Coaching senna anatomia di un campione

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Coaching Senna Anatomia di un campione attraverso la metodologia del coaching di Marco Cucchi

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Ayrton Senna é stato un grande campione nelle corse come nella vita. Come scoprire le aree in cui sentiva di poter migliorare per raggiungere la sua autorealizzazione? Incrociando le oltre 100 interviste rilasciate in tredici anni con gli strumenti del coaching. In un immaginario percorso di Coaching scopriamo l'uomo che si cela dietro il campione.

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Coaching SennaAnatomia di un campione attraverso la metodologia del coaching

di Marco Cucchi

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Prologo

• Buongiorno Ayrton, come stai?

• Abbastanza bene, alla fine me la sono cavata con qualche acciacco…

• Per il resto come ti senti?

• Mi sento a pezzi, è per questo che ti ho chiesto di iniziare questo percorso.

• Prima di decidere come procedere cosa ne dici di condividere i tuoi pensieri?

• Ok.…Ieri in ospedale mi ero convinto del fatto che il mio malessere fosse legato esclusivamente alla morte di Roland. Oggi invece pensavo a come ho trascinato, nella mia folle ricerca della perfezione, anche i tecnici della Williams facendomi modificare in due giorni il piantone dello sterzo. Sono io che li ho portati all’errore…

• Mi stai dicendo che non avrebbero potuto dirti “No Ayrton, per questa modifica devi aspettare la prossima gara”?

• Si, esatto! La stessa determinazione con cui trascino le persone intorno a me a dare il 110%, questa volta stava per uccidermi. A 34 anni, mi chiedo…cosa sto facendo….

Bologna, 2 maggio 1994

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Introduzione

• Il precedente dialogo potrebbe essere l’inizio di un percorso di coaching

immaginario a pochi giorni dall’incidente di Imola.

• Nelle pagine che seguono verranno analizzati tutti gli elementi che hanno

portato quest’uomo ad elevare così tanto il suo talento di pilota e le sue

potenzialità di uomo.

• Attraverseremo i suoi pensieri e le esperienze più significative della sua vita

grazie a più di 100 interviste rilasciate in tredici anni e ai contributi giornalistici

di Giorgio Terruzzi e Leo Turrini. I loro testi sono stati pubblicati nel 2014.

• Grazie alla completezza delle risposte nelle interviste, utilizzeremo tre diversi

strumenti di autovalutazione impiegati nel coaching per comprendere a che

punto fosse arrivato Ayrton nella sua ricerca della felicità e quanto davvero

fosse vicino alla sua autorealizzazione.

• Il primo strumento è La ruota della vita che analizza gli aspetti determinanti

della realizzazione dell’individuo: la condizione fisica, la spiritualità, la famiglia,

l’amore, la vita sociale, il lavoro, le finanze, e il contributo al mondo.

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La famiglia di Ayrton

• Ayrton ha un’intesa speciale con la madre Neyde ma nella famiglia Da Silva

domina la figura di Milton, un patriarca, uno deciso che guida e comanda sul

lavoro come in famiglia. Figlio di un autista, inizia commerciando automobili e

poi immobili fino a diventare costruttore, industriale metallurgico e titolare di

aziende agricole.

• La famiglia vive in un benessere rassicurante senza sfarzo esagerato e

ostentazioni gratuite.

• Ayrton, mancino e iperattivo, in famiglia viene chiamato “Beco”, nomignolo dato

da una cuginetta che non riusciva a pronunciarne il nome.

• “Se una cosa la fai, falla bene”, Milton non immagina che con questo “mantra”

sta creando un pilota.

• Ayrton a 34 anni definisce Milton “il suo più grande amico”. Ma è davvero così?,

Ha sempre patito quella personalità solida, come quella volta in cui viene

rimproverato in un momento di gioia per aver spruzzato champagne al principe

Ranieri sul podio di Montecarlo 1987.

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Il carattere

• Da ragazzino, in un pomeriggio di pioggia, mentre é dentro un negozio,

nota dall’altra parte della strada una famiglia poverissima che attende

l’autobus diretto ai sobborghi. Si rende conto della reale situazione del suo

paese.

• E’ un uomo con un’ ombra lunga, consapevole del suo talento e della sua

ricchezza, con la smania di voler restituire agli altri.

• Solo in macchina riesce a liberarsi della sua inquietudine e lo fa con

ferocia.

