Cinecorriere Natale 2012

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9 771827 195002 20004 CINECORRIERE - ISSN 1827-195 Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale 70% DCB Roma cinema & fiction Anno 64 numero 7 dicembre 2012 2,00 Un Natale “Spaccatutto” con Ralph e la magia Disney Il 22° Courmayeur Noir in Festival Ieri, Oggi, Domani Prima Edizione del Contest L’immagine del suono

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edizione cartacea del magazine Cinecorriere dedicato alle uscite in programma a dicembre 2012 e alle uscite con i listini 2013

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9771827

195002

20004

CINECORRIERE - ISSN 1827-195

Poste Italiane Spa Spedizione in abbonam

ento postale 70%

DCB Rom

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cinema& fictionAnno 64 numero 7 dicembre 2012 2,00 €

Un Natale“Spaccatutto”con Ralph e lamagia Disney

Il 22°CourmayeurNoir in Festival

Ieri, Oggi,DomaniPrima Edizionedel ContestL’immaginedel suono

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La redazione augura a tutti

Buone

Rivista illustrata di Cinema e Fictionfondata e diretta da Alberto Crucillà dal 1948

Autorizzazione del registro n. 473 del 31 ottobre 1948

Direttore ResponsabileRenato [email protected]

Direttore EditorialeAndrea [email protected]

VicedirettoreMaria Grazia DI [email protected]

Hanno collaborato Luigi AVERSA,Chiara CARNA’,Giancarlo PASSARELLA

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sommario

A parte la crisi che costringemolte famiglie a sceglieretra una spesa più sostan-

ziosa al supermercato e una serataal cinema (a proposito, ma non sa-rebbe meglio un prezzo molto piùbasso al botteghino e le sale moltopiù piene, magari di giovani, cheverrebbero stimolati ad alternarequalche andata al pub con qualchefilm?), un’analisi molto attenta diLuigi Aversa sulla qualità e sullafruibilità delle più recenti opere ita-liane presentate ai grandi Festival,si può leggere nelle pagine 10 e 11di questo numero. Nel servizio diAversa traspare comunque unastanchezza nei temi, nelle sceneg-giature, sia nel cinema più impe-gnato, d’autore, sia nei tentativimancati di riproporre un nuovocorso di “commedia all’italiana”, inpratica i nostri autori sembrano tro-vare difficoltà nel trovare i giustiequilibri tra impegno e piacevolez-za, cosa che sta riuscendo sempremeglio, per esempio, al nuovo ci-nema inglese, fatto di storie sempli-ci, popolari ma molto ben racconta-

te e interpretate. E a proposito diFestival, quest’accavallamento, chepoi diventa sempre più una vera epropria guerra tra Venezia, Roma eTorino, promuove maggiormente inostri nuovi film o ne soffoca sem-pre più la visibilità? Il tema è ugual-mente affrontato da Luigi Aversa.

In questo numero inoltre una pa-noramica dei film natalizi, tra cine-ma di animazione, che attrae sem-pre di più anche il pubblico adultograzie a una tecnologia sempre più

avanzata e all’utilizzo di voci cele-bri per doppiare i nuovi eroi virtua-li, quindi qualche immancabile pa-nettone ma anche molti film di qua-lità. Non potevano mancare le noti-zie sui vincitori dei corti del Conte-st Cinevox L’Immagine del Suo-no che dà ampio spazio ai nuovi ta-lenti, ed uno uno sguardo a un fe-stival di grande qualità per gli ap-passionati di thriller e di noir, ilCourmayeur Noir in Festival di-retto da Giorgio Gosetti e MarinaFabbri, le cui scelte accurate, chespaziano nella cinematografia in-ternazionale oltre che di casa, la-sciano ben sperare per le sale. Buo-ne Feste ma soprattutto buon cine-ma a tutti, sperando che il cinema,col “ritorno della politica”, possa ri-trovare l’attenzione del Governoper la sopravvivenza di chi lavoranel settore, per la sopravvivenza e ilrilancio di un nostro patrimonioculturale che ha dato vita, per anni,a una delle maggiori aziende delMade in Italy più apprezzato nelmondo.

Renato Marengo

Un Natale “Spaccatutto” conRalph e la magia Disneydi Daria Ciotti 4

Da Venezia a Torino passandoper Roma. Il difficile camminodel cinema italiano di qualità di Luigi Aversa 10

Il 22° Courmayeur Noirin Festival nel segno di Alfred Hitchcock e Don Winslowdi L.A. 12

La musica di Ieri ei giovani talenti di Oggiper il cinema di Domanidi L.A. 16

I protagonistiRenato MarengoFranco Bixiodi Chiara Carnà 18

Carlo ed ioGabriella Campennì Bixio ricorda il marito Carlo di Maria Grazia Di Mario 22

Il corto dei cortiNostos: Ulisse dei giorni nostri 25

Premio Medaglie d’Oroun successo annunciato 28

7 dicembre 2012

Perché le sale sono vuote? Che succede al nostro cinema?

editoriale

Feste

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Speciale Cannes

muscoloso,dal volto stra-namente somi-gliante a quello di LouFerrigno (L’incredibile Hulktelevisivo, ve lo ricordate?), è ilpersonaggio principale della sto-ria. Protagonista (anzi, antagoni-sta) in un videogioco, Felix Aggiu-statutto, dove è costretto da copionea spaccare, letteralmente, tutto ciòche il protagonista Felix costruisce,Ralph è stufo di essere un cattivo e de-cide di scappare dal videogame in cuiè intrappolato per cercare nuove av-venture e dimostrare di essere in gra-do di fare qualcosa di buono. Nel suoviaggio fra generazioni di videogame,Ralph incontra una serie di personag-gi tra cui il Sergente Calhoun in He-ro’s Duty, e l’esuberante Vanellopevon Schweetz alla corsa di macchinecaramellate di Sugar Rush, con cuipotrebbe stringere la sua prima veraamicizia. Naturalmente, arriva il cat-tivo di turno, che minaccia tutti i vi-deogiochi, e chi se non Ralph puòsalvare la situazione e dimostraredi essere capace anche lui di esse-re un eroe?

Il film d’animazione presen-tato in anteprima a Roma il 13novembre, Fuori Concorso nelprogramma di “Alice nellacittà”, sezione autonoma e pa-

C he Natale sarebbe senza unfilm animato della Disney? E’ormai radicata nell’immagi-

nario di grandi e piccini la tradizionedella “gita al cinema” il pomeriggio diNatale, dedicato alla visione del nuovocartone di turno. E se in passato si im-pazziva per capolavori come Biancane-ve o Cenerentola, e più recentementeper storie tecno-romantiche come Wall-e, non poteva mancare la “contamina-zione” da parte del videogame, il nuovotrend in voga tra i più piccoli.

La Disney l’ha pensata davvero ingrande quest’anno, portando nelle saleRalph Spaccatutto. Un gigante forzuto e

Un Natale“Spaccatutto”con Ralph e lamagia Disney

di Daria Ciotti

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ralle-la del-

la settimaedizione del Fe-

stival Internazionaledel Film di Roma, sarà nel-

le sale italiane dal 20 dicem-bre distribuito da The Walt Disney

Company Italia. Diretto da Rich Moo-re (I Simpson, Futurama), il film vantaun cast di voci che comprende quelladel regista Paolo Virzì e del rugbistanazionale azzurro Sergio Parisse.

Se sul fronte cartoon l’innovazione lafa da padrona, Natale 2012 è anche, ci-nematograficamente parlando, quellodell’amarcord. Dopo aver ripropostoRitorno al futuro ed E.T., nelle primesettimane di dicembre, e dopo l’avven-to del cinepanettone che continua ad an-ticipare (Colpi di fulmine, di Neri Pa-renti, è in sala dal 13 dicembre), eccotornare un classico della comicità AnniOttanta: Eccezzziunale... veramente.Diretto da Carlo Vanzina, il film a epi-sodi che ha lasciato Diego Abatantuo-no torna prepotente nelle sale a partireda mercoledì 19 dicembre per far diver-tire il pubblico ancora legato alle risated’altri tempi.

