Cittadini & Salute Ottobre 2012

24

description

Magazine Cittadini & Salute Ottobre 2012

Transcript of Cittadini & Salute Ottobre 2012

Page 1: Cittadini & Salute Ottobre 2012
Page 2: Cittadini & Salute Ottobre 2012
Page 3: Cittadini & Salute Ottobre 2012

EditorialeOspedali? Inospitali!

di Angelo Nardi

Ho avuto la recente esperienza diun ricovero ospedaliero prolungatoperché colpito da una colica renalein pieno agosto. Due settimane per-ché mi impiantassero un stent(altro non è che un filo in grado dicollegare i reni alla vescica).

Come in Pinocchio i medici nel frattempo discettavano sullamia calcolosi chiedendosi se fosse diversamente adeguato, in-vece predisporre la triturazione. Quel che era vero il giornonon era più vero la sera: chi mi avrebbe operato, quando miavrebbero operato, usando quali modalità. Il tutto nel primoospedale della Capitale, un ospedale che da solo fa una Asl.

Non voglio utilizzare questo mio breve spazio come sfogopersonale, non interesserebbe a nessuno e non servirebbe anulla. Semplicemente iniziare a ragionare su un altro mo-dello di ospedale. Quelli che abbiamo adesso sono la versionetecnologicamente evoluta di quelli dell’Ottocento. Il terzomillennio invece deve nuovamente porre la persona al centrodell’universo.

La pensa come me anche un brillante articolo pubblicato suuna rivista scientifica americana Annals of Internal Medicine.L’autore fa in dettaglio l'elenco delle inadeguatezze di questestrutture, dei loro controsensi. Dei continui errori e delle gaffesdei medici che il paziente evoluto deve saper rilevare se nonvuole avere una terapia sbagliata. Sveglia alle sei, misurazionedella temperatura corporea e della pressione indipendentementedalle condizioni di salute, anche se il soggetto in questione nonha problemi né di pressione né di possibile febbre. Il paziente èriconosciuto con questo nome che a ben guardare rappresentauna definizione, dal latino "potior", patire. Il paziente smette diavere un nome e cognome, smette di avere le sue specificità dipersona, smette di essere un portatore di malesseri dovuti allasua biologia o storia personale. Il paziente è uno standard. Nonsi può avere una medicina a misura della persona, ma sempree solo a misura della specie. Per la persona parlano i valori messiin relazione a un parametro di sano e di insano.

Del resto l’ospedale è pensato, riferito, alle esigenze dei medici,non del malato. Il meccanismo feudale che è duro a morire. Larivoluzione sanitaria invece deve partire dal ribaltamento diporre il malato al centro della struttura sanitaria che lo accoglie.

310●12

www.cittadiniesalute. i t

Regione Lazio, quando corrotto è il sistema

Cura della salute, il nodo di ogni contendere

Arriva l’Autunno, occhio ai virus!

Le piante che filtrano le sostanze cancerogene

IHG/ Strategie vaccinali anti HBV nel paziente

emodializzato

Meglio il medico di famiglia che il medico in tv

Legge 38, questa sconosciuta!

Sconfessato il mito dell’alimento biologico

Malattie respiratorie, un calvario!

I cani avvisano del tumore alla prostata

Il tè! Prostata in allarme

Er Batman sarà ricordato come innovatore

Regione Lazio ancora lenta nel recupero dal deficit

Più privati nella Sanità, lo dice l’Antitrust

I punti neri degli ospedali italiani

Cari amici lettori

Cittadini & Salute

Sommario4

5

7

9

11

12

13

14

15

17

19

21

22

Cittadini & Salute

Mensile di informazione Socio-SanitariaEditore e Direttore Generale Mario Dionisi Direttore Responsabile Angelo NardiRedazione Via Carlo Del Prete, 6 Tel. 0774 081389 Stampa Fotolito Moggio strada Galli, 5 Villa Adriana (Rm). Registrazione n. 31 del 29/06/2010 presso il Tribunale di Tivoli. Tutte le colla-borazioni sono considerate a titolo gratuito, salvo accordi scritti con l’editore. Tutto il materiale cartaceo e fotografico consegnato alla redazione, nonverrà restituito. Chiuso il 06/10/2012

Page 4: Cittadini & Salute Ottobre 2012

10●12

4 www.cittadiniesalute. i tCittadini & Salute

ATTUALITÀ

Con buona probabilità tutti gli indagati usciranno dal-l’inchiesta giudiziaria illesi, perché non c’era illecito.Si gonfiavano le tasche in base a norme che loro stessi

avevano approvato. Tutto alla luce del Sole, tutto con buonapace di chi soffre in ospedale per carenze dovute a man-canza di risorse.La norma di giunta Polverini parla chiaro. Ogni Consi-

gliere ha un budget di spesa per sostenere il rapporto traelettore ed eletto. Ma “quella cifra veniva ritoccata” - haammesso Fiorito. (Va ricordato che il Consigliere regionalepercepisce 13 mila netti di stipendio).Con questo giochetto nel 2011 l’insieme dei sessanta Con-

siglieri della Pisana si sono messi in tasca quattordici mi-lioni, centomila euro in più ciascuno. (È stato fatto uncalcolo che con quei quattordici milioni di aggiunta a sti-pendi si sarebbero potuti assumere circa duecento medici einfermieri).Queste elargizioni hanno bisogno di tagli in altre voci di

spesa ed è lo stesso Fiorito a spiegare che il presidente del-l’assemblea taglia da trasporti, scuola, sanità. Noi abbiamo meno qualità di servizi, loro più ostriche.

Sembra un pezzo di Cetto Laqualunque ma oramai questocaso l’ha abbondantemente superato. Ma con questa iperbole di soldi messa allo scoperto in

questa storia quel che potrebbe accadere è che si perdal’orientamento dei valori monetari. La Regione Lazio ha accumulato un deficit nella sanità di

un miliardo e 139 milioni. Cifra davanti la quale questi da-nari sono bazzecole.