• Una dedizione impressionante di chi non si accontenta mai, autocritico

verso il miglioramento e desideroso di soddisfare suo padre Milton nel

profondo.

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L’inizio con i kart

• Il primo kart a 4 anni. Fin da subito impressiona la sua concentrazione

assoluta.

• A otto anni la prima gara con il sorteggio delle qualifiche. Un segnale del

destino: parte in Pole e resta in testa per 35 giri prima di essere buttato fuori

da un avversario. Furioso passa il resto della gara con il casco in testa a bordo

pista.

• Milton lo affida ad un istruttore professionista, Lucio Pascul detto “Tché”. Gli

insegna la fluidità della guida senza sbavature dividendo la pista in numerosi

settori.

• Dopo alcune gare un altro pilota lo definisce una schiappa sul bagnato. Da

quel giorno per oltre un anno, ogni pomeriggio piovoso si reca al kartodromo e

si allena fino a sera per capire come si guida in condizioni estreme. Arriva a far

bagnare l’asfalto per allenarsi.

• Diviene un pilota professionista del Kart, corre per l’italiana DAP e conquista 4

titoli Brasiliani, 2 titoli Sud Americani e per 2 volte è vice-campione del mondo.

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1981: verso l’Europa

• Dopo un matrimonio fulmineo con Lilian, figlia di amici di famiglia, parte con lei

per andare a conquistare nel vecchio continente l’accesso all’Olimpo

dell’automobilismo.

• Nel 1981 il bilancio delle corse è ottimo: vince due campionati di Formula Ford

1600. La vita privata è un disastro.

• Nella grigia Eaton nel Norfolk, “parcheggia” Lilian in una tristissimo appartamento

pensando solo a farsi largo nel poco etico, opportunista e menzognero mondo

delle corse. Reagisce malissimo anche al rischio paventato di aspettare un

bimbo. In quella infelice cittadina abbandona alla deriva il suo matrimonio.

• Milton fa una sola visita in UK e, constatata la condizione generale disagiata,

decide di far rientrare definitivamente il figlio per cambiare vita e dirigere

un’azienda di famiglia.

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1982-83: La crescita

• Ayrton obbedisce al padre ma è distrutto e non riesce ad accettare di dover

rinunciare alla sua carriera sulle auto.

• Interviene a perorare la sua causa uno dei soci di Milton che lo convince sul

futuro di Ayrton offrendosi di seguire personalmente i delicati rapporti con

team, sponsor e stampa.

• Con Lilian va come doveva andare: si lasciano e lui torna in Uk solo con non

mai. La sua vita é quella: una totale immersione nelle corse.

• 1982 ancora Formula Ford: 27 gare, 23 vittorie, 14 pole position, 25 giri veloci.

• Si ripete nel 1983 nella Formula 3 inglese, vincendo il campionato dopo aver

surclassato l’inglese Martin Brundle.

• Ottiene il suo primo test di Formula 1 a Donington con la vettura che in futuro

gli sarà fatale: la Williams. A fine giornata batte il tempo fatto sul circuito dal

pilota ufficiale Jonathan Palmer.

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Il rapporto con il rischio

• Ayrton é a Zolder in quel maledetto w.e. del 1982 in cui perde la vita Gilles

Villeneuve: corre con la Formula Ford 2000. La morte di Villeneuve non lo

tocca, in quel momento è solo un forsennato senza un particolare credo e

respinge quell’emozione.

• Il caso vuole che in gara esca di pista proprio nello stesso punto dell’incidente

del canadese.

• Negli anni il rapporto con il rischio cambia: nel ‘90 piange al centro medico

osservando Donnelly che lotta tra la vita e la morte, nel ‘91 ad Hockenheim

decolla con la sua McLaren a 5 metri d’altezza e dichiara: “L’auto è atterrata

capottata, attendevo il colpo mortale”, nel ‘92 a Spa scende dall’auto e salva

Comas intrappolato.

• Ad Imola nel ‘94 il venerdì visita Barrichello al centro medico e il sabato va a

vedere Ratzenberger in pista dopo lo schianto. Nel pomeriggio, quando viene

avvisato della morte dell’austriaco, piange nel suo box.

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La preparazione psico-fisica

• Già dal 1983 Milton gli affianca Nuno Cobra, un esperto preparatore fisico che lo

trasforma nel fisico e nello spirito.

