Cittadini - Istituzioni un filo da riannodare...FOTO: Gastone Ecchia, Archivio SPI GRAFICA E...

Supplemento a LiberetàGENNAIO 2015Sped. abb. post. comma 26art. 2 legge 549/95 Roma

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MINARELLI IL FILO SPEZZATO

> Solidarietà

CONTROLOSPRECO LAST MINUTE MARKET

> Spi Cgil

TESSERAMENTO PERCHE’ ISCRIVERSI

NUMERO

1

Cittadini - Istituzioniun filo da riannodare

Il filo spezzato

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ITO

RIA

LE

sono presentati alle urne in proporzione superiore, ma “i mal di pancia” non sono mancati. Il sindacato non può gioire di questi risultati: la crisi di rappresentanza delle istituzioni, in un momento così difficile, non aiuta a compiere le scelte necessarie a mettere al centro la persona, né a far ripartire la nostra regione sulla strada dello sviluppo compatibile con l’ambiente. Il presidente del consiglio non

ama il confronto con le forze sociali, mentre il neo presidente della regione in campagna elettorale si è detto impegnato ad iniziare la legislatura regionale con un nuovo patto per il lavoro e lo sviluppo. I pensionati gli hanno ricordato anche la centralità del welfare quale strumento per garantire ai cittadini diritti universali, come la salute o l’istruzione. Solo una classe

dirigente che accetti le sfide del confronto con le rappresentanze sociali può ambire a realizzare i processi di innovazione necessari per le nostre comunità. Parlo del lavoro che manca, della legalità che va affermata nell'economia e nella vita sociale, della redistribuzione della ricchezza, che in questi anni ha premiato i ricchi e impoverito ulteriormente i ceti sociali più deboli. Noi siamo pronti e determinati.

I risultati delle recenti elezioni regionali sono ben più di un campanello di allarme, sono un giudizio politico severo nei confronti della classe dirigente. L’astensionismo ha colpito tutti gli schieramenti con dimensioni rilevanti. Diverse le cause che hanno concorso a questo risultato: l’inchiesta sui rimborsi, una campagna elettorale sottotono, una proposta politica che non ha esaltato il ruolo della regione, i problemi del territorio, spesso con un richiamo ai temi nazionali. Quando un’assemblea legislativa regionale viene eletta dal 37% degli elettori, quando la maggioranza rappresenta un quinto dei votanti, significa che si è spezzato il rapporto tra elettore ed eletto. Se questo avviene in Emilia Romagna, regione dove le recenti indagini sulla qualità della vita della comunità collocano quattro capoluoghi tra i primi dieci, si conferma che le forze politiche si sono distaccate dal tessuto sociale che dovrebbero rappresentare. I sindacati dei pensionati unitariamente, consapevoli del clima che si respirava, hanno invitato i pensionati ad esprimere il loro voto; gli anziani, che hanno memoria delle dure battaglia per il diritto di voto, si

N.1 - GENNAIO 2014chiuso in tipografia il 15/12/201430.000 copieSupplemento a LiberetàReg. Trib. di Roma n.1913 del 5/01/1951

DIRETTORE RESPONSABILE: Giorgio NardinocchiDIRETTORE: Valentino MinarelliCOMITATO DI REDAZIONE: Benvenuto Bicchecchi, Gastone Ecchia,Stefano Gallerani, Valerio Montanari, Paola Quarenghi, Carmen Ramponi, Silvana Riccardi, Paolo Staffiere, Alfonso Vitali.

FOTO: Gastone Ecchia, Archivio SPIGRAFICA E IMPAGINAZIONE: Redesign STAMPA: CantelliHAI SUGGERIMENTI, INFORMAZIONI, NOTIZIE, PER LA REDAZIONE?Siamo in Via Marconi, 67/2dal lunedì al venerdìTel. 051.60.87.220 - Fax 051.25.30.82E-mail: [email protected]

Quando un’assemblea legislativa regionale viene eletta dal 37% degli elettori, quando la maggioranza rappresenta un quinto dei votanti, significa che si è spezzato il rapporto tra elettore ed eletto.

di Valentino MINARELLI

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IETÀ

“Last Minute Market” contro lo spreco

U no dei tanti pro-blemi che il ca-pitalismo ha generato è il con-

sumismo sfrenato di ogni bene, sia naturale che pro-dotto dalle industrie con il lavoro dell’uomo. Bisogna produrre e consumare per permettere al capitale di aumentare ed alla grande finanza da esso alimenta-ta di imperare, a discapito di chi produce e vive del proprio lavoro e di chi ha bisogno di sostegno perché non lavora più o il lavoro lo ha perso. Il consumo di cibo ha imposto qualche ri-flessione, perché è del tutto evidente che, mentre tante persone muoiono di fame e tante altre non possono comperare il necessario per sfamarsi, distruggere cibo non consumato diven-ta un sacrilegio assoluto.

