Classe 5 AIA Indirizzo INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI ... · 5.2 Storia 15 5.3 Lingua straniera...

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Istituto Istruzione Superiore “Segato” Via Jacopo Tasso, 11 – 32100 Belluno Sez. ITIS “Segato” Tel. 0437 940159 DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE Classe 5 AIA Indirizzo INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI Anno scolastico 2015-2016

Transcript of Classe 5 AIA Indirizzo INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI ... · 5.2 Storia 15 5.3 Lingua straniera...

Istituto Istruzione Superiore “Segato”

Via Jacopo Tasso, 11 – 32100 Belluno

Sez. ITIS “Segato” Tel. 0437 940159

DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE

Classe 5 AIA

Indirizzo INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI

Anno scolastico 2015-2016

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INDICE

1 Presentazione dell’Istituto 3

2 Risultati di apprendimento e profilo professionale del Diplomato in Informatica e Telecomunicazioni

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3 Criteri di valutazione ( P.O.F) 6

4 Presentazione della classe 7

5 Obiettivi, metodologie, strumenti, verifiche e argomenti delle diverse discipline

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5.1 Lingua e lettere italiane 9

5.2 Storia 15

5.3 Lingua straniera (inglese) 19

5.4 Matematica 24

5.5 Sistemi di elaborazione e trasmissione delle informazioni 27

5.6 Tecnologie e progettazione di Sistemi informatici 29

5.7 Gestione progetti e organizzazione d'impresa 32

5.8 Informatica 34

5.9 Educazione fisica 37

5.10 Religione 39

6 Attività culturali, visite guidate e viaggio d’istruzione 41

7 Simulazioni delle prove d'esame e griglie 42

8 Composizione del Consiglio di classe (firme) 84

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1. PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO

L'Istituto di Istruzione Superiore “Segato-Brustolon” nasce nell'anno scolastico 2011-2012, dalla fusione dell’ITIS “G. Segato” con l'IPSIA “A. Brustolon”. NOTA STORICA RELATIVA ALL´ITIS SEGATO Il 26 marzo 1905 viene fondata a Belluno la "Scuola Industriale" che inizia i corsi il 6 novembre, con 44 allievi, ed è diretta dall'ingegner Guglielmo Sartori. Il nuovo ordinamento scolastico del 1925 consente di affiancare alla Scuola Industriale, con biennio con vari indirizzi, il corso quinquennale per periti edili; nasce così la prima specializzazione dell'Istituto Industriale. Nel 1928 si aggiunge la "Scuola di Avviamento" al lavoro di durata triennale. Nel 1933 il Regio Decreto n. 2171 trasforma la Sezione in corso quinquennale per periti edili, annessa alla Regia Scuola Industriale di Belluno, in Regio Istituto Tecnico Industriale; l'Istituto prende il nome dell'illustre scienziato concittadino Girolamo Segato (Vedana 1792 - Firenze 1836). Nel 1940 si inaugura il primo corso meccanici-elettricisti, poi elettrotecnici, nel 1963 quello per metalmeccanici e nel 1964 quello per elettronici. Nel 1962 viene istituita la sezione staccata di Pieve di Cadore (biennio e triennio per elettrotecnici) e nel 1965 la sezione staccata di Feltre (corso metalmeccanici); quest'ultima si rende autonoma con la denominazione di ITIS "Luigi Negrelli" nel 1970. Dal 1990 l'Istituto adotta il Piano Nazionale di informatica per alcune sezioni del biennio e il Progetto "Ergon" per il corso metalmeccanici. Nel 1993 si affiancano la sperimentazione Progetto "Ambra" (per Elettronici ed Elettrotecnici) e quella per l'Edilizia. Dal 1994 il biennio e le specializzazioni triennali (esclusa l'Edilizia) confluiscono nei nuovi ordinamenti nazionali, adottando i rispettivi piani di studio. Dal 2005 sono state richieste e concesse anche le specializzazioni per Perito Informatico e Perito Termotecnico. Dall'anno scolastico 2010-2011, con la Riforma della scuola Secondaria Superiore, si avvia il riordino degli Istituti Tecnici. SPECIALIZZAZIONI PREVISTE DAL NUOVO ORDINAMENTO

• Costruzioni, ambiente e territorio • Elettronica e elettrotecnica • Informatica e telecomunicazioni • Meccanica, meccatronica ed energia (con opzione “Tecnologia dell'occhiale”)

I corsi di specializzazione dell'Istituto costituiscono un punto di riferimento importante per il territorio bellunese che è oggi una delle zone più attive d'Italia dal punto di vista economico e lavorativo, ricca di piccole e medie imprese con tecnologie avanzate in tutti i settori produttivi. L'Istituto Tecnico Industriale Statale, sin dalla sua istituzione, si è configurato come una realtà scolastica ben inserita nell'ambiente sociale, culturale e produttivo della città e della provincia di Belluno. SBOCCHI LAVORATIVI E DI STUDIO Il percorso didattico seguito nelle varie specializzazioni permette sia sbocchi lavorativi immediati dopo il diploma, sia l'iscrizione a qualsiasi corso universitario a lungo e a breve termine. Da alcuni anni fanno parte integrante dell'attività didattica le cosiddette "aree di progetto", mirate alla realizzazione tecnica e pratica di progetti commissionati da aziende leader della provincia che operano in vari settori.

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2. RISULTATI DI APPRENDIMENTO E PROFILO PROFESSIONALE DEL DIPLOMATO IN INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI La figura professionale del diplomato in Informatica e Telecomunicazioni trova collocazione sia nelle imprese specializzate nella produzione di software, sia in tutte le situazioni di produzione e gestione dei software, sia nel dimensionamento e nell'esercizio di sistemi di elaborazione dati quando essi rappresentano attività rilevanti per l'azienda indipendentemente dal tipo di applicazione. Il Diplomato in Informatica: • ha competenze specifiche nel campo dei sistemi informatici, dell’elaborazione dell’informazione, delle applicazioni e tecnologie Web; • ha competenze e conoscenze che si rivolgono all’analisi, progettazione, installazione e gestione di sistemi informatici, basi di dati, reti di sistemi di elaborazione; • ha competenze orientate alla gestione del ciclo di vita delle applicazioni che possono rivolgersi al software: gestionale – orientato ai servizi – per i sistemi dedicati “incorporati”; • collabora nella gestione di progetti, operando nel quadro di normative nazionali e internazionali, concernenti la sicurezza in tutte le sue accezioni e la protezione delle informazioni (“privacy”). E' in grado di: • collaborare, nell’ambito delle normative vigenti, ai fini della sicurezza sul lavoro e della tutela ambientale e di intervenire nel miglioramento della qualità dei prodotti e nell’organizzazione produttiva delle imprese; • collaborare alla pianificazione delle attività di produzione dei sistemi, dove applica capacità di comunicare e interagire efficacemente, sia nella forma scritta che orale; • esercitare, in contesti di lavoro caratterizzati prevalentemente da una gestione in team, un approccio razionale, concettuale e analitico, orientato al raggiungimento dell’obiettivo, nell’analisi e nella realizzazione delle soluzioni; • approfondire l’analisi, la comparazione e la progettazione di dispositivi e strumenti informatici e lo sviluppo delle applicazioni informatiche. • utilizzare la lingua inglese, per interloquire in un ambito professionale caratterizzato da forte internazionalizzazione; definire specifiche tecniche, utilizzare e redigere manuali d’uso. A conclusione del percorso quinquennale, il diplomato nell’indirizzo Informatica e Telecomunicazioni consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze. 1. Scegliere dispositivi e strumenti in base alle loro caratteristiche funzionali. 2. Descrivere e comparare il funzionamento di dispositivi e strumenti elettronici e di telecomunicazione. 3. Gestire progetti secondo le procedure e gli standard previsti dai sistemi aziendali di gestione della qualità e della sicurezza. 4. Gestire processi produttivi correlati a funzioni aziendali. 5. Configurare, installare e gestire sistemi di elaborazione dati e reti. 6. Sviluppare applicazioni informatiche per reti locali o servizi a distanza. SBOCCHI LAVORATIVI E DI STUDIO Il percorso didattico seguito nella specializzazione permette sia sbocchi lavorativi immediati dopo il diploma, sia l'iscrizione a qualsiasi corso universitario a lungo e a breve termine. Possibili inserimenti lavorativi dopo il diploma sono:

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• analista di sistemi informatici; • progettista di sistemi industriali e di telecomunicazioni; • sviluppatore di pacchetti di software per sistemi di automazione e di acquisizione dati, banche dati,

calcolo tecnico-scientifico, sistemi gestionali; progettista di sistemi di elaborazione dati, anche in rete locale. Continuazione degli studi dopo il diploma Il diploma consente l'iscrizione a qualsiasi facoltà universitaria. La preparazione ottenuta dopo il corso privilegia i seguenti indirizzi di studio:

• Ingegneria informatica; • Ingegneria dell'automazione; • Ingegneria elettronica; • Ingegneria gestionale. • Informatica

In alternativa si possono frequentare:

• Corsi post-diploma; • Corsi di formazione professionale.

Il diploma permette inoltre, dopo adeguato tirocinio e dopo superamento dell'esame di abilitazione, l'iscrizione all'Albo per la libera attività professionale.

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3. CRITERI DI VALUTAZIONE DEL P.O.F.

Corrispondenza tra valutazione numerica (docimologica) e giudizio

Si tratta di una corrispondenza di massima, date le differenze tra le diverse aree disciplinari e, in una stessa disciplina, anche tra prove orali e scritte. Tiene conto delle conoscenze (sapere) e delle abilità (saper fare) da valutare e la valutazione avviene secondo la scala docimologia sotto riportata.

1

nullo L’alunno rifiuta la prova (non vuole essere interrogato) o consegna in bianco la verifica scritta o non esegue i compiti domestici.

2

del tutto

insufficiente

L’alunno dimostra di non conoscere nulla degli argomenti proposti (sapere) e/o di non sapere neanche impostare la risoluzione degli esercizi o la stesura di un testo (saper fare).

3-4

gravemente

insufficiente

L’alunno conosce solo in piccola parte gli argomenti ed evidenzia lacune gravi e diffuse; è disorganizzato e non pertinente nell’esposizione orale (sapere).Nelle prove scritte non sa applicare, anche se può in parte conoscerle, le formule per risolvere gli esercizi proposti; non è in grado di organizzare la stesura di un testo e possiede scarsissime competenze grammaticali/lessicali/sintattiche (saper fare).

5

insufficiente

L’alunno dimostra di conoscere parzialmente e/o superficialmente gli argomenti trattati e struttura approssimativamente il discorso, senza saper fare collegamenti se non guidato (manca di autonomia organizzativa) (sapere). Le prove scritte sono imprecise e/o disordinate, denotando superficialità anche formale; negli elaborati di lingua permangono errori grammaticali e sintattici e la produzione è scarsa (saper fare).

6

sufficiente

L’alunno conosce gli argomenti trattati (o ha lacune in parti non fondamentali) anche se in modo essenziale e/o superficiale; non sempre sa attuare collegamenti tra gli argomenti in modo autonomo (sapere). Gli elaborati scritti sono sostanzialmente corretti, evidenziando la conoscenza delle formule, anche se possono esserci imprecisioni (nei calcoli o errori grammaticali) (saper fare). L’alunno sa e sa fare tutti quello che è stato specificamente indicato come “Contenuti Minimi” per ogni disciplina.

7

discreto

L’alunno conosce gli argomenti in modo sostanzialmente completo, ma scolastico o senza approfondimenti; sa stabilire nessi logici se opportunamente condotto (sapere). Gli elaborati scritti denotano padronanza dei mezzi operativi e/o grammaticali, con qualche imprecisione formale (saper fare).

8

buono

L’alunno denota padronanza dei contenuti proposti e conoscenza approfondita degli argomenti e struttura in modo pertinente e organico le sue risposte (sapere). Negli elaborati scritti sa risolvere gli esercizi proposti in modo completo, organico, autonomo, motivando la scelta della strategia adottata; la produzione linguistica è corretta sia grammaticalmente sia sintatticamente e i contenuti ricchi e adeguati (saper fare).

9-10

ottimo

Oltre alla padronanza concettuale e linguistica indicata al punto precedente, l’alunno dimostra originalità nelle soluzioni, capacità di stabilire correlazioni interdisciplinari in massima autonomia (sapere) e grande correttezza, anche formale, negli elaborati scritti (saper fare).

N.B. La valutazione finale non è mai basata solo sui risultati conseguiti nelle prove scritte, scritto-pratiche e/o orali, ma tiene conto della situazione iniziale, dei progressi realizzati in itinere, dell’impegno profuso (sia domestico sia scolastico), di eventuali difficoltà dovute a problemi di salute e/o da particolari situazioni familiari e sociali oggettive e documentate.

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4. PRESENTAZIONE DELLA CLASSE La classe, attualmente composta da 20 alunni, di cui una ragazza, nel corso del triennio non ha subito sensibili modifiche a livello numerico, ma ha registrato numerose variazioni quanto a composizione vedendo, sia in terza che in quarta, casi di ritiri durante l’anno scolastico, sospensioni della frequenza, non ammissioni alla classe successiva e inserimenti, da questo e da altri Istituti di indirizzo analogo, di studenti non ammessi alla classe successiva (anche quest’anno si è registrato un ritiro a inizio pentamestre). Questo, unitamente ad un’iniziale mancanza di coesione nel gruppo classe, all’assenza di chiare figure di riferimento come leader positivi, e all’estrema influenzabilità di un discreto numero di studenti, ha determinato in passato alcune difficoltà a livello relazionale e, soprattutto per gli allievi più fragili, il perpetuarsi di un certo disimpegno sia in classe che a casa. Le bocciature registrate alla fine della quarta e il percorso di maturazione individuale intercorso prima dell’inizio di quest’anno scolastico, hanno permesso al gruppo classe di trovare un certo equilibrio, evidenziando, tra l’altro, la presenza di diversi leader positivi trainanti, in grado di lavorare in sinergia tra loro, in modo da arrivare a ottenere, soprattutto nelle materie di indirizzo, risultati incoraggianti, e in alcuni casi addirittura notevoli, sia a livello individuale che nella realizzazione di attività in gruppo. In particolare, quest’anno la classe ha lavorato sin dall'inizio dell'anno su progetti, in modalità collaborativa. Si sono costituiti gruppi di 3-4 studenti, in modo spontaneo, cercando di potenziare gli interessi personali e di inquadrarli entro un'attività strutturata nell'ambito dell'informatica e dei sistemi. Ciò ha permesso di realizzare una valutazione per compiti autentici, su competenze osservabili in un processo che in larga parte ha simulato attività lavorative e formative. I progetti hanno previsto le seguenti articolazioni: - realizzazione di un'applicazione per la gestione dell'alternanza scuola-lavoro per la segreteria della scuola (4 studenti) - orientamento delle classi seconde dell'istituto e degli studenti delle medie (3+3 studenti) - gestione e monitoraggio dell'area di progetto delle classi terze e quarte, su piattaforma online (come sopra) - tutoring di due classi delle scuole medie, utilizzando Scratch su obiettivi curricolari matematici (6 studenti) - realizzazione di una rete autonoma per il laboratorio AB, con la messa a punto di un server rack e la configurazione in dual boot di 25 pc (2 studenti) - documentazione della didattica su piattaforma online (trello.com) (2 studenti). Il raggiungimento degli obiettivi cognitivi e di relazione non è stato omogeneo: circa la metà degli studenti ha dimostrato un progresso evidente nelle proprie competenze, in particolare nell'autonomia e nell'auto-organizzazione, mentre l'altra metà non ha ottenuto risultati altrettanto eclatanti. All’interno della classe si riconoscono ancora, infatti, due gruppi profondamente distinti quanto ad interesse, motivazione, impegno, risultati, responsabilità e partecipazione al dialogo didattico-educativo. Se la prima parte dell’anno scolastico è stata caratterizzata, soprattutto in alcune discipline, da un abbassamento dei risultati abbastanza generalizzato, nel pentamestre gran parte degli alunni ha dimostrato un impegno responsabile e una gestione efficace dello studio domestico, arrivando a risultati positivi e addirittura eccellenti (anche se, per qualche studente si registra ancora il mancato raggiungimento della sufficienza in alcune circostanze). Per alcuni studenti si allegano i rispettivi fascicoli riservati.

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MATERIA

CLASSE 3 A.S. 2013/4

CLASSE 4 A.S. 2014/5

CLASSE 5 A.S. 2015/6

Lingua e letteratura italiane Corò Corò Corò

Storia De Pellegrini Corò Corò

Lingua straniera (inglese) Olivotto Olivotto Olivotto

Matematica Iarabek Iarabek Iarabek

Complementi di Matematica Iarabek Iarabek _____________

Sistemi e Reti Decet Bua Corona Anesin

Laboratorio Sistemi e Reti Miotti Miotti Fistarol

Tecnologia e progettazione di sistemi informatici e di telecomunicazione Bua Corona Anesin Bua Corona

Laboratorio Tecnologia e prog. Sist. informatici Miotti Miotti Miotti

Gestione progetti e organizzazione d’impresa _______________ _____________ Pauletti

Informatica Bua Corona Bua Corona Anesin

Laboratorio Informatica Fistarol Fistarol Fistarol

Telecomunicazioni Zanettin Tollot _____________

Laboratorio di Telecomunicazioni Feltrin Feltrin _____________

Educazione fisica Capretta Capretta Capretta

Religione Plonka Plonka Plonka

Sostegno Ritrovato Pellegrino Colavecchio

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5. OBIETTIVI, METODOLOGIE, STRUMENTI, VERIFICHE E ARGOMENTI DELLE DIVERSE DISCIPLINE

5.1 Lingua e lettere italiane Insegnante: prof.ssa Giada Corò Ore settimanali: 4 Presentazione della classe La classe, dichiaratamente non appassionata alla “materia”, si è dimostrata responsabile impegnandosi, per lo più con una discreta costanza nello studio domestico e una certa attenzione in classe, ottenendo, dopo qualche incertezza d’avvio nel trimestre, risultati complessivamente positivi e in un paio di casi addirittura buoni. Rimangono comunque, al momento, alcune situazioni di mancato raggiungimento o di raggiungimento solo parziale della sufficienza a causa di uno studio poco costante e meramente mnemonico, e di una partecipazione alle lezioni assai poco efficace. A fronte di un comportamento in classe sostanzialmente corretto e solitamente collaborativo rispetto alle attività proposte, solo pochi alunni si sono messi spontaneamente in gioco nei momenti di analisi guidata dei testi o di discussione su questioni afferenti alla disciplina, il che ha reso difficile, tra l’altro, il potenziamento delle competenze espositive in forma orale. L’avanzamento del programma ha subito rallentamenti soprattutto a causa di una pausa importante a ridosso delle vacanze pasquali (per il sommarsi di sospensione delle lezioni, viaggio d’istruzione e attività di ASL) che hanno limitato il numero delle ore previste per la disciplina e hanno reso più difficile la ripresa delle lezioni, soprattutto per gli studenti più fragili e meno costanti nello studio domestico.

Obiettivi specifici della disciplina

Tenendo presenti i programmi ministeriali, sono stati individuati a livello di dipartimento gli obiettivi che lo studente deve raggiungere alla fine del triennio, in termini di conoscenze, abilità e competenze. In modo specifico gli si richiede: - Consapevolezza della specificità e complessità del fenomeno letterario, come espressione della civiltà e, in connessione con le altre manifestazioni artistiche, come forma di conoscenza del reale. - Conoscenza diretta dei testi rappresentativi del patrimonio letterario italiano, considerato nella sua varietà, nel suo storico costituirsi e nelle sue relazioni con altre letterature europee. - Padronanza del mezzo linguistico nella ricezione e nelle produzioni orali e scritte. - Consapevolezza dello spessore storico e culturale della lingua italiana. Obiettivi di apprendimento Tali obiettivi fanno riferimento a tre settori. A) analisi e contestualizzazione dei testi; B) riflessione sulla letteratura e sua prospettiva storica; C) competenze e conoscenze linguistiche. Metodologie utilizzate Nell'affrontare gli argomenti sono stati prevalentemente adottati la lezione frontale e/o partecipata, i momenti di creazione condivisa di mappe concettuali, partendo spesso dalla lettura e dalla riflessione sui testi, privilegiando l´analisi dei contenuti e della poetica degli autori proposti rispetto ai tecnicismi formali e alla conoscenza della biografia, cercando sempre di stimolare interventi ed osservazioni da parte degli alunni. Sono stati proposti momenti laboratoriali e/o di riflessione teorica sulle tipologie testuali previste per l’esame di Stato.

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Alcuni testi sono stati affidati alla lettura preliminare o interamente personale degli studenti, nella speranza che questo potesse stimolare qualche loro intervento, anche semplicemente nella forma di domande di comprensione. Durante l'intero anno scolastico sono stati effettuati diversi momenti di recupero curricolare in itinere, anche nella forma della creazione di mappe concettuali in formato elettronico durante le ore di ASL.

Mezzi e strumenti utilizzati

Descrittore

Lezione frontale

Discussione e confronto con gli studenti

Utilizzo del libro di testo

Lavoro sul metodo di studio

Creazione di schemi e mappe concettuali

Laboratorio di scrittura sulle tip. Testuali per l’Esame di Stato

Visione personale di documenti filmati d’epoca

Lettura personale integrale di un libro

Analisi di testi non presenti nel libro di testo in adozione

Verifiche

Compiti scritti in classe

Tipologia A (analisi del testo): testi letterari

Tipologia B (articolo d'opinione e saggio breve)

Tipologia C (tema di storia)

Tipologia D (tema di ordine generale)

N.B. Sono state svolte due simulazioni della prima prova d´esame, in cui sono stati forniti agli alunni i materiali relativi a tutte le tipologie.

Colloqui orali

Interrogazioni e/o interventi dal posto

Verifiche scritte

Quesiti a risposta aperta

Elenco degli argomenti trattati

IL SECONDO OTTOCENTO: IL POSITIVISMO E L’ETA’ DEL REALISMO. NATURALISMO E VERISMO. LA SCAPIGLIATURA. La cultura positivista (positivismo, evoluzionismo, materialismo e reazioni). Il predominio della scienza, il metodo sperimentale e la nascita delle scienze umane. Darwin (cenni). La narrativa d'appendice (cenni). Dal Realismo al Naturalismo: caratteri del realismo francese, russo e inglese; l'eredità di Balzac e Flaubert, il canone dell’impersonalità; la concezione dell’arte di Taine; Emile Zola, il romanzo sperimentale e i “cicli” di romanzi; le tematiche dei Naturalisti. Il Verismo italiano. Analogie e differenze tra il Naturalismo e il Verismo. La contestazione ideologica e stilistica degli Scapigliati.

