Chiara Sandroni cv e portfolio 2013

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Chiara Sandroni LAUREA SPECIALISTICA EUROPEA IN INGEGNERIA EDILE/ARCHITETTURA CV+PORTFOLIO 2013

description

Portfolio dei principali progetti accademici - Corso di laurea in Ingegneria Edile-Architettura - Facoltà di Ingegneria di Bologna

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Chiara SandroniLaurea SpeCiaLiStiCa europea in ingegneria ediLe/arChitettura

CV+portFoLio 2013

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1_ curriculum

2_ progetti accademici

2_1 progetto di tesi 2_2 Laboratorio di architettura e composizione architettonica ii 2_3 Laboratorio di architettura e composizione architettonica iii2_4 Laboratorio di architettura tecnica ii2_5 Recupero e conservazione degli edifici2_6 tecnica delle costruzioni

soMMario

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curricuLuM

chiara sandroniFermo, 24 ottobre 1986

via Montebellardo 9, 63846 Monte giberto (FM)[email protected]+39 0734 630279 / +39 347 8873577

inForMaZioni personaLi

indirizzoemail

telefono

Laurea specialistica europea in ingegneria edile/architetturaLaurea specialistica a ciclo unico - classe 4/suniversità degli studi di Bologna - Facoltà di ingegneria108/110architettura tecnica i e ii, architettura e composizione architettonica i, ii e iii, architettura tecnica e tipo-logie Edilizie, Recupero e Conservazione degli Edifici, Restauro Architettonico, Storia dell’Architettura I e II, urbanistica, tecnica urbanistica, tecnologia dei Materiali e chimica applicata, Meccanica razionale, scienza delle costruzioni, tecnica delle costruzioni, geotecnica, idraulica e costruzioni idrauliche, Fisica tecnica, organizzazione del cantiere, estimo

istruZione e ForMaZione

sett 2005 / marzo 2013

nome e tipo di istituto di istruzionevotazione

principali materie/abilitàprofessionali oggetto dello studio

Diploma di maturità scientificacorso di sperimentazione p.n.i. - piano nazionale informaticaLiceo Scientifico Statale Temistocle Calzecchi Onesti - Fermo 96/100

sett 2000/ luglio 2005

nome e tipo di istituto di istruzionevotazione

attestato di conoscenza di lingua inglesecorso estivo di lingua inglese scritta e parlata (2 settimane)Scuola d’inglese - Glasgow

luglio 2002

nome e tipo di istituto di istruzione

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Studio Malavolta - Montefiore dell’Aso (AP)Collaborazione occasionaleProgettazione e rappresentazione grafica

ESPERIENZE LAVORATIVE

2013tipo di impego

attività svolta

2012tipo di impego

attività svolta

2011tipo di impego

attività svolta

ItalianoInglese Livello B2 intermedio

COMPETENZE LINGUISTICHE

madrelinguaaltre lingue

Geol. Emanuele Massacci - Novatek Srl Collaborazione occasionaleRilievo ed analisi dei fenomeni fessurativi, indagini geologiche, indagini sulle strutture di fondazione

BRAINSTORM S.R.L. - BolognaTirocionioValutazione dell’efficienza energetica degli edifici esistenti e di nuova costruzione, progetti di riqualificazione energetica, progettazione di impianti fotovoltaici di tipo retrofit

Disegno informatico dell’architettura- ottima conoscenza di Autocad 2D, Rhinoceros, Grasshopper, Sketchup(programmi per la modellazione)- buona conoscenza di Vray (per la renderizzazione)- ottima conoscenza di Adobe Photoshop e InDesign, discreta conoscenza di Adobe Illustrator (per la presentazione finale degli elaborati grafici e il fotoritocco di immagini)- buona conoscenza di Termo (per la certificazione energetica)- discreta conoscenza di Ecotect (per la simulazione ambientale)

COMPETENZE TECNICHE

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progetto di tesisettembre 2012 - marzo 2013