Questo Natale c’è spazio anche per ilcinema d’autore, ovviamente. Con regi-sti che tornano nelle sale nel periodonotoriamente più “caldo” dell’anno,almeno in quanto a spettatori, co-me Ang Lee, Robert Redford,Susanne Bier, che regalanonuovi capolavori della loro

inventiva e fantasia.

Ang Lee, versatile evisionario, capace dispaziare dal film dram-matico a quello sui su-pereroi fino ai film perragazzi, si cimenta inun film tridimensio-nale intitolato Vita diPi. Ambientato inquel di Pondicherry,in India, raccontadella decisione delpadre del protagonista Pi, proprie-tario di un giardino zoologico, di trasfe-rire la sua attività in Canada e di porta-re con sé tutta la famiglia, sia quellaumana che quella animale. Sfortunata-mente, la nave dove viaggiano tutti in-sieme naufraga e Pi si trova, unico so-pravvissuto della tragedia, suuna scialuppa di salvataggiocon una tigre del Bengala,decisamente non ammae-strata, con la quale deve“convivere” e riusci-re a sopravvivereper toccare

7 dicembre 2012

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so tutto il Paese per trovare le prove escagionarsi. In sala dal 20 dicembre ilfilm è targato 01 Distribution.

La regista premio Oscar SusanneBier si cimenta con la commedia ro-mantica Love Is All You Need, am-bientato tra la Danimarca e l’Italia(coprodotto dalla Lumière di Lio-nello Cerri). Protagonista il versati-le Pierce Brosnan, il film si dividefra Copenhagen e la splendida Sor-rento e vede protagoniste due famiglie,riunite per un matrimonio proprio nellacittadina italiana. La Bier si diverte adesplorare l’universo che si nascondedietro a due persone, il padre dello spo-so e la madre della sposa, che si inna-morano proprio in occasione dell’unio-ne dei rispettivi figli. Entrambi liberi(lei ha appena scoperto che il marito latradisce, lui è vedovo), vittime di unaantipatia a prima vista, i due scopronopian piano che forse rappresentato l’unouna seconda opportunità per l’altra divivere una vita più bella e piena di amo-re e passione. Anche il film della Bier faparte delle uscite del 20 dicembre ed èdistribuito in Italia da Teodora Film.

Patrice Leconte firma l’unica uscitadell’ultimo weekend dell’anno, il filmd’animazione decisamente sopra le ri-ghe La bottega dei suicidi. Una comi-cità che solo i francesi possono averenel realizzare un cartone animato (trattodall’omonimo racconto di Jean Teulé) icui protagonisti sono una coppia di co-niugi che gestisce una bottega zeppa di“strumenti da suicidio”. Fedeli alla loro

missione, i due hanno chiama-to i loro tre figli con i nomi di altrettan-ti personaggi famosi morti suicidi: Vin-cent (van Gogh), Marilyn (Monroe) eAlan (Mathison Turing). Sfortunata-mente per loro, il terzo figlio sdirazza: èallegro, gioioso, tutto il contrario dei ge-nitori e dei fratelli, tanto da mettere adura prova la pazienza dei genitori e dacausare loro una serie di avventure/di-savventure decisamente esilaranti per lospettatore.

Inizio d’anno col botto con il nuovofilm di Giuseppe Tornatore, che dal 1°gennaio arriva in sala con un film sull’a-more e sull’arte dal titolo La migliore of-ferta. Protagonista il premio OscarGeoffrey Rush (Shine), nei panni di unesperto d’arte geniale e conosciuto a li-vello mondiale, la cui vita sentimentale,fino a quel momento praticamente nulla,viene sconvolta da una donna misterio-sa, che lo invita nella sua casa per unavalutazione. Nel cast anche l’icona delcinema mondiale Donald Sutherland eil giovane Jim Sturgess, uno dei prota-gonisti di L’altra donna del re, sulla vita

la terra ferma. Tratto dal romanzo diYann Martel, il film sarà nelle sale ita-liane a partire dal 20 dicembre diretto daAng Lee e distribuito dalla 20th Cen-tury Fox.

Robert Redford confeziona invece inun thriller, uno dei generi che meglio gliriescono da regista: si tratta di The Com-pany You Keep - La regola del silenzio.Il regista attore (Redford compare nellapellicola) ha voluto al suo fianco ShiaLaBeouf, ormai a tutti gli effetti una starconsacrata di Hollywood, Julie Chri-stie, Sam Elliott e Brendan Gleeson.Tratto dal romanzo di Neil Gordon, sce-neggiato da Lem Dobbs e diretto ap-punto da Redford, il film racconta la sto-ria della fuga di un padre single, costret-to a lasciare la sua vita e la sua figliolet-ta, a causa di un giornalista che lo rico-nosce come ex attivista di Weather Un-derground ricercato per una rapina inbanca finita male. Innocente, l’uomo en-tra in latitanza per dimostrare di non es-sere colpevole e deve viaggiare attraver-

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sua uccisione il 1° maggio2011. Un progetto ambi-zioso dal titolo provviso-rio Operazione ZeroDark Thirty in cui lavoraanche Jessica Chastain.E sarà in sala anche ilnuovo film americano diGabriele Muccino che, dopo La ricer-ca della felicità, dirige Quello che sosull’amore, con Gerard Butler, JessicaBiel, Dennis Quaid, Catherine Zeta-Jones e Uma Thurman in una comme-dia romantica con un ex calciatore perprotagonista che cerca in tut-

ti i modi di ri-costruire

il rap-por-

to col figlio. De-cide allora di al-lenarne la squa-dra di calcio madeve fare i conticon le mamme dei

suoi compagni che tentano di sedurlo.Ed infine, arriva nelle sale il nuovo

progetto di Tim Burton, Frankenwee-nie, una storia in stop motion ispirata al-la “favola” di Frankenstein, che il regi-sta sognava di mettere in scena da tem-po. Per la prima volta dopo tanto tem-po, non saranno Johnny Depp edHelena Bonham-Carter i prota-

gonisti ma Wynona Ryder eMartin Landau.

nnn

di Anna Bolena. Prodotto in Italia, ilfilm è distribuito dalla Warner Bros.

E c’è ancora posto per Carlo Vanzi-na, stavolta in un inedito, in sala dal 3gennaio con Mai stati uniti, la comme-dia realizzata con un cast che vanta Vin-cenzo Salemme, Ricky Memphis,Maurizio Mattioli, Ambra Angiolini eAnna Foglietta, sulla vita di cinquepersonaggi che all’improvviso scopro-no di essere figli dello stesso padre. Co-stretti dallo sconosciuto e defunto geni-tore a viaggiare tutti insieme negli Usaper riportarne le ceneri in Arizona, i cin-que personaggi troveranno il modo, nelloro strampalato viaggio, di conoscerti eapprezzarsi.

Le avventure di Fiocco di Neve è latenera avventura animata che vedeprotagonista un gorilla speciale, com-pletamente bianco, l’unico al mondo,la cui vita è in pericolo quando decide diuscire dallo zoo in cui vive. E ancora siride con Asterix e Obelix al servizio diSua Maestà, diretto da LaurentTirard e con Dany Boon, Gé-rard Depardieu e Catheri-ne Deneuve nel cast. Sta-volta Asterix e i suoi devo-no difendere un villaggio diBritanni dalle legioni diGiulio Cesare, che si ostina avoler conquistare la Britannia.