Nel 1998 fu condotta dalla fa-coltà di Agraria di Bologna, nella persona del professore Andrea Segrè e del suo grup-po, una ricerca che aveva come obiettivo quantificare gli sprechi della grande distribu-zione e sugge-rire un sistema atto a promuove-re l’utilizzo delle risorse alimen-tari, impegnan-do le strutture di solidarietà operanti sul ter-ritorio. La conseguenza di questa ricer-ca fu la nascita di “Last Mi-nute Market”, la cui finalità è quella di promuovere la raccolta presso bar, super-mercati, centri commerciali e piccoli esercizi, di cibo in scadenza o non più vendi-

bile per via delle confezioni rovinate. Molte associazioni di beneficenza, laiche e cat-toliche, si sono organizzate e, tramite il lavoro di volon-tari, donano le risorse ali-mentari raccolte ai cittadini indigenti, ai senza tetto e a tutti quelli che hanno pro-blemi economici.La regione Emilia Romagna ha riconosciuto il valore so-ciale dell’iniziativa e la sta finanziando con un contri-buto, intanto Last Minute Market ha esteso la propria attività al recupero di far-maci in scadenza e di libri non utilizzati,che manda nei paesi in via di sviluppo, di sementi, che invia in Africa. L’opera di recupero di qua-lunque cosa che può anco-ra servire all’uomo è senza ombra di dubbio un’ attività

altamente me-ritoria da in-centivare, ma non si può ri-solvere il pro-blema dello spreco all’in-terno di una società consu-mista, perché è incoraggiato e rappresenta il valore che alimenta tutto

il sistema; si possono però evitare i danni e perciò ben vengano tutte le iniziative che, come Last Minute Mar-ket, recuperano la dignità umana mediante il dono di uomini ad altri uomini.

Last Minute Market promuove la raccolta presso bar, supermercati, centri commerciali e piccoli esercizi, di cibo in scadenza o non più vendibile per via delle confezioni rovinate.

di Paolo STAFFIERE

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Hanno toccato il fondo

TAGLIODI150MILIONIDIEUROPREVISTODALGOVERNOALFONDODEIPATRONATI

INTERVISTAALDIRETTOREDELL’INCADIBOLOGNAa cura di Silvana RICCARDI

Un grido d’allarme per i tagli previsti dal governo al fondo dei Patronati nel disegno

di legge di stabilità. Al momento in cui scriviamo, sono state diffuse dai giornali notizie secondo le quali si starebbe lavo-rando per un dimezzamento dei tagli: un risultato conseguente anche alla mobili-tazione dei sindacati, sin dallo scorso no-vembre, con una serie di iniziative pubbli-che per informare la popolazione. E’ stata anche lanciata una campagna di raccolta firme in calce ad una petizione che chiede di mantenere il fondo. Per comprendere meglio il perché di tanto allarme, chiedo a Tina Liquori, direttore Inca di Bologna e provincia, quali sarebbero le conseguenze per i cittadini, i lavoratori e i pensionati che si rivolgono ai patronati.

Il dimezzamento dei tagli può rassicurare e contemporaneamente continuare a garanti-re i servizi che in tutti questi anni sono stati forniti? Se dovessero permanere i tagli pre-visti dal governo, sarebbe in discussione

l’accesso universalistico al sistema delle tu-tele, un attacco allo stato sociale della tutela gratuita nei confronti dei diritti dei cittadi-ni che lo stato non è in grado di garantire, e che quindi colpisce maggiormente i meno abbienti, le persone con maggiori difficoltà.La campagna di mobilitazione indetta a livel-lo nazionale, sostenuta da tutti patronati,di Cgil, Cisl, Uil, Acli, anche attraverso la raccol-ta delle firme, che adesione ha ricevuto? Ad oggi sono state raccolte quasi un milione di firme in poco più di un mese, e la raccolta continua. Nei prossimi giorni avverrà la con-segna delle firme raccolte per la petizione al Presidente del Senato Pietro Grasso, che si è detto disponibile ad incontrare i presidenti dei patronati.L’opinione pubblica è informata su quello che i patronati effettivamente fanno? E’ stata messa in campo una grossa mobi-litazione da parte di tutti gli operatori Inca, dello Spi in tutte le leghe, delle categorie nei luoghi di lavoro, e di tutta la Cgil, per informare l’opinione pubblica, la quale ha mostrato molto interesse, come conferma il numero delle firme raccolte.

