Chapeau Gennaio 2013

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C AMBIAMENTO O FINE? MENSILE DI ATTUALITÀ - MODA - CULTURA - ANNO 10 - N.1 GENNAIO 2013 - TIRATURA COPIE 20000

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Bimestrale di attualità, moda e cultura. Diretto dalla giornalista Mara Parmegiani Alfonsi e ideato graficamente da Daniele Furini.

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CAMBIAMENTOO FINE?

MENSILE DI ATTUALITÀ - MODA - CULTURA - ANNO 10 - N.1 GENNAIO 2013 - TIRATURA COPIE 20000

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staff

EDITORIALE

EDITORIALE

LA NUOVA COPPIA ITALIANA

Sposate, conviventi o risposate. Qualunque sia la «formula», sono sempre di più le donne che scelgono come compagno un uomo più giovane.La moda del Toy Boy: non è solo delle star che amano accompagnarsi a ragazzi più giovani ma anche di donne comuni che non disdegnano

un po’ di compagnia da parte di uomini con molti meno anni di loro. Qualcuno ha già gridato allo scandalo ma in realtà, per moltissime donne, accompagnarsi ad un giovane e aitante è decisamente meglio di un’iniezione di botox. Un compagno più giovane non è visto soltanto come una preda, ma viene in

genere prediletto perché mentalmente più attivo e divertente dei partner coetanei. In genere più sensibile e romantico dei suoi omologhi maturi, il “toy boy” ha qualcosa in più da offrire a una donna cougar, che anche sotto questo aspetto si dimostra giovanile, desiderosa di sentirsi appagata e spesso stanca di scendere a compromessi accontentandosi di un compagno distratto, negligente e pantofolaio.

È un rapporto che dura? Tanto quanto gli altri, dice chi segue l’ evoluzione del «fenomeno”.

Mara Parmegiani

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MODA UOMOLE NOVITÀ!

I “HUST HAVE”CHE NON POSSONO MANCARE

NEL GUARDAROBA

ROMA SPOSA:ED È SUBITO GLAMOUR ANNI ‘50

QUELL’OSCURO DESIDERIODI AGGRESSIVITÀ

E CONTRO IL FREDDO...C’È LA SCIARPA!

ROMA BY NIGHT

CAMBIAMENTO O FINE?

LA TERRA TREMAI TERREMOTI DI SUMATRA

CELLULE STAMINALI:QUALE FUTURO?

PSYCOLOGICAL TEST: COME REAGISCI ALLE“DEFAILLANCES” DEL TUO PARTNER?

UN BACIO...LUNGO 90 ANNI!

ONCE UPON A TIME IN AMERICAIL MITO DEL FILM,

IN VERSIONE RIVEDUTA E CORRETTA

TUTTI I SANTI GIORNI

DIFFAMAZIONE A MEZZO STAMPA:IL CASO SALLUSTI

RICETTA - OROSCOPO - LIBRODI QUESTO MESE!

INDICEMODA

PSICOLOGIA

SCIENZA

AVVOCATO

CINEMA

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MODA UOMOLE NOVITÀ

In passerella alle sfilate di Firenze e Milano è difficile credere che stiamo vivendo un periodo di crisi.

I l mondo della moda pare non conoscere la parola ‘austerity’. Le tendenze per la stagione autunno inverno 2012/2013 sono eleganti, ma soprattutto ricche e opulente anche se anticipano un ritorno alla tradizione con la predominanza di colori classici

come il nero e il grigio, e un ritorno della pelle nera, vera trionfatrice del prossimo inverno. Per il grande freddo ci pensa Fendi. Pellicce sontuose, calde alleate, perfette per sconfiggere il gelo invernale.Completi jeans e camicie in seta portati sotto cappotti di cashmere candidi e pelosi. Per Donatella Versace: virilità alla prova dove tutto è macro, decorato, barocco, dorato. Per Gucci: da ufficiale di cavalleria, per certe redingote

nere e marsine con bottoni d’ispirazione militare, portate con disinvoltura moderna e non da uniforme troppo impostata. Emporio Armani per il suo uomo a agio nel tech usa materiali corposi e turgidi, disegnati con volumi importanti dall’aspetto solido ma morbidi. La collezione di John Richmond si declina in proposte canoniche, con pantaloni morbidi a vita bassa e infilati in stivaletti da biker, composti capospalla arricchiti da dettagli geometrici in pelle ton sur ton, e per finire la gonna da uomo, l’ultima novità che ha portato sulle passerelle milanesi si porta non a gambe nude, ma sopra pantaloni attillati che sembrano leggings, abbinata ad anfibi e giacche classiche.

Mara Parmegiani

Fendi Fendi Versace

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Emporio Armani

Versace Roccobarocco La curiosa ruota di calzini a Pitti – Firenze

John RichmondGucci

MODA UOMO MARA PARMEGIANI

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MODA UOMO MARINA BERTUCCI

Il piumino intelligente di Cucinelli: 45 grammi per metro lineare

Mocassini bicolor Alberto Guardiani

PRADA

TOD’S

TOD’S

PRADA

MONGE

LUIS VUITTON

Stringate in pelle nera e gomma rossa

I “Must Have” che non possono mancarenel guardaroba

Vestirsi da businessman costa meno a Milano che all’estero. È di 959 euro la spesa media per vestire con abiti di qualità a Milano incluse scarpe, calze, abito classico,

camicia. E se andiamo sul brend di lusso, Milano diventa attrattiva soprattutto per i costi delle scarpe. E a proposito di Must Have non possono mancare dall’armadio:

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ROMASPOSA, la manifestazione che dialoga con gli sposi - e con gli invitati al matrimonio - a 360 gradi con proposte

indirizzati a tutti gli aspetti della cerimonia più desiderata da chi si ama... Dall’organizzazione, al look, ai doni, alle bomboniere, è uno sfavillio di proposte. Tuttavia, tenendo conto della crisi economica ma senza appannare la

luce del giorno più bello. “Creatività, energia, talento, glamour e bon ton sono gli ingredienti da mixare sapientemente per superare questi momenti di difficoltà economica...” afferma il Presidente della manifestazione Romasposa che si tiene nell’area di Via Portuense.Testimonial d’eccezione la deliziosa attrice Micol Azzurro che sa interpretare uno chic moderno con citazioni sapientemente retrò.

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ROMA SPOSAED È SUBITO GLAMOUR ANNI ‘50A Roma, dal 17 al 21 gennaio, ecco la venticinquesima edizione di ROMASPOSA.

ROMA SPOSA 2013 VALENTINA CARDILE

Gianni Molaro

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Pieralisi

ROMA SPOSA 2013 VALENTINA CARDILE

La sposa di Pieralisi

I l fascino degli anni 50 e il bon ton, appunto, spiccano ad esempio nella collezione Alta Moda Sposa della griffe Pieralisi: gonne a ruota, tulle e cinture che segnano il punto vita, il protagonismo del bianco e la inusitata

proposta del romantico pois. Mentre per un look giovane e sbarazzino, il suggerimento è indossare ballerine e acconciare i capelli con una semplice coda di cavallo. In libertà, nel primo giorno di un fantastico legame.