Kathryn Bigelow, premioOscar per The Hurt Locker, torna insala con il racconto della caccia e del-la cattura di Osama Bin Laden fino alla

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no, che ha registrato incassi soddisfacen-ti. Al di là delle polemiche e delle riva-lità, ben vengano più festival. Per la sa-lute del cinema. Molti film faticano atrovare canali distributivi e la vetrina diun festival può indurre i compratori apuntare su queste produzioni. A pattoche ci sia un film market, naturalmente.I critici, dal canto loro, sostengono che illivello qualitativo scende perché ci si ac-contenta di pellicole mediocri per riem-pire le caselle vuote. L’affermazione nonè priva di fondamento. Semmai, però, ilproblema è un altro. Di capolavori, nonsolo italiani, ormai è difficile vederne.Le uniche novità vanno ricercate nellecinematografie ai margini. Per quanto ri-guarda il cinema italiano, non si può di-re che questo non sia vivo ma il dominioculturale della tv ne ha influenzato lescelte e i contenuti. Di commedie corali,più o meno brillanti e sentimentali, neesce una a settimana e soltanto qualcunadi queste si eleva sulle altre. Ma senzamai toccare vette emozionali importanti.

Sintomatico è anche il materiale usci-to dalle tre più importanti rassegne cine-

7 dicembre 201210

L’Orso d’Oro vinto a Berlinoda Cesare deve morire diPaolo e Vittorio Taviani e il

Grand Prix Speciale della Giuria cheReality di Matteo Garrone si è aggiudi-cato a Cannes avevano fatto sperare inuna rinascita del cinema italiano. Invece,il botteghino non certo esaltante per latragedia shakespeariana dei Taviani(candidata per l’Italia all’Oscar comemiglior film straniero) e il box officeappena più soddisfacente del nuovo la-voro del regista di Gomorra, hannosmorzato gli entusiasmi. Se la produzio-ne è aumentata, la qualità è ancora lon-tana dai fasti del dopoguerra (Rossellini,De Sica, Visconti, Fellini), dalla stagio-ne dei grandi autori degli Anni ’60 (An-tonioni, Rosi, Pasolini) e anche daimaestri della commedia all’italiana (Co-mencini, Risi, Monicelli). All’estero,oltre agli intramontabili Bellocchio eBertolucci (e i Taviani), i registi “daesportazione” sono solo tre: Moretti,Sorrentino e il già citato Garrone. Ep-pure i festival di cinema non mancano.Peccato che però il lavoro dei curatorisia inquinato da polemiche che si rinno-vano di anno in anno. Il battibecco fraVenezia e Roma per la vicinanza delledate ha fatto sì che la chiusura del setti-mo Festival del Film che si è tenuto nel-la Capitale dal 9 al 17 novembre sia av-venuta appena una settimana prima del-l’inizio del Torino Film Festival (23novembre). Venezia 69 invece è partitail 29 agosto per concludersi l’8 settem-bre. Scongiurato quindi in partenza ilpericolo che le grandi produzioni inter-nazionali disertassero la Mostra prefe-rendole le date romane. Il risultato che siè ottenuto però è stato lo schiacciamen-to di Roma su Torino. Il pubblico, però,in flessione a Roma, non ha tradito Tori-

Dai tre piùimportanti festivalcinematografici

della Penisola, trauna polemica el’altra, escono

diversi film di casanostra. Ma che

siano prodotti più omeno buoni conta

relativamente. Tutti, quasi

invariabilmente, insala resistono pocoe incassano meno

Da Venezia aTorino passandoper Roma di Luigi Aversa

Da sinistraLa bellaaddormentata diMarco Bellocchio;Reality di MatteoGarrone; Cosimo e Nicole diFrancesco Amato

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matografiche tricolori di cui sopra. AVenezia 69 in concorso c’erano tre filmitaliani e tranne per uno, È stato il figliodi Daniele Ciprì, che ha preso qualchepremio minore, riconoscimenti impor-tanti non sono arrivati. E il botteghinonon ha brillato. Marco Bellocchio conil suo controverso e intenso Bella ad-dormentata ha perso tra le polemiche esoltanto alla prima uscita nelle sale, for-se sull’onda del clamore suscitato allakermesse veneziana, ha avuto un discre-to riscontro di pubblico. Poi, il film è fi-nito nel dimenticatoio assieme anche alterzo film in concorso sulla Laguna, Ungiorno speciale di Francesca Comen-cini. Erano interessanti, invece, nellesezioni parallele Acciaio di StefanoMordini (Giornate degli Autori) e Gliequilibristi di Ivano De Matteo (Oriz-zonti). Entrambi non hanno avuto co-munque miglior fortuna in sala. Contro-campo italiano, cancellato dal neodiret-tore della Mostra di Venezia AlbertoBarbera, è ricomparso, col nome diProspettive Italia, al Festival di Romadiretto da Marco Mueller. Cosimo e

Nicole di Francesco Amato, La sco-perta dell’alba di Susanna Nicchiarel-li, L’isola dell’angelo caduto di CarloLucarelli e Razza bastarda di Alessan-dro Gassmann i titoli più interessantiproiettati in questo spazio. Nessunoperò sembra destinato a un grande futu-ro in sala. Ma è dal concorso che a Ro-ma sono uscite le indicazioni più chiarecirca il rapporto tra festival e impattonelle sale. Avrebbe potuto giovare a Ela chiamano estate il gran parlare che siè fatto intorno allo scandalo suscitatodalla pellicola. Invece, nonostante ilpremio alla regia per Paolo Franchi equello alla migliore attrice per IsabellaFerrari e nonostante lo sbandieratoerotismo di cui doveva trasudare il film,il risultato al botteghino è stato insuffi-ciente. In concorso a Roma c’erano an-che Il volto di un’altra di Pappi Corsi-cato e Alì ha gli occhi azzurri di Clau-dio Giovannesi. Mentre il primo è unesercizio di stile che conferma il gustogrottesco dell’autore, il secondo, Pre-mio Speciale della Giuria, è un filmvero, con attori veri. Tra furtarelli, risse,

amori negati, conflitti religiosi ed etniciracconta la settimana più importantedella vita di Nader, sedicenne egizianonato a Ostia. Una pellicola che meritaassolutamente la visione, ma che pur-troppo nelle sale è già sulla via dellascomparsa. Anche a Torino, festival chesi è appena concluso, il cinema italianoera presente in concorso con tre lungo-metraggi: Noi non siamo come JamesBond di Mario Balsamo, Smettere difumare fumando di Gipi e Su re di Gio-vanni Columbu. Titoli più sperimenta-li di quelli di Venezia e Roma, ma la ras-segna del capoluogo piemontese è riser-vata ad autori alla prima, seconda o ter-za opera. Difficile pensare che da quiprovengano prodotti destinati al grandepubblico. Se la qualità non manca, quel-la che difetta in caso è proprio la fruibi-lità. Va sottolineato però che gli spetta-tori che affollano le sale della manife-stazione torinese sono molto competen-ti, più motivati di quelli di altre rassegnee in costante crescita. Il pubblico giova-nile evidentemente non ha paura deinuovi linguaggi. nnn

il difficile camminodel cinema italianodi qualità

Cesare devemorire; Alì ha gli occhi azzurri di ClaudioGiovannesi;Acciaio di StefanoMordini; Il volto di un’altra di PappiCorsicato

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N gli anni scorsi al Noir in Fe-stival sono passati film comeIl cuore nero di Paris Trout di

Stephen Gyllenhaal e Triplo gioco diPeter Medak, Piccoli omicidi tra amicidi Danny Boyle e Insoliti criminali diKevin Spacey. Non certo titoli di casset-ta, ma nemmeno prodotti di nicchia de-stinati solo ai cinefili. A differenza di al-tre rassegne cinematografiche, infatti, ilCourmayeur Noir in Festival, la cui22esima edizione quest’anno è in pro-gramma dal 10 al 16 dicembre, è unavetrina del meglio della produzione in-ternazionale di genere noir e giallo. Trac-ce di cinema d’autore non mancano, malo spirito della manifestazione è divulga-tivo. L’obiettivo infatti, come ricordano idirettori Giorgio Gosetti e Marina Fab-bri, è quello di «proporre film e scrittorida far scoprire al pubblico».