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Testi H. SPENCER, La legge dell'evoluzione, p. 6; G. FALUBERT, “Rappresentare e basta”, p. 21; E. ZOLA, Il romanzo sperimentale, p. 22; La stireria, p. 69 (brano affidato alla lettura personale degli studenti); E. e J. GONCOURT, Dare voce alle lacrime che si piangono in basso (da Prefazione a Germinie Lacerteux, testo non antologizzato nel manuale in adozione); F. DOSTOEVSKIJ, La teoria del delitto, p. 91; E. PRAGA, Preludio, p. 177; A. BOITO, Dualismo, prima strofa (testo non antologizzato nel manuale in adozione); I. U. TARCHETTI, Succube di Fosca, p. 121 (brano affidato alla lettura personale); Giovanni Verga La vita (cenni). La formazione e l’amicizia con Capuana. L’ideologia: visione deterministica deterministica, il pessimismo e la “lotta per la vita”; “l’ideale dell’ostrica”, l'illegittimità del giudizio. La teoria verghiana dell’impersonalità; l’”eclissi dell’autore”; la scomparsa del narratore “onnisciente” e la “regressione” nell’ambiente rappresentato, mimesi, staniamento e straniamento rovesciato. Le raccolte di novelle: Vita dei campi e Novelle rusticane. Il ciclo dei vinti: il progetto narrativo. I Malavoglia: la datazione e la trama; i motivi dell’opera; le tecniche narrative e la struttura. Mastro don Gesualdo: la datazione e la trama; la figura di Gesualdo; l’intensificarsi del pessimismo; il narratore variabile. Testi Un documento umano, p. 285; da Vita dei campi: Rosso Malpelo, p. 296; L'ideale dell'ostrica, p. 282 (da Fantasticheria); da Novelle rusticane: La roba (testo non antologizzato nel manuale in adozione). da I Malavoglia: La fiumana del progresso, p. 287;«Come le dita della mano», p. 319; «Non voglio più farla questa vita», p. 323; «Ora è tempo di andarsene», p. 328; da Mastro don Gesualdo: Morte di mastro-don Gesualdo, p. 341. Il Decadentismo Il contesto storico. La cultura del Decadentismo: la crisi di valori. La sfiducia nella scienza. L’esaltazione delle facoltà irrazionali dell’uomo. Il soggettivismo. Una categoria discussa: l’origine del termine. La poetica decadente attraverso i poeti simbolisti (cenni). Il rifiuto della morale comune e delle convenzioni sociali. Il passaggio dal poeta vate al poeta veggente. Il rifiuto della letteratura di stampo naturalistico. La poetica di stampo irrazionalistico: il simbolismo (cenni: il mondo come “foresta di simboli”; il tramonto della mimesi; la necessità di una poesia pura) e l’estetismo (arte e vita; l’antieroe decadente, cenni all’estetismo e al superomismo nietzschiano). Il decadentismo francese tra simbolismo e maledettismo. Testi C. BAUDELAIRE, Perdita d’aureola, p. 14; Corrispondenze, p. 156; L'albatro, p. 155; Spleen, p.157; Elevazione, La musa malata, Una carogna (testi non antologizzati nel manuale in adozione affidati in parte alla lettura personale degli studenti); A. RIMBAUD, «Bisogna essere veggente», p. 18; Lacrima, p. 160; Vocali (testo non antologizzato nel manuale in adozione); P. VERLAINE, Languore, p. 167; J. K. HUYSMANS, La pupilla squisita (da A ritroso), p. 101. Gabriele D´ Annunzio La vita (cenni). La personalità. L’impegno politico. La poetica: estetismo ed edonismo come chiave di lettura di tutta l’opera di D’Annunzio (anche nella fase “superomista” come vitalità selvaggia, volontà di potenza e di gloria, volontà di cogliere coi sensi il mistero delle cose). Il piacere: temi e protagonista. Le Laudi (struttura, finalità e macro-caratteristiche dell'opera). Lo stile: l’enfasi oratoria in prosa, la ricerca di musicalità in poesia. Il D’annunzio notturno (cenni). Testi Il discorso della siepe, p. 449; da Il Piacere: La vita come opera d'arte, p. 444; «Il verso è tutto», p. 453; Don Giovanni e Cherubino, p. 468; da Le Vergini delle rocce: «Difendete la bellezza!», p. 455; da Alcyone: La pioggia nel pineto, p. 439; La sera fiesolana, p. 476.

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Giovanni Pascoli La vita (cenni). La formazione e la visione del mondo: le esperienze biografiche dolorose; il pessimismo; il socialismo. Le tematiche: l’immagine del “nido” come chiusura sentimentale e come rifiuto della storia; la memoria dell’infanzia. La poetica del fanciullino. Il simbolismo (fonosimbolismo e introduzione al correlativo oggettivo). Testi Nè socialista né antisocialista, p. 381; La grande proletaria si è mossa, p. 382; E' dentro di noi un fanciullino, p. 384; da Myricae: Arano, p. 389; Lavandare, p. 391; Temporale, p. 392; Novembre, p. 390; X agosto, p. 394; L’assiuolo, p. 376; da Canti di Castelvecchio: La mia sera, p. 405. IL PRIMO NOVECENTO COME MOMENTO DI CRISI E FRATTURE Freud e la psicoanalisi, Bergson e la concezione del tempo, Binet e le personalità multiple (cenni). La narrativa di massa (cenni). Le “avanguardie” poetiche novecentesche e l'esperienza della guerra Il contesto storico-culturale. L’identità delle avanguardie. Prima delle avanguardie, il Crepuscolarismo: i modelli, le tematiche, gli esponenti. (cenni) Il Futurismo: l’ideologia; i temi e le scelte formali: “parole in libertà” e “immaginazione senza fili”. La poesia visiva. Ermetismo (cenni). Testi F. T MARINETTI, Manifesto del futurismo, p.17; Manifesto della letteratura futurista (testo non presente nel manuale in adozione); Correzione di bozze + desideri in velocità, p. 111; A. PALAZZESCHI, Lasciatemi divertire, p. 108; V. MAJAKOVSKIJ, La guerra è dichiarata, p. 87. Luigi Pirandello La vita. Il pensiero: lo smarrimento della coscienza individuale; la solitudine e l’incomunicabilità dell’uomo; l’opposizione “vita e forma”, il relativismo conoscitivo; la frantumazione dell’io; l'ironia; la lanterninosofia. La poetica dell’umorismo. Novelle per un anno. I romanzi: Il fu Mattia Pascal, Uno nessuno e centomila. Il teatro: Maschere nude, le novità del teatro di Pirandello (cenni), il metateatro. Testi Un'enorme pupazzata, p. 284; Pirandello fascista?, p. 286 (brano affidato alla lettura personale); da L'umorismo: Il sentimento del contrario, p. 290; Non è una l'anima individuale, p. 292; La vita e la forma, p. 294; da Il fu Mattia Pascal: Maledetto Copernico, p. 288; Un caso “strano e diverso”, p. 297; Lo strappo nel cielo di carta, p. 299; da Uno, nessuno e centomila: Quel caro Gengè, p. 301; da Sei personaggi in cerca d'autore: Siamo qua in cerca d'un autore, p. 305; da Enrico IV: Fisso in questa eternità di maschera, p. 310; da Novelle per un anno: Il treno ha fischiato (testo non antologizzato); Così è (se vi pare), 1985, regia di F. Zeffirelli con Paola Borboni, visione personale integrale. Italo Svevo La vita (cenni). La formazione da autodidatta e l’estraneità alla cultura italiana del tempo. L’influsso di Freud e degli altri modelli ideologico-letterari (cenni). L’amicizia con Joyce e l’apprezzamento di Montale (cenni). I caratteri della narrativa: la centralità dell’uomo e il suo rapporto con la realtà; l’impegno ad indagare i meccanismi della coscienza e dell’inconscio; la rappresentazione della società con opere di aperta rottura rispetto alla tradizione precedente; l’inetto. I primi romanzi (cenni). La coscienza di Zeno: l’impianto narrativo; il trattamento del tempo (tempo misto); l’inattendibilità di Zeno narratore; la memoria e l’autoanalisi; il binomio salute-malattia; l'ironia. Il vecchione (cenni). Testi La mia indifferenza per la vita, p. 346; Quella ridicola dannosa cosa, p. 347; Svevo e la psicanalisi, p. 350 (brani affidati in parte alla lettura personale); da La coscienza di Zeno: Il fumo, Prefazione; Preambolo; La salute di Augusta; La vita è sempre mortale.

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Giuseppe Ungaretti La vita (cenni): dall’Egitto all’esperienza parigina; l’esperienza della guerra e la ritrovata identità nazionale. La conversione. L’affermazione letteraria e le raccolte della maturità. L’Allegria, Sentimento del tempo, Il dolore (cenni). Struttura, temi e scelte stilistiche di Vita di un uomo. La funzione della poesia. L’analogia. La poesia della parola; la poesia come illuminazione. La parola scavata. Scelte sintattico-stilistiche e temi. Testi Una bella biografia, p. 391; Ritrovate un ordine, p. 394; La missione della poesia, p. 396; da L´Allegria: Commiato, p. 391; Italia, p. 392; Pellegrinaggio, p. 388; I fiumi, p. 397; Veglia, p. 416; San Martino del Carso, p. 416; (le poesie che seguono non sono presenti nell'antologia in adozione) In memoria; Il porto sepolto; Dannazione; Risvegli; Fratelli; Sono una creatura; Fratelli; Allegria di naufragi; Mattina; Soldati; da Nuove: Per i morti della Resistenza (non antologizzata); da Sentimento del tempo: La madre (versioni 1929 e 1930) p. 406 e 407; da Il dolore: Giorno per giorno, pp. 408-409. Documenti video (affidati alla visione personale) G. UNGARETTI legge I miei fiumi https://www.youtube.com/watch?v=8SAegn2KtDc Intervista a UNGARETTI https://www.youtube.com/watch?v=E8Pslp5iA0A https://www.youtube.com/watch?v=TOD-MPHeiHo UNGARETTI spiega la poesia del Porto sepolto https://www.youtube.com/watch?v=AykcxObmUM4 UNGARETTI: Vita di un uomo https://www.youtube.com/watch?v=weZWrK2zG3Y UNGARETTI: Sono una creatura https://www.youtube.com/watch?v=b7amm2ruTAU PASOLINI INTERVISTA UNGARETTI: Cos’è la normalità? https://www.youtube.com/watch?v=ypFcFh98vME Eugenio Montale La vita: un testimone del nostro tempo, la discrezione, il “disimpegno” politico e il successo. Ossi di seppia: il contesto; la poetica; disarmonia e linguaggio; tra ermetismo e simbolismo; male di vivere e ricerca del varco; la memoria. La poetica degli oggetti e l’oscurità. Testi La poesia come oggetto, p. 438; Una totale disarmonia con la realtà, p. 439; E' ancora possibile la poesia?, p. 441 (testi affidati in parte alla lettura personale); da Ossi di seppia: I limoni, p. 443; Non chiederci la parola, p. 437; Spesso il male di vivere, p. 445; Forse un mattino andando, p.446; da Le occasioni: Non recidere, forbice, quel volto, p.448; dal Diario del ’71 e del’72: Per finire. Documenti video (affidati alla visione personale) MONTALE intervista 1959 https://www.youtube.com/watch?v=qi-j2H2gNkE Intervista a E. MONTALE (1966) https://www.youtube.com/watch?v=pYauKHd2N6U Incontri E. MONTALE https://www.youtube.com/watch?v=7tu56aTD0Xg https://www.youtube.com/watch?v=kKl2FlKZ_as https://www.youtube.com/watch?v=Ndxhw418q-w MONTALE Ossi di seppia https://www.youtube.com/watch?v=QS4cxVh0Ydg MONTALE Meriggiare pallido e assorto https://www.youtube.com/watch?v=pNAGGIdWF8E

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LETTURA INTEGRALE DI UNO DEI SEGUENTI ROMANZI E. M. REMARQUE, Niente di nuovo sul fronte occidentale; F. MANNING, Fino all’ultimo uomo; E. LUSSU, Un anno sull’Altipiano; E. HEMINGWAY, Addio alle armi. Lettura integrale per tutti del racconto di F. DE ROBERTO, La paura. LIBRO DI TESTO IN ADOZIONE: G. ARMELLINI – A. COLOMBO, Letteratura Letterature (versione rossa), volume 3.1 (Il secondo Ottocento); volume 3.2 (Il Novecento), Zanichelli editore. N.B. Sulla base della decisione presa in sede di Dipartimento di Lettere lo studio della Divina Commedia è stato completato in quarta. Per presa visione gli allievi L´insegnante

prof.ssa Giada Corò

Belluno, 15 maggio 2016

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5.2 Storia Insegnante: prof.ssa Giada Corò Ore settimanali: 2 Presentazione della classe Gli alunni si sono dimostrati generalmente responsabili e si sono impegnati spesso con una discreta costanza nello studio domestico e una certa attenzione in classe, ottenendo, dopo qualche incertezza d’avvio nel trimestre, risultati complessivamente positivi e in un paio di casi addirittura buoni. Rimangono comunque, al momento, alcune situazioni di mancato raggiungimento o di raggiungimento solo parziale della sufficienza a causa di uno studio poco costante e meramente mnemonico, e di una partecipazione alle lezioni assai poco efficace. Il comportamento in classe è stato sostanzialmente corretto e solitamente collaborativo rispetto alle attività proposte, ad esempio la partecipazione al corso di formazione “Le montagne nere. La crisi dello stato liberale e la nascita del fascismo in provincia di Belluno”, o la presentazione del libro Diario partigiano di G. Vicchi, ma non tutti hanno poi voluto condividere le loro osservazioni in classe. L’avanzamento del programma ha subito forti rallentamenti soprattutto a causa di una pausa importante a ridosso delle vacanze pasquali (per il sommarsi di sospensione delle lezioni, viaggio d’istruzione e attività di ASL) che hanno limitato il numero delle ore previste per la disciplina e hanno reso più difficile la ripresa delle lezioni, soprattutto per gli studenti più fragili e meno costanti nello studio domestico. Questo ha impedito il completamento del programma secondo quanto previsto nel piano di lavoro iniziale. Obiettivi specifici della disciplina Ricostruire la complessità del fatto storico attraverso l’individuazione di interconnessioni, di rapporti tra particolare e generale, tra soggetti e contesti. Acquisire la consapevolezza che le conoscenze storiche sono elaborate sulla base di fonti di natura diversa che lo storico vaglia, seleziona, ordina e interpreta secondo modelli e riferimenti ideologici. Consolidare l’attitudine a problematizzare, a formulare domande, a riferirsi a tempi e spazi diversi, a dilatare il campo delle prospettive, a inserire in scala diacronica le conoscenze acquisite in altre aree disciplinari. Riconoscere e valutare gli usi sociali e politici della storia e della memoria collettiva. Scoprire la dimensione storica del presente. Affinare la “sensibilità” alle differenze. Acquisire consapevolezza che la fiducia d’intervento nel presente è connessa alla capacità di problematizzare il passato. Metodologie utilizzate Nella pratica didattica, pur utilizzando prevalentemente la lezione frontale, o i momenti di creazione condivisa di mappe concettuali, si è cercato di creare continui collegamenti con la storia recente e di suscitare domande e incoraggiare gli studenti a riflessioni personali anche su argomenti di stretta attualità. Alcuni studenti si sono resi disponibili a questo tipo di confronto fin da subito, la classe è comunque risultata complessivamente più interessata agli argomenti affrontati verso la fine del pentamestre. Durante l'intero anno scolastico sono stati effettuati diversi momenti di recupero curricolare in itinere, anche nella forma della creazione di mappe concettuali in formato elettronico durante le ore di ASL. Mezzi e strumenti utilizzati Descrittore Lezione frontale Lavoro sul metodo di studio

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Discussione guidata e confronto con gli studenti Utilizzo del libro di testo Creazione di schemi e mappe concettuali Partecipazione ad un incontro su tematiche di interesse storico (presentazione libro Diario partigiano, di G Vicchi Partecipazione ad un incontro di aggiornamento su tematiche di interesse storico organizzato dall’ISBREC (“Le montagne nere. La crisi dello stato liberale e la nascita del fascismo in provincia di Belluno”) Lettura personale integrale di un libro Verifiche Verifiche scritte Simulazione di terza prova tip. B Quesiti a risposta aperta Colloqui orali Elenco degli argomenti trattati L'imperialismo e la crisi dell'equilibrio europeo Inquadramento socio-economico e politico dell'Europa del secondo Ottocento L'Italia post-unitaria tra “questione meridionale” e imperialismo (sinistra e destra storica) La spartizione dell'Africa e dell'Asia La Germania di Guglielmo II (il nuovo corso) e il nuovo sistema di alleanze La belle époque e le sue inquietudini. Lo scenario extraeuropeo La Russia tra modernizzazione e opposizione politica La guerra tra Russia e Giappone (cenni) La rivoluzione del 1905. L’età giolittiana I progressi sociali e lo sviluppo industriale dell'Italia La politica interna tra socialisti e cattolici La politica estera e la guerra di Libia. La prima guerra mondiale Le cause della guerra Dalla guerra di movimento alla guerra di posizione Neutralisti e interventisti in Italia Le vicende sul fronte italiano Il fronte interno ed economia di guerra Dalla caduta del fronte russo all'intervento statunitense La fine della guerra e degli Imperi centrali. La rivoluzione russa e la nascita dell'URSS La rivoluzione di febbraio, il governo provvisorio e i soviet La rivoluzione d´ottobre Lenin al potere: svolta autoritaria e fine della guerra La Russia fra guerra civile e comunismo di guerra La nuova politica economica e la nascita del’URSS.

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Il primo dopoguerra Il nuovo assetto politico dell´Europa: la conferenza di pace, la Società delle Nazioni, i trattati di pace, la nuova carta geopolitica dell'Europa La fine dell'impero turco e la spartizione del Vicino Oriente Le ragioni della mancanza di stabilità in Europa I primi movimenti indipendentisti nel mondo colonizzato (cenni). L'Unione Sovietica di Stalin L'ascesa di Stalin e l'industrializzazione dell'Urss Il terrore staliniano e i gulag Il consolidamento dello stato totalitario. Il dopoguerra in Italia e l'avvento del fascismo Le difficoltà economiche e sociali I nuovi partiti e i nuovi orientamenti politici La questione di Fiume e il biennio rosso Origini e ascesa del fascismo Dalla marcia su Roma al discorso del 3 gennaio 1925 Gli USA nel primo dopoguerra Gli Usa: ruolo internazionale e politica isolazionista I “ruggenti” anni Venti: la bolla del boom economico; il proibizionismo; i cambiamenti sociali La crisi del `29: cause ed effetti; la diffusione Il New Deal e la politica economica degli USA La crisi della Germania repubblicana e il nazismo La nascita della repubblica di Weimar Stresemann Hitler e la nascita del nazionalsocialismo Il nazismo al potere L'ideologia nazista e l'antisemitismo Il regime fascista in Italia Le “ leggi fascistissime” e la costruzione del regime Il potere fascista tra propaganda e repressione Il fascismo tra consenso e opposizione La politica interna ed economica I rapporti tra Chiesa e fascismo La politica estera Le leggi razziali del ‘38 L'Europa e il mondo verso una nuova guerra I fascismi in Europa (cenni) L'impero militare del Giappone (cenni) Il riarmo della Germania nazista e l'alleanza con Italia e Giappone La guerra civile spagnola L'escalation nazista La seconda guerra mondiale Verso la guerra: la politica delle annessioni, la conferenza di Monaco, il Patto d´acciaio e patto Molotov-Ribbentrop La guerra lampo e l’attacco all’Inghilterra L’Italia nel conflitto L´attacco all'Unione Sovietica L’attacco giapponese e l’intervento USA La svolta del 1943 Il crollo del fascismo

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La guerra dei civili e lo sterminio degli ebrei La Resistenza e la liberazione dell'Italia La conferenza di Yalta e la vittoria degli alleati ll secondo dopoguerra (cenni) LETTURA INTEGRALE DI UNO DEI SEGUENTI ROMANZI E. M. REMARQUE, Niente di nuovo sul fronte occidentale; F. MANNING, Fino all’ultimo uomo; E. LUSSU, Un anno sull’Altipiano; E. HEMINGWAY, Addio alle armi. Lettura integrale per tutti del racconto di F. DE ROBERTO, La paura. LIBRO DI TESTO IN ADOZIONE A. BRANCATI – T. PAGLIARANI, Dialogo con la storia e l'attualità, volume terzo (L'età contemporanea), La Nuova Italia Per presa visione gli allievi L´insegnante

prof.ssa Giada Corò

Belluno, 15 maggio 2016

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5.3 Lingua straniera (inglese)

Insegnante: prof.ssa Roberta Olivotto Ore settimanali: 3 Presentazione della classe La classe è formata da 20 alunni che presentavano all'ingresso un buon livello medio. Nel corso del quinto anno la maggioranza degli alunni ha raggiunto risultati buoni e in alcuni casi eccellenti, applicandosi con impegno in aula e a casa e partecipando con interesse alle lezioni. Alcuni, con livelli di competenza in partenza più modesti, grazie alle attività di recupero in itinere e ai corsi pomeridiani effettuati dalla docente di potenziamento, hanno comunque saputo migliorare l'uso della lingua, soprattutto in termini di efficacia comunicativa, anche se non sempre risultano corretti dal punto di vista grammaticale. Solo pochi elementi si sono applicati con discontinuità, per lo più a ridosso delle verifiche, raggiungendo risultati sufficienti e, in qualche caso, appena sufficienti. Quattro studenti hanno partecipato, dal 19 al 26 settembre 2016, a un soggiorno linguistico presso la Manchester Academy of English di Manchester (UK), con pernottamento in famiglia.

Nel secondo periodo diverse attività (area di progetto, gita scolastica, attività integrative, simulazioni di prove di esame e uscite di vario genere) si sono susseguite a ridosso delle vacanze pasquali determinando un'importante pausa nell'attività didattica, tanto che al momento di redigere questo documento, le ore di lezione del secondo periodo risultano inferiori a quelle svolte nel trimestre iniziale. Per questo motivo, e per la necessità di prediligere la produzione orale e scritta, con la conseguente scelta di dedicare alcune ore a attività di speaking e writing sugli argomenti oggetto di studio, i contenuti disciplinari previsti nel piano di lavoro iniziale sono stati notevolmente ridotti.

Obiettivi specifici della disciplina

Obiettivi educativi:

• Migliorare il metodo di studio. • Utilizzare strategie di auto valutazione e auto correzione. • Costruire una personalità autonoma e capace di rapporti positivi con gli altri. • Raggiungere, attraverso l'uso di una lingua diversa dalla propria, la consapevolezza dell'importanza

del comunicare. • Rapportarsi in forma critica e dialettica alle altre culture. • Conoscere in un'ottica comparativa le strutture e l'uso delle due lingue.

Competenze:

• Potenziare le abilità di comprensione di testi tecnici relativi al settore di specializzazione e acquisizione di un lessico specifico, relativo agli argomenti trattati.

• Apprendere elementi della cultura di paesi anglofoni. • Utilizzare la lingua straniera per scopi comunicativi e operativi sempre più complessi. • Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi. • Acquisire strategie per la comprensione approfondita di testi e messaggi scritti e orali su argomenti

noti inerenti la sfera culturale, tecnica, sociale o l'attualità.