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Che cos’è l’Inca? L’Inca nasce nel 1945 in oc-casione del primo congresso della Cgil. La missione è quella di difendere i diritti dei la-voratori, delle lavoratrici e di tutti i cittadini italiani, anche residenti all’estero e di contri-buire a riformare la legislazione sociale, rea-lizzando un sistema di protezione basato sui principi di uguaglianza e libertà. Nel 1947, con una legge dello stato italiano, viene rico-nosciuto il ruolo dei patronati. L’Inca oggi è il primo patronato, in Italia e all’estero, per volume di attività: contatta ogni anno 5 mi-lioni di persone in Italia e 600 mila connazio-nali residenti all’estero.Quali servizi fornisce nei nostri territori? L’Inca di Bologna è presente in 50 sedi sul territorio, per un totale di 804 presenze mensili con ricevimento su appuntamento e 80 presenze con ricevimento libero. Nel 2013 ci hanno contattato più di 100.000 persone e sono stati fissati 45.875 appun-tamenti. La procedura telematica esclu-siva, introdotta dagli Enti, ha determina-to un aggravio di lavoro per i patronati. Con un aumento di pratiche, dal 2009 al 2013, del 50% (da 60.599 pratiche acquisi-te nel 2009 a 92.663 nel 2013).Tutto questo è possibile anche grazie alla collaborazione dello Spi, che in tutte le Leghe è sempre presente, coi suoi opera-tori volontari, insieme all’Inca. Il fondo dei patronati è alimentato da una quota dei versamenti dei contributi previ-denziali obbligatori di tutti i lavoratori di-pendenti. Viene spontanea una domanda: dove finiranno tutti questi contributi?Il finanziamento dei Patronati si realiz-za attraverso il prelievo della quota dello 0,226% dei contributi previdenziali obbli-gatori, versati dai lavoratori e dalle lavora-trici dipendenti alle casse degli istituti pre-videnziali Inps, Inpdap, Inail, Ipsema, ed è corrisposto sulla base della valutazione del-

Ledomandesisuddividonocosì:

9.016 DOMANDEDIAMMORTIZZATORI

20.895 DIINVALIDITÀCIVILE

2.175 DENUNCEDIMALATTIAPROFESSIONALE

5.825 DOMANDEDIPERMESSIERINNOVIPERLAVORATORISTRANIERI

5.292 DOMANDEDIPENSIONE

PIÙDI9.000CUD

ETANTEALTRE

la loro attività e della loro organizzazione, in relazione all’estensione e all’efficienza dei servizi offerti. Non si sa dove finiranno i contributi, sicuramente nella spending re-view (revisione spesa pubblica del ministe-ro del lavoro).Da quanto ci ha descritto Tina, si comprende bene come questo provvedimento, togliendo risorse ai patronati, cancellerebbe la solida-rietà, la salvaguardia dei diritti, a fronte di richieste d’aiuto e assistenza che negli ulti-mi tempi sono cresciute del 13% . Lo Spi è a fianco degli operatori Inca, a sostegno della battaglia contro questa misura ingiusta.

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N elle ultime feste natalizie si sono viste moltiplica-re le promozio-

ni dei vari supermercati per attirare i potenziali clienti. E bisogna riconoscere la fan-tasia condita con una certa astuzia. Lo sconto non vie-ne più fatto direttamente sul prezzo del prodotto, ma tradotto in buono acqui-sto. Dove sta l’astuzia? Pren-diamo alcuni esempi. Su un prodotto elettronico con un prezzo di 500 euro viene con-cesso uno sconto di 50 €, non in contanti ma attraverso un buono acquisto. L’acquiren-te, con un veloce conteggio, immagina uno sconto del 10%. No! Nella migliore delle ipotesi, se acquista un ulte-riore prodotto, limitandosi ad un valore di 50€ lo sconto reale si riduce al 9%; e man mano cresce il prezzo del secondo articolo, lo sconto si riduce proporzionalmente. Altro esempio. Il depliant ti dice a caratteri cubitali: “Ti restituiamo il 50% in buo-ni spesa”. La prima cosa che viene in mente: questa volta spendo la metà. No! Non è vero. Lo sconto effettivo è del 33%. Sempre con l’avverten-za che, per godere di tutto il 33%, bisogna limitarsi all’ac-quisto con il buono di un prodotto di prezzo uguale. Altrimenti, come nell’esem-pio precedente, più costa più cala lo sconto. Ma c’è anche di più. Dice la pubblicità, tut-

ta in maiuscolo: OGNI 20€ DI GIOCATTOLI – RICEVI 20€ IN BUONI SPESA. La cosa che colpisce immediatamente la fantasia dell’acquirente: allora è gratis. Basta voltare pagina e, con un carattere minuscolo, si legge che in occasione dell’acquisto ven-gono consegnati due buoni da 10€, che si possono utiliz-zare ciascuno a fronte di una spesa di 50€. In altri termini lo sconto va, nella migliore delle ipotesi, dal 14% al 16%.Questo metodo di dare un’im-magine diversa dalla realtà non è solo una prerogativa di chi svolge un’attività commer-ciale, ma anche di certa politi-ca. Due esempi. Il primo ad un livello molto alto. Ci riferiamo ai 300 miliardi promessi da Juncker, quando si candidò alla presidenza della Commis-sione Europea, invece sono 21 miliardi quelli disponibili per gli investimenti nei pa-esi europei, con la speranza che crescano. Anche Bologna, città metropolitana, ci aveva creduto, presentando i suoi progetti quali: il People Mo-ver, dalla stazione all’aeropor-