In questa edizione, spiccano due no-mi. Il primo è quello di Alfred Hitch-cock. Il film di Sacha Gervasi sulla“vita, le ossessioni, le donne di Hitch-cock al tempo di Psycho”, con unAnthony Hopkins straordinariamentesomigliante al maestro del brivido, ha ilcompito di aprire la rassegna. Il secon-do nome, Don Winslow, cui va il Ray-mond Chandler Award, dà lustro auna sezione letteraria che già vanta im-portanti giallisti: da Lisa Ballantyne aMassimo Carlotto, da John Katzen-bach a Massimo Lugli. Winslow èl’autore noir del momento negli Usa.Incensato da maestri come James Ell-roy, è assiduamente corteggiato da Hol-lywood che già ha tratto il film Le belvedal suo romanzo omonimo e che a bre-ve metterà su pellicola il capolavorodello scrittore, L’inverno di FrankieMachine, i cui diritti sono stati acquista-ti da Bob De Niro.

Per quanto riguarda il piccolo scher-mo, grazie alla collaborazione con Fox-Crime, nella sezione Tv Noir vengonopresentate alcune fra le serie più amate eoriginali come Awake, Profiling, Crimi-nal Minds e Dexter.

Da non perdere l’appuntamento conNoi[r] & le Mafie, incontro condottodal giornalista e scrittore Gaetano Sa-vatteri che si svolge il 13 e 14 di-cembre. In occasione del ven-tennale dalle stragi di Capa-ci e di Via D’Amelio, duegiornate vengono dedi-cate all’analisi del fe-nomeno mafioso. Tra ipartecipanti all’incon-tro il Procuratore del-la direzione Antima-fia, Pietro Grasso; ilVice-presidente diConfindustria IvanhoeLo Bello; lo sceneggia-tore Andrea Purgatori;gli scrittori Marcello Fois ePatrick Fogli; il giornalistaMaurizio Torrealta.

Nella sezione principale del festival, ilConcorso, sono stati selezionati 10 film.Questi si contendono il Leone Nero2012, giudicati da una giuria compostadalle attrici Francesca Neri e Franzi-ska Petri, dai registi Santiago Amigo-rena, Pippo Delbono e Jennifer Lyn-ch. Tre film sono italiani. Breve storia dilunghi tradimenti di Davide Marengo ètratto dall’omonimo romanzo di TullioAvoledo con un cast composto, fra glialtri, da Guido Caprino, Carolina Cre-scentini, Maya Sansa e Philippe Le-roy. Marengo è un giovane cineasta chefrequenta sovente i territori del noir. Frai suoi precedenti lavori ci sono la com-media gialla Notturno Bus, i film tv Lit-

12

di L.A.

Il 22° CourmayeurNoir in Festival

7 dicembre 2012

Dal 10 al 16 dicembre lacittadina della Val d’Aosta

ospita il tradizionaleappuntamento con il cinema,la letteratura e la tv di genere

noir e giallo. L’omaggio al maestro del brivido

e l’incontro con lo scrittore de Le Belve sono due

degli appuntamenti più attesidell’intera manifestazione

nel segno di Alfred Hitchcock e Don Winslow

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interessante con il road movie Una not-te. Tra gli altri film in concorso, c’è ilfrancese 38 témoins di Lucas Belvaux,giallo psicologico che racconta il colpe-vole e misterioso silenzio che avvolgeun crimine, al quale hanno assistito 38persone senza fare nulla per impedirlo.C’è poi The Hypnotist, l’ultimo lavorodello svedese Lasse Hallstrom, tornatoa girare in patria dopo le esperienze hol-lywoodiane e per la prima volta alle pre-se con un noir. Al centro della vicendac’è un adolescente la cui famiglia è statasterminata. Il ragazzo, vivo per miraco-lo, non può essere interrogato in manie-ra convenzionale. Viene allora chiamatoun ipnotista che riesce ad addentrarsi ne-gli angoli più oscuri del subconscio delgiovane. Sarà un’esperienza difficile dadimenticare. Berberian Sound Studiodel britannico Peter Strickland; La tra-versée, pellicola franco-belga-lussem-burghese di Jérome Cournuau; l’ar-gentino Los salvajes di Alejandro Fa-del, l’inglese Turisti di Ben Wheatley eUnit 7 dello spagnolo Alberto Rodri-guez completano il quadro del concorso.

Nella sezione parallela Doc Noir Con-corso, dedicata ai documentari di genere

noir, cinque film in rassegna di cui sol-tanto uno non italiano, lo statunitenseThe Man Nobody Knew di Carl Colby.

Fuori Concorso, invece, oltre algià citato Hitchcock, da segna-lare Cose cattive di Simo-ne Gandolfo e soprat-tutto La regola del si-lenzio (The CompanyYou Keep) di e conRobert Redford,singolare thrillernel quale un exattivista radica-le, oggi tranquilloavvocato nonchépadre single, si vedecrollare il mondo ad-dosso quando un giovanecronista scopre che su di lui pendeun’accusa di omicidio risa-lente a trent’anni prima.

Infine, una sorpresa:Roman Polanskipresenta A Therapy,co r tomet ragg iod’autore sulla dupli-cità dell’animoumano. nnn

tle Dream, tratto dall’omonimo raccontodi Massimo Carlotto, e Neve spor-

ca, dal racconto di GiancarloDe Cataldo, presentato due

anni fa sempre qui a Cour-mayeur. Tre opere dallaforte impronta persona-le, caratterizzate da unasottile vena ironica chedel resto si ritrova an-che nella popolare se-rie tv poliziesca Il com-missario Manara, fra le

fiction italiane più ven-dute all’estero, di cui Ma-

rengo è autore per Raiuno.Pende più sul versante del-

l’horror che del noir il secondofilm italiano in concorso. Si tratta

dell’atteso Tulpa di Federico Zampa-glione. Già passato con successo al Fri-ghtFest di Londra, è il terzo film delcantante dei Tiromancino dopo l’inte-ressante Nero bifamiliare e il mediocreShadow. All’estero hanno gridato al ca-polavoro. Incuriosisce anche la terzapellicola tricolore, L’innocenza di Claradi Toni D’Angelo. Interpretata da Chia-ra Conti, Alberto Gimignani e LucaLionello, è una storia noir ambientatanel mondo delle cave di marmo nei pres-si di Carrara, un universo chiuso e ma-schilista in cui la presenza di una donnagiovane e seducente può diventareesplosiva. D’Angelo è atteso alla provadi questo secondo film dopo l’esordio

Dieci i film inconcorso, di cui tre

italiani: Breve storia dilunghi tradimenti diDavide Marengo,Tulpa di FedericoZampaglione e

L’innocenza di Claradi Toni D’Angelo.

Il 13 e il 14 dicembreappuntamento con il convegno Noi(r)

e le Mafie

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La musica di Ieri ei giovani talenti di Oggi

C on la serata di gala di merco-ledì 21 novembre, intitolata Ie-ri, Oggi, Domani, si è chiusa

la Prima Edizione del Contest L’im-magine del suono. Bilancio finale: ungrande successo, sotto tutti i punti di vi-sta. A cominciare proprio dalla fine. LaCasa del Cinema di Roma si è rivelata in-fatti troppo piccola per contenere la follache si è presentata all’appuntamento.