L’aggregato edilizio come base conoscitiva per la salvaguardia del patrimonio edilizio esistente: il caso di studio del centro storico di Fermo

tesi di laurea in architettura tecnica ii

relatore: prof. ing. giovanni Mochicorrelatori: prof. ing. riccardo gulli

ing. giorgia predari

Lo studio condotto tratta il tema del recupero dell’edilizia storica di base, con particolare riferimento all’edilizia in aggregato costi-tuente il carattere distintivo del costruito nei centri storici. il tema in questione ha assunto già da diversi decenni una vasta rilevanza soprattutto nelle regioni a maggiore sismicità, in quanto coinvol-ge l’importante problematica della sicurezza degli abitanti e del-la conservazione della memoria storica dei centri urbani.I recenti eventi sismici verificatisi a breve distanza di tempo l’uno dall’altro in Emilia Romagna e in Abruzzo, con effetti devastanti sulle vite umane e sul patrimonio culturale, ancora una volta fan-no emergere la necessità di un’azione di prevenzione del rischio sismico, che coinvolga non solo i singoli monumenti, ma anche e soprattutto l’intera sequenza dei tessuti edilizi minori, dai quali de-riva la forma urbana consolidatasi nel tempo, rappresentativa di un’identità storica e culturale.riprendendo il metodo di analisi e proposta operativa messi a punto dalla scuola di a. giuffrè, nello studio in questione si propo-ne una lettura dei tessuti edilizi del centro storico di Fermo, finaliz-zata alla definizione di strumenti di analisi in grado di indirizzare le scelte di intervento a scala edilizia o del singolo aggregato. Il percorso conoscitivo parte dalla ricostruzione dell’evoluzione urbana, per poi approfondire l’analisi a livello del sistema inse-diativo caratteristico di alcuni quartieri della città; la scelta di un aggregato su cui concentrare lo studio consente, inoltre, di delineare gli scenari evolutivi fondamentali per la valutazione delle vulnerabilità sismiche connesse con i processi di trasforma-zione dei tessuti, per poi giungere, alla fine, ad una proposta di intervento di miglioramento sismico e di recupero funzionale di un’unità edilizia interna all’aggregato considerato.a livello pratico, lo studio si articola su due livelli: il primo, a scala urbana, riguarda l’analisi delle tessiture murarie di ampi settori del centro storico finalizzata ad una mappatura della vulnerabilità sismica degli aggregati edilizi in funzione della conformazione morfologica degli stessi; il secondo, invece, prende in conside-razione un singolo aggregato, andando a definire, sulla base della ricerca storica, le condizioni di formazione ed evoluzione e gli aspetti tipologico-costruttivi dai quali far derivare le scelte d’intervento per il miglioramento sismico.si delinea, in tal modo, uno strumento di analisi integrata degli aggregati urbani, attraverso la quale emerge il forte grado di complessità derivante dalla natura stessa del costruito storico, frutto di un processo per lo più spontaneo di «assemblaggio delle

parti»; in prima analisi la comprensione delle regole di aggrega-zione può risultare un passaggio complesso, ma, l’acquisizione di dati oggettivi tratti dalla documentazione storica, dalle pla-nimetrie dei vecchi catasti urbani e dalla diretta osservazione della fabbrica rendono evidenti alcuni elementi alla base della formazione dell’isolato. Lo studio sul tessuto storico fermano costituisce, inoltre, una pri-ma applicazione delle proposte operative per la conservazione dei centri storici nel contesto territoriale delle Marche centro-meridionali. Fermo, oltre ad essere un centro ad elevato valore storico, architettonico e paesaggistico, rappresenta un caso di studio molto interessante poiché presenta un impianto urbano caratterizzato da omogeneità notevoli, derivante da un struttura insediativa di origine antica, conservatasi senza eventi traumatici sino ad oggi. La città, infatti, mantiene alcuni tracciati stradali di epoca romana, su cui si sono impiantate le strutture edilizie me-dievali che hanno determinato, a partire dallo sviluppo del Xi-Xii secolo, la forma urbana definitiva. Dato l’alto valore architettonico e culturale della città di Fermo, si auspica che gli strumenti conoscitivi forniti per la comprensione dei tessuti edilizi storici costituiscano un contributo utile su cui ba-sare gli interventi di messa in sicurezza e conservazione del cen-tro storico, nonostante le dovute trasformazioni che si rendono necessarie per l’adeguamento degli edifici alle esigenze attuali. Nell’ottica più ampia della pianificazione urbanistica, partendo dalla definizione delle vulnerabilità degli aggregati, possono, inoltre configurarsi strumenti concreti per la pianificazione della prevenzione del danno, costituente una problematica di primo piano a livello nazionale.

