CERTEZZE DI STABILITÁ NORMATIVA E …arlea.it/doc/Patto per il welfare Documento...2. nella...

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Anche per quanto attiene l’Italia, le malattie cronico‐degenerative legate alprocesso di invecchiamento dell’organismo, si confermano principali cause dimorte, conun contributo benpiù elevatodi tutte le altre causedi decesso: lemalattie del sistema circolatorio e i tumori rappresentano, ormai da anni, leprimeduepiùfrequenticausedimorte,responsabilinel2008diben7decessisu10:396.692su578.190decessitotali.(MinisterodellaSaluteRelazionesullostatosanitariodelPaese2009‐2010.)In Lombardia (quasi 10 milioni di abitanti) le persone con 75 anni e oltrecostituisconoil9%dellapopolazione,maincidonoperil22%suiricoverieperil28%sullaspesasanitaria.

Nederivache:

1. laprima integrazionedeveavvenirea livello istituzionale,perassicuraresia ilrazionaleutilizzodellerisorsesiaun’efficaceetempestivarispostaallenecessitàprevalentie incidenti.Perciò idueAssessoratiquelloalla“Salute”equelloalla“Famiglia, conciliazione, integrazione e solidarietà sociale”, debbonoriconoscersi in una finalità comune pur occupando dissimili punti diosservazione. Ossia occorre che trovino una progettualità condivisa emeccanismi di cooperazione nel rilevare i bisogni e nel programmare efinanziare politiche di prevenzione e l’offerta di prestazioni e servizi. Vanno,invece,daunaparteevitatiarroccamentidiqualsiasinatura,maigiustificabilienell’attualecongiunturadeprecabili,edall’altraassunticomportamentiinlineacon organizzazioni reciprocamente “aperte”, quindi in grado di realizzare conprocedured’ordinarietàtrasferimentidipersone,risorseeinformazioni.

2. è opportuno individuare corrette, chiare e condivise forme di rilevazioneepidemiologica e di valutazione multidimensionale del bisogno tra gliassessorati.

3. ilsistemasociosanitariocostituiscesenzadubbiouncampoimportantissimodidiscussioneesperimentazione‐insiemecontuttiisoggettidellasussidiarietà‐di nuovi assetti normativi e di nuovemodalità d’offerta. Forse, per le ragionidemografiche ed epidemiologiche prima accennate, il più importante, giacchésaluteepossibilitàdicurarsibenecostituisconolaprecondizionediunconcretoeserciziodellacittadinanzadiognipersona.

B. LA TUTELA DELLA SALUTE IN UN SISTEMA SOCIOSANITARIO DEVE AVERECERTEZZEDISTABILITÁNORMATIVAEFINANZIARIANELTEMPO.

Ciòèfondamentale:

1. in particolare per il settore sociosanitario e per l’obbligo morale di nonapportareulterioridisagiecomplicazioniaibeneficiarideiservizigiàprovatidaaltrifattori.

2. nella specifica congiuntura di crisi che apporta di per sé motivi di seriaapprensioneatuttiilivelli.

Ciòesige:

 

1. il perseguimentodiundisegnocomplessivoper la rete, conPDTAchiarinellaloro appropriatezza ossia con responsabilità d’intervento e di presa in caricodella persona in linea coi bisogni di una condizione fisica, psichica e socio‐relazionale in atto in periodi precisi, talvolta transitori e talvolta persistenti,dellasuavita.

2. ladefinizionediunPianoampioecondivisoperlaNonAutosufficienzachetrovicanalinazionalieancheregionalidifinanziamento.

3. la piena consapevolezza che nell’area dei servizi alla persona il costo èdeterminato in largamisura dalle prestazioni professionali e quindi dal costodel personale, che non può e non deve essere penalizzato a favore di un“generalecontenimentodellaspesa”.