to, per 107 milioni, il passante nord per la bella cifra di 1400 milioni ed anche il nodo fer-ro-stradale di Casalecchio per 254 milioni. Vedremo quanti euro arriveranno. Altro caso analogo. Nella recente legge di stabilità è stato evidenziato che di-minuiranno alcune tasse come l’Irap alle imprese e la conferma dello sgravio di 80 euro per una parte dei la-voratori, ma poi il recupero, per i vari miliardi necessari, avverrà, in buona parte, at-traverso i tagli a carico degli stanziamenti a favore delle regioni e dei comuni. In que-sto modo il governo non im-pone troppe nuove tasse e non taglia servizi, ma scari-ca ai comuni quest’onere. Per chi vuole vendere, la fantasia non manca, ma le risorse da consumare sono limitate e chi ci governa do-vrebbe saperlo. E quando non è molto chiaro, o si di-strae non affrontando i pro-blemi, gli elettori, come è ca-pitato, possono mandare un messaggio chiaro, come nel-le recenti elezioni regionali.

di Benvenuto BICCHECCHI

Dove sta l’inganno?

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SE

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IZI

di Stefano GALLERANI

C he staranno fa-cendo tutte quel-le persone in fila compostissima?

Vorranno forse acquista-re l’ultimissimo modello di Iphone oppure i biglietti per un imminente concerto o aspettano l’apertura di un magazzino per i saldi a prezzi di fallimento? Nulla di tutto ciò, stanno semplicemente attendendo il loro turno per attraversare, nei 14 secon-di offerti dal semaforo, la strada (Viale Pietramellara) all’uscita di Piazzale Ovest della stazione centrale di Bologna. Le ore di punta vedono torme di cittadini e pendolari sparati dai treni riversarsi all’esterno della Stazione, però non voglio perdermi in dissertazioni tecniche sui tempi dei sema-fori calibrati sul rapporto auto/pedone: evidenzio che 14” obbligano ad un passo molto affrettato che peral-tro non tutti possiedono! Ma non è meglio dotare la zona

Perle...nere

di un normale sottopasso pedonale tale da risolvere il problema a tutti ?

p.s. quanto suggerito è già da tempo in opera in tante altre città italiane ed europee.

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menti o di prestazioni sociali collegati al reddito.• Compilazione della richiesta Detrazioni fiscali per familiari a carico (ser-

vizio riservato ai percettori di redditi di pensione)• Compilazione della dichiarazione di responsabilità per titolari di prestazioni

assistenziali il cui diritto è legato all’esistenza di determinate condizioni che ogni anno devono essere dichiarate all’ INPS. Gli interessati sono: > invalidi civili titolari di indennità di accompagnamento o indennità di

frequenza> titolari di assegno mensile in qualità di invalidi civili parziali> titolari di pensione sociale / assegno sociale


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menti operosi. tel: 051.41.99.333 e-mail: [email protected] (dal lunedì al venerdì 9,00/13,00 e 14,30/17,30)

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Si è spento all’età di 82 anni il com-pagno Gior-

gio Ruggeri.Mai come in questo caso il termine COMPAGNO è cal-zante, pieno, mi ricorda quando con Giorgio ci in-contravamo in Via Marconi o in Camera del Lavoro e ci salutavamo dicendo “caro compagno come va, come stai, cosa ne pensi”.....vo-glio ricordare Giorgio con alcune note riassuntive del-la sua carriera prendendo spunto da quanto lui stesso ha scritto, nel lavoro che ha prodotto per la sua autobio-grafia. Giorgio era un riferi-mento immancabile, aveva una memoria storica che consentiva di ricostruire i

Ricordando Giorgiodi Maurizio LUNGHI Segretario Generale Cgil Bologna

percorsi di vita sindacale dei compagni e delle com-pagne che hanno lavorato in Camera del Lavoro e in CGIL regionale. Così è nato il libro che contiene tutti i GRUPPI DIRIGENTI della CGIL di Bologna dal 1945 ad oggi, senza il suo contributo sarebbe stato im-pensabile. Giorgio entra nel 1948 nel-la Lega braccianti di S.Lazzaro, dove risiede con la famiglia dal 1935, partecipa alla commissione giovanile provinciale della Federterra, dove si distin-gue per intraprendenza e capacità al punto che nel 1952 viene proposto per un corso alla scuola sindacale del Gallo. Un anno dopo è

segretario della Lega mez-zadri di S.Lazzaro. Nel 1955 dirige la Lega Braccianti di S.Pietro in Casale e contem-poraneamente accetta un incarico di sei mesi a Tra-pani, per consolidare la pre-

senza del sindacato Braccianti, insieme al compagno ed amico di Medicina Bertocchi. Nel 1958 diventa Segretario della C.d.L. di Corti-

cella; in una zona di grande espansione si occuperà in particolare della sindaca-lizzazione in edilizia e nel legno. Nel 1960 entra nel-la segreteria del sindacato provinciale dei Tessili, dove sarà Segretario generale dal 1967 al 1969, quando entra nella Segreteria della FIOM

Calzante mai come in questo caso il termine COMPAGNO...