E allora questi soggetti amano vivere in una Bisanzio ditardo impero, incurante del futuro sul quale nessuno puòdire, presi solo dal compiacere i propri piaceri riconosciuticome unico valore.Questa smollatezza porta all’incapacità di decidere

quando c’è da decidere e rimandare costantemente. Difficile essere traino di nuovo, impossibile essere porta-

tori di idee, tutto si dilegua tra ostriche e champagne.E la dimostrazione è a portata di mano. Nel quinquennio

dell’Unione europea che parte dal 2007 sono stati stanziatiper lo sviluppo del Lazio (fondi Por-Fesr) 743,5 milioni. Sono tanti soldi, sono soldi veri. Hanno un difetto, non

possono essere sottratti per trovare spazio nelle tasche difurbacchioni. (L’Europa non scherza coi controlli e nelleverifiche). La stima è di millecinquecento posti di lavoro in più con

questi fondi interamente sfruttati. La Regione Lazio non liutilizza o la fa in minima parte. Certo! Non c’è da parte, anche di un solo rappresentante

della classe dirigente - amministrativa o politica - la spintaa fare, a migliorare a dare risposta ai problemi. Troppo of-fuscati da ostriche e champagne. Troppo attenti a riempirelegittimamente le tasche perché questo colpo di fortunanella vita non gli ricapiterà più. Quindi bisogna acchiap-pare cercando di sistemarsi per il resto della vita. Difficile ora riprendere il bandolo della matassa se non

gettando via tutto quel che c’era per dedicarsi a un altrofilo. Ma per fare questo c’è bisogno del vero protagonista:la gente, gli elettori.

Regione Lazio, quando corrotto è il sistemaQui non si parla di favorire un’impresa a vincere una gara, non si tratta disottrazione illecita di risorse per cui punito il colpevole la storia è conclusa.Qui si racconta di una maggioranza che per tenersi in piedi dava compensi ubriacanti. E probabilmente era tutto regolare

Page 5: Cittadini & Salute Ottobre 2012

510●12

www.cittadiniesalute. i tCittadini & Salute

ATTUALITÀ

Il prestigioso periodico The Lancet ha dedicato un in-tero numero alla questione del rapporto tra la coper-tura sanitaria per l’intero popolo di un sistema paeseche consiste nell’aspettativa dei cittadini. È Margaret Chan, Direttore Generale dell’Organizza-

zione Mondiale della Sanità, ad aver dichiarato che “Lacopertura sanitaria universale è il concetto più potenteche la sanità pubblica ha da offrire”.Nel numero monografico di The Lancet si affrontano

tre argomenti. Il primo esplora gli elementi di prova sui legami tra

espansioni nel campo della salute e copertura della popo-lazione.Il secondo esamina le dimensioni politiche ed econo-

miche della transizione alla copertura sanitaria univer-sale, e il terzo prende in esame nove paesi a basso redditoe medio-basso reddito in Africa e Asia, che hanno attuatoriforme nazionali di assicurazione malattia. Ma c’è un altro punto di vista che richiede progressi

continui e sostiene la necessità di un grande ruolo del set-tore pubblico nella riforma dei sistemi sanitari.Ciò che diventa chiaro in questa analisi è che, anche se

la copertura sanitaria universale non è una garanzia peril progresso, l’attenzione dovrebbe concentrarsi sullaquestione se non ora, ma su come sfruttare al meglio latransizione. In un commento, Judith Rodin e David de Ferranti con-

clude: “ciò che emergerà nei prossimi decenni in ognipaese riforma impresa non è del tutto chiaro, ma, comequesta serie e gli esempi di paesi in molti a proporre, ci

stiamo avvicinando ad un periodo in cui questa - transi-zione verso una copertura sanitaria universale - sarà rag-giunto e le famiglie non saranno più a rischio di avere deicosti di malattia rovinare la loro vita”.Ma per tornare al tema di partenza, prima che Barack

Obama vinca a mani basse sul contendente Mitt Romney,prima ancora che l’attuale presidente degli Stati Uniti siaricordato come l'umanizzatore del crudele sistema ame-ricano basato sulle assicurazioni, bisogna anche ricordarei tagli di Obama, proprio sulla Sanità.È stato proprio Obama a proporre di tagliare 480 mi-

liardi di dollari dai programmi di assistenza sanitariaGli elettori statunitensi il 6 novembre avranno due mo-

delli da scegliere. A differenza dell’Italia e l’Europa, ne-gli States ci sono due modi di intendere il governo dellacosa pubblica e questo si evidenzia in fatti molto concretie riscontrabili.Il primo tra questi riguarda la Sanità. Sempre in questo

articolo di The Lancet si vuole riflettere su questo dato:“Obama e Romney senza dubbio debbono tornare allaquestione di quale tipo di sistema sanitario l’America puòpermettersi. Ma la vera domanda è questa: gli Stati Uniti possono

permettersi di essere un paese in cui gli individui, natiuguali, non hanno la libertà di realizzare il proprio po-tenziale a causa della difficoltà evitabili problemi di sa-lute ed economiche? Americani, la scelta è vostra!”E ancora: “la scelta non sarà solo tra due candidati o

due parti. Sarà una scelta tra due diversi percorsi perl’America”. Fonte: The Lancet

Cura della salute, il nodo di ogni contendereNegli Stati Uniti il tema del contendere in politica guarda sempre a daticoncreti. Tanto che il duello Obama - Romney sarà sempre più incentratosulla Sanità

Page 6: Cittadini & Salute Ottobre 2012
Page 7: Cittadini & Salute Ottobre 2012

Cittadini & Salute 7www.cittadiniesalute. i t

CURIOSITÀ

10●12

Immancabile l’appuntamento conil toto-influenze autunno-invernali.Le previsioni sono tra le più lanciate

ma anche interessate, affinché si facciaincetta di farmaci per debellarle. Datempi non sospetti, comunque, eraemerso che in questa stagione influen-zale sarebbero stati protagonisti agentiaggressivi molto forti.A rafforzare questa tesi la Società

italiana di terapia Antinfettiva, Anti-batterica, Antivirale, Antifungina. Il 20 settembre il congresso a Udine

lo proclama con implicito invito a vac-cinarsi. Eloquenti i casi che arrivanodall’Australia, dove ora è appena tra-scorso l’inverno. Secondo questo banco di prova im-

portante a circolare sono ben due vi-rus, quindi bisogna vaccinarsi.

