Co-sviluppo e migrazioni

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Co-sviluppo e migrazioni Alessandra Corrado Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Università della Calabria [email protected]

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Co-sviluppo e migrazioni. Alessandra Corrado Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Università della Calabria [email protected]. Sviluppo, co-sviluppo e migrazioni. Trasformazione dei processi migratori Migrazioni e sviluppo: teorie e approcci Gli approcci istituzionali e politiche - PowerPoint PPT Presentation

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Co-sviluppo e migrazioni

Alessandra Corrado

Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali

Università della Calabria

[email protected]

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Sviluppo, co-sviluppo e migrazioni Trasformazione dei processi migratori Migrazioni e sviluppo: teorie e approcci Gli approcci istituzionali e politiche Le pratiche sociali e i processi di cambiamento Progetti e iniziative di cooperazione

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Una periodizzazione

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la fase mercantilista e della colonizzazione del nuovo mondo

il periodo dello sviluppo industriale e della “grande emigrazione”, (1830-1914) (la fase liberale)

il periodo tra le due guerre

I FASE il periodo della ricostruzione (dal ‘45 ai primi anni ’50)

II FASE il periodo del boom economico (da metà anni ’50 al primo choc petrolifero del ’74)

III FASE il periodo del blocco ufficiale delle frontiere verso l’immigrazione per lavoro (dal ‘74 in poi)

IV FASE nuovo scenario : accordi di Schengen, allargamento UE, nuovi fabbisogni di forza lavoro, trasformazione postfordista

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Tendenze generali delle migrazioni contemporanee (Castles e Miller)

globalizzazione accelerazione differenziazione femminilizzazione

L’età delle migrazioni

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Dalle migrazioni fordistealle migrazioni postfordiste

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FORDISMO STRUTTURALISMO e

FUNZIONALISMO ASSOGGETTAMENTO MIGRAZIONI

GLOBALIZZAZIONE CAPITALISTA AUTONOMIZZAZIONE MIGRAZIONI 

PARADIGMI SVILUPPO

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Cos’è cambiato?

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Internazionalizzazione dell’economia, delocalizzazioni

Politiche neo-liberiste Mobilità e flessibilizzazione del lavoro Ruolo ICTs e mezzi di trasporto Migrazioni indipendenti da ex traiettorie

coloniali nuove aree geografiche e nuove popolazioni Nuovi conflitti (post Guerra Fredda) Nuovi bisogni e nuove economie locali

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Migrazioni fordiste e post-fordiste

FordismoFordismo Post-fordismoPost-fordismo

InserimentoInserimento

economicoeconomicoIndustrie, miniere Terziario povero, ec.

sommersaSegmentazione ed etnicizzazione economia

Politiche di Politiche di reclutamentreclutamentoo

Accordi internazionali

Carenza reclutamentoIngressi irregolari e sanatorie

Orizzonte Orizzonte temporaletemporale

Temporaneità(smentita)

Statuti diversi(stabilità)Problematica inclusione nel sistema dei diritti

Ruolo Ruolo offertaofferta

Subordinata Parziale autonomia

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Migrazioni e sviluppo

Castles 2008

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Migrazioni e sviluppo

De Haas 2008

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Migrazioni e sviluppo globale

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carattere transnazionale delle pratiche migranti “processo mediante il quale i migranti costruiscono

campi sociali che legano insieme il paese d’origine e quello di insediamento” (Glick Schiller et al., 1992: 1)

crescita esponenziale delle rimesse Risorse sociali e cognitive mobilitazione e impegno delle diaspore e

associazioni integrazione transnazionale:

funzionalità del lavoro migrante, della mobilità all’interno dell’economia globale, di cui il migrante diviene collante, in virtù della capacità di partecipazione, consumo e investimento (Orozco et al. 2005).