4. l’ottimizzazione delle risorse attraverso la flessibilità degli standard. Ènecessario, infatti, rendere “flessibili” in ordine ai bisogni, transitori opersistenti,dell’utenza,siairequisitistrutturaliegestionalidiautorizzazionealfunzionamento e di accreditamento, sia l’utilizzo degli spazi e delle numeroseprofessionalità. Tale flessibilità, infatti, incide positivamente sui costi esull’appropriatezzadellarispostaamutevoliesigenze.

C. LA SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA DEVE RENDERE LA PUBBLICAAMMINISTRAZIONE PIÙ EFFICIENTE, PIÙ TRASPARENTE E PIÙ VICINA AICITTADINIEALLEIMPRESE.

Ciòesige:

1. modalità per un più libero esercizio dei diritti individuali, nonché per lariduzione dei costi e degli apprestamenti per lo svolgimento di funzionimeramenteburocratiche

Ciòrisultaincontrastocon:

1. la nuova disciplina in tema di Regole di accreditamento, contenuta nellanormativaportatadallepiùrecentidelibereregionali(DGR3.5.2012n.3540)intema di requisiti di accreditamento e funzionamento. Qui si è enormementedilatatalasferadiregolesoggettiveeoggettive.

2. laprevisionediunaunitàmultidisciplinareesternachea) contrastaconlepiùnaturalievigentiregolefondatesuldirettorapporto

tracittadinoestrutturaeroganteconfacoltàdemandataaisanitaridellastrutturaerogatrice.

b) presentaun’evidenteonerositàeconomicaecomplessitàorganizzativaedè contraria e contraddittoria rispetto alla facoltà prescrittiva ormaigeneralmente riconosciutadallanormativa regionalea favoredi tutte lestrutturesanitarie(ricoveripieni,diurni,prestazioniambulatorialiecc.).

D. IL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ ORIZZONTALE, RICONOSCE E FAVORISCE

L’AUTONOMA INIZIATIVA DEI CITTADINI, SINGOLI E ASSOCIATI, DELLEFAMIGLIE, DELLE FORMAZIONI E DELLE ISTITUZIONI SOCIALI, DELLEASSOCIAZIONI E DEGLI ENTI CIVILI E RELIGIOSI, GARANTENDO IL LORO

 

APPORTONELLAPROGRAMMAZIONEENELLAREALIZZAZIONEDEIDIVERSIINTERVENTIESERVIZIPUBBLICI.

E. NON C’È GOVERNO DELLA RETE DEGLI INTERVENTI E DEI SERVIZI ALLAPERSONANELSISTEMASOCIOSANITARIOSENZAILCOINVOLGIMENTOREALEANCHEDELLEASSOCIAZIONIDISETTORE.

Ciòesige:

1. chesiarealmentemessoadeffettol’art.3dellalegge3del12marzo2008,chein merito ai soggetti recita: «Nel quadro dei principi della presente legge e inparticolaresecondoilprincipiodisussidiarietà,concorronoallaprogrammazione,progettazione e realizzazione della rete delle unità di offerta sociali esociosanitarie, secondogli indirizzidefinitidallaRegione: i comuni, singoli edassociati, leprovince, lecomunitàmontaneeglialtrienti territoriali, leaziendesanitarielocali(ASL),leaziendediserviziallapersona(ASP)eglialtrisoggettididirittopubblico; lepersone fisiche, le famigliee igruppi informalidireciprocoaiuto e solidarietà; i soggetti del terzo settore, le organizzazioni sindacalimaggiormenterappresentativeeglialtrisoggettididirittoprivatocheoperanoinambito sociale e sociosanitario; gli enti riconosciutidelle confessioni religiose,con lequali loStatoha stipulatopatti,accordio intese, cheoperano inambitosocialeesociosanitario. E'garantita la libertàper isoggettidicuialcomma1,lettereb),c)ed)disvolgereattivitàsocialiedassistenziali,nelrispettodeiprincipistabilitidallapresente leggeesecondo lanormativavigente, indipendentementedalloroinserimentonellaretedelleunitàdioffertasociali.»Pertanto i soggettiprecitativannocoinvolti realmenteenonspeciosamentealfinediconcorrereallaprogrammazione,progettazioneerealizzazionedellaretedelleunitàd’offertasocialiesociosanitarie.Un modo preciso e attuale è la piena trasparenza e condivisione con glistakeholderdifinalitàecriteriperlesperimentazioni,diqualunquenaturaessesianoequalunquesial’eventoevolutivodelsettorechelerendenecessarie.Ciòinsieme con la comune valutazione dei risultati sperimentali, man mano chevannoemergendo.