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Metodologie utilizzate

L’approccio è stato prevalentemente di tipo comunicativo-funzionale, volto a sviluppare la competenza comunicativa orale e scritta. Ampio rilievo è stato dato all'ampliamento del lessico, in particolare modo quello tecnico. La riflessione sulla lingua ha incluso il rapporto lingua-cultura. Le verifiche scritte hanno incluso attività strutturate, composizioni, domande aperte sugli argomenti trattati, simulazioni di terza prova. Sono state valutate la conoscenza degli argomenti, la pertinenza delle risposte e la loro completezza, nonché la competenza e la correttezza linguistica (correttezza morfosintattica, coesione e range lessicale idoneo). Per quanto riguarda la produzione orale si sono tenuti in considerazione fluency e pronuncia, adeguatezza del range lessicale di base e microlinguistico, capacità di raggiungere lo scopo comunicativo al di là degli errori e delle difficoltà di vocabolario. Per la valutazione finale si è tenuto anche conto del lavoro svolto a casa, dell'impegno, della partecipazione e degli interventi dal posto (testing diffuso)

Mezzi e strumenti utilizzati

Descrittore Lezione frontale

Discussione e confronto con gli studenti

Utilizzo del libro di testo e fotocopie

Esercizi svolti in classe e discussione della soluzione

Lavori di gruppo

Proiezione di filmati

Programma svolto

UD 0.1 REVISIONE E AMPLIAMENTO STRUTTURE

Ripasso delle principali strutture e funzioni oggetto di studio nel corso degli anni precedenti con fotocopie e materiali resi disponibili sulla cloud di classe (Dropbox). Ampliamento con l'introduzione di nuove strutture.

L'attività di ripasso e di ampliamento si è svolta nel corso di tutto l'anno.

• PRESENT tenses: present simple vs present continuous (active and passive) • PAST tenses: simple past, present perfect simple and continuous, past continuous, past perfect

(active and passive) • FUTURE tenses: present simple and continuous used as a future form, to be going to, will (active

and passive) • Conditional sentences 0, I, II, III • Possessive case • Modal verbs: should, must, can, could, might, may, shall. To have to. • Comparative and superlatives • -ing or to+infinitive after verbs • Quantity expressions: many/much/a lot of/(a) few/(a) little/some/any • Passive • The/a/an • Relative sentences • Some/any/no and their compounds

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• Questions • Indirect speech • Double object • Word order • Linking words

UD 0.2 SKILLS

Diverse ore sono state destinate ad attività di produzione, scritta e orale, con lo scopo di rafforzare la competenza linguistica generale e di acquisire alcune particolari competenze, di seguito elencate

L'attività si è svolta nel corso di tutto l'anno.

• Producing a leaflet • Working in a team • Writing a report • Internet researches • Expressing ideas • How to write a formal letter (materiale su Dropbox) • Writing a letter of complaint • Making phone calls • Writing an argumentative composition • British vs American English • Writing a CV • Reading Adds • Job Interviews

UD 1 - CIVILIZATION

Da Radaelli, Invernizzi, Eyewitness, Pearson and Longman, 2011

Modulo 1: Oceania, Australia Da Radaelli, Invernizzi, Eyewitness, Pearson and Longman, 2011

• What's up: Where and what. • Australia, a profile. • Environmental challenges. • The Australian Climate • The land of everlasting song: A brief history of Australia • Key moments in the history of Australia • Migrate to Australia: a strong economy • A culturally diverse society • Dreamtime (materiale caricato su Dropbox)

Fotocopie fornite dall'insegnante:

• Australia's animals • Sidney, the harbour city • Australia: The land

Team work: realizzazione a gruppi di un volantino su un luogo di interesse turistico in Australia.

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Proiezione dei seguenti filmati:

• What are continents • Australia: location, boundaries and physical divisions • Who are Australia’s Aboriginal People • How to pronounce Australian Cities’ names • Man at Work: Down Under (studio dei riferimenti culturali presenti nella canzone) • 10 things you need to know about Sidney

Modulo 2: Civilization Da Radaelli, Invernizzi, Eyewitness, Pearson and Longman, 2011

• Street Art • Extreme sports

Fotocopie fornite dall'insegnante:

• The Blues Brothers: the Story Visione del musical in lingua originale The Blues Brothers, a cura della compagnia Erasmus International Theatre, presso il Teatro Comunale di Belluno, il 12 gennaio 2016.

Approfondimenti individuali.

UD 2 – COMPUTER SCIENCE

Da M. Ravecca, English Tools for Information Technology and Telecommunications, Mondadori Education, 2013.

• Unit 6: Input and output: o These Mice aren’t blind o Painting the world by numbers o Current and future OLED applications o Laser force part 1 and 2.

• Unit 7: Operating systems:

o Operating systems – brief o What is Google Android o Humanity to Others

• Unit 12: Going on line:

o Information at your fingertips o Google o Wikipedia

Incontro di tre ore in lingua inglese con l'esperto informatico statunitense William Mann sul tema: Digital Citizenship, 10 maggio 2016. In collaborazione con il Comune di Belluno.

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Proiezione dei seguenti filmati:

• The History of Operating Systems • A History of Android • Apple never invented anything • 5 Reasons Android is better than iOS

UD 3 – JOB SKILLS

Da M. Ravecca, English Tools for Information Technology and Telecommunications, Mondadori Education, 2013.

• Unit 16 - Job hunting in the digital age: o Networking sites for job seekers o What goes into a CV o So, what goes into a profile o Job advertisement

Fotocopie fornite dall'insegnante e documenti su Dropbox:

• What to include in a CV • Writing a CV. Tips • Job Interviews • Your CV (NUI Galway)

Attività individuale di laboratorio: redazione di un CV

Per presa visione gli allievi L'insegnante

prof.ssa Roberta Olivotto

Belluno, 15 maggio 2016

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5.4 Matematica

Insegnante: prof.ssa Silvia Iarabek Ore settimanali: 3 Presentazione della classe La classe è composta da 20 alunni di cui uno ripetente; conosco la classe da tre anni, le differenze per impegno e risultati sono sempre state evidenti; un gruppo di alunni si è distinto per buone capacità, serietà e costanza, un altro gruppo ristretto ha dimostrato scarso impegno domestico e scolastico riportando a volte valutazioni non del tutto sufficienti. Complessivamente gli obiettivi minimi sono stati raggiunti. Alcuni alunni, pur non avendo sempre raggiunto i risultati auspicati, hanno dimostrato buone capacità lavorando in laboratorio con il software Maple. Per quanto riguarda alunni con particolari problemi si fa riferimento ai loro fascicoli personali. Obiettivi specifici della disciplina • Acquisire conoscenze, maturare competenze ed abilità con grado di astrazione e formalizzazione sempre

più elevati. • Utilizzare consapevolmente metodi, strumenti e modelli, rielaborando anche autonomamente le

informazioni. • Sviluppare l’attitudine a riesaminare criticamente le proprie conoscenze. • Atteggiamento attivo rispetto alla materia.

Metodologie utilizzate L'attività didattica è stata svolta attraverso le seguenti metodologie d’insegnamento: lezione frontale con presentazione dell’argomento oggetto della lezione, svolgimento di esercizi alla lavagna eseguiti dall'insegnante e dagli alunni, lavoro in laboratorio sull'argomento affrontato. La partecipazione richiesta agli alunni e i continui chiarimenti su eventuali difficoltà incontrate nello studio dei vari argomenti, sono stati indispensabili per rispondere alle aspettative della classe. Nello sviluppo del percorso formativo, viste le difficoltà incontrate da alcuni, si è trattato l’aspetto teorico di ogni argomento senza eccessivi approfondimenti, puntando soprattutto alle competenze sugli argomenti principali. Numerosi sono stati gli esempi e gli esercizi di tipo applicativo, allo scopo sia di far partecipare direttamente la classe allo svolgimento del programma, sia di consolidare e rafforzare le nozioni apprese e la padronanza di tecniche di calcolo. In alcune lezioni la strumentazione tradizionale è stata affiancata dall’utilizzo di power point per un ripasso e un recupero veloce degli argomenti trattati. La classe 5ª INFORMATICI, partecipa da 3 anni al progetto nazionale PP&S100 (Problem Posing and Solving) di cui sono referente. Il progetto prevede, in riferimento alla matematica, l’utilizzo di un software di calcolo evoluto (“Maple 16”) utile soprattutto per la visualizzazione grafica e la simulazione, già installato nel laboratorio informatico FF. Il progetto è una sperimentazione nazionale rivolta al secondo biennio che punta ad affidare ai docenti maggior autonomia di progettazione degli itinerari didattici più idonei al conseguimento dei risultati di apprendimento fissati dalle Linee Guida per l'intero territorio nazionale. Spinge verso l'utilizzo di strumenti informatici come supporto agli insegnanti . Si cerca di attivare un processo di innovazione didattica basato sulla crescita di una cultura del “Problem Posing and Solving” che investa trasversalmente la struttura disciplinare con un uso più consapevole delle tecnologie informatiche. Il progetto punta fra l’altro a sviluppare l’utilizzo dell’informatica tramite l’uso di una piattaforma per l’e-learning di nome Moodle che consente di utilizzare un nuovo canale di comunicazione tra docenti-alunni, per condividere materiali, realizzare discussioni, richiedere lo svolgimento di attività didattiche. Durante tutto l'anno scolastico abbiamo dedicato un'ora alla settimana al laboratorio studiando tramite Maple gli argomenti previsti dal programma

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Mezzi e strumenti utilizzati

Descrittore Lezione frontale Discussione e confronto con gli studenti Utilizzo del libro di testo Esercizi svolti in classe e discussione della soluzione Proiezione di Power Point su alcuni argomenti Utilizzo di File Maple per spiegazioni su molti argomenti svolti durante l'anno

Verifiche

Compiti scritti svolti in classe con svolgimento di esercizi di diversa difficoltà Colloqui orali programmati o verifiche scritte per l'orale Simulazioni di terza prova con quesiti di tipo “B” . File Excel e File Maple consegnati in piattaforma durante le ore di laboratorio

Elenco degli argomenti trattati MODULO 1: Dati e previsioni Statistica descrittiva: ripasso delle distibuzioni univariate e dei suoi valori di sintesi; Distribuzioni bivariate: frequenze assolute, relative , percentuali; distribuzioni condizionate e marginali; Dipendenza e indipendenza dei fenomeni qualitativi: la contingenza , l'indice Chi Quadro e l'indice Chi Quadro Normalizzato, Dipendenza e indipendenza dei fenomeni quantitativi: la Covarianza e il Coefficiente di Correlazione Interpolazione statistica e matematica; Il problema della regressione: la regressione lineare e la retta dei minimi quadrati MODULO 2: Integrali Integrali indefiniti: interpretazione geometrica dell'integrale indefinito, integrali immediati, integrazione per parti (dimostrazione), per scomposizione, per sostituzione, integrazione di funzioni fratte (Delta < 0, > 0 , =0) e di vario tipo. Integrali definiti: interpretazione geometrica dell'integrale definito, teorema della media, formula di Newton (dimostrazione), teorema di Torricelli (dimostrazione). Applicazioni del calcolo integrale: calcolo dell'area di una superficie piana delimitata da una funzione o delimitata da due o più funzioni, calcolo del volume di un solido di rotazione. Integrali impropri. MODULO 3: Funzioni a due variabili e Geometria nello spazio Disequazioni in due variabili lineari e non lineari. Sistemi di disequazioni in due variabili Funzioni a due variabili: dominio (rappresentazione grafica nel piano XY) e rappresentazione grafica tramite le linee di livello Derivate parziali: calcolo e significato geometrico, piano tangente alla funzione in un punto dato, derivate parziali del secondo ordine, teorema di Schwarz, matrice Hessiana, punti stazionari: massimi, minimi e punti di sella. MODULO 4: Equazioni Differenziali Generalità sulle equazioni differenziali, integrale generale e particolare. Equazioni differenziali del primo ordine: del tipo y'=f(x) , a variabili separabili , lineari; problema di Cauchy. Equazioni differenziali del secondo ordine del tipo y''=f(x) , lineari a coefficienti costanti omogenee; problema di Cauchy. MODULO 5: Laboratorio Utilizzo del foglio elettronico Excel per lo studio di distribuzioni di frequenze e per il calcolo dei vari indici statistici studiati.

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Progetto PPS: utilizzo del software Maple; elaborazione di dati statistici e calcolo della retta di regressione con l'uso del pacchetto “Statistics”; costruzione di file interattivi per il calcolo integrale, uso di maple per il calcolo di aree ; cenno all' uso di procedure con Maple. LIBRO DI TESTO IN ADOZIONE Titolo: “Lineamenti.Math Verde 5” ed. Ghisetti e Corvi Autori: Baroncini,Manfredi, Fragni

Per presa visione gli allievi L' insegnante

prof.ssa Silvia Iarabek

Belluno, 15 maggio 2016

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5.5 Sistemi di elaborazione e trasmissione delle informazioni

Insegnanti: prof.ssa Viola Anesin - prof.ssa Giulietta Fistarol Ore settimanali: 4 (di cui 3 di laboratorio) Presentazione della classe La continuità didattica non è stata mantenuta per l’intero triennio. La classe ha sempre tenuto un comportamento corretto ed educato, partecipando al dialogo educativo con interesse e in taluni casi apportando contributi personali all'attività didattica. Non disponendo di un laboratorio per la materia di Sistemi, all'inizio dell'anno ci siamo posti l'obiettivo di creare una rete separata alla quale connettere i 28 computer dell'aula informatica AB. A questo progetto hanno lavorato due studenti, che con grande tenacia hanno superato diverse difficoltà, riuscendo tra l'altro a riattivare un server rack spento da due anni e ad utilizzarlo come server AD per la nuova rete. E' stato inoltre attivato un firewall e sono stati montati e inizializzati 14 hard disk esterni sui pc del laboratorio. Il laboratorio è stato realizzato per la fine dell'anno scolastico. Per le attività laboratoriali nel frattempo si è potuto utilizzare il software Cisco Packet Tracer, che ha fornito un'ottima simulazione di un laboratorio reale, permettendo di attuare e contestualizzare i concetti teorici della disciplina. La maggior parte degli studenti ha lavorato con impegno e dimostrando interesse per la disciplina, che per sua struttura non è sempre di facile padronanza. Una piccola parte ha ottenuto risultati più scarsi, a causa sia di minor interesse che di effettiva difficoltà nell'assimilazione dei contenuti. Obiettivi specifici della disciplina

• configurare, installare e gestire sistemi di elaborazione dati e reti • scegliere dispositivi e strumenti in base alle loro caratteristiche funzionali • descrivere e comparare il funzionamento di dispositivi e strumenti elettronici e di telecomunicazione • gestire progetti secondo le procedure e gli standard previsti dai sistemi aziendali di gestione della qualità e della

sicurezza • utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare.

Metodologie utilizzate Mezzi e strumenti utilizzati

• Lezione frontale

• Discussione e confronto con gli studenti

• Attività di laboratorio

• Analisi di esempi pratici e/o di materiale didattico

• Esercizi svolti in classe e discussione della soluzione

• Proiezione slide/filmati in inglese Verifiche

• Compiti scritti in classe con quesiti a risposta aperta

• Colloqui orali: Interrogazioni in classe

• Simulazioni di attività laboratoriale tramite Cisco Packet Tracer.

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Elenco degli argomenti trattati Pianificazione di reti IP: Il Subnetting Instradamento – protocolli di routing: Distance Vector e Link State Routing Il DNS e la risoluzione dei nomi DHCP – configurazione e utilizzo VPN – Site to Site e Remote Access, protocolli utilizzati, cifratura, tunneling Sicurezza delle reti e dei sistemi: Gateway, Proxy, NAT e DMZ Cablaggio strutturato Virtualizzazione dei server Win2012 Server: configurazione DHCP, DNS, AD, utenti, gruppi LIBRO DI TESTO Internetworking, Sistemi e Reti Quinto Anno, Baldino, Rondano, Spano, Iacobelli, Juvenilia Scuola.

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prof.ssa Violetta Anesin

prof.ssa Giulietta Fistarol

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5.6 Tecnologia e progettazione di sistemi Informatici e di telecomunicazione

Insegnante: prof. Gianni Bua Corona – prof.ssa Clorinda Miotti Ore settimanali: 4 Presentazione della classe La classe è composta da un numero considerevole di elementi trainanti, molto interessati alla disciplina e capaci che hanno raggiunto ottimi risultati e realizzato diversi progetti. Un gruppetto d'altro canto non ha né interesse né dimostra particolari capacità per cui ha faticato durante tutto l'anno per ottenere gli obiettivi minimi e spesso li ha raggiunti grazie ad attività di sostegno, recupero e tutoraggio. La classe è stata molto corretta durante le lezioni, non arrecando il minimo disturbo al docente o ai compagni desiderosi di seguire. Si è instaurato un buon dialogo docente-alunno con la maggioranza degli studenti che ha permesso collaborazione durante i progetti e per la gestione del laboratorio e dell didattica. Non è stato svolto interamente il pogramma presentato ad inizio d'anno in parte per mancanza di tempo in parte per difficoltà tecniche inerenti i laboratori. Molte lezioni di laboratorio sono saltate per impegni occasionali della classe in altre attività programmate dal Consiglio di classe e per l'ASL di altre classi che ha occupato il laboratorio d'informatica. Non sono stati svolti gli ultimi due moduli previsti: la programmazione WEB con le servlet e la programmazione di dispositivi Android. Dato il taglio molto pratico dato alla materia si consiglia per l'esame di far analizzare del codice nel linguaggio Java. Elenco argomenti trattati (con metodi e mezzi, materiali, tempi, verifiche e obiettivi) Concetti avanzati in OOP Interfaccia di un oggetto: dichiarazione e implementazione di interfacce. Costruzione di codice modulare per mezzo delle interfacce. GUI: modello origine-evento-ascoltatore; classi interne e classi interna anonime per l'implementazione degli ascoltatori. Cenni di UML (class diagram) per rappresentare la struttura. File: la classe File, gli stream, le classi FileReader e FileWriter, file strutturati e i record. Metodi e mezzi Presentazione dei concetti per mezzo di codice d'esempio. Esercizi per la comprensione ed assimilazione. Correzione degli esercizi svolti al proiettore. Interrogazioni regolari per la ripetizione e chiarificazione nonché il controllo dei progressi. Materiale Il codice d'esempio è mantenuto in una cartella condivisa con la classe in Google Drive Tempo: 8 ore Verifica scritta a domande aperte e completamento. Obiettivo: capacità di analizzare e comprendere la struttura e la logica di funzionamento di progetti java di una certa complessità facenti uso di interfaccia grafica. Studio dell'app Transaction Processor (gestione transazioni bancarie) Classi per la gestione dei File; file seqenziali; concatenazione degli stream; classi ObjectOutputStream, ObjectInputStream; file ad accesso casuale; la classe RandomAccessFile; GUI con menù; JMenuBar, JMenu, JMenuItem. Laboratorio: applicazione gestionale per una biblioteca Tempo: 15 ore teoriche + 12 pratiche di progetto

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Metodi e mezzi Le lezioni sono tratte dal libro "Java - tecniche avanzate di programmazione" - autore DEITEL - ed. Apogeo Presentazione del codice in laboratorio tramite proiettore. Esercizi e domande per lo studio e la comprensione del codice presentato da svolgere in laboratorio e a casa. Interrogazioni e colloqui regolari per la ripetizione e chiarificazione nonché il controllo dei progressi. Per assimilare i contenuti è stato assegnato un progetto di natura simile all'argomento trattato da svolgere in laboratorio (applicazione gestionale per una biblioteca). Verifiche: colloquio individuale sul progetto svolto; simulazione di teza prova. Obiettivo: consolidare tecniche avanzate di programmazione ad oggtti. Programmazione di rete Architettura client-server; classi per il networking in Java; Socket, ServerSocket; server e client TCP in java; cenni sul protocollo UDP in java: DatagramSocket e datagramPacket; studio del codice di una chat monothread in Java; breve ripasso dei thread; il gioco del "TRIS" con server multithread; architettura a due thread (main e awt) del client "TRIS". Laboratorio: progetti di gruppo simili scelti dagli studenti Tempo: 15 ore teoriche + 15 ore pratiche di progetto + alcune ore all'interno dell'ASL; Verifiche: presentazione al proiettore del progetto svolto; simulazione di teza prova. Metodi e mezzi uguali al modulo precedente. Obiettivo: acquisire e rendere operative le tecniche di programmazione di rete in java. Java e i database Ripasso del DBMS MySQL; il client a riga di comando: principali comandi; analisi del codice (Java) per la connessione ai database preso dal sito di Oracle; installazione dei driver JDBC in Eclipse; le classi DriverManager, Connection, Statement e ResultSet; i metadati e la class ResultSetMetaData; client con GUI per interfacciare un DB; le classi JTable e JTableModel. Laboratorio: progetto Contact (gestione di contatti) All'interno dell'attività di laboratorio si è fornita una breve presentazione di GIT per la condivisione e sviluppo del codice. Tempo: 8 ore teoriche + 10 ore pratiche Metodi e mezzi Le lezioni sono tratte dal libro "Java - tecniche avanzate di programmazione" - autore DEITEL - ed. Apogeo Si è cercato di favorire lo sviluppo della capacità di lavoro di gruppo suddividendo il progetto in varie attività da svolgere da diverse persone, con una successiva fase di scambio e integrazione delle diverse parti fino al raggiungimento del prodotto voluto. Obiettivo: acquisire e rendere operative le tecniche di interfacciamento ai database in Java; sviluppare tecniche di lavoro di gruppo. Verifiche: verifica scritta a domande aperte sulla parte teorica; verifica scritta a domande aperte sulla parte di laboratorio; L'IDE Eclipse Si è usato costantemente per tutto l'anno l'ide Eclipse insistendo sulla funzionalità del completamento automatico e la generazione automatica di codice; in particolare si sono dedicate due lezioni al plugin per l'uso di GIT. LIBRO DI TESTO IN ADOZIONE Le lezioni sono sviluppate sulla base del libro "Java - tecniche avanzate di programmazione" - autore DEITEL - ed. Apogeo.

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Nel sito del libro si può scaricare il codice java (cap 6, 7, 12 e 13). Il materiale delle lezioni è disponibile su GoogleDrive.