• Dal corpo gracile e poco resistente, Nuno lo porta con l’allenamento ad essere

un atleta eccezionale. 22 km di running in 90 minuti, 48 pulsazioni a riposo per

abbassare il ritmo di gara da 198 a 150 battiti al minuto. Circonferenza toracica

aumentata di quasi il venti percento.

• Ma tutto questo non è sufficiente, il ragazzo a contatto con la Formula Uno è una

corda di violino: nel 1984 a soli 24 anni manifesta una paresi facciale. Nuno

Cobra capisce che la resilienza alle situazioni di stress psico-fisico va aumentata

e interviene più pesantemente, un coach a 360 gradi. Stabilisce con lui precise

regole del sonno e dell’alimentazione abbinate alla pratica della meditazione e

alla tecnica della visualizzazione per preparare le gare.

• Fa sue le tecniche di focalizzazione e quando rientra ai box sa descrivere

minuziosamente ai suoi tecnici il comportamento del propulsore e del telaio in

ogni punto della pista. Le sue sensazioni corrispondono in modo preciso con i

dati della telemetria.

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Il talento

• Sedere, fianchi e schiena fusi con il telaio. Le giunture dell’asfalto come

briciole nel letto, individuate una per una, segnate, memorizzate, una mappa

del tesoro.

• Gomme pizzicate come corde di uno strumento ad arco.

• Millesimi raccolti come pepite d’oro, messi via, in tasca, sino ad avvertirne il

peso.

• Ma qual’è il senso di questa ricerca della perfezione? Il senso sta in un

confronto personale capace di sedare quella perenne inquietudine.

• La sua vita é quella, consapevole di essere un portento.

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Il debutto il F1

• Nel 1984 debutta finalmente nel dorato mondo della Formula 1 con la

Toleman, vettura da metà schieramento.

• A Montecarlo sul bagnato mostra per la prima volta il suo talento al mondo

intero. Jackie Ickx, pilota Porsche, amico di Prost, nell’occasione direttore di

gara, lo priva della vittoria interrompendo la competizione mentre Senna, dopo

aver superato oltre dieci piloti, si appresta a sorpassare anche il francese in

testa alla gara. Sul podio non nasconde la sua delusione.

• Sta comunque scrivendo la storia della Formula 1.

• Viene cercato dalla Ferrari su diretto interessamento del “Grande Vecchio”.

Purtroppo per l’85 ha già firmato con la Lotus.

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La prima vittoria

• Estoril 1985, ancora una volta sul bagnato, arriva la prima vittoria. Una

supremazia assoluta su tutti i contendenti: dal terzo in poi tutti doppiati.

• Da poco in Brasile è caduta la dittatura militare e il paese è alla ricerca di un

riscatto, di una rinascita.

• Ayrton sventola dalla sua auto la bandiera nazionale e diventa subito un idolo

nazionale. Un altro pezzo del suo sogno si realizza: donare un pizzico di gioia

al suo popolo.

• Capita anche nel 1986 a Detroit con il Brasile battuto il giorno prima dalla

Francia ai Mondiali. Ayrton con orgoglio sventola il riscatto nazionale. Piquet

esce praticamente annientato nell’immaginario brasiliano.

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La guerra con Piquet

• Da alcuni anni Milton spinge Jacoto, amico di Ayrton a seguirlo per il mondo in

qualità di suo segretario affinché abbia sempre accanto una persona di fiducia.

Sono sempre assieme e la cosa stimola Piquet nel creare illazioni sul loro

conto.

• Ayrton concentratissimo sulle gare, effettivamente non è fidanzato, la sua vita

privata si svolge lontano dai riflettori, in Brasile, dove ha un susseguirsi di flirt

ma ai box è sempre e solo assieme a Jacoto.

• Nell’87 Ayrton, un po’ scocciato, si lascia andare ad una provocazione

dichiarando ad un giornalista di farsi un po’ da parte durante l’inverno “…per

lasciare un po’ di spazio mediatico anche a Piquet”.

• La risposta è immediata: Piquet toccato sull’orgoglio in un’intervista lo

definisce omosessuale. E’ una bomba mediatica che fa fatica a spegnersi.

Milton invita subito Jacoto a rintrare in Brasile.

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Prost:

la figura di confronto

• Nel 1984, appena si affaccia al mondo della Formula ,1 viene invitato con tutti i

nuovi colleghi al Nurburgring per una gara alla guida delle Mercedes stradali.