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Il Nesso Migrazioni e Sviluppo Ordine Imperiale/Globale di sviluppo

sviluppo come global policy issue Svolta transnazionale nelle analisi del nesso

migrazioni-sviluppo (Levitt e Nyberg-Sørensen 2004; Nyberg-Sørensen et al. 2002).

strategie e politiche di governance delle Istituzioni Internazionali. modello di regolazione funzionale a crescita neoliberista regimi delle politiche migratorie - di sviluppo

Mobilità e migrazioni come fattori chiave per l’integrazione dell’economia globale e per crescita

Il migrante come “imprenditore di se stesso”, nuovi donors di una forma privata di aiuto estero (self help)

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Programmi I.I. nel 2001 Migration for Development in Africa

(MIDA) Program , OIM in collaborazione con l’Organization of African Unity (OAU);

Dal 2003, Global Commission on International Migration (GCIM):organismo indipendente supportato da un core group di 32 stati e incaricato di formulare raccomandazioni per la governance delle migrazioni internazionali;

United Nation High Level Dialogue on Migration and Development.

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Il modello win-win approccio delle Istituzioni Internazionali e

sempre più anche quello dell’Unione Europea (CEC 2005)

le migrazioni producono benefici, sia per i paesi di partenza, sia per quelli di arrivo.

Modello win-win-win: benefici derivanti dalle migrazioni per i paesi di origine e per quelli di arrive, ma anche per il migrante stesso (Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan, High-Level Dialogue of the General Assembly on International Migrations and Development, 2006)

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Il circolo virtuoso delle 3R:

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La migrazione circolare La prospettiva della migrazione circolare

(Agunias 2006) dovrebbe ispirare le politiche degli stati e ad essa dovrebbe essere costretta l'esperienza dei migranti, ovvero la mobilità dovrebbe essere regolata in rapporto ai vincoli ed alle potenzialità di movimento del capitale produttivo e in funzione della crescita economica.

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Il co-sviluppo

ruolo delle migrazioni per lo sviluppo, tanto dei paesi di origine che per quelli di destinazione

forme di cooperazione e di organizzazione collettiva spontaneamente prodotte dalle migrazioni per sovvenire ai propri bisogni (Daum 1994, 1997, 1998; Sivini 2000; Quiminal 1992, 1994)

forme di cooperazione diverse, che si iscrivono nel disegno di un sistema di governance articolato attraverso politiche, programmi e dispositivi specifici

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Gran Bretagna integrare le migrazioni nella politica di

cooperazione allo sviluppo, Spagna, Italia e per prima la Francia

Gestione dei flussi migratori forme di cooperazione decentrata nei territori

locali

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La Valle del Fiume Senegal

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L’esempio francese fa scuola Dal 1977 al 1986, l’obiettivo di queste politiche è stato quello

di ridurre la popolazione immigrata stimolandone il ritorno 1977-1980 aide au retour, programmi di aiuto al ritorno fino al 1983 aide à la réinsertion, aiuto al reinserimento

dal 1986, aiuto allo sviluppo per ridurre pressione migratoria 1991, responsabile inter-ministeriale per il “reinserimento e

la cooperazione” all’interno dell’ufficio del Primo Ministro 1995, Programme Développement Local Migration (PDLM) 1997, missione interministeriale Migratoins et

codéveloppement 2000, Programme Co-Developpement Migration (PCDM) 2006, Livret d'épargne codéveloppement: si aggiunge un

contributo per chi decide di ritornare nel paese di origine e avviare un’attività.

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Programme Développement Local Migration (PDLM)

Lo sviluppo delle aree di partenza come alternativa all’emigrazione e dunque per arrestare i flussi

Facilitare progetti di sviluppo locale OSIM (Organisations de Solidarité Internationale Issues

des Migrations) municipalità gemellate Ong

supporto tecnico e finanziario per progetti individuali di ritorno (crediti per l’investimento economico, programmi di formazione, ecc.)

