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CISI j FOGGI@ '\ UNIONE SINDACALE TERRITORIALE

a cura dell'Ufficio Informazione Via Trento, 42 - Foggia

TeL 0881,724388 - 348.8543490 Fax 0881,771681 e-mail: cislfoggia.stampa@gmaiLcom

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la Repubblica MERCOLED12 smEMBRE 2015

ANTONIO DI GIACOMO

E,CONOMIA a gonfie vele in pug, lia. A indicare una pos­sibile uscita dal tunnel so­

no i numeri ctiffusi dall'Istat sul fronte lavoro. Secondo le ultime rilevazioni gli occupati in Puglia sono passati da un milione 157mila del secondo trimestre 2014 a un milione 190mila dell'analogo periodo nel 2015: l'incremento è 33mila unità, lo stesso registrato dal Piemonte, e stando ai numeri si tratta del migliore risultato in Italia. Più nel dettaglio, i dati dell'Istat ve­dono passare il tasso di occupa­zione nella fascia 15-64 anni dal 42,5 per cento del secondo tu­mestre 2014 al 43,8 del 2015, mentre il tasso di disoccupazio­ne cala di un punto e pas 'a dal 21,3 al 20,3 per cento. In calo da 312mila a 303mila i pugliesi in cerca di occupazione. Un qua­dro, tuttavia, che incontra cauto ottimismo se non scetticismo sia fra gli imprenditori sia fra i sindacati.

«Nella nostra regione ci sono settori che nonostante la crisi -osserva Domenico Favuzzi, pre­sidente di Confindustria Puglia­hanno mantenuto una dinamici­tà che gli sta consentendo di cre­scere anche in questa stagione. ' Credo,insomma; che la crescita di occupazione registrata dall'I­stat derivi soprattutto dallo svi­hippo in settori come lameccani­ca, l'aeronautica, il turismo e l'a­groalimentare e che sia accom­pagnata da una leggera ripresa , , dell' economia in ambito nazio­nale. Tali incrementi non cideb­bono però illudere che la crisi in Puglia sia finita, visto che la no­stra economia è ancora uri po' un anello debole rispetto aI Pae­se: siamo in un periodo di legge­ra crescita che non riesce a inci­dere in maniera determinante né sull'aumento del pil né, sull' occupazione. Si tratta sem­pre di dati un po' parziali e l'au­spicio, semmai, è che questa ten-

Forte (Cgil) è scettico: "La realtà è un' altra, però, ed è fatta di tanta gente ferma a casa"

denza possa continuare e conso­lidarsl".

Un'analisi non dissimile da quella di Domenico De Bartolo­meo, presidente di Confindu­stria Bari Bat, che premette: «La percezione che abbiamo riguar­do alla situazione eCQnomicage­nerale rimane in verità preoccu­.Qante, anche se i dati dell'Istat , asciano ben sperare. È probabi~ le che anche i dati del terzo tri­mestre possano risultare altret­tanto positivi nella nostra regio­ne per effetto del boom registra­

. to dal turismo in Puglia nei mesi

Puglia, 3m~---i d'oro record di.oc upati come in Piemonte I 33mila assunti in più certificati dall.'Istat rappresentano il miglior risultato in Italia

GLI OCCUPATI Secondo l'lstat gli occupati in Puglia passano da un miliçme 1 S7mila del secondo trimestre 2014

I TASSI DI OCCUPAZIONE Le rilevazioni dell'lstat vedono il tasso

I DISOCCUPATI In Puglia il tasso di disoccupazione cala di un punto e passa da121,3 al 20,3 per cento. In èalo da 312mila a 303mila i cittadini pugliesi che sono

, di occupazione in Puglia nella fascia 15-64 anni passare dal 42,5

a un milione 190mila ne1201S, in aumento di 33mila unità

< del secondo trimestre 2014 al 43,8 del secondo trimestre 2015 in cerca di occupazione

estivi. Tutto ciò si aggiUnge, poi, ai tilnidi segnali di ripresa che stiamo registrando per effetto della maggiore accessibilità dei mutui. Ma questi primiindicatp­ri positivi potranno consolidarsi solo se il governo saprà attuare una politica coerente per il Sud». Scettico, invece, Gianni forte, segretario generale della Cgil Puglia: «La realtà è che qui il lavoro non cresce, non c'è nuo-

va occupazione e le sÌtuazioni di difficoltà delle imprese 'conti­nuano' a persistere. Attardarsi. su una pn;sunta letturaincorag­giante di quèsti numeri non fa che indispettire W più le perso­ne, che da unlato vedono pubbli­cizzare uno scenario roseo 'e dall' altro nel loro quotidiano hanno un riscontro di segno op- , posto.Come si coniugane.i dati Istat sulla ripresa dell' occupazio-

ne in Puglia con la crisi di settori come il mobile imbottito, il calza­turiero o il metalmeccanico con la situazione dell'llva e del suo indotto? Di positivo non emerge nulla a eccezione di quelle po­che eccellenze di sempre come la meccatronica e l'aerospazio, che l!onbastano tuttavia ainver­tire il trend».

Giulio Colecchia, segretario della Cisl pugliese, suggerisce:

«Sapere che c'è Un dato con un più davanti lascia aimeno spera­re che possa consolidarsi. TI qua­dro dell'occupazione resta co­munque allarmante: non si in­travedono spostamenti signifi­cativi soprattutto per laforza la­voro giovanile, così come resta­no aperte le vicende dell'llva o

,della N attiZzi. E la crisi della grande distribuzione, insieme con l'inflazione stabile, è il se­gnale più evidente di'come la cri­si sia ancora forte e attanagli le famiglie». Un invito al pragmati-

CoIecchia (CisI): "II quadro resta comunque allarmante soprattutto peri giovani"

smo, infine, da Aldo Pugllese, se­gretario regionale della Uil: «Bi­sogna investire nelle opere pub­.bliche e infrastruttre. Se non si utilizzano tutti e bene i fondi co­munitari, la Puglia ha usato i'82 ' per cento delle risorse, si perde­ranno un bel po' di quattrini. Ma 'se non cantierizziamo entro il 31 dicembre perderemo soldi e lavoro: sono problemi che ri­guardano il governo e anche la stessa Regione per i ritardi nella progettulità ed emissione dei bandi per assegnare i lavori".

ClRIPRODUZIONERISERVATA

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DISOCCUPAZIONE Dopo due aumenti consecutivi, a luglio' il tasso di disoccupazione in Italia è tornato a scendere, a112%. Cinque decimi meno rispetto a giugno, nove in meno nei dodici mesi

CRESCITA L'lstat ha rivisto a I rialzo l'andamento del Pii nella prima metà dell'anno: +0,4% nel primo trimestre, +0,3% nel secondo. In entrambi i casi un decimo più delle stime precedenti

1 la Repubblica MERCOLED12 SElTEMBRE 2015

• f

Di occup ione in calo ePi! inaccele~ Ione

alaUeaw rtel'Italia . .

Positivii dati Istat. Renzi:. "Leriforrne selVono" Bruxelles: giù letasse sul lavoro, non sulla casa ROMA. La disoccupazione che a luglio è calata: in maniera decisa, al 12%. Mezzo punto in m~mo rispetto a giugno,aflivelli più bass,i dall' e- . state del 2013: Quella giovanile scesa di duepuntie mezzo, ru40,5%. Poi il Pil, chenella prima rnetàdeU' anno è cresciuto con (unpo') più di

. eriergi(i, rivisto alria:lzo dall'Istat:.-i-0,4% nel primo trimestre é+0,3 . nel secondo, in entr'ambii casi un deciffio oltre le stime precederiti, +0,7% sullo stesso periodo del 2014. E infine le famiglie, che tra aprile e giugno sono tornate a spendere, lo 0,4% in più rispetto ai primi tre mesi dell'anno. Un incremento del genere non si vedeva dal 2010.

Con intensità diverse, ma i dati economici diffusi ieri dall'Istituto . di statistica sono tutti intonati in positivo. Un buon ritorno dalle va­canze, ha commentato Matteo Renzi, che al canonico tweet ( «le rifor­me servono» ) ha allegato anche un videomessaggio: «Dopo anni di ri­tardo, siamo tornati in mezzo al gruppo europeo». La disoccupazione italiana resta comunuqe' sopra rula media dell'eurozona, scesa ru i 0,9%. E parte del cruo è legato all' aumento degli inattivi, le persone che hanno rinunciato a cercare lavoro, 99mila in più. Resta il fatto che aluglio gli occupati sono cresciuti di 44mila unità e i disoccupati cruati di 14.3mila:«Numeri positivi - ha riconosciuto il leader della Cgil Su­sanna Célmusso -ma basta propaganda».