PieralisiLa testimonial Micol Azzurro

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MODA 2013 VALENTINA CARDILE

Borchie e ferri nell’abbigliamento di quest’inverno

I l ruolo della moda è di raccontare sentimenti celati, latenti, di esprimere ribellioni, inquietudini altrimenti diluiti, censurati nello scorrere del quotidiano. E se il femminile è troppo spesso e sempre di più oggetto di aggressività, ecco che la moda sa esercitare il suo

ruolo di Manifesto, di Notiziario in tempo reale. Così nelle nostre vie si affermano borchie e chiodi, apparentemente in un ritorno alla moda Punk che negli anni ’70 da Londra - Piccadilly Circus e Soho – superò le frontiere nazionali e invase il mondo dei giovani. Ma oggi non si tratta di un ‘revival’ tout court, piuttosto di una sorta di dichiarazione di intenti: ‘saprò difendermi’. Piuttosto una reazione di ordine etologico dove si imita la coda, il manto ingrossato del gatto quando, spaventato, si augura di spaventare a sua volta con l’aumento apparente delle sue dimensioni fisiche… Così i giubbotti, le giacche-blouson, i cappotti si arricchiscono di quelle borchie e chiodi che dicevamo, gli stivali, i tronchetti e le scarpe con tacco e con plateau, ma anche quelle che fino a ieri erano le innocenti ballerine, sono quasi ossessivamente cosparse di metallo, così come le borsette da sera luccicanti hanno elementi di manifesta aggressività. La preferenza per il nero, per le fantasie ‘dark’ in questo tipo di abbigliamento sembra sottolineare questo messaggio di ‘warning’, ed anche la scelta dei materiali, pelli stampate cocco, tessuti tecnici si adeguano inequivocabilmente.

QUELL’OSCURO DESIDERIO

DI AGGRESSIVITÁ

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MODA 2013 VALENTINA CARDILE

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MODA 2013 MARINA BERTUCCI

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E contro il freddo...

C’È LA SCIARPA!

S contata la necessità di difendersi dal freddo oggi la sciarpa assume sempre più il ruolo di un accessorio con il quale completare il

look, donando quel tocco di classe, sdrammatizzando un outfit troppo sobrio. E a questo diktat della moda non sfuggono neanche gli uomini che scelgono i materiali più caldi che vanno dal cachemire alla lana, fino all’impalpabile seta, in una gamma di soluzioni estetiche che includono i motivi tradizionali ma anche le stampa ad effetto batik, di chiara ispirazione etnica. E LEI? Pur di non passare inosservata sceglie le sciarpe con le frange di pelliccia o di piume

FendiValentinoValentino Missioni

VersaceLanvinMoschinoMoschino

Marc Jacobs A/I 2012-2013

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Monica Guerritore riceve il Premio Margutta alla carriera ideato da Antonio Falanga

La sfilata di Moda di Anna Maria Lotta al Gilda di Roma Il reggiseno creato da Tamm e dedicato a Lady Gaga

La splendida sala dell’Accademia di Santa Cecilia per il concerto della Banda dei Carabinieri

Grande successo di Elena Bonelli al Teatro Ghione con le canzoni di Anna Magnani e –Gabriella Ferri

Gloria Wurth con la Brambilla alias Dario BallantiniMatile Brandi in splendida forma

A Palazzo Ferraioli Renato Balestra e Elsa Silvestrini in blu Balestra

A Palazzo Ferraioli Lucilla Quaglia sorride tra il Presidente Gianni Battistoni e suo padre, il Comandante Marcello Quaglia, alla presentazione del suo ultimo libro “il pilota di Arafat”

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Al Teatro Agorà Paolo Villaggio a colloquio con il pubblico Il reggiseno creato da Renato Balestra per Giulia Elettra Gorietti per la sua ultima fiction “Ho voglia di te”.

L’attrice Valentina Imperatore con una sua audace creazione

Il premio “Fontane di Roma” consegnate al nostro fotografo Giancarlo Sirolesi

Un altro premio, il “Gildart”,- consegnato dal Presidente Chirizzi al superpremiato Giancarlo Sirolesi

La bellissima Anna Sanfrocik, vedova di Pietro Taricone

Marisa con un suo autoritratto

Alla Libreria del Cinema Alessio Boni, Jonis Bascir, Gianluca Perilli, Sabrina Paravicini e Maya Amenduni

Lo sguardo divertito di Pierfrancesco Pingitore

Marisa Laurito alla presentazione della sua mostra “quadri e materiale da cucina” tra Manuela Aureli e Gloria Guida

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L’evoluzione dell’ingegno e della creatività dell’uomo in ogni aspetto della vita ci ha dato la convinzione, o forse l’illusione, che sappiamo comprendere e prevedere i fenomeni naturali e sociali ed abbiamo il controllo sul nostro corpo

e la nostra mente. Esistono infatti statistiche e fattori di rischio che sono in grado di prevedere, secondo chi li compila, tutti gli eventi: dalle crisi economiche a chi vincerà le elezioni, fino alla possibilità di subire un infarto a seconda del variare di alcuni parametri. Molti addirittura pensano anche di potere in qualche modo controllare tutto questo, naturalmente per il bene di tutti …insomma sembrerebbe che nulla possa più avvenire “per caso “. E’ proprio così? Assolutamente no e l’attenzione enorme dei media sulla vicenda della presunta fine del Mondo nel dicembre 2012 ci fa riflettere…… La predizione dei Maya non era infatti basata su alcun fondamento scientifico ma ha condizionato l’intero Pianeta. Tutti ne hanno parlato e straparlato, ed è dovuta intervenire persino la NASA per tranquillizzare gli animi negli Stati Uniti! Siamo quindi più condizionati dalla Scienza o dalle profezie? O dal caso? Guy de Maupassant narra, ad esempio, come un giovane Napoleone sia stato più volte salvato dal “Caso” mentre stava per essere ucciso, cambiando così la storia dell’intera Europa. Confesso che, pur essendo medico e quindi scienziata, sono stata anch’io, a volte, più impressionata da storie suggestive di quanto lo sia stata da certi esperimenti, ricerche o statistiche. Ho ripensato alle considerazioni di Bertrand Russell sulla cosiddetta Legge Naturale: “se gettiamo i dadi, e appare il doppio sei circa una volta su trentasei non ce ne stupiamo. Al contrario se il doppio sei uscisse tutte le volte noi penseremmo subito all’esistenza di una stranissima legge vera e propria…” E allora, se davvero il caso può stravolgere la nostra vita in qualsiasi momento, e l’avverarsi di una profezia ricade, a mio parere, in questa categoria…qual è il modo migliore per restare sereni? Sappiamo tutti che l’equilibrio psicologico è più difficile da mantenere ai giorni nostri proprio in considerazione del divario, più grande oggi che in passato, fra scienza esatta e casualità, fra la convinzione di poter controllare tutto e la capacità invece

