CL Lingue Letterature e Mediazione culturale 2021/2022 ...
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Istituzioni di linguisticaCL Lingue Letterature e Mediazione culturale
2021/2022
[canale cognomi A-C]
prof. Davide Bertocci
- Primo consiglio: chiedete sempre per ogni dubbio!
- I miei contatti: [email protected]
- Ricevimento: martedì pomeriggio, mercoledì mattina
- Ma controllare sempre su ‘Pagina docente’: https://disll.unipd.it/category/ruoli/personale-docente?key=7C57E1AC883986A8F07BE0136DD3C008
- Iscrivetevi al corso sulla piattaforma Moodle! https://elearning.unipd.it/scienzeumane/course/view.php?id=11096
bibliografia
1. (per tutti) G. Graffi, S. Scalise, Le lingue e il linguaggio,
Bologna, Il Mulino, 2013
2. (integrazione consigliata per non frequentanti) M. Frascarelli,
F. Ramaglia, B. Corpina, Elementi di sintassi, Roma, Caissa,
2012 [capp. 3-7 come segue:]
cap. 3: solo paragrafo 4
cap. 4 e cap. 5: per intero
cap. 6: escluso paragrafi 2.1, 2.2, 2.3, 4.3, 4.5, 4.6, 4.7,
5
cap. 7: solo paragrafi 1, 2.2, 3.
3. (frequentanti) Slides e materiali lezioni
Esami
1)Non frequentanti: due appelli per ciascuna sessione (gennaio-febbraio, giugno-luglio, agosto-settembre); a partire da quella invernale
- per sostenere un esame e avere il voto registrato occorre iscriversi all’esame su uniweb.unipd.it e compilare il questionario di valutazione dell’insegnamento
Per ‘vedere’ un insegnamento su Uniweb occorre aver attivato il piano di studio (modificabile)
Gli esami nelle sessioni ordinarie consistono in una prova scritta scritta
Esami
1)Frequentanti: anche possibilità di svolgere prove parziali durante il semestre che, se superate tutte, sostituiscono l’esame a fine corso.
Le prove parziali saranno due o tre, svolte o in presenza (scritte) o attraverso la piattaforma Moodle (a distanza)
La prima prova, o le prime due, costituiranno uno sbarramento
- seguire le lezioni con concentrazione..
- ..e partecipare facendo domande!!!
- ragionare e farsi domande: capire la linguistica è prima di
tutto ‘portare a galla’ quello che già sappiamo, perché siamo
parlanti
- Usare moodle: materiali, informazioni, esercizi
- Partecipare alle esercitazioni
- Studiare sul manuale !!!!
>>> e… ovviamente… studiare con impegno!
Istruzioni per l’uso…
Cos’è la linguistica???
Cosa NON è:
Non è la grammatica descrittiva
Non è ‘imparare a parlare/scrivere bene’
Non riguarda UNA lingua specifica
La linguistica è studio del linguaggio umano, quindi:
- confronta lingue diverse
- spiega il motivo per cui si parla in un certo modo, non dà
giudizi
- studia le caratteristiche generali del linguaggio umano
- usa un metodo scientifico [dati > ipotesi > dati > verifica]
Cos’è il linguaggio???
Il linguaggio, inteso come oggetto della linguistica, comprende e
distingue diverse realtà:
lo studio dei meccanismi comuni e generali con cui tutte le lingue
funzionano (facoltà del linguaggio: dimensione ‘naturale’, biologica,
tutta la nostra specie)
la descrizione delle vicende storiche di una lingua singola o di lingue
imparentate (dimensione storico-culturale)
ciò che si fa con il linguaggio, per comunicare, persuadere,
interagire.. (dimensione comunicativa)
Cos’è il linguaggio??? -bis
Facoltà del linguaggio = capacità di comunicare acquisendo un sistema
complesso organizzato in regole
>> Grammatica: si articola in moduli, cioè blocchi gestiti da
meccanismi specifici:
-Fonetica e fonologia: livello dei suoni, produzione, inventario, modifiche
-Morfologia: livello della formazione delle parole
-Sintassi: livello della costruzione di tutte e sole le frasi accettabili
-Semantica: livello che gestisce le relazioni di significato
-Pragmatica: livello dell’interazione in senso ampio attraverso il linguaggio:
to do things with words
…e cosa sono le lingue?
