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Codice deontologico Principi generali (artt.1422) approfondimenti Avv. Giovanna Petazzi Avv. Vincenzo Spezziga Incontro Coa Como, 28/10/16

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Codice deontologico Principi generali (artt.14‐22)

approfondimenti

Avv. Giovanna PetazziAvv. Vincenzo Spezziga

Incontro Coa Como, 28/10/16

• LA COMPETENZA PROFESSIONALE DELL’AVVOCATO

• LA FORMAZIONE PROFESSIONALE CONTINUA

• LE SPECIALIZZAZIONI – a che punto siamo?

LA COMPETENZA

• ART. 14 – DOVERE DI COMPETENZA : L’avvocato al fine di assicurarela qualità delle prestazioni professionali non deve accettare incarichiche non sia in grado di svolgere con adeguata competenza.

• ART. 26: ADEMPIMENTO DEL MANDATO:• 1‐ L’accettazione di un incarico professionale presuppone la

competenza a svolgerlo.• 2‐ L’avvocato, in caso di incarichi che comportino anche competenze

diverse dalle proprie, deve prospettare al cliente e alla parteassistita la necessità di integrare l’assistenza con altro collega inpossesso di dette competenze.

• 5‐ la violazione dei doveri di cui ai commi 1 e 2 comportal’applicazione della sanzione disciplinare dell’avvertimento.

Contenuto ampio• L’avvocato che ponga in essere attività difensive non idonee, 

svolgendo in maniera negligente il mandato, dia false informazioni al cliente sullo stato della causa, ometta di fatturare i compensi ricevuti e richieda compensi eccessivi pone in essere un comportamento deontologicamente rilevante perché lesivo del dovere di competenza, diligenza e correttezza a cui ciascun professionista è tenuto . (Nella specie, anche in considerazione dell’assoluzione su un capo di incolpazione, la sanzione della sospensione per mesi tre è stata sostituita dalla più lieve sanzione della censura). (Accoglie parzialmente il ricorso avverso decisione C.d.O. di Padova, 4 giugno 2002)

• Consiglio Nazionale Forense (pres. DANOVI, rel. VERMIGLIO), sentenza del 14 aprile 2004, n. 67

Il dovere di competenza e di diligenza nell’adempimento del mandato professionale

• Presupposti impliciti dell’attività professionale sono la diligenza e la competenza: la prima assicura la qualità della prestazione, mentre la seconda tende ad affermare la legittimazione specifica dell’attività professionale richiesta dalla parte assistita.

• (Nel caso di specie, il professionista è stato ritenuto responsabile per aver consigliato al cliente un’impugnazione avverso una sentenza in realtà completamente assolutoria).

• Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. VERMIGLIO – Rel. DAMASCELLI), sentenza del 30 aprile 2012, n. 89

Avvocato – Norme deontologiche – Principi generali –Doveri di competenza e diligenza – Attività priva di 

legittimazione – Violazione• Pone in essere una palese e grossolana violazione del dovere di competenza 

l’avvocato che, senza essersi preventivamente costituito in giudizio, svolga in pendenza di questo attività processualmente rilevante, quale quella di revoca e nomina dei consulenti tecnici di parte, in forza di due mandati ad litem idonei ad assumere una qualche rilevanza nel solo rapporto interno tra cliente e professionista ma certo inidonei a soddisfare i requisiti di cui all’art. 83 c.p.c.Competenza e diligenza costituiscono presupposti impliciti dell’attività professionale. Mentre la diligenza, espressamente richiamata anche dalle norme sul mandato, assicura la qualità della prestazione dovuta, la competenza tende ad affermare la legittimazione specifica dell’attività professionale richiesta dalla parte assistita. E se l’avvocato che svolge il mandato con incuria e mancanza di attenzione viola il principio fondamentale della deontologia forense, intesa come “scienza del dovere” ovvero come “etica professionale”, il riferimento alla “adeguata competenza” contenuto nell’art. 12 del c.d.f. consente una valutazione della capacità sostanziale usata dal professionista nei confronti del cliente. (Rigetta il ricorso avverso decisione C.d.O. di Lucca, 19 settembre 2008).

• Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. VERMIGLIO, rel. BONZO), sentenza del 18 giugno 2010, n. 43

• Pubblicato in Giurisprudenza CNF | Contrassegnato con 12 cdf, 43/2010

Avvocato – Norme deontologiche – Mancanza patrocinio dinanzi Corte di Cassazione – Predisposizione ricorso – Illecito 

deontologico – Insussistenza – Fattispecie.

• Il professionista che, su incarico della cliente, predisponga un ricorso per Cassazione pur non essendo ancora ammesso al patrocinio dinanzi la Corte di Cassazione e che, pur consapevole di contrastanti orientamenti giurisprudenziali sull’ammissibilità del ricorso per Cassazione sottoscritto soltanto dalla parte offesa, depositi il ricorso successivamente dichiarato inammissibile per tale ragione, non viene meno al fondamentale dovere di rendersi affidabile, per avere accettato un incarico senza averne titolo in violazione degli artt.8, 12 e 13 c.d., laddove, prima dell’assunzione dell’incarico, comunichi alla cliente la circostanza di essere privo del patrocinio, nonché la possibilità che il ricorso sia sottoscritto da un altro avvocato abilitato. (Rigetta il ricorso avverso decisione C.d.O. di Roma, 8 febbraio 2005).

• Consiglio Nazionale Forense (pres. ALPA, rel. EQUIZZI), sentenza del 29 dicembre 2006, n. 210

Alcuni esempi specifici: i difensori d’ufficio

Art. 29 comma 1‐bis e ter Dlgs 271/89 ( come modificato dal D.L.: n°6/20015) e Reg. CNF n° art. 1: inserimento nell’elenco se:

a) partecipazione a un corso biennale di formazione e aggiornamento professionale in materia penale della durata complessiva di almeno 90 ore e con superamento di esame finale; b) iscrizione all'albo da almeno 5 anni ed esperienza nella materia penale, comprovata dalla produzione di idonea documentazione (10 udienze); 

c) conseguimento del titolo di specialista in diritto penale

l’adempimento dell’obbligo formativo è condizione per l’iscrizione all’elenco nazionale 

Alcuni esempi specifici: i difensori per il patrocinio a spese dello Stato

attitudini ed esperienza professionale specifica, distinguendo tra processi civili, penali, amministrativi, contabili, tributari ed affari di volontaria giurisdizione;

assenza di sanzioni disciplinari superiori all’avvertimento irrogate nei cinque anni precedenti alla domanda;

iscrizione all’Albo degli Avvocati da almeno 2 anni.

Parere n°20/2015 CNF

i requisiti per l’iscrizione negli elenchi dei difensori di ufficio ovvero dei non abbienti, sono stabiliti da specifici atti normativi. 

può ritenersi che l’attestato di formazione continua, possa costituire requisito, rectius prerequisito, per l’iscrizione negli elenchi previsti da specifiche normative.  

la formazione continua attiene ad un obbligo generale, previsto dalla L. P. gravante sull’Avvocato al fine di assicurare la qualità delle prestazioni professionali nell’interesse dei clienti e dell’Amministrazione della giustizia. 

Il professionista, che voglia essere iscritto in un elenco, dovrà pertanto dimostrare sia i titoli (iscrizione all’Albo, assolvimento dell’obbligo formativo, ecc.), sia il possesso dei requisiti ulteriori richiesti dalla normativa di riferimento (aggiornamento, competenza e qualifica).

FORMAZIONE CONTINUA

• ART. 11 LPF:  L’avvocato ha l’obbligo di curare il continuo e costante aggiornamento della propria competenza professionale al fine di assicurare la qualità delle prestazioni professionali e di contribuire al migliore esercizio della professione nell’interesse dei clienti e dell’amministrazione della giustizia.

• “Consapevole della dignità della professione forense e della sua funzione sociale, mi impegno ad osservare con lealtà, onore e diligenza i doveri della professione di avvocato per i fini della giustizia ed a tutela dell’assistito nelle forme e secondo i principi del nostro ordinamento”. (art. 8 LPF)

IL NOSTRO GIURAMENTO

ART. 15 CDF:  DOVERE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE E DI FORMAZIONE CONTINUA

L’avvocato deve curare costantemente la preparazione professionale, conservando e accrescendo le conoscenze con particolare riferimento ai settori di specializzazione e a quelli di attività prevalente.