di accettare l’imprevisto. Voglio ricordare in proposito le parole di Victor von Weizsacker, padre della medicina psicosomatica: “in tutto il mondo non c’è aula di fisica in cui la meccanica non definisca il concetto di forza se non come il prodotto della massa per l’accelerazione. Qualcosa di simile per il concetto di vita non esiste…” Cerchiamo allora di abbandonare, almeno per un po’, statistiche e fattori di rischio che, pur utilissimi, ci avvelenano la vita e accettiamo di ritornare un po’ bambini nel leggere “profezie” tipo quella dei Maya che a tratti hanno il sapore di una favola …… solo così non correremo il rischio di sentirci ripetere dai nostri figli quello che Saint-Exupery fa dire al Piccolo Principe: “i grandi non capiscono mai niente da soli, e i bambini si stancano a spiegargli tutto ogni volta!“. Il mio consiglio da neuropsichiatria, che da molti anni segue gli affanni e le gioie dei suoi pazienti, è quello di avere un approccio sereno e positivo nei confronti del caso per il quale ho un rispetto quasi religioso. Penso infatti che abbia avuto ragione Anatole France nell’affermare:“ il Caso è lo pseudonimo di Dio quando non vuole firmare”.Altro che Maya! Sta a noi, quindi, approfittare delle buone occasioni che ci possono apparire dietro l’angolo e non abbatterci troppo per quelle che ci fanno soffrire.Altri, fra cui antropologi e psicologi di fama, imitano invece l’ormai celebre pessimismo intellettuale di Woody Allen attribuendo al caso un qualche fattore negativo, che si situa al confine con la superstizione. Il grande regista, intervistato sul significato di un suo film in cui il caso ha un ruolo particolarmente importante, ha risposto così: “..per alcuni c’è come una predisposizione psicologica ad aiutare la cattiva sorte…” La recente paura della fine del Mondo non solo ci deve far riflettere su un tema cardine della nostra vita, cioè quanto siamo padroni del nostro destino ma deve anche riaprire uno dei dibattiti più interessanti dell’epoca moderna: come far convivere scienza e intuito, intelligenza e saggezza, medicina e filosofia o, in altre parole, la mente con il cuore. Prof .Isabella De Martini

Neuropsichiatra, Docente di Psicologia Medica e Università di Genova

PSICOLOGIA ISABELLA DE MARTINI

CAMBIAMENTOO FINE?Viviamo in un’epoca che offre a noi cittadini del terzo millennio molti vantaggi, rispetto all’epoca dei Maya!

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SCIENZA

LA TERRA TREMAI TERREMOTI DI SUMATRA

Facendo un’analisi delle ultime sequenze sismiche avvenute sul nostro territorio e rifacendoci a studi condotti su terremoti

molto antichi sono state trovate prove significative dell’esistenza di importanti faglie sismogenetiche su tutta la penisola italiana. “Sismogenetiche” vuol dire che possono generare terremoti imprevedibili e sismogenetici sono anche la maggior parte dei fondali marini del MediterraneoAlcune ricerche pubblicate su “Nature” confermano che la crosta terrestre è in continua evoluzione e che i terremoti di Sumatra stanno generando una nuova frattura nell’Oceano Indiano che darà vita molto probabilmente a due nuove placche tettoniche. Un violento terremoto ne può creare un altro altrettanto distruttivo in altre parti del pianeta?A questo e ad altri interrogativi hanno cercato di dare una risposta gli scienziati che hanno partecipato all’“11th Seminar: Earthquakes Early Warning From Space” di Erice (Sicilia) conclusosi il 24 ottobre 2012, promosso dalla “Ettore Majorana Foundation and Centre for Scientific Culture”.Un tema, quello della Terra

sotto tiro di imprevedibili, quanto disastrosi eventi naturali, anche di origine extraterrestre, come impatti cosmici con meteoriti e comete, che da sempre ha alimentato una ricca letteratura. Tra i libri più recenti è da ricordare “Guida alla fine del mondo” di Bill McGuire, professore di geofisica all’University College of London. Un titolo, che è tutto un programma. Un programma catastrofico, è il caso di dire,che prescinde però dalla fine ineluttabile alla quale è destinato il nostro pianeta: ”tra circa cinque miliardi di anni – scrive McGuire – la nostra stella, il Sole,

esaurirà il combustibile nucleare che la alimenta, si ingrosserà fino a diventare una “gigante rossa” che ingloberà la Terra e la ridurrà in cenere”. Ma cinque miliardi di anni sono un tempo infinito e molto probabilmente il genere umano si sarà estinto, quindi perché preoccuparsi? Ebbene, c’è da preoccuparsi perché, prima potrebbero verificarsi una serie di catastrofi, prevedibili e imprevedibili, di origine naturale e non, come guerre nucleari, biologiche o chimiche, esperimenti andati male, minacce tecnologiche, epidemie ecc. Nel suo libro McGuire parla,

Nel mondo, migliaia di sismi ci dicono che il pianeta è vivo e potrebbe essere vicino a grandi sconvolgimenti.

ELISABETTA PERAZZINI

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I TERREMOTI DI SUMATRA ELISABETTAPERAZZINI

soprattutto, di eventi geofisici globali che hanno il potenziale di dare colpi letali alla società globale e far sparire, in gran parte, il mondo come noi lo conosciamo. La Natura, vista dallo scienziato inglese, può diventare in ogni momento, un nemico terribile e scatenarsi con tempeste furiose, megatsunami, supereruzioni vulcaniche e inondazioni catastrofiche. L’innalzamento della temperatura globale, già ora si sta manifestando con una forte variabilità meteorologica, anche a latitudini dove il clima è generalmente mite. Per il futuro, se questo trend continuerà, gli scienziati prevedono un significativo aumento dei livelli del mare per effetto dell’espansione termica e dello scioglimento dei ghiacci polari e della Groenlandia . Un fenomeno questo, che fin da ora grava come una pesante ipoteca sul corretto “funzionamento della Corrente del Golfo” che, se alterata, potrebbe causare il congelamento di paesi come l’Irlanda e la Gran Bretagna.Secondo McGuire, la minaccia più reale e seria può arrivare dal cuore profondo della Terra : la sua crosta “ribolle e scricchiola”, dice, e tre sono gli eventi epici che dobbiamo aspettarci, che sono già avvenuti nella preistoria del nostro pianeta. “Supereruzioni vulcaniche, l’ultima precipitò la Terra in un gelido inverno vulcanico circa 73.500 anni fa, mentre onde giganti, causate dal collasso di un vulcano delle Hawaii, si abbatterono 100mila anni fa sull’intera linea costiera dell’Oceano Pacifico. Nell’immediato, paventa McGuire, è preoccupante

una gigantesca frana che sembra essersi attivata, all’estremo occidente dell’Isola di La Palma (Canarie), e pronta per partire. Ma c’è la minaccia sismica da non dimenticare, il nostro è un pianeta in continuo movimento, che in passato ha colpito gravemente il genere umano con tempeste di terremoti che hanno raso al suolo grandi città e non c’è dubbio che queste catastrofi di origine tettonica continueranno a colpire la Terra. Ritorniamo ora all’Italia, una ricerca