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prof. Gianni Bua Corona

prof. Clorinda Miotti

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5.7 Gestione progetti e organizzazione d'impresa

Insegnante: prof.ssa Michela Pauletti Ore settimanali: 3 Presentazione della classe La classe, attualmente formata da 20 studenti (tra cui una ragazza), ha, in generale, sempre mostrato attenzione ed interesse nei confronti della materia probabilmente in quanto le metodologie utilizzate hanno permesso un approccio abbastanza informale alla didattica: role play, brainstorming e problem solving metacognitivo hanno reso le lezioni più dinamiche e coinvolgenti. A parte 4 alunni nel primo trimestre, infatti, le valutazioni erano tutte più che soddisfacienti. Nel pentamestre uno dei ragazzi insufficienti si è ritirato e gli altri hanno, con qualche sforzo, recuperato pienamente le carenze. Alcuni studenti hanno mostrato particolare impegno, attitudine ed interesse ottenendo risultati eccellenti. Competenze cognitive, funzionali e sociali

• Saper analizzare i vari aspetti un progetto. • Saper stimare tempi, costi e vincoli di un progetto. • Saper redigere ed analizzare un SAL • Riuscire a gestire gli aspetti relazionali all'interno di un team di lavoro

Strumenti e Metodologie utilizzate

• Lezione frontale • Proiezioni slides • Cooperative learning formale • Problem solving metacognitivo • Role play (giuochi di ruolo) con debriefing • Brainstorming

Verifiche

• Compiti scritti in classe con quesiti a risposta aperta • Colloqui orali: Interrogazioni in classe

Elenco degli argomenti trattati Mod_1: I processi aziendali e i progetti Reingegnerizzazione del processo produttivo Nascita e sviluppo della ‘gestione progetto’ I progetti di dematerializzazione I principi del project management Obiettivi semplici e intelligenti (SMART) Mod_2: La gestione progetto (Project Management) Il PMBOK Il 'ciclo di vita' del progetto La Work Breakdown Structure (WBS) L’assegnazione di responsabilità e autorità (OBS e RAM)

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Schedulazione dei tempi: diagrammi reticolari (PERT e CPM), il cronoprogramma (Gantt) La gestione dei costi: Budget e piano finanziario Risk management (RBS) Monitoraggio e controllo Mod_3: Gestione progetto e sviluppo di software Il 'ciclo di vita' del software Modelli di sviluppo di software Valutazione del software e stima dei costi Mod_4: Economia e organizzazione dei processi produttivi e dei servizi Il Modello delle cinque forze competitive del Porter La catena del valore del Porter Le forme organizzative d’impresa: semplice, funzionale, divisionale e a matrice A causa dei numerosi progetti intrapresi dalla classe, delle visite d'istruzione, di conferenze, e la sovrapposizione di lezioni con ponti e festività, oltre a due assenze dell'insegnante stessa, il tempo a disposizioni per la didattica è stato parzialmente penalizzato costringendo a ridurre il programma: non è stata trattata l'ultima unità: Gestione della sicurezza e della qualità, argomenti comunque in parte visti in altre discipline. LIBRO DI TESTO (consigliato) 'Gestione del progetto e organizzazione di impresa', Agostino Lorenzi, Andrea Colleoni, 2015, Altas

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5.8 Informatica Insegnanti: prof.ssa Viola Anesin - prof.ssa Giulietta Fistarol Ore settimanali: 6 (di cui 4 di laboratorio) Presentazione della classe La continuità didattica non è stata mantenuta per l’intero triennio. La classe, durante l'anno scolastico in corso, si è comportata in modo corretto ed educato, partecipando al dialogo con interesse e apportando contributi personali all'attività didattica. Nel complesso tutti hanno raggiunto gli obiettivi minimi della disciplina: a un gruppo (6-7 studenti) con prestazioni eccellenti o molto buone si affianca un gruppo un poco più grande che si attesta sulla sufficienza. Alcuni elementi presentano fragilità dovute soprattutto a scarsa motivazione e interesse per la disciplina. Obiettivi specifici della disciplina • Saper scegliere il tipo di organizzazione più adatto per rappresentare e gestire un insieme di informazioni. • Conoscere i concetti e le tecniche fondamentali per la progettazione di basi di dati. • Utilizzare una base di dati tramite interrogazioni lato server, con il linguaggio PHP. Metodologie utilizzate La classe ha lavorato in buona parte per progetti, gestiti in modalità collaborativa. All'inizio dell'anno sono stati formati gruppi 3 o 4 alunni. Alcuni progetti sono stati segnalati dall'insegnante, altri sono stati frutto di proposte degli studenti. In ogni modo, ogni gruppo ha avuto una buona autonomia nel scegliere gli strumenti e le modalità migliori per realizzare gli obiettivi del progetto. Vengono elencati in seguito i principali progetti affrontati. 1) Documentazione dell'attività didattica tramite board su trello.com Su base giornaliera, due studenti hanno integrato le note dell'insegnante con schemi, mappe, foto e link relativi all'attività di volta in volta in classe o in laboratorio, cercando di dare un'interpretazione personale degli argomenti e di facilitare il reperimento delle informazioni da parte dei compagni. 2) Tutoring verticale su obiettivi matematici di due classi della scuola media di Trichiana, utilizzando Scratch. Tramite un accordo con la scuola media di Trichiana, e con l'insegnante di matematica di due classi seconde, sono stati individuati alcuni obiettivi chiave di matematica da approfondire tramite la programmazione in ambiente visuale (Scratch.mit.edu). Sei studenti di quinta hanno preparato i tutorial per i compagni più giovani, recandosi con cadenza mensile presso la scuola media per gli interventi di tutoring. E' stata inoltre progettata e somministrata una verifica online, sia per gli obiettivi matematici che per quelli di programmazione. Il progetto è stato infine presentato durante una sessione poster di Didamatica (Udine). 3) Realizzazione di un'applicazione per la gestione dell'alternanza scuola lavoro, richiesta dalla segreteria scolastica. Un gruppo di quattro studenti si è occupato dell'analisi ed implementazione di un'applicazione per l'ASL. Il cliente interno, la segreteria, ed il responsabile dell'alternanza hanno fornito le specifiche in vari stadi di dettaglio. Gli studenti di quinta hanno scelto di utilizzare un ambiente di programmazione innovativo, Ruby on Rails, che permetterà in prospettiva di utilizzare il programma anche su piattaforma web da parte delle aziende e/o di altre scuole. Gli studenti si sono formati autonomamente sul linguaggio di programmazione e sull'ambiente di sviluppo. 4) Attività di orientamento delle classi seconde dell'istituto e di gestione dell'alternanza scuola lavoro delle classi terze tramite piattaforma online. Nel nostro istituto durante la classe seconda viene scelto l'indirizzo finale di studio tra le varie articolazioni disponibili. Al fine di rendere tale scelta più ragionata e consapevole, sei studenti (in due gruppi di tre che si sono alternati nelle attività) hanno svolto interventi nelle classi seconde utilizzando Scratch e html, spiegando il percorso di

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studi del triennio, raccontando infine anche la propria esperienza personale, le difficoltà e l'impegno necessari per affrontare al meglio la specializzazione di Informatica e telecomunicazioni. Gli stessi due gruppi hanno progettato e realizzato su piattaforma online un percorso di lavoro per le classi terze che hanno svolto l'alternanza interna. Gli studenti di terza sono stati monitorati nell'avanzamento di tale percorso ed aiutati dai compagni più grandi sia dal vivo che online. L'alternanza scuola lavoro della 5^ è stata realizzata internamente, durante un'area di progetto di 10 giorni lavorativi, per 8 ore al giorno. Durante questo periodo i progetti elencati in precedenza per la maggior parte sono stati terminati, e ne sono stati affrontati di più brevi anche a carattere interdisciplinare, in particolare riguardanti Scienze Motorie, Gestione Progetti, Tecnologie e progettazione, Italiano e Storia. Tutta l'attività di alternanza è stata documentata e consuntivata tramite piattaforma online (sempre trello.com). La maggior parte degli studenti si è distinta per impegno e capacità di contestualizzare i contenuti disciplinari all'interno dell'attività progettuale, mentre circa un terzo non ha contribuito in maniera personale, limitandosi a seguire le proposte dell'insegnante e necessitando di stimoli ed indicazioni. La modalità di attuazione dei progetti ha permesso una valutazione delle competenze sia sul versante cognitivo che di quello relazionale. La costruzione di nuova conoscenza e l'organizzazione interna dei contenuti hanno rappresentato per molti una sfida positiva, per alcuni un ostacolo insormontabile, mentre dal punto di vista relazionale tutti hanno saputo integrarsi nei gruppi, comunicare e superare gli inevitabili conflitti. Lezione frontale, esercizi risolti e discussi in classe ed esempi guidati dall’insegnate svolti in laboratorio. Mezzi e strumenti utilizzati

• Lezione frontale

• Discussione e confronto con gli studenti

• Attività di laboratorio

• Analisi di esempi pratici e/o di materiale didattico

• Esercizi svolti in classe e discussione della soluzione

• Proiezione slide Verifiche

• Compiti scritti in classe con quesiti a risposta aperta

• Colloqui orali: Interrogazioni in classe

• Sviluppo progetti in laboratorio con relativa valutazione sia del processo che del risultato. Elenco degli argomenti trattati BASI DI DATI Introduzione alle basi di dati Il concetto di modello di dati Il Modello ER come struttura per la rappresentazione logica di una realtà Astrazione sui dati: le entità e gli attributi Il concetto di chiave primaria ed esterna Associazioni tra entità e la cardinalità delle relazioni Vincoli di integrità che garantiscono la consistenza Prima, seconda e terza forma normale Il modello logico (relazionale) Regole di derivazione del modello logico da uno schema concettuale

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LINGUAGGI PER BASI DI DATI RELAZIONALI Algebra relazionale: le operazioni di prodotto, selezione, proiezione, unione DBMS Mysql : struttura e funzionalità ( DML e DDL ) Il linguaggio SQL: le operazioni di inserimento, aggiornamento e modifica dei dati, le operazioni di creazione, modifica e cancellazione di una tabella Definizione dei principali tipi di dato di mysql Come applicare i vincoli di integrità Funzioni di aggregazione L’ordinamento delle tuple (order by) Raggruppamento delle tuple (group by) Le varie giunzioni (join implicito, esplicito, left e right join) La struttura della Select Implementazione di database con MYSQL PHP & MYSQL Programmazione lato server: PHP Connessione a MySQL con PHP Costruzione di pagine dinamiche in PHP (pagina di login) ATTIVITA’ di LABORATORIO • Introduzione all’uso di mysql. • Implementazione di un semplice database. • Esercitazioni con mysql, i tipi di dato le tabelle, le chiavi, gli indici • Esercitazioni con mysql, dal Modello E/R a quello logico • Esercitazioni con mysql, la select, le condizioni, le join, order by e group by • Esercitazioni in php e mysql, interrogazione di un database tramite WEB NOTA: Le attività di laboratorio sono state coordinate con il corso di Sistemi e sviluppate in modo sinergico durante le attività di laboratorio di Sistemi. LIBRO DI TESTO Progettare i database, SQL e PHP, P. Camagni R. Nikolassy Hoepli.

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5.9 Educazione fisica Insegnante: prof. Bruno Capretta

Ore settimanali: 2

Presentazione della classe

La classe ha evidenziato buoni livelli di abilità motorie e sportive, una disponibilità alla prestazione dei singoli generalmente soddisfacente, una capacità di collaborazione tra alunni adeguata alle richieste del programma. Ciò ha permesso al gruppo di conseguire risultati mediamente più che discreti, adeguati alle potenzialità dei singoli.

Obiettivi specifici della disciplina

In riferimento ai programmi ministeriali, il programma ha mirato allo sviluppo di autonomia, responsabilità nella gestione delle attività proposte dal docente e permesse dalle strutture scolastiche utilizzate. L'uso mirato delle attività teorico-pratiche ha permesso di sviluppare negli allievi le seguenti aree:

• area motoria: consolidamento e miglioramento degli aspetti condizionali e coordinativi delle capacità motorie; consolidamento delle abilità motorie e sportive relative alle attività svolte.

• area cognitivo-educativa: conoscenza ed accettazione delle proprie capacità e dei propri limiti; gestione di sé in

ambito individuale e in situazioni di gruppo; rispetto degli altri e degli spazi altrui; rispetto delle regole. Disponibilità alla prestazione. Inoltre: gestione del gruppo intesa come organizzazione e gestione di sottogruppi, arbitraggio, disposizione delle squadre in campo, scelta delle tecniche e della tattica, capacità di gestire il rapporto energia-tempo, capacità di organizzare le attrezzature in funzione delle attività da svolgere.

Metodologie utilizzate

I metodi utilizzati sono stati: globale-analitico-globale, assegnazione dei compiti, soluzione di problemi, tutoring. I contenuti sono sempre stati proposti utilizzando l'errore come fonte d'informazione e non come insuccesso. Si è sempre passati dal facile al difficile, dal semplice al complesso, tenendo conto del bagaglio motorio dei soggetti, modulando quindi le proposte in funzione del gruppo classe.

Mezzi e strumenti utilizzati: Attività in palestra. Analisi di esempi pratici. Esercizi svolti e discussione della soluzione. Discussione e confronto con gli studenti. Competenze degli studenti.

Verifiche : Attività pratiche di laboratorio. Argomenti teorici sui temi: “L’alimentazione dello sportivo “ e “Processi mentali e sport”.

Argomenti trattati suddivisi per moduli.

Modulo 1: Pallavolo

1. Fondamentali individuali: palleggio, bagher, battuta, schiacciata, muro, loro applicazione combinando battuta-ricezione , alzata-schiacciata, schiacciata-muro.

2. Concetti di gioco individuale: frontalità, piazzamento, traiettorie, posizione in campo. 3. Moduli di gioco:4c4, 6c6 schema con alzatore al centro. 4. Collegamento tra situazione di gioco e regolamento.

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Modulo 2: Unihockey

1. Fondamentali individuali dell’ unihockey: conclusioni a rete, conduzione palla, passaggi. Principi individuali in difesa ed in attacco: occupare lo spazio e aiutare i compagni per battere l'avversario o impegnarlo con e senza palla utilizzando situazioni 3c3, 4c4, 7c7.

2. Tattica di difesa e attacco: a uomo, a zona. Collegamenti del regolamento alle situazioni di gioco

Modulo 3: Badminton

1. Tecnica individuale diritto e rovescio, passante e incrociato. 2. Principi del gioco: distinzione tra gioco singolo ed in coppia. 3. Collegamento del regolamento alle situazioni di gioco.

Modulo 4: Potenziamento

Esercitazioni di tonificazione e potenziamento muscolare senza e con sovraccarico. La “scheda pesi” individuale: costruzione ed attuazione pratica.

Modulo 5: Pattinaggio su ghiaccio

Controllo e gestione dell’equilibrio in situazioni dinamiche di scivolamento, gestione dello spazio, in funzione della giornata sulla neve.

Modulo 6: Arrampicata

Gestione in autonomia e sicurezza dell’arrampicata in struttura artificiale specialità: “boulder” e torre con corda dall’alto.

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5.10 Religione Insegnante: prof. Jadwiga Plonka Ore settimanali: 1 Ore di lezione effettuate nell’a.s. 2015- 2016 alla data del 15.05.2016: 27 Presentazione della classe La classe ha partecipato con impegno e interesse alle attività didattiche. Alcuni alunni hanno sviluppato un metodo di studio indipendente e sicuro, con capacità di approfondimento e senso critico. Il comportamento è stato adeguato. OBIETTIVI SPECIFICI DELLA DISCIPLINA 1. Acquisire una conoscenza oggettiva e sistematica dei contenuti essenziali del cattolicesimo. 2. Promuovere la conquista della libertà, intesa come possibilità della realizzazione di sé, valorizzando nei ragazzi le

inclinazioni, le doti e le potenzialità spesso inespresse, tramite il confronto con il problema di Dio: la ricerca dell’uomo, la via delle religioni.

3. Acquisire la maturità personale e sviluppare una coscienza critica e sistematica della realtà. 4. Conoscere le molteplici forme del linguaggio religioso e specificamente di quello cattolico. Confrontare il

cattolicesimo con le altre confessioni cristiane e le altre religioni. 5. Comprendere e rispettare le diverse posizioni che le persone assumono. METODOLOGIE UTILIZZATE Lezione frontale finalizzata alla trasmissione dei concetti fondamentali con frequente uso di videoproiettore. Lettura e commento di testi di approfondimento forniti dall’insegnante. Visione di documentari e approfondimento di alcuni temi Discussione guidata verso un confronto serio e argomentato delle varie posizioni antropologico - etiche implicate negli argomenti trattati. MEZZI E STRUMENTI UTILIZZATI

Mezzi scritti Libro di testo: Bocchini Sergio: Religione e Religioni. Triennio. Bologna : EDB, 2002 Schede

Audiovisivi

Lezioni in power point. Film: “Non sposate le mie figlie”, “The giver”, alcuni episodi del film “Manuale d’amore 2” Documentari:, “Sopravvissuta all’aborto – Gianna Jessen”,

VERIFICHE Come dichiarato nella programmazione e in corrispondenza con il particolare valore formativo ed educativo della disciplina, si valuteranno tutti gli interventi degli alunni, sia spontanei sia strutturati dall’insegnante, la capacità di riflessione e d’osservazione, attraverso: interrogazione orale, riassunti e relazioni personali, partecipazione in classe. Per i processi cognitivi saranno valutati: le conoscenze acquisite, l’uso corretto del linguaggio religioso, la capacità di riferimento adeguato alle fonti e ai documenti. Per gli atteggiamenti si valuteranno: la partecipazione, l’attenzione, le risposte agli stimoli, la disponibilità al dialogo. ELENCO DEGLI ARGOMENTI TRATTATI: QUALE ETICA? 1. Cos’è l’etica? 2. Inchiesta sull’etica.

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3. Bioetica di inizio vita: procreazione artificiale e aborto. 4. Trapianti. Clonazione. 5. Eutanasia – diritto di morire? 6. Chiesa e omosessualità. 7. OGM 8. Religioni a confronto su alcune problematiche etiche. LE DIECI PAROLE 1. I Comandamenti sono ancora attuali? 2. L’Inferno e il Paradiso. ATTUALITA’ 1. Stato Islamico. 2. Multiculturalismo e integrazione. 3. I droni. 4. “Uccidere per vedere che effetto fa” delitto di Roma, cancellati i limiti. 5. Alternanza scuola – lavoro.

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6. ATTIVITÀ CULTURALI, VISITE GUIDATE E VISITA D’ISTRUZIONE

Attività Periodo/Data

Soggiorno linguistico a Manchester presso la Manchester Academy of English (4 alunni)

19-26 settembre 2015

Presentazione di Diario partigiano di G. Vicchi 3 ottobre 2015

Digital Meeting e visita Talent Garden - Padova 23 ottobre 2015

Partecipazione al corso di aggiornamento proposto dall’ISBREC “Le montagne nere. La crisi dello stato liberale e la nascita del fascismo in provincia di Belluno”

30 ottobre 2015

Spettacolo teatrale in lingua originale The Blues Brothers on a mission from God, a cura della compagnia Erasmus International Theatre - Teatro Comunale, Belluno

12 gennaio 2016

Presentazione corsi UNIUD - Udine 19 gennaio 2016

Giornata sulla neve - Alleghe 22 gennaio 2016

Visita a Istituto Tecnico Superiore Kennedy- Pordenone 24 febbraio 2016

Alternanza scuola-lavoro per il dettaglio delle attività si veda la presentazione della classe e le sezioni Sistemi di elaborazione e trasmissione delle informazioni e Informatica

29 fabbraio-11 marzo 2016

Visita a Istituto Tecnico Superiore Kennedy- Pordenone 24 febbraio 2016

Viaggio di istruzione a Praga-Salisburgo 17-22 marzo 2016

Seminario di orientamento al lavoro: gli strumenti per presentarsi al lavoro. CV e colloquio. (2 ore)

15 aprile 2016

Intervento esperti Telecom in Istituto 19 aprile 2016

Seminaario di orientamento al lavoro: la situazione del lavoro in provincia e la normativa sul lavoro (2 ore)

26 aprile 2016

Visita alla centrale Telecom di via Matteotti a Belluno 28 aprile 2016

“Tecnologie vocali e robotica“: incontro con l’ing. Fabio Tesser, ricercatore presso il CNR di Padova - Aula magna del Segato.

7 maggio 2016

Università di Udine e Didamatica 20 aprile 2016

Incontro su Digital Citizenship in lingua ingrese con l'esperto informatico statunitense William Mann, in collaborazione con il Comune di Belluno - Aula Magna del Segato

10 maggio 2016

In programma

Intervento della 5^ AIA, rivolto alla 4^ e alle 3^ di indirizzo, per esporre i progetti realizzati ed effettuare il passaggio consegne

28 maggio 2016

Partecipazione all’inaugurazione del FABLAB Belluno Maker Village: Fabbricazione Digitale Dolomiti

30 maggio 2016

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7. SIMULAZIONI DELLE PROVE D'ESAME E GRIGLIE

SIMULAZIONI EFFETTUATE

Prova Data Note

Prima prova 11 dicembre 2016

5 ore tutte le tipologie e gli ambiti previsti per l’Esame di Stato

Prima prova 8 aprile 2016 5 ore tutte le tipologie e gli ambiti previsti per l’Esame di Stato

Seconda prova: Sistemi e reti

4 marzo 2016

Seconda prova: Sistemi e reti

29 aprile 2016

Terza Prova 26 febbraio 2016 2 ore e 30 minuti Tipologia B TPSIT (3 quesiti) Gestione progetti e org. d’impresa (3 quesiti) Inglese (3 quesiti) Matematica (3 quesiti)

Terza Prova 9 maggio 2016 2 ore e 30 minuti Tipologia B Matematica (3 quesiti) Informatica (3 quesiti) Inglese (3 quesiti) Storia (3 quesiti)

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Istituto Istruzione Superiore “Segato”

PRIMA SIMULAZIONE

PRIMA PROVA D’ESAME

A.S.2015-2016

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO

GIOVANNI VERGA, LIBERTA’

Pubblicata dapprima sulla «Domenica letteraria» del 12 marzo 1882 e poi confluita nelle Novelle rusticane, Libertà è, al tempo stesso, novella che nasce da un fatto realmente avvenuto e racconto che dimostra come la narrazione breve verghiana si presti molto bene all’analisi dei fenomeni storico-sociali siciliani. Punto d’ispirazione e d’avvio sono i tragici fatti di Bronte, avvenuti tra il 2 e il 5 agosto del 1860, durante la Spedizione dei Mille, quando l’arrivo di Garibaldi e la promessa di un’equa spartizione delle terre demaniali per risolvere l’annoso problema del latifondo in mano ai “galantuomini” del paese avevano suscitato da subito illusioni di libertà e progresso.