Meno influenza significa meno anti-biotici. Si scongiura la possibilità direndere più forti i ceppi più resistenti.Queste le motivazioni per i sostenitoridel vaccino.Ma c’è anche la previsione dell’As-

sociazione nazionale industria farma-ceutica automedicazione che prefiguraben dieci milioni di ammalati. Il successo di tesi come queste è sem-

pre determinato dalla durata della sta-gione invernale, quindi dal carattereprolungate. (Se come conferma chie-dessimo alle previsioni meteorologiconon avremmo risposte fededegne). Tre i virus. Il famoso A(H1N1) co-

nosciuto come influenza suina ne faparte. Il 27 settembre i virologi del-l’Anipa hanno presentato le proiezionia Milano in una conferenza stampa.

Non si nega una caratteristica mag-giormente aggressiva di questa nuovafenomenologia di virus. A determi-nare la conferma o la smentita dellapessimistica previsione saranno letemperature. Se saranno rigide pertanti giorni i rischi di contrarre la ma-lattia aumentano.Provvedimento utile, allora, usare i

farmaci da automedicazione. Laddove la febbre non fosse sgomi-nata dopo tre giorni consultare il me-dico. Al fine di scongiurare lafacilitazione del contagio è bene chechi contrae l’influenza accetti il fattodi essere ammalato e si astenga dal la-voro e da frequentazioni che non sononecessarie. Consiglio dei consigli, come al so-

lito, il vaccino.

Arriva l’Autunno, occhio ai virus!Si annunciano anche più aggressivi che nelle stagioni precedenti

Page 8: Cittadini & Salute Ottobre 2012
Page 9: Cittadini & Salute Ottobre 2012

Cittadini & Salute 910●12

www.cittadiniesalute. i t

Gli appassionati giallisti ricorde-ranno sicuramente Nero Wolf chenel suo studio arredato con repertiboreali, piantagioni rare acquisitedalle parti più disparate della Terrariuscisse a convivere perfettamente efar respirare al meglio il genio del-l’indagine criminologica. Quasi avesse bisogno innanzitutto

di inspirare aria buona per ossige-narsi al massimo al fine di rendere iprocessi neuronali di connessionepiù fluidi. Su questa stessa idea il risultato di

una ricerca commissionata dallaNasa, per trovare campi applicativiper vivere meglio in interni. La conclusione consiste nel libe-

rare le navicelle dagli inquinantidell’aria.

Per questo la Nasa ha iniziato a stu-diare attentamente le piante per arri-vare al risultato che almeno 15 piantecomuni sono in grado di filtrare - al-cune di più altre di meno - le sostanzeinquinanti, e cancerogene, come ilbenzene, la trielina e la formaldeide.Quindi questa scoperta può essereutilizzata anche negli appartamenti. Nelle case la formaldeide si trova

nei tendaggi, nelle colle e nei rive-stimenti, il benzene è un compo-nente delle vernici e del fumo ditabacco, mentre la trielina è usatanelle sostanze adesive, negli smac-chiatori e in altri detergenti. Questii cattivi. I buoni da respirare invece stanno

nel l’edera del diavolo, lo spatifillo,la pleomele, la gerbera e la sanse-

vieria trifasciata (fiamma verde).Anche ficus e angelica del Giapponehanno un perché in casa. Con una pianta tra quelle menzio-

nate, in casa, avremmo la miglioreprotezione verso agenti inquinanti. Attenzione, quindi. Prima di riem-

pirsi casa di piante per respirare me-glio pensare bene gli innesti, pertanto, farsi consigliare da esperti inmateria. Allo studio di Nero Wolf prima di

entrare nel pieno di un caso il malca-pitato si doveva ascoltare lunghe pre-messe piene di parallelismi che noncoglieva nessuno (tantomeno il let-tore) con il caso. Ma i tempi sono di-versi, tutt’altra rapidità nello scambiodi battuta e risposta. E qui le piantenon entrano. Fonte: Natural Society

Le piante che filtrano le sostanze cancerogeneNe è convinta una testimonianza studiata da un’equipe della Nasa

CURIOSITÀ

Page 10: Cittadini & Salute Ottobre 2012
Page 11: Cittadini & Salute Ottobre 2012