dell’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, conferma che il nostro paese è ad alto rischio sismico e che terremoti più o meno percepibili percorrono il territorio della Penisola incessantemente. Solo negli ultimi giorni, il 7 settembre, le strumentazioni dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno registrato uno sciame di sismico di piccola entità localizzato nell’area flegrea sede di una delle più potenti e devastanti camere magmatiche, connessa a quella del Vesuvio, d’Europa e del Mediterraneo. Dalle 9.34 alle 10.30 sono stati registrati circa 113 eventi. Anche nell’area intorno a Benevento nella notte del 27 settembre è avvenuto un terremoto di magnitudo 4.1 , si tratta di una zona classificata ad alta pericolosità sismica e questo terremoto è uno dei più forti avvenuti in quest’area negli ultimi trent’anni. La storia sismica di Benevento racconta che la città ha subito, negli ultimi 500 anni, frequenti distruzioni, anche per terremoti di magnitudo modesta. Tutte le conoscenze scientifiche al momento disponibili sono riassunte nella Mappa di Pericolosità Sismica del territorio nazionale dalla quale si rileva che l’area è ad alta pericolosità.Ed ancora, per parlare solo dei sismi avvenuti negli ultimi mesi , il 3 ottobre si è verificato un

terremoto di magnitudo 4.5 alle ore 16:41:28 , alla profondità di 32.2 km, localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’Ingv nel distretto sismico della Valle del Trebbia. È stato avvertito in una vasta area dell’Emilia Romagna, in Lombardia, Veneto, Liguria e Toscana. Per quasi tutto il mese di settembre, invece, nell’area del Pollino, si è avuta una sequenza sismica intensa con oltre 400 eventi sismici dei quali sei con magnitudo maggiore o uguale a 3. Dal 2010 questa zona è caratterizzata da periodi di attività sismica frequente intervallati da periodi di relativa calma. E così di seguito, l’elenco degli eventi sismici che fanno tremare l’Italia è certamente troppo lunga per essere ricordata in questa sede. Tutte le conoscenze scientifiche al momento disponibili sono riassunte, quindi, nella Mappa di Pericolosità Sismica del territorio nazionale, una mappa che dovrebbe servire a fare prevenzione attraverso la riduzione della vulnerabilità sismica delle costruzioni. Infatti, non basta sapere quali sono le zone più soggette a terremoti, se poi non si interviene con il rafforzamento delle costruzioni meno resistenti e non si realizzano costruzioni antisismiche. E’ questa, dicono gli scienziati, la migliore difesa dai terremoti ed è l’unico modo per ridurne le conseguenze immediate.

Elisabetta Perazzini

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E resta proprio per questo un argomento molto delicato. La branca della medicina che indaga le potenzialità delle cellule

staminali è in grande crescita. Gli studi clinici al momento registrati sul sito della FDA - la Food and Drug Administration - sono 259, di cui tre sono italiani. Di recente il ministro della salute Balduzzi ha deciso di riunire una commissione di esperti per fare il punto sulle ricerche e sulle sperimentazioni in atto “per capire - dice - quali siano le reali potenzialità delle terapie” che ne fanno uso. L’obiettivo - spiega il ministro - è quello di “garantire elevati livelli di sicurezza ed evitare che le aziende ospedaliere e i pazienti siano oggetto di false illusioni o di truffe vere e proprie”. La sua preoccupazione nasce dal caso delle tre bambine italiane, gravemente malate, curate con le cellule staminali, e su cui i giudici si sono espressi in modo diverso e contrastante. Parlare di cellule staminali significa parlare di cellule fondamentali sia per la formazione dell’organismo umano che per il continuo rinnovo dei suoi tessuti. Le cellule staminali sono cellule primitive, non specializzate, capaci di trasformarsi nei diversi tipi di cellule di cui siamo fatti: alcune sono estremamente versatili, altre meno, a seconda della fonte da cui vengono tratte.

Hanno inoltre una straordinaria capacità di autorinnovarsi, per cui c’è sempre una riserva di staminali a disposizione dell’organismo per rigenerare i tessuti danneggiati o malati. Non sempre questo meccanismo funziona a dovere, ma il principio di fondo è quello che ha portato gli studiosi ad indagare le potenzialità di queste cellule. Esistono a grandi linee quattro tipi di staminali: 1) quelle dette totipotenti che si ricavano dallo zigote, ovvero dalla cellula uovo appena fecondata e dall’embrione nei primissimi stadi di sviluppo, due/tre giorni dopo la fecondazione quando la prima cellula si è divisa fino a

formarne otto. Queste otto cellule sono potenzialmente in grado di trasformarsi ciascuna in un individuo completo. 2) Poi ci sono quelle dette pluripotenti che derivano dalla blastocisti, cioè dall’embrione ad una settimana di vita. Le staminali embrionali sono molto importanti perché possono trasformarsi in qualsiasi tipo di cellula specializzata, ma non sono più in grado di formare un organismo intero. Proprio perché sono così versatili, sono di grande interesse per gli scienziati, ma comportano anche un grosso problema etico, ovvero la distruzione dell’embrione in seguito alla loro estrazione. In Italia non ne è l’uso né

È uno dei settori più in evoluzione, ancora pieno di incertezze, ma anche di tante speranze.

SCIENZA

CELLULE STAMINALI: QUALE FUTURO?

CRISTINA GUERRA

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SCIENZA

la sperimentazione. Un anno fa si è espressa in materia anche la Corte di Giustizia Europea, stabilendo che non può essere brevettato qualsiasi processo, anche a scopo terapeutico, “che implichi l’estrazione di una cellula staminale da un embrione umano alla fase di blastocisti e chi quindi comporta la distruzione dell’embrione”. “L’embrione umano – specifica la Commissione Europea – è un soggetto di diritto a qualsiasi stadio di sviluppo e questo concetto deve essere recepito – aggiunge – da tutti i paesi dell’Unione.3) Ci sono poi quelle multipotenti, in grado di trasformarsi solo in alcuni tipi di cellule, tutte quelle proprie di un settore dell’organismo (sangue, pelle, neuroni, etc..) Vengono estratte principalmente dal cordone ombelicale, dalla placenta o dall’individuo adulto, ad esempio dal midollo osseo o dai tessuti neurali. Quelle del cordone e della placenta sono definite ad esempio ematopoietiche, perché sono capaci di trasformarsi in tutte le cellule del sangue: globuli rossi, bianchi e piastrine. 4) Infine ci sono le staminali unipotenti, che non hanno alcuna possibilità di scelta, perché possono trasformarsi in un unico tipo di cellula specializzata, come ad esempio quelle che formano lo strato più profondo dell’epidermide. Dunque più l’organismo cresce, più le cellule di specializzano e perdono potenzialità. E’ per questo che le ricerche si concentrano molto sia sulle cellule embrionali - come abbiamo detto - sia su quelle del cordone ombelicale che hanno una maggiore abilità rigenerativa ed offrono quindi più possibilità di trattare malattie finora incurabili, come quelle del sangue o alcune malattie degenerative.

Per adesso quelle usate a fini curativi sono solo quelle cordonali e quelle adulte. Quelle embrionali, pure più potenti, presentano ancora molti dubbi: il modo in cui si specializzano è infatti misterioso e poco controllabile; in alcuni casi inoltre possono diventare cancerose, dando origine ad un tumore chiamato teratoma.