E’ una declinazione dell’Art. 12 – Dovere di diligenza: L’avvocato deve svolgere la propria attività con coscienza e diligenza, assicurando la qualità della prestazione professionale.

E’ strettamente collegato all’Art. 14 – Dovere di competenza: L’avvocato, al fine di assicurare la qualità delle prestazioni professionali, non deve accettare incarichi che non sia in grado di svolgere con adeguata competenza

L’obbligo di formazione continua è posto a tutela della collettività

• L’avvocato deve curare costantemente la preparazione professionale,conservando e accrescendo le conoscenze con particolare riferimento ai settoridi specializzazione e a quelli di attività prevalente. In particolare, il dovere dicompetenza di cui all’art. 12 cdf (ora, 14 ncdf) ‐che costituisce il presuppostodell’obbligo di aggiornamento professionale previsto dall’art. 13 cdf (ora, 15ncdf)‐ ha la finalità di garantire la parte assistita che l’accettazione dell’incaricoda parte dell’avvocato implicitamente racchiuda il possesso di quellapreparazione professionale acquisita, appunto, con la regolare frequenza delleattività di aggiornamento. La norma deontologica in parola è pertanto posta atutela della collettività, e non già del prestigio della professione, in quantogarantisce la qualità e la competenza dell’iscritto all’albo ai fini del concorsodegli avvocati al corretto svolgimento della funzione giurisdizionale .

• Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Salazar, rel. Broccardo), sentenza del 14 marzo 2015, n. 53

L’obbligo di formazione continua è posto a tutela della collettività

• L’obbligo di formazione continua è posto a tutela della collettività

• Il dovere di competenza di cui all’art. 12 cdf (ora, 14 ncdf) ‐checostituisce il presupposto dell’obbligo di aggiornamentoprofessionale previsto dall’art. 13 cdf (ora, 15 ncdf)‐ ha la finalità digarantire la parte assistita che l’accettazione dell’incarico da partedell’avvocato implicitamente racchiuda il possesso di quellapreparazione professionale acquisita, appunto, con la regolarefrequenza delle attività di aggiornamento. La norma deontologica inparola è pertanto posta a tutela della collettività, e non già delprestigio della professione, in quanto garantisce la qualità e lacompetenza dell’iscritto all’albo ai fini del concorso degli avvocati alcorretto svolgimento della funzione giurisdizionale.

• Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Mariani Marini), sentenza del 30 dicembre 2013, n. 231

La (generica) formazione in proprio non è sufficiente ad assolvere l’obbligo deontologico

• L’obbligo di formazione non può ritenersi assolto mediante l’autoreferenziale richiamo ad una generica attività formativa svolta in proprio su materie di interesse.

• Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Piacci), sentenza del 23 luglio 2015, n. 123

L’obbligo di formazione (assistito da sanzione) è conforme a Costituzione

• La previsione regolamentare in tema di obbligo di formazione (con relative sanzioni disciplinari, poste a tutela della sua effettività) non è in contrasto con l’art. 23 né con l’art. 33 della Costituzione non potendosi riconoscere nella stessa né una previsione patrimoniale imposta né una disposizione per la conservazione dell’iscrizione nell’albo professionale ma, esclusivamente, una condizione per l’accesso.

• Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Piacci), sentenza del 23 luglio 2015, n. 123

Dovere di aggiornamento professionale e di formazione continua

• L’avvocato deve curare costantemente la preparazione professionale, conservando e accrescendo le conoscenze con particolare riferimento ai settori di specializzazione e a quelli di attività prevalente.

• Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Borsacchi), sentenza del 16 aprile 2014, n. 50

ART. 70  CDFRAPPORTI CON IL CONSIGLIO DELL’ORDINE

Comma 6:

L’avvocato deve rispettare i regolamenti del Consiglio 

Nazionale Forense e del Consiglio dell’Ordine di appartenenza concernenti gli obblighi e i programmi formativi.

Comma 7:

La violazione del dovere di cui al comma 6 comporta l’applicazione 

della sanzione disciplinare dell’avvertimento; ….

IN COSA CONSISTE ?