1110●12

www.cittadiniesalute. i tCittadini & Salute

La malattia renale cronica (CKD) ha una prevalenza moltosignificativa nel mondo occidentale. Gli studi epidemiologici indicano che la prevalenza varia

dal 13% all’8%. In Italia si stima intorno al 9% della popola-zione generale la prevalenza di CKD (circa 6 milioni di per-sone). La CKD è definita come una riduzione dellafiltrazione glomerulare (GFR: glomerular filtrate rate) infe-riore a 60 ml/min o la presenza di danno renale persistente(proteinuria, ematuria, alterazioni morfologiche, ecc.) perpiù di 3 mesi. Il progressivo aumento dei pazienti con CKDè tale da definire questa patologia come una “pandemia”. Ciò è riconducibile all’invecchiamento della popolazione

e all’incremento di patologie croniche come ipertensione ar-teriosa e diabete mellito, che sono le principali cause di CKDnel mondo industrializzato. Secondo l’OMS nel mondo cisarebbero circa 346 milioni di soggetti diabetici. Nella solaRegione Lazio i dati del Sistema di Sorveglianza PASSI 2007-2008 mostrano una prevalenza del 21,7% di ipertensione ar-teriosa tra gli intervistati (n=2606). Questa percentuale saleal 40,7% osservando la popolazione con età tra i 50 e 69 anni. Quanto alla CKD, non abbiamo dati certi. Manca un regi-

stro italiano di patologia e la malattia è sottostimata a tutti ilivelli: poca consapevolezza da parte dei cittadini, poca sen-sibilizzazione da parte dei medici di base e degli specialisti. Una diagnosi tardiva della CKD comporta molteplici com-

plicanze. Quando la funzione renale è compromessa in ma-niera avanzata (GFR <10 ml/min) è necessario iniziare iltrattamento dialitico. La metodica più utilizzata nel mondo èl’emodialisi (90%). I pazienti in emodialisi hanno un più ele-vato rischio di infezioni gravi legate alla presenza dell’accessovascolare, indispensabile per la circolazione extracorporea.

Inoltre, i pazienti in dialisi hanno una ridotta risposta im-munologica alle infezioni. La dialisi ha costi sociali e sani-tari (diretti e indiretti) molto elevati. Oltre ad apparecchiature, farmaci e personale sanitario,

vanno considerati i costi legati alle comorbilità, alle frequentiospedalizzazioni, all’impegno dei caregivers nella gestionedei pazienti. Ogni paziente in emodialisi ha un costo medioper il S.S.N. di circa 50.000 euro/anno. In Italia abbiamo datiabbastanza completi sull‘epidemiologia dei dializzati grazieal lavoro dei Registri Dialisi Regionali e Nazionale. Al momento vi sono circa 55.000 pazienti in trattamento

emodialitico. Solo il Registro Regionale Dialisi e Trapiantodel Lazio (RRDTL) prende in considerazione la problema-tica relativa al rischio di infezione da HBV e il problema vac-cinazione, indice di una scarsa sensibilità verso il problemavaccinazione/infezione/epatopatia HBV relata. I soggetti prevalenti positivi per HBsAg sono aumentati

tra il 2006-08. Nel 2009 si è tornati alla prevalenza del 2000-01 pari al 2,9%. Nel 2010 la prevalenza si è ridotta al 2,4%,corrispondente a 113 persone HBsAg+. Anche tra gli inci-denti nel 2010 si è osservata una diminuzione rispetto aglianni precedenti, con un tasso del 1,8%. In tutta la RegioneLazio vi sono 167 posti dialisi dedicati a pazienti HBsAg+. Inquesta coorte laziale di pazienti risultano vaccinati per HBVil 81,8% dei prevalenti e il 51,7% degli incidenti. Nella U.D.D. di IHG tutti i pazienti sono stati vaccinati per

evitare l’infezione da HBV. Viene data grande importanzaall’igiene delle mani, all’uso corretto dei guanti e dei mezzidi protezione individuale, alla presa in carico dei rifiuti,della biancheria, dei dispositivi e dei materiali e alla forma-zione del personale.

Italian Hospital GroupCENTRALINO 0774 38.61 FAX 0774 38.61.04188, Via Tiburtina 00012 Guidonia (RM)www.italianhospitalgroup.it

Unità Decentrata Dialisi Italian Hospital GroupStrategie vaccinali anti HBV nel paziente emodializzato

Dott. Pasquale Polito e Dott. Antonio Gorini - U.O.C. Nefrologia e Dialisi Ospedale di Tivolie Unità Decentrata Dialisi c/o IHG

Page 12: Cittadini & Salute Ottobre 2012

10●12

12 www.cittadiniesalute. i tCittadini & Salute

Non c’è palinsesto che non abbia dentro il momentodello specialista in medicina con il giornalista a fare le do-mande fesse ed il professionista intento a rispondere fes-serie che saprebbe dire chiunque. Eppure appare essere un genere di intrattenimento molto ap-

prezzato, ma perché intrattiene, non informa effettivamente.Quando gli italiani vogliono essere informati vanno dal medico.Da quello che hanno più immediatamente a portata: il medicodi famiglia.Gli italiani si definiscono in maggioranza (il 59,7%) molto o ab-

bastanza informati sui temi sanitari, e la principale fonte del pro-prio bagaglio di conoscenze è proprio il medico di famiglia (peril 55,6%), cui segue Internet (10,8%), i familiari e gli amici (10,1%),la televisione (5,9%), il medico specialista (5,8%), il farmacista(4%) e la carta stampata (3,6%). Per quanto riguarda il web lo uti-lizza “a scopo sanitario” il 32,4% degli italiani. Si tratta di unapercentuale che negli ultimi anni è rimasta sempre costante -spiega Ketty Vaccaro, responsabile del settore Welfare del Cen-sis - ma con l'allargarsi del numero di utenti della rete questo“zoccolo duro” si ampia dal punto di vista numerico”.

