indetto dalla Cgil). "Qual è lo scopo poli-tico di questa gestione aziendale?”

Domande a cui non abbiamo risposte,mentre lavoratori, studenti, utenti dei ser-vizi EAV (o disservizi, che dir si voglia) sichiedono quando e se tutto tornerà a fun-zionare bene. Continue, snervanti, attesesui binari delle stazioni, per salire su untreno affollatissimo, in ritardo, guidato dachi non sa se riceverà mai i ticket arretra-ti e i diritti che il suo contratto di lavoroprevede. Una situazione assurda e surrea-le che si vive nelle nostre zone da più dianno ormai e che trova tutti gli attori ingioco stanchi e avviliti.

Marina Greco

EAV, è di nuovo bracciodi ferro tra azienda e sindacati

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18 • Cogito Anno XX - numero 339 - Sabato 28 settembre 2013

Frattamaggiore / Concerto al Centro sociale PezzulloNuovo successo per la Corale sociale del Centro sociale an-

ziani Pezzullo di Frattamaggiore che si è esibita in un Concertoper ricordare Verdi e Pavarotti.

Concertatore e direttore del coro è stato il Maestro NicolaGrieco che ha anche suonato il piano; al flauto Marilù Grieco,1° flauto dell’Orchestra Scarlatti di Napoli). Ad aiutare gli an-ziani nella preparazione e nell’esescuzione del concerto Marian-na Capasso, soprano lirica e studentessa del Conservatorio SanPietro a Majella di Napoli, che ha ricevuto vere e proprie ova-zioni dal pubblico presente.

Afragola / Tirocini per malati psichici a I PiniL’Asl Napoli 2 Nord ha stipulato una convenzione di tiroci-

nio formazione e orientamento al lavoro con il parco commer-ciale “I Pini” di Casoria.

Questo progetto, fortemente voluto dal direttore generaleGiuseppe Ferraro, dal direttore sanitario, Agnese Iovino, e daldirettore Amministrativo Nicola Cantone, ha trovato nel mana-gement del gruppo Gvc una notevole sensibilità e disponibilitàorientata al sostegno umano e sociale delle persone con disagiopsichico.

La borsa lavoro, della durata di un anno, viene finanziata at-traverso i fondi Cipe e prevede l’inserimento del paziente in at-tività lavorative adeguate alle proprie capacità cognitive e prati-co gestuali, sotto la supervisione ed affiancamento di una mini-equipe formata da un case manager e due tutor del Centro di Sa-lute Mentale di Afragola e dal direttore commerciale della strut-tura ospitante, Gaetano Graziano.

In tal modo l’utente riuscirà a consolidare e incrementarequel processo di crescita personale e relazionale, già avviato conattività critiche e riabilitative effettuate presso il Centro di Salu-te Mentale di Afragola, diretto dal dottor Gennaro Pannone.

Queste attività fanno parte di un progetto molto più ampio,redatto e supervisionato dal direttore del Dipartimento di Salu-te Mentale Gennaro Perrino, che prevede non solo borse lavo-ro, ma anche l’accoglienza dei pazienti in strutture riabilitativeresidenziali e semi-residenziali.

Frattaminore/In campo per MirandolaSi è tenuta nei giorni scorsi la manifestazione sportiva Uniti

per Mirandola, quadrangolare di calcio organizzato dal referen-te associativo Gennaro Imperatore e dal socio Vincenzo Perot-ta. L'evento è stato disputato presso il campo comunale "LaBottega" di Gricignano, grazie alla collaborazione del presiden-

te Giancarlo Bassolillo e di Massimo Carnevali. Al quadrango-lare hanno partecipato una sessantina di atleti suddivisi nellesquadre Dream Team Frattamaggiore, allenate da Mister Taran-tino, Amministratori del Comune di Frattaminore (con la parte-cipazione del Sindaco Vincenzo Caso e dell'intera Giunta Comu-nale), Consorzio Frattaminorese e Amatori Gricignano. Ognisquadra ha indossato una maglia dell'Associazione Una Scuolaper Mirandola. Il quadrangolare, vinto dal Dream Team Fratta-maggiore, ha consentito di ricavare 500 euro, interamente de-voluti al progetto di ricostruzione del Polo Scolastico della Scuo-la Elementare di Mirandola.