I premiatiIn tanti volevano assistere alla cerimo-

nia, presentata da Franco Bixio e Rena-to Marengo, presidente e direttore artisti-co del Contest, con la collaborazione diGiancarlo Passarella, vicepresidentedella giuria, iniziata per questo motivocon un po’ di ritardo, ma anche per il pro-trarsi dei lavori dei 31 componenti dellagiuria di esperti presieduta da Italo Mo-scati, fino all’ultimo impegnati nel discu-tere i dettagli dell’assegnazione dei rico-noscimenti. Solo per quanto riguarda ilprimo premio il giudizio è stato quasiunanime, molto più circostanziata invecela discussione sugli altri. Alla fine a trion-fare è stato La Marcia degli accattoni diLoreto Valente e Mauro Zinghini, pre-miato come miglior film e per il gruppodegli attori. A Full Moon di ValentinaDalmonte sono invece andati il premioper la miglior regia e quello per la foto-grafia e le immagini. Menzione specialeper quest’ultima categoria anche adAspetto ancora un giorno di Silvia Maio-ne. Per la migliore sceneggiatura, infine,è stato designato Il peso dell’abuso di Al-berto Barone, Diego Gallon e Gaia Ba-rison. A questi trofei si sono aggiunti poidiversi altri contributi, offerti da alcuni

Una serata da incorniciare quelladel 21 novembre alla Casa delCinema di Roma. In una sala

gremitissima sono staticonsegnati i premi della Prima

edizione del ContestL’immagine del Suono

per il cinemadi Domani di Luigi Aversa

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dei partner del concorso. Così, gli autoridel corto vincitore hanno ritirato alla pre-senza di Filippo Ungaro di Save TheChildren, un assegno di tremila euro, of-ferti da Cinevox Record, per realizzareun video per una delle campagne dell’as-sociazione. Inoltre, i vincitori hanno rice-vuto il premio Una settimana sul set, of-ferto dalla Lotus Production, che preve-de uno stage di regia in un film in produ-zione e una targa speciale offerta dalGolfo dei Poeti Film Festival. La Scuo-la Magma Lab di Teo Bellia, infine, hapremiato il cast artistico del corto offren-do un corso di doppiaggio e recitazione.Anche per Full Moon sono arrivati altririconoscimenti. L’Accademia Griffithdi Roma ha offerto un corso di perfezio-namento Regia tra immagine e suono,mentre Vania Traxler Protti ha assegna-to al film il premio Un corto per il cine-ma: Full Moon sarà quindi proiettato nel-le sale cinematografiche, in associazionea un film della Archibald. Il corto di Va-lentina Dalmonte ha anche vinto il Pre-mio Backstage della Publispei. Quest’ul-tima, poi, ha voluto assegnare un premiospeciale backstage a Silvia Maione diAspetto ancora un giorno. Infine, i vinci-tori del premio per la migliore sceneggia-tura (Il peso dell’abuso) hanno ottenuto lapossibilità di frequentare gli stage di sce-neggiatura curati da Paolo Logli e Ales-sandro Pondi presso le Officine Farne-to. Un altro partner del Contest, Cinema-daMare, ha offerto a tutti i finalisti uncorso di perfezionamento nell’ambitodella sua manifestazione itinerante perl’edizione 2012/13, oltre alla possibilitàdi proiettare i corti finalisti de L’Immagi-ne del Suono nello spazio che Cinemada-Mare allestirà a Venezia nel corso dellaMostra 2013. Una concreta opportunitàdi promozione per questi giovani registiviene anche offerta da Rai Uno, che tra-smetterà il corto vincitore all’interno diSabato Club, e da Rai News 24 e Co-ming Soon che, oltre a mettere in ondasui loro canali i video premiati, dediche-ranno appositi servizi al Contest e ai suoiprotagonisti.

Obiettivo raggiunto e promes-se mantenute

A conclusione di questa prima edizio-ne, Bixio e Marengo non possono chedirsi soddisfatti. Il Contest, nato da unaloro felice intuizione, è cresciuto giornodopo giorno. La promessa di aprire le

porte del cinema ai cineasti in erba dotatidi idee ed energie creative ma privi di oc-casioni è stata mantenuta due volte. Laprima nel corso della giornata-evento te-nutasi presso le Officine Farneto durantela quale i partecipanti hanno avuto la pos-sibilità di incontrare “face to face” pro-fessionisti di ogni settore cinematografi-co. La seconda in occasione della seratafinale, con la cascata di premi e di oppor-tunità di perfezionamento professionaleofferta ai vincitori.

Ieri, Oggi, DomaniLa serata di gala, presentata dal trio

Marengo-Bixio-Passarella, è stata anchel’occasione di raccontare passato, presen-te e futuro dell’etichetta Cinevox. Futurorappresentato dai giovani del concorso edai nuovi progetti della Cinevox, per iquali i musicisti e i responsabili delle va-rie produzioni hanno ricevuto uno specia-le Cd d’oro Cinevox. Questo è stato asse-gnato al musicista Maxi Trusso, al regi-sta Umberto Carteni e al produttoreBeppe Caschetto per il film Studio ille-gale; al regista Giampiero Caira e almusicista Vito Lo Re per il film Lacrimedi San Lorenzo; a Verdiana Bixio, Car-

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«D i questa avventura porto nel cuore le emozionie soddisfazioni di cui soprattutto i più giovanihanno fatto un meritato bottino. Mi riferisco in

particolare al cortometraggio in gara Full Moon, che mi ha mol-to divertito; ha fatto incetta di premi...

Il merito di questo, di certo, va in parte all’ironia vincente concui i giovani autori hanno giocato, scegliendo di puntare sullasdrammatizzazione dei ‘mostri’ sulle note da brivido dei Go-

blin. Un’idea brillante sostenuta da unbel lavoro di squadra ad opera degli al-lievi della Scuola Romana di Cinema.

L’opera vincitrice, La marcia degliaccattoni, ha invece coronato l’impe-gno di un gruppo di persone cariche dientusiasmo, riuscite a realizzare un

breve film simpatico, gradevole e arguto, con un tema, qualela circolazione della moneta, molto attuale. Il corto si è aggiu-dicato anche il premio per il miglior attore e attrice, dunque laScuola di doppiaggio di Teo Bellia ha concesso un corso di re-citazione non, come previsto, a un singolo interprete, ma al-l’intero cast!

Sono soddisfatto e sorpreso anche della grande adesione allaSerata di Gala conclusiva del Contest, di importanti nomi delmondo dello spettacolo. Ringrazio Christian De Sica, PippoBaudo, Paolo Conticini, Milena Vukotic, Gabriele Cirilli,Emanuela Grimalda e tutti gli altri personaggi che sono inter-venuti. È per me un ulteriore motivo di orgoglio che i parteci-panti al Contest “L’immagine del Suono” abbiano potuto go-

dere della presenza di questi esponenti delgrande e piccolo schermo a conferma che,nonostante la crisi, per i giovani artisti delcinema un futuro è ancora possibile. È allaluce di questo che Franco Bixio, io e tuttolo staff del Contest ci siamo attivati.

Ascoltare le colonne sonore che hannofatto la storia del cinema in primis e anchedella Cinevox Record in un contesto dif-ferente da quello di origine, e abbinate adimmagini così diverse da quelle per cuiquelle note sono state composte e consa-crate, ha dimostrato che la musica, se dota-ta di autonomia e composta in maniera sen-tita e da musicisti in gamba, può sottoli-neare e valorizzare qualsiasi tipo d’imma-gine. Ma il vero successo dell’iniziativa èl’intelligente uso di questa in una situazio-ne come quella creata da “L’immagine delSuono”. Al di là dei premi ufficiali asse-gnati stasera, il vero vincitore del Contest èil futuro». nnn

I protag

RenatoMarengo

lo Principini, GabriellaBixio, Benedetta Fabbri

per la fiction Un medico infamiglia e ad AndreaGuerra, per la colonnasonora e a Giulia Luzi,

Emiliano Palmieri e Anna Muscionicoper la sigla della stessa (in sala erano pre-senti anche alcuni esponenti del cast del-la serie: Milena Vukotic, Gabriele Ciril-li, Paolo Conticini, Emanuela Grimal-da). Il Cd d’oro è andato anche al registaDavide Marengo, al musicista MassimoNunzi e al produttore Sandro Silvestriper il film Breve storia di lunghi tradi-menti; al compositore Stelvio Cipriani,agli sceneggiatori Paolo Logli, Alessan-dro Pondi, Peter Exacoustos, al registaLodovico Gasparini, al produttore Gui-do Lombardo e alla responsabile di RaiFiction Paola Masini per la serie tv Tri-lussa. Infine sono stati premiati anche ilresponsabile della distribuzione per Cine-vox Record Pasquale Izzo e LeopoldoLombardi, Presidente A.F.I. All’eventopoi hanno presenziato altri personaggi delmondo dello spettacolo, professionistidella tv e giornalisti: da Christian De Si-ca a Pippo Baudo, dal compositore Vin-ce Tempera al capostruttura di Rai UnoFiction Ivan Carlei a Gina Nieri, VicePresidente RTI.