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7analisi dei tessuti edilizi alla scala urbana Ipotesi di classificazione delle tessiture murarieRilievi murari del centro storico di Fermo (ad opera dell’arch. G. Palmieri)

La classificazione delle tessiture murarie è stata condotta andando ad esaminare la conformazione morfologica degli aggrega-ti edilizi sulla base dei rilievi murari dell’intero centro storico, redatti dall’arch. Giuseppe palmieri. Le principali «tipologie di tessuto» individuate sono le seguenti:a) tessuti edilizi limitatamente trasformati, sono quelli in cui le regole di aggregazione degli edifici risultano ben leggibili e possono distinguersi chiaramente i tipi edilizi alla base dell’aggregato; in tali casi si riscontra una conformazione piuttosto regolare, a cui cor-risponde, in linea generale, un ridotto grado di trasformazione degli edifici.b) tessuti a maggior livello di trasformazione, sono quelli di difficile lettura poiché formatisi in seguito ad una complessa vicenda costrut-tiva; in questi casi, i fenomeni di intasamento dei vuoti urbani tra gli edifici, la presenza di un gran numero di rifusioni delle cellule edili-

zie elementari, o l’insorgere di mutazioni nella gerarchia dei percorsi urbani, possono de-terminare una conformazione non ordinaria delle murature, a cui si associa un maggior grado di vulnerabilità dell’aggregato.c) tessuti di ristrutturazione, sono quelli in cui la conformazione tipologica può risultare a prima vista regolare, ma l’aggregato si è costituito a partire da interventi relativa-mente recenti, che hanno portato ad una «ristrutturazione» dell’intero isolato secondo una precisa intenzione di rinnovamento for-male. a questa categoria fanno riferimento gli edifici a carattere specialistico, tra i quali i palazzi di origine rinascimentale e i conventi, edifici nei quali gli interventi di ristrutturazione hanno determinato modificazioni sostanziali dei tessuti, tali da compromettere i caratteri di serialità e ripetitività tipici dell’edificazione di primo impianto.

tessuti edilizi limitatamente trasformatitessuti edilizi a maggior livello di trasformazionetessuti edilizi di ristrutturazione

aggregato edilizio di studio

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Analisi delle murature in base alle ipotesi evolutive dell’aggregato

Miglioramento sismicodettaglio costruttivo del collegamento solaio di copertura - parete

Analisi alla scala dell’aggregato edilizio

Meccanismi di danno in caso di sisma

caratterizzazione degli elementi costruttivi

1810 stralcio del catasto napoleonico

ricostruzione grafica catasto descrittivo 1450 della contrada di s. Bartolomeo

1850 stralcio della planimetria del carducci

stralcio della planimetria della città 1848

stralcio del cessato catasto urbano 1877

stralcio del cessato catasto urbano 1906

1882-84 intervento edilizio

1939 intervento edilizio, arch. energici

intervento edilizio1960

Ricerca storica finalizzata alla ricostruzione delle fasi di formazione e trasformazione dell’aggregato edilizio

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arca ii 2008 - 2009

il progetto dello spazio urbano. castel Maggiore, comparto di espansione urbana.

Laboratorio di architettura e composizione architettonica ii

docenti: prof. arch. Luisella gelsominoprof. ing. roberto Ballandi

assistente: prof. ing. roberta Morelli

Masterplan Scelte progettuali di organizzazione dell’area1. creare continuità con lo sviluppo longitudinale del tessuto urbano esistente (lungo asse nord ovest/sud est)2. connettere i poli vitali dei due centri abitati di Funo e castel Maggiore attraverso un asse ciclo-pedonale su cui si affacciano attività commerciali3. creare una polarità tra i due comuni nel punto di intersezione degli assi pedonali4. lasciare gli assi carrabili all’esterno dell’area per evitare la congestione della rete stradale nelle zone residenziali5. organizzare per fasce: fascia dei servizi a sud, fascia prevalentemente commerciale nella parte intermedia e fascia prevalente-mente residenziale a nord6. creare un corridoio ecologico che connet-te le aree verdi esistenti e le nuove, all’area destinata a parco agricolo, ad ovest

progetto urbano Progetto dell’unità ediliziaconcept architettonico

Volumi articolati Situazioni spaziali diversificate

pozzi di lucecambi di quota

Logge e doppi volumi

+

Verde attrezzato

spazio pubblicoViale pedonale

corte interna

riferimenti progettuali

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Tipologie di alloggiProgetto architettonico