2. l’apertura di un tavolo di confronto abituale sul tema dei contratti di lavoroapplicati, sui loroaggiornamentie sull’impattochehannosui costidigestioneederogazione.Temadigranderilievoeattualità, considerando la stagnazioneormaipluriennaledell’entitàdeirimborsiregionali.

3. che siaprevistaunaprogrammazione regionale e zonaledei bisogni (indici difabbisogno sui cui regolare le politiche sociosanitarie regionali e gli stessiaccreditamenti).

4. che sia contemplata in ambito sociosanitario, come già avviene in ambitosanitario,lafacoltàprescrittivamulti‐professionale(divalutazionedelbisogno)anchedapartedelle“strutturericoveranti”(entigestoriaccreditati).

5. cheunabuonaprogettazioneeprogrammazionezonalesottendaaunacapacitàdeisingolicomunidicolloquiareinterminitrasparentieconcriteridiefficienzaauspicando,comeprevistodallanormativa,analisiassociatedeibisogni.

 

Pare di capire, leggendo il capitolato speciale d’appalto, che la Regione abbiaindividuatoipunticriticiladdoveprevedeazioniquali

a) Ridefinizionedelmodelloorganizzativocomplessivob) Definizionediruolieresponsabilitàdeidiversiattoricoinvoltic) Disegnodeiprincipalimacroprocessid) Analisi delle attuali criticità del sistema di programmazione territoriale

deiservizie) Individuazionedellebestpracticesdellaprogrammazionezonalef) Riprogettazionedeglistrumentidigovernanceg) Ridefinizionedellearticolazioniterritorialidelsistema

F. ILPRIMARIOOBIETTIVODELLASOCIOSANITÀÈLANONAUTOSUFFICIENZA.

1. Nell’attualità,difronteasoggettiinprevalenzaanziani,conpatologiemultipleefragilitàd’ordinesocioeconomico,èbenefavorirelapresaincaricodeipazientiin modo globale, completo, organico e progettuale, lungo due direttrici: unamultidimensionale (farsi carico della salute nella sua dimensione fisica,psicologica,sociale,culturaleedesistenziale),unatemporale(farsicaricodellabisogno del paziente nelle diverse fasi di evoluzione della sua salute). Ciòcomporta lo sviluppo di un tipo d’assistenza centrata su luoghi di vita (nonsull’ospedale) e basata su un rapporto multidisciplinare (coinvolgimento ecorresponsabilizzazione di più professionisti) che promuove meccanismi dicontinuitàassistenzialeediintegrazionedelleprestazionisocialiesanitarie,dicuraeriabilitazione.