Prost, già pilota affermato, fa gli onori di casa con il neo arrivato e gli da uno

strappo dall’aeroporto di Francoforte alla pista.

• Prost in pole, Senna secondo. Al via Ayrton parte meglio, “accompagna” il

francese fuori pista e vince. Prost undicesimo. Fine dei riguardi per il giovane

brasiliano.

• Prost, chiamato il professore, è il vero uomo da battere per affermarsi davvero

in Formula 1. Più di Piquet, più di Mansell, più di chiunque altro.

• Lo stesso tipo di confronto lo cercherà anche Schumacher nei confronti di

Senna negli anni a venire.

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’88: Campione di F1

• Per lottare per il titolo occorre guidare una McLaren. Vi arriva nel 1988 e si

porta in eredità l’affinità con i tecnici della Honda che lo conoscono già dai

tempi della Lotus. Mai sazi, come lui, nella ricerca del dettaglio, nell’analisi dei

dati protratta per ore.

• Vince finalmente il titolo dopo un difficilissimo confronto con Prost. 16 gare, 13

pole position, 8 vittorie.

• E’ una stagione di prestazioni straordinarie con qualche errore clamoroso

come la distrazione di Montecarlo e un maldestro doppiaggio a Monza che gli

costeranno il ritiro in entrambe le gare.

• Il capolavoro in Giappone. Ad Ayrton si spegne il motore al via e precipita in

14° posizione. Con la consueta determinazione e l’aiuto della pioggia supera

tutti compreso Prost. Va a realizzare un altro pezzo del suo sogno: essere

campione del mondo di Formula 1.

Page 17: Coaching senna   anatomia di un campione

Senna incontra Dio

• Nell’88 a Montecarlo in prova stabilisce la pole e invece di rientrare ai box

resta in pista per altri 5 giri nei quali abbassa sempre il suo tempo fino ad

infliggere a Prost un distacco di 1,5 secondi. Un’eternità.

• “Per la prima volta nella mia vita mi sentivo in un’altra dimensione, come in

trance, senza essere cosciente dei gesti che facevo per guidare”. In gara

sopravvaluta questa sensazione e dopo aver distaccato Prost di quasi 1

minuto, abbassa la guardia e sbatte alla curva del Portier. Era rabbioso verso

se stesso.

• Prost dichiara: “non voleva solo battermi voleva umiliarmi”.

• La sorella Vivienne, molto religiosa, interpreta l’episodio del sabatoi come un

segno del Signore riservato ad una persona speciale e lo convince ad

avvicinarsi maggiormente alla fede.

• Aiutato da Alex Dias Ribeiro, un ex pilota molto religioso e amico di famiglia,,

impara a leggere la bibbia e a cercare un contatto con Dio.

• A fine gara in Giappone, racconta di aver ringraziato Dio e di aver sentito che

questi si manifestava a lui. Molti lo bollano come un esaltato.

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Arriva Xuxa

• Nel Natale del 1988, Ayrton conosce Xuxa, nota conduttrice televisiva

brasiliana. Dopo tante brevi avventure nasce un grande sentimento che lo lega

alla showgirl fino al 1990.

• Purtroppo anche Xuxa ha una figura “genitoriale” di assoluto controllo: la

direttrice della rete televisiva per cui lavora.

• Sia Milton che la direttrice in questione preferiscono vederli separati in quanto

impegnati nelle loro rispettive carriere. Quasi una relazione nascosta: il rigore

dei due lavori li separa.

• L’epilogo finale a NY. Litigano prima di Natale, lei vola a NY per un evento a

casa di un produttore televisivo. Ayrton nel cercare di riconquistarla fa un

“colpo di testa”: lascia San Paolo, senza avvisare nessuno, portandosi con se

solo un costume da Babbo Natale. Si cambia su un taxi presentandosi senza

preavviso alla festa dove si trova Xuxa. Lei reagisce male, si sente messa in

imbarazzo e non lo fa neanche entrare. Ayrton, neo campione del mondo di

F1, questa volta torna in Brasile con la consapevolezza di aver perso.

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’89: La guerra fredda

• Nel 1989 la sfida continua: Ayrton sempre al top delle prestazioni in pista e

Alain grande politico e con potentissime amicizie nella FIA.