Arrivederci alla seconda edi-zione

A fine serata, Marengo e Bixio hannoannunciato la seconda edizione de L’im-magine del suono, con una novità, Risa-te sonore, sezione dedicata a minicorto-metraggi senza parole. Naturalmente, igiovani partecipanti potranno semprecontare sull’ausilio delle musiche Cine-vox. Arrivederci, quindi, a febbraio 2013per il lancio del nuovo contest. nnn

In alto. Consegnadella targa PremioBackstage “menzionespeciale” a SilviaMaione, autricedel corto Aspettoancora un giorno,assegnata dallaPublispei

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«T racciando un bilancio di questa meravigliosaesperienza, appena conclusa, mi soddisfa moltoil pensiero di avere iniziato, e portato fino in

fondo insieme a Renato Marengo, questo progetto con suc-cesso. L’idea innovativa che c’era alla base - mettere a dispo-sizione di giovani filmmaker le più famose colonne sonore peri loro cortometraggi - ha ribaltato la procedura tradizionale delcinema per quanto concerne la sfera musicale. Di solito, la co-lonna sonora viene composta appositamente per un film men-tre il procedimento inverso, motore del Contest “L’immaginedel Suono”, è decisamente più raro.

Tuttavia, l’effetto è stato più che positivo; ascoltare quellecelebri note in un ambito così originale sanciva che la nostra èstata un’intuizione vincente. Vincitrice ‘morale’del Contest è senza dubbio la creatività; lo sforzoper ideare un proprio lavoro su una traccia audiopre-impostata, per creare un racconto che ben siadattasse alla musica, è stato a dir poco notevole.

Sono rimasto piuttosto sorpreso dal successodella serata finale del Contest; sono intervenutipersonaggi di spicco - mi riferisco al buon numero di attoripresenti in sala - che hanno arricchito il momento dedicato aivincitori. Emozionante, per me, è stato ritrovarmi inaspettata-mente a co-condurre lo spettacolo! Non sono esattamente in-cline a questo genere di attività, però è stato, al tempo stesso,insolito e piacevole. Mi dispiace sul serio, infine, per chi nonè riuscito a entrare in sala... ma davvero, non ci saremmo maiaspettati una tale affluenza. Noi organizzatori per primi ci sia-mo trovati in difficoltà.

È stato importante e significativo, per me, anche il sostegnodi numerose personalità del mondo dello spettacolo,che mi hanno spronato a continuare e a insistere apuntare sui giovani aspiranti artigiani dellasettima arte.

Replicheremo senz’altro l’esperimentoin futuro, sperando di poter offrire sem-pre maggiori premi, prospettive e op-portunità, ai ragazzi talentuosi». nnn

gonistidi Chiara Carnà

FrancoBixio

LA MARCIA DEGLI ACCATTONICastMariangela Coppola e Brian Polia«La nostra indimenticabile, imprevedibile e meravi-gliosa avventura con il Contest è cominciata mesi fa.È stato un bellissimo lavoro d’insieme. Ne La marciadegli accattoni interpretiamo Mary, la prostituta, e ilsuo cliente Tony, il barista. Entrambi recitiamo damolto tempo, siamo amici di quasi tutto il resto delgruppo e siamo una coppia anche dietro le quinte!».

Il vincitore

I registiLoreto Valente e Mauro Zinghini

Loreto«La marcia degli accattoni non è la nostra primaesperienza alla regia, né la prima volta che ci capi-tava di lavorare insieme. Ci siamo conosciuti sul la-

voro, ho visto percaso un corto diMauro e subito gliho detto: “Alla primaoccasione, dobbia-mo girare qualco-sa!”. È nato così unsodalizio, proficuoe stimolante, che vaavanti già da qual-che anno. Il lavoroper il Contest è par-

tito dalla scelta dalla musica del grande MaestroEnnio Morricone. Abbiamo pensato a lungo ecercato l’ispirazione per una storia che si sposas-se con quelle note, trovandola per casu su inter-net».

Mauro«Tutti gli interpreti sono attori professionisti cheumilmente ci hanno donato la loro bravura, il restodella troupe è stato rintracciato tramite amicizie ecasting. Con la stessa squadra abbiamo parteci-pato per tre anni di fila al “48 Hours FilmProject” perciò, quando si è trattato di girare Lamarcia degli accattoni, eravamo già un gruppo af-fiatato. E poi, si sa, squadra che vince non si cam-bia! Abbiamo girato il corto in circa 48 ore; siamoabituati a lavorare in questo modo e il nostro bud-get non ci consentiva di fare diversamente».

Loreto«Dalle tempistiche serrate sono derivate le princi-pali difficoltà incontrate nel corso delle riprese. Adessere sinceri, ci aspettavamo qualche premio,forse la miglior sceneggiatura, ma di certo nonquello principale! Non credevamo che avremmoottenuto i fondi per realizzare il corto di Save thechildren!».

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GabriellaCampennìBixio ricorda ilmarito Carlo e la loro meravigliosaavventuradurata 31 anni

«C i siamo conosciuti comein una favola: lui mi hapreso sottobraccio, io

non sapevo chi fosse, lui non sapeva chifossi, eravamo nella hall del Teatro Ari-ston di Sanremo, mi disse ‘andiamo acomprarci dei dolcini qui davanti’.Chissà, forse qualcuno gli aveva confi-dato che ero golosa, ma io scoprii che luilo era più di me. Non sapevamo neppu-

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re i nostri nomi, ci siamo guardati negliocchi e abbiamo iniziato il viaggio dellanostra vita, insieme». Gabriella Cam-pennì Bixio non riesce a nascondere l’e-mozione, il ricordo di Carlo Bixio, suomarito, il dolore per la scomparsa, sonoancora vivi.

«Era il 1980 e io - racconta - ero unagiornalista giovane e carina tanto che‘volevano facessi tv’ ma ciò che io vole-vo era affermarmi solo per le mie capa-cità, amavo quello che facevo, scrivere eandare in radio, non mi interessava ‘ap-parire’. Sono sempre stata un po’ schiva,infatti seguivo i dietro le quinte del festi-val di Sanremo come programmista re-gista. Chissà, fu forse grazie anche aquesto mio carattere che piacqui a Carlo.Lui invece un ciclone, ha travolto la miavita: è stato un amore assoluto: insiemeall’amore è iniziata anche l’avventuralavorativa nella società di produzionenella quale è entrato per poi diventarnel’anima. Il suo è stato un lavoro impe-gnativo ed io ben presto scelsi di abban-donare il giornalismo: per andare avantiuno dei due doveva fare dei passi indie-tro, ma ho avuto il suo amore che mi hariempito la vita...».

C’è un proverbio che dice chedietro un grande uomo c’èuna grande donna, è unesempio calzante per voi! Leilo ha sempre affiancato dun-que, anche nella professione.

«Sì, ci sono stata sempre! La nostra èstata una meravigliosa avventura durata31 anni, ci siamo voluti bene ogni gior-no di più, siamo sempre andati d’accor-do, tutte le nostre scelte sono state con-divise. La conferma di questa unione co-

Carloed iodi Maria Grazia Di Mario

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sì completa l’ho avuta quando, costrettadagli eventi a prendere il famoso timonein mano (con la gioia di proseguire ciòcui Carlo teneva), ho notato che i colla-boratori erano stupiti nel capire che eroinformata su tutto. Questa sua confiden-za, fiducia, mi ha permesso di portareavanti i suoi progetti insieme alla nostrasquadra. In questo anno e mezzo c’è sta-to molto lavoro da fare, mi ha sostenutoanche l’affetto dei nostri più cari amici,come Pippo Baudo. L’amicizia è unagrandissima risorsa ed io mi sento mol-to fortunata. Del resto Carlo, oltre ad es-sere stato un grande produttore, era an-che un gentiluomo, dunque so di esserecircondata da amici sinceri e da tantepersone che continuano a testimoniarmila loro stima».