-2,3 -3,1

CONSUMI Tra aprile e giugno la spesa.delle famiglie italiane è cresciuta dello 0,4% rispetto al primo trimestre dell'anno. Si tratta dell'incremento più deciso che l'Istat ha registrato dal 2010aoggi

-3,1 -2,7 -2,6 -2 -1,4

Sulla: correzione del Pil si è invei::econcentrato il ministro delle .Fi­nanze Pier Carlo Padoan. Con le nuove stime la crescita già acquisita per il2015 srue allo 0,6%; a un passo da quella prevista,delDefper l'in­tero imno (0,7%). «Le finanze pubbliche sono sotto controno e ci per­met);ono di dare respiro a:llaripresa», ha cinguettato il ministro, per

cui!' extra sviluppo potrebbe liberare spazi di mano­vra nella prossima legge di Stabilità. Una doccia fredda preventiva però è arrivata dalla Commissio­ne europea, che avrà l'ultima parola sul documento contabile: «Le regole della flessibilità sono già state applicate per l'Italia» ,ha detto ieri un funzionario di Bruxelles. Dove anche l'annunciato taglio delle tas­

se sulla casa suscita perplessità, per ora espresse in via non ufficirue: «In v(l.rie occasioni l' ecofinharaccomandato aRoma di spostare il cari­co fiscrue dalavoro e capitrue verso patrimonio e consumi, per sostene­re i fattori produttivi», ha aggiunto un alto esponente dell'esecutivo comunitario. In serata la replica del sottosegretario alle Politiche euro­pee Gozi: «il governo prosegue con le riforme in piena autonomia».

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IDRIPROOUZlONERISERVATA

-0,9 -0,2 -0,3 -0,5 -0,4 -0,2 0,7

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Ila Repubblica MERCOLEDl 2 SffiEMBRE 2015 19

E in tempi di crisi _-ono gli impieghi

per i lavoratori over 50 VALENlINA CONTE

ROMA. L'Istat corregge il' dato di giugno. E i calcoli si im­pennano. L'occupazione sale, la disoccupazione scen­de. TI contrario esatto di quanto !'Istituto di statistica ci aveva raccontato un mese fa. Ma quelle stime sono «provvisorie» e correzioni di questa portata, racconta­no da via Balbo, sono «fisiologiche». TI buon andamen­to del mese di luglio annunciato ieri, dopo il ritocco di giugno, ne risulta dunque addirittura potenziato. Sa­pevamo che il tasso di disoccupazione era al 12,7%. Ora scopriamo che è passato al 12. Mentre quello di oc­cupazione dal 55 ,8% si porta al56 ,3%. Un grosso e posi­tivo cambio di passo. Ma attenzione. Tra le due cifre.c'è la correzione Istat (che solo gli addetti ai lavori vedo­no). Dunque il ritmo del miglioramento non è così esplosivo,mac'è. .

La disoccupazione poi cala più di quanto non si incre­menti 1'occupazione. Cosa significa questo? Che non tutti i lavoratori senza posto ne hanno trovato uno. La conferma deriva dal numero di "inattivi", le persone che neanche cercano. Ebbene, nel mese di luglio a que­sta lista si sono aggiunti in 99 mila, lo 0,7% in più da giugno, soprattutto donne. E pure tra quanti invece hanno firmato un contratto, la voce grossa la fanno gli over50 ..

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti

I senza lavoro nel mese di luglio sono comunque oltre 3 milioni di cui 600 mila sotto i 24 anni

TI dettaglio lo forni­sce la comunicazione Istat sui dati del secon­do trimestre. Gli occu­pati sopra i 50 anni so­no cresciuti, da aprile a giugno, addirittura del 5,8%. Mentre trenten­ni e quarantenni cala­vano del 2 e dell' 1 %. Un fenomeno nuovo? No, succede da almeno dieci anni in modo net­to e via via incalzante. Con prodromi dall'ini­zio del secolo. TI Centro studi di Confindustria calcola che Qur~te la crisi, dunque tra 2007 e 2013, i lavoratori tra 55 e 64 anni sono au­mentati di 1,1 milioni, contro il calo di 1,6 mi­lioDÌ tra 25-34enni. Un andamento comune a quasi tutte le econo­mie europee, ma più ac­centuato in quelle che hanno subito maggiori contrazioni di doman­da e produzione. Nel periodo considerato, !'Italia è quarta - dopo Germania, Polonia e Paesi Bassi - per incre­mento di "anziani" oc-cupati. E sempre quar­ta per dimensione del­

la caduta di giovani. occupati. dopo Grecia, Spagna, ir­landa. Quasi il solito quartetto dei Pigs (ma manca il Portogallo): .

Quali ne sono i fattori scatenanti? Quello demografi­co, innanzitutto: cresce la popolazione over 50 su quel­la giovanile. Poi il fattore istruzione: aumentaJa quota over 50 di laureati (e soprattutto laureate) che entra­no ed escono tardi dal mercato del lavorò. Le riforme delle pensioni: dai primi anni Novanta sino alla Forne­ro, l'uscita è stata. via via posticipata. Infine la crisi: i giovani sono meno appetibili, hanno minori competen­ze, poca o nessuna esperienza. In tempi di vacche ma­gre, pagano un costo più alto in termini di disoccupazio­ne. Anche per l'insufficiente turn over, nei posti presi­diati da lavoratori "anziani" e garantiti. Va detto che !'impennata di contratti over 50 noil significa affatto stabilità. Molti sono gli espulsi da aziende che delocaliz­zano o chiudono, costretti a transumare tra voucher e contratti da quindici giorni.

I senza lavoro restano comunque tanti: sopra i 3 mi­lioni nel mese di luglio (ma -6,6% sùll' anno-) , di cui 616· mila under 24. TI tasso' di disoccupazione di questa fa­scia giovanile passa da 44,2% a 40,5% (in realtà da 43,1 a 40;5 per effetto della correzione Istat di cui si di­ceva). Sempre elevatissimo. Forse terzo in Europa, die­tro Grecia e Spagna. Altro elemento da segnalare (nel secondo trimestre) è il risveglio dell'occupazione nell'edilizia: dopo ben 19 trimestri di calo, finalmente si registra un +2,3%, 34 mila posti in più. Eicontratti a termine? Crescono senza sosta: +3,3%.

ORIPRODUZIONE RISERVATA

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Tasso di disocclJpazione

(Da luglio 2014 a luglio 2015, valori in %) 13,2

13,0 +..... L........... .......... ....i....; ......... ,.

12,8

12,6 ......... " .........•....•...•...... ..! ...... l+ ...... ;

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Renzi: il Paese si è rimesso inrnoto, l'Italia nel gruppo· di testa dell'Europa «Non siamo ancora la maglia rosa ma le riforme servono. lo non'mi accontento»

ROMA «Cresce il pil, crescono gli occupati, meno disoccupazione. Le riforme servono». il presiden­te del Consiglio, Matteo Renzi, commenta così i nuovi dati del­l'Istat sull'economia. <<Non sia­mo ancora la maglia rosa, non siamo quelli che crescono piu' di tutti, ma siamo· tornati nel grup­po dei Paesi di testa europei, an­che se non mi accontento: voglio che 11talia torni a essere il punto di riferimento dell'economia eu­ropea e, e per farlo serve l'aiuto di tutti» dice Renzi.

Intanto l'economia, grazie al turismo, la produzione indu­striale, l'Expo, «si è rimessa in moto» dice Renzi. «Ql1ello che è fondamentale è che tutti insie­me diamo una mano perché l'Italia torni a crescere, cosa che negli ultimi anni non ha fatto. È come se avesse bucato una ruota

La vicenda

• La revisione al rialzo della crescita dovrebbe dare maggiori· . margini di manovra di finanza pubblica

• È sceso il fabbisogno di oltre un terzo rispetto Cli 2014 ed è aumentato il gettito fiscale

e il gruppo dei paesi europei an­dava molto più forte». E poi ag­giunge: «Se·fossi segretario di un sindacato sarei contento che c'è più lavoro stabile». Larevisio­ne al rialzo della crescita, intan­to, rende un po' più facile la mes­sa a punto della manovra di fi­nanza pubblica del 2016, alla quale il premier ha iniziato a la-o vorare da ieri, gomito a gomito, con il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Nonostante la necessità di recuperare oltre 25 miliardi, a Palazzo Chigi e al Te­soro sono sereni. «Con stime ra­gionevoli e affidabili, le finanze pubbliche sono sotto controllo e ci permettono di dare respiro al­la manovra» ha detto ieri Pado­an, confermando l'intenzione di varare nuove misure espansive.

Con la revisione dell'Istat, la crescita dell'economia è ora alli-

neata alle previsioni e la finanza pubblica non desta preoccupa­zioni. il fabbisogno dei primi ot­to mesi è sceso di oltre un terzo rispetto al 2014, ma soprattutto vanno bene il gettito fiscale (+1,3 mld rispetto ad agosto 2014), e la

. spesa per. interessi (-1 miliardo), riassorbite le tensioni di inizio estate, continua a ridursi in mo­do consistente.