Tra i principali difetti della comunicazione sanitaria sui massmedia c'è poi la complessità delle informazioni fornite (secondoil 33,3% delle opinioni raccolte), l'enfatizzazione dei rischi per si-tuazioni con un impatto reale minimo, come ad esempio nel casodell'influenza aviaria (31,1%), la carenza di informazioni prati-che (27,2%), la leggerezza con cui talvolta vengono trattate le spe-rimentazioni, come se fossero terapie già disponibili (15,8%), ilmancato aggiornamento (15%). Il risultato è che il ruolo dei mass media appare ridimensionato

nella determinazione dei comportamenti individuali: meno di unterzo degli italiani traduce in pratica qualche volta le informazioniraccolte attraverso i mezzi di comunicazione (solo il 29,8%), men-tre il 70,2% afferma di non avere mai adottato le indicazioni rice-vute dai media. Al massimo, il 17,2% modifica il proprio stile divita, il 15,3% decide di provare nuovi farmaci o prodotti per il be-nessere, l'8,6% di sottoporsi a un controllo medico. “Il risultatonon mi sorprende - ha commentato Massimo Scaccabarozzi, pre-sidente di Farmindustria - siamo in un periodo di mediatizza-zione e politicizzazione della salute, ma in fondo il malato vuolesolo essere curato, e vuole che a farlo sia il medico”. Fonte: Ansa

Meglio il medico di famiglia che il medico in tvIn un’indagine del Censis l'ultima tendenza delle famiglia italiane non vedesolo i motivi economici come spiegazione

I cittadini conoscono i centri di terapia contro il dolore,ma sono i medici a non conoscerli. È l’associazione Vivere Senza Dolore a lanciare l’allarme. I far-

maci oppioidi, sono maggiormente usati, ma troppi pazienticontinuano a soffrire. L’indagine mostra che il 61,7% dei cittadini

interpellati dichiara di soffrire di dolori cronici. Il 51% dei rico-verati in ospedale soffre fisicamente. Cresce anche il grado diconsapevolezza tra le persone sul diritto a non soffrire: dal 27,9%di coloro che percepiscono il diritto alla cura come il diritto adavere cure anche contro il dolore è salito al 44%.Fonte: Ansa

Legge 38, questa sconosciuta!E il dolore è ancora una condizione diffusa tra i malati

ATTUALITÀ

Page 13: Cittadini & Salute Ottobre 2012

Cittadini & Salute 1310●12

www.cittadiniesalute. i t

Lo studio reca nel titolo un puntointerrogativo, com’è giusto in uncriterio di analisi permanente percui non si vogliono dare illusoriecertezze.Ma lo studio ha un ampio margine

di casi sotto esame e difficilmente do-vrebbe trovare delle smentite. Sonostati esaminati migliaia di studi pub-blicati tra il 1966 e il 2011. Quindi, sono stati analizzati i dati

più rilevanti contenuti in 237 ricerche.Gran parte riguardano l’uso di pesti-cidi e i loro pericoli nell’alimentazione.Ebbene, si è rilevato che non ce ne

sono. Una donna incinta che mangiarigorosamente biologico non metteràal mondo un bambino più sano diun’altra che mangia cibi ordinari.Semmai il vantaggio di non usare pe-

sticidi è per l’ambiente, ma per l’ali-mentazione il discorso consiste inuna grande montatura.Nell’ambito delle vitamine, non ci

sono differenze significative. Lo stessovale per il latte. Va detto che i cibi bio-logici sono più ricchi di fosforo. So-stanze nocive come i colibatteri,salmonelle o batteri campylobacternon presentano differenze rilevanti trail bio e il non bio.La risposta a distanza non ha man-

cato di farsi sentire. Quasi a mo’ dibotta e risposta il 5 settembre è stataripresa una frase del poeta contadinoamericano, Wendel Berry: “Mangiareè un atto agricolo”. E la regione Mar-che ne ha fatto suo il motto. A marcare il dibattito concorre il

divario di prezzi sussistente.

Il bio costa molto di più. E questosi sostiene attraverso una fitta econo-mia che si è formata sul “naturale èbello” soprattutto in alimentazione. Un concetto chiaro e intuitivo che

però ha sullo sfondo un business dalfatturato ben in vista. Solo in Italia, inegozi bio più importanti apparten-gono al gruppo EcorNaturasì, la ca-tena maggiore che conta 88supermercati bio, due ristoranti euna macelleria. Nel 2010 il fatturato degli esercenti

EcorNaturasì è cresciuto di quasi il20%, raggiungendo i 112 milioni dieuro. Ora, dire tutto insieme a coloro che

tanto spendono che questo o quellopari sono, sarebbe un colpo non sonoper chi ha impiantato il business.

Sconfessato il mito dell’alimento biologicoNon è meglio di quello tradizionale. Lo dicono molte ricerche, ma non tutte

ATTUALITÀ

Page 14: Cittadini & Salute Ottobre 2012

10●12

14 www.cittadiniesalute. i tCittadini & Salute

Le manifestazioni tipiche sono problemi di concentra-zione e di memoria.Bronchite cronica ed enfisema, le malattie più letali. Bi-

sognerebbe chiedersi il vero motivo di questa escalation dimalattie polmonari. E come se non bastasse si profilano al-tre malattie esiziali: della fibrosi polmonare reumatica.I dati sono stati presentati alla Camera dei deputati il 26

settembre dove si sono preparati i lavori per il congressonazionale della Pneumologia che si svolge a Catania dal 3al 6 ottobre.Si tratta di una malattia che è ancora considerata rara,

ma già ha il dato di ottomila casi. Ogni anno colpisce diecipersone ogni 100 mila abitanti. La categoria dei fumatoriche hanno superato i sessantacinque anni di età sono lapiù bersagliata.Grande fattore di rischio, come sempre l’ambiente,

quindi soprattutto il lavoro. Le malattie respiratorie correlate al lavoro più diffuse

sono l’asma bronchiale, le alveoliti allergiche, la bronchitecronica, la rinite e sono causate dalla esposizione ad agentibiologici di origine vegetale ed animale, ad agenti atmo-sferici (freddo, caldo, umido), ad agenti chimici utilizzatinelle varie lavorazioni. Nel settore della grande distribuzione, che com-

prende tra l’altro le attività di carico e scarico, disposi-zione delle merci negli scaffali, lavoro all’interno di cellefrigorifere, le malattie respiratorie sono causate fonda-mentalmente dalla inalazione di polveri e farine, polveridi agenti chimici e materiale biologicamente attivo,come le muffe e i derivati animali, e dalle escursioni ter-miche legate agli ambienti lavorativi (aria condizionata,celle frigorifere).