FORMAZIONEAGGIORNAMENTO

DIFFERENZE

FORMAZIONE

• ACQUISIZIONE DI NUOVECONOSCENZE E SAPERISCIENTIFICI TECNICI ECULTURALI

AGGIORNAMENTO

• ADEGUAMENTO EAPPROFONDIMENTO DELLEESPERIENZE MATURATE EDELLE CONOSCENZEACQUISITE NELLAFORMAZIONE INIZIALE

• ANCHE IN MODALITÀ FAD• ANCHEAUTOAGGIORNAMENTO

AGGIORNAMENTO

INCONTRI SU RASSEGNE DI GIURISPRUDENZA OPRESENTAZIONE DI NOVITÀ LEGISLATIVE

SEMINARI SU AGGIORNAMENTI NORMATIVI

TAVOLE ROTONDE SU ARGOMENTI E CASI GIURIDICI

AUTOAGGIORNAMENTO

AUTOAGGIORNAMENTO

ATTIVITÀ SEMINARIALI DI STUDIO AUTOGESTITE DAI PARTECIPANTI

PREPARAZIONE DI LEZIONI, RELAZIONI O MATERIALE DIDATTICO PER LEATTIVITÀ FORMATIVE FRUIBILI DA TERZI

FORMAZIONECORSI SU TEMI DI PARTICOLARE QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE

CORSI DIRETTI AL CONSEGUIMENTO DEL TITOLO DI SPECIALISTA

MASTER DI PRIMO E SECONDO LIVELLO

CORSI DI LINGUAGGIO GIURIDICO IN LINGUA STRANIERA

CORSI PER L’ISCRIZIONE ALL’ALBO DEI CASSAZIONISTI

SCUOLA FORENSE INTEGRATIVA DEL TIROCINIO

SCUOLA DIFENSORI D’UFFICIO

CORSI PER MEDIATORI PROFESSIONALI

ALTRE ATTIVITA’ FORMATIVE

SVOLGIMENTO DI RELAZIONI O LEZIONI 

PUBBLICAZIONI IN MATERIE GIURIDICHE

CONTRATTI DI INSEGNAMENTO

PARTECIPAZIONI A COMMISSIONI DI STUDIO

L’OBBLIGO FORMATIVO

CHICHI

AVVOCATO

TIROCINANTE ABILITATO

QUANDOQUANDODAL 1° GENNAIO SUCCESSIVO 

ALL’ISCRIZIONE

A PRESCINDERE DALL’ESERCIZIO EFFETTIVO 

SALVI GLI ESONERI E LE ESENZIONI

PERCHE’PERCHE’INTERESSEDEL CLIENTE

DELLA AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA 

DELLA COLLETTIVITA’

LIBERTA’ DI FORMAZIONE 

SCELTA DELL’ATTIVITA’ FORMATIVA

SIA IN ITALIA CHE 

ALL’ESTERO

ANCHE NON PREVIAMENTE ACCREDITATA SE SODDISFA I REQUISITI DEL REGOLAMENTO

60 CREDITI FORMATIVI

15 LIBERI

15 MINIMI  ANNUALI

3 CREDITI DEONT. ANNO

5 CF. ORD

ANNI CONTIGUI

40% FAD

NEL TRIEN

NIO

ESENZIONI

Sospensione per elezione o nomina per la durata del mandato

Dopo 25 anni di iscrizione all’albo o al compimento del 60°anno di età

Componenti organi funzioni legislative e parlamento europeo

Docenti di ruolo e ricercatori universitari

ESONERI

Gravidanza, parto, doveri collegati alla paternità e maternità

Grave malattia o infortunio

Interruzione per più di 6 mesi della professione o trasferimento all’estero

Cause di forza maggiore

COA E ACCREDITAMENTO

EVENTI A RILEVANZA LOCALE

SVOLGIMENTO DI RELAZIONI O LEZIONI

CONTRATTI DI INSEGNAMENTO

COMMISSIONI DI STUDIO 

COMMISSIONI ESAMI DI STATO E ALTRI CONCORSI

ATTIVITA’ DI STUDIO E INDIVIDUALE  (NO TELEMATICA)