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di Bologna, ancora accanto a Romano Capelli come in FIL-TEA. Sono gli anni del Sinda-cato dei Consigli, della Leg-ge 300/70, delle grandi lotte affiancati dal movimento degli studenti. Rimarrà in FIOM fino al 1971, quando entra nella Segrete-ria della Cgil regio-nale E.R, dove si oc-cuperà di politiche sociali, in particola-re di sanità. Quindi farà parte della Se-greteria regionale dello Spi Cgil.Infine negli anni 2000 è stato compo-nente del Comitato provin-ciale dell’INPS e fondatore della Coop Reno, nella quale parteciperà per due manda-ti al Consiglio di Ammini-strazione.La sua militanza

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è stata ininterrotta ed il suo contributo di idee e di pro-posta non è mai mancato in tutte le circostanze, anche le più difficili, è stato attivo fino all’estate scorsa, nono-stante la malattia, presso la Lega dello SPI di S. Giorgio.

Lo ricordo con le sue stesse parole:“La mia esperienza mi insegna che in campo economico, politico, sociale ed istituzionale non vi è mai nulla di defini-tivo, poiché i proces-si evolutivi in tutti i settori trasformano

l’esistente...Tutto ciò ci confer-ma che non esiste conquista definitiva, ma che all’evolver-si delle situazioni le conquiste in termini di diritti economici, politici, sociali e di democrazia

vanno, non solo difesi, ma an-che aggiornati. Ciò che non va dimenticato è che il sindacato non è per i lavoratori, il sinda-cato è dei lavoratori, è il loro bene collettivo e lo strumento più valido per la difesa dei loro diritti.”La scomparsa di Giorgio Ruggeri non rappresenta solo la perdita di un com-pagno autorevole, saggio e rispettato. Dopo i suoi in-terventi, quasi sempre, ri-maneva un monito al quale non possiamo e non voglia-mo sottrarci: il sindacato è dei lavoratori. Non dero-gheremo, in nessun modo, a questo suo insegnamento. Rivolgo un saluto e un ab-braccio alla sua compagna Egide e ai figli Tamara, Iuri e Nadia. Caro compagno TI SIA LIEVE LA TERRA.

...ciò che non va dimenticato è che il sindacato non è per i lavoratori, il sindacato è dei lavoratori...

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LA BACHECA DELLE LEGHE

CASTENASOLo Spi Cgil organizza due nuovi corsi di inglese: per principianti (per chi non lo ha mai studiato) ed elementare (per chi ha qualche minima conoscenza). I corsi si svilupperanno in 10 incontri settimanali della durata di un ora e mezza

ciascuno, nei giorni di lunedì e giovedì dalle 14.30 alle16.00, presso la sede della Lega in via Gramsci 21. Prime lezioni: lunedì 2 e giovedì 5 Febbraio 2015. Termine ultimo per le iscrizioni 26 gennaio. Per informazioni tel. 051 787802 (Lega), 338 4840923 (Silvia).

CASALECCHIO DI RENOTerzo anno per il corso d’inglese organizzato dallo Spi Cgil, che conta ormai un discreto numero di fedelissimi. Dal 20 gennaio incontri bisettimanali: martedì dalle 10 alle 11.30, venerdì dalle 14 alle 15.30, Camera del lavoro, via Ronzani, 3/2.

“IMPARIAMOACAPIREQUANDOCIPARLANO…ININGLESE”

MARZABOTTOCORSO BASE PER L’USO DEL COMPUTERContinua con successo il corso di computer organizzato dalla Lega in

collaborazione con la Pro Loco di Marzabotto ed il Centro Giovanile Kainua, destinato a chi possiede un computer portatile ma ha difficoltà nel suo corretto utilizzo. Gli incontri avvengono il lunedì ed il giovedì pomeriggio nel Centro Giovanile Kainua, nella stazione ferroviaria

CASALECCHIO DI RENOE’ scomparso Bruno Monti, “Cino”, classe 1928, il partigiano storico di Casalecchio, già segretario, poi presidente dell’Anpi locale. Quello che accompagnava a Monte Sole

di Marzabotto. Per ulteriori informazioni e per l’iscrizione rivolgersi alla Pro Loco, tel. 0516787028, in piazza Martiri Fosse Ardeatine, martedì, giovedì, sabato e domenica dalle 9 alle 12.30, o venerdì dalle 16 alle 19, o allo Spi, tel. 051931309, in via Lidice 2, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 11.30.

gli alunni delle scuole per raccontare loro le nefandezze del nazifascismo e la bellezza della libertà, tanto costosamente conquistata. Quello che si è battuto perché l’associazione si aprisse a tutti gli antifascisti, non solo agli ex partigiani, destinati naturalmente ad estinguersi per motivi anagrafici. Quello che, dieci giorni prima di andarsene, già sofferente, ha comunque assistito come sempre, il 10 ottobre, alla commemorazione dell’eccidio del Cavalcavia.