Ed è proprio dalla stima e dal-l’affetto che nasce il PremioCarlo Bixio?

«Certamente! E’ promosso da APT(Associazione Produttori televisivi), Raie Mediaset ma l’idea è stata inizialmen-te del vicedirettore generale della RaiAntonio Marano, al quale sono moltoriconoscente. Antonio è stato la primapersona a chiamarmi per dirmi ‘faccia-mo qualcosa per ricordare Carlo!’. Rin-grazio anche il direttore della FictionMediaset Giancarlo Scheri il quale, ve-nuto a conoscenza dell’iniziativa, mi hadetto ‘ci dobbiamo essere assolutamen-te anche noi di Mediaset!’. Non è statofacile, è ovvio, riuscire a creare un ban-do di concorso equilibrato: la soluzionescelta è che il Premio viene assegnato unanno dalla Rai e un anno da Mediaset.Abbiamo anche ottenuto il patrociniodella Presidenza della Repubblica e delMinistro Riccardi, Dipartimento dellaGioventù, proprio perché puntiamo suigiovani, patrocini grazie ai quali, peral-tro, ci è stato possibile ospitare i finalisti,venuti a Roma per la premiazione, vera-mente da tutta Italia. Ne sono onorata,ma di fatto sto raccogliendo il frutto diciò che mio marito ha seminato».

Anche il Premio Carlo Bixiopunta sui giovani.«La scelta di puntare sui giovani è evi-dente e costante nella storia di mio mari-to (troppo lungo l’elenco dei giovani ar-tisti ed attori che ha lanciato), così comequella di premiare le sceneggiature. Inufficio abbiamo sempre avuto stanze de-

dicate agli autori, una per il Medico infamiglia e una per i Cesaroni, amiamofar nascere queste sceneggiature, che infondo consideriamo ‘figli’, dentro la no-stra sede... in tanti sono nati, cresciuti epasciuti con noi”.

La sceneggiatura in Italia èspesso sottovalutata…

«Invece per noi è fondamentale. Il Pre-mio va proprio in questa direzione, vuo-le dare a dei giovani sceneggiatori sco-nosciuti delle reali possibilità, la certezzadi partecipare ad un concorso serio. Lagiuria da me presieduta, e composta dagrandi professionisti, come il neo diretto-re di Rai Fiction Eleonora Andreatta,gli sceneggiatori Ivan Cotroneo e San-dro Petraglia, i registi Riccardo Milanie Francesco Vicario, e il Capo area diFiction Mediaset Francesca Galiani, haletto i lavori arrivati senza sapere nulladei candidati, salvo che l’età era compre-sa tra i 18 e i 40 anni. Quest’anno il vin-citore ha ricevuto un compenso di 15mi-la euro dalla Rai ed una opzione di ottomesi per la realizzazione della sceneg-giatura di una lunga serie, proprio comequelle care a Carlo e che hanno caratte-rizzato la sua attività».

I requisiti: ho letto che è fon-damentale il valore artistico eculturale…

«Intanto va detto che non ci aspetta-vamo di ricevere in così breve tempo ol-tre 70 lavori, i 5 arrivati in finale eranotutti molto buoni. Il requisito fondamen-

tale di selezione è stato quello dell’inno-vazione, ma anche il saper parlare aisentimenti e la freschezza nel cogliere edescrivere la realtà in cui viviamo, equesto in onore di mio marito, della suafilosofia. Hanno vinto Davide Aicardi eMarco Renzi con Vlad e lo scudo elfico(My first life). La storia narra di un grup-po di adolescenti, di età compresa tra i15 e i 19 anni, ciascuno con le propriedifficoltà e problemi di relazione, e di ungioco virtuale online che rappresenta perognuno di loro la possibilità di vivereuna vita parallela. Il gioco si intrecciacon la realtà di questi ragazzi, che do-vranno poi capire qual’ è la vita vera».

Il momento più emozionante... «Quando, davanti all’Auditorium Par-

co della Musica, prima della cerimoniadi premiazione, i ‘diversamente giovani’(come dice Petraglia) cioè noi sette del-la giuria più i tre del comitato promoto-re (Chiara Sbarigia per l’APT, BiancaPontillo per la Rai e Giancarlo Scheriper Mediaset) hanno incontrato i diecifinalisti. Abbiamo vissuto attraverso i lo-ro occhi la gioia, l’emozione, la speran-za per il futuro».

L’APT ha avuto un ruolo fon-damentale?

«Direi di sì, Carlo ne è stato da sem-pre il vicepresidente, di fatto il grandeanimatore, portando avanti come unabandiera sia l’Associazione che il RomaFiction Fest. Il suo sforzo è stato quellodi favorire e sostenere la fiction e la pro-

foto di StudioMaggi, AndreaVeneri

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duzione indipendente, ci sono tanti festi-val del cinema ma una cosa bella, im-portante, che addirittura può cambiare ilcostume, è proprio la fiction».

Come nasce Publispei?«Mio marito all’inizio degli An-

ni Ottanta entrò in Publispei al50% con Gianni Ravera, iniziòcosì il sodalizio tra questo ‘grandevecchio’ dello spettacolo e Carlo,uno dei giovani più lungimiranti diallora. Con mio marito, come le di-cevo, ci siamo conosciuti nel feb-braio dell’80, io collaboravo con laRai, lui, già discografico ed edito-re affermato, muoveva i primi pas-si nella produzione e organizzazio-ne di spettacoli, musicali e non. Inqualsiasi ambito lavorativo in cui

si sia cimentato Carlo ha ottenuto suc-cesso, all’inizio occupandosi di colonnesonore, per poi passare all’organizzazio-ne di tante belle edizioni del Festival diSanremo e di tanti programmi indimen-ticabili. Dopo la morte di Ravera prose-guì l’attività con i figli, e proseguironoanche i successi fino ad arrivare agli An-ni Novanta, alla fiction. C’è stato un pe-riodo nel quale scelse di trasferirsi all’e-stero. In Spagna e Portogallo ha lavora-to per la tv con dei format Publispei, inPortogallo ha avuto talmente audienceche lo volevano trattenere...».

In Spagna ha acquistato il for-mat del Medico in famiglia?

«Il Medico andava in onda sulla retespagnola Telecinco. La sua abilità è sta-ta sempre quella di ‘annusare’ le novità.Acquistò questo format quando nessunoci credeva, lui invece ha investito, ri-schiando, da bravo imprenditore. La pri-ma proposta fu fatta a Mediaset ma lorespinse, poi finalmente arrivò SergioSilva, all’epoca direttore di Rai Fiction,che fu lungimirante e lo volle in primaserata».

Dal Medico in poi la Publispeiha sterzato sulle fiction..