2. La migliore regolazione della spesa pubblica non può prescindere dalprivilegiarequestapriorità.La razionalizzazione della rete ospedaliera e l’incremento dell’appropriatezzanel ricorso ai ricoveri ospedalieri per essere davvero tali e non ridursi adaffermazionidifacciata,sidevonoaccompagnarealsostegnosiadell’assistenzadomiciliare sia di quella residenziale. Infatti, come leggiamo nel Patto dellaSalute 2010‐2012, la riduzione dei posti letto ospedalieri, accreditati edeffettivamenteacaricodelserviziosanitarioregionale,èfinalizzataaunasortadidowngradeacascata,ossiaapromuovereilpassaggiodalricoveroordinarioaquello diurno e dal ricovero diurno all’assistenza in regime ambulatoriale e –nonscordiamolo‐afavorirel’assistenzaresidenzialeedomiciliare.IlSole24oreSanitàdel14‐20febbraio2012apag.8scrive:lasogliadel44%deicostidadestinareairicoveri,indicatocomeunindicediefficienzadalPattoper la salute 2010‐2012, è raggiunta solo da Veneto, Piemonte, Toscana edEmiliaRomagna.NonvicomparelaLombardia.

3. L’Italia spende (spesa come% PIL) nettamentemeno dell’Europa per la nonautosufficienza:mediaEuropeasuperioredel31%allaspesaitaliana,ITA=1,6,EU15=2,1.

4. Se l’incidenza sul PIL (dati 2010) del SSN è del 7,3%mentre l’88,3% di essovienespesoperl’acuziesolol’11,7%perilsociosanitario.

 

Si tratta di percentuali stabili dal 2000 al 2010 che fanno pensare quanto sianecessario ristabilire un equilibrio di spesa in linea con i nuovi bisogni,considerando peraltro che piccoli spostamenti di percentuale dall’acuzie alsociosanitariosonodavveroproficuiperiserviziallapersona.

5. Né va trascurato che già adesso le politiche sociosanitarie incidono

significativamente sullo sviluppo del territorio e sono un potente, rapido ediffusostrumentodioccupazionedellefascepiùprecariequalidonneegiovani.

6. Sicomprende facilmentecheun impegnodecisoperaffrontarequestaprioritàcreasaluteebenesseresociale,inducendounforteritornodiconsenso.

7. In tale quadro di priorità è importante valutare il superamento dell’attualeconcettodiRSAcomeunitàdiofferta “ristretta”per renderlaun “puntovivo”,capace cioè di dare le risposte più appropriate a bisogni differenziati delcittadino. Si tratta,pertanto,di trasformarla inun centrodella retedei servizisocio sanitari con un ampio ventaglio di servizi e prestazioni adattabili allenecessità specifiche degli anziani e al mutare delle loro condizioni. Questoscenarioassicurerebbe inoltre lacontinuitàassistenzialeconilcoinvolgimentodeglistessioperatori,chesarebberoadeguatamenteformatiperseguirel’utenteneltempoenellediversedeclinazionidelserviziodiassistenza.

 

G. IL DOVEROSO IMPEGNO DI ENTITLEMENT E DI EMPOWERMENT DEL

CITTADINO NON SI PUÒ TRASFORMARE IN UNA PERDITA DI RUOLO E DIGOVERNODELLAPOLITICAEDELLAPUBBLICAAMMINISTRAZIONE.

Nederivache:

1. Ladote–intesacometitolodiacquistoassegnatoall’autodeterminazionediunsoggetto disabile e non autosufficiente ‐ ha assolutamente senso nel caso diprestazionisemplici,laddoveèsiasostenibileilrischiochelaqualitàpercepitanoncorrispondaallapienaappropriatezzasiaverificabileinmodopocoonerosolapresenzadieventualicomportamentiopportunisticidellostessodestinatarioodellasuafamiglia.In altri termini la dote (o voucher) si giustifica laddove si ha poca otranquillamente affrontabile asimmetria informativa tra chi eroga un servizioelementareounaprestazionesempliceechiliriceve.Non si giustifica, invece, nel caso di servizi continuativi e complessi, la cuiimplementazione richiede una conoscenza ampia, composita, talvoltaultraspecialistica,oltreaorganizzazioneeinvestimentispessonontrascurabili:tutti aspetti di non facile percezione da parte dei non addetti ai lavori, chemagari scambiano un sorriso – che è bene sia sempre presente – conl’appropriatezza in tutte le sue accezioni. Qui, nei servizi continuativi ecomplessi,deveesserelastessaagenziacheprovvedeallavigilanzaecontrollodei requisiti di accreditamento e dell’efficacia operativa – ossia la ASL ‐ adeffettuarelapienaremunerazionedelservizioresoeconsideratoacaricodellacollettività.Altrimenti l’offerta di dote (o voucher) rischia di assumere uno svilupposconsiderato,nonostantesiaammantatodelconcettodellalibertàdisceltae,inquesta linea, andrebbe applicato pure nei riguardi del medico di medicinagenerale (serviziocontinuativo)odeiDRG(serviziocomplesso)e,perchéno?,ancheinaltricampidell’interventodellepubblicheamministrazioni,adesempionelcasodell’arredourbano,ilcomunepotrebbedareaunquartiereunvoucherdaspenderecomemeglioessocreda.Se dovesse avvenire così, sarebbe in realtà un “rimbalzo di delega”, ossia unmododiriposizionaresuicittadiniresponsabilitàlacuivalutazione,successivaimpostazioneerealizzazioneequa,datelalorodifficoltàdianalisieriflessosullacollettività, sono da questa delegate ai rappresentati pubblici. Sicontravverrebbe,pertanto,alnotobrocardo:delegatusnonpotestdelegare.Si sottolinea anche che la spesa per la protezione sociale in Italia, secondo leopinioni degli analisti più accreditati, dimostra l’esigenza di passare daitrasferimenti finanziari all’offerta di servizi, principalmente per l’assistenza ecuradellanonautosufficienza.

H. UN MODERNO SISTEMA DI WELFARE È CHIAMATO A RICONOSCERE ECONSERVAREILVALOREDELLAFAMIGLIAPERILSINGOLOEPERLASOCIETÀ

Ciòvuoldireche

 

1. lafamigliavapremiatasenzaesclusioniaprioristiche.Infatti,unrischiodicertononremotoèchelasperimentazionedelFattoreFamigliaLombardo(FFL)portiuna penalizzazione dell’accesso ai servizi sociosanitari soprattutto delle classimedie,checostituisconol’ossaturasocialedellaRegioneLombardia.

2. la famiglia va riconosciuta, valorizzata e sostenuta come una delle principalirisorseaifinidellapromozioneedellatuteladellasalute,ma

a) nonvalasciataasestessanelgestireilpropriocaricoassistenziale,ossiail fardello che ricade sugli accuditori famigliari (caregiver burden) nonpuò superare una certa soglia, oltre la quale emergono fenomeni diburnoutediElderlyabusesyndrome;

b) va osservata anch’essa nella sua fragilità, cioè nelle caratteristiche diframmentazione individualistica, in quanto la “famiglia legale”, ovveroregolarmente costituitasi almeno con un atto civile, non si presenta piùcome un modello sociale e spesso, tra le conseguenze di tutto ciò, sitrovanoanzianisenzareteparentaleesociale;

c) va considerata nella sua evoluzione strutturale, determinataprincipalmente dal progressivo aumento della speranza di vita e dalconcepimentoinetàpiùmatura.Ilchedeterminaunimpegnosemprepiùgravoso per i nuclei familiari schiacciati tra due fronti: l’assistenza deigenitorianzianieilparalleloenonmenoimpegnativopercorsodicrescitadeifigli(sandwichgeneration).

3. è anche a questo proposito opportuna la presenza di tutti gli stakeholdernell’individuazionedeiprogettienellevariefasidellapredettasperimentazionedelFattoreFamigliaLombardo.

4. ilFFLnonpuò inognicasoandarea incideresullaquotasanitaria,cherientrapienamenteeintangibilmenteneiLEA.