Valle Fiume Senegal (Senegal, Mali, Mauritania)

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Codéveloppement ruolo del migrante come “attore consapevole di sviluppo” Politica multiforme di aiuto, finalizzata soprattutto “a

rafforzare l’integrazione in Francia pur favorendo la solidarietà attiva con i paesi di origine, a creare le condizioni sociali per aiutare i potenziali migranti a rimanere” (Nair 1997)

MICOMI (Mission Interministérielle Codéveloppement et Migrations Internationales) 1998, accompagnamento del ritorno dei respinti (Contrat de

Réinsertion dans le Pays d’Origine, CRPO) 2001, Forim : una piattaforma associativa di OSIM incaricata

di rappresentare le organizzazioni di migranti di fronte a partners pubblici e privati

2002, Ambasciatore al co-sviluppo (Ministero degli Affari Esteri) Fonds de solidarité prioritaire (FSP) co-développement con Stati

africani (Mali, Sénégal, Comores), e accordi gestione flussi 2006, Ministero dell’Immigrazione, dell’Identità Nazionale e

del Co-sviluppo (poi Sviluppo Solidale)

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Nuova politica di co-sviluppo a) appoggio ai progetti di sviluppo promossi

dai migranti nei paesi di origine (con o senza il ritorno da parte degli interessati)

b) mobilitazione delle competenze dei migranti qualificati

c) mobilitazione del risparmio dei migranti facilitando i trasferimenti monetari (www.envoidargent.fr)

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co-sviluppo come “finzione” “… tiene a distanza i migranti assegnandogli uno spazio, quello dello sviluppo del loro villaggio, e interdicendogli altri spazi, quelli della cittadinanza nella loro società di accoglienza e dell’accumulazione nell’economia globale”; “indigenizza” l’Africa; “funge da “ingranaggio dell’amministrazione indiretta del limes maghrebino e saheliano dell’Europa, verso il quale la stessa esternalizza la sua politica anti-immigrazione con un briciolo di carità interessata”; “asservisce l’aiuto al ministero degli Interni”. In pratica, si tratta di una “compensazione ruffiana che si concede ad un domestico divenuto importuno perché si allontani senza chiasso”. (Bayart 2007)

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Il co-sviluppo nella politica europea 1999, Consiglio Europeo straordinario di

Tampere costruzione di uno “spazio comune di libertà,

giustizia e sicurezza” Politica migratoria europea

a) nuovi canali per l’immigrazione legale; b) lotta all’immigrazione illegale; c) politiche di immigrazione a largo spettro; d) partnership con i paesi di origine; e) ammissione per ragioni umanitarie.

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Migration hump

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La cooperazione europea politica europea di vicinato (PEV)

sistema di cogestione delle frontiere basato sulla delocalizzazione dei controlli all’esterno delle frontiere UE, sui territori vicini

politica di co-sviluppo 2006 Conferenza di Rabat :

a) la promozione dello sviluppo, attraverso strumenti finanziari che favoriscono il co-sviluppo;

b) la migrazione legale, attraverso la promozione di programmi di cooperazione;

c) la repressione dell’immigrazione irregolare, attraverso il rafforzamento della capacità di controllo delle frontiere nazionali dei paesi di transito e di partenza.

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Definizioni France : On entend par codéveloppement « toute action d’aide au

développement, quelle qu’en soit la nature et quel que soit le secteur dans lequel elle intervient, à laquelle participent des migrants vivant en France, quelles que soient les modalités de cette participation »

[Communication en conseil des Ministres – 8 octobre 2003]

Europe : Le codéveloppement est défini comme « toute action de développement social, économique, culturel et politique des pays d’origine appuyée sur une collaboration entre les migrants, leurs organisations et leurs partenaires, publics et privés, à la fois dans les pays d ’origine et dans les pays d’accueil (…) considérant que le codéveloppement s’inscrit dans le cadre global des discussions liées à l’intégration, aux migrations et au développement »