Cardito / Si è dimesso il vice SindacoAria di crisi per Giuseppe Cirillo. Il Sindaco di Cardito è al-

le prese con la prima “tempesta” da quando è stato eletto e l’ap-provazione del bilancio in Giunta non ha portato chiarezza, an-zi, si può dire che quell’approvazione rappresenti l’ultimo atto diquesta prima parte di consiliatura. Probabile un rimpasto “cor-poso”, in seguito alle dimissioni del vice Sindaco, GiovanniAprovidolo, che non può essere sostituito in tempi brevi ancheperché il suo gruppo, Cardito libera, si ritrova a fare i conti conuna profonda spaccatura al suo interno. La riunione di maggio-ranza che avrebbe dovuto portare a un chiarimento ha invecefatto emergere, con forza, diversi mal di pancia che hanno spin-to i rappresentanti dei partiti della maggioranza a chiedere unapausa di riflessione. Stando a quanto trapelato, non sono man-cate le parole forti e anche i toni erano piuttosto accesi. A farnele spese, dovrebbe essere Antonio Giangrande, assessore che po-trebbe decidere di dimettersi. Se lo farà, probabile che Cirillopossa decidere di chiedere a tutta la “squadra” di dimettersi perpermettere un confronto ampio e sereno che dia spazio a un raf-forzamento della maggioranza.

Afragola / Entro il 2015 pronta la stazione TavPrimi segnali che qualcosa si stia muovendo per la ripresa

dei lavori per la costruzione della stazione Porta Campania del-l’Alta velocità di Afragola. In piena estate, presso il Ministerodelle Infrastrutture e Trasporti si è tenuta una riunione operati-va, convocata dal vice ministro Vincenzo De Luca, con il sin-daco di Afragola, Domenico Tuccillo, sulla questione della rea-lizzazione della stazione ferroviaria per l’Alta Velocità.De Luca ha confermato che tutto l’investimento previsto per larealizzazione dell’opera sarà pienamente confermato e che en-tro l’anno sarà bandita la gara per un importo di 77 milioni dieuro. La gara si svolgerà su di un progetto esecutivo varato dal-le Ferrovie e vedrà il completamento della struttura entro il 2015con la relativa area di parcheggio.‘’E’ un impegno straordinario - dichiara De Luca - che vieneassunto e che vedrà nascere in un territorio importante dellaregione un’opera di grande architettura contemporanea firmatada Zaha Zadid e di straordinaria importanza strategica per lamobilità dei cittadini e lo sviluppo del Sud Italia’’.

Tuccillo dal canto suo ha garantito la massima attenzione af-finché siano rispettati i tempi previsti per la pubblicazione delbando e il successivo avvio dei lavori.

Afragola/ Mercatino dei libri della Federazione degli studenti

Nei giorni scorsi, la sede del Partito democratico di Afrago-la, in via Imbriani, è stata occupata dalla Federazione degli Stu-denti per lo scambio libri tra i ragazzi degli istituti superiori del-la città in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico.

Una piccola iniziativa contro il caro libri che ogni anno pe-sa sulle tasche delle famiglie italiane, piccola ma significativa edai risultati sperati. Dalle 18 alle ore 20 la soglia della sede è sta-

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Anno XX - numero 339 - Sabato 28 settembre 2013 Cogito • 19

ta varcata da ragazzi conborse colme di libri edelenchi alla mano,pronti a scambiarequalcosa che apparente-mente pare vecchio peraltre pagine da cui trar-re insegnamenti senzatempo e senza spazio.

“Combattere unacrisi di portata naziona-le partendo da qualcosadi infinitamente picco-lo” questo è il messag-

gio e il fine dell’iniziativa promossa dalla Federazione degli Stu-denti Afragola che per due giorni è stata il mezzo attraverso ilquale i ragazzi hanno potuto alleggerire le proprie spese, il segnoche spesso sono le apparenti banali idee a fare la differenza e asmuovere l’acqua dello stagno.

Non è forse questa la più grande capacità dei giovani? So-gnare il cambiamento e iniziare ad attuarlo, entro i propri limi-ti, costruendo traguardi sempre migliori.