L'obiettivo di finanza pubblica del 2015, la riduzione del deficit al 2,6% del pil, non è a rischio, e per il 2016 è attualmente confer­mata un'ulteriore riduzione al-1'1,8%. Potrebbe limitarsi all'1,g% (quindi uno 0,1 aggiuntivo) se il Governo chiedesse alla De di at­tivare la clausola che esclude dal deficit il computo degli investi­menti per cofinanziare i progetti De, ma difficilmente l'Italia po­trebbeottenere di più, dopo il Il premier Il presidente del Consiglio Matteo Renzi

CORRIERE DELLA SERA

bonus di 0,4 punti già avuto gra­zie alle TIforme. Dna parte delle risorse, per giunta, servirebbero per finanziare sgravi fiscali, co­me quelli sulla casa promessi da Renzi, che la De non ha mai con­diviso. La politica fiscale è com­petenza nazionale, ma da tempo Bruxelles suggerisce all'Italia, per recuperare competitività, di spostare progressivamente il pe­so della tassazione dai fattori. della produzione, e segnata­mente dal lavoro, al capitale, e dunque al patrimonio.

Gli sgravi sulla casa costereb­bero 4,5 miliardi. il governo vuo­le anche disinnescare i previsti aumenti !va (16 miliardi), poi do­vrà trovare nuovi fondi per l'indi­cizzazione delle pensioni, i con­tratti del settore pubblico, l'even­tuale conferma della decontri­buzione sulle nuove assunzioni. La spesa si aggira ira i 25 e i 30 miliardi, mentre sull'altro piatto della bilancia ci sono poco più di 15 miliardi. Dieci arriveranno

. dalla revisione della spesa, circa 6,5 saranno recuperati, grazie al­la clausola sulle lTIOrme, lascian­do correre il disavanzo.

Mario Sensini © RIPRODUZIONE RISERVATA

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CORRIERE DELLA SERA «Pensioni, la riforma non è a costo zero» Poletti: penalizzazioni più leggere per la flessibilità. Lavoro, presto un' dato unico

ROMA «Sono contento che la di~ ma solo a patto di prendere peggio è passato?, ganda e chiede a Renzi di tor-

~. lunga. Credo che, facendo i

soccupazione giovanile sia sce- una pensione molto più bas- «Quei numeri ci conferma- nare con i piedi per tenll. conti con le risorse disponibili, sa al 40 per cento e non sia più sa. no una ripartenza che, certo, «E lui i piedi per terra ce li ' sia comunque necessario ga-al 42. Sarei più contento se «Secondo me non deve esse- non ha il ritmo che tutti vor- ha: non abbiamo bisogno di n tempo rantire lo sconto a tutte le as~ scendesse ancora, diciamo al re per forza a costo zero, le pe- remmo ma segnano anche la enfatizzare ma neIIJJheno di indetennina sunzioni stabili». 37 per cento. Ma sempre di nu- nalizzazioni non possono esse- fine del periodo più difficile autolesionismo. Resta il fatto todeve Quindi non solo per le as-meri alti parliamo. E allora c'è re insostenibili. Bisognerà fare dal Dopoguerra in poi. E certi- che stiamo colmando progtes- sunzioni aggiuntive o per un altro pezzo di riforma della- un ragionamento complessivo ficano l'aumento dell'occupa- sivamente la distanza con gli essere il quelle nel Mezzogiorno, co-voro che bisogna fare». Cami- AI vertice nel governo, tenendo a mente zione stabile, che noi avevamo altri Paesi europei». modo me pure era statoipotizzato. cia bianca, abbronzatura di- Il ministro che quello non è solo un inter- già anticipato negli ultimi mesi Ammetterà che in questi ordinario di Mista dicendo che IidmTete screta, Giuliano Poletti ha sulla del lavoro e vento sulle pensioni. E che, co- con i nostri dati sulle comuni- mesi il governo ha avuto una asstUllere . prògressivamente la durata scrivania gli ultimi dati del- delle politiche me obiettivo laterale ma non cazioni obbligatorie» certa ansia da comunicazio- dello sconto Iispetto ai tre an-I1stat. Aveva detto di non voler sociali meno importante, ha quello di Crescono gli occupati, cala ne. ni di adesso? parlare di pensioni, perché di Giuliano aiutare l'occupazione giovani- la disoccupazione. Ma ci sono «Sono stati i giornali a chie- Non si pUò «L'obiettivo che ci poniamo «carne al fuoco ne abbiamo già Poletti, le». anche dati meno incorag- derci di diffondere ogni mese i tornare alle ' è chiaro: il tempo indetermina-parecchia». Ma quando arriva 63 anni Quale potrebbe'essere una gianti come l'aumento degli dati sull'occupazione che pri- regole che to deve tornare a essere il modo la domanda non si tira indie- modifica sostenibile 'per i inattivi e'il calo degli investi- . ma venivano dati ogni tre mesi. ordinario di assumere e quindi tro. Perché - al di là di percen- conti dello Stato? menti. Come mai? Adesso ci dite che ne diamo avevamo costare strutturalmente meno tuali, tabelle e regole sui con- <<Non si può tornare alle re- «Dsciamoda una crisi di set- troppi. Per carità, liberi di cam- prima della degli altri contrattl». tratti - il vero ~ma è questo. E gole che avevamo prima della tè anni. È inevitabile che si sen- biare opinione, però ... ». legge E sUlla sorveglianza dei la-lui lo sa. leggeFornero.Vedremo,discu- ta ancora la coda dellarecessio- Come è stato possibile (are Fornero voratoIicon le telecamere,

Ministro, lei dice che man- teremo. E credo che, in termini ne e ci siano numeri apparen- quell'errore la settimana nodo degli ultimi decreti sul ca ancora Un pezzo di rifor- nuovi, bisogna riprendere in temente contraddittori. Ades- scorsa? Oltre un milione di Jobs act, come finirà? ma. Intende i quattro decreti mano anche la questione della so di Grecia non si parla più ma contratti cessati non presi in Presto «L'importante è che la solu-delegati del Jobs act? staffetta generazionale». tre mesi fa sembrava la fine del considerazione. diffondere zione garantisca certezza di re-

<<Anche quelli ma non solo. Se ne parla fin dai tempi del mondo. Questo, ad esempio, «A chi fa può capitare di moundato gole e pieno rispetto della pri-Bisogna reintrodurre un certo governo Letta. Ma alla fine sugli investimenti può aver m- commettere errori, come mini- vacy». grado di flessibilità sulle pen- non se ne fa mai nulla, perché fluito» .. stro me ne assume' laresponsa- unico tra Par di capire che la media-sioni. Perché tenere le persone costa molto oppure è troppo n presidente di Confindu- bilità. Entro pochi mesi, però, ministero, zione sia questa: le immagini dentro le aziende è uno dei fat- complicato. Perché' stavolta stria dice che il dato è positivo cominceremo a diffondere una Istat, Inps registrate con le telecamere tori che impedisce ai giovani di dovrebbe andare diversa- ma il melito è dei famosi fat- comunicazione coordinata, eInail sono utilizzabili anche per il trovare un lavoro. E una delle mente? toli esterni e cioè ... mettendo insieme i dati del licenziamento. Ma se l'azien-cause per cui le aziende stesse «Perché sulle riforme' dob- «Non è solo merito del calo ministero, dell1stat, dell'Inps e da viola la privacy ci sono faticano'a tenere il passo con biamo accelerare. Non dobbia- deLprezzo det'petrolio e di Ma- dell'Inall» . san~ioni penali. un mondo sempre più veloce». mo lasciarci sfuggire l'occasio- rio Draghi. I fattori esterni aiu- Avete deciso come modifi- «E una delle ipotesi, ma la

Finora, però, la linea del ne di un quadro generale che tano ma da soli non bastano. care il taglio dei contributi decisione finale la prenderemo governo è che la flessibilità sta finalmente migliorando». Le riforme le abbiamo fatie». per le assunzioni a tempo in- collegialmente». deve essere a costo zero per lo Bastano i nuovi dati su oc- Susanna Camusso invita a determinato? lorenzosalvia Stato. n lavoratore escj!prima cupazione e Pil per dire che il fare attenzione alla propa- «La .discussione è ancora © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

iruTERV!STA È IL PRESIDENTE nEL CONSIGLIO COMUNALE DEL CAPOLUOGO. LA SUA STORIA

Berlusconi «scopre» a Foggia il volto nuovo di Forza Italia perle tv Miranda: sono un awocato, dobbiamo recuperare i consensi persi

ANNA !.ANCONE

• Latelefonata che gli cambia la vita arriva il giorno di ferragosto: Andrea Ruggieri, il delegato nazionale per le tv di Forza Italia gli dice che deve andare al Tgcom. E' così che inizia l'ascesa mediatica di Luigi Miranda, 35 anni, avvocato, sposato (con una:colleg? che lavora in studio con lui), presidente del con~ siglio comunale ili Foggia e volto nuovqdei partito dì Berl)lsconi s)llle emittentinaiiq:' nali. Miranda èfigl10 d'arte Perchè 'sùò'padre' Lucio, scomparso prematuramente, era avo ' vocato e consigliere comunale anche lui, per l'allora Pli., Luigi è arrivato a FI dopo Una , parentesi nell'Udc, partffò da cui è uscHo per costituire una civica con cui è stato eletto al Comune due anni fa; l'approdo in-Fl è av­venuto in primavera, quando si è candidato alla Regione. Ora l'investitura di «delfino» di Silvio: :bi pochi giorni dopo la telefonata di Ruggieri; il suo viso abbronzato è finito' più volte davanti alle telecamere di Me-diaset e La 7. Sempre in primo piano, sempre in diretta ed è solo l'inizio, per lui come per Therese Salemi, Massimo Mallegni e MarcoBestetti, gli altri nuovi prescelti dal Cavaliere per l'assalto ai palinsesti, che in queste ore subiscono, come il gio­vane politico foggiano, l'assalto dei cronisti.