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di Carmen RAMPONI

S ulla SPInta un anno di testimo-nianze al femmi-nile, una pagina

dedicata. Attraverso i tanti profili di donna, abbiamo raccontato le vite, le storie, l’impegno e il lavoro tena-ce di tante donne. Abbiamo voluto dar loro voce, narra-re delle condizioni di vita e percorsi diversi, ma con un unico filo conduttore: testimoniare che ci sono e che, attraverso il loro quoti-diano, il loro lavoro, il loro impegno politico e sociale, hanno cercato, cercano di modificare una realtà mol-te volte a loro ostile. Nono-stante le tante battaglie e le giuste rivendicazioni, le donne subiscono ingiusti-zie, acuite da questa crisi tanto persistente. La parità di genere e l’eliminazione delle diseguaglianze sono conquiste che nel nostro paese rimangono ancora molto distanti dall’essere attuate. Le donne vivono disparità nel lavoro, sia nell’accesso che nei percor-si di carriera, nelle retribu-zioni, e spesso subiscono, per lavorare, l’umiliazione delle dimissioni in bianco. La mancanza di servizi, accentuata dai numerosi tagli, non le aiuta certo a conciliare i tempi della vita con quelli del lavoro: pe-sante il carico supplemen-tare, non riconosciuto, di cura dei figli e degli anzia-ni. Le condizioni negative nel lavoro si ripercuotono sulle pensioni, che media-mente per le donne sono più basse, inoltre, anche da pensionate, rimangono in attività, sopperendo alla mancanza di nidi e servizi.

Sebben che siamo donne...

E poi ci sono le tante donne violentate, ammazzate, vit-time, anche nell’anno appe-na terminato, di amori mal-sani e malati; vite spezzate per mano di uomini che di-cevano di amarle! Non ne sono esenti le pensionate, visto che il 30% delle donne uccise è over 60.Raccontando le diverse storie, abbiamo voluto dar voce anche alle tante donne impegnate nel sindacato e nello Spi, alle lavoratrici che nelle fabbriche lottano per il lavoro, alle amministra-trici che vivono l’impegno politico non come un lavo-ro, ma come un servizio alla comunità; alle tante donne,

anche libere professioniste, che fanno del loro lavoro uno strumento per contra-stare la violenza, a quelle donne che, una volta in pen-sione, con grande generosi-tà tornano sul territorio per aiutare chi tutti giorni deve districarsi tra innumerevoli problemi, così come le don-ne impegnate nelle associa-zioni femminili. C’è anco-ra tanta strada da fare, e il percorso è lungo e tortuoso, ma le donne ci sono, conti-nueranno le loro lotte, per-ché le battaglie per i diritti sono innanzitutto battaglie di civiltà. E noi continueremo a dare voce a queste donne.

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S tringere i legami tra le associazioni, lotta alle nuove po-vertà e rendere la

Consulta contro l’esclusione sociale uno strumento sem-pre più utile alle Istituzioni per le politiche di inclusione. E’ questo il pensiero di Ed-garda Degli Esposti, ex Pre-sidente e attuale membro del Direttivo di Auser Bologna, neoeletta Presidente della Consulta permanente per la lotta all’esclusione sociale di Bologna. “La mia esperien-za in Provincia - racconta la Presidente - è terminata in giugno in seguito alla sop-pressione delle Province da parte dal Governo Renzi; è stato allora che l’attuale Co-mitato di Rappresentanza della Consulta mi ha indivi-duata come possibile sostitu-ta alla presidenza. Così sono entrata in qualità di rappre-sentate di Auser Bologna”. “Il lavoro da fare è tanto -continua - sicuramente oggi è necessario mantenere un legame più stringente con le associazioni che fanno parte della Consulta: il Comitato di Rappresentanza è composto da dieci soggetti che rappre-sentano una platea di 95 as-sociazioni, penso che questa relazione vada curata. Abbia-mo ben chiaro come il nostro welfare rischi di non riusci-re più a rispondere ai nuo-vi bisogni prodotti dalla crisi e, in un contesto in cui c’è bi-sogno di interventi aggiunti-vi per rispondere alle nuove povertà, va da sé che il terzo settore avrà un ruolo sempre più importante come attore sociale nella comunità. Que-sto passa attraverso le reti, i rapporti e le sinergie tra le diverse associazioni, che non