I. IL PRINCIPIO DELLA CENTRALITÀ DELLA PERSONA COSTITUISCE UNO DEICARDINI DELL'ORDINAMENTO COSTITUZIONALE ITALIANO ED IL DIRITTOALLASALUTENEREALIZZAUNELEMENTOCARATTERIZZANTE.LA CENTRALITÀ DELLA PERSONA NELL'AMBITO DEL SERVIZIO SANITARIONAZIONALE SI ESTRINSECA IN UNA SERIE DI DIRITTI FONDAMENTALIESERCITABILIDAPARTEDEISINGOLIUTENTI.

1. Pur con la piena condivisione dell’attenzione privilegiata da riservare allafamiglia e con l’auspicio che la famiglia possa essere idoneamente affiancataquandoc’èdasvolgerefunzionisolidaristicheperimembriindifficoltà,inrealtàil cardinedel sistemasociosanitariodeveesseresoprattutto la centralitàdellapersonaincondizionedibisogno.

2. La famiglia può mancare o trovarsi nella condizione di non volere o di nonpotere assistere la persona bisognosa; quindi l’attribuzione di un ruoloprevalente alla famiglia in molti casi non risulta idoneo, anche perché, inpresenzadibisogniseveriocontinuativièproblematicoriferireintensiobblighiassistenzialiallafamiglia.

 

Diconseguenza:

1. occorre privilegiare la concezione che attribuisce primaria centralità allapersona.

2. l’attribuzione condivisadi un’importanza fondamentale alla famiglia, va intesaqualeobbligoperlaPubblicaAmministrazionedisupportarlaesostenerlaenoncome conferimento ad essa di ruoli e incombenze cui non è in grado di farfronte. Volendo essere espliciti non si può trasformare tale attribuzionenell’accolloallafamigliadionerinoncompatibiliconlacorrettaerogazionedeiLEAsollevandolaPubblicaAmministrazionedelleresponsabilitàariguardo.

J. L’APPROPRIATEZZAÈLAMISURADIQUANTOUNASCELTA,UNINTERVENTODIAGNOSTICO O TERAPEUTICO O UN SERVIZIO SIA ADEGUATO ALLEESIGENZEDELPAZIENTEINUNDETERMINATOMOMENTO.

K. INTALSENSO ILSISTEMARESIDENZIALESVOLGEUNRUOLOESSENZIALEEINSOSTITUIBILE.

Ciòvuoldireche:

1. uninterventodiagnosticooterapeuticorisultaappropriatonelmomentoincuirispondeilpiùpossibile,relativamentealcontestoincuisicolloca,aicriteridiefficacia,sicurezzaedefficienza.

2. laretedeiservizitrovaragioned’essereperl’assolvimentodipreciseesigenzedelpazienteinunprecisoperiodo,breveolungochesia,lungounafilieracheinogni sua tappa trova precise indicazioni. Altrimenti si viene menoall’appropriatezza.Inconcreto.ADI e Assistenza semiresidenziale, dai dati delle tabelle sottostanti, inLombardia assommano un’utenza di 76.269 persone, un numero pressochésovrapponibileaquellodegliospitiinstruttureresidenziali,74.173.Undatochetuttiiprogrammatoriregionaliconosconoeilcuisignificatoèincontrovertibile:ADIeresidenzialitàsicorrelanoaduediversetappe,solitamenteinsuccessione,dell’assistenzaallanonautosufficienza,passandodaunafasepiùaffrontabileadomicilio ad una in cui il domicilio rischia di divenire un confinamento, unostacolo grave al mantenimento delle funzionalità residue e un fattore didestabilizzazionefamigliare.Sitrattadiuntrendditrasferimentodaunatipologiadiservizioaun’altracheèvalidopertuttaItalia,amotivodellaprogressionedellemalattiedisabilitanti,edèquindidaritenereincontrastabileseppurritardabileintensificandol’ADI.Infatti, tutti i servizi sociosanitari per gli anziani si rivolgono ormai apopolazionidietàavanzata,curedomiciliaricomprese,comeemergeanchedalterzo e secondo “Rapporto sull’Assistenza agli anziani non autosufficienti inItalia”.Inoltre si osserva che le persone anziane assistite in ambito residenzialepresentanounamaggioregravitànellivellodimobilità(88,9%condipendenzamoderata/grave) e hanno una ridotta autonomia nelle attività della vita