Rossella Palmieri

Afragola / Settimana della mobilitàPer la prima volta, anche Afragola ha aderito alla Settimana

della mobilità. Con la partecipazione alla Settimana Europeadella Mobilità Sostenibile, il Comune di Afragola risponde al-l’appello dell’Unione Europea e del Ministro dell’Ambiente apromuovere e introdurre misure di mobilità sostenibile e a invi-tare i cittadini all’utilizzo di sistemi ti trasporto alternativi.

Nel corso della conferenza stampa dedicata alla presentazio-ne delle iniziative programmate, il Sindaco, Mimmo Tuccillo hafatto sapere che si stanno studiando sistemi alternativi per po-tenziare, come già promesso durante la campagna elettorale, l’u-so delle biciclette e del trasporto pubblico. Da ottobre partiràuna navetta che permetterà il collegamento da Afragola alla sta-zione di Casoria e già da fine mese, sarà promosso il “Bike Sha-ring” che permette la valorizzazione e l’uso sul territorio delle bi-ciclette a costo zero per gli utilizzatori. Inoltre, in collaborazio-

ne con il Ctp, sono in cantiere potenziamenti delle linee degliautobus, come ha confermato Gaetano Ratto, presidente delCtp, che ha preso parte alla conferenza stampa.

Ratto, dopo aver attaccato duramente il biglietto “UnicoCampania” che ha prodotto minori ricavi per la società e quin-di minori servizi per il consumatore finale e per i cittadini, hafatto sapere che la società da lui presieduta svilupperà un pianoper ottimizzare il trasporto pubblico urbano ad Afragola.

La Settimana Europea della Mobilità si è conclusa lo scorso22 settembre al Corso Napoli. La strada è stata chiusa al traffi-co ed è stata organizzata una manifestazione in ricordo del “Sor-riso di Rita”, il sorriso della bambina di Afragola che ha portatoall’attenzione dell’opinione pubblica l’importanza dell’assegna-zione di fondi per la ricerca scientifica sulle malattie rare.

Antonio Boccellino e Martino Uzzauto

Frattamaggiore/ Domenica la settima edizione di Bici in Città

Torna Bici In Città, la manifestazione che permette ai citta-dini di prendere possesso di Frattamaggiore per una mattinatacon le biciclette. L’appuntamento è per Domenica 29 settembrealle 10 in piazza Umberto I. Così come è accaduto nelle prece-denti edizioni, sono attese centinaia di persone che attraverse-ranno le strade della città per chiedere maggiore attenzione peri temi ambientali e per il trasporto sostenibile.

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20 • Cogito Anno XX - numero 339 - Sabato 28 settembre 2013

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EDICOLAVILLA COMUNALE EDICOLAVIA IMBRIANO EDICOLACORSO E.DE NICOLA BAR CAPUTOC.SO E.DE NICOLAARTE DELLA PIZZAPROL.C.SO E.DE NICOLA BAR CRISTALLCORSO DE NICOLA BAR MOSCAP.ZZA PARROCCHIA S.MARCOTABACCHI PIAZZA PARROCCHIA S.MARCO CAFFE' STORICOVIA NUNZIATELLA,7 BAR ANGOLOPIAZZA MUNICIPIO

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Anno XX - numero 339 - Sabato 28 settembre 2013 Cogito • 21

Successo per la dodicesima edizione di Caivano Moda Fest, la manifestazione dimoda e spettacolo che si è tenuta nell’area mercato di Caivano prima della pausa esti-va. Ad aprire il programma degli eventi messi in piedi dall’Aicast intercomunale conil patrcocinio del Comune, Stefano De Martino, ballerino e ormai marito di BelenRodriguez. Sul palco poi sono saliti Salvatore Misticone e Francesco Albanese, duedegli attori di Benvenuti al Sud, La Voce dei Marmocchi e tanti altri volti noti dellatelevisione, tra cui Andrea Offredi, “star” di Uomini e donne. Tra i protagonisti anco-ra una volta Target Parrucchieri di Giuseppe Falco che può contare su un curricu-lum in cui spiccano le collaborazioni con la RAI dove si è occupato delle acconcia-ture degli interpreti di alcune trasmissioni televisive di successo come “Mezzogiorno

in Famiglia” su Rai2 condotto da Amadeus.Un altro successo, quindi, per un giovane che

ha investito molto sul suo talento, raggiungendorisultati frutto anche dell’entusiasmo e della pas-sione che mette nel suo lavoro, qualità che gli han-no permesso di essere conosciuto ormai ben oltrei confini di Caivano”.