“SINERGIATRALEASSOCIAZIONIERISPOSTEALLENUOVEPOVERTÀ”Edgarda Degli Esposti alla Presidenza della Consulta contro l’esclusione sociale

devono porsi in concorrenza tra loro, ma lavorare insie-me collaborare. E’ proprio questo il concetto fondante e più alto di quella che chia-miamo sussidiarietà”. Ma a chi è imputabile questa man-canza di sinergia? “Di sicuro non è responsabile chi se ne è occupato finora -commenta Degli Esposti - il fatto è che le istituzioni, il comune di Bologna, la giunta e la quin-ta Commissione Consigliare che si occupa di esclusione sociale e welfare, avrebbero, se volessero, nella Consulta uno strumento formidabile. Il tema delle esclusioni, no-nostante Bologna abbia fatto tanto, è ancora di una cogen-za assoluta; la Consulta rap-presenta il soggetto politico qualificato che può aiutare le istituzioni a orientarsi nelle politiche da attuare per da-re risposta a questi bisogni. Fino ad ora c’è stata una sot-tovalutazione da parte delle istituzioni rispetto a questo strumento preziosissimo poi-ché si è concepita la Consulta come un’entità a sé, svincola-ta da tutto. Anche in queste condizioni ha fatto sicura-mente tanto, ma il sistema in sé va corretto”. Sulle priorità

da affrontare la nuova Presi-dente è chiara: “ho intenzio-ne di lavorare sui nuovi biso-gni sui quali ci si interroga continuamente senza trova-re risposte definite. Credo che possano essere trovate anche con il contributo di tutte le organizzazioni del terzo settore. Ho già qual-che idea su cui lavorare e che presenterò all’Assemblea”. “Se non si danno delle rispo-ste - conclude - il rischio è di creare nuova emarginazio-ne sociale: basti pensare al-la diffusione della ludopatia e della dipendenza da alcool, sono problematiche che fino a qualche anno fa non erano così radicate come ora. O si interviene concretamente o si rischia che si creino nuo-ve emarginazioni. L’obietti-vo di vivere in una comunità coesa e inclusiva deve esse-re una priorità assoluta, che non va abbandonata”.

di Francesco MELE

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BOLO

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Come difendersi dai sinistri auto con chi non è assicuratodi Maurizio GENTILINI presidente Federconsumatori Bologna

S ono in aumento i cittadini che si rivolgono alla no-stra associazione

per avere informazioni sul comportamento da tenere nei casi di sinistri automo-bilistici con auto non as-sicurate. Capita spesso al momento di compilazione del Cid che la risposta dei proprietari dei veicoli coin-volti nel tamponamento sia : “non possiamo”. Il motivo? L’auto non è assicurata.Dalle stime sono 3 milio-ni i veicoli non assicurati, gli incidenti causati da chi non è in regola con la Rc-au-to sono in forte aumento. La maggior parte di questi sfuggono alle statistiche ufficiali perché l’automobi-lista “irregolare”, in caso di sinistro, cercherà di risol-vere in modo “alternativo” il danno provocato senza ovviamente coinvolgere l’autorità pubblica.La gestione del Fondo di garanzia per le vittime del-la strada, alimentato con i premi pagati dagli automo-bilisti onesti: è passato da una richiesta di 7.356 del 2004 ai 18.396 del 2013 con un andamento costante-mente crescente.Nonostante il fatto che circolare senza copertura assicurativa è vi-etato e si rischia una multa da 841 a 3.366 euro, oltre al sequestro del veicolo.Il gov-erno ha da tempo annunci-ato che intende rafforzare i controlli coinvolgendo i dispositivi telematici: au-tovelox, tutor e le telecamere agli accessi delle Ztl che fo-tograferanno gli automobil-isti che non sono in regola con la Rc-auto, aspettiamo fi-duciosi.Il Fondo, gestito dalla

Consap (www.consap.it), in-terviene su diverse tipologie di incidenti: da quelli causati da non assicurati a quelli provocati dai non identifi-cati, passando per i sinistri dove sono coinvolti veicoli “posti in circolazione contro la volontà del proprietario” (ad esempio in caso di fur-to dell’auto) e da incidenti causati da veicoli esteri. Nello specifico, per gli inci-denti causati da automobil-isti non assicurati, i danni alla persona sono risarciti integralmente nel limite del massimale, mentre per i danni alle cose, non si appli-ca la franchigia di 500 euro. È importante ricordare che in caso di lesioni a persone o danni a cose, il diritto al risarcimento si prescrive in due anni (10 anni in caso

di decesso) che decorrono dal giorno dell’incidente.Tanto l’istruttoria quanto la liquidazione dei danni non vengono svolte diret-tamente dal Fondo bensì dalle compagnie designate per territorio La richiesta di risarcimento per l’ap-ertura della pratica deve essere inviata, per mezzo di raccomandata A/R, alla compagnia designata e alla Consap. Nel caso in cui l’utente giudichi non con-gruo l’indennizzo accorda-to, può presentare ricorso all’autorità giudiziaria citando la sola compagnia designata.Il Fondo, una vol-ta erogato il risarcimento al danneggiato, si rivarrà sul responsabile dell’inciden-te e speriamo che i furbetti non la facciano franca.