Criteri per accreditamento

Coerenza con le finalità del Regolamento e attinenza alla professione

Numero partecipanti e durata

Supporti di ausilio all’esposizione

Metodologia didattica

Partecipazione interattiva

Relatori e loro curriculum

Questionario finale

Metodi di controllo effettivi

Criteri per accreditamento delle pubblicazioni in materie giuridiche

Natura giuridica della rivista

Qualità del tema trattato 

Approccio giuridico al tema trattato

Livello di approfondimento del tema trattato

Contenuti sostanziali 

QUANTI CREDITI?DA 1 A 12• AGGIORNAMENTO

DA 2 A 20• FORMAZIONE

1 + (max 12 annui)• RELAZIONI O LEZIONI

Fino a 10 annui CNF• PUBBLICAZIONI E SAGGI • MONOGRAFIE E LIBRI

Fino a 10 annui• CONTRATTI DI INSEGNAMENTO

Fino a 10 annui• COMMISSIONI DI STUDIO

10• COMMISSIONI DI ESAME E DI ALTRI CONCORSI

Fino a 10 annui• STUDIO E AUTO‐AGGIORNAMENTO

• (previamente autorizzati) 

ATTESTATO DI FORMAZIONE CONTINUA

RICHIESTA AL COA FORNITA PROVADELL’ADEMPIMENTO

VERIFICADELL’EFFETTIVITÀ

RILASCIODELL’ATTESTATO

PUBBLICAZIONE SULPROPRIO SITO

E A RICHIESTA SULSITO DELL’ORDINE

EFFETTI DEL MANCATO ADEMPIMENTO

Conseguenze di carattere disciplinare – invio al CDD

La sanzione disciplinare superiore all’avvertimento per violazione del dovere di competenza e aggiornamento professionale impedisce la possibilità di conseguire il titolo di specialista

EFFETTI DEL MANCATO ADEMPIMENTO (art. 25 Reg. CNF. N° 6/2014 )

Cancellazione/ mancato inserimento dagli elenchi dei difensori d’ufficio

Cancellazione/ mancato inserimento dall’elenco per il patrocinio a spese dello Stato

Impossibilità di accettare la candidatura per la nomina di incarichi o di commissario di esame

EFFETTI DEL MANCATO ADEMPIMENTO (art. 25 Reg. CNF. N° 6/2014 )

Impossibilità di ammettere tirocinanti alla frequenza del proprio studio

Effetti sulla possibilità di essere nominati amministratori di sostegno, delegati alle vendite nelle espropriazioni, ecc..

Mancanza del requisito richiesto per l’accertamento dell’esercizio della professione forense  ( art. 3 DM 47/2016 in relazione all’art. 21 LPF)

L’avvocato specialistaa che punto siamo?

Art 9 L.P.F.

D.M. 214/2015

Entrata in vigore 14‐11‐15

Sent. TAR Lazio 14 aprile 2016

Avvocato specialistaChi ha acquisito il titolo in un settore di specializzazione

Titolo rilasciato dal CNF per comprovata esperienza o percorso formativo

Illecito disciplinare spendere il titolo senza averlo conseguito

Non più di 2 settori di specializzazione

Non comporta riserva di attività professionale

Relazioni familiari, delle persone e dei minori

Agrario

Reali, proprietà, locazioni e condominio

Ambiente

Industriale e delle proprietà intellettuali

Commerciale, della concorrenza e societario

Successorio

Esecuzione forzata

Fallimentare e delle procedure concorsuali

Bancario e finanziario

Tributario, fiscale e doganale

Della navigazione e dei trasporti

Del lavoro, sindacale, della previdenza e assistenza sociale

dell’Unione Europea

Internazionale

Penale

Amministrativo

Informatico

Il Tar Lazio ha:

Ritenuto irragionevole la disposizione relativa alla suddivisione dei settori di specializzazione per 

incomprensibilità di quale sia stato il criterio logico‐giuridico della scelta;

Ritenuto irragionevole per genericità la disposizione relativa al colloquio e alle modalità di svolgimento dello stesso nel caso di richiesta del titolo per 

comprovata esperienza.