Per superare i limiti delle staminali embrionali, si sta studiando il modo di ottenerle senza dover arrivare a distruggere l’embrione stesso. Se da un lato c’è chi pensa alla clonazione allo scopo puramente terapeutico, ovvero creare un embrione al solo fine di estrarne le cellule staminali pluripotenti, dall’altro c’è invece chi sta studiando il modo di “riprogrammare” le cellule adulte per farle ritornare bambine, allo stadio cioè embrionale. E’ il caso del ricercatore giapponese Shinya Yamanaka, appena insignito del premio Nobel per la medicina. Il ricercatore dell’Università di Kyoto nel 2006 ha scoperto un metodo per far “ringiovanire” le cellule prelevate dal tessuto sottocutaneo di un topo, ottenendo cellule simili alle staminali pluripotenti dell’embrione: queste cellule, ricreate in laboratorio, sono chiamate iPS (staminali pluripotenti indotte, dall’inglese induced Pluripotent Stem). Per ottenere un simile risultato Yamanka ha introdotto all’interno delle cellule adulte del materiale genetico caratteristico delle staminali, sotto forma di un cocktail di quattro geni. Questi geni sono stati portati nelle cellule da alcuni virus, opportunamente modificati, che “infettandole” le hanno riprogrammate per renderle di nuovo pluripotenti. Secondo gli scienziati, l’esperimento offre concrete prospettive terapeutiche perché permetterebbe – almeno in teoria – di modificare le cellule estratte dal tessuto di un individuo per reinserirle in un tessuto diverso e qui fatte proliferare. Ma se questo esperimento è riuscito nel topo, dove le cellule adulte cutanee sono state fatte diventare cellule nervose, ancora incerta è invece la sperimentazione clinica sull’uomo. Indubbiamente, se l’applicazione delle iPS si rivelasse realmente possibile, potrebbe eliminare il problema del rigetto da parte del sistema immunitario del paziente. Ma ci sono ancora una serie di questioni da risolvere. Uno dei geni utilizzati per la riprogrammazione, in certe circostanze è in grado di trasformare una cellula normale in una tumorale. Inoltre anche i virus, usati come vettori genetici, potrebbero far diventare cancerose le cellule

CRISTINA GUERRA

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bersaglio, rendendole di fatto inutilizzabili. Nel 2008 però il gruppo Yamanaka è riuscito a introdurre le sequenze dei quattro geni senza ricorrere ai vettori virali. Non meno importante è l’uso delle staminali da cordone ombelicale. Attualmente vi sono nel mondo disponibili più di 600 mila unità di sangue cordonale conservate in 156 banche o reti di banche. In Italia ce ne sono oltre 26.600 bancate in 18/19 strutture pubbliche. Il problema è dove conservare il cordone, se in banche pubbliche o private. Questa è una scelta che spetta alla è incompleta e ambigua. Si può decidere se donare il cordone per uso autologo alle banche private, ovvero per conservare le staminali solo per il proprio figlio nel caso in futuro dovesse averne bisogno con un costo non indifferente. In questo caso non si considera però che la quantità di cellule che si ricava da un solo cordone è piuttosto scarsa, per cui le staminali sarebbero sufficienti a curare solo bambini fino a circa 25 kg di peso. Oppure si può decidere di fare una donazione vera e propria, regalando il cordone alle banche pubbliche perché venga conservato per un uso allogeno, cioè perché possa essere utilizzato per tutti coloro che ne hanno bisogno. Da questo punto di vista le banche pubbliche, raccogliendo e stoccando più sacche cordonali, possono venire incontro alle esigenze di più persone e non solo bambini. Le banche pubbliche fanno parte di una rete mondiale di banche cordonali, con determinati criteri di selezione e di controllo delle sacche donate, così che nel caso un malato dovesse avere bisogno di questo tipo di cellule, si possano trovare quelle più compatibili con il malato. Totalmente diverse sono le regole per le banche private che devono rendere conto solo a se stesse. In Italia e in Francia non è permessa l’istituzione di banche private, ma nel nostro paese è consentita l’esportazione di sangue cordonale verso strutture estere tramite agenzie presenti sul territorio.

In Francia neppure questo. Le unità di sangue cordonale stoccate in banche private per uso personale nei paesi occidentali sono 2-3 volte maggiori di quelle stoccate in banche pubbliche. A fine 2010 nelle 134 strutture private nel mondo erano conservate 900 mila unità di sangue cordonale contro le oltre 450 mila delle banche pubbliche. Ma l’utilizzo è inversamente proporzionale perché le prime sono state usate solo per 12 trapianti autologi, mentre le seconde per oltre 25 mila trapianti da donatore esterno. Solo in Italia ci sono 25 mila unità di sangue cordonale nelle banche pubbliche, già utilizzati per 1.400 trapianti circa, 129 solo nel 2010. Sono invece 60 mila le unità di sangue cordonale donate da donne italiane alle strutture private estere, ma ad oggi non risultano in Italia trapianti autologi fatti con queste sacche. Negli Stati Uniti in 15 anni ci sono stati solo tre casi documentati di trapianto autologo, effettuato con staminali da cordone conservate in banche private. Per altro se il sangue cordonale può essere

conservato in condizioni di sicurezza per 15 anni, non risultano al momento evidenze scientifiche che possa essere conservato fino a 30 anni come spesso sostengono i promotori di un uso autologo delle staminali cordonali. Anche quando si sostiene che sia impossibile trovare un donatore compatibile nelle banche pubbliche, è stato invece dimostrato che la probabilità si aggira intorno al 75% per una persona di etnia ovest europea. Inoltre l’uso di cellule autologhe, sebbene eviti problemi di rigetto, è privo però di un importante effetto antitumorale che si verifica invece in caso di trapianto allogeno, cioè da altro donatore. Infine è’ stato accertato che sono molti di più i casi in cui è consigliato un trapianto allogenico rispetto a quello autologo, per evitare la possibilità che le staminali ricavate dal cordone del paziente possano essere esse stesse portatrici di informazioni genetiche malate.

Cristina Guerra Tg 1

SCIENZA CRISTINA GUERRA

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PSICOLOGIA ISABELLA DE MARTINI

RisultatiDa 7 a 11 punti: per te gli errori, o le defaillances del partner non esistono quasi!…..La tua sensibilità, ma anche la tua intuizione, ti inducono a dire (e soprattutto a fare) la cosa giusta al momento giusto, per cercare di metterlo/a a proprio agio. Ti puoi, però, sentire ferita/o dalle incomprensioni, e dalla durezza della “gente”, mille volte al giorno, e vivi con ansia il pensiero di doverti contrapporre a qualcuno, o, ancora peggio, di deluderlo. Il centro di gravità della tua vita è infatti posto sugli altri, e sulle loro aspettative……cerca di essere piu’ autonoma /o, e vincerai tutte le tue (ingiustificate) paure!