 

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quotidiana (91,3% con dipendenza moderata/grave) rispetto alle personeanzianeinassistenzadomiciliare(rispettivamente81,7%e85,3%)(PANORAMAdella SANITÀ n° 15 aprile 2012, Ricerca Agenas Conoscere per decidere sullapresaincaricodeglianzianinonautosufficienti.ElaborazionedatitrasmessicoiflussidelNSIS,inparticolareflussoSIADeflussoFAR)

 

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3. l’ADInonpuòcheavereun’interazionedinamicaconiserviziresidenzialiselarete vuole rivendicare appropriatezza, vista la crescente complessitàdell’assistito in ADI sia per naturale evoluzione sia per la recente politicacondotta dalla Regione, il che fa prevedere maggior fragilità in ordine apatologieealtrecondizionidestabilizzanti.

4. nonsololʹADImaanchealtrielementidellarete(ades.l’ospedale,lestruttureintermedie, alle residenzialità leggere ecc.) hanno connessioni dinamiche enecessarieconlaresidenzialità,ovviamenteses’intendeottemperarealdettatodi un’articolazione adeguata e dell’appropriatezza di un’assistenza in lineacoerenteconundomandacomplessaefacilmentemutevole.

5. se non si perde di vista ilmiglior rapporto costo‐efficacia è facile costatare ilruoloinsostituibiledellaresidenzialità.Vedi a riguardo: PANORAMA della SANITÀ n° 15 aprile 2012, Ricerca AgenasConoscere per decidere sulla presa in carico degli anziani non autosufficienti.ElaborazionedatitrasmessicoiflussidelNSIS,inparticolareflussoSIADeflussoFAR.IndicatoreI11Definizione.Totalepro‐capitedeigiornidiricovero(AggregateBedDayRate)nel periodo di osservazione, per DRG chirurgico o medico, da parte dei casi

 

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complessiinassistenzaresidenziale(codiceR1,R2,R2d,R3daflussoFAR)einassistenzadomiciliareintegrata.Significato. È una misura del ricorso al ricovero in ospedale da parte deglianziani assistiti in strutture residenziali e in assistenza domiciliare integrataespressaingiornimedididegenzanelperiododiosservazione(1anno).Sia la percentuale dei ricoverati che l’Aggregate Bed Day Rate per Toscana,Veneto e Lombardia, è inferiore se si considerano gli assistiti in assistenzaresidenzialeesemiresidenziale.Ovveroc’èmaggioreappropriatezzaintaliservizirispettoall’ADI.

6. arrivano circostanze in cui l’efficienza e l’appropriatezza sono dati solodall’unità di luogo, unica soluzione per far rispettare una molteplicità distandardimpossibiliadomicilio.L’unitàdiluogoconsentedievitareallefamigliecostidiadattamentostrutturalee tecnologico inimmaginabili, fa convergere diverse competenze eprofessionalitàevitandoladispersionesulterritorioetempimorti.

7. l’unità di luogo facilita i controlli, un tema questo che sta particolarmente acuoreaimassmediaeall’opinionepubblicatutta..

Contiamo di aver fornito un contributo utile per la stesura del nuovo patto per ilwelfare lombardo e ci auspichiamo un abituale percorso di condivisione e didiscussione.

Cogliamol’occasioneperinviarelenostrevivissimecordialità.

BassanoBaroni CoriolanoMoroni StefaniaRepinto AntonioMonteleone

PresidenteUNEBALombardia

PresidenteARLEA

PresidenteANASTELombardia

PresidenteAGeSPILombardia