Miranda, come è arrivato a far­si scegliere da Beriusconi?,

gionali...» Cos I è che a suo parere ha giocato in suo favore? ' «La politica si consumà sui media e trovare

volti nuovi è necessariE> per attrarre un elet­torato moderato, fatto di persone pei-bene. FI in questo momento ha bisogno di persone come me, che vivono la quotidianità e non fanno politica per arricchirsi, perehè hanno una loro professione, a differenza. di molti politici di sinistra. lo srno avvocato e lavoro dieci mesi su dodici per pagare le tasse, capisco dunque la gente a cui mi rivolgo e questo mi dà la forza per aiutare il partito a recuperare il 20% di consensi persi in questi anni, a favore della deriva dei Cinquestellead esempio, o di Renzi che governa con i pro­clami»

Lo staff di Ruggieri le ha cambiato il look per andare in tv? «Mi hanno dato de'i consigli che ho' ac­

cet"..ato: togliere la cravatta e l'oro,logio per

«In marzo, dopo la rottura con Fitto, gli ho inviato un.e-mail in cui gli scrivevo che in Puglia ci sono molti giovani pronti a lavorare per Forza Ital~, contrariamente a quan­to si poteva pensare in quel mo­mento. Mi ha risposto telefonica­mente e invitato a Palazz.o Grazioli, dove sono andato in aprile, durante

Luigi Miranda con il Cavaliere a Palazzo Grazioli'

la campagna elettorale per le regionali. E' stato un incontro cordiale, Berlusconi, che già avevo conosciuto, mi ha messo subito a mio agio e mi ha invitato a spedire un mio cur­riculum a Ruggieri ... »

Quindi si è proposto in qualche modo per sostifuire Fitto? Ha sbagliato se­condo lei a lasciare Forza Italia? «Doyeva candidarsi alla presidenza della

Regione e dimostrare il proprio valore, ma alle richieste di Berlusconi e di Toti ha op­posto continui rifiuti e si deve soltanto alla bravura del coordinatore regionale ,Gino Vi­tali la ricomposizione di una terribile spac­catura nel partito pugliese. Foggia comunque ha portato a casa il 20 per cento alle re-

avere un aspetto meno impostato, sorridere sempre pér essere più comunicativo, ma è probabile che in altre trasmissioni, quando farà meno caldo,' tornerò ad indossare la cravatta»

,Se gli impegni televisivi la assorbiranno troppo lascerà Foggia per Roma? «Per ora riesco ad essere a Roma la mattina

e trovarmi alle 17,30 in studio a lavorare. L'attività politica e quella lavorativa qui a Foggia sono, conciliabili con l'impegno na­zionale per il partito, poi si vedrà» " ,

. Ha un suo irito prima di un even.to im­portante, una diretta tv aj'lesempio'Z «Alzo gli occhi al cielo e mi affido a mio

padre, sempre». ,. ,.

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«Foggia, il salario glielo diamo noi;;TA DEL MEnOGIORNO

Un'organizzazione tra produttori agricoli «risarcisce» i braccianti senza paga MASSIMO LEVANTACI

~'iJ' FOGGIA . Questa volta sono gli agricoltori ad andare in soccorso dei braccianti, ca-so forse più unic.o che raro nella regione delle morti bianche nelle campagne e del sotlosalario spinto nei campi. Ma nella sempre più schi­zofrenica stagione del pomo­doro (ancor più stramba delle annate precedenti che non fecero mai mancare colpi di scena), può accadete che un gruppo di braccianti non ot­tenga il pagamento richiesto dopo aver regolarmente la­vorato (in nero) e che il datore di lavoro venga, oplà , re­darguito dai colleghi soci i quali s'incaricaÌlo anche -di saldare i lavoratori in base I

alle tariffe del contratto.

Un cumulo di stranezze che vedono al centro la «Op Me­diterraneo», un'organizzazio­ne di produttori di Foggia che ha scelto di non girare la testa dall'altra parte quando il sin­dacato Flai Cgil ha bussato alla porta reclamando il «giu­sto salario» per i giovani brac­cianti, un'azione peraltro che il sindacato muove spesso ri­cevendo .in èambiomolte al­zate di spalle. «Questa volta però la risposta è stata inat­tesa - commenta con la Gaz~ zetta Daniele Calamita, se­gretario provinciale della si­gla di categoria - i dirigenti della Op Mediterraneo non . solo ci hanno risposto subito, ma hanno immediatamente accolto le nostre richieste convocandoci per un incon­tro».

I lavoratori così sono stati saldati dopo qualche giorno, 201,40 euro ciascuno per quat­tro. giorni di lavoro svolti. «Non erano nella pelle per la gioia - racconta il sindaca­lista - probabilmente tutti quei soldi nella loro vita non li avevano mai visti». Ma alla Op ammettono che tutto què­sto' non sarebbe successo se l'agricoltore colpevole di non aver pagato i dipendenti non fosse mcappato in una im­perdonabile gaffe.' «Parliamo di uno dei nostri soci storici -spiega Emanuele Flagella, di­rettore della Op Mediterraneo - lui ha solo 22 anni, ma la famiglia è con noi 'dagene­razioni. Ebbene il socio aveva venduto dieci Tir carichi di pomodoro a un'industria di trasformazione, senza subire alcuna contestazione sulla qualità del prodotto conferito. Ma poi ha deciso di fare di testa sua, licenziando i 14 braccianti e raccogliendo. il

pomodoro che c'era ancora -sul campo con le macchine raccoglitrici. il risultato è sta­to disastroso, sui quafuo ca­mion partiti successivamente è stato caricato pomodoro di pessima qualità, pieno di ter­riccio e di altro materiale di risulta del terreno. La merce così è tornata indietro, la Op per questo ha dovuto pagare una penale e noi non abbiamo potuto far altro che espellere l'agricoltore. Poi in questa storia è intervenuta la Flai Cgil che ci ha tirato quasi per i capelli; ma devo sottolineare - aggiunge il direttore della Op - che il consiglio di am­ministrazione non ha esitato un attimo a riconoscere il salario ai braccianti pur non

avendo la nostra organizza­zlone alcuna responsabilità sull'accaduto».

La vicenda per la Flai Cgil è destinata a segnare una svol­ta nelle relazioni frà aziende e lavoratori, se non altro percp.è si alza·il velo sulle Op. «Or­ganizzazioni finora impalpa­bili - dice Calamita - che han­no un ruolo decisivo tra azien­de e trasformatori, ma sem-

. pre nell'ombra». Flagella sembra più cauto: «Sbagliato fare ,di tutta un'erba un fascio, noi siamo per il pomodoro etico e anche il lavoro va tutelato in tutte le sue forme». Ma senza l'incidente del socio maldestro, quanti si sareb­bero preoccupati di saldare i poveri braccianti?

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LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

l'INCONTRO I SINDACATI DI CATEGORIA LANCIANO UIIIA PROPOSTA AI PARLAMENTARI DEL PD PUGLIA

«Marchio etico di qualità a chi dà lavoro buono»

'li! Ieri, nella sede regionale del Partito democra­tico, sui problemi legati allo sfruttamento dello ma­nodopera in agricoltura, incontro tra le segreterie regionali Flai, Fai e Uila con i deputati pugliesi Colomba Mongiello, prima firmataria del progetto di Legge per la Rete del lavoro agricolo di qualità, Franco Cassano, Alberto Losacco e Ludòvico Vi­co.

«Abbiamo ap­prezzato -dichiara Pietro Buongior­no, Segretario Re­gionale della Uila -la sensibilità e la concretezza dei de­putati nell'affronta- . re un tema così complesso come quello dello sfrutta- Colomba Mongiello mento della mano­dopera agricola e della lotta al capora­lato. Nel contempo abbiamo sollecitato un intervento mira­to ed efficace nei confronti del gover­no per dare imme­diata attuazione al piano».