Le lingue si possono considerare come la ‘realizzazione nella storia’
della facoltà del linguaggio: la capacità di comunicare attraverso il
linguaggio è una dotazione biologica degli esseri umani, ma essa si
‘manifesta’/si concretizza/si alimenta (solo) quando c’è una
comunità di persone che la usano e la condividono
La lingua è un elemento fondamentale della cultura di una
comunità: fa parte dei suoi valori, ha un’influenza su come si
comportano i membri della comunità, spesso li identifica… per
questo le lingue cambiano e si differenziano le une dalle altre
Perché studiamo linguistica?? (obiettivi)
Perché tutte le lingue sono l’espressione della stessa capacità
che ci rende tutti uguali
perché capire come funziona il Linguaggio aiuta a trovare
somiglianze con le lingue che studiamo, e a capirle meglio
perché attraverso la lingua comprendiamo la cultura, le idee,
la storia delle altre popolazioni (..e della nostra)
perché impariamo a ragionare come scienziati, con un
metodo, una terminologia, e argomentazioni razionali
Programma del corso in sintesi
I. Parte introduttiva: nozioni di base
II. Fonetica e fonologia: il livello dei suoni
III. Morfologia e sintassi: la formazione delle parole, la costruzione della frase
IV. La variazione: cenni di linguistica storica e di sociolinguistica
Ipotesi calendario:
prima prova parziale, 8-13/novembre
seconda prova parziale, 10-14/gennaio
Prima parte: nozioni introduttive
Linguaggio come codice:
- il segno e l’arbitrarietà
- il livello astratto: la discretezza e le relazioni (F. De Saussure)
Linguaggio come dotazione innata:
- la ricorsività e la “dipendenza dalla struttura” (N. Chomsky)
- l‘acquisizione del linguaggio e la competenza linguistica
La classificazione delle lingue
- classificazione genealogica
- classificazione tipologica
Una figura fondamentale:Ferdinand de Saussure (Ginevra, 1857-1913)
• Dopo i primi studi di linguistica storica elabora una visione dellalingua personale, influenzata dall’empirismo inglese e dallasociologia tedesca
• Diffonde le sue proposte nell’insegnamento; pubblicazionepostuma “Cours de linguistique générale”, 1916, seguita da enorme successo: nasce la corrente dello “strutturalismo”
Idea fondamentale: la lingua è un oggetto astratto e socialmente condiviso, costruito non (solo) dai singoli elementi(suoni, parole..) ma dale relazioni tra essi
1. Il linguaggio come codice: la teoria del segno
Saussure considera il linguaggio come un codice, cioè un ‘dispositivo’ per trasmettere significati attraverso segni, per realizzare la comunicazione
Il segno è l’elemento fondamentale del codice: associa un elemento percepibile (acustico, grafico) chiamato significantecon un contenuto semantico, chiamato significato
Il codice linguistico ha caratteristiche peculiari che lo rendono diverso da ogni altro codice
1. Proprietà del segno linguistico
Arbitrarietà: il legame tra significante e significato èconvenzionale (tranne poche eccezioni, come le onomatopee)
Discretezza: il significante è formato da unità distinguibili le unedalle altre (suoni, morfemi), non è una totalità indistinta
Distintività: una variazione nel significante comporta unadifferenza anche nel significato
Linearità/non intervallabilità/continuità: un significante èformato da una sequenza di elementi discreti, e il loro ordinenon può essere modificato senza avere differenze sul significato
1. Unità discrete
Tutti gli elementi della lingua possono essere ‘scomposti’ in unitàminori, distinguibili tra loro, con dei confini percepibili: si tratta diuna proprietà fondamentale del linguaggio umano, che lo rendeeconomico e produttivo. Infatti elementi discreti possono esserecombinati (ricorsività, v.dopo) quasi infinitamente.
Si distinguono due tipi di unità:
(a) di prima articolazione (morfemi): elementi discreti dotati disignificato;
(b) (b) di seconda articolazione (fonemi): suoni, cioè elementi discretiche non hanno di per sé un significato (André Martinet).
1. Le relazioni
Le unità del linguaggio sono organizzate nel codice in base allerelazioni che le legano le une con le altre; i parlanti gestiscono le relazioni e attraverso queste, i singoli elementi (i segni)
Due tipi di relazioni:
1) paradigmatiche: collegano unità che si escludono a vicenda
il libro di Silvia: ‘libro’ si oppone a telefono, vestito, bicchiere..
2) sintagmatiche: collegano unità che possono associarsi
il libro di Silvia: ‘di + Silvia’ si associano sintatticamente
1. “langue” vs. “parole”: la lingua come sistema
il linguaggio è un codice che si basa sulla condivisione di relazionitra elementi: esso quindi è convenzionale (=sociale, =al di fuori del singolo parlante) ed è un sistema astratto.