«Direi di sì, per una specie di nemesisono arrivati i Cesaroni, serie che Carlocredeva di produrre per la Rai e che fupreferita da Mediaset, io ho avuto l’ono-re di produrre quella che sta andando inonda. Ho anche firmato il contratto perl’ottava edizione del Medico, che si stagirando ora, e che vede il ritorno di Ban-fi ed altre sorprese. Poi c’è stato il suc-cesso di Tutti pazzi per amore, che è l’in-novazione nell’innovazione. Non di-mentichiamo tante altre cose prodotte daCarlo, miniserie meravigliose, una pertutte Sissi, co-produzione internazionalee campione di ascolti 2010». nnn

UN ANNO PASSA IN FRETTAdi Alida Musumeci

ASPETTARE PRIMA DI ANDARE A DORMIREdi Giancarlo Germino e Valentina Macaluso

BOTTE BOTTE, STELLE STELLEdi Dario Dellino e Valentina Silvestri

IL VELO DI MAYAdi Monica Elia, Davide Orsini e Vincenzo Sangiorgio

VLAD E LO SCUDO ELFICO (MY FIRST LIFE)di Davide Aicardi e Marco Renzi

I finalisti

Il vincitoreVLAD E LO SCUDO ELFICO(MY FIRST LIFE)di Davide Aicardi e Marco RenziUn gruppo di adolescenti tra i 15 e i 19 anni, cia-scuno con le proprie difficoltà e i propri problemidi relazione. Un gioco virtuale online che rappre-senta per ognuno di loro la possibilità di vivereuna seconda vita. In un incastro di rimandi frarealtà e finzione, My first life costruisce un ritrattoconvincente dei giovani d’oggi, con un impiantooriginale, sostenuto da dialoghi credibili e perso-naggi reali e sinceri.

Davide Aicardie Marco Renzivincitori della

prima edizionecon Vlad e loscudo elfico

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Durante il viaggio (una sorta di catarsi)incontrerà anche l’orrore che lui stessoha provocato, ma potrà anche recupera-re il lato vitale e sano dell’uomo.

Dopo la vittoria come miglior cortoassoluto (sia per la regia che per la sce-neggiatura) al Golfo dei Poeti Film Fe-stival, decretata da una giuria compostada personaggi come Roberto Danese,docente dell’Università di Urbino e cri-tico cinematografico, AnnamariaMonteverdi, docente accademia di Bre-ra ed esperta di digital performance, Ro-berto Bocchi, attore, Renato Marengo,giornalista e produttore discografico, ePaolo Logli, sceneggiatore, dopo il Fa-ce to Face nelle Officine Farneto, il plu-ripremiato cortometraggio si è aggiudi-cato anche il Primo New Horizon in-ternational film festival di Teheran, or-ganizzato dal governo Iraniano. Unasoddisfazione per i giovani registi chevedono riconosciuto il loro lavoro ancheall’estero.

Un cortometraggio che gli esperti delsettore giudicano «realizzato davverobene, storico ma anche umano, validosimbolo del fatto che il cinema indipen-dente italiano non ha nulla da invidiarealle grandi produzioni e anzi, a volte rie-sce a regalarci prodotti di maggiorespessore e profondità di quelli che si tro-vano nelle sale ufficiali». nnn

Il corto dei corti

I l corto dei corti, il più premiato del-la stagione, opera prima di Ales-sandro D’Ambrosi e Santa De

Santis, ha avuto uno spazio importanteanche all’interno del Contest L’Imma-gine del Suono perché vincitore del Fe-

stival Golfo dei Poeti gemel-lato con il Contest diretto dal-lo sceneggiatore Paolo Loglie organizzato da EmanueleMarini e Liana Ferrari, èstato tra i protagonisti delFace to Face, proiettato alleOfficine Farneto, come au-torevole esempio di pro-fessionalità ed originalità.

Nostos di fatto è ilviaggio di un modernoUlisse verso la conqui-sta di una propria rina-scita come essere uma-no, individuo e parte diuna comunità disgre-gata dalla guerra. Ilcorto ambientato du-rante l’8 settembre1943 racconta inmaniera originale,fondendo lato uma-

no e vicende storiche, lastoria di un soldato che il Governo hamandato a combattere nel Nord Italia,ma che decide di abbandonare la guerra.

Nostos: Ulissedei giorni nostri

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U n successo senza precedenti,diciamo pure un successo an-nunciato, quello che APS Ad-

vertising e l’Associazione Una Vita peril Cinema hanno messo a segno ancorauna volta quest’anno, organizzando inmodo impeccabile la trentatreesima edi-zione del Premio Medaglie d’Oro -Una Vita per il Cinema che si è svoltoil 19 ottobre nei saloni di Spazio Nove-cento a Roma.

Ideato nel 1951 dal giornalista Ales-sandro Ferraù e raccolto dopo la suascomparsa dalla figlia Elettra e dai nipo-ti Emanuele ed Alessandro Masini delCentro Studi di Cultura Promozione eDiffusione del Cinema, il Premio è sta-to affidato all’esperienza e alle grandi ca-

pacità organizzative di Paolo e AlessioCollalunga, rispettivamente DirettoreCommerciale di APS Advertising e Pre-sidente dell’Associazione Una Vita peril Cinema nonché CEO di APS Adverti-sing. I due manager hanno messo insie-me un team efficientissimo, coordinan-done ogni singolo elemento e scegliendovia via gli strumenti più efficaci e idoneia costruire una manifestazione senza pre-cedenti. A cominciare dalla location, in-dividuata nel 2010 nella struttura SpazioNovecento che ha aperto la stagione conquesto evento; poi, le accurate selezioniper i servizi di food & beverage, per l’al-lestimento delle sale, per la comunica-zione articolata e a 360 gradi curata dal-la VIC Communication. Ed ancora: la

Paoloe Alessio

Collalunga:“Lavoriamo

per ilsuccesso”

Premio Medaglie

d’Oroun successoannunciato

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scelta dei trofei che accompagnano lestoriche Medaglie d’Oro destinate allemaestranze. Le pregiate statuette Vittoriadi Samotracia, le raffinate Penne d’Oro ed’Argento per i professionisti dell’infor-mazione e delle pubbliche relazioni,leTarghe Speciali dell’Annuario del Cine-ma Italiano & Audiovisivi. Ogni oggettoè stato selezionato con gustoe con lamassima attenzione.

Il Premio 2012 ha visto un parterre diassoluta eccellenza nei saloni di SpazioNovecento: dal tre volte Premio OscarDante Ferretti ai grandi registi Giulia-no Montaldo e Lina Wertmuller, attri-ci amate dal pubblico come Piera DegliEsposti, Simona Cavallari, EuridiceAxen, Angela Melillo, Cristina Seba-stianelli, Antonella Ponziani, GiuliaValentini, Miriam Cescon, attori im-portanti quali Pino Insegno, Rocco Pa-paleo, Orso Maria Guerrini, AndreaRoncato, Sergio Assisi, i Produttori

Maurizio Totti e Maurizio Amati, iMaestri Stelvio Cipriani e UmbertoScipione, la grande cantante ed oggi ap-prezzata attrice Katia Ricciarelli, ilKing of Paparazzi Rino Barillari, la fa-mosa PR Tiziana Rocca, il mitico En-rico Lucherini, la cantante Noemi, peril K2 di Raiuno il produttore MarioRossini e gli sceneggiatori Paolo Logli,Alessandro Pondi, Mauro Graiani,Riccardo Irrera, e le belle debuttantiGiulia Pasetto e Nayomi Andibuduge.Tutti personaggi contattati personalmen-te da Paolo e Alessio Collalunga, compi-to non facile dati gli innumerevoli impe-gni di cui ciascuno di loro è oberato. As-senti “giustificati” Carlo Verdone, cheha mandato uno splendido messaggiovideo, ed Ezio Greggio, al quale è stataassegnata una Vittoria di Samotraciapresentata entusiasticamente durante lapuntata di Striscia la Notizia di domeni-ca 21 ottobre. nnn

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Riflettoripuntati suGabriella Barbuti

Gabriella Barbuti, do-po gli ultimi importantilavori come Una BuonaStagione di Fabio Jep-chott, Rossella 2 diCarmine Elia, Un Matri-monio di Pupi Avati eCesare Mori, il Prefettodi ferro di Giovanni Le-pre, fiction in cui inter-preta un ruolo moltodrammatico, torneràsul set per un nuovointeressantissimo pro-getto con una produ-zione internazionale.

Nelle foto PinoInsegno con lamoglie, SimonaCavallari, GiulianoMontaldo e VeraPescaroloMontaldo, LinaWertmüller, RoccoPapaleo e PieraDegli Esposti

Paginaprecedente.Rocco Papaleo e Euridice Axen

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