A tutela dei consumatori – utenti e dei professionisti 

REQUISITI SOGGETTIVI

Negli ultimi 5 anni percorso (art.7) formativo o comprovata esperienza 

(art.8)

Nei 3 anni precedenti non aver riportato sanzione disciplinare superiore all’avvertimento in 

violazione dell’obbligo formativo

Negli ultimi 2 anni non aver subito la revoca del 

titolo

Corsi organizzati nell’ambito universitario, dichiarati conformi dal Ministero della giustizia

Il CNF e i COA stipulano convenzioni d’intesa con le associazioni specialistiche maggiormente rappresentative 

Docenti: professori universitari, avvocati di comprovata esperienza, magistrati, esperti di comprovata esperienza

Anche a distanza in modalità telematica

Durata biennale per almeno 200 ore

Composizione mista ed adeguata qualificazione del corpo docente  

Didattica frontale non inferiore alle 100 ore

Obbligo di frequenza almeno dell’80%

Previsione di almeno una prova scritta e orale per ciascun anno

IL TITOLO DI SPECIALISTA E’ CONSEGUITO

Il COA ISCRIVE NELL’ELENCO PUBBLICO DEGLI AVVOCATI SPECIALISTI 

IL CNF COMUNICA ANCHE AL COA IL CONFERIMENTO DEL TITOLO

TRASMETTE LA DOMANDA AL CNF

IL COA VERIFICA LA REGOLARITÀ

PRESENTARE DOMANDA AL COA

Requisiti congiunti

ISCRIZIONE ALL’ALBO ININTERROTTA E SENZA SOSPENSIONE PER 8 ANNI

ISCRIZIONE ALL’ALBO ININTERROTTA E SENZA SOSPENSIONE PER 8 ANNI

NEGLI ULTIMI 5 ANNI PROVA DI AVER SVOLTO IN MODO ASSIDUOPREVALENTE E CONTINUATIVO ATTIVITÀ DI AVVOCATO IN UNO DEI

SETTORI DI SPECIALIZZAZIONE

NEGLI ULTIMI 5 ANNI PROVA DI AVER SVOLTO IN MODO ASSIDUOPREVALENTE E CONTINUATIVO ATTIVITÀ DI AVVOCATO IN UNO DEI

SETTORI DI SPECIALIZZAZIONE

PRODUCENDO DOCUMENTAZIONE GIUDIZIALE O STRAGIUDIZIALERELATIVA ALLA TRATTAZIONE DI 15 INCARICHI PROFESSIONALI

FIDUCIARI RILEVANTI PER QUANTITÀ E QUALITÀ, NON ANALOGHI.

PRODUCENDO DOCUMENTAZIONE GIUDIZIALE O STRAGIUDIZIALERELATIVA ALLA TRATTAZIONE DI 15 INCARICHI PROFESSIONALI

FIDUCIARI RILEVANTI PER QUANTITÀ E QUALITÀ, NON ANALOGHI.

IL TITOLO DI SPECIALISTA E’ CONSEGUITO

Il COA ISCRIVE NELL’ELENCO PUBBLICO DEGLI AVVOCATI SPECIALISTI 

IL CNF COMUNICA ANCHE AL COA IL CONFERIMENTO DEL TITOLO

IL CNF CONVOCA A COLLOQUIO* SULLE MATERIE DEL SETTORE DI SPECIALIZZAZIONE

IL COA VERIFICA LA REGOLARITÀ E TRASMETTE AL CNF

PRESENTARE DOMANDA AL COA

OGNI 3 ANNI

esprime parere non vincolante sul mantenimento 

Dichiara e documenta al 

COA

25 cf specialistici* per ogni anno

15 incarichi di qualità

Comunica mancato deposito 

Irrogazione sanzione disciplinare definitiva, diversa dall’avvertimento, in violazione del dovere di competenza (art. 14) o di aggiornamento professionale (art. 15)

Mancato adempimento degli obblighi di formazione continua o  dell’obbligo di deposito della dichiarazione e della documentazione

È disposta dal CNF• Su comunicazione del COA o anche autonomamente in caso di grave e comprovata carenza delle competenze

Previa audizione 

Comunicata al COA per la cancellazione dall’elenco

Con effetto dalla notifica eseguita dal COA

Dopo 2 anni può essere conseguito nuovamente

Titolo conseguito a seguito di corsi biennali di alta formazione 

forense conforme ai criteri

negli ultimi 5 anni dall’entrata in 

vigore (anche se ancora in corso)

Previo superamento prova scritta e 

orale

Può chiedere il conferimento del titolo al CNF

Obbligo?

Diritto?

Opportunità

Grazie per l’ascolto