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C he cosa pensano i nostri iscritti, soprattutto coloro che vivono con una pensione al minimo? Come vedono un sindacato che li

deve tutelare come quando erano produt-tivi in questo nuovo contesto causato dalla crisi? Ha ancora la forza di estendere i diritti a chi non li ha?La fiducia nel sindacato ac-quistata nel corso di decenni viene intaccata anche da un governo che, per fare le rifor-me in corso, pensa di poter ignorare le associazione inter-medie. In questo contesto so-prattutto è evidente l’aumento delle disuguaglianze, anche se il peggiora-mento del livello di vita tocca oggi anche parte del ceto medio.La risposta a questi interrogativi ci pone il problema se il sindacato in questi anni ab-bia una funzione e una proposta non cor-porativa, mantenendo sul piano economico e sociale le tutele consolidate, senza tener

conto delle diverse forme contrattuali che si affacciavano sul mercato del lavoro.La contrattazione con le istituzioni del territorio a tutti i livelli sono risposte ai bilanci presentati o sono affrontate con

nostra proposte autonome? Nella percezione di molti no-stri iscritti e cittadini, le azio-ni e le proposte del sindacato vengono recepite come poco incisive.Certamente la grave crisi non permette al sindacato di af-frontare i nuovi bisogni e il tema della redistribuzione delle risorse. Dovrebbe essere il governo a farsene carico, in-

terpellando le rappresentanze sociali e la-sciando perdere quelle forme di liberismo che ancora troppo sono attratte solo dal mercato finanziario.Noi diciamo a tutti coloro che sono sfiducia-ti che il sindacato rimane il baluardo contro il degrado economico, politico ed esisten-ziale del nostro tempo.

12 dicembre 2014 Bologna - Sciopero Generale Nazionale Cgil-Uil - Foto: Gastone Ecchia

di Gastone ECCHIA

Noi diciamo a tutti coloro che sono sfiduciati che il sindacato rimane il baluardo contro il degrado economico, politico ed esistenziale del nostro tempo.

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Divisione

Cucinare senza sprechiA ndrea Segrè, di-

rettore del Dipar-timento di Scienze e Tecnologie agro-

alimentari dell’Università di Bologna, con questa pub-blicazione torna ad un tema particolarmente significati-vo come quello degli sprechi, che, purtroppo, sono entrati a far parte del nostro stile di vita a trecentosessanta gradi, quindi anche in cucina. Se mangiare, infatti, costituisce il nostro primo atto quotidia-no: nel cibo dalla produzione al consumo, di passaggio in passaggio, si spreca ossia “si perde, si scarta, si rifiuta, si avanza…”, con impatti eco-nomici, ambientali, sociali, nutrizionali molto elevati. Così cucinare senza sprechi (non gli avanzi di un pran-zo anche lauto!) rappresenta una vera riforma ecologica ed economica: mangiare per

di Valerio MONTANARI

vivere e non vive-re per consumare e dare poco valore a ciò che si consuma e si distrugge. Lo stu-dioso bolognese de-finisce il concetto di spreco alimentare in tutte le sue impli-cazioni, inquadrando il fe-nomeno in una dimensione sia planetaria sia italiana e soffermandosi anche sugli sprechi di acqua ed energia utilizzati per produrre gli alimenti. Come può comin-ciare la nostra rivoluzione ? Anzitutto imparando a gui-dare il carrello della spesa, poi riappropriandoci del frigorifero e della nostra

dispensa e, infine, utilizzando al me-glio i nostri fornelli. Grazie alle tante, sor-prendenti ricette di Lorenza Pliteri: buc-ce di patata, insalata appassita, gambi di spinaci, latte cagliato,

teste di pesce…diventano al-trettanti ingredienti in grado di trasformarsi in squisitez-ze. Così trattandoci meglio, trattiamo meglio il mondo con un atteggiamento van-taggioso e responsabile, che guarda con rispetto al cibo, come facevano i nostri nonni.Andrea Segrè, Cucinare senza sprechi, Milano, Salani (Ponte alle Grazie), 2012, pp.160

IL SINDACATO DEI CITTADINI

Foto: Gastone Ecchia

Cittadini - Istituzioni un filo da riannodare...FOTO: Gastone Ecchia, Archivio SPI GRAFICA E...

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