Laboratorio di Architettura e Composizione architettonica III

Docente: prof. ing. Alessio ErioliAssistente: arch. Gabriele Evangelisti

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arca iii 2010 - 2011

the fashion robot: progetto di un centro di ricerca su estetica e nanotecnologie. Bologna, via don Minzoni - via azzogardino.

Laboratorio di architettura e composizione architettonica iii

docente: prof. ing. alessio erioliassistente: arch. gabriele evangelisti

Università di Bologna - Facoltà di Ingegneria - DAPTCorso di Laurea in Ingegneria Edile-Architettura - AA 2010-2011

[a]r.Ca 3 L-Z _ Prof. Ing. Alessio EriolilaB-[a]r.Ca 3 _ Prof. Arch. Gabriele Evangelisti

collaboratore: Michele SemeghiniBmA.7<SNORKY>

<Elena Lombardo><Francesco Roffi><Stefano Luca Soldano>

<Valentina Mosca><Chiara Sandroni>

<UMANOIDI>

Bird eye view

Skin pattern view

Inside view: exhibition area Inside view: main entrance and ticket office

Università di Bologna - Facoltà di Ingegneria - DAPTCorso di Laurea in Ingegneria Edile-Architettura - AA 2010-2011

[a]r.Ca 3 L-Z _ Prof. Ing. Alessio EriolilaB-[a]r.Ca 3 _ Prof. Arch. Gabriele Evangelisti

collaboratore: Michele SemeghiniBmA.7<SNORKY>

<Elena Lombardo><Francesco Roffi><Stefano Luca Soldano>

<Valentina Mosca><Chiara Sandroni>

<UMANOIDI>

Bird eye view

Skin pattern view

Inside view: exhibition area Inside view: main entrance and ticket office

Università di Bologna - Facoltà di Ingegneria - DAPTCorso di Laurea in Ingegneria Edile-Architettura - AA 2010-2011

[a]r.Ca 3 L-Z _ Prof. Ing. Alessio EriolilaB-[a]r.Ca 3 _ Prof. Arch. Gabriele Evangelisti

collaboratore: Michele SemeghiniBmA.5<SNORKY>

<UMANOIDI>

<Elena Lombardo>< Francesco Roffi><Stefano Luca Soldano>

<Valentina Mosca>< Chiara Sandroni>

L o a d i n g . . .

P e r m a n e n tE x p o s i t i o n

W o r k i n p r o g re s s . . .

V i s i t o r sS t a f f

L a b 2

M e e t i n g

R e l a x i n g . . .

L o a d i n g . . . T e m p o r a r yE x p o s i t i o n

V i s i t o r s

S t a f f

MAMbo Museum

FLOW DIAGRAM

MAMbo Museum

NURSERY

LUMIèR

CASSERO

NURSERY

LUMIèR

CASSERO

LEVELS,FUNCTIONS AND CONNECTIONS DIAGRAMS

2m 10m 20m

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0m

permanent exposition

auditorium

food and drink

Interactive zone

Ground floor-Lounge floor

First floor-Second floor

relaxing area

temporary exposition

Laboratories

workshop area

Permanent exposition

Laboratory

Temporary Exposition

Auditorium

Reading-Relaxing Area

Food and drink

Interactive zone

Workshop Area

Ground Floor Lounge Floor

Second Floor

Permanent exposition

Laboratory

TemporaryExposition

First Floor

Università di Bologna - Facoltà di Ingegneria - DAPTCorso di Laurea in Ingegneria Edile-Architettura - AA 2010-2011

[a]r.Ca 3 L-Z _ Prof. Ing. Alessio EriolilaB-[a]r.Ca 3 _ Prof. Arch. Gabriele Evangelisti

collaboratore: Michele SemeghiniBmA.7<SNORKY>

<Elena Lombardo><Francesco Roffi><Stefano Luca Soldano>

<Valentina Mosca><Chiara Sandroni>

<UMANOIDI>

Bird eye view

Skin pattern view

Inside view: exhibition area Inside view: main entrance and ticket office

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Arch Tecnica II 2009 - 2010

Ambiti di riqualificazione urbana. Progetto di recupero dell’ex Macello.Bologna, Caserma Sani-Casaralta.