Target Parrucchieri protagonista di Caivano Moda festNOTIZIE FLASH ‹‹

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22 • Cogito Anno XX - numero 339 - Sabato 28 settembre 2013

1.L’introduzione della mediazione civile obbligatoria: il D.Lgs. 4marzo 2010, n. 28

Il termine “mediazione”, a seguito dell’emanazione del Decreto le-gislativo 28/2010 di attuazione della delega prevista all’articolo 60 del-la legge 69/2009, “in materia di mediazione e di conciliazione delle con-troversie civili e commerciali”, è entrato nel nostro sistema, ad indicare,ai sensi dell’articolo 1 del decreto, “l’attività comunque denominata svol-ta da un terzo imparziale e finalizzata ad assistere due o più soggetti sianelle ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una contro-versia, sia nella formulazione di una proposta per la risoluzione della stes-sa”. Lo stesso dicasi per il termine “conciliazione”, naturalmente nel si-gnificato specifico di atto conclusivo di “composizione di una controver-sia a seguito dello svolgimento della mediazione”.

Espressioni, quelle appena analizzate, inserite dal Decreto legislati-vo numero 28/2010 nella cornice di una disciplina organica della me-diazione nelle controversie civili e commerciali, aventi ad oggetto di-ritti disponibili, come imponeva al legislatore delegato la legge di ri-forma del processo civile.

Il tutto, naturalmente, garantendo la tutela dei diritti nelleforme dell’articolo 24 della Costituzione in mancanza delle con-dizioni per una soluzione negoziale e valorizzando, anche dovenon è prevista l’obbligatorietà del tentativo di conciliazione,quella particolare forma di risoluzione delle liti che consiste, in-vece, nel raggiungimento di un accordo, avvalendosi di un me-diatore, terzo e imparziale, capace di colmare la distanza tra leposizione dei litiganti, individuando, attraverso colloqui separa-ti con ciascuno di essi, i possibili punti di incontro delle volon-tà. Valorizzazione che, con riferimento a determinate materie, sitraduce nell’obbligo a tentare la conciliazione, naturalmente la-sciando liberi i contendenti di non addivenire alla composizio-ne della lite. Insomma il chiaro tentativo di sfoltire i ruoli dellecause che affliggono gli uffici giudiziari, la cui riuscita potrà es-sere valutata solo con il tempo e l’applicazione concreta di unadisciplina in cui non mancano luci e ombre.

2. L’intervento della Corte CostituzionaleUno strumento fortemente osteggiato da gran parte della classe fo-

rense con doglianze cristallizzate in ben otto ordinanze di rimessionein merito agli articoli 5 e 16 del Decreto legislativo 28/2010, 2653,primo comma, n. 1), Codice civile, e 16 del D.M. 18 ottobre 2010,n. 180, come modificato dal D.M. 6 luglio 2011, n. 145, per contra-sto con gli artt. 24 e 77 Cost., a seguito delle quali la Corte Costitu-zionale, con sentenza 6 dicembre 2012, n. 272, si è pronunciata sullequestioni di costituzionalità che erano state sollevate. Le doglianze era-no principalmente relative al fatto che l'introduzione di una condizio-ne di procedibilità della domanda giudiziale in determinate materie, ri-levabile anche d'ufficio, non solo non fosse in linea con le previsionidella legge delega, ma mirasse alla "de-istituzionalizzazione e de-tecni-cizzazione della giustizia civile e commerciale", attribuendo all'atto checonclude la mediazione, sia pure previa omologa, l'efficacia di titoloesecutivo e di titolo per l'iscrizione di ipoteca giudiziale, sulla falsarigadelle statuizioni giurisdizionali.