Sciorinarono dal campanile un fazzoletto a tre colori, suonarono le campane a stormo, e cominciarono a gridare in piazza: - Viva la libertà! - Come il mare in tempesta. La folla spumeggiava e ondeggiava davanti al casino dei galantuomini1, davanti al Municipio, sugli scalini della chiesa: un mare di berrette bianche; le scuri e le falci che luccicavano. Poi irruppe in una stradicciuola. - A te prima, barone! che hai fatto nerbare2 la gente dai tuoi campieri3! - Innanzi a tutti gli altri una strega, coi vecchi capelli irti sul capo, armata soltanto delle unghie. - A te, prete del diavolo! che ci hai succhiato l'anima! - A te, ricco epulone4, che non puoi scappare nemmeno, tanto sei grasso del sangue del povero! - A te, sbirro! che hai fatto la giustizia solo per chi non aveva niente! - A te, guardaboschi! che hai venduto la tua carne e la carne del prossimo per due tarì5 al giorno! - E il sangue che fumava ed ubbriacava. Le falci, le mani, i cenci, i sassi, tutto rosso di sangue! - Ai galantuomini! Ai cappelli6! Ammazza! ammazza! Addosso ai cappelli! – Don Antonio sgattaiolava a casa per le scorciatoie. Il primo colpo lo fece cascare colla faccia insanguinata contro il marciapiede. - Perché? perché mi ammazzate? - Anche tu! al diavolo! - Un monello sciancato raccattò il cappello bisunto e ci sputò dentro. - Abbasso i cappelli! Viva la libertà! - Te'! tu pure! - Al reverendo che predicava l'inferno per chi rubava il pane. Egli tornava dal dir messa, coll'ostia consacrata nel pancione. - Non mi ammazzate, ché sono in peccato mortale! - La gnà Lucia, il peccato mortale; la gnà Lucia che il padre gli aveva venduta a 14 anni, l'inverno della fame, e riempiva la Ruota7 e le strade di monelli affamati. Se quella carne di cane fosse valsa a qualche cosa, ora avrebbero potuto satollarsi, mentre la sbrandellavano sugli usci delle case e sui ciottoli della strada a colpi di scure. Anche il lupo allorché capita affamato in una mandra, non pensa a riempirsi il ventre, e sgozza dalla rabbia. - Il figliuolo della Signora, che era accorso per vedere cosa fosse - lo speziale8, nel mentre chiudeva in fretta e in furia - don Paolo, il quale tornava dalla vigna a cavallo del somarello, colle bisacce magre in groppa. Pure teneva in capo un berrettino vecchio che la sua ragazza9 gli aveva ricamato tempo fa, quando il male non aveva ancora colpito la vigna. Sua moglie lo vide cadere dinanzi al portone, mentre aspettava coi cinque figliuoli la scarsa minestra che era nelle bisacce del marito. - Paolo! Paolo! - Il primo lo colse nella spalla con un colpo di scure. Un altro gli fu addosso colla falce, e lo sventrò mentre si attaccava col braccio sanguinante al martello10. Ma il peggio avvenne appena cadde il figliolo del notaio, un ragazzo di undici anni, biondo come l'oro, non si sa come, travolto nella folla. Suo padre si era rialzato due o tre volte prima di strascinarsi a finire nel mondezzaio, gridandogli: - Neddu! Neddu! - Neddu fuggiva, dal terrore, cogli occhi e la bocca spalancati senza poter gridare. Lo rovesciarono; si rizzò anch'esso su di un ginocchio come suo padre; il torrente gli passò di sopra; uno gli aveva messo lo scarpone sulla guancia e glie l'aveva sfracellata; nonostante il ragazzo chiedeva ancora grazia colle mani. - Non voleva morire, no, come aveva visto ammazzare suo padre; - strappava il cuore! - Il taglialegna, dalla pietà, gli menò un gran colpo di scure colle due mani, quasi avesse dovuto abbattere un rovere di cinquant'anni - e tremava come una foglia. - Un altro gridò: - Bah! egli sarebbe stato notaio, anche lui! - Non importa! Ora che si avevano le mani rosse di quel sangue, bisognava versare tutto il resto. Tutti! tutti i cappelli! - Non era più la fame, le

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bastonate, le soperchierie che facevano ribollire la collera. Era il sangue innocente. Le donne più feroci ancora, agitando le braccia scarne, strillando l'ira in falsetto11, colle carni tenere sotto i brindelli delle vesti. - Tu che venivi a pregare il buon Dio colla veste di seta! - Tu che avevi a schifo d'inginocchiarti accanto alla povera gente! - Te'! Te'! - Nelle case, su per le scale, dentro le alcove, lacerando la seta e la tela fine. Quanti orecchini su delle facce insanguinate! e quanti anelli d'oro nelle mani che cercavano di parare i colpi di scure! La baronessa aveva fatto barricare il portone: travi, carri di campagna, botti piene, dietro; e i campieri che sparavano dalle finestre per vender cara la pelle. La folla chinava il capo alle schiopettate, perché non aveva armi da rispondere. Prima12 c'era la pena di morte chi tenesse armi da fuoco. - Viva la libertà! - E sfondarono il portone. Poi nella corte, sulla gradinata, scavalcando i feriti. Lasciarono stare i campieri. - I campieri dopo! - I campieri dopo! - Prima volevano le carni della baronessa, le carni fatte di pernici e di vin buono. Ella correva di stanza in stanza col lattante al seno, scarmigliata - e le stanze erano molte. Si udiva la folla urlare per quegli andirivieni, avvicinandosi come la piena di un fiume. Il figlio maggiore, di 16 anni, ancora colle carni bianche anch'esso, puntellava l'uscio colle sue mani tremanti, gridando: - Mamà! mamà! - Al primo urto gli rovesciarono l'uscio addosso. Egli si afferrava alle gambe che lo calpestavano. Non gridava più. Sua madre s'era rifugiata nel balcone, tenendo avvinghiato il bambino, chiudendogli la bocca colla mano perché non gridasse, pazza. L'altro figliolo voleva difenderla col suo corpo, stralunato, quasi avesse avuto cento mani, afferrando pel taglio tutte quelle scuri. Li separarono in un lampo. Uno abbrancò lei pei capelli, un altro per i fianchi, un altro per le vesti, sollevandola al di sopra della ringhiera. Il carbonaio le strappò dalle braccia il bambino lattante. L'altro fratello non vide niente; non vedeva altro che nero e rosso. Lo calpestavano, gli macinavano le ossa a colpi di tacchi ferrati; egli aveva addentato una mano che lo stringeva alla gola e non la lasciava più. Le scuri non potevano colpire nel mucchio e luccicavano in aria. E in quel carnevale furibondo del mese di luglio, in mezzo agli urli briachi della folla digiuna, continuava a suonare a stormo la campana di Dio, fino a sera, senza mezzogiorno, senza avemaria, come in paese di turchi13. Cominciavano a sbandarsi, stanchi della carneficina, mogi, mogi, ciascuno fuggendo il compagno. Prima di notte tutti gli usci erano chiusi, paurosi, e in ogni casa vegliava il lume. Per le stradicciuole non si udivano altro che i cani, frugando per i canti, con un rosicchiare secco di ossa, nel chiaro di luna che lavava ogni cosa, e mostrava spalancati i portoni e le finestre delle case deserte. Aggiornava; una domenica senza gente in piazza né messa che suonasse. Il sagrestano s'era rintanato; di preti non se ne trovavano più. I primi che cominciarono a far capannello sul sagrato si guardavano in faccia sospettosi; ciascuno ripensando a quel che doveva avere sulla coscienza il vicino. Poi, quando furono in molti, si diedero a mormorare. - Senza messa non potevano starci, un giorno di domenica, come i cani! - Il casino dei galantuomini era sbarrato, e non si sapeva dove andare a prendere gli ordini dei padroni per la settimana. Dal campanile penzolava sempre il fazzoletto tricolore, floscio, nella caldura gialla di luglio. E come l'ombra s'impiccioliva lentamente sul sagrato, la folla si ammassava tutta in un canto. Fra due casucce della piazza, in fondo ad una stradicciola che scendeva a precipizio, si vedevano i campi giallastri nella pianura, i boschi cupi sui fianchi dell'Etna. Ora dovevano spartirsi quei boschi e quei campi. Ciascuno fra sé calcolava colle dita quello che gli sarebbe toccato di sua parte, e guardava in cagnesco il vicino. - Libertà voleva dire che doveva essercene per tutti! - Quel Nino Bestia, e quel Ramurazzo, avrebbero preteso di continuare le prepotenze dei cappelli! - Se non c'era più il perito per misurare la terra, e il notaio per metterla sulla carta, ognuno avrebbe fatto a riffa e a raffa14! - E se tu ti mangi la tua parte all'osteria, dopo bisogna tornare a spartire da capo? - Ladro tu e ladro io -. Ora che c'era la libertà, chi voleva mangiare per due avrebbe avuto la sua festa come quella dei galantuomini! - Il taglialegna brandiva in aria la mano quasi ci avesse ancora la scure. Il giorno dopo si udì che veniva a far giustizia il generale15, quello che faceva tremare la gente. Si vedevano le camicie rosse dei suoi soldati salire lentamente per il burrone, verso il paesetto; sarebbe bastato rotolare dall'alto delle pietre per schiacciarli tutti. Ma nessuno si mosse. Le donne strillavano e si strappavano i capelli. Ormai gli uomini, neri e colle barbe lunghe, stavano sul monte, colle mani fra le cosce, a vedere arrivare quei giovanetti stanchi, curvi sotto il fucile arrugginito, e quel generale piccino sopra il suo gran cavallo nero, innanzi a tutti, solo. Il generale fece portare della paglia nella chiesa, e mise a dormire i suoi ragazzi come un padre. La mattina, prima dell'alba, se non si levavano al suono della tromba, egli entrava nella chiesa a cavallo, sacramentando come un turco. Questo era l'uomo. E subito ordinò che glie ne fucilassero cinque o sei, Pippo, il nano, Pizzanello, i primi che capitarono. Il taglialegna, mentre lo facevano inginocchiare addosso al muro del cimitero, piangeva come un ragazzo, per certe parole che gli aveva dette sua madre, e pel grido che essa aveva cacciato quando glie lo strapparono dalle braccia. Da lontano, nelle viuzze più remote del paesetto, dietro gli usci, si udivano quelle schioppettate in fila come i mortaletti della festa. Dopo arrivarono i giudici per davvero, dei galantuomini cogli occhiali, arrampicati sulle mule, disfatti dal viaggio, che si lagnavano ancora dello strapazzo mentre interrogavano gli accusati nel refettorio del convento, seduti di fianco sulla scranna16, e dicendo - ahi! - ogni volta che mutavano lato. Un processo lungo che non finiva più. I colpevoli li condussero in città, a piedi, incatenati a coppia, fra due file di soldati col moschetto pronto. Le loro donne li seguivano correndo per le lunghe strade di campagna, in mezzo ai solchi, in mezzo ai fichidindia, in mezzo alle vigne, in mezzo alle biade color d'oro, trafelate, zoppicando, chiamandoli a nome ogni volta che la strada faceva gomito, e si potevano vedere in faccia i prigionieri. Alla città li chiusero nel

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gran carcere alto e vasto come un convento, tutto bucherellato da finestre colle inferriate; e se le donne volevano vedere i loro uomini, soltanto il lunedì, in presenza dei guardiani, dietro il cancello di ferro. E i poveretti divenivano sempre più gialli in quell'ombra perenne, senza scorgere mai il sole. Ogni lunedì erano più taciturni, rispondevano appena, si lagnavano meno. Gli altri giorni, se le donne ronzavano per la piazza attorno alla prigione, le sentinelle minacciavano col fucile. Poi non sapere che fare, dove trovare lavoro nella città, né come buscarsi il pane. Il letto nello stallazzo17 costava due soldi; il pane bianco si mangiava in un boccone e non riempiva lo stomaco; se si accoccolavano a passare una notte sull'uscio di una chiesa, le guardie le arrestavano. A poco a poco rimpatriarono, prima le mogli, poi le mamme. Un bel pezzo di giovinetta si perdette nella città e non se ne seppe più nulla. Tutti gli altri in paese erano tornati a fare quello che facevano prima. I galantuomini non potevano lavorare le loro terre colle proprie mani, e la povera gente non poteva vivere senza i galantuomini. Fecero la pace. L'orfano dello speziale rubò la moglie a Neli Pirru, e gli parve una bella cosa, per vendicarsi di lui che gli aveva ammazzato il padre. Alla donna che aveva di tanto in tanto certe ubbie18, e temeva che suo marito le tagliasse la faccia, all'uscire dal carcere, egli ripeteva: - Sta tranquilla che non ne esce più -. Ormai nessuno ci pensava; solamente qualche madre, qualche vecchiarello, se gli correvano gli occhi verso la pianura, dove era la città, o la domenica, al vedere gli altri che parlavano tranquillamente dei loro affari coi galantuomini, dinanzi al casino di conversazione, col berretto in mano, e si persuadevano che all'aria ci vanno i cenci19. Il processo durò tre anni, nientemeno! tre anni di prigione e senza vedere il sole. Sicché quegli accusati parevano tanti morti della sepoltura, ogni volta che li conducevano ammanettati al tribunale. Tutti quelli che potevano erano accorsi dal villaggio: testimoni, parenti, curiosi, come a una festa, per vedere i compaesani, dopo tanto tempo, stipati nella capponaia20 - ché capponi davvero si diventava là dentro! e Neli Pirru doveva vedersi sul mostaccio21 quello dello speziale, che s'era imparentato a tradimento con lui! Li facevano alzare in piedi ad uno ad uno. - Voi come vi chiamate? - E ciascuno si sentiva dire la sua, nome e cognome e quel che aveva fatto. Gli avvocati armeggiavano, fra le chiacchiere, coi larghi maniconi pendenti, e si scalmanavano, facevano la schiuma alla bocca, asciugandosela subito col fazzoletto bianco, tirandoci su una presa di tabacco. I giudici sonnecchiavano, dietro le lenti dei loro occhiali, che agghiacciavano il cuore. Di faccia erano seduti in fila dodici galantuomini22, stanchi, annoiati, che sbadigliavano, si grattavano la barba, o ciangottavano23 fra di loro. Certo si dicevano che l'avevano scappata bella a non essere stati dei galantuomini di quel paesetto lassù, quando avevano fatto la libertà. E quei poveretti cercavano di leggere nelle loro facce. Poi se ne andarono a confabulare fra di loro, e gli imputati aspettavano pallidi, e cogli occhi fissi su quell'uscio chiuso. Come rientrarono, il loro capo, quello che parlava colla mano sulla pancia, era quasi pallido al pari degli accusati, e disse: - Sul mio onore e sulla mia coscienza24!... Il carbonaio, mentre tornavano a mettergli le manette, balbettava: - Dove mi conducete? - In galera? - O perché? Non mi è toccato neppure un palmo di terra! Se avevano detto che c'era la libertà!... – 1 casino dei galantuomini: circolo dei proprietari terrieri; 2 nerbare: frustare; 3 campieri: le guardie armate addette alla sorveglianza di una tenuta agricola; 4 epulone: ricco goloso e avaro; 5 tarì: moneta in uso durante il regno dei Borboni; 6 cappelli:i benestanti; 7 Ruota: una specie di armadio girevole posto a fianco dei conventi di suore per introdurvi offerte; i figli non voluti venivano abbandonati dalle madri in uno degli scomparti per affidarli alle cure delle suore; 8 speziale: farmacista; 9 la sua ragazza: sua figlia; 10 martello: il battente per bussare alla porta; 11 in falsetto: con voce acuta; 12 prima: sotto i Borboni; 13 turchi: infedeli, senza religione; 14 a riffa e a raffa: chi arraffa di più; 15 il generale: nella realtà storica è Nino Bixio, il luogotenente di Garibaldi; 16 scranna: panca di legno; 17 stallazzo: stalla annessa ad una locanda; 18 ubbie: timori, scrupoli; 19 all’aria ci vanno i cenci: ci rimettono sempre i poveri; 20 capponaia: la gabbia del tribunale; 21 sul mostaccio: faccia a faccia; 22 dodici galantuomini: i giurati; 23 ciangottavano: borbottavano; 24 Sul mio…coscienza: è la formula con cui inizia la sentenza 1. Comprensione complessiva 1.1 Riassumi il contenuto della novella in non più di 10 righe 2. Analisi e commento del testo 2.1 La folla colpisce indistintamente, pur rivolgendosi contro personaggi che agli occhi dei contadini sono espressione del potere secolare che li opprime. Individua tali personaggi e indica di quali “torti” sono colpevoli. La furia popolare colpisce anche figure “innocenti”. Quali sono? Quali aspetti le caratterizzano e in che modo la folla giustifica la loro uccisione? 2.2 La “giustizia” che ripristina lo status quo è incomprensibile per coloro che ne sono vittime. Per quale ragione? 2.3 Nell’ultima sequenza il narratore assume il punto di vista popolare, attraverso l’artificio della regressione. Individua qualche esempio nel testo. 2.4 Il testo è ricco di espressioni popolari, di similitudini, di proverbi e modi di dire. Dopo averli individuati, riportali nel foglio protocollo oppure scrivi l’inizio e la fine della parte ponendola tra “…”. Quale obiettivo si propone secondo te l’autore attraverso tale scelta linguistica? 2.5 Quali aspetti caratterizzano il ritmo della narrazione? Quali sono le tecniche che Verga utilizza? 3. Approfondimenti 3.1 Contestualizza la novella all’interno della produzione verghiana, evidenziando i nuclei tematici, le particolarità linguistiche e stilistiche comuni ad altre opere che hai letto. 3.2 Dopo aver illustrato il pensiero e la poetica verghiana, indica quali elementi in comune e differenze puoi cogliere col Naturalismo francese.

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TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE” CONSEGNE Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», interpretando e confrontando i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell'«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.

1. AMBITO ARTISTICO- LETTERARIO

ARGOMENTO: L’aspirazione alla libertà nella tradizione e nell’immaginario artistico-letterario.

DOCUMENTI

Dolce consorte, le rispose Ettore, ciò tutto che dicesti a me pur anco ange il pensier; ma de' Troiani io temo fortemente lo spregio, e dell'altere Troiane donne, se guerrier codardo mi tenessi in disparte, e della pugna evitassi i cimenti. Ah nol consente, no, questo cor. Da lungo tempo appresi

Or ti piaccia gradir la sua venuta: libertà va cercando, ch'è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta. Tu 'l sai, che non ti fu per lei amara in Utica la morte, ove lasciasti la vesta ch'al gran dì sarà sì chiara. DANTE ALIGHIERI, Purgatorio, I, vv. 70-75

ad esser forte, ed a volar tra' primi negli acerbi conflitti alla tutela della paterna gloria e della mia. Giorno verrà, presago il cor mel dice, verrà giorno che il sacro iliaco muro e Priamo e tutta la sua gente cada. Ma né de' Teucri il rio dolor, né quello d'Ecuba stessa, né del padre antico, né de' fratei, che molti e valorosi sotto il ferro nemico nella polve cadran distesi, non mi accora, o donna, sì di questi il dolor, quanto il crudele tuo destino, […] Ma pria morto la terra mi ricopra, ch'io di te schiava i lai pietosi intenda. OMERO, Iliade, libro VI

"1. -[…] E se, come io dissi, era necessario, volendo vedere la virtù di Moisè, che il populo d'Isdrael fussi stiavo in Egitto, et a conoscere la grandezza dello animo di Ciro, ch'e' Persi fussino oppressati da' Medi e la eccellenzia di Teseo, che li Ateniensi fussino dispersi; così al presente, volendo conoscere la virtù d'uno spirito italiano, era necessario che la Italia si riducessi nel termine che ell'è di presente, e che la fussi più stiava che li Ebrei, più serva ch'e' Persi, più dispersa che li Ateniensi, sanza capo, sanza ordine; battuta, spogliata, lacera, corsa, et avessi sopportato d'ogni sorte ruina. 2. -[…] In modo che, rimasa sanza vita, espetta qual possa esser quello che sani le sue ferite, e ponga fine a' sacchi di Lombardia, alle taglie del Reame e di Toscana, e la guarisca di quelle sue piaghe già per lungo tempo infistolite. Vedesi come la prega Dio, che le mandi qualcuno che la redima da queste crudeltà et insolenzie barbare. Vedesi ancora tutta pronta e disposta a seguire una bandiera, pur che ci sia uno che la pigli." N. MACHIAVELLI, Il Principe, Capitolo XXVI, 1532

O stranieri, nel proprio retaggio torna Italia, e il suo suolo riprende; o stranieri, strappate le tende da una terra che madre non v'è. Non vedete che tutta si scote dal Cenisio alla balza di Scilla? Non sentite che infida vacilla sotto il peso de' barbari piè? O stranieri! Sui vostri stendardi

ogni gente sia libera, e pèra della spada l'iniqua ragion. Se la terra ove oppressi gemeste preme i corpi de' vostri oppressori, se la faccia d'estranei signori tanto amara vi parve in quei dì; chi v'ha detto che sterile, eterno sarìa il lutto dell'itale genti? Chi v'ha detto che ai nostri lamenti

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sta l'obbrobrio di un giuro tradito; un giudizio da voi proferito v'accompagna a l'iniqua tenzon; voi che a stormo gridaste in quei giorni: Dio rigetta la forza straniera;

sarìa sordo quel Dio che v'udì?

A. MANZONI, Marzo 1821, vv. 41-64, 1848

Su i quaderni di scolaro Su i miei banchi e gli alberi Su la sabbia su la neve Scrivo il tuo nome Su ogni pagina che ho letto Su ogni pagina che è bianca Sasso sangue carta o cenere Scrivo il tuo nome Su le immagini dorate Su le armi dei guerrieri Su la corona dei re Scrivo il tuo nome […] E in virtù d'una parola Ricomincio la mia vita Sono nato per conoscerti Per chiamarti Libertà P. ELUARD, Liberté, 1942, trad. F. Fortini

E come potevamo noi cantare con il piede straniero sopra il cuore, fra i morti abbandonati nelle piazze, sull'erba dura di ghiaccio, al lamento d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero della madre che andava incontro al figlio crocifisso sul palo del telegrafo? Alle fronde dei salici, per voto, anche le nostre cetre erano appese, oscillavano lievi al triste vento S. QUASIMODO, da Giorno dopo giorno, 1947

«Sono felice di unirmi a voi in questa che passerà alla storia come la più grande dimostrazione per la libertà nella storia del nostro paese. Cento anni fa un grande americano, alla cui ombra ci leviamo oggi, firmò il Proclama sull’Emancipazione. Questo fondamentale decreto venne come un grande faro di speranza per milioni di schiavi negri che erano stati bruciati sul fuoco dell’avida ingiustizia. Venne come un’alba radiosa a porre termine alla lunga notte della cattività. […]

Cerchiamo di non soddisfare la nostra sete di libertà bevendo alla coppa dell’odio e del risentimento. Dovremo per sempre condurre la nostra lotta al piano alto della dignità e della disciplina. Non dovremo permettere che la nostra protesta creativa degeneri in violenza fisica. Dovremo continuamente elevarci alle maestose vette di chi risponde alla forza fisica con la forza dell’anima.

Questa meravigliosa nuova militanza che ha interessato la comunità negra non dovrà condurci a una mancanza di fiducia in tutta la comunità bianca, perché molti dei nostri fratelli bianchi, come prova la loro presenza qui oggi, sono giunti a capire che il loro destino è legato col nostro destino, e sono giunti a capire che la loro libertà è inestricabilmente legata alla nostra libertà».

Martin Luther KING, da I have a dream, 1965

È una delle opere più note dell'artista. La libertà che guida il popolo nasce in relazione ai moti rivoluzionari del luglio 1830, che rovesciarono il regno di Carlo X in soli tre giorni. La tela è dominata dall'impeto travolgente del popolo che avanza e che nessuna forza reazionaria potrà arrestare. È, questo, un quadro nel quale è rappresentata con chiarezza l'ideologia liberale dei giovani romantici. E. DELACROIX La libertà che guida il popolo. 28 luglio 1830 (olio su tela, Parigi, Louvre)

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2. AMBITO SOCIO-ECONOMICO

ARGOMENTO: Essere giovani nel 2015: tra lacerazioni, orrori, speranze e impegno.