[Union Européenne : recommandation du conseil des Ministres aux états membres, 12 juillet 2007]

ONU : Les migrations internationales constituent un moyen idéal de promouvoir le codéveloppement, c’est-à-dire « l’amélioration coordonnée ou concertée de la situation économique tant dans les régions d’origine que dans les régions de destination compte tenu de leur complémentarité »

[Déclaration du secrétaire général de l’ONU, 18 mai 2006] FORIM : Les actions de codéveloppement mises en œuvre par les OSIM

invitent à envisager sous un jour nouveau le rôle des migrants : celui de porteurs de projets et de relais entre pays du Nord et pays du Sud. Facteur d’intégration pour les migrants des pays du Nord, il permet de dynamiser les relations entre les populations d’ici et là-bas. La voie du co-développement apparaît prometteuse.

[Déclaration conjointe avec Coordination Sud, 3 juin 2007

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Spagna/1 come uno strumento di governo dei flussi, ma anche di sviluppo delle regioni di origine e di aiuto

al ritorno. misure orientate verso i paesi di provenienza

ritorno utilizzazione razionale dei trasferimenti di denaro, Rafforzamento dell’investimento produttivo

2006 accordo di cooperazione con Senegal riammissione dei senegalesi arrivati alle isole Canarie dispositivo di controllo delle coste senegalesi, tanto nel

quadro delle operazioni dell’agenzia europea Frontex che nel quadro di accordi bilaterali (“emigrazione clandestina zero”)

20 milioni di euro di aiuti per il piano Reva (Retour vers l’agriculture) ritorno dei migranti per contribuire a sviluppare

l’agricoltura

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Spagna/2 2001 Convenio de “Regulación y Ordenación de

los Flujos Migratorios” tra Ecuador y Spagna 2005-2008 Plan Director de la Cooperación

Española 2001 Plan de Retorno Voluntario entre Ecuador y

España Secretaría Nacional del Migrante (SENA MI) tiene como

objetivos la creación del Banco del Migrante o el Plan Nacional de Retorno

Banco Solidario Inclusione finanziaria in Ecuador e prodotti specifici per

migranti Banca di microfinanza con cooperative in Ecuador – banche in

Spagna

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Italia/1 2007-08, accordi con la Libia

lotta alle migrazioni irregolari e gestione delle frontiere risarcimento del colonialismo in Tripolitania e Cirenaica

5 miliardi di dollari in 25 anni, per finanziare progetti infrastrutturali e servizi (pensioni di guerra, borse di studio, ecc.)

Riammissione immigrati irregolari Costruzione campi Aiuto legato:

Finanziamento di attività contabilizzate come Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) per un ammontare di circa 200 milioni di euro annuali, ma questi aiuti sono vincolati al 100% all’appalto di imprese italiane, con un aumento dei costi di oltre il 30%

Interessi petroliferi dell’ENI

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Italia/2 IMIS (Integrated Migration Information System), finanziato

dalla cooperazione italiana e implementato dall’OIM. progetto dedicato alle migrazioni dall’Egitto verso l’Italia,

per migliorare l’incontro nel mercato del lavoro italiano tra offerta e domanda di manodopera e lottare contro la migrazione irregolare.

incoraggiare la diaspora egiziana ad intervenire nello sviluppo del paese di origine, migliorando le possibilità di invio delle rimesse e di investimento produttivo, nonché la circolazione delle competenze.

Oltre che con l’Egitto, esistono degli accordi bilaterali simili tra l’Italia e l’Albania, la Tunisia, la Libia, basati soprattutto sulla gestione dei flussi migratori in arrivo in Italia, i rimpatri e la collaborazione tra le polizie di questi paesi.