Da 12 a 16 punti: sei molto simpatica/o ed equilibrata/o nei rapporti con gli altri, e soprattutto con il partner, che tendi a perdonare “quasi” sempre, anche quando ti costa parecchio, ma…la tua vera nemica è la distrazione! E se abbassi il livello di guardia…..Sono guai: non ti viene, infatti, del tutto spontaneo metterti nei panni degli altri….I pettegolezzi non ti interessano (troppo)….Il che può apparire come una virtù….Ma il lato negativo è che se l’informazione è insufficiente ….Puoi incappare, tu, in gaffes, o defaillances terribili con il tuo partner!.....E con la più gioiosa innocenza! In amore sai compiere gesti indimenticabili, ma anche scordare il compleanno dell’amato/a, o, peggio, il vostro anniversario. Sul lavoro sei efficiente, quasi perfetta/o, ma poi corri il rischio di fare una battutaccia sul capo….Proprio quando lui/lei è dietro le spalle! Oltre i 17 punti: tempi duri per il tuo /la tua partner! Hai, infatti, un tuo mondo interiore, ed un tuo personale sistema di riferimento, che non vuoi mai confrontare con quello degli altri…..Perchè, purtroppo, spesso è incompatibile! Dai invece per scontato che tutti ragionino come te…..Le tue reazioni agli imprevisti ed alle defaillances del partner sono sempre impulsive, perchè hai scarsa attenzione per i bisogni altrui….Puoi essere un vero amico, o anche un nemico, ma non sarai mai un “complice” in amore….Per questo motivo i tuoi partner tendono a non volere con te legami permanenti, nonostante tu sia lineare, ed anche fedele: temono che tu sia una bomba che possa esplodere da un momento all’altro….. E nessuno saprebbe come disinnescarti!

1 )  Il/la tuo/a partner sta cercando di parcheggiare l’auto, ma ha già sbagliato manovra tre volte, tu:

4 ) Hai sempre creduto che il tuo partner ti fosse fedele, poi scopri un reggiseno, nascosto fra le sue cravatte (o una cravatta fra le sue calze di seta)…..

2 )  Il/la tuo/a �danzato/a, sempre un po’ distratto/a, arriva con 2 ore di ritardo alla tua cena di compleanno, per la quale hai lavorato tutto il giorno tu:

5)  Maltratti più facilmente:

7)  Lui/lei esce nudo/a dalla doccia, con la �nestra spalancata, e ti accorgi che il bambino del vicino lo/la sta guardando con il binocolo:

3 )  Dopo pochi, velocissimi, minuti di rapporto, il tuo partner crolla, lasciandoti insoddisfatta/o:

6 )  Al distributore self-service, di domenica, il/la tuo/a partner ha erroneamente riempito di gasolio il serbatoio della tua auto, che va a benzina, tu:

1A=21B=31C=1

2A=12B=22C=3

3A=63B=83C=2

4A=24B=14C=3

5A=15B=35C=2

6A=26B=16C=3

7A=37B=27C=1

PUNTEGGI

PSYCHOLOGICAL TEST

gli/le suggerisci di andare a posteggiare da un’altra partescendi, e sali al suo posto, per fare la manovra a costo di intralciare il traffico, aspetti, con pazienza, che riprovi

fai finta di niente, ma tieni gli occhi apertiglielo/a getti in faccia e te ne vai lo/a indossi , e aspetti la sua reazione

tieni le pietanze in caldo, e la collera a bada mangi sola e gli servi la cena fredda, quando arriva lo accogli alla porta, lanciandogli l’aragosta addosso

i tuoi subalternii tuoi superiorichiunque si comporti in modo scortese con te

metti le mani sui fianchi e fissi il bimbo con aria di sfidasalti a destra e a sinistra come una molla, in cerca di uno straccio di vestito da mettergli/le addossocontinui a comportarti come se niente fosse. In fondo, sei a casa tua

gli fai capire che hai ancora voglia, e lo/la “stuzzichi” per farlo/a reagirelo elogi lo stesso le dici che sei contenta/o di averlo soddisfatto, ma che forse dovreste un po’ parlare del paio di cose che può fare …. per farti piacere

provi lo stesso a ripartire, qualche santo ti aiuteràlasci lì la macchina, d’ accordo con lui/lei, lunedì risolverete il problema lo/la insulti, e poi chiami il soccorso stradale

A

B

C

A

BC

A

B

C

ABC

A

B

C

A

BC

A

B

C

COME REAGISCI ALLE “DEFAILLANCES” DEL TUO PARTNER:

SORRIDI O TI ARRABBI?

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ISABELLA DE MARTINI

[email protected]

the One

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UN BACIO......DI 90 ANNI! CRISTINA GUERRA

Sono questi i numeri che, in 90 anni, hanno fatto del Bacio Perugina più un simbolo che un marchio. Pensate che se mettete

in fila tutti i Baci Perugina venduti finora, fareste dieci volte il giro della Terra!!! Inoltre è stato calcolato che il cartiglio utilizzato per le celebri frasi sia lungo 18 mila chilometri, pari praticamente alla distanza che copre la tratta Parigi-Malbourne!!

Il Bacio Perugina entra nelle case degli italiani nel 1922, grazie all’ingegno di Luisa Spagnoli, l’intraprendente moglie di uno dei quattro fondatori della Perugina, che cercava un sistema per utilizzare la preziosa granella di nocciole, derivata dalla lavorazione di altri prodotti. E’ così che dalle sue sapienti mani prende forma un cioccolatino fatto di gianduia guarnita da una nocciola intera

e ricoperto di cioccolato fondente, dalla forma tozza e irregolare che ricorda la nocca di una mano. Per questo all’inizio venne chiamato “Cazzotto”. Fu poi ribattezzato “Bacio” dall’imprenditore Giovanni Buitoni che trovò maliziosamente più simpatico per un consumatore chiedere un bacio piuttosto che un cazzotto a chi si apprestava a esaudire una sua richiesta. Negli anni ’30 vengono introdotti i cartigli, la cui invenzione si deve alla vulcanica mente di Federico Seneca, allora direttore artistico di Perugina, che ebbe l’intuizione di aggiungere al piacere del cioccolato quello di un messaggio che veicolasse affetto, calore, simpatia, insomma tutte le facce dell’amore, rendendo

così il Bacio Perugina unico ed inconfondibile messaggero d’amore. A questo venne associato, nel giro di breve tempo, la scatola blu e argento con una coppia che si bacia sotto le stelle, ispirata al dipinto “Il bacio” realizzato nel 1859 dal pittore italiano Francesco Hayez, su commissione di Alfonso Maria Visconti di Saliceto, che alla propria morte lo regalò alla Pinacoteca dell’Accademia di Brera, dove è tuttora conservato ed esposto.Da allora, questa scatola ha accompagnato con sorprendente duttilità i miti amorosi che cambiavano: Rodolfo Valentino, Clark Gable, Frank Sinatra e Vittorio Gassman primi testimonial degli spot televisivi. Fino ad arrivare agli anni ’70 che videro i Baci Perugina strettamente legati a Love Story, film simbolo dell’amore in quel periodo. Fu infatti studiata una confezione ad hoc che univa il libro e la colonna sonora alla famosa scatola di cioccolatini. I Baci Perugina hanno subito diverse trasformazioni, cambiamenti significativi che racchiudono la strategia di comunicazione del brand. La prima importante rivoluzione arriva negli anni ’80. Il linguaggio diventa più moderno e disimpegnato per raggiungere un target giovane. Nasce così il tubo, una confezione

UN BACIO….DI 90 ANNI!!300 milioni quelli venduti ogni anno, 1.500 quelli prodotti al minuto, 55 i Paesi in cui viene esportato.