• Senna nell’88 ha manifestato il suo lato spirituale ma l’uomo non è perfetto e

alla seconda gara del ‘89 ad Imola non rispetta un accordo verbale preso con

Prost per non superarsi nei primi giri. Da quel momento Prost porta la sfida sul

piano psicologico e mediatico descrivendo Senna come una persona poco

corretta. Durante tutta la stagione cerca di smitizzare l’uomo prima che il pilota.

Con 4 ritiri per cause tecniche e due incidenti di troppo, Senna alla fine di

stagione deve inseguire.

• Al Gran Premio del Giappone la tensione è alle stelle e Prost guida la gara.

Senna attacca, Prost chiude la strada: i due si toccano ed escono. Ayrton,

riesce a ripartire e a recuperare la testa della gara. Una prestazione magnifica

che il francese della FIA Balestre , riesce a vanificare. Senna perde il mondiale

per un articolo del regolamento mai applicato prima: rientro dalla via di fuga con

salto di chicane.

• Senna furioso grida allo scandalo. Balestre rincara la dose: 100.000 $ di multa

e richiesta di scuse formali pena il ritiro della licenza di correre.

• Per la prima volta Ayrton medita il ritiro dalla F1.

Page 20: Coaching senna   anatomia di un campione

Gli amici della F1

• Le più grandi amicizie di Ayrton sono le persone di sempre, gli amici con cui è

cresciuto ma anche sui circuiti stabilisce qualche rapporto speciale.

• Gerard Berger è l’unico pilota a stabilire una vera amicizia con Ayrton.

Scanzonato e guascone stimola il suo lato goliardico. Da Gerard accetta

comportamenti come non fa con nessuno: dalla valigetta di Ayrton lanciata

dall’elicottero alle improbabili amanti sovrappeso infilate nella camera del

brasiliano. Berger lo aiuta a prendersi meno sul serio.

• Angelo Orsi, fotografo di automobilismo conosce Senna da prima della F1.

Orsi conquista la sua fiducia per la sua riservatezza. Ayrton ogni volta che si

trova a Imola passa da Angelo a prendere un caffè a San Lazzaro. Nella

palazzina, abitata quasi esclusivamente da giornalisti, nessuno se ne è mai

accorto.

• Sid Watckins, neurochirurgo inglese, responsabile medico della formula 1 dal

1978 al 2005. Malgrado la grande differenza d’età legano subito condividendo

la passione per la pesca. Watckins trascorse

• una vacanza nella Fazenda Da Silva in Brasile a pescare.

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‘90: La vendetta

• Nei primi mesi del ’90 ripensa a ciò che é successo in Giappone l’anno prima,

a ciò che gli hanno tolto, sotto gli occhi di tutti. Medita vendetta interpretando

la sua fidata bibbia nel peggiore dei modi.

• E all’ultima gara va proprio così. Si trova in vantaggio in classifica anche se la

Ferrari di Prost adesso é più competitiva.

• In Giappone decide che Prost non uscirà in testa dalla prima curva e così è:

Prost cerca di sorpassarlo, lui lo sperona in fondo al rettilineo. Entrambi ritirati

e Ayrton campione del mondo. Nella sua testa giustizia é fatta.

• Dopo alcuni mesi si accorge che con quell’atto ha manifestato il lato più

oscuro del suo carattere.

• Di fatto Senna avrebbe meritato il titolo nel 1989 e Prost nel 1990. Per le

statistiche non cambia nulla se non il danno subito dalla Ferrari che dovrà

attendere altri dieci anni per vincere un titolo.

Page 22: Coaching senna   anatomia di un campione

I luoghi più cari

• Nella località Angra Dos Reis, a Sud di Rio, Ayrton acquista una villa sul mare al

centro della baia.

• La località dove si ricarica durante l’inverno, non è un centro mondano e per

Ayrton questo è il suo angolo di paradiso, lontano da tutti, con un mare

incontaminato in cui nuotare, guidare la moto d’acqua e andare a pesca con il

motoscafo.

• La villa, inconfondibile con il suo particolare eliporto sul prato all’inglese, è in

grado di ospitare tutti i suoi cari e gli amici più intimi.

• Nelle pause tra un Gran Premio e l’altro sceglie un altro luogo di luce e mare:

una bellissima villa ad Algarve in Portogallo. Questa é il nido che condivide con

le donne più importanti della sua vita. Venduta dalla famiglia Senna oggi la villa

è un Luxury Resort.