Laboratorio di Architettura Tecnica II

Docente: prof. ing. Adolfo dell’AcquaAssistente: prof. arch. Annarita Ferrante

Docenti: prof. ing. Riccardo Gulliprof. ing. Luca Boiardi

Assistente: ing. Chiara Selvatici

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Recupero e conservazione

degli edifici 2009 - 2010

Progetto di recupero della cascina Mattei Antici. Località Villa Mattei, Montecassiano (MC).

Docenti: prof. ing. Riccardo Gulliprof. ing. Luca Boiardi

Assistente: ing. Chiara Selvatici

1. Trave lignea 28x28 cm2. Travetto ligneo 5x8 cm3. Pianelle in laterizio 30x18x4 cm 4. Tavola di bordo 5. Connettore a piolo, spaziatura variabile più fitta agli appoggi.6. Soletta in cls strutturale sp=5 cm armata con rete elettrosaldata ø8/20x207. Massetto in cls alleggerito per passaggio impianti sp=8cm8. Impianto di riscaldamento a pavimento9. Strato di allettamento sp=2 cm10. Pavimentazione

1 - Muretto sommitale dello spessore di 45 cm 2 - Trave principale lignea di sezione 28 x 28 cm3 - Cuffia metallica per l’alloggiamento della testata della trave. È previsto uno spazio di 1 cm tra tale cuffia e la trave in modo da garantire l’aerazione della trave stessa. Il collegamento è assicu-rato da un perno posto nella parte inferiore. La cuffia metallica è saldata all’armatura del cordolo per garantirne il collegamento4 - Elemento ligneo con funzione di dormiente, per evitare l’appoggio diretto della trave sulla muratura con conseguente infiltrazione di umidità5 - Cordolo in cemento armato di dimensioni 15 x 30 cm. L’arma-tura è formata da 4 barre in acciaio F16 e in prossimità delle travi 2 ulteriori barre che vengono fatte girare sulla cuffia della trave e saldate ad essa. Inoltre sono previste delle staffe F6 ogni 20 cm.6 – Muro dello spessore di 60 cm, realizzato con mattoni a 4 teste.

1 – Manto di copertura a coppi2 – Listelli portacoppi 3 – Guaina impermeabilizzante 4 – Isolante in fibra di vetro 5 – Barriera al vapore6 – Cappa di malta alleggerita 7 – Strato di pianelle esistente8 – Travetti orditura secondaria9 – Travi orditura principale10 – Elemento ligneo per il sostegno del pacchetto di copertura11 – Dormiente, elemento ligneo per evitare il contatto diretto della trave con la muratura12 – Elemento ligneo per aggiungere lo spessore necessario tale da garantire la stessa quota di appoggio dei listelli portacoppi. Tale elemento è collegato ai travetti attraverso chiodatura.

Stato di fatto

incrementare il grado di connessione tra gli elementi strutturali

garantire la monoliticità trasversale della muratura

favorire il comportamento scatolare

Interventi di miglioramento sismico: incatenamenti

Quadro fessurativo

Stato di progettoInterventi sugli orizzontamenti

Collegamento del solaio di copertura alla muratura

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Tecnica delle costruzioni

2009 - 2010

Progetto di un edificio industriale con struttura in acciaio.

Docente: prof. ing. Pierpaolo DiotalleviAssistente: ing. Carla Sandri

Semi-capriata

Strutture di controventamento

Ancoraggio del pilastro al plinto di fondazione

Dettaglio costruttivo Nodo A

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Progetto di un edificio residenziale pluripiano con struttura in conglomerato cementizio armato.

Travata intermedia del piano tipo

Travata intermedia di fondazione

Sezioni significative - pilastrata interna

Pilastrata interna

Dati del progetto

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Chiara Sandroni+39 0734 630279 / +39 347 8873577

[email protected]