Nel settore dei trasporti su ruote le malattie respiratoriesono causate prevalentemente da agenti biologici e chimicicontenuti nelle merci trasportate, agenti con i quali l’uomoviene a contatto essenzialmente nelle attività di carico escarico del mezzo , ma anche mentre si trova alla guida. Nel settore agricolo i fattori di rischio richiamati sono

tutti presenti ed è particolarmente difficile discernere ilfattore di rischio lavorativo da quello extra lavorativo acausa della sovrapposizione degli ambienti di lavoro e divita.In questa sezione sono presenti materiali utili per la pre-

venzione o riduzione di queste malattie; alcuni sono statirealizzati appositamente in questa occasione, altri sonostati selezionati tra quelli sviluppati da Istituzioni pubbli-che nazionali o straniere e/o dalle Parti sociali con livellidi approfondimento diversi per soddisfare un ampiagamma di esigenze.Chiaro che in queste condizioni le forme di controllo

per la tutela si ramificano da parte dell’Arpa. Nell’interopianeta a dare gas tossici e anidride carbonica non sonosolo la Cina, in crescita senza regole, e senza controlli.La città contaminata è San Paolo dove deve essere ri-

pristinata la condizione ambientale necessaria affinchéabbia quelle condizioni essenziali per cui un ambientepossa esser ritenuto vivibile. Ma senza andare troppolontano un’emergenza c’è anche a Brescia Est. Giovedì 27 settembre il nuovo convegno sul tema, or-

ganizzato dal Comitato Spontaneo Contro le Nocività hareso pubblici i dati dell’ARPA. Risultante: il monitoraggio deve essere continuo, l’al-

larme sulle malattie respiratorie non deve fermarsi, anzideve concentrarsi sulle grandi città.

Malattie respiratorie, un calvario!Nel 2008 in Italia hanno causato il 6,5% delle morti

ATTUALITÀ

Page 15: Cittadini & Salute Ottobre 2012

1510●12

www.cittadiniesalute. i tCittadini & Salute

Una sperimentazione oramai consolidata dà aicani questa capacità di percepire la presenza diun tumore alla prostata annusando l’urina del-l’uomo. E allora è stato commissionato uno studio chesarà effettuato dall’Istituto clinico Humanitas.

La ricerca dovrebbe concludersi in tre anni. La pre-tesa è quella di individuare le molecole che fa reagireil miglior amico dell’uomo per duplicarla in laborato-rio come sensore in grado di riconoscere nelle urine lapresenza del tumore. Fonte: Ansa

La ricerca riguarda ben seimila volontari. È durata 37anni. Bevendo più di sette tazze al giorno di tè c’è la possibi-lità statistica di sviluppare il cancro alla prostata rispetto ainon bevitori. Ma anche chi ne beve, sebbene in quantità infe-riori, vede diminuire notevolmente questa possibilità. Ini-ziato in Scozia nel 1970, la ricerca ha raccolto dati su uominitra i 21 e i 75 anni di età.

Ma è pur vero che precedenti ricerche non mostravano le-gami tra tumore e tè nero e addirittura si parlava di un ef-fetto preventivo del tè verde. In difesa dei bevitori di tè, c’èanche una risposta a questo dato. Il tè, da solo, potrebbe nonessere un fattore di rischio. Hanno minori probabilità di es-sere in sovrappeso, di non bere alcol e avere buoni livelli dicolesterolo. Fonte: Nutrition and Cancer

I cani avvisano del tumore alla prostataCommissionata una ricerca per avere gli stessi sensori in grado di capire

Il tè! Prostata in allarmeIn una ricerca scozzese si rileva un accentuazione di casi di tumori in chi ne beve

RICERCA

Page 16: Cittadini & Salute Ottobre 2012
Page 17: Cittadini & Salute Ottobre 2012

1710●12

www.cittadiniesalute. i tCittadini & Salute

Ci sono tutte le premesse per lo stato centrale nellasfiducia ad enti regione. Prima fra tutte la sfiducia sulgoverno della Sanità.La polpetta prelibata della Sanità torna nelle mani del potere

centrale e si brinderà all’eclisse del Titolo V, Indipendentementeda cosa si pensa sull’argomento bisogna prendere atto che an-che nel migliore dei casi il governo delle regioni da quando fu-rono istituite quaranta anni fa circa, non è stato mai all’altezzadi un progetto riformatore. Se il suo pensiero debole è stato apprezzato, quindi compen-

sato dallo stato centrale, d’altro canto non ha mostrato elementistoricamente apprezzabili. Ora, il governo della sanità è anche riequilibrare i poteri e,

aggiungo, non solo tra stato centrale e stato periferico, ma so-prattutto è quello di costruire delle capacità, strutturare rela-zioni, ripensare quella discutibile distinzione tra government egovernance, tra gestione e politica, tra politiche e programma-

zione, tra governanti e governati. Oggi non si può ripensare ilgoverno della sanità per continuare a correre dietro a prospet-tive di incompatibilità tra diritti e spesa.Governare la sanità non è mai stata solo una questione isti-

tuzionale. L’idea di governo in sanità non può coincidere solocon le istituzioni e soprattutto essere affrontata come una va-riabile indipendente da una strategia. Il braccio di ferro tra poteri sarà sottile, non emergerà in evi-

denza sui giornali. Ma il modo migliore di far morire una leggein Italia non è abrogarla ma non applicarla. Così non saranno riconosciute deleghe di rito. Molte compe-

tenze rimarranno nelle mani del governo, specialmente in ma-teria sanitaria. Tantopiù dopo quel che è successo il ricatto divedersi rappresentati come dei nuovi Er Batman per i governa-tori in sanità. I rapporti tra istituti non si risolvono in pochi mesie il senso della crisi verrà gestito con sapienza politica dai go-verni tecnici che si apprestano. Bob Kane e Bill Finger