(1962) pubblicità - PERUGINA (Baci Perugina) Frank Sinatra

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UN BACIO.....DI 90 ANNI! DI CRISTINA GUERRA

ideata per incontrare il gusto dei teenager che, conquistati dalla celebre campagna pubblicitaria televisiva “Tubiamo…?”, cominciano a introdurre nel loro linguaggio il verbo “tubare” come sinonimo di piacersi. Negli anni 90 nasce la scatola Baci Ball, che apre le porte del Natale ai Baci Perugina, e Voglia di Baci, un cubo pieno di piccoli Baci che una volta aperto diventa un comodo vassoio a forma di fiore, pensato per il consumo famigliare. Nel 2006, parte il Baci Tour, con il claim “Dillo con un Bacio”: una particolare campagna multimediale che coinvolge la gente comune. Una manciata di secondi sotto i riflettori per persone che possono esprimere, senza copioni, i loro sentimenti più profondi. A partire da settembre 2009, Baci Perugina dà la possibilità a chiunque volesse di diventare Autori dei messaggi: una grande iniziativa capace di raccogliere più di 40 mila frasi. Le 15 frasi scelte dallo scrittore Francesco Moccia, chiamato ad essere giudice d’eccezione dell’evento, sono state poi inserite nei Baci Perugina a partire dal mese di dicembre 2010. Nella campagna 2010 Baci propone l’evento “Baci senza Frontiere”, iniziativa che ha portato nelle piazze di Milano e Napoli gli innamorati che si sono sfidati in una vera e propria gara di baci. In

contemporanea anche a Perugia il bacio è stato protagonista: il cartiglio più lungo del mondo, 200 metri, è stato srotolato per ospitare le frasi d’amore degli innamorati.Tante altre le iniziative e le scelte di marketing fatte dalla Perugina per promuovere il Bacio più famoso del mondo, come la creazioni di “ritornelli” che sono entrati nel linguaggio comune: ad esempio “dillo con un bacio”……oppure “Un bacio, cosa vuoi dirmi?. Tra quelle più interessanti da ricordare anche il Jumbo Alitalia rivestito tutto di blu e argento, pieno di stelle, con il leit-motiv: “Baci dall’Italia. Baci da Alitalia” che ha volato sulla tratta Roma-NewYork, in occasione dell’ottantesimo compleanno dei Baci, e la creazione del BaciOne, entrato nel Guinness come il cioccolatino più grande del mondo grazie ai suoi 7 metri di circonferenza, ai suoi 2.15 metri di altezza e ai 5.980 Kg di peso!!! Nel 2011, Baci Perugina introduce il Bacio bianco. La forma è quella inconfondibile del Bacio, ma sotto l’involucro blu tempestato dalle inconfondibili stelle di Baci Perugina, si svela un cioccolatino candido

ricoperto da uno strato di finissimo cioccolato bianco e un cremoso ripieno di gianduia e granella di nocciola, sormontato dalla croccante nocciola intera.Non mancano le novità anche per i cartigli, i celebri messaggini che avvolgono ogni singolo Bacio: si rinnovano e raccontano la bellezza delle emozioni inattese, proprio come... un Bacio che non ti aspetti.Le scelte innovative che hanno caratterizzato il successo di Baci Perugina hanno trovato piena espressione nella creazione del sito internet www.baciperugina.it, che si conferma uno dei siti di prodotto di maggior successo sul web. Ma l’effetto “Bacio” non finisce qui: il famoso cioccolatino ha contagiato anche Facebook, il popolare Social Network, che conta oltre 1.000.000 di fan!

Cristina Guerra TG1

Alcune pubblicità storiche del Bacio Perugina

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SCHEDA FILMProduzione: Italia-USA 1984Regia: Sergio LeoneCast: Robert De Niro, James Woods e Elizabeth McGovern.Musiche: Ennio MorriconeGenere: Gangster, drammaticoDurata: 256 min (versione restaurata ed estesa del 2012)229 min (versione italiana del 1984)139 min (versione statunitense curata dal produttore)

CINEMA VALENTINA CARDILE

Il mito di un film ancora attuale in versione riveduta e corretta

“C’era una volta in America”, opera sterminata che gioca con il tempo a quasi trent’anni dalla sua realizzazione con uno straordinario montaggio inedito e sei sequenze tagliate per una mirabile riproposta. Il film del regista iconico Sergio Leone

che giunse sugli schermi di tutto il mondo nel 1984, basterebbe da solo a ricordarci per che cosa è stato inventato il Cinema. Ed oggi, nella sua nuova versione, ridonda ancora più gigantesca che nella sua versione originale. Significa ed ha significato in senso assoluto. Un’opera pittorica di grande spessore storico, un manifesto di dettagliata cronaca, un messaggio civile di assoluta attualità. Un Robert de Niro che anticipava la sua statura di attore primario. Un’atmosfera che le musiche di Ennio Moricone hanno reso intensa, toccante, indimenticabile. É il racconto della Morte, dell’Amore e della Speranza. É la storia dell’uomo del nostro tempo ma senza tempo. Un gangster movie, una tragedia che segna la storia del Cinema di tutti i tempi e ci lascia qualcosa da riflettere, sempre.I minuti della durata del film sono 255, dedicati a quei cinefili che per troppi anni si sono alzati dalla poltrona in sala anche troppo presto…Il regista Marco Bellocchio

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VALENTINA CARDILECINEMA

Trent’anni fa, tre giovani amici si gettarono nell’impresa della scrittura di una piéce teatrale che poi andò felicemente in scena. Il più giovane dei tre aveva quattordici anni. Gli altri due erano Paolo Virzì e Francesco Bruni. Così, il terzetto dei compagni si rinsalda, ed ecco “Tutti i santi giorni”. Nel film, fondamentale è

il ruolo di Luca Marinelli che interpreta il portiere di notte ed anche delle sue fidanzate per la ‘voracità’ scenica dei loro personaggi e per le loro diramatissime storie d’amore. Fanno l’amore, appunto, tutti i santi giorni, poi incontrandosi soltanto all’alba quando lui rientra e lei esce in una sorta di ponte temporale al limite del giorno e della notte.Una bella ed originale idea per affrontare il tema della contrapposizione tra precarietà e stabilità (instabile) di un sentimento, nell’attesa di un bimbo che tuttavia non arriva. L’eterno dubbio sull’amore. Che cos’è, come si esprime…Una precarietà, dunque, ‘spiattellata’ nel suo essere sussurrata in una storia vacillante. Nonostante, il dialogo esilarante sull’onanismo surreale, forse ci voleva il coraggio di staccarsi dal cordone ombelicale di ‘Ovosodo’, la mirabile storia di sentimenti feriti che Virzì nel ‘79 ambientò nel quartiere popolare di Livorno che porta quel nome…

Micol Azzurro

SCHEDA FILMProduzione: Italia 2012Regia: Paolo VirzìCast: Vittoria Caiozzo, Luca Marinelli, Micol Azzurro, Claudio PallittoMusiche: ThonyGenere: commediaDurata: 102’