«Riteniamo fon- ludovico Vico damentale, per ren- , dere operativa e funzionale la cabina di regia istI­tuita presso l'Inps, che il governo adotti un decreto legge per fare in modo che il testo già licenziato in Senato diventi immediatamente esecutivo, bypas­sando le lungaggini dell'iter legislativo; che venga esteso il reato previsto dall'art 603-bis del codice . penale anche alle aziende agricole che fruisco . dell'intermediazione illecita di manodopera; che si preveda, perle aziende condannate per lo stesso

reato, la revoca dei contributi Pac; che si introdu­cano forme di decontribuzione per le aziende vir­tuose, riducendo di un euro al giorno la contri­buzione per tutte quelle aziende che si iscriveranno alla retecÌellavoro di qualità». -

«Chiediamo inoltre -continua Buongiorno -il raf-forzamento dei controlli, che dovranno essere mi­

rati nei confronti di quelle aziende che fanno dell'illegalità il loro modus ope­

.randi, verificando soprattutto quelle imprese che l'anno scorso hanno assun­tolavoratori agrico­li per poche giorna­telavorative».

Franco Cassano I sindacati riten- . gono che «elemento essenziale per la lot-· ta al caporalato sarà la gestione del tra­sportodeiIavoratori da parte di soggetti provvisti di autoriz­zazione o attraverso il trasportopubbli­co. Necessarioper la

. realizzazione del Alberto. losacco progetto è lo stan-

, ziamento difondi da parte degli enti locali: a tal proposito chiederemo nel prossimo incontro con l'assessore regionale al Lavoro, Sebastiano Leo, di impegnarsi concreta­mente nel reperirilento delle risorse necessarie».

«Il made in Puglia -è la conclusione -Buongior­no, dovrà essere riconosciuto nel mondo non solo per la qualità delle produzione ma anche per là qualità del lavoro, elementi tra loro imprescindibili per il riconoscimento del marchio etico del lavoro».

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LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

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n aga ac ianti

FIai Cgil: l'intelVento dell'organizzazione di produttori caso unico di MASSIMO LEVANTACI

on tutto il pomo­doro finisce nella salsa maleodoran­te delle cronache

quotidiane. Quattordici ni­gazzi africani del Ghetto, an­cora con i soldi sonanti ID saccoccia, hanno una buona storia da raccontare. Sono gli stessi cui l'organizzazione di prodotto ("Op") ha provve­duto a saldare loro il salario di quattro giornate di lavoro, in nome e per conto - pur non avendone alcun obbligo - del datore di lavoro, nonchè SOelO

della cooperativa di produt­tori, che li aveva scaricati e probabilmente l'avrebbe fatta franca se non fosse incappato egli stesso in un procedimen­to di espulsione per diret­tissima, episodio anche que­sto senza precedenti da que­ste parti.

Ma andiamo con ordine. Tutto nasce da un'ingenuità, o forse da una italianissima furbata: «il nostro ormai ex socio - riferisce il direttore della "Op Mediterraneo", Emanuele Flagella - dopo aver venduto il carico di dieci Tir a un'industria di trasfor­mazione senza subire la ben­chè minima contestazione, ha pensato di rifilargliene altri quattro in cui però di po­modoro a malapena ce n'era per'il 30-40 per cento dell'in­tero carico, tutto il resto ri­sultava essere terriccio e al­tro materiale di risulta della raccolta, Questo perché aveva deciso di licenziare i brac­cianti fino ad allora impiegati (a nero: ndr) e di fare ricorso per gli ultimi quattro camion alle macchine raccoglitrici che, come è ben noto agli industriali della pummarola, non selezionano il prodotto come avviene con i racco­glitori in carne ed ossa, L'in­dustria di trasformazione pe­rò non è cascata nel tranello­aggiunge Flagella - il carico ci è tornato indietro, alla no­stra Op è stata inflitta una penale per la scarsa qualità del prodotto venduto e noi non abbiamo potuto far altro che prendercela con il nostro socio, peraltro un ragazzo di appena 22 anni, che abbiamo dovuto espellere per aver commesso una grave inadem­pienza contrattuale sulla qua:

lità del prodotto». La faccenda si sarebbe con­

clusa con una plateale cac­ciata dell'agricoltore dalla coop e probabilmente nes­sun'altra conseguenza, se non fosse intervenuto il sindacato. La Flai Cgli, alla quale i la­voratori si sono rivolti per chiedere il rispetto dei propri diritti, ha scritto alla Op e al datore di lavoro lamentando il mancato pagamento dei quattordici bracciantI, E qui succede qualcosa: di anomalo nei rapporti che intercorrono .fra sindacato e mondo della produzione, specie quella agricola: «La 'direzione della Op ci ha risposto immedia-' tamerite - commenta il se­gretario' della Flai, Daniele Calamita - quasi non G~~devo

ai miei occhi. La Op Me­diterraneo ha scritto nella mail di risposta che avrebbe sanato la situazione dei brac­cianti, sebbene non fosse di loro competenza. Infatti le or­ganizzazioni di prodotto sono un soggetto intermedio, ,non possono sostituirsi nel paga­ment6 dei contributi. I con­tributi no, ma almeno il sa­lario sì: ci siamo perciò in­contrati, a ciascun lavoratore sono stati riconosciuti 201,40 euro per quattro giornate di lavoro, in pratica abbiamo ,ap­plicato il contratto di lavoro vigente e pure qualche voce integrativa. Soldi che proba­bilmente quei ragazzi non hanno mai visto tutti IDsie­me».

Tuttavia la vicenda non è

ancora chiusa, la Flai Cgil ha chiesto infatti ai 14 ragazzi di farsi vivi, quando la sbornia per l'insperato guadagno sarà ,finita, se intendono firmare il mandato legqle che autorizza il sindacato· a promuovere una denuncia nei confronti del datore di lavoro per il

- recupero dei contributi pen­sionistici, ammesso' che i quattordici giovani africani potranno poi davvero inta­scarli (sono migliaia le gior­nate dichiarate all'Inps che non possono essere riscatta­te).

La storia finirà per diven­tare un precedente nei rap­porti fra aziende e lavoratori del pomodoro? «Ci siamo sen­titi tirare per i capelli dalla Flai Cgil - ammette il di­rettore della Op Mediterra­neo - ma se parliamo di etica del prodotto; dobbiamo allora pur riconoscere la nostra re­sponsabilità sulle condizioni di lavoro dei braccianti e non solo del prodotto, spècie se qualche socio inadempiente poi finisce pure per non pa­garli. Per questo non abbiamo esitato a saldare noi i la­voratori, ora però ci rivar­remo nei confronti del socio inadempiente». «il caso cree­rà sicuramente un preceden­te importante - è invece con­vinto i! sindacalista Calamita - perché finora le Op, in quan­to soggetto intermedio fra azienda di trasformazione e produttore, sfuggivano a qua­lunque responsabilità e non sono mai entrate nella po­lemica che vede contrapposti sindacato e 'aziende sulle con­dizioni di lavoro nelle cam­pagne del'pomodoro. Oggi fi­nalmente c'è una Op che ri­sponde in nome e per conto dei suoi produttori, un esem­pio per tutte le Organizza­zioni che dovrebbero senfirsi obbligate a fare lo stesso per­chè stiamo parlando di sog­getti giuridici riconosciuti dalla Comunità europea e in forza del quale ottengono an- . che contributi per la loro fun­zione di cuscinetto fra i! mon­do della trasformazione e quello della produzione».

L'ALLUVIONE DEL GARGANO

«DIMENTICATA» UN ANNO DOPO

diANNA LANGONE

~ n anno fa il Gargano piombava nell'infer­no dell'alluvione. Come spesso accade

dalle nostre parti, l'anniversa- ~ rio di quel terribile evento è stato dimenticato: al momento non c'è notizia di cerimonie dedicate a quei cinque giorni che sconvolsero Peschici, San Marco in Lamis ed altri centri del promontorio,provocando due vittime, centinaia di sfol­lati e tantissimi danni. Molte delle opere idrauliche neces­sarie a prevenire altre sciagure sono state realizzate, il cemen­to abusivo che pure fu con­causa dell'illondazione è anco­ra lì, ma le ferite più vistose si sono rimarginate, almeno nel paesaggio, nel cuore della gen­te nei. Come potranno mai darsi pace i familiari di Antonio Fa­cenna, il giovane ed es_emplare allevatore che fu travolto dal fango mentre si recava nella sua azienda? Come potranno dimenticare, i centinaia di scampati, il terrore della mon­tagna che viene giù in un ocea­no? C'è, per fortuna, il bilancio roseo della stagione turistica, possibile grazie alla capacità degli operatori di rimboccarsi le maniche e far cancellare nel­la mete deHuristi le immagini drammatiche di un a.n,n:o fa; ma questo non giustificala ctimen­ticanza. Non può scendere 1'0bHo su ciò che non deve più accadere e che, per questo, non deve essere resettato.