Documento n.1

"Ci sono generazioni che creano gli eventi, come quella del maggio del '68. Altre, come la nostra, che dagli eventi sono raggiunte e colpite. La posta in gioco per questa generazione sarà di resistere a chi l'ha risvegliata e le ha dato un nome. A chi pretende di definirla come se non avesse coscienza di sé, come se non esistesse". Dalle colonne di Libération il filosofo francese Frédéric Worms, professore all'Ècole Normale Supérieure di Parigi, analizza l'emersione di una generazione (ribattezzata in questi giorni "Bataclan") nel mirino dell'attacco terroristico del 13 novembre: una classe di giovani "creativa, poliglotta, amante del viaggio, interdisciplinare" che, radunata da questo evento, ha scoperto di avere un'identità e di essere attraversata, già da prima, da una frattura di cui non era a conoscenza. "Una generazione - dice Worms - che senza saperlo era già lacerata e che, se saprà non farsi vincere dall'ossessione, sarà ancora là, ancora al bar". Perché quella che è stata colpita, continua il filosofo, "non era una generazione spensierata, senza preoccupazioni, leggera. Seduti a un tavolo a sorseggiare vino si parla di tutto e di niente. Ma dietro quel niente c'è anche uno sfondo: le immagini dei rifugiati, la guerra che non è solo lontana ma anche qui, la crisi che non è vero che è finita. Come poteva essere spensierata una generazione simile? E allora, ecco il punto, ecco la ferita, la contraddizione che è una caratteristica del nostro presente. Da un lato la guerra, i cambiamenti climatici, le migrazioni umane, la trasformazione del mondo che scivola sullo schermo di un telefono. Dall'altro la vita che apparentemente continua. I bar e le terrazze".

( Silvia De Santis, La sfida per questa generazione sarà la resistenza, L'Huffington Post, 17.11.2015)

Documento n.2

Vengono chiamati foreign fighters, ingrossano le fila dei gruppi terroristici e delle milizie in conflitti non convenzionali, come quello siriano. Il loro numero è destinato a crescere. Ecco le origini e i motivi del fenomeno analizzati da Andrea Manciulli (PD), vice presidente Commissione esteri della Camera.

Come avviene il reclutamento di questi combattenti? Di solito attraverso due canali. Spesso viene effettuato nelle moschee più radicali del Vecchio Continente, grazie alla propaganda di predicatori itineranti. Oppure attraverso le carceri, dove questi ragazzi, che di solito vengono da famiglie problematiche e da un passato travagliato, vengono avvicinati in un momento di particolare sconforto o fragilità.

Cosa spinge ragazzi cresciuti in una cultura occidentale ad abbracciare il jihad, la “guerra santa” islamica? Principalmente un forte senso di rivalsa verso le comunità che li ospitano. Da un lato sono persone diventate a tutti gli effetti di nazionalità europea, ma dall’altro riversano sull’Occidente un sentimento di insoddisfazione e frustrazione per la loro condizione sociale che non li soddisfa. Per loro diventare foreign fighters e abbracciare il fondamentalismo rappresenta un modo per provare a riscattarsi e trovare nel jihad una ragione profonda di esistenza.

Cosa si può fare per contrastare questa crescita?La strada è quella di un migliore monitoraggio e del fare “rete” in Europa e attraverso accordi con Paesi extracomunitari. Ad esempio il nostro Paese firmerà a breve con la Turchia un accordo per contrastare congiuntamente il terrorismo e vigilare meglio sul corridoio che, passando da Ankara, porta i foreign fighters proprio in Siria.

(sito internet: formiche.net, Foreign fighter, chi sono e cosa vogliono i jihadisti della porta accanto, 9.06.2014)

Documento n.3

L’Erasmus è senza dubbio uno dei programmi di maggiore successo del progetto europeo. Dall’anno della sua nascita (1987), più di tre milioni di persone hanno scelto di partire per studiare o insegnare all’estero, tornando in patria con un bagaglio di conoscenze e abilità che difficilmente avrebbero potuto acquisire in altro modo. Conoscenze tornate molto utili: sulla disoccupazione di medio e lungo termine, gli studenti Erasmus hanno la metà delle possibilità di rimanere senza lavoro rispetto a chi non parte. La generazione Erasmus è la prima generazione veramente europea: nel definire i legami con la propria città, il proprio paese e l’Europa, quest’ultima viene scavalcata dalle altre due voci tra i non-Erasmus; tra coloro che sono partiti, invece, il senso di appartenenza all’Europa stacca nettamente (rispettivamente di 10 e 8 punti percentuali) il legame con città e paese d’origine. Si sbaglia chi ritiene che un dato simile significhi rinnegare le proprie radici: sentirsi europei non vuol dire tagliare i legami con la propria identità da un punto di vista etnico o culturale, ma abbracciare degli ideali e dei valori condivisi che vanno ben oltre le frontiere nazionali.

Federico Plantera, Giovani: la generazione Erasmus è più europea, più consapevole e più occupata, Il fatto quotidiano, 17 ottobre 2015

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3. AMBITO STORICO- POLITICO ARGOMENTO: La prima guerra mondiale: Neutralisti e Interventisti in Italia DOCUMENTI “Compagni, non è più tempo di parlare, ma di fare: non è più tempo di concioni (discorsi), ma di azioni, e di azioni romane. Se considerato è come crimine l’incitare alla violenza i cittadini io mi vanto di questo crimine, io lo prenderò sopra me solo. […]

Udite. Noi siamo sul punto di essere venduti come carne infetta. Chiamarsi italiano sarà nome da rossore, nome da nascondere, nome da averne bruciate le labbra. Intendete? Avete inteso?

Questo vuol fare di noi il mestatore di Dronero (Giolitti), intruglio osceno. […] Questo vuol fare di noi quell’ansimante leccatore di sudici piedi prussiani. […]Formatevi in drappelli, formatevi in pattuglie civiche; e fate la ronda, ponetevi alla posta per pigliarli, per catturarli. Non una folla urlante, ma siate una milizia vigilante ”

G. D’ANNUNZIO, Arringa al popolo di Roma, 13 maggio 1915

“Gridare: “Noi vogliamo la guerra!” Non potrebbe essere allo stato dei fatti molto più rivoluzionario che gridare “abbasso”? […] E’ a voi giovani d’Italia; giovani delle officine e degli atenei; giovani d’anni e giovani di spirito; giovani che appartenete alla generazione di “fare” la storia; è a voi che io lancio il mio grido augurale, sicuro che avrà nelle vostre file una vasta risonanza di echi e di simpatie. Il grido è una parola che io non avrei mai pronunciato in tempi normali, e che innalzo forte, a voce spiegata, senza infingimenti, con sicura fede, oggi: una parola paurosa e fascinante: guerra!”

B. MUSSOLINI, Articolo di fondo del “popolo d’Italia”, 15.11.1914”

“I fautori della guerra sostenevano allora l’urgenza di prendervi parte, ritenendo che essa sarebbe stata di breve durata; temevano che, venendo a finire senza il nostro intervento, si perdesse una magnifica occasione per compiere l’unità nazionale; ed affermavano che l’intervento nostro, rompendo l’equilibrio delle forze, avrebbe fatto finire la guerra in tre o quattro mesi.

Io avevo invece la convinzione che sarebbe stata lunghissima, e tale convinzione manifestavo liberamente a tutti i colleghi della Camera coi quali ebbi occasione di discorrerne. A chi mi parlava di una guerra di tre mesi rispondevo che sarebbe durata almeno tre anni perché si trattava di debellare i due imperi militarmente più organizzati del mondo, che da oltre quarant’anni si preparavano alla guerra”.

G.GIOLITTI, Le memorie.

Nel “Convegno di Bologna” del Partito Socialista italiano, il 16 maggio 1915, prevalse la decisione di chiamare i lavoratori ad esprimere “l’avversione incrollabile del proletariato […] all’intervento” in guerra con manifestazioni e comizi che abbiano” carattere di disciplina, di dignità e di impotenza, e, nonostante l’opposizione di Serrati ed altri, passa la formula di Lazzari” né aderire, né sabotare”.

Non patteggiamo col nemico […] Noi stessi, vinti per ora riconosciamo la necessità di subire la dura legge del più forte. Ma riaffermiamo la nostra incrollabile volontà di dare domani altre battaglie, ripetiamo la nostra fermissima speranza di conseguire la vittoria. Non è una tregua d’armi che domandiamo agli avversari e tanto meno un armistizio. Spontaneamente ci tiriamo in disparte. La sciamo che la borghesia faccia la sua guerra; la guerra che ha voluto e della quale se n’è assunta dinanzi al non lontano avvenire tutta la responsabilità”.

AVANTI, 24 MAGGIO 1915

“Nel presentarle pertanto a Voi, che reggete in questa tragica ora le sorti dei popoli belligeranti, siamo animati dalla dolce e cara speranza di vederle accettate, e di giungere così quanto prima alla cessazione di questa lotta tremenda, la quale, ogni giorno di più, apparisce inutile strage”.

BENEDETTO XV, Nota ai capi dei Paesi belligeranti, 1 agosto 1917

“Com’è bella, da monte a monte, la voce sonora e decisa dell’artiglieria! Come ricopre bene coi suoi tonfi lunghi e larghi, i pistolotti degli avvocati, i razzi dei poeti e i boati delle folle incattivite! Il cannone non fa che un verso, ma quel verso riempie per giornate intere gli stupidi cieli agresti da troppo tempo stagnanti e rimane scritto sul campo di mira a lettere di sangue con svolazzi di fumo.

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Siamo troppi. La guerra è un’operazione maltusiana. C’è un troppo di qua e un troppo di là che si premono. La guerra rimette in pari le partite. Fa il vuoto perché si respiri meglio. Lascia meno bocche attorno alla stessa tavola. E leva di tono un’infinità di uomini che vivevano perché erano nati; che mangiavano per vivere, che lavoravano per mangiare e maledicevano il lavoro senza il coraggio di rifiutare la vita”.

GIOVANNI PAPINI, scrittore, Amiamo la guerra, nella rivista “Lacerba”, 1 ottobre 1914

4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO

ARGOMENTO: Le responsabilità della scienza e della tecnologia.

DOCUMENTI

«Agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la permanenza di un’autentica vita umana sulla terra.» Hans JONAS, Il principio responsabilità. Un’etica per la civiltà tecnologica, Einaudi, Torino 1990 (ed. originale 1979)

«Mi piacerebbe (e non mi pare impossibile né assurdo) che in tutte le facoltà scientifiche si insistesse a oltranza su un punto: ciò che farai quando eserciterai la professione può essere utile per il genere umano, o neutro, o nocivo. Non innamorarti di problemi sospetti. Nei limiti che ti saranno concessi, cerca di conoscere il fine a cui il tuo lavoro è diretto. Lo sappiamo, il mondo non è fatto solo di bianco e di nero e la tua decisione può essere probabilistica e difficile: ma accetterai di studiare un nuovo medicamento, rifiuterai di formulare un gas nervino. Che tu sia o non sia un credente, che tu sia o no un “patriota”, se ti è concessa una scelta non lasciarti sedurre dall’interesse materiale e intellettuale, ma scegli entro il campo che può rendere meno doloroso e meno pericoloso l’itinerario dei tuoi compagni e dei tuoi posteri. Non nasconderti dietro l’ipocrisia della scienza neutrale: sei abbastanza dotto da saper valutare se dall’uovo che stai covando sguscerà una colomba o un cobra o una chimera o magari nulla.»

Primo LEVI, Covare il cobra, 11 settembre 1986, in Opere II, Einaudi, Torino 1997

«È storia ormai a tutti nota che Fermi e i suoi collaboratori ottennero senza accorgersene la fissione (allora scissione) del nucleo di uranio nel 1934. Ne ebbe il sospetto Ida Noddack: ma né Fermi né altri fisici presero sul serio le sue affermazioni se non quattro anni dopo, alla fine del 1938. Poteva benissimo averle prese sul serio Ettore Majorana, aver visto quello che i fisici dell’Istituto romano non riuscivano a vedere. E tanto più che Segrè parla di «cecità». La ragione della nostra cecità non è chiara nemmeno oggi, dice. Ed è forse disposto a considerarla come provvidenziale, se quella loro cecità impedì a Hitler e Mussolini di avere l’atomica. Non altrettanto – ed è sempre così per le cose provvidenziali – sarebbero stati disposti a considerarla gli abitanti di Hiroshima e di Nagasaki.»

Leonardo SCIASCIA, La scomparsa di Majorana, Einaudi, Torino 1975

«La scienza può aiutarci a costruire un futuro desiderabile. Anzi, le conoscenze scientifiche sono mattoni indispensabili per erigere questo edificio. Ma […] è d’obbligo sciogliere il nodo decisivo del valore da dare alla conoscenza. Il valore che sembra prevalere oggi è quello, pragmatico, che alla conoscenza riconosce il mercato. Un valore utilitaristico: dobbiamo cercare di conoscere quello che ci può tornare immediatamente ed economicamente utile. […] Ma, se vogliamo costruire un futuro desiderabile, anche nel campo della scienza applicata il riconoscimento del valore della conoscenza non può essere delegato al mercato. Lo ha dimostrato la recente vertenza tra le grandi multinazionali e il governo del Sud Africa sui farmaci anti-Aids […]. Il mercato non è in grado di distribuire gli “utili della conoscenza” all’80% della popolazione mondiale. Per costruire il futuro coi mattoni della scienza occorre dunque (ri)associare al valore di mercato della conoscenza altri valori: i valori dello sviluppo umano.»

Pietro GRECO, Sua maestà la tecnologia. Chi ha paura della scienza?, “l’Unità”, 7 luglio 2001

«La ricerca dovrebbe essere libera, non dovrebbe essere guidata da nessuno. In fondo se ci si pensa bene, da che essa esiste è frutto dell’istanza del singolo piuttosto che risultato collettivo. Dovrebbe essere libera da vincoli religiosi e soggiogata a un unico precetto: progredire nelle sue applicazioni in funzione del benessere degli esseri viventi, uomini e animali. Ecco questa credo sia la regola e l’etica dello scienziato: la ricerca scientifica deve accrescere nel mondo la proporzione del bene. Le applicazioni della scienza devono portare progresso e non regresso, vantaggio e non svantaggio. Certo è anche vero che la ricerca va per tentativi e di conseguenza non ci si può subito rendere conto dell’eventuale portata negativa; in tal caso bisognerebbe saper rinunciare.» Margherita HACK intervistata da Alessandra Carletti, Roma Tre News, n. 3/2007

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TIPOLOGIA C: TEMA DI ARGOMENTO STORICO

La storia italiana di inizio Novecento è stata sicuramente segnata dalla figura di Giolitti. Dopo aver adeguatamente contestualizzato il periodo di riferimento, il candidato analizzi l’età giolittiana evidenziandone potenzialità e limiti. Si faccia esplicito riferimento alla linea politica seguita, alle riforme attuate, alle modalità di acquisizione del consenso, alla posizione dell’Italia nel contesto internazionale.

TIPOLOGIA D: ARGOMENTO D’ORDINE GENERALE

Una delle principali sfide di oggi è quella dello “sviluppo sostenibile”, ovvero di come rendere compatibili le esigenze dell’economia con le ragioni del pianeta. Le risorse della Terra, infatti, sono limitate; i rifiuti e le emissioni inquinanti prodotti dall’uomo hanno un impatto distruttivo sull’ambiente. Proprio in questi giorni, all'incontro di Parigi, il presidente Obama ha affermato che “la nostra è probabilmente l'ultima generazione che può ancora invertire la tendenza e salvare il pianeta”. Discuti il problema alla luce delle tue conoscenze, esponendo anche la tua opinione al riguardo.

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Istituto Istruzione Superiore “Segato”

SECONDA SIMULAZIONE

PRIMA PROVA D’ESAME

A.S.2015-2016

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO Il fu Mattia Pascal, Luigi Pirandello.

Una delle poche cose, anzi forse la sola ch'io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia Pascal. E me ne approfittavo. Ogni qual volta qualcuno de' miei amici o conoscenti dimostrava d'aver perduto il senno fino al punto di venire da me per qualche consiglio o suggerimento, mi stringevo nelle spalle, socchiudevo gli occhi e gli rispondevo: - Io mi chiamo Mattia Pascal.

- Grazie, caro. Questo lo so.

- E ti par poco?

Non pareva molto, per dir la verità, neanche a me. Ma ignoravo allora che cosa volesse dire il non sapere neppur questo, il non poter più rispondere, cioè, come prima, all'occorrenza:

- Io mi chiamo Mattia Pascal.

Qualcuno vorrà bene compiangermi (costa così poco), immaginando l'atroce cordoglio d'un disgraziato, al quale avvenga di scoprire tutt'a un tratto che... sì, niente, insomma: né padre, né madre, né come fu o come non fu; e vorrà pur bene indignarsi (costa anche meno) della corruzione dei costumi, e de' vizii, e della tristezza dei tempi, che di tanto male possono esser cagione a un povero innocente. Ebbene, si accomodi. Ma è mio dovere avvertirlo che non si tratta propriamente di questo. Potrei qui esporre, di fatti, in un albero genealogico, l'origine e la discendenza della mia famiglia e dimostrare come qualmente non solo ho conosciuto mio padre e mia madre, ma e gli antenati miei e le loro azioni, in un lungo decorso di tempo, non tutte veramente lodevoli.

E allora?

Ecco: il mio caso è assai più strano e diverso; tanto diverso e strano che mi faccio a narrarlo.

Fui, per circa due anni, non so se più cacciatore di topi che guardiano di libri nella biblioteca che un monsignor Boccamazza, nel 1803, volle lasciar morendo al nostro Comune. E' ben chiaro che questo Monsignore dovette conoscer poco l'indole e le abitudini de' suoi concittadini; o forse sperò che il suo lascito dovesse col tempo e con la comodità accendere nel loro animo l'amore per lo studio. Finora, ne posso rendere testimonianza, non si è acceso: e questo dico in lode de' miei concittadini: Del dono anzi il Comune si dimostrò così poco grato al Boccamazza, che non volle neppure erigergli un mezzo busto pur che fosse, e i libri lasciò per molti e molti anni accatastati in un vasto e umido magazzino, donde poi li trasse, pensate voi in quale stato, per allogarli nella chiesetta fuori mano di Santa Maria Liberale, non so per qual ragione sconsacrata. Qua li affidò, senz'alcun discernimento, a titolo di beneficio, e come sinecura, a qualche sfaccendato ben protetto il quale, per due lire al giorno, stando a guardarli, o anche senza guardarli affatto, ne avesse sopportato per alcune ore il tanfo della muffa e del vecchiume.

Tal sorte toccò anche a me; e fin dal primo giorno io concepii così misera stima dei libri, sieno essi a stampa o manoscritti (come alcuni antichissimi della nostra biblioteca), che ora non mi sarei mai e poi mai messo a scrivere, se, come ho detto, non stimassi davvero strano il mio caso e tale da poter servire d'ammaestramento a qualche curioso lettore, che per avventura, riducendosi finalmente a effetto l'antica speranza della buon'anima di monsignor Boccamazza, capitasse in questa biblioteca, a cui io lascio questo mio manoscritto, con l'obbligo però che nessuno possa aprirlo se non cinquant'anni dopo la mia terza,

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ultima e definitiva morte.

Giacché, per il momento (e Dio sa quanto me ne duole), io sono morto, sì, già due volte, ma la prima per errore, e la seconda... sentirete.

Comprensione

1.1.Nella Premessa del romanzo Il fu Mattia Pascal il protagonista narratore si presenta al lettore: quale immagine fornisce di sé? Delinea un profilo del personaggio facendo precisi riferimenti al testo qui proposto.

Analisi ed interpretazione

2.1.Che effetto suscitano sul lettore le informazioni e le anticipazioni che il protagonista dà di sé?

2.2.Il protagonista cerca di instaurare un dialogo con il lettore: fai riferimento ad alcune parti del testo in cui trovi questo atteggiamento.

2.3.In base a quali elementi testuali si può dire che la storia è raccontata a posteriori?

Approfondimento

3.1.Spiega il relativismo pirandelliano.

3.2.Collega questo brano ad altri testi di Pirandello in cui emergano le stesse tematiche.

TIPOLOGIA B: REDAZIONE DI “UN SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”

CONSEGNE

Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.

1. AMBITO ARTISTICO-LETTERARIO

Argomento: Il dono

DOCUMENTI

«La madre aveva steso una tovaglia di lino, per terra, su una stuoia di giunco, e altre stuoie attorno. E, secondo l’uso antico, aveva messo fuori, sotto la tettoia del cortile, un piatto di carne e un vaso di vino cotto dove galleggiavano fette di buccia d’arancio, perché l’anima del marito, se mai tornava in questo mondo, avesse da sfamarsi. Felle andò a vedere: collocò il piatto ed il vaso più in alto, sopra un’asse della tettoia, perché i cani randagi non li toccassero; poi guardò ancora verso la casa dei vicini. Si vedeva sempre luce alla finestra, ma tutto era silenzio; il padre non doveva essere ancora tornato col suo regalo misterioso. Felle rientrò in casa, e prese parte attiva alla cena. In mezzo alla mensa sorgeva una piccola torre di focacce tonde e lucide che parevano d’avorio: ciascuno dei commensali ogni tanto si sporgeva in avanti e ne tirava una a sé: anche l’arrosto, tagliato a grosse fette, stava in certi larghi vassoi di legno e di creta: e ognuno si serviva da sé, a sua volontà. [...] Ma quando fu sazio e sentì bisogno di muoversi, ripensò ai suoi vicini di casa: che mai accadeva da loro? E il padre era tornato col dono? Una curiosità invincibile lo spinse ad uscire ancora nel cortile, ad avvicinarsi e spiare. Del resto la porticina era socchiusa: dentro la cucina le bambine stavano ancora intorno al focolare ed il padre, arrivato tardi ma sempre in tempo, arrostiva allo spiedo la coscia del porchetto donato dai vicini di casa. Ma il regalo comprato da lui, dal padre, dov’era? – Vieni avanti, e va su a vedere – gli disse l’uomo, indovinando il pensiero di lui. Felle entrò, salì la scaletta

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di legno, e nella cameretta su, vide la madre di Lia assopita nel letto di legno, e Lia inginocchiata davanti ad un canestro. E dentro il canestro, fra pannolini caldi, stava un bambino appena nato, un bel bambino rosso, con due riccioli sulle tempie e gli occhi già aperti. – È il nostro primo fratellino – mormorò Lia. – Mio padre l’ha comprato a mezzanotte precisa, mentre le campane suonavano il “Gloria”. Le sue ossa, quindi, non si disgiungeranno mai, ed egli le ritroverà intatte, il giorno del Giudizio Universale. Ecco il dono che Gesù ci ha fatto questa notte.»