La Corte costituzionale ha ritenuto di esaminare con priorità, perragioni di ordine logico, le questioni di legittimità sollevate, in rife-rimento agli artt. 76 e 77 Cost., nei confronti dell'art. 5, comma 1,del d.lgs. 28/2010, con particolare riguardo al carattere obbligatorioattribuito dalla norma al preliminare esperimento della procedura dimediazione, e ha concluso nel senso che né gli atti dell'Unione eu-ropea richiamati dalla legge delega, né la legge delega stessa, consen-tissero di ritenere incluso, tra i principi e i criteri direttivi contemplatiall'articolo 60 della Legge 69/2009, la previsione del carattere obbli-

gatorio della mediazione finalizzata alla conciliazione . 3. La reintroduzione con Decreto Legge 69/2013, convertito con

Legge 98/2013Da qui un nuovo intervento del legislatore diretto a riaffermare l’ob-

bligatorietà della mediazione in determinati ambiti. Diverse le novità,non prive di elementi di criticità: la riduzione dei casi di mediazioneobbligatoria, l’obbligo di assistenza obbligatoria degli avvocati in me-diazione e la disciplina del procedimento di mediazione (ivi compresol’aspetto delle spese e delle indennità) laddove le parti non raggiunganol’accordo al primo incontro di mediazione. Le materie delle contro-versie per le quali la mediazione, alla luce di tale intervento, è obbliga-toria sono le seguenti: condominio, diritti reali, divisione, successioniereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, ri-sarcimento del danno derivante da responsabilità medica e sanitaria, ri-sarcimento del danno derivante da diffamazione con il mezzo dellastampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, contrat-ti bancari, contratti finanziari. Volontarie, invece: risarcimento deldanno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti, controversie dinatura patrimoniale fra coniugi, controversie relative a società, associa-zioni in partecipazione, associazioni riconosciute e non riconosciute,rapporti interni a fondazioni, contratti fra le imprese, controversie re-lative a contratti in tema di proprietà industriale, contratti di vendita,somministrazione, distribuzione, agenzia, trasporto, deposito eccetera,prestazioni d’opera e servizi, contratti di appalto e subappalto. In ge-nerale ogni altra materia non ricompresa tra quelle obbligatorie.

Si chiarisce inoltre cosa debba intendersi per condominio con rife-rimento alle materie indicate dall’articolo 5 del Decreto legislativo28/2010 nei casi di mediazione cosìddetta obbligatoria. Viene in-trodotta l’assistenza tecnica obbligatoria dell’avvocato. La previsione,pienamente condivisibile, dovrà tuttavia, alla luce di diversi rilevi criti-ci espressi nei primi commenti della dottrina, essere meglio coordina-ta con altre disposizioni di legge. Si prevede altresì la presenza obbli-gatoria delle parti, oltre che degli Avvocati. Infatti si legge chiaramen-te che “Il Mediatore, sempre nello stesso primo incontro, invita le parti e iloro Avvocati a esprimersi sulla possibilità di iniziare la procedura di me-diazione”. Il Mediatore deve, quindi, dare atto della presenza della par-te e del suo difensore e, dopo aver illustrato funzioni e modalità dellosvolgimento della mediazione, deve inserire nel verbale di mediazionedel primo incontro, le volontà sia delle parti che dei loro Avvocati.

Si introduce il primo incontro di programmazione, ossia un incon-tro informativo dove il mediatore preliminarmente verifica la effettivavolontà delle parti aderenti di proseguire l’incontro di mediazione.Qualora una parte non intenda proseguire il Mediatore dà atto delmancato accordo al primo incontro di programmazione. In tale fase,in base al nuovo comma 5 ter dell’articolo 17 del Decreto legislativo28/2010 “nessun compenso è dovuto per l’Organismo di Mediazione”. Laratio della norma, come correttamente osservato, è quella di consenti-re alla parte convocata di presentarsi al primo incontro senza doversopportare costi onerosi ed evitare la sanzione prevista dall’art. 5, com-ma 5 (condanna al pagamento di una somma di importo corrispondenteal contributo unificato per la parte convocata che non aderisce senza giu-stificato motivo). Se invece le parti sono d’accordo nel proseguire lamediazione, questa si svolge secondo la precedente procedura, con lapossibilità di concludersi con accordo o mancato accordo, anche suc-cessivo a proposta.