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«Campo libero» favorirà lo sfruttamento selvaggio gli attivisti del Grand Ghetto attaccano il governo

@ n lavoro stagionale nelle campagne non è il frutto di un «ritardo storico», scrivono in lungo comunicato gli attivisti di «Campagne in lotta» del Grand Ghetto di Rignano. «n lavoro brac­ciantile, caratterizzato da precarietà assoluta, ricattabilità estrema.e iper-sfruttamento; è in­vece perfettamente contemporaneo: esso rap­presenta appieno, in forma esasperata,· il fun· zionamento del mercato del lavoro neoliberista, in cui una manodopera just-in~time ingaggiata senza vincoli 'o. regole. Peraltro è l'apparato istituzionale stesso a promuovere la derego­lamentazione del mercato del lavoro. e della produzione, attraverso strumenti come la legge Fornero o il Jobs Act, per citare soltanto le disposizioni più recenti, passando per decreti come quello di "Campo Libero", specifico.per il settore agricolo».

«n ministro per le Politiche Agricole, Mau­/ rizio Martina, insieme al Ministro del Lavoro

Giuliano Poletti e a tutti i partecipanti al vertice nazionale sul caporalato dello scorso 27 agosto, rivendicano come soluzione questo decreto, quando in realtà eS$O costituirà un nuovo ostacolo ad un reale cambiamento. I parte­cipanti al vertice, infatti, promuovono attra­verso il decreto in questione la "Rete del lavoro agricolo di qualità", che prevede !'esenzione dai controlli per le aziende aderenti - unico re­quisito quello di non avere subito sanzioni in precedenza. Campo Libero davvero, ma allo sfruttamento selvaggio e autorizzato».

«Nell'ottica di questo neo-liberismo galop­pante - sottolineano gli attivisti - parlare di schiavitù. come fanno molti è fuorviante: la manodopera impiegata nella . produzione agro'industriale è salariata e non .schiava.n bracciante non· è proprietà di chi lo sfrutta, come avverrebbe nel caso della schiavitù, bensì affitta a questi la sua forza-lavoro. Tale di.

stinzione non è questione meramente lingui­stica o formale. n proprietario di uno schiavo, avendo 'investito' del denaro nell'acquisto di forza-lavorò, ha interesse a che quel particolare soggetto, di sua proprietà, sopravviva e quindi frutti il più possibile. D'altro canto, quando un datore di lavoro ingaggia manodopera a gior­nata ha a disposizione un bacino in continua crescita di forza-lavoro iper-precaria ed ultra-ri­cattabile, da cui può attingere a pia cimento. Questa enorme disponibilità di manodopera è conseguenza della crisi economica, delle po­litiche migratorie e di allargamento dell'Unione Europea, così come dell'impoverimento di interi continenti da parte dei grandi capitali e dei loro sostenitori politici, impoverimento che passa anche attraverso le guerre più o meno 'uma­nitarie'. Ragionper cui, cinicamente, morto un bracciante se ne ingaggia un altro».

«La campagna mediatico-politica in corso

/

lA GAZzEm DEL MEzzOGIORNO Mercoledì 2 settembre 2015

MIGRANTI Le baracche del Ghetto

tende - conclude "Campagne in lotta" -a ridurre la responsabilità dello sfruttamento dei e delle braccianti al solo caporalato. Questo viene presentato Come l'elemento che distorce lill

sistema altrimenti sano, occultando un fatto tanto banale quanto scomodo: il caporalato è un anello della catena· di sfruttamento del settore agro-industriale, che parte dalla grande di­stribuzione organizzata passando per le in­dustrie di trasformazione e i commerciantI, i quali di solito hanno il controllo delle or­ganizzazioni dei produttori».

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{ Caporalato} Flai Cgil Foggia: "Erano in nero, senia contratto e alla merce' di uno dei tallti caporali"

Ql).attordici immigrati han­no lavorato 'in nero' nelle cam­pagne del Foggiano per la rac­colta di pomodori, sotto il con­trollo di un caporale. TI loro com­penso sarebbe stato di 2 euro e 50 centesimi per ogni cassone ma dopo 4 giorni di lavoro sono stati mandati via senza riceve­re il loro compenso. Gli imÌIli­grati lianno denunciato quan­to accaduto alla CgiI e l'orga­nizzazione sindacale ha segna­lato la vicenda all'Organizza-o zione di'produttori del Mediter­raneo che ha espulso il proprio associato e pagato i 14 lavora-

I produttori agricoli salderanno i bra-ccianti sfruttati da un loro ex socio, espulso dall'Op Mediterraneo per non aver rispettato i diritti dei lavoratori e gli accordi con le industrie

, ,

senza contratto, e alla merce' di uno dei tanti caporali". TI sinda­cato ha segnalato il nome dell' azienda all'Qp Mediterraneo

Le aziende si tassano

ti carico delle quattro giorna­te di iavoro dei 14 immigra­ti". Ogni lavoratore 'ha ricevu­to 201,40 euro, molto di piu'di quanto avrebbero avuto dal ca­porale e dall'azienda. Tra Flai­CgiI e Op Mediterraneo e' stato

, sottoscritto un accordo che per la prima volta coinvolge sul ter­reno della legalita' una organiz­zazione.

to - caso più unico che raro in Italia - la or Mediterraneo di Foggia, che conta 150 associati, ha espulso l'agricoltore che non ha rispettato i principi etici alla base degli accordi di filiera sot­toscritti tra le organizzazioni di produttori e le industrie di tra­sformazione.Al tempo stesso, la cooperativa agricola si è im­pegnata con la FliLi egiI a ver­sare ai braccianti le paghé che e pagano i 14 immigrati

tori con le tariffe previste, cir­ca 48 euro al giorno. TI segreta­rio generale della Flai CgiI Fog-

. gia, Daniele Cal!J,mita racconta: "Sono stati i lavoratori immi-

grati a cercarci, avevano lavo­rato per 4 giorni e poi, non ab­biamo capito perche', sono stati cacciati senza ricevere neppure quanto pattuito, Erano in nero,

che associa 150 produttori del­la provincia di Foggia che "pri­ma ha comunicato all'azienda l'espulsione immediata dall'or­ganizzazione e poi si sono fat-

La vicenda da un lato, ha messo in difficoltà la sua orga­nIzzazione di produttori agri­coli, consegnando all'industria di trasfol'mazioneun prodotto scadente; dall' altro, ha impiega­to nella raccolta del pomodoro qUindici braccianti afriéani sen­za alcun contratto, non versan­do loro, in quattro giorni, nep­pure un centesimo.A quel pun-

, avrebbe dovuto versare l'ormai ex socio:· si tratta, complessiv!!­mente, di 2800 euro, che la or Mediterraneo chiederà all'agri­coltore con un'azione di rival­sa. Ad aggravare la posizione dell'ex socio, c'è la consegna al conseivificio di un prodotto pes­simo, con i cassoni di pomodoro pieni di terra., '

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l'Attacco

CAPORALI·

Azìendanon paga braccianti, è esclusa I n Puglia, dove ogni anno sono ripor­

tatiifenomeni di sfruttamento, sot­tosalario, accoglienza nei ghetti, un segnale positivo in termini di contrat­tazione eriveridicazione deidirittine­gati arriva dalla provincia di Foggia. Caso forse unico iIi Italia in cui una Or. sigla che sta per orga­nizzazione di produttori, a seguito di ùna denuncia della Flai Cgil ha espulso un suo associato per non averpagato i quattor­dici.braccianti avuti alle dipendenze per quattro giomate. Un preéedente importante, per Daniele Calamita, segretmio del­la Flai di Capitanata, terra dell' oro rosso e di sfruttamento del lavoro migrante e italiano, "considerando chel'aziendain que-

. stione si era rivolta ai caporali per assumere i quattordici brac­cianti, che dopo le quattro giomate a raccogliere pomodoro . stati cacciati senza spiegazioni e senza la dovuta retribuzione".

AEROPORTO

Miglio spinge il Gino Lisa a volare I l Presidente della Provincia, Fran­

cesco Miglio, interviene· sul de-. classamento dell'aeroporto "Gino Lisà':"Prendo atto· delle dichiara­zioni dell' assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Giovanni Giannini, sullapossibilitàperl' aero­porto diFoggia, dirientrare tra quelli diinteressenazionale, no­nostante non sia stato ritenuto tale nello schema di Decreto ap­provato dal Consiglio dei Ministri ed ora allafirrna del Presi­dente della Repubblica. Ritengo necessario avviare quantopri­ma un tavolo tecnico cònstakeholderslocali (COmtIDe, Came­radi Commercio,Associazioni diImpresae Sindacati, Regione· e SoeietàAeroportuale) per attivare le procedure per ilricono­scimento del "GiIio Lisa", quale aeroporto di interesse nazio­nale".