Grazia DELEDDA, Il dono di Natale, 1930, in G. D., Le novelle, 4, La Biblioteca dell’identità de L’Unione Sarda, Cagliari 2012

«Gli uomini disapprendono l’arte del dono. C’è qualcosa di assurdo e di incredibile nella violazione del principio di scambio; spesso anche i bambini squadrano diffidenti il donatore, come se il regalo non fosse che un trucco per vendere loro spazzole o sapone. In compenso si esercita la charity, la beneficenza amministrata, che tampona programmaticamente le ferite visibili della società. Nel suo esercizio organizzato l’impulso umano non ha più il minimo posto: anzi la donazione è necessariamente congiunta all’umiliazione, attraverso la distribuzione, il calcolo esatto dei bisogni, in cui il beneficato viene trattato come un oggetto. Anche il dono privato è sceso al livello di una funzione sociale, a cui si destina una certa somma del proprio bilancio, e che si adempie di mala voglia, con una scettica valutazione dell’altro e con la minor fatica possibile. La vera felicità del dono è tutta nell’immaginazione della felicità del destinatario: e ciò significa scegliere, impiegare tempo, uscire dai propri binari, pensare l’altro come un soggetto: il contrario della smemoratezza. Di tutto ciò quasi nessuno è più capace. Nel migliore dei casi uno regala ciò che desidererebbe per sé, ma di qualità leggermente inferiore. La decadenza del dono si esprime nella penosa invenzione degli articoli da regalo, che presuppongono già che non si sappia che cosa regalare, perché, in realtà, non si ha nessuna voglia di farlo. Queste merci sono irrelate come i loro acquirenti: fondi di magazzino fin dal primo giorno.»

Theodor W. ADORNO, Minima moralia. Meditazioni della vita offesa, trad. it. Einaudi, Torino 1994 (ed. originale 1951)

«La Rete di certo promuove la diffusione di una nuova cultura del dono, dello scambio reciproco (o quasi). Possiamo percorrere strade aperte, sconfinate, che offrono nuove possibilità di stabilire contatti e anche di dare vita a forme di aggregazione fondate sostanzialmente sul dono, ma che rimangono racchiuse in piccole nicchie, microcosmi con cui giocare o dove si può apprendere, nei quali ci si mostra, si costruiscono e si modificano identità, si condividono interessi, si elaborano linguaggi. Un dono costretto quindi dentro piccole mura fatte di specchi, trasparenti, che riflettono e amplificano la luce e i legami, ma che non sempre riescono a sopravvivere alle intemperie, agli improvvisi venti del mondo contemporaneo. E quando si spezzano, non si può fare altro che costruire qualcosa di simile, un po’ più in là. Una delle caratteristiche della Rete è quella di dare vita a comunità immaginate, che non sempre necessitano di relazioni tra gli individui.»

Marco AIME e Anna COSSETTA, Il dono al tempo di Internet, Einaudi, Torino 2010

«Difficilmente si diventa una persona generosa da soli: la generosità è una cosa che si impara. [...] Quando un dono s’inserisce in una catena di reciprocità generalizzata, si lascia meno facilmente interpretare come un fenomeno puramente individualistico e interessato. Nel caso di una reciprocità diretta, invece, la tentazione è forte di assimilare lo scambio di doni a una variante dello scambio mercantile. [...] È così che, in un mercoledì del mese di luglio 2007, Barbara Bunnell diventa la prima paziente nella storia a ricevere un rene all’interno di una catena di reciprocità generalizzata. Dopo che il primo donatore regala il suo rene a Barb, Ron Bunnell, il marito di Barb darà un suo rene ad Angela Heckman; poi la madre di Angela darà un suo rene a qualcun altro ancora, e così via, in una catena continua che aiuterà altre sette persone.All’inizio di questa catena c’è un giovane uomo, Matt Jones, che accetta di donare un rene “senza perché”; cioè non per salvare dalla dialisi una persona cara, ma solo per la gioia di aiutare sconosciuti.»

Mark ANSPACH, Cosa significa ricambiare? Dono e reciprocità, in AA.VV. Cosa significa donare?, Guida , Napoli 2011

«Da una lettura sommaria e superficiale si può concludere che oggi non c’è più posto per il dono ma solo per il mercato, lo scambio utilitaristico, addirittura possiamo dire che il dono è solo un modo per simulare gratuità e disinteresse là dove regna invece la legge del tornaconto. In un’epoca di abbondanza e di opulenza si può addirittura praticare l’atto del dono per comprare l’altro, per neutralizzarlo e togliergli la sua piena libertà. Si può perfino usare il

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dono - pensate agli «aiuti umanitari» - per nascondere il male operante in una realtà che è la guerra. [...] Ma c’è pure una forte banalizzazione del dono che viene depotenziato e stravolto anche se lo si chiama «carità»: oggi si «dona» con un sms una briciola a quelli che i mass media ci indicano come soggetti - lontani! -per i quali vale la pena provare emozioni... Dei rischi e delle possibili perversioni del dono noi siamo avvertiti: il dono può essere rifiutato con atteggiamenti di violenza o nell’indifferenza distratta; il dono può essere ricevuto senza destare gratitudine; il dono può essere sperperato: donare, infatti, è azione che richiede di assumere un rischio. Ma il dono può anche essere pervertito, può diventare uno strumento di pressione che incide sul destinatario, può trasformarsi in strumento di controllo, può incatenare la libertà dell’altro invece di suscitarla. I cristiani sanno come nella storia perfino il dono di Dio, la grazia, abbia potuto e possa essere presentato come una cattura dell’uomo, un’azione di un Dio perverso, crudele, che incute paura e infonde sensi di colpa. Situazione dunque disperata, la nostra oggi? No! Donare è un’arte che è sempre stata difficile: l’essere umano ne è capace perché è capace di rapporto con l’altro, ma resta vero che questo «donare se stessi» - perché di questo si tratta, non solo di dare ciò che si ha, ciò che si possiede, ma di dare ciò che si è - richiede una convinzione profonda nei confronti dell’altro. Donare significa per definizione consegnare un bene nelle mani di un altro senza ricevere in cambio alcunché. Bastano queste poche parole per distinguere il «donare» dal «dare», perché nel dare c’è la vendita, lo scambio, il prestito. Nel donare c’è un soggetto, il donatore, che nella libertà, non costretto, e per generosità, per amore, fa un dono all’altro, indipendentemente dalla risposta di questo. Potrà darsi che il destinatario risponda al donatore e si inneschi un rapporto reciproco, ma può anche darsi che il dono non sia accolto o non susciti alcuna reazione di gratitudine. Donare appare dunque un movimento asimmetrico che nasce da spontaneità e libertà.»

Enzo BIANCHI, Dono. Senza reciprocità – Festival filosofia – Carpi, 16/09/2012 – http://www.vita.it/non-profit/volontariato

2. AMBITO SOCIO- ECONOMICO

Argomento: Cultura d’impresa, responsabilità sociale e Made in Italy. DOCUMENTI Cultura d’impresa: se ne parla, ma pochi sanno che cosa sia. «Cosa vuole dire cultura d’impresa nel nostro Paese? A che punto è diffusa tra i principali attori economici, nella classe dirigente, nella società civile? Quali i vantaggi e gli ostacoli per una corretta e proficua cultura d’impresa nell’Italia di oggi? Capire quale sia la percezione e la considerazione che gli imprenditori hanno del fare impresa, del suo valore e del suo ruolo nella società e conoscere come l’azienda e la sua cultura vengano percepite dall’opinione pubblica sono stati gli obiettivi di una ricerca Gfk Eurisko presentata a Milano nel corso di una tavola rotonda presso la sede del Sole 24 Ore. L’indagine, commissionata da Confindustria e articolata su un campione di associati, di piccoli e medi imprenditori e di cittadini non operanti nel settore, ha evidenziato come la cultura d’impresa sia ritenuta fondamentale per la maggioranza della classe dirigente industriale, anche se non molto presente nell’immaginario dei cittadini (solo il 38% sa di cosa si parla, e il 43% dei piccoli e medi imprenditori). [...] Ma cosa si intende esattamente con questo termine? Per la maggior parte degli imprenditori significa creatività, innovazione e responsabilità, capacità di integrarsi in modo consapevole nel sistema economico-sociale, capacità di farsi carico di obiettivi altri oltre al profitto; per la maggior parte della società civile, invece, cultura d’impresa ha soprattutto un rapporto con l’onestà, la trasparenza, la responsabilità. Le risorse che fanno crescere questa cultura sono le persone, la ricerca e l’innovazione (per gli imprenditori), la passione e le motivazioni per la maggior parte dei cittadini. [...] Dall’analisi Eurisko emerge la convinzione che la cultura d’impresa debba concentrarsi sullo sviluppo dell’azienda, del territorio in cui opera e del Paese più in generale, contribuendo a stimolare il mercato del lavoro e le risorse umane, creando un circolo virtuoso al servizio di clienti e consumatori. Un’impresa rivolta al futuro quindi, quella che emerge nelle aspirazioni degli intervistati, rivolta verso il massimo risultato, verso una nuova mentalità e nuove politiche culturali per le imprese. Il ruolo del “made in Italy”, in questo senso, viene [...] ridimensionato: non può servire più come alibi per non confrontarsi con una corretta cultura d’impresa e con le sfide che provengono dai mercati internazionali. In sintesi, comunicare meglio e valorizzare al massimo l’identità delle imprese e i suoi valori; fare al meglio il proprio lavoro quotidiano, puntare su giovani, università e coinvolgimento all’interno della società civile. Sembra questa la ricetta per le aziende di nuova generazione.» MASSIMO DONADDIO, 9/03/2007 da http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2007/03/cultura-impresa.

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«Nello sconsolato mondo moderno, insidiato dal disordinato contrasto di massicci e spesso accecati interessi, corrotto dalla disumana volontà e vanità del potere, dal dominio dell’uomo sull’uomo minacciato di perdere il senso e la luce dei valori dello spirito, il posto dei lavoratori è uno, segnato in modo inequivocabile. Noi crediamo che, sul piano sociale e politico, spetti a voi un compito insostituibile, e di fondamentale importanza. Le classi lavoratrici, più che ogni altro ceto sociale, sono i rappresentanti autentici di un insopprimibile valore: la giustizia, e incarnano questo sentimento con slancio talora drammatico e sempre generoso; d’altro lato gli uomini di cultura, gli esperti di ogni attività scientifica e tecnica, esprimono attraverso la loro tenace ricerca, valori ugualmente universali, nell’ordine della verità e della scienza. Siete voi lavoratori delle fabbriche e dei campi ed ingegneri ed architetti che, dando vita al mondo moderno, al mondo del lavoro dell’uomo e della sua città, plasmate nella viva realtà gli ideali che ognuno porta nel cuore: armonia, ordine, bellezza, pace; [...].» DISCORSO DI ADRIANO OLIVETTI ALLE MAESTRANZE DELLA SOCIETÀ, Ivrea, 24 dicembre 1955 (cit. da W. Passerini - M. Rotondi, Wellness organizzativo. Benessere e capitale umano nella Nice Company, Franco Angeli, Milano 2011 Al via la Settimana della cultura d’impresa: viaggio nella creatività industriale del made in Italy. «Dalla Vespa Piaggio al cappello di Borsalino, dalla Giulia Alfa Romeo alla “rossa” Ferrari di Maranello. Sono solo alcuni dei tanti oggetti e prodotti del made in Italy che sono entrati nel nostro immaginario collettivo: simboli della quotidianità e del fare, ormai assurti nell’alveo della memoria storica. Come ad esempio, la bottiglietta Campari, disegnata nel 1932 da Fortunato Depero, oppure la Cupola, la celebre caffettiera che Aldo Rossi, nel 1988, progettò per Alessi. Un patrimonio unico di cultura industriale, custodito nei numerosi musei e negli archivi storici delle aziende, che a partire da lunedì 19 novembre potrà essere visitato, riletto e ripercorso. È dunque una full-immersion nella creatività imprenditoriale italiana, quella proposta dalla “Settimana della cultura d’impresa”, che si apre domani in dieci città italiane. Si tratta della undicesima edizione, dedicata quest’anno alla "cultura del cambiamento". E sarà un vero e proprio viaggio nel patrimonio culturale delle imprese, che prevede mostre, letture teatrali, visite guidate, rassegne cinematografiche, workshop, convegni e dibattiti sul territorio. I capoluoghi coinvolti sono Milano, Torino, Venezia, Verona, Firenze, Roma, Napoli, accanto a città storiche e distretti dell’impresa italiana come Bergamo, Biella e Pontedera.» S. SPERANDIO da “Il Sole 24 Ore” del 17.11.2012 3. AMBITO STORICO- POLITICO Argomento: Gli STATI UNITI negli anni ’20 e ‘30

DOSSIER

Margareth Bourke White (1904-1971) tra il 1930 e il 1937 attraversò l’America per fotografare la realtà del popolo americano alle prese con la “grande depressione”. Nella foto, in basso, sotto ad un grande cartellone, è ritratta una lunga fila di disoccupati (in questo caso uomini e donne di colore) in attesa di ottenere un sussidio o un lavoro.

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In America alla fine degli anni ’20 circolava un’automobile ogni 5 abitanti.

Titolo d’apertura del «Daily Mail» del 25 ottobre 1929.

Un poster pubblicizza l'adesione al sistema di sicurezza sociale istituito durante il secondo New Deal (1935-1938)

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TVA-Sigla della Tennessee Valley Authority, costituita nel 1933, nel quadro della politica rooseveltiana del New deal, e primo caso di ente con poteri non limitati ai singoli Stati ma estesi a un’ampia zona (il bacino del Tennessee) per compiere un complesso di opere nell’interesse comune. In particolare, oltre al Tennesse furono interessati Carolina del Nord, Virginia, Georgia, Alabama, Mississippi e Kentucky. Come prima attività la TVA si dedicò alla regolazione del corso del fiume mediante la costruzione di una serie di grandi dighe, con il triplice scopo d’impedire le inondazioni, di creare una grande arteria di navigazione e di ottenere produzione di energia elettrica. Le opere realizzate e l’enorme disponibilità di energia favorirono in modo determinante lo sviluppo economico della regione. L’attività della TVA fu tuttavia sin dall’inizio osteggiata sia sotto l’aspetto della sua costituzionalità, sia per gli interessi economici da essa colpiti. Esperimenti economici analoghi non trovarono seguito negli USA, ma ispirarono diversi progetti in altri paesi.

(<treccani.it>)

inflazione e deflazione

I prezzi aumentano e, talvolta, diminuiscono.

L'inflazione indica il fenomeno per il quale col passare del tempo i prezzi di acquisto dei prodotti e dei servizi tendono in genere ad aumentare. Tuttavia, in alcuni periodi si può verificare una riduzione dei prezzi, definita deflazione. Particolare attenzione viene rivolta da parte degli economisti ai fenomeni di inflazione e deflazione per comprendere le cause ed elaborare interventi che permettano di controllarli e di valutarne gli effetti sull'economia.

(<treccani.it>)

4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO

Argomento: Tecnologia pervasiva.

DOCUMENTI

«Anche la Silicon Valley ha la sua religione. E potrebbe presto diventare il paradigma dominante tra i vertici e gli addetti ai lavori della culla dell’innovazione contemporanea. È il «transumanismo» e si può definire, scrive il saggista Roberto Manzocco in “Esseri Umani 2.0” (Springer, pp. 354), come «un sistema coerente di fantasie razionali parascientifiche», su cui la scienza cioè non può ancora pronunciarsi, «che fungono da risposta laica alle aspirazioni escatologiche delle religioni tradizionali». Per convincersene basta scorrerne i capisaldi: il potenziamento delle nostre capacità fisiche e psichiche; l’eliminazione di ogni forma di sofferenza; la sconfitta dell’invecchiamento e della morte. Ciò che piace ai geek della Valley è che questi grandiosi progetti di superamento dell’umano nel “post-umano” si devono, e possono, realizzare tramite la tecnologia. E tecniche, la cui fattibilità è ancora tutta da scoprire, come il “mind uploading”, ossia il trasferimento della coscienza su supporti non biologici, e le “nanomacchine”, robot grandi come virus in grado di riparare le cellule cancerose o i danni da malattia degenerativa direttamente a livello molecolare.»

Fabio CHIUSI, TRANS UMANO la trionferà, “l’Espresso” – 6 febbraio 2014

«Lord Martin Rees, docente di Astrofisica all’Università di Cambridge e astronomo della Regina, la vede un po’ diversamente: i robot sono utili per lavorare in ambienti proibitivi per l’uomo – piattaforme petrolifere in fiamme, miniere semidistrutte da un crollo, centrali in avaria che perdono sostanze radioattive – oltre che per svolgere mestieri ripetitivi. Ma devono restare al livello di «utili idioti: la loro intelligenza artificiale va limitata, non devono poter svolgere mestieri intellettuali complessi». L’astronomo della Corte d’Inghilterra, occhi rivolti più alle glorie del passato che alle speranze e alle incognite di un futuro comunque problematico, propone una ricetta che sa di luddismo. Una ricetta anacronistica ed estrema che si spiega con l’angoscia che prende molti di noi davanti alla rapidità con la quale la civiltà dei robot – della quale abbiamo favoleggiato per decenni e che sembrava destinata a restare nei libri di fantascienza – sta entrando nelle nostre vite. Che i

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robot stiano uscendo dalle fabbriche lo sappiamo da tempo: il bancomat è un bancario trasformato in macchina, in servizio notte e giorno. In molti supermercati il cassiere non c’è più, sostituito da sensori, lettori di codici a barre, sistemi di pagamento automatizzati. In Giappone e Francia si moltiplicano treni e metropolitane guidate da un computer (è così la nuova Linea 5 della metropolitana di Milano), così come tutti i convogli che si muovono all’interno dei grandi aeroporti del mondo sono, ormai, senza conducente.»

Massimo GAGGI, E il robot prepara cocktail e fa la guerra, “Corriere della Sera. la Lettura” – 26 gennaio 2014

«Per molto tempo al centro dell’attenzione sono state le tecnologie e gli interrogativi che si portano dietro: «Meglio i tablet o i netbook?», «Android, iOs o Windows?», seguiti da domande sempre più dettagliate «Quanto costano, come si usano, quali app…». Intanto i docenti hanno visto le classi invase da Lim, proiettori interattivi, pc, registri elettronici o tablet, senza riuscire a comprendere quale ruolo avrebbero dovuto assumere, soprattutto di fronte a ragazzi tecnologicamente avanzati che li guardavano con grandi speranze e aspettative. Per gli studenti si apre una grande opportunità: finalmente nessuno proibisce più di andare in internet, di comunicare tramite chat, di prendere appunti in quaderni digitali o leggere libri elettronici.»

Dianora BARDI, La tecnologia da sola non fa scuola, “Il Sole 24 ORE. nòva” – 12 gennaio 2014

«Passando dal tempo che ritorna al tempo che invecchia, dal tempo ciclico della natura regolato dal sigillo della necessità al tempo progettuale della tecnica percorso dal desiderio e dall’intenzione dell’uomo, la storia subisce un sussulto. Non più decadenza da una mitica età dell’oro, ma progresso verso un avvenire senza meta. La progettualità tecnica, infatti, dice avanzamento ma non senso della storia. La contrazione tra “recente passato” e “immediato futuro”, in cui si raccoglie il suo operare, non concede di scorgere fini ultimi, ma solo progressi nell’ordine del proprio potenziamento. Null’altro, infatti, vuole la tecnica se non la propria crescita, un semplice “sì” a se stessa. L’orizzonte si spoglia dei suoi confini. Inizio e fine non si congiungono più come nel ciclo del tempo, e neppure si dilatano come nel senso del tempo. Le mitologie perdono la loro forza persuasiva. Tecnica vuol dire, da subito, congedo dagli dèi.»

Umberto GALIMBERTI, Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica, Feltrinelli, Milano 2002

TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO

Il candidato analizzi il contesto socio-politico, le dinamiche di “attrazione” e mantenimento del consenso che resero possibile l’ascesa politica di Mussolini e le sue peculiari modalità di acquisizione e gestione del potere

TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE

«Siamo un Paese straordinario e bellissimo, ma allo stesso tempo molto fragile. È fragile il paesaggio e sono fragili le città, in particolare le periferie dove nessuno ha speso tempo e denaro per far manutenzione. Ma sono proprio le periferie la città del futuro, quella dove si concentra l’energia umana e quella che lasceremo in eredità ai nostri figli. C’è bisogno di una gigantesca opera di rammendo e ci vogliono delle idee. […] Le periferie sono la città del futuro, non fotogeniche d’accordo, anzi spesso un deserto o un dormitorio, ma ricche di umanità e quindi il destino delle città sono le periferie. […] Spesso alla parola “periferia” si associa il termine degrado. Mi chiedo: questo vogliamo lasciare in eredità? Le periferie sono la grande scommessa urbana dei prossimi decenni. Diventeranno o no pezzi di città?»

Renzo PIANO, Il rammendo delle periferie, “Il Sole 24 ORE” del 26 gennaio 2014

Rifletti criticamente su questa posizione di Renzo Piano, articolando in modo motivato le tue considerazioni e convinzioni al riguardo.

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GRIGLIE PER LA VALUTAZIONE DELLA PRIMA PROVA

Istituto Statale Istruzione Superiore “SEGATO-BRUSTOLON”

Griglia per la valutazione della prima prova scritta – Classe 5ª

Candidato: Cognome Nome

TIPOLOGIA A: Analisi testuale

Criteri Punteggio 15 14-13 12-11 10 9-7 6-2 1

(nullo)

valutazione

Comprensione del testo

Completa e approfondita

Esauriente Più che sufficiente

Sufficiente, ma con alcune inesattezze

Incompleta Gravemente incompleta

Analisi Completa e accurata

Abbastanza precisa

Adeguata, con qualche incertezza

Abbastanza adeguata, anche se a volte imprecisa

Superficiale Molto superficiale

Inquadramento storico-letterario Approfondimenti

Completo e approfondito

Adeguato, ma non sempre approfondito

Sufficientemente sviluppato

Essenziale Piuttosto schematico

Vago e/o errato

Struttura del discorso

Coerente ed efficace

Organica Discretamente articolata

Ordinata, ma poco articolata

Spesso disordinata e frammentaria

Molto disordinata e incoerente

Forma Corretta e precisa

Chiara e lineare

Nel complesso corretta

Chiara, ma con alcuni errori

Con frequenti errori

Molto scorretta

Proprietà e varietà lessicale

Lessico pertinente e ampio

Appropriato Elementare, ma sostanzialmente corretto

Elementare e/o con alcune inesattezze

Povero e trascurato

Improprio e/o ripetitivo

Media

Voto

Altri elementi da valorizzare: valutazioni critiche.