>>> Saussure individua quindi due livelli nel linguaggio:
1) «Langue»: potenzialità astratta, insieme di elementi che si oppongono uno rispetto all’altro, rete di relazioni
2) «Parole»: elementi prodotti concretamente; atti linguistici singoli
1. Sincronia vs diacronia
Se la lingua è un Sistema astratto e condiviso, necessariamente deveessere analizzata in una società, in un determinato momento storico:
essa può essere considerata solamente in sincronia, cioè descrivendo le relazioni astratte che funzionano in un determinato momento.
lo studio diacronico (studio del cambianento delle lingue nel tempo) viene quindi distinto, e considerato “non scientifico”.
In realtà, oggi sappiamo che sincronia e diacronia sono due prospettive ugualmente studiabili: non possiamo eliminare il problema del cambiamento dallo studio del linguaggio.
1. Distinzione concreto/astratto
La langue non coincide con l’elemento singolo che il parlante usa: ciòche la comunità condivide non è una parola, un suono, unacostruzione, ma la rete di relazioni che tiene insieme i singolielementi della lingua
La langue è un «sistema di relazioni»: ciò che viene condiviso sono ilegami astratti tra singoli unità: il parlante non è sensibile per es.al pronunciare il suono /p/ in sé, ma alla distinzione tra /p/ e /b/,tra /p/ e /k/ etc.
La ‘rete’ di relazioni e distinzioni tra elementi astratti è la «forma»che sostiene la ‘materia’ linguistica, dando ad essa una sostanza.
2. Il linguaggio come facoltà: la grammaticagenerativa e l’innatismo linguistico
Dagli anni ‘50 del secolo scorso si impone una visione diversa,divenuta di successo con gli studi di Noam Chomsky, e basatasullo studio della sintassi, precedentemente meno analizzata
la lingua non è esclusivamente un “fatto sociale”: il linguaggioè una dotazione innata degli umani, e questo si riflette nelmodo in cui esso funziona
il linguaggio è un meccanismo che può generare [=produrre]infiniti enunciati, grazie a una serie di conoscenze innate su diesso che i parlanti hanno
il linguaggio è quindi una facoltà [= una potenzialità] resaconcreta dai parlanti
2. Una prova: la “povertà dello stimolo”
Come è possibile che:
- mentre per gli adulti è difficile apprendere una L2…
- un bambino acquisisca la lingua nativa con tanta facilità…
- anche se è esposto a una quantità ridotta di inputlinguistico
- all’interno di una finestra temporale determinata…
- in maniera simile per tutti gli esseri umani
- indipendentemente da luogo/ethnos/origini…
2. Un’altra prova: l’acquisizione
In tutte le lingue del mondo i bambini acquisiscono la lingua 1 attraversando gli stessi passaggi:
i. Lallazione
ii. sillabe CV
iii. singole parole
iv. “frasi nucleari”
v. Flessione e categorie grammaticali complesse (tempo, modalità etc.)
vi. Strutture sintattiche complesse
2. Una terza prova: i “giudizi di grammaticalità”
Un’altra evidenza: siamo in grado di valutare la correttezza degli atti linguistici ed esprimere giudizi intuitivi su di essi (“competenza linguistica”)
*il gulco gianigeva la brala
*incolori idee verdi dormivano furiosamente
*il a mezzanotte ha catturato poliziotto i ladri
Essere parlanti = acquisire la competenza linguistica, cioè attuare la facoltà del linguaggio
2. Altre proprietà fondamentali:a) La ricorsività
In tutte le lingue del mondo, i parlanti sono in grado di produrrefrasi molto complesse utilizzando in modo “ricorsivo” (= ciclico, ripetuto) un insieme di regole definito:
(i) ho incontrato l’amico che ho conosciuto su quel treno che era partito dalla città in cui visse mio nonno, che….
(ii) il generale ordina la partenza
la partenza dei soldati
la partenza dei nuovi soldati
la partenza dei nuovi soldati di fanteria
2. Altre proprietà fondamentali:a) La dipendenza dalla struttura
Una frase come
(1) una vecchia porta la sbarra = ???
può essere interpretata in due modi diversi:
(1a) una donna anziana porta una sbarra
(1b) una porta che è vecchia, sbarra una cosa
L’interpretazione dipende dall’organizzazione (“struttura”) della frase:
(1a) [una vecchia]SN [porta [la sbarra] ]SV
(1b) [una vecchia porta]SN [la sbarra]SV
Riassumendo…
Un linguaggio, ma due ‘anime’:
il linguaggio è un fatto «naturale», una competenza innata a tutti gli esseri umani (almeno da homo sapiens), una facoltàuniversale, cioè uguale in tutti
…ma è anche una facoltà che si realizza nelle società, nella storia, nei luoghi: non può esistere senza una componente fondamentale: la variazione
quindi, il linguaggio è necessariamente anche un fatto «culturale», legato all’identità dei popoli, degli individui, alle loro vicende storiche
Tipi di variazione
E. Coseriu (Sicronia, diacronia e cambiamento linguistico, 1956;Lezioni di linguistica generale, 1970)- distinse tra enérgeia (la potenzialità, cioè l’idea che illinguaggio sia una facoltà universale) ed érgon (la suarealizzazione concreta nel tempo, nello spazio, nelle società chelo usano)- e individuò quattro «assi» di variazione (cd. «modulo -DIA»):
I. Variazione DIA-cronica: cambiamento delle lingue nel tempoII. Variazione DIA-topica: differenze nello spazio geograficoIII. Variazione DIA-stratica: differenze all’interno della societàIV. Variazione DIA-fasica: differenze rispetto ai contesti di uso
La variazione diacronica
Le lingue cambiano inevitabilmente nel tempo: se il cambiamentoavviene su aree molto vaste, può produrre frammentazionelinguistica
Ad es., il ‘Padre nostro’ (Matteo, VI,9) in gotico (IV sec. d.C., lingua germanica orientale, estinta):
atta unsar þu in himinam, weihnai namo þein. qimai þiudinassus þeins. wairþai wilja þeins, swe in himina jah ana airþai.
Ad es., evoluzione latino > lingue romanzeLat. focum: it. fuoco, fr. feu, sp. fuego, port. fogo, occ. fuoc, rom.
focSi possono creare cioè “famiglie linguistiche” molto articolate, dove una lingua madre può ‘produrre’ lingue figlie
Variazione diastratica
Le articolazioni interne alla comunità linguistica influenzano leforme della lingua, producendo variazione:
Ad esempio, tutta una serie di parole, pronunce, e di strutture chesono molto diffuse in tutte le lingue romanze erano assenti nellatino ‘alto’, ma affiorano da iscrizioni, testi di livello basso,manuali scolastici dove venivano corrette:
basium ‘bacio’ …rispetto a osculum
casa ‘casa’ …rispetto a domus o villa
fécerunt ‘fecero’ …rispetto a fecérunt
plus clarus ‘più chiaro’…rispetto a magis clarus/clarior
La variazione diafasicaLa lingua cambia in relazione al contesto comunicativo, cioè a
‘chi-parla-con-chi’ (….e di che cosa…). Un esempio: il «continuum» italiano (concetto di Gaetano Berruto):
i. Non sono affatto a conoscenza di che cosa sia stato loro detto[polo alto: italiano standard letterario]
ii. Non sono affatto a conoscenza di che cosa abbiano detto loroiii. Non so affatto che cosa abbiano detto loroiv. Non so mica che cosa hanno detto a lorov. Non so mica che cosa gli hanno dettovi. Non so mica che cosa gli han detto [italiano colloquiale]vii.Non so mica cosa gli han dettoviii.Non so mica cosa ci han dettoix. So mica cosa che ci han detto [italiano regionale popolare]
La diversità delle lingue: cassificazione genealogica
La diversità delle lingue: cassificazione tipologica
A partire da J. Greenberg (1963), somiglianze e differenze tra le lingue vengono studiate attraverso il concetto di «universale linguistico», cioè una proprietà presente in maniera costante, indipendentemente dalla parentela e dalla vicinanza areale
Due tipi di universali:
ASSOLUTI: proprietà presenti in tutte le lingue: es. ‘tutte le lingue hanno vocali’, ‘tutte le lingue hanno pronomi personali’
IMPLICAZIONALI: proprietà “implicate” (= correlate in modosistematico ad altre: se in una lingua trovo x, allora deveesserci y)
>> distinzione fondamentale tra lingue SVO e SOV
La diversità delle lingue: cassificazione tipologica
Paulus Mariam amat [ordine (S)OV]
- boniAGG viriN, pulchraAGG domusN [ordine AggN]
- LuciGEN filiusN [ordine possessore-posseduto]
-me-cum, amicitiae gratia [posposizioni]
- ponti-fec-s lett. ‘il fa-ponti’
[composti: modificatore-modificato]
Ma: attenzione, attenzione (1) alla direzione dell’implicazione, e (2) al fatto che alcune sono tendenze
in inglese: a friendly boy vs. un ragazzo amichevole, Paul’s guitar vs. la chitarra di Paolo…ma: John loves Mary