IMPRESE

In arrivo gliincentivi per l'intemazionalizzazione " Epartito ieri il bando indetto

dal Ministero dello Svilup­po. Economico con cui verrà concesso alle aziende italiane un contributo ii fondo perduto paria 10.000 euro per avvalersi di consulenza operativa per l'intemazionalizzazione d'impresa. Anche in Puglia, le piccole e medie imprese regionali potranno avvaletsi di questa occasione in grado di sopperire alle difficoltà che le aziende incontrano nel promuovere e proporre all' estero i prodotti di altissima qualità e spendibilità che sono in gra­do di realizzare . I mercati esteri, dunque, damera chimera potrebbero di­venire presto realtà per le piccole e medie imprese della Puglia.

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PER OTIIMIZZARE I COSTI Ieri il primo notiziario cogestito: unica giornalista, stessi servjzj delraltro tg geme'fra. Il canone di fitto d'azienda

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«t • »ID Teleblu dopo i taglitrasmette dagli studi eH Téleradioerre

MASSIM@ LEVAiUJACI

f; TI «tg» sembra lo stesso, a parte forse solo l'apertura e l'impaginazione. Teleblu resta però fedele al mezzobusto, non sposa la voce fuoricampo da tempo invece adot­tata dal notiziario di Teleradioerre. Per il resto stesso studio e stesse telecamere per il primo telegiornale in condominio tra le due emittenti, andato ieri per la prima volta 1n onda alle 14 in punto. E' cominciato così il nuovo corso dell'etere nostrano, chissà se ci saranno altre emulazioni: la tentazione in giro è tanta. Così la «delicata pausa estiva» (dixit di un'emoZionata Gio­vanna Greco nei titoli di apertura)' ha dunque partorito ciò che si ventilava da qualche mese: una tv a ~ue teste, o meglio una tv dentro l'altra perché è Teleradioer­re a ospitare strutture, mezzi e ormai pochi uomini (la sola collega Greco, appunto) della "fu" Teleblu che conserva il segnale, il canale 72 e i contratti pubblicitari, quelli sì, diversi dalla casamadre. Un pensiero corre ai tecnici della messa in onda e ai cameramen licenziati ai primi di luglio o in procinto di esserlo, nonché ai due gior­nalisti - Luca pernice e Rosalia Marcan­tonio ...: messi brutalmente alla porta il giorno stesso del ricevimento del tele­grmmna. '~Business as usual" direbbero gli americani, ma permetteteci di avanzare qualche dubbio sullarazionalizzazione delle risorse in nome della crisi.

Gli editori di Teleblu e Teleradioerre, il «re») delle cliniche Potito Salatto e il figlio d'arte .Euclide Della Vista, si erano an­nusati a lungo in questi anni per pro­gettare una sinergia televisiva che man­tenesse in alto le antenne di ognuno senza far troppi danni ai rispettivi bilanci. Ma poi non se n'era fatto nulla. QUalche tempo. fa Salatto dalle colonne della Gazzetta ave­va però ammesso di non potersi più per­mettere gli «ottocentomila euro 'l'anno» per tenere ,in piedi il caravanserraglio di tecnici e giornalisti, se poi con un meno di

U.REPUUSTI A luglio licenziati c~eramen e tecnici, due giornalisti messi

alla porta senza preavvisQ .

Wl quarto della somma impiegata si può raggiungere lo stesso scopo. E aveva fatto il grande passo contattando l'amico-rivale, a sua volta risollevatosi abilmente daunò tswlami finanziario dopo il crac della Ge­ma (2012), l'ex holding di Teleradioerre. Così è cominciata la trattativa, sono state poste le basi per una collaborazione de­stinata a durare. Quanto? Lo stabilirà il mercato, si dice in questi casi, o la vo­lubilità dei personaggi.

A Salatto viene attribuito un carattere fumaritino, poco incline ai compromessi che non abbiano un ritorno economico; e qui il risparmio c'è, la cosa sembra de­stinata a ftUlZionare. Della Vista, più sor­nione e pacato,si dice sia il vero regista dell'operazione: ma il tornaconto è as­sicurato anche per lui. TI rapporto trai due sembra destinato a reggersi in queste pri­me fasi su unfitto d'azienda, una quota che Teleblu verserà a Teleradioerre per i ser~ vigi erogati. L'unica giornalista lavorerà, crediamo, in sinergia con ieolleihidell'al~ tra redaZione se non alfroper l'impagi~' nazione dei servizi da inserire nel suo tg. Certamente qualcosa dovrà differenziare i due notiziari, non ci sarebbe motivo di confezionare un prodotto autentico sia pu­re sotto bandiere diverse. Cosa? Le solite malelingue pensano che le notizie sensibili al business di Salatto, la sanità privata, avranno adeguato risalto e finiranno dritte nella scaletta di Teleblu che forse, data la collèganza, si potrà avvalere anche dell' eco del tg di Teleradioerre. Un piano che sem­bra studiato apposta ora che il patron di Villa Igea è lanciato alla conquista dell'ospedale Don Uva di via Lucera, anche questo in tandem con l'omologo Paolo Te­lesforo. La crisi in questo caso non c'entra: lal sanità privata è ancora un buon affare, l'etere un po' meno. Nel dubbio si tagliano i costi super'flui e si mantengono le po­sizioni.

LA NUOVA TEl..EiBW li primo telegiornale condotto da Giovanlla Greco Ilei lIuovi studi di' Teleradioerre

lA GAZZElfA. DElLMEZZOGIOR,1\JO

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LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

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DISCOUNT E GRANDE DISTRIBUZIONE Sono stati rilevati 1,083.983 prezzi su 105 categorie di prodotti fra alimentari, per /'igiene personale e per la casa

L aao ta. Fra l . più care d'Italia Ogni famiglia spende in media 6,397 euro all'anno per casa e cibo ~ Foggia non è fra le città più con­

venienti per fare la spesa. Se i consumi degli italiani si sono contratti,' nel giro dell'ultimo anno, di almeno 1.100 e111;'o a famiglia,. fare acquisti in supermercati e hard discount del capoluogonòn"èproprio conveniente. Lo ha app111;'ato l'inchiesta di Altroconsumo condotta nei supermercati " di6S eittà: Verona èJa città più' con­veniente, dove la spesa media annua per . famiglia è di 5.999 e111;'o, a Foggia è di 6.397, più cara di Firenze, ad esempio (6.021), Bari . (6.207), Venezia (6.254), Taranto (6.259), Napoli (6.364), ma meno cara, fatto curioso, di Campobasso (6.418). .

I consumi .dellefamiglie in Italia, se­condo rIstat, sono diminuiti da 29.450 euro all'anno nel 2010 a 28.300 emù all'anno del 2013, con una differenza dioltréTI00 euro. ammno, corrispondente"al{O/o sul totale. Consumatori schiaèciati dalla.crisiegran: dedistribùZione in sofferenZa, emi lo «sboom>;: degli ipermercati, . esplosi vent'ànni"fa e ora in ritirata nella maggior parte delle regioni italiane.

Ii s"ettore è inevohiiiònegrazie all'eco-dest, slaggiU:dica iiÙtòlo di "Supermer­nomia . di nuova generazione, quella viro. :cato più giJriyeniente d'~tru.i9-"per i prodotti male ma allo~tesso tempo reale via m-' :dimar.pa;Iper quello~dV!Marca commer­teI'ne1:?con importanti marchi della ven:;é;ialepiù éonVelliente"; Eurospin quello di cÌitabn line che aprono 'la sezione «ali> mentari Elèìiraper la casa;>', .... " . .

E' questo lo scenario ih'cuinasçe l'lli.-AUMENlluSAlATI}} chiesta di Altroconsumo svolta, come det-" " I p'" re'zZl" del' p'rod' ott" l' alimentan' nel. to, fra supermercati, iper e hard discount in 68 città italiane. capoluogo sono più cari che in

Sono stati rilevati 1.083.983 prezzi su 105 . categorie di prodotti (spesa alimentare grandi città come Verona e Napoli freschi e confezionati, prodotti per !'igiene personale e per la casa), 885 i punti vendita visitati.

L'inchiesta, disponibile su www.altro­consumo.itlsupermercati, traccia la clas­sifica della convenienza per città e il podio delle insegne più convenienti.