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Cristine Ferracciu

• Nel ‘91 conosce a Monaco Christine Ferracciu, una donna solida, centrata,

realizzata. Con lei Ayrton trova un equilibrio da vera coppia. Diciotto mesi di

una relazione coinvolgente e rassicurante.

• Con lei trascorre giornate magnifiche nella villa dell’Algarve in Portogallo.

• Quando la madre di Christine si ammala di cancro, lui é superficiale ed egoista

non curante della presenza e dell’appoggio di cui lei ha bisogno.

• Viene lasciato dolorosamente. Ancora una volta non é stato in grado di dare

certezze alla donna che ama e non manifesta il reale interesse a costruire una

vita assieme.

Page 24: Coaching senna   anatomia di un campione

’92: La gratitudine

• Alla fine del 2001, dopo aver conquistato il terzo titolo, arriva l’offerta della

Williams 20 mln di $ e la certezza della macchina migliore. Ayrton rifiuta e resta

nel team che lo ha trasformato in un campione affermato.

• La gratitudine e il rispetto per le persone che ti hanno sostenuto è un altro di

quei valori trasmessi nel profondo da papà Milton.

• Questa sua scelta non paga, la Honda sta per lasciare la Formula 1 e non

sviluppa più i suoi propulsori. Con sette ritiri e sole 3 vittorie arriva 4° in un

campionato dominato dalle Williams di Mansell e Patrese.

• Davanti a lui anche il tedesco Schumacher. Tra i due cominciano subito le

scintille. Non si sa per quale strana alchimia ma i campioni si riconoscono

subito tra di loro.

• Nel GP di Francia il tedesco tampona il brasiliano. Prima del secondo via Senna

si avvicina a Schumacher per un chiarimento faccia a faccia. Più che altro una

“lezione di forma” al tedesco che é solito lamentarsi con i giornalisti invece di

parlare di persona.

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La leggerezza di Adriane

• Con Adriane Galisteau é una cosa sorprendente anche per Ayrton.

• Conosciuta all’inizio del 1993 durante il GP del Brasile. Lei, ventenne é

hostess della Shell. Lui trentatreenne è un mito dell’automobilismo.

• Quella ragazzina vivace e spensierata lo rende felice. Sa trasmettergli quella

leggerezza che nella sua vita è sempre mancata.

• Neanche a dirlo, Milton non approvava la relazione con questa ragazza

“inadeguata per l’ambiente selettivo della Formula 1” e che addirittura ha

posato per Playboy. Molti giornalisti la ricordano ad un evento di Montecarlo

nel 1993 silenziosa e in imbarazzo seduta tra Richard Gere, Cindy Crawford e

i membri della famiglia Ranieri.

• Ayrton, quasi per provocare Milton, si fa riprendere con lei in pose da

innamorati dal suo fotografo di fiducia, il giapponese Norio Koike, nella casa

all’Algarve e mette le foto a disposizione di una rivista brasiliana.

• Il futuro smentirà Milton: nella vita la “leggera” Adriane si realizza come

presentatrice tv ed è tuttora molto apprezzata dal pubblico.

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‘93: La consacrazione

• Nella stagione precedente ha capito che deve cambiare team per poter

ritornare a lottare per il titolo e realizzare il suo grande obiettivo: vincere 5 titoli

come il mitico Fangio. Al momento l’unica vettura possibile per farlo é la

Williams ma Prost, che ha già firmato per loro, ha preteso nel contratto una

clausola che impedisce di assumere anche Senna.

• Ancora una volta condizionato dagli inciuci del francese.

• Nel 1993, deluso, continua quindi con la McLaren che ha perso i motori Honda

ed é palesemente in difficoltà.

• Quella, per Ayrton, é una stagione frustrante ma incredibile. Prost sulla

Williams vince il titolo in scioltezza ma Senna, con una vettura nettamente

inferiore, fa la sua più bella stagione di sempre. Secondo in campionato

riuscendo a vincere 5 gare che entrano negli annali della formula 1. A

Donington sotto l’acqua il capolavoro di una vita: supera 5 avversari durante il

primo giro. Fine dei giochi: vince con 1’23” su Damon Hill e doppia addirittura

Prost terzo classificato.