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Gran Bretagna dal 1997, il DFID (Department for International Development)

lotta contro la povertà attraverso le migrazioni. 2007 Libro bianco Making Migration Work for the Developing

World a) l’iscrizione delle organizzazioni di migranti nella politica di

cooperazione piattaforma Connection For Development (CfD) per sensibilizzare

le organizzazioni di migranti rispetto alla questione dello sviluppo Integrazione delle organizzazioni delle diaspore in una serie di

Azioni Paese (Country Action Plans) b) la facilitazione dei trasferimenti finanziari delle migrazioni.

Sostegno a Africa Recruit, lanciata dal NEPAD (New Economic Partnership for African Development) e dal Commonwealth.

sito internet (www.sendmoneyhome.co.uk), per informazioni su come realizzare i trasferimenti verso i paesi di origine

permessi a punti selezione in funzione delle competenze

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Polit

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Migrazioni e sviluppo Esternalizzazione del controllo delle

migrazioni (Jordan e Duvell 2002) Strumentalizzazione del sostegno allo sviluppo

e degli accordi commerciali (Duvell 2004) campi e violazione diritti marchandage du codéveloppement (Lacroix

2009)

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Co-sviluppo/finalità: 1) la gestione delle migrazioni ed il controllo

delle frontiere; 2) l’integrazione economica e finanziaria; 3) l’internazionalizzazione territoriale; 4) la “cooptazione” delle organizzazioni di

migranti e la captazione del molteplice potenziale produttivo che gli stessi esprimono

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la Fortezza Europa

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“El codesarrollo ... ha contribuido a estructurar un espacio transnacional que transporta actores y flujos de desarrollo” (Lacroix, 2004:6).

rimesse collettive, impiegate non secondo la logica dell’investimento, ma come donazione solidale alla comunità senza la ricerca di un profitto

Progetti “collettivi”, promossi dalle associazioni dei migranti, più sostenibili nel tempo.

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Campi in Europa (Migreurop 2012)

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CENTRI DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE (CIE)

Aggiornato al 30 settembre 2011

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Aggiornato al 30 settembre 2011

CENTRI DI ACCOGLIENZA RICHIEDENTI ASILO (CARA)CENTRI DI ACCOGLIENZA (CDA)

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Co-sviluppo e cooperazione decentrata

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Co-sviluppo e cooperazione decentrata Governance multilivello Sviluppo trans-locale o glocale partenariati territoriali maggiore equità e reciprocità nuovi attori della cooperazione:

Autonomie locali Ong, associazioni di base e della società civile

iniziative di sviluppo con un radicamento territoriale

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bisogni economici e sociali avvertiti a livello locale

Processi di cambiamento prodotti dalle migrazioni e dalla convivenza tra comunità diverse

esigenze di internazionalizzazione territoriale

cofinanziare dei progetti di organizzazioni di migranti a beneficio delle regioni di origine

promuovere delle dinamiche di integrazione dei migranti nella società di accoglienza, di cui i progetti di sviluppo sono il motore

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Migration for Development EC-UN Joint Migration and Development

Initiative (JMDI), Implementato dall’UNDP in partenariato con

IOM, ILO, UNFPA, UNHCR, efinanziata dalla Commissione Europea

Approccio bottom-up Azioni

Migrant Communities Migrant Remittances Migrant Capacities Migrant Rights

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Le migrazioni dalla Valle del Fiume Senegal:Il doppio-spazio della migrazione

1969-1985 iniziative di sviluppo nel bacino del fiume Senegal quasi esclusivamente promosse e gestite dai migranti organizzati in associazioni comunitarie o di villaggio (village-bis). Interventi per la realizzazione di infrastrutture sociali (scuole, moschee, dispensari, pozzi,…).

1985-1999 : Rafforzamento delle dinamiche associative in Africa, spesso per iniziativa dei migranti di ritorno divenuti « leader per lo sviluppo ». Associazioni inter-villaggio acquisiscono progressivamente la capacità di gestire e promuovere lo sviluppo locale.