Da qui, alla luce di tali brevi cenni (che saranno oggetto di specificaanalisi nei successivi numeri della rubrica giuridica), una nuova prospet-tiva per la mediazione civile e commerciale e la rinnovata necessità didare risposte chiare a questioni già sorte a seguito della entrata in vigo-re della disciplina di cui al Decreto legislativo 28/2010.

“Corsi e ricorsi” della mediazione civile e commerciale

La società nello “specchio del diritto”Rubrica giuridica a cura dell’Avvocato Antonio Bova

(Docente a contratto di Diritto Privato Università di Napoli Federico II)Una rubrica dedicata all’approfondimento di tematiche giuridiche, per fornire risposte alle domande dei cittadini

(via mail all’indirizzo [email protected] - e [email protected]), nella consapevolezza che il diritto non è solo nelle leggi o nelle sentenze, ma anche nel cuore e nella mente di chi le interpreta e applica correttamente.

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Matrimonio RodolfoVenerdì 13 settembre, Rodolfo De Rosa e Maria Ales-

sandra Celardo si sono sposati nella Chiesa di Sant’Antoninodi Sorrento. A loro gli auguri di una lunga e serena vita in-sieme dagli amici dell’Ufficio di piano dell’Ambito N5: Ful-vio, Carla, Arcangelo, Rossella, Cecilia e MariaRosaria. Aglisposi gli auguri del direttore di Cogito, Antonio Iazzetta.

AnniversarioTanti auguri Francesca, amore mio,

per i 10 anni di matrimonio passati con teora che c’e anche la piccola MariaRosariaè tutto molto più bello. Vi amo alla follia.

CompleannoUna è la bambina più bella del

mondo, uno è il suo posto nel gi-rotondo, uno è l'amore di mam-ma e papà, uno è l'anno che com-pie già. Tantissimi auguri piccolae desideratissima MariaRosariada mamma e papà.

BattesimoAuguri per il Battesimo diFrancesco Del Prete da mam-

ma Rosa, papà Giuseppe e le so-relle Cinzia, Laura ed Eleonora.

MatrimonioAi neo sposi Generoso e

Mariapia l’augurio di unalunga e serena vita insieme.

Prima Comunione PorzioAuguri a Luigi Porzio

che, domenica 29 settembre, riceverà la prima Comunione.L’augurio di mamma e papà è

che tu possa realizzare tutti ituoi sogni. Sei un grande.

Auguri anche dagli editori,dal direttore

e dalla redazione di Cogito.

Matrimonio Carmela e PaoloIl giorno 13 settembre 2013 è stata

quello più bello della vita per i giovaniavvocati Carmela Panico di Pomiglianod’Arco e Paolo Boccellino di Afragola.

La funzione religiosa è avvenuta, nelpomeriggio, presso la splendida chiesa diSan Michele Arcangelo situata al Colle diSant’Alfonso di Torre del Greco, dove pa-renti ed amici hanno assistito ad unacommovente celebrazione eucaristica. Unmeraviglioso ricevimento serale presso il“Club la Vela” di Torre del Greco ha completato in manieraindimenticabile l’evento.

Giungano agli sposi gli auguri più eccelsi per una vita in-sieme ricca di salute, amore, gioia e fecondità da parte di An-tonio ed Emiliana Boccellino. Auguri agli sposi anche dal di-rettore, Antonio Iazzetta

Prima ComunioneA Maria Cerino. Possa l'Angelo del

Signore custodire la tua vita per l'eternità. Tantissimi auguri per la

tua prima comunione. I tuoi genitori.

BattesimoL'amore di due persone si

completa con la nascita di unfiglio...Mamma e papà augurano

una strada colma di colori e felici-tà ad Antonio nelgiorno del suoBattesimo.

Prima ComunioneTanti auguri per la prima comunione di

Paola da mamma e papà.

Laurea RussoDa oggi sarà soloin discesa...Congratulazioniingegnere M. RussoAntonio, Daniele e Gaia

Tanti auguri a... Tanti auguri a... Tanti auguri a...

Per i tuoi auguri. inviaPer i tuoi auguri. invia

Cogito to

rna

sabato

6 ottobre

CompleannoTantissimi Auguri alle ge-

melle Maria e Patrizia per illoro 50° compleanno da tuttala famiglia Operoso in parti-colare dal fratello Roberto!Auguri!

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