Page 27: Coaching senna   anatomia di un campione

La pace con Prost

• Il GP d’Australia del 1993 è l’ultima gara di Prost prima del ritiro. Senna vince

e lancia un chiaro segno di definitiva distensione nei confronti del francese

invitandolo a condividere il gradino più alto del podio. La sera il francese

restituisce il pensiero quando durante il concerto di Tina Turner, che chiude

l’evento del Gran Premio, fa salire sul palco Senna al suo posto, sulle note di

“The Best”.

• Durante quell’inverno cominciano a sentirsi telefonicamente e a condividere

eventi promozionali come la gara di kart di Bercy.

• Hanno combattuto una lunghissima guerra su fazioni diverse scrivendo le

pagine più belle della Formula 1. Ora é il tempo di manifestare la stima e il

rispetto per l’avversario più forte.

• La mattina del 1° maggio 1994 durante il warm up, collegato dalla sua auto

con la diretta della televisione francese, Ayrton dice: “Un saluto speciale al mio

amico Alain Prost. Alain mi manchi!”

Page 28: Coaching senna   anatomia di un campione

‘94: La delusione

• Finalmente nel 1994 si guadagna il volante della Williams ma in quell’anno

avviene un cambio di regolamento: via le sospensioni attive dalle vetture e via

il sistema anti-pattinamento. In pratica via l’elettronica e torniamo all’antico. La

Williams smette immediatamente di essere la vettura imbattibile dei due anni

precedenti. Anche nel team Ayrton non si sente a casa sua. Nelle due prime

gare due ritiri, uno dei quali per un suo errore di guida quando insegue

Schumacher con la Benetton che è a otto secondi davanti a lui. “La vettura

salta in continuazione, mi sembra di essere su una sedia elettrica”. “L’abitacolo

è troppo stretto per il mio corpo, non riesco a guidare come vorrei”. Nel team

qualcuno comincia a pensare che il viale del tramonto sia iniziato anche per

“The Magic”.

• Deluso, comincia ad avere dei contatti con Jean Todt e Luca Cordero di

Montezemolo: forse è arrivato il momento della Rossa?

Page 29: Coaching senna   anatomia di un campione

Imola 1994

• Arrivato a Imola con l’assoluto bisogno di vincere, chiede al team di modificare il

piantone dello sterzo per poter stare più comodo.

• Il venerdì Barrichello sbatte a 200 Km/h. Se la cava con una commozione

cerebrale e il setto nasale rotto. Ayrton si precipita da lui alla clinica mobile.

• Il sabato, Ayrton stabilisce la pole. Alla fine delle prove, Ratzenberger, che lotta

nelle retrovie, subisce la rottura dell’alettone e sbatte a circa 300 km/h.

• Dai box Ayrton vede la scena sui monitor. Contro il regolamento si reca sul posto e

trova un abitacolo distrutto e completamente insanguinato.

• Dalla Suite 200 dell’Hotel Castello di Castel San Pietro chiama Adriane: “E’ morto

davanti ai miei occhi, non voglio correre”.

• Lo raggiunge suo fratello minore Leonardo, che pur di obbedire a Milton,

non valuta lo stato d’animo di Ayrton e gli fa

ascoltare una registrazione di Adriane che parla di

lui al telefono con un suo ex. Questa volta se ne

frega di Milton, ha altri pensieri.

Nella notte la decisone: a Imola correrà.

Ha bisogno di ritrovare il suo oro…

Page 30: Coaching senna   anatomia di un campione

La fondazione Senna

• Da anni Ayrton Senna sa mettere a frutto la sua immagine a fini pubblicitari. La

“Senna Promoceo” fattura 8 mln di dollari già nel 1991. Firma un modello

Ducati, una bicicletta in carbonio della Carraro, crea il fumetto Senninha e

diventa importatore ufficiale del marchio Audi in Brasile. Dedica molto tempo a

tutto questo. Come mai?

• Gli introiti di tutta la promozione li devolve in anonimato a diverse ONG

brasiliane e centri di assistenza per minori disagiati.

• Il completamento del suo sogno, quello di creare una vera e propria

fondazione per il sostegno e l’educazione dei giovani delle favelas brasiliane,

viene portato a termine nel 1994 dalla sorella Vivienne. La fondazione che ha

già sostenuto 12 milioni di minori, oggi conta 75.000 educatori che seguono 2

milioni di ragazzi.