Quest'anno, a seconda dei tipi di spesa, Emisfero, catena di molto diffusa nel Nor-

"Hard discount più conveniente" . A fronte di una spesa media (dati Istat) di

6.350 euro all'anno per famiglia tipo, a Verona è possibile ottenere il risparmio più consistente: scegliendo i punti vendita più interessanti in'un anno in media si abbatte la soglia dei 6000 euro; seguono

Arezzo, Firenze, 'Pistoia e Pisa, con la Toscana la regione più virtuosa tra tutte. In fondo alla classifica Palermo, Ascoli Piceno, Pescara e Aosta, dove la spesa costa 600 euro in più della media nazionalé. Foggia <ii trova nel mezzo, ma non è, comè detto, fra le G:ittà dove si risparmia di più. Dove non c'è dinamica concorrenziale i prezzi si allineano verso l'alto, dove invece si fronteggiano insegne a suon di sconti chi vince è il consumatore. Altroconsumo ha seguito i tre proflli di spesa diversi degli italiani: che si scelgano prodotti di marca, quelli meno cari dell'insegna o che si vada all'hard discount è sempre possibile fare la spesa ritagliando un margine di rispar­mio. Da un punto vendita all'altro gli esperti dell' organizzazione di consumatori hann.o rilevato sullo stesso prodotto di marca differenze del + 175% (un'acqua gas­sata) Q di +122% (un olio extravergine).

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lA GAZZETfA. DR MEZZOGIORNO Mercoledì 2 settembre 2015

Il ram a disoccupazione e il monito del vescovo «La politica faccia di più»

MICHELIE APDIlOIIIIID

.~' MANFREDONIA. La festa patro· nale in onore della Madonna di Si· ponto è l'occasione di un incontro più ravvicinato tra l'arcivescovo, mons. Michele Castoro e il popolo di Man­fredonia che partecipa al gran com­pleto alle celebrazioni religiose prima fra tutte la processione dell'icona del­la Madonna. Un evento che accomuna l'intera città in un tributo di fede e di preghiera verso la Madre di Dio. Per circa quattro ore la città è come mobilitata al passaggio del corteo aperto dal presUle e seguito dalle autorità e dal popolo. Al termine è consuetudine tradizionale che il capo della Chiesa sipontina pronunci una omelia dall'alto della loggia incasto­nata nella facciata della cattedrale. Per l'arcivescovo Castoro è l'occasio· ne privilegiata per un messaggio che evidenzi le problematiche più scot­tanti che affliggono i cittadini. Anche questa volta le sue parole sono suo­nate ammonitrici ma hon prive di speranza.

Rivolgendosi alla folla che gremiva' in ogni angolo Piazza Giovanni XXIII con un affabile «Cari amici», ha ri­levato come «la festa non può farci chiudere gli occhi di fronte ai pro­blemi che affliggono tante famiglie a

causa della sofferenza fisica e morale, della crisi economica, della mancanza di prospettiva per i figli, e così via. Mi riferisco, in particolare, all'emergen· za sempre più complessa e anarmante dei senza lavoro. È vero che la crisi ha dimensioni più ampie del nostro ter: ritorio, dimensioni quasi planetarie. Ma è anche vero che non può ri­manere inascoltato il grido disperato di chi non riesce a mantenere la propria famiglia e reclama il diritto ad un lavoro».

Parole forti, crude, attestanti una realtà molto più preoccupante di quanto possa apparire. Un pressante ed esplicito appello «alle autorità, alle forze politiche e sociali a mettere in campo tutti i loro sforzi per una riflessione comUIÌe e una pianifica­zione seria e puntuale così da giun­gere ad aprire, sul fronte dell'occu­pazione, nuovi sèntieri di speranza», quello rivolto da mons. Castoro. E andando avanti nel discorso ha evi­denziato la grande partecipazione di popolo al pellegrinaggio della Ma­doIÌ.na che «ha benedetto i malati e gli anziani, ha accarezzato i bambini, ha incoraggiato le famiglie, ha sorriso ai giovani ed ha asciugato le lacrime delle tante persone ferite. Manfre­donia.» ha quindi rilevato «possiede tante risorse sulle quali poter contare.

Anzitutto, la forza della nostra gente, gente antica, buona, onesta, lavora­trice, per dirla con papa Giovanni, un cuore generoso e, soprattutto, la gran­de devozione alla Madonna.».

«il futuro di Manfredonia.» ha in· dicato il presule «dipenderà dalla no­stra .coerenza di vita, dalle nostre scelte coraggiose e dalla volontà di collaborare a rendere sempre più vi­vibile e solidale la nostra bella città». Mons. Castoro ha pertanto esortato «a seguire la strada giusta, quella in­dicataci dalla Madonna che ancora una volta ci rivolge l'accorato invito: "fate quello che Gesù vi dice". Non c'è ricorrenza tanto attesa e tanto de­siderata dal popolo di Manfredonia come la festa della Madonna di Si­ponto. Una anniversario che serve a ricordare le cose importanti, a rin­verdire le relazioni, insomma a rac­contarsi la vita. OgnunO» ha annotato il'presule «ha certamente qualcosa di bello e anche di meno positivo da dire, perché la vita è fatta così: speranze e delusioni, nascite e lutti, preoccu­pazioni risolte e ansie sopraggiunte. E poi i nostri malati, i poveri, e i giovani, patrimonio e f1+turo, non solo per i genitori ma anche per· l'intera co­munità cittadina. Manfredonia torni ad essere città grande e operosa, fe­dele alla tue radici cristi~e».

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LÀ GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO ICAROFIGUO, DON cmul E MICHElE CUCUZlA Al Il GARGANO Il DI mORNAUSMO "~ t

~ VICO DEL GARGANO. Una piazza S. Domenico affollatissima per la cerimonia di consegna del Premio Gargano di· Giornalismo "Vrncenzo Afferrante", alla terza

. edizione. Un godibilissimo talk show sui temi della giustizia e del­la legalità è stato condotto da Mi­chele Cucuzza, su di un palco che vedeva troneggiare- la «vecchia» macchina per scrivere, simbolo di un'epoca di coraggio e di denuncia che non va archiviata.

Primo 'premiato lo scrittore Gianrico Carofiglio, giàmagistra­to, senatore e oggi fra i maggiori autori del­la narrativa italiana, con il suo filone del legal thriller (libri ol­tre i 5 milioni di copie vendute in Italia, tra­dotti in 2A lingue). Per' Carofiglio la cor­ruzione si combatte eliminando il denaro contante ed' esten­dendo le operazioni di agenti sotto coper­tura .anche ai reati di corruzione: un buon disegno di legge gia­ce in commissione Giustizia, ha ricorda­to l'ex magistrato, se venisse approvato, il sensodiimpunitàdicorrottiecor- ' ruttori comincerebbe a sgretolar­si. Altro argomento discusso con Carofiglio, la rilevanza civile e po­litica del linguaggio, l'importanza di dare ilnome giusto alle cose, per salvaguardare concetti fonda­mentali come democrazia, legali­tà, libertà, Non a caso a Carofiglio il Premio è stato assegnato «per la . sua capacità di coniugare l'atti­vità di scrittore ed editorialista -con una particolare attenzione al­la parola e al suo uso - con la ri­flessione morale e l'impegno ci -' vile». A consegnarlo la senatrice Colomba Mongiello:

Legalità, giustizia, immigrati fil rouge del Premio Afferrante

pro~::ìlfulna.uiìa:seri~dFlJJ.ariifest?zi(lIli .. ·.·;l:ufgiCb.é:allll?tiliJ.o·cantQdelleIOcli;aIlelO.l5 ·ta.i;furéper'l

arriv~rElru1Q ìpelleg'rini j)artiti i orenrirnada ·.telefònlc0340-9747854.

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A don Luigi Ciotti, simbolo del­la lotta alla màfia, fondatore del Gruppo Abele e presidente dell'as· sociazione antimafia Libera, il premio è stato assegnato «per la sua parola forte che rimanda al fondamentale senso di responsa· bilità e che sollecita istituzioni e cittadini alla lotta contro ogni for­ma di ingiustizia e illegalità». Don Ciotti ha elogiato la terra garga­nica, ma ha anche tuonato contro una politica insensibile al deside­rio, alla volontà delle nuove ge­nerazioni di trovare lavoro. Gran­

de emozione ha su­scitato il racconto della sua amicizia con Papa Francesco, che ritiene un gigan­te dei nostri tempi per la sua straordina­ria semplicità e per la capacità rivoluziona­ria di comunicare con tutti, Don Ciotti ha insistito sul senso profondO della re­sponsabilità, valore cardine della demo­crazia, richiamando q,d un iÌnpegno quo­tidiflllo, a una perso­nale. messa in gioco. Ciò che ha colpito di più è stata la sua acu­

ta riflessione sul tema dei migran­ti: «Quei naufràgi, quelle morti, sono figli di un naufragio delle nostre coscienze», ha detto. Altro argomento trattato dal sacerdote, i beni sequestrati alla criminalità organizzata che troppo spesso re­stano nelle mani dei mafiosi e che mvece debbono ritornare alla so­cietà civile, le modifiche legisla­tive dovrebbero consentire l'uso del bene mafioso in tempi stretti. DOll Ciotti è stato premiato da Mi­chele Afferrante, presidente del Premio Gargano di Giornalismo, figliò del giornalista Vincenzo a . cui il premio è intitolato.