Inizio anni 2000 [Mauritanie (89), Sénégal (96), Mali (99)], politiche di decentramento trasferimento alle collettivià locali di gran parte delle prerogative fondamentali (acque, sanità, educazione) per lo sviluppo dei territori …. Fino ad allora finanziate dai migranti!

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MIDA-Italia 2006, Ministero Affari Esteri – Direzione Generale

per la Cooperazione allo Sviluppo e OIM Italia valorizzare il ruolo della diaspora dell’Africa sub-

sahariana nella crescita socio-economica dei Paesi di origine, attraverso l’identificazione di percorsi di sviluppo auto-sostenibile e l’attiva collaborazione tra le realtà territoriali di provenienza e quelle di destinazione

integrazione economica dei migranti attraverso la creazione d’impresa.

Comunità ghanese e senegalese, per l’alto grado di transnazionalismo che sembra caratterizzarle dal momento “che anche in emigrazione continuano ad alimentare i rapporti con la propria madrepatria” (Ceschi e Stocchiero 2006).

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Ghanacoop locale comunità ghanese, Regione Emilia Romagna, Provincia,

Comune di Modena, Confcooperative, Legacoop Emilia Romagna, Emiliafrutta, Emilbanca e CISL

Cooperativa all’interno della sezione di Modena della Ghana National Association (COGNAI) importazione di prodotti ortofrutticoli e di prodotti etnici esportazione di prodotti regionali emiliani in Ghana gestione di una propria azienda agricola in Ghana; Favorire l’inserimento lavorativo dei migranti ghanesi; Promozione di azioni di solidarietà verso le comunità di origine. a Gomoa Simbrofo la ristrutturazione della scuola e il progetto “Luce

per il Ghana”, per fornire energia elettrica a basso impatto ambientale.

SAR - Sanità per lo sviluppo delle strutture ospedaliere e formazione sanitaria di base nella Aree Rurali della Central Region del Ghana.

marchio MIDCO, Migrants Initiatives for Development in the Countries of Origin,

altri 5 progetti individuali per l’avvio di PMI nella regione Ashanti – giudicata ad elevato dinamismo nel settore agricolo ed imprenditoriale

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Il cosviluppo è inteso come una strategia per favorire l’internazionalizzazione delle imprese italiane attraverso l’intraprendenza dei migranti in Italia, che favorendo azioni di beneficienza nei propri paesi di origine ne sosterrebbero lo sviluppo

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l’OIM finanzia il progetto con 50000 euro ai quali si affiancano 20000 euro del comune di Modena e circa 10000 euro dei soci ghanesi che aderiscono

Tra il 2004 e il 2005 la fondazione Cassa di risparmio di Modena contribuisce con 75000 euro ed Emilbanca con 15000. Confcooperative Modena, coinvolta dal Comune, metterà in relazione i protagonisti del progetto con il tessuto economico locale, riuscendo a coinvolgere alcuni soggetti come Fondo Sviluppo86, che finanzia Ghanacoop con 75000 euro, diventandone membro e procurandogli un ulteriore prestito di 100000 euro a tasso agevolato per permettere alla cooperativa di allargarsi e ampliare la capacità di importare ed esportare

Nel 2005 i soci della cooperativa erano 32, 25 cittadini ghanesi e 7 persone giuridiche, tra cui l’Associazione Nazionale del Ghana Onlus di Modena, la Provincia di Modena, il Comune di Modena, GhanaVi, Associazione dei ghanesi di Vicenza, Arcadia, Emilbanca, la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e l’azienda Bomarts Farm.