Page 31: Coaching senna   anatomia di un campione

Conclusione:

la ruota della vita di Ayrton

L’amore

Il contributo al mondo

Le finanze

100% 100%

100%

90%

100%

80%Il lavoro

La condizione fisica

La spiritualità

La vita sociale

La famiglia

Page 32: Coaching senna   anatomia di un campione

Conclusione:

la ruota della vita di Ayrton

La condizione fisica:

La preparazione fisica quotidiana, con il running e la palestra, per Senna

era quasi una scienza e veniva completata anche con attività ludiche

come lo sci nautico e la moto d’acqua. Comprendeva che la sua

condizione di salute fisica si rifletteva sia sul suo status mentale,

alleggerito da ogni tipo di stress, sia sulla sua auto-stima come uomo

divenuto più attraente.

La spiritualità:

Il suo percorso di crescita personale lo ha portato a comprendere

l’importanza per ogni individuo di potersi sentire parte di qualcosa di più

grande. Qualcuno lo chiamerebbe l’assoluto, il tutto, l’energia che ci

unisce. Per Ayrton tutto questo era Dio. Il suo carisma, a vent’anni di

distanza è immutato proprio perché ha avuto sempre il coraggio di

manifestare questo suo sentimento supremo.

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Conclusione:

la ruota della vita di Ayrton

La famiglia:

Ayrton era legatissimo ai suoi familiari. Il fratello Leo, la sorella maggiore

Viviane e il nipotino Bruno, mamma Neyde e papà Milton.

E’ la figura di Milton che condiziona fortemente la sua vita. Avverte il suo

rigore e la sua invasiva presenza anche a 10.000 km. di distanza. Tra le

aree di miglioramento che Ayrton avrebbe potuto esprimere c’è la ricerca

di un equilibrio adulto-adulto con il padre.

L’amore:

Dagli errori con la prima giovane moglie, al periodo da playboy per poi

passare a Xuxa, Christine e alcune amanti. Ayrton sapeva davvero

amare? Il suo approccio era adolescenziale e non riusciva a dedicarsi a

qualcuno totalmente. Ma con la giovane Adriane qualcosa era cambiato.

Stare con lei era semplice e appagante. Per la prima volta sentiva il

desiderio di prendersi cura di qualcuno e di avere un bambino con lei?

Ayrton avrebbe esplorato dentro di se.

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Conclusione:

la ruota della vita di Ayrton

La vita sociale:

C’è una netta spaccatura tra il “Beco” di San Paolo che invita i suoi

vecchi amici a giocare con gli aeromodelli e l’Ayrton dei circuiti.

Osservando il suo volto nelle immagini che lo ritraggono mentre gioca

tra le onde dell’oceano, viene da pensare che nel mondo della F1 non

fosse mai veramente se stesso. Era il leader indiscusso di

quell’ambiente, aveva ancora bisogno di guardarsi alle spalle?

Il lavoro:

Per qualsiasi altro pilota la sfida personale di pilota sarebbe stata vinta da

un pezzo ma Ayrton, per appagare definitivamente la sua inquitudine,

“doveva” eguagliare il migliore di tutti i campioni del mondo: Juan Manuel

Fangio. Gli mancavano due titoli mondiali: era convinto di poter vincere

con la Williams e poi chiudere in bellezza con la Ferrari. Forse era

arrivato il momento di scoprire qualcosa in più di quella sua inquietudine.

Page 35: Coaching senna   anatomia di un campione

Conclusione:

la ruota della vita di Ayrton

Le finanze:

“Sono un privilegiato, ho sempre avuto una vita molto bella. Ma tutto

quello che ho ottenuto dalla vita l'ho guadagnato con l'impegno”. Senna

nella sua vita ha guadagnato tantissimo ma il denaro non è mai stato il

suo obiettivo, piuttosto un favorevole effetto collaterale del successo

ottenuto e della dedizione messa nella sua grande passione: le corse.

Il contributo al mondo:

“Non potrai mai cambiare il mondo da solo. Però puoi dare il tuo

contributo per cambiarne un pezzetto. Quello che faccio davvero io per

la povertà non lo dirò mai. La F1 è ben misera cosa in confronto a

questa tragedia.” Senna è stato davvero un grande esempio di

solidarietà, faceva beneficenza per un motivo ben preciso: nella vita devi

avere degli obiettivi da raggiungere e purtroppo in Brasile tante persone

non hanno la possibilità di provarci.

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…full version,

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