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Avrete sicuramente letto sui principali quotidiani italiani, e non solo, del cosiddetto “caso Sallusti”, cioè del processo penale giunto alla sua fase conclusiva dinanzi alla Corte di cassazione che ha visto

condannato il popolare giornalista, per aver pubblicato (o meglio per aver lasciato pubblicare e quindi omesso di controllare) articoli diffamatori nei confronti di una madre che aveva interrotto la gravidanza della propria figlia minorenne mediante l’autorizzazione di un giudice. Gli articoli incriminati sono due, comparsi nell’anno 2007 sul quotidiano “Libero”, uno firmato dal giornalista Monticone, l’altro con lo pseudonimo Dreyfus. Dall’articolo a firma di Dreyfus si legge «… Un magistrato ha allora ascoltato le parti in causa e ha applicato il diritto – il diritto! Decretando l’aborto coattivo. Salomone non uccise il bimbo, dinnanzi a due che se lo contendevano, scelse la vita, ma deve essere roba superata, da antico testamento”. Ed ancora “Si sentiva la mamma. Era mamma. Niente. Kaput. Per ordine di padre, madre, medico e giudice” per una volta alleati e concordi. Stato e famiglia uniti nella lotta. Ci sono ferite che esigerebbero una cura che non c’è. Qui ora esagero. Ma prima domani di pentirmi, lo scrivo: se ci fosse la pena di morte questo sarebbe il caso. Per i genitori, il ginecologo e il giudice. Parole “forti” che hanno portato alla condanna con conseguente pena detentiva il direttore Sallusti in quanto l’articolo, secondo la sentenza confermata della Corte di Appello, contiene: “ affermazioni contrarie al vero, in quanto l’interruzione della gravidanza, autorizzata dal giudice, fu decisa autonomamente dalla minore e pertanto affermazioni idonee a ledere la reputazione della parte lesa, con l’aggravante di aver attribuito un fatto determinato. Con riferimento alla posizione di Sallusti, va riaffermata non solo la natura diffamatoria dell’articolo a firma di Dreyfus, che contiene espressioni ben più pesanti del precedente, ma anche la falsità della ricostruzione dei fatti.“

Nel nostro ordinamento, infatti, il diritto alla libera manifestazione del pensiero, previsto dall’art. 21 della Costituzione non deve e non può entrare in collisione con altri beni costituzionalmente garantiti.Il diritto di critica, così come quello di cronaca trova disciplina analogica nell’art. 51 c.p. e può dare luogo a procedimenti penali per ingiuria o diffamazione qualora, come nel caso di cui ci siamo occupati, i fatti riportati non siano veri o ledano, attraverso le espressioni utilizzate, l’onore o la reputazione di terzi.Vi è inoltre un altro aspetto che il legislatore considera per un corretto esercizio del diritto di cronaca e cioè che i fatti narrati rivestano un rilevante interesse per l’opinione pubblica. La corrispondenza, quindi, tra i fatti a rilevanza pubblica raccontati a mezzo tv o stampa con il principio di verità degli stessi comporta l’obbligo del giornalista di accertare la veridicità della notizia oltre ad effettuare uno scrupoloso controllo dell’attendibilità della fonte. A prescindere dalla pena detentiva prevista in caso di illiceità di tali comportamenti, quindi, che ad avviso dello scrivente abbisogna di revisione ad opera del nostro parlamento, colui che scrive su un quotidiano o che parla in televisione di eventi a rilevanza pubblica deve essere consapevole della responsabilità giuridica e morale che assume nei confronti di terzi e della collettività .

Avv. Cristian Coppotelli

[email protected]

L’AVVOCATO CRISTIAN COPPOTELLI

DIFFAMAZIONE A MEZZO STAMPA: IL CASO SALLUSTI

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CAPRICORNO

La Ricetta di

Nico É originario del rione Regola, dove abitavano i VaccinariPreparazione: lavare bene in acqua corrente la coda di bue coda di bue, tagliarla a pezzi e immergerla in una pentola di acqua bollenti per dieci minuti Scolarla e asciugarla. Sbucciamo e tritiamo la cipolla l’aglio e la carota. In una casseruola mettiamo a rosolare con l’olio extravergine il prosciutto crudo sminuzzato grossolanamente, il

trito di verdure, le erbe aromatiche e la coda, saliamo e pepiamo. Quando prendono colore irroriamo con il vino, lasciamolo evaporare, copriamo il tegame con il

coperchio e facciamo cuocere per circa 15 minuti e aggiungiamo.la polpa di pomodoro. Lasciamo cuocere a fuoco basso per circa 2 ore, allungando il liquido di cottura ogni tanto con acqua calda. Adesso in un pentolino con acqua poco salata facciamo lessare il sedano tagliato a pezzi. Appena pronto lo uniamo alla coda, assieme ai pinoli e all’uvetta ammollata

precedentemente in acqua tiepida. Lasciamo cuocere ancora per 15 minuti. Togliamo dal fuoco e serviamo con delle fette di pane casereccio.

Ingredienti: 1,1/2 Kg coda di bue - 100 gr prosciutto crudo - 800 gr. di polpa di pomodoro - 4 cucchiai d’olio extravergine d’oliva - 1 bicchiere di vino bianco secco - 4 coste di sedano

- 1 cipolla 1 carota - 1 spicchio d’aglio - sale q.b. - pepe q.b. - 1/2 cucchiaio di pinoli - 1/2 cucchiaio uva passa noce moscata q.b. - maggiorana, timo q.b.

LA CODA ALLA VACCINARA UN PIATTO TIPICO ROMANO

Basta pessimismo e sì alla tolleranza, questo è l’anno della trasformazione. Dopo le prove e fatiche, terminate con l’arrivo dell’autunno scorso, avete toccato con mano le indicazioni della ripresa e il buon proseguimento sarà possibile anche durante i primi cinque mesi del 2013. Saturno, il pianeta che governa il vostro segno, è un astro freddo e austero, che può spingervi a imbrigliare i vostri istinti, per paura dell’ignoto o del ridicolo. Queste riserve

possono anche tradursi con un certa timidezza anche se, malgrado le apparenze, il Capricorno, segno di Terra, è dotato di un forte temperamento sessuale. Avete sempre bisogno di grandi attenzioni, che siano al tempo stesso misurate e calorose. Potrete anche decidere di cambiare lavoro e stile di vita, magari dedicandovi ad attività in campagna o più a contatto con la natura e gli animali. Lo dice Vesta che, entrando nel segno della Vergine, metterà in luce alcuni talenti che non pensavate di avere fino a oggi.

SIDERIO

telespettatore...Il libro non mancherà di suscitare un dibattito interessante, che a fronte di una parcellazione dell’audience della tv nel contesto sociale, culturale e politico.

...IL LIBRO DA NON PERDERE!

Mariano Sabatini, noto giornalista e critico televisivo, conduce un’analisi che approfondisce i recenti

mutamenti della programmazione e conduzione televisiva (un esempio per tutti, il caso Santoro e la Rai), mettendo sotto torchio un aspetto rilevante della società odierna. Inoltre, viene indagato il fenomeno della larga diffusione della tv satellitare: cosa ha comportato questa novità mediatica? E ancora, le nuove tipologie di format, gli approfondimenti politici che oggi colpiscono maggiormente il ISBN: 978-88--8391-337-2

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Il giornalista Mariano SabatiniPer contatti: [email protected]

Page 32: Chapeau Gennaio 2013

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