Note

-------------------------------------------------------

Firme

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Istituto Statale Istruzione Superiore “SEGATO-BRUSTOLON”

Griglia per la valutazione della prima prova scritta – Classe 5ª

Candidato: Cognome Nome TIPOLOGIA B: n. Saggio Breve Criteri Punteggio 15 14-13 12-11 10 9-7 6-2 1

(nullo) valutazione

Sviluppo critico delle questioni proposte e costruzione di un discorso organico e coerente

Rispetto delle consegne (tipologia testuale)

Completo ed efficace

Soddisfacente Abbastanza adeguato

Sostanziale Incompleto Gravemente incompleto

Utilizzazione della documentazione

Molto ampia e precisa

Pertinente Accettabile Limitata Molto limitata

Scorretta / Inesistente

Individuazione Tesi

Evidente e ben formulata

Evidente Abbastanza evidente

Sufficientemente riconoscibile

Appena accennata

Non espressa

Presentazione dell’argomento/

Articolata e approfondita

Adeguatamente sviluppata

Abbastanza sviluppata

Essenziale Schematica e poco organica

Superficiale/ Poco coerente

o/Argomentazione Rigorosa ed efficace

Valida e coerente

Nel complesso articolata

Sufficientemente articolata

Poco individuabile

Confusa/ contraddittoria

Struttura discorso Coerente Organica e scorrevole

Ordinata Ordinata, ma con qualche incongruenza

Spesso incoerente

Disordinata/ Incoerente

Correttezza e proprietà nell’uso della lingua

Forma Corretta e precisa

Chiara e lineare

Nel complesso corretta

Chiara, ma con alcuni errori

Scorretta Molto scorretta

Lessico Pertinente e ampio

Appropriato Elementare, ma sostanzialmente corretto

Elementare e/o con qualche inesattezza

Povero e trascurato

Improprio e/o ripetitivo

Media

Voto

Altri elementi da valorizzare: apporto personale, linguaggio efficace. Note:................................................................................................ Firme

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Istituto Statale Istruzione Superiore “SEGATO-BRUSTOLON”

Griglia per la valutazione della prima prova scritta – Classe 5ª

Candidato: Cognome Nome TIPOLOGIA B: n. Articolo di giornale Criteri Punteggio 15 14-13 12-11 10 9-7 6-2 1

(nullo) valutazione

Sviluppo critico delle questioni proposte e costruzione di un discorso organico e coerente

Rispetto delle consegne (tipologia testuale)

Completo ed adeguato

Soddisfacente Abbastanza adeguato

Sostanziale Incompleto Inesistente

Utilizzazione della documentazione

Molto ampia e precisa

Pertinente Abbastanza adeguata

Limitata Molto limitata

Scorretta / Inesistente

Individuazione tesi Evidente e ben formulata

Evidente Riconoscibile Per lo più riconoscibile

Appena accennata

Non espressa

Presentazione dell’argomento

Ricca e approfondita

Ampia Discretamente strutturata

Accettabile Modesta Scadente

Correttezza e proprietà nell’uso della lingua

Forma Corretta e precisa

Chiara e lineare

Nel complesso corretta

Chiara, con alcuni errori

Scorretta Molto scorretta

Lessico Ampio ed efficace

Appropriato Abbastanza appropriato

Elementare e/o con qualche inesattezza

Povero e trascurato

Improprio e/o ripetitivo

Media

Voto

Altri elementi da valorizzare: efficacia comunicativa, linguaggio giornalistico. Note: ---------------------------------------------------------- Firme

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Istituto Statale Istruzione Superiore

“SEGATO-BRUSTOLON”

Griglia per la valutazione della prima prova scritta – Classe 5ª Candidato: Cognome Nome TIPOLOGIE C e D: Tema Criteri Punteggio 15 14-13 12-11 10 9-7 6-2 1

(nullo) valutazione

Conoscenze relative all’argomento Informazione Esauriente Ampia Più che

sufficiente Sufficiente Molte

imprecisioni Molto limitata

Scorretta/ inesistente

Sviluppo critico delle questioni e costruzione di un discorso organico e coerente Aderenza Traccia

Completa Adeguata Abbastanza adeguata

Sostanziale Superficiale/ incompleta

Fuori tema/scarsa

Sviluppo dei contenuti

Approfondito Ampio Abbastanza esauriente

Accettabile Carente Mediocre

Struttura Discorso

Coerente organica Ordinata

Sufficientemente ordinata

Talvolta incoerente

Disordinata/ incoerente

Correttezza e proprietà nell’uso della lingua Forma Corretta Nel

complesso corretta

Chiara Chiara, ma con alcuni errori

Con frequenti errori

Molto scorretta

Lessico Pertinente e ampio

Appropriato Semplice, ma corretto

Elementare e/o con alcune inesattezze

Povero e trascurato

Improprio e/o ripetitivo

Media Voto

Altri elementi da valorizzare: originalità, personalizzazione. Note: ------------------------------------------------------------ Firme

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PRIMA SIMULAZIONE DI SECONDA PROVA PER L’ESAME DI STATO Simulazione seconda prova Esame di Stato Sistemi e Reti classe 5AIA 4/03/2016 alunna/o:_______________________________ SCUOLA Un istituto scolastico deve partecipare ad un progetto transnazionale che prevede lo scambio di informazioni (materiali didattici, materiali amministrativi, ecc.) via Internet tra quattro scuole di diversi paesi europei. Prendendo spunto da questa iniziativa, viene pianificata la realizzazione di una rete scolastica che consenta di: • collegare ad Internet: 1. i due laboratori a cui accedono le classi coinvolte nel progetto transnazionale; 2. i computer degli uffici (segreteria), per lo scambio di materiali amministrativi, nell’ambito del progetto; 3. i computer della presidenza, della vicepresidenza e della biblioteca; • creare un archivio centralizzato dei materiali didattici e amministrativi prodotti nell’ambito del progetto europeo, rendendolo disponibile in rete locale e geografica (tra le scuole coinvolte nel progetto). Si dovrà consentire a tutto il personale della scuola ed a tutti gli studenti la consultazione dei materiali dai computer della rete locale e di condividere, solo tra il personale degli uffici e la presidenza, gli archivi amministrativi poiché tali archivi contengono dati riservati. La dislocazione del computer è la seguente : • due in ciascun ufficio (segreteria didattica, segreteria amministrativa, ufficio personale, ufficio magazzino, ufficio tecnico); • quattro nella biblioteca; • venticinque in ciascuno dei laboratori; • uno sia in presidenza che in vicepresidenza. La rete scolastica dovrà prevedere anche una serie di access point per connettere i dispositivi (smartphone e tablet) di insegnanti e studenti. Il candidato, dopo aver formulato le necessarie ipotesi aggiuntive, in particolare in merito: • alla topologia della scuola, • alla presenza di eventuali reti preesistenti, a chi ha accesso a quali dati (scuola/tutte le scuole)-(dati progetto/dati amministrativi) • al numero di stampanti da installare, • alla sicurezza dei dati sensibili alle modalità di connessione tra le scuole coinvolte nel progetto fornisca una soluzione di massima per il progetto della rete scolastica; illustrando in dettaglio, tipologia, struttura e architettura della rete con riferimento ai livelli del modello ISO/OSI.

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SECONDA SIMULAZIONE DI SECONDA PROVA PER L’ESAME DI STATO Simulazione seconda prova Esame di Stato Sistemi e Reti classe 5AIA 29/04/2016 alunna/o:_______________________________ EDIFICIO 6 PIANI Si chiede al candidato di progettare una rete locale per soli servizi dati. La rete dovrà essere realizzata per un’azienda che occupa un edificio di 6 piani. In ogni piano si trovano 8 locali adibiti ad uffici, per ognuno dei quali devono essere previsti i collegamenti per 10 posti di lavoro, con 3 prese dati ognuno. Il piano di calpestio è sollevato rispetto alla soletta, in modo da permettere il passaggio di cavi, tubazioni e servizi in genere. In ogni piano esiste anche un locale tecnico in cui è possibile porre degli armadi per apparati di trasmissione dati. I locali tecnici sono collegati fra loro da un cavedio (condotto) verticale. Al piano terreno, nel locale tecnico, giunge un collegamento verso un ISP (Internet Service Provider) con velocità di trasmissione pari a 20/4Mb/s. Lo ISP ha anche assegnato un gruppo di 8 indirizzi IP pubblici all’azienda. Nella progettazione si deve tener conto dell’utilizzo almeno dei seguenti server: WEB, MAIL, FTP e DATABASE. In particolare il WEB server è utilizzato per rendere visibile l’azienda e fornire servizi riservati via Internet e il DATABASE server è utilizzato per la gestione amministrativa e contabile. Si chiede al candidato fatte le opportune ipotesi aggiuntive, in particolare in merito alla topologia dell’edificio, di: 1. descrivere la struttura della rete che pensa di realizzare, utilizzando gli apparati di rete che ritiene necessari e motivando le scelte fatte. Si richiede anche uno schema della rete che riporti gli apparati di rete utilizzati e le loro interconnessioni, nonché la posizione del/i server; 2. ideare un piano di indirizzamento IP per la rete in oggetto, tenendo presente che l’azienda è suddivisa in 4 settori (S1, S2, S3 e S4), ognuno dei quali occupa non meno di una stanza e che il traffico dati di ogni host è in prevalenza interno al suo settore aziendale. Il candidato risponda inoltre a 2 domande scelte tra le seguenti: a) Subnetting: utilizzo, scopo, esempi e modalità d'uso. b) DHCP: storia, diagramma degli stati, utilizzo, criticità. c) Crittografia: tipologia, basi matematiche, utilizzo. d) Criteri di progettazione di un data center: efficienza, risparmio energetico, sicurezza.

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GRIGLIA PER LA VALUTAZIONE DELLA SECONDA PROVA CANDIDATO _________________________________________

Indicatori Descrittori Livelli di valutazione Pun ti

Valut. max Valutaz.

CONOSCENZE (dei contenuti disciplinari ri- chiesti)

Dimostrare di conoscere i concetti e le regole ne- cessari per la soluzione dei quesiti proposti. Dimostrare di conoscere il linguaggio formale e le regole del calcolo.

Esaurienti e corrette Quasi sempre corrette Accettabile, aspetti essenziali Imprecise e/o limitate Molto imprecise e/o molto limitate

5 4 3 2 1

5/15

COMPETENZE linguistiche (Correttezza formale ed uso corretto della terminologia specifica)

Saper interpretare correttamente il testo dei quesiti proposti. Saper utilizzare il lessico specifico, la simbologia appropriata con correttezza di calcolo.

Ricche ed appropriate Quasi sempre corrette Elementari Generiche Improprie e con gravi errori

2 1.6 1.2 0.8 0.4

2/15

COMPETENZE tecniche (Ap- plicazione delle conoscenze di- sciplinari in contesti orga- nizzati)

Saper formulare eventuali ipotesi aggiuntive. Saper formulare considerazioni di tipo “economico” per confrontare scelte. Saper fornire una stesura del procedimento risolutivo in forma chiara e appropriatamente rappresentata. Saper applicare consapevolmente le conoscenze con rigore logico.

Sicure ed organizzate Adeguate Per lo più riconoscibili Poco riconoscibili Appena accennate

3 2.4 1.8 1.2 0.6

3/15

CAPACITA’ di analisi e di sin- tesi

Mostrare di possedere capacità di scomporre ed organizzare conoscenze e procedure.

Articolate e sempre presenti Soddisfacenti Soddisfacenti ma non sempre presenti Non bene articolate Spesso assenti

3

2.4 1.8

1.2 0.6

3/15

CAPACITA’ di rielaborazione e di collega- mento (rielaborazione critica personale, originalità, e capacità di col- legamento)

Mostrare di possedere capacità intuitive, logiche ed espressive, di elaborazione personale e originale nell’ambito di procedimenti operativi rigorosi.

Ordinata, approfondita e coerente Semplice e lineare Schematica (sufficiente coerenza) Talvolta incongruente Spesso incoerente

2

1.6 1.2

0.8 0.4

2/15

PUNTEGGIO COMPLESSIVO ______ / 15 (in lettere _____________ /quindicesimi

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Istituto Statale Istruzione Superiore “SEGATO-BRUSTOLON”

PRIMA SIMULAZIONE TERZA PROVA (tip. b) ESAME DI STATO a.s. 2015/2016

V AIA Belluno, 26/02/2016 ore 8,00-10,30 CANDIDATO_______________________________________________

MATERIA: Tecnologie e progettazione di sistemi informatici

Per ogni risposta utilizzare tutte le righe a disposizione (10 righe per ogni quesito). Fare in modo che ogni riga contenga in media una decina di parole. Non inserire schemi o disegni.

1. Descrivi le classi di Java per la gestione di file. ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

2. Descrivi l'architettura a due thread del client dell'applicazione TRIS vista in laboratorio soffermandoti sul metodo invokeLater di SwingUtilities.

______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

3. Descrivi le classi di Java per la programmazione client-server. _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

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Istituto Statale Istruzione Superiore “SEGATO-BRUSTOLON”

PRIMA SIMULAZIONE TERZA PROVA (tip. b) ESAME DI STATO a.s. 2015/2016

V AIA Belluno, 26/02/2016 ore 8,00-10,30 CANDIDATO_______________________________________________

MATERIA: Matematica

Rispondere sul foglio protocollo ai seguenti quesiti

QUESITO 1

Data la seguente tabella, interpolare I dati con una retta di regressione usando “x” come variabile indipendente e “y” come variabile dipendente.

a) Trovare i coefficienti “a” e “b” della retta di regressione con la risoluzione del sistema o con le formule adeguate

b) Disegnare il diagramma di dispersione e la retta di regressione sullo stesso piano cartesiano

X 3 5 6 8 9 11

Y 2 3 4 6 5 8

QUESITO 2

Determinare l’area della superficie delimitata dal grafico della funzione 232 +−= xxy e l’asse delle x

nell’intervallo [ ] 2 ; 2- + (rappresenta la funzione nel piano cartesiano)

QUESITO 3

Dopo aver descritto , anche in termini geometrici, la differenza tra le seguenti scritture:

e

risolvere il seguente integrale

)(∫ =dxxf=∫

b

adxxf )(

( )∫ =+

+ dxxx

2212

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E' consentito l'uso della calcolatrice (non telefono come calcolatrice)

Regole da ricordare

cxfdxxfxf

+=∫ |)(|ln)()('

∫ f ' ( x ) senf ( x )dx= − cos f ( x )+ c

∫ f ' ( x )cos f ( x )dx= senf ( x )+c

∫ f ' ( x )e f ( x )dx= e f ( x )+ c

∫ f ' ( x ) f n( x )dx= 1n+1 f

n+1( x )+c

∫ f ' ( x )cos2 f ( x )

dx= tgf ( x )+c∫ +=+

cxarctgfk

dxxfk

xf )(1)(

)('22

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Istituto Statale Istruzione Superiore “SEGATO-BRUSTOLON”

PRIMA SIMULAZIONE TERZA PROVA (tip. b) ESAME DI STATO a.s. 2015/2016

V AIA Belluno, 26/02/2016 ore 8,00-10,30 CANDIDATO_______________________________________________

MATERIA: Inglese

Answer the following questions, keeping to the space provided.

1. Introduce the mouse. Don't forget to tell who it was invented by, what its purpose is and how it

works.

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2. Tell about the pros and cons of OLED technology. Have you ever tried it?

_______________________________________________________________________________________

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_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

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3. Tell how the relationship between the white settlers and the aborigines has developed over the

centuries, from Cooks's “terra nullius” doctrine to the apology provided by the Australian

government.

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E' consentito l'uso del dizionario bilingue e monolingue.

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Istituto Statale Istruzione Superiore “SEGATO-BRUSTOLON”

PRIMA SIMULAZIONE TERZA PROVA (tip. b) ESAME DI STATO a.s. 2015/2016

V AIA Belluno, 26/02/2016 ore 8,00-10,30 CANDIDATO_______________________________________________

MATERIA: Gestione progetto e organizzazione d'impresa

1. Data la baseline dei costi in figura il candidato commenti, con l'uso delle metriche che ritiene più

opportune, la performance del progetto al timenow A e al timenow B.

Il candidato, inoltre, ipotizzi, giustificandolo, l'andamento della curva ACWP qualora la

performance B si mantenesse fino al termine del progetto (disegnare la curva ACWP ipotizzata

nel grafico).

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_______________________________________________________________________________________

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_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

73

2. Il candidato spieghi quali sono le fasi tipiche del ciclo di vita di un progetto di sviluppo del

software e, dopo aver elencato i principali modelli di sviluppo di software, si soffermi a

descriverne uno in particolare, sottolineandone pro e contro. (max 10 righe)

_______________________________________________________________________________________

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3. I promotori di un evento rock devono svolgere le attività riportate nelle seguente tabella per

organizzare un concerto. Si disegni il grafo orientato CPM del progetto, si calcoli il minimo

numero di giorni necessari per organizzare il concerto e si indichino le attività con Total Float

pari a zero. Cosa accadrebbe se la tipografia ritardasse la consegna dei volantini portando la

durata di C da 5 a 9 giorni?

_______________________________________________________________________________________

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Istituto Statale Istruzione Superiore “SEGATO-BRUSTOLON”

SECONDA SIMULAZIONE

TERZA PROVA (tip. b) ESAME DI STATO a.s. 2015/2016

V AIA Belluno, 09/05/2016 ore 10,35-13,05 CANDIDATO_______________________________________________

MATERIA: Matematica

Rispondere sul foglio protocollo ai seguenti quesiti

QUESITO 1

Determinare l’area della parte di piano limitata dalle seguenti funzioni:

QUESITO 2

Dopo aver spiegato dal punto di vista geometrico il teorema della media , calcola il valor medio f(c) della

funzione

QUESITO 3

Calcola la convergenza per ciascuno dei seguenti integrali:

y= − x2+ x+ 2 e y= x2− 3x+2

∫2

+∞ 1xŊ (ln x)2

dx∫

5

32 9

dxxx

y= x3+1x+1 nell'intervallo [1 , 5]

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Regole da ricordare

E' consentito l'uso della calcolatrice (non telefono come calcolatrice)

∫ f' ( x )f ( x )

dx=ln∣ f ( x )∣+c

∫ f' ( x ) senf ( x )dx=− cos f ( x )+c

∫ f' ( x )cos f ( x )dx=senf ( x )+c

∫ f' ( x )e f ( x ) dx=e f ( x )+c

∫ f' ( x ) f n ( x )dx= 1n+1 f

n+1( x )+c

∫ f' ( x )cos2 f ( x )

dx=tgf ( x )+c∫ f ' ( x )k 2+ f 2( x )

dx= 1k arctgf ( x )+c

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Istituto Statale Istruzione Superiore “SEGATO-BRUSTOLON”

SECONDA SIMULAZIONE TERZA PROVA (tip. b) ESAME DI STATO a.s. 2015/2016

V AIA Belluno, 09/05/2016 ore 10,35-13,05 CANDIDATO_______________________________________________

MATERIA: Inglese

Answer the following questions, keeping to the space provided.

1. Introduce operating systems. Don't forget to tell what are their main functions and to mention

some of the most popular in use.

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_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

2. Provide tips and advice for a perfect CV

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

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3. Introduce Google Android. Don't forget to tell who developed it, what it allows users to do, and

to mentions some apps, describing their purpose.

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

E' consentito l'uso del dizionario bilingue e monolingue.

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Istituto Statale Istruzione Superiore “SEGATO-BRUSTOLON”

SECONDA SIMULAZIONE TERZA PROVA (tip. b) ESAME DI STATO a.s. 2015/2016

V AIA Belluno, 09/05/2016 ore 10,35-13,05 CANDIDATO_______________________________________________

MATERIA: Storia

1. Su cosa vertevano i Patti lateranensi?

_______________________________________________________________________________________

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2. Cosa prevedevano rispettivamente il piano Dawes e il piano Young?

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3. Quali furono le fasi che caratterizzarono la persecuzione degli ebrei da parte dei nazisti?

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80

Istituto Statale Istruzione Superiore “SEGATO-BRUSTOLON”

SECONDA SIMULAZIONE TERZA PROVA (tip. b) ESAME DI STATO a.s. 2015/2016

V AIA Belluno, 09/05/2016 ore 10,35-13,05 CANDIDATO_______________________________________________

MATERIA: Informatica

1. Dato il seguente schema E/R

- dove (0,x) indica una relazione facoltativa e (1,x) una relazione obbligatoria , entrambe di

cardinalità x – realizzare lo schema logico corrispondente

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81

2. Data la seguente tabella, dire se è in 3^ forma normale, motivando la risposta, e nel caso in cui

non lo fosse, ricondurla alla 3^ forma normale con tutte le operazioni opportune.

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3. Date le seguenti 2 tabelle,

riportare l'output degli statement:

a) select * from ElencoA right join ElencoB on

ElencoA.Matricola=ElencoB.Matricola;

b) select * from ElencoA left join ElencoB on

ElencoA.Matricola=ElencoB.Matricola;

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GRIGLIE PER LA VALUTAZIONE DELLA TERZA PROVA

Istituto Statale Istruzione Superiore “SEGATO-BRUSTOLON”

PRIMA SIMULAZIONE TERZA PROVA (tip. b) ESAME DI STATO a.s. 2015/2016

CANDIDATO_________________________________________________ V AIA

INDICATORI

DESCRITTORI

PUNTI

SUFF.

Punti

ASSEGNATI

D1 D2 D3 D4

Aderenza alla traccia

• Non aderente • Aderente in

parte • Aderente

0 1

2

2

Conoscenza degli

argomenti proposti dalla

traccia

• Assente • Superficiale • Sufficiente • Discreta • Buona

0 1 2 3 4

2

Analisi e rielaborazione

• Assente • Parziale e

frammentaria • Sufficiente, ma

non completa • Completa • Completa e

approfondita

0 1

2

3 4

2

Correttezza della

soluzione* proposta e utilizzo del linguaggio specifico

* (forma, invece di soluzione, per la prova di storia)

• Stentata e contorta

• Poco chiara • Semplice e con

termini spesso non appropriati

• Chiara e con termini generalmente appropriati

• Chiara e precisa nei termini adottati

1

2 3

4

5

4

PUNTEGGIO DISTINTO PER DISCIPLINA

PUNTEGGIO DELLA PROVA

83

GRIGLIA PER LA CORREZIONE DELLA TERZA PROVA DI INGLESE

CANDIDATO: DESCRITTORI INDICATORI DI LIVELLO PUNTI VALUTAZIONE

I II III Contenuti Originali e completi 3 Accettabili/sufficienti 2 Banali e incompleti 1 Non aderenti alla traccia 0

Forma/lessico Chiara e scorrevole. Sintetica ma esaustiva. Lessico ricco (anche tecnico-specialistico)

3

Forma sufficientemente chiara. Lessico adeguato (talvolta tratto dal testo)

2

Elementare e non sempre chiara. Ricalca la forma italiana. Lessico improprio o elementare

1

Argomentazione Coerente, articolata e documentata 3 Logica e abbastanza coerente 2 Limitata o ripetitiva 1 Livello morfosintattico e uso dei registri

Corretto, registro adeguato 3

Abbastanza corretto, registro abbastanza adeguato 2

Con errori diffusi e/o gravi. Registro non adeguato 1

Con errori molto gravi che rendono a tratti incomprensibile il significato 0

Rielaborazione personale Personale e approfondita 3

Abbastanza personale 2 Accennata 1 Assente 0 Totale Punteggio finale: /15

84

8. COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE

Lingua e letteratura italiana Corò Giada

Storia Corò Giada

Lingua straniera (inglese) Olivotto Roberta

Matematica Iarabek Silvia

Sistemi e Reti Anesin Viola

Laboratorio di Sistemi e Reti Fistarol Giulietta

Tecnologia e progettazione di sistemi informatici e di telec. Bua Corona Gianni

Laboratorio di tecnologia e program. Sistemi informatici Miotti Clorinda

Gestione Progetto organizzazione d'impresa Pauletti Michela

Informatica Anesin Viola

Laboratorio di Informatica Fistarol Giulietta

Educazione fisica Capretta Bruno

Religione Plonka Jadwiga

Sostegno Colavecchio Elvira

Belluno, 15 maggio 2016

Il Dirigente Scolastico

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Salvatore Russotto