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Sunugal/1 Ass. di circa 400 migranti in Lombardia provenienti

da sette villaggi dell’area compresa attorno al confine tra la regione di Thiès e quella di Louga.

cinque villaggi dell’area: Beud Dieng, Beud Forage, Ndiaye Thioro, Ndiaye Boumy e Mbédiène, comprendenti una popolazione complessiva di circa 2000 abitanti.

il progetto Defaral Sa Bopp. Obiettivi: diminuire la dipendenza delle comunità rurali dalle

rimesse degli emigrati Migliorare e destagionalizzare la produzione agricola

locale (sicurezza/sovranità alimentare) Ridurre l’esodo rurale Agricoltura per l’autoconsumo ed in parte per la vendita Formazione Coinvolgimento donne

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Sunugal/2 programma SAT, Sole, Acqua, Terra finanziato

da enti diversi Il Centro socioculturale di formazione in taglio

e cucito (C.S.C.F.C.C) di Guediawaye e il progetto Jis Jis in collaborazione con il Comune di Milano

Relazioni, scambi e forte legame con le comunità locali

Sostenibilità e controllo dei progetti

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Tres por uno 1992 Dos por Uno 1999 Tres por uno (Stato di Zacatecas): per ogni

dollaro inviato dalle associazioni degli emigrati attraverso le rimesse collettive, il comune, lo stato ed il governo federale, ne aggiungevano uno ciascuno per finanziare piccoli progetti di sviluppo nei villaggi rurali.

dal 1993 al 2005 più di 1500 progetti, con un investimento congiunto che si attesta intorno ai 62 milioni di dollari USA

Asociazioni nel 2002 erano 20, nel 2005 sono 800 Replicato in altri paesi: El Salvador, Filippine, Somalia,

Perù, Colombia, Ecuador (Zamora 2007). Paisano Program, il Program for Mexican Community

Living Abroad (PCMLA), Adopta una Comunidàd o Padrino (nello stato di Guanajuato)

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Modelli di utilizzo delle rimesse

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Modello bottom-up e binazionale (Messico): da una parte, il contributo dei migranti diretto alle

famiglie (India) e comunità locali, ai fini della sussistenza quotidiana;

dall’altra, l’invio di rimesse collettive, incentivate anche da politiche pubbliche di sostegno a forme di cooperazione fra attori diversi e rafforzanti il contributo delle migrazioni transnazionali.

Modello business oriented (Cina): forte intervento dello stato nella canalizzazione delle

rimesse della diaspora cinese a fini produttivi in ambito nazionale, allo scopo di limitare al minimo il grado di dipendenza del paese dagli investimenti ed i capitali esteri.

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Ecuador: rimesse per lo sviluppo Il progetto intende focalizzarsi sulla comunità

ecuadoriana presente sul territorio italiano e creare reti di collegamento con azioni di sviluppo locale nelle province di Azuay e Cañar in Ecuador. In particolare verrà rafforzato e potenziato il trasferimento delle rimesse dei migranti e verranno promosse modalità di investimento di tali risorse nella realizzazione e riabilitazione di opere infrastrutturali idriche.

Localizzazione: Italia: Lombardia, Liguria e Piemonte  Ecuador: Province di Azuay e Cañar 

Durata: 36 mesi Valore complessivo: 1.838.895 € Finanziatori principali: Fondazione Cariplo Partner: 

Cooperativa di Risparmio e Credito Jardin Azuayo CECCA (Centro de Capacitatiòn Campesina del Azuay), Coopecuador 

Altri enti coinvolti:  CeSPI, Extrabanca S.p.A , Mitad del Mundo , SENAMI 

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Co-sviluppo crescente sovrapposizione di attività di cooperazione

allo sviluppo e attività di internazionalizzazione. le stesse politiche comunitarie si orientano verso il

collegamento sviluppo-cooperazione allo sviluppo “un’azione di sviluppo che, centrata sul territorio

partner, ha letto l’impatto positivo che tale azione aveva sul proprio territorio come rafforzamento della cultura della tolleranza e della solidarietà, ampliamento della partecipazione democratica, possibilità di misurarsi con temi di rilevanza globale, quali quelli della povertà, insicurezza, degrado ambientale, diffusione di conflitti violenti” (Ianni).