Er Batman sarà ricordato come innovatoreSapevamo già che spending review si traduce in Italia con tagli lineari. Ma con i fatti della Regione Lazio inizia il depotenziamento dei poteri locali

C’è un disavanzo di 109,395 milioni di euro ma le coperturesono di 792 milioni.Manca l’evidenziazione di “ulteriori elementidi rischio emersi dalla gestione 2011”. Ci sono ancora gravi ritardinell’attuazione del Piano di rientro. Questo è il quadro emerso sullasanità regionale del sistema paese. I dati, acquisiti il 24 luglio, sonostati divulgati il 9 settembre. Secondo la valutazione ci sono ele-

menti di rischio emersi dalla gestione 2011 e non quantificati dal-l’ente-regione. È mancato l’aggiornamento del Programma Ope-rativo per il 2012 secondo le indicazioni dei Ministeri affiancanti. A pesare ci sono anche le mancate decisioni sulla questione

ospedaliera, vedi i Castelli. Sempre nel Lazio si rilevano ritardi congli erogatori privati per l’anno 2012. Fonte: Ministero salute

Regione Lazio ancora lenta nel recupero dal deficitI dati del secondo trimestre però si salvano ma solo perché sono state introdotte nuove tasse

REGIONE LAZIO

Page 18: Cittadini & Salute Ottobre 2012
Page 19: Cittadini & Salute Ottobre 2012

1910●12

www.cittadiniesalute. i tCittadini & Salute

La politica ogni tanto si accorgeche esiste la Sanità non solo per-ché deve fare dei tagli.Chi si è occupato delle possibilità fi-

nanziarie ancora aperte in questomondo, l’Antitrust. Tutto questo in un complesso di ri-

forme che guardano allo snellimento ealla liberalizzazione nel funzionamentodella struttura pubblica. Il presidente Pitruzzella ha quindi

proposto più accesso agli erogatori pri-vati che non gravano sull’erario pub-blico; stop quindi all'accreditamentoprovvisorio; criteri di trasparenza nellaselezione delle imprese convenzionate;valutazione della performance e, perl’acquisto di beni e servizi, no a mecca-nismi che sovrastimino il livello del co-sto standard.

“Il processo di liberalizzazione deimercati ha mostrato, durante il Go-verno Monti, rapide accelerazioni mamolto resta ancora da fare”. Lo scrive ilpresidente dell’Autorità Garante dellaConcorrenza e del Mercato, GiovanniPitruzzella, in una segnalazione richie-sta dall’Esecutivo e inviata al Governo eal Parlamento, in cui si fotografa lo statodell’arte dei singoli mercati e proponele ulteriori modifiche necessarie.E spazi di intervento ulteriore, se-

condo l'Antitrust, ci sono anche nel set-tore farmaceutico e nella sanità, cosìcome nelle Poste, assicurazioni, serviziprofessionali, pubblica amministra-zione, trasporti e servizi pubblici locali.Nella segnalazione, richiesta dal Go-

verno per predisporre anticipatamentela legge annuale per la concorrenza,

l’Antitrust ribadisce che l’apertura deimercati e l’introduzione dei meccani-smi concorrenziali sono ingredienti“imprescindibili per stimolare, in pro-spettiva, la crescita e migliorare il be-nessere dei consumatori. Devonotuttavia essere accompagnati da istitu-zioni efficienti e veloci, che diano cer-tezza dei tempi a chi vuole investirenel nostro Paese”.Inoltre, sottolinea ancora l’Anti-

trust, “in attesa che venga ridisegnatal’architettura istituzionale del Paese,bisogna rafforzare da subito i poterisostitutivi dello Stato e delle Regioniper evitare l’inerzia degli Enti locali. In caso di mancato intervento delle

Regioni sui Comuni sarà lo Stato adovere assumere le determinazioninecessarie”.

Più privati nella Sanità, lo dice l’AntitrustNella relazione di Pitruzzella vengono indicate vecchie rigidità del sistema

ATTUALITÀ

Page 20: Cittadini & Salute Ottobre 2012
Page 21: Cittadini & Salute Ottobre 2012

2110●12

www.cittadiniesalute. i tCittadini & Salute

Il 3 ottobre il Ministero della Salute e Agenas (titolaredel sistema di valutazione) hanno presentato i risultatidel Programma nazionale di valutazione degli esiti (Pne)con i dati su mortalità, tempi di intervento e altri indica-tori per 42 prestazioni erogate negli ospedali pubblici eprivati italiani.Sotto la lente sono finite 1.483 strutture sanitarie (sono state

considerate quelle che realizzano almeno 10 interventi) e ol-tre 10 milioni e mezzo di degenze ospedaliere per 7 milioni dipazienti. Il primo dato riguarda la mortalità da infarto per coloro che

riescono a raggiungere la struttura sanitaria. Non riescono asuperare i trenta giorni di vita è 11,61%. Ma nel Lazio ci sonodue ospedali ad avere dati di mortalità doppi, in relazionealla media nazionale: il San Giovanni Evangelista di Tivoliche conosce il 24,6% dei casi e la clinica S. Anna di Pomezia.La lista delle patologie in cui l’indicatore della mortalità a

trenta giorni riesce a dare un canone di efficienza delle curemediche è lunga. La ricezione dati di Agenas evita di metterein relazione la politica dei tagli degli ospedali con il livello diperformance di ciascuno di questi. Nel senso che, a prima lettura, nessuno di questi luoghi pe-

ricolosi per la salute fa parte della black-list dei nosocomi datagliare. Sono stati tutti promossi. E allora si deve capire ilmerito dei tagli. Chiaramente vale il solo criterio economicoe di prossimità al territorio e con queste categorie il criteriovorrebbe assumere un carattere tecnico.Ma questa importante illustrazione di dati ha il merito an-

che di portare alla riflessione sul significato che ha oggil'ospedale nella nostra società è quello che deve darsi. Sono risultati che indicano in modo estremamente preciso

delle inefficienze e non necessariamente queste possono es-

sere attribuite all'arretratezza dei territori. L’organizzazionesanitaria dovrebbe vivere di vita propria altrimenti non hasenso definirla tale. La risposta quindi non è semplicemente far funzionare al-

cuni servizi sopra la media di mortalità concepibile in unpaese della comunità europea. La risposta, si diceva. consiste nel ripensare il ruolo del-

l'ospedale, la capacità di esprimere autonomia dai problemidel territorio, la regola di porre il paziente al centro dellasua ragion d’essere e di disporre la rete dei servizi su di lui,non sulle esigenze del personale medico consolidato nellastruttura.Le indicazioni della ricerca Agenas sono molto precise e

partono dall’indicazioni di specifiche cause di morte o di par-ticolari disfunzioni come di cattive abitudini - ad esempio ilparto cesareo - ma non soddisfano la solita designazione delSud d’Italia come Sanità più arretrata. Anzi, ci sono delle sorprese. Il dato di mortalità a 30 giorni

per intervento Bypass Aortocoronarico (media esiti Italia2,45%) rileva uno scenario variegato sorprendente: ben cin-que strutture concentrate al Centro Nord. La mortalità a 30giorni per ictus conferma molta variabilità nei risultati (lamedia esiti nazionale è dell’11,61%). Le migliori performance sono state raggiunte dall’ospedale

Eustacchio a San Severino Marche. Il tumore gastrico mali-gno fotografa risultati più o meno omogenei sul territorio,ma soprattutto rivela in alcuni casi differenze tra le variestrutture della stessa Regione (la media esiti è dell’5,88%). Nel caso dell’intervento chirurgico entro 48 ore dal ricovero

per frattura del collo del femore nell’anziano, i numeri ci de-scrivono una media nazionale molto bassa: solo il 33,11% deiricoverati riesce infatti ad essere operato nei tempi previsti.

I punti neri degli ospedali italianiUna mappa che indica precise arretratezze nel sistema sanitario nazionale

ATTUALITÀ

Page 22: Cittadini & Salute Ottobre 2012

Cittadini & Salute22 www.cittadiniesalute. i t10●12

Mario

Dionisi

non possiamo discostarci da questo dato. Gli italianihanno pagato e ancora pagano credendo sia giusto ri-durre, ed eliminare negli anni, il deficit statale. Tra i de-ficit, quello più tangibile, percepibile sulla pelle dellepersone perché riguarda un bene primario come la curadella salute, è il deficit sanitario. In questo quadro, da al-cuni anni la scure del risparmio ha colpito il settore dellapoliambulatorietà privata: 50% di riduzione tra budget etariffe. Sempre in questa battaglia di dare una sanità mi-gliore a costi contenuti, noi imprenditori abbiamo af-frontato la stretta economica, ma abbiamo anchedenunciato alle autorità preposte che, tagliare del 50%una spesa inferiore al 2% del totale sanitario è un follia.Il risultato è stato che, nel Lazio, il costo delle analisi

cliniche è aumentato. Si tratta di dodici milioni di pre-stazioni! Privato e pubblico effettuano lo stesso numerodi analisi. Il problema è che per altre spese tanto rigorenessuno lo ha visto. Inalterate e anche cresciute le speseamministrative, sempre più incarichi a cosiddetti espertiche non hanno dato efficienza o risparmio. i funzionarisi moltiplicano: Quanti sono? Quanto prendono?In tutto questo il decreto Balduzzi prevede incrementi

solo nell’edilizia sanitaria! La nostra condizione è che sipaga e si fanno sacrifici. Ci sembrava fosse arrivato unmomento di razionalità, non dico di rigore, parola illu-soria, ma ci troviamo davanti solo a sperperi. Comun-que i ragionamenti si azzerano davanti a un dato chiaro,

terribile, inoppugnabile.Mentre ci sottoponevamo a pa-gare l'Irpef il doppio di quanto pagavamo pochi annifa, l’IMU, le accise sui carburanti ecc e si facevano que-sti sacrifici perché c'era di 1 miliardo e 139 milioni dieuro da pagare come voragine sanitaria. E questi nanidella politica li spendevano per loro prebende!Quello che abbiamo ascoltato nei dibattiti di questo

mese è andato al di là di ogni fantasia. Fiumi di soldiche tolti al bene e alla salute dei cittadini venivano spar-titi e dilapidati.A questo punto però il dilemma è un altro, se questo

scandalo non fermerà: - l’arroganza di coloro che sono sicuri di essere eletti, per-

ché scelti dal partito e poter gestire somme enormi a pro-prio piacimento per costruire il loro consenso di votanti.- la folla di soggetti (strapagati), nominati non perché

capaci ma perché “affidabili” alla logica di potere esenza alcun altro PUBBLICO dovere.Ma questi fatti evidenziano un’altra verità, la più

drammatica di tutte: tutti dobbiamo pagare le tasse, èdrammaticamente vero che questo non avviene e si creaun’area di evasione, ma se questa è la realtà e se lo Statoavesse potuto godere di maggiori fondi avremmoavuto gli stessi sperperi: questi dirigenti, questi ser-genti della politica, questi furbetti del quartierinoavrebbero avuto ancora più soldi da dilapidare!

Mario Dionisi

Cari amici lettori,

Page 23: Cittadini & Salute Ottobre 2012

2310●12

www.cittadiniesalute. i tCittadini & Salute

Page 24: Cittadini